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La voce agosto 2016 - unitapastoralemalo.it · techista delusa perchè il ragazzo non conosceva l’evento della morte di Gesù, il padre del ragazzo rispondeva con meraviglia e stupore:

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Attività di campo del 4° turno: La guerra dei colori

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La foto in copertina riporta la gioia vissuta in campeggio dai ragazzi del 4° turno durante l’attività di un gioco, semplicissimo, ma coin-volgente a tal punto da scoprire che la propria felicità non consiste nel conservare il proprio colore, la propria personalità, ma la vera feli-cità stà nel donare e ricevere, nel colorarsi a vicenda, nello scoprire che la ricchezza della vita è nello scambio di quei valori, quei colori che sono nel profondo del cuore di ciascuno.Giorno dopo giorno abbiamo riflettuto che è possibile, quasi inevitabile, un lento morire del nostro spirito, delle nostre idee, del nostro essere se in noi non diamo forza a quell’impegno che ci rende capaci di rinnovarci e trovare nelle relazioni con gli altri, i motivi forti di una rinascita.L’attività pensata e programmata dagli animatori del campo ha portato i 64 ragazzi a gustare il valore delle Beatitudini evangeliche, quella proposta che Gesù ha fatto a quanti desidera-no rinnovare mente e cuore e trovare la forza per una proposta piena di energia e impegno.Per questo bisogna essere un po’ matti: matti nel saper rischiare, nello sporcarsi le mani e il viso, matti nel credere che c’è un mondo diverso e che sta a noi realizzarlo e viverlo nel migliore dei modi, matti a credere che il vivere insieme l’amore e la gratuità ci fa persone nuove e piene di vita, matti a fidarci di Gesù e della sua proposta di “Beati…” che abbiamo scritto sotto la pianta dei nostri piedi, non per disprezzo, ma nella convinzione che noi per primi, nelle strade del nostro paese e nei nostri impegni, in famiglia e tra gli amici, dobbia-mo “portare con noi”, “seminare”, “consumare”, “passo dopo passo” profumando le nostre amicizie nella proposta evangelica.Bellissima la tematica del campo, coinvolgente, incisiva nel cuore dei ragazzi, animatori 4 stelle che hanno trasmesso la consapevolezza che “essere vivi, richiede uno sforzo di gran

lunga maggiore del semplice fatto di respirare”. Impossibi-le spiegare e raccontare dieci giorni di campeggio in poche righe (giochi, lavori di gruppo, camminate, preghiere, deser-to, celebrazioni, incontro con i profughi del Mali, serata di gala, commozioni, pranzi lu-culliani e dolci per anniversa-ri e compleanni, risate, occhi umidi, e nasi gocciolanti…) il modo migliore è farsi raccon-

SE NON SON MATTI NON LI VOGLIAMO

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tare in diretta dai ragazzi.Proprio vero: bisogna essere un po’ “matti” per essere testimoni, seminatori di Beatitudini, “matti, altrimenti non li vogliamo” per colorare in modo nuovo la vita della Comunità di MaloQuanto desidero sottolineare è l’immagine di testimoni, di semi-natori, di persone capaci di colo-rare in modo nuovo la vita di tutta una comunità. E’ un richiamo, un invito anche per tutto il nostro Pa-ese di Malo.Ci stiamo avvicinando ad un appuntamento importante della vita della nostra parrocchia: LA FESTA PATRONALE DI SANTA LIBERA. Proprio con questa festa dell’8 settembre inizia anche tutta una proposta di rinnovamento per la nostra Comunità di Malo, novità che troverete ampiamente spiegate nelle pagine di questo nostro bollettino. Vi invito a leg-gerle con attenzione. Riassumo gli eventi che ci coinvolgeranno nel mese di settembre e ottobre:

1. NOVENA A SANTA LIBERA: inizierà martedì 30 agosto; è la nostra proposta di spi-ritualità, di preghiera, di preparazione al nuovo anno di pastorale; occasione di ricaricare lo Spirito con l’ascolto della Parola del Signore e sotto la protezione della Madonna. Mons. Gianni Trabacchin, docente di Sacra Scrittura presso il nostro Seminario di Vicenza, guide-rà le riflessioni della Novena. - ore 5.00 apertura del Santuario- ore 5.30 recita del Rosario- ore 6.00 S.Messa - ore 8.00 seconda celebrazione in Santuario (s.Messa e recita della Novena).Per favorire anziani, ammalati, quanti sono impossibilitati alla presenza a causa della lonta-nanza, tutta la Novena sarà radiotrasmessa da Radio Oreb dalle 5.30 alle 6.55.

LA FESTA PATRONALE. I ragazzi del Campo Malo saranno presenti per guidare la festa parrocchiale dell’8 settembre. Si sono impegnati nell’allestimento di tutto il complesso che permette un sicuro svolgimento della sagra, ma soprattutto nel gestire la complessa macchi-na burocratica dei permessi e delle autorizzazioni.E’ festa importante perché dopo il periodo delle ferie si trasforma in occasione di incontro, scambio di amicizie, festa che ci prepara alla ripresa degli impegni pastorali, del lavoro e scolastici. E’ una dose di energia per augurare a tutti quella serenità e fiducia di cui abbiamo tanto bisogno.

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LA NASCITA DELLA UNITA’ PASTORALE DI MALO. Alla parrocchia di Malo si uni-rà la Parrocchia di Molina per formare una Unità Pastorale. Alla fine di settembre, con il saluto a don Martino Prandina attuale parroco di Molina, si formalizzerà il primo di una serie di passi che nel prossimo futuro vedrà non solo più parrocchie unite insieme per una condivisione di progetti, ma anche una comunità di preti a servizio di più realtà pastorali. Anche il mondo della CATECHESI è in fermento. Dalla Diocesi la proposta di rivedere il percorso di formazione e trasmissione dei sacramenti, favorendo la proposta che pratica la sequenza: Battesimo, Cresima, Eucaristia e quindi una revisione per quanto riguarda le mo-dalità e l’età dei ragazzi per la celebrazione dei sacramenti; (Cresima e Prima Comunione in 5° elementare con proposta di Mistagogia nelle Medie; oppure… stiamo ancora valutando).Una convinzione si fa sempre più forte nella prassi della catechesi: la formazione dei ragaz-

zi è legata alla formazione dei loro genitori, alla catechesi degli adul-ti. Ci sono genitori che ignorano e non trasmettono ai loro figli gli elementi base delle fede cristiana (Segno della Croce, Padre nostro, l’Ave Maria), ci sono tante famiglie che non frequentano la celebra-zione Eucaristica della Domenica ignorando il valore del Giorno del Signore. Più che ai fanciulli e ai ragazzi, l’impegno della catechesi deve essere rivolto agli adulti, alle famiglie. Come nel caso della ca-

techista delusa perchè il ragazzo non conosceva l’evento della morte di Gesù, il padre del ragazzo rispondeva con meraviglia e stupore: “Mi dispiace! Quando è successo? Anch’io non sapevo che fosse ammalato!”.

Il RINNOVO DEL CONSIGLIO PASTORALE. Un gruppo snello e deciso di persone che sappiano affrontare le quattro indicazioni pastorali indicate dal Vescovo: Dimensione oran-te e celebrativa, la dimensione educativa, la dimensione caritativa e quella socio-culturale. Inoltre in grado di interagire e operare nella nuova e futura collaborazione con altre realtà che formeranno l’Unità Pastorale di Malo. Quindi un Consiglio capace non solo di uno sguardo all’interno della propria vita parrocchiale ma lungimirante e coinvolgente nel fu-turo di una vita insieme con altre proposte e altre comunità.

Concludo questa lunga pagina con una “piccola storia” di Bruno Ferrero.Un giovane ingegnere decise di impiegare un piccolo capitale in agricoltura e comprò un piccolo campo in una pianura fertile. Dal momento che non era esperto di coltivazioni, decise di chiedere informazioni a un vecchio contadino che abitava nei pressi.“Hai visto, Battistin, il mio campicello?”

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“Ma certo. Confina con i miei”, rispose il vecchio.“Vorrei chiederti una cosa, Battistin: credi che il mio campicello potrebbe dar-mi del buon orzo?”“Orzo? No, signore mio, non credo che questo campo possa dare orzo. Da tanti anni vivo qui e non ho mai visto orzo in questo campo”“E mais?”, insistette il gio-vane. “Credi che il mio campicello possa darmi del mais?”“Mais, figliolo? Non credo che possa dare mais. Per quanto ne so, potrebbe fornire radici, cicorie, erba cipollina e meline acerbe. Ma mais no, non credo proprio”.Benchè sconcertato, il giovane ingegnere replicò: “E soia? Mi potrebbe dare soia il campi-cello?”“Soia, dice? Non voglio fare il menagramo, ma io non ho mai visto soia in questo campo. Al massimo, erba alta, un po’ di rametti da bruciare, ombra per le mucche e qualche cespuglio di bacche, non di più”.Il giovane, stanco di ricevere sempre la stessa risposta, scrollo le spalle e disse: “Va bene, Battistin, ti ringrazio per tutto quello che mi hai detto, ma voglio fare una prova. Seminerò del buon orso e vediamo che cosa succede!”.Il vecchio contadino alzò gli occhi e, con un sorriso malizioso, disse: “Ah, beh. Se lo semi-na… E’ tutta un’altra cosa, se lo semina!”.

Seminare. Per seminare bisogna avere la semente, la voglia di seminare e credere che quan-to seminato porterà frutto.Ecco. Si tratta di essere un po’ “matti”. Come i ragazzi del 4° turno del Campo Malo. Sarà una comunità meravigliosa, con tanti colori, sorridente e felice “perché lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inse-guire un sogno, chi non parla a chi non conosce, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante… Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità” (da una poesia di Martha Medeiros).

Don Giuseppe

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È in pieno svolgimento l’Anno Santo della Misericordia. A partire dalle solenni basiliche romane fino ai più remoti e piccoli santuari mariani è tutto un accorrere di fedeli per il Giubileo e l’indulgenza. Maria si rivela davvero quale Ma-dre della misericordia; infatti, come afferma Papa France-sco, “è la dolcezza del suo sguardo” ad attrarre ogni perso-na, soprattutto chi si trova più lontano dalla grazia, perchè riscopra “la gioia e la tenerezza di Dio”.Fermiamoci insieme sulle ispirate parole del Papa:Il pensiero ora si volge alla Madre della misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perchè tutti possiamo riscoprire la gioia della tene-rezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la pro-fondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita e stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perchè ha partecipato intimamente al mistero del Suo amore.Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio egli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il figlio Gesù.Il suo canto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fu dedicato alla misericordia che si estende di generazione in generazione. Anche noi eravamo presenti in quelle parole profe-tiche della Vergine Maria.Questo ci sarà di conforto e di sostegno mentre attraverseremo la Porta Santa per speri-mentare i frutti della misericordia divina.Presso la croce, Maria e Giovanni, il discepolo dell’amore, è testimone della parole di per-dono che escono dalle labbra di Gesù. Il perdono supremo offerto a chi lo ha crocifisso (i flagellatori erano romani quindi Italiani, Pilato procuratore romano era Italiano e questo ci deve fare molto riflettere......) ci mostra fin dove può arrivare la misericordia di Dio. Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno Rivolgiamo a lei la preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina perchè non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, “ suo figlio Gesù che Papa Francesco presenta come il volto della misericordia del Padre.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio S. Madre di Dio...

continua......... Mary Ruaro

ECCO TUA MARE

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DIOCESI DI VICENZA

Piazza Duomo 10 – 36100 Vicenza tel. 0444-226300

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Malo, 29 giugno 2016

Carissimi,

il Consiglio Pastorale Par-rocchiale è giunto a termine mandato ed ha bisogno di essere rinnovato. Esso è l’or-ganismo parrocchiale che rappresenta tutte le realtà della parrocchia, gruppi, associazioni, ambiti pastorali. Ha un nuovo Statuto approvato dal Vescovo, si riunisce regolarmente (ogni 2 mesi circa), cerca di rispondere alla necessità di leggere insieme la vita della comunità, stimola la comu-nione e la corresponsabilità di tutti nell’animazione della comunità parrocchiale, s’impegna ad essere un segno di fraternità e di corresponsabilità, e opera nella prospettiva di una col-laborazione pastorale con le altre parrocchie dell’Unità Pastorale e del Vicariato.

Davanti ad un rinnovo, che non vuol essere solo “formale”, siamo tutti chiamati a metterci in discussione sulla fraternità delle nostre relazioni, sull’unità tra i diversi gruppi parroc-chiali, sulle nostre paure di affrontare un vero discernimento di fronte alle situazioni e alle sfide del nostro tempo.Viviamo in un momento storico complesso, non dobbiamo cadere in facili discorsi spiri-tualistici o moralistici, ma guardare in modo sereno, realistico e positivo la realtà, ricono-scendo con gioia e gratitudine la ricchezza di persone e di gruppi che operano in parroc-chia, e avanzare aperti e fiduciosi anche nelle difficoltà.

Questo rinnovamento sarà possibile se eleggeremo persone preparate, aperte, disponibili, che abbiano a cuore il bene di tutta la comunità, come dicono gli Atti degli apostoli al capitolo 6,3: “persone di buona reputazione, ricche di Spirito santo e di saggezza”.

Cercare l’unità nel rispetto della pluralità non è facile ma è necessario ed è possibile, con la grazia di Dio, in una comunità di discepoli del Signore.

PARROCCHIA S. MARIA IN S. BENEDETTOE S. GAETANO – MALORinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale

LETTERA A TUTTA LA COMUNITÀ

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Questa volta ci è chiesto di eleggere delle persone rappresentative dei quattro Ambiti Pasto-rali, che siano disponibili a promuovere il collegamento e la collaborazione tra i differenti gruppi, così organizzati:

DIMENSIONE ORANTE E CELEBRATIVA (liturgia): Coro Schola Cantorum, Coro Sa-bato sera, Coro San Nicola, Coro Xinfonia, Coro Giovani Case, Coro Domenica Sera, Coro della Speranza, Gruppo Lettori, Ministri straordinari della Comunione, Movimento Euca-ristico, Movimento dei Focolari, Sentinelle Adorazione S. Nicola, RnS, Cursillo, Confratelli.

DIMENSIONE EDUCATIVA (evangelizzazione): Catechisti delle elementari e delle me-die, Catechisti degli adulti, Animatori dei Gruppi giovanili e dell’ACR, Azione cattolica adulti, Comunità Capi Scout, Gruppo Battesimi, Gruppo Fidanzati, Incontro Matrimoniale.

DIMENSIONE CARITATIVA (solidarietà): Centro Ascolto Caritas, Raccolta e distri-buzione viveri e vestiario, Gruppo Missionario, Gruppo Sorriso, Gruppo Grandangolo, “Mani abili e in pasta”, Gruppo pulizia San Gaetano, pulizia Santa Libera (Fanti) e Duomo, UNITALSI, Davide e Golia, Comunità “Papa Giovanni XXIII”.

DIMENSIONE SOCIO-CULTURALE (rapporti con il territorio): Circolo San Nicola NOI Associazione, Campo Malo, Gruppo Sagra parrocchiale di Malo e di Case, MASCI, Gruppi Sposi, Gestione Centro Giovanile, Gestione San Gaetano, gruppo accoglienza Migranti, Insegnanti di Religione, Gruppo Cinema “Aurora”.

I componenti del nuovo Consiglio pastorale parrocchiale saranno eletti attraverso più con-sultazioni: una per ogni ambito e una aperta a tutta la comunità.

1. CONSULTAZIONI PER AMBITIPer presentare la proposta di rinnova-mento e per eleggere i rappresentanti di ogni ambito, diamo i seguenti appunta-menti:

- La DIMENSIONE ORANTE E CE-LEBRATIVA si incontrerà venerdì 9 settembre ore 20.30 in Auditorium S.Gaetano ed eleggerà 2 rappresentanti.

- La DIMENSIONE EDUCATIVA, data la sua particolarità, si incontrerà in due appunta-menti distinti: lunedì 12 settembre l’AREA GIOVANI (Catechisti delle elementari e delle medie, Animatori dei Gruppi giovanili e dell’ACR, Comunità Capi Scout) eleggerà 2 rap-presentanti;

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lunedì 19 settembre i GRUPPI ADULTI (Catechisti degli adulti, Azione cattolica adulti, Gruppo Battesimi, Gruppo Fidanzati, Incontro Matrimoniale) eleggeranno altri 2 rappre-sentanti.

- La DIMENSIONE CARITATIVA si incontrerà lunedì 5 settembre ore 20.30 in Audito-rium S.Gaetano ed eleggerà 2 rappresentanti.

- La DIMENSIONE SOCIO-CULTURALE si incontrerà lunedì 5 settembre ore 20.30 salone blu S. Gaetano ed eleggerà 2 rappresentanti.

Ogni singolo gruppo arriverà a questi incontri con l’indicazione di un proprio rappresen-tante disponibile ad essere eletto. I rappresentanti eletti non porteranno solo gli interessi del gruppo di cui fanno parte, ma si impegnano a rappresentare tutto l’ambito, curando anche i rapporti e la comunicazione tra i gruppi. È molto importante partecipare per scegliere le persone e gli orientamenti.

2. CONSULTAZIONE DI TUTTA LA COMUNITÀNessuno deve sentirsi escluso dalla possibilità di contribuire al nuovo Consiglio pastorale; per questo ci sarà una consultazione di tutta la comunità domenica 2 ottobre. Troverete un foglietto alla porta della chiesa, dove potrete esprimere la vostra disponibilità ad essere eletto o indicare il nome di una o due persone che voi desiderereste fossero elette. Possono partecipare alle elezioni coloro che si sentono appartenenti alla nostra comunità parroc-chiale e hanno compiuto 16 anni di età.

Le persone nominate saranno poi contattate per formare una lista di candidati che saran-no votati domenica 16 ottobre, sempre alle porte della chiesa.

Il nuovo Consiglio pastorale parrocchiale sarà composto dalle 10 persone elette dagli ambiti, dalle persone elette nella consultazione pubblica e da alcuni membri che potranno essere nomi-nati dal Parroco. Sarà presentato alla comunità e riceverà il mandato durante la Messa di apertura dell’Anno Pastorale, domenica 23 ottobre.

Ringraziamo quanti hanno fatto parte del precedente Consiglio per la loro preziosa parte-cipazione.

Vi chiediamo di accompagnare con la preghiera questo momento importante della vita della nostra parrocchia.

La presidenza del Consiglio Pastorale Parrocchiale

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Caro don Roberto

con gioia e gratitudine ci ritroviamo in queste pagine della Voce di Santa Libera per ricordare quanto abbia-mo celebrato il 12 giugno e per sottolineare ancora la bella ricorrenza del tuo cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiterale avvenuta l’11 aprile 1966.

Abbiamo tutti bisogno di trovare occasioni per dirci l’un l’altro quanto sia preziosa e apprezzata la persona di ciascuno di noi. Noi siamo contenti di avere oggi la possibilità di esprimerti la nostra riconoscenza e il no-stro affetto. Prima delle mie parole, lo dice la presenza così ricca e variegata del tuo servizio in questa parroc-chia di Malo e nella Diocesi.

Quella dei cinquant’anni è una tappa che segna un passaggio, e tuttavia prende il significato di qualcosa di compiuto, di un’opera ampiamente realizzata, dalla fisionomia completamente disegnata. Al Signore anzitutto il nostro grazie per i doni che ti ha concesso e che attraverso di lui ha elargito a tutti noi e alla nostra Chiesa.

Chiunque di noi faccia un bilancio della propria vita, sa, mettendosi dinanzi a Dio, di dovere soprattutto ringraziare. Noi siamo qui a sostenere questa tua preghiera. E, senza indulgere a elogi fuori luogo, sentiamo di dovere far cenno al bene che Dio ha compiuto in te e alle grazie che ti ha concesso; ometterlo sarebbe mancare nei confronti dei doni di Dio, poiché è vero che noi, nelle nostre liturgie, non celebriamo mai noi stessi ma solo Dio e la sua bontà infinita; ma

è vero pure che fa parte di questo stile celebrativo riconoscere i suoi doni.

E tra i doni che un sacerdote fa e riceve sono sempre in proporzio-ne largamente maggiore quelli di cui non c’è traccia visibile, perché percorrono le vie misteriose del cuore e della coscienza, dove la semina della parola, dell’ascolto, del consiglio, del dialogo e della prossimità, della grazia sacramen-tale più ancora, si disperde in mil-le rivoli portando i frutti di una

CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE DI MONS. ROBERTO PIERI

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fecondità di cui solo Dio conosce la portata e l’efficacia. Noi possiamo cogliere i segni di tutto ciò in un ministero che, per don Roberto, ha avuto il carattere di un ininterrotto servizio che mi pare doveroso poter “misurare” – e far conoscere

- elencando le diverse comunità nelle quali ha operato:

dal 1966 al 70: vicario cooperatore a Montebello dal 1970 al 73: animatore vocazionale in Seminariodal 1973 al 77: direttore del Seminarietto Vescovile a Rosàdal 1977 al 81: parroco a Valmarana e aiutante vocazio-nale giovaniledal 1981 al 89: Direttore di Villa San Carlo - Costa-bissaradal 1989 al 2001: parroco a S.Pietro in Gùdal 2001 al 2004: Vicario episcopale p er la vita consa-crata (con nomina di Canonico Onorario della Catte-drale = “monsignore”) e collaboratore pastorale a Co-stozza e Lumignanodal 2004 al 2011: Arciprete a Bolzano Vicentinodal 2011 al … Collaboratore Pastorale a Malo e Delegato Vescovile per i sacerdoti malati e quiescenti.

Tuttavia questa incompleta “misurazione” può acqui-stare veramente valore e senso solo se si è attenti a rac-

cogliere le tante attestazioni di stima, i gesti e le parole dei parrocchiani di allora e di oggi. Spesso si sente dire, a volte in modo anche un po’ polemico “Ma cosa fa un prete?” Ad una do-manda così la risposta non è scontata, non tanto perché non si sappia come rispondere, bensì perché c’è davvero tanto da dire. Non si tratta solo di passare in rassegna gli uffici religiosi . Per rispondere a quella domanda, l’aiuto è concentrarsi su di te don Roberto. Ecco allora che celebrare l’Eucare-stia, proclamare la Parola, amministrare i Sacramenti, visitare gli ammalati, occuparsi dei sacerdoti ammalati della Diocesi, e ancora, visitare famiglie, una parola per i giovani, attento ai bisognosi, alle missioni, alle vo-cazioni… assume tutto una dimensione più concreta. Credo di raccogliere un sentire condiviso se esprimo come particolarmente prezioso il suo tratto pacato, il giudizio sereno, la passione per il bene della Chiesa, la delicatezza nei confronti delle persone e la loro com-prensione piena di attenzione e di rispetto, la sensibilità acuta verso il disagio, il buon umore e uno sguardo po-sitivo tesi a scacciare il facile pessimismo, e poi quella che chiamerei la percezione di trovarsi di fronte a una persona pacificata, riconciliata. Di tutto questo siamo grati al Signore, al quale chiediamo di conserti ancora a lungo, come una pianta solida e vitale da cui attendersi per nuove e numerose stagioni buoni frutti.

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Ti sono vicino, con i confratelli sacerdoti, il diacono, le nostre suore, la comunità tutta con questo augurio citando un passaggio del Vangelo: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vo-stre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5, 16).Ecco, che il Signore ti aiuti a continuare in questa te-stimonianza. Che il Signore benedica i cinquant’anni che hai vissuto in fedeltà, come espressione della sua fedeltà. E che il Signore ti dia ancora energia, voglia, gioia per continuare a rendere testimonianza all’amore di Dio, e quindi per continuare a “illuminare” un po’ questo mondo e a mettere dentro la vita di Malo e della Diocesi un po’ di sapore, un po’ di gusto. Che il Signore ti doni ancora molti anni di fiato, di vo-lontà, di desiderio. Auguri! Buon cammino!

Don Giuseppe

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AMBITO LITURGICO

Santa Cecilia, (Roma II-III secolo) è stata una martire cristiana. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica, di stru-mentisti e cantanti. Viene ri-cordata il 22 novembre. Nata da una nobile famiglia a Roma, sposò il nobile Va-leriano. Si narra che il gior-no delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti ai quali la vergi-ne, accompagnandosi, can-tava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Da que-sto particolare è stato tratto il vanto di protettrice della mu-sica e dei musicisti. L’associazione Amicanto pro-pone a tutta la comunità un Concerto Corale per ricordare questo giorno, 22 novembre, alle 20.30 in Duomo. “ In Corde Suo” il ti-tolo della rassegna di musica sacra, protagonisti la sezione mista dell’Amicanto e un Ensemble ospite.

CONCERTO IN ONORE DI S.CECILIA

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AMBITO LITURGICO

La nostra Scuola di Teologia per laici conti-nua con un numero di iscritti molto soddi-sfacente. Lo scorso anno scolastico abbiamo avuto un boom di partecipanti, anche per gli interessanti argomenti proposti.

Quest’anno, il 18°, le proposte non sono da meno: nel primo corso che inizierà mercole-dì 28 settembre, si continuerà con La storia della Chiesa nel periodo contemporaneo, fino ai giorni nostri, tenuto dallo stesso prof. Silvio Ceccon.

Il secondo, che inizierà l’ 11 gennaio 2017, comprenderà i Vangeli Sinottici e Gli Atti de-gli Apostoli e sarà tenuto dal prof. Cesare De Santi.

Come ho sottolineato più volte, la Scuola di Teologia per Laici è adatta a tutti; gli argomenti vengono spiegati con competenza e resi semplici dai professori; è un’oc-casione propizia per conoscere i Testi Sacri e saperne di più su ciò in cui crediamo.

A settembre, nei luoghi di aggregazione parrocchiale, verranno esposte le locandi-ne con date e orari delle lezioni.

Luisa Soliman

SCUOLA DIOCESANA DI TEOLOGIA PER LAICI

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PROVARE PER CREDERE

“ E dopo aver battezzato il nostro bambino che si fa? Come possiamo proseguire? Come essere genitori credenti? “, chiede una giovane coppia.

- Molto semplicemente ci viene da suggerire di vivere la quotidianità con tanto amo-re, affidandoci a Dio con un segno di croce al mattino, ringraziandolo della giornata e di quanti abbiamo incontrato…alla sera, tenendo così vivo quel legame di amicizia e nutren-dolo con l’ Eucarestia domenicale.

Si, ma con i bambini piccoli non si riesce, non c’è mai tempo!

- Il segno di croce è un gesto molto importante, di benedizione e di protezione, che non porta via troppo tempo, che si può fare assieme ai piccoli come pure abituarli a piccole e semplici preghiere. Nel modo in cui vedrà voi genitori vivere, parlare, agire, percepirà l’ Amore di Dio.

Ma per voi è facile parlare così….

- Comprendiamo benissimo, siamo passati anche noi attraverso le difficoltà di essere genitori, di lavorare e di crescere i figli trasmettendo la fede. Se lo desiderate sappiate che organizziamo degli incontri di domenica pomeriggio con d. Giuseppe dove si approfon-discono delle tematiche per crescere come coppia di genitori. Potete anche approfondire l’ amicizia con altre coppie che stanno vivendo la vostra stessa situazione e fare un cammino assieme.

BATTESIMI IN PARROCCHIA

FOCUS DIGITAL MALO - BATTESIMI 17 LUGLIO 2016

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AMBITO LITURGICO

Ma come facciamo con i bambini? Non stanno buoni e fermi ad ascoltare.

- Ma non preoccupatevi! I bambini non disturbano mai, comunque è previsto il ser-vizio di baby-sitters con delle nonne che li fanno giocare, raccontano storie, e, se qualche bambino vuole andare da mamma e papà, non c’è nessun problema.

Si…ci piacerebbe venire, ma dove?

- A San Gaetano di solito, che è il luogo dove si tengono tutti gli incontri parroc-chiali. Guardate che noi vi invitiamo a cogliere queste opportunità attraverso un sms o una lettera ma sta a voi scegliere di mettervi in gioco anche dal lato fede per la completezza dell’educazione dei figli.

A proposito vogliamo raccontarvi questo fatto :Un noto professore ateo terminò la sua conferenza in cui aveva attaccato Gesù in tutti i modi con il classico : “ Qualche domanda? “.Un noto ex ubriacone, che si era convertito da poco, si alzò e cominciò lentamente a sbucciare un’ arancia.“ Allora ?”, dice indispettito il professore. Ma l’ ubriacone continuò imperturbabile e cominciò a mangiare uno spicchio dopo l’ altro. Infine chiede al professore: “ Era dolce o asprigna? “.“ Come faccio a saperlo? Non l’ ho mica assaggiata! “.“ Così è con Gesù. Come fai a parlarne in questo modo, se non lo hai mai incontrato? “.

E’ il principio più importante dell’educazione: nessuno guida un altro dove non è mai stato.Il nostro augurio per essere di guida alle nuove generazioni, che saranno il futuro del nostro paese, è proprio quello di conoscere ed essere coerenti, per primi, dei valori e dell’insegnamento che si vuol passare, non fermandoci alle conoscenze che ci hanno trasmesso i genitori o che abbiamo appreso al catechismo.Se ci mettiamo semplicemente in cammino lasciando aperta la porta del cuore, Dio ci mette accanto persone, situazioni, fatti che ci aiutano a crescere, a metterci in discussio-ne, ad accogliere e a dare una svolta, un cambiamento alla nostra vita.Se troviamo il tempo per la coppia ma anche per crescere, come cristiani, assieme ad altre famiglie sarà una ricchezza che verrà triplicata per la vostra famiglia.Pertanto, niente paura!Forza, coraggio e volontà perché assieme è più facile educare alla fede.

BUON CAMMINO Mari e gruppo battesimo

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Di seguito elenchiamo i cammini battesimali previsti per i prossimi mesi del 2016 e 2017 .

Ricordiamo che:Il percorso di preparazione al Battesimo prevede:• un primo contatto in parrocchia con il parroco• una serata in famiglia con la presenza dei padrini e dei nonni, per i segni dell’accoglienza.• Un incontro di approfondimento sul Battesimo in S. Gaetano per genitori e padrini• La S. Messa con la celebrazione del Battesimo.• La S.Messa in Santuario per l’affido dei bambini alla Madonna • Una serata di condivisione che raggruppa i genitori di tre percorsi Battesimali.

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FOCUS DIGITAL MALO - BATTESIMI 21 MAGGIO 2016

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AMBITO LITURGICO

OTTOBRE 2016Serata di approfondimento per genitori e padrini: giovedì 6 ore 20.30 in s. GaetanoBattesimo Comunitario: Domenica 16 ore 11.00 in DuomoAffido dei bambini alla Madonna: Domenica 30 ottobre ore 16.00 in Santuario

NOVEMBRE 2016Serata di approfondimento per genitori e padrini: giovedì 10 ore 20.30 in s. GaetanoBattesimo Comunitario: Domenica 20 ore 9.30 in DuomoAffido dei bambini alla Madonna: Domenica 18 dicembre ore 16.00 in Santuario

DICEMBRE 2016Serata di approfondimento per genitori e padrini: giovedì 1 ore 20.30 in s. GaetanoBattesimo Comunitario: Domenica 11 ore 11.00 in Duomo

GENNAIO 2017Serata approfondimento per genitori e padrini: Giovedì 5 ore 20.30 in S. GaetanoBattesimo Comunitario: Domenica 8 ore 11.00 in DuomoAffido dei bambini alla Madonna: Domenica 26 febbraio ore 16.00 in Santuario

FEBBRAIO 2017Serata approfondimento per genitori e padrini: Giovedì 9 ore 20.30 in S. GaetanoBattesimo Comunitario: Domenica 19 ore 9.30 in DuomoAffido dei bambini alla Madonna: Domenica 26 ore 16.00 in Santuario

Sempre viva e grande la disponibilità di noi Sacerdoti per la visita alle famiglie e la “Benedizione della Casa”. Considerato il notevole numero delle famiglie di Malo riteniamo sia più opportuno che le persone interessate ne facciano richiesta telefonando in canonica o contat-tando direttamente un sacerdote, lasciando un recapito e/o numero telefonico. Sarà impegno da parte dei sacer-doti concordare il momento migliore per entrambi per la visita e la Benedizione.

(sull’intestazione del foglio avvisi settimanali, trovate tutti gli indirizzi telefonici interessati).

VISITA E BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

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L’Unzione degli infermi dà forza e speranza

Per non sottovalutare la particolare “fonte di Grazia” che questo Sacramento conferisce agli ammalati.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.Oggi vorrei parlarvi del Sacramento dell’Un-zione degli infermi, che ci permette di toc-care con mano la compassione di Dio per l’uomo. In passato veniva chiamato “Estrema unzione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte. Parlare invece di “Unzione degli infermi” ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio. 1. C’è un’icona biblica che esprime in tutta la sua profondità il mistero che traspare nell’Un-zione degli infermi: è la parabola del «buon samaritano», nel Vangelo di Luca (10,30-35). Ogni volta che celebriamo tale Sacramento, il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino a chi soffre ed è gravemente malato, o anziano. Dice la parabola che il buon samaritano si prende cura dell’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino. L’olio ci fa pensare a quello che viene benedetto dal Vescovo ogni anno, nella Messa crismale del Giovedì Santo, proprio in vista dell’Unzione degli infermi. Il vino, invece, è segno dell’amo-re e della grazia di Cristo che scaturiscono dal dono della sua vita per noi e si esprimono in tutta la loro ricchezza nella vita sacramentale della Chiesa. Infine, la persona sofferente viene affidata a un albergatore, affinché possa continuare a prendersi cura di lei, senza ba-dare a spese. Ora, chi è questo albergatore? È la Chiesa, la comunità cristiana, siamo noi, ai quali ogni giorno il Signore Gesù affida coloro che sono afflitti, nel corpo e nello spirito, perché possiamo continuare a riversare su di loro, senza misura, tutta la sua misericordia

e la salvezza.

2. Questo mandato è ribadito in modo espli-cito e preciso nella Lettera di Giacomo, dove raccomanda: «Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salve-rà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (5,14-15). Si tratta quindi di una prassi che

UNA CATECHESI DI PAPA FRANCESCO SUL SACRAMENTO DELLA UNZIONE DEI MALATI

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era in atto già al tempo degli Apostoli. Gesù infatti ha insegnato ai suoi discepo-li ad avere la sua stessa predilezione per i malati e per i sofferenti e ha trasmesso loro la capacità e il compito di continuare ad elargire nel suo nome e secondo il suo cuore sollievo e pace, attraverso la grazia speciale di tale Sacramento. Questo però non ci deve fare scadere nella ricerca os-sessiva del miracolo o nella presunzione di poter ottenere sempre e comunque la guarigione. Ma è la sicurezza della vici-nanza di Gesù al malato e anche all’anzia-

no, perché ogni anziano, ogni persona di più di 65 anni, può ricevere questo Sacramento, mediante il quale è Gesù stesso che ci avvicina.

Ma quando c’è un malato a volte si pensa: “chiamiamo il sacerdote perché venga”; “No, poi porta malafortuna, non chiamiamolo”, oppure “poi si spaventa l’ammalato”. Perché si pensa questo? Perché c’è un po’ l’idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. E questo non è vero. Il sacerdote viene per aiutare il malato o l’anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il sacerdote presso il malato e dire: “ven-ga, gli dia l’unzione, lo benedica”. È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i peccati.

E questo è bellissimo! E non bisogna pensare che questo sia un tabù, perché è sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la comunità cristiana che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familiari, alimentando in essi la fede e la speranza, e sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno. Ma il con-forto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla - neppure il male e la morte - potrà mai separarci da Lui.

Abbiamo questa abitudine di chiama-re il sacerdote perché ai nostri malati – non dico ammalati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria – e anche ai nostri anzia-ni, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù per andare avanti? Facciamolo!

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Quest’anno, per la grande richiesta di iscrizioni per i campeggi, è nata una nuova proposta estiva: il cam-po “Dove c’è campo”. Domenica 3 luglio siamo partiti per Auronzo di Cadore, abbiamo fatto tappa e me-moria alla diga del Vajont, e siamo arrivati a Villa Gregoriana, la casa della diocesi di Belluno-Feltre che ci ha ospitati.Vista la spiccata maggioranza di calciatori tra i ra-gazzi, e il clima tra Europei e Olimpiadi, il tema del campo non poteva essere che quello dello sport! Una riscoperta delle beatitudini, vissute nelle discipline sportive e negli atteggiamenti che fanno di ognuno un campione vero in una grande squadra. La ricerca della vera felicità in una sfida tra il

bene e il male, tra la Compagnia del Bracciale e la sleale Red Scorpion.Al campo scuola abbiamo vissuto attività e giochi a tema, momenti di preghiera e due camminate tra le montagne più belle del mondo: il giro delle Tre Cime di Lavaredo e l’avventurosa salita al Sorapis, ricompensata dal bagno nel suo incantevole lago.In casa abbiamo vissuto con altri ospiti, conoscen-doci e arricchendoci a vicenda: un gruppo di gio-vanissimi da Roma, un gruppo di ragazzi da Imola, e varie famiglie. Una, in particolare, ci ha presi in simpatia ed è venuta anche a camminare con noi.I ragazzi sono stati molto contenti del campo, reso

possibile anche dalla disponibilità di quattro ragazzi che qui hanno vissuto la loro prima espe-rienza da animatori: Hoà, Ghennadiy, Valeria ed Emanuele.Ringraziamo il Signore che ci ha dato la possibilità di condividere questa settimana, riscopren-do che la vera felicità è stare insieme e vivere come lui è vissuto. Abbiamo ricevuto tanto: una splendida accoglienza, il bel tempo, lo scambio, le avventure insieme… pronti a portare tutto questo nella nostra vita e nell’anno che stiamo per ricominciare.

Don Luca

CAMPO AURONZOUna vita da campione!

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AMBITO GIOVANILE

Diario dalla Giornata Mondiale della Gioventù

G M G POLONIASiamo partiti la notte tra il 24 ed il 25 luglio per Cracovia dove ci attendevano circa due milioni di giovani da ogni angolo del mon-do. Il nostro pullman univa i giovani di Malo a quelli di Villaverla (e altri dal vicariato di Valdagno) per affrontare questa affascinante avventura assieme.Sono un ragazzo in carrozzina, non sape-vo di preciso cosa avrei affrontato o in che modo sarei riuscito a superare i vari ostacoli che mi avrebbero sbarrato la strada ma con-fidando nelle cinque persone che conoscevo (ma solo quattro avrebbero preso il pullman: una persona purtroppo per problemi di lavoro non è potuta venire con noi) e speranzoso di un aiuto da parte del Signore mi sono buttato a capofitto ad occhi chiusi.Dopo un viaggio di andata con imprevisti (che però ci hanno permesso di passare momenti magici e di assaporare l’aria che avremmo trovato alla GMG) siamo arrivati a destinazione, una parrocchia che ospitava i ragazzi pugliesi ed i ragazzi della proposta corta da tutta la diocesi di Vicenza. Noi dormivamo in una scuola a circa un chilometro di distanza dalla parrocchia perché eravamo molto numerosi, circa 550 persone.

Il primo giorno è cominciato con una Messa celebrata nella chiesa della parrocchia che ci ospitava, chiesa che solitamente contiene 400 persone sedute sui banchi, ma essendo noi in totale 1500 ci siamo stretti e le persone utiliz-zavano ogni centimetro libero anche del pavi-mento pur di poter starci. Dopo un pranzo in un ristorante poco distante siamo partiti per vedere i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Da quel momento mi resi conto dell’unione che avvolgeva tutto il pullman. Tut-

ti erano iperdisponibili a spingere la mia carrozzina per farmi partecipare alle varie attività con loro durante tutto tempo trascorso assieme. Senza ombra di dubbio le visite dei campi di concentramento sono state molto profonde e noi siamo stati particolarmente fortunati perché tra noi c’era un insegnante che ci ha spiegato per bene tutta la loro storia. Cena al sacco alquanto discutibile e ritorno ad un’ora accettabile, saranno state le 22,00. Nel giorno seguente abbiamo avuto l’incontro tra la proposta lunga e quella corta di Vicen-

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za e poi tutti ma proprio tutti i giova-ni d’Italia. I momenti più significativi sono stati vari ma se devo proprio dare un mezzo voto in più ad uno in particolare sceglierei la mattinata di quella giornata! Essendo impegnati-vo per me affrontare il tragitto, deci-demmo che Ian (amico polacco che ho conosciuto in quell’occasione) mi avrebbe portato in auto nella chiesa in cui ci attendevano gli altri nostri ami-ci vicentini. Nell’attesa di unire le due fazioni, dopo aver creato un cerchio umano grandissimo, ogni pullman della proposta lunga si esprimeva in bans (balli animati) che poi tutti dovevano imitare. È stato fantastico quel momento! Tutto quell’affiatamento rimarrà indelebile nella mia mente! Dopo l’arrivo di tutti, il nostro vescovo Beniamino ci ha fatto fare un indimenticabile momento di meditazione. Poi ci siamo incamminati fino al successivo punto d’incontro, un santuario che riuniva i giovani di tutta Italia. Un santuario molto caro al popolo polacco e soprattutto molto importante a livello mondiale perché

è dedicato alla Divina Misericordia. Radunare così tante persone sarebbe risultato alquanto impossibile così, dopo un breve momento di preghie-ra, ci siamo recati nel parco adiacente, dove abbiamo celebrato la Messa con tutte le diocesi d’Italia presieduta dal Cardinale Bagnasco e da tutti i vesco-vi presenti. Ci siamo poi spostati poco distante, alla Basilica di San Giovanni Paolo II, e ci siamo tutti culturalmen-te accresciuti con una ampia visita in quella fantastica basilica. Poi un altro spettacolo ci attendeva. “Fate il vostro

dovere, fate chiasso tutta la notte, mostrate la gioia cristiana!” queste sono le parole con cui ci ha accolto Papa Francesco in collegamento video, un silenzio assordante accompagnava ogni sua parola, che altro dire? È stata una sorpresa spettacolare! Poi Moreno, i Nomadi e Renzo Arbore hanno intrattenuto la serata. Mi ha colpito particolarmente il silenzio che hanno fatto 90.000 persone ascoltando Papa Francesco ed il brusio a singhiozzo, i canti a squarciagola ed il casino in generale di quando non c’era. Indescrivibile!

Giovedì, dopo la catechesi e la messa nella nostra parrocchia siamo andati con i mezzi pubblici in centro. Ci siamo dovuti dividere, perché non era fisicamente possibile utilizzare lo stesso tram o bus per 50 persone, e in più alcuni sono predisposti per le carrozzine ed altri no. Nessuno è riuscito a vedere nulla di Cracovia purtroppo. C’era troppa gente. Ad un

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certo punto hanno addirittura chiu-so le strade per il passaggio del Papa. I ragazzi del pullman mi hanno ac-cerchiato per evitare che qualcuno mi potesse fare male. Perché capia-te quanto critica era la situazione vi dico solamente che uno dei ragazzi che mi aiutava è stato preso per sba-glio per una spalla e si è volatilizzato in mezzo alla folla. Nel momento più critico un ragazzone di colore che ci ha visto in difficoltà ci ha dato una grossa mano, da solo faceva per 3. Passato Papa Francesco hanno riaperto le strade e ci siamo potuti dirigere nel luogo desi-gnato. La folla di persone aveva il nostro stesso obiettivo. Ad aiutarci questa volta sono stati degli amici portoghesi che erano nella nostra stessa situazione! Una ragazza portoghese in carrozzina davanti, io dietro, schiera di portoghesi a sinistra ed altrettanti italiani a destra. Canti di gioia sono partiti spontaneamente. Mi sono accampato appena fuori di dove dove-vamo andare: era un immenso prato, aveva appena finito di piovere e con la carrozzina mi sarei impiantato continuamente. Per solidarietà buona parte del gruppo mi fece compagnia per assistere alla cerimonia d’apertura ufficiale. Finito ciò miriadi di persone sono passate di lì (oltre al fiume di persone a fianco) e con molte di esse ci siamo divertiti ad improvvi-sare foto di gruppo. Dopo un paio d’ore, quando il più del caos era finito, ci siamo diretti verso la nostra casa base. Ma appena partiti ci siamo subito fermati per riempire la pancia dalle varie bancarelle che costeggiavano il tutto.

Il giorno successivo siamo tornati all’interno dello stesso parco per la Via Crucis. La gente era veramente ammassata ovunque. Era utiliz-zato ogni centimetro disponibile, mi capitava anche di dovermi spostare onde evitare di esse-re calpestato. L’immagine che ho in questo mo-mento però sono la tre suore che continuavano ad improvvisare balletti aspettando che la zona si svuotasse quando tutto era finito. Nel ritorno ci siamo divertiti un mondo, canti da ogni par-te del mondo ci hanno accompagnato per tutto il tragitto nei mezzi pubblici.

Arriviamo a sabato, il giorno della veglia. Dopo una breve riunione con i capigruppo ci viene

detto che sarebbe meglio per 8 persone del nostro pullman rimanere a scuola perché in-nanzitutto eravamo doloranti, questa GMG era già stata abbastanza provante e non c’era la possibilità materiale di prendere qualcuno e riportarlo indietro. Ammetto di essere stato affranto in un primo momento ma poi ho detto che se qualcuno era disposto a spingere

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la carrozzina io ero disposto ad andare. Tutti strinsero i denti e potemmo affron-tare l’ultima fatica assieme. Nessuno del nostro pullman è rimasto indietro. Di-rezione Campus Misericordiae. Quattro ore di cammino sotto un sole cocente. Più passava il tempo, più persone da tutto il mondo si aggregavano, più ci avvicinava-mo, più gli abitanti del posto rendevano il nostro viaggio fresco con della piog-gia artificiale derivante dalle loro canne dell’acqua.Destinazione raggiunta. Ci siamo accampati tutti quanti uniti, ed essendo un campo molti sono andati nel boschetto lì vicino a procurarsi rami per sostenere i teli in più e creare ombra. Le tende nascevano come funghi da quanto caldo era. Quando il sole è andato giù l’umidità la faceva da padrona.

La Santa Messa di domenica è stata qualcosa di fantastico! Anche se non mi è piaciuto che alcune persone siano andate via prima che finisse. Noi abbiamo deciso di attendere che il flusso di persone diminuisse un bel po’ e di partire con calma. Tutto ad un tratto un nubifra-gio, nel giro di qualche minuto il tempo è cambiato radicalmente. Il più era impacchettato, in fretta e furia abbiamo deciso di partire. Il viaggio di ritorno è stato tutto pioggia e non pioggia, tutto comunque al fresco: il Signore deve aver pensato che avevamo patito tanto il caldo all’andata, ad un certo punto degli abitanti ci hanno portato anche dei caffè per riscaldarci un po’.Alla sera, dopo una doccia rigenerante, abbiamo cenato tutti assieme creando un mega cerchio, finito di cenare gli strumenti sono apparsi dal nulla e c’è stato un momento spet-tacolare di musica, così tanto spettacolare da far sì che altri si unissero di loro spontanea volontà. Prima di abbandonarci però abbiamo condiviso i pensieri di ognuno riguardo a quell’avventura di una settimana appena passata assieme.Sveglia per il ritorno impostata alle 4. Durante il ritorno tutti i pullman di vicentini si sono fer-mati in un Santuario Mariano in Austria per una preghiera con-clusiva.

Riassumendo brevemente il tut-to direi che grazie a quest’espe-rienza ho capito maggiormente il significato di Misericordia.

Alex Cazzola

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La nona edizione del palio dei ca-pitelli è terminata con la vittoria a sorpresa del capitello “Villaggio Ma-rostica”.Nella lista dei capitelli partecipanti è quello più giovane perché è entrato a far parte del gruppo nel 2013.Dopo un inizio molto incoraggiante e sentito, in cui ha ottenuto ottimi risultati fin da subito e arrivando ter-zo in classifica generale l’anno suc-cessivo, ha subito una flessione nel 2015 assestandosi a metà classifica.Quest’anno ha vinto meritatamente il palio, in un anno considerato da tutti i partecipanti il più corretto e il più riuscito.Tutto è filato liscio e credo che anche Maria ci abbia dato una mano regalandoci una set-timana meteorologicamente perfetta in cui l’ha fatta da padrone il torneo di calcio-balilla presso il campetto di San Gaetano.L’unico neo della manifestazione è stata la camminata dei capitelli organizzata per la mat-tina del primo maggio in cui i pochi partecipanti, oserei dire temerari, incuranti della pioggia hanno deciso comunque di provarci. I giochi del sabato in palestra sono scivolati via in allegria.Un grazie particolare a Marco Dellai che ormai da parecchi anni ,con auto-revolezza, fa da presentatore alla manifestazione. Ho visto quest’anno, nei volti di tutti, la volontà di voler risolvere gli eventuali problemi con serenità e in armonia. La caccia al tesoro di domenica mattina 8 maggio è stata vissuta in assoluta rilassatezza da parte di tutti i capitelli visto che il risultato finale era già stato scritto e il capitello di villaggio Marostica sapeva già di avere vinto.Ringrazio le cuoche di campo-Malo che anche quest’anno si sono offerte generosamente per far da mangiare a più di 400 persone, tanti sono stati i partecipanti al pranzo comunita-rio che si è svolto in palestra alla chiusura dei giochi del palio.

Ringrazio tutti indistintamente per la generosa partecipazione e soprattutto per la prova di maturità dimostrata.E’ stato un palio bello e ben riuscito ma adesso dobbiamo pensare al pros-simo. Sarà il decimo e per questo non potrà essere come gli altri.Dovrà essere diverso, speciale, ancora migliore sempre se voi mi aiuterete a realizzarlo.

Gianni

PALIO DEI CAPITELLI 2016

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AMBITO GIOVANILE

Collaborazione nei servizi, aiuto verso gli altri, partecipazione attiva, puntualità e coraggio sono stati alla base del nostro straordinario campeggio.

Sulle orme di UP e del Beccaccino siamo partiti verso questa nuova avventura con tanta voglia di divertirci (e troppe vali-gie!).Ne abbiamo passate tante, comincian-do dalla prima mattina con una sveglia troppo anticipata, ma una colazione che ci ha fatto dimenticare il sonno (W LE COGHE!).

In camminata le suole non si decidono a stare attaccate alle scarpe e il nostro su-per jolly ha dovuto correre al campo per prenderne un paio di riserva. E come se non fossimo stati abbastanza, si è aggiun-to a noi un gregge di caprette che non ne ha proprio voluto sapere di abbandonarci, e che ci hanno seguito fino a quando il pa-store è arrivato a riprenderle.Per quanto riguarda il meteo Sorella Prov-videnza ci ha sempre assistiti (grazie suor Idelma che intercedi per noi!). Solo duran-

te la caccia al tesoro abbiamo preso la pioggia, ma proprio per questo ci siamo divertiti il doppio! Ma a bagnarci ci abbiamo pensato noi! Dopo la gincana gli animati si sono vendicati degli animatori lavandoli dalla testa ai piedi e tutto il campo è diventato una piccola palude!Nonostante la nostalgia il tempo è vola-to e a fine campo erano ancora molte le attività da fare. Facile divertirsi sempli-cemente con delle partite di calcio un po’ improvvisate oppure ballando le canzoni dell’estate.Siamo arrivati a fine campo con tanti nuovi amici e gioia nel cuore; decisa-mente un campo che ha superato ogni aspettativa!

ANDIAMO A CAMPEGGIARE

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AMBITO GIOVANILE

I Mitici (Matilde, Marta, Claudio, Luca, Anna, David, Matilde, Marta, Flavia, Marco), rin-graziano tutto lo staff per lo straordina-rio lavoro svolto, per la disponibilità e la collaborazione dimostrata e tutte le belle parole di incoraggiamento.Grazie a tutti per questa magnifica av-ventura, ci vediamo alla prossima. Croce sul cuore!

Gli animatori

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Campo Malo è...Avere le caprette come dei compagni extra il giorno della camminata.Sentirsi liberi di fare ciò che ti piace.Un’esperienza che resta indelebile nel cuore.Rompere gli scarponi e avere gli ani-matori che si offrono di portarti in spalla…Svegliarsi cantando in compagnia.Suor Idelma che ci insegna i giochi di una volta...Stare costantemente a contatto con la natura.Mangiare meglio che a casa.Non aver paura della nostalgia per-ché c’è sempre qualcuno che ti dona un abbraccio di conforto.Ridere a Vermiglio’s got talent.Vedere una tenda che vola via…Uscire dalla tenda, rientrare, trovarsi con una brandina in meno e chieder-si: ‘’Perché?’È una cosa che non ti dimentichi ... è come se la testa fosse un armadio con pochi preziosi cassetti e in uno di loro troverai sempre il ricordo del Campo Malo perché questo ricordo é come un tesoro da custodire per sempre.

I ragazzi del Primo Turno

IL PRIMO TURNOVISTO DALLA PARTE DEI RAGAZZI…

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“La vertigine non è la paura di cadere, ma la voglia di volare”.In sintonia con il percorso educativo dei ra-gazzi di 5a elementare è stato il film di ani-mazione che ha fatto da filo conduttore al 1° turno di Campo Malo.UP… SU, con Carl, con Russel per impara-re a volare e per rispondere ai sogni alti che danno sapore alla vita. Il tema, lassù a Ver-miglio, ci ha portato spesso ad ammirare, contemplare, gustare e pregare la montagna. Lo stupore era compagno dei giorni e… del-le notti”.“Sono una sognatrice innamorata delle montagne”, ha detto di sé la scalatrice Tamara Lun-ger. “Ogni momento che ho trascorso in montagna mi rende più grata alla vita. Ci è stata regalata una vita piena di gioia, di avventura e di felicità”.

UP… SUIl racconto è attraversato da qualcosa di grande che solleva i protagonisti al di sopra della realtà quotidia-na. Le cascate Paradiso sono la meta di un sogno, di un desiderio di libertà, di bellezza, di pace e di armo-nia a cui tutti sempre aspirano.Erri De Luca, scrittore, poeta appassionato, alpinista-scalatore scrive stupendamente: “La crosta terrestre

ha un’attrazione verso l’alto dovuto agli urti colossali del sottosuolo che innalzano le catene delle montagne”. Egli sente, avverte (da poeta) che la terra vuole salire, ti invita a salire; da qui il desiderio di seguirla fino in cima.

UP…SU come le migliaia di palloncini colorati che sollevano la casetta di Carl, in alto verso nuvole e sogni.Una casetta-Santuario della memoria di Ellie, promessa, richiamo, segno di un amore gran-de, un amore più forte della morte che spinge Carl a realizzare un desiderio coltivato assie-me e nutrito per anni.I sogni sono cromatici e danno colore alla vita, come la scena del film in cui la casetta con Carl e Russel passa accanto ai grigi grattacieli proiettando su di essi un fascio di luce multi-colore.

“UP AND THE MOUNTAIN”Su… e la montagna

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La montagna è così. Si parte insieme, una lunga fila multicolore, per l’avventura che ti por-terà attraverso sentieri sassosi, stradine impervie, piccole discese, boschi profumati, rincor-se di caprette festanti.E poi sassi, terra stranamente rossa, torrenti, cascatelle, sbalzi spumeggianti.Tutto è bellezza che stupisce, diverte e commuove e fa volare alta la fantasia.

UP… SUUn condensato di emozioni. Un dentro e un fuori, un prima e un poi, più su, spinti dalle folate improvvise e pazze del vento, con lo sguardo rapito tra nuvole e azzurro.

UP E LA MONTAGNA Di Campo Malo ci resterà un bagaglio di ri-cordi per “volare” verso il quotidiano con le ali da aquilotti e uno zaino stracolmo di bel-lezza e di coraggio.

PS: CAMPO MALO 1° TURNOE’ stato tutto straordinarioI 65 ragazzi allegri, creativi, gasatissimiI 10 mitici, straordinari, animatoriLe impareggiabili chef da 5 stelleGli instancabili jollyE poi… Sorella Provvidenza che ha vegliato su tutto con cura meticolosa dei particolari e ricariche quotidiane interminabili di energia e di gioia.Grazie di cuore a tutti!!!!

Sr. Idelma

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AMBITO GIOVANILE

Nel lontano paese di Vermiglio, tra boschi incantati e magiche tende, hanno soggiornato tanti allegri fanciulli, energici animatori e valorosi adulti che si sono presi cura di tutti i presenti. Nei 12 giorni di campeggio abbiamo vissuto la magia dei cartoni Disney, diverten-doci insieme e riflettendo sui valori che gli eroi delle varie storie ci hanno trasmesso. Diamo spazio ai protagonisti di questo campo.

Nome e Cognome: Lisa e Marco DisconziEtà: 12 anniDì la prima parola che ti passa per la te-sta: Lisa: camera, Marco: gioiaCartone Disney preferito: Lisa: Ceneren-tola, Marco: TarzanPensieri prima di partire per il campo: Lisa: temevo che gli animatori non fossero simpatici, Marco: ero gasatoVoto agli animatori: 10Il cibo più buono mangiato: Lisa: panin onto, Marco: capuccio e spinaci (ne ho mangiati tre piatti)Attività preferita al campo: Lisa: sfid-out, Marco: caccia al tesoroUn lato negativo del campo: Lisa: il momento del deserto é stato troppo lungo e a san semo è stato difficile inventare le scenette per la serata, Marco: il campo è durato troppo pocoIl momento di riflessione più significativo: Lisa: mi ha fatto pensare la litigata messa in sce-na dagli animatori Lorenzo e Mattia, per farci riflettere sull’importanza del rispetto e delle regole. Sono stati molto bravi a fingere. Marco: mi è piaciuta l’attività in cui dovevamo su-perare un nostro difetto, facendo qualcosa che non avremmo mai fatto da soli. Ad esempio a me è toccato scrivere un tema sul senso della vita.Amicizie nuove e amicizie consolidate: Lisa: non pensavo di trovarmi così bene in squa-

Ecco l’articolo che riguarda il Secondo Turno del Campo Malo di quest’anno. Innanzitutto, ci auguriamo non sia troppo lungo; se così fosse, faremo il possibile per accor-ciarlo ed eliminare il superfluo. Lo stesso vale per le foto: se sono troppe, a voi la scelta di quali scartare!Poi, chiediamo un favore: essendo che abbiamo deciso di strutturarlo come un’intervista ad alcuni animati, abbiamo fatto un primo piano ad ognuno di loro, che pensavamo di mettere accanto alle parole che hanno detto. Di conseguenze, vi chiediamo cortesemente di mettere l’immagine 1133 vicino all’intervista di Vanessa, l’immagine 1136 accanto alle parole di Mat-teo e l’immagine 1130 vicino all’intervista di Lisa e Marco.Grazie, e speriamo di non crearvi troppo disturbo!

SECONDO TURNO CAMPEGGIO

LEGAMI CHE DIVENTANO MAGIA

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driglia, in particolare con Andrea Zanella, Marco: ho legato in particolare con un ragazzo della mia tenda che prima non conoscevo così bene, Andrea PolatoSoprannome del campo: Lisa: man roversa, Marco: calippo e frutta seccaCosa vi viene in mente pensando al campo passato? Lisa: mi sono portata a casa più maturità, ma non posso dimenticare la tenda che puzzava di calzini sporchi! Marco: Vor-rei essere ancora là, il campo mi ha reso tanto felice e mi ha permesso di stringere nuove amicizie.

Nome e Cognome: Vanessa AlexaEtà: 13 anniDì la prima parola che ti passa per la testa: BobCartone Disney preferito: RapunzelPensieri prima di partire per il campo: Con chi starò in tenda?Voto agli animatori: Non si possono descrivere con un votoIl cibo più buono mangiato: pizzaAttività preferita al campo: Ciao DarwinUn lato negativo del campo: Madre-paura: chi sa sa, chi non sa immaginiIl momento di riflessione più significativo: Mi è piaciuta la giornata della condivisione. Siamo andati in paese per chiedere agli abitanti di Vermiglio degli ingredienti per cucinare dei biscotti, che poi abbiamo riportato a chi ci aveva aiutato.Amicizie nuove e amicizie consolidate: Essendo che al campo non abbiamo il telefono, si sta sempre insieme: è impossibile non stringere nuove amicizie e consolidare quelle già instaurate.Soprannome del campo: Oh tosi, qua comando io!Cosa ti viene in mente pensando al campo passato? Penso a tutto il percorso che abbiamo fatto, anche quello della camminata, è stato faticoso ma altrettanto bello, arrivati in cima, vedere il panorama.

Nome e Cognome: Matteo CappozzoEtà: 13 anniDì la prima parola che ti passa per la testa: TraveCartone Disney preferito: Il re leonePensieri prima di partire per il campo: Ero impaziente di partireVoto agli animatori: 10Il cibo più buono mangiato: Crauti, wurstel e patate (son sta in ufficio tre quarti d’ora)

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Attività preferita: La discotecaUn lato negativo del campo: Non ci sono stati lati negativi, ma la cosa che più mi è dispia-ciuta è che alcune persone non hanno saputo mettersi in gioco fino in fondoIl momento di riflessone più significativo: Mi è piaciuto quando Don Davide ci ha conse-gnato una stella come simbolo di inseguire sempre i nostri sogni, è stato molto significativo e sicuramente da mettere in praticaAmicizie nuove e consolidate: Il campo mi ha dato l’opportunità di scoprire nuovi lati di alcuni miei amici e anche di me stesso, e mi ha aiutato a consolidare i rapporti con alcune personeSoprannome del campo: MigaiaCosa ti viene in mente pensando al campo passato? Ricordo la felicità collettiva che c’era in ognuno di noi, in ogni momento.

L’animatrice racconta …Nome e Cognome: Beatrice Rizzi (la prima della fila a destra)Età: 19 anniPensieri prima di partire per il campo: Temevo di non essere all’altezza del ruo-lo che stavo per ricoprire.Voto agli animati: Ognuno di loro è sta-to capace di ravvivare il campo con un suo tocco speciale; grazie ragazzi!Amicizie nuove e consolidate: Mai avrei pensato di trovarmi così bene con gli altri animatori, grazie ai quali sono riuscita ad essere me stessa in ogni singolo istante; con alcuni di loro prima scambiavo a malapena un saluto e ora potrei trascorrerci ore senza mai stancarmi. Gli animati non sono stati da meno: pieni di energia e vitalità, ci hanno permesso di realizzare il campo che desideravamo. Sono felice di aver consolidato il rapporto con i ragazzi di cui ero già stata animatrice l’anno scorso, che continuano a sorprendermi, ma anche di aver conosciuto gli altri ragazz, che non smettono di manifestarmi il loro affetto.Soprannome del campo: Stasera toca ti!Cosa ti viene in mente pensando al campo passato? L’atmosfera che si crea a Campo Malo è qualcosa di unico, così come i legami che si instaurano. Non posso dimenticare l’affetto che si respira e tutti i gesti d’amore che ho visto, i sorrisi, le risate e gli occhi felici dei ragazzi che hanno deciso di partecipare al campeggio. La voglia di poter essere ancora un punto di riferimento per quei ragazzi è immensa.

A nome di tutti gli animatori, ringrazio ogni singola persona che ha reso incredibile questo campo!

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Immaginate una quarantina di ra-gazzi appena usciti dagli esami di ter-za media, alle porte della prima scel-ta importante della loro vita, quella della scuola superiore. Età di grandi scoperte e cambiamenti, non sempre facili da comprendere e accompa-gnare, ai nostri occhi.

Il Signore però si fida di loro, guarda nel cuore, ha già posato il suo sguar-do, verso il dono della Cresima che riceveranno il 9 ottobre. Ecco allora il terzo turno del campeggio, anche quest’anno riservato ai cresimandi!

Con un bel gruppo di animatori e i rinomati cuochi della Ditta (Stefano, Stefania, Antonella e Giovanni) siamo saliti a Vermiglio, con tanta carne al fuoco e proposte pensate per loro.

Senza pensieri, riprendendo “Hakuna Matata” del Re Leone, sembra essere la vita di questi ragazzi. In realtà sappiamo quanti pensieri hanno: cambiamenti del corpo e della mente, rapporti non sempre facili con la famiglia, innamoramenti, trasgressioni… una battaglia, come quella che ha affrontato Simba per diventare re!

Nel campo abbiamo cercato di portare alla luce tutto questo, affrontando nelle varie gior-nate la scoperta di esistere, la ricerca della libertà, la scoperta degli altri, la tentazione di fuggire, il rapporto con le regole, il proprio corpo, le guide che ci accompagnano… fino alla vocazione, il posto che ognuno vuole avere nel cerchio della vita.

Abbiamo cercato di riflettere su tutto questo. Degne di nota sono state in particolare la cam-minata di due giorni con la notte al rifugio Denza, la giornata “Hakuna Matata” senza pen-sieri e attività, la notte in cui abbiamo dormito cercando ospitalità in centro a Vermiglio, la staffetta con i colori. Oltre a tutto il resto: la magica atmosfera del campeggio, i giochi, le attività, la preghiera, i servizi… la vita in comunità.

Siamo contenti di aver fatto, noi e loro insieme, un passo nella crescita di persone e cristiani. Tutto questo è stato possibile grazie all’intesa e all’impegno di tutti: cuochi, jolly (Enrico), animatori (Aurora, Chiara, Daniele, Francesca, Kevin, Marta, Michele, Kevin, Nicolas, Ni-colò), don e ragazzi. E anche il Signore ci ha assistito, aiutandoci a preparare il terreno in cui metterà il seme della loro vocazione, nel giorno della Cresima.

don Luca

SENZA PENSIERI?

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Salve, siamo ancora noi del MASCI a provare a raccontarci. Desideriamo condividere con la Comunità le piccole e ancora incerte, ma pure emozionanti, tappe del cammino che stiamo compiendo alla ricerca … della no-

stra stessa identità! Ci accomuna l’essere quasi tutti genitori di ragazze e ragazzi scout, ma in particolare il desiderio di vivere a nostra volta i valori dello scautismo che ci sono stati passati dai nostri figli (è bello essere noi a farci guidare e a imparare da loro, per una volta!).In particolare ci attraggono lo spirito di servizio e il sentimento di fratellanza nell’impegno a riconoscere e salvaguardare la meraviglia del creato come ineffabile dono d’amore del Padre, che per suo tramite “ci sostenta e governa” .E’ così che il 30 giugno u.s. ci siamo ritrovati tra noi e con l’intera comunità dei capi, con l’affettuoso supporto spirituale di don Luca e di don Davide, a scegliere di indossare per la prima volta il nostro fazzolettone azzurro, idealmente intrecciato a quello gialloblu dei nostri ragazze e ragazzi del Malo1. E’ stato un momento intenso nella sua scarna sempli-cità: un cerchio intorno ad un braciere, un bans, la preghiera di Papa Francesco sul creato, il nostro piccolo impegno personale a difesa della natura, affidato idealmente alla forza del fuoco, prima di farci indossare il fazzolettone e di ricevere l’abbraccio forte e silenzioso di ciascuno. Il tutto nel rispetto della libertà di ognuno di scegliere se fare questo passo pur in un momento di formazione e di autoidentificazione ancora in divenire, oppure di rinviarlo a un tempo successivo, di piena adesione a uno “statuto” identitario puntualmente definito, come pellegrini in cammino che lungo la strada scoprono pienamente chi sono e verso dove tendono... perché a volte – la vita ce l’ha provato – pensiamo di sapere dove stiamo andan-do, e invece è la strada a mostrarci come e verso dove aggiustare la rotta...

Un’altra tappa particolarmente significativa l’aveva-mo condivisa circa un mese prima, nel fine settima-na del 14/15 maggio u.s. Allora è stata la primavera ormai completamente schiusa sull’Altopiano ad ac-coglierci con i verdi nuovi degli abeti e le macchiet-tature dei fiori sui prati non ancora falciati. Sono stati i semplici ma forti scenari della montagna a mostrarci quale sia la meraviglia che ci circonda e che i nostri sguardi costantemente tesi e preoccupati non vedono quasi più.

Cosa diavolo abbiamo fatto in quel di Cesuna, in una struttura per gruppi di pulita sobrietà, dove abbiamo condiviso la cena del sabato e il pranzo della domenica, dopo una serata di

MASCI - MALO (movimento adulti scout cattolici italiani)

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giochi e una notte di riposo nel silenzio del bosco? Guidati da un racconto molto bello ( L’uomo che piantava gli alberi ), attraver-so una serie di attività preparate con tanta cura da Nico con Daniela, ci siamo lasciati seriamente interrogare sul tema del creato e sul nostro desiderio e/o impegno con-creto a riconoscerne la bellezza e a met-terci del nostro per salvaguardarla. Divisi in piccoli gruppi, ci siamo messi in gioco, letteralmente, cercando di rappresentare gli uni agli altri nella forma del racconto teatrale (non sono mancati scambi di commovente intensità emotiva come pure di festosa ilarità) la rielaborazione condivisa nel piccolo gruppo delle provocazioni del testo-guida. Per intervallare i momenti impegnati e quelli conviviali si siamo affidati all’”Oopà!”, la dan-za della Robi, che nell’onda ritmata dei passi e nella stretta delle nostre mani in cerchio

faceva scorrere la bellezza e la gioia dello stare insieme.

Domenica, nel nitore mattutino che la mon-tagna sa ben regalare dopo la pioggia, sta-gliando profili e colori di indicibile bellezza, abbiamo dedicato le ore migliori prima della preparazione del pranzo (grazie, Doriana e Paola!!!) alla memoria storica della Grande Guerra: una passeggiata nel bosco fino alla cornice tristemente meravigliosa dei cimiteri italiano ed inglese di Magnaboschi chiusi tra i

fianchi della valle come nell’abbraccio di una grande madre comune.Con gli occhi muti sui tronchi bianchi spezzati, lucide icone di quelle giovani vite sacrifi-cate, ci siamo lasciati portare dalle parole bellissime di Emilio Lussu, di Gadda, di Mario Rigoni Stern. E il silenzio dei nostri bambini e dei ragazzi che ascoltavano attenti quelle pagine scelte da Gabriella, come pure le commosse spiegazioni di Ivano hanno reso la me-moria di quei giorni e di quelle vite intensa quanto mai avremmo creduto.

Che dirvi ancora?Che se volete unirvi a noi, pellegrini in cerca della propria identità di Cristiani incantati dalla bellezza del Creato, non dovete affatto essere per forza genitori scout. Noi siamo parti-ti da lì, ma ci siamo appena messi in cammino... e ci piacerebbe condividerlo fraternamente anche con altri compagni di viaggio … Buona strada!

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Eravamo giovani anche noi quando nel torrente andavamoa giocare In quel tempo senza ricordi quando non ci son rimpianti e la domenica si dava ai santi L’oratorio, era immensoGiocavamo a più non possoe facevamo tardi spesso. All’ora di dottrina si andava tutti in filama era un’ottima occasioneper tirare calci ad un pallone.

E la scuola sì era importantema di più il fresco di una fonteed un’anguria rossa e dissetante.

E adesso siamo qui,che guardiamo,i nostri anni indietro. E ci torna in mente quel sapore,che accelera il battito del cuore. Guardando indietro nel passatoio ricordo soloil tempo bello che qui ho vissuto, Ci bastava poco per sognare, una bicie il Livergon era il nostro mare. Quante corse sotto il sole in quella pistabianca come il sale.

Partivamo dal castello con la bici sotto il culoe poi senza freni in picchiata verso Malo.

E all’alba con la mamma alla novena,a pregare Santa Libera che ci salvasse l’anima e anche il fondo schiena.

Tra queste mura abbiam vissuto, e piano piano sian cresciuti.

OMAGGIO AL SAN GAETANO

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AMBITO GIOVANILE

AMICI DEL MALI

siamo diventati grandiall’ombra delle tue frondesicuri, fra queste sponde. E se dritti camminiamo in questo mondo, che non è poi così rotondo,

e perché tanta gente qui, con amore ci ha tenuto per la mano.

E se dopo tanto tempo io mi sento al mio posto, e anche Grazie a te, San Gaetano!

L’omaggio continua il 6 settembre 2016 in san Gaetano alle ore 20,00.Con Tony, Pino, Franco, Gianfranco, Icio, Demis, Walter, Luciano e i loro strumenti.

Gli amici del Mali che ospitiamo a Malo: presenti nella nostra comunità con vari servizi quali pulizia in S.Gaetano, riordino Bocciodromo, lavoro orto e Brolo della canonica, impegnati nello studio della lingua italiana e nei lavori manuali …Alcune foto…

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Anche nella Parrocchia di Malo si è costituita una nuova unità pastorale con la Parrocchia di Molina.Unità Pastorale in cammino a piccoli passi nella direzione del vero bene comune.Parrocchia: Laboratorio di fraternità- Casa aperta a tutti.

Anche noi del gruppo Caritas sentiamo forte il desiderio di offrire una co-raggiosa testimonianza consapevole e corresponsabile nei confronti delle povertà con una accoglienza cordiale e gratuita.

Nostro desiderio è l’essere credibili come ha detto Gesù “Per-ché il mondo creda”. Ci impegniamo a mettere in atto segni di unità e condivisione con tutta la chiesa: i fallimenti delle altre comunità parrocchiali sono i nostri fallimenti come i loro progressi sono i nostri progressi. Amare la Parrocchia altrui come la propria.E’ più importante la comunione che non le attività e le ini-ziative. Per questo, con la frequenza ai corsi di aggiorna-mento ricerchiamo una apertura mentale e un legame con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali: prendersi cura dei poveri, collaborare con altri soggetti sociali e con le Istituzioni; promuove la cultura del servizio in questo tempo della comunicazione.

Non è facile farsi prossimo a tutti coloro che si trovano in difficoltà . Rispettare la loro dignità e riservatezza. Ma so-prattutto evitare l’assistenzialismo per aiutarli nella propria promozione sociale e dare soluzioni alle difficoltà.Facciamo nostra come meditazione l’esortazione di Papa

Francesco di domenica 10 luglio scorso: “Domandiamoci – ognuno di noi risponda nel proprio cuore; domandiamoci: - “ la nostra fede è feconda? - La nostra fede produce opere buone? Oppure è sterile e quindi più morta che viva? - Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? - Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere”?

Queste domande è bene farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati dalle opere di misericordia”.Ringraziamo Papa Francesco per questo input. Ci indica uno stile di vita il cui baricentro non siamo noi stessi, ma gli altri, con le loro difficoltà che incontriamo sul nostro cammino e che ci interpellano.

CARITAS PARROCCHIALE “San Benedetto” MALOASSIEME IN CAMMINO

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VISITE AMMALATI

AVVISI E NOTIZIE UTILI:

Consolidata anche per quest’anno l’iniziativa di MANI ABILI di offrire per tutto il mese di LUGLIO il Lunedì , Mercoledì e Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18.00 ai bambini, giovani ed adulti l’insegnamento di cucito e ricamo in San Gaetano a fianco del campanile.E’ un bel momento di condivisione e dono dei talenti che le volontarie offrono.

ORARI DI APERTURA delCENTRO CARITAS S. BENEDETTOVia Chiesa , 44 Malo.

Centro di ascolto: lunedì ore 17.00 – 18.00 mercoledì ore 15.00 – 17.00email: [email protected]

Distribuzione alimenti: - mercoledì ore 15.00 – 18.00 email: [email protected]

Distribuzione vestiario: - sabato ore 09.00 – 11.00 email: [email protected]

S.T.R.A.D.E. (Servizio Territoriale di Relazione e Accompagnamento nelle Difficoltà Eco-nomiche) Per appuntamenti: tel.338/4413538 Tel.0445/607204 - email: [email protected]

PROGETTO DAVIDE E GOLIA : La sede del gruppo è in Via Muzzana n.20 MaloAperto il Martedì: 16.00 – 19.00, Mercoledì: 12.00 – 13.00 e giovedì 17.00 alle 19.00Per info:Tel.0445 607569 email: davide&[email protected]

Malo,11.07.2016

Suor Marina e Direttivo Caritas

E’ desiderio pastorale di noi sacerdoti e di suor Marina poter fare visita alle persone che vengono ricoverate in ospedale. Una parola di amicizia e un sorriso aiutano moltissimo nelle prove della sofferenza e nelle lunghe ore di degenza.

Chiediamo la cortesia ai famigliari di avvisarci in caso di ricovero chiamando ai nostri cellula-ri (si trovano sempre nel foglio avvisi della set-timana) oppure direttamente in canonica. Sarà nostra premura farci presenti quanto prima.

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AMBITO CARITAS

Dopo un breve periodo di sosta e grazie alle vacanze scolastiche, mani abili ha ripreso ogni lunedì, mer-coledì, venerdì (dalle 16.00 alle 18.00) la sua attività limitata all’insegnamento del ricamo per tutte le per-sone, giovani o meno, che desiderano cimentarsi con i vari punti (erba, catenella, palestrina ecc. ) affinché non vada perduto quello La famosa (dote), non si comprava bella e fatta nei negozi, ma era preparata e ricamata con pazienza e amore .Ora madri, nonne, bisnonne mandano le loro ra-gazzine a imparare a ricamare sotto lo sguardo vi-gile delle maestre del ricamo; è uno spasso vedere con che accanimento le ricamatrici (in erba) cercano di infilare l’ago che immancabilmente si sfila; come corrono dalle “maestre” a farsi disfare il punto sba-gliato o il nodo che si e formato nel filo; come suda-no le mani e i fili non scorrono più.Però persistono e resistono fino alle 18.00, ora in cui arriva Suor Marina e le volontarie con nutella, fette biscottate e bibite. Tutte le ragazze le sono intorno e nella loro impazienza, sporcano involontariamente la veste bianca di suor Marina e le loro magliette di schizzi marrone; le mamme presenti si affrettano a pulirle.E’ veramente bella questa iniziativa che occupa tre volte la settimana, le figliole in un am-biente sano e senza pericoli, permettendo nuove amicizie ed aiuto reciproco. Quando di-

verranno più sicure, cominceranno ad apprezzare ed amare il ricamo.Ce ne siamo accorte anche nell’ambiente di mani abili dove le persone entrano prima per curiosità o per dare un contributo alla costruzione di San Gaetano, poi, la-sciano una offerta scegliendo con gusto raffinato ciò che è eseguito alla perfezione.Quanto prescelto viene confezionato dalla Severina in maniera originale. Tutte sono felici con la loro scelta. Mani Abili si fa riconoscere così, per la competenza e abilità . Un grande grazie a tutte le persone che dedicano il loro tempo per Mani abili.Un plauso va anche a Mani in pasta che, per sostenere la gestione del nostro S.Gaetano, prepara tagliatelle, lasa-gne e dolci con ingredienti genuini e sani.

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Bello sentire come la comunità trova espressione anche con questi piccoli gesti e segni di collaborazione in uno spirito che lega il nostro impegno con quello più importante degli animatori e catechisti del nostro S.Gaetano.

Maria Meneghello

Imparare la felicità ad 80 anni Stranezze della vita, nessuno è impaziente di farlo ma sotto sotto tutti noi speriamo di invecchiare quanto più possibile, sperando di mantenere una buona salute.Però acciacchi, ricordi, dolori, lutti, rimpianti queste sono le parole che più ci vengono in mente da affiancare all’idea di vecchiaia: insomma ben difficilmente parlando di anziani ci viene in mente di parlare di gioia di vivere e tanto meno di felicità.Ma come sta dimostrando l’esperienza condotta del CENTRO SAN NICOLA, anche ad 80 anni si può imparare ad essere felici, basta usare il metodo giusto ed applicarlo.E siccome il metodo si chiama “stemo insieme, e femo ‘na Risata” ed applicarlo è piacevole e fa stare bene, ecco che, anche a 80 anni, si può facilmente imparare ad essere felici, basta imparare a ridere. Anche per la salute sono benefici.E allora vien da pensare: che sia molto intelligente aspettare di avere 80 anni per abbando-nare lo stress ed imparare ad essere felice?Per saperne di più su cosa fare per ritrovare la tua felicità e su quali sono i benefici che puoi ottenere imparando ad essere felice, vi invitiamo a frequentare il Centro San Nico-

GRAZIE AL SAN NICOLAABBIAMO SCOPERTO CHE…

È POSSIBILE LA FELICITÀ AD 80 ANNI !

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la, sarà occasione tra una partita di carte o di bocce, tra una vincita di tombola e quattro chiacchere per “far memoria”, o meglio ancora tra una pranzo di anniversario o il brindisi per un compleanno praticare la gioia di stare insieme per fare quattro risate.

Qualche esempio:

Un anziano va dal medico perché gli fa male la gamba sinistra. – “Lei non ha niente di grave, la gamba le fa male a causa dell’età” – risponde il dottore. – “Non è vero”, risponde l’anziano, “la gamba destra ha la stessa età e non mi fa male!

Io mi ricordo sempre il compleanno di mia moglie. Cade il giorno dopo di quando lei me lo ricorda.

-Nonna hai 80 anni !-Cosa? -Nonnaa hai 80 annii!! -Coooosa?AVERE 80 ANNI E NON SENTIRLI.

Impossibile dirvi la mia età, il tempo cambia tutto.

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Un vecchietto entra in mare e man mano che l’acqua aumenta si guarda dentro al costu-me ed esclama: -Bastardo, neanche mentre annega alza la testa!

IN VATICANO. Un tizio, anziano e mala-ticcio, si presenta in Vaticano alle guardie svizzere davanti alla residenza del Papa e chiede come stia il Papa. Le guardie ovvia-mente gli rispondono gentilmente che il Papa sta bene. La scena si ripete tutti i giorni per settimane e settimane, finché una delle guardie incuriosita gli chiede: “Ma come mai, buon uomo, lei ha tanto a cuore la salu-te del Papa?”.E questi risponde: “Beh, vede, non sto tanto bene e il dottore mi ha detto: Niente vino, niente fumo e le donne, una a ogni morte di Papa!”.

FARE MEMORIAUn’anziana coppia sui 90 anni si reca dal medico per un controllo. Il dottore li trova fisica-mente sani, ma entrambi lamentano una perdita di memoria. Allora il medico suggerisce di iniziare a scrivere le cose che vogliono ricordarsi.Quella sera, mentre sta guardando la TV, il marito si alza dalla sedia e chiede alla moglie: “Vado in cucina: vuoi che ti porti qualcosa?”E lei: “Sì, grazie, una coppetta di gelato!”Lui: “Va bene!”Lei: “Non pensi che sarebbe meglio scrivertelo per non dimenticarti che cosa voglio?”Lui: “No, no, me lo ricordo! Vuoi una coppa di gelato, giusto?”Poi, piano piano, trotterella verso la cucina. Dopo circa 20 minuti ritorna dalla cucina e porge a sua moglie un panino col prosciutto.La donna guarda il panino per un attimo e poi dice: “Ma non ti avevo chiesto una fetta di torta?”

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APPARECCHIO ACUSTICOUn anziano signore con gravi problemi di udi-to da ormai molti anni, va dallo specialista e si fa prescrivere un apparecchio acustico che gli permette di tornare a sentire perfettamente.Dopo un mese ritorna dal medico per un controllo e questi gli dice: “Adesso lei ci sente benissimo! Chissà come sono contenti i suoi famigliari!”L’anziano signore risponde: “Oh, no, non gliel’ho ancora detto. Per adesso mi limito ad ascoltare le conversazioni. Ho già cambiato tre volte il testamento!”

CONFESSIONEUn signore molto anziano: “Padre, padre ho un urgente bisogno di confessarmi!”Il parroco: “Dimmi quali sono i tuoi peccati”.L’uomo: “Durante l’ultima guerra ho ospitato un ebreo!”Il parroco: “Ma è una cosa bellissima, non ti devi confessare!”L’uomo: “Sì, però gli chiedevo una certa cifra ogni settimana!”Il parroco: “Ma gli hai salvato la vita, non ti devi confessare!”L’uomo: “Sì, ma glielo devo dire che la guerra è finita!”

DENTI VERIUn anziano signore conosce una sua coetanea e i due si innamorano. Nel conoscersi, un gior-no la donna gli chiede in confidenza: “Scusa, caro, una curiosità: hai un bellissimo sorriso ... questi denti sono tuoi?”E lui: “Certo che sono miei, con quello che li ho pagati!”

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Anche quest’anno è arrivato Giugno e i nostri nonni, alcuni ripensano all’inverno finalmente passato e altri con gioia al periodo, seppur breve, di vera vacanza a Tonezza. Non perché abbiano bisogno di riposo, già ne fanno troppo e spesso soli nel lungo inverno, ma perché si recano nell’accogliente casa vacanza “Sacro Cuore” della nostra Parrocchia di Malo. Lì rivedono vecchi amici, allacciano nuove conoscenze, insomma si sta bene, ci si rilassa e non ci si annoia di certo, anzi si scaccia la malinconia. La casa ci accoglie in un ampio parco circondato da pini, abeti e larici e ricco di panchine, tavoli, sedie su cui riposare. Non mancano ampi saloni per mangiare, giocare a tombola e a carte, leggere il giornale e conversare. Un mega televisore ci ha dato la possibilità di tifare per le partite dei campionati svoltesi in Fran-cia. Con un ampio ascensore si sale nei vari piani per accedere alle ampie camere, tutte, munite di bagno privato e riscaldamento.

Da una enorme cucina perfettamente attrezzata e dove tutto brilla di pulito, esce sempre un delizioso profumino che stuzzica l’appetito. Non da ultima, una bella e raccolta cappellina, invita alla riflessione ed al raccoglimento. Un grazie al nostro Don Giusep-pe che nonostante i numerosi impegni è venuto a tro-varci tre volte ed ha celebrato la santa messa a cui tutti hanno partecipato volentieri. Per concludere andia-mo un po’ al “gruppo vacanzieri” a cui quest’anno ho partecipato. Parecchie erano le “giovincelle” dagli ot-tanta in su, tutte allegre e serene, che non si tiravano

mai indietro a niente e non vi dico quando il campanellino suonava per il pranzo. Tutte pronte ad un breve canto di ringraziamento e poi via ad abbuffarsi, pulendo i piatti con la “scarpetta”.L’organizzazione della signora Elena è stata perfetta e per i menù di Federico e Lina non ci sono parole: “da leccarsi i baffi”. Gli inservienti Franca, Maria e Graziano, aiutati anche dalla piccola Francesca, correvano con i piatti profumati e fumanti tra i tavoli in ordine tranquillo e sereno. Tutti i partecipanti nei limiti delle loro possibilità facevano delle piccole passeggiate assaporan-do il buon profumo dei boschi, dei pini mughi e il buon odore salubre di resina. Che dire anco-ra? Invitare coloro che non ci sono mai stati ad andare a visitare questo luogo delizioso sempre pronto ad accogliere nuovi ospiti. Anche quest’anno abbiamo avuto la piacevole visita di trenta persone del Centro S. Nicola, che la nostra solerte Direttrice Marilena Carlotto, si è fatta cura di organizzare. Ai vecchi frequentatori un arrivederci al prossimo Giugno ed un benvenuto a chi ho fatto venire il desiderio di fare questa esperienza.

Ciao a tutti e arrivederci. Rita Baio

RIPENSANDO A TONEZZA!!!

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PANORAMICA:

Al fresco di Tonezza ritorna il gusto delle “coccole”:

La passione dopo “le passioni”: “sugar le bale”

Un colpetto alla battaglia contro il diabete

Piccola grande illusione: tutto un pomerig-gio con il Mago LOUIS

I grandi Amici di “Picozza e Rampon” con le loro “ cante di una volta”

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AMBITO CARITAS

Dai 200 metri siamo partitie ai 1000 siamo arrivati.

Fra i pini l’aria è purae ci ossigeniamo senza paura.

La pressione è ballerinama con una pastigliala stabilizziamo ogni mattina.

C’è il cibo un po’ abbondantee la bilancia è nemica costante.

L’acqua buona qui ci stàma noi beviamo il vino che Graziano gà portà.

Una volta si diceva: sempre allegri e mai passionfinchè dura il clinto bon.

Amici e parenti ci vengono a trovaree così si possono rinfrescare.

I 15 giorni sono l’idealeper ricaricarsi fino a Natale.Ringraziamo vivamente tutto il personale

per la pazienza eccezionale.A Santa libera noi andremoe tutti vi ricorderemo.

M. Flora G.

TONEZZA GRUPPO ADULTI25 GIUGNO - 9 LUGLIO 2016

Una serata con i cantautori anni 60 I più applauditi: l’insuperabile staff cucina

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AMBITO CATECHESI

“Vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera TUTTO IN TUTTI.”

Sembra lo slogan di un volantino pubblicitario che ci invita ad acquistare e portare a casa tutto quello che ci piace… e invece è il versetto dalla prima let-tera ai Corinzi con il quale abbiamo invitato le per-sone che fanno servizio in parrocchia nell’AREA GIOVANI. Abbiamo vissuto questo incontro il 15 maggio, domenica di Pentecoste.

Abbiamo iniziato la giornata con la celebrazione della S. Messa in Duomo per ringraziare DIO di esserci stato vicino e di averci affiancato nel cammino di fede con i nostri ragazzi.Scout, animatori giovanissimi e catechisti insieme per una mattinata alla scoperta di quel servizio che ci unisce ma che a volte non riusciamo a condividere appieno. Non divisi ma uniti da un solo scopo: amare e far conoscere Dio. Per questo motivo abbiamo indossato una maglietta bianca che ha creato un legame fra tutti noi e che poi abbiamo colorato in base ai nostri talenti.

Così, mescolati come ingredienti di un meraviglio-sa ricetta, siamo partiti alla ricerca-scoperta dei mezzi che utilizziamo per arrivare e raggiungere i ragazzi; questa ricerca era divisa in tre tappe che ha visto i vari gruppi alternarsi.

Una tappa ha impegnato il gruppo in modo fisico. Essa consisteva nel montare una tenda degli Scout;

ci siamo immersi nel loro mondo fatto di natura ma soprattutto abbiamo imparato che è importante collaborare per costruire un cammino insieme. Un’altra tappa era improntata sull’annuncio-catechesi; ci siamo ascoltati sul nome che diamo al nostro Dio e partendo da questo i piccoli gruppi hanno dovuto annunciare agli altri il loro Dio con canzoni, gesti e parole. L’ultimo incontro è stato con i giovanissimi, abbiamo ascoltato il passo del vangelo dei talenti dicendo qual era secondo noi il nostro talento e mettendoci in servizio dell’altro con un’incantevole lavanda dei piedi.

Lo slogan della giornata non era scelto a caso: ognuno ha portato una pietanza e si è creato un banchetto della condivisione, continuata anche mangiando insieme per

TUTTO IN TUTTI

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AMBITO CATECHESI

terra, in un prato parlando e prestando ascolto agli altri.La ricetta è stata preparata, servita e mangia-ta. Non ci sono state grandi difficoltà nella sua riuscita, perché è bastato che ognuno abbia messo se stesso e si sia mescolato agli altri. E il cammino sta per ricominciare!

Per l’Area Giovani del Consiglio PastoraleSerenella Canaglia

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AMBITO CATECHESI

Ciao a tutti, siamo quelli di secon-da media (giá finita!!!!), quelli che il prossimo anno saran-no chiamati a fare la scelta impor-tante per una fede matura….Con alcune foto siamo qui a rac-contarvi la fine di un viaggio che ci ha condotti per la strada verso la felicitá. Le beatitudini sono state compa-gne di viaggio e ci hanno portato nelle strade del mondo tra i pove-ri, gli emarginati, coloro che vengono derisi, che hanno fame e sete di giustizia e di pace.Alla fine peró, ci siamo accorti che non serve andare lontani, basta guardarsi attorno, an-che qui a Malo, per scoprire che c’è chi ha a che fare con le beatitudini nei luoghi dove noi, spesso, passiamo in modo anonimo.Qualcuno di voi forse ci ha visti, in un caldo pomeriggio, girare per il nostro paese con qualche vestito di troppo o addirittura senza scarpe per provare l’ebrezza dell’essenzialitá di san Francesco.E’ cosí che abbiamo provato a metterci “nei panni degli altri” come fanno i misericordiosi, abbiamo cercato di metterci al servizio proprio noi che siamo piú abituati ad essere servi-ti…..Ci siamo “spogliati” di qualcosa di importante, come possono essere le nostre scarpe, per provare la purezza del cuore che sa spogliarsi di tutto, infine abbiamo sperimentato che i giochi senza regole non portano da nessuna parte e ci siamo resi conto che dobbiamo pretendere anche noi che venga saziata una fame e una sete

per la giustizia….Il caldo degli ultimi giorni di maggio non ci ha tolto la grinta e l’allegria per metterci in gioco e cosí abbiamo veramente finito in bellezza, con tanto di merenda in canonica, pronti per ripartire a settembre con una marcia in piú: l’entusiasmo con cui ci siamo sa-lutati!!!!!

La ex seconda media: ragazzi, catechisti e don Luca

LA FELICITA’ PER STRADA……

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La vita è un viaggio meraviglioso, ancora più bello se condiviso con le persone che ci vogliono bene e a cui vogliamo bene! E come in ogni viaggio ci sono delle tappe da raggiungere. Ecco, i bambini di quarta ele-mentare, quest’anno, hanno raggiunto una tappa molto importante: per la prima volta hanno accolto Gesù nei loro cuori!

Stanno crescendo come persone e come cristiani, e noi genitori siamo fondamen-tali per il loro cammino. Le domeniche della Prima Comunione sono state ricche di emozioni : per loro che hanno ricevuto l’Eucaristia e per noi genitori che eravamo al loro fianco.La chiesa addobbata a festa con calle bian-che e nastri colorati che portavano scritti alcuni pensieri di mamma e papà. Parole che riscaldano il cuore e incoraggiano. Mes-saggi pieni di speranze e sogni che partono dai cuori pieni d’amore dei genitori per fer-marsi nei loro, aperti ad accogliere tutto il bello che gli si può donare.

I bambini erano emozionati ed entusiasti, non meno i genitori chiamati a partecipare attiva-mente alla celebrazione: i papà hanno consegnato i cofanetti contenenti la particola da consa-crare, le mamme li hanno accompagnati a ricevere Gesù, il coro dei genitori ha animato la Messa.

In quelle domeniche è stato posto un seme nei loro cuori. Un seme da coltivare con cura e amore. Noi genitori, giorno dopo giorno, dovremmo aiu-tarli perché quel seme si possa trasformare in un albero forte e rigoglioso, che spicca alto verso il cielo.

Aiutiamoli a capire che Gesù è nei nostri cuori e ci avvolge con il suo amore, l’importante è saperlo ascoltare.

Auguriamo ai nostri bambini di saper sempre ricevere Gesù con lo stesso entusiasmo del giorno della Prima Comunione, di vivere avvolti nell’amore e di avvolgere d’amore le persone che sono loro vicine, perché solo chi ama ed è amato è veramente felice!

Sara per i catechisti di quarta

CON GESU’ NEL CUORE

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AMBITO CATECHESI

L’inizio di un anno di catechismo: una nuova esperienza per i bambini, per le catechiste e per le famiglie.

Ognuno dona agli altri qualcosa di proprio, qualcosa di speciale.

Momenti di gioia, di serenità, di collaborazione e a volte qualche piccola difficoltà, ma tutti legati da un desiderio di crescere e stare bene insieme.Uniti e protetti da Dio e dalla Madonna.

Riconoscenti di questo noi catechiste abbiamo pensato di concludere l’anno facendo un piccolo dono ai nostri bambini: un pezzo di stoffa az-zurro con disegnata una M a simboleggiare il manto della Madonna. Questo come segno di protezione, aiuto e rifugio.

Grazie a don Giuseppe che ha celebrato e bene-detto questo momento conclusivo.

Grazie a suor Idelma che ci ha instancabilmen-te guidati e accompagnati in questo cammino, che ci vedrà ancora assieme protagonisti di im-portanti momenti di crescita con e per i nostri bambini.

Rosalisa per le catechiste di II elementare

IL MANTO DELLA MADONNA

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AMBITO CATECHESI

I nostri ragazzi di 5 elementare quest’anno han-no percorso la via della felicità passando per le strade dei dieci comandamenti.Molti dei dieci comandamenti partono con un NON... Noi abbiamo cercato di vederli non tan-to come qualcosa che non devi fare quanto piut-tosto come una proposta che ti porta ad essere una persona migliore con la famiglia, gli amici e a sentirti “felice e in amicizia con Gesù”.Con le scenette girate insieme per dare vita al nostro film, che abbiamo proiettato alla festa fi-nale, i ragazzi hanno potuto assaporare proprio

questo.GRAZIE ragazzi per questo percorso speciale!

Vi abbracciamo con alcune parole di Roberto Benigni:“AMARSI, noi amiamo sempre trop-po poco e troppo tardi, affrettiamoci ad amare, non esiste amore sprecato. L’amore combacia con il significato di tutte le cose la FELICITÀ. Cercatela, tutti i giorni continuamente, mettete-

vi in cerca della felicità ora, è lì ce l’avete, ce l’abbiamo, perché ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli... Non nascondete questo regalo come fa un cane con l’osso... Cercatela sempre la felicità e se anche lei qualche volta si dimentica di noi, noi non dobbiamo mai dimenticarci

di lei. Dite SÌ alla vita!”

Vi auguriamo proprio questo cari ragazzi... E ricordate che “LA VERTIGINE NON È PAURA DI CADERE MA VOGLIA DI VOLARE”

Silvia per i catechisti di 5 elementare

LA VIA DELLA FELICITÀ

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AMBITO CATECHESI

“Sei un essere speciale ed io avrò cura di te, io sì avrò cura di te”.Si conclude così una delle più belle canzoni di Franco Battiato.Prendersi cura di qualcuno è il modo più concreto per dirgli quanto per noi sia specialeDio si prende cura di noi, siamo davvero speciali per Lui.Tante volte, durante quest’anno, abbiamo parlato, approfondito, pregato il tema della MISERI-CORDIA. L’abbiamo collocata dentro l’esperienza della tenerezza e la gioia degli abbracci.In questa riflessione ci domandiamo:Quali proprietà possiede la misericordia?Che sapore ha? Si può mangiare?Cercheremo nella Bibbia alcuni ingredienti, intrisi di misericordia e ne risulterà una ricetta nuova, sapendo già in anticipo che non esiste una ricetta dell’amore bella e pronta.Ci mettiamo quindi al lavoro e… Buona degustazione.!Per questa “ricetta” useremo tre ingredienti: il latte, il miele e il vino.SONO QUELLI CHE ESPLOREREMO NEL LABORATORIO ZONALE DOPO IL CONVE-GNO DIOCESANO DEI CATECHISTI (9-10-11 SETTEMBRE) IN UNA SERATA CHE CI TROVERÀ COME ZONA A SCHIO IN PARROCCHIA DI SS. TRINITÀ LA SERA DEL 26 SETTEMBRE.

IL LATTECi sentiamo arrivati? Ci sembra, a volte, che la vita non ci riservi più sorprese?Il nostro è il Dio delle sorprese e quando meno ce lo aspettiamo ne ha pronta una per noi.La prima lettura di qualche domenica fa ci rac-contava l’incontro e l’accoglienza di Abramo a tre ospiti alle Querce di Mamre.Abramo in tutta fretta organizza un super pranzo e personalmente prende panna e latte fresco.Tra tutti gli elementi che Abramo individua ce n’è uno che tocca con le proprie mani: il latte. E’ fre-sco… e c’è la panna.Per Abramo è la cosa più importante e delicata che non affida ad altri.Poi esplode la notizia “Avrai un figlio...”. Nell’ora della rassegnazione è come se Dio versas-

se nella vita il latte e la panna dello stupore, dell’acco-glienza della fede e della festa. Davvero la misericordia di Dio ha il sapore del latte, della novità della sorpresa.

IL MIELELungo i giorni della nostra vita abbiamo certamente co-nosciuto stagioni liete, ma anche giorni tristi e provato una sensazione di fallimento.Ma Dio ha qualche ingrediente per questa giornata?

LA MISERICORDIA É DI CASA ?PAROLE SAPORITE

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AMBITO CATECHESI

Ce lo racconta Mosè.Dopo la fuga dal mondo egiziano Mosè è un uomo fallito. La sua identità è confusa. Quando Dio lo va a cercare è una persona che vive l’amarezza del fallimento dello sradicamento e della paura.Dio da quel roveto chiede e promette: promette libertà in una terra dove scorre “latte e miele”. Il miele è balsamo sulle ferite di Mosè, energia nuova al suo cuore.La misericordia è dolce come il miele. Restituisce la salute alla nostra voce, alla nostra paro-la… ai nostri gesti. È benedizione.

IL VINOSulle tavole della vita non può mancare la bevanda prelibata ottenuta dal succo dell’uva.Anche la misericordia di Dio non sarebbe la stessa senza il vino.Il miracolo delle nozze di Cana ci racconta quanto il vino sia indispensabile alla festa di nozze, ma soprattutto alla festa della vita.Il vino, simbolo dell’amore e della gioia non può mancare.Un rabbino racconta che Dio nel cacciare Adamo ed Eva dal paradiso terrestre avesse loro concesso di portare con sé una vite, perché si consolassero con il suo succo.Una delle essenze più intense della Misericordia è la gioia, di cui il vino è simbolo. La gioiosa misericordia di Dio ci raggiunge quando decidiamo di rinun-ciare a una fede solo penitenziale e ci apriamo al diritto della gioia.Siamo persone di misericordia quando concediamo a chi ci sta accanto la gratuità contagiosa dell’allegria, guardiamo al bello che la vita ci riserva e ne facciamo un canto di gratitudine.

LA RICETTA DELLA MISERICORDIAE siamo arrivati alla ricetta della misericordia. Latte, miele, vino, ma potremo aggiungere ac-qua, olio, sale, pane. Gli ingredienti ci sono. Come sarà la ricetta?La ricetta è affidata alla creatività di ciascuno di noi, alle nostre capacità di combinare sa-pientemente gli ingredienti perché portino vita, fede, gioia ai nostri giorni e alle persone che incontriamo.Il latte della sorpresa, il miele della speranza, il vino della gioia… Tanti sono i volti dell’amore di Dio. Ognuno di noi sceglierà i sapori, le essenze, le modalità… e poi lasciamoci andare a gusti inediti, incroci arbitrari, dosaggi a volte sconsiderati, abbinamenti strani.Forse di alcuni ingredienti abbiamo fatto esperienza. Se altri ci mancano, entriamo al supera-mento e ,nel carrello immaginario della nostra spesa, mettiamoci anche…Una ricetta è sempre un po’ a rischio, ma la fede e la catechesi hanno bisogno di persone che sappiano rischiare la propria vita alla sequela di Gesù, Volto perfetto e attraente della creativa e gustosa misericordia di Dio.

Suor Idelma

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AMBITO MISSIONARIO

Padre Renato Chiumento ci parla della difficile situazione in Gui-nea Bissau.Lo scorso anno in una serata estiva, prima di tornare in missione, si era presentato ed aveva raccontato la sua vita di missionario. Aneddoti e curiosità accompagnate da foto e video che illustrava-no bene la situazione.La Guinea-Bissau risulta essere tra i 20 paesi più poveri del mon-do. La fragile economia è basata perlopiù sull’agricoltura e sulla pesca. Pur possedendo il Paese buone risorse minerarie come pe-trolio, bauxite e fosfati ,non vengono sfruttate a causa della man-canza di infrastrutture e di mezzi finanziari. E’ stata duramente danneggiata,poi, dalla guerra civile del 1998-1999. Il paese ha ac-cumulato un debito con l’estero pari a 921 milioni di dollari ed è attualmente interessato da un programma di interventi strutturali finanziati dal fondo monetario internazionale.La Guinea Bissau è una ex colonia portoghese che si è resa indi-pendente nel 1973. Nel 1994 tenne le sue prime elezioni demo-cratiche ma negli anni successivi non ci fu mai un governo forte e stabile.L’incapacità dei presidenti eletti e l’intrusione dell’esercito sulla situazione politica hanno portato ad una instabilità che dura da vent’anni.Nel 2012 l’ultimo colpo di stato e poi nel 2014 l’elezione dell’attuale presidente. Sembrava che finalmente si fosse voltato pagina.Ma anche questo presidente ha dimostrato di essere come coloro che lo hanno preceduto. Un uomo che ha cercato di accentrare su di se tutti i poteri cercando di eliminare sistematicamente gli avversari politici. Ora, La situazione politica è molto instabile: si va verso un regime ditta-toriale con un presidente senza principi morali e che vuole controllare tutto, e un governo (il quarto in due anni) composto da ministri incompetenti e opportunisti, tutti fedeli al presidente. I giovani (pochissimi) sono scesi in piazza. Tutto inutile. La comunità internazionale, arcistufa di tanta instabilità, ha già confermato il nuovo governo. Si salvi chi può…Nel frattempo,4 missioni sono assaltate dai banditi. Le suore di Bedanda, prese di mira la setti-mana scorsa da un gruppo armato con armi e pugnali, hanno deciso di chiudere per il momento la missione … si sentono troppo insicure e esposte e sicuramente rientreranno in Italia.Che sta succedendo? Ce lo stiamo chiedendo anche noi. Sembra che questo sia dovuto all’insta-

bilità totale che regna nel paese. Questo governo è fatto da corrotti e profittatori, che stanno dilapidando le poche risorse che la Guinea (ancora) detiene. Io , qui nella missione di Nhoma dove mi trovo con due confratelli e 3 suore, non vedo e non temo situazioni di pericolo. In passato ho già avuto modo di esperi-mentarle ma in genere i banditi approfit-tano di situazioni politiche poco chiare per agire indisturbati cercando di rubare tutto quello che trovano.Certo, i soldi sono la prima cosa che cer-

GUINEA BISSAU 2016

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AMBITO MISSIONARIO

cano ma io e la mia comunità abbiamo appena finito di edificare la mensa scolastica e quindi i soldi che avevamo sono finiti da qualche mese e da noi non li troverebbero.Bene, spero di non aver drammatizzato troppo la situazione. In ogni caso pregate per noi e per questa terra povera e martoriata che ha bisogno di pace e tranquillità per continuare a crescere.

fr. Renato

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AMBITO SOCIALE

In collaborazione con ladottoressa RAFFAELLA SGUEGLIAil Centro San GAETANO, proponecon inizio nel mese di ottobre

3) – E’ in programmazione anche l’inglese per ragazzi il sabato pomeriggio per due gruppi distinti, uno rivolto ai bambini dagli 8 ai 10 anni, e uno per i ragazzi dagli 11 alle 13, compati-bilmente con gli orari del catechismo.

Ogni informazione, precisazione, date inizio, adesioni, sollecitazioni… fare riferimento a:cellulare 347.644 27 19 ; e-mail [email protected].: i giorni di incontro/lezione possono subire variazione in base al numero di iscrizioni e/o problematiche emergenti.

Carissimi saluti, Raffaella

1) - due corsi di INGLESE per adulti, uno di livello base e uno per chi ha già qualche conoscenza e vuole rafforzare le competenze di base. Si costituiranno gruppi con un minimo di 6 e un massimo di 12 per-sone.

Come sempre si punterà maggiormente sulla lingua parlata, utilizzando la formula delle le-zioni “tematiche”, incoraggiando soprattutto la “verbalizzazione” nelle espressioni più comuni legate a “macro” argomenti, al fine di padroneggiare il più possibile le espressioni del quotidiano (dalle relazioni, al lavoro, il tempo libero, ecc...).Verranno utilizzati anche ausili audio e video. Si punterà molto sull’interazione di gruppo.

I corsi si terranno la sera, di mercoledì o giovedì, con cadenza di un incontro a settimana della durata di un’ora.

2) - Partirà nuovamente anche il corso di SPAGNOLO: due corsi per adulti anche in questo caso, uno di livello base e uno per chi ha già le prime conoscenze lessicali e grammaticali e vuole rag-giungere un livello intermedio.Anche questi corsi si terranno la sera, di mercoledì o giovedì, con cadenza di un incontro a settimana della durata di un’ora.

4) - Per quanto riguarda il corso comunicazione e giornalismo prenderà forma nel 2107, (forse a gennaio o dopo Pasqua).

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AMBITO SOCIALE

Una comunità che crea relazioni è una comunità sana che educa al bene.La sagra è anche questo, un tempo, un modo per con-dividere e con-vivere. A CASE lo spazio per la festa che abbiamo è poco, non permette di fare grandi eventi o di ospitare migliaia di persone. Quando ce ne sono 200 sotto il capan-none siamo al pienone. Piccolo è bello, si dice. Permette, infatti, di conoscere chi ti sta vicino, sentirti quasi a casa tua, in famiglia.

Per questo la sagra ha un valore sociale che va difeso e man-tenuto, anche se è sempre più difficile difronte a questioni bu-rocratiche, a volte incomprensibili, che fanno perdere il fiato. Ma anche quest’anno a Case non molliamo, anzi rilanciamo tentando di aprire nuovi orizzonti, cercando di realizzare al-cune novità.

1- Vorremmo creare Lo spazio giovani: un punto d’incon-tro dedicato a loro gestito da loro. Giovani che educano altri giovani allo stare in compagnia e a saper bere per il gusto e non per esibizione. E’ un modo anche per creare nuovi “sup-

porter della sagra” volontari che sapranno coltivare e continuare questa esperienza comu-nitaria e di servizio.

2- Una gara non competitiva podistica insieme agli amici dell’atletica di Malo, la “1a 10 km di San Michele”. Un tragitto urbano e campestre per gli appassionati della corsa a piedi.

3- La “Caccia al tesoro 2.0”. Alla ricerca dell’antico tesoro di San Michele con l’ausilio della tecnologia, ognuno con il proprio smartphone, per trovare i punti informativi, rispondere alle domande, inviare i reperti trovati alla giuria. Buona per ogni età, anche per i più piccoli che già sanno maneggiare bene la nova tecnologia e possono competere accompagnati da mamma e papà.

Due i fine settimana con la tradizionale sagra di San Michele dal 23 al 25 settembre e il successivo weekend con il pesce e la frittura. La tradizione sarà rispettata con il lancio del Balon e la pesca sempre più ricca e ben curata da un team collaudato. Lo stand, con i panini onti ricetta segreta di Italicus, le sempre più grandi fritole e la patata stiracchiona by Mirko, viene ampliato e avvicinato al centro della scena per avere un servi-zio più rapido ed efficace.

Da non perdere la sfilata della “moda di Caterina” con le novità 2016.

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AMBITO SOCIALE

Animazioni per grandi e piccoli con i burattini e non mancherà di certo il ballo liscio ar-ricchito dall’esibizione della scuola di ballo del Maestro Mantese e tanta musica dal vivo.

Programma 2016:

Sagra di San Michele23 settembre21.00: Sfila la “MODA DI CATERINA”: rendezvous 201622.00: Musica pop anni 80, 90 con “BAND HIT”

24 settembre17.30: 1a 10 Km SAN MICHELECorsa podistica non competitiva in collaborazione con l’atletica Malo21.00 Serata con il ballo latino assieme condotto da “ESSENZIA LATINA”25 settembre10.00: santa messa presso gli stand15.00: apertura esposizione AUTO E MOTO D’EPOCA16.00: Il teatro dei BURATTINI18.00: Lancio del BALON20.00: Scuola di ballo, esibizione della scuola del Maestro Mantese . 21.00: Liscio con “ROBY BAND”

Sagra del pesce e della frittura30 settembre21.30: VASCO Tribute con “I SOLITI BAND”

01 ottobre21.00: musica POP dal vivo CON “DIMENSIONE DELTA”

02 ottobre15.30: Caccia al tesoro 2.0. Alla ricerca del tesoro di San Michele.21.00: serata Liscio con “LA PERLA BIANCA”

L’impegno è tanto e l’invito alla collaborazione è d’obbligo, la sagra è di tutti e a tutti è chie-sto di essere d’aiuto

Riferimenti per collaborare:

Spazio giovani: Giovanni Riva - [email protected] e Manuel Marchioro - manu96marchicloud.com

Caccia al tesoro 2.0:

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AMBITO SOCIALE

Giovanni Riva : [email protected] e

Gara Podistica: Roberto Cervo - [email protected] di beneficenza: Sergio Artuso- [email protected]: Maurizio Cogo - [email protected] montaggio, smontaggio coperture e cucine: Renato Gonzo - [email protected] al tavolo e casse Oriana Marchioro - [email protected], Chiara Coriele - [email protected]

Servizi generali, sponsorizzazioni: Antonio Riva - [email protected] (335 31 10 21)

BORGO REDENTOREIntraprendenti e decisi gli amici di Borgo Redentore.A fronte della novità di quest’anno, dove la Diocesi ha ritenuto opportuno unire la par-rocchia di Malo con la Parrocchia di Mo-lina e realizzare una unità Pastorale, scelta che condiziona la possibilità di assicurare la celebrazione della s.Messa festiva delle ore 8.30, il gruppo di famiglie di Borgo Reden-tore anche quest’anno si è unito per donare alla comunità una stupenda serata impasta di amicizia e serenità che è appunto la Festa del “Redentore”. Il gruppetto di famiglie di Borgo R., non si sono persi d’animo: hanno creduto e man-tenuto la loro festa di contrada e si sono regalati nientemeno che una domenica per partecipare insieme con una gita turistica da loro organizzata a Fondo Val di Non con visita guidata al Canyon del Rio Sass e Lago Smeraldo. E se domenica 17, domenica dedicata a questa gita, il tempo meteo lo permette-rà, faranno anche quattro passi per il centro storico di Trento.Non serve abbattersi e brontolare. Anzi, da Borgo Redentore ci viene donato un meravi-

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glioso messaggio: Saper trasformare questi cambiamenti in occasione di fraternità e serenità, anzi, cercando di mantenere unito quello spirito che ci permette di gustare le buone relazioni con tutta la comunità.Calda e sudata la Messa di quest’anno nella chiesetta strapiena; grande l’impegno dei cantori a far vibrare le arie musicali, e poi… speciali gli gnocchi della Audilla, teneri e gustosi i panini, inimitabili i dolci (specie le “fritole” con i fiori di zucca) speciale la lotteria, ma ciò che ha conquistato tutti è il clima di amicizia, dialogo, compagnia che si è respirato durante la serata.Possa questa unità e semplicità guidare per molto tempo l’animo di tutti i maladensi.

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AMBITO EVENTI

DOMENICA 9 OTTOBREORE 20:45 IN SANTUARIO SANTA LIBERA

CONCERTOL’ANNUNCIAZIONE

di Mario Lanaro 1957Cantata per voci recitanti in movimento, coro misto,arpa, violoncello, corno inglese e flauto traversoPoesia di Pier Paolo Pasolini Ensemble Musagète: Fabio Pupillo, flauto – Remo Peronato, oboe e corno ingleseSimone Tieppo, violoncello - Giulia Rettore, arpa – Tommaso Marcato, organo

I Polifonici Vicentini: Oh Ji Min, soprano (Angelo) - Simona Collareda, soprano (Maria) Lucia Rossetto, soprano - Chiara Comparin, contralto e Valentino Carobin, tenore (Figli)Lisa Carraro e Franco Pesavanto, voci recitanti (Figli)

Pierluigi Comparin, direttore

programma completo

Terenzio Zardini Lauda a S. Chiara d’Assisi1923 – 2000 Trascrizione per coro ed ensemble strumentale di M. Lanaro

Inno al Verbo Salvatore Trascrizione per coro ed ensemble strumentale di P. Valtinoni

Pierangelo Valtinoni Magna et mirabilia1959 Inno liturgico per coro misto a una voce ed ensemble strumentale

Malcolm Archer Ave Maria1952 Trascriz. per sop. solo, coro ed ensemble strum. di P. Valtinoni

Michał Lorenc Ave Maria1955 Trascriz. per sop. solo, coro ed ensemble strum. di M. Lanaro

Francis Lopez Vierge Marie1916 – 1955 Trascriz. per sop. solo, coro ed ensemble strum. di M. Lanaro

Giuseppe De Marzi Ora la pace1935 Trascriz. per sop. solo, coro ed ensemble strum. di P. Valtinoni

Mario Lanaro L’annunciazione1957 Cantata per voci recitanti in movimento, coro misto, arpa, violoncello, corno inglese e flauto traverso Poesia di Pier Paolo Pasolini

Gli sponsor saranno Zurich Assicurazioni e Ottica Lanaro.

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AMBITO EVENTI

Nella cappella di Casa Caritas in Schio, con una solenne celebrazione Eucaristica, abbiamo festeggiato il 75° di vita religiosa della nostra carissima zia Madre Carolina Bressan.

Noi, numerosi nipoti, assieme alle nostre famiglie e a tutte le “Madri” della Casa, ci siamo strette attorno a lei, pregando e ringraziando il Signore di questo grande dono ricevuto e di questo magnifico tra-guardo.

Una nipoteM. BRESSAN CAROLINANata a Malo il 26.4.1923, figli di Bressan Angelo e di Sensigolo Ca-rolina.Entra a far parte della Famiglia Canossiana il 3.12.1941 a TrevisoDopo il periodo di formazione, il 2.10.1945 a Mirano Veneto, pro-

nuncia i voti nella prima Professione Religiosa.Il 2.10.51 a Venezia Sant’Alvise, pronuncia il suo SI per sempre con la Professione Perpetua che l’ha portata a vivere in fedeltà al Suo Sposo per ben 75 anni di vita.

Anche la Comunità di Malo si unisce alla lode al Signore per la preziosa e longeva testimonianza di Amore e Fedeltà professata da Madre Carolina Bressan. Seme fecondo nei solchi della Chiesa, la Grazia del Signore moltiplichi il bene che ha seminato nella sua vita. Uniti al suo Giubileo, la accompagniamo con la preghiera della “Consacrazione”:

ATTO DI CONSACRAZIONE A MARIA* Vergine Santa,

insegnaci a scoprire nella Tua vitai gesti e le parole

che dobbiamo imparareper essere più simili a Gesù.

* Insegnaci come si faad avere le mani

sempre pronte al servizio;ad avere gli occhi

sempre aperti alle necessità dei fratelli;ad avere il cuore

che ama senza distinzione.

* Aiutaci ad essere personelimpide e serene, silenziose e laboriose,

ricche dei tuoi esempi,capaci di ascoltare il Signore

che parla e ci suggeriscei progetti più belli

SABATO 4 GIUGNO 2016

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AMBITO EVENTI

Quartiano di Mulazzano; un piccolo paese di mille anime, quattro case e una chiesa in pro-vincia di Lodi a due passi dalla grande metropoli Milanese. Qui nel 1451 nasce “Franchino Gaffurio”, teorico musicale e compositore, al quale è intitolato il Concorso corale, giunto alla 34°edizione tenutasi sabato 14 e domenica 15 maggio.

Arrivare a Quartiano per il concorso, rientra a pieno titolo tra le grandi emozioni nella vita di un coro, arrivare a Quartiano il 15 maggio in ritardo per la prova in chiesa, aggiunge alle emozioni una certa ansia, se poi ci metti il finalino a sorpresa, ecco lo squillo che mai vor-resti sentire… gli organizzatori preoccupati…. “arriviamo tutto ok!”… pulsazioni a parte.Bene ora ci siamo, calma e un riepilogo; è il 34°, sono quattro le categorie: Voci Bianche, Giovanili, Polifonia Sacra repertorio storico, Polifonia Sacra repertorio monografico, ven-tuno i cori italiani partecipanti, cinque componenti la giuria, Giovanni Acciai (direttore artistico), Pierluigi Comparin, Marinella Pennicchi, Pier Paolo Scattolin e Paola Versetti; mamma quanta roba!

In ordine sparso, ecco che i pensieri soliti vanno a posizionarsi nei numerosi immancabili vuoti per arrivare al fatidico inesorabile istante, del “Ma chi ce l’ha fatto fare… in che gua-

io ci siamo cacciati…saremo in grado” poi però, i pensieri buoni ti vengono, devi solo riordinarli in fretta.In questo ci aiuta l’avvolgente architet-tura della piccola chiesa; puoi sentir-la l’aria che respiri, e sa di buono, di cultura, di esperienze umane e artisti-che che da lì a poco si metteranno a confronto, divise dalla sfida, unite da passione, amicizia, studio, prove, in-

CORO AMICANTO VESTE ORO E ARGENTO

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AMBITO EVENTI

tonazione, ricerca del suono, colore, un linguaggio comune che ti pone sullo stesso piano, e ti pare di giocare in casa.

Si comincia, Polifonia sacra programma storico: In-gegneri, Kodàly, Susana, Da Rold, Fattambrini.

Polifonia sacra programma monografico: Dipiazza, Miskinis, Kocsàr, il lavoro di mesi, riassunto in po-chi minuti, bello, intrigante. C’è anche il tempo di pensare: siamo l’unico coro Veneto, dobbiamo ono-rare le nostre origini.I nomi ci sono, Giorgio Susana Treviso, Manolo Da Rold Belluno, Lorenzo Fattambrini Vicenza, compositori veneti conosciuti in ambito nazionale e internazionale.

Per l’occasione Lorenzo Fattambrini apre il suo scrigno ricchissimo di geniali intu-izioni e ci regala una vera perla, “Confite-mini Domino” presente nel repertorio sto-rico, un brano scritto appositamente per Amicanto, eseguito, e molto apprezzato in questa prestigiosa sede; a Lorenzo uno speciale grazie per la sua preziosa collabo-razione.

Ora che i pensieri ritornano a occupare tutti belli ordinati il loro posto, c’è giusto il

tempo per capire l’alto livello raggiunto da tutte le compagini presenti in fatto di prepara-zione, consapevoli che di strada ce ne ancora da fare, ma poi gioisci enormemente per la tanta che capisci di avere già fatto.

Con i numeri abbiamo iniziato, con i numeri terminiamo; quelli della giuria con i risultati, che con grande soddisfazione ci vedono premiati; gli occhi di tutti noi brillano dei colori oro e argento, ma principalmente riflettono il mare di sensazioni ed emozioni che solo una simile esperienza può regalare.

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AMBITO EVENTI

Circondato dall’affetto dei famigliari e nipoti, e da centinai di amici, venerdì 5 agosto il carissimo GIOVANNI PETTINA’ ha celebrato il suo 103° compleanno. Il parroco ricordava durante l’omelia, come Giovanni, conserva l’appuntamento del martedì al Centro Giovanile, giorno di mer-cato, per gustandosi un bianchetto, e non perde occasione per salutare un sacco di persone e rispondere a quanti gli chiedono: “Come si sente?”, ironicamente risponde: “Benissimo, perché son sordo e non “sento” niente”.Infatti, dell’omelia, non s’è perso neanche una parola, anche se dice che non “sente” niente!Bella serata venerdì, piena di serenità e complimenti per il suo stato di salute. Proprio la mattina del suo compleanno, l’aveva trascorsa nel suo orto con la raccolta dei pomodori. Ben due cori hanno allietato la serata e l’abbondante rinfresco che i figli avevano preparato in suo onore. Il coro S.Nicola per la celebrazione della Messa e il coro “Piccozza e Rampon” per la sua partecipazione al gruppo Alpini di Malo. Pensate che ha avuto il coraggio di unirsi al coro al canto del 33 degli Alpini. Meraviglia dello spirito dell’Alpino.

Tre torte di pasticceria ci son volute per accon-tentare i numerosi ospi-ti e amici, ma la botti-glia di spuntate Ferrari

Magnum…. l’ha stappata lui.Bella serata ricca di amicizia e serenità, di quelle che riempiono il cuore e ti fanno guardare la vita con serenità e speranza.Ci siamo lasciati con l’augurio e l’appuntamento per il prossimo anno, sempre il 5 agosto.

A Giovanni, un augurio speciale dalla “Voce di Santa Libera”.

103… E CHE COMPLEANNO !!!

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AMBITO CANTIERE

Il centro giovanile di Malo ha 46 anni. E’ una bella strut-tura, grande e accogliente.E’ stato pensato e voluto dall’allora parroco di Malo mon-signor Andrea Giovanardi e inaugurato nel 1970. Nel corso di questi ultimi 10 anni la struttura ha subito delle grosse manutenzioni/migliorie un po’ per adeguarsi alle normative vigenti un po’ per intervenire laddove co-minciavano ad evidenziarsi delle criticità.Abbiamo messo mano alla pavimentazione della palestra levando quella precedente fatta a mattonelle che in molti punti si stavano scollando e adattandola con un “lino-leum” alle esigenze sportive e pratiche da molti richieste. Siamo intervenuti anche sul soffitto della palestra dove c’erano dei quadratoni instabili di paglia e cemento con una conseguente grande dispersione di calore.Abbiamo dovuto intervenire sul tetto della palestra e su quello del bar a causa di continue infiltrazioni d’acqua.Siamo intervenuti anche sulle finestre della palestra prima e poi su tutte le finestre della struttura perché nel corso di 46 anni di usura erano molte quelle che richiedevano una continua manutenzione.Il centro giovanile e la palestra in genere sono molto richiesti e quindi è nostro dovere accogliere coloro che desiderano usufruirne in una struttura funzionante e a norma.Il nostro parroco,don Giuseppe, che in questi anni si è prodigato per ripianare i debiti fatti dalla struttura, spera-va di aver chiuso il capitolo: “soldi per il centro” ma ha dovuto arrendersi ad una ulteriore problematica di cui avevamo già discusso in commissione e che non sembrava così urgente.La larga scalinata che da accesso al bar del centro è in molti punti rovinata e scheggiata. Sono evidenti anche i tentativi negli anni precedenti di intervenire sulle rotture stuccando e chiudendo le crepe che si era-no formate. Era da qualche anno che la commissione del centro cercava una pratica soluzione per ovviare a questo problema ma non si era mai arrivati a concludere perché tutti gli studi di intervento richiedevano una cospicua cifra di denaro.Il problema si è acuito dopo che una signora, salendo la gradinata è scivolata a terra ferendosi e dando la colpa agli scalini rotti della parrocchia.Così, se entrando al bar del centro, dopo che avrete letto quest’articolo e vi accorgerete che la scali-nata è stata rimessa a nuovo non dite che il parroco ha tanti soldi da buttare ma che ogni intervento è pensato e mirato al bene e alla sicurezza della gente.Devo anche doverosamente ringraziare i gestori del bar Anna e Sebastiano che spesso si sono prodi-gati per abbellire e sistemare l’entrata del bar e la struttura in genere a spese loro.Io , da parte mia, come coordinatore e responsabile del centro giovanile ho già firmato una carta a don Giuseppe nella quale il parroco si è fatto promettere che per i prossimi due anni non farò altre richieste di interventi straordinari al centro… che Dio ce la mandi buona.

CENTRO GIOVANILE…UN CANTIERE SPESSO APERTO

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AMBITO CANTIERE

DITTA AFFIDATARIA DEL RESTAURO

PREMIATA FABBRICA ORGANICav. FRANCESCO ZANIN

di GUSTAVO ZANINCODROIPO (UD)

Casa fondata nel 1827

INIZIO LAVORI FINE MESE DI SETTEMBRE

Descrizione dello strumento e relazione storica Lo strumento, costruito da G.B. De Lorenzi nel 1878, è stato riparato e modificato diverse volte, l’ultima nel 1996.

L’organo è collocato in cantoria, sopra la porta maggiore d’ingresso, entro cassa armonica in stile neoclassico, con prospetto diviso in 3 campate in cui le canne sono disposte a cuspide (9/11/9 canne) a partire dalla nota Do1 del registro Principale 8’. Le canne di facciata sono in stagno, le bocche sono allineate, i labbri superiori sono del tipo amitria. La consolle è del tipo a finestra con 2 tastiere di 58 note (Do1-La5) con tasti naturali ricoperti inosso e diesis in ebano. La pedaliera è di 24 pedali (Do1-Si2) parallela. I somieri sono del tipo a tiro. La trasmissione è meccanica del tipo sospesa. I comandi dei registri sono costituiti da manette a movimento oriz-zontale. La manticeria è composta da un grande mantice a lanterna posto in

basso dietro l’organo. Attualmente è in funzione un rumoroso elettroventilatore.

Relazione sullo stato di fatto Lo strumento, costruito da G.B. De Lorenzi nel 1878, è stato riparato e modificato diverse volte,l’ultima nel 1996. Attualmente è funzionante ma si riscontra che la meccanica necessita di generale regolazione sia acausa del precedente sistema di riscaldamento ad aria calda in uso fino a poco tempo fa, sia, probabilmente, a seguito di recenti lavori edili sulla piazza antistante la chiesa che hanno provo-cato movimenti dell’intera struttura portante già di per sé debole.

Infatti sono avvertibili chiaramente gli effetti di trasudamen-ti d’aria del somiere maestro, tra canale e canale e le canne di facciata non risultano più perpendicolari con il rischio che nel tempo possano anche cadere completamente Oltre a ciò lo strumento necessita anche di pulitura ed ac-cordatura. Visto quanto sopra si propone l’esecuzione di una radicale opera di straordinaria manutenzione che consenta allo stru-mento di riacquistare il suo primitivo splendore e di recupe-

ORGANO DE LORENZI

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AMBITO CANTIERE

rare la piena efficienza.

Relazione tecnico illustrativa del progetto Considerata l’importanza storico culturale rivestita da questo particolare strumento, sia per le sue caratteristi-che tecniche sia per quelle musicali sia per il rinomato prestigio del costruttore, si riscontra la necessità di una messa a punto generale per le parti meccaniche e per quelle foniche. Il restauro si concretizza dunque in un’operazione di ma-nutenzione straordinaria, con rimessa in verticale delle canne di facciata ora particolarmente disassate e pendenti, alla sistemazione dei trafili d’aria del somiere maestro, alla pulitura della polvere, alla lubrificazione delle meccaniche,

all’eventuale rimessa in pristino della pedaliera origina-le, tutt’ora conservata all’interno della cassa, e al rinforzo della struttura portante del somiere maestro. La maggior parte delle operazione di restauro verrà dunque svolta in loco e stante il buono stato di conser-vazione generale delle canne, non sarà necessario effet-tuare opere di ricostruzione.

descrizione dei lavori

1 Servizio fotografico delle varie fasi del restauro2 Smontaggio di tutte le canne dal somiere del Grand’organo e loro ricovero in cantoria3 Smontaggio del somiere maestro, suo trasferimento in laboratorio e suo ritrasferimento in Chiesa dopo il restauro, 4 Trattamento anti tarlo alle parti lignee del somiere mediante impregnazione con Permetar, Restauro del somiere maestro con sua reimpellatura, regolazione della corsa e delle tenute d’aria delle stecche5 Pulitura accuratissima di tutte le canne smontate ed an-che di quelle del positivo e del pedale,6 Pulizia accuratissima delle canne ad ancia con disossi-dazione delle parti in ottone,7 Pulitura del crivello del G,O,; controllo della solidità dei sostegni con applicazione di rinforzi in legno, Fissaggio del regolo di facciata attualmente staccato dalla paraste, 8 Pulitura e regolazione delle parti meccaniche trasmissi-ve con lubrificazione dei movimenti,9 Pulitura delle tastiere con regolazione del gioco delle punte guida e sostituzione delle feltrature,10 Insonorizzazione del ventilatore poiché molto rumo-roso con installazione di pannelli fonoassorbenti,11 Accuratissimo rimontaggio delle varie parti entro la cassa dello strumento con consolidamento di tutti i soste-gni della struttura portante e con applicazione di rinforzi in legno,12 Intonazione ed accordatura eseguite a regola d’arte con mantenimento di corista e temperamento originari,

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AMBITO TOURS E PELLEGRINAGGI

PROGRAMMA

- Lunedì 26 settembre: Partenza ore 5.30 da Piazza Duomo; sosta per il pranzo, arrivo a Medjugorie in serata per ora di cena. - Martedì 27, mercoledì 28 e giovedì 29 settembre: vivremo insieme momenti di preghiera e celebrazioni con la Parrocchia di Medjugorie. Per quanti lo desiderano, saliremo al Prodbro (luogo delle prime ap-parizioni ai veggenti) e faremo via Crucis salendo al monte Krizeva. Se ci sarà la possibilità ascolteremo anche la testimonianza di alcuni veggenti.Ci sarà spazio anche per la preghiera personale e la possibilità di ac-costarci alla Confessione.- Venerdì 30: ritorno. Pranzo lungo la strada del rientro. Se ci sarà possibile, faremo sosta per una preghiera conclusiva.DOCUMENTI NECESSARI: Carta d’identità valida per l’espatrio (non rinnovata) o passapor-to. Necessario dotarsi di scarpe comode.

Quota partecipazione € 290.00 in camera doppia.

PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORIE dal 26 al 30 settembre 2016

1° GIORNO: lunedì 10: Ore 5.30, partenza in pullman GT da Piazza Duomo. Nel pomeriggio visita delle Basiliche Pa-pali: San Paolo fuori le mura; San Giovanni in Laterano, “madre e capo di tutte le chiese”; Basilica di Santa Maria Maggiore. 2° GIORNO: martedì 11: visita guidata delle Piazze più bel-le di Roma: Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, Piazza Colonna con Palazzo Chigi, Piazza Montecitorio, il Pantheon e Piazza Navona con la Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini. Nel pomeriggio visita guidata alla Basilica di San Pietro. Passaggio della Porta Santa.

3° GIORNO: mercoledì 12: Piazza San Pietro per partecipare all’Udienza Papale. Nel pome-riggio visita guidata della Roma Antica e dei suoi tesori: Piazza Venezia, l’imponente Vittoria-no; Via dei Fori Imperiali; Colosseo e l’Arco di Costantino.

4° GIORNO: giovedì 13: visita guidata alle Catacombe di San Callisto, … proseguimento in pullman per il viaggio di ritorno, arrivo previsto in serata.

QUOTA INDIVIDUALE € 480,00 tutto compresoInfo e iscrizioni in canonica

PELLEGRINAGGIO GIUBILARE A ROMADAL 10 AL 13 OTTOBRE

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AMBITO TOURS E PELLEGRINAGGI

VISITE: BUENOS AIRES, TRELEW, PUERTO MADRIN, USHUAIA,EL CALAFATE, …

Programma dettagliato e completo da ritirare in canonica.

TOUR ARGENTINAIncanto della natura e luoghi di Papa FrancescoDAL 10 AL 21 GENNAIO 201712 GIORNI /10 NOTTI