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"Pace a voi!", con queste parole di Gesù giungo a Voi in occasione della Santa Pasqua con laugurio che la pace del Signore sia realmente in tutti i no- stri cuori. Una pace che si identifica con il bene messianico. Una realtà che biblicamente dice molto di più che non assenza di guerra o di con- flittualità. Non si identifica neppure con uno stato di tranquillità. Pace dice pienezza di ogni positività, pienezza dell'essere, e, in quanto tale, non può procedere che da Dio: suo dono! Più volte Gesù l'aveva promessa ma ora, da Risor- to, la effonde nel cuore dei suoi amici, facendone il segno tangibile della sua presenza. Un dono che sgorga dalla croce, ponte che ricon- giunge il cielo alla terra e si estende ad abbraccia- re l'intera umanità. Sentiamoci partecipi di que- sto abbraccio salvifico per diventare testimoni di quella Pace che parte dal nostro quotidiano saper per-donare. Cerchiamo sempre ciò che ci unisce, mai quello che ci dividediceva San Giovanni XXIII e mai come oggi è necessario trovare questa forza per camminare insieme, a partire dalla no- stra Comunità Parrocchiale, dalla nostra Arcidio- cesi per arrivare al nostro Paese ed al Mondo in- tero. Apriamo gli occhi ed il cuore alle realtà che ci cir- condano ed al bene che esse promuovono: penso a quanti nella nostra Parrocchia ope- rano per il Bene degli Altri, quanti tesori che ci uniscono! Continuiamo su questa strada con la certezza che il Signore risorto mai ci farà mancare i suoi doni più belli. Un antico proverbio dice che lunione fa la forzama la vera unione implica sempre il dialogo ed il perdono, la capacità di confronto che deve sempre tenere presente la vera misericordia, trovandoci, purtroppo e spesso, insensibili ed incapaci di essere gli evan- gelici operatori di pace”. Proprio nei giorni scorsi Papa Francesco ha indetto il Giubileo straordinario da lui defi- nito anno Santo della Misericordia ”: sia per tutti noi un anno di grazia e ci ricordi sempre che sono Beati quelli che perdonano, i misericordiosi. Perché tutti noi siamo un esercito di perdonati! Tutti noi siamo stati perdonati. ”(Papa Francesco). Con queste certezze nel cuore formulo a Tutti Voi il mio augurio per una Santa Pasqua, il Signore risorto ci accompagni benigno nel cammino della nostra vita. don Mimmo LA PAROLA AL PARROCO CASA GAETANO LUCE RESIDENZA PROTETTA PER ANZIANI associazione gaetano luce onlus Via Mogadiscio, 10 16141 Genova APRILE 2015 foglio dinformazione stampato in proprio Anno II n° 3 La Voce di Casa Luce e di Montesignano

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"Pace a voi!", con queste parole di Gesù giungo a Voi in occasione della Santa Pasqua con l’augurio che la pace del Signore sia realmente in tutti i no-stri cuori. Una pace che si identifica con il bene messianico. Una realtà che biblicamente dice molto di più che non assenza di guerra o di con-flittualità. Non si identifica neppure con uno stato di tranquillità. Pace dice pienezza di ogni positività, pienezza dell'essere, e, in quanto tale, non può procedere che da Dio: suo dono! Più volte Gesù l'aveva promessa ma ora, da Risor-to, la effonde nel cuore dei suoi amici, facendone il segno tangibile della sua presenza. Un dono che sgorga dalla croce, ponte che ricon-giunge il cielo alla terra e si estende ad abbraccia-re l'intera umanità. Sentiamoci partecipi di que-sto abbraccio salvifico per diventare testimoni di quella Pace che parte dal nostro quotidiano saper per-donare. “Cerchiamo sempre ciò che ci unisce, mai quello che ci divide” diceva San Giovanni XXIII e mai come oggi è necessario trovare questa forza per camminare insieme, a partire dalla no-stra Comunità Parrocchiale, dalla nostra Arcidio-cesi per arrivare al nostro Paese ed al Mondo in-tero. Apriamo gli occhi ed il cuore alle realtà che ci cir-

condano ed al bene che esse promuovono: penso a quanti nella nostra Parrocchia ope-rano per il Bene degli Altri, quanti tesori che ci uniscono! Continuiamo su questa strada con la certezza che il Signore risorto mai ci farà mancare i suoi doni più belli. Un antico proverbio dice che “l’unione fa la forza” ma la vera unione implica sempre il dialogo ed il perdono, la capacità di confronto che deve sempre tenere presente la vera misericordia, trovandoci, purtroppo e spesso, insensibili ed incapaci di essere gli evan-gelici “operatori di pace”. Proprio nei giorni scorsi Papa Francesco ha indetto il Giubileo straordinario da lui defi-nito “anno Santo della Misericordia ”: sia per tutti noi un anno di grazia e ci ricordi sempre che sono “Beati quelli che perdonano, i misericordiosi. Perché tutti noi siamo un esercito di perdonati! Tutti noi siamo stati perdonati. ”(Papa Francesco). Con queste certezze nel cuore formulo a Tutti Voi il mio augurio per una Santa Pasqua, il Signore risorto ci accompagni benigno nel cammino della nostra vita.

don Mimmo

LA PAROLA AL PARROCO

CASA GAETANO

LUCE

RESIDENZA

PROTETTA

PER

ANZIANI

associazione gaetano luce

onlus

Via Mogadiscio, 10

16141 Genova

APRILE 2015 foglio d ’informazione stampato in proprio Anno II n° 3

La Voce di Casa Luce

e

di Montesignano

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Pagina 2 La voce di Casa Luce

Si potrebbe pensare che il Natale in un ambiente sanitario sia triste e freddo, anestetizzato dalle luci al neon delle uscite di emergenza, palesato solo da un triste e spelacchia-to albero di Natale con addobbi di riciclo. Ma se penso al Natale in Casa Luce l’immagine che mi viene in mente è ben diversa! Gli addobbi Natalizi sono comparsi giorno do-po giorno a invadere ogni angolo delle residenza fino a culminare con l’evento dell’anno, il pranzo di Natale! Un evento memorabile a cui hanno partecipato le famiglie dei nostri Ospiti e le ‘Guest star’ dell’Associazione. Che dire? Un successo! L’attenzione ai particolari, i manicaretti delle nostre cuoche, il servizio ordinato degli operatori ed il super pandolce ha fatto sentire tutti come se fossero a casa.

Ma l’importanza del momento è stata data dalla creazione di una comunità, di una grande famiglia che si scopre e insieme va incon-tro alla gioia della Nascita. L’incontro è sempre bello, ma a Natale è ancora più bello. E’ l’immagine del nostro salone pieno di perso-ne intente a condividere , è sicuramente l’immagine che sarebbe bello avere in mente appena si pensa al Natale in un ambiente co-me quello di una Residenza Sanitaria. Altro che luci al neon. Un grazie a tutti i familiari degli ospiti, al personale e all’Associazione per aver reso possibile l’evento a cui ho avuto il piacere e l’onore di partecipare! ‘The show must go on ’ e Casa Luce continua per la sua strada, ma con un bel ricordo in più ..... Al prossimo Natale!

14 Febbraio, San Valentino. A Casa Luce si festeggia la ”Pentolaccia”!!! Tutto è pronto!! Dal soffitto del grande salone pende un grosso contenitore addobbato con nastri e festoni (si vedrà poi ricolmo di caramelle, cioccolatini e quant’altro), pronto per essere colpito!!! Tutto il salone è in festa!!! Ci sono tavoli imbanditi con torte sala-te, dolci, pizzette, salatini e bevande La musica, gentilmente fornita dai due bravi fisarmonicisti Franco e Pino e il bel canto dal sig. Turi, bambini in maschera completa-

no il quadro. Tutto questo grazie a tutto lo staff di Casa Luce con il suo entusiasmo, riesce a far stare bene i suoi Ospiti dando loro spesso un po’ di felicità ed entusiasmo di vita. È per questo che ci uniamo a loro, per il prossi-mo futuro, dando la nostra disponibilità per altre iniziative!!

INCONTRARCI E’ SEMPRE BELLO Elisa Roncallo

FESTA DELLA PENTOLACCIA Enza Screpis e Franco Vaccani

Lavori a Casa Luce:

1) New look delle Camere dei nostri Ospiti

2) Rifacimento del nostro terrazzo

3) Nuova tenda all’ingresso per riparare dalla

pioggia

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Lucia. Alla mia domanda canonica, che età ha, ironicamente risponde: Sì che ce l’ho. Nata nel 1926 a S. Agata Feltria, un paese a 700 metri di altezza, vicino a S. Marino. Da bambina pascolava le pecore del papà Gigin, di suo padre dice; faceva tutto e face-va niente, lavorava nelle miniere di zolfo, ma lavorava anche la terra e tagliava gli al-beri per i ponteggi della miniera. Lucia quarta di sei (4 femmine e 2 maschi) lavorava sempre, d’estate raccoglieva quello che c’era, patate, fagioli, e d’inverno con la neve alta a cucire dal sarto del paese. I ricordi della guerra, un viavai continuo dei Tede-

schi, brigate nere, partigiani, i mitra piantato nella schiena da un tedesco che in casa sua cercava i partigiani, il rastrellamento che evitò, ma costò la vita a 300 persone. Anche il marito Luigi lavorava in miniera quando si sono conosciuti, lui orfano ospite di parenti. Lei lo ha seguito nei vari spostamenti quando lavorava nelle miniere dell’I-stria, e a Carbonia in Sardegna, poi la chiamata dei fratelli nelle miniere in Belgio. La mamma di Lucia suggerisce però di andare a Genova, dove già abitava una sorella. Il primo lavoro a Genova: lei va in servizio, poi lui, manovale nelle cave della Lanterna, poi diventò provetto salda-tore sulle navi. Da buona romagnola, impastava con mano sapiente i cappelletti, tortelli, tagliatelle per la gioia della famiglia. Luisa. Gli anni non li conto più, sono nata a Bologna nel 1928, perché mio pa-dre lavorava per ISIA Tessuti, gli altri fratelli sono nati a Napoli. Rimane orfana, il padre muore a 39 anni, e la famiglia deve arrangiarsi, lei va com-messa e poi lavora nel famoso Capurro, a De Ferrari. Sposa a 19 anni, nel ’47, Antonio di 5 anni più vecchio, lavorava in parte, si incontra-rono alla mensa aziendale, tanti sacrifici, divertimenti pochi, passeggiate tante, qual-che film di Nazzari all’Augustus, una volta abbiamo visto il varietà, il viaggio di noz-ze? A Voghera, dove era sepolto mio padre. Poi casalinga, col marito che faceva i turni, un’unica figlia, abitavano vicino al Campo Sportivo, non poteva che essere bravissima in cucina, lei nata a Bologna, per accontentare il ma-rito che era un po’ difficile a tavola, amava cambiare, e lei passa con disinvoltura dal fare la cima, lo stoccafisso con acciughe e pinoli, trippa, polpo e seppie, i suoi piatti preferiti .

Maria Carmela. Nata del ’20 a Terlizzi. A dieci anni la mamma la manda a Genova, per aiutare la sorella sposata con 3 figli, faceva il bucato e tutto quello che c’era da fare, a 19 dovrebbe ritornare al suo paese, ma conosce Giuseppe, e a 21 anni si sposa. Lui, genovese, lavora e lavorerà fino all’età di 77 anni al mercato di Piazza S. Elena, un banco di profumi e ninnoli. Lei, casalinga, tira su i 3 figli, ottima cuoca, e ottima mamma come ribadiscono i figli, impastava tutte le domeniche, e non mancavano mai né ragù, fatto a regola d’arte col tempo che ci vuole e il pesto, eccelle nella Pasqualina e altri cibi, accontentando sem-pre il marito. Inizialmente aiutava il marito al mercato, ma poi si è votata ai figli, una grande mamma.

Maria. Non poteva mancare la Maria, sotto quella scorza di burbera mugu-gnona “zeneixe”, nata a Zena come dice lei in Via Bologna (commentando qualche “cose tì vòe savei”) si cela un animo romantico. Chiedo l’età, e la risposta è… “Tei cuiusu”, dicevamo burbera ma si commuove in varie occasioni. Quando sente certe canzoni del repertorio genovese, nelle feste dei compleanni e altri eventi che spes-so animano le giornate degli ospiti della casa balla sempre volentieri, quel suo Bou-ghi-Boughi molto personale, e canta dal suo repertorio “marina-marina”, canzone degli anni ’60, ma il magone sale quando intona la famosa canzone “Mamma” e le lacrime non le permettono di portarla a termine. Maria lavorava nell’INPS, per hobby faceva bellissimi lavori, presine, cappelli con i colori rosso blu cerchiato, a uncinetto. A Casa Luce, nel salone la trovate spesso a colorare, le piace molto, questa è la Maria la mascotte di Ca-sa Luce.

Pagina 3 La voce di Casa Luce

CONOSCIAMO GLI OSPITI DI CASA LUCE

Mauro Pirovano

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Nelle giornate di Giovedì Santo nel pomeriggio e Venerdì Santo tutto il giorno, la nostra Confraternita sarà presente nei locali della Sacrestia della Chiesa di San Giustino per il tradi-zionale appuntamento del rinnovo della ascrizioni, in tale oc-casione gli Incaricati saranno a disposizione per ulteriori infor-mazioni sugli appuntamenti dell’anno (già inviati ad ogni Ascritto a mezzo lettera). Nell’occasione sarà a disposizione il pane benedetto. Con l’occasione ricordiamo che quest’anno si celebra il 540° anniversario della fondazione della nostra Con-fraternita che risale al 7 settembre 1475. In tale occasione sono previste diverse iniziative per ricordare questo importante tra-guardo. Venerdì 25 settembre alle ore 20,30 nella Chiesa di San Michele il consueto appuntamento “culturale”. Tra le iniziative allo studio, la probabile pubblicazione di un testo storico foto-

grafico inerente a questo nostro secolare cammino. Il Consiglio coglie l’occasione per augurare una Santa Pasqua ai Confratelli e Consorelle, agli Ospiti e

alle Maestranze di Casa Luce ed ai Parrocchiani tutti.

La voce di Casa Luce Pagina 4

NOTIZIE E AUGURI PASQUALI

Paolo Giacomini ed il Consiglio della Confraternita

Un ricordo nella preghiera

di suffragio per il nostri

Ospiti Celide Superchi

e

Domenico Ponta

Ringraziamo per le donazioni elargite:

Katerina Papalia Peiffer, Marco Del Grande, Matilde Favero, Maria Piastra, Angela Menzano,

Giacomo Ballestrino, Michele De Iulio, Stefano Cecchinelli, Luisa e Mario Gigliotti,

Confraternita del S.S. Sacramento di Montesignano e Santa Maria di Terpi.

Il Presidente dell’ Associazione Gaetano Luce ONLUS, Comm. Mario Gigliotti, a nome del Consiglio Direttivo,

formula a Tutti i più fervidi auguri per una Santa Pasqua di Risurrezione.

DACCI IL “5” PER MILLE! Abbiamo bisogno di Voi per continuare la nostra opera. Per destinare i fondi all’ Associazione Gaetano Luce ONLUS

il numero di codice fiscale da indicare è: 95059330100

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