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Progetto di convenzione Laboratorio di pittura RISVEGLIARE LA TRACCIA SOPITA Una esperienza di espressione Daniele Donati Consulente grafologo, educatore e rieducatore della scrittura, Praticien Via Metauro n.11 – c.a.p. 47841 Cattolica (RN) C.f. DNTDNL78H01H294K P. iva 04058800402 e-mail: [email protected] tel +39 3923622180

Laboratorio di Pittura Espressiva

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Page 1: Laboratorio di Pittura Espressiva

Progetto di convenzione

Laboratorio di pitturaRISVEGLIARE LA TRACCIA SOPITA

Una esperienza di espressione

Daniele DonatiConsulente grafologo, educatore e rieducatore della scrittura, Praticien

Via Metauro n.11 – c.a.p. 47841 Cattolica (RN)C.f. DNTDNL78H01H294K P. iva 04058800402

e-mail: [email protected] tel +39 3923622180

Page 2: Laboratorio di Pittura Espressiva

INDICE

L'ATELIER DI PITTURA DI ARNO STERN: IL CLOSLIEU 3

INTRODUZIONE 4

ORGANIZZARE IL CLOSLIEU 5 Cosa è messo a disposizione dall'Istituto

Cosa è messo a disposizione dal Progetto

DIPINGERE NEL CLOSLIEU 10

I significati dell'attività

Dare forma alle proprie visioni

La Formulazione

SEMIOLOGIA DELL'ESPRESSIONE 13

Le Figure Primarie

Gli Oggetti-Immagine Le Figure Essenziali

I PRINCIPI 16

Evoluzione

Simultaneità

Reiterazione

LA TRACCIA: UN PATRIMONIO GRAFICO NATURALE E COMUNE 22

IL GIOCO DEL DIPINGERE 24

L'ATTIVITÀ DI RICERCA DI ARNO STERN (Allegato) 26

BIBLIOGRAFIA 31

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Page 3: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

IL CLOSLIEU

Un luogo inusuale, isolato dalle abitudini cognitive e

percettive, protetto da interferenze ed ingerenze esterne. Si

dipinge sulle pareti, in piedi, in ginocchio, seduti, su di una

predella. Non si dipinge per raffigurare, rappresentare, per un

osservatore da compiacere o stimolare; si dipinge per giocare.

Attraverso questo gioco, a cui libertà e rigore, insieme,

consegnano i tratti del ludiforme, si realizza un processo di

ripetizioni e di concentrazione che produce tracce grafiche

spontanee e permanenti. Questo processo è chiamato

Formulazione. L'atelier si chiama Closlieu, uno spazio senza

uno sguardo verso l'esterno.

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Page 4: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

INTRODUZIONE

Lo spazio, i materiali, le regole, il Praticien, il gruppo; cinque

elementi, indispensabili, attraverso cui si realizza il processo

della Formulazione. Ogni elemento possiede una specifica

ragion d'essere. Lo spazio accoglie il novizio, lo libera dalle

tradizionali inferenze comunicative legate alle attività

artistiche; protegge i suoi dipinti, tracce tanto più intime

quanto meno pensate per la fruizione altrui.

I materiali presenti, colori, pennelli, fogli di carta, lo spazio

stesso, sono gli strumenti attraverso cui interpellare gli unici

referenti in gioco: la memoria e la fantasia. Le regole, poche

e rigorose, conferiscono una particolare dignità al gioco,

giocato singolarmente ma in mezzo ad altre persone. Il

Praticien, il servitore del gioco del dipingere, è lo strumento

più potente dell'atelier. Non insegna, non effettua richieste,

non impartisce ordini, non giudica il lavoro effettuato: serve

chi dipinge, fornendo ciò di cui ha bisogno nel momento in

cui ne ha bisogno. Il gruppo che dipinge instaura rapporti di

collaborazione e rispetto, impara il valore fondamentale

dell'utilizzo di mezzi comuni a tutti.

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Page 5: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

ORGANIZZARE IL CLOSLIEU

Cosa è messo a disposizione dall'Ente

Una stanza di dimensioni 4 mt x 5,5 mt x 3 mt senza finestre.

Accesso ad un bagno.

Corrente elettrica.

La stanza che ospita il Closlieu deve essere adibita a tale

scopo, dunque garantire una disponibilità continuativa.

L'allestimento tipico non può essere montato ad hoc e

smontato al termine di ogni seduta. É preferibile una stanza

regolare, priva di sporgenze e finestre – se presenti sarebbero

comunque ricoperte dal rivestimento murale – dotata di

corrente elettrica per l'illuminazione.

L'accesso ad un bagno facilita le operazioni di pulizia delle

mani e degli strumenti, pennelli, scodellini dei colori.

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Page 6: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Cosa è messo a disposizione dal Progetto

I colori a tempera.

Diciotto colori a tempera (bianco, rosa, viola, azzurro, grigio, blu

oltremare, verde scuro, verde chiaro, giallo-verde, giallo, ocra, beige, arancio,

rosso cinabro, rosso carminio, marrone chiaro, marrone scuro, nero) naturali, a

pigmenti privi di metalli pesanti secondo la normativa

europea CE EN 71. Colori particolari, densi, atossici, ad alta

pigmentazione.

Vasetti da 500 cc.

I pennelli. Tre per ogni colore (due uguali di medie

dimensioni ed uno più grande) di ottima fattura per

raccogliere e trattenere una buona quantità di colore.

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Page 7: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La carta da disegno.

Tipo offset, 50x70, 120 gr.

Le puntine.

Fissano i fogli alle pareti, sono lunghe 10 mm.

La tavolozza dei colori.

Posta al centro della stanza, è lunga due metri, larga venti

centimetri ed alta settanta.

A questa altezza si trova un piano contenente due file di fori

rotondi, ospitanti i bicchieri dell'acqua e gli scodellini del

colore, uno di fronte all'altro.

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Page 8: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Fra ogni coppia bicchiere-scodellino, il supporto dei pennelli.

Tra i due montanti della struttura un ripiano per i barattoli del

colore.

L'allestimento.

Il rivestimento murale è composto di pannelli isolanti in

pastalegno tenera, avvolti da robusta carta da pacco. Il

rivestimento viene inchiodato od avvitato alle pareti, evitando

un intervento murario permanente.

Le pareti all'inizio

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Page 9: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Le pareti dopo anni di tracce

L'illuminazione.

Quattro unità con paralume, ognuna con due tubi paralleli

(26 mm Ø, 150 cm di lunghezza, 58Watt) capaci di riprodurre

l'intero spettro solare. Collocati a tre metri d'altezza,

posizionati e distanziati in modo tale da non creare ombre né

produrre fastidiosi riflessi sul foglio.

Un armadio.

Per custodire i dipinti finiti e da finire, la carta da disegno,

scodellini e pennelli ausiliari per la preparazione di misture

non presenti nella scala cromatica della tavolozza.

Supporti per dipingere.

Una sedia (raramente utilizzata), predelle di diversa altezza,

una scala, alcuni cuscini e piccoli materassi.

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Page 10: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

DIPINGERE NEL CLOSLIEU

I significati dell'attività

Due sono i significati fondamentali che il progetto assume

mediante questa attività. Intimamente connessi e ricorsivi,

possono essere così sintetizzati: liberare l'espressione da

modalità comunicative, rendere disponibile ed operativo un

patrimonio grafico naturale e comune.

Dare forma alle proprie visioni

Per comprendere come possa una attività di tipo espressivo

spogliarsi di connotati comunicativi utilizziamo alcuni

riferimenti linguistici classici. R. Jakobson sintetizza gli

elementi dell'agire comunicativo, attribuendo ad ognuno una

specifica funzione all'interno di un sistema compiuto.

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Page 11: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La possibilità che una funzione del circuito comunicativo si

attivi si riduce nel tempo fino ad annullarsi, dacché i

partecipanti, presto o tardi, comprendono che il proprio

operato non è soggetto a giudizio e come tale non può essere

diretto verso un destinatario. Nel contesto del Closlieu viene

meno, con la pratica, l'emittente. Non si dipinge per

rappresentare, le forme pittoriche perdono l'intento figurativo.

Eliminare l'emittenza è l'esito di un processo, non un dato che

si assume la prima volta che si impugna il pennello.

Con P. Watzlawick estendiamo i confini dell'agire

comunicativo al comportamento generico, introduciamo la

variabile assenza di intenzionalità. In questo modo

riformuliamo il problema dell'emittenza calibrandolo sulla

persistenza della ricezione. Qualsiasi comportamento può

essere oggetto di attenzione e stimolare l'interpretazione di

chi osserva. A partire dal rapporto che si instaura con il

Praticien, i partecipanti si liberano dello sguardo e della

presenza interpretativa altrui, nella misura in cui, in prima

persona, smettono di essere riceventi. La stazione eretta priva

di movimenti non comunica nulla se chi ci sta intorno non se

ne occupa. É sufficiente lavorare, indirettamente, sui due

elementi emittenza/ricezione perché si instauri una

comunicazione intrapersonale che disvela un codice di cui il

Praticien è attento e silente osservatore.

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Page 12: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

È necessario liberare il gesto da inferenze comunicative

perché possa esprimersi un intimo messaggio che rimbalza

fra il disegno e chi lo produce. Le forme perdono la

codificazione riconosciuta ed accettata fuori dal Closlieu,

diventano prodotti reali di visioni intime che provocano

piacere. L'attività nel Closlieu prosegue il suo cammino

tipico quando dipingere provoca piacere. Un segno di tale

stato è il ripetersi delle forme, il loro pullulare, il loro

articolarsi, l'evoluzione in strutture più complesse in cui la

forma di base permane. Evoluzione grafo-pittorica che

avviene spontaneamente.

La Formulazione

È una manifestazione

grafo-pittorica articolata su più

livelli, che produce Tracciati ed

Oggetti-Immagine. I primi hanno

natura e corso impulsivi,

emotivo-affettivi; i secondi sono

connotati da ragione, frutto del

confronto fra la realtà

circostante, coi suoi oggetti,

persone, eventi e la propria

abilità pittorico-rappresentativa.

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Page 13: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La Formulazione si realizza anche nell'adulto, ma è nel

bambino che passa attraverso le sue tappe tipiche, quelle delle

Figure Primarie, degli Oggetti-immagine e delle Figure

Essenziali. (L'immagine precedente mostra un esempio di

ciascuna fase in persone diverse)

SEMIOLOGIA DELL'ESPRESSIONE

Riportiamo uno schema ridotto delle tracce tipiche che la

Formulazione produce. Saranno presentati alcuni esempi

concreti.

Alcune Figure Primarie

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L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Figure Primarie

Oggetti Immagine

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L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Le Figure Essenziali

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Page 16: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

I PRINCIPI

Evoluzione

Evoluzione delle forme

Le prime tracce infantili,

spontanee, esplorative, maturano

nell'impulso di “conquistare”

l'ambiente circostante, nella

scoperta sorprendente di modificarlo lasciandovi un residuo

di sé; una traccia confusa, convulsa, spastica, riduttivamente

definita, una volta riprodotta sul foglio, scarabocchio.

Con l'esercizio le abilità motorie

migliorano, il gesto rallenta e

diviene più controllato. La gesticolazione assume, via via, i

caratteri di gesto; dalla traccia confusa emergono tratti dotati

di concisione, con un inizio ed una fine.

La tappa successiva, fondamentale,

segna il raccordo dei due punti del

tracciato. Nasce una o? Nasce un

cerchio? Nasce una forma, dal corso curvo, in cui inizio e

fine del tracciato sono uniti. La prima Figura Primaria.

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Page 17: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Evoluzione delle fasi

Una importante transizione si ha quando il bambino nota

somiglianze fra le Figure Primarie e gli oggetti del suo

ambiente. La ragione prende il controllo del gesto, che

diviene figurativo, il bambino produce gli Oggetti-Immagine

(casa, personaggio, sole, fiore, animale, ecc., dodici in totale).

Fase importante, poiché il desiderio di rappresentare è forte.

Allora si mette in scena una immagine di movimento, un

avvenimento vissuto, si descrivono oggetti enumerandone gli

elementi, si rappresenta ciò che avviene in contesti famialiari

ed usuali.

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Page 18: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Solitamente è in questa fase che si insegna al bambino a

disegnare. Se non lo si facesse si consentirebbe di mettere in

scena le sue esperienze significative attraverso il repertorio di

Oggetti-immagine di cui dispone, un repertorio ridotto, certo,

ma che, come un codice linguistico, può essere ricombinato e

così riprodurre infiniti scenari.

Lo sviluppo cognitivo e fine-motorio porta con sé la

possibilità di riprodurre e rappresentare la realtà con

accresciuto realismo. Diventano operativi i concetti di

dettaglio, proporzione, imitazione; è una fase a predominanza

intellettuale, in cui gli Oggetti-Immagine perdono i loro tratti

tipici. La pratica nel Closlieu concede tempo ad ogni

manifestazione, così che ognuno possa portare il proprio

mettere in scena la realtà alla sua forma compiuta e perfetta;

così che si possa, autonomamente, in seguito superare gli

irrigidimenti razionali della figurazione.

Ora la Formulazione può entrare nella sua terza fase, quella

delle Figure Essenziali, in cui l'attività riprende il suo corso

spontaneo, non ragionato ed attraverso cui la traccia recupera

la sua naturalezza. In questa fase Forma e Spazio si

incontrano, dialogano insieme all'interno del Tracciato

colorato, il quale assume un carattere fondamentale, il Ritmo.

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Page 19: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La simultaneità

Lo sviluppo della traccia avviene per piani che si

sovrappongono, in un ordine evolutivo non selettivo. Due

gesticolazioni impulsive sono il punto di partenza.

Giruli Punctili

Come dai Giruli emerge la Figura Rotonda, dai Punctili

prima, allungando il punto d'impatto, si sperimentano linee

parallele e poi, con parziale sicurezza, controllo e concisione,

il tratto diritto.

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Page 20: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Due istanze forti giocano fra loro: la curvilineità e la linearità,

che si sviluppa come resistenza alla originaria tendenza al

tratto curvo. Con le capacità di interruzione e raccordo del

tratto, la traccia evolve.

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Page 21: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La simultaneità riguarda anche la successione delle fasi;

esprimere gli Oggetti-immagine non implica un abbandono

delle tracce delle Figure Primarie. Tracciati ed

Oggetti-immagine si sovrappongono; i primi confluiscono nei

secondi, ne

determinano la

forma, come

nel caso del

triangolo,

Figura

Primaria ed

Oggetto-immagine, che è contenuto nella casa, nel

personaggio, nell'albero. Nel dipinto sopra, una figura

primaria costituisce la chioma degli alberi.

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Page 22: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

La reiterazione

Reiterazione ed evoluzione sono complementari. É Proprio

ripetendo le stesse figure che il bambino le matura; ed è

questo che gli permetterà, al momento propizio, d'andare

verso una figura più evoluta, di passare dalla Figura Rotonda

al Quadrato, dalla Goccia al Triangolo. (Stern A., p. 58, Dal

disegno infantile alla semiologia dell'espressione, v. bibl.)

Il Closlieu è il luogo della permanenza.

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Page 23: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

LA TRACCIA:

UN PATRIMONIO GRAFICO NATURALE E COMUNE

Ciò che si produce nel Closlieu, quanto di visibile e

riconoscibile, è quanto ognuno acquisisce lungo il normale

cammino scolastico ed educativo. Ciò può essere detto per le

Figure Primarie che, di fatto, altro non sono che cerchi,

quadrati, linee rette, linee perpendicolari, triangoli …; oggetti

del nostro sapere, a cui associamo concetti matematici e

linguistici. Lo stesso vale per gli Oggetti-immagine, ossia gli

strumenti di una rappresentazione grafica che tutti, ciascuno

con modalità e temi diversi, mettono in pratica nel disegno.

Una differenza metodologica ed una sostanziale, tuttavia,

devono essere colte. Differenza significativa la prima, dato

che quelle forme del quotidiano didattico-educativo vengono

trovate, non presentate; vengono ripetute e così acquisite per

curiosità ed intimo piacere, non perché oggetto di una

esercitazione eterodiretta né come esito di attività che genera

stress psico-fisico. Dipingere nel Closlieu ripristina un

percorso interrotto, crea continuità con quella fase esplorativa

in cui il bambino veniva lasciato libero di tracciare perché

troppo piccolo per essere istruito e corretto. Torna libero di

tracciare innumerevoli volte la stessa forma o di deformarla

senza suscitare clamori.

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Page 24: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali non può sfuggire il

percorso di comprensione che si intraprende quando oggetto

d'esperienza siano simboli privi di significato da giustificare.

Usiamo concretamente l'esempio dell'insegnamento della

scrittura, che è un sistema codificato e convenzionale di segni

che veicolano significati. Durante il periodo di

apprendimento il metodo più idoneo è quello che permette un

armonico progresso delle esperienze senso-motorie – la

costruzione grafica dell'alfabeto – e della esperienza

cognitiva – l'accordo sulla convenzione –. Ed è proprio

quest'ultima, anche nei casi in cui lo sviluppo psico-motorio

sia adeguato, a rimanere confinata in un ambito problematico

ed oscuro; a partire dalla difficoltà di far comprendere al

discente il legame fra una struttura simbolica ed il significato

che veicola. Legame che non può essere spiegato; può solo

essere accettato. La pratica nel Closlieu si concentra su forme

il cui significato è negoziato e rinegoziato continuamente da

chi le produce. In questo percorso, di pari passo con la

maturazione motoria, si sperimenta la polifunzionalità

semantica del tracciato. Scoperte le forme, acquisite le

prassie necessarie alla loro costruzione, si gioca a

ricombinarle, secondo il proprio gusto ed all'insegna del

piacere. Le forme diventano medium potenti, si scoprono tali,

si utilizzano come tali. É un gioco che prepara

all'acquisizione eterodiretta di significati. 24

Page 25: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

IL GIOCO DEL DIPINGERE

Dipingere nel Closlieu è un gioco. Avviene senza

competizione, senza antagonismo. Non esiste un regime di

concorrenza. L'attività del singolo non è compiuta a

detrimento delle possibilità altrui. Ognuno è libero di giocare

con le proprie immagini senza condizioni. Non si gioca per

un fine, per conseguire un risultato, per affermare una

posizione, una abilità, un talento. É un gioco in cui tutti i

partecipanti possono trovare un posto confortevole, di agio,

divertimento, soddisfazione. Non si vince né si perde; se il

piacere di dipingere è una vittoria, questa non può che essere

sui generis, poiché non necessita di una sconfitta che la

riconosca.

Si gioca con dei beni comuni. I pennelli vengono impugnati

al centro, tenuti con una pinza a tre dita, intinti leggermente

prima nell'acqua poi nel colore ed utilizzati con mano

parallela al foglio. Si ripongono in un solo modo, così che

ognuno li ritrovi sempre nella stessa posizione, senza

risciacquarli. Queste sono le regole. Non c'è un garante, un

arbitro. Il Praticien è un servitore, si assicura che tutti

possano giocare senza ostacoli, che nessuno sia distratto

dall'impulso creativo. Se dipingere la parte alta del foglio

diventa scomodo, il Praticien consegna una predella e la

rimuove quando non è più necessaria.

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Page 26: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Se la scala cromatica della tavolozza non è sufficiente,

prepara una mistura apposita per chi la richiede. Se una

puntina impedisce la pittura – non si dipinge sulle puntine – il

Praticien viene chiamato per rimuoverla. Fra Praticien e chi

dipinge si instaura un rapporto strumentale. Ma tale rapporto

ha un aspetto funzionale rilevante. Facciamo un esempio. La

puntina è lo strumento più prossimo al dipinto. Chi dipinge

può chiamare il Praticien più e più volte per la rimozione

delle puntine – solo lui può farlo – lasciandolo in questo

modo avvicinare al suo lavoro. Questo “dialogo” frequente

intorno alla puntina sostituisce quello che si creerebbe

inevitabilmente intorno al dipinto.

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Page 27: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Allegato - L'ATTIVITÀ DI RICERCA DI ARNO STERN

Arno Stern ha osservato la Traccia e la sua Formulazione per

circa settant'anni. La ricerca lo ha spinto oltre le mura del

Closlieu (1967-1972).

Afghanistan

Page 28: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Perù

Ande Foresta vergine

Mauritania

Page 29: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Niger

Niger (Fulani)

Guatemala

Page 30: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Etiopia

Nuova Guinea

Messico

Page 31: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

BIBLIOGRAFIA

JAKOBSON R., (1966) Linguistica e poetica, in Saggi di linguistica generale, Milano, Feltrinelli.

STERN A., (1995) I bambini senza età, Milano, Luni Editrice

STERN A., (2000) Closlieu: il chiostro dei colori, Bergamo, Moretti & Vitali.

STERN A., (2001) Homo vulcanus. Il Closlieu e il rivelarsi dell'espressione, Roma, Edizioni Scientifiche Ma.Gi.

STERN A., (2003) Dal disegno infantile alla semiologia dell'espressione. Iniziazione ad un altro sguardo sulla traccia, Roma, Armando Editore.

STERN A., LINDBERGH P., (2006) Felice come un bambino che dipinge, Roma, Armando Editore.

STERN A., (2013) Il gioco del dipingere, Milano, Edizioni Uroboros.

WATZLAWICK P. et alii, (1971) Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma.

WERNER H., KAPLAN B., (1989) La formazione del simbolo, Milano, Raffaello Cortina Editore.

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Page 32: Laboratorio di Pittura Espressiva

L' ATELIER DI PITTURA IDEATO DA ARNO STERN

Utilizzo di foto ed immagini autorizzato da A. Stern.Il progetto è stato visionato ed approvato da Arno Stern il13/10/2013, a Mendrisio, Svizzera, in occasione del corso diformazione alla pratica del Praticien, tenuto presso la ScuolaCantonale Operatori Sociali (SCOS).