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LA VOCE DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA BRESCIA APRILE MAGGIO GIUGNO 2012 2 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 48) art. 1, comma 2, DCB Brescia

La Voce della Compagnia n. 2 - 2012

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periodico di informazione religiosa della Compagnia di S. Orsola di Brescia

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LA VOCEDELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA BRESCIA

APRILE MAGGIO GIuGNO 2012

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VOCEDELLA

COMPAGNIA DI S. ANGELADI BRESCIA

APRILE - MAGGIO - GIUGNO 2012

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Via F. Crispi, 23 - 25121 BresciaTel. 030/295675-3757965 c/c postale n. 12816252

Nihil obstat quominus imprimatur

Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 sett. 1969Direttore responsabile: D. Antonio Fappani

Tipografia: Alfa - Brescia

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia

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“Hanno sceltoTe solo”11- “Non voi avete scelto me, ma

io ho scelto voi”(Gv 15,18).Più volte abbiamo meditato

queste parole dette da Gesù ai suoidiscepoli nel cenacolo, prima diportare a compimento il disegno delPadre con il mistero della suaPasqua di morte e risurrezione.Gesù indicherà meglio le finalità diquella scelta, quando affiderà agliapostoli la sua Chiesa, allo scopo diperpetuare nel tempo l’opera da luicompiuta per la salvezzadell’umanità. Per l’attuazione di questa missionegli apostoli si sarebbero presto resiconto della propria incapacità, seGesù non avesse garantito la suapresenza mandando lo SpiritoSanto: egli avrebbe accompagnatogli apostoli nell’annuncio delvangelo a tutti i popoli e li avrebbeassistiti nella proposta e nel

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† Vigilio Mario Olmi

“Hanno sceltoTe solo”

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discernimento dell’itinerario più indicato per seguire Cristo e percollaborare alla edificazione del Regno. È quanto è avvenuto lungo i secoli, mediante apostoli e discepoli,suscitati e mandati per l’annuncio del Vangelo; la storia della Chiesa èintessuta dalla meravigliosa opera dello Spirito Santo che ha suscitatofin dai primi tempi una tale varietà di carismi e di vocazioni, da renderela Chiesa santa ed immacolata, preparata ad affrontare tutte quelledifficoltà, debolezze e persecuzioni, che avrebbe incontratonell’adempiere con fedeltà il mandato ricevuto. Un segno particolare di questa presenza dello Spirito è dato da queidiscepoli, uomini e donne di ogni condizione, che hanno saputotendere alla santità con la professione dei consigli evangelici dellacastità consacrata a Dio, della povertà e dell’obbedienza, aderendo alleregole di vita che caratterizzano i diversi Istituti di vita consacrata sortilungo i secoli. Essi sono da considerarsi “un dono divino, che la Chiesaha ricevuto dal suo Signore e colla sua grazia sempre conserva” perchénon venga meno il profitto di coloro che vi aderiscono con grandevantaggio per tutto il Corpo di Cristo (cfr. LG43).Come Cristo è mosso dall’amore nella scelta dei discepoli, tutti sonochiamati a scegliere Cristo per amore. Di coloro che sono chiamati aseguirne lo stile di vita nei consigli evangelici, giustamente si dice:“Hanno scelto Te solo al di sopra di tutto”.

22- Tra le molteplici famiglie di vita consacrata, è da considerarsisingolare dono dello Spirito Santo alla Chiesa la nascita dellaCompagnia di S. Orsola per opera di S. Angela Merici il

25.11.1535.Infatti aderendo a tale Compagnia “le Figlie di S. Angela, assumono iconsigli evangelici per seguire Cristo più da vicino e, per l’azione delloSpirito Santo, si danno totalmente a Dio sommamente amato secondol’esempio e la Regola di S. Angela Merici” (D.Capit.I).

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Esse per prime sentono l’esigenza di “rendere infinite grazie a Suadivina Maestà” per aver ricevuto dallo Spirito Santo il singolare donodi “essere state elette a vere e intatte spose del Figliuol di Dio”.Anche per loro vale la parola di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma ioho scelto voi”. In segno di riconoscenza esse hanno liberamente espresso il loroassenso per sempre, nel rito di consacrazione, dichiarando: “Mi haichiamata: eccomi!”. E ogni giorno è necessario ripensare a quella professione espressa contrepidazione, per tener viva la coscienza del singolare dono ricevuto. Non si deve ignorare infatti che, con il passar del tempo, puòaffievolirsi l’amore riconoscente verso Cristo sposo, specialmentequando sorgono difficoltà, prove o incertezze. Anche in queste situazioni lo Spirito Santo è il Consolatore el’Avvocato, che intercede per noi e ci guida nelle scelte secondo verità,anche mediante il consiglio dei Superiori e il ministero del Padrespirituale.Ed è per questo che ogni Figlia si ripropone giorno dopo giorno dimantener vivo il dialogo con Cristo sposo nella preghiera, nellameditazione, nell’adorazione eucaristica, secondo l’insegnamento dellaMadre S. Angela di pregare continuamente “con la mente e con ilcuore”, “affinché nulla antepongano al suo amore”.

33- Si deve inoltre ricordare che lo Spirito Santo per accompagnarele Figlie, assiste la Compagnia nel suo insieme, proprio perché èdepositaria del carisma che lui stesso ha suscitato per mezzo di S.

Angela. E perciò la Compagnia invoca sempre lo Spirito Santo, peressere fedele nel custodire il carisma ricevuto e viverlo in comunionecon tutta la Chiesa e in particolare con la Chiesa diocesana,consapevole che il suo Pastore è stato posto dallo Spirito Santo a guidanel nome di Cristo Signore.

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Rimanendo fedele allo Spirito Santo, la Compagnia diventaun’autentica scuola di santità e una vera famiglia in cui si impara l’artedel servizio per il Regno, con semplicità e discrezione, offrendo ilproprio contributo, per quanto modesto, alla missione della Chiesa. Il tirocinio di santificazione continua per tutta la vita, con le opportuneverifiche previste nei momenti del silenzio e in particolare nei momentidi situazioni e prove impreviste. Anche in questi momenti lo Spirito Santo assicura il suo aiuto con isuoi doni, particolarmente con i doni della sapienza, del consiglio edella fortezza.

44- In questa luce va visto anche il lavoro in atto perl’aggiornamento del Direttorio, con l’unico scopo di risponderealle sollecitazioni dello Spirito, affinché la Compagnia continui

ad essere autentica scuola di santità e vera famiglia spirituale, sollecitanel servizio alla Chiesa.Tutte le Figlie sono coinvolte in tale lavoro e per questo tutte sentonoil bisogno di invocare lo Spirito Santo per predisporre un testo chestimoli e sorregga ciascuna nel suo cammino di santificazione, chefaciliti il vincolo di comunione fraterna e renda ciascuna più sensibilealle esigenze della Compagnia e meglio inserita nell’azione pastorale.Allora a questa scuola e con questo impegno si attuerà la promessafatta da S. Angela “Ho ferma fede e speranza nella Divina bontà, chenon solo supereremo le avversità e i pericoli, ma anche con grandegloria e gaudio nostro ne saremo vincitrici e passeremo questabrevissima vita tanto consolatamente, che ogni nostro dolore e tristezzasi volgerà in gaudio”.

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CCarissime, mmmmmmmmmproseguendo nella medita-zione della preghiera di

Sant’Angela, ci soffermiamo ancorasulle invocazioni che riguardano lafamiglia, tema assai sentito dallaChiesa e che sarà oggetto delConvegno che si terrà a breve aMilano.

“A Te, che in famiglia sei statainiziata alla vita cristiana, affidiamole nostre famiglie, spesso provate daincertezze, insufficienze e sofferenze;nella comunione d’amore i genitoriaccolgano i figli come dono di Dio, lieduchino alla scuola del Vangelo...”.

Noi consacrate secondo la Regola diSant’Angela, siamo impegnate, contanto personale sacrificio, arealizzare la “famiglia” della e nellanostra comunità: sappiamo per

Dalla preghieraa Sant’Angelacompatrona

Dalla preghieraa Sant’Angelacompatrona

Maria Teresa Pezzotti

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esperienza quanto è difficile attuare lo spirito di accoglienza, dicondivisione e di pace, che dovrebbe essere proprio di una famiglia edobbiamo cercare di renderci idonee a comprendere le prove nellequali si dibattono tanti sposi cristiani e a offrire loro una indispensabiletestimonianza di serena apertura alle necessità del bene comune.Ci basta un po’ d’attenzione a quanto ci circonda per renderci contoche i figli sono un peso che non si vuole nemmeno accettare e che ilVangelo è una bella lettura per la Messa della domenica e che esaurisceil suo fascino in quel breve momento.

PPertanto dobbiamo sforzarci di rendere più intensa e viva latestimonianza del nostro comprendere l’importanza della vita,in tutti i suoi momenti e in tutte le sue espressioni. Nei suoi

scritti Sant’Angela ci ribadisce in ogni loro punto lo spirito di servizioalla persona, la sua valorizzazione nelle cose più importanti, il rispettoprofondo dovuto a tutti, anche a chi sbaglia, perché il giudizioappartiene solo a Dio che però offre prima di tutti perdono e salvezza.Gli sposi oggi, anche se hanno a disposizione consulenze e aiuti di ognigenere, hanno veramente bisogno di chi stia loro accantonell’atteggiamento di chi sa confrontare il proprio operare con ilVangelo. Ed è questo il segreto del grande fascino esercitato dallanostra madre Sant’Angela durante la sua vita e, lontano, nel tempo,fino a noi, e per mezzo di noi.

Proteggi con cuore materno le giovaniperché, educate all’amore sereno e casto,

sul tuo esempio promuovanocon amore generoso e premuroso

la dignità della donnasia nel matrimonio che nella vita consacrata...

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DDobbiamo accogliere, approfondire e fare nostra lasollecitazione, che pervade tante pagine dei “Ricordi” e dei“Legati”, a curare con diligente ed affettuosa saggezza,

l’educazione delle giovani, sul modello di una materna premura.

È certamente un segno di questi nostri tempi così difficili l’emergeredell’esigenza di una riflessione sul valore profondo della femminilità;valore da riscoprire e da far crescere per una personale, maturazionepiù corretta ed equilibrata: sarà un aiuto a vivere in modo più autenticoe reale la nostra propria vocazione, nell’ottica più ampia del bene dellainquieta società in cui viviamo.

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Alle sorelle ammalate

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Sorelle Carissime,

scusate se pongo difrequenza il tema dellanostra chiamata, ma ritengosia utile riproporlo sempreper tener viva la nostramissione di consacrate nellaChiesa e per i fratelli. Dioavrebbe potuto scegliere fraun gran numero di modiper distribuire i suoi doni!Avrebbe potuto spartirli inparti uguali fra tutti, ma tutto sarebbe stato incredibilmentemonotono, un po’ come se tutte le creature umane avessero lo stessoviso, tutti i fiori la stessa forma, lo stesso colore, l’identico profumo.Noi facciamo parte di coloro che hanno ricevuto con abbondanzastrabiliante le vere ricchezze della Grazia. S. Angela stessa afferma“Dovete rendergli infinite grazie per avere a voi specialmente concessodono così singolare ...” Certamente Dio chiede di più a chi ha dato dipiù, in questo sta la nostra responsabilità; nonostante la nostra etàavanzata dobbiamo tener salda la decisione interiore di corrispondereal massimo alla “chiamata” e al conseguente “servizio”. Siamo ancoragli strumenti della “sua chiamata” per questo ci incarica di esserepresenza discreta nelle nostre comunità, esercitando quella caritàamorosa che S. Angela vuole che ogni sua figlia abbia a vivere inpienezza.L’essere testimoni dell’Amore di Cristo non è cosa facile e non lo saràse non ci appoggeremo alla Grazia Divina per continuare ad essere deiveri testimoni di Amore. Il Signore ha ancora bisogno di noi, ci chiede

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Alle sorelle ammalate

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di essere strumenti efficaci a far emergere quelle “chiamate” che a suotempo Lui ha fatto a noi più giovani, ma che sono rimaste senzarisposta, ma potrebbero ancora emergere anche in età matura.Siamo sempre invitate a pregare per le vocazioni, ma occorre anche latestimonianza di carità viva e di amore fraterno, perchè tutti i“chiamati” possano sentirsi parte di quella felicità che il Signore hadonato a noi.

“...la felicità sta nell’amore, nell’imitazione di CristoCasto, povero ed obbediente. Tant’è che la consacrazione

porta alla vera Gioia.” (Mons. Olmi in Spiritualità Mericiana)

Buon cammino a tutte, specialmente a coloro che fanno del lorosoffrire il vero servizio d’Amore e per le quali assicuriamo unparticolare ricordo.Fraternamente!

Enrica L.

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Spiritualità

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Liturgia delle ore

“La celebrazione liturgica è alimento di un’autentica vita cristiana, siapersonale sia comunitaria”. (Giov. Paolo II). Sappiamo che nel definireuna realtà, la terminologia che viene utilizzata, riveste una certaimportanza poiché attraverso essa si esprime una ben determinata

sensibilità teologico-spirituale e viene comunicato unparticolare modo d’intenderne il contenuto. I termini piùimportanti a cui la tradizione si richiama e sui quali oravoglio soffermarmi, sono: breviario, Ufficio divino,liturgia delle ore. L’insegnamento magisterialecontemporaneo, adottando l’ultima denominazione citata,ha permesso alla comunità ecclesiale di fare un salto diqualità nella comprensione della preghiera pubblica dellachiesa. Il termine “breviario” che “popolarmente”definisce la preghiera della chiesa è un’espressione moltopovera e si riferisce unicamente alla materialità del testo.Filologicamente esso significa libro abbreviato, portatile edestinato all’uso privato. Una tale terminologia oriental’attenzione solo su ciò che è estrinseco, non dice nullacirca il contenuto e il significato della preghiera pubblicadella chiesa, ha di mira il testo, non il valore dell’orazioneecclesiale. Simile Orientamento non poteva essere accolto in uncontesto conciliare dove l’ansia di verità e di autenticitàinterna anima e agisce nel popolo di Dio. L’espressione“Ufficio divino”, fatta propria dal Concilio Vaticano II neldocumento sulla S. Liturgia (83-101), ci introduce nella

Spiritualità

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Spiritualità

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visione propriamente cultuale della chiesa. Tuttavia essa rimane ancoragenerica. Nell’antichità cristiana il sostantivo “officium” designavaqualsiasi azione e servizio cultuale e l’aggettivo “divinum” mette inluce la meta dell’atto liturgico.Il nuovo termine “liturgia delle ore” ci facilita nella comprensioneteologica e spirituale della preghiera pubblica della chiesa che è“liturgia” secondo la specificità dell’orarietà e dell’orazione che, allaluce di SC7, è il segno significante e santificante della comunitàcristiana. La sua ragion d’essere è di consacrare tutta la vita deicredenti al culto in spirito e verità. La liturgia delle ore, secondo questanuova nomenclatura, fa parte del grande mistero della liturgia ches’iscrive nell’economia della salvezza voluta da Cristo. La caratteristica di questa liturgia è d’essere costituita essenzialmentedalla preghiera nella quale abbiamo la continua attualità della storiadella salvezza secondo le sue caratteristiche (SC5-8): teocentrica,cristologica, pneumatica, ecclesiale. La liturgia delle ore è un elementodella vita ecclesiale intimamente legato alla fede, è il luogo dellaconfessione del Dio uno e trino, fonte di ogni bene, è celebrazionedella teologia viva in una chiesa che gode d’essere immersa nel divino.In tale prospettiva la preghiera è sempre l’espressione delriconoscimento da parte dell’uomo dell’economia divina della salvezzache ha in Dio il suo principio e il suo compimento secondo la visionecara ai Padri della Chiesa: ogni dono salvifico viene dal Padre medianteil Figlio nello Spirito Santo e nello Spirito mediante il Figlio ritorna dinuovo al Padre. La liturgia delle ore si colloca all’interno di un simile dinamismodiscendente-ascendente in forza della dimensione dialogica propria adogni azione liturgica (SC33), del valore santificante della Parola divinache particolarmente nella liturgia delle ore si muta in preghiera umana

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gradita a Dio che sale lassù come sacrificio vespertino (Salmo140,2).La liturgia delle ore è un’espressione necessaria per la chiesa di Cristoche si pone al servizio degli uomini. In essa si manifestano tutti isentimenti dell’uomo che viene avvolto nella bontà divina; la lode el’intercessione, la dossologia e la domanda sono intimamente legatinella liturgia delle ore ove si esprime il culto in spirito e verità dellanuova alleanza. La liturgia delle ore è un’espressione privilegiata deldialogo che Dio ha voluto instaurare con gli uomini redenti nel sanguedel suo Figlio e che li conduce mediante lo Spirito lungo tutto l’arcodella storia, storia che è animata dal ritorno della creatura verso il suocreatore. La comunità cristiana lasciandosi avvolgere nel mistero trinitario eguidare dal linguaggio ecclesiale viene sempre immersa nella nubedivina e gode d’essere popolo salvato in cammino verso la pienezzadella lode nella Gerusalemme celeste. La liturgia delle ore, garantitadal Magistero e in continuità con la lunga tradizione della chiesa, offreai credenti la certezza della piena ortodossia nella confessione dellafede e conferma la ricchezza di una preghiera che piace a Dio e chetocca il suo cuore: la preghiera della Sposa del Verbo incarnato. La celebrazione quotidiana della liturgia delle ore rappresenta lasedimentazione sacramentale della vocazione continua della chiesa apregare e la sua scuola perenne per crescere nel vero e fruttuosodialogo giornaliero con la SS. Trinità e nella SS. Trinità.

Rosa P.

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Attualità

Il ritorno ai campi di lavoratori e pensionati

Secondo l’INSOR, Istituto nazionale di sociologia rurale, oltre unmilione di italiani, lavoratori e pensionati, specie nel weekend,coltivano, con crescente interesse, piccoli appezzamenti di terra,riscoprendo una vocazione contadina non per lucro, ma per passionee per gustare in tavola verdure coltivate da sé. Il fenomeno è in nettaespansione e questo “tornare alla terra” come occasione “perreimpiegare utilmente il patrimonio di conoscenza e di valori che laciviltà contadina ci ha lasciato”, si sta sviluppando in tante parti delnostro Paese.Tanti anni dopo, complice da un lato l’insopportabilità della vita nellegrandi città e dall’altra la crisieconomica che obliga a ripensare ivalori e i modi dell’esistenza quotidianail ritorno (parziale) alla campagnacoinvolge oltre un milione di italiani chein precedenza avevano fatto scelteopposte: l’abbandono dei campi,l’urbanizzazione, il rifiuto di sporcare lemani, di sudare, di chinare la schienaverso la terra, che per sua natura èbassa. Così sempre più italiani siscoprono agricoltori per hobby,coltivatori della domenica o del finesettimana; impiegati, professionisti,operai, dirigenti, pensionati lavorano unpezzetto di terra. Don Franco Frassine

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Attualità

Lo fanno, perlopiù, per pura e semplice passione, un po’ per distrarsi,ritemprarsi e fare esercizio fisico, un po’ (anzi fondamentalmente) perottenere prodotti sani da destinare all’autoconsumo familiare:motivazione prevalente due volte su tre. Cosa coltivano questicontadini- hobbisti? Ortaggi in quasi il 90%, frutta nel 65%. Tre sudieci si dedicano anche alla vite, altrettanti all’ulivo. Quasi una metàalleva polli e conigli, qualcuno il maiale. La motivazione economica,cioè la voglia di lucro, è del tutto assente. Non si coltiva per vendere,anche se nulla vieta di regalare il surplus agli amici o ai colleghid’ufficio.Il quadro complessivo di questa agricoltura della domenica, sempresecondo l’INSOR, sempre più gratificante, sempre più diffusa o inespansione anche qualitativa, amica dell’ambiente, protesa allasalvaguardia di certe colture di nicchia o a rischio di estinzione, fa dacontraltare alla condizione critica in cui versa nel nostro Paesel’agricoltura professionale afflitta da mali endemici come la bassaproduttività e la dimensione media delle imprese.In Europa l’hobby-agricola conta 6 milioni di “amatori”, in Italiainvece perdura un consolidato storico pregiudizio anticontadino, è unaquestione culturale. Non siamo stati abituati a riflettere sul fatto chel’attività agricola è sinonimo di civiltà, così l’Italia ha sempre guardatoagli agricoltori con malcelato disprezzo. Qualcosa tuttavia sta cambiando: c’è una sorta di ricompattazione neiconfronti della campagna e si tende a recuperare o ricostruire unlegame più solido tra l’uomo e la terra. Per questo le statistichedovrebbero mettere il fenomeno sotto la lente d’ingrandimento. Siscoprirebbero allora cose interessanti a livello economico e sociale.Anche l’aspetto più intimo della persona va tirato in ballo. Noncrediamo d’andare lontani se riteniamo che a spingere tante persone a

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Attualità

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evadere per coltivare l’orticello sia solo la voglia di verdure sane. Achiunque non sfugge che l’essere umano a contatto con la natura cogliemolto di sé; la solitudine del campo induce alla riflessione, anche nonvoluta. Il cielo, gli uccelli, le piante hanno un linguaggio diverso dallecittà mute, e, spesso, incapaci di suggerire quanto all’aperto si coglie. Ben venga, quindi, questa nuova occupazione. Semmai nascerà ilproblema che a tutti non venga data la possibilità d’avere quel pezzettodi terra per trovare ciò che agli abitanti della città manca. Ma qui sitratta di fantasia e di buona volontà.

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Missioni

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Novità sul Ruanda

Carissima Caty,

ho tante cose da raccontarti, soprattutto una grande novità..... maprima vogliamo farti tanti auguri di una santa e serena Pasquainsieme alla tua bimba Angela e a tutti i tuoi collaboratori. Noi tipensiamo sempre bene in salute di corpo e di anima, in quanto aldesiderio di vederti, pensiamo avvenga presto, anzi prima di quantocredi!....se Deus quiser! Ecco cara Caty, questo fa parte un po’ dellanostra novità. Dunque la Rosa e io partiamo il 10 di luglio alla voltadel Ruanda, sì proprio Ruanda! Faremo scalo nella capitale Kigali epoi proseguiremo per la città di Butare dove sarà lì la missione.E’ una storia molto lunga da raccontare, ma sta di certo cheQualcuno l’ha voluta iniziare e forse continuare. Per questo sentiamoil dovere di vedere e verificare ciò che è stato detto nei nostri tantiincontri con il sacerdote locale che porta avanti il progetto, e, il mesescorso abbiamo avuto la visita del suo Vescovo della Diocesi DomFilippe, ruandese, alla presenza dei Superiori e di alcune consiglieredella Compagnia.Ti dico in due parole il motivo come questo prete ruandese di nomeEduard è arrivato a noi...... Nella sua parrocchia si sono riunite,spontaneamente, ben 60 ragazze per pregare o per stare insieme e,solo più tardi hanno chiesto l’aiuto del sacerdote affinché le aiutassead orientarsi per capire cosa fare della loro vita. Naturalmente haincominciato dando loro le basi del cristianesimo, insegnando a

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Missioni

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pregare......e sono passati 4 anni; finché ha scoperto che alcune diloro (30) cercavano una forma di “consacrarsi al Signore” senzaentrare in convento (nota che nel frattempo il Sacerdote avevachiesto aiuto alle suore ruandesi, le quali seguivano queste ragazzedando ospitalità nella loro casa quando Eduard, il prete, veniva inItalia da noi in casa Santa Angela, per conoscere le figlie di SantaAngela). Padre Eduard ha studiato in Italia, ed è qui che ha incominciato aconoscere S. Angela senza però mai approfondire la spiritualitàfinché ne nacque la necessità. La nostra presenza, secondo quanto luirichiede, sarebbe quella di parlare a queste ragazze sul modo divivere la nostra spiritualità nel mondo di oggi, oltre a studiare sulluogo insieme a loro, come è possibile viverla soprattutto nel lorocontesto, oppure vedere se sia possibile individuare, tra loro, le piùsensibili per farle venire a vivere un periodo più o meno lungo,insieme a noi qui in Italia e, questo sarebbe interessante.Nel nostro incontro con il Vescovo, Mons. Olmi, dopo aver spiegatol’ordinamento giuridico-ecclesiale della Compagnia, ha notato che ilVescovo ha posto più attenzione sulla diocesanità e, questo è unaprova di serietà e responsabilità che deve assumere il Vescovo neitempi a venire. Proprio per questo, all’inizio è importante vivereinsieme a loro sul posto, capire la loro cultura, dividere insieme lanostra esperienza con la loro, anche perché ci sono alcunecaratteristiche importanti del nostro vivere da persone consacrate nelmondo, come mantenersi del proprio lavoro, ma c’è possibilità perloro di questo? Intanto abbiamo aiutato a costruire un salone multi-funzionale (per non dover essere sempre appoggiate alle suore) per leloro riunioni. Insomma è una bella sfida per noi.......sarà quel cheDIO vorrà.

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Missioni

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Ho insistito tanto che venisse anche la Fulvia ma non si sente,continua a dire che è vecchia ecc. Caty, io non ho idea, ma saràpossibile incontrarci? Tu cosa ne pensi di questo? Io sono stata inZaire per un anno nel lontano 1996 e un po’ di esperienza conl’Africa c’è l’ho. La Rosa è molto entusiasta, anche se non vuolerimanere più di 3 settimane, difatti il rientro è il 31 luglio; per quantomi riguarda non sono sicura di niente........Ciao Caty, intanto aiutaci nelle preghiere perché tutto sia fattosecondo la Sua Volontà e non la nostra... Un abbraccio da Fulvia –Lucia - Rosa

La dott.sa Caterina Fausti (Caty) ha condiviso con mealcuni anni di esperienza nella nostra missione inBrasile, ed è nata una bella amicizia di stima e fiduciache continua tuttora. Caty, da circa tre anni, prestaservizio come medico volontario presso l’ospedalecomboniano in Uganda. Essendo l’Uganda vicino alRuanda è forse possibile incontrarci: quindi mi sonomessa in contatto.Rileggendo la lettera che ho scritto per lei, ho pensatoche lo stesso contenuto potesse interessare anche a voisorelle!...

Lucia P.

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Cronaca

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Peregrinatio della reliquia di S. AngelaCento anni di presenza mericiana in Sicilia

C’è un filo, anzi c’è un consistente legame che unisce la Compagnia diBrescia alle Compagnie sorte nelle diverse Diocesi italiane e all’estero.Non è semplicemente il legame ideale, seppure fortissimo, fondatosulla comune eredità spirituale che sant’Angela offre alle donne di ognitempo e di ogni latitudine; in molti casi – come quello con leCompagnie di Sicilia - è un legame concreto, fatto di carne e sangue,cioè ha il volto di persone che hanno un nome ben preciso, che hannocorrisposto ad una missione, hanno condiviso esperienze, benispirituali e materiali. Giulia Vismara, Superiora della Compagnia di Milano, Erminia Passidella Compagnia di Brescia, Maria Arrigoni sostituta di Pavia eVirginia Combi milanese maestra di lavoro, sono arrivate a Palermo il16 marzo 1912, per collaborare all’impianto della Compagnia di S.Orsola in quella Diocesi; il che avvenne il 6 maggio 1912, alla presenzadel cardinale Alessandro Lualdi. Le responsabili dei primi gruppisiciliani (Maria Giglio, Marianna Majorca) erano da tempo in contattoepistolare anche con le sorelle Girelli.Con una progressione quasi geometrica la Compagnia si è radicata inaltre diocesi siciliane. Oggi è ancora presente ad Agrigento,Caltagirone, Caltanissetta, Palermo, Noto, Piazza Armerina, Ragusa,Siracusa. Per celebrare il Centesimo anniversario di questa nascita le Compagniedi Sicilia hanno realizzato un ricco programma di celebrazioni che nelcorso di un mese (dal 14 aprile fino all’11 maggio 2012) hannoproposto nelle Diocesi in cui è ancora presente l’esperienza diCompagnia.

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Cronaca

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E per rendere visibile tra loro la presenza della comune MadreSant’Angela, hanno desiderato e richiesto nella loro terra Sant’Angelastessa. Così la reliquia della costola di Sant’Angela ha percorso la terra diSicilia. E’ stata consegnata il 13 aprile in Santuario con un breve ma toccanterito a due Orsoline siciliane: Grazia Girando Direttrice dellaCompagnia di Palermo e Maria Bruno della Compagnia diCaltanissetta che nel pomeriggio sono ripartite per Palermo,accompagnate anche dalla nostra Superiora Maria Teresa, dalprofessor Gianpietro Belotti e da me. La reliquia ha viaggiato ben protetta in un “kit” di viaggioappositamente commissionato da Valentina, per rendere confortevoleil più possibile lo spostamento della singolare passeggera (abituataperaltro a ben più difficoltosi viaggi).A Palermo siamo arrivati nel tardo pomeriggio del 13 aprile e da lìripartiti martedì 17; in questi giorni abbiamo partecipato agliappuntamenti della Compagnia di Palermo, ed abbiamo sperimentato lafestosa accoglienza della gente di Sicilia, particolarmente delle Figlie diSant’Angela di Palermo e di San Cataldo, che hanno reso confortevole e“dolce” (ma quando dico dolce è proprio dolce) la nostra permanenza.Una unanime, positiva impressione abbiamo ricavato dal rapportofamiliare, delicato e profondo, della Compagnia di Palermo con lapiccola comunità dei Padri Filippini, il cui responsabile – padreGiuseppe – è anche Assistente spirituale della Compagnia. Un rapporto probabilmente connaturale visto il ripetuto riscontro cheabbiamo anche nella storia della Compagnia di Brescia – e fin dalleorigini - della singolare relazione con i padri filippini.La Superiora, nel corso della solenne celebrazione eucaristica inprogramma domenica 15 aprile ha reso una bella testimonianzarammentando gli avvenimenti seguiti alla morte di S. Angela, eraccontando come la Compagnia di Brescia sia pervenuta alla custodia

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Cronaca

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della reliquia della costola. Nel pomeriggio poi il prof. Belotti hatenuto un’interessante conferenza (Donne che educano ad una vitanuova. L’esperienza di S. Angela Merici e della Compagnia di S. Orsolain Sicilia), dinnanzi ad un pubblico numeroso che è rimastopraticamente incantato ed affascinato da S. Angela e dalla sua opera.Lunedì abbiamo praticamente attraversato l’isola per arrivare aCatania, dove la reliquia è stata affidata alla Compagnia di Noto; lagiornata ci ha permesso di vivere alcuni bei momenti di fraternità conalcune Figlie d. S. Angela di Caltanissetta e di sostare a San Cataldo,per pregare sulla tomba della Venerabile Marianna Amico Roxas.Il giorno successivo siamo ritornati a Brescia, mentre la reliquia ètornata “a casa” solo dopo aver concluso la sua peregrinatio, l’11maggio, accompagnata da un nutrito gruppo di Orsoline siciliane. Noi portiamo in cuore la letizia per la bella esperienza di fraternità eper la condivisione spirituale; e ci accompagna un forte senso digratitudine per la squisita e generosissima ospitalità.

Giusy P.

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Cronaca

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Peregrinatio Reliquia di Sant’Angela Mericiin Sicilia

Itinerario13 aprile. Partenza da Brescia ed accoglienza a Palermo. La reliquia(costola) è stata prelevata da Graziella Ribaudo Direttrice dellaCompagnia di Palermo e Maria Bruno Direttrice della Compagnia diCaltanissetta.

DATA CITTA’

13-14-16-16 aprile mattina PALERMO

16 pomeriggio- 17 mattina NOTO

17 pomeriggio- 18-19 mattina SIRACUSA

19 pomeriggio – 20 -21 mattina AGRIGENTO

22 pomeriggio – 23-24-25 mattina PIAZZA ARMERINA

25 pomeriggio – 26 – 27 sera CATANIA

28 -29-30 mezzogiorno LAMPEDUSA

30 aprile pomeriggio – 1-2 maggio CALTAGIRONE

2 sera - 3 maggio RAGUSA

4-5-6 mattina CALTANISSETTA

6 pomeriggio - 11 PALERMO

11 maggio: ritorno della reliquia a Brescia accompagnata da unatrentina di persone.

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Cronaca

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Ritorno della Reliquia di S. Angela a Brescia

Sabato 12 Maggio u.s. in santuario si è svolta la cerimonia del ritornodella Reliquia di Sant’Angela che un mese fa era stata consegnata allenostre Sorelle della Sicilia che festeggiano i cento anni di Fondazione.Come sono arrivata in Casa Sant’Angela ho subito notato la grandegioia e l’entusiasmo delle Sorelle siciliane per essere sui luoghi dove laSanta Madre ha vissuto, operato e ha fondato la Compagnia. InSantuario prima della Messa celebrata da S.E. Mons. AdrianoTessarollo Vescovo di Chioggia e Assistente spirituale dellaFederazione, al Superiore S. E. Mons. V. Mario Olmi le Direttrici delleCompagnie di Sicilia hanno riconsegnato la Reliquia.

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Cronaca

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Nel pomeriggio un video ha evidenziato l’accoglienza trionfale e lapartecipazione di tanti fedeli siciliani accorsi pregare e onorareSant’Angela nei vari luoghi e città della loro bella isola. Desideroesprimere che l’entusiasmo di tutte le numerose Sorelle siciliane mi hafatto bene e mi ha fatto riflettere: io Figlia di Sant’Angela che ho lagrazia di vivere vicino a questi Santi luoghi mi ritengo privilegiata perquesto? Mi sono sentita risuonare nel cuore le parole della Madre:“…Mirate dunque quanto importa questa unione e concordia:desideratela, cercatela, abbracciatela e tenetela con tutte le vostre forzeperché, vi dico, che stando così tutte unite sarete come una fortissimarocca e torre inespugnabile”. ( IX Ricordo)

Natalina V.

Domenica 13 Maggio, prima che le Sorelle della Sicilia partissero, alleore nove in Santuario don Luca il sacerdote che ha accompagnato ilgruppo dei pellegrini ha celebrato l’Eucaristia indossando il camiceche la sua mamma gli aveva confezionato per l’ordinazione sacerdotale.Le nostre Sorelle della Sicilia e con loro tre coppie di sposi amici diSant’Angela, mi sono stati molto di esempio per la preghiera fervorosae i canti molto belli. Nella omelia, dopo aver commentato il Vangelo,don Luca ha detto che nel nostro Santuario c’è una Persona che non èmorta, ma che continua a vegliare su di noi: Sant’Angela. “…sappiate,che adesso sono più viva di quando ero in questo mondo e, meglio, vedoed ho care le buone cose che di continuo vi veggo fare e adesso,maggiormente voglio e posso aiutarvi e farvi del bene in ogni conto”.(Proemio ai Ricordi)I pellegrini riuniti davanti a Sant’Angela, emozionati, hanno espressola loro esperienza con pensieri profondi. Hanno lasciato la Reliquia eofferto un cesto di azalee bianche. Si spera che questo pellegrinaggioporti tanti frutti e la Sicilia abbia potuto conoscere una grande Santacome Sant’Angela.

Eleonora C.

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Il ritorno della Reliquia di Sant’Angela, dopo la sua peregrinazione inSicilia, nel suo Santuario è stato un momento delicato e vissuto.L’unione di “Angeline” siciliane, veronesi, bresciane, ossia la presenzadi persone del sud e del nord con lo stesso ideale e il medesimo carismaè stato una concretezza, vorrei quasi dire, l’attuazione del IX Ricordodella Santa: “L’ultima voce mia che vi ripeto con la quale fin col sangue vi prego, è chesiate concordi ed unite insieme tutte di un cuore ed una volontà” Sisentiva davvero quel fluido di unione e fraternità. Un’impressione personale: nel Santuario aleggiava davvero il senso digioia, di letizia, di serenità; lo si vedeva sui volti e negli sguardi dellepersone. Sant’Angela era veramente presente! Che dire, grazie di cuorea tutti per una giornata indimenticabile.

Angela R.

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Giubileo delle Orsoline Francescane d’India

Suor Rita che tante di noi abbiamo conosciuto nei suoi soggiorni in CasaS. Angela, ci ha scritto per farci conoscere un poco della storia del suoIstituto. Abbiamo tradotto la sua lettera e la pubblichiamo per vivereassieme un gioioso avvenimento a cui anche noi siamo state invitate.

Il 2012 è un anno moltoimportante per le suore OrsolineFrancescane: celebrano difatti i125 anni della Fondazione.Questo Istituto è nato nel 1887,nella cattedrale di Mangalore.Grande è la bontà di Dio;nessuno la può misurare.Abbiamo sentito le meraviglie diDio: cominciato come un piccoloseme, oggi è diventato un grandealbero e dà fiori e frutti.Percorrendo le orme diSant’Angela, un Padre Gesuitadi Colonia (Germania) UrbanoStien, viene nella nostra cittàMangalore e diventa il primoparroco della Cattedrale. Pensache sarebbe molto bello se un

gruppo ragazze potessero aiutare in parrocchia; raduna dodiciragazze e le chiama “Pia Associazione di Sant’Orsola”. Padre Urbanoconosceva alcune Suore Orsoline di Colonia che lavoravano in

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parrocchia; porta la Regola di Sant’Angela e la distribuisce alleragazze.E’ una lunga vita. Qualche volta, come le lunghe vie portano doloree tristezza, anche i nostri primi anni ci portano tanto dolore. PadreUrbano muore nel 1888, ma la mano di Dio ci protegge. L’esperienzadei primi 30-40 anni è molto dura. Nel 1934 la “Pia Associazione”diventa “Suore Catechiste di Sant’Orsola” e, poi, nel 1955 “SuoreOrsoline Francescane”. Nel 1995 otteniamo l’approvazione pontificia.In quest’anno giubilare noi vogliamo rafforzare la gioia che è neinostri cuori . Ci siamo proposte di sviluppare dodici temi per i dodicimesi dell’anno, fare qualche lavoro in comunità e lavorare pure afavore dei poveri, bambini, donne, giovani e ragazze. Siamo moltooccupate quest’anno. Pro Amore Dei. come recita il motto dellanostra Congregazione. Alcune altre Suore sono occupate nellascuola, altre in parrocchia per la pastorale vocazionale. Siamo più di1000 e 100 impegnate in vari corsi di formazione. Sant’Angela e SanFrancesco sono modelli per vivere una vita di santità. Fuoridell’India, abbiamo delle Suore in Italia, Germania ed in Africa,Tanzania e Kenya, La rev. madre Doreen è la Madre generale dellaCongregazione. Lei e le altre Consigliere ci assistono nel camminosulla via di Gesù. Il 12 aprile si chiuderà l’anno giubilare. Anche voi siete le benvenute.Rimaniamo sempre unite in Sant’Angela, nostra madre e maestra.

Suor Rita Vas

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Diario di Casa S. Angela

Diario di Casa S. AngelaAgosto – settembre

Anche per l’inizio del 2012, in Casa S. Angela, oltre ai soliti ritiri dellaCompagnia e dei singoli gruppi programmati per l’intero arco dell’anno,abbiamo avuto l’opportunità di offrire la nostra accoglienza a:• nove Suore di Maria Ausiliatrice, laureande, provenienti dall’Africa,

India, Haiti, Perù, Brasile accompagnate dalla responsabile deltirocinio Suor Rachele di Bergamo, docente alla Pontificia Facoltàdell’Educazione “Auxilium” di Roma;

• due Suore dell’Istituto “Araldi del Vangelo” di recente fondazione,in Italia per una missione di evangelizzazione;

• un gruppo di bambini molto vivace della parrocchia di Buffalora,che si preparavano alla prima Confessione e che hanno purepernottato preso Casa S. Angela;

• Suor Genoveva Klein Orsolina della Federazione Tedesca e ungruppo di sue collaboratrici per le opere parrocchiali;

• Consorelle della Federazione della Compagnia di S. Orsola, che,come al solito, hanno svolto presso Casa S. Angela l’annualeConvegno per le Direttrici e Vici Direttrici delle varie Compagnie;

• gruppo internazionale di Orsoline dell‘ Unione Romana;• quindici suore indonesiane accompagnate da un sacerdote

montfortiano; • un gruppo di Suore Orsoline dalla Polonia; • un gruppo di pellegrini dalla Sicilia che hanno riportato a Brescia la

reliquia di S. Angela.Occasioni tutte per ravvivare nuove amicizie in cristiana fraternità.

Valentina B. e le Consorelle di Casa S. Angela

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Tra noi

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Risorse per una nuova vita cristianaAgosto – settembre

Gesù Risorto, salvandoci, ci offre le risorse per una vita vera,cristianamente nuova. La fede cristiana ci porta alla preghiera,all’ascolto della Parola di Dio ed in concreto alle opere di carità, ondecercare di vivere con profonda serenità il “VANGELO” di CristoGesù, e si sa che il termine Vangelo significa “LIETA NOTIZIA”.Può nascere così il richiamo tra Buona Notizia ed “educare alla vitabuona del Vangelo” come afferma il documento della CEI per questodecennio, riferendosi all’urgenza dell’impegno educativosottolineando una grande, impellente realtà di oggi, ossia “l’emergenzaeducativa” di cui tanto si parla.Educare significa però anzi tutto educarci; infatti già il grande PapaPaolo VI aveva sottolineato il fatto che la nostra società più che dimaestri necessita di testimoni ed educarci significa divenire testimonicredibili nella vita di ogni giorno. Non è stata come le altre questa Pasqua poiché se ci eravamo troppoabituati al fatto che annualmente si ricorda l’evento pasquale, oggi èimportante riprendere contatto con l’autentica realtà. Gesù Cristo,Figlio di Dio, è morto e Risorto, è veramente Risorto! Se ce ne siamodimenticati, come è facile, Egli mostra ai suoi ben visibili le feritedell’Uomo. Ogni Pasqua non è come tutte le altre, è una chiamata allarealtà nella Verità! L’evento pasquale è il centro di tutta la vita cristiana. Infatti il CristoRisorto, se lo si accoglie, è il senso di ogni vicenda personale, umana,perché il vivere autenticamente il cristianesimo è la pienezza dellapropria umanità e di ogni esperienza personale del proprio vissutoquotidiano.

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Tra noi

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In questo modo si è “PIETRE VIVE” di una grande famiglia che è laComunità cristiana di oggi, nel contesto in cui si vive la propria fede,che va coltivata e alimentata con la preghiera personale e comunitariae con l’ascolto della Parola di Dio per poi viverla. La Fede e la Preghiera portano necessariamente alla Carità: S.Giacomo dice che la Fede senza le opere è morta! E San Paoloaggiunge che se Cristo non fosse Risorto, vana sarebbe stata la nostraFede!Maria Santissima, che fu tra le prime persone ad incontrare GesùRisorto e a ricevere lo Spirito Santo, ci aiuti ad accogliere il CristoFiglio di Dio nella nostra vita, affinché il Risorto, che sorge edaccompagna tutta l‘umanità, che cerca pace, serenità e speranza, ciporti a rinascere veramente ad una vita nuova cristiana, ricca di Bene,poiché solo la potenza della Risurrezione , fortezza dello Spirito Santo,ci porta ad essere cristiani autentici, determinati e fedeli seguaci diGesù Cristo!

Mariuccia G.

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Tra noi

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Pubblichiamo una bella testimonianza che abbiamo preso dalla“Voce del Popolo”. A scriverla sono stati i nipoti della ConsorellaBettinelli Caterina.

I 74 anni di consacrazione di Zia Ninì

Lunedì 19 marzo c’è stata festa in casaCaterina Bettinelli che ha ricordato il 74°anniversario di consacrazione nellaCompagnia di S. Angela Merici di Brescia.Nata a Pontoglio il 19 settembre 1914,cresciuta in povertà e cagionevole di salute,zia Ninì entrò giovanissima a far parte dellaCompagnia e il 19 marzo 1938 si consacrò alSignore.Persona schiva e riservata, ha trascorso la sualunga vita in ossequio e nel rispetto delleRegole della Santa desenzanese, dedicandosiassiduamente alla preghiera, offrendo

disponibilità alla Chiesa e collaborazione per opere parrocchiali (aPontoglio per ben 35 anni e fino a 83 anni ha gestito il bardell’oratorio), d’assistenza (alla sorella ammalata), di servizio asacerdoti e famiglie importanti (ha lavorato presso l’avvocatoGiuseppe Manziana, il cui figlio si fece sacerdote e divenne pi vescovodi Crema e a Chiari presso la famiglia della contessa Cavalli).Giunta alla veneranda età di 97 anni, si reca ancora al cimitero pervisitare le tombe dei suoi Cari e alla Casa di Riposo a far compagnia alfratello Giosuè e alla cognata Guglielma, vivendo tutt’oggi in pienacoscienza la sua consacrazione al Signore, verso il quale “riservainfinita gratitudine per essere stata scielta”.

A.S.

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Tra noi

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CIM: Mericianum 20-21 aprile 2012

Incontro di giovani in formazione

Per la prima volta ho partecipatoad un incontro formativo con legiovani, postulanti, novizie edjuniores, di realtà diverse delmondo orsolino provenienti daVerona, Vicenza, Milano e dallaSicilia.Come istituto secolare ero l’unica.Ho conosciuto così anche ipercorsi della vita religiosa.

Il tema “Dalla cecità alla vista…” è stato illustrato con competenzabiblica da suor Grazia Papola che ha commentato la figura di Mosé neicapitoli 33 e 34 dell’Esodo. La stessa docente ha guidato con Suor PaolaAngeli i laboratori sulla Regola di Angela Merici.Nel secondo giorno, Maria Cristina Barbieri, della Compagnia diPiacenza e co-presidente della CIM, ci ha accompagnato nelpellegrinaggio sulle orme di S. Angela, partendo dal luogo della“visione” fino al Duomo - dove abbiamo ammirato i quadri delCalcinardi che illustrano particolari episodi relativi alla vita di S.Angela -, alla casa natale in piazza Castello e a Piazza Malvezzi dovel’amministrazione comunale di Desenzano ha eretto una statua allasanta patrona della cittadina gardesana. Mi ha colpito soprattutto lacasa delle Grezze dove ci siamo recate il pomeriggio. Abbiamo pregatopure davanti alla chiesa di S. Angela purtroppo chiusa.E’stata un’esperienza emozionante, perché non avevo ancora vistoquesti luoghi e avevo un gran desiderio di conoscerli.Inoltre e, soprattutto, ho avuto la possibilità di avvicinare altre giovaniin formazione come me e con loro approfondire il mio legame con S.Angela, pellegrina verso Gesù.

Fabiana F.

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Le ricordiamo

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Toesco Linda di Lazise (Verona)

Nata il 18 aprile 1910Consacrata nel 1936 - Deceduta nel maggio 2011

o il 26 dicembre 1924Consacrata nel 1948 - Deceduta il 4 gennaio2012

Bertoli Luigia di Palosco

Nata il 26 dicembre 1924Consacrata nel 1948 - Deceduta il 4 gennaio 2012

La nostra Consorella Luigia non è più tra noi,ma sarà sempre con noi! E’stata per noi unprivilegio condividere gli incontri di preghiera.In questi ultimi anni ha chiesto al Signore di

trasformare la sua sofferenza in pace e in bene per i suoi Cari, per lesue Consorelle e per coloro che vivono nelle tribolazioni. La sua lungavita è stata testimonianza di fede umile, dedizione e carità, coraggio siasul lavoro sia in famiglia.Ha saputo dire grazie al Signore per il dono della vita e ne ha saputocogliere i momenti preziosi anche in cricostanze dolorose traendoneinsegnamenti per fare della propria esistenza un cammino verso Dio. Grazie di cuore, cara Luigia, e da lassù ricordati di noi.

Le Consorelle di Palosco

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Le ricordiamo

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Cavalli Maddalena di Pralboino

Nata il 18 luglio 1910Consacrata nel 1939 - Deceduta il 2 marzo 2012

Carissime Consorelle, tutte le mattine hosempre un pensiero per voi. In questo tempo,il mese di marzo, vi devo dare, con dispiacere,una triste notizia. Il mattino del 02/03/2012 è

venuta a mancare la nostra consorella Maddalena Cavalli, “Ninì”. Essaaveva 101 anni, una vita lunga vissuta nel tempo di due guerre e di unperiodo di pace. Ninì aveva uno speciale dono, il donodell’accoglienza. Quando a casa Sant’Angela arrivavano i gruppi dipersone da tante parti del mondo, Lei li accoglieva sempre con ilsorriso e li accompagnava a visitare la casa. Queste persone le eranoriconoscenti; se avevano bisogno di qualcosa, avevano un punto diriferimento. Ninì mi diceva sempre che aveva molto rispetto per iSuperori e che li aveva sempre nel cuore. Essa amava tanto laCompagnia.

Lucia F.

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Le ricordiamo

Tanzini Argentina di Brescia

Nata il 16 giugno 1912Consacrata nel 1950 - Deceduta il 16 marzo 2012

Eleviamo la nostra corale lode a Dio per avercidato la cara Argentina. Era di poche parole, maoperosa e amorevole con tutte; pur piccola distatura, era come una quercia. Trascinava tutti

col suo sorriso, la sua forza e perseveranza. Fin quando ha potuto,partecipava alle funzioni religiose e alle attività parrocchiali, speciequelle riguardanti le missioni. Il Signore le ha dato un secolo di vita,per fare il bene. E’ stata una vera Figlia di Sant’Angela. Negli ultimianni, è stata assistita amorevolmente dalla sorella Giuseppina e dainipoti, che hanno detto in Chiesa: “Ora abbiamo un angelo in Cieloche ci protegge”.Ella ha sempre tenuta la lampada accesa come le Vergini sagge. Oraper i meriti di Cristo, sarà nella gioia.

La Responsabile del Gruppo Mari M.

Fracassi Imelda di Flero

Nata il 25 novembre 1925Consacrata nel 1963 - Deceduta il 20 marzo 2012

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Le ricordiamo

Zanini Maddalena di Leno

Nata il 7 febbraio 1917Consacrata nel 1941 - Deceduta il 29 marzo 2012

Nella circostanza della morte della nostraConsorella abbiamo ricevuto questo attestatodi benemerenza:

“Nella circostanza della morte della Signora Zanini Maddalena, giàdipendente comunale, figlia di Sant’Angela Merici, ci è caro esprimere ilnostro ricordo riconoscente per il grande bene profuso in tanti anni diservizio umile e cordiale alla Comunità civile e religiosa di Leno.

Pietro Bisinella Sindaco di Lenoe Adriana Mancini Direttore Generale”

Ho conosciuto poco la nostra Madalì, solo gli anni che è stataricoverata in Casa Girelli a Marone. La osservavo: parlava poco, mapregava molto, silenziosamente. Era una persona molto buona,molto dolce e delicata con le Consorelle. Chi l’aveva conosciuta midiceva che aveva lavorato molto per la Compagnia. Madalì si trovaadesso nell’eternità, insieme a Gesù e a S. Angela e pregherà tantoper noi.

Lucia F.

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Le ricordiamo

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Toninelli Angela di Trenzano

Nata il 13 settembre 1920Consacrata nel 1948 - Deceduta il 17 aprile 2012

Ieri mattina, benedicendo la salma di Angela,osservando il suo cadavere e l’immagine delCristo Risorto collocata sulla parete, hopensato subito a due immagini bibliche: il

chicco di grano caduto in terra e la scala di Giacobbe.Ritengo che queste due immagini possano riassumere molto bene lavita della nostra sorella Angela. La scala di Giacobbe: il sogno biblicoha segnato la vocazione di S. Angela, ma anche la vocazione di AngelaToninelli che aderì fin da ragazza alla Compagnia di S. Orsola ancorapresente nel mondo nei rami secolare e claustrale. Angela si è dedicata completamente a Dio, nel silenzio e nella preghiera,testimoniando la sua fede come catechista, collaboratrice domestica deisacerdoti e attenta al mondo missionario. Angela, affascinata dallasantità di S. Angela, ha impegnato la sua vita nell’ascesi significata nellascala di Giacobbe, scegliendo sempre l’ottimo.Vissuta in una famiglia patriarcale, dedita all’agricoltura, il contattocon la creazione l’ha portata ad assimilare la legge del seme: se il chiccodi grano caduto in terra non muore rimane solo, ma se invece muoreproduce molto frutto, anche frutto spirituale tangibile nelle vocazionisacerdotali di don Luigi Toninelli e don Giovanni Manenti.Come sarebbe più triste la nostra vita senza la presenza di questedonne nubili che si dedicano al bene della comunità rendendo fecondala loro femminilità! Grazie Angela per il bene che ci hai voluto.

Dall’omelia funebre del suo ex ParrocoDon Cesare Verzeletti

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Le ricordiamo

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Dotti Maria Giovanna di Pontoglio

Nata l’1 ottobre 1950Consacrata il 2 ottobre 1993 - Deceduta il 30aprile 2012

Vivere e morire da cristiani

Certo siamo addolorati come sempre quandovengono troncati i nostri rapporti, quando ci viene tolta la compagniadi amici, come quella di Maria che era di una grande signorilità edelicatezza. Siamo qui però a sciogliere anche un inno diringraziamento al Signore per la sua vita e per la sua morte. Tuttivorremmo morire così, attorniati dall’amore dei familiari, confortatidai sacramenti cristiani, con il desiderio di incontrarci con Cristo.Venerdì scorso, prima di prendere il Corpo di Cristo, abbiamo fattouna preghiera di richiesta e di ringraziamento.Le dissi: “Vogliamo parlare con Gesù di questi momenti importanti?”Mi disse di sì. Ed è sgorgata spontanea, senza inutili finzioni, unapreghiera che tento di ridirvi.“Gesù, sono forse alla fine della mia vita. E’ stata sofferta ed intensa, tene ringrazio. Vedo che le forze mi mancano. Quante volte ho tentato didire la tua grandezza, la tua bontà a tutti, nonostante le sofferenze.Tiringrazio di avermi dato una mamma così. Proteggi la mia famiglia e lamia parrocchia. Ora vengo a te. Oso sperare che mi accoglierai, che nonguarderai ai miei difetti, che ti ,farà piacere sentire da me direttamentetutte le preghiere che ti ho detto. Ammettimi Signore a godere dellearmonie del Paradiso.Io ho tentato di dirle quaggiù, ma le tue saranno sicuramente molto piùbelle. Mi daranno felicità e pace”.E mentre dicevo questo, la vedevo affaticata. “Maria devo smettere?”“No! continui che mi fa star bene”.

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Le ricordiamo

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Mi sembrava che fosse già di là a godere del suo vero futuro. Nella suavita ha incrociato il corteo di Cristo, lo ha seguito, ha ascoltato la suaparola, gli si è attaccata al lembo del mantello senza mai lasciarlo, lo havoluto toccare, ha sempre saputo di essere stata accolta nella suaCompagnia. S. Angela Merici l’ha invitata, le ha assicurato che lastrada per incontrare Gesù era giusta.E oggi si incontra con il suo Maestro e Signore, con il suo Rabbunì, chel’ha chiamata come ha chiamato Maria Maddalena nel giardino diGiuseppe di Arimatea nel mattino della Risurrezione. La sua gioia è grande come deve essere la nostra preghiera di suffragio,ma soprattutto di ringraziamento, oggi, per una vita donata conperseveranza e per lungo tempo a Lui. Ci resterà un vuoto, nondovremo più rallentare il nostro passo per aspettarla, non ci sarà il suoumile sorriso, ma ce lo manderà lei dal cielo, farà la sentinella per noiin cielo.

Dall’omelia funebre del ParrocoDon Angelo Mosca

Da parecchi anni seguo le mie Consorelle, quasi tutte ammalate oinferme; più volte la settimana porto loro la Comunione, la sostanzadell’immortalità che da forza fino a raggiungere la meta.Maria Dotti, la più giovane del gruppo, ma anche la più sofferenteperché tre volte alla settimana era sottoposta alla dialisi che la lasciavaspossata per tutta la giornata, quando mi vedeva arrivare, midiceva:”Non ti preoccupare se mi vedi stanca; quando si tratta diricevere Gesù sono contenta perché Lui ha il primato anche sulla miasofferenza; la forza me la dà Lui”. Ogni volta che la vedevo, miedificava: mai un lamento anche se i movimenti del suo corpo eranosempre più ridotti.Incoraggiate da questo suo costante esempio, continuiamo anche noi ilcammino fino alla meta: Grazie Maria!

La Responsabile del GruppoMariarosa P.

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Indice

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Indice

La parola del Superiore (S. Ecc. Mons. Vigilio Mario Olmi)“Hanno scelto Te solo” pag. 3

La parola della Superiora (Maria Teresa Pezzotti)Dalla preghiera a Sant’Angela compatrona pag. 7

Alle sorelle ammalate (Enrica Lamberti) pag. 10

SpiritualitàLiturgia delle ore (Rosa Pollini) pag. 12

Attualità (Don Franco Frassine)Il ritorno ai campi di lavoratori e pensionati pag. 15

Missioni Novità sul Ruanda pag. 18

CronacaCento anni di presenza mericiana in Sicilia (Giusi P.) pag. 21Peregrinatio Reliquia di Sant’Angela Mericiin Sicilia - Itinerario pag. 24Ritorno della reliquia di S. Angela a Brescia pag. 25Giubileo delle Orsoline Francescane d’India pag. 28

Diario di Casa S. Angela pag. 30

Tra noiRisorse per una nuova vita cristiana (Mariuccia G.) pag. 31I 74 anni di consacrazione di Zia Ninì (A.S.) pag. 33Incontro di giovani in formazione (Fabiana F.) pag. 34

Le ricordiamo pag. 35

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LA VOCEDELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA BRESCIA

APRILE MAGGIO GIuGNO 2012

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