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la voce della comunità Ancora una volta è Natale. Si sta facendo un gran rumore: televisio- ne, radio, giornali tutti ne parlano. Nelle famiglie c’è gran movimento: bisogna preparare il pranzo, l’albe- ro, i regali, il veglione di Capodan- no, il presepio... Dobbiamo lasciarci davvero coinvolgere da tutto questo frastuono? O dobbiamo vivere au- tenticamente il nostro Natale, non perdendo mai di vista la Verità che si nasconde dietro questa grande festa? Una festa che ancora oggi coinvolge in qualche modo tutti. Non che l’in- tera società sia cristiana, ma Natale è pur sempre la memoria del Dio che si è fatto uomo, piccolo, alla nostra por- tata e quindi da un lato tutti possono accostarsi a lui ma, d’altro canto, tutti possono anche impossessarsene: non dimentichiamo che anche Erode vo- leva “andare ad adorare” il bambino nato a Betlemme… Siamo in un’epo- ca di indifferenza – anche perché la “differenza” cristiana non si vede più nel quotidiano – quindi, in un certo senso, tutti possono far festa a Natale. Eppure Natale conserva ancora i suoi valori e i suoi significati, sia quelli più strettamente legati al mistero del- la fede, sia quelli maggiormente lega- ti alle tradizioni popolari. Penso, per esempio, ai bambini, capaci ancora IN QUESTO NUMERO ___ pp. 4-5 restauro del santuario ___ pp. 6-7 giornata della colletta alimentare ___ p. 8 giornata per il sostentamento dei sacerdoti ___ p. 12 consiglio d’oratorio ___ pp. 15-16 le pagine dei piccoli ___ p. 18 pellegrinaggio in siria ___ p. 20 aspettando il natale, tutti gli appuntamenti ___ p. 21 festeggiamo insieme il nuovo anno ___ pp. 22-23 notiziari parrocchiali la parola dei sacerdoti Gesù è nato anche per te! di Don Danilo DICEMBRE 200 MEDA di attendere nel sogno e di accogliere nello stupore un evento così gioioso; penso al mondo legato alle tradizioni rurali ricco di elementi basilari che attraversano praticamente inalterati secoli e confini geografici; penso al messaggio degli angeli nella notte di Betlemme – “pace in terra agli uomi- ni, amati da Dio” – buona notizia che ridona entusiasmo a sentimenti na- scosti nella competizione che spesso travolge la nostra vita. Per chi vive il Natale da credente non è facile ac- cettare queste derive: non certo per la nostalgia di un passato che non ri- torna, ma per il profondo desiderio di rivivere un Natale autentico, vissuto seriamente, come mistero della fede. Non possiamo dimenticare quando il Natale era una festa che era real- mente attesa non tanto per i regali ma per quell’aria di gioia e felicità che portava con sè. La festa del Natale era anche sentita come un’opportuni- (continua a pagina 2) Correggio, Natività

la voce della comunità · la voce della comunit ... d’altro canto, tutti possono anche impossessarsene: non dimentichiamo che anche Erode vo-leva “andare ad adorare” il bambino

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la voce della comunità

Ancora una volta è Natale. Si sta facendo un gran rumore: televisio-ne, radio, giornali tutti ne parlano. Nelle famiglie c’è gran movimento: bisogna preparare il pranzo, l’albe-ro, i regali, il veglione di Capodan-no, il presepio... Dobbiamo lasciarci davvero coinvolgere da tutto questo frastuono? O dobbiamo vivere au-tenticamente il nostro Natale, non perdendo mai di vista la Verità che si nasconde dietro questa grande festa? Una festa che ancora oggi coinvolge in qualche modo tutti. Non che l’in-tera società sia cristiana, ma Natale è pur sempre la memoria del Dio che si è fatto uomo, piccolo, alla nostra por-tata e quindi da un lato tutti possono accostarsi a lui ma, d’altro canto, tutti possono anche impossessarsene: non dimentichiamo che anche Erode vo-leva “andare ad adorare” il bambino nato a Betlemme… Siamo in un’epo-ca di indifferenza – anche perché la “differenza” cristiana non si vede più nel quotidiano – quindi, in un certo

senso, tutti possono far festa a Natale. Eppure Natale conserva ancora i suoi valori e i suoi significati, sia quelli più strettamente legati al mistero del-la fede, sia quelli maggiormente lega-ti alle tradizioni popolari. Penso, per esempio, ai bambini, capaci ancora

i n q u e s t o n u m e r o___ pp. 4-5 restauro del santuario___ pp. 6-7 giornata della colletta alimentare___ p. 8 giornata per il sostentamento dei sacerdoti___ p. 12 consiglio d’oratorio ___ pp. 15-16 le pagine dei piccoli___ p. 18 pellegrinaggio in siria___ p. 20 aspettando il natale, tutti gli appuntamenti___ p. 21 festeggiamo insieme il nuovo anno___ pp. 22-23 notiziari parrocchiali

la parola dei sacerdoti

Gesù è nato anche per te!di Don Danilo

DiCEmBrE 20�0

mEDA

di attendere nel sogno e di accogliere nello stupore un evento così gioioso; penso al mondo legato alle tradizioni rurali ricco di elementi basilari che attraversano praticamente inalterati secoli e confini geografici; penso al messaggio degli angeli nella notte di Betlemme – “pace in terra agli uomi-ni, amati da Dio” – buona notizia che ridona entusiasmo a sentimenti na-scosti nella competizione che spesso travolge la nostra vita. Per chi vive il Natale da credente non è facile ac-cettare queste derive: non certo per la nostalgia di un passato che non ri-torna, ma per il profondo desiderio di rivivere un Natale autentico, vissuto seriamente, come mistero della fede. Non possiamo dimenticare quando il Natale era una festa che era real-mente attesa non tanto per i regali ma per quell’aria di gioia e felicità che portava con sè. La festa del Natale era anche sentita come un’opportuni-

(continua a pagina 2)Correggio, Natività

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Tanti sono i passi biblici nei quali possiamo ravvisare il rapporto tra la fede che uno dice di avere e l’amo-re per il prossimo che la dovrebbe provare. Forse uno dei più chiari è quello contenuto nella lettera di Giacomo che recita: «Fratelli, a che serve se uno dice: “io ho fede!” e poi non la dimostra con i fatti? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza ve-stiti o sprovvisti del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il cor-po, a che serve?» (Gc. 2, �4-�6).Da quando mi hanno incaricato di seguire la Caritas vengo a conoscere che sono sempre più numerosi i casi di vera povertà che ci sono anche nella nostra città di meda.

Le cause? Sfratti per morosità, perdita del la-voro per la crisi in atto, irresponsa-bilità di alcuni che ricade su altri più deboli, egoismo e insensibilità di al-tri che cercano di approfittare della situazione, ecc….

i rimedi: esserci in maniera efficacePer fortuna anche nella nostra città ci sono persone che testimoniano la loro fede con un interessamento am-mirevole verso chi è in difficoltà: di questa presenza EFFiCACE ringra-ziamo loro e il Signore. ma abbiamo sempre più bisogno di persone che, vincendo le loro ritrosie e i precon-cetti, si impegnino con le loro capa-cità umane e risorse economiche per aiutare chi è in difficoltà. C’è anche da cambiare il nostro stile di vita se vogliamo essere presen-ti in modo efficace, perché ci sono troppe contraddizioni: da una parte situazioni sempre più disperate, dal-l’altra un enorme sperpero che fa gridare allo scandalo.Per esserci ed essere efficaci occor-re anche coordinare gli interventi caritativi per evitare sprechi e con-trastare i furbi, perché il peccato ori-ginale è rimasto anche nei poveri.Per fare questo stiamo pensando ad un centro di ascolto anche per meda, in collaborazione con quello già operativo a Cesano maderno,

dove ascoltare i vari bisogni pre-senti nella Comunità e trovare, con coloro che sono in difficoltà, la solu-zione del problema. Perché lo scopo è quello di tentare la soluzione del problema con coloro che hanno il problema. Non è un gioco di paro-le, ma vuol dire che la vera carità è quella di intervenire nell’emergen-za, ma non per continuare a fare del-l’assistenzialismo, bensì per aiutare chi è in difficoltà a superare la fase critica e camminare poi autonoma-mente.Dopo le festività natalizie ci aggior-neremo per un incontro con coloro che hanno partecipato al corso Cari-tas di ottobre 20�0 e con altri di buo-na volontà che intendono impegnarsi e conoscere le modalità per dar vita a questo Centro di ascolto sempre più necessario anche per meda. Un Santo Natale a tutti e che Gesù ci porti tanto amore nel cuore.

Don Angelo

L’amore per il prossimo Fede e Carità

tà preziosa per riflettere sui rapporti umani, sull’amicizia o sull’indiffe-renza o l’ostilità verso gli altri. Na-tale, capodanno, l’Epifania erano an-che tra le occasioni di festa nei paesi: ci si attardava per strada a scambiarsi auguri, chi lavorava lontano ritornava al paese, si approfittava dell’atmosfe-ra per chiarire malintesi, per chiedere scusa senza sentirsi umiliati. Quella notte anche gli uomini entravano in chiesa fin dall’inizio delle funzioni, non restavano fuori a chiacchierare per presentarsi solo dopo la predica; quella notte tutti entravano subito per assistere allo “svelamento” del Bam-bino sulla paglia, e non solo per il freddo e il buio: un semplice presepe, qualche candela accesa in più, pochi

nastri colorati bastavano a richiama-re il Natale. Certo, Natale era innan-zitutto la festa di chi si diceva cri-stiano, ma per tutti era il tempo della pace, della concordia, dell’amicizia ritrovata o da ritrovare. i cristiani, è forse quello che oggi meno si riesce a far trasparire, cercavano di cogliere il senso del mistero della loro fede, di stupirsi di fronte a un Dio potente che erano soliti “temere” e che inve-ce si mostrava loro in un bambino. Eppure, dopo la nascita di Gesù, Dio lo si può vedere in un uomo, Dio è ormai tra di noi, ha un volto, l’unico visibile dai nostri occhi, ed è quello di Gesù di Nazaret, un uomo come noi. E da questo non può che nascere la “pace”. Ecco, Natale è la festa che i cristiani vivono nello stupore sem-pre rinnovato di accostarsi a un Dio

che si è fatto uomo, che è venuto a stare in mezzo a noi, a condividere la nostra vita, le nostre fatiche e le nostre gioie. Proprio per questo Na-tale è anche la festa di quanti cercano vie di pace, di riconciliazione e di perdono. Allora, anche quest’anno, a Natale stringiamoci attorno a Gesù che nasce bambino: ci scopriremo tutti più vicini e potremo vedere il volto di Dio che si è fatto vicino alle persone che ama. Simbolicamente ma con tutta la nostra fede andiamo a Betlemme a contemplare questo grande avvenimento: alziamo il capo verso il cielo e lasciamoci guidare dalla stella perché Gesù è nato anche per noi; non spaventiamoci, lascia-moci amare, spalanchiamo il nostro cuore. •

(prosegue da pagina 1)

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

sa. E ci siamo noi. inequivocabil-mente, inesorabilmente. Dio e noi per sempre: con storia e destino legati, intrecciati stretti, mescolati. Dio come qualcuno che non abita più lontano – in un altrove che ci è estraneo, ci fa sentire a disagio, ci mette paura, e che talvolta vorre-mmo dimenticare – ma come qual-cuno che viene, entra, si rivela e di-venta presenza visibile. Anzi, ogni altra cosa diventa visibile proprio per la sua presenza e il buio della notte umana – che è la nostra deso-lata condizione – è illuminato per sempre.“Venne ad abitare in mezzo a noi”. Perché non fossimo soli e disperati, per prenderci per mano, per farci compagnia, per darci tutto il suo amore “sino alla fine”.Di fronte al “Verbo che si fa carne” – di fronte all’avvenimento del Na-tale appunto - l’uomo è una rispos-ta: un sì o un no alla venuta, alla presenza di Gesù. Alla nostra libertà è chiesta la scelta decisiva, quella di schierare l’anima, e il gesto conseguente, sul fronte del ri-conoscimento e dell’accoglienza di Dio.Per questo dire Natale non è dire regali e luminar-ie, auguri e pran-zi pantagruelici; non è partire per le vacanze e ne-anche imbandire per un giorno una generosa mensa dei poveri; non è la fragile tregua che fa tacere le armi per qualche

per Fede per Amorea cura di A.A.

“Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2, 1-14)

Ognuno ha il “suo” natale.inizia coi sogni dell’infanzia, in-treccia i rami dell’abete al profumo dei mandarini; sulle ore di una spas-modica attesa fiocca lo zucchero del panettone e la magia del suono lontano di una pastorale. Poi, ogni anno, un rito irresistibile orchestra la grande sinfonia dei buoni sen-timenti e del mercato e la iniziale goccia di miele si impasta con una sfarinata di messaggi, di proposte, di inviti, di sollecitazioni umorali, di obblighi e di abitudini tiranne, alla luce intermittente di una fila di lampadine colorate. E tutto entra a far parte della storia personale di ciascuno, si mescola alla variante individuale, confluisce nel grande respiro collettivo e ne sortisce un prodotto che la psicologia e la so-ciologia e la riflessione personale possono ben analizzare e spiegare e definire. Un fenomeno umano, in fondo, come altri e, forse, meglio di altri, capace anche di un frutto positivo.ma quando la notte del prodigio è passata, accendendo stelle in-tramontabili, ci rimane, forse, nel cuore soltanto il bagliore delle lu-minarie intermittenti, da riporre or-mai nel cassetto fra qualche giorno, fino al prossimo anno. A voler es-sere ottimisti ci pare che un soffio di aria nuova, intrufolatasi nelle crepe delle nostre roccaforti esistenziali, dia ancora un piccolo fiato ai teneri sentimenti, e speriamo che duri. È così bello, così dolce sentirsi buoni per un giorno. ma il Natale è un’altra cosa.Una passione d’amore fuori misu-ra, al di là di ogni limite e di ogni ragione gioca la propria assoluta libertà per liberare noi, viene a salvarci. A Natale c’è Dio in cau-

ora; o un’ondata di tristezza e di nostalgia da annegare nel bicchiere dello spumante.Dire Natale è dire Dio. È credere che il suo mistero è un mistero che ci riguarda, ci coinvolge, ci chia-ma. È un mistero nostro. E ci dice, senza sottintesi e senza equivoci, il solo modo di riconoscere e di ac-cogliere Dio.Ogni “povertà” umana è il luogo dell’incarnazione: l’infanzia e il bi-sogno, la fame e il freddo, la fuga e l’esilio, la stanchezza e la malattia, l’ignoranza e la solitudine; e tutto l’interminabile elenco del dolore, della ricerca e del lavoro umano. E, poiché si tratta di incarnazione, di-ciamo pure: il bambino, il malato, il disoccupato, l’ignorante, la pancia che ha fame, le spalle gelate senza cappotto; e il prossimo di tutte le porte accanto…il nostro rapporto con Dio, il “po-tere di diventare figli di Dio” as-sicurato a quanti riconoscono e ac-colgono il Verbo, per incredibile ci possa sembrare, passa di qui. •

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

PremessaEra l’8 settembre 2005 la sera in cui ho messo piede per la prima volta in Santuario. Con un pullman (o due?) di persone da maggianico eravamo venuti a meda per la processione mariana presieduta da don Cristiano, che faceva il suo ingresso in parroc-chia. Siamo arrivati troppo presto e nell’attesa ho bevuto un caffè al S. Francesco e poi sono entrato da solo in Santuario. Sono rimasto non so dire se scioccato o deluso e mi sono chiesto: “Come può la gente di meda tenere una chiesa così bella in questo stato?”. Non era un giudizio: eviden-temente c’erano state altre priorità che non avevano permesso di con-centrare l’attenzione sul Santuario. Tra l’altro avevo da poco concluso il restauro della chiesa parrocchiale di Chiuso e avevo sperimentato come in breve tempo una parrocchia di 2.200 abitanti era riuscita a pagare i costi del restauro, soprattutto con le picco-le offerte della gente normale, tipo i pensionati che ogni volta che ritira-vano la pensione lasciavano un’offer-ta per il restauro della chiesa.

Iniziano i lavori Restauro del Santuario Santo Crocifisso

Non avrei mai pensato allora che due anni dopo sarei diventato parro-co a meda e che, tra l’altro, sarebbe toccato a me sensibilizzare e gui-dare la popolazione al restauro del Santuario.

La decisione.Ho sentito il Consiglio Pastorale e il Consiglio per gli Affari Econo-mici della parrocchia, ho cercato di cogliere i pareri della gente e anche delle Autorità e mi sono convinto che è un’opera da fare e che siamo in grado di portarla avanti e di pagarla.il lavoro di progettazione è stato lun-go. L’abbiamo affidato all’Arch. An-gelo Asnaghi di meda (studio Asna-ghi e Galliani), che aveva già fatto dei lavori in Santuario, abbiamo con-sultato una ditta specializzata nel re-stauro delle chiese (ditta Gasparoli di Gallarate) e abbiamo mandato il tutto in Curia e alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di milano e, dopo circa un anno, abbia-mo avuto le dovute approvazioni.Ed ora abbiamo iniziato: i ponteggi sono già a posto.

i lavoriSi è deciso per un restauro totale, in modo da essere tranquilli che tutto sia a posto. Ad esempio si è deciso di rifare completamente il tetto, con le tegole agganciate e tutte le garan-zie, anche se – mi è stato detto – da non molto tempo erano stati fatti rifacimenti parziali. Si cercherà poi di eliminare l’umidità, si rifaranno i pavimenti, mettendo il riscaldamen-to sotto, come nella parrocchiale. Poi si passerà al restauro conservati-vo di tutti gli affreschi. Verrà rifatto anche l’impianto luci e l’impianto audio. Per il momento invece non è stato previsto il restauro dell’organo a canne: vedremo a lavori finiti.

i tempiin un primo momento si era pensato di fare un progetto globale e poi di eseguire i lavori a lotti, un po’ per ogni anno, man mano che arrivava-no i soldi. ma questo comportava di tenere chiuso il Santuario per troppi anni. Si è deciso perciò di fare i la-vori tutti di seguito.È sempre difficile fissare i tempi, per-ché quando si inizia i lavori non si sa che cosa si trova. Con un po’ di otti-mismo, potrei dire: da subito il tetto e gli esterni, con febbraio si potrebbe iniziare gli interni con la conseguen-te chiusura completa del Santuario e

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con la Pasqua 20�2 si potrebbe inau-gurare il Santuario restaurato. Questi sono i progetti; poi si vedrà.

i costiil preventivo è di �.�00.000,00 euro + iVA. Speriamo di non avere im-previsti.Stiamo sentendo le banche e le ditte di meda (ad es. la BCC di Carate ci ha già offerto 75.000 euro in tre anni; la BCC di Barlassina �5.000 euro per quest’anno). Stiamo anche cercando contributi presso i vari Enti (ad. es un bando della Fondazione Cariplo ci ha pagato tutta la progettazione, ora stiamo attendendo la risposta ad un bando della Fondazione della Pro-vincia di monza e della Brianza che, se va bene, sarà di �00.000 euro) e chiedo a tutti di indicarci eventuali altri canali. Sono però convinto che saranno le offerte fatte con amore da tanta gente comune che ci permet-terà di coprire l’ingente spesa. Si è pensato a questi lavori prima che ini-ziasse la recente crisi, credo però che ce la faremo ugualmente.Sarà importante il contributo di tut-t’e tre le parrocchie di meda, perché il Santuario è la chiesa madre di tut-ta la Comunità Pastorale Santo Cro-cifisso. La Soprintendenza ci ha concesso un particolare trattamento fiscale per le offerte fatte per il restauro del Santuario. Le indico a parte perché sono interessanti.

in conclusione Ci siamo buttati in una bella avven-tura. Forse non è la più difficile: il cammino del rinnovamento pasto-rale e della trasformazione in luce missionaria delle nostre parrocchie è certamente più impegnativo. Con la grazia di Dio ce la faremo, sia nell’uno che nell’altro. E con l’im-pegno di tutti.

Don Gaudenzio

il mio argento (o oro) per il santuarioMagari hai in casa una catenina rotta, o un braccialetto che non ti serve più o altri oggetti in argento (o oro). Da soli, in fondo a un cassetto, non servono a niente. Puoi farceli avere: li raccogliamo insieme e li vendiamo per il restauro del Santuario. Può essere una goccia (spe-riamo non piccola) per contribuire a coprire le spese.

Il mio argento (o oro) per il Santuario può essere conse-gnato presso l’Ufficio parrocchiale di S. Maria Nascente, S. Giacomo e Madonna di Fatima.

Grazie

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

“La carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini… perché è amore ricevuto e amore donato”

(Caritas in Veritate)

Le cronache parlano di una grande partecipazione di volontari e cittadi-ni alla �4ma edizione della Colletta alimentare, promossa, ogni ultimo sabato di novembre, in tutta italia dalla fondazione Banco Alimentare. Chi infatti si è recato a fare la spesa, sabato 27 novembre, nei numerosi supermercati che hanno aderito al-l’iniziativa, ha potuto constatare con mano quanta generosità, nonostante la crisi, è ancora presente tra la nostra gente, segno che, spesso, motore di ogni decisione è innanzitutto “il cuo-re dell’uomo” che, nonostante mo-menti non facili per molte famiglie, “è portato a donare qualcosa a chi ha meno”. Abbiamo così raccolto la testimonianza di chi ha vissuto in pri-ma persona questa esperienza come volontaria ringraziandola per la pas-sione con cui ce la racconta, quasi contagiandoci con il suo entusiasmo.

E.N.

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“è di Amore che parliamo, perché dietro ad un gesto concreto come la Colletta Alimentare c’è “la volontà di renderci compagni di cammino di ogni uomo, perché siamo costituiti della stessa attesa profonda di un Amore senza fine”. Queste sono le parole che hanno accompagnato du-rante la colletta i volontari ed hanno animato questo straordinario gesto di consapevolezza e condivisione.Ormai da 14 anni siamo abituati a vedere questi volontari con la pet-torina gialla e la formica che corre, perché il bisogno è sempre urgente, ma cos’è il Banco Alimentare? Negli anni ’60 il Cav. Fossati (quello del-la Star, per capirci) in uno dei suoi

viaggi di lavoro in Spagna incontra questa realtà: una struttura che, gratuitamente, raccoglie le ecceden-ze alimentari dell’industria e le ridi-stribuisce ai disagiati. Un’intuizione felice che univa la soluzione di un problema commerciale alla possibi-lità di sostenere i poveri. Tornato in Italia incontra don Luigi Giussani e si fida del suo Movimento per il pri-mo tentativo. E ha funzionato. Poi, 14 anni fa, il pensiero della Collet-ta. Comunione e Liberazione chiede alla San Vincenzo ed agli Alpini se vogliono partecipare a quest’avven-tura e subito braccia e teste si sono rese disponibili. Forse non tutti san-no che il primo deposito lombardo era proprio a Meda. Da allora la Colletta è diventato un appuntamen-to irrinunciabile dell’ultimo sabato di novembre ed anche quest’anno 100.000 volontari si sono mobilitati in un’ordinata confusione che vede sia gli “addetti” di CL, della San Vincenzo e degli Alpini, che volon-tari di altre estrazioni o addirittura occasionali, rendersi disponibili, con la semplicità di chi condivide l’idea e vuole partecipare a cercare di risol-vere il bisogno.Alcuni dati: quest’anno in tutt’Italia abbiamo raccolto 9.400 tonnellate di alimenti, di cui 2.273 in Lombar-dia, nella nostra “zona 17 Brianza” in 31 supermercati si sono raccolti 68.345 kg. e, per finire di dare i nu-meri, a Meda abbiamo donato 5.059 kg. di alimenti a lunga conservazio-ne. Il trend è stato positivo, perché, nonostante la crisi, abbiamo au-mentato del 6% la quantità rispetto lo scorso anno.Io ho iniziato come volontaria della San Vincenzo, mi ricordo che la pri-ma colletta l’ ho fatta per un turno di due ore, in uno dei due supermercati che allora aderivano. Ci siamo impe-gnati ed, insieme al responsabile di Meda, nel 2006 abbiamo aggiunto un nuovo supermercato e dal 2007 siamo

a regime, con tutte le realtà medesi organizzate per la raccolta. Il gesto, tolte le poche pratiche burocratiche, è semplice: guardare negli occhi chi ti permette di farlo, entrare nel suo cuo-re ed informarlo che, anche con una scatola di legumi, può concorrere a migliorare la vita di qualcuno, rice-vere il suo dono, inscatolarlo corret-tamente e mandarlo nei magazzini di stoccaggio. Come San Vincenzo pos-so dire che poi, durante tutto l’anno, costantemente, questo cibo ritorna, moltiplicato, a servire i “nostri” 400 e più poveri e concorre a formare, per quasi il 50%, i pacchi che consegna-mo. è vero, è una giornata campale, chi organizza arriva nel supermercato poco prima che apra e va via quan-do chiude, ma la fatica è compensata dall’incontro con le persone. Se è vero che spesso c’è chi ti dice scantonan-do: “l’ho già fatta ieri” – e tutta Italia sa che la Colletta è solo un giorno al-l’anno – è anche vero che da sempre alcune persone vengono solo per fare la spesa da donare alla Colletta. Que-sto apre il cuore, carica, ti conferma nella convinzione che le parole “chie-dete e vi sarà dato” non funzionano solo in senso “verticale”, ma anche orizzontalmente, tra di noi. Allora il povero non è più un uomo solo, perché c’è chi ha a cuore la sua sorte. Sarà che sono una vincenziana, ma sono profondamente convinta che quando un numero così grande di persone, anche occasionalmente come per la Colletta, si unisce in un gesto di così

27 novembre 2010 Giornata nazionale della colletta alimentare

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse» (is 9,�)

introduzione alla preghiera C’è un popolo che brancola nel buio (isaia parla di tenebre), e questa si-tuazione assomiglia molto a quella di tanti lavoratori che oggi si ritro-vano in cassa integrazione, hanno un lavoro precario o addirittura hanno perso il loro posto di lavoro.il buio rappresenta la mancanza di prospettive, soprattutto per chi ormai non è più giovane, ma ancora non così avanti negli anni da poter trova-re un po’ di luce nella pensione.La crisi globale, che ha toccato non solo i nostri territori, ma l’intero pia-neta, rende bene l’immagine della terra tenebrosa di isaia.Anche noi siamo in attesa di una luce. il nome di questo raggio di sole che penetra le nubi della crisi potrebbe essere detto semplicemente: ripresa e lavoro dignitoso per tutti.

Pregare significa ricordare• che il Vangelo è sempre nuovo e attuale, perciò dobbiamo dare una risposta a Colui che si è fatto uno di noi per aiutarci a vivere da figli di Dio, anche sul lavoro.

• che Dio si è impegnato a costruire un mondo di pace e di giustizia, e che, per realizzare questo progetto, ha bi-sogno di noi, delle nostre scelte.

Per l’umanità: Signore, le guer-re note e sconosciute, le calamità, le violenze, la fame, le divisioni ci interrogano. il mondo ha pane in abbondanza, aiutalo a dividerlo in amore e solidarietà. Perché non ci manchino mai la fiducia e il corag-gio di essere uomini e donne capaci di costruire la giustizia e la speranza. Ti preghiamo.

Per il mondo del lavoro: Per chi fà fatica, per i giovani, per i cassinte-grati, per chi ha perso il lavoro. Fa’ che riscopriamo sempre nuove forme di solidarietà, fa che nessuno si ras-segni all’idea che l’economia conti più delle persone. Ti preghiamo

Per noi: Perché la tua benedizione ci aiuti a sentirti presente tra noi ogni giorno, quando lavoriamo. Perché sappiamo vivere il nostro lavoro con competenza ed onestà, nel rispetto di tutti. Ti preghiamo

Per la riflessione personaleHo visto uomini piegati dal dolore: una malattia, un lutto, un amore che finisce, un lavoro che non c’è più o non c’è ancora, un peccato che rode la coscienza. Nella storia di ogni tempo, alcune dinamiche restano sempre le stesse: si nasce, ci si in-namora, si cerca un senso alla vita, si generano figli, si cerca un rifugio dove abitare, ci si preoccupa per il

cibo ed il vestito, ci si ammala e si muore. Gioie e dolori si alternano come pioggia e sole, caldo e freddo, notte e giorno. Noi uomini e donne ci troviamo gettati in questa vita e scopriamo col tempo che gran parte dei nostri giorni sono dedicati all’attività lavo-rativa. Anche il lavoro muta nello scorrere dei secoli, ma da sempre l’uomo ha la necessità di procurarsi con la sua opera ciò che serve per sostentarsi nel cammino della vita. restano sempre attuali le parole del libro della Genesi dove Dio affida all’uomo il compito di coltivare e custodire il giardino che è il mondo. Terreno sin da subito irrigato dal sangue di Abele e, dopo di lui, dalle tante vittime innocenti, frutto dell’egoismo e dell’invidia de-gli uomini. il dolore nasce anche dal-l’incapacità di riconoscersi fratelli.Ho visto uomini pieni di speranza, pur in mezzo ai dolori della vita. mi sono chiesto da dove nasce questa forza? Uomini semplici, di poche pa-role, laboriosi e attenti al loro pros-simo. Persone che, interpellate, mi hanno mostrato un libricino conte-nente il segreto della speranza che era in loro: il Vangelo. in questa nostra storia Gesù Cristo resta la luce che il-lumina e dà senso alle nostre fatiche. Vivere il Natale è credere che questo bimbo fragile, che nasce in una man-giatoia, è portatore di una verità che non si impone, ma si propone nella semplicità del pane spezzato. •

grande condivisione, si pongono le basi per una diffusa consapevolezza di responsabilità sociale, così come ha pensato il nostro fondatore, il beato Federico Ozanam. E, dal mo-mento che ho avuto questa inaspet-tata opportunità, vorrei sottolineare un altro elemento importante della Colletta: nei turni del supermercato,

che organizzo, ho avuto volontari di ogni associazione, giovani e meno giovani, di ogni estrazione sociale, impegnati e “saltuari”; tra i donatori c’erano i nostri concittadini facolto-si o in difficoltà economica, di ogni estrazione politica, di ogni credo re-ligioso, tutti accomunati dal pensiero di fare qualcosa di veramente utile,

nella certezza che nulla di quanto donato andrà perso… Ecco io penso che questa sia la nostra meravigliosa umanità che, prepotente, si fa vedere in occasioni straordinarie ma che ci interroga costantemente, tutti i gior-ni dell’anno”.

Patrizia Candian

Tratto dal Foglio della Pastorale del lavoro della Diocesi natale nei luoghi di lavoro

Si è celebrata, domenica 2� novembre, la Giornata na-zionale sulle offerte per il sostegno dei s a c e r d o t i , per sensibiliz-zare i fedeli delle oltre 25 mila parroc-chie italiane a contribuire al sostentamen-to dei circa

�8.000 sacerdoti. Questo strumen-to sostituisce definitivamente dal

�989 la congrua statale, nel segno di quel cammino sempre più ampio di autonomia tra lo Stato e la Chiesa e di corresponsabilità dei fedeli alla vita economica della Chiesa stessa, dove il sacerdote è visto come un dono, una presenza cara, un amico. Queste offerte, che sono diverse da quelle domenicali raccolte in chiesa, si possono fare, entro il �� dicem-bre di ogni anno, attraverso bollet-tini postali, bonifici bancari o carta di credito, e sono deducibili per le persone fisiche dalla dichiarazione dei redditi fino a un massimo di euro �0�2,9� annui.Si tratta di un mezzo di partecipazio-ne economico-ecclesiale attualmen-

te ancora poco usato, costringendo così la Chiesa italiana ad attingere in parte dalle somme messe a dispo-sizione dall’8xmille, scelta quest’ul-tima che, per diversi motivi, ha inve-ce avuto una più rapida diffusione.riscopriamo e rafforziamo allora questo gesto secondo le possibilità, i convincimenti e la libertà persona-le di ciascuno, nello spirito di quel-la intenzione così ben tratteggiata dall’apostolo Paolo nella seconda lettera ai Corinzi “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né con forza, perché Dio ama chi dona con gioia”.

E.N.

21 novembre 2010 Giornata per il sostentamento dei sacerdoti

Pubblichiamo i ringraziamenti di Padre Scalabrini, a cui sono state donate le somme raccolte in occasione della festa parrocchiale di San Giacomo.

Parrocchia San Giacomo

i ringraziamenti di Padre scalabrin

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Gli auguri di suor Carmelita

La notizia è incominciata a girare ed ora è confermata: con il �� dicembre chiude il bar dell’oratorio. Perché?

il problema si è posto perché alla fine di quest’anno scade il contratto di Affitto d’azienda stipulato anni fa tra la parrocchia e il Sig. Giuseppe, che è giunto all’età della pensione.Ci si è chiesto: dal punto di vista pastorale, che utilità ha attual-mente il bar per la parrocchia? in altre parole: fino a che punto serve per il nostro compito di annunciare il vangelo, testimoniare l’amore di Dio, radunare il popolo cristiano? Ed insieme: che cosa lo diversifica dagli altri bar della città?

Si sono riuniti insieme il � novem-bre per riflettere ed esaminare la situazione il Consiglio pastorale, il Consiglio Affari Economici e il Consiglio dell’Oratorio.

La riflessione è stata ampia. Qualcu-no ha ricordato come è sorto il bar e come era gestito in altri tempi, qual-cun altro ha rimarcato che è stato voluto con l’apertura verso l’esterno come invito all’Oratorio, come una porta verso l’oratorio. Qualcun altro ha rimarcato che non si ritrova in questo ambiente o che non ci man-derebbe i propri figli. Alla fine ci si è trovati d’accordo, pur con sfumature diverse, che non ci sono motivi pastoralmente validi per continuare l’attività del bar così come è, ne ci sono forze per una impostazione radicalmente diversa. L’unica soluzione logica è la chiu-sura del bar e la destinazione dei locali ad altre attività, da precisare in seguito. Potrebbe diventare un bar all’interno dell’Oratorio, aperto solo nei momenti di attività dell’Orato-rio, potrebbe essere un locale per i genitori con i figli, visto che sono

sempre più frequenti in oratorio le giornate con la presenza simultanea di genitori e figli.

Spiace sempre chiudere una attività che altre persone in passato hanno pensato e realizzato con tanti sacri-fici. E non significa assolutamente ritenere inutili le loro fatiche: a loro va un grande grazie. Spiace perché è un po’ come ricono-scere un fallimento. ma sarebbe più triste mantenere una struttura solo per forza di inerzia. O solo perché non si ha il coraggio di guardare in faccia la situazione. i tempi cam-biano ed anche le esigenze cambia-no: è saggio non fermarsi al passato, ma adeguare le strutture alle nuove possibilità che ci vengono offerte. Ed è ciò che cercheremo di fare. È la sfida che il futuro ci chiede.

Don Gaudenzio

Parrocchia Santa Maria Nascente Chiude il bar dell’Oratorio Santo Crocifisso. Perchè?

Gruppo

Missionario

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Cari parrocchiani, amici e giovani del San Giacomo (e della Comunità Santo Crocifisso), torno a contattar-vi con piacere dal mio esilio sabau-do. Ci eravamo salutati nel settem-bre 2009 a milano, subito dopo la professione perpetua del sottoscrit-to: una tappa che ha chiuso i primi 8 anni di formazione religiosa sale-siana. Oggi, dicembre 20�0 a Tori-no, è ormai pienamente avviato il secondo dei quattro anni di teologia che mi dovrebbero portare – a Dio piacendo – all’ordinazione sacerdo-tale. Quindi, onde scansare equivo-ci: no, non sono ancora prete e, sì, mi ci vuole un sacco di tempo per arrivarci (�2 anni!). Auspico almeno che una preparazione tanto lunga sia proporzionata ai risultati, ma – ahi-mè – la cosa non è automatica; ecco perché apro questo articolo con la medesima richiesta con cui chiusi il precedente: una preghiera reciproca e costante. A quelli che fossero in dubbio sull’utilità di questi ultimi (spero) quattro anni teologici, provo a spiegare cosa si fa. Anzitutto si continua a vivere l’espe-rienza di comunità religiosa con i momenti di vita comune, la preghie-ra che scandisce la giornata, l’os-

servanza dei voti (a esser precisi la comunità aiuta a rispettare meglio i voti religiosi, e i voti aiutano a sta-re pacificamente in comunità anche quando non si prega) e gli impegni di servizio per i giovani della diocesi. La comunità in cui mi trovo ora è un poco atipica, perché siamo in 82 e perché siamo tutti giovani, mentre le nostre comunità accolgono abitual-mente un numero inferiore di con-fratelli salesiani e registrano un’età media abbastanza alta (curiosità: con l’eccezione dei salesiani in Vietnam e india).il dovere principale di questi anni è lo studio della teologia; praticamen-te se c’è qualcosa che riguarda la nostra religione e che è bene che un prete sappia, noi lo studiamo: Sacra Scrittura, sacramenti, storia e impor-tanza della Chiesa, diritto canonico, spiritualità, progetto di Dio, ideale di uomo, ruolo di maria, amore al Papa, ecc. Vale la clausola di cui sopra (per cui l’impegno dei professori non ga-rantisce l’esito per gli studenti).Ecco, a esser franco, questa teolo-gia è molto affascinante e particola-reggiata, ma a volte è un po’ troppo scientifica, e rischia di ridursi a un ammasso di nozioni fini a se stesse (il sig. parroco mi assolva da questa espressione imprudente!). Provo a dirlo meglio: studiare non basta, ep-pure serve. Ora riassumo: questi anni chiedono di essere vissuti in una sana tensione tra scienza e vita, l’una sen-za l’altra non favoriscono un buon cammino verso il sacerdozio.Per questo allo studio sui banchi si accompagnano delle tappe formati-ve spirituali specifiche, che una vol-ta si chiamavano Ordini minori (ed erano quattro: ostiariato, esorcistato, lettorato e accolitato), mentre oggi si chiamano ministeri e sono solo due. Nel primo anno, la primavera scor-sa, abbiamo ricevuto il ministero di Lettorato (incarico ufficiale per la proclamazione della Parola di Dio

nella liturgia), in questo secondo anno invece ci stiamo preparando a ricevere il ministero di Accolitato (che – se ho ben intuito –avrà a che fare col servizio all’altare, la distri-buzione dell’Eucaristia e la guida dei momenti di Adorazione). Nel terzo e quarto anno si riceveranno poi gli Ordini di diaconato e sacerdozio. ma per quelli c’è tempo.Due parole sulla vita qui a Torino. Anzitutto io a Torino non giro tantis-simo, il mio incarico abituale è quel-lo di assistente presso un Convitto di 90 universitari, quindi la maggior parte del tempo sto in casa con loro. Qualche volta però esco, e in fondo merita.Torino è bella per gli eventi che la animano in questo periodo. Penso all’ostensione della Sindone di qual-che mese fa; penso all’arrivo del nuovo vescovo della diocesi, mons. Cesare Nosiglia; penso ai festeggia-menti per l’Unità d’italia (ma a que-sto penso un po’ meno, anche perché non pare tout court un evento di Gra-zia come i due precedenti…).Torino è bella anche per il gruppo di santi del cui passaggio conserva splendidi segni. Si tratta soprattutto dei santi sociali dell’Ottocento, quel-li che – lasciandoci una lezione mol-to attuale – prima si dedicavano con impegno alla preghiera e alla cono-

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Da torino il nostro salesiano marco Begato

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

scenza di Dio, quindi si inventavano ogni sorta di impresa possibile per strappare alla povertà e al sopruso i poveri della città, per dar loro dignità di persone e così rendere possibile la loro crescita religiosa. Chiaramente tra questi santi c’è il mio fondatore, don Bosco, per cui era ovvio dovessi parlarne bene.Un ultimo sfizio, per quelli tra voi che non soffrono di vertigini c’è la possibilità di un giro dei tetti di Tori-no: roba da matti, non vi immaginate la quantità di angeli, stelle e pinna-coli che svettano lassù; alcuni sono

i primi due incontri del cammino di iniziazione cristiana per i genitori dei ragazzi di terza elementare sono stati molto interessanti.A dire la verità questi incontri sono il momento più importante di una proposta molto articolata e ricca di appuntamenti a cominciare dalla messa delle ore �0 (per la parroc-chia S.maria Nascente) a cui segue una prima attività di laboratorio, il pranzo insieme all’Oratorio per chi lo desiderasse (in S. maria Nascente hanno partecipato in pochi), un mo-mento di preghiera nel primo pome-riggio e poi… bimbi a giocare con gli animatori e genitori a “lavorare”, prima di concludere con una gustosa merenda.Nel primo di questi incontri suor mariangela ha proposto alcuni vi-deo in cui alcuni consacrati presen-tavano dei volti di Dio non corri-spondenti alla verità; uno di questi video ci ha particolarmente colpito: un sacerdote durante una trasmis-sione radiofonica su radio maria spiegava le catastrofi naturali come una “vendetta” di Dio nei confronti di chi non era stato fedele.invece Dio, il Dio di Gesù, è un Dio buono che rivolge il suo sguardo mi-

sericordioso soprattutto verso i più deboli e verso i peccatori.Se questo primo incon-tro voleva “provocare” per scuotere i genitori un po’ più “freddi”, ha colto certamente nel segno. Ci rimanevano però delle domande, scatenate da quel video, che erano ri-maste senza risposta (Se Dio è buono perché per-mette le catastrofi naturali? Se Dio è onnipotente perché non “addolci-sce” la natura crudele?).Queste risposte sono arrivate, im-plicitamente, nel secondo incontro tenuto da don Cristiano. il Dio cat-tolico non ama presentarsi in manie-ra troppo evidente; il suo è un po’ un giocare a nascondino con l’uomo perché Dio non vuole imporsi, ma desidera che l’uomo rimanga libero di scegliere se accoglierLo o meno.il rapporto con Dio può essere equi-parato al rapporto tra due persone che si vogliono bene: all’inizio si è liberi di scegliersi, ma poi, una volta innamorati, il rapporto non può più ridursi ad un’esperienza parziale, ma deve coinvolgere tutto l’essere.

“L’amore, una volta accolto, genera dei doveri e degli obblighi”. Nello stesso modo il nostro rapporto con Dio, che inizia con una nostra libera scelta, non può essere dettato dalle nostre “voglie” del momento, ma deve essere un legame che coinvol-ge ogni momento della nostra vita.Ovviamente don Cristiano e suor mariangela hanno presentato questi pensieri con ben altra maestria e cre-diamo sia un peccato che questi in-contri debbano essere riservati solo ad alcuni genitori perché, secondo noi, avrebbero potuto essere per tutti una bella occasione per riflettere.

Massimo e Laura

Cammino di Iniziazione Cristiana - Terza elementare Dio ci vuole liberi e... coinvolti

simboli religiosi, altri proprio per nulla, e fanno sintesi in modo affa-scinante delle sfide della fede qui a Torino negli ultimi �50 anni.Per tutto il resto – a parte il cen-tro, qualche museo e qualche parco – Torino non è così bella: è troppo grigia.Bene, mi fermo qui. Ho provato a dirvi cosa faccio e a condividere qualche pensiero e qualche parere. È anche questo un modo per cono-scersi meglio, per evitare che �0 anni di lontananza dal paese ci ren-dano dei perfetti sconosciuti. Saluto

con affetto gli amici di ieri e di oggi. Saluto la comunità dei sacerdoti del S. Crocifisso (sempre un debole per don Ernesto, me lo concederete). Per tutti gli altri vale quel tesoro che è la Comunione dei Santi, cioè la possibilità di stringersi in misteriosa amicizia attraverso la preghiera, tan-to più che non si lavora solo per gli utili della vita presente. O no? Buon Natale.

Marco Begato

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

Accogliendo la proposta dell’Asso-ciazione italiana Santa Cecilia di roma, noi del coro S. maria Nascen-te insieme al nostro maestro mauri-zio Grisa ed a parenti-simpatizzanti, siamo partiti lo scorso �� novembre per la “Crociera delle Scholae Can-torum” in occasione della ricorrenza annuale della nostra santa patrona.

Abbiamo così trascorso sei splendidi giorni su una confortevole nave del-la Costa Crociera in compagnia di molte altre corali, maestri, organisti e simpatizzanti provenienti da tutta italia. Siamo partiti da Venezia, per far tappa a Bari, Corfù, malta, Na-poli e Savona.

L’originale manifestazione, oltre al-l’aspetto turistico, si proponeva come testimonianza pubblica della nostra fede e del nostro entusiasmo per il canto sacro e aveva uno scopo forma-tivo in campo liturgico-musicale.

Ampio spazio è stato infatti dedica-to alle prove di canto e di vocalità che ci hanno preparati per animare

le messe nella Basilica di S.Nicola di Bari e nella Cattedrale di Savona presiedute dai rispettivi Vescovi.

molte anche le conferenze tenute da esperti relatori che ci hanno permes-so di comprendere meglio il legamestorico-religioso delle diverse locali-tà meta del nostro itinerario.

La crociera è stata per noi anche mo-tivo di svago, amicizia, incontri, pia-cevoli abbuffate, relax e occasione

13-18 novembre 2010 Crociera delle scholae Cantorum

per indimenticabili escursioni, in com-pagnia di un bel sole primaverile!

Nel ricordare queste meravigliose giornate, è opportuno ringraziare co-loro che hanno contribuito a rendere possibile questa fantasiosa avventura musicale aiutandoci altresì a ricorda-re quanto diceva S.Agostino:“Chi canta prega due volte”.

I coristi

Venerdì 5 novembre, per la pri-ma volta, si è riunito il consiglio d’oratorio della comunità, formato da 5/6 rappresentanti di ogni parroc-chia, tra cui genitori, animatori, cat-echiste, responsabili sportivi, Suor mariangela, Don Cristiano e Don Danilo.il compito del consiglio è quello di programmare i vari momenti dell’anno oratoriano, puntando su decisioni che riguardano tutti e tre gli oratori in generale e delineando le varie attività, i vari appunta-menti sia singoli che comunitari. Ad esempio abbiamo definito che

la prima domenica degli incontri di genitori e ragazzi dell’iniziazione cristiana sarà animata a livello cit-tadino (tutti e tre gli oratori insieme in un unico oratorio), poi, le restanti domeniche, animazione speciale nelle rispettive sedi: la prima do-menica comunitaria all’oratorio di madonna di Fatima, poi a gennaio all’oratorio di S. Giacomo ed infine ad aprile all’oratorio S. Crocefisso. È vero, forse ci costa un po’ di fatica spostarci dai luoghi che sentiamo “nostri”, ma è altrettanto vero che altri “luoghi” e altre persone, che forse fanno la nostra stessa fatica,

ci aspettano e ci aprono le porte… perché non corrergli incontro? Quando si condividono le stesse es-perienze (belle o brutte che siano), ci si unisce ancora di più, ci si sente vicini. Quindi non fermiamoci e proseguiamo il nostro cammino.il prossimo incontro sarà a gen-naio, per la programmazione del-la Quaresima, infine uno prima dell’estate.Un altro passo è stato fatto per es-sere e sentirci ancora di più comu-nità pastorale.

E.T.

5 novembre 2010

Consiglio d’Oratorio Comunità Pastorale Santo Crocifisso

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Una buona e attenta partecipazione ha avuto l’incontro di giovedì �8 novembre che, dopo la Santa messa, celebrata da Don Ernesto, ha visto la proiezione del video, prodotto e proposto dalla direzione del movi-mento Terza Età diocesana, dal ti-tolo: “i messaggi della televisione”, relatore Vittorio Giovannelli, noto regista televisivo, che ha iniziato la sua attività negli anni cinquanta in rai, ha proseguito il suo lavoro in altre emittenti televisive e attual-mente è in pensione.Giovannelli ha illustrato le mo-dalità di porsi nei confronti dei programmi televisivi ai quali la maggioranza delle persone anziane è “costretta” ad assistere, sapendo discernere ed invogliando altre persone a vedere gli spettacoli pi-acevoli, positivi ed educativi, e a favorirne la messa in onda anche attraverso il passa parola. Al contrario, nei confronti di pro-grammi diseducativi, negativi o ad-dirittura contrari e offensivi della morale cristiana, l’atteggiamento da tenere, oltre a quello naturalmente di non vederli, è di non pubbliciz-zarli e anzi stigmatizzarli, fino ad arrivare a protestare verso gli organi interessati tramite le associazioni e i comitati a difesa degli ascoltatori. In definitiva, dobbiamo trattare l’ap­parecchio televisivo alla stregua di un normale elettrodomestico che è utile e comodo quando trasmette spettacoli validi ma che, al contrario, è dannoso in altre circostanze. Dopotutto, il telecomando siamo noi a maneggiarlo e siamo noi che vogliamo o no vedere e assistere a certi spettacoli.

Chi fosse interessato a visionare il video può richiederlo presso il mov. Terza Età - Parrocchia San Giacomo: meda Adolfo (tel. 0�62 7��7�).

Movimento Terza Età

Video: "i messaggi della televisione"

incontri e proposteMese di dicembre 2010

martedì 14 ore 14.30Parrocchia S. Giacomo �° incontro del GrUPPO Di ASCOLTO in sala parrocchiale

martedì 14Parrocchia S. Maria NascenteTombolata e scambio di Auguri Natalizi

mercoledì 29 ore 8.30Parrocchia S. GiacomoS. messa per i defunti mTE

venerdì 31 ore 20.00Parrocchia S. GiacomoCena ultimo dell’anno in oratorio

Mese di gennaio 2011

martedì 11 ore 14.30Parrocchia S. Giacomo4° incontro del GrUPPO Di ASCOLTO in sala parrocchiale

giovedì 13 ore 15.00Parrocchia S. GiacomoTombolata in bar

martedì 25 Parrocchia S. Maria NascenteEstrazione lotteria: Oratorio S. Crocifisso

Come già comunicato, si propone, per il periodo dal 6 al �� Novem-bre 20��, una crociera con la nave “Costa Favolosa” denominata “Crociera del Tango e Panorami d’Oriente” con il seguente pro-gramma:

domenica 6 novembre Partenza in pullman da meda con imbarco e partenza da Venezia

lunedì 7 novembre mattino arrivo e pomeriggio partenza da Bari

martedì 8 novembre mattino arrivo e pomeriggio partenza da Katakolon-Olimpia

mercoledì 9 novembre mattino arrivo e pomeriggio partenza da Smirne

giovedì 10 novembre mattino arrivo e sera partenza da istanbul

venerdì 11 novembre navigazione

sabato 12 novembre mattino arrivo e pomeriggio partenza da Dubrovnik

domenica 13 novembre mattino arrivo a Venezia e rientro in pullman a meda.

____________Quota singola di partecipazione (cabina esterna con finestra): € 950,00.

La quota comprende: viaggio a/r meda-Venezia in pullman, bev-ande, tasse portuali, quota di ser-vizio e assicurazione (dalla quota sono escluse le escursioni).

Essendo una crociera “speciale”, si invitano, gli interessati a iscriv-ersi al più presto presso: Adolfo meda – via L. Da Vinci, 76 – tel. 0�62 7��7�.

6-�� novembre 20��

Crociera del tango e Panorami d’oriente

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

L’incontro di novembre del Gruppo Famiglia ha avuto come tema “Lo stile dei gesti” emerso dalla lettura del brano del Buon Samaritano (Lc 9,25-�7) in cui ritroviamo i due gesti contrapposti: “…cadde nelle mani dei briganti” e “…gli si fece vicino”.Accanto alla dinamica del “vede-re”, dello sguardo, dell’attenzione

(tema dell’incontro precedente) che dice la disponibilità ad accor-gersi e ad accogliere il dono di re-lazioni nuove e magari impegnati-ve, c’è anche quella del “toccare”, delle mani, dei gesti. Si tratta di un passaggio ulteriore. Vuol dire la-sciarsi coinvolgere dalle situazio-ni, mettersi in gioco, vuol dire non mettere le distanze tra me e l’altro, interessarmi a lui, guardarlo negli occhi; vuol dire allungare la mano e stringerla, far capire che ci sono. molto spesso siamo indifferenti e le nostre mani sono chiuse a pugno e non le possiamo usare, ma non ap-pena le vogliamo aprire e allungare, diventiamo prossimo e scegliamo di “farci vicino” all’altro, di farci carico di lui.Anche all’interno della coppia, della propria famiglia, della cerchia più stretta di parenti e amici ogni volta che con le mani, con i gesti, con le parole, scegliamo di “farci vicino” all’altro, dando il nostro aiuto, il nostro sguardo, la nostra presenza,

Seguendo l’esempio del Buon Samaritano

Lo stile dei gesti

siamo un segno della “tenerezza di Dio”, un prolungamento della sua mano che ci accarezza e coccola attraverso le mani di chi abbiamo intorno. Nella coppia la tenerezza è vissuta in mille modi, a cominciare dall’essere dono, accoglienza e con-divisione reciproca. Con la tenerez-za rinnoviamo ogni volta le promes-se fatte mano nella mano durante la celebrazione del matrimonio. E la tenerezza nella coppia e coi figli è fatta di reciproche attenzioni, di ser-vizi concreti, quotidiani, di parole e dialogo, di tempo dedicato e anche di “coccole”.Alla fine dell’incontro ci siamo ac-corti ancora una volta della ricchez-za e della gioia che si può trarre dal-la comunicazione tra noi di piccoli e grandi pensieri, di proprie situazioni ed emozioni, di sensazioni che affio-rano nel momento in cui si è attenti all’ascolto di chi condivide con noi del tempo prezioso.

Giovanna e CarloVincent Van Gogh, Il buon samaritano

Secondo incontro dei Gruppi di Ascolto della Parola

Cana di Galilea: il vino buono (Gv 2, 1-11)

L’incontro di novembre dei Gruppi di Ascolto 20�0 ha avuto come tema il segno della trasformazione del-l’acqua in vino alle nozze di Cana. È una pagina del Vangelo che cono-sciamo bene, ma che ogni volta ci dice qualcosa di nuovo. Un aspetto da sottolineare è il numero delle gia-re che Gesù ha fatto riempire d’ac-qua: sei, cioè un numero in meno di sette, che nella Bibbia è il segno della perfezione; solo “sei” perché, come ha detto Gesù stesso alla ma-dre, non era giunta ancora la Sua ora. Nonostante ciò, Egli ubbidisce

alla madonna e, per far contenti gli sposi, compie lo stesso il miracolo. La perfezione, però, si compirà suc-cessivamente nella vita pubblica, durante la quale Gesù ammaestrerà le genti facendo loro conoscere il Padre Celeste. Durante l’incontro sono sorte do-mande sulla nostra vita futura dopo la morte: risposta non c’è, solo il Signore la conosce; nostro dovere è comportarci fedelmente verso Dio e i suoi insegnamenti trasmessi dal Vangelo e dai sacerdoti che lo com-mentano. Nostro dovere è anche

quello di impegnarci a una mag-giore conoscenza personale di Gesù tramite la lectio divina, come ci ha insegnato la Chiesa negli ultimi anni soprattutto attraverso la figura del Cardinal martini. Un’altra bella immagine sorta dal-l’incontro è stata quella di un Dio che osserva dall’alto e che è sempre pronto a correggerci per portarci sulla retta via.

Giuseppe (Gruppo d’ascolto famiglia Terragni)

Gruppo FamiGlia

Gruppi di Ascolto

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Come di consueto, gennaio è il mese per il rinnovo dell’abbonamento a “il Segno” con inserito la “Voce della comunità” . il costo annuale rimane invariato a € 23,00. Anche per il 2011 la parrocchia s. Giacomo vorrebbe proseguire con la consegna a domicilio, ma parecchie incaricate, per motivi contingenti di studio, di lavoro o personali, non possono più assicu-rare questo impegno e quindi, allo stato attuale, risultano scoperte le seguenti zone:

2ª zona: vie De Gasperi, Luini, Pal-ladio (tot. �7 informatori)4ª zona: vie S. Giusto, monte Beri-co, Asiago (tot. �6 informatori)5ª zona: vie Sicilia, Dalmazia, istria, Piemonte, Calabria, Liguria, Puglia

Parrocchia San Giacomo rinnovo dell’abbonamento all’informatore

(tot. �5 informatori)6ª zona: vie Pascoli, Fiume, Dei mo-linari, Trieste (tot. �� informatori)9ª zona: vie Canova, Casarilli E XXiV maggio (tot. �8 informatori) �0ª zona: vie rimembranze, mar-coni, raffaello Sanzio, Buonarroti, Giotto (tot. 20 informatori)�2ª zona: vie rho, Prealpi, Condo-minio via L. rho 89 (tot. 25 infor-matori)�4ª zona: Condominio Via Cialdini ��6 e Lombardia 6� (tot. 7 informa-tori)�8ª zona: vie S. Giorgio e L. rho �4� (tot. �6 informatori)�9ª zona: vie Brianza (tot. 22 infor-matori).

inoltre occorrerebbe “alleggerire” il giro della �5ª Zona: Leonardo Da

il rotary club e l’Arcivescovo di milano, Dionigi tettamanzi, insieme per il Fondo Famiglia LavoroIl Fondo del Cardinale, istituito nel 2008 per sostenere chi si trova in difficoltà a causa della perdita del lavoro per la crisi economica, è cresciuto e a oggi sono stati superati i 9 milioni di euro, distribuiti tutti a più di 4 mila famiglie bisognose.Anche la zona di monza e della Brianza è stata duramente colpita dalla crisi e sono molte le famiglie che hanno chiesto e ricevuto aiuti dal Cardinale.Le richieste di un contributo sono ancora tante, ma i finanziamenti disponibili stanno per terminare. Per questo, il Rotary club meda e delle Brughiere ha deciso di fare la propria parte per incrementare ulteriormente l’iniziativa del Cardinale Tettamanzi e rispondere alle tante domande.L’Arcivescovo ha raccolto questa disponibilità e ha messo a disposizione del sodalizio brianzolo, per raccogliere contributi a favore del Fondo, sue icone e libri antichi ricevuti in dono.Il Rotary ha già assegnato al miglior offerente quasi tutte le preziose opere d’arte donate dal cardinale Tettamanzi dimost-rando che sul tema di solidarietà gli italiani sono un popolo sensibile.

Per visionare le opere ancora disponibili e proporre la propria offerta occorre visitare il sito www.rotarymeda.it e contattare il presidente del Rotary club Meda e delle Brughiere Daniele Asnaghi all’email [email protected]

Lo scorso 18 novembre il Rotary Meda e delle Brughiere ha organizzato una serata al Golf club di Carimate (CO) in cui ha presentato l’iniziativa al pubblico ed alle autorità. All’incontro era presente il famoso sociologo Aldo Bonomi che ha parlato degli effetti della crisi sulle famiglie brianzole ed il portavoce del Cardinale Tettamanzi don Davide milani.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo importante riconoscimento che la Curia di Milano ha voluto assegnare al Rotary di Meda, incaricandolo della vendita di numerosi oggetti preziosi per finanziare il fondo Famiglia lavoro. Da noi interpellato il presidente Daniele Asnaghi ci ha confermato il successo dell’iniziativa e l’apprezzamento della Curia con il conferimento di un prossimo altro incarico (vendita benefica di presepi).

Vinci, Galilei, Crespi e Campi (tot. �2 informatori)

Chi fosse disponibile a dare una mano, e prendere il testimone di chi l’ha portato per molto tempo, è pre-gato di segnalarlo in segreteria, las-ciando il proprio nominativo. Verrà ricontattato da parte della responsa-bile.in mancanza rischiano di venir meno le condizioni per assicurare questo prezioso servizio e si dovrà passare, anche se a malincuore, al ritiro di-retto in parrocchia.Tutto dipende dalla nostra dis-ponibilità e generosità.

La Redazione di S. Giacomo

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda

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l e . p a g i n e . d e i . p i c c o l i

Fiabe dal mondo

il peTTiRoSSo di naTale

Pochi sanno che nella grotta di Betlemme, dove nacque Gesù, con l’asino e il bue c’era anche un uccellino. Per sfuggire al freddo s’era riparato in un

pertugio, a un palmo dai due grossi animali che lo scaldavano con il loro calore. Quando il primo sole intiepidiva l’aria, sgusciava dal nido e andava in giro a becchettare minuscoli semi o incauti vermicelli, che sbocconcellava guardingo. E poi, via, a riempire il cielo di note, a inanellare voli finché le tenebre non

ghermivano ogni cosa. Tornava allora nel suo rifugio, accanto al bue che ruminava lento e

all’asino che masticava l’ultimo fieno. Una sera stava per addormentarsi quando un insolito rumore di passi gli fece aprire le ali, pronte a spiccare il volo. Le ritrasse subito: non erano che due giovani viandanti in cerca di un rifugio. E prese sonno. Per poco però, perché prima un flebile vagito, poi un pianto robusto ruppero il silenzio della notte, mentre una calda luce invadeva la grotta, seguita da cori angelici e fremiti d’ali. Terrorizzato, l’uccellino si ritrasse nel fondo del suo riparo, e stette lì fino al mattino, richiamato da più rassicuranti voci: erano pastori venuti a portare ogni ben di Dio a quel neonato che, nonostante le povere apparenze, non doveva essere un bambino comune. Solo la terza notte ci fu calma, e si poté dormire al tepore di un fuoco che poi, non più ravvivato, cominciò a spegnersi. L’uccellino lo vide, e allora, per impedire che il Bimbo patisse il freddo, volò vicino al ceppo e, muovendo le alucce, ravvivò il fuoco e lo tenne vivo fino al mattino. La mamma del Bimbo lo trovò mentre, esausto, cercava ancora di battere le ali. Commossa, lo raccolse e con un dito sfiorò il suo bianco petto, sul quale si accese una chiazza rosso brillante, simbolo del suo amore per Gesù Bambino. Qualcuno ha giurato di avere visto l’uccellino anche sul Calvario, mentre tentava di strappare le spine della corona che affliggeva il capo del Crocifisso. Non ricordava però se fosse già tinto di rosso il suo petto, di certo lo era quando spiccò il volo dalla croce. Era lo stesso uccellino della notte santa? Non chiediamo troppo alle leggende. Quel che conta è il loro messaggio: e cioè che l’amore di Dio lascia sempre il segno. Nel cuore e nella nostra vita.

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l e . p a g i n e . d e i . p i c c o l i

coSTRUiSci il peTTiRoSSo peR il TUo pReSepeincolla la pagina su un cartoncino,

colora, ritaglia e unisci le ali al corpo del pettirosso

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i . P r o s s i m i . A P P u n t A m e n t i

“Sarebbe nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la pace con il suo giusto e benef-ico equilibrio a dominare lo svolgi-mento della storia avvenire”. Così scriveva Paolo Vi nel messaggio dell’8 dicembre �967 che presen-tava la prima Giornata mondiale, da lui istituita e che sarebbe poi stata celebrata il �° gennaio �968.Ora Benedetto XVi si appresta a cel-ebrare la 44ma Giornata mondiale per la pace e il titolo, annunciato già da mesi, della Giornata,”Libertà reli-giosa, via per la pace”, appare quan-to mai di attualità visto che in diverse parti del mondo “...si registrano forme di limitazione o negazione del-la libertà religiosa, di discriminazi-one e marginalizzazione basate sulla religione, fino alla persecuzione e alla violenza contro le minoranze”. In attesa del messaggio ufficiale di

prossima uscita si possono dare al-cune anticipazioni. ricordato che la libertà religiosa, “...essendo radi-cata nella stessa dignità dell’uomo, e orientata alla ricerca della – immu-tabile verità – “si presenta come la “libertà delle libertà”, si condanna il fondamentalismo, la manipolazione e la strumentalizzazione della verità e della verità dell’uomo quando se ne mina la sua dignità. riprendendo poi le parole pronunciate all’Assemblea Generale dell’Onu del �8 aprile 2008 “i diritti umani debbono includere il diritto di libertà religiosa, compreso come espressione di una dimen-sione che è al tempo stesso individ-uale e comunitaria, una visione che manifesta l’unità della persona, pur distinguendo chiaramente fra la dimensione di cittadino e quella di credente”, lo stesso Benedetto XVi afferma che “è inconcepibile che dei credenti debbano sopprimere una parte di se stessi – la loro fede – per essere cittadini attivi; non dovrebbe mai essere necessario rinnegare Dio

1 gennaio 2011 Giornata mondiale della Pace - Libertà religiosa, via per la pace

per poter godere dei propri diritti. I diritti collegati con la religione sono quanto mai bisognosi di essere pro-tetti se vengono considerati in con-flitto con l’ideologia secolare preva-lente o con posizioni di una maggio-ranza religiosa di natura esclusiva”.Parole che debbono far riflettere tutto il mondo per un effettivo cammino di pace che il Papa non si stanca di invocare purché fondato saldamente sulla verità nella giustizia.

E.N.

Proponiamo una stupenda vacanza sulla neve in una bellissima località del Friuli Venezia Giulia. Passeremo iNSiEmE quattro giorni all’insegna del divertimento, del gioco e dello stare in compagnia.Se vuoi essere dei nostri, compila il tagliando in tutte le sue parti e con-segnalo in segreteria dell’Osc entro e non oltre il 22 Dicembre, lascian-do una caparra di 50€. Il costo totale della vacanza sarà di 160€.È un’occasione da non perdere per passare una meravigliosa vacanza insieme. NON mANCArE!!!

Don Cristiano e l’Equipe Educatori Adolescenti Cittadina

6-9 gennaio 2011 Adolescenti in vacanza sulla neve

gruppoADoLESCENTI

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i . P r o s s i m i . A P P u n t A m e n t i

innanzitutto sottolineo la parola pel-legrinaggio. in Siria ci sono tante cose belle da vedere, e, nella misura del possibile, non le tralasceremo. ma il taglio del nostro viaggio è un cammi-no di fede, non solo perché dedicher-emo tempo alla preghiera, ma perché visiteremo innanzitutto i luoghi della fede e incontreremo le comunità che, dai tempi degli Apostoli, lì vivono la propria fede, spesso con le difficoltà di comunità minoritarie.

Perché proprio la Siria?La scelta si collega con il pellegri-naggio in Terra Santa del 2009. Dopo esserci soffermati sui luoghi dove ha vissuto Gesù, ci spostiamo sui luoghi dove è iniziata la Chiesa. A Damas-co, capitale della Siria, è avvenuta la conversione di Paolo. E troveremo tracce delle antiche comunità cris-tiane e del monachesimo primitivo (San Simeone Stilita). A maalula sentiremo parlare ancora l’aramaico, la lingua che parlava Gesù, e ascol-teremo il Padre Nostro così come lo ha pronunciato Gesù.Ci darà inoltre la possibilità di incon-trarci con la comunità cristiana attuale di Siria. È importante per noi conos-cere queste comunità cristiane che vi-vono in una situazione di minoranza in un paese musulmano (i cristiani sono circa l’8% della popolazione), ma, almeno per ora, rispettoso delle diversità. Si sente spesso parlare di queste cose, ma è diverso costatarle sul luogo. È previsto anche un in-contro con la comunità del gesuita P. Dall’Oglio, a mar moussa, che da anni porta avanti un’esperienza di in-contro con il mondo musulmano, e con i salesiani presenti ad Aleppo. È importante anche per le comunità cristiane di Siria sperimentare che le comunità dell’occidente si interes-sano di loro.il nostro pellegrinaggio vorrebbe essere un incontro di una comunità – per questo mi piacerebbe essere in

tanti – con le comunità cristiane del medio Oriente.Pregheremo anche al Santuario mari-ano di Nostra Signora di Seydnaya, tenuto dalle monache ortodosse, uno dei più importanti santuari mariani del medio Oriente, dove si conserva una icona di maria antichissima che si dice dipinta da San Luca.E infine, anche l’incontro con le antiche civiltà (Palmira, Apamea, Ugarit) e con la storia medievale (Krak dei Cavalieri, Castello di Sal-adino) può dire qualcosa alla nostra fede e alla nostra cultura.

Pericoli?Sulla tranquillità in medio Oriente non si può mai mettere la mano sul fuoco. in Siria io sono già stato due volte: devo dire però che dei vari paesi che ho visitato, la Siria è quello che ho trovato più tranquillo, certa-mente più della Terra Santa.Purtroppo il costo del pellegrinaggio non è basso; non tutti quelli che lo desiderano potranno partecipare. La proposta però è interessante e spero che possiamo essere in tanti. •

3-10 ottobre 2011 Pellegrinaggio in siria

1° giorno: Milano - Lattakia - SafitaPartenza per Lattakia con volo speciale. Ar-rivo, incontro con la guida e partenza per Safita. Lungo il percorso sosta per la visita al Castello di Saladino. Sistemazione in al-bergo. Cena e pernottamento.2° giorno: Safita - Krak Dei Cavalieri - Convento Di mar moussa - DamascoVisita alla Torre del Castello Bianco. Partenza per le visite del Krak dei Caval-ieri che costituisce uno dei massimi esempi di architettura militare medioevale in Siria e del Convento di San Giorgio; prosegui-mento per mar moussa, sede di un antico monastero dedicato a San mosè l’Abissino (�50 scalini per accedere al monastero). Visita e incontro con la comunità monas-tica di Padre Dall’Oglio. Trasferimento a Damasco e sistemazione in albergo.3° giorno: DamascoVisita del museo Nazionale. Segue incontro con i rappresentanti della comunità cristia-na locale e visita della città: la moschea de-gli Omayyadi, meraviglia dell’architettura islamica, la cappella di S. Anania, dove S. Paolo riebbe la vista, il memoriale di S. Paolo ed i vecchi “suq”. Pernottamento in albergo a Damasco.4° giorno: Damasco - seydnaya - maalula - PalmyraPensione completa. Partenza per la visita del convento greco-ortodosso di Nostra Signora di Seydnaya, una delle più impor-tanti mete di pellegrinaggi cristiani in me-dio Oriente. Proseguimento per maalula, caratteristico villaggio di antiche tradizioni cristiane dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù e visita del monastero di San Sergio e proseguimento per Palmyra, antica città carovaniera situata sulla rotta tra la costa mediterranea e l’Eufrate. Siste-

mazione in albergo.5° giorno: Palmyra - HamaVisita di Palmyra, l’antica Tadmor della regina Zenobia, con le maestose rovine che testimoniano il suo passato splendore: il tempio di Baal, il colonnato e le tombe. Trasferimento a Hama e sistemazione in albergo.6° giorno: Hama - taybet el imam - Apamea serjllah - AleppoVisita della città di Hama, famosa per le antiche “norie”, enormi ruote di legno adibite all’irrigazione e incontro con i rap-presentanti della comunità cristiana locale. Partenza per Taybet El Imam per visitare il famoso mosaico e proseguimento per Apa-mea, città dalle mille colonne e visita del sito archeologico. Proseguimento per Ser-jillah, una delle più evocative tra le “città morte” disseminate nel nord della Siria. Trasferimento ad Aleppo e sistemazione in albergo.7° giorno: Aleppo - san simeone - LattakiaVisita della cittadella e del vecchio quartiere Jdeydeh e degli antichi “suq”. Partenza per la visita della basilica di San Simeone lo stilita, costruita attorno alla colonna sulla quale il santo trascorse 42 anni in preghiera e digiuno. Al termine, proseguimento per Lattakia e sistemazione in albergo.8° giorno: Lattakia - milanoEscursione facoltativa a Ugarit, dove è sta-ta rinvenuta la tavoletta con il più antico al-fabeto della storia con caratteri cuneiformi. Partenza per milano.

Quota di partecipazione: € 1.350,00. is-crizioni presso l’ufficio parrocchiale di S. maria Nascente entro il 28 febbraio, ver-sando una caparra di € 350,00.

Programma

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i . P r o s s i m i . A P P u n t A m e n t i

in tutte e tre le parrocchie faremo la celebrazione dell’acqua per le famiglie che non hanno ricevuto la visita del sacerdote o della suora: con una suggestiva celebrazione, accompagnata dai canti delle cor-ali di San Giacomo – madonna di Fatima e di S. maria Nascente, verrà benedetta l’acqua e conseg-nata in anforette ai presenti. Con quell’acqua, a Natale o in data a scelta, il capofamiglia benedirà la sua famiglia, usando la preghiera dell’immaginetta, esercitando così il suo sacerdozio battesimale.

La celebrazione dell’acqua sarà:

domenica 12 dicembre ore 16.00s. maria nascente

mercoledì 15 dicembre ore 21.00s. Giacomo

venerdì 17 dicembre ore 21.00madonna di Fatima

Aspettando il NataleBenedizione dell'acqua _______

v elementare

mercoledì 15 dicembre - ore 17.00 Parrocchia madonna di Fatima_______i media

lunedì 13 dicembre - ore 17.00 Parrocchia madonna di Fatima_______ii - iii media

sabato 18 dicembre - ore 18.00Parrocchia madonna di Fatima serata insieme con momento di confessioni

_______adolescenti e giovani

giovedì 16 dicembre - ore 21.00Parrocchia san Giacomo

_______ celebrazioni comunitarie

lunedì 20 dicembre - ore 21.00Parrocchia madonna di Fatima

martedì 21 dicembre - ore 21.00Parrocchia s. maria nascente

mercoledì 22 dicembre - ore 21.00Parrocchia san Giacomo

San Giacomo Brindisi natalizioil bar dell’oratorio di San Giacomo organizza anche quest’anno, al termine della messa di mezzanotte del 24/25 dicembre, un brindisi natalizio nel salone con vin brulè e pa-nettone/pandoro; un’iniziativa simpatica e “calorosa” per au-gurare liete feste natalizie e un sereno anno 20��.

Cogliamo l’occasione per ringra-ziare i responsabili e tutti i col-laboratori del bar dell’oratorio per le numerose iniziative pro-mosse e la costante copertura del servizio durante tutto l’anno.

in occasione del Natale il coro musikè ha organizzato un concerto in collaborazione con il coro delle bambine della Parrocchia madon-na di Fatima; il concerto, diretto dal maestro renzo Galimberti, si terrà venerdì �7 dicembre presso la parrocchia madonna di Fatima alle ore 2�.00, con canti tipici della tra-dizione natalizia italiana e ameri-cana. il coro musikè, in collabora-zione con il coro dell’Università degli Studi di milano, è inol-tre impegnato in una piccola “tournée” iniz-iata, domenica �2 dicembre ore

�5.00, a Gallarate presso la chiesa di Sciarè, che prosegue, giovedì �6 dicembre ore 2�.00, a Pavia presso la chiesa San Luca e si concluderà, mercoledì 22 dicembre, a milano nell’Aula magna dell’Università degli Studi, portando un repertorio che comprende il “Gloria” di Viv-aldi e alcuni brani dell’Oratorio di Natale di Bach.

Chiara

Concerto natalizio coro musikè – 17 dicembre

speciale Adolescenti - uscita 18 dicembreDon Cristiano e gli educatori organizzano per gli adolescenti un’uscita a milano per il 18 dicembre. La partenza sarà nel primo pomeriggio e passeremo il resto della gior-nata tra le vetrine, le luci e i colori del Natale. Ulteriori informazioni in Osc. Non mancate!!!

Confessioni Comunitarie

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i . P r o s s i m i . A P P u n t A m e n t i

Festeggiamo insieme l’arrivo del nuovo anno

Continuando la tradizione, anche quest’anno la Parrocchia offre la possibilità di passare le ultime ore dell’anno, insieme, aspettando il 20��.L’invito è rivolto, in particolare, ad adulti e gruppi familiari.

Programma:- ritrovo alle ore �9.45 presso il salone dell’oratorio S. Giacomo- cena- tombolata e giochi con ricchi premi- momento di preghiera comunitario- a mezzanotte, brindisi e auguri di buon anno- canti e balli intorno al falò

iscrizioni, entro e non oltre il 29 dicembre 2010, presso:- Favè Virginia tel. 0�6275656- meda Adolfo tel. 0�627��7�- Giorgetti Laura tel. 0�62�4�228

Quota di partecipazione: € 20,00

Parrocchia san Giacomo

Parrocchia madonna di Fatimamenù

tagliata di bresaola con scaglie di grana e rucola insalata russa - sfogliatine con ripieno a sorpresa

tartine con spuma di prosciuttoper i bambini prosciutto cotto

*lasagne alla bolognese

risotto con taleggio e pere

*scaloppine al limone

duchesse cuore di carciofo - crocchette di patate

*formaggi al taglio

*macedonia con gelato

*frutta secca

*zampone con lenticchie

*panettone e pandoro con crema

*caffè

*selezione di vini della casa - spumanti - acqua naturale e gasata

Gran cenone di san silvestro

La cena si terrà nel salone dell’oratorio madonna di Fatima alle ore 20.00.

Prenotazioni:rivolgersi in oratorio il martedí dalle �6.00 alle �7.�0

Costi: adulti € 25,00 bambini sino ai 10 anni € 20 bambini da 0 a � anni gratis

Il pagamento si effettua al momento della prenotazione

Lotteria a sorpresa

la redazione

augura a tutti

un Sereno Natale

e un Felice Anno Nuovo

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_______Anagrafe parrocchiale (mese di novembre)

Battesimimattia Antonio Tomanin

Matrimoni--

DefuntiBenito Antenucci (a. 75)Gemma Carnio (a. 84)

_______Offerte opere parrocchiali (mese di ottobre)

Offerta domenicale.............................. euro 4.562,00Offerta Amministrazione Sacramenti.. euro �00,00Offerte varie......................................... euro 5.950,00_______UsciteGasolio................................................ euro �.546,00Controllo caldaia................................. euro 9�8,00Nuova caldaia spogliatoi..................... euro 6.457,00Enel..................................................... euro �4�,00Organisti.............................................. euro 220,00

madonna di Fatima

ricordiamo la raccolta tAPPi e LAttine: sabato �8 dicembre, terzo sabato del mese. Gli incaricati passeranno per

le vie del quartiere a ritirare i sacchetti posti all’esterno dei cancelli

dalle ore �4.�0.

_______Anagrafe parrocchiale (al 30 novembre 2010)

Battesimi (dal 1 gennaio al 30 novembre 2010: n. 67) Alexei Caimi Davide Cilfone matteo Cesana

Matrimoni (dal 1 gennaio al 30 novembre 2010: n. 36)--

Defunti (dal 1 gennaio al 30 novembre 2010: n. 78)Carlo mascheroni (a. 80)maria Giacomazzi (a. 92)Giovanna Boso (a. 87)Antonia Giorgetti (a. 88)Vittorio romano (a. 8�)Cesare Cimnaghi (a. 72)Giovanna Tagliabue (a. 86)Gabriele Pizzini (a. 72)Franco Borgonovo (a. 84)

_______Offerte opere parrocchiali (mese di novembre)

Offerte domenicali e festivi................ euro �0.7��,00Offerta Amministrazione Sacramenti.. euro 950,00Offerte varie........................................ euro 6.940,�9_______Entrate devolute ai vari enti

Giornata per il Seminario (�0 Ottobre).. euro 6.5�7,00Giornata missionaria (�� Ottobre)......... euro �.900,00

Visita Pastorale per fondo Famiglia-lavoro............... euro �.2��,�0*

* Versati al Cardinale euro 5.000,00

Santa maria Nascente

n o t i z i A r i . P A r r o C C H i A L i

Domenica insieme

Domenica 19 dicembre ci sarà la tradizionale Domenica insieme. Dopo la S. messa delle ore �� ci troveremo in oratorio per pranzare in com-pagnia. Alle ore �5 il corpo musicale santa Ce-cilia allieterà il pomeriggio con un concerto di musiche natalizie e poi grandi e bambini potran-no divertirsi con una bellissima tombolata. Per il pranzo è necessaria la prenotazione: chi volesse partecipare, lasci qualche giorno prima il nome in oratorio. Non mancate!!!

_______Anagrafe parrocchiale (mese di novembre)

Battesimi (dal 1 gennaio al 30 novembre 2010: n. 25) Giulia Valtolini

Matrimoni (dal 1 gennaio al 30 novembre 2010: n. 6)--

Defunti (dal 1 gennaio al 31 novembre 2010: n. 49)Angelo Tagliabue (a. 8�) maria Da ros ved. Bruttomesso (a. 87) Clelia Curatolo ved. Daniel (a. �00)Giuseppe Villa (a. 7�)_______Offerte opere parrocchiali (mese di novembre)

Offerta domenicale.............................. euro 2.9�6,2�Offerta Amministrazione Sacramenti.. euro �.050,00Offerte varie........................................ euro 9�0,00

_______Mese di dicembre 2010

lunedì ��: ore 17.00: Celebrazione del sacramento della penitenza per i ragazzi/e di prima media a madonna di Fatimamercoledì �5: ore 17.00: Celebrazione del sacramento della penitenza per ragazzi/e di quinta elem. a madonna di Fatimamercoledì �5: ore 21.00: “Celebrazione dell’acqua”, in chiesa, per le famiglie che non hanno ricevuto quest’anno in casa la benedizione nataliziagiovedì �6: ore 21.00: celebrazione penitenziale cittadina per giovani e adolescenti a San Giacomosabato �8: ore 18.30: Celebrazione del sacramento della penitenza per i ragazzi/e di seconda e terza media (preadolescenti) a madonna di Fatima

domenica �9: ore 15.00: Celebrazione comunitaria del S. Battesimo mercoledì 22: ore 21.00: Celebrazione del sacramento della penitenzavenerdì 24: dalle ore 15.00 alle ore 19.00: Celebrazione del sacramento della penitenza ore 20.30: s. messa Vigiliare ore 23.30: Veglia natalizia ore 24.00: s. messa solenne di mezzanotte a seguire brindisi natalizio nel bar dell’oratoriosabato 25: solennità del santo natale (orario festivo S. messe)domenica 26: Festa liturgica di s. stefanovenerdì ��: ore 18.30: s. messa di ringraziamento di fine anno con il canto del “TE DEUm” (non sarà celebrata la S. messa delle ore 20.�0)

_______Mese di gennaio 2011

sabato �: Giornata mondiale per la pace (orario festivo S. messe - la S. messa delle �8.�0 sarà solenne per chiedere il dono della Pace) giovedì 6: epifania di nostro signore (orario festivo S. messe) ore 15.00: funzione religiosa per l’infanzia missionaria, Bacio a Gesù Bambino, tombolata in salone.domenica 9: ore 10.30: S. messa e presentazione delle famiglie che iniziano il percorso dell’iniziazione cristianadomenica �6: ore 15.00: celebrazione comunitaria del s. Battesimo

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San Giacomo

n o t i z i A r i . P A r r o C C H i A L i

La comunità parrocchiale, partecipe del dolore, è vicina a:

Tina Colombo Cairoli, stimata collaboratrice in attività parrocchiali, per la morte della mamma Luigina;

Luisa Tagliabue, apprezzata collaboratrice della cucina del bar dell’oratorio, per la morte del padre Angelo;

martino Tagliabue, stimato membro del Consiglio Pastorale Parrocchiale, per la morte della mamma maria.

______santa maria nascenteUfficio Parrocchialepiazza della Chiesa 9tel / fax: 0�62 �4�425e­mail: [email protected]

orari apertura:lun: �5.00-�7.00mar: �8.00-20.00mer: 9.00-��.00gio: chiusoven: �5.00-�7.00sab: 9.00-��.00dom. e festivi: chiuso______madonna di FatimaUfficio Parrocchialevia madonna di Fatima 5tel: 0�62 70�98cell. don Angelo: �49 84678��

orari di apertura:lun. mer. gio. ven: �6.�0-�8.�0mar. sab. dom. e festivi: chiuso______san GiacomoUfficio Parrocchialevia Cialdini ��8tel: 0�62 7�6�5

orari di apertura:lun: �7.00-�8.�0mar: �7.00-�9.00mer: 9.00-�0.00gio: chiusoven: �7.00-�8.00sab. dom. e festivi: chiuso

______www.parrocchiemeda.it

______Don Gaudenzio CornoParroco

piazza della Chiesa 9tel: 0�62 706�2e­mail: [email protected]______Don Cristiano mauriVicario della Comunità Pastorale

Oratorio maschilepiazza del Lavoratore �tel: 0�62 70688cell: ��8 5629628e­mail: [email protected]______Don Danilo ZanoniVicario della Comunità Pastorale

via Cialdini ��8tel: 0�62 7�6�5e­mail: [email protected]______Don Luigi PedrettiResidente con incarichi pastorali

Santuario Santo Crocifissopiazza Vittorio Venetotel: 0�62 �4�248______Don Ernesto CarreraResidente con incarichi pastorali

via Cialdini �28tel: 0�62 �44924______Don Angelo FossatiVicario Parrocchiale

via madonna di Fatima 5tel: 0�62 70�98cell: �49 84678��______Suore di maria Bambina

via matteotti 2�tel: 0�62 �4729�______scuola Primaria Parrocchiale san Giuseppevia Orsini �5tel: 0�62 704�6 / fax: 0�62 759�[email protected] [email protected]

orari di segreteria:lun. mer. ven: �2.�0-�5.00mar: 8.�0-9.00 / �5.00-�6.�0gio: 8.�0-9.00

G i o r n i F e r i A L i_____ Lunedì 8.00: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo 8.45: madonna di Fatima 20.�0: Santa maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre viene celebrata in Santuario)_____ Martedì 8.00: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo 8.45: madonna di Fatima �8.00: Santa maria Nascente_____ Mercoledì 8.�0: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo 8.45: madonna di Fatima 20.�0: Santa maria Nascente (Santuario)_____ Giovedì 8.00: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo �8.00: Santa maria Nascente 20.45: madonna di Fatima_____ Venerdì 8.00: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo 8.45: madonna di Fatima 20.�0: Santa maria Nascente 20.�0: San Giacomo (sospesa nel mese di agosto)_____ Sabato 8.00: Santa maria Nascente 8.�0: San Giacomo

G i o r n i F e s t i V i_____ Sabato Vigiliare 18.00: madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo_____ Domenica 8.00: santa maria nascente 8.30: San Giacomo 9.00: madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle �0.00) 9.00: santa maria nascente (santuario) 10.00: santa maria nascente 10.30: San Giacomo 11.00: madonna di Fatima (sospesa nei mesi di luglio e agosto) 11.30: Santa Maria Nascente 17.00: madonna di Fatima 18.30: San Giacomo 18.30: Santa Maria Nascente (sospesa nei mesi di luglio e agosto)

orari sante messe

Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in ... copie da centrostampa elleci Meda. Questo numero è stato chiuso in tipografia il ... 2010.

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a la voce della comunità:

e-mail: [email protected]

oppure presso gli uffici parrocchiali

consegna entro il 27 di ogni mese

(indicare nominativo e numero di

telefono per poter essere ricontattati)

Comunità Pastorale Santo Crocifisso – Meda