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con il sostegno di cofinanziato da schede didattiche laboratorio STORICO ARCHITETTONICO

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con il sostegno di co�nanziato da

schede didattiche

laboratorio

STORICOARCHITETTONICO

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L'area del Parco Dora nel tempo

Il passato remoto: dalle origini al 1849

I Taurini furono i primi abitanti della città di Torino.

La loro presenza è documentata a partire dal III-II secolo a.C.

Probabilmente all'epoca dei Taurini l'area del Parco Dora non

era abitata. I Taurini infatti occupavano una zona collinare più a

Sud-Est, alla confluenza tra il Po e la Dora, l'attuale

Vanchiglietta. L'area era boschiva ed incolta fino al 1460 circa.

In tutta l'area che dalla Dora di estende fino al C.so Grosseto

ancora fino al 1849 si trovavano solo poche cascine sparse,

campi coltivati e boschi.

Il passato prossimo: dal 1850 al 2010

Nel 1850 si costruì il primo tratto della ferrovia Torino-Novara

e nel 1865 il primo tratto della Torino-Ciriè-Lanzo. Nel 1869 si

aprì un canale per servire la zona di energia idro-elettrica.

L'area pianeggiante compresa tra le due ferrovie ed il fiume

Dora, attraversata dal canale, divenne luogo favorevole per i

nuovi insediamenti industriali. Nel 1869 i fratelli Galoppo

costruirono un opificio tessile. Nel 1882 la fabbrica Galoppo

fallì e venne comprata prima dalla Società Alta Italia

(costruzioni ferrovie e treni) e poi dalle Officine Savigliano. Da

quel momento e per circa 100 anni l'area fu occupata da

grandi fabbriche: oltre alle officine Savigliano, sorsero infatti le

Ferriere Fiat e la fabbrica di pneumatici Michelin. Negli anni

'70 del secolo scorso si costruì una strada sopraelevata perchè

il traffico cittadino potesse scavalcare velocemente l'area.

Dall'alto si vedevano un brulicare di ciminiere, torri

evaporative, tettoie ed impianti industriali. Nel decennio

successivo, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, vi fu una

grande crisi economica. Alcune industrie trasferirono la loro

attività altrove e vennero abbandonate.

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 1

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Incolla qui dentro gli elementi del tempo remoto(v. scheda 2)

Incolla qui dentro gli elementi del passato prossimo(v. scheda 2)

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Il presente: 2010 - 2015

A partire dal 2011 gran parte dell'area un tempo occupata

dalle fabbriche è stata trasformata a Parco. Il Parco Dora è la

seconda area verde più grande della città di Torino, circa

456.000 mq, come 55 campi di calcio. Le vecchie fabbriche

sono state smantellate e trasformate in giardini di rose o

aree gioco, e sono area privilegiata a Torino per

l'espressione di Street Art. Tutt'intorno al Parco sono state

costruite gallerie commerciali e case a torre, sviluppando in

altezza le abitazioni e lasciando lo spazio verde al centro. Ad

Est è stato costruito l'EnvironmentPark (centro per le

ricerche ambientali), ad Ovest il complesso diocesano del

Santo Volto. Alcuni elementi del tempo passato sono stati

però conservati e riusati. Sotto alla tettoia dove venivano

“strippati” i lingotti di metallo ci sono adesso le rampe per

gli skaters e i campi per giocare con la palla. Il Monumento

agli Skaters è un poco più in là. Una lunga serie di pilastri

regge una passerella aerea. Il vecchio “muro del parco

rottami” accoglie opere di writers. E le vecchie fabbriche

hanno dato il nome ai 5 lotti in cui è diviso il Parco: Mortara,

Vitali, Valdocco, Michelin, Ingest..

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 1

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Incolla qui dentro gli elementi del presente(v. scheda 2)

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Il futuro

Scrivi tu come immagini il futuro dell'area e disegna nel riquadro a lato alcuni elementi che secondo te si potrebbero

aggiungere:

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ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 1

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GLOSSARIO

Le parole nuove

Boschivo aggettivo = di bosco (aggettivo determinativo di bosco); fiore boschivo o di boscoRicco di boschi, piantato a boschi: terreno boschivo.

Incolto aggettivo = Luogo o terreno non coltivato (anche come sostantivo maschile : è una pianta che cresce negli incolti); selvatico(spec. di piante lasciate crescere senza alcuna cura).

Opificio sostantivo maschile = Stabilimento industriale; fabbrica.[dal lat. opificium (che aveva solo sign. astratto: «fattura di un'opera, di un lavoro»), comp. di opus opĕris «opera» e -ficium «-ficio»]

Brulicare verbo intransitivo = Muoversi confusamente in qua e in là, detto specialmente d’insettiPer estensione anche di persone. Spesso riferito anche al luogo su cui si muove e agita una moltitudine d’insetti, di persone, ecc.: la piazza brulicava di gente; carogna brulicante di vermi. Agitarsi facendo rumore o brusìo. In senso figurato: Pullulare, germogliare, di pensieri, idee e simili

Smantellare verbo transitivo = Demolire, abbattere costruzioni in muratura, (specialmente di opere militari).Per estensione Rendere non più operativo un impianto, un complesso, ecc., rimuovendone o distruggendone attrezzature e macchinari; mettere in disarmo (smantellare una fabbrica o un ufficio).In senso figurato Dimostrare la falsità o l'infondatezza di una tesi; confutare, smontare (smantellare le argomentazioni dell'avversario).Deriva da mantello, con s- sottrattivo, sec. XVI.

Strippaggio sostantivo maschile = adattamento in italiano dall'inglese stripping: Termine gergale qui usato per indicare una particolare operazione di “strappo” del lingotto metallico dal suo stampo.

Skater sostantivo maschile (femminile invariato, pl. skaters) = termine inglese, equivale all'italiano “pattinatore”, ma usato anche per individuare chi va su skate-board (trad. “tavola da skate”)

Writer sostantivo maschile (femminile invariato, pl. writers) = termine inglese, letteralmente traducibile come “scrittore”, ma in italiano usato per individuare il “graffitista” cioè chi esegue graffiti su muri o altre superfici pubbliche.

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 1

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Parco Dora: elementi del passato e del presente

La ciminiera Le ferrovie ed i treni Le fabbriche

La torre evaporativa La tettoia ed i lingotti Le “ganasce”

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 2

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Ogni fabbrica ne aveva almeno una. Serviva per smaltire i fumi. Venivano realizzate in mattoni. Hanno forma circolare in pianta ed in genere sono altissime.Una vecchia ciminiera è stata trasformata in campanile e si trova vicino alla chiesa del Santo Volto.

Non tutte le fabbriche avevano una torre evaporativa, solo quelle che per il loro ciclo produttivo dovevano raffreddare dell'acqua per poterla riutilizzare. Sono torri a base circolare e dalla forma caratteristica. La vecchia torre evaporativa della fabbrica di pneumatici Michelin è stata conservata. Fu costruita tra il 1940 ed il 1950. Ha un diametro alla base di circa 21 m ed è alta circa 30 m. Anche i cilindri in cemento nel lotto Vitali, ora dipinti come se fossero dei “cappelli a tuba”, sono delle torri evaporative.

Le “ganasce” contengono gli impianti industriali di

filtraggio per depurare l'aria prima di immetterla in

atmosfera. Si trovano sempre sulle coperture degli

stabilimenti industriali, soprattutto quelli che hanno al loro interno lavorazioni ad

alte temperature e con formazione di polveri.

Quelle sulla copertura della tettoia sono state conservate

e tuttora visibili.

Oggi la loro presenza è solo intuibile. I treni corrono interrati lungo il corso Principe Oddone, a Est del Parco. In passato vi erano dei binari che consentivano di deviare i treni merci dalla linea storica all'interno dell'area per portare i rottami di ferro da trasformare.

La tettoia di strippaggio è chiamata così perchè in quel luogo avveniva lo “strippaggio” dei lingotti metallici grezzi, ovvero la rimozione del lingotto dal suo stampo. I rottami di acciaio erano stati in precedenza fusi negli altiforni ed il metallo liquido era stato colato nelle forme. Una volta raffreddato diventava solido e poteva essere “strippato” dalla forma.

Una buona parte dell'area del Parco era coperta da edifici

destinati alla produzione delle lamiere di acciaio e alla loro

lavorazione. Avevano sede in questa zona le Acciaierie della

FIAT, composte da più capannoni, le Officine

Savigliano, la Michelin .

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Parco Dora: elementi del passato e del presente

Il vecchio ponte Amedeo IX La ex sopraelevata I pilastri

Il fiume Dora Le cascine Il bosco

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 2

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Il vecchio ponte, ora pedonale, collega via Livorno con via Orvieto, scavalcando il fiume Dora. La sua costruzione fu decisa nel 1910 dal Comune per collegare la borgata Valdocco con la nuova borgata Vittoria e tutta l'area industriale che si stava sviluppando a Nord del fiume.

Il fiume Dora è sempre stato lì.Non esattamente sempre con lo stesso tracciato, perchè un fiume scorrendo erode le sponde spostandosi di un poco ogni anno. In occasione di alluvioni poi può cambiare anche di molto la posizione del suo “letto”. Ma a volte può essere l'opera umana a cambiare il corso del fiume. In questa zona è successo intorno al 1485-1490, quando il proprietario delle cascine “Bianchina” e “Scaravella”, per difendere i propri terreni dell'erosione del fiume, fece realizzare una nuova ansa a Ovest.

Prima che l'uomo occupasse quest'area con le cascine ed

i campi coltivati, tutta la zona era probabilmente un

fitto bosco incolto.Il toponimo “boscaglia” si trova ancora applicato ad

una cascina, collocata molto più a Nord, tra via Reiss

Romoli e la Stura.Ultima cascina rimasta

ancora funzionante posta al limite della città.

Inaugurata nei primi anni Settanta del Novecento per migliorare il traffico cittadino di collegamento est-ovest superando la ferrovia Torino-Milano e la Stazione Dora, la sopraelevata viene abbattuta a partire dal 2005 in concomitanza con la realizzazione del Passante Ferroviario.

La più antica si chiamava “Bianchina” ed è documentata dall'inizio del sec. XIII. A fianco sorse dalla metà del 1400 la “Scaravella”. Estendevano i loro campi nella zona denominata “pianoalto” della Dora, a Nord del lotto Vitali. Entrambi gli edifici furono distrutti intorno al 1935. Si sarebbero trovati nei pressi dell'incrocio tra le attuali via Verolengo e via Assisi, dove è ancora visibile un'edicola votiva.

I pilastri in acciaio alti oltre 30 m sono ciò che resta oggi di un primo

capannone industriale dentro il quale i rottami di ferro entravano

trasportati da carrelli. I rottami venivano poi innalzati fino alla quota dell'attuale passerella e

“versati” dentro i forni per essere fusi e trasformati in lingotti

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Parco Dora: elementi del passato e del presente

I giardini di rose Il ponte nuovo Le case-torri

La passerella Il monumento allo skater I campi coltivati

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 2

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Al progetto del Parco ha dato il suo contributo il paesaggista tedesco Peter Latz. Il progetto è stato realizzato per lotti a partire dal 2008. Non tutto è concluso e, come è tipico delle aree verdi, alcune cose saranno modificate nel tempo. I piccoli giardini di rose, costruiti nell'area Vitali, però fioriscono già.

L'area del Parco Dora è attraversata lungo l'asse Est-Ovest da una passerella sopraelevata. Il percorso parte dal terrazzo retrostante le case su via Orvieto, passa a lato della tettoia di strippaggio sostenuto da pilastri in acciaio e blocchi scala in cemento (un tempo sede di centraline elettriche). Prosegue scavalcando via Borgaro, fiancheggiando la chiesa del Santo Volto e finisce al centro dell'area Ingest.

Il nuovo ponte sulla Dora di via Livorno è stato inaugurato nel luglio 2011, ma non ha ancora un nome ufficiale. Da qualcuno è stato intitolato a Mauro Rostagno (giornalista ucciso dalla mafia nel 1988). La grande struttura a V è un segno costruttivo importante, all'interno di un contesto in grande trasformazione.

Il monumento è stato realizzato dai progettisti dello skatepark CTRLZ e di Giovanni Zattera - icona skate torinese - e rappresenta una grande porta, ispirata alle 'porte' Maya, intesa come passaggio e comunicazione tra i due mondi (quello cittadino e quello skate) con una parte bassa che raffigura la sua ombra. Sul frontone in metallo è inciso un palindromo del XII secolo presente sul battistero di Prato: en giro torte sol ciclos et rotor igne (il sole e il fuoco fanno girare le ruote). Una rampa skateabile in cristallo blindato è punto privilegiato per realizzare foto e video eccezionali, in sicurezza.

In questa parte di città si sono concentrate le edificazioni di case a

torre, alte tra i 50 ed i 70 metri, e destinate a residenza. Nel 2006

hanno ospitato i giornalisti delle Olimpiadi Invernali e poi sono state

destinate a residenza. La scelta di sviluppare in altezza gli edifici è

stata fatta per aumentare lo spazio verde a disposizione a parità di

numero di abitanti insediati.

L'apertura nel 1460 di due bealere (canali d'acqua

artificiali) consentì lo sviluppo agricolo della zona denominata “Pianalto della

Dora”, a nord del fiume. I campi erano coltivati a

grano e granturco, ma vi erano anche molti terreni a

pascolo. Già dal 1680 è documentata l'attività di

bachicoltura con alberi di gelso piantumati lungo i

confini e le strade.

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Parco Dora: elementi del passato e del presente

L'Environment Park La Chiesa Santo Volto La Street-Art

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 2

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Fu il primo intervento realizzato nella riqualificazione dell'area. Oggi l'Environment Park può ospitare 60 aziende attive nel settore delle tecnologie pulite (nel campo chimico, edilizio, bio e nano-tecnologie). E' stato progettato seguendo i principi bioclimatici e di contenimento dei consumi energetici, con una struttura parzialmente ipogea (interrata).

La chiesa del Santo Volto, progettata dall'architetto svizzero Mario Botta, si compone di sette torri alte 35 m, di una sala polivalente sotterranea e di una serie di locali nei quali trovano posto gli uffici della curia torinese. Alle spalle dell'altare si staglia il Santo Volto della Sindone, ottenuto con il gioco di riflessione della luce su mattoncini in marmo rosso con diversa finitura di superficie. Accanto alla chiesa è rimasta la vecchia ciminiera trasformata in campanile.

Arte di strada (in inglese "street art") è il nome dato a

quelle forme di arte che si manifestano in luoghi

pubblici, nelle tecniche più disparate: bombolette spray,

adesivi artistici, proiezioni video, sculture ecc.

I “graffiti” (un ramo della street art) sono opere

vincolate all'uso della vernice spray ed allo studio della

lettera. Per questo fatto i suoi artisti esponenti sono detti

“writers”.

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A spasso nel Parco DoraOsserva gli elementi, ritrovali nell'area e scrivi di fianco dove sono collocati

La ciminiera La torre evaporativa

Le “ganasce” I pilastri

La tettoia ed i lingotti Le case-torre

Il monumento allo skater Il fiume Dora

La passerella I giardini di rose

ASPETTO STORICO-ARCHITETTONICO – scheda 3

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