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La valutazione
didattica e
valutazione di sistema
La valutazione in tutte le sue accezioni così come
designato dal DPR 80/2013, dalla DM 11/2014, CM
47/2014 e dalla L. 107/2015
Prof.ssa Rosaria Porto
LA VALUTAZIONE IN TUTTE LE
SUE FORME
VALUTAZIONE ALUNNO
(DPR 122/2009)
AMMINISTRATIVA
AUTENTICA
CERTIFICATIVA (art. 10 DPR 275\99, DM 139\2007, D.Lgs.286\04 e
DM254/2012 C.n. 3/2015)
VALUTAZIONE ISTITUTO
(DPR 80\2013, DM 11\2014 e CM 47/2014)
VALUTAZIONE INTERNA:
AUTOVALUTAZIONE
Prove INVALSI
VALUTAZIONE ESTERNA
VALUTAZIONE DS
RENDICONTAZIONE
Misure di
miglioramento
Ptof
Obiettivo
Il punto della situazione
La valutazione degli alunni
Regolamentata del DPR 122/2009
La Valutazione diagnostica
Gli aspetti misurabili dell’apprendimento(conoscenze, abilità e competenze)
La Matrice cognitiva, lo stile, il ritmo e la motivazione di apprendimento ci
ciascun individuo
Le dinamiche emotive affettive relazionali che entrano in gioco.
La valutazione:
certificazione dell’apprendimento
regolazione dell’azione didattica
La valutazione risulta strettamente legata alla progettazione.
La valutazione degli alunni
Chi valutaCosa valuta
(verifica)Denominazione Funzione /forma
Singolo Docenti Conoscenze e abilità
per discipline/ambitiVerifica
Garantire completezza
di elementi al consiglio
di classe
Consiglio di classe
Conoscenze e abilità nel
risolvere problemi
conoscitivi
Valutazione
In ottica
interdisciplinare in
modo da promuovere
la capitalizzazione delle
competenze
Conoscenze e abilità
nella loro sinergia per
risolvere problemi reali e
concreti (Competenze)
Valutazione di
competenze
Accertare che l’alunno
riesca a far uso di
conoscenze e abilità
acquisite attraverso le
discipline e di trasferirle
all’uso senza
distinguere
Consiglio di classe
come commissione
d’esame
Competenze concrete
saldamente
capitalizzate e spendibili
Certificazione delle
competenze
Presentare l’alunno
all’esterno, o ad
un’altra scuola,
attraverso una sintesi
reale di ciò che è in
grado di fare.
Collegio Docenti
criteri e modalità per assicurare trasparenza ed equità delle valutazione
(art 1 comma 5 DPR122/2009)
I tempi della valutazione
La valutazione degli apprendimenti
La valutazione iniziale si colloca nella prima fase dell’anno scolastico (grosso modo il primo mese), ha una funzione di natura diagnostica circa i livelli cognitivi di partenza (in termini di conoscenze e di abilità) e le caratteristiche effettive d'ingresso (gli atteggiamenti verso la scuola e verso le singole materie) degli alunni. Un certo grado di conoscenza di questi ultimi rappresenta infatti un punto di avvio ineludibile per la Progettazione.
La valutazione in itinere o formativa si colloca nel corso degli interventi didattici e va a punteggiare l'attuazione di specifici percorsi d'insegnamento con lo scopo di assicurare all'insegnante le informazioni necessarie per la regolazione dell'azione didattica.
La valutazione finale è situata al termine di una frazione rilevante del lavoro scolastico. Redige un bilancio complessivo dell'apprendimento, sia a livello del singolo alunno (con la conseguente espressione di voti o di giudizi), sia a livello dell'intero gruppo classe (nell'intento di stimare la validità della progettazione).
Le procedure e gli strumenti di valutazione
Le prove strutturate sono in genere a stimolo
chiuso e risposta chiusa. Consistono, cioè, in
domande precise e circoscritte rispetto alle quali
le alternative di risposta sono predefinite, perciò il
compito dello studente è quello di scegliere la
risposta che ritiene corretta.
Le prove semi strutturate sono del tipo a stimolo
chiuso e risposta aperta; cioè a dire, consistono in
compiti precisi e circoscritti rispetto ai quali lo
studente deve costruire una propria "risposta“.
Le prove aperte sono del genere a stimolo aperto
e risposta aperta; in altre parole, consistono in
compiti ampi e definiti in modo generale rispetto
ai quali lo studente deve produrre un proprio
elaborato.
La valutazione Autentica
Attenta al processo di apprendimento e
al coinvolgimento dello studente
nell’apprendimento, nel farlo riflettere
sulle ragioni per cui una prestazione è
accaduta in modo o in un altro.
E’ un vero accertamento delle prestazioni
perché da essa si capisce se gli studenti
sono in grado di usare in modo
intelligente ciò che hanno appreso.
Lo studente deve esser considerato
protagonista attivo del sua
apprendimento: costruttore della
conoscenza
Le teorie dell’apprendimento autentico
dimostrano che gli studenti
comprendono e assimilano in misura
maggiore quando hanno a che fare con
situazioni reali rispetto a quando devono
apprendere in situazioni decontestualizzate.
Cosa appr
Come appr
Più contesti
“bisogna accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò
che lo studente sa fare con ciò che sa” (Wiggins 1993)
Apprendimento meccanico
per ricezione:
memorizzazione o
interiorizzazione dei dati.
(conoscenze)
Apprendimento meccanico
per scoperta: ripetizione e
riproduzione dei contenuti.
(conoscenze)
Apprendimento significativo
per scoperta: ricostruzione
rielaborazione delle
conoscenze
(competenze)
Apprendimento significativo
per ricezione : integrazione
delle conoscenze
(abilità)
La valutazione Autentica
L’insegnante
progetta obiettivi significativi in ambienti di apprendimento
simili a quelli reali;
assiste e guida lo studente per conseguire i risultati previsti;
riflette con lui sulle prestazioni realizzate, per apprendere i
risultati conseguiti e quelli da raggiungere;
lo aiuta a procedere a partire da quello che è capace di
fare verso quello che potrà fare, confrontandosi
costantemente con le richieste del mondo esterno.
Nella valutazione autentica: le conoscenze devono essere
usate saggiamente per risolvere problemi non strutturati in modo
efficace e richiede agli studenti di usare la disciplina come
strumento per leggere la realtà che lo circonda.
Nella valutazione autentica le prove sono preparate in modo da
richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più
complesso e impegnativo.
La valutazione Autentica
)s(ca,c
)p(f
Certificazione delle competenze
art. 10 DPR 275\99, avviene in conclusione della scuola
primaria, del primo ciclo d’istruzione, dell’obbligo d’istruzione,
DM 139\2007, e della scuola secondaria di secondo grado,
dopo il superamento dell’esame di Stato, D.Lgs.286\04
La certificazione delle competenze non è sostitutiva ma
accompagna e integra gli strumenti normativi accentuando il
carattere informativo e descrittivo del quadro delle
competenze acquisite dagli allievi legate a precisi indicatori
dei risultati di apprendimento attesi.
La certificazione si riferisce a conoscenze, abilità e competenze
in accordo con i livelli previsti dall’Unione Europea per le “
competenze chiave per l’apprendimento permanente”(2006) e
per le qualificazione EQF (2008) recepite nell’ordinamento
italiano.
Conoscenze , abilità,
competenze: definizione europea
Conoscenze indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni
(fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un ambito
disciplinare)attraverso l’apprendimento
Abilità indicano le capacità di applicare le conoscenze e di
usarle Know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del
pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano
l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
Competenze indicano la capacità di usare in un determinato
contesto conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; il complesso delle competenze dà la
padronanza in termini di autonomia e responsabilità.
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del
Consiglio (dicembre 2006/aprile 2008)
Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
comunicazione nella madrelingua;
comunicazione nelle lingue straniere;
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
competenza digitale;
imparare a imparare;
competenze sociali e civiche;
spirito di iniziativa e imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturale.
Competenze necessarie e indispensabili che permettono agli individui di prendere parte attiva in molteplici contesti sociali
Forniscono le basi per un apprendimento che dura tutta la vita, consentendo di aggiornare conoscenze e abilità in modo da far fronte ai continui cambiamenti
Le Certificazione delle competenze in Italia
La C.n. 3/2015 attua le Indicazioni Nazionali per il curricolo
(DM254/2012), e prevede che la certificazione delle competenze
"attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli
allievi“.
Il modello di certificazione delle competenze ha avuto ed avrà le
seguenti fasi di sperimentazione ma dall’a.s. 2016‐2017: Adozione
obbligatoria del nuovo modello di certificazione mediante il suo
recepimento in decreto ministeriale, come previsto dall'articolo 8 del
DPR n. 122/2009
STRUMENTI DI
VALUTAZIONE DEL
PROCESSO DI
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE:
•SCHEDE DI
OSSERVAZIONEPER
INDICATORI DI
COMPETENZA
•BIOGRAFIA
COGNITIVA
•COMPITI DI REALTA’
•I progetti
LETTURA
RIFLESSIONE
ADOZIONE DEL
MODELLO
LINEE GUIDA PER LA
CERTIFICAZIONE CM DELLE
COMPETENZE
Circolare n 3 del 13 febbraio 2015
Schede di osservazione
Autonomia
Relazione
Partecipazione
Responsabilità
Consapevolezza
Flessibilità
I LIMITI
DELL’OSSERVAZIONE
POSSONO ESSERE
ARGINATI DALLA
PLURALITA’ DEGLI
OSSERVATORI E DAL LORO
CONTINUO CONFRONTO
Indicatori di competenza
PERCORSO DI PROGETTAZIONE E DIDATTICA
Indicazioni Nazionali:
• Traguardi di
sviluppo delle
competenze
• Obiettivi di
apprendimento
Progettazione didattica annuale:
• Assi culturali: linguaggi, matematico,
scientifico-tecnologico, storico
sociale.
• Mappa riassuntiva per competenze
Schede di
osservazione
Biografia cognitiva
Prove AutenticheLe discipline:
strumento e non
obiettivo
Metodologia
didattica
LA VALUTAZIONE IN TUTTE LE
SUE FORME
VALUTAZIONE ALUNNO
(DPR 122/2009)
AMMINISTRATIVA
AUTENTICA
CERTIFICATIVA (art. 10 DPR 275\99, DM 139\2007, D.Lgs.286\04 e
DM254/2012 C.n. 3/2015)
VALUTAZIONE ISTITUTO
(DPR 80\2013, DM 11\2014 e CM 47/2014)
VALUTAZIONE INTERNA:
AUTOVALUTAZIONE
Prove INVALSI
VALUTAZIONE ESTERNA
VALUTAZIONE DS
RENDICONTAZIONE
Misure di
miglioramento
Ptof
Obiettivo
Il punto
Processo Valutativo (D.M. 11/2014)Fase Decorrenza
e durata
SNV Scuola INVALSI MIUR
Autovalutazione 2014
per 3 anni
Scuole
INVALSI
SNV
MIUR
1. UAV
2. Inserimento e
gestione dati su
piattaforma on
line(da 1/2015)
3. Ricerca,
confronto,
condivisione,
elaborando il
RAV (da 3/2015
a 6/2015)
4. Pubblicazione
del RAV
5. Aggiornamento
del RAV (luglio
2016)
Predispone il
format del RAV
con:
1. Dati
informativi-
statistici su
aspetti
fondamen
tali del
funzionam
ento
2. Informazio
ni di
competen
za della
scuola
Fornisce alle
scuole
elementi di
lettura e analisi
I servizi informativi
del MIUR
predispongono
una piattaforma
in modo da poter
gestire e
coordinare il flusso
delle informazioni
e le elaborazioni
dati
Promuove la
formazione e
informazione a
livello regionale
Fase Decorrenza
e durata
SNV Scuola INVALSI MIUR
Valutazione
esterne
delle scuole
2015/2017 Scuole,
INVALSI
SNV,
MIUR
800 scuole il primo
anno 7% scelte in
base agli indicatori
di efficienza ed
efficacia e 3%
casualmente
Le scuole
provvedono
autonomamente
alla formazione
privilegiando il
modello in rete e,
dopo riflessione e
pianificazione di
azione di
miglioramento, con
supporto INDIRE,
Università ed enti di
ricerca.
Al termine del
triennio le scuole
provvederanno alla
pubblicazione del
rapporto di
Rendicontazione
Sociale
1. Definisce
modalità di
selezione,
costituzione e
formazione
degli elenchi
degli esperti
che
parteciperann
o ai nuclei di
valutazione
2. Individua gli
esperti che
compongono i
Nuclei di
Valutazione
coordinati dal
DT
Conferenza di
Coordinamento
adatta su
proposta
dell’INVALSI i
protocolli, per la
valutazione e gli
indicatori di
efficienza ed
efficacia per
individuare le
scuole da
sottoporre a
verifica esterna
Fase Decorrenza
e durata
SNV Scuola INVALSI MIUR
Valutazione
della dirigenza
scolastica
2014 INVALSI
e MIUR
Definisce gli
indicatori:
obiettivi, aree
di
miglioramento
, aspetti
gestionali e
organizzativi
riconducibili al
RAV
Formula una
proposta
organica di
valutazione della
dirigenza
Rilevazioni
Nazionali sugli
Apprendimenti
e
partecipazione
Indagini
Internazionali
2015/2016 Scuole
e
INVALSI
Realizzano le prove
da D.M.85/2012
Garantire
partecipazion
e italiana alle
indagini
Internazionali
Valutazione di
sistema
Ottobre 2015 Per ogni a.s.
predispone un
rapporto sul
sistema
scolastico
italiano: analisi
nazionale e
comparazione
internazionale.
La valutazione d' Istitutoindispensabile per l’autonomia della scuola
La valutazione interna all’istituto avviene attraverso l’autovalutazione, la valutazione degli alunni, la Certificazione delle competenze degli
studenti e la restituzione dei dati INVALSI. DPR 80\2013 e DM 11\2014, C.M. 47\2014
Chi valuta Cosa valuta Denominazione In vista di che
valutaAzione scuola
Collegio dei
docenti
Risultati formativi per i
singoli alunni, monitorati
in ottica d’istituto
Autovalutazione
D’Istituto
Per migliorare
l’offerta
formativa,
controllo di
essa ed i
risultati
formativi
La scuola abbandona
gli individualismi e si
auto percepisce come
sistema riflessivo in
continua evoluzione
per il conseguimento
funzionale del suo
scopo.
Come si caratterizzano i
risultati ottenuti rispetto
ai livelli regionali e
nazionali e come
possono essere
migliorati
Invalsi quando
restituisce i dati: uso
interno di una
valutazione esterna
Miglioramento
continuo dei
risultati
Si allontana
dall’isolamento e
dall’auto
referenziazione e si
percepisce come
parte di un sistema da
ottimizzare
incessantemente
Autovalutazione
Unità di autovalutazione: DS, dal responsabile della valutazione e da più
docenti individuati nel seno del collegio.
Lo strumento di autovalutazione è il RAV, format predisposto dall’INVALSI
redatto dal dirigente scolastico, in stretta collaborazione con il unità di
Autovalutazione e con la partecipazione della comunità professionale.
RAV, entro giugno 2015, per poi procedere alla pubblicazione dello
stesso, entro luglio 2015. Al DS prepara il collegio docenti alle varie fasi
della valutazione.
Si compone di due parte:
Il compito dell’UAV è: effettuare un lavoro di ricerca, studio e confronto
sui dati (di contesto, di esito, di pratiche didattiche e organizzative), che
mette a disposizione l’INVALSI, il MIUR e altri enti; condividere gli obiettivi
di miglioramento che deve raggiungere la scuola con il collegio e con tutte le diverse componenti scolastiche.
Il processo di autovalutazione deve mirare a individuare concrete piste
di miglioramento.
Analisi della situazione
Obiettivi di miglioramento
La valutazione esterna Visita di Nuclei di Valutazione esterna, composte da un dirigente
tecnico e da due esperti.
C.M. 47/2014 coinvolgeranno circa 800 scuole: il 7% saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza ed efficacia; mentre il 3% saranno scelte casualmente. La definizione e la determinazione dei Nuclei di Valutazione spetta all’INVALSI.
Il protocollo di valutazione viene adottato dalla Conferenza coordinamento SNV su indicazione dell’INVALSI.
Contattano la scuola e prendano lettura dei dati e dei documentidella scuola stessa: PTOF, relazione di accompagnamento al programma annuale, dati sulla scuola forniti dal MIUR, risultati delle prove INVALSI, dati del questionario scuola e dei questionari insegnanti, studenti e genitori.
Accolgono il punto di vista dei diversi componenti scolastici, attraverso colloqui individuali approfonditi (DS, DSGA e FS), colloqui individuali di breve durata con docenti curricolari e personale ATA per valutare l'impatto degli interventi realizzati dalla scuola sull'organizzazione e sulla pratica didattica e colloqui a gruppi (docenti di classe diversi per sezione e plessi, studenti e genitori) di media durata; e, infine, visitano gli spazi della scuola. Tutto deve essere effettuato in tre giorni.
Dopo la visita formulano un giudizio sintetico per ogni area dei processi e per i risultati utilizzando rubriche di valutazione.
RVEQuadro di riferimento
La Scuola
Nella persona del DS
Presenta al collegio i risultati del rapporto di valutazione ed avvia
una riflessione interna a partire dagli stessi.
Sceglie la strada su cui lavorare in vista del miglioramento
Circoscrive i nuovi obiettivi da raggiungere in vista dei
suggerimenti del Nucleo di Valutazione
Rende partecipe il collegio dei risultati delle sue scelte.
Individua strumenti e metodologie per progettare azioni di
miglioramento.
Ed infine, può chiedere il supporto per l’attuazione di interventi
migliorativi all’INDIRE, all’università e a enti di ricerca.
La valutazione del Dirigente scolastico
DPR 80\2013 e DM 11\2014, prevedono la valutazione del DS
attraverso indicatori definiti dall’INVALSI.
Gli indicatori terranno conto degli obiettivi di miglioramento
individuati dalla scuola nel RAV che siano strettamente legati
all’operato del DS.
Il modello di valutazione della dirigenza scolastica dovrà prestare
attenzione agli obiettivi di miglioramento della scuola individuati
attraverso il rapporto di autovalutazione e alle aree di
miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni
scolastiche direttamente riconducibili all'operato del dirigente
scolastico.
il DS presenta al collegio uno schema di sintesi dove lega gli
obiettivi di miglioramento con l’azione progettuale del PTOF, con il
piano delle attività e con il piano di aggiornamento.
Rendicontazione
Terza fase del DPR 80/2013 che dovrà essere resa effettiva
nell’a.s 2016-17.
“Responsabilizzazione“ di che cosa ed in che modo la
scuola deve rispondere del proprio operato.
Legata all' autonomia ed all' esigenza di dimostrare, in
modo trasparente (L.241/90), il ritorno educativo che la
scuola è stata capace di assicurare, valorizzando al meglio
le risorse a disposizione, umane finanziarie e di contesto
sociale.
Rendicontazione
La rendicontazione prevede :
Una nuova pianificazione delle azioni di miglioramento tra
luglio e settembre 2016
La realizzazione di nuove azioni di miglioramento nel corso
dell' intero anno scolastico
Monitoraggi in itinere e finali nel corso dell'intero anno
scolastico
Nuova analisi dei risultati ottenuti e definizione delle azioni da
intraprendere entro luglio 2017
Gennaio - giugno 2017 verrà richiesta l' elaborazione del
Rapporto di Rendicontazione sociale a cui farà seguito la
pubblicazione del Rapporto di Rendicontazione nel luglio 2017.
La rendicontabilità è richiesta dall' intero processo di
miglioramento, e parte dall'analizzare e interpretare i dati
raccolti tramite le rilevazioni esterne, sottolineare le aree critiche,
interrogarsi sulle possibili ragioni delle carenze, sui processi
seguiti, sulle cause che hanno determinato i risultati ottenuti.
La valutazione di sistema
DPR 80\2013 e DM 11\2014, ha come obiettivi:
il miglioramento dei livelli di apprendimento,
l’equità del sistema
il rafforzamento delle competenze degli studenti.
CM 47\2014 entro il mese di ottobre 2015, l’INVALSI elabora un rapporto sul sistema nazionale con un’attenta analisi nazionale e una comparazione internazionale, OCSE-PISA, IEA-TIMSS, IEA-P1RLS e TALIS.
Ed è l’INVALSI a predisporre strumenti di analisi per le scuole, a guidare e a supportare le scuole durante tutte le fasi della valutazione d’istituto.
La valutazione prevede fasi distinte:
la valutazione interna all’istituto
la valutazione esterna delle scuole
la valutazione del dirigente
http://www.istruzione.it/snv/index.shtml
Successo
FormativoSNV
DPR 80/2013
In sintesi
a ciascun alunno
debitamente conosciuto
nelle reali potenzialità,
riconosciuto membro
essenziale dell’umanità e
trattato con l’offerta
formativa calibrata ed
idonea a trasformare le
potenzialità personali in
competenze trasversali,
saldamente capitalizzate,
continuamente rinnovabili
e spendibili in ogni
contesto