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LA VISTA Siamo arrivati al 5° senso,quello della “ vista”. Diceva Steiner ” Si potrebbe avere ragione sul visibile e sul comprensibile e tuttavia emettere un giudizio falso” ( vedi “ Sull’essenza dei colori”, 1982). Marcel Proust sottolineava “ che il vero viaggio non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi . David Bohm (fisico quantistico ) e Karl Pribram (neurofisiologo) hanno asserito: “ Si pensava che la materia , concepita per millenni  come una massa grezza o bruta, fosse uno spaventoso, oceanico agglomerato di sostanze inerti ed inanimate, ed invece scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la realtà esiste solo in ciò che pensiamo”. Lo spazio non è vuoto: è pieno di colori, suoni , vibrazioni: forme di una sola sorgente di energia che si differenzia a seconda della frequenze di vibrazione e del mezzo di conduzione . Un principio elettromagnetico di energia formativa guida l’integrità della materia e controlla la differenziazione strutturale della materia. Tutte le ricerche più avanzate provano che la materia apparentemente inerte, tanto più quella vivente, emette particolari vibrazioni a varie frequenze di diversa estensione e tonalità ed ogni essere vivente è circondato da un complesso campo elettrico ,che si estende al di là dei limiti della visione umana. La luce ha qualità dinamiche che ci sono ancora sconosciute, ma è incontrovertibile che il colore ha un peso” una “temperatura” , una “forza di penetrazione” , una “densità“ ed una “base dinamica” . Quando un raggio luminoso colpisce una superficie: 1 / 35

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LA VISTA

Siamo arrivati al 5° senso,quello della “vista”.Diceva Steiner ” Si potrebbe avere ragione sul visibile e sul comprensibile e tuttavia emettereun giudizio falso” ( vedi “ Sull’essenza dei colori”, 1982).Marcel Proust sottolineava “ che il vero viaggio non consiste nel cercare nuovi paesaggi, manell’avere nuovi occhi”.David Bohm (fisico quantistico ) e Karl Pribram (neurofisiologo) hanno asserito: “ Si pensavache lamateria ,concepita  per millenni   come una massa grezza o bruta, fosse uno spaventoso, oceanicoagglomerato di sostanze inerti ed inanimate, ed invece scopriamo chel’Universoè tutto Pensieroe che la realtà esiste solo in ciò che pensiamo”.Lo spazio non è vuoto: è pieno di colori, suoni , vibrazioni: forme di una sola sorgente di energia che si differenzia a seconda della frequenze di vibrazione e del mezzo diconduzione .Un principio elettromagnetico di energia formativa guida l’integrità della materia e controlla ladifferenziazione strutturale della materia.

Tutte le ricerche più avanzate provano che la materia apparentemente inerte, tanto più quellavivente, emette particolari vibrazioni a varie frequenze di diversa estensione e tonalità ed ogniessere vivente è  circondato da un complesso campo elettrico ,che si estende al di là dei limitidella visione umana.La luce ha qualità dinamiche che ci sono ancora sconosciute, ma è incontrovertibile che ilcoloreha “un peso”una “temperatura”, una “forza di penetrazione”, una “densità“ed una “base dinamica”.Quando un raggio luminoso colpisce una superficie:

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-    essa muta di temperatura;-    muta la luminosità della superficie del corpo (per esempio diventa fluorescente) ed   il colorenaturale;-    mette in moto processi elettrici e chimici diversi a seconda della natura del corpo irradiato.La luce è prodotta dal ritmo oscillatorio di particelle energetiche elementari: “quanti” o “fotoni”. La luce è un’energia radiante visibile, che si muove nello spazio sotto forma di onde variabiliper dimensione ed energia. Mentre viaggia ad una velocità di 300.000 Km al secondo,la lucevibra ed attraverso le vibrazioni trasmette energia. Tanto più corta è la lunghezza d’onda, tantomaggiore è l’energia.Quando le vibrazioni sono meno di trentadue al secodo, ques’ energia radiante diventainudibile ed invisibile.I nostri apparati sensoriali ed in particolare l’occhio sono limitati o forse sarebbe meglio direnon adeguatamente “preparati” o “allenati” apercepire la realtà al suo livello più intimo e profondo. Infatti già ad un livello poco profondo noinon vediamoi raggi infrarossi( i rettili si ), néi raggi ultravioletti(le api si). Per quanto riguardal’uditonoi non percepiamo gli infrasuonie gli ultrasuoni( i pipistrelli e gli elefanti si ).Dell’infinta gamma di vibrazioni, varianti per velocità e lunghezza, dalle frazioni di un metro finoa parecchi chilometri, fin qui classificate dalla scienza, i sensi che possediamo sono capaci dirispondere a poco di più di un’ottava partedi tali vibrazioni.

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In altre parole, del mondo che ci circonda e che la scienza ha scoperto, noi percepiamo circa un ottavo: sette ottavi del mondo sfuggono alla nostra percezione.Esiste quindi una scala di colori visibili ed una scala di colori invisibili, cosi come esistono scale musicali udibilied altre fuori della portata dell’orecchio umano.

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Vi sono sette colori principali visibili e sette note base udibili, che si ripetono di sette insette finché non escono dalla portata dei nostri sensi.Ogni suono principale ha un rapporto strettissimo con le vibrazioni luminose cromatiche.  Ilrapporto suono e colore secondo alcune tradizioni può essere cosi identificato:

DO = RossoRe = ArancioneMi = Giallo Fa = VerdeSol = BluLa = IndacoSi = Viola

Il colore ed il suono sono quindi aspetti della vibrazione e sono intercambiabili. La scala musicale ripete la divisione settenaria della scala cromatica. Le gamme composte di sette suoni sono chiamate eptatoniche. Sette ottave ci permettono diudire sette suoni Do, Re, Mi,Sol,La,Si adiversa intensità e con lo stesso nome e rapporto di frequenza  vibratoria.I suoni equipollenti delle diverse ottave hanno varie espressioni ed un significato diverso e,anche se praticamente vengono indicate con Mi o Fa, il registro stimola effetti totalmentedifferenti a seconda che le ottave siano più alte o più basse, acute o gravi, in rapporto al suonocentrale.La voce emana un’estensione normale di due ottave del registro dal grave all’acuto. Gli

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strumenti hanno una maggiore estensione. E’ chiaro che ad ogni serie di ottavecorrisponde una serie di coloricorrispondenti a tonalità più scure o più chiare.Orbene , questa corrispondenza colore e suono è stata riscontrata anche nell’uomo, nelle sueghiandole e nei suoi organi,che proiettano appunto varietà energetiche di luce, calore eradionde con le stesse variazioni cromatiche e tonali della scala musicale e dello spettro aseconda della variazione di rotazione delle particelle dell’organo particolare, in quanto   lericerche scientifiche più avanzate occidentali  stanno confermando che l’individuo deve essere considerato anche da un punto di vista quantistico di energia, data la natura cellulare atomicadell’organismo. Anche l’uomo, come tutto ciò che ci circonda, animato ed inanimato, sprigionasuoni e colori, ma non tutti se ne accorgano.Nel mondo occidentale questo modo di sentire e di vedere l’essere umano è spesso, troppospesso rifiutato. Non si accetta, nonostante l’evidenza e le conferme scientifiche, che  l’uomo,come tutta la natura, sia colorato ed emetta suoni armonici, perché la scienza e la medicinaufficiale non vogliono riconoscere l’esistenza di questo sistema  elettromagnetico.Gran parte della scienza e della medicina occidentali restano infatti ancora inflessibilmentelegate a schemi superati, che considerano soltanto la parte corporea e visibile dell’individuo,dividendo l’organismo in parti, separate l’una dall’altra, di cui medici specialisti credono diconoscere l’intima natura, dimenticando quanto non percepiscono, che pure esiste. Accettareinvece lanatura cellulare atomicadi ogni organismo vivente trascende i tessuti ed i sistemi precedentemente individuati dallascienza moderna..

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Questo sistema atomico ha dei punti vitali, dei “centri di forza”,che ricevono e trasmettono l’energia elettromagneticacreata dal nostro sistema e da quelli che ci circondano.Gli orientali chiamano ognuno di questi centri “chakra”, cioè “cerchio”, “ruota”.

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I “chakra” sarebbero appunto ruote tridimensionali, che girano aritmicamente dal centroverso l’interno secondo ritmi diversi, formando suoni e colori.I chakra principali sono “sette” ; sarebbero  colorati come i sette colori dello spettro edemetterebbero lesette notedella scala musicale. Questi sette  chakra  principali corrisponderebbero ai sette principali centrinervosi ( vedi schema). Ad ogni chakra, sarebbero collegati 7 corpi ( vedi schema ):

1)  l’eterico   2)  l’emotivo   3)  il mentale    4)  l’astrale    5)  l’eterico matrice6)  il celestiale   7)  l‘eterico celeste

I sette corpi (visibili solo agli occhi dei sensitivi e dei veggenti) possiederebbero un dimensionein cui esisterebbero in modo tangibile, sarebbero capaci di proprie diversificate sensazioni, chepercepiscono e trasmettono, senza però che l’Io cosciente ne sia nella maggior parteconsapevole.  Si parla di ”intuito", ma è sicuramente qualcosa di più esteso, chedifficilmente supera la soglia della consapevolezza.

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“ ALLA SCOPERTA DELL’INTUIZIONE ”

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Il cammino per raggiungere i diversi stati della coscienza è pieno di mille ostacoli spessoinsormontabili.

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In ogni epoca alcuni individui sono riusciti a regolare e controllare in modo cosciente questasistema, cambiando a proprio piacimento i ritmi vibratori e gli stati di coscienza “ vedendo”e “sentendo”cose non percepibili dagli altri.Ci risulta difficile credere che certi individui possono ottenere tali risultati e, per questo, lifacciamo “Santi “ o  “streghe”, o nelle miglioredelle ipotesi “matti“ ;atteggiamento che ha spinto queste persone ad assumere comportamenti sempre più riservati,segreti, a mascherare in mille modi il loro messaggio attraverso metafore o simboli. Ma dietro ognisimboloemessaggiosi nascondono profonde verità, veritàche solo poche persone riescono a comprendere, anche tra coloro che partecipano a gruppicosiddetti esoterici.

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Credo che valga la pena leggere alcuni dei capitoli dedicati a questo tipo di esperienze.

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Collemaggio <> Officina - Autodromo dello spirito

Michelangelo l’aveva detto!!

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IL CODICE SEGRETO DI LEONARDO DA VINCI

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LA CHIAVE MASSONICA PER LA QUADRATURA DEL CERCHIO

Gli infiniti segnali colorati e sonori creati dalla natura e dall’uomo ci risulterebbero finalmentecomprensibili. Ogni senso sarebbe in grado di riconoscere i vari messaggi e quindi di comunicare , vedere, sentire, toccare, gustare, odorare a diversi livelli, ritrovando gli strumenti per riconoscere le svariate tessere del mondo in cuiabbiamo scelto di vivere.

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Senza però arrivare a livelli cosi elevati, ognuno può prendere coscienza della sua naturaatomica edimparare a vibrare secondo l’intera scala di suoni e di colori, in modo da essere capace disentire la miriade di onde che ci compenetrano e ci circondano e di vedere i vari colori aureidella natura.

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Molti scienziati moderni cominciano ad accettare l’esistenza  della “ legge dell’ottava ” a cuimolte scuole misteriche fanno risalire le leggi che regolanol’Universostesso e che possiamo trovare come costante in molti fenomeni naturali o anche in creazioniumane. Ad esempio l’ottavaè nella musica il ritorno di una stessa nota dopo sette diverse in una scala, ma con frequenzaraddoppiata rispetto alla prima. Gli elementi chimici sono basati sullalegge dell’otto, con otto famiglie e otto gas nobili, gli otto pianeti del sistema solare, le frequenze di otto hertzche sono alla base del DNAe della frequenza di Schumann, e molti altri esempi che si potrebbero fare.

Già negli anni '60 il dott. Puharich e il dott. John Taylor scoprirono che gli otto cicli persecondo eranoanche la banda di frequenza con cuiil cervelloattivavacapacità extrasensorialiquali visione a distanza, telepatia, telecinesi, ecc., capacità latenti presenti in ognuno di noi. Inizialmente lo scienziato americano effettuònumerosi esperimenti con i funghiAmanita Muscariaraccolti nel giardino del suo laboratorio diGlen Covenel Maine, scoprendo che

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l'Amanita Muscaria, il fungo usato in diversi riti pagani e dai cristiani delle origini, aumentale facoltà percettivesolo neisoggetti già psichicamente sensitivi.

Gli otto cicli per secondo sono in grado di aumentare la predisposizione ad imparare,inducendoci al theta mode (stato cerebrale che ci porta ad esserecreativi e ad avere profonde intuizioni di natura scientifica, mistica o comportamentali).

In parole povere, durante una moltitudine di esperimenti, si è scoperto che gli 8 hertz sono ingrado di penetrare qualsiasi barriera fisica o energetica, svelando una loro natura di“vettore multidimensionale”non soggetta alla materia del nostrospazio-tempo.

Un'altra peculiarità di questa frequenza è che genera superconduttività che altri non è che unsinonimo scientifico per immortalità e la superconduttivitàè il prodotto diun innestamento d'onda costruttivobasato sullaproporzione aurea.

Puharich in un suo testo definì gli 8 hertz come “la differenza della velocità di fase tra lavelocità delle orbite del protone contro quelle dell'elettrone”,sta di fatto che gli 8 Hzpossiedono la“stranezza”di poter oltrepassare siaun blocco elettromagnetico di vuoto(gabbia di Faraday) sia un'impenetrabile

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campo Meisnerdi un superconduttore.

Una delle carratterstiche fondamentali del nostro cervello è infatti che è molto sensibile aqualsiasi strumento che emette onde di frequenza, tra cui le ELF, poiché tende a sintonizzarsi naturalmente con il segnale esterno.

Nel prosieguo delle sue ricerche il ricercatore americano scoprì che se un soggetto venivaesposto a 7.83 hertz, la frequenza Schumann a cui vibra la Terra, si sarebbe ottenutaun'alterazione nella percezione facendolo sentire bene.

La ghiandola pineale è attivata direttamente mediante l'emissione di un segnale ad otto cicliper secondo.

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La vista è il senso su cui facciamo maggior affidamento: non crediamo se non vediamo! Eriteniamo la perdita della vista molto più penalizzante della perdita di un qualsiasi altro senso.Tutto ruota attorno al nostro occhio, un organo molto complesso e molto sensibile alla luce.

Vedere significa infatti trasformare la radiazione luminosa in impulsi nervosi che il cervello puòinterpretare. La finestra da cui entra la luce è la pupilla: è praticamente  un buco.  L'iride allargae restringe la pupilla come il diaframma di una macchina fotografica, a seconda della quantità diluce presente nell'ambiente. E poi accade qualcosa di straordinario: la luce attraversa ilcristallino, l'intero globo oculare e va a formare sulla retina un'immagine capovolta; le cellulenervose della retina - coni e bastoncelli - vengono eccitate e mandano le informazioni tramite ilnervo ottico al cervello, che le interpreta e codifica. Tutto questo accade ad una velocitàimpressionante: quando guardiamo un tramonto, quando guardiamo  la nostra immagineriflessa in uno specchio, quando leggiamo un libro oppure quando vediamo un film al cinema.!Ciò che complica tutto è che noi abbiamo due occhi. Questo ci permette una visionetridimensionale del mondo e ci aiuta a percepire esattamente la distanza di un oggetto, ma puòcrearci dei problemi, visto che ciò che vede l'occhio destro è leggermente diverso da ciò chevede l'occhio sinistro. Il cervello "compone" le informazioni che riceve dai due occhi inun'immagine definita e precisa anche se qualche volta si può creare una rivalità tra i due occhi.Abbiamo comunque un occhio "dominante" rispetto all'altro e questo "dirige" la nostra visione.L’occhio dominante, infatti, si pone in linea retta con l'oggetto che sto guardando; l'altro occhioavrà per forza un punto di vista leggermente spostato: le informazioni provenienti dai due occhici danno la visione "stereoscopica" dell'ambiente circostante. Qualche volta però la vista ci puòingannare, perché le immagini che vediamo creano confusione nel nostro cervello. E' il casodelle illusioni ottiche.  

Alcuni artisti, come Dalì o Escher, hanno giocato con queste immagini per divertirsi e perdivertire l’osservatore, creando dei veri e propri capolavori. Sono giochi sviluppatisi nell'800,quando non esisteva la televisione e la sera si poteva solo ascoltare buona musica, ricamare ogiocare a carte. Sono immagini che spiazzano l'osservatore. Dentro ad un disegno possononascondersi anche più immagini. Ciò che percepiamo dipende dal particolare che stiamofissando. Quindi, è vero che qualche volta la realtà non è proprio come la vediamo o, meglioancora, ciò che vediamo non corrisponde mai proprio alla realtà.

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ESCHER - LIMITE DEL CERCHIO III

RELATIVITA’

METAMORPHOSIS

Un esponente del romanticismo spagnolo (Ramón de Campoamor, 1817-1901) prendendo aprestito una frase di William Shakespeare compose questi versi:

LAS DOS LINTERNAS

De Diógenes compré un día la linterna a un mercader; distan la suya y la mía cuanto hay de ser a no ser. Blanca la mía parece; la suya parece negra; la de él todo lo entristece; la mía todo lo alegra. Y es que en el mundo traidor nada hay verdad ni mentira; todo es según el color del cristal con que se mira.

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Da un mercante un dì comperaidi Diogene la lanterna;tra la sua e la mia vi sonodifferenze quanto dall’essere al non essere.La mia bianca sembra;la sua sembra nera;quella tutto rattristaquesta tutto rallegra.Perché nel mondo ingannevolenon vi è verità né bugia;tutto sembra che dipendadal colore del cristallocon cui ognuno osserva.

Fr. Compagnod'Arte :.

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LA REGINA DEI SENSI

LA LUCE ED IL COLORELA BIBBIALe origini del mondo e dell'umanità

1 - La creazione Genesi - Capitolo 1[1] In principio Dio creò il cielo e la terra. [2] Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dioaleggiava sulle acque. [3] Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. [4] Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre[5] e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

La luce è alla base della vita sulla terra, ci circonda, si diffonde dappertutto e ci permette divedere. Ma che cos'è? Una parte della fisica moderna, l'ottica, si occupa specificamente di luce;ne studia la natura, la conformazione e le proprietà; studia i colori: che cosa sono? Come lipercepiamo? Infine, si occupa anche delle possibili applicazioni, tra cui il laser, che utilizziamoormai in tutti i settori della società: dai lettori di cassa del supermercato fino alla chirurgia diprecisione.

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Lo Spettro visibile è quella parte dello spettro elettromagnetico che cade tra il rosso e il violettoincludendo tutti i colori percepibili dall'occhio umano.La lunghezza d'onda della luce visibile va indicativamente da 400nm a 700nm. La massimasensibilità dell'occhio la si ha attorno ai 555nm, dove si trova il colore verde.Le radiazioni con lunghezza d'onda minore (e quindi frequenza maggiore) sono gli ultravioletti , i raggi xe i raggi gamma; quelle con lunghezza maggiore (e frequenza minore) sono gli infrarossi, le microondee le onde radio. Tutte queste radiazioni hanno la stessa natura, sono infatti tutte composte da fotoni.La luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamentetra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria). La luce è anche caratterizzata dalla sua frequenza.Frequenza e lunghezza d'onda obbediscono alla seguente relazione: l=v/f (dove l è lalunghezza d'onda, v è la velocità nel mezzo considerato - nel vuoto in genere si indica con c - , fè la frequenza della radiazione).Prima di iniziare a parlare dell’aspetto fisico del colore, vorrei sottolineare due punti di analisirelativi alla nostra percezione.•    Innanzitutto vorrei che consideraste quanto la nostra percezione, intesa in senso generale,sia limitata: 1.   per poter vedere qualsiasi cosa e ammesso che i nostri occhi e il nostro cervellofunzionino egregiamente, abbiamo bisogno di un minimo di luminosità, cioè di una minimapresenza di luce; al buio assoluto siamo completamente ciechi. 2.   per poter udire anche il suono più assordante abbiamo bisogno di essere immersi in un"mezzo" di trasmissione delle onde sonore (ad es. i gas che costituiscono l’atmosfera nellaquale viviamo); in mancanza di ciò siamo completamente sordi. Comunque sappiamo bene cheil cane è in grado di percepire suoni al di sopra e al di sotto della nostra soglia uditiva(ultrasuoni_oltre 20.000 Hertz di frequenza e infrasuoni _sotto a 16Hertz di frequenza). 3.    in quanto all’olfatto sappiamo bene di essere molto meno percettivi del solito cane di cuisopra e comunque la presenza di un "mezzo" come l’aria è indispensabile. (Non sono uncacciatore, ma so che le battute di caccia vengono organizzate all’alba per la maggiorepresenza di umidità nell’aria che favorisce ulteriormente il già fine odorato dei cani). 4.    il tatto, unitamente alle nostre esperienze ci suggerisce la consistenza di un oggetto, lasua temperatura, la qualità della superficie, ma abbiamo bisogno di essere quasi a contattofisico dell’oggetto stesso per poterlo toccare. 5.    il gusto è forse il meno evoluto dei nostri sistemi percettivi in rapporto alla distanza:dobbiamo addirittura "assaggiare" un qualche cosa per comprenderne le qualità e per di più,senza l’ausilio dell’olfatto e della vista, rischiamo di commettere grossi errori di valutazione. Percezione generale molto limitata quella dell’essere umano ma, evidentemente, in grado difarlo sopravvivere ed evolvere meglio delle altre forme di vita terrestri; quindi più che sufficienteanche in rapporto all’intelligenza di cui è dotato. L’ordine nel quale ho preso in considerazione i nostri sensi non è casuale e, come avretenotato, parlando del gusto ho accennato alla "distanza". Il sistema percettivo più efficace perla sopravvivenza è quello che ci consente di pre-vedere gli eventuali pericoli con un buonanticipo e a distanza di sicurezza grazie all’osservazione del luogo dove ci troviamo (o doveintendiamo avventurarci) e delle condizioni generali. La vista risulta quindi vincente.•    Il secondo punto è proprio relativo al "mezzo". Per vedere non occorre alcun "mezzo" dipropagazione, anzi, nello spazio gli astronauti ci vedono molto meglio di chi si trovi sullaMilano-Bologna in una nebbiosa mattina d’inverno! Per vedere non abbiamo bisogno delcontatto fisico con l’oggetto, anzi, come sappiamo, possiamo restarne ben lontani. Ebbene tuttociò ha creato nel nostro inconscio l’idea che il vedere non ci coinvolga minimamente da unpunto di vista fisico, cioè di poter osservare una qualsiasi cosa senza che essa svolga unaqualche azione su di noi, e questa è un’idea sbagliata ovvero, a essere meno drastici, è un’ideavera solo in minima parte, perché il fatto che noi possiamo osservare un oggetto seppurelontanissimo da noi, lo dobbiamo al fatto che esso emetta una sufficiente quantità di fotoni daarrivare alla nostra rètina. Il meccanismo della percezione visiva può essere riassunto come segue:1.    Le cose illuminate emettono una parte della luce, la quale arriva ai nostri occhi e vi penetra.2.    I nostri occhi elaborano la luce emessa da un oggetto codificandone forma, rapportochiaro-scuro e colore. 3.    Queste diverse codifiche vengono inviate al cervello che ce le fa percepire attivandosi indiverse aree ben identificate dalle Neuroscienze. 4.    La percezione visiva avviene quindi grazie al cervello e nel cervello stesso: è quindi"virtuale" come i nostri pensieri e la nostra immaginazione e, come questi, in grado di provocarerisposte emotive ed atteggiamenti psicologici diversi. 5.    La visione è un’interpretazione intersoggettiva (comune a tutte le persone) della realtà checi circonda ma, attivandosi in sinergia con le complessità del pensiero e della situazionepsicologica dell’individuo, assume anche delle connotazioni di soggettività. Questa sequenza può sembrare astrusa ma diviene estremamente naturale con un esempio delquale vorrete perdonare la banalità: due sorelle stanno osservando un uomo né bello né bruttoche sta andando loro incontro. Tutte e due stanno osservando la stessa persona e lapercepiscono visivamente nello stesso modo. Tutte e due gli sorridono ma mentre per la futuracognata è un uomo come tanti, per l’altra è l’uomo più bello in assoluto.È quindi importante acquisire questo concetto: la luce interagisce con la materia che incontrasul suo cammino (che in condizioni normali ha un andamento radiale e una velocità di 299.792Km/sec nell’atmosfera terrestre); a seconda del modo in cui interagisce, creerà i presuppostiperché questa materia ci appaia più o meno visibile e differentemente colorata.La luce è energia elettromagnetica visibile solamente nel momento in cui si imbatte in ununa qualsiasi materia (riparlando di astronauti: essi percepiscono lo spazio come nero, ma guaise non avessero le tute spaziali a proteggerli dall’energia solare priva del filtro atmosferico!). La luce è quindi un’energia resa visibile dal suo differente modo di essere nuovamente emessa dopoaver interagito con la materia.Vediamo quindi i significati di "interazione con la materia" ed "emissione".Innanzitutto dobbiamo considerare il fatto che l’energia che chiamiamo "luce" è costituita daun’unità energetica denominata "fotone" o "quanto di energia". I fotoni, che siano di originenaturale (Sole) o artificiale (fuoco, candela, lampadina…), il ché non determina differenze nellaloro qualità, viaggiano sempre alla velocità di 299.792 Km/sec; cambia ovviamente la loroquantità a seconda della fonte. Ad esempio una lampadina da 100 Watt emette cento miliardi dimiliardi di fotoni al secondo e lascio alla vostra immaginazione la quantità di fotoni alla quale cisottoponiamo in un’ora di bagno di Sole sulla spiaggia!I quanti di energia costituiscono quindi l’unità dell’energia elettromagnetica che noi siamo ingrado di percepire come luce solo entro certi limiti di soglia (un po’ come per il suono); se siamoal di sopra della soglia si parlerà di ultravioletto, se sotto si parlerà di infrarosso chepercepiremo come calore e non più come colore. I quanti che rientrano nel visibile sonoappunto anche chiamati fotoni (dal greco "phòs"= luce di cui il genitivo "photòs" sta a significare"della luce" in quanto ad essa attinente). I fotoni oscillano maggiormente quando hanno unacarica energetica maggiore, ma relativamente alla nostra capacità di discriminare i colori, sonoriconducibili a circa 380 gruppi energetici che si differenziano tra loro, appunto, in base alladifferente frequenza di oscillazione.Ma, come abbiamo visto, i fotoni viaggiano tutti alla stessa velocità, ciò significa che quelli cheoscillano più velocemente descriveranno una sinusoide più fitta rispetto a quelli che oscillerannocon una minore frequenza. La distanza tra i culmini delle onde descritte corrisponde alla cosìdetta "lunghezza d’onda".Ad una lunghezza d’onda corta corrisponderanno quindi fotoni di alta energia (oscillanti ad altafrequenza), mentre ad una lunghezza d’onda lunga corrisponderanno fotoni di bassa energia((oscillanti a bassa frequenza).Ho parlato della nostra capacità di distinguere la differenza tra un colore e un altro perché ègrazie ai fotoni che noi possiamo vedere le cose intorno a noi e pure a colori e quindiaffrontiamo il tema "nocciolo" di tutta la questione che chiamiamo "colore".Tutti gli oggetti sono formati da materia, quindi da atomi che, come saprete, sono composti daun nucleo intorno al quale ruotano uno o più elettroni. Ogni elettrone possiede una certaenergia che, in condizioni di equilibrio, lo fa ruotare intorno al nucleo atomico secondo una bendeterminata orbita.Ma ecco che arriva la luce, ovvero la nostra materia (supponiamo che si tratti di una bellafragola di bosco) viene illuminata: che succede?La fragola sarà investita da miliardi e miliardi di fotoni i quali, arrivando sugli atomi costituenti lasuperficie della fragola, interagiranno con gli elettroni :Tutti i fotoni verranno annichilati dagli elettroni i quali, per ristabilire l'equilibrio iniziale (primache la luce illuminasse l'oggetto) ritorneranno al loro stato "basale" emettendo l'energiaacquisita in più durante l'interazione. Questa energia verrà emessa sotto forma di nuovi fotonialcuni dei quali apparterranno per frequenza alla classe dei fotoniinterattivi con il nostro sistema visivo (in grado di attivare i fotorecettori retinici) mentre altriverranno emessi in frequenze per noi invisibili come l'ultravioletto o l'infrarosso. Questi  nuovifotoni emessi arriveranno ai nostri occhi, vi penetreranno arrivando fino alla rètina doveincontreranno cellule gangliari, cellule bipolari, bastoncelli e coni che si attiverannoconsentendoci di :•    vedere la forma della fragola •    percepirne i chiari scuri •    avere quella sensazione che chiamiamo "rosso fragola". L' insieme di sensazioni che chiamiamo percezione visiva ha luogo in diverse parti dellacorteccia cerebrale (circa 12 diverse aree mappate), ma chi invia questo messaggioelettro-chimico al cervello è l’attivazione perfettamente integrata delle cellule gangliari, cellulebipolari, bastoncelli e coni che fanno delle rètine dei nostri occhi delle vere e proprie appendicicerebrali. Ciò che non va dimenticato è che l’unica "cosa" che arrivando dall’esterno riesce aprovocare tutto ciò che appunto chiamiamo percezione visiva non è altro che la luce con i suoifotoni.Tralasciamo i diversi meccanismi della visione e concentriamoci sull’aspetto più affascinantedella visione umana: il colore. Questa sensazione viene avvertita in una speciale zona delcervello e viene provocata dall’azione che i fotoni compiono sui coni; possiamo quindi ritenere ifotoni e i coni retinici gli attori principali della rappresentazione cromatica che ha luogoquotidianamente nell’immenso teatro del nostro cervello. I coni sono distribuiti nella zona centrale della rètina (cioè dove mettiamo a fuoco l'immagine) esoprattutto nella fòvea, sono circa cinque milioni, sono grossi un millesimo di millimetro e sidividono in tre diversi gruppi di fotosensibilità (cioè di sensibilità alla luce). Quando i fotoni li illuminano, essi reagiscono spremendosi come piccole spugne e rilasciandouna sostanza che si chiama iodopsina, questa sostanza si traduce poi in "messaggio neuronalecomparato" con le "letture fotochimiche" degli altri fotorecettori retinici, un messaggio chearriverà alla corteccia cerebrale dove noi potremo percepire l'oggetto  (un messaggio, inutiledirlo, che in una manciata di millisecondi arriverà al cervello miliardi di volte aggiornando adogni trasmissione tutte le variabili della visuale: distanza, chiariscuri, tonalità, riflessi, prospettivaecc.).Ma i coni non reagiscono ai fotoni riconoscendo colore per colore, perché come sapete, la luceè incolore e invisibile (se non illumina nel suo percorso fumo, pulviscolo oppure oggetti), siattivano invece a seconda dell’energia dei fotoni e sono organizzati in tre gruppi rispettivamentesensibili alle basse, alle medie e alle alte frequenze luminose. Percepiremo quindi i colori dalleletture comparate dei tre gruppi dei coni.Bene, immaginiamo di illuminare un cubo di legno pitturato volta per volta con pitture aventicomposizione atomica differente in modo da emettere solamente alcuni tipi di fotoni ( che ècome dire un cubo di legno colorato):•    se arriveranno sui nostri coni solamente fotoni di alta energia attiveranno solamente ilgruppo sensibile alle alte frequenze luminose e noi avremo la sensazione di violetto, quindi ilcubo ci apparirà violetto. •    se arriveranno solamente fotoni di media energia attiveranno solamente il gruppo di conisensibili alle medie frequenze luminose e noi avremo la sensazione di verde, quindi il cubo ciapparirà verde. •    Se arriveranno solamente fotoni di bassa energia attiveranno solo il gruppo di coni sensibilialle basse frequenze e noi avremo la sensazione di rosso, quindi il cubo di legno pitturato ciapparirà rosso. e gli altri colori? Nasceranno dall’azione diversamente combinata dei tre gruppi:•    Se arriveranno sui nostri coni fotoni di alta energia e di media energia in diverse proporzioni,attiveranno i relativi gruppi di coni e noi avremo le sensazioni dei blu, degli azzurri, dei turchese;(dico i colori al plurale perché a seconda del rapporto di quantità dei fotoni la tinta percepitacambia). •    Se arriveranno fotoni di media e di bassa energia in diverse proporzioni, attiveranno i relativigruppi di coni e noi avremo le sensazioni dei verdi giallastri, dei gialli e degli arancioni. Se laluce dovesse diminuire o l'emissione dei fotoni ridursi avremo le sensazioni dei verdi scuri, deiverdi oliva, dei marrone nocciola. •    Se arriveranno fotoni di bassa e di alta energia in diverse proporzioni, attiveranno i relativigruppi di coni e noi avremo le sensazioni dei porpora rossi, dei porpora blu, dei viola. •    Fotoni di tutte le energie provenienti dal cubo di legno in oggetto, attivando tutti e tre i gruppidi coni ci daranno la sensazione di bianco, se la quantità di fotoni si riduce (cioè se la lucediminuisce o se la superficie del cubo emette tutti i fotoni ma in minore quantità) allora il cubo ciapparirà grigio e se i fotoni emessi saranno pochissimi ma appartenenti a tutte le energie, eccoapparirci un cubo nero. Quindi la tonalità del colore percepito dipende dalla qualità dei fotoni emessi, mentre lachiarezza del colore stesso dipende dalla quantità totale emessa. Un limone illuminato emetteràun alta quantità di fotoni di media energia (che da soli ci darebbero la sensazione di verde) euna quantità pressoché equivalente di fotoni di bassa energia (che da soli ci darebbero lasensazione di rosso), il risultato sarà una dominante di frequenza che ci darà quella bellasensazione che chiamiamo, manco a farlo apposta, "giallo limone".Ecco come funziona il gioco dei colori ed ecco come spiegare i famosi "contrasto simultaneo" e"contrasto successivo" che tanto hanno affascinato i pittori.Chi ha frequentato il Liceo Artistico sa bene come certi colori giustapposti (che significa postil’uno vicino all’altro) si "rinforzino" a vicenda come l’arancione con il blu e viceversa, o come ifamosi quadratini grigi di Itten appaiano verdastri se posti su di un quadrato più grande di colorerosso o giallastri se posti su di un quadrato violetto…bene, ma proprio nel famoso Kunst derFarbe (Arte del colore), Itten scrive: Bene lo sapeva anche Chevreul più di cento anni prima diItten nel suo "De la loi du contraste simultané des couleurs", ma anche lui non conosceva laragione di questi fenomeni.Prima degli anni ’60 i chirurghi operavano in camice bianco, come bianco era il lenzuolo checircondava la parte del paziente sulla quale dovevano intervenire. Lamentavano un certoabbagliamento (la lampada scialitica, cioè che non crea ombre, è molto potente), ma non solo;dopo aver fissato il rosso del sangue, dovendo distogliere lo sguardo per prendere un ferrochirurgico succedeva loro di vedere, sul bianco di fondo, una macchia luminosa di coloreverde-azzurro assai fastidiosa. Venne così introdotto l’uso del verde-azzurro per i camicioperatori: la macchia verde su fondo verde non dava più fastidio e l’abbagliamento diminuì inmodo considerevole, inoltre quella tonalità di verde non richiede adattamento del cristallinodell’occhio per la messa a fuoco il ché si tradusse in un minore stress ottico del chirurgo, il tuttoanche a vantaggio del paziente.Il bello della storia è che questo espediente fu fatto probabilmente "a occhio" ignorando il fattoche quel verde-azzurro della macchia luminosa altro non era che il complementare del rossosangue con una codifica cromatica ben precisa mentre ancora ora, nel duemila ricco dispettrofotometri economici e portatili, vediamo camici azzurro cielo o verde erba!Ma perché il chirurgo vedeva una macchia verde-azzurra sul fondo bianco?Il chirurgo guarda il rosso; i coni retinici sensibili alle basse frequenze si svuotano di iodopsina,mentre quelli sensibili alle medie e alle alte frequenze rimangono pressoché inattivi. Il chirurgoguarda il bianco; per percepire bianco tutti e tre i gruppi di coni devono spremersi secernendoiodopsina, ma quelli che danno la sensazione di rosso sono stressati e per circa trenta secondinon danno la risposta adeguata, così ecco che gli altri due gruppi hanno la meglio e gli altri duegruppi insieme, servono proprio per avere la sensazione cromatica del verde-azzurro. Poi i conisensibili alle basse frequenze ritornano alla normalità e la macchia verde-azzurra scompare.Per finire ricordate un'altra cosa importante. Il cervello "legge" i colori in base al colore cheinclude quello che deve essere valutato... in pratica pensate di osservare un quadrato rossoscuro posto su di una campitura nera...ebbene se ponete lo stesso quadrato rosso scuro su diuna campitura bianca ecco che vi apparirà marrone. Questo dimostra la relatività del nero e delbianco. Il neurobiologo David Hubel misurò la luminosità, cioè la capacità di una superficie diemettere luce una volta illuminata, di un quotidiano. Misurò la luminosità del nero dei caratteristampati e del bianco della carta del giornale, misurazioni che fece sotto il sole del cortiledell'Istituto universitario...rifece le misurazioni all'interno di un aula...ebbene i numeridimostrarono senza ombre di dubbio che all'esterno il nero dei caratteri del quotidiano riflettevail doppio della luce riflessa dal bianco della carta all'interno dell'aula! Eppure la percezionenero-bianco risultava sempre corretta! La percezione cromatica è quindi un fenomeno biologicoin risposta a un fenomeno fisico. “Comunicazione e Colore”del dott. Gianni Camattari  Il dott. Camattari, seguace anche di Reich e di Lowen, ha in parte modificato il sistema diLüscher, seguendo i criteri diagnostici elaborati dalla Bioenergetica e dalla Psicosintesi di Assaggioli.Reich nei suoi studi ha cercato di scoprire i rapporti energetici tra il mondo animato e quellocosiddetto inanimato, spiegando come il non regolare flusso energetico nel nostro organismoprovochi dei blocchi e delle corazze muscolari create dal nostro IO a difesa delle emozioni edelle sensazioni che non si è capaci di controllare e di contenere.Reich ha dato molta importanza alle tensioni croniche, alle sensazioni e alla necessità che siprenda coscienza dei fenomeni fisiologici e in particolare di quelli tensivi. Egli ha scomposto ilcorpo in sette segmenti , più o meno contratti, tanto da formare una corazza che, secondo lopsicologo, si può progressivamente sciogliere partendo dal segmento oculare sino a giungere alsegmento pelvico.Lowen , allievo di Reich, meno legato alla struttura tensiva settenaria, ha sviluppato le teoriedel maestro, mettendo a punto delle tecniche per sciogliere le corazze difensive (analisibioenergetica).Lowen ha insistito sull’accumulo energetico del processo respiratorio, sull’espressività delmovimento e soprattutto sullo scioglimento delle tensioni: “la creazione di una corazza muscolare serve come freno e aiuta il soggetto ad adattarsi alleemozioni che non riesce a sostenere o sopportare, prevenendo il “riflesso orgastico”, checonsente il completo darsi o il completo abbandono alle emozioni. La corazza “dice no” aquesto abbandono” .“È importante, infatti, secondo Lowen, la presa di coscienza delle contrazioni difensive alloscopo di comprenderne il significato e di scioglierne la stretta”  . L’influenza di questi duepsicologi portò altri loro colleghi a sviluppare tecniche sempre più sofisticate: la psicologia umanistica di Rogers e Maslow, la psicologia della Gestalt  e l’analisiesistenziale  di Viktor E. Frankl .Assaggioli, cercando di scoprire i rapporti tra energie profonde e bande energetiche personalie transpersonali, ha messo a punto un metodo di analisi, detto Psicosintesi, dividendo l’Io insette parti e mettendo a punto delle tecniche per metterle in contatto tra loro.Ciò che però più interessa ai fini della nostra indagine è il simbolo ovale colorato messo afondamento della Psicosintesi, col quale Assaggioli, cercava di dimostrare che ogni individuo deve essere considerato da un punto di vistaquantistico di energia e che ogni parte del suo organismo, per la diversa vibrazione dellecellule, emana un colore particolare.Questi autori, come Pierrakos, anch’esso allievo di Reich, nell’elaborare questi metodi dianalisi, sono restati influenzati dalle filosofie e dalle religioni orientali (induismo, taoismo ebuddismo) e da quelle Occidentali (cristianesimo, islamismo e l’ebraismo) .Seguendo le tecniche diagnostiche di Lüscher, il dott. Gianni Camattari ha elaborato unaserie di criteri per individuare ed entrare in rapporto con i quattro caratteri tipo (blu, verde, rosso e giallo)..I quattro caratteri, associati ai quattro colori, sono identificabili grazie ad una serie diosservazioni, che riguardano nello specifico la camminata e la postura da seduti. SecondoCamattari, ognuno di noi è come diviso in due, la parte alta del corpo dal busto alla testarispecchia l’atteggiamento acquisito, la parte bassa del corpo invece rispecchia ciò che siamo inrealtà.ComportamentoNel comportamento di ogni individuo, secondo il dott. Camattari, confluiscono tre istanze:Es: Eredità geneticaSuperIo: Azione ambientaleIo: Reattività personaleSe tutti e tre questi fattori sono volti a conseguire un obiettivo oppure a rifiutarlo, ilcomportamentoche ne deriva si definisce sintonico, oppure, in opposizione distonico.SINTONICOL’individuo vuole la stessa cosa con tutte e tre le sue istanze. I suoi gesti, le posture e le contrazioni muscolari confermano quello che le parole stannodicendo.Si riconosce l’individuo sintonico dal modo misurato, naturale, armonico di esprimersi.Di fronte ad un problema non si lascia mai andare a lamenti, ma cerca la soluzione e prendedecisioni.DISTONICOL’individuo non è convinto di quello che vuole. Al suo interno vi è un conflitto. Il suo linguaggio emotivo e corporeo non si accorda con quello verbale.Si può riconoscere l’individuo distonico dai gesti disarmonici, frementi, scostanti oppure troppomisurati, freddi, studiati, che rilevano l’artificiosità dell’espressione.Di fronte ad un problema non cerca la soluzione, non prende decisioni; si lascia andare alamenti sterili ed inconcludenti. Il suo lamento non è risolutivo, ma conservativo, perché mira aconservare lo stato di conflitto in cui si trova.Caratteri fondamentaliUna volta compreso il comportamento, possono essere ricercati i caratteri fondamentali, cioè lapersonalità prevalente, classificata secondo l’impostazione di Lüscher, secondo i quattro colori Blu, Verde,Rosso, Giallo.Non esistono caratteri puri: cioè totalmente di un colore. In ogni individuo sono presenti, inpercentuali diverse, le componenti emotive dei quattro colori fondamentali.Quando si parla quindi di “carattere rosso”, si intende che la dominanza è rossa.La persona esprime tutte le sue potenzialità attraverso il colore dominante.In questo caso il rosso rappresenta il mezzo con cui l’individuo manifesta anche le altrepotenzialità colorate.Fatte queste premesse, insieme agli altri partecipanti al corso, ho potuto confrontare le quattropersonalità-tipoattraverso una serie di esercizi predisposti dal dott. Camattariper meglio comprendere ed inquadrare i quattro “caratteri colorati”. BLUCARATTEREE’ eteronomo (influenzabile), ricerca la stabilità, è integrato nel sistema.Ha bisogno di quiete, di tranquillità, di armonia, di rapporti stabili e cordiali, di tradizioni, diconsuetudini, di punti di riferimento sicuri su cui poter contare. Portato a riflettere, a pensare, a meditare può trovare difficoltà a organizzare, a dirigere, adecidere, a prendere l’iniziativa. Sia nel lavoro che negli affetti predilige un rapporto didipendenza. Non è aggressivo né aperto alle novità. Sa ascoltare con attenzione e sensibilità. Si lascia influenzare dalle persone emotivamentesignificative (padre, madre, il partner, l’autorità). Tendenzialmente flemmatico, indugia nei ricordi, ama il passato, predilige atteggiamenti passivi.POSTURAChiusura morbida, avvolgente con possibilità di apertura direzionata verso un partner, unoggetto, un pensiero.In piedi, ora pende su un fianco, ora sull’altro; può intrecciare le gambe; tende ad appoggiarsi.Le spalle sono leggermente ricurve, il petto rientrante, il bacino prominente.Seduto, non accavalla le gambe, né si appoggia allo schienale; le gambe come anche lebraccia sono morbide e tendono al rotondo, ad avvolgere, a stringere.Le mani vanno spesso al volto, alle labbra, ai capelli, alla cravatta, alla collana, nel gesto diaccarezzare.La testa, ripiegata in basso si inclina dolcemente a destra.Il volto ed il mento possono essere tesi in avanti nell’atteggiamento del mendicante che tende lamano.BLU POSITIVOCalmo, sereno, avveduto, ricettivo. Sa cogliere le informazioni che gli derivano dall’ambientecircostante e prendere le opportune decisioni. Buon incassatore, è uomo di gomma: nonoffende né si offende mai. Ascolta e decide con signorilità ed eleganza, senza animosità. Può essere paragonato a Giove olimpico o all’immagine televisiva del Top manager. La posturaè armonica.BLU NEGATIVOInquieto, sempre in movimento, non può fermarsi né riposarsi. L’apparente calma e serenitàsotto la quale può mostrarsi nasconde un mare in tempesta. Sempre insoddisfatto può buttarsi a capofitto nel lavoro, nell’erotismo e raggiungere un altolivello di prestazione e di successo. Ma questo no gli può dare la pace di cui ha bisogno. La postura disarmonica corrisponde aquella di un mendicante.ROSSOCARATTEREE’ autonomo, volto al cambiamento. Può integrarsi in un sistema in evoluzione, mentre in unsistema rigido si adatta per meglio sovvertirlo. Focoso, dinamico competitivo ama il prestigio ed il potere.La grande fiducia che ha in se stesso e nelle proprie capacità lo porta ad essere attore e nonspettatore nel teatro della vita. Deve dirigere il proprio destino e quello degli altri. Generoso, allegro, estroverso, incontra qualche difficoltà a collaborare, a delegare, perché amagestire in modo personale un potere assoluto.Lavoratore instancabile, possiede capacità direttive; sa coinvolgere i dipendenti ed imporre lesue decisioni. Sia nel lavoro come negli affetti, deve dominare ed imporre le regole del gioco. Per natura è portato a cambiare, a lottare, a conquistare.POSTURASicurezza, fierezza, indipendenza.In piedi tiene il corpo ben bilanciato sulle gambe, ma in modo morbido. Le mani raramente stanno ferme: possono stare chiuse a pugno sui fianchi o protese in avanti oin alto o congiungersi sul petto in atteggiamento non di preghiera, ma di dominio paternalistico.Seduto sta bene appoggiato allo schienale, tiene le gambe accavallate, a volte a quadratofallico, a volte le allunga in avanti. Durante il discorso allunga prima un braccio poi l’altro,facendo il gesto di tirare su le maniche. La mano e il braccio vengono usati come spada in un duello.La testa sta dritta sul collo; il petto è ben espanso. Mento, mascella e denti tendono a sporgerecon fierezza.ROSSO POSITIVOAttivo, dinamico, decide con sicurezza, agisce con forza. Si assume ogni responsabilità. Domina e trascina i collaboratori. Prende l’iniziativa, coinvolge gli interessati, detta le regole del gioco. Non si arrabbia né si agita mai; gli ostacoli e le difficoltà sono prove per la sua intelligenza,stimoli per la sua azione. La postura è improntata alla fierezza.ROSSO NEGATIVOImpulsivo, ipersensibile, con nervi a fior di pelle, scatta per un nonnulla. Irascibile e collerico sisente oppresso. Non riesce ad orientare le sue energie verso una meta precisa. Disperde le sue forze inlamentele inconcludenti. Può diventare caparbio, possessivo, geloso, attaccabrighe, assillante, incontentabile.La postura manifesta aggressività gratuita, movimenti disarmonici e scoordinati.VERDECARATTEREE’ autonomo, stabile, integrato nel sistema. Ha bisogno di autoaffermazione, di mostrare ilproprio valore, di avere riconoscimenti. Conservatore orgoglioso e volitivo persegue il fine proposto con costanza e con continuocontrollo di sé.Sempre vigile e attento non può lasciarsi andare o essere spontaneo né rilassarsi. Sa dirigere,organizzare, comandare.Autocratico, fermo e deciso non tollera interferenze. Chiuso nella difesa della sua immagine e dei suoi principi, tende a lavorare in solitudine: non sacollaborare.POSTURAChiusura, difesa, concentrazione, attenzione, vigilanza.In piedi, tiene il corpo bilanciato sulle gambe, il petto in fuori, la pancia in dentro, le bracciaconserte o distese lungo i fianchi (posizione militare).Seduto, tiene le gambe unite, composte, con le ginocchia piegate ad angolo retto, in modo chela postura indichi educazione e contegno. le gambe possono intrecciarsi strettamente: difesa adoltranza. Si appoggia allo schienale e tiene il corpo dritto e composto. Una mano può scivolare in grembo per stringere la zona gastrica o per difendere il pube.La testa e anche le spalle sono rigide e alzate; i suoi movimenti sono lenti e misurati.il mento tende a ritrarsi verso la nuca come nella posizione di disgustoVERDE POSITIVOSicuro di sé e consapevole del suo valore. L’insuccesso non lo turba, perché non è dovuto alla sua azione, ma alle circostanze avverse edimprevedibili. Incrollabile come una roccia è un punto di riferimento per tutti. Onesto e coerente sa quello chevuole e agisce con ferma determinazione. Apprezzato per l’integrità morale della sua condotta, incute rispetto anche agli avversari.La postura è improntata ad una solida sicurezza.VERDE NEGATIVOInsicuro, scontento, dubita del suo valore. Ha continuo bisogno di conferme esterne. Con attività febbrile cerca di emergere, di farsi valere, di ottenere riconoscimenti; oppureoppresso dalle circostanze, può disperdere le sue energie conducendo una vita sregolata.Lo possiamo trovare impegnato in gruppi fanatici che seguono ideologie morali rigoriste oppurein gruppi anarchici che seguono ideologie disfattiste. La postura può oscillare tra un rigido controllo della gestualità e sfacciati atteggiamentitrasgressivi. La mancanza di equilibrio lo caratterizza.GIALLO CARATTEREE’ eteronomo (influenzabile), volto al cambiamento, non può integrarsi in nessun sistema, masa adattarsi a tutti. Dinamico, estroverso, ottimista, vuol conoscere, esplorare, migliorare. Proiettato verso il futuro, ama l’avventura, nuove esperienze, nuove emozioni. Aperto ad una molteplicità d’interessi, sa ascoltare e sa capire. Preferisce conoscere tante cosein estensione che una sola in profondità. Sa dedicarsi agli altri, ma gli è difficile stabilire legami profondi e duraturi. Superattivo e ambizioso sa lavorare in gruppo, dialogare e collaborare con i colleghi, ascoltare iconsigli ed apportare innovazioni. Rispettoso della volontà degli altri, mira più a convincere chea vincere. Molto attento all’aspetto umano e sociale, ha bisogno del consenso per procedere. Non saimporsi con grinta e con fermezza. Preferisce lavorare in équipe.POSTURAApertura, fiducia, ottimismo.In piedi, tiene la stessa postura del Blu, ora pende su un fianco ora sull’altro; può intrecciare legambe. Le mani tendono ad una gestualità aperta, sacerdotale, mostrano sempre le palme.Seduto, non si appoggia allo schienale, può accavallare le gambe, ma mai a “quadrato fallico”. Quando le gambe non sono accavallate tendono all’apertura, le ginocchia sono divaricate comepure le punte dei piedi.La testa è mobile sul collo, non si irrigidisce mai né si ritrae verso la nuca; può inclinarsidolcemente a destra, a sinistra o in avanti.GIALLO POSITIVOAvveduto, cordiale, ascolta tutti, capisce tutti. Ama la compagnia e la collaborazione. Seduce ed affascina col suo comportamento e con la vastità del suo sapere. Tutti lo cercano, lo ascoltano, lo applaudono. Agisce sempre con serenità e nel pieno rispetto dei sentimenti altrui. Non si impone mai colpotere che deriva dalla sua posizione, ma con l’autorevolezza e la saggezza delle sue vedute.La sua postura è disinvolta e armonica.GIALLO NEGATIVOPessimista, deluso, chiuso, scontroso. Fugge i rapporti umani, si lamenta di tutto e di tutti. Incapace di veder ciò che di positivo lo circonda. Vive il lavoro e gli affetti senza entusiasmo. La postura manifesta rifiuto degli altri, chiusura in sé stesso.BIBLIOGRAFIAGoethe, Johann Wolfang “La teoría dei colori”. Il Saggiatore. Milano 1993Bertagna Giulio “La fisica del colore” Ed. Istituto del colore. Milano 2002  Camattari Gianni “Colore: psicologia, diagnosi, terapia”. Centro Psicologia Integrata. Milano.Ball Philip “Colore, una biografia” BUR. Milano 2004WIKIPEDIA http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Luce&action=edit§ion=

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