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www.gazzetta.it martedì 21 giugno 2016 anno 120 - numero 145 euro 1,50 9 771120 506000 60 6 2 1> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano TAIDELLI A PAGINA 25 L’Inter fa sul serio per Berardi Pronti 25 milioni per l’attaccante, ora il Sassuolo deve rispondere LE MANOVRE DEL CLUB NERAZZURRO Domenico Berardi, 21 anni IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w D’Alema come De Rossi: «Ci sono dei premier che invece della testa hanno una noce di cocco». CIERI, DI FEO, STOPPINI A PAGINA 28 PANCHINE Bielsa-Lazio finalmente il sì Sarà il più pagato dell’era Lotito 28 STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Stanotte Coppa America Ci sono solo gli Usa fra Messi e la finale IANDIORIO A PAGINA 22 2 F.1: tre gare per capire se questa Ferrari può puntare in alto ALLIEVI, FILISETTI, FERRONATO PAG 32-33 3 Doping: controlli saltati Stangato Abbagnale jr con 16 mesi di squalifica ROMANI A PAGINA 40 L'ARTICOLO A PAGINA 23 IL COMMENTO di Dan Peterson 23 ORA E’ UN MITO COME DI MAGGIO Con la storica vittoria dei suoi Cleveland Cavaliers nella finale Nba, LeBron James si è messo in una nuova categoria di campioni: è diventato un’icona dello sport americano in generale. Quali sono gli atleti americani che fanno parte di questo ristrettissimo gruppo di miti? BIANCHIN, CANTALUPI, CECCHINI, CENITI, ELEFANTE, GUGLIELMI, LICARI, RICCI, VERNAZZA ALLE PAGINE 4-5-7-8-11-12 Il Galles a valanga soffia all’Inghilterra il primo posto #METTIAMOLATUTTI: PURE PELLEGRINI E MAGNINI IN AZZURRO Federica Pellegrini e Filippo Magnini Saint-Etienne SLOVACCHIA 0 INGHILTERRA 0 B GRUPPO Marsiglia (ore 18) UCRAINA POLONIA Bordeaux (ore 21) CROAZIA SPAGNA Lens (ore 21) R. CECA TURCHIA IERI 0 3 Tolosa RUSSIA GALLES Parigi (ore 18) NORD IRLANDA GERMANIA C GRUPPO OGGI D GRUPPO OGGI Col giornale le «figu» di Bernardeschi, Giaccherini, Sturaro, Thiago Motta e Zaza: chiedetele in edicola RAIOLA ESCE ALLO SCOPERTO E LO SPINGE VERSO IL REAL OCCHIO JUVE ! P OG BA SE NE VA Il manager svela: «Stiamo trattando, Paul ammira Zidane». Florentino si riprende Morata DELLA VALLE, GRANDESSO, GRAZIANO, LAUDISA ALLE PAGINE 2-3 Paul Pogba, 23 anni, col suo manager Mino Raiola durante un festeggiamento con la Juve JESUS E GOMES OBBIETTIVI BIANCONERI CHINELLATO ALLE PAGINE 36-37 Ha trascinato i suoi Cavs a una rimonta mai riuscita sui Warriors regalando a Cleveland il titolo che aveva promesso MAGNIFICO LEBRON RISCRIVE LA STORIA NBA LeBron James, 31 anni, statunitense di Akron, Ohio USA TODAY 36 Stasera l’Italia davanti alla tv Spagna o Croazia agli ottavi? REGALO DOMANI LE FIGURINE PANINI DELLA NAZIONALE

La.gazzetta.dello.sport.16!06!21

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DIARIOS ITALIA FUTBOL

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Page 1: La.gazzetta.dello.sport.16!06!21

www.gazzetta.it martedì 21 giugno 2016 anno 120 - numero 145 euro 1,50

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L. 46

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t. 1,

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ilano

TAIDELLI A PAGINA 25

L’Inter fa sul serio per BerardiPronti 25 milioni per l’attaccante, ora il Sassuolo deve rispondere

LE MANOVRE DEL CLUB NERAZZURRO

Domenico Berardi, 21 anni

IL ROMPIPALLONEdi Gene Gnocchi

w

D’Alema come De Rossi: «Ci sono

dei premier che invece della testa hanno una

noce di cocco».CIERI, DI FEO, STOPPINI A PAGINA 28

PANCHINEBielsa-Lazio

finalmente il sìSarà il più pagato

dell’era Lotito

28

STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Stanotte Coppa AmericaCi sono solo gli Usa fra Messi e la finale IANDIORIO A PAGINA 22

2 F.1: tre gare per capirese questa Ferraripuò puntare in altoALLIEVI, FILISETTI, FERRONATO PAG 32-33

3 Doping: controlli saltatiStangato Abbagnale jrcon 16 mesi di squalificaROMANI A PAGINA 40

L'ARTICOLO A PAGINA 23

IL COMMENTO di Dan Peterson23

ORA E’ UN MITO COME DI MAGGIOCon la storica vittoria dei suoi Cleveland Cavaliers nella finale Nba, LeBron James si è messo in una nuova categoria di campioni: è diventato un’icona dello sport americano in generale. Quali sono gli atleti americani che fanno parte di questo ristrettissimo gruppo di miti?

BIANCHIN, CANTALUPI, CECCHINI, CENITI, ELEFANTE, GUGLIELMI, LICARI, RICCI, VERNAZZA ALLE PAGINE 4-5-7-8-11-12

Il Galles a valanga soffia all’Inghilterra il primo posto

#METTIAMOLATUTTI: PURE PELLEGRINI E MAGNINI IN AZZURRO FedericaPellegrini e

Filippo Magnini

Saint-EtienneSLOVACCHIA 0INGHILTERRA 0

B

GRUP

PO

Marsiglia (ore 18)UCRAINAPOLONIA

Bordeaux (ore 21)CROAZIASPAGNA

Lens (ore 21)R. CECATURCHIA

IERI

03

TolosaRUSSIAGALLES

Parigi (ore 18)NORD IRLANDAGERMANIA

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PO

OGGI D

GRUP

PO

OGGI

Col giornale le «figu» di Bernardeschi, Giaccherini, Sturaro, Thiago Motta e Zaza: chiedetele in edicola

RAIOLA ESCE ALLO SCOPERTO E LO SPINGE VERSO IL REAL

OCCHIO JUVE!POGBASE NE VAIl manager svela: «Stiamo trattando, Paul ammira Zidane». Florentino si riprende MorataDELLA VALLE, GRANDESSO, GRAZIANO, LAUDISA ALLE PAGINE 2-3

Paul Pogba, 23anni, col suo

manager MinoRaiola durante un

festeggiamentocon la Juve

JESUS E GOMES OBBIETTIVI BIANCONERI

CHINELLATOALLE PAGINE 36-37

Ha trascinato i suoi Cavs a una rimonta mai riuscita sui Warriors regalando a Cleveland il titolo che aveva promesso

MAGNIFICOLEBRON RISCRIVE LA STORIA NBA

LeBron James, 31 anni, statunitense di Akron, OhioUSA TODAY

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Stasera l’Italia davanti alla tvSpagna o Croazia agli ottavi?

REGALO DOMANI LE FIGURINE PANINI DELLA NAZIONALE

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Carlo Laudisa@carlolaudisa

L a grande trattativa è parti­ta. Le ammissioni di MinoRaiola alzano il velo sui la­

vori in corso per Paul Pogba alReal Madrid. Tutto ciò avvienein contemporanea all’altrogrande verdetto madridista: la«recompra» di Alvaro Morata. In queste ore dal Santiago Ber­nabeu è arrivata la comunica­zione tanto temuta: i blancosverseranno entro il 30 giugno i30 milioni di euro pattuiti. Poi,decideranno se tenere Morata(non improbabile) o girarlo inPremier League (il Chelsea of­

fre 60 milioni). In casa bianco­nera quest’addio è stato meta­bolizzato da un po’ di tempo,complici anche le richieste eco­nomiche dello spagnolo che or­mai chiede un ingaggio da 7,5milioni di euro a stagione. El’a.d. juventino Beppe Marottaha le valigie pronte per la pro­babile chiamata dalla capitalespagnola a metà settimana. Ilmanager campione d’Italia sabenissimo che il faccia a facciacon i plenipotenziari di Floren­tino non verterà solo sulla que­stione Morata.

AVVISAGLIE Finora i due clubnon hanno mai parlato ufficial­mente della pratica­Pogba, ep­

pure le dichiarazioni rilasciatea Marca dall’agente del centro­campista francese sono esplici­te: «Paul Pogba ammira il RealMadrid e Zidane. E questo saràimportante per la decisione sulsuo futuro». C’è anche un’im­portante ammissione: «Sappia­mo che il Real vuole Paul, manulla è deciso: siamo soltantonelle fasi iniziali della trattati­va. Saranno importanti la vo­lontà della società e quella diZidane».

I CONTATTI A quanto è dato sa­pere, in questa fase il dialogosul contratto del giocatore ècondizionato da un blocco«ideologico». Alle spalle di Cri­

stiano Ronaldo (20 milioni),infatti, c’è lo stipendio da 10 milioni netti di mister 100 mi­lioni, il gallese Bale. Nella testadi Florentino Perez il Polpo nonpuò guadagnare più del suo ac­quisto prediletto, mentre Raio­la si aspetta di raddoppiare l’at­tuale ingaggio da 6 milioni net­ti. E studia una scaletta per farcrescere gli emolumenti in ma­niera consistente negli anni aseguire. Non sono differenzeabissali, ma è presto per parlaredi un accordo in vista. Eppure sista muovendo di qualcosa.

IL CARTELLINO A Marca l’agen­te italo­olandese dà un altrodettaglio: «Ora la Juve non

vuole venderlo, ma quando ab­biamo firmato abbiamo discus­so del fatto che, se ci sarà unprogetto serio, loro parlerannocon quel club, in modo ragione­vole». In effetti anche su questopunto l’orientamento del presi­dente madridista sarebbe quel­lo di non superare quota 100milioni, ovvero l’ormai notoscoglio­Bale. Tuttavia le insi­stenze di Zizou stanno facendobreccia nei pensieri del numerouno del Real. Ecco perché ri­corre sempre il prezzo di 120milioni di euro, considerandoanche che nell’Olimpo dei clubeuropei non mancano le alter­native. E guarda caso Raiola faun riferimento al passato per

fIL RETROSCENA La Torino di Paul tra kebab e BentleyMa se resta dovrà cambiare casa...

Fabiana Della ValleMILANO

R accontano i vicini di casa che all’inizio eraun po’ indisciplinato, però è bastato spie­gargli come funzionano i posti auto a Tori­

no perché si mettesse in riga. Corso Agnelli, pocodistante c’è lo stadio Olimpico: qui ha vissutoPaul Pogba per la maggior parte dei suoi annibianconeri. Parliamo al passato non perché sia­mo certi che Pogboom giocherà altrove la prossi­ma stagione, ma perché il contratto d’affitto del­l’appartamento (di proprietà di Ciccio Grabbi, exgiocatore, ora tecnico delle giovanili della Juve) èstato disdetto. Era successo anche l’estate scorsa,poi però Pogba era rimasto e aveva deciso di noncambiare casa. Stavolta pare che Mino Raiola ab­bia dato il via libera per altri locatari (l’apparta­mento è già stato proposto a Miralem Pjanic).

KEKAB E POSTO AUTO Di sicuro trovare un’altracasa sarà l’ultimo dei problemi se a fine estateresterà a Torino, come accadde un anno fa. Paul èmolto a suo agio nella città sabauda, gira con unaBentley nera e non si fa problemi a fermarsi alkebabbaro quando vuole fare uno strappo (ali­mentare) alla regola. Se gli chiedono un selfie,lui non sbuffa: lo fa con il sorriso. Pogba è unragazzo normale, caciarone a Vinovo e riservatoquando si tratta della vita privata. Della fidanza­ta Lisa non si hanno più notizie da un annettocirca: l’unica donna con cui si fa fotografare èYeo, l’inseparabile mamma. In questi anni lo spa­zioso appartamento di Corso Agnelli è stato sem­pre aperto a familiari e amici. Paul ama organiz­zare serate a casa sua, anche per dilettarsi in cuci­na: pare che ai fornelli non se la cavi affatto male.Più che per il chiasso, però, le lamentele sono ar­rivate per il parcheggio selvaggio: il francese ave­va preso l’abitudine di mettere la macchina in un

posto auto non suo, però ha smesso subito quan­do il legittimo proprietario gliel’ha educatamen­te fatto notare.

IL POLLO DA CHIAMBRETTI Tra i compagni disquadra frequenta soprattutto Evra e Lemina,ogni tanto fa visita al ristorante di Piero Chiam­bretti: chiede una coscia di pollo e se la fa incarta­re per mangiarla a casa sua. Quando invece havoglia di movida fa un salto al Copacabana, chur­rascaria sempre in zona Olimpico, dove ArturoVidal a febbraio organizzò il rendez vous torinesedopo Juventus­Bayern Monaco, gara d’andata degli ottavi di Champions. Quella sera Paul erapresente. Chissà se anche lui ci tornerà da ex, co­me Vidal, o se dovrà semplicemente fare qualchechilometro in più, perché si trasferirà in un altroquartiere di Torino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1Prima di partire per l’Euro ha disdetto l’appartamento in Corso Agnelli, di proprietà di Grabbi. È l’ultimo segnale?

Pogbase ne va La Juve

resta

Raiola svela: «Trattiamo col Real»E Florentino si riprende Morata

Paul Pogba, 23 anni, nell’appartamento di Torino

1Il Madrid prepara 120 milionie incontrerà Marotta a metà settimana.

L’agente: «Paul ammira Zidane»Ma Allegri avrà una rosa da Champions

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120OGGI

Valoriin milionidi euro

Estate 2012Parametro zero dal Manchester United(6 mln di commissione)

Luglio 2013Offertadi Real Madrid,Monaco e Psg

Fine mercatoCampionedel mondo U20,sale la quotazione

Fine gennaio 2014Il Psg prontoal super investimento

Giugno 2015Si fa avantiil Manchester City

Giugno 2015Il Barcellonapensa a Paulin prospe�iva 2016

PAUL POGBA

Centrocampista

84 kg

191 cm

L’INGAGGIO

al ManchesterUnited

500 milaeuro

4,5 milionidi euro

Oggialla Juventus

0

ALVARO MORATA, 23 anni, attaccante spagnolo, ultime due stagioni con la maglia della Juventus: 93 partite e 27 gol BOZZANI

ENORME PLUSVALENZA IN 4 ANNISAREBBE IL PIÙ PAGATO DI SEMPRE

Paul Pogba è arrivato alla Juventus nell’estate 2012, presoa scadenza di contratto dal Manchester United.

I bianconeri hanno iscritto 6 milioni a bilancio comecommissione. In 4 stagioni con la Juve ha giocato 178partite, segnando 34 reti. Ha vinto 4 scudetti, 2 Coppe

Italia e 3 Supercoppe italiane. Il suo valore è schizzato allestelle: ora è quotato 120 milioni, se il Real lo acquisterà per

questa cifra diverrà l’acquisto più caro di sempre.Più di Bale, pagato 100 milioni nel 2013 ANDREOLI

Primo pianoRMercato

Page 3: La.gazzetta.dello.sport.16!06!21

3MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

rinfrescare la memoria degliacquirenti madrileni: «La scor­sa estate la Juve aveva l’accor­do con quattro club per la ces­sione, ma Paul non si è volutomuovere: più dei soldi, infatti,conta il progetto della squa­dra». Belle parole, ma con unretrogusto tutto da scoprire.

LA STRATEGIAPogba e il suo en­tourage conosco­no bene la forzadel loro sponsor(Zizou), così ge­stiscono i contat­ti con il Real cen­tellinando leaperture. Sullosfondo, i potentidella Premier so­no pronti a en­trare in azione:in particolare il Chelsea diAbramovich e Conte e il Man­chester United di Mourinho,già in pressing per il compagnodi scuderia Zlatan Ibrahimovic.Il rumore dei nemici evidente­mente fa effetto sul Real, chenon si ferma. Così la tela spa­gnola viene tessuta senza in­

toppi sostanziali. Del resto Ra­iola governa queste situazionida par suo, abile com’è a teneretutti sulla corda.

PROSPETTIVE In un tale conte­sto la Juve può ben giocare dirimessa nella partita spagnola.Con Raiola a far da battistrada,

Marotta tiene laconsegna dell’in­cedibilità senzaparticolari fati­che. Salvo, poi,entrare in scenaquando davveroil Real sarà pron­to a fare l’offertache sta bene atutti. Prevale ilpragmatismo inun’estate inizia­ta a spron battu­to con gli ingaggi

di Dani Alves e Pjanic. Adesso ibianconeri tengono duro per ilfuoriclasse parigino, anche setira aria di proposte irrinuncia­bili. Comunque vada a finirel’input di Agnelli è chiaro: la Ju­ve sarà competitiva in Cham­pions.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

fUN TESORO DA SPENDERE

La Signora si farà bella Passione Gabriel JesusE ora sprint per Gomes1Allegri può cambiare tanto. Per il portoghese 40 milioni e bonusIn alternativa a Mascherano piace Krychowiak, ma il Psg fa paura

ALL’EUROPEO

Ombrello e pioggia di dubbiIn Francia Paul è in ribasso1In un sondaggio sui Bleus preferiti,lo juventino stenta. C’entra anche quel gesto ambiguo

L’ÉQUIPE«Dall’alto in basso»In pagella solo 6IL GIORNALE DI IERI

L’Équipe, quotidiano francese, ha avanzato critiche a Paul anche dopo Francia-Svizzera. In pagella 6, che vale il nostro 7

Alessandro GrandessoPARIGI@agrandesso

È lontana l’estate del Mon­diale di due anni fa. Quel­la dell’hashtag #pogbafa­

mily che accompagnava laFrancia in Brasile sui social perraccontare tra giocate e danzela nascita di un fenomeno: ilPogba che faceva innamorare ifrancesi in campo e fuori, rige­nerando l’attaccamento di unpopolo alla nazionale. L’Euro­peo in casa doveva essere quel­lo della consacrazione delbianconero, che invece non fapiù tendenza. Anzi, il centro­campista ha rischiato di scivo­lare come Benzema e Riberyprima di lui nello stagno dellepolemiche, dopo un paio dipartite poco convincenti e ungestaccio ambiguo. Episodi

che l’hanno spinto nei bassi­fondi degli indici di gradimen­to. Ai francesi piacciono eroi al­la Payet, uno che segna e pian­ge per l’emozione. Il trequarti­sta del West Ham raccoglie il25% dei favori dei connaziona­li. Pogba si ferma al 4%. Insom­ma, l’Euro è tutto in salita per ilbianconero, difeso dal compa­gno di club Lichtsteiner, suoavversario domenica: «Lo ave­te linciato, lasciatelo tranquilloe diventerà uno dei protagoni­sti dell’Europeo».

CRITICHE Pogba magari si po­trà godere la tranquillità grazie

al sondaggio Odoxa che lopiazza non solo alle spalle diPayet, ma anche del nuovo coc­co Griezmann (19%), del capi­tano Lloris (11%), del bomberGiroud (7%) e alla pari del de­buttante Kanté. Insomma, Paulpaga non solo la bacchettata diDeschamps per il ritardo a unpranzo di squadra dove si èpresentato in ciabatte, ma so­prattutto la polemica del gestodell’ombrello dopo la vittoria sull’Albania di De Biasi: «Erauna sarabanda per il gol diPayet e non un insulto ai gior­nalisti», ha precisato in un co­municato Pogba. Ma il dubbioresta e l’opinione pubblica nonha gradito quello che magari poteva essere solo uno sfogo,anche perdonabile, dopo le re­centi critiche dei media.

RIFLETTORI Pogba infatti perora non è riuscito a imporsi co­

me Platini all’Europeo 1984 oZidane al Mondiale 1998, duetornei organizzati in Francia evinti grazie ai fuoriclasse del­l’epoca. E forse a disturbare iltalento bianconero sono purele voci di un cambio maglia dacapogiro che lo renderebbe ilgiocatore più caro della storiadel calcio. Insomma, un conte­sto non ideale. Lo ha capito Li­chtsteiner che lo ha difeso an­che dopo lo 0­0 tra Francia eSvizzera: «Paul è un fenomenoe trovo molto ingiuste le criti­che. Non ha fatto male nemme­no alla prima. Un conto è gio­care nella Juventus, dove ci siconosce bene e puoi esprimertial meglio. Un conto in naziona­le. Ma vedrete che sarà una del­le figure dell’Euro». Nel frat­tempo, a rubargli i riflettori èl’inatteso Payet. E in fondo, può far comodo pure a Pogba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE GIOCARE COSÌ

BUFFON

DANI ALVES(LICHTSTEINER)

PJANIC(KHEDIRA)

POSSIBILIGIÀ DEFINITI

Acquisti:

GABRIEL JESUS

DYBALA

MANDZUKIC(BATSHUAYI)

KRYCHOWIAK(MASCHERANO)

ANDRÉ GOMES(MARCHISIO)BONUCCI

(BARZAGLI)

CHIELLINI(BENATIA)

ALEX SANDRO

GDS

I primi obiettivi

ANDRÉ GOMES CentrocampistaPortoghese, 22 anni, mezzala del Valencia, è da mesi nel mirino della Juve, che ha già un accordo col giocatore AFP

GABRIEL JESUS AttaccanteBrasiliano, 19 anni, gioca nel Palmeiras e piace a parecchi in Europa: 12 presenze e 8 reti nel 2016 REUTERS

GRZEGORZ KRYCHOWIAK CentrocampistaRegista polacco del Siviglia, 26 anni, si sta facendo notare all’Europeo: 42 presenze nell’ultima stagione AFP

Mirko GrazianoINVIATO A MONTPELLIER

D a un po’ di tempo tirao b i e t t i v a m e n t eun’aria strana a attor­

no a Paul Pogba. Non saràcerto la Juventus a fare laprima mossa («Cessione?Se ne parla solo se è il ragaz­zo a chiedere di andarevia»), detto questo è inevita­bile che un grande club co­me quello torinese si muovapreventivamente: i bianco­neri puntano alla prossimaChampions, a prescindereda ciò che farà il gigante diLagny­sur­Marne. E non acaso è già arrivato un pezzoda novanta come MiralemPjanic, 32 milioni in contan­ti e ingaggio di fascia altissi­ma. E che la Juve non si sen­ta sicurissima su Pogba è di­mostrato anche dal lungocorteggiamento ad AndréGomes, altro giocatore top,roba da minimo 40 milioni.I bianconeri sono sul22enne centrocampista daalmeno tre­quattro mesi e afine aprile hanno raggiuntoun accordo quasi totale conl’entourage portoghese. Daallora il pro­blema è il Va­lencia. Ebbe­ne, nei giorniscorsi s i èaperto un filodiretto. A Lio­ne, in occa­sione di Bel­gio­Italia so­no stati vistiinsieme il d.sb i a n c o n e r oParatici e il«collega» spa­gnolo Pitarch. La Juve hafatto la prima offerta: 40milioni. L’impressione è cheoccorra lavorare sui bonusper salire intorno ai 50 mi­lioni. Nulla di insormonta­bile, soprattutto nell’even­tualità di una ricchissimacessione di Pogba.

DAVANTI ALLA DIFESA E conle casse piene, andrà poi fattoun colpo importante anche da­vanti alla difesa: nella miglioredelle ipotesi Marchisio torneràal 100% a fine novembre, as­surdo pensare di arrivare cosìlontano con la sola carta Her­nanes (o Lemina) in regia. E

d’altronde lacaccia a Masche­rano la dice lun­ga su quanto sia­no chiare le ideedi Marotta e Pa­ratici. La stradache porta all’ar­gentino si è peròparecchio com­plicata e, forsetemendo anchedi finire in mez­zo a un «giochi­no» di rinnovi

milionari, gli uomini mercatobianconeri hanno iniziato pertempo a chiedere informazionisu Grzegorz Krychowiak, clas­se 1990, nazionale polacco chegioca nel Siviglia, club fra l’al­tro in piena corsa per il classe1997 Amadou Diawara del Bo­logna. Il problema? La concor­

renza del Psg, club che segueKrychowiak con grande deci­sione.

IL PICCOLO NEYMAR In attac­co ogni mossa dipende da Mo­rata e Zaza: ormai certa la par­tenza dello spagnolo, da nonescludere quella dell’azzurro.Già pronte le contromosse diParatici, che stravede per ilbrasiliano del 1997 GabrielJesus (Palmeiras) e il 22ennebelga Michy Batshuayi (Marsi­glia). Particolarmente affasci­nante la pista che porta al19enne ragazzo di San Paolo(occhio sempre all’Inter, alBarcellona e al City), 8 gol fra«Brasileirao» e Copa Liberta­dores, attaccante esterno conun talento meraviglioso, giàparagonato in patria a Neymar.Gabriel Jesus sarà una dellestelle più brillanti all’Olimpia­de di Rio. Costa 40 milioni: coni soldi di Pogba in banca, Ma­rotta staccherebbe immediata­mente l’assegno in favore delPalmeiras. La difesa? Due no­mi su tutti: Benatia e Mustafi, ilprimo però solo in prestito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4Il Palmeiras è primo dopo 9 giornate del Brasileirao. Gabriel Jesus ha fatto 4 golnell’ultimo mese

I GOL

30Il Real, da clausola,pagherà 30 milioniper Alvaro. Possibile lo riceda (al doppio?)al Chelsea di Conte

LA CLAUSOLA

3035

8070

100

120OGGI

Valoriin milionidi euro

Estate 2012Parametro zero dal Manchester United(6 mln di commissione)

Luglio 2013Offertadi Real Madrid,Monaco e Psg

Fine mercatoCampionedel mondo U20,sale la quotazione

Fine gennaio 2014Il Psg prontoal super investimento

Giugno 2015Si fa avantiil Manchester City

Giugno 2015Il Barcellonapensa a Paulin prospe�iva 2016

PAUL POGBA

Centrocampista

84 kg

191 cm

L’INGAGGIO

al ManchesterUnited

500 milaeuro

4,5 milionidi euro

Oggialla Juventus

0

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GRUPPO E BELGIO ITALIA IRLANDA SVEZIA

Massimo CecchiniINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)

I l problema a questo puntoè solo uno: come si tradur­rà in inglese e tedesco

«sammina»? Nel dizionariobiografico strettamente priva­to di Simone Zaza dicesi «sam­mina» il tiro potentissimo chel’attaccante di Metaponto – manato a Policoro – ha nel baga­glio. Insomma quello chequando era ragazzo facevanodire a quelli che lo vedevano,ammirati o sconsolati che dir sivoglia: «Ha tirato una “sammi­na”...». Insomma, occorreràaggiornare presto il vocabola­rio, perché la vetrina che Anto­nio Conte è pronto a conceder­gli domani contro l’Irlanda èuna specie di «consiglio per gliacquisti». Mai come stavolta,infatti, le quattro lettere di«Expo« possono essere la radi­ce sia di «esposizione» che di«esportazione». Zaza in fondoè proprio questo: un centra­vanti che sembra nato per cam­pionati stranieri di alto livello.

RUGGINE ALLEGRI Radio mer­cato, d’altronde, in questi gior­ni pare concordare su diversiaspetti. Tra quattro giorni Si­mone compirà 25 anni e – no­nostante il suo contratto scadanel 2020 – non ha più intenzio­ne di restare alla Juventus nelruolo di quarta punta. Certo,davanti ha la nobiltà di Dybala,Mandzukic e Morata, ed è an­che vero che lo spagnolo sem­bra essere ai titoli di coda dellasua avventura in bianconero,però se arrivasse un’altra stellain stile Cavani il discorso si ri­proporrebbe. Come dire, le so­le 8 partite da titolare giocatenella scorsa stagione in 24 pre­senze – pur condite da 8 gol,fra cui quello al Napoli che èvalso mezzo scudetto – sonotroppo poche per un ragazzo lacui voglia di spaccare il mondola si vede anche dalle ammoni­zioni per troppa foga in cui an­cora incappa. Sia per questoche per altro, dal ventre dellospogliatoio delle Juventus nonsono poche le voci che raccon­tano come il rapporto fra Zazae Allegri si sia deteriorato colpassare dei mesi e che quindi lasocietà – al netto delle smentite– è pronta ad aprire anche auna cessione, non chiedendoperò meno di 30 milioni.

CHELSEA &CO. In prima fila cisono club di Premier League e

Bundesliga. Vero che l’attac­cante piace anche in Italia – al­la Roma soprattutto – però è difficile che possa prendere lastrada di Trigoria, soprattuttosapendo che Spalletti potrebbeoptare per un modulo senza uncentravanti di ruolo. Le vere si­rene quindi arrivano dalla Pre­mier League. Allo scoperto neimesi scorsi sono usciti StokeCity, West Ham, Southamptone Leicester di Ranieri, tutte so­cietà pronte a sborsare almeno25 milioni di euro. Ma – oltre ai

due Borussia di Germania – oc­chio ai colpi di scena, perchétra i grandi ammiratori di Zazac’è anche lo stesso Conte, con­vinto che Simone sia un attac­cante che, da titolare, potrebbesegnare anche 20 reti a stagio­ne. Proprio per questo c’è an­che il «suo» Chelsea a monito­rare il centravanti bianconeroche, se si analizza il suo stare incampo, dimostra di coprire colsuo movimento tutto il fronted’attacco. Insomma, visto cheal club di Abramovich piace an­

che Morata, non è detto che lasfida con lo spagnolo non si ri­proponga anche in chiave mer­cato. Una cosa è certa: Zazanon vuole più vivere una sta­gione (pur vincente) comequella che si è appena conclusae sa che la sua carriera ha biso­gno di una svolta. La parolachiave è fiducia. Incassataquella, forse a Simone non ca­piterà più di segnare gol fanta­stici e di sbagliarne qualcuno banale – è il suo cruccio – maavrà la prolificità di un canno­

niere vero. Quello che tuttorafa mordere le mani all’Atalan­ta, che per prima tra le societàdi livello ne aveva intuito le po­tenzialità. «Si vedeva che ave­va qualità da campione – avevaraccontato tempo fa Mino Favi­ni, storico talent scout neraz­zurro – ma qualcuno qui hadormito». Ecco, per Zaza e lesue «sammine» il tempo delsonno è finito. E «l’Expo» di do­mani a Lilla, in fondo, serviràanche per ricordarlo a tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8I gol di Zaza alla prima stagione nella Juve. In A 5 reti, compresa quella che ha piegato il Napoliper il sorpasso scudetto

L’ESORDIO

Expo ZazaIl gioiello ha fretta di brillareL’Italia lo mette in vetrina1Stufo di fare la comparsa nel club: in Germania e Inghilterra offrirebbero 25 milioni per lo juventino che domani sfida l’Irlanda (e le certezze di Allegri)

PICCO DI 30,7 KM ORARI

Florenzi sfreccia verso i sogniÈ lui l’Eurostar della Nazionale

I TOP DI FRANCIA1. COMAN (FRA VS.SVI) 32,8 KM/H2. GUZMICS (UNG VS. AUT) 31.6 KM/H3. SIGTHORSSON (ISL VS. POR) 31.5 KM/H4. SAEVARSSON (ISL VS. POR) 31.4 KM/H4. SHAQIRI (SVI VS. FRA) 31.4 KM/H6. EVANS (NIR VS. POL) 31.2 KM/H7. GRIGORE (ROM VS. ALB) 31.2 KM/H8.R. SIGURDSSON (ISL VS. POR) 31.1 KM/H9. NANI (POR VS. ISL) 31 KM/H10. SCHENNIKOV (RUS VS. SVK) 30.9 KM/H

1. FLORENZI (VS. SVE) 30,7 KM/H2. CANDREVA (VS. BEL) 30,1 KM/H3. EDER (VS. SVE) 29,9 KM/H4. BUFFON (VS. BEL) 28,8 KM/H5. DE ROSSI (VS. BEL) 28,6 KM/H6. PAROLO (VS. BEL) 27,9 KM/H7. CHIELLINI (VS. SVE) 27,6 KM/H8. PELLÈ (VS. BEL) 27,7 KM/H9. BONUCCI (VS. BEL) 27,4 KM/H10. GIACCHERINI (VS. SVE) 27 KM/H

Stefano CantalupiINVIATO A MONTPELLIER

«I o corro come il ventoche soffia. Ogni gior­no, se andavo da qual­

che parte, ci andavo correndo».Lo stile di Alessandro Florenzinon somiglia a quello di ForrestGump: Tom Hanks raccontavadi maratone per l’Alabama,mentre al tuttofare azzurro vie­ne richiesto di concentrare gliscatti in novanta minuti. E chesprint. È lui, Florenzi, la frecciatricolore della spedizione az­zurra in Francia, con una veloci­tà di punta di 30,7 km/h rag­giunta a Tolosa. L’ha certificatola Uefa durante il match con laSvezia.

CORSE INTELLIGENTI Nelgruppo azzurro nessuno lo supe­ra, in un’ipotetica gara di allun­ghi: Candreva (30,1 km/h) edEder (29,9 km/h) sono i più vici­ni, secondo i dati di uefa.com,mentre al quarto posto si piazzaun sorprendente… Buffon, mi­surato durante un’uscita in cui,evidentemente, aveva una certafretta. Non è un dato significati­vo di per sé, quello della velocitàmassima, ma ha un suo peso. So­prattutto se indirizzata sui bina­ri giusti: durante le sedute di al­lenamento al centro tecnico Ber­nard Gasset, Conte ha insistitosulla necessità di evitare movi­menti a vuoto. Unica eccezione ilpressing contagioso di Zaza, unaspecie di tonico al guaranà per icompagni.

FIN DA PICCOLO La convocazio­ne per l’Europeo, la nascita diuna piccola Penelope che già tes­se la tela in attesa del suo ritornoa casa, un gruppo di compagni disquadra a caccia di gloria e rivin­cite: «In questa Nazionale la fati­ca non si sente, potrei correreper ore e non stancarmi mai»,aveva detto lo stesso Florenzi inuna delle conferenze stampa aCasa Azzurri. «È sempre statocosì fin da quando Alessandroera bambino – racconta Mauri­zio Ceccarelli, il suo primo alle­natore all’Atletico Acilia – Arri­vava per primo, aveva un’incre­dibile voglia di fare. Sapevo cheavrebbe raggiunto ogni traguar­do, prima o poi».

TUTTI DIETRO COMAN Ma chi è

il più veloce di tutti, a Euro2016? E chi il più imprendibilein assoluto? Alla prima doman­da c’è una risposta sicura: Co­man (32,8 km/h, Francia) pre­cede Guzmics (31,8 km/h, Un­gheria) e Sightorsson (31,6 km/h, Islanda). La seconda, invece,non ha una certificazione Fifaunitaria: basandosi sugli studidelle università che si sono di­vertite a monitorare i giocatorisu vasta scala, il numero uno trai big è Gareth Bale, con un pode­roso 36,9 km/h di record perso­nale. E meno male che UsainBolt, alla fine, al ManchesterUtd non c’è mai andato, altri­menti i difensori avrebbero in­contrato qualche problemino adarginare i suoi 44,64 km/h…Scherzi a parte, l’Italia si tieneben stretti gli scatti intelligentidi Florenzi, probabile interno dicentrocampo a Lilla contro l’Ir­landa. Il bello di imparare a cor­rere, recitava un anonimo afori­sma, è che poi non ti va più dicamminare. E ti abitui ad andarpiù veloce degli altri, rapido ver­so i tuoi sogni.

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Alessandro Florenzi, 25 anni,in panchina contro il Belgioma titolare venerdì scorso

contro la Svezia FORTE

CalcioRLa Nazionale

GLI AZZURRI

Page 5: La.gazzetta.dello.sport.16!06!21

5MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO E BELGIO ITALIA IRLANDA SVEZIA

LE SUE CIFRETOCCHI PER ZONACONTRO LA SVEZIAATTACCO

1

1

1

1

2 2

1

2

*media a partita

SPONDEEuropeo

Serie AChampions

Coppa Italia

11*1,50*

3,3*

PASSAGGI POSITIVIEuropeo

Serie AChampions

Coppa Italia

46,63*

5*13,67*

ASSISTEuropeo

Serie AChampions

Coppa Italia

1000

GOLEuropeo

Serie AChampions

Coppa Italia

05

12

MINUTI GIOCATI

30

30

Europeo

Serie A

Champions Coppa Italia

660

262

PRESENZEEuropeo

Serie AChampions

Coppa Italia

1

23

19

GDS

Simone Zaza, 24 anni,ha esordito in Serie A

nel 2009 con la magliadell’Atalanta:

in Nazionale vanta 12presenze e un gol LAPRESSE

«Sì, io sono FolliaJuve, resterei

ma per giocare»

1L’attaccante racconta: «Il mio soprannomeè merito di Pegolo, l’ho tatuato tra le ditaConte ci ha trasmesso la voglia di non mollare»

Sebastiano VernazzaINVIATO A MONTPELLIERTwitter @sebvernazza

I l centravanti chiamatoFollia. Simone Zaza – ti­tolare domani a Lilla

contro l’Irlanda – spiega lagenesi di un soprannomeparticolare: «Persone a mecare hanno cominciato achiamarmi così. Finora hovissuto di alti e di bassi, nonho mai avuto grande equili­brio. Questo non significache sia fuori di testa». Il no­mignolo risale agli anni nelSassuolo, a due stagioni faper essere precisi: «Non an­davamo tanto bene, e non acaso ci salvammo alla fine.Un mio compagno, il portie­re Pegolo, parlava sempre difollia e la parola diventò diuso comune in spogliatoio,tanto che me la tatuai tra ledita di una mano».

ANCHE SU TWITTER Zaza èda pochi giorni su Twittercon il suo profilo ufficiale enella piccola autobiografiache l’accompagna ha ag­giunto lo slogan­hashtag «lafollia rende sani di mente»:«L’avevo trovato navigandoin internet e mi era piaciuto.Una persona speciale mi haconsigliato di renderlo pub­blico. È un motto che rispec­chia il mio modo di essere edi giocare, sono istintivo edesuberante. Un pizzico difollia rende sani di mente ece l’abbiamo un po’ tutti. Èquesto il senso». Chi è lapersona speciale, seguacedi Erasmo da Rotterdam edel suo Elogio della Follia,

che ha consigliato il «pazzo»hashtag? Con ogni probabilitàChiara Biasi, 26enne fashionblogger, originaria di Pordeno­ne in Friuli, ma da tempo a Mi­lano, una ragazza che dettamode e tendenze sui social eattraverso il suo sito, chiara­biasi.com. Chiara era sabato aMontpellier per il pomeriggiolibero degli azzurri e Simoneha twittato una foto abbraccia­to a lei: «Non desideravo al­tro», dice la didascalia. I due sisono innamorati complice Al­varo Morata: la fidanzata dellospagnolo, Alice Campello, hapresentato Chiara a Simone.«Alla fine dell’Europeo – con­ferma l’azzurro – io e Alvaroandremo in vacanza assieme(con le rispettive fidanzate, ov­vio, ndr). Nell’attesa ci scam­biamo messaggi divertenti.L’altro giorno gli ho scritto cheaveva segnato di testa perché siera tagliato i capelli come me.Spero di continuare a sentirlovia telefono, vorrei che a que­sto Europeo ci incontrassimo

di persona il più tardi possibi­le...».

OBIETTIVO JUVE, MA… Chiu­so l’Europeo, esaurite la vacan­ze, che cosa ne sarà di Zaza?«Non lo so, parleremo (con lasocietà, ndr). Il mio obiettivo èrimanere alla Juve e a Torino.Spero di giocare di più. Nellaprima stagione in una grandesquadra ci può stare che si stiafuori a lungo». Il messaggio èabbastanza chiaro: Zaza gradi­rebbe restare, ma chiede ga­ranzie di maggior impiego, e qui la palla passa nel campo diAllegri. Simone spiega perchéscalpita, sia alla Juve sia in Na­zionale: «Entrare a gara in cor­so non mi pesa perché non lovedo come il mio ruolo, sonocontento di giocare sia cinquesia novanta minuti, a volte dasubentrato ho fatto buone co­se. Ogni calciatore però ha vo­glia di giocare sempre e in alle­namento lavoro per avere piùspazio in gara. Sono soddisfat­to di me stesso, ma non al cen­to per cento, posso fare di più».Conte stia tranquillo, il senso di Simone per il gruppo è ele­vato: «Se agli irlandesi facessigol io o segnasse un altro, vor­rei rivedere le scene che ho vis­suto alle reti contro Belgio eSvezia, la nostra panchina cheentra in campo per esultare.Qui non ci sono titolari e riser­ve, non ci sono un “loro” e un“noi”, siamo un’entità unica».E poi: «Conte ci ha trasmesso lafame, la voglia di non mollaremai. Gli allenamenti sono pe­santi, ma sono l’unica stradache abbiamo per andare avantinell’Europeo». Chiusura moto­ristica: «In ritiro sto studiandoper l’esame di teoria della pa­tente». Zaza centravanti parti­colare, folle e «spatentato»: a quasi 25 anni, che compirà traquattro giorni, non guida an­cora la macchina, quando aquest’età molti suoi colleghiviaggiano in Ferrari.

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SU ALVARO MORATAATTACCANTE DELLA SPAGNA

CI SENTIAMO SPESSO:VORREI INCONTRARLO

DI PERSONA IN FRANCIA MA SPERO IL PIÙ

TARDI POSSIBILE...

SU CHIARA BIASIFIDANZATA DI SIMONE

IL MIO SLOGAN?«LA FOLLIA RENDE SANIDI MENTE». UNA DONNA SPECIALE MI HA DETTO

DI RENDERLO PUBBLICO

ASTA DI BENEFICENZAMaglie azzurreper Borgonovo Ieri sera, asta benefica a Parigi: in vendita le maglie originali e autografate degli azzurri di Conte. L’evento, curato da Sotheby’s, si è tenuto al consolato d’Italia in Rue du Conseiller Collignon, con la collaborazione dell’associazione «Save the Dream» e della Fondazione Borgonovo: il ricavato andrà proprio alla onlus intitolata a Stefano Borgonovo, ex centravanti di Milan e Fiorentina morto per Sla nel 2013. Tante offerte e rilanci: la maglia di Buffon è stata acquistata per 700 euro, quella di Florenzi per 620. Poi Insigne 500, Giaccherini 380, Motta 350, Zaza 320, Bonucci e Bernardeschi 300, Darmian 200 e via così. In sala Chantal Borgonovo, vedova di Stefano, ma anche Montolivo e Acerbi.

TACCUINO

(cen) Un «giovane» arbitro per la terza dell’Italia. Dopo Clattenburg e Kassai (due fischietti esperti, con una finale Champions alle spalle), la sfida all’Irlanda sarà gestita dal romeno Ovidiu Hategan: compirà 36 anni il prossimo 17 luglio. Il designatore Collina ha piena fiducia in questo medico che ha bruciato le tappe: nel 2006l’esordio nella Serie A del suo Paese, due anni dopo era già internazionale. Ha già diretto diverse gare in Champions (debutto nel dicembre 2012) e ha accumulato esperienze importanti pure in ambito Fifa, come il Mondiale Under 20 del 2015. In questo Europeo ha diretto (bene) Polonia-Irlanda del Nord, mentre ha incrociato gli azzurri nel 2014 nella gara di qualificazione in casa di Malta (battuta 1-0).

L’ARBITRO DI LILLA

Dirige HateganIl medico romenoche va di corsa

«NON ASPETTAVO ALTRO» Simone Zaza e la sua fidanzata, la fashion blogger Chiara Biasi, che lo ha raggiunto a Montpellier

IRLANDAKeane carica i suoi «Non siamo qui per fare amicizia». Roy Keane, vice del tecnico irlandese O’Neill, sprona la squadra in vista della sfida contro l’Italia. E lo fa prendendo ad esempio proprio gli azzurri: «Servirà la cattiveria mostrata dagli italiani contro il Belgio. Se serve un fallo, fai fallo: non è un crimine».

IL DOPPIO EXParla Trapattoni Chi meglio del Trap per commentare la sfida tra Irlanda e Italia? «Conosco bene i giocatori irlandesi: hanno carattere, ma tatticamente gli azzurri sono superiori», ha detto l’ex c.t. delle due nazionali a Mediaset Premium.

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Barbara Facchetti: «Io, papà, l’azzurro e la monetina» EUROPEEdi VIVIANAGUGLIELMI

O ltre a Verratti e Montoli­vo, l’Italia ha perso an­che Facchetti, cioè Bar­

bara, figlia del leggendario Gia­cinto e capo delegazione dellaNazionale femminile di calcio.Sarebbe stata supervisor di Ca­sa Azzurri, ma a causa di un in­cidente in bici, niente trasferta.

Barbara, le piace questa Italia?«Moltissimo. Abbiamo ritrova­to l’orgoglio nazionale chemancava da tempo. In alcuniazzurri rivedo l’attaccamentoalla maglia di papà».

Tipo?«Buffon sicuramente. Mi hacolpito anche Giaccherini, cheè pure interista... Ha dato tuttoper guadagnarsi la convocazio­ne e ora sta ripagando la fiduciadi Conte».

Intensità e impegno: il vangelodel c.t.«L’Italia mi piace proprio perquesto. Ricordo l’espressione difatica sul volto di mio padreogni volta che raccontava Ita­lia­Germania 4­3. Gli tornavaaddosso tutta quella sofferenzafisica. Ecco, anche questa è unaNazionale da fatica».

Due anni prima, nel ’68, l’Italia aveva vinto il primo e ultimo Eu-ropeo. Sarebbe ora di mettere in bacheca la seconda vittoria...«Me lo auguro fortemente. Perfortuna non ci sono più moneti­ne da lanciare... Ricordo chepapà mi raccontò quello chesuccesse dopo la semifinale diNapoli tra Urss e Italia e mi assi­curò che era stato più stressan­te della partita e molto più com­plicato di un gol...»

Cosa le raccontò esattamente?«Sull’episodio circolano diverseversioni: la monetica che si infi­lò in una fessura e restò in piedie cose così. Papà mi raccontò diun lancio solo di una monetinada 10 franchi francesi che raffi­gurava Ercole da un lato e la co­rona d’alloro dall’altro. I capita­ni e gli allenatori andarono inuno stanzino con l’arbitro. Il c.t.sovietico scelse per primo le fi­gure mitologiche, ma papà sioppose perché loro avevano giàscelto palla o campo. Si preseErcole. La monetina rotolò perterra ed Ercole trionfò...».

Poi?«Corse negli spogliatoi a comu­nicarlo alla squadra sfondandola porta per l’entusiasmo...Esplosero tutti di gioia. Unicoimpassibile: Burgnich. Papà gli

chiese il motivo e Tarcisio rispo­se: ero sicuro che avresti vinto,sei troppo fortunato».

Se l’Italia di Conte dovesse arri-vare in finale, andrà in Francia?«Nel caso, farei di tutto per re­cuperare dall’infortunio ed es­serci... Anche papà avrebbe vo­luto seguire la finale di Berlinonel 2006. Era rimasto a casa perla malattia, ma in quei giornistava meglio e Materazzi conti­nuava a chiedergli di andare.Papà però considerò che senzadi lui in Germania l’Italia eraandata così bene e preferì ri­nunciare. Io non sono scara­mantica. Sono nata nel ’68, cioènell’anno del titolo europeo edella costituzione della Nazio­nale femminile. Potevano an­che chiamarmi Azzurra...».

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GRUPPO BELGIOE ITALIA IRLANDA SVEZIA

De Rossi:«L’estetica?

Preferiscovincere»

1Lo davano per finito, con l’Italiaè tornato leader: «Chi critica a volte

non distingue palloni e noci di cocco»

VERSO L’IRLANDA

El Shaarawy BernardeschiBallottaggiosulla fasciaINVIATO A MONTPELLIER

I nutile ma mica tantoItalia­Irlanda. Per gli ir­landesi può valere addi­

rittura il secondo posto, perConte la possibilità di valu­tare condizione, e adattabi­lità, di chi finora ha giocatopoco o niente. Per cui il si­stema tattico resta 3­5­2.Ma con ampio turnover, an­che per l’infortunio di Can­dreva (che ieri s’è allenato aparte) e per i tanti diffidati(Buffon, De Rossi, Eder, Bo­nucci, Chiellini) che rischie­rebbero di saltare gli ottavicon il più inutile dei cartelli­ni gialli. Dovrebbe esserciun solo dubbio, da scioglie­re all’ultimo minuto: unesterno tra Bernardeschi eEl Shaarawy.

STURARO MEZZALA Difesaquasi tutta nuova: davanti aSirigu la cerniera sarà Dar­mian, Ogbonna e Barzagli.La linea di centrocampo do­vrebbe essere composta daBernardeschi (oppure El­sha), Sturaro, Thiago Motta(anche lui diffidato, ma nonci sono altri centrali di ruo­lo), Florenzi e De Sciglio.Con questa formazione, infase difensiva l’Italia potreb­be anche schierarsi con duelinee da quattro, con De Sci­glio laterale «basso» e Flo­renzi davanti a lui. Anche sefinora, in fase di non posses­so, gli azzurri hanno semprecomposto una linea a cin­que. In attacco, coppia Za­za­Immobile. Con la possi­bilità di dare spazio nella ri­presa a Insigne e al lateralerimasto in panchina.

f.li.© RIPRODUZIONE RISERVATAUMORISMO

E TIMORI...Löw telefona a De Rossi in questa vignetta della Süddeutsche Zeitung. «Non dovete vincere il girone, meglio secondi». Eh? «Solo in finale, Italia bestia nera». «No, no, no, Germania avversario ideale» chiude De Rossi con un ghigno.

Fabio LicariINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)

L eader azzurro dall’altodelle 105 presenze (il 6o

di sempre) e Civis Roma­nus: «Da un sindaco donna non mi aspetto niente di diver­so che da un uomo. La novità èun movimento nato da 3­4 an­ni. Ora faccio il tifo per la Rag­gi come avrei fatto per il sinda­co di qualsiasi schieramento:questo non è un torneo, qui sigioca tutti per Roma». Così Da­niele De Rossi, meglio che conun gol, spiega il bel momentoche sta vivendo in Francia: tor­nato al centro della Nazionale,la condizione fisica recupera­ta, un ruolo fondamentale ne­gli equilibri della difesa «piùforte del mondo», un figlio a fi­

ne agosto, una serenità a lun­go mancata.

Dopo una stagione non esaltan-te, questo bel momento in Na-zionale: c’è una spiegazione psi-cologica, fisica o cosa?«Lo dite voi che passeggiavo incampo, la mia stagione è statapositiva: non giocavo per gliinfortuni, ma questo si dimen­tica. Ho fatto buone partite,ma quando si vinceva senza dime si diceva: “è fatta, ce lo sia­mo tolti di torno”…».

Il suo rapporto con Roma?«Ottimo. Ho imparato a nonguardare troppo alle critiche.A Roma chi dà certi giudizispesso non sa di cosa parla,non distingue un pallone dauna noce di cocco. So che que­ste parole non mi aiuteranno,ma non ho mai cercato di ven­dermi dietro le quinte. Adaniha detto: pensateci due volte,prima di dare giudizi su ungiocatore, ci sono ore di sacri­

fici dietro. Se mai un giornodovessi fare questo lavoro, mene ricorderei sempre».

Le spiace che si dica che è unaNazionale con poco talento?«Non abbiamo individualitàche “rubano l’occhio”, Hazard,Ibra, ma altrequalità sì: com­pattezza, grup­po, ricambi al­l’altezza. Magaricerte squadrehanno fenomenima poi c’è un di­vario con chi su­bentra. All’inizioè stato meglionon avere le luciaddosso. Ora pe­rò abbiamo sve­lato le nostrecarte».

Non è che la stella è il c.t.?«Se parli di Conte rischi di pas­sare per ruffiano. Ma per noi èequilibrio e organizzazione:

più importante di chi fa grandigiocate. Mi avrebbe sorpresose fosse rimasto a lungo: è unanimale da campo. Si vedono irisultati di Coverciano, nei se­condi tempi corriamo molto,abbiamo aggressività e resi­stenza».

De Rossi è unastella?«Ho fatto la miacarriera, le stellesono altre: Ibra,Pirlo, Iniesta…».

Partita inutilecon l’Irlanda?«No. Loro avran­no tutte le moti­vazioni del mon­do. Ma chi di noisubentra vorrà

fare bella figura e parteciparepersonalmente: siamo calcia­tori e quindi un po’ egoisti».

Si sente il quarto difensore?«Quei tre e Gigi sono la mi­

glior difesa del mondo, com­plementari tra loro ed eccel­lenti uno per uno. Contagiatidalla mentalità di Conte allaJuve. Io faccio il mediano da­vanti a loro, non sono Iniestama mi marcano a uomo: forsemi scambiano per qualcun al­tro».

Quello italiano sarà uno stile come quello spagnolo o tede-sco?«Gli esteti si specchiano nellaSpagna, ma poi bisogna vince­re. Il Leicester sarebbe dimen­ticato se avesse perso la Pre­mier».

Sorpreso dalla vittoria dellaRaggi?«No, era nell’aria. In bocca allupo, a Roma abbiamo biso­gno di un cambio radicale: lemacerie sono pesanti da smal­tire. Spero nel 2024 di assiste­re all’Olimpiade e godermi imiglioramenti della città».

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DANIELE DE ROSSISUL NUOVO SINDACO

TIFO PER LA RAGGIROMA HA BISOGNO

DI UN CAMBIO RADICALE

105Le gare di De Rossi in Nazionale: il centrocampista è il sesto azzurro di sempre

IL NUMERO

CalcioRLa Nazionale

In alto, Barbara Facchetti oggi e, sotto, bambina in braccioa papà Giacinto, prima di Italia-Svezia 3-0 del 1971 a San Siro

Federico Bernardeschi, 22 anni

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8 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO BELGIOE ITALIA IRLANDA SVEZIA

Via il fantasma TrappTutto vero, c’è Sirigu Che rivincita sul Psg

fIL REPORTAGE Vecchie miniere, bar e ristoranti tricoloreViaggio a Lilla, la «piccola» Italia in festa

Francesco CenitiINVIATO A PARIGI

C’ è una Lilla italiana cheaspetta da oltre centoanni l’arrivo di qualco­

sa, di qualcuno che gli porti lamadre patria in terra di Fran­cia. Accadrà domani, quandol’orgoglio nazionale raggiun­gerà il top allo stadio: tutti conla maglia azzurra per inneggia­re alla Nazionale di Conte. E lasfida all’Irlanda sarà una festada ricordare per le otre 100 mi­la persone legate al nostro Pae­se (hanno almeno un nonno diorigine italiana), ma trapianta­

te nella regione Nord Pas deCalais.

SUDORE E MINIERE I primiflussi di emigrazione risalgonoa inizio Novecento: le minieredi carbone e le industrie tessilisono alla costante ricerca dimanodopera e allora dal NordItalia molti si spostano tra Lillae il Belgio per inseguire un sa­lario. Un flusso continuo poistoppato dal Fascismo, contra­rio a regalare braccia ai nemicie fautore di una politica autar­chica. Eppure, anche dopo la dichiarazione di guerra allaFrancia, gli italiani a Lilla nonsono stati mai oggetto di ven­

dette. Anzi, molti hanno com­battuto a fianco dei partigianiper sconfiggere i nazisti. Unnuovo boom di arrivi si registranegli anni Settanta. Questavolta gli emigrati provengonodal meridione. Con la chiusuradelle miniere, il lavoro si spostanelle industrie siderurgiche.

LEGAME SOLIDO Il legame traLilla e gli italiani si è accresciu­to nel tempo. Un paio di esem­

pi: la Breda ha realizzato la se­conda linea metropolitana del­la città, la più moderna di Fran­c ia (è complet amenteautomatizzata); il sindacoMartine Aubry (figlia dell’exministro Delors) che governada ben 15 anni è sceso in piazzaper protestare insieme con gliitaliani nel 2011, quando Romachiuse il consolato trasferendogli uffici a Parigi. Con Euro2016 i bar e i ristoranti italianisono diventati il ritrovo dellacomunità, attiva pure sui social(ci sono 2 gruppi su Facebook).In città c’è anche una associa­zione culturale (Dante Alighie­ri) molto nota: organizza corsi

di lingua e storia per far inseri­re i nuovi arrivati. Contandoanche gli italiani presenti nelvicino Belgio, potrebbero esse­re più di 25 mila i tifosi azzurriche dopodomani saranno allostadio. Quasi tutti porterannomaglia e tricolore, l’orgoglionazionale è una prerogativa.Conte da queste parti non sisentirà solo. E magari anche luiquando andrà via, piangerà.Come il protagonista del filmfrancese «Giù al Nord» («Ben­venuti al Sud» nella versionegriffata Bisio­Siani), girato in un paesino vicino a Lilla. Maquesta è un’altra storia.

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1Domani si gioca in una città ad altadensità di nostri connazionali: sarannocirca 25mila i tifosi attesi allo stadio

FRANCESISMIdi SEBASTIANOVERNAZZA

QUANDO «GIÙ AL NORD»NON È SOLO UN FILM

Tutti a Lilla, per Italia­Irlanda. Inrealtà si giocherà a Villeneuve­d’Ascq, centro attiguo alla città.

Vicino a Lilla, capoluogo della regione Nord, Passo di Calais e Piccardia, è stato girato «Giù al Nord», film francese del 2008 che ha avuto enorme successo: nei cinema di Francia ha fatto registrare oltre 20 milioni di spettatori, soltanto Titanic ne aveva raccolti di più. Benissimo sono andati i remake italiani, «Benvenuti al Sud» e «Benvenuti al Nord», con Bisio, Siani, Finocchiaro e Lodovini. Il titolo originale francese di «Giù al Nord» è «Bienvenue chez les Ch’tis», dove «les Ch’tis» è il soprannome con cui i francesi definiscono gli abitanti di Lilla e del suo vasto territorio regionale.

Senza addentrarci in complicate analisi, il nomignolo sta a significare che i francesi del Nord si mangiano le parole e parlano una lingua incomprensibile al resto di Francia. «Les Ch’tis» però sono ospitali, come dimostra il film di Dany Boon, ambientato a Bergues, paese a 60 chilometri da Lilla. «Les Ch’ti» è anche un reality di W9, una tv privata, in cui diverse persone del Nord vengono mandate in giro per la Francia e per l’Europa, dove nessuno capisce un’acca del loro linguaggio. Prima «Les Ch’tis» si arrabbiavano, se li chiamavano così, ma «Giù al Nord» li ha sdoganati e resi simpatici, e alcuni di loro con la presa in giro hanno fatto soldi.

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1Il vice di Buffon sarà titolare nello stadio dovein Ligue 1 gli preferirono per la prima volta il rivale

I portieri azzurri Salvatore Sirigu, 29 anni, e Gianluigi Buffon, 38. Sotto, ancora Salvatore AFP

Andrea ElefanteINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)

R itrovare l’Europa dove siè cominciato ad avere lanetta sensazione di per­

derla: la sorte a volte toglie mapoi ridà, e Salvatore Sirigu do­mani sera passerà all’incasso.Con la serenità di chi non hamai maledetto il destino, manon ha neanche mai accettatodi subirlo. «Mi è mancato gio­care in Europa, mi è mancatamolto la Champions League»,ha detto a «L’Equipe» meno unmese fa, quando con garbo hascoperchiato il bidone di delu­sione a cui per un anno ha fattola guardia suo malgrado. Nonsarà la partita contro l’Irlanda

a ripagarlo di tanto veleno but­tato giù, ma tornare titolareproprio nell’Europeo francese,e quando non era così sconta­to, per lui deve avere un saporeparticolare.

PROPRIO A LILLA Ancora dipiù a Lilla, stadio Pierre­Mau­roy: fu guardando dalla pan­china il prato che calpesteràdomani sera che ebbe la con­ferma di quanto aveva già capi­to. Era il 7 agosto dell’annoscorso. La prima partita dellastagione ­ Supercoppa di Fran­cia contro il Lione a Toronto,sei giorni prima ­ era stata l’in­sinuarsi del sospetto. La primadi campionato a Lilla fu la cer­tificazione della nuova realtà:lui in panchina e Trapp titola­

re. «Non mi sono mai potutogiocare il posto con lui. Ilproblema non è stato nongiocare, ma non essereneanche preso in conside­razione»: ecco il contopresentato dal Paris Sa­int­Germain.

DELUSIONE Bollettino fi­nale della delusione: appe­na 12 partite, 1000 minuti espiccioli. Una miseria, tantopiù per un portiere. Zero par­tite di Champions, tre di cam­pionato, quasi tutta la Coppadi Lega e tutta la Coppa diFrancia, dove ha giocato l’ulti­ma gara per 90’ con il Psg: il 21maggio contro il Marsiglia, tro­feo dell’autoproclamazione aleggenda del suo amico Zlatan

Ibrahimovic, che venerdì a To­losa si è fermato ad abbraccia­re solo «Siri» prima di scapparenegli spogliatoi.

ALLA FACCIA DEL 17 C’è pan­china e panchina, e SalvatoreSirigu non ha digerito quella aTrapp perché gli è stata impo­sta a dispetto dei discorsi di unanno fa esatto, «e la parola diqualcuno per me è tutto». Farel’eterno secondo di GianluigiBuffon, uno con cui Sirigu nonha mai creduto con certezza didoversi e potersi giocare il po­sto, non è mai stato un pesosullo stomaco. Semmai la pa­ziente attesa di momenti comequesto: il ritaglio di rare pre­senze ­ con quella di domanisaranno 17, alla faccia dellascaramanzia ­ grazie all’aper­tura di una porta inattesa. Sta­volta una febbre con annessadiffida, come alla prima delMondiale 2014 contro l’Inghil­terra fu una caviglia malconciadi Buffon; nel marzo 2015 inBulgaria un suo attacco febbri­le; un anno fa a Spalato nel se­condo tempo della gara controla Croazia un taglio profondosul ginocchio: restano gli ulti­mi «veri» minuti azzurri di Siri­gu, che poi ha giocato le ami­chevoli contro il Portogallo, laRomania e la Finlandia, il 6giugno a Verona allo stadioBentegodi.

IN VETRINA Contro l’Irlandaper lui sarà anche una vetrina,sempre ammesso che ne abbiabisogno: in Francia alla finehanno capito che la titolarità diTrapp è stata una forzatura an­che più che un giudizio di me­rito. Ma il suo futuro immedia­to è tutto da scrivere, al nettodi una certezza: «Ho ancoradue anni di contratto, però maipiù una stagione così». Non èuna porta definitivamentesbattuta in faccia al Paris Sa­int­Germain: «Potrei anche re­stare, ma solo con la garanziadi una concorrenza reale euna vera alternanza conTrapp». Piuttosto un messag­gio per Unai Emery: un nuo­vo allenatore magari cam­bierà anche le sue prospetti­ve, altrimenti non sarà unproblema lasciare Parigidopo cinque anni. Even­tualmente in prestito, «seun club dimostra di voler­

mi davvero», ha concluso ilportiere. Meglio se a titolo de­finitivo, anche perché il Psg èin «debito» con Sirigu di un an­no sbagliato e sarà disposto afavorire una soluzione sempli­ce e non troppo costosa peruno del suo livello. E anche nelcampionato italiano c’è biso­

gno di buoni portieri.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PARIGI

Lilla

CalcioRLa Nazionale

La Grand’Place di Lilla, con la colonna della dea

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9MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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11MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Anche Federica con #mettiamolatutti1Pellegrini e Magnini in azzurro per l’iniziativa Gazzetta. E sui social messaggi dal Canada al Messico

Federica Pellegrini, 27 anni, con il compagno Filippo Magnini, 34

Luca Bianchin@lucabianchin7

F ederica Pellegrini non in­dossa niente di azzurroma due o tre cose per que­

sto Paese le ha fatte: perdona­ta. Federica ieri ci ha mandatouna foto per diventare uno deisorrisi di #mettiamolatutti, lacampagna lanciata dalla Gaz­zetta per supportare AntonioConte e l’Italia. Il c.t. vorrebbeun muro azzurro allo stadio,noi formiamo ogni giorno unmuretto con le fotografie deisocial. Federica è abbracciata aFilippo Magnini, che ha il colo­re giusto e un tricolore in ma­no. Tonalità ok anche per Davi­de Cassani, c.t. della Nazionaledi ciclismo, e per Sandro Vero­nesi, lo scrittore di «Caos cal­mo». Veronesi gradisce parec­chio il bianconero ma, in perio­do di Europeo, prende i colori:t­shirt azzurra, mano sul cuoree un muro (ci risiamo...) allespalle. Da lui, è chiaramenteuna citazione di Barzagli­Bo­nucci­Chiellini. Ieri però è sta­ta giornata internazionale, co­me se anche nell’era di internet

servissero un paio di giorniperché il movimento popolareparta dall’Italia e raggiungal’Europa, gli Stati Uniti, il Su­damerica. Nelle ultime 36 oreci sono arrivati scatti da mezzomondo, con la Francia in logicapole position: tifosi da Mon­tpellier, da Tolosa, forse da Pa­rigi. Qualcuno ha fatto battutea tema elettorale, altri hannoriproposto le foto di MelissaSatta in maglia azzurra. Ma oc­chio, quello era body painting:su internet va alla grande, allostadio «vestiti» così si rischia dinon entrare. Questa la top 5della colonizzazione azzurra: iluoghi più strani contaminatida #mettiamolatutti.

5. Vancouver. La foto è di@chpinos, chef seguito suTwitter anche da Carlo Ance­lotti, che da quelle parti è di ca­sa. Serissimo, come se stessesentendo l’inno.

4. Belgio. Giancarlo scrive conbaffi, occhiali e maglia da por­tiere. Molto rossa, ma ancheazzurra. Va bene.

3. Colombia. Doménico Gallo(con l’accento!), ingegnere ci­vile di Santa Marta, pubblicauna foto in azzurro con papà,tifoso classe 1922. Sullo sfon­do si vede Pirlo a Euro 2012contro l’Inghilterra: non attua­lissima ma efficace.

2. Tel Aviv. Foto di Aldo D’Elia,italianissimo come da cogno­me, e di Asaf Ackerman, gior­nalista di un canale televisivosportivo israeliano. Sulla bio­grafia di Twitter, mister Acker­man si definisce «fan del Milane della nazionale brasiliana».Tempi duri, Asaf: Milan fuoridalle coppe, Brasile eliminatoin Coppa America. La conver­sione all’azzurro è comprensi­bile.

1. Cancun. Raffaele scrive dalMessico e alle sue spalle il ma­re ha tre tonalità diverse, comele maglie di Italia, Francia eIslanda. Ha vinto lui.

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GRUPPO BELGIOE ITALIA IRLANDA SVEZIA

#METTIAMOLATUTTI

CalcioRLa Nazionale

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1

3

4

1 Lo scrittore Sandro Veronesi,57 anni 2 Padre e figli italiani in Francia 3 Davide Cassani, 55 anni, c.t. della Nazionale di ciclismo 4 Voglia di azzurro anche a Tel Aviv, in Israele

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12 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Piqué, assist a Conte«L’Italia è molto Italia questo mi preoccupa»1La Spagna punta a battere la Croazia per evitarciKovacic in dubbio: titolare solo se Rakitic fa il Modric

IL CASO

E Pedro si sfoga:«Vorrei giocarenon fare gruppo»1La punta prima attacca e poi spiega: «Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso»

I RIVALI AGLI OTTAVI

Azzurri, ballottaggio Croazia-Spagna. Cechi più lontani1Ci sono nove possibili combinazioni nel gruppo D, ma soltanto una prevede la sfida con l’avversaria più abbordabile

PEDRO ATTACCANTE DELLA SPAGNA

AVEVO ALTRE ASPETTATIVE, LE

COSE NON VANNO COME DESIDERAVO.

INVIATO A BORDEUAX

U n po’ come succede albizzoso clima dell’At­lantica Ile de Ré dove

sono alloggiati, ieri improv­visamente il buonumore re­gnante nel ritiro della Spa­gna è stato attraversato dauna breve ma intensa per­turbazione. Il timido Pedrosi è aperto in un’intervista aMovistar Tv mostrando lasincera delusione per il ruo­lo marginale assegnatoglida Del Bosque: «Sono venu­to qui con altre aspettative,le cose non vanno come de­sideravo. Per me accettarequesto ruolo è difficile, senon c’è continuità non valegranché la pena continuare.Non vengo qui per faregruppo e stare con i mieicompagni, anche se con lo­ro sto benissimo».

CAMPAGNA A Madrid è par­tita una campagna controPedro, con un editorialistache è arrivato a chiedereche lasciasse il ritiro. Jose­lu, ex canterano del Madridin forza allo Stoke, ha fattosapere a Marca che lui al­l’Europeo andrebbe anche apulire le scarpe degli altri. Ilcaso è montato tanto che ilgiocatore del Chelsea hachiesto di partecipare allaconferenza stampa per spie­garsi: «Io non ho nulla di cuipentirmi. Se qualcuno si èsentito deluso o infastidito posso chiedere scusa manon ho detto nulla di male,solo che mi piacerebbe gio­care di più». Del resto la vo­glia di giocare è stata la mol­

la che ha spinto Pedro a lascia­re il Barça per il Chelsea.

ANNOIATI In difesa del com­pagno è intervenuto Piqué:«Voi giornalisti vi annoiate, avete montato un gran casinodal nulla. Pedro ha vinto un Mondiale e un Europeo gio­cando, trovo normale che desi­deri partecipare di più. La na­zionale è una famiglia e questecose succedono: il buonumoreresta». Anche Del Bosque nonse l’è presa più di tanto: «Hoparlato con Pedro e mi ha dettoche non intendeva offenderenessuno. Diciamo che è statotradito dai sentimenti. L’ho vi­sto preoccupato per il rumorecausato, del resto da qui di soli­to arrivano solo notizie positi­ve quando c’è qualcosa di ne­gativo l’eco si amplifica. Maquesta storia non avrà vita lun­ga«.

f.m.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Filippo Maria RicciINVIATO A BORDEAUX@filippomricci

«L’ Italia è molto Italiae la cosa mi preoc­cupa». Questa frase

di Gerard Piqué andrebbe ap­pesa con orgoglio nello spo­gliatoio gestito da Antonio Conte. Il catalano ha una bellatesta e una lingua sempre ge­nerosa e in poche parole ha de­scritto quelli che sono i grandimeriti del nostro c.t.: ha ripor­tato l’Italia alle sue radici, equeste radici nel mondo sonorispettate e temute. «L’Italia èa suo agio nella fase difensivae sta facendo risultati impor­tanti contro ottimi avversari».Quella di Piqué era una rispo­sta a una domanda sulle nazio­nali che meglio ha visto sinoraall’Europeo. E Gerard ha ini­ziato la panoramica con l’Ita­lia. Poi meno ispirato e più at­tratto dal luogo comune è pas­sato alla Francia perché è pa­

drona di casa, alla Germaniaperché vince e infine alla Croa­zia, l’avversario di questa seraa Bordeaux. La Spagna nonvuole incontrare l’Italia, «maifidarsi di voi, mai» ci avevadetto Casillas alla vigilia, ed èper questo che la Roja vuolevincere (o al massimo pareg­giare) per mantenere la primaposizione del gruppo ed evita­re l’ottavo parigino con gli az­zurri.

PARADOSSO CROATO Il para­dosso vuole che la Croazia,che con una vittoria potrebbescavalcare la Spagna e quindispostarsi dalla pessima partebassa del tabellone, possa ac­cettare di ottimo grado lasconfitta. Se i croati perdonocon la Spagna e la RepubblicaCeca batte la Turchia in disar­mo, Cacic e i suoi finiscono alterzo posto (al momento sonoindietro con i cechi nel fair­play) che può portare sì laFrancia ma anche regali inat­tesi e molto interessanti. Cacic

ha detto che Modric è in dub­bio, l’interista Perisic è statopiù chiaro: «È troppo impor­tante per noi, meglio che ripo­si e giochi la prossima».

MATEO IN PENA Al suo postosarebbe lecito attendersi Kova­cic, ma Mateo il discontinuoha poche possibilità: dovrebbearretrare Brozo­vic ed entrarePjaca, ancheperché Cacic hadetto che oggigiocherà unaCroazia giova­ne, tanto che po­trebbe persinoschierare Vrsa­lijko per Srna. El’ipotesi della ri­cerca “onorevo­le” del terzo po­sto si fa ancorapiù strada. Kovacic può esseretitolare solo se Rakitic fa il Mo­dric e in generale, come al Ma­drid, per Mateo sono evidentile difficoltà di trovare la strada

della fiducia e della titolarità.

PATRIOTTISMO E DIFESA Pi­qué ha detto altre due cose in­teressanti. La prima è un temapersonale. Lui fischiato fino al­l’alba di questo Europeo per­ché catalano e del Barça, ora èacclamato: «Meglio gli applau­si dei fischi... Ho sempre sapu­to che l’unico modo per girarequesta situazione era grazie alrendimento in campo. Non erauna situazione facile ma sape­vo che nel calcio tutto puòcambiare rapidamente: giochiad alto livello, hai la fortuna disegnare un gol importante e lagente si rende conto che que­sto è calcio e non una competi­zione di patriottismo». La se­conda è l’analisi di una dellechiavi di questa Spagna, 0 golincassati nelle ultime 10 parti­te ufficiali, tutte vinte: «Siamoapparentemente molto offen­sivi». Apparentemente. «Tuttoperò dipende dalla grande or­ganizzazione del reparto arre­trato. Ramos è un gran difen­

sore e con i por­tieri siamo di­v e n t a t i l ecolonne fonda­m e n t a l i p e rmantenere l’otti­mo livello difen­sivo mostratonegli ult imigrandi tornei,Mondiale 2014 aparte ovviamen­te. Per vincereun campionatocome questo la

chiave è prendere pochi gol, ecosì abbiamo fatto nel 2010 enel 2012». La cosa vale ancheper l’Italia.

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79Le partite giocate da Piquè con la maglia della nazionale spagnola Ha segnato 5 gol

IL NUMERO

Fabio LicariINVIATO A MONTPELLIER

N ove combinazioni possi­bili nel gruppo D, quellola cui seconda incrocerà

l’Italia negli ottavi. E soltantouna prevede la Repubblica Ceca,il rivale in teoria preferibile. Sta­tisticamente è più probabile che,il 27 a Saint­Denis, Conte trovi laCroazia o in subordine la Spa­gna. Ma il campo, stasera, po­trebbe scrivere una storia diver­sa. Di sicuro gli azzurri avrannola testa più alla tv che alla vigiliadella sfida con l’Irlanda. Ecco gliscenari per gli ottavi.

REPUBBLICA CECA La classificaparla chiaro: Spagna (già quali­ficata) 6 punti, Croazia 4, Re­pubblica Ceca 1, Turchia 0. Puòsuccedere di tutto. Anche che laTurchia stravinca con i cechi e sicandidi tra le terze ripescate (manon può mai arrivare seconda).Dopo le prime due giornate, nonc’è dubbio che la Repubblica Ce­ca sia l’oggetto del desiderio:con la Spagna s’è difesa a oltran­za, cadendo nel finale; con icroati ha recuperato da 0­2 a2­2, approfittando anche del ca­os allo stadio. Comunque: i cechisarebbero i nostri rivali soltantonel caso in cui vincessero con iturchi (minimo 2­0) e la Croazia

perdesse con la Spagna finendoal terzo posto (poi ripescata qua­si sicura con 4 punti). In caso didoppio 1­0, occhio, si ricorrereb­be al fair play: molto complicato,perché non valuta solo «gialli» e«rossi» ma anche atteggiamentotecnico in campo, rispetto per gliarbitri, comportamento dei diri­genti e del pubblico.

SPAGNA La partita che nessunovuole, Italia­Spagna, finale2012, si materializzerebbe nelcaso di un successo dei croati(senza Modric però) nella sfidadiretta contro Iniesta. A quelpunto sarebbe ininfluente il ri­sultato di Repubblica Ceca­Tur­chia: o meglio, conterebbe sol­tanto per il terzo posto.

CROAZIA In tutti gli altri casi –Croazia che pareggia con la Spa­gna, oppure Croazia che perdementre la Rep. Ceca non vince –i rivali degli azzurri sarebbero icroati. Forse la squadra più of­fensiva dell’Europeo: con i dueinteristi Perisic e Brozovic ingran condizione, e con l’enigmaModric costretto a saltare intan­to la sfida di stasera. Nelle quali­ficazioni non siamo stati inferio­ri, anzi. Dagli incroci sul tabello­ne passiamo al campo. La Spa­gna non regala mai niente e nonsubisce gol all’Europeo da 11partite: potrebbe benissimo bat­tere una Croazia poco serena,spianando così la strada ai cechi,sulla carta favoriti contro unaTurchia fin qui fragile e quasievanescente. In questo caso, laCroazia sarebbe la più temutadelle terze del tabellone.

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GRUPPO SPAGNAD REP. CECA TURCHIA CROAZIA

CalcioRI personaggi

LE POSSIBILITA’1 ) Spagna-Croazia 1; R. Ceca-Turchia 1. SPAGNA 9, R.CECA 4, Croazia 4, Turchia 0. 2) Spagna-Croazia 1; R. Ceca-Turchia x. SPAGNA 9, CROAZIA 4, R.Ceca 2, Turchia 1. 3) Spagna-Croazia 1; R.Ceca-Turchia 2. SPAGNA 9, CROAZIA 4, Turchia 3, R.Ceca 1 4) Spagna-Croazia x; R.Ceca-Turchia 1. SPAGNA 7, CROAZIA 5, R.Ceca 4, Turchia 05) Spagna-Croazia x; R.Ceca-Turchia x. SPAGNA 7, CROAZIA 5, R.Ceca 2, Turchia 16) Spagna-Croazia x; R.Ceca-Turchia 2. SPAGNA 7, CROAZIA 5, Turchia 3, R.Ceca 17) Spagna-Croazia 2; R.Ceca-Turchia 1. CROAZIA 7, SPAGNA 6, R.Ceca 4, Turchia 08) Spagna-Croazia 2; R.Ceca-Turchia x. CROAZIA 7, SPAGNA 6, R.Ceca 2, Turchia 19) Spagna-Croazia 2; R. Ceca-Turchia 2. CROAZIA 7, SPAGNA 6, Turchia 3, R.Ceca 1

Il gol del 3-0 di Morata nella vittoria della Spagna sulla Turchia EPA

Gerard Piquè, 29 anni, difensore, gioca nel Barcellon dal 2008 e, a destra, Mateo Kovacic, 22 anni, 27 presenze e un gol con la Croazia REUTERS-AFP

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14 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO SPAGNAD REP. CECA TURCHIA CROAZIA

L’Uefa salva la Croazia Multa e niente esclusione 1La federazione dovrà pagare 100 mila euro per i fumogeni lanciatinella partita con la Repubblica Ceca. Stadio vietato ai tifosi identificati

fIL RETROSCENA Arresti e violenze, c’è del marcio a ZagabriaGli ultrà in guerra contro il «tiranno» Mamic

Filippo Conticello@filippocont

I ntruppati uno accanto all’al­tro, fieri mentre si sgolano:«Finché i campi il sole riscal­

derà, finché le querce la borasferzerà!». Vedi i calciatori can­tare l’inno, la gloria per la «caraterra eroica», e ti immagini laCroazia tutta stretta attorno allamaglia a scacchi. E invece eccol’ennesima contraddizione par­torita dai Balcani: la nazionaledivide un popolo imbevuto di na­zionalismo, al punto che qualcheestremista vorrebbe la squadrafuori dall’Europeo. Il fuoco ami­co degli ultrà contro Modric ecompagnia è un attacco scientifi­co: quella pioggia di fumogeni aSaint Etienne – un déjà­vu dellagara di San Siro con l’Italia del2014 – è solo l’ennesima miccianella guerra termonucleare delcalcio croato.

PADRE PADRONE Presunte cor­ruzioni, violenze, creste sui tra­sferimenti e il centro di gravitàdel sistema sarebbe sempre lostesso: Zdravko Mamic è il perso­naggio­chiave per interpretarequesti deliri. Ex numero uno del­la Dinamo Zagabria e ancora vi­ce presidente federale, è il padrepadrone di un calcio che produce

talenti come pochi in Europa. Etutti, in un modo o nell’altro,passano sempre dalle sue grin­fie: è Mario Mamic, suo figlio, afare da procuratore, a suggerireuna firmetta su certi contratticontroversi (eufemismo). Dinorma, si stabilisce che il 25%dello stipendio per il resto dellacarriera spetti all’agente. A chiu­dere l’odiatissimo triangolo ilfratello di Mamic senior, Zoran,allenatore della Dinamo: lasquadra domina il campionato

da 11 anni e si abbevera dei mi­lioni della Champions, lasciandobriciole alle altre squadre. Eppu­re lo stadio è sempre deserto: gliultrà BBB (Bad Blue Boys Zaga­bria) disertano e adesso in nazio­nale protestano assieme ai rivalidell’Hajduk Spalato, primi oppo­sitori del «tiranno». In mezzo aquello sventolare di croci unci­nate, un solo imperativo: buttar­lo giù. Un tempo con manifesta­zioni pacifiche, adesso infangan­do la nazionale: «Comunque la si

guardi, perdono i giocatori e i ti­fosi», confessa Aleksandar Holi­ga, reporter croato del Guardian.

QUANTI GUAI L’accusa è semprela stessa: essersi arricchito con ilgioco che faceva sognare una na­zione appena nata. Lontano or­mai il ruggente 1998, l’anno feli­ce di Davor Suker capocannonie­re al Mondiale francese. Oggi fail presidente della Federcalciocroata, che non sembra apprez­zare la trasparenza chiesta dal

Parlamento. Per i tifosi, sarebbesolo una marionetta utile per«privatizzare» anche la Naziona­le dopo la Dinamo. Intanto, neglianni, l’elenco delle presunte ma­lefatte di Mamic si è allungato:nel 2013 il primo arresto per in­sulti razzisti al ministro dellosport croato di origine serba. Su­bito assolto, del resto l’uomoavrebbe parecchi santi in paradi­so: una volta si è beccato solouna breve sospensione per averpicchiato un membro della Fe­dercalcio. Qualche guaio in piùnegli ultimi tempi: è stato arre­stato assieme al fratello a fine2015 e adesso è nel mirino di trediverse inchieste per corruzionee appropriazione indebita da de­cine di milioni. È stato perfinocostretto a cedere temporanea­mente il trono, a dimettersi dal«suo» club. E in un’indagine con­tro di lui ha testimoniato pure lasuperstar del Paese, Luka Mo­dric: ci sarebbe qualche opacitàdi troppo nel suo trasferimentoda Zagabria al Tottenham. Eppu­re il potere del capo non sembrapoi così indebolito: l’hanno foto­grafato a Saint Etienne, felice ac­canto al c.t. «Gli ha dettato la for­mazione?», scherzano sui forumquelli che oggi vorrebbero il caosa Bordeaux in nome della loro«terra eroica».

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1Legami scomodie profitti sospettiAncora indagatoil vero capodel calcio croato

QUANTEDISORDINI

E TENSIONI

Già alla vigilia della partita d’esordio del 10 giugno scoppiano i primi tafferugli, a Marsiglia, tra hooligan inglesi e giovani francesi. Da lì, un lungo elenco di scontri.

11 GIUGNOSempre a Marsiglia, sabato 11, è il giorno di Russia-Inghilterra, una delle gare più a rischio. Durante la partita, i tifosi russi invadono il settore avversario, ma le violenze iniziano nel pomeriggio in zona Vecchio Porto: un inglese in fin di vita e 3 ricoverati gravi. Intanto a Nizza i tifosi francesi provocano incidenti tra polacchi e irlandesi.

12 GIUGNODomenica 12 giugno a Parigi c’è Turchia-Croazia e gli ultrà del Psg vanno alla caccia di turchi e croati: 1.500 poliziotti limitano i danni, 15 gli arresti. Ma, in generale, le violenze sparse del primo weekend portano a un bollettino di guerra: 116 arresti, 63 in stato di fermo, tre rimpatri, cinque divieti di entrare in Francia, cinque inglesi condannati a pene da uno a tre mesi di carcere. Ma a stupire è un altro dato: nessun russo ancora condannato.

14 GIUGNOHooligan ancora in azione: a essere scatenati ancora i russi, che provocano nuovi scontri con gli ultrà inglesi e gallesi a Lilla. Sei i fermati durante le violenze, ma le forze di polizia intervengono già prima: un gruppo di 43 persone è fermato all’uscita di un hotel vicino a Cannes. Nel dettaglio, tre gli arrestati, 20 gli espulsi e 20 i tifosi rimessi in libertà.

17 GIUGNOIl 2-2 tra Croazia e Repubblica Ceca del 17 giugno passa in secondo piano di fronte alla follia degli ultrà croati che causano la sospensione della partita gettando in campo petardi e fumogeni.

Dai russi agli inglesiIn tutta la Francia 10 giorni di scontri

I fumogeni lanciati dai tifosi croati durante la partita contro la Repubblica Ceca IPP

Matteo Dalla ViteINVIATO A MARSIGLIA

U no scappellotto, consi­derando quel che si ipo­tizzava. La commissione

Disciplinare della Uefa haemesso ieri pomeriggio la stan­gatina, una sentenza lieve checolpisce i «terroristi dellosport» ­ come ha definito i tifosicroati il c.t. Ante Cacic ­ e nonla squadra.

NON CI TERRORIZZATE La so­stanza: multa di 100 mila euroalla Federcalcio croata e divie­to di vendita dei biglietti ai tifo­si inclusi nella lista degli hooli­gan identificati per le restantigare di Euro 2016. Evidente­mente il massimo organo calci­stico europeo ha tenuto contodel fatto che la nazionale croa­ta rischia di pagare sempre efin troppo le intemperanze ­ avolte anche a sfondo razzista ­della propria tifoseria in pe­renne lotta proprio contro laHrvatski Nogometni Savez, laFedercalcio croata. La sanzio­ne « è sospesa ­ scrive la Uefa ­per un periodo di prova fino al­la fine del torneo». E’ quindiscongiurata l’ipotesi di espul­sione della squadra da Euro2016. «Avevo parlato conSuker ­ dice il ct Ante Cacic ­: ciaveva assicurato che non ciavrebbero espulsi. I problemicoi tifosi ci rendono più forti:nessuno può terrorizzare unpaese o una nazionale che gio­

ca tanto bene a calcio».

LA PAURA Tutto era comincia­to all’85’ di Repubblica Ceca­Croazia, lo scorso venerdì 17 aSaint Etienne: due minuti pri­ma, la polizia francese era en­trata nello stadio in assetto an­ti sommossa e si era schieratadi fronte alla curva occupatadai tifosi croati. C’era stata unasoffiata, si è poi saputo succes­sivamente che era tutto previ­

sto e premeditato. In quel mi­nuto 85 i tifosi croati hanno co­minciato a creare l’inferno:lancio di petardi e fumogeni,cori. La gara è stata sospesa persei minuti e uno steward ha ri­schiato di rimanere gravemen­te ferito proprio per lo scoppiodi un piccolo ordigno.

PERISIC SOLLEVATO A questopunto ammonta già a un milio­ne di euro il totale delle multe

che la Federcal­cio croata ha do­vuto sborsarenegli ultimi an­ni. «Queste san­zioni ­ scrive laUefa ­ sono differite, nell’ambi­to di un periodo di prova, sinoalla fine del torneo». Le accusesono riferire al lancio di petar­di e fumogeni, turbative fra glispettatori e comportamenti distampo razzista. «Dopo questa

sentenza ci sentiamo meglio ­dice Ivan Perisic ­ ma non è sta­to facile quel giorno quando ti­ravano i bengala: ora ci aspet­tiamo un grande appoggio dainostri tifosi, sono sicuro che sicomporteranno bene».

BORDEAUX E BEL CALCIO Pur­troppo, però, la gara di oggi siannuncia ancora una volta daattenzione altissima. Nei gior­ni scorsi, infatti, dal profilo Fa­cebook della Torcida Split(frangia tifosa avversa alla fe­dercalcio) era comparso unmessaggio con tanto di riferi­menti sulla possibile messa aferro e fuoco dello stadio diBordeaux, dove oggi si giocaCroazia­Spagna. «Non sonopreoccupato per l’eventualitàdi nuovi disordini ­ riprendeCacic ­: la polizia francese ora èpiù preparata e anche i nostritifosi possono comportarsi be­ne. Sapevamo che a SaintEtienne sarebbe potuto succe­dere qualcosa ma abbiamo unsolo modo per fermare questagente: giocare a calcio e gioca­re bene».

COME IN INGHILTERRA DavorSuker, presidente della federa­zione croata, già prima dellasentenza aveva auspicato lasvolta all’inglese. «Questi tep­

pisti vogliono fa­re del male almio Paese e nonsolo alla squadranazionale. Sot­tolineo una cosa:la violenza nonvincerà. Dovre­mo e dobbiamoseguire l’esem­pio dell’Inghil­terra: da annipaghiamo san­zioni, ma voglia­mo concentrarci

sul calcio e fare qualcosa digrande sul campo». Nel frat­tempo, la Uefa ha aperto ancheuna indagine legata agli inci­denti avvenuti fra le tifoserie diAlbania e Romania.

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1milione di euro: il totale delle multe pagate dalla Federcalcio croata negli ultimi anni

IL NUMERO

1 Zdravko Mamic, 56 anni, ex presidente della Dinamo Zagabriae vicepresidente federale 2 Zoran Mamic, 44, fratello di Zdravko e allenatore della Dinamo 3 Davor Suker, 48, presidente federale AFP/AP

1 32

CalcioRIl caso

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15MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO SPAGNAD REP. CECA TURCHIA CROAZIA

Panenka e la TurchiaPer la Repubblica Cecaè un incrocio di storie1Quarant’anni fa il cucchiaio che valse l’Europeo 1976, stasera la sfida per gli ottavi contro la prima e... ultima rivale

SEMPRE BATTUTI

L’urlo di Terim«VergogniamociBisogna lottare»1Il c.t. scuote la sua Turchia: «Mai così male dal mio ritorno»E se perde ancora sarà addio

In alto, il rigore di Antonin Panenka alla Germania Ovest nella finale del 1976. Sotto il penalty di Tomas Necid per il 2-2 contro la Croazia ANSA/REUTERS

Francesco CenitiINVIATO A PARIGI (FRA)

C’ è un papà che può an­dare fiero del suo fi­gliolo: è cresciuto be­

ne, tanto da spopolare in tuttoil mondo. Il papà si chiama An­tonin Panenka (ex centrocam­pista, classe 1948) ed è grazieal suo talento se quarant’annidopo il cucchiaio è ancora l’in­cubo dei portieri. Il 20 giugno1976 la Cecoslovacchia diventacampione d’Europa battendoai rigori la Germania Ovest.L’ultimo, quello decisivo, lobatte proprio lui, il giocatoredall’inconfondibile baffo nero:rincorsa veloce e poi all’im­provviso il tocco sotto. Il por­tiere Sepp Maier è già in volo,assiste impotente alla parabolalenta del pallone che poi baciacon delicatezza la rete. Totti aEuro 2000 con l’Olanda in se­mifinale e Pirlo nel 2012 conl’Inghilterra nei quarti gli emu­li azzurri. Ora, quarant’anni eun giorno dopo la RepubblicaCeca avrà un altro penalty da

calciare. Un po’ particolare,lungo novanta minuti. A Lenssfida la Turchia e si gioca il pas­saggio agli ottavi. Deve vincereper centrare l’obiettivo e maga­ri incontrare l’Italia a Parigi sela Croazia dovesse steccare conla Spagna. Dal rigore di Pa­nenka al dentroo fuori francese.In mezzo tantestorie e una sfidaai turchi che si ri­propone in mo­do ciclico.

ALTRI TEMPI «Seavessi sbagliatoquel rigore, beh,avrei passato ilresto dei mieigiorni a lavorarein fabbrica». Al­tri tempi, quelli di un mondodiviso in due e di una nazionaleche non esiste più. Dopo la ca­duta del muro di Berlino, laSlovacchia è andata per la suastrada. Ecco la Repubblica Ce­ca: esordio ufficiale nel febbra­io 1994. Dove? A Istanbul, conla Turchia travolta 4­1. Due an­

ni dopo anche l’Italia di ArrigoSacchi s’inchina alla nazionaledi Nedved, poi superata nellafinale di quell’Europeo dai te­deschi solo al golden gol. Nel2004, invece, la corsa si fermain semifinale, contro i sorpren­denti (e futuri campioni) greci.

Quattro anni do­po il déjà vu con iturchi: ultimagara del girone,chi vince passa.A 15’ dalla fine icechi sono avan­ti 2­0. Sembrafatta. Sembraperché primaTuran e poi ladoppietta diNihat spedisco­no all’infernoCech (papera

clamorosa sul 2­2) e compa­gni, vendicando il poker subitoquattordici anni prima. Di re­cente, la doppia sfida per quali­ficarsi in Francia: vittoria cecain Turchia, il contrario a Praga.

SENZA IL CAPITANO Stasera laresa dei conti, ma il pronostico

è dalla parte dei nipotini di Pa­nenka. Anche se la nazionalesarà priva del capitano Rosicky(si è strappato nel match con­tro la Croazia e potrebbe an­nunciare il ritiro alla fine del­l’Europeo), le prestazioni of­ferte in terra di Francia sonostate dignitose: sconfitta arri­vata solo nel finale contro laSpagna e rimonta orgogliosa aicroati. Al crescendo rossinianomanca la vittoria: se arriva, do­vrebbe valere l’accesso agli ot­tavi (e magari il secondo postocon vista sull’Italia di Conte).Un bel modo per omaggiarePanenka, il papà del cucchiaio.

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INVIATO A PARIGI

L’ Imperatore si gioca il suo regno. FatihTerim non ha alternative stasera a Lens:deve battere la Repubblica Ceca e spera­

re nelle disgrazie altrui per centrare gli ottavi.Missione complicata anche se la Turchia pro­prio nelle qualificazioni a Euro 2016 sconfissei cechi a Praga. Era l’ottobre 2015 eppure sem­bra passata una vita. Il problema principale diTerim è il non gioco espresso contro Croazia eSpagna: «Come giudico le nostre prestazioni?Dobbiamo solo vergognarci, mai fatto cosìmale da quando sono tornato. Voglio vederela squadra lottare e correre, allora possiamopensare di vincere. Sono sicuro che lo faran­no», ha tuonato il c.t. dopo l’ultima rifinitura.

RISCHIATUTTO Terim dovrebbe schierare unaformazione d’attacco per tentare di trovare ilgol: finora la Turchia ha calciato in porta sol­tanto due volte (una su punizione) in 180’. E auna prova d’orgoglio è chiamato pure il capi­tano Arda Turan, irriconoscibile (e infatti hachiesto scusa ai tifosi, sorvegliati speciali del­l’Uefa per le intemperanze). Gli interisti, inve­ce, seguiranno il neo acquisto Erkin, deluden­te finora. Ma è Terim a giocarsi tutto: chiuderea 0 punti potrebbe voler dire l’ennesimo divor­zio (il terzo) dalla nazionale.

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9i precedenti tra Rep. Ceca e Turchia (2 in una fase finale europea): il bilancio è di 5-3 per i cechi

IL NUMERO

CalcioRL’eredità

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16 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO INGHILTERRAB RUSSIA GALLES SLOVACCHIA

Bale da padrone Travolge la Russiae il Galles è primo1Terzo gol di fila per Gareth: inglesi sorpassatiRussi a casa, il c.t. Slutski si dimette: «Noi scadenti»

fIL CASO DIPLOMATICO

SHPRYGIN ALLO STADIOL’ultrà amico di Putinricompare a Tolosa: arrestato di nuovo

1Fermato dopo le violenze di Marsiglia, il russo era stato espulso dalla Francia. Ieri si è ripresentato: «Ho il diritto di essere qui»

Alexander Shprygin posa davanti allo stadio di Tolosa poco prima di Russia-Galles

INVIATA A TOLOSA

I l cartellino rosso diventaun giallo. Perché Shpry­gin, il leader degli ultrà

russi coinvolti nella giornataviolenta di Marsiglia, è rien­trato in Francia e ha postatouna foto su Twitter che lo ri­

trae con un cappellino da djproprio sotto l’insegna dellostadio di Tolosa. «Sono statoespulso ­ ha dichiarato allaFrance Presse Shprygin ­, manon mi è stato ritirato il passa­porto, quindi posso viaggiarenei paesi Ue e sono allo stadiocon un normale biglietto».Pensava di averla fatta franca,

ma secondo quanto dichiaratodal portavoce del ministerodegli Interni, Pierre­HenryBrandet, l’ultranazionalista èstato poi individuato e arresta­to durante la partita. Di nuovo.Sui social si erano rincorse no­tizie riguardanti l’annulla­mento delle misure prese dalleautorità francesi nei confronti

di Shprygin e di altri 19 tifosi.Erano stati espulsi a tre giornidalle violenze di Marsiglia: ilpullman era stato fermato dal­le parti di Cannes e controlla­to, e altri tre membri dellacompagnia erano stati proces­sati per direttissima e condan­nati. Shprygin era poi atterra­to a Mosca con aria da supere­roe, con la bandiera russa co­me mantello. Ma il suo non eraun viaggio di sola andata e cosìieri è ricomparso in Francia.

CLIMA DISTESO Sedie chevolavano, sangue ovunque, fe­riti gravi. A Marsiglia era suc­cesso di tutto. Ma la lezionepare abbia consigliato maggio­re durezza alla Gendarmerie:a Tolosa non c’è stato spazio

per incidenti e la ricomparsadi Shprygin non ha creato pro­blemi. Città militarizzata giàdalla vigilia, ma forse non cene sarebbe stato bisogno. Nelcentro storico, fra un pub euna brasserie presidiati daigallesi, si sono visti gruppettidi russi scattarsi foto coi rivali.Il clima è rimasto tranquillo,nonostante l’importanza diuna partita sentita in tutta laRussia, paese che si sente sottoattacco anche per l’esclusionedai giochi di Rio. Un’esclusio­ne che difficilmente sarà pos­sibile annullare, mentrel’espulsione di Shprygin è du­rata lo spazio di un mattino. Inattesa della prossima puntata.

al.bo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’abbraccio del Galles a Gareth Bale, 26 anni, dopo il 3-0: per lui gol in tre gare di fila come il ceco Baros nel 2004 AFP

L’INDICE DI PERICOLOSITÀ

88GALLES

SICS-GDS

47RUSSIA

L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o

di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti

RISULTATO DELL’INDICE 1-2

RUSSIA 4,5

Prende tre gol, ma almeno tiene in partita la squadra almeno per mezzora. Un gradino più su dei suoi compagni incapaci di organizzare almeno una minima reazione.

6

IL MIGLIOREIGOR

AKINFEEV

SMOLNIKOV 4,5 Il primo a piegarsialle folate di classe di Ramsey.V. BEREZUTSKI 4,5 Shakerato dai gallesi in fuga.A. BEREZUTSKI 4,5 Per solidarietà familiare, non fa miglior figura del fratello.IGNASHEVICH 5 L’unico presente nel playoff del 2003: aveva fatto piangere Bale ragazzino in tribuna, è stato ripagato con gli interessi.KOMBAROV 5 Cambiando l’ordine degli attaccanti gallesi, il suo prodotto non cambia.GLUSHAKOV 5 Ci prova vagamente con qualche tiro da fuori.MAMAEV 4,5 La cosa più visibile è una stupida gomitata a Allen.KOKORIN 5 Sovrastato da Bale.SHIROKOV 5 Sta inutilmente dietro l’inutile unica punta.SMOLOV 5,5 Suo uno dei rari tentativi di tiro del primo tempo.SAMEDOV 5 Entra in una squadra già sfinita dalla situazione.GOLOVIN 5,5 Per raddrizzare la partita ci sarebbe voluta una truppa di supereroi e lui non lo è.DZYUBA 5 Si fa vedere in area una volta e, stupito di tanto coraggio, si fa anticipare da Hennessey.ALL. SLUTSKI 4,5 Il doppio lavoro non fa bene alla salute. La squadra non ha neppure il minimo sindacale di compattezza.

FRATELLI BEREZUTSKI: DITTA DISASTROSAALLEN SOPRAFFINO, CHE LEADER WILLIAMS

ERIKSSON Stavolta non fa danni, e vista la prestazioneofferta in Austria-Ungheria è già qualcosa. Ma sbagliarequalcosa visto l’andamento della partita era difficile.

KLASENIUS 6-WAMMARK 6JOHANNESSON 6-STROMBERGSSON 6

LE PAGELLE di AL.BO.

GALLES 7,5

Un uomo squadra, giocatore universale nel senso vero del termine. Il Galles è costruito attorno a lui, che non se ne approfitta. Generoso ed equilibrato.

7,5

IL MIGLIOREGARETH

BALE

HENNESSEY 6,5 Potrebbe addormentarsi e non lo fa: l’unica volta che sbuca Dzyuba è pronto.GUNTER 6,5 Una pacchia contro i russi subito sfilacciati.CHESTER 6,5 Resta concentrato contro il nulla dei russi.A. WILLIAMS 6,5 Capitano e leader della difesa, dopo il primo tempo da armata Brancaleone giocato dai russi potrebbe già pensare alla partita successiva.DAVIES 6,5 Non si può dire che contro Kokorin o Shirokov faccia fatica.TAYLOR 6,5 Bravo a sbucare davanti ad Akinfeev e a batterlo al secondo tentativo.ALLEN 7 Quando sbaglia è ora di tirar fuori il taccuino, perché è una notizia.EDWARDS 6,5 Entra al posto di Allen ed è tutto facile.LEDLEY 6,5 Dà equilibrio (King s.v.)RAMSEY 7,5 Accecante, e non solo per il giallo dei capelli. Corsa, velocità, intesa col fuoriclasse della squadra. Uno spettacolo.VOKES 6,5 Pensano a tutto Ramseye Bale. Lui, come si suol dire, occupa lo spazio. (Church s.v.)ALL. COLEMAN 7 Bella squadra, grande carattere. Un trionfo il primo posto davanti ai parenti inglesi.

6

Alessandra BocciINVIATA A TOLOSA (FRANCIA)

P latini non è Mazzini, macerti risultati di questotorneo danno ragione al­

la sua filosofia. Allargato a chili considerava, e non senzaqualche ragione, paesini, è di­ventato l’Europeo dei popoli. Enon c’è nessun popolo che siaentrato nell’arena meglio deldebuttante Galles e di due cam­pioni che sono stelle, ma nonbrillanti come altre che finorasono rimaste a guardare. Ga­reth Bale e Ramsey sono Re Ar­tù e un Lancillotto che non tra­disce: insieme hanno trascina­to la Camelot del calcio fino aun imprevedibile ottavo di fi­nale e soprattutto a un primoposto nel girone che ammutoli­sce i parenti inglesi. Capaci sì dibatterli nello scontro diretto,ma incapaci forse di immagina­re come i gallesi potessero met­tere di nuovo il muso avanti strapazzando la povera Russia.Tre gol fatti, continui uno­duefra Artù e Lancillotto, ben assi­stiti dagli altri cavalieri dellaTavola Rotonda, primo fra tuttiAllen: così le leggende gallesisono diventate storie di calciovero, moderno e abbottonatosoltanto per finta. Il 5­3­2 delGalles messo in pratica ad altavelocità può far girare la testaanche a squadre più qualificatedi questa povera Russia travol­ta da una vera armata rossa,

pacifica sulle tribune e nellecittà ma giovane e vorace incampo.

INTESA A tutto Bale, a tuttoRamsey, ma non solo: il giocodegli scambi, dei tagli e degliinserimenti travolge la Russiada subito, e soltanto Akinfeevriesce a resistere un minimomantenendo il risultato entrolivelli non tennistici. La Russiasubisce la maggior compattez­za del centrocampo gallese eprobabilmente anche la miglio­re condizione fisica degli inter­preti. Perché Bale corre leggerocome una piuma nonostante imuscoli da gigante, ma corro­no tutti, e più di tutti Allen, ele­mento fondamentale per la

densità del gioco britannico: èsempre lui a chiudere e a ripar­tire, anticipando costantemen­te i creativi (si fa per dire) deltrio russo che Slutsky schieradietro Dzyuba. Dopo 11 minutiAllen trova il corridoio giustoper Ramsey, che dà il primocolpo alle speranze russe di ri­petere il successo di 13 anni fa,quando a Cardiff battè il Galleslasciandolo fuori dall’Europa.Ignashevich era già in campo,Bale a dolersi col babbo fra glispettatori: la differenza si ve­de. Perché la squadra di Cole­man è giovane nella testa piùche nelle gambe, mentre quellarussa sembra portarsi dietrotutta la storia contenuta inGuerra e Pace. E’ pesante nel

pensiero, si fa continuamenteinfilare dai gallesi e dopo pochiminuti è già sotto di due gol. Einvece tutta la Russia aspettavala partita della riscossa, com­mossa anche dal lutto al brac­cio che i giocatori hanno porta­to per ricordare i bambini mor­ti nella sciagura del lagoSyamozero, in Karelia. Ma nonsono arrivati gol, né successiche potessero lavare via i pro­blemi creati dagli hooligan inquesti giorni, né tantomeno so­no potute arrivare dediche spe­ciali. Per lo sport russo è davve­ro un periodaccio.

SCELTE E’ un periodaccio per losport, è un periodaccio per ilcalcio: Slutski ha preso il testi­

mone da Capello senza mollarela panchina del Cska Mosca, èriuscito se non altro a ricucirela squadra quel tanto che basta­va per qualificarsi all’Europeo,ma contro un Galles motivato eprovvisto di un adeguato tassodi classe non ha mai dato l’im­pressione di potersi rimetterein corsa. I cambi sono stati inu­tili, inutili i tentativi di tiro al­meno dalla lunga distanza, vi­sto che dentro l’area gallese eraquasi impossibile avventurarsi.«Chiedo scusa ai nostri tifosi,siamo stati scadenti», ha dettoprima di annunciare le dimis­sioni. Contagiato dal clima diCamelot, se non altro se ne an­drà con fair play.

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RUSSIA 0

GALLES 3PRIMO TEMPO 0-2MARCATORI Ramsey all’11’, Taylor al 20’ p.t.; Bale al 22’ s.t.

RUSSIA (4-2-3-1) Akinfeev, Smolnikov, V. Berezutski (dal 1’ s.t. A.Berezutski), Ignashevich, Kombarov;Glushakov, Mamaev; Kokorin, Shirokov (dal 7’ s.t. Golovin), Smolov (dal 25’ s.t. Samedov); Dzyuba. PANCHINA Lodygin, Guilherme, Shishkin, Neustadter, Yusupov, Shatov, Ivanov, Samedov, Torbinski, Schennikov. ALLENATORE Slutski.BARICENTRO MEDIO 53,2 MAMMONITI nessuno.

GALLES (5-3-2) Hennessey; Gunter, Chester, A. Williams, Davies, Taylor; Allen (dal 27’ s.t. Edwards), Ledley (dal 30’ s.t. King), Ramsey; Vokes, Bale (dal 43’ s.t. Church). PANCHINA Fon Williams, Ward, King, Robson-Kanu, G. Williams, Richards, Cotterill, J. Williams. Collins, Vaughan. ALL. Coleman.BARICENTRO MOLTO BASSO 43,6 METRI AMMONITI Vokes per gioco scorretto.

ARBITRO Eriksson (Sve)NOTE Spett. 28.840. Tiri in porta 2-11. Tiri fuori 11-8. In fuorigioco 1-3. Angoli 4-5. Recuperi 1’ pt; 2’ st

CalcioRFase a gironi

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17MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO INGHILTERRAB RUSSIA GALLES SLOVACCHIA

CalcioRFase a gironi

SLOVACCHIA 0

INGHILTERRA 0SLOVACCHIA (4-3-3) Kozacik; Pekarik, Skrtel, Durica, Hubocan; Kucka, Pecovsky (dal 22’ s.t. Gyomber), Hamsik; Mak, Duda (dal 12’ s.t. Svento), Weiss (dal 33’ s.t. Skriniar).PANCHINA Mucha, Gregus, Salata, Sestak, Stoch, Nemec, Hrosovsky, Duris, Novota.ALLENATORE Kozak.CAMBI DI SISTEMA 4-5-1 dal 12’ s.t.; 5-4-1 dal 33’ s.t.BARICENTRO MOLTO BASSO 40,3 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Pecovsky per gioco scorretto.

INGHILTERRA (4-3-3) Hart; Clyne, Cahill, Smalling, Bertrand; Henderson, Dier, Wilshere (dall’11’ s.t. Rooney); Sturridge (dal 31’ s.t. Kane), Vardy, Lallana (dal 15’ s.t. Alli).PANCHINA Forster, Walker, Rose, Stones, Milner, Barkley, Sterling, Rashford, Heaton.ALLENATORE Hodgson.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO ALTO 59,8 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Bertrand per gioco scorretto.

ARBITRO Velasco Carballo (Spa).NOTE spettatori 39.051. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 2-15. Angoli 0-11. In fuorigioco 0-1.Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t.

1 La delusione di Wayne Rooney e Jordan Henderson a fine gara GETTY 2 Il principe William applaude in tribuna prima del match REUTERS 3 L’abbraccio degli slovacchi: la qualificazione agli ottavi è vicina AFP

3

21

Il muro slovacco reggeHodgson perde la testa 1Assedio sterile, Vardy stavolta spreca. L’Inghilterra non va oltre lo 0-0 e scivola alle spalle del Galles. Hamsik a un passo dagli ottavi

Stefano BoldriniINVIATO A ST ETIENNE (FRANCIA)

E alla fine la notizia delgiorno è che la cosa piùbella di questa lunga gior­

nata vissuta a Saint­Etienne, lacittà più calciofila della Fran­cia, dove si respira davverol’aria degli europei, è stata lafesta dei tifosi inglesi. Tra mu­siche dei Beatles ballate nelcuore della città con le birre inmano, lo stadio Geoffroy Gui­chard invaso dagli striscioni –sembrava di giocare Oltrema­nica – e gli applausi ai giocatoria fine match, per una volta

niente hooliganismo, ma sanocalcio. Per completare questolunedì di gloria serviva un suc­cesso della squadra, ma nono­stante il dominio del territorio,il possesso palla – il 60% ­ e unaserie di incursioni, è mancataall’Inghilterra la sublimazionedel football: il gol. Strano peruna squadra con tanto ben diDio in attacco, ma la scarsaconcretezza è il limite di unanazionale dalle potenzialitàancora inesplorate.

SECONDI Il problema è che ilpareggio fa scivolare l’Inghil­terra al secondo posto, sorpas­sata dal Galles e questo signifi­

un’occasione sciupata. Vincereil girone avrebbe permesso digiocare sabato a Parigi e Hogd­son avrebbe trascorso una set­timana tranquilla, senza fare iconti con l’assedio dei media.

HODGSON Zio Roy si è compli­cato la vita da solo. Ha scelto difare un turn over massiccionella formazione titolare, conben sei giocatori nuovi rispettoall’undici di partenza schieratocontro Russia e Galles. DentroVardy, Sturridge, Wilshere,Clyne, Henderson e Bertrand,fuori Kane, Sterling, Alli, Roo­ney, Walker e Rose. Quando ilGalles si è ritrovato sul 3­0 conla Russia, ha fatto marcia in­dietro, spedendo nella mischiaRooney, Alli e Kane. Con Roo­ney e Alli il gioco è migliorato,ma ormai era troppo tardi e laSlovacchia, partita con il 4­3­3

e arrivata al tra­guardo con il 5­4­1, ha blindatoil pareggio, gra­zie alle parate diKozakic e ad unospirito di sacrifi­cio generale,premiato alla fi­ne del match da­gli applausi deitifosi. La squa­

dra di Kozak dovrebbe farcelaad approdare agli ottavi e per ilvalore complessivo è il massi­mo traguardo pensabile. LaSlovacchia ha un giocatore de­cisamente superiore alla me­dia in Hamsik, un discreto cor­ridore in Kucka, un buon por­tiere e un mestierante della di­fesa come Skrtel, ma il resto èlimitato.

PAROLE Hodgson è il primo adammettere che il pareggio famale: «È frustrante dominare,tirare venti volte in porta e nonsegnare. Ma del resto questo èil copione del nostro europeo:dominiamo, ma fatichiamo aconcretizzare. I cambi? Tuttiinvocavano un turno di riposoper Kane e Sterling ed è quelloche ho fatto. Volevo concedereun’opportunità a Wilshere per­ché ha bisogno di giocare,mentre Walker e Rose avevanocorso moltissimo contro il Gal­les e dovevano rifiatare. Nonabbiamo pareggiato per colpadel turn over: ci è mancato ilgol, il problema di fondo restaquesto. Ma io sono ottimista:ho una squadra giovane, desti­nata a crescere». Già, mal’espressione dubbiosa in tri­buna del principe William, a fi­ne match, lascia intendere chezio Roy nei prossimi giorni do­vrà fare gli straordinari per te­nere a bada la critica d’Oltre­manica.

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IL PROTAGONISTA

Marek predica, la Slovacchia ha la sua guida1Il napoletano trascina e si sacrificadando l’esempio a compagni non sempre all’altezza: qualificazione vicina

Davide Longo

Q uesta volta niente fuo­chi d’artificio, nientefulmini all’incrocio deipali a incenerire il por­

tiere, ma tanta sostanza, tantaquantità e umiltà, quella cheieri serviva in mezzo al campoper remare e non essere travol­ti da un’Inghilterra che ha se­questrato il pallone per granparte della gara. La terza parti­ta di Marek Hamsik nell’Euro­

peo della maturità è senza pro­dezze da tramandare, ma è an­che quella che regala a lui e al­la sua Slovacchia la quasiaritmetica certezza della quali­ficazione agli ottavi di finale. Con 4 punti e una differenzareti pari a zero, deve succedereun cataclisma nei prossimi duegiorni perché oltre all’Albania(già finita dietro nella classifi­ca avulsa), nessuna delle altreterze dei 4 gironi che si devonoconcludere faccia peggio deglislovacchi.

COME NEL 2010 Il traguardogià raggiunto al Mondiale2010 – e l’Italia ne sa qualcosa– è a un passo anche nel primoEuropeo della storia della Slo­vacchia anche se nell’albod’oro del torneo c’è quello del1976 conquistato ai tempi dellaCecoslovacchia. Da solo èun’altra storia e che il napole­tano si senta in missione perconto del suo paese si è capitodal modo un cui dal primo al­l’ultimo minuto si è diligente­mente messo a disposizionedella causa, inseguendo quan­do necessario tutti gli avversa­ri, scalando nelle marcatureper non concedere mai la supe­riorità numerica, aiutando neiraddoppi. Insomma, tutto quel

repertorio che non sempre gliviene riconosciuto e che invecefa di lui, quando riesce a inter­pretarlo in modo completo,uno dei centrocampisti più for­ti d'Europa. Parlando invecedell’altra fase di gioco, giocarecon Higuain, Insigne e Mertensè un’altra cosa e il napoletanolo sa bene: ha chiuso la garacon 7 sponde, 43 passaggi giu­sti e soltanto 3 sbagliati, 4 lancisui piedi dei compagni e 3 drib­bling positivi, ma tutto questofatturato personale non è ser­vito per creare uno straccio dioccasione da gol. Ma ieri nonera il primo obiettivo: la Slo­vacchia accarezza gli ottavi eMarekiaro è il suo profeta.

© RIPRODUZIONE RISERVATAMarek Hamsik, 28 anni EPA

SLOVACCHIA 6

Due grandi parate su Vardy e Clyne. Il portiere del Viktoria Plzen tiene in vita i suoi e soprattutto blinda il punto che dovrebbe portare agli ottavi.

7

IL MIGLIOREMATUS

KOZACIK

PEKARIK 6 Di riffa e di raffa riescea non affondare, ma l’inizio è terribile.SKRTEL 6 Vardy è troppo veloce per lui, ma respinge sulla linea la botta a colpo sicuro di Alli.DURICA 6 Fa il piantone: non molla mai la posizione. Saggio.HUBOCAN 6 Preoccupato dai movimenti di Sturridge, si dedica solo alla fase difensiva.KUCKA 6 Controlla Wilshere, con Alli è più dura, ma corre parecchio.PECOVSKY 5,5 L’ammonizione è l’unica cosa da ricordare di un’esibizione povera.GYOMBER 6 Inserimento con un solo scopo: difendere il pareggio.HAMSIK 6,5 Il problema è che è troppo superiore al resto della squadra e spesso i compagni non lo capiscono.MAK 5,5 Ci sarebbe da dire «mah». Diciamolo: mah, onesto combattente della vita.DUDA 5 Non la becca mai. Ha un solo guizzo sull’errore di Smalling, ma è poco.SVENTO 5,5 Via con svento: dovrebbe aggiungere qualcosa, ma non è cosa.WEISS 5 Travolto da Clyne, cerca la porta solo una volta. (Skriniar s.v.)ALL. KOZAK 6 Supera l’esame con il 18: si spiega solo con la probabile qualificazione.

DUDA NON INCIDEMALE SMALLING

INGHILTERRA 6

Sempre più padrone del ruolo. Il gioco passa dai suoi piedi, è un vero regista arretrato. Nel finale cerca il gol: sarebbe davvero il top, ma gli va male.

7

IL MIGLIOREERICDIER

HART 6 Il vero pericolo sono i suoicentrali. Il resto è riposo totale.CLYNE 7 Primo tempo a tutta birra, da vero inglese. Sfiora il gol. E’ in palla, ma si sapeva.CAHILL 6 Non commette peccati, ma non dà mai un briciolo di sicurezza.SMALLING 5 E’ il punto debole della squadra e la leggerezza a inizio ripresa spaventa Hodgson.BERTRAND 6 Non ha il passo di Clyne, però tiene botta.HENDERSON 6,5 Mediano di legna e di corsa. E’ uno di quelli sui quali può scommettere a occhi chiusi.WILSHERE 5,5 Ha giocato solo 140’ in tutta la stagione e si vede.ROONEY 6 Nel «vaffa» in eurovisione quando prova il tiro e gli va male c’è tutta la sua voglia di lasciare il segno.LALLANA 6 Parte alla carica come sempre, ma ha il fiato corto.ALLI 6 Entra e sfiora subito il gol. Il talento è fuori discussione.STURRIDGE 5,5 L’assist per Clyne la cosa migliore, poi gira al largo. (Kane s.v.)VARDY 6 Nel primo tempo è tra i più vivi. Sfiora il gol due volte. Nella ripresa va in dissolvenza.ALL. HODGSON 5 Stavolta non l’abbiamo proprio capito: perché sei cambi per poi ributtare nella mischia i titolari?

LE PAGELLEdi BOLD

ca essenzialmente due cose:l’avversario sarà la seconda delgruppo composto da Portogal­lo, Ungheria, Austria e Islandae si dovrà tornare in Costa Az­zurra, a Nizza, non lontano daMarsiglia e dai cattivi ricordidell’hooliganismo. L’unicovantaggio è che il match degliottavi è in programma lunedì equindi l’Inghilterra avrà unasettimana di tempo per prepa­rare il match. Le cose buone fi­niscono però qui e nonostantela voglia di vincere e le occasio­ni fallite, prima con Vardy, poicon Clyne e infine con un tirodi Alli respinto sulla linea daSkrtel, c’è tutto il senso di

L’INDICE DI PERICOLOSITÀ

86INGHILTERRA

SICS-GDS

11SLOVACCHIA

L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o

di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti

RISULTATO DELL’INDICE 0-2

Il c.t. inglese si complica la vita: prima fa turnover, poi vede che il Galles stravince e mette dentro i big

LA PARTITA

VELASCOCARBALLOFossero sempre

così le partite, sai che pacchia. Il comportamento dei giocatori lo aiuta.ALONSO 6,5-YUSTE 6,5GIL MANZANO 6,5DEL CERRO 6,5

7

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18 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO ARISULTATIFRANCIA-ROMANIA 2-1ALBANIA-SVIZZERA 0-1FRANCIA-ALBANIA 2-0ROMANIA-SVIZZERA 1-1SVIZZERA-FRANCIA 0-0ROMANIA-ALBANIA 0-1

PARTITE RETIPT G V N P F S

FRANCIA 7 3 2 1 0 4 1SVIZZERA 5 3 1 2 0 2 1ALBANIA 3 3 1 0 2 1 3ROMANIA 1 3 0 1 2 2 4

GRUPPO DRISULTATITURCHIA-CROAZIA 0-1SPAGNA-REP. CECA 1-0REP. CECA-CROAZIA 2-2SPAGNA-TURCHIA 3-0

PARTITE RETIPT G V N P F S

SPAGNA 6 2 2 0 0 4 0CROAZIA 4 2 1 1 0 3 2REP. CECA 1 2 0 1 1 2 3TURCHIA 0 2 0 0 2 0 4 DA DISPUTARECROAZIA-SPAGNA OGGIREP. CECA-TURCHIA OGGI

Ore 15.00

Saint-EtienneGEOFFROY GUICHARDSABATO 25 GIUGNO

2A SVIZZERA2ª Gruppo C

Ore 21.00

LioneSTADE DES LUMIÈRESMERCOLEDÌ 6 LUGLIO

Ore 21.00

MarsigliaVÉLODROME

GIOVEDÌ 7 LUGLIO

Ore 21.00

LensBOLLAERT-DELELISSABATO 25 GIUGNO

1ª Gruppo D3ª Gruppo B/E/F

OTTAVI DI FINALE OTTAVI DI FINALE

QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE

SEMIFINALI SEMIFINALI

Ore 21.00

Saint-DenisSTADE DE FRANCE

DOMENICA 10 LUGLIO

FINALE

Ore 18.00

ParigiPARCO DEI PRINCIPISABATO 25 GIUGNO

1B GALLES3ª Gruppo A/C/D

Ore 21.00

TolosaSTADIO MUNICIPALEDOMENICA 26 GIUGNO

1ª Gruppo F2ª Gruppo E

Ore 18.00

LillaPIERRE MAUROY

DOMENICA 26 GIUGNO

1ª Gruppo C3ª Gruppo A/B/F

Ore 18.00

Saint-DenisSTADE DE FRANCELUNEDÌ 27 GIUGNO

1E ITALIA2ª Gruppo D

Ore 21.00

NizzaSTADE DE NICE

LUNEDÌ 27 GIUGNO

2B INGHILTERRA2ª Gruppo F

Ore 15.00

LioneSTADE DES LUMIÈRESDOMENICA 26 GIUGNO

1A FRANCIA3ª Gruppo C/D/E

Ore 21.00

MarsigliaVÉLODROMEGIOVEDÌ 30 GIUGNO

Ore 21.00

LillaPIERRE MAUROYVENERDÌ 1 LUGLIO

Ore 21.00

BordeauxSTADE DE BORDEAUX

SABATO 2 LUGLIO

Ore 21.00

*Rai, Sky Sport 1

Rai1Sky Sport 1,Supercalcioe Sport Mix

Rai1Sky Sport 1,

Supercalcioe Sport Mix

*Rai, Sky Sport 1e Sport Mix

*Rai, Sky Sport 1

*Rai, Sky Sport 1e Sport Mix

*Rai, Sky Sport 1

*Rai, Sky Sport 1

*Rai, Sky Sport 1e Sport Mix

*Rai, Sky Sport 1

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1, Supercalcio

e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Saint-DenisSTADE DE FRANCE

DOMENICA 3 LUGLIO

*palinsesto Rai per gli o�avi di finale ancora da definireGDS

IL TABELLONE DELLA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA

GRUPPO BRISULTATIGALLES-SLOVACCHIA 2-1INGHILTERRA-RUSSIA 1-1RUSSIA-SLOVACCHIA 1-2INGHILTERRA-GALLES 2-1SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-0RUSSIA-GALLES 0-3

PARTITE RETIPT G V N P F S

GALLES 6 3 2 0 1 6 3INGHILTERRA 5 3 1 2 0 3 2SLOVACCHIA 4 3 1 1 1 3 3RUSSIA 1 3 0 1 2 2 6

GRUPPO ERISULTATIIRLANDA-SVEZIA 1-1BELGIO-ITALIA 0-2ITALIA-SVEZIA 1-0BELGIO-IRLANDA 3-0

PARTITE RETIPT G V N P F S

ITALIA 6 2 2 0 0 3 0BELGIO 3 2 1 0 1 3 2SVEZIA 1 2 0 1 1 1 2IRLANDA 1 2 0 1 1 1 4 DA DISPUTAREITALIA-IRLANDA DOMANISVEZIA-BELGIO DOMANI

GRUPPO CRISULTATIPOLONIA-NORD IRLANDA 1-0GERMANIA-UCRAINA 2-0UCRAINA-NORD IRLANDA 0-2GERMANIA-POLONIA 0-0

PARTITE RETIPT G V N P F S

GERMANIA 4 2 1 1 0 2 0POLONIA 4 2 1 1 0 1 0NORD IRLANDA 3 2 1 0 1 2 1UCRAINA 0 2 0 0 2 0 4 DA DISPUTARENORD IRLANDA-GERMANIA OGGIUCRAINA-POLONIA OGGI

GRUPPO FRISULTATIAUSTRIA-UNGHERIA 0-2PORTOGALLO-ISLANDA 1-1ISLANDA-UNGHERIA 1-1PORTOGALLO-AUSTRIA 0-0

PARTITE RETIPT G V N P F S

UNGHERIA 4 2 1 1 0 3 1ISLANDA 2 2 0 2 0 2 2PORTOGALLO 2 2 0 2 0 1 1AUSTRIA 1 2 0 1 1 0 2 DA DISPUTAREISLANDA-AUSTRIA DOMANIUNGHERIA-PORTOGALLO DOMANI

3 RETI Bale (Galles)2 RETI Stancu (Romania, 2 rigori); Payet (Francia); Morata (Spagna); Lukaku (Belgio)1 RETE Giroud, Griezmann (Francia); Schär, Mehmedi (Svizzera); Robson-Kanu, Ramsey, Taylor (Galles); Duda, Weiss, Hamsik (Slovacchia); Dier, Vardy,Sturridge (Inghilterra); V. Berezutski, Glushakov (Russia); Modric, Perisic, Rakitic (Croazia); Milik (Polonia); Mustafi, Schweinsteiger (Germania); Piqué, Nolito (Spagna); Hoolahan (Irlanda), Giaccherini, Pellè, Eder (Italia); Szalai, Stieber (Ungheria); Nani (Portogallo); G. Sigurdsson (rigore), B.Bjarnason (Islanda); McAuley, McGinn (Irlanda del Nord); Skoda (rigore), Necid (Rep. Ceca); Witsel (Belgio); Sadiku (Albania)

AUTOGOLClark (Irlanda) pro Svezia, Saevarsson (Islanda) pro Ungheria

CLASSIFICA MARCATORI

IL PROGRAMMAPRIMA FASEDATA ORE LOCALITÀ GRUPPO PARTITA

OGGI 18 MARSIGLIA C UCRAINA-POLONIA OGGI 18 PARIGI C IRLANDA DEL NORD-GERMANIAOGGI 21 LENS D REPUBBLICA CECA-TURCHIAOGGI 21 BORDEAUX D CROAZIA-SPAGNADOMANI 18 SAINT-DENIS F ISLANDA-AUSTRIADOMANI 18 LIONE F UNGHERIA-PORTOGALLODOMANI 21 LILLA E ITALIA-IRLANDADOMANI 21 NIZZA E SVEZIA-BELGIOOTTAVI DI FINALEDATA ORE LOCALITA PARTITA

25 GIUGNO 15 SAINT-ETIENNE SVIZZERA - 2a Gruppo C (1)25 GIUGNO 18 PARIGI GALLES - 3a Gruppo A/C/D (2)25 GIUGNO 21 LENS 1a Gruppo D - 3a Gruppo B/E/F (3)26 GIUGNO 15 LIONE FRANCIA - 3a Gruppo C/D/E (4)26 GIUGNO 18 LILLA 1a Gruppo C - 3a Gruppo A/B/F (5)26 GIUGNO 21 TOLOSA 1a Gruppo F - 2a Gruppo E (6)27 GIUGNO 18 SAINT-DENIS ITALIA - 2a Gruppo D (7)27 GIUGNO 21 NIZZA INGHILTERRA - 2a Gruppo F (8)QUARTI DI FINALE

30 GIUGNO 21 MARSIGLIA Vincente 1 - Vincente 3 (X)1 LUGLIO 21 LILLA Vincente 2 - Vincente 6 (Y)2 LUGLIO 21 BORDEAUX Vincente 5 - Vincente 7 (W)3 LUGLIO 21 SAINT-DENIS Vincente 4 - Vincente 8 (Z)SEMIFINALI

6 LUGLIO 21 LIONE Vincente X - Vincente Y7 LUGLIO 21 MARSIGLIA Vincente W - Vincente ZFINALE

10 LUGLIO 21 SAINT-DENIS

I RISULTATIGIOCATEDATA LOCALITÀ GRUPPO PARTITA RIS.

10 GIUGNO SAINT-DENIS A FRANCIA-ROMANIA 2-111 GIUGNO LENS A ALBANIA SVIZZERA 0-111 GIUGNO BORDEAUX B GALLES-SLOVACCHIA 2-111 GIUGNO MARSIGLIA B INGHILTERRA-RUSSIA 1-112 GIUGNO PARIGI D TURCHIA-CROAZIA 0-112 GIUGNO NIZZA C POLONIA-IRLANDA DEL NORD 1-012 GIUGNO LILLA C GERMANIA-UCRAINA 2-013 GIUGNO TOLOSA D SPAGNA-REPUBBLICA CECA 1-013 GIUGNO SAINT-DENIS E IRLANDA-SVEZIA 1-113 GIUGNO LIONE E BELGIO-ITALIA 0-214 GIUGNO BORDEAUX F AUSTRIA-UNGHERIA 0-214 GIUGNO SAINT-ETIENNE F PORTOGALLO-ISLANDA 1-115 GIUGNO LILLA B RUSSIA-SLOVACCHIA 1-215 GIUGNO PARIGI A ROMANIA-SVIZZERA 1-115 GIUGNO MARSIGLIA A FRANCIA-ALBANIA 2-016 GIUGNO LENS B INGHILTERRA-GALLES 2-116 GIUGNO LIONE C UCRAINA-IRLANDA DEL NORD 0-216 GIUGNO SAINT-DENIS C GERMANIA-POLONIA 0-017 GIUGNO TOLOSA E ITALIA-SVEZIA 1-017 GIUGNO SAINT-ETIENNE D REPUBBLICA CECA-CROAZIA 2-217 GIUGNO NIZZA D SPAGNA-TURCHIA 3-018 GIUGNO BORDEAUX E BELGIO-IRLANDA 3-018 GIUGNO MARSIGLIA F ISLANDA-UNGHERIA 1-118 GIUGNO PARIGI F PORTOGALLO-AUSTRIA 0-019 GIUGNO LIONE A ROMANIA-ALBANIA 0-119 GIUGNO LILLA A SVIZZERA-FRANCIA 0-0IERI TOLOSA B RUSSIA-GALLES 0-3IERI SAINT-ETIENNE B SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-0

LA GUIDA

IL REGOLAMENTO Si qualificano agli ottavi le prime due di ogni girone, più le quattro migliori terze. Per la classifica avulsa del girone conteranno nell’ordine: a) maggior numero di punti negli scontri diretti, b) migliore differenza reti negli scontri diretti, c) maggior numero di gol negli scontri diretti, d) differenza reti complessiva, e) maggior numero di gol segnati complessivi, f) il minor coefficiente Fair Play (1 punto per ogni ammonizione, 3 per ogni espulsione), g) il ranking UefaPer determinarle chi saranno le migliori terze conteranno nell’ordine:a) i punti ottenuti, b) la differenza reti, c) il numero di gol segnati, d) il minor coefficiente Fair Play, e) il ranking Uefa.

CalcioRIl torneo giorno per giorno

Francia (prima del Gruppo A) Svizzera (seconda del Gruppo A)Galles (prima del Gruppo B)Inghilterra (seconda del Gruppo B) Spagna (Gruppo D, posizione da determinare)Italia (prima del Gruppo E)

QUALIFICATE AGLI OTTAVI

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19MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ro non sia decisivo perché sa­rebbe una beffa. Un favore dal­l’Italia? Certo, in quel girone lasituazione potrebbe girare a no­stro favore. Conte è un martelloe sono convinto che motiveràgli azzurri per bene. L’altra spe­ranza è su Repubblica Ceca­Turchia, magari si annullano avicenda. Non ci resta che aspet­tare». Comunque vada, l’avven­tura di De Biasi sulla panchinadell’Albania continuerà: hacontratto fino al 2017 e da set­tembre cercherà di alzare l’asti­cella, per far volare le aquile alMondiale. Tra gli avversari purela nuova Italia di Ventura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tavi. «Perché no? Abbiamo di­mostrato che possiamo ben fi­gurare in un Europeo. Non solo,messa da parte l’emozione checi ha un po’ frenato nelle primedue sfide, possiamo solo mi­gliorare. Contro la Romania sia­mo stati bravi, abbiamo colpitonel momento giusto e poi abbia­mo controllato gli avversari. Cimanca ancora un po’ di malizia,a pochi minuti dalla fine quasientravo in campo per riportare icentrali in difesa, stavano sa­lendo su un angolo a nostro fa­vore… Pensavano a fare il 2­0 enon a difendere il vantaggio.Piuttosto, mi brucia quel golpreso al 96’ con la Francia, spe­

squadra e al c.t. Gianni De Biasi.

FESTA IN HOTEL Già, De Biasi.Come ha passato la notte dopolo storico trionfo di Lione?«Non ho quasi chiuso occhio.Un po’ per l’adrenalina accumu­lata, un po’ perché abbiamo fe­steggiato coi ragazzi in hotel. Cihanno raggiunto mogli, compa­gne e genitori. E’ stato bellissi­mo anche perché ci arrivavanole foto dall’Albania con i tifosiimpazziti». Beh, non solo loro.Il primo ministro Edi Rama hapromesso un doppio regalo allasquadra per i 3 punti conquista­ti: un milione di euro da divide­re più un passaporto diplomati­

Francesco CenitiINVIATO A PARIGI

F ino a domani sera, il ritirodell’Albania sarà come unagigantesca sala parto: tutti

davanti alla tv e poi... E poi seaccade bisognerà preparare gliottavi di un Europeo, cosa im­pensabile solo un anno fa. An­che per questo, la vittoria con laRomania (battuta prima solonel 1948) ha scatenato la gioiadi un popolo. A Tirana si sonoviste scene paragonabili a quel­le di casa nostra dopo il Mon­diale 2006. Tutti in piazza a bal­lare, cantare e inneggiare alla

R1 RX R212 5.50 1.27

GERMANIA 4-2-3-1

MCGOVERN1

1NEUER

19GÖTZE

HUGHES18

CATHCART20

MCAULEY4

J. EVANS5

HECTOR3

HUMMELS5

BOATENG17

HÖWEDES4

SCHÜRRLE9

ÖZIL8

MÜLLER13

KROOS18

KHEDIRA6

WASHINGTON11

WARD19

C.EVANS13

DAVIS8

DALLAS14

NORWOOD16

IRLANDA DEL NORD 4-5-1

IRLANDA DEL NORDPANCHINA 12 Carroll, 23 Mannus, 2 McLaughlin, 6 Baird, 15 McCullough, 21 Magennis, 17 McNair, 22 Hodson, 3 Ferguson, 7 McGinn, 9 Grigg, 10 LaffertyALLENATORE O’NeillSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI J. Evans, Cathcart, Dallas, WardINDISPONIBILI nessuno

GERMANIAPANCHINA 12 Leno, 22 ter Stegen, 2 Mustafi, 16 Tah, 21 Kimmich, 7 Schweinsteiger, 14 Can, 15 Weigl, 11 Draxler, 10 Podolski, 20 Sané, 23 GomezALLENATORE LöwSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Boateng, Khedira, ÖzilINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Turpin (Fra)GUARDALINEE Cano e Danos (Fra)ARBITRI DI PORTA Bastien e Fautrel (Fra)QUARTO UOMO Vincic (Slo)TV Sky Sport 1, Calcio 1

A PARIGI, ORE 18

R1 RX R23.90 3.40 2.00

POLONIA 4-4-2

PYATOV12

22FABIANSKI

STEPANENKO6

SYDORCHUK16

FEDETSKIY17

KHACHERIDI3

RAKITSKIY20

SHEVCHUK13

YARMOLENKO7

ZINCHENKO21

KONOPLYANKA10

JEDREJCZYK3

PAZDAN2

GLIK15

CIONEK4

KAPUSTKA21

MACZYNSKI5

KRYCHOWIAK10

BLASZCZYKOWSKI16

LEWANDOWSKI9

MILIK7

ZOZULYA8

UCRAINA 4-2-3-1

UCRAINA PANCHINA 1 Boyko, 23 Shevchenko, 2 Butko, 5 Kucher, 22 Karavaev, 4 Tymoshchuk, 19 Garmash 14 Rotan, 9 Kovalenko, 18 Rybalka, 11 Seleznyov, 15 BudkivskiyALLENATORE FormenkoSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Konoplyanka, Seleznyov, Sydorchuk INDISPONIBILI nessuno

POLONIAPANCHINA 12 Boruc, 20 Piszczek, 14 Wawrzyniak,6 Jodlowiec, 18 Salamon, 11 Grosicki, 8 Linetty, 17 Peszko, 19 Zielinski, 23 Starzynski, 13 StepinskiALLENATORE NawalkaSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Grosicki, Kaputska, Maczynski, Peszko, PiszczekINDISPONIBILI Szczesny

ARBITRO Moen (Nor)GUARDALINEE Haglund e, Handas (Nor)ASSISTENTI DI PORTA Johnsen e Edvartsen (Nor)QUARTO UOMO Göçek (Tur)TV Sky Sport 3, Calcio 2

A MARSIGLIA, ORE 18

De Biasi, da un passaporto all’altro1Il c. t. dell’Albania ha ricevuto in dono dal Premier quello diplomatico, ora vuole quello per gli ottavi: «Italia, aiutaci»

R1 RX R24.75 2.90 2.00

SPAGNA 4-1-4-1

SUBASIC23

13DE GEA

5BUSQUETS

7MORATA

BROZOVIC14

BADELJ19

SRNA11

CORLUKA5

VIDA21

STRINIC3

PJACA20

RAKITIC7

PERISIC4

JORDI ALBA18

SERGIO RAMOS15

PIQUÉ3

JUANFRAN16

NOLITO22

INIESTA6

FABREGAS10

SILVA21

N. KALINIC16

CROAZIA 4-2-3-1

CROAZIAPANCHINA 1 Vargic, 12 L. Kalinic, 2 Vrsaljko, 6 Jedvaj, 13 Schildenfeld, 8 Kovacic, 15 Rog, 18 Coric, 22 Cop, 9 KramaricALLENATORE CacicSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Strinic, Vida, Brozovic, BadeljINDISPONIBILI Modric, Mandzukic

SPAGNAPANCHINA 1 Casillas, 23 S.Rico, 2 Azpilicueta, 4 Bartra, 12 Bellerín, 17 San José, 8 Koke, 14 Thiago Alcántara, 19 Bruno Soriano, 9 Lucas Vázquez, 11 Pedro, 20 AdurizALLENATORE Del BosqueSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Sergio RamosINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Kuipers (Ola)GUARDALINEE Van Roekel e Zeinstra (Ola)ARBITRI DI PORTA Van Boekel e Liesveld (Ola)QUARTO UOMO Kassai (Ung)TV Rai 1, Rai HD; Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Mix HD

A BORDEAUX, ORE 21

R1 RX R22.35 3.50 2.90

TURCHIA 4-2-3-1

CECH1

1VOLKAN

16TUFAN

8SELCUK INAN

17BURAK YILMAZ

PLASIL13

DARIDA22

KADERABEK2

SIVOK6

HUBNIK5

LIMBERSKY8

DOCKAL9

SURAL18

KREJCI19

ERKIN18

BALTA3

TOPAL15

KAYA2

TURAN10

OZYAKUP14

SAHIN5

NECID7

REPUBBLICA CECA 4-2-3-1

REPUBBLICA CECAPANCHINA 16 Vaclik, 23 Koubek, 3 Kadlec, 4 Gebre Selassie, 11 Pudil, 17 Suchy, 14 Kolar, 15 Pavelka, 20 Skalak, 12 Skoda, 21 Lafata ALLENATORE Vrba SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Limbersky, Sivok INDISPONIBILI Rosicky

TURCHIAPANCHINA 12 Onur, 23 Tekin, 4 Calik, 7 Gonul, 13 Koybasi, 22 Sener, 6 Calhanoglu, 14 Ozyakup, 11 Sahan, 20 Sen, 9 Tosun, 19 Yunus ALLENATORE Terim SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Tosun, Balta, Sen, Tufan, Burak Yilmaz INDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Collum (Sco)GUARDALINEE Macgraith e Connor (Sco) ARBITRI DI PORTA Madden e Beaton (Sco) QUARTO UOMO Lapochkin (Rus)TV Sky Sport 3 HD, Calcio 2 HD

A LENS, ORE 21

I festeggiamenti in Albania dopo la prima vittoria, domenica con la Romania

CalcioRIl sogno

co per ogni componente dellaspedizione francese. «Un pre­mio partita così non l’avevo mairicevuto – dice De Biasi ­, potrògirare il mondo in tutta comodi­tà, senza file in aeroporto. Sarà

contenta la mia famiglia».

SPERANZE E RIMPIANTI C’ètempo. Ci sarà tempo. Adessol’Albania e De Biasi voglionostupire ancora, magari negli ot­

LE GARE DI OGGI

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20 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO GERMANIAC UCRAINA POLONIA NORD IRLANDA

RISPETTIAMOL’IRLANDADEL NORD,

MA VINCEREMONOI IL GIRONE

VORREI I QUARTICONTRO GLI

AZZURRIPER PRENDERCI

LA RIVINCITA

OLIVER BIERHOFFMANAGER GERMANIA

L’ALTRA SFIDA

La Polonia aspetta LewaCon l’Ucraina allerta tifosi

Robert Lewandowski, 27 anni, attaccante della Polonia in forza al Bayern Monaco GETTY

Matteo Dalla Vite INVIATO A MARSIGLIA

S arebbe anche ora che siLewa... sse dallo zero as­soluto. La Polonia adora

Robert Lewandowski, in lui hauna fiducia incondizionata per­ché è giocatore da businessclass: si vola, quando fa gol.Dopo la rete all’esordio e gli er­rori contro la Germania diArkadiusz Milik, ecco che i tifo­si polacchi vogliono godersi lareazione da leader del numero9 del Bayern Monaco, annun­ciato giustamente fra i totem

del torneo ma finora inchioda­to a zero gol. Una roba non dalui.

ORA LO FACCIO Lewa di occa­sioni contro la «sua» Germaniane ha avute esattamente come isuoi gol: zero. «Sarebbe statobello segnare — ha ammesso ilcentravanti cercato anche dalReal Madrid —, ma non ho pro­prio avuto palloni giocabili.Spero e penso di potermi sbloc­care alla prossima, sono moltofiducioso anche se spesso da­vanti mi ritrovo da solo». Già,perché Milik gli sta qualche me­tro dietro, e allora servono ser­

vizi sugli esterni che lo possanoforaggiare. «La voglia di faregol c’è — ha continuato Lewan­dowski —, ma se poi battiamol’Ucraina, io non segno e pas­siamo il turno tranquillamente,beh, sarò felice comunque». Ilsuo c.t. Nawalka, farà un po’ diturnover: probabile esordio diCionek (Palermo), probabil­mente verranno risparmiati Piszcek e l’ottimo Grosicki equasi sicuramente giocherà dalprimo minuto il talento già uti­lizzato e segnalato da Boniek,ovvero Kaputska, 19 anni delKS Cracovia, centrocampista erapido. «Per noi — dice

Nawalka — è come una finale».

SALTERÀ LA PANCHINAL’Ucraina, nel frattempo, si èfrantumata (ed eliminata) dasola nelle prime due partite diquesto girone perdendole en­trambe (contro Germania e Ir­landa del Nord) per 2­0. A talpunto che il c.t. lascerà il suoruolo, dimissioni che diverran­no effettive a Europeo conclu­so: lui si chiama Mikahil Fo­menko, 67 anni, e oggi guideràper l’ultima volta la nazionale.Per l’ultima passerella il c.t. inuscita chiederà orgoglio. «Imiei giocatori — dice Fomenko— hanno capito di avere ancorauna sola partita per mostrarsi migliori, per evidenziare quelche sanno fare e per correggeregli errori fatti. Le mie dimissio­ni? Prenderò una decisione do­po la fine dell’Europeo, ma

dobbiamo tutti scusarci e speroche la squadra ritrovi ben pre­sto il feeling giusto con i tifosi».

ALLERTA MEDIO-ALTA Va infi­ne registrata, purtroppo, l’al­lerta­tifosi anche qui. La gara èconsiderata a rischio: vecchie esanguinose vicende risalenti al­l’inizio del secolo, alla fine de­gli Anni 30 ma anche oltre. I ca­si legati a Leopoli e alla Volo­nia, per esempio, eventi diguerra per i quali ucraini e po­lacchi si sono combattuti e nonsi sono mai amati. Insomma,qualcuno sospetta che oggipossa succedere qualcosa fra itifosi: nelle ultime ore la classi­ficazione della gara cosiddettaa rischio è stata depotenziata,ma l’allerta resta alta. Ancheperché Marsiglia è rimasta fintroppo ferita dagli scontri frarussi e inglesi.

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Bierhoff

«Forte e simpatica Questa Germaniaè in evoluzione E se c’è l’Italia...»

L'IDENTIKITOLIVERBIERHOFF NATO IL 1 MAGGIO 1968A KARLSRUHE RUOLO MANAGER GERMANIA ALTEZZA 191 CM PESO 90 KG

Oliver Bierhoff ha trascorso gran parte della sua carriera in Italia. Acquistato dall’Inter nel 1991, venne girato ad Ascoli: 48 gol in 117 partite traA e B in 4 stagioni. Esplode nell’Udinese (dal 1995 al 98): 86 gol in 57 partite di A, con titolo di capocannoniere nel 1997-98 con 27 reti. La stagione successiva passa al Milan, dove vince il suo unico scudetto al primo anno. Dopo 3 stagioni va al Monaco, per chiudere ancora in Italia, al Chievo, nel 2002-03: 7 reti in 26 gare.

CON LA GERMANIA 1996-2002 70 P; 37 GHa vinto Euro 1996 e perso la finale Mondiale col Brasile nel 2002

1Il manager dei tedeschi: «Dopo Guardiola si esaltano le cose difficiliIo reintrodurrei i concetti semplici»

Pierfrancesco Archetti INVIATO A PARIGI (FRA)

O liver Bierhoff si presentavestito da calciatore, glispiace non esserlo più:

scende da un van nero che poi loporterà all’allenamento come24o giocatore. Sulla fiancata unascritta mista francese­tedesco:Vive la Mannschaft. Viva laSquadra, il nome con cui da ol­tre un anno si cerca di dareun’identità globale alla naziona­le tedesca.

Ai campioni del mondo era ne-cessario avere un marchio perfarsi conoscere? Perché lo ha in-trodotto?«Cerchiamo sempre di daremessaggi anche fuori dal cam­po, con iniziative pubblicitarie esociali per dimostrare che que­sta squadra ha sempre qualcosada dire, perché tutto il Paese siriunisce per vederla (oltre 53milioni in tv finora all’Euro,ndr). Noi tedeschi la chiamava­mo Nationalmannschaft, la na­zionale, ma era semplice e bana­le. Ci siamo accorti che all’este­ro invece era la Mannschaft. An­gela Merkel è stata in Cina e lehanno parlato continuamentedella Mannschaft. Allora abbia­mo deciso per questo marchio:

ben accolto, comprensibile, cor­to. Ci sono tante squadre ma so­lo una è “la squadra”. La no­stra».

Ci sono aziende che modificanodenominazioni consolidate per-ché il pubblico le cerca in altromodo sul web. Voi andate più allaricerca di un clic o di un gol?«Noi andiamo alla ricerca deigol, perché tra­mite i gol arriva­no anche i clic.Popolarità e sim­patia dipendonodalla presenza incampo, puoi faretutti i programmidi contorno, mase mancano i ri­sultati non fun­zionano. Primaforti, poi vendibi­li».

Sembra che il titolo mondiale ab-bia chiuso due ere: quella dellaGermania brava ma perdente e quella della federazione potentema con qualche peccato, vedi lo scandalo per l’assegnazione delMondiale 2006. C’è una nuova Germania a questo Europeo?«Non parlerei di era chiusa, madi sviluppo costante che prose­gue. Divido in tornei. 2006: laGermania come Paese dimostra

di poter accogliere serenamenteil mondo, la squadra lotta con ivalori classici. 2010: calcio di­verso, giocatori di immigrazio­ne, di fantasia, però senza effi­cacia di risultato. 2014: moder­ni, misti, vincenti e anche sim­patici, che per noi tedeschi nelpassato è sempre stato difficile.Adesso siamo in evoluzione, perconfermare questi aspetti».

La coppa è obbligatoria, per riu-scirci?«Non obbligatoria, ma le gareesaltanti aiutano a proseguire ilprocesso. Abbiamo la qualitàper riuscirci».

Stavolta non hafatto sistemareuna coppa gigan-te in hotel comeall’Euro 2012, perdare motivazioni.Questi metodid’autostima sonosuperati? Ne haintrodotti altri?«Ogni due annicambiano perchécambiano i modidi pensare deigiocatori e i no­

stri per “toccarli”, farci capire.Basta con i poster motivazionalio altre idee. Stavolta abbiamo dato il compito ai leader: Neuer,Kedhira, Hummels, Boateng,Schweinsteiger, Müller voglio­no far sentire loro ai giovani co­sa significa vincere».

Dal punto di vista tecnico, sem-bra che in questo torneo l’orga-nizzazione cancelli la qualità,

Spagna a parte. Cosa ne pensa?«Vero, quasi nessuno ha esage­rato come qualità. Sorprendeanche come molte piccole sianoorganizzate e difendano bene.La formula non aiuta, con 24squadre e 16 agli ottavi gli squa­droni non danno il 100%, tantopensano che la qualificazionearrivi comunque».

Löw però ha detto che alcuni di-fetti di qualità vengono dagli er-rori nelle giovanili: troppi pas-saggi e pochi dribbling.«Sì, a noi mancano queste carat­teristiche e anche la freddezzadi segnare gol semplici. È il ri­sultato di una certa educazione.Il nostro progetto 2000 per i ra­gazzini ha portato inventiva,tecnica, ma sembra che abbia­mo dimenticato gli aspetti base:dribbling, difendere a uomo. Ilcalcio si sviluppa come un’onda:esageri da una parte e manchidall’altra. I giocatori non sonopiù abituati a certi esercizi in al­lenamento, vanno reintrodotti.Si va sempre dietro a una moda:con il successo di Guardiolasembra che tutti dobbiamo“pomparci” per fare le cose com­plicate. Il ritorno alle cose sem­plici, di base, non farebbe ma­le».

Nel suo calcio semplice, 19 annifa, segnò tre gol in 6’ all’Irlanda del Nord, il più veloce hat-trickdella nazionale. Lo racconteràdopo, nell’allenamento?«Ma quanto ero forte». Ride.«C’era però Haessler che mi fecetre assist. Io evito sempre di par­lare del passato, le vecchie sto­

rie si sanno. Li spingo a non la­sciare niente, ogni occasioneche butti poi ti fa piangere».

È stata la solita vostra crisi delsecondo match, con la Polonia, oc’è dell’altro?«Crisi no. La Polonia sarà diffici­le per tutti. Ci è mancata fre­schezza vicino all’area. Vale ildiscorso di sopra, non vai spara­ti perché sai che puoi arrivareugualmente primo. Come pensofaremo, con rispetto dell’Irlandadel Nord».

E magari rivedere l’Italia, neiquarti.«Potrei dire di sì. È sempre unabella gara, potremmo prenderciuna rivincita, a me piaccionoqueste sfide, quando sei teso econcentrato. L’Italia si vede cheè unita e determinata».

Da dodici anni lei è il manager della nazionale, ne ha altri quat-tro di contratto. Non è troppo per il suo modo di guardare sem-pre lontano?«Me lo chiedo ogni due anni, ciòche cambia è che ho sempre piùvoce e impatto sul lavoro dellafederazione. Adesso c’è il pro­getto dell’Accademia, la nostraCoverciano, mi terrà impegnatofino al 2019: è il futuro del calciotedesco, posso costruirlo. Con lenovità la testa non si stanca».

Il suo amico Boban è stato chia-mato alla Fifa, anche alla Uefa c’èun vuoto di potere. Pensieri?«Questo lavoro con la mia fede­razione mi basta».

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3i gol segnati da Bierhoff contro l’Irlanda del Nord nel 1997 in appena sei minuti di gioco

IL NUMERO

CalcioRL’intervista

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21MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO FRANCIAA ROMANIA ALBANIA SVIZZERA

Fabio BianchiINVIATO A PARIGI (FRA)@fabiowhites

N ella folta pattuglia deigiocatori presenti all’Eu­ropeo, lui è più o meno

l’ultimo che ci sarebbe aspetta­to di vedere. La sua strada eradisseminata di ostacoli, il piùalto composto da qualità equantità dellaconcorrenza. Glialtri li avevapiazzati lui stes­so. Un cuore cosìcaldo è fatto ap­posta per compli­carsi la vita. Poila storia è pienadi eroi che non cidovevano essere. E Adil Ramista per entrare nella specialecategoria. La Francia dei feno­meni dalla cintola in su, quellache dovrebbe diventare reginadell’Euro a colpi di Pogba eGriezmann, Payet o Coman, sista scoprendo una corazzata indifesa. Nessun gol subito, occa­sioni rivali col contagocce. Ma­gari più avanti, quando il giocosi farà duro, cambierà la musi­ca. Nel frattempo i senatoriEvra (pur a fatica) e Sagna pro­teggono le fasce e la strana cop­pia Rami­Koscielny presidial’area con la stessa efficacia dei«bastardi» italiani. Lichtsteinerli ha promossi: «La Francia èforte, è tra le candidate al titoloe si sapeva. Ma mi ha sorpresodi quanto sia solida dietro. Ciha concesso davvero poco».

ULTIMA SCELTA Il giocatoredell’Arsenal non è una sorpre­sa. Centrale quotato, potente ditesta e dai piedi buoni (con laSvizzera si è permesso di fer­mare un’azione di tacco), è unodei punti fermi di Deschamps.Solo che al fianco voleva met­terci Varane (a Lilla in tribunada tifoso). O Sakho. O Mathieu.O Zouma. Tutti k.o. Un’epide­mia che ha costretto il sergenteDidier a richiamare lo strava­gante Rami. Che non glielemandava a dire: «Il discorso diDeschamps che non chiama imigliori in assoluto, ma i mi­gliori per fare gruppo non mista bene. Significa insinuareche io sono un matto. Ma separliamo di calcio non so per­ché non vado all’Europeo». Ilcompagno del Siviglia Kolod­ziejczak rivela: «Adil era moltofrustrato, sentiva di avere le ca­pacità per giocare in naziona­le». Rami sta dando valore alle

sue parole. Dopo averla forte­mente voluta (in gioventù ha ri­fiutato 3 volte la chiamata delMarocco) conquistata e persagià da 4 anni (è stato titolaredavvero solo nel periodoBlanc), l’ha ritrovata in extre­mis e sta cogliendo l’attimo. Hapersino confezionato l’assist aGriezmann per sbloccare al tra­monto la sfida con l’Albania.

MECCANICO SEXY Adil ha ilcuore caldo, l’animo allegro e latesta così così. Quando stava alValencia, in un periodo delicatodella stagione si fece male perandare a Lilla a ballare in unasagra di Paese. A chi lo criticavasui social per la pancia, rispose:«Chiedilo a tua moglie se sono

grasso». E incluse una foto daculturista. D’altronde lui si sen­te «un gladiatore. E un perfe­zionista». Non si lasciò bene aValencia: «Non posso stare piùqui, sono andati via i migliori esono rimasti solo i cocchi dimamma ipocriti». Talmentemale che il Milan per una tra­sferta a Valencia decise di la­sciarlo a casa per non accende­re gli animi. Oddio, anche inrossonero non furono rose efiori alla fine. «Se Inzaghi resta,me ne vado io». Se ne sono an­dati entrambi. Lui ora parla be­ne del Milan. «Facevo il mecca­nico e sono arrivato in uno deiclub più titolati al mondo».Quando s’è ripreso la naziona­le, le uniche contente erano ledonne che anni prima l’aveva­no eletto il calciatore più sexydi Francia. Deschamps e i tifositutti non pensavano di unirsicosì entusiasticamente al coro.

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Rami last minute Il fortino Franciaha un nuovo eroe

1L’ex Milan, cuore caldo e testa matta, era fuoridall’Euro: chiamato per i tanti k.o., ora è inamovibile

31 le presenze in nazionale per Rami, che ha debuttato nell’agosto 2010 in Norvegia. Il difensore ha segnato un gol all’Islanda il 27 maggio 2012

1 il gol incassato dalla Francia nelle tre partite della fase a gironi dell’Europeo: al debutto ha bucato i Bleus il romeno Stancu, ma su calcio di rigore

I Bleus in difesasono una sicurezza: Adil e Koscielnyhanno concessopochissimo ai rivali

LA SORPRESA

Adil Rami, 30 anni, difensore centrale francese del Siviglia. Qui un’acrobazia contro la Svizzera REUTERS

BELLEEPOQUE

galletti appunto), per la sfida con la Svizzera ha dovuto lasciare a casa il suo altrettanto celebre gallo, Balthazar, interdetto dall’Uefa. Gli ha dato un «daspo», praticamente.

FRANCIA Le letture di Evra e i muscoli mentali (fa.bi.) Evra è l’intellettuale di Deschamps. Ha postato un video su Instagram dove si vede leggere in ritiro «Mindful Brain» del neurobiologo Daniel Siegel (foto in alto). Pogba è l’autore del video e dice: «Ecco quello che può fare zio Pat quando è solo in camera». La risposta: «I suoi muscoli sono mentali».

MÜLLER & CO. Rinnovo con Adidas50 milioni fino al 2022 (p.f.a.) Dopo le anticipazioni della settimana scorsa è arrivata l’ufficialità: la federcalcio tedesca e l’Adidas resteranno legate per altri quattro anni oltre il 2018, che era la scadenza del contratto in vigore. L’accordo, presentato ieri dal presidente della federcalcio Reinhard Grindel e dall’a.d. del marchio sportivo Herbert Hainer, durerà fino al 2022 per un introito di «almeno 50 milioni l’anno», il doppio di quanto la Dfb percepisce ora.

L’INIZIATIVA «FARE»La Top 11 «rifugiati» con Cana e Benteke In occasione della giornata mondiale del rifugiato di ieri, Fare Network (Onlus che racchiude chi combatte le discriminazioni nel calcio) ha stilato una top 11 dei giocatori presenti a Euro 2016, rifugiati o figli di rifugiati. Mandanda (Francia) in porta, Corluka (Croazia), Cana (Albania) e T. Xhaka (Albania) in difesa; a centrocampo l’altro Xhaka (Granit, Svizzera), Shaqiri (Svizzera), Modric (Croazia), Behrami (Svizzera) e Junuzovic (Austria); in attacco Kujovic (Svezia) e Benteke (Belgio).

SICUREZZA Allarme bomba nell’hotel tedesco (p.f.a.) Uno zaino dimenticato e sospetto ha fatto scattare l’allarme nell’hotel che ospita la Germania a Parigi. L’edificio è stato evacuato per 45 minuti, al fine di controllare tutto l’albergo con i cani anti bomba. Poi la situazione è tornata alla normalità. La squadra era al Parco dei Principi ad allenarsi, è stata fermata 15 minuti in più, prima del rientro. Anche il 13 novembre, prima degli attentati della sera, era scattato un falso allarme bomba nell’hotel della nazionale tedesca.

GERMANIA Hummels non canta «Grigg’s on fire» (p.f.a.) «Mi piacciono questi tormentoni, mi piace la canzone su “Will Grigg’s on fire”. Contro di noi però non deve segnare, deve restare calmo. Poi vorrei scambiare la maglia con lui». Così Mats Hummels, difensore della Germania, riguardo la canzone più cantata dai tifosi nordirlandesi. Ma quando gli chiedono di accennarla si tira indietro: «Oh no, sono il peggior cantante della squadra».

SVIZZERA Maglie e palla esplosiShaqiri ci ride su... (fa.bi.) Curiosa partita Francia-Svizzera. Scoppia un pallone in un contrasto. E «scoppiano» le maglie della Svizzera: ben 4 si sono strappate con trattenute lievi. Divertente il commento di Shaqiri: «Speriamo che la Puma non produca anche preservativi».

LA CURIOSITÀ Mascotte vietata«Daspo» al... gallo (fa.bi.) Negli stadi di Francia stanno entrando hooligan, petardi, fumogeni. Ma un gallo no, troppo pericoloso. Così Clement D’Antibes, il più celebre tifosi della nazionale francese (i

CalcioRIl personaggio

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Messi in missione contro lo zio Sam e... un fan di Diego1Stanotte l’Argentina in semifinale contro gli Usadi Dempsey, che a 13 anni pianse per Maradona

LA GUIDASEMIFINALI Stanotte Usa-Argentina (Houston, ore 3, diretta Sky Sport 1, Sky Super Calcio) Domani Colombia-Cile (Chicago, ore 2) FINALE 3° POSTO 26 giugno (Glendale, ore 4) FINALE 27 giugno (East Rutherford, ore 2)

MARCATORI 6 gol: Vargas (Cile); 4 gol: Messi (Argentina); 3 gol: Dempsey (Usa), Sanchez (Cile), Coutinho (Brasile)

Iacopo Iandiorio

L’ ex ragazzino di Naco­nowhere, come nel suddel Texas chiamavano

Nacogdoches, 30 mila abitantia 250 km da Dallas, è alla vigiliadella gara più importante dellasua vita. Almeno con la nazio­nale a stelle e strisce. Pure laPulga di Rosario sa di giocarsiuna bella fetta di credibilità inpatria. Dopo aver perso una fi­nale Mondiale e l’anno scorsoquella di Coppa America, Leo

Messi vuole rimediare ora. Per­ché il tempo scorre e ha già 29anni (venerdì), perché la Albi­celeste non vince nulla da 23anni (1993), perché in patriagli rinfacciano speso il parago­ne con un certo Maradona, che«qualcosa» con la Seleccion l’havinta.

LACRIME Diego era il mito an­che di Clint Dempsey, il boy diNaco­nowhere, che stanotte sfi­da Messi nella prima semifinaledella Coppa del Centenario. Sìperché lì nel Texas Clint è cre­sciuto per strada fra messicani elatinos, che ammiravano ElDiez o Magico Gonzalez, unicosalvadoregno della storia di uncerto spessore (a Cadice, inSpagna è ancora un mito), dicui Diego stesso si dichiaravaammiratore. Ebbene Dempsey,figlio di una infermiera e di unferroviere, che vivevano in unaroulotte, a 13 anni ebbe lachance di vedere il Mito Diegodal vivo: Mondiale casalingo1994, 30 giugno, Dallas, CottonBowl. Ma 5 giorni prima Mara­dona a Boston risulta positivo aldoping e viene squalificato.Clint scoppia in un pianto a di­

rotto e dice ai suoi che non vuo­le più andare a vedere l’Argenti­na se non c’è «Lui».

GOL INUTILI Poi da grande l’haincontrata, la Seleccion, ma in2 amichevoli, due pari nel 2008e nel 2011. E Messi, l’erede diDiego, era in campo. Leo che haappena raggiunto Batistuta sultrono dei marcatori dell’Albice­leste a 54 gol. Ma i numeri gli«rinfacciano» che di questi ben27 gol sono stati in amichevole.E dei 27 per i 3 punti solo 12 so­no stati utili al fine del risultato.Insomma, la Pulga quando ser­ve non c’è. È stato così a Brasile2014, dove ha firmato reti solonel girone. Così in coppa 2015in Cile, dove ha siglato solo unrigore. È stato così alla CoppaAmerica casalinga nel 2011 (0reti), come al Mondiale 2010.Ed è stato così qui: 4 reti di Leo,ma solo a risultato acquisito.

CLINT THE BEST Anche Demp­sey è vicino alla corona di re deibomber nazionali: 52 contro i57 di Donovan. Chissà se ci arri­verà. Intanto vuol fare meglio di sempre in Coppa, meglio diquel 1995 quando gli Usa supe­

rarono per la prima volta nellastoria l’Argentina con un clamo­roso 3­0, e si fermarono in se­mifinale. Stanotte mancheran­no per squalifiche Wood, Jonese Bedoya. Il c.t. Klinsmann si af­fiderà a uno davanti fra Pulisice Nagbe, a Zusi e Beckerman.Che era già in campo nella Cop­pa America del 2007, quandol’Argentina si vendicò 4­1. C’eraanche Leo Messi, che due setti­mane dopo perse la finale 3­0contro il Brasile. Leo, è ora divincere qualcosa d’importantecon l’Argentina, dopo i 28 trion­fi a Barcellona.

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Leo Messi, 29 anni il 24 giugno, qui dopo il successo nei quarti col Venezuela. Per lui 4 gol in questa Coppa America LAPRESSE

MondoRCoppa America

fCHI SI RIVEDEKazu, che gol!Miura l’immortalesegna a 49 annie batte se stesso

C ross di Onose dal fondo, l’11 stacca ditesta in area e palla nel set. A seguireballetto brasileiro. Una scena come tan­

te altre se non fosse che il protagonista èKazuyoshi Miura, classe 1967, andato in golcon la maglia dello Yokohama, nella B giappo­nese, migliorando il primato di goleador piùanziano dei tornei pro nipponici, che già gliapparteneva. Sì, è proprio quel Kazu Miura che una vita fa, 1994­95, giocava nel Genoa,con cui giocò 21 gare in Serie A con un solo gol,e inutile. In un derby perso 3­2 con la Samp.

COME ROBI Kazu, che festeggia nel 2016 i 30anni da pro, ha segnato a 49 anni, 3 mesi e 24giorni. Facile, direte voi. Però bisogna esser lìper far gol. E se si pensa che è nato nel 1967come Robi Baggio (Kazu è di 8 giorni più gio­vane) e Gascoigne, e che nel 1982 a 15 annidecise di emigrare in Brasile per «imparare» ilfutebol, sarà ancora più evidente il miracolo diKing Kazu, come lo chiamano in Giappone.Dove è il 2° goleador di sempre della nazionalecon 55 reti in 89 presenze fra il 1990 e il 2000.E dove dal 2007 difende la maglia dello Yo­kohama in serie B. Kazu che ha giocato in 13club e 4 continenti. E che non vuole smettere.

iandi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Kazu Miura col Genoa 1994-95 e a Yokohama ora

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23MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

AMMINISTRATORE DELEGATOLaura Cioli

CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Mario Notari,Stefano Simontacchi

OPINIONI

T anti auguri a Michel Platiniche oggi compie 61 anni,lontano dal «suo» Europeovinto in campo nel 1984 esoprattutto da questa

nuova edizione francese, da lui allargata a 24 squadre. Tra una partita e l’altra, vista senza entusiasmo soltanto in tv, l’ex presidente dell’Uefa ha sofferto osservando le immagini degli incidenti, perché non era questo il torneo che sognava, a prescindere dalla sua posizione. Ma ormai Platini, che tanto si è battuto per il fair play in campo e non soltanto per quello finanziario, può fare poco o nulla, imprigionato da una squalifica che continua a considerare ingiusta. Il 14 settembre, ad Atene, conosceremo il nome del suo successore, che sicuramente farà il punto su Euro 2016, pensando alle prossime edizioni della Champions e a Euro 2020. E proprio ricordando i troppi incidenti, provocati dentro e fuori gli stadi, da hooligan di diversa nazionalità, a maggior ragione dopo la sentenza di ieri per punire gli ultrà croati, sarebbe bello se si guardasse fin da oggi anche l’altra faccia della medaglia, premiando cioè la migliore tifoseria per il comportamento sulle tribune e nelle piazze francesi.

Il «muro giallo» svedese che ha indotto il nostro c.t. Antonio Conte a chiedere ai tifosi italiani di indossare la maglia azzurra nelle prossime partite non è stato un’eccezione in questo Europeo. Prima della sfida contro la Svezia, tutti avevano ammirato in tv il «muro verde» dei tifosi delle due Irlanda, quello rosso del Belgio, quello blu dell’Islanda e i tanti altri con i colori delle varie nazionali. Manon è solo una questione cromatica. E’ anche, o meglio soprattutto, una questione di educazione e civiltà, perché una grande manifestazione

come questa, alla quale partecipano nazionali debuttanti, o che tornano dopo molti anni di assenza, dovrebbe essere interpretata come una festa, in cui i tifosi incitano la propria squadra, senza insultare o provocare quelli della squadra avversaria. E allora perché lo spagnolo Angel Villar, oggi numero uno dell’Uefa in Francia che consegnerà la coppa ai vincitori, non studia un’iniziativa per incentivare chi si comporta meglio di tutti?

Una soluzione concreta, al di là di un generico elogio, comunque significativo, potrebbe essere quella di regalare un certo numero di biglietti alla migliore tifoseria per assistere al prossimo Europeo, o Mondiale in caso di qualificazione, proprio con i soldi ricavati dalle multe pagate per colpa di chi provoca incidenti. Oppure, se si vuole premiare indirettamente la squadra, si potrebbe addirittura assegnare un bonus fair­play per garantire la qualificazione automatica, una sorta di «upgrade» al prossimo Europeo, in caso di arrivo a pari punti con altri. Ognuno può pensare o proporre ciò che meglio crede. Le soluzioni sono infinite. L’importante è dare un primo segnale, un incoraggiamento, perché basta poco. Le commissioni all’Uefa non mancano e come esistono già quelle dei tecnici per stabilire le formazioni ideali dell’Europeo oppure, per rimanere in tema, quelle per decidere le sanzioni disciplinari, si potrebbe facilmente crearne un’altra per giudicare quale tifoseria si è comportata meglio, magari estendendo in futuro l’esperimento alle altre due competizioni organizzate dall’Uefa, la Champions League e l’Europa League.

Il tempo per organizzarsi c’è. In fondo il vero Europeo parte dagli ottavi, per le squadre e per i tifosi. A cominciare dalla sorprendente Italia di Conte e dal nuovo «muro azzurro» convocato dal c.t. che possono continuare a sognare di vincere insieme.

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La proposta

UN PREMIO DELL’UEFAPER I TIFOSI MIGLIORI

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TEMPI SUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]

Con la storica vittoria deisuoi Cleveland Cavaliersnella finale Nba, LeBronJames si è messo in unanuova categoria di

campioni: è diventato un’icona dello sport americano in generale.

Quali sono gli atleti americani che fanno parte di questo ristrettissimo gruppo di miti? Nel baseball, davanti a tutti c’è Babe Ruth, perché il record di fuori campo era 27 prima che Ruth facesse 29 nel 1919, 54 nel 1920 e 59 nel 1921. Poi, Jackie Robinson, il primo a rompere la «linea di colore» che teneva i giocatori neri fuori dalla Major League fino al suo debutto, nel 1947, e 6 titoli della National League. Ippica? Tre cavalli: Man O’War, Seabiscuit, Secretariat. Poi, due fantini: Eddie Arcaro e Willie Shoemaker, i re del Kentucky Derby.

Nel basket, anni 40­50, George Mikan, il primo lungo super, 6 titoli Nba. Poi, anni 50­60, Bill Russell, 11 titoli, che ha costretto a modificare le regole, doppiando l’area di tre secondi ed eliminando la stoppata con la palla in discesa. Poi, Michael Jordan, il giocatore più forte e più completo di sempre, 6 titoli Nba. Mettiamo LeBron anche fra di loro, con tre titoli e sette finali disputate. Tanto per chiarire, pochi ne hanno vinti più di tre come primo protagonista. Larry Bird, per esempio, è a quota 3.

Veniamo al football e a quelli che lo hanno rivoluzionato: Red Grange dei Chicago Bears, anni 20, il più grande portatore di palla di sempre, 2 titoli; Don Hutson, Green Bay Packers, il primo ricevitore­sprinter, 3 titoli; Bronko Nagurski, Chicago Bears, il primo gigante­sprinter­difensore; Otto Graham, quarterback, Cleveland Browns, 10 finali Nfl in 10 anni di carriera, 5 titoli; Dick Butkus, Chicago Bears, zero titoli, ma il linebacker numero 1 per sempre.

Nell’hockey Nhl? Un nome sopra ogni altro, scomparso pochi giorni dopo Muhammad Ali, che è stato il più grande in assoluto: Gordie Howe, Detroit Red Wings, il più completo di tutti, 4 Stanley Cup vinte. Metterei anche Bobby Hull, Chicago Blackhawks, inventore dello slap shot, il tiro­schiaffo, 2 Stanley Cup. Portiere? Glenn Hall, Chicago Blackhawks, con oltre 500 gare in fila in porta. Nuoto? Ovvio, Michael Phelps ma il nome sopra ogni altro è quello di Johnny Weissmuller, campione olimpico nonché Tarzan in diversi film. Tennis? Due straordinari pionieri: Bill Tilden e Jack Kramer

LeBron James chi mi ricorda fra questi? Joe Di Maggio, il giocatore di baseball più completo, più elegante, più vincente (9 World Series vinte in 13 stagioni!). Un giornalista sportivo ha scritto di Di Maggio: «Vedere lui giocare è come vedere il vento dentro la vela». Bene, potrei usare la stessa descrizione per LeBron James.,

Vorrei anche parlare di ciò che ha fatto LeBron per la sua terra: lo stato di Ohio, la città di Cleveland (lui proviene da Akron, poco distante da Cleveland). Prima, bisogna capire cos’era Cleveland. Lo chiamavano «The Mistake on the Lake», cioè l’errore sul lago. Peraltro il Lago Erie, un lago ecologicamente morto... Uno l’ha definita la città più brutta dell’America. Ora il Lago Erie è rinato, il centro di Cleveland è stato ristrutturato, la Hall of Fame del rock n’ roll è lì... Mancava solo lo sport! I Cavaliers hanno fatto, prima, una sola finale Nba, nel 2007, perdendo 4­0, contro i San Antonio Spurs. Ora, con una prestazione da antologia, LeBron James ha sistemato tutto: la squadra ha il suo titolo NBA; la città ha vinto un titolo assoluto in uno sport professionistico di squadra; la contea di Cuyahoga (che comprende anche Cleveland) festeggia qualcosa d’importante. Una volta, con grande affetto, dissi a mia madre: «Tu sei la Babe Ruth delle mamme!». Bene, oggi Cleveland, Ohio, dice a LeBron: «Tu sei il Babe Ruth nell’olimpo dello sport americano». Meritato.

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L’asso del basket e i grandi dello sport americano

LEBRON NELL’OLIMPOMI RICORDA DI MAGGIOIN CONTROPIEDEdi DAN PETERSON

L a prima (enorme) sorpresa di questo europeo è arrivata da Tolosa e si chiamaGalles. Che potesse qualificarsi come terza

lo si era intuito dopo il derby con l’Inghilterra,

L’Inghilterra agli ottavi sarà dalla parte del tabellone dell’Italia

LA SORPRESA GALLES INGUAIA HODGSON (E UN PO’ ANCHE NOI)IL COMMENTOdi NICOLA CECERE

perso nel finale. Che arrivasse a vincere il girone precedendo proprio i nobili cugini era assai meno intuibile. E invece trascinata dal capocannoniere Bale (un gol a partita), sostenuta da un pubblico­modello che non credeva ai propri occhi e incoraggiata anche dall’intera gendarmeria francese, che non vedeva l’ora di disfarsi della cooperativa degli hooligan russi, la Cenerentola d’oltre Manica ha stravinto il suo match e si è ritrovata in testa al gruppo B. Con l’affascinante prospettiva di affrontare

sabato al Parco dei Principi una delle terze: fosse l’Albania o l’Irlanda del Nord assisteremmo al ballo delle debuttanti.

All’exploit gallese ha indirettamente contribuito la nazionale del nostro vecchio amico Roy Hodgson che, pur controllando agevolmente il confronto con la Slovacchia di Hamsik e Kucka (prova di sofferenza per entrambi), non è riuscitaa segnare. E, anzi, in una circostanza (una sola, ma che spavento) ha pure rischiato di prendere il

gol. Certo, il portiere Kozacik ha fatto faville e il difensore Skrtel ha salvato praticamente sulla linea, però gli inglesi nella ripresa non sono riusciti a servire le punte e nemmeno l’ingresso di Rooney ha risolto questi impacci offensivi. Prima centrocampista, poi attaccante esterno: ecco, la posizione di Rooney sarà sicuramente oggetto di infuocati dibattiti sui tabloid. E siccome l’Inghilterra adesso è finita nella parte del tabellone degli azzurri, interessa pure noi. Ultima annotazione: non era Fabio Capello, evidentemente, il problema da rimuovere per rendere competitiva la Russia. Che è parsa all’anno zero.

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PAUL POGBA Nazionale francese Serata in famiglia dopo la partita @equipedefrance #fiersdetrebleus #firstneverfollows #euro2016 @paulpogba

La vignettadi Lorenzo Castellani

Twitter

NOVAK DJOKOVICCampione di tennis Sono ufficialmente un londinese. Ecco il miglior modo per evitare il traffico. Jelena Djokovic@DjokerNole

ANDREA PIRLOCentrocampista New York Giochi nell’acqua con i miei ragazzi@Pirlo_official

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25MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NOTIZIE TASCABILI

L’Uefa ieri ha sorteggiato gli accoppiamenti dei preliminari di Champions League (la Roma giocherà nella seconda metà di agosto il playoff per entrare nei gironi) ed Europa League (Sassuolo in azione dal terzo turno, sempre a fine agosto). Il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, che gioca nel La Fiorita (San Marino) sfiderà gli ungheresi del Debrecen. CHAMPIONS Primo turno (and. 28-29/6, rit. 5-6/7)Flora Tallinn (EST)-Lincoln (GIB)The New Saints FC (GAL)-Tre Penne (SMA)

Valletta (MAL)-B36 Torshavn (FAR)Santa Coloma (AND)-Alashkert (ARM).

Secondo turno (and. 12-13/7, rit. 19-20/7)Qarabag (AZE)-F91 Dudelange (LUS)Hapoel Beer-Sheva (ISR)-Sheriff (MOL)Olimpia Lubiana (SLO)-Trencín (SlK)Salisburgo (AUT)-Liepaja (LET)Vardar (MAC)-Dinamo Zagabria (CRO)New Saints (GAL)/Tre Penne (SMA)-Apoel (CIP)Zrinjski (BOS)-Legia Warszawa (POL)Ludogorets Razgrad (BUL)-Mladost Podgorica (MON)D. Tbilisi (GEO)-Santa Coloma (AND)/Alashkert (ARM)Zalgiris Vilnius (LIT)-Astana (KAZ)Skenderbeu (ALB)-Ferencvaros (UNG)Bate Borisov (BIE)-SJK Seinäjoki (FIN)Valletta (MAL)/Torshavn (FAR)-Stella Rossa (SER)Rosenborg (NOR)-Norrköping (SVE)Dundalk (IRL)-Hafnarfjördur (ISL)Flora Tallinn (EST)/Lincoln (GIB)-Celtic (SCO)Crusaders (IRL.N.)-Copenaghen (DAN).

Alex Ferrari, 21 anni, difensore Oggi consiglio e assemblea di Lega Serie A. L’assemblea dei club è fissata per le ore 15. Tra gli argomenti all’ordine del giorno la sperimentazione della Var (Video assistance referees), cioè l’aiuto tecnologico per gli arbitri che l’Italia testerà a partire dalla prossima stagione nel massimo campionato. L’assemblea sarà anche chiamata a varare la riforma del campionato Primavera, con la separazione su due livelli nel 2017-18. In agenda pure la formazione e selezione di registi e produttori nell’ambito della centralizzazione dell’attività e la fatturazione dei proventi tv per la prossima stagione.

OGGI ALLE 15Lega, assembleasui test della Vare la Primavera

Pavia campione d’Italia Under 17 per squadre di Lega Pro: a Cesena, la squadra di Nordi batte 3-0 il Pisa, con doppietta di Marulli e gol di D’Amori. Oggi alle 18 la Supercoppa contro l’Atalanta, vincitrice domenica dello scudetto per club di Serie A e B. Iniziata ieri la Final Eight Under 15: Atalanta e Roma a valanga nel girone 1. Oggi la seconda giornata.GIRONE 1 Atalanta-Empoli 5-0, Roma-Cesena 4-1.Classifica Atalanta e Roma 3; Cesena ed Empoli 0.GIRONE 2 Vicenza-Pescara 2-2, Palermo-Genoa 0-1.Classifica Genoa 3; Vicenza e Pescara 1; Palermo 0.

GIOVANIUnder 17 Lega ProPavia campioneDa ieri l’Under 15

BOLOGNA (l.a.) Operazione al ginocchio destro per il difensore Alex Ferrari. Il rossoblù si è sottoposto a un’artroscopia per la regolarizzazione del menisco esterno destro in seguito a una distorsione. Dovrebbe essere disponibile per il ritiro di Castelrotto (10-26 luglio).

BOLOGNAFerrari operatoSarà pronto per il raduno

I SORTEGGI DEL PRIMO PRELIMINARE

Champions ed EuropaC’è il Debrecenper Tommasi & co.

Pressing BerardiL’Inter fa sul serio:offerta al Sassuolo1Pronti 25 milioni. Entro domani il 21enne torna dalle ferie. Decisivi gli incontri con Di Francesco e Squinzi

LA SOCIETÀ

Moratti consulenteNo alla presidenzaMa «vota» Steven1L’ex patron: «Mi auguro che il figlio di Mr. Zhang entri nel nuovo Cda. Io? Non ritorno»

Massimo Moratti, 71 anni, ex proprietario dell’Inter LAPRESSE

A nche se tecnicamentenon ne è ancora uscitoperché prima Suning

deve pagare Thohir che a suavolta liquiderebbe lui, Massi­mo Moratti ribadisce che nontornerà azionista dell’Inter masponsorizza Steven Zhang, fi­glio di Jidong, fondatore delgruppo cinese che tra una set­timana esatta si prenderà lamaggioranza nerazzurra. Co­me già scritto, il feeling tra l’expatron e il 25enne laureato ineconomia e comunicazione inCalifornia è scattato il 22 apri­le scorso, quando la delega­zione cinese fu ospite a cenanella tenuta dei Moratti, a Im­bersago. Steven, che malgra­do l’età per Suning si occupadegli affari internazionali, daallora è rimasto in contatto colpresidente del Triplete. Agiorni tornerà a Milano (gio­vedì arriva una prima partedella delegazione, domenicaJidong Zhang e gli altri) e Mo­ratti spera che deciderà di fer­marsi in Italia per questi deli­cati mesi iniziali del progettocinese. «E’ un ragazzo sveglio,capace e rispettoso ­ ha detto

ieri all’Ansa ­. Se entrasse nelnuovo Cda interista, occupandouna posizione di grande respon­sabilità, farebbe un’esperienzafondamentale per la sua crescita.Gestire una squadra di calcio èdifficilissimo e prepara all’ammi­nistrazione di altre società. Un mio ritorno? Assolutamente no,non è mia intenzione».

PRESIDENZA RIFIUTATA Quel­lo che Moratti però farebbe piùfatica a smentire è che i cinesi gliavrebbero proposto la presidenzaquando Thohir sarà uscito defini­tivamente ­ al più tardi ad otto­bre, dopo l’approvazione dell’ul­timo bilancio della sua gestione ­e che lo ritengono molto impor­tante per capire come muoversiin una realtà per loro così nuova.Una mossa che solo in apparenzapuò sembrare poco rispettosa neiconfronti di Thohir, che standoagli annunci resterebbe azionistadi minoranza con il 31%. In veritàSuning intende sfruttare le cono­scenze e l’esperienza di un uomoche vive in Italia, ama e respiraInter da sempre. Moratti ha decli­nato l’invito a tornare numerouno, ma ribadito ai cinesi l’im­portanza di prendere dirigentiitaliani, se non addirittura interi­sti. Come detto tra le righe subitodopo l’annuncio di Nanchino del6 giugno («E’ pieno di alti diri­genti e banchieri interisti che sa­rebbero pronti a dare una ma­no»), Moratti crede che come uo­mo forte in società potrebbe ser­vire un profilo più finanziario,non per forza legato al mondo delcalcio.

NUOVI CONSIGLIERI Suningperò non sembra avere fretta dicambiare il management ­ all’ini­zio potrebbe mettere solo un uo­mo dei conti, con potere di firma­ e prima dell’Assemblea straordi­naria del 28 giugno (il 29 in se­conda convocazione) deve prov­vedere ai pagamenti. Con relati­vo aumento di capitale che dovràessere approvato dai soci. Diffici­le anche capire i cinque nuovi consiglieri in quota cinese. Oltrea Steven Zhang e Ren Jun, brac­cio destro di Mr. Zhang, uno po­trebbe essere Gong Lei, vicepresi­dente di Suning Sports Group, lacostola del gruppo che già con­trolla lo Jiangsu e le attività spor­tive collegate. Anche se poi ci sa­rebbe il rischio di una sorta di conflitto di interessi in chiave fairplay.

lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Taidelli@LucaTaidelli

L’ Inter fa sul serio per Do­menico Berardi. Ieri i di­rigenti nerazzurri hanno

anticipato a voce al Sassuolol’offerta da 25 milioni che a bre­ve formalizzeranno per regala­re a Roberto Mancini l’esternocon cui completare il repartooffensivo.

PRIMA DI FRANCESCO... Conl’entourage del giocatore, grantifoso dell’Inter, il club di corsoVittorio Emanuele ha già parla­to, proponendo un quinquen­nale da 2,5 milioni netti a sta­gione. Attualmente Berardiprende meno della metà (1,1)ed è chiaro che potrebbe vacil­lare. A GazzaMercato, SimoneSeghedoni, agente del giocato­re, ieri ha spiegato: «E’ vero,l’Inter si è rifatta sotto e apparemolto determinata. Ora Dome­nico è in vacanza: al suo ritornofaremo il punto della situazio­ne. Ma è chiaro che ora la pallapassa al Sassuolo». In veritàl’iniziativa dovrà prenderla lostesso Berardi, di rientro tra og­gi e domani. Il primo colloquiochiave sarà con Eusebio DiFrancesco, l’allenatore verso ilquale il 21enne calabrese ha ungrande debito morale per comeè stato capace di valorizzarlo inquesti anni.

... POI SQUINZI Dopo avere det­to no alla Juventus, che ha unaprelazione proprio a 25 milioni,Berardi potrebbe impuntarsicol patron Giorgio Squinzi –che peraltro è un milanista con­vinto – solo se Di Francesco pri­

ma ne capisse e assecondasse lavoglia di misurarsi in un grandeclub. Squinzi difficilmente ac­cetterà di privarsi subito del proprio gioiellino. Nei piani so­cietari c’era la cessione di unotra Berardi e Vrsaljko. Visto chea breve il lateralecroato passeràall’Atletico Ma­drid per 16 milio­ni, non c’è unanecessità di cassadi vendere ancheDomenico. Alquale potrebbeanche essereproposto un pro­lungamento cona d e g u a m e n t odell’ingaggio.

L’IDEALE Ma l’Inter resta unatentazione molto forte. Berardiha capito che giocherebbe co­munque l’Europa League (enon dai preliminari), con la cer­

tezza di misurarsi in una piazzaimportante. E la semi garanziadi una maglia da titolare. Nel 4­2­3­1 che ha in mente, Manciniinfatti sarebbe entusiasta di uti­lizzare Domenico largo a de­stra, con la possibilità di accen­

trarsi per sfrutta­re il suo mancinochirurgico. Ungiocatore digrande prospet­tiva e con alme­no 15 gol a sta­gione nelle gam­be. Quelli che al­l’Inter sarebberoserviti come l’os­sigeno lo scorsoanno. Arrivarepoi a Milano do­po aver rifiutato

la Juventus e la Champions Lea­gue ne farebbe un idolo sicurodei tifosi nerazzurri. Malgradoproprio all’Inter Berardi abbiagià segnato un gol in ciascuna

delle ultime due stagioni.

CANDREVA Aspettando marte­dì prossimo, quando i cinesi diSuning diventeranno a tutti glieffetti azionisti di maggioranzae saranno più chiare anche stra­tegie e disponibilità, l’Inter pe­rò non tralascia la pista Candre­va. L’azzurro è l’altro nome for­te sulla lista di Mancini. Con laLazio, che ne chiede giusto 25,l’offerta è ferma a 16 milionipiù due di bonus. Ma con l’okdei cinesi potrebbe essere ritoc­cata verso l’alto nel caso non siriuscisse ad arrivare a Berardi.Per il 29enne azzurro – che pu­re ha dato il suo gradimento ainerazzurri – però c’è da batterela concorrenza di Napoli e Chel­sea. Soprattutto la neo squadradi Antonio Conte avrebbe imezzi economici per far saltareil banco e convincere ClaudioLotito.

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Il suo agente spiega: «Nerazzurri molto determinati. Ora tocca alla società»

Se l’affare non andasse in porto, pronto un rilancio per Candreva

IL PUNTO

Domenico Berardi, 21 anni, esterno offensivo del Sassuolo. Ma di dichiarata fede interista IPP

84 le presenze in A di Domenico Berardi. In ciascuna delle ultime tre stagioni però l’attaccante ha rimediato un’espulsione per rosso diretto

38 le reti segnate da Berardi nelle tre stagioni di Serie A giocate con la maglia del Sassuolo. Nel 2012-13, in B, i gol erano stati undici

Serie ARMercato

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26 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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2010ALLEGRI NON FIRMA, MA POI...Il nuovo allenatore è già stato scelto, si tratta di Massimiliano Allegri. La firma però non arriva perché manca l’accordo tra il tecnico e il Cagliari. Il vero colpo di mercato del Milan arriverà a fine agosto: sarà Ibra a cambiare il volto della squadra

2011-2012PRIMA ELSHA, POI ACERBINel 2011 il mercato si apre con l’arrivo del 18enne El Shaarawy. Nel 2012, invece, il nome caldo è quello di Acerbi che firma il suo approdo in rossonero. Anche Flamini trova l’accordo per prolungare la sua avventura nel Milan

2013ADDIO TEVEZ, SOGNO DI NATALEGalliani cerca una punta: l’obiettivo numero uno è il vecchio pallino Tevez. L’Apache però preferisce la Juve e allora il Milan ci prova con Di Natale. Ma anche in questo caso andrà male. Il club cerca di perfezionare le uscite di Robinho e Boateng

2014ECCO MENEZ E ALEX, CIAO KAKÀIl nuovo allenatore è Pippo Inzaghi. Galliani conclude rapidamente gli arrivi a parametro zero di Menez e Alex. Kakà firma la rescissione del contratto prima della fine di giugno. Viene riscattato Saponara e si prendono informazioni su Iturbe

2015QUELLA GITA PER KONDOGBIANuova stagione, nuovo allenatore: il prescelto è Sinisa Mihajlovic. Galliani corre a Montecarlo per strappare Kondogbia all’Inter: non ci riesce. Jackson Martinez sembra fatto, ma poi arriverà Bacca. Prende corpo l’idea Bertolacci

LA STORIAIL GIUGNO DEI ROSSONERI

LE TRATTATIVE

La Fiorentina vola su Pjaca, l’Atalanta pensa a Okaka1L’ala croata piace ai Della Valle che però devono anticipare la RomaI nerazzurri lavorano anche su Thereau

Luca PessinaNicolò Schira

L a Fiorentina prova il colpoin attacco: i viola si sonolanciati sul talento classe

1995 Marko Pjaca della DinamoZagabria. L’esterno offensivocosta oltre 10 milioni e la Violaprova ad anticipare la Roma.Sempre in attacco è la settima­na decisiva per la conferma diTello (Barcellona): in alternati­va occhi puntati su Villalba

(San Lorenzo) e Laxalt (Ge­noa). Proseguono i contatti perEmanuele Giaccherini, rientra­to al Sunderland dopo il presti­to al Bologna.

MOSSE ATALANTA I nerazzurri,dopo Paloschi dallo Swansea,puntano forte su Thereau (Udi­nese). Nella trattativa potrebberientrare Pinilla (che piace an­che alla Lazio). Intavolata unatrattativa anche per Okaka (An­derlecht), ma il giocatore non èconvinto di tornare in Italia. Il L’attaccante Stefano Okaka, 26 anni, e l’ala Marko Pjaca, 21 LAPRESSE/AP

centrocampista Kessie (rientra­to dal prestito al Cesena) piacea Marsiglia, Roma e Napoli.

ALTRI AFFARI Il Bologna vedràoggi l’entourage di Gnoukouridell’Inter per trovare un accor­do. Il centrocampista ivorianopotrebbe arrivare in Emilia inprestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni. Per la difesail primo obiettivo è Helander(Verona), l’alternativa Blan­chard (Frosinone). Sull’esternoil nome nuovo è il nazionaleegiziano Mostafa Fathi del Za­malek. Il Cagliari stringe per Vi­viani (Verona) in mediana. LaSamp ha sondato Bradley (To­ronto) in prestito, ma i costi ele­vati bloccano l’affare. Il Torino

può cedere Glik al Monaco per11 milioni più bonus, ma sullosfondo è c’è sempre lo Zenit. Indifesa i granata lavorano al rin­novo di Jansson e continuano atrattare De Silvestri (Sampdo­ria), Tomovic (Fiorentina) e Ia­go Falque (Roma). D’Alessan­dro (Atalanta) è nel mirino delSassuolo se parte Berardi. Il Pe­scara segue Simone Verdi (Mi­lan). Il Chievo sonda Alex Silva,terzino del Montevideo (possi­bile operazione in sinergia colNapoli). Barba (Empoli, era alloStoccarda), infine, può lasciarel’Italia: ci sono Panathinaikos eBetis. Per quanto riguarda lapanchina del Crotone, resta inpole Davide Nicola.

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Futuro con Silvio o cinese?Il Milan è sempre immobile1Senza tecnico e col club nel limbo, il mercato è fermo: dall’anno dello scudetto giugno ha portato i parametri zero e le delusioni Tevez, Kondogbia e Martinez

DOPO LE ELEZIONI

Politica e calcio Per Berlusconiore di riflessione1Il presidente è ancora al San Raffaele: l’esclusiva alla cordatacinese scade il 30 giugno

MILANO

U na giornata tranquilla per il pazienteSilvio Berlusconi. Una giornata agitataper il leader di Forza Italia Silvio Berlu­

sconi. Una giornata di riflessione per il presi­dente del Milan Silvio Berlusconi. Sempre ariposo nella sua camera al San Raffaele di Mi­lano, l’ex premier ha seguito con scrupolo leindicazioni dei medici, ma poi ha dedicatobuona parte della sua giornata alla politica eal calcio. Berlusconi ha mandato alcuni mes­saggi a Stefano Parisi, candidato sindacosconfitto a Milano, e ha parlato con i suoi piùstretti collaboratori, tra cui l’avvocato NiccolòGhedini che è andato a trovarlo. Anche la fi­glia Marina si è presentata al San Raffaele manon ha voluto rilasciare dichiarazioni.

IN ATTESA Per quanto riguarda il Milan, Ber­lusconi sta aspettando di ricevere tutte le car­te in merito all’offerta da parte della cordatacinese per l’acquisto del 70% del club. Ci vorràancora qualche giorno, anche perché c’è gran­de rispetto per le condizioni di salute del pre­sidente. E così tutti i documenti dovrebberoessere presentati a Berlusconi durante il peri­odo di riabilitazione che inizierà la prossimasettimana. L’esclusiva per i cinesi scade il 30giugno, ma è possibile un ulteriore prolunga­mento anche se non eccessivo nei tempi, ma­gari di altre due settimane per arrivare a defi­nire la vicenda entro la metà di luglio. D’al­tronde non si può andare troppo avanti, ancheperché il 7 luglio inizierà la stagione del Milane in questo momento non c’è ancora un allena­tore. O meglio, c’è Brocchi che ha già fatto unprogramma di lavoro, ma si sa che Galliani haconvinto i cinesi a puntare su Giampaolo.

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Silvio Berlusconi, 79, è stato operato il 14 giugno AP

G.B. OliveroMILANO

S ituazione attuale. Il Mi­lan è senza allenatore, haconcluso un acquisto

(Leonel Vangioni, a parametrozero), ha lasciato andare permotivi diversi Abbiati, Alex,Mexes, Balotelli e Boateng e harinnovato il contratto a Monto­livo, Calabria, Antonelli, Zapa­ta e Vergara. In pratica, immo­bilismo totale. È vero che le al­tre squadre della Serie A nonbrillano per attivismo (Juveesclusa), però il Milan partetalmente da dietro che dovreb­be sentire l’esigenza di fare infretta. E invece si attende anco­ra di sapere se la società resterànelle mani di Berlusconi e diconseguenza se l’allenatore sa­rà Brocchi oGiampaolo (o unmister X stranie­ro che sarebbegradito soprat­tutto ai cinesi). Ilmercato è fermoanche perchéogni operazionedi un certo impe­gno economicodovrebbe esserecondivisa da chivorrebbe vende­re e da chi vor­rebbe comprare. Insomma, i ti­fosi avrebbero tutto il diritto diessere arrabbiati. E preoccupa­ti. C’è però un motivo per man­tenere la calma: il mercatochiude tra poco meno di duemesi e mezzo e anche negli ul­timi anni la partenza dei rosso­neri è stata decisamente lenta.La storia delle ultime sei cam­pagne estive (partendo quindida quella che generò l’ultimoscudetto) racconta che il 21giugno era sempre stato fattopoco. E in fondo il 21 giugnoinizia l’estate e quindi inizia uf­ficialmente il periodo dei sognidi tutti i tifosi.

2010 Sei anni fa,ad esempio, il 21giugno non c’èancora l’allena­tore. O meglio:la scelta è giàstata fatta, toccaa MassimilianoAllegri, ma il tec­nico non ha fir­

mato la risoluzione con il Ca­gliari perché Cellino non vuolericonoscergli il premio salvez­za. La campagna acquisti è fer­ma, ma i grandi colpi sarannoconclusi alla fine: il 28 agostoarriverà Zlatan Ibrahimovic,mister scudetto (che tre giornidopo sarà seguito da Ro­binho). E infatti nel maggio2011 il Milan festeggerà la vit­toria in campionato.

2011 Il sogno di inizio estate sichiama Marek Hamsik. Sul tac­cuino di Galliani è cerchiato inrosso anche il nome del brasi­liano Ganso. C’è grande ab­

bondanza in attacco perché hafirmato El Shaarawy ed è rien­trato Paloschi: le due punte siaggiungono a Ibra, Pato, Inza­ghi, Robinho e Cassano.

2012 La trattativa più calda èquella che riguarda Acerbi: ildifensore, molto bravo nelcampionato precedente alChievo, definisce il passaggioin rossonero proprio il 21 giu­gno. Flamini, intanto, discuteil proprio prolungamento: ilcontratto era scaduto, ma pri­ma della fine del mese arriva lafirma.

2013 Tevez sì o Tevez no? L’ar­gentino, che sarebbe dovutoarrivare nel gennaio 2012, de­cide di lasciare Manchester. IlMilan prova a soffiarlo alla Ju­ve con un’offerta disperata. Mail 26 giugno l’Apache firmeràper i bianconeri. E allora Gal­liani ci prova (inutilmente) conDi Natale.

2014 Non c’è più Allegri, nonc’è più nemmeno Seedorf cheera subentrato nel gennaio2014. A inizio giugno vienescelto il nuovo tecnico: PippoInzaghi. In pochi giorni vengo­no definiti gli arrivi di Menez eAlex, entrambi a parametro ze­ro. Viene riscattato Saponara esoprattutto vengono poste lebasi per l’addio di Kakà: il 30giugno c’è la rescissione. Persostituirlo il Milan pensa a Itur­be: non se ne farà nulla.

2015 E’ storia abbastanza re­cente. Tra il 20 e il 21 giugnoGalliani va a Montecarlo perprovare a convincere Kondog­bia a preferire il Milan all’Inter.Non ci riuscirà. Mihajlovic èl’allenatore. Sembra fatta perJackson Martinez, ma il 2 lu­glio arriverà Bacca. Si parla diun interessamento per Salah eJovetic. Parte la lunga trattati­va per Bertolacci.

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A sinistra,Leonel

Vangioni, 29anni, unico

acquistorossonero:

arriva dalRiver Plate.

A destra,Riccardo

Montolivo, 31anni: ha

rinnovatoGETTY

A parte i rinnovi e l’arrivo di Vangioni non sono state concluse operazioni

Un anno fa l’inutile corsa di Galliani a Montecarlo per Kondogbia

TRA IERI E OGGI

Serie ARMercato

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28 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il sì è finalmente realtà Lazio già pazza del Loco

I PRECEDENTI

Da Stabile al CholoQuando il manicoè sudamericano1Molti i tecnici latinoamericaniin A: profeti, vincenti e non poche delusioni

AFFARI GIALLOROSSI

La Roma si rifà il look: avanza Zabaleta, De Sciglio c’è1Spalletti aveva chiesto pochi cambi, ma non sarà così: contatti col City per l’esternoBenatia si può fare. Riscattato Gyomber

1L’argentino sarà il nuovo tecnico dei biancocelesti

Avrà l’ingaggio più altodell’era Lotito: 2,5 milioni

Bielsa

Stefano Cieri ROMA

L a Grande Utopia può ave­re inizio. Marcelo Bielsa ela Lazio si sono finalmente

detti sì, il matrimonio più locodell’anno è realtà. Ci sono volu­ti cinque giorni di serrate trat­tative prima di mettere nero subianco ad un accordo che erastato già raggiunto telefonica­mente tra l’allenatore argenti­no e Lotito. Ma Bielsa ha prete­so una serie di clausole e cavilliche hanno trasformato la mis­sione in Argentina del segreta­rio Calveri da una mera forma­lità in una trattativa­bis che,pur non mettendo in alcun mo­mento in discussione l’intesa,ha allungato di parecchio i tem­pi della sua formalizzazione.

QUANTI CAVILLI La sospiratafirma di Bielsa è arrivata solodomenica sera. Lotito, collega­to telefonicamente, ha seguitoogni passo della trattativa, as­secondando tutte le richiestedell’ex c.t. di Argentina e Cile.

Le clausole inserite sono statetalmente tante che le parti han­no deciso di stracciare il con­tratto che Calveri aveva porta­to dall’Italia (già firmato da Lo­tito) per redigerne uno nuovo.A calce del quale c’è già la firmadi Bielsa, ma non ancora quelladi Lotito. Il presidente la mette­rà oggi, al rien­tro di Calveri aRoma. In giorna­ta arriverà cosìl’annuncio uffi­ciale del club.Bielsa si è legatoalla Lazio con uncontratto annua­le e opzione perl’anno successi­vo. Guadagnerà2 milioni e mez­zo, altri 700 milaeuro andrannoai suoi collaboratori (PabloQuiroga e Diego Reyes).

CALCIO LOCO Mai Lotito avevasborsato tanto per un allenato­re. L’arrivo di Bielsa segna dun­que un profondo cambio distrategia per lui. Ma il gioco va­

le la candela. L’operazione­Bielsa può infatti far fare allasua Lazio il definitivo salto diqualità. Specie se El Loco riusci­rà a predicare il suo verbo an­che in Italia, come è riuscito afare in Argentina (tre titoli na­zionali con Newell’s Old Boys eVelez Sarsfield), poi con le na­

zionali di Argen­t ina (un oroolimpico) e Cile(prima storicaqualificazione aiMondiali), inSpagna (AthleticBilbao portato infinale di EuropaLeague e Coppadel Re) e in Fran­cia (Marsiglia inlotta per lo scu­detto col Psg).Imprese (com­

piute o sfiorate) realizzate at­traverso un calcio unico e spet­tacolare. Loco come lui. Il suomodulo di riferimento è l’origi­nalissimo 3­3­1­3, ma una del­le sue caratteristiche principaliè quella di cambiare continua­mente spartito.

L’ATTESA A Rosario, la sua cit­tà, gli hanno intitolato lo stadiodel Newell’s, a Roma i tifosi la­ziali sono pronti ad accoglierlocome un re. Il suo calcio, il suomodo d’essere hanno già fattobreccia. Per abbracciarlo do­vranno però attendere fine me­se. Ma della Lazio Bielsa cono­sce già tutto. In questi giorni havisto e rivisto i dvd delle partitedelle ultime stagioni. Ed ha giàspiegato a Lotito chi sono i gio­catori adatti al suo modulo equelli che può lasciar partire.Ha detto che terrebbe volentie­ri i due big della rosa, Biglia eCandreva. Ma mentre sul pri­mo c’è un moderato ottimismo(e per Bielsa sarebbe il play ide­ale), sul secondo (conteso daInter e Chelsea) sarà difficilespuntarla. Nel programma biel­sista c’è comunque il rilancio diFelipe Anderson che con un gu­ru come lui potrebbe trovare ladefinitiva esplosione. Per l’at­tacco, invece, il nome caldo èquello di Llorente, con cui ElLoco fece meraviglie a Bilbao.Ora ci riprova a Roma.

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Accordo mai in pericolo, ma il contratto è stato riscritto daccapo

Oggi l’annuncio del club. Nei piani il rilancio di Andersone l’assalto a Llorente

L’EVOLUZIONE

1 Guillermo Stabile, classe 1905 2 Helenio Herrera, 1910 3 Oscar Tabarez, 1947 4 Diego Simeone, 1970

2

In alto Pablo Zabaleta, 31 anni, del Manchester City. Qui sopra Mattia De Sciglio, 23 REUTERS-AFP

Davide StoppiniROMA

E ppur si muove, non solo inuscita. Zabaleta, De Sci­glio e Benatia: la Roma

getta le basi, gli incastri si chiu­deranno dopo il 30 giugno, male piste vanno seguite. La difesaè la priorità di Spalletti, che pu­re aveva chiesto di toccare ilmeno possibile il motore dellavecchia Roma e invece si trovadavanti, suo malgrado, a una

probabile rivoluzione. Stavoltapiù silenziosa che in passato,ma in qualche modo obbligataa Trigoria, tra addii, infortuni epaletti finanziari da rispettare.Prestiti, scambi, occasioni: cosìlavora oggi Walter Sabatini. Eallora un profilo da tenere d’oc­chio è sicuramente quello diPablo Zabaleta, esterno destroargentino del Manchester City:31 anni, diversi acciacchi fisicinell’ultima stagione, contrattoin scadenza nel 2017, possibili­tà all’occorrenza di coprire pu­

re la sinistra. Sono i pro e i con­tro di un’operazione in stileMaicon: la Roma si è informa­ta, contatti anche ieri, si può chiudere. Sondaggi anche perMattia De Sciglio: affare diver­so, il cartellino dell’azzurro co­sta sopra i 10 milioni di euroma con i rossoneri c’è in piedianche il discorso Paredes, dun­que la possibilità di uno scam­bio non è da escludere. Altrinomi segnati sul taccuino:Widmer dell’Udinese e Sidibèdel Lille.

IN MEZZO Diverso il discorsolegato ai centrali. Ne arriveran­no probabilmente due, se si concretizzerà la cessione diZukanovic (peraltro deluso

dalle parole di Spalletti dellascorsa settimana). E dalla listadei papabili sarebbe sbagliatoescludere Mehdi Benatia. Il ri­torno del marocchino si sareb­be probabilmente concretizza­to in caso di cessione di Rüdi­ger. Ora l’affondo resta possibi­le, ma più complicato e legato aun paio di condizioni: la rinun­cia del marocchino a una buo­na parte dell’ingaggio attualeda 4 milioni con il Bayern, e lavolontà del club tedesco di ce­derlo in prestito. In attacco Sa­batini tiene d’occhio la situa­zione di Patrik Schick, classe‘96 dello Sparta Praga: la Romaha offerto 2,5 milioni, serve unpiccolo ritocco per pareggiarel’offerta Samp e far felice il gio­

catore, entusiasta dell’idea.

ELSHA OK Qualcosa si muoveanche in uscita: Iago Falque è aun passo dal Torino, in prestitocon diritto di riscatto a favoredel club granata. Per Ljajic, in­vece, servirà più tempo. Le no­vità di giornata sono l’accordotra Seydou Doumbia e il Basi­lea – la Svizzera è destinazionedi gradimento dell’attaccante, ora la Roma aspetta l’offertadel club – e il riscatto di Gyom­ber per un milione. Prosegue ildialogo con il Milan per ElShaarawy: da Trigoria hannogarantito anche ieri il riscatto ela cosa ha tranquillizzato i ros­soneri.

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HERRERAE TABAREZTRA I BIG

4

1

3

Giulio Di Feo@fantedipicche

L’ immaginario collettivodell’allenatore sudame­ricano in Italia ha uno

spettro ampio, che va dall’epo­pea mitologica della grandeInter di Helenio Herrera allaparodia cinematografica diLeo Gullotta che interpretaFulgencio, chiamato a salvarela Marchigiana al grido di «Va­mos in campo los domingos pa­ra matar l’avversario». Forsenessuno però era arrivato inItalia con un’aura mistica co­me quella che circonda El Lo­co Bielsa, in una storia che co­minciò in sordina: nella SerieA 1931­32 allenarono l’argen­tino Stabile, che di quel Genoaera centravanti ma avendouna gamba rotta tornava buo­no anche come allenatore inseconda, e il brasiliano Amil­car, che in quella Lazio rabber­

ciata fu pure costretto una voltaad autoschierarsi in attacco a 38anni. Da lì in poi è un susseguirsidi profeti veri o falsi, innovatori eleoni, trofei (18) e occasioni per­se.

RECORD Il primo ad alzare untrofeo fu doble ancho (doppia an­ta, per via della stazza)Luis Mon­ti: Coppa Italia nel 1942, dopo es­sere da poco subentrato a Ferrarisulla panca della Juve di cui fuanche grande centromediano.Quello che ha girato di più èl’uruguaiano Hector Puricelli,profeta ante litteram del turno­ver: era centravanti del Milan e fuscavalcato da Nordahl, quandopassò sulla panchina rossoneraosò far riposare lo svedese. AnchePalermo, Varese, Atalanta, Ca­gliari, Vicenza e Foggia per lui inmassima serie, su quasi 30 anni dicarriera. Quello che ha vinto perprimo in Europa (fatta eccezioneper la Coppa Latina del 1956, tro­feo solo per 4 paesi che vinse ilMilan di Puricelli) è Luis Carni­glia, argentino, che nel 1961 pre­se una Roma molle in campionatoe la portò a vincere la Coppa delleFiere. Il più curioso fu SantiagoVernazza, tecnico del Palermoper un giorno. Il 15 maggio 1960poche ore prima di giocare a SanSiro con l’Inter i rosanero esone­rano Vycpalek e il segretario Vi­lardo fa ai giocatori: «Oggi pren­dete ordini da lui», indicando ilcentravanti argentino. Fecero3­3, Vernazza ne fece pure uno.

DI RECENTE Passando per gliHerrera (Helenio argentino edHeriberto paraguaiano) e per Pe­saola tra i 60 e i 70 e per le finezzetattiche di Vinicio negli 80, neglianni recenti la A non ha pescatobenissimo in Sudamerica. L’an­nus horribilis è il 1996­97: «Taba­rez chi? Sembra un cantante diSanremo» fu l’accoglienza di Ber­lusconi al maestro, segato dopo11 turni; Gregorio Perez, il fi­glioccio tattico proprio di Taba­rez, a Cagliari con Cellino uscì trale lacrime dopo 3 mesi; CarlosBianchi a Roma viene ricordatocome quello che voleva cedereTotti (lui dice che era Sensi, chis­sà). Qui magre figure pure perCuper, Menotti e Passarella,mammasantissima altrove. Incompenso, i semi del cholismostanno a Catania: squadra presa agennaio 2011 e salvata a tuttagarra. Se un punto di partenzaBielsa deve trovare alla Lazio, conviene iniziare da qui.

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29MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

De Laurentiis: «Rinnovo pronto per Higuain»Rilancio Lapadula

TIFOSO SPECIALE

Ora Savastanodiventa esperto«Ci vuole Ibra»1I consigli di Genny: «Questo gruppo non va smantellato e servono giovani»

Inzaghi, sì alla SalernitanaBari e Pisa: mosse decisive1Fermento per gli attaccanti: in ballo Galabinov, Calaiò, Mancosu, Cacia, De Luca ed Evacuo

Serie B e Lega ProRMercato, panchine e società

Dopo il fallimento e le paure della scorsa settimana, la Carrarese torna a sperare di restare in Lega Pro. Il sindaco Zubbani con la neonata Carrarese Calcio 1908 srl ha partecipato alla settima asta concessa in extremis dal giudice delegato e, grazie alla copertura di alcune aziende del marmo (hanno messo i 109.000 euro necessari), ha acquisito la parte sportiva del club fallito a marzo. Ora però bisogna saldare i debiti sportivi (circa 400.000 euro) e formalizzare l’iscrizione. Se la situazione a Carrara sembra schiarirsi, altre piazze di Lega Pro sono sempre a rischio iscrizione: le retrocesse Lanciano e Modena in primis, come Rimini e Pavia, lamentano varie difficoltà, senza contare situazioni a sorpresa. Ciò fa pensare che ci saranno molti ripescaggi: oltre ai 6 per riportare l’organico a 60 squadre come previsto dal format, si potrebbe arrivare anche a 10 aggiungendo i club esclusi. Per quello che riguarda i primi 6, è già deciso che andranno metà alle squadre retrocesse e metà alla D. Con alcuni distinguo, viste le preclusioni. Tra le retrocesse sono davanti a tutti Cuneo, Melfi e Lupa Roma; tra le squadre di D è stata pubblicata la graduatoria (prima la Caronnese, poi Lecco e Campodarsego) ma tra le squadre interessate sarebbero favorite Olbia, Fano e Forlì, che oltre ad avere i requisiti sarebbero disposte a pagare i 250.000 euro a fondo perduto. Per i successivi posti da sistemare, la Figc non ha chiarito se saranno ancora divisi a metà (riammettendo quindi i club esclusi dal primo giro, vedi quelli già ripescati) oppure se si pescherà proseguendo nelle liste iniziali.

SOCIETÀ

Carrarese, la schiaritaRipescaggi: ecco i nomi

Cirici-Guerriero-Schira

S imone Inzaghi alleneràla Salernitana nel prossi­mo campionato: da For­

mentera, dove sta in vacanza,ha rotto gli indugi e ha accetta­to la proposta ; domani incon­tra Lotito, Mezzaroma e Fabia­ni e firma un biennale. Altredue piazze sono senza allena­tore perché prima devono ri­solvere altri problemi. Oggi sidecide il futuro del Bari, Papa­resta avrebbe la possibilità direstare al timone versando 2,6milioni (il 35% del previsto au­mento di capitale, fissato a 7,5)se ottiene il lasciapassare dalcollegio sindacale, propenso aesigere un immediato piano dicontinuità aziendale: alla fine­

stra, più deciso che mai, il so­cio di minoranza Giancaspropronto a giocarsi tutte le carteper subentrare. Novità nelladiatriba fra i due proprietaridel Pisa, con il presidente Pe­troni che, dopo aver ribaditoche spetta all’altro socio al 50% Lucchesi adempiere allescadenze da qui al 30, ha an­nunciato che è disposto a pre­stargli i 1,2 milioni necessari, apatto che dia in pegno le quotein suo possesso entro domanialle 19: se Lucchesi non riuscis­se a restituire la cifra, la societàandrebbe in mano a Petroni,che se invece tutto fila liscio èdisposto a vendere entro il 15luglio; oggi a Roma incontrochiave con i legali delle parti,intanto si sta muovendo ancheGattuso, che con Lucchesi, alquale è legata la sua perma­nenza, ha partecipato a una ce­na per convincere a far partedel progetto l’ex presidenteMaurizio Mian, che però si è ri­servato di dare una risposta.

ALTRE DI B Boscaglia ha chie­sto al Novara, per l’attacco,Mancosu del Bologna (era a

Carpi): in tal caso però devepartire uno tra Galabinov (ri­chiesto dal Benevento) ed Eva­cuo, al quale il Parma ha pro­posto due anni di contratto e loconsidera l’alternativa all’altroobiettivo, ossia Cacia, al qualeperò in settimana l’Ascoli pro­pone il prolungamento delcontratto (per lui anche unaproposta da Venezia: 3 anni dicontratto). A proposito di at­taccanti: il Cesena è in pressingper De Luca, che rientra dal Ba­ri all’Atalanta, poi il Carpi hachiesto Bonazzoli (rientrato da

SALVATORE ESPOSITOATTORE DI GOMORRA

IL PIPITA NON SI VENDE, MA PER 70

MILIONI FORSE SAREBBE GIUSTO

«A urè, stai senzapensieri». Salva­tore Esposito, per

tutti Genny Savastano in Go­morra, non ha una semplicepassione per il Napoli e per ilcalcio. Per lui il pallone è unareligione. I suoi consigli pergli acquisti, però, non sonoquelli di un semplice prati­cante di fede azzurra, sem­brano più da addetto ai lavo­ri. Recitazione (sta lavorandoall’opera prima dei TheJackal e al film Veleno di Die­go Olvares) e pallone sono lesue stelle polari.

Salvatore, cosa serve al Napo-li per costruire una squadra da scudetto?«Non bisogna smantellare ilgruppo che c’è, ma rinforzar­lo con gente di qualità che ab­bia la fisicità che serve inChampions. Giovani di valorecome Nelson Semedo, terzi­no destro del Benfica, LucasRomero, interno del Cruzei­ro, Bazoer dell’Ajax o Embo­lo, che stiamo vedendo con laSvizzera all’Europeo».

Parla da intenditore, ma allorameglio Witsel o Herrera?«Serve competitività in tutti iruoli, anche in difesa dove af­fiancherei ad Albiol e Kouli­baly un centrale alla Stonesdell’Everton. In mezzo Jor­ginho è bravo, ha fatto unagrande stagione ma Herrerapotrebbe giocare anche in

quel ruolo e costituire una alter­nativa importante. Vorrei sia luiche Witsel, ma se devo scegliereprendo il messicano».

Il Pipita non si tocca, o nessuno èincedibile?«Higuain non si cede ma poichécredo che una stagione comequella scorsa è irreperibile, searriva qualcuno con 70 milioniforse è giusto venderlo».

Dovesse accadere, con chi lo so-stituiresti?«Si potrebbe puntare su uno im­portante ma con costi ancora ac­cessibili come Lukaku o Morata,però prenderei Ibra. Con lui vin­ci lo scudetto... senza pensieri».

g.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’attaccante argentino Gonzalo Higuain, 28 anni, e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, 67 anni IPP

Gianluca MontiNicolò Schira

S tavolta niente promesse.Aurelio De Laurentiis agennaio aveva detto di

aver già prenotato un «centro­campista che gioca all’estero»con riferimento a Klaassen del­l’Ajax, ma visto che quella trat­tativa poi non si è concretizzataè giusto ora volare bassi. Nonha parlato tanto di mercato ilpresidente nel suo solito inter­vento a Kiss Kiss Napoli. Piutto­sto, si è concentrato sui rinnovidi contratto che dovranno arri­vare e che riguarderanno, tragli altri, Hamsik, Koulibaly edHiguain. Situazioni diverse traloro ma il De Laurentiis pensie­

ro deve essere chiaro per tutti.«Non siamo una banca e dob­biamo fare sempre riferimentoad un budget», ha spiegato inmodo chiaro.

KOULIBALY ED HAMSIK Ciònon toglie, però, che si farà ilpossibile per non toccare l’ossa­tura della squadra e dunque pervenire incontro alle richieste dialcuni punti cardine della stes­sa. «Non ho mai litigato conKoulibaly, ha contravvenuto adegli impegni contrattuali e diquesto si occuperanno gli avvo­cati. Rimarrà con noi altri treanni, se vorrà rinnovare per al­tri due ci sederemo a parlarne ­ha detto il presidente ­. Parleròanche con Marek, adesso nonvoglio condizionarlo per via

dell’Europeo anzi spero ci fac­cia godere come succede quan­do i giocatori del Napoli segna­no con le loro nazionali». Ham­sik ha ribadito ieri che Napoli ècasa sua ma ha pure sottolinea­to, parlando di un eventualetrasferimento, che «non c’è fu­mo senza il fuoco».

IL PIPITA E IL SAN PAOLO In­somma, il paradosso dell’estateazzurra è che a preoccuparemeno De Laurentiis in questomomento è il futuro del suo cal­ciatore più importante: Gonza­lo Higuain. «È sempre bello ve­derlo fare gol e gioire. Se le sueparole sono sincere, giocheràancora per noi: sono pronto adallungargli il contratto per unadurata totale di cinque anni(quello attuale scade nel 2018,ndr), sono talmente affeziona­to a lui come giocatore e uomoche vorrei rimanesse per sem­pre a Napoli». Parole che apro­no ad una discussione sul rin­novo che andrà in scena a parti­re da inizio luglio, una volta chesarà scaduta la clausola rescis­soria del Pipita.

LE TRATTATIVE Ad appassiona­re i tifosi, però, sono gli acqui­sti. Domani dovrebbe arrivare una risposta definitiva da Lapa­dula, per il quale il Napoli ha ul­teriormente alzato l’offerta pas­sando da 12 milioni (compresoCaprari) a 15 milioni (compresiCaprari, Zampano che resterre­bero in Abruzzo e il prestito diGrassi). Ecco perché il club az­zurro confida di vincere la vola­ta per Lapadula e considera Im­mobile e Milik solo delle alter­native. In mezzo, il Porto noncala le pretese per Herrera equindi la distanza resta. Non èfacile prenderlo come non è fa­cile prendere Witsel, anche selo stipendio di 4,2 milioni delbelga è lordo e non netto. Serveperò un ingaggio importante ediscutere dei diritti di immagi­ne prima di presentarsi dalloZenit. Giuntoli ieri ha parlatocon il Bologna per Diawara evorrebbe chiudere in fretta. In­tanto ha appuntamento per Io­nita con il Verona (alternativaal «solito» Soriano). Infine, c’èl’accordo con il Ponte Preta perLeandrinho, l’ala dell’Under 17brasiliana dovrebbe partire perDimaro.

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Lanciano) alla Samp, mentreal Cittadella piace Sarao delLumezzane. Molto attivol’Avellino che ha l’accordo per iprestiti degli esterni d’attaccoGatto (Atalanta, era a Salerno)e Belloni (Inter, era alla Terna­na) e si avvicina al trequartistaFalco (Bologna, era a Cesena).

LEGA PRO Antonio Filippini hafirmato con il Lumezzane untriennale: stesso contratto peril d.g. Vincenzo Greco. Riguar­do le panchine, a Mantova ap­pena diventa presidente Ma­siero ci sarà il rinnovo per Pri­na. Il Piacenza ha incontratoGiovanni Galli (ex Lucchese) per il ruolo di d.s., ha ottenutodal Bologna l’intera proprietàdel giovane Di Cecco e trattaCastellana della Reggiana (exSantarcangelo) e Barba del Pe­scara (ex Pro Piacenza).Il Pa­dova è pronto a chiudere il pri­mo acquisto: Dettori della Car­rarese. Anche il Foggia entranella corsa a Calaiò dello Spe­zia, dove prenderà il suo postoproprio Iemmello, capocanno­niere nell’ultima stagione inrossonero: da segnalare cheCalaiò era stato compagno disquadra di De Zerbi a Napoli.La Reggiana ci prova per Litteri(Cittadella), la Lucchese è vici­na al ritorno di Forte (Inter),l’Arezzo stringe per Del Sante(Juve Stabia) e il Lecce ha l’ac­cordo con Arrigoni (Cosenza).

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Simone Inzaghi, 40 anni, è il nuovo allenatore della Salernitana: in questa stagione è subentrato a Pioli alla guida della LazioGETTY IMAGES

1«Hamsik e Koulibaly resteranno». Assalto a Diawara, è fatta per Leandrinho

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30 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Quando il signor Rossi diventò Pablito1In mostra a Senigallia la vita e la carriera del campione del mondo: uno spaccato sull’Italia degli Anni 80

PAOLO ROSSICAMPIONE DEL MONDO 1982

IL MONDIALE ’82FU UN MOMENTO

DI UNIONE EMOTIVADEL PAESE

L’ITALIA DI CONTE MI PIACE: ANCHE

LA MIA NON PARTIVA FAVORITA

1 Un’immagine recente di Paolo Rossi, nato a Prato il 23 settembre 1956 2 Il Pallone d’Oro vinto dall’attaccante nel 1982 3 La rotonda sul Mare di Senigallia che da oggi al 29 giugno ospita l’esposizione

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Davide Longo

T ra pochi mesi compirà 60anni, ma per tutti saràsempre Pablito, il ragaz­

zo un po’ esile e dal sorriso va­gamente malinconico che nel Mundial 1982, con 3 reti alBrasile, una doppietta in semi­finale alla Polonia e il gol chesbloccò il risultato nella finalecontro la Germania, regalo al­l’Italia e agli italiani il trionfocalcistico più emozionante einatteso della storia azzurra.Paolo Rossi in questi giorni sitrova a Senigallia, in provinciadi Ancona, dove oggi saràinaugurata «Pablito – GreatItalians Emotions», un’esposi­zione che partendo dalla suavita e dalla sua carriera rappre­senta anche uno spaccato sen­timentale ed evocativo sull’Ita­lia degli Anni 80. «Seguirò l’in­vito della Gazzetta – raccontaPablito – e quindi guarderò laprossima partita con l’Irlandaindossando la maglia azzurra,sulla terrazza della Rotondache ospita la mostra. L’Italia diConte mi piace, può regalarcitante emozioni, proprio comela mia che come questa nonpartiva favorita nei pronosti­ci».

LA MOSTRA Il percorso propo­sto nell’esposizione è un viag­gio nell’Italia degli Anni 80 cheha come momento clou la vit­toria del Mundial spagnolodell’82. La vita di Rossi vienepresentata sia dal punto di vi­sta professionale che persona­le e i cimeli della sua straordi­

naria carriera – che lo ha por­tato a vincere tutto sia in az­zurro sia a livello di club – sialternano a immagini del Pao­lo privato. Tra i cimeli, autenti­che reliquie per gli appassiona­ti,ci sono il Pallone d’Oro e laScarpa d’Oro vinti nel 1982, ol­tre 90 maglie originali da lui edagli avversari indossate in

carriera in partite passate allastoria del calcio, i trofei vinticon la Juventus e con la Nazio­nale, ma soprattutto la magliaoriginale indossata l’11 luglio1982 nella finale vinta 3­1 da­gli azzurri al Bernabeu di Ma­drid contro la Germania. Gliesperti del settore assicurano che quella maglia ha un valore

per i collezionisti superiore a300 mila euro. Per quello affet­tivo, invece, non ci sono cifrepossibili, perché quella vittoriaha rappresentato per il Paesemolto più di un successo spor­tivo, sia pure straordinario. «Èvero – conferma Rossi – el’obiettivo principale della mo­stra è proprio quello di raccon­tare un momento di grandeunione emotiva per l’Italia».

MADE IN ITALY Un Paese siuniva, guidato dall’entusiasmodel presidente Pertini, che di­mostrava di poter funzionare,un Paese finalmente orgoglio­so di se stesso. «Il valore dellamostra va oltre l’aspetto sporti­vo – conferma Luca Pelizzon,responsabile delle Relazioniesterne del progetto – ed è piùdi una personale dedicata a ungrande campione perché rap­presenta anche un inno al ma­de in Italy di successo, all’Italiaammirata all’estero ed è perquesto motivo che la portere­mo anche fuori dai confini na­zionali, a Bruxelles, negli StatiUniti e, in futuro anche in Cinae in Canada». La mostra, che siavvarrà anche della partner­ship con la Gazzetta, raccontaquel Mondiale attraverso leprime pagine del giornale, e fa­rà rivivere gli Anni 80 attraver­so oggetti, design e icone chehanno contribuito a renderememorabili quegli anni. Quel­l’italianità che Paolo Rossi, findal cognome, rappresenta for­se meglio di qualsiasi altro at­leta azzurro del presente e delpassato.

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LA GUIDA

La mostra «Pablito - Great Italians Emotions», dedicata alla vita e alla carriera di Paolo Rossi e promossa dall’Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini, sarà aperta da oggi (taglio del nastro alle 19.30 con la presenza del campione del mondo 1982 e del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini) fino a mercoledì 29 giugno alla Rotonda del mare di Senigallia. Tra gli interventi previsti nei 9 giorni di esposizione anche quelli di Giuseppe Ottaviani (23 giugno), centenario campione del mondo di atletica master, vincitore di 10 medaglie d’oro ai mondiali di Budapest nel 2014 e quello della campionessa di scherma Elisa Di Francisca (2 ori alle Olimpiadi e 7 ai Mondiali nel fioretto). Quella di Senigallia rappresenta la seconda di 8 tappe che, dopo la prima a Gaiole in Chianti (Siena), nei prossimi mesi toccheranno Sirmione, Bruxelles, Prato, New York e Vicenza. Sono inoltre in corso trattative per portarla nel 2017 in Cina, e in Canada. La tappa finale sarà poi a Roma. Alla visita della mostra è possibile abbinare la degustazione di vini e finger food stellati.Data Da oggi (inaugurazione alle 19.30) a mercoledì 29 giugno.Luogo Rotonda del mare di Senigallia.Orari di apertura Dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 24; sabato e domenica dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 24. Prezzi Il biglietto costa 2 euro (5 per ingresso più degustazioni).

Fino al 29 giugnoalla Rotondadi Senigallia

CalcioRL’evento

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31MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 I vincitori di Gazzetta Cup 2016: i ragazzi della Polisportiva C4 di Foligno per la categoria Junior, quelli della Costa Gaia Adelkam di Alcamo (Trapani) per la categoria Young e per la categoria Girls, al debutto, le ragazze della Brixen OBI di Bressanone (Bolzano)GAZZASPECIAL

Gazzetta Cup ha fatto gol1 L’8a edizione del torneo rosa è stata la più bella di sempre con 43mila ragazzi e 60 città coinvolte 1Elisa, la più brava: «Che emozione l’Olimpico» 1A dicembre le iscrizioni 2017

1. Cosa rappresenta per Ringo partecipare a Gazzetta Cup?«Siamo main sponsor da tre anni, per noi è uno strumento di vicinanza importante al nostro target, perché ci consente di coinvolgerlo in modo attivo nella marca e nei suoi valori, molto più e meglio di quello che possiamo fare con la comunicazione tv».

2. Una super merenda è quello che serve dopo una partita di pallone: quanti biscotti avete distribuito durante tutto il torneo?«Abbiamo distribuito circa 300.000 biscotti in totale: una straordinaria carica di energia!».

3. Lo sport è un veicolo di valori sani. E Ringo ci crede da sempre. «I valori di Gazzetta Cup si sposano perfettamente alle radici storiche di Ringo: amicizia e spirito di squadra, impegno, tenacia e fair play, ma ovviamente anche e soprattutto tanto sano divertimento. Con le nostre iniziative dell’area intrattenimento (calcio balilla umano, quick feet e spray art), con i premi dedicati al migliore in campo e al fair play, e infine con le nostre merende, speriamo di avere contribuito in modo sinergico a Gazzetta dello Sport al successo della edizione 2016».

ROWENALEARDINI DIR. MARKETING RINGO

«Ringo ci crede:300mila biscottial gusto amiciziae... fair play»

3 DOMANDE A...

1Il record di Piazza Armerina Il comune di poco più di 20mila abitanti in provincia di Enna, in Sicilia, ha iscritto a Gazzetta Cup 2016 ben 120 squadre: probabilmente tutti i bambini in età del torneo (dai 9 ai 12 anni) hanno giocato nelle due categorie previste e non è il primo anno che questo accade. Complimenti!120

1. Un momento della finale dell’Olimpico 2. Elisa Pfattner, la migliore tra le Girls di Gazzetta Cup 3. La squadra Costa Gaia Adelkam, vincitrice della categoria Young BOZZANI

3

21Elisabetta Russo

S orrisi, fair play, partite,gol, emozioni: in dueparole, Gazzetta Cup, il

vero senso del gioco e del di­vertimento. Siamo ormai ar­rivati all’ottava edizione e inumeri parlano chiaro:43.000 iscritti, 60 città coin­volte, un altro anno di succes­si per il torneo voluto da Gaz­zetta dello Sport, Csi e Ringo,un’altra finale nazionale cheha coronato il sogno di 28squadre (24 maschili e 4 fem­minili) di giocarsi il titolo inuna location unica, lo stadioOlimpico di Roma. E a dicem­bre aprono già le iscrizioniper il prossimo anno.

IL FORMAT Gazzetta Cup è iltorneo per ragazzi più granded’Italia e nasce con l’obiettivodi far giocare tutti gratuita­mente, mantenendo saldi ivalori distintivi del gioco edel divertimento. La Gazzettadello Sport e il Centro Sporti­vo Italiano ogni anno alzanol’asticella dei partecipanti epuntualmente raggiungonol’obiettivo; il successo nasceda un lavoro capillare sul ter­ritorio da parte dei diversiComitati del Csi che coinvol­gono il maggior numero disquadre della propria regionee delle aree limitrofe.

I VINCITORI A salire sulgradino più al­to del podiosono stati laPo l i s p o r t i v aC4, vincitricedella fase citta­dina organiz­zata dal CsiMacerata (ca­tegoria Junior), la Costa GaiaAdelkam di Alcamo (Tp), vin­citrice della tappa cittadinaorganizzata dal Csi Catania(categoria Young) e la BrixenObi di Bressanone (categoria

Girls, all’esordio in questa edizio­ne), vincitrice della tappa cittadi­na organizzata dal Csi Bolzano.

I MIGLIORI IN CAMPO A Romahanno vinto il premio Ringo Fa­

biano Halilagadella PolisportivaC4 per la catego­ria Junior, Miche­le Carboni dellaTorres 1903 perl a c a te g o r i aYoung ed ElisaPfattner dellaBrixen OBI per lacategoria Girls.

LE GIRLS Proprio le ragazze conla categoria Girls sono state lanovità del 2016: un desiderioespresso da Ringo a evidenziareche il gioco è per tutti, maschi efemmine. Una delle protagoni­

CalcioRL’iniziativa

ste della finale di Roma è stataElisa Pfattner, fortissima attac­cante (con licenza da portiere)dell’Armata Brixen, la miglioredella sua categoria. «Il calcio è ilmio sport, e mi ci sono appassio­nata fin da piccola — raccontaElisa —, quando giocavo conmio fratello Philipp e con miopapà». Per tutti loro è stataun’emozione enorme giocare inuno stadio vero, addirittural’Olimpico: «È sicuramente unsogno di tanti ragazzi e ragazze,e per me è diventato realtà. Eromolto emozionata, ma anchesoddisfatta». E anche lei, cometutti, ha i suoi campioni del cuo­re: «Lionel Messi e Cristiano Ro­naldo perché sono i miglior gio­catori del mondo. Tra i portieri,mi piace tanto Gianluigi Buf­fon».

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Grande il lavorodel Centro Sportivo Italiano nell’organizzazione delle tappe cittadine da Bolzano a Enna

LA CHIAVE

IL RICORDO LUCA E LA ROVESCIATALuca Pusceddu, maglia n.8, è volato in cielo a 10 anni facendo una rovesciata in allenamento, prima di Gazzetta Cup. La Polisportiva San Francesco di Quartu ha giocato per lui. Francesca, sua sorella, gli scrive: «Luca, il pallone era la tua vita. Hai deciso di continuare acorrere in paradiso... Lì sì che c’è spazio, che la palla non fa troppo rumore. Ora puoi fare tutte le rovesciate che vuoi…». Ciao Luca.

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L'ANALISIdi PINOALLIEVI

CORSA NOIOSAMA LA PISTA NON HA COLPE ANCHE SE...

O tto gare senzavittorie nel 2016,che aggiunte ad

altre sei nel 2015 fanno un bilancio di 16 gran premi a digiuno. Non è l’ideale. Logico che quando Sergio Marchionne si materializza d’improvviso sui circuiti, ognuno si senta sotto esame. E si ricomincia a parlare della «pressione» che il presidente mette ai suoi uomini, dimenticando che la Ferrari è in F.1 per battere gli altri, non per il piacere di correre. Marchionne spinge, ma cosa facevano prima di lui Montezemolo o Enzo Ferrari? La stessa cosa. Ferrari agiva in modo ancora più accentuato, con una presenza quotidiana nei reparti e il suo fantasma che aleggiava ovunque. Anche Chapman, Williams, Dennis e gli altri grandi patron si sono sempre comportati così. La F.1 non è un mondo facile e non distribuisce ricchezze ai suoi protagonisti perché dormano tranquilli. Se qualcuno non regge la pressione, è libero di cercarsi un impiego in banca.

Marchionne a Baku è stato vicino ai problemi di crescita della Ferrari, ha visto cosa manca, dove implementare. E alla fine, da tifoso, si è lamentato della mancanza di spettacolo. Ma la sicurezza? È folle che su un circuito cittadino si tocchino i 380 all’ora: il rettilineo di 2,2 km è bellissimo quanto rischioso e qualcosa bisognerà fare nel 2017, creando ulteriori spazi di fuga. Tornando allo show siamo stati vicini allo zero. Tutto uguale dall’inizio alla fine, al pari di molte piste permanenti dove emergono le gerarchie tecniche e chi dispone di meno cavalli o di vetture meno efficienti non ha scampo. La crisi gomme della Red Bull di Ricciardo ha tolto l’effetto­sorpresa e Hamilton, atteso a una grande rimonta, si è fatto male da solo, non ricordando più come girare i famosi manettini per recuperare potenza. Non è stata colpa di Baku,sono semplicemente mancate le variabili. Con la pioggia sarebbe stato diverso, ma non si possono bagnare i circuiti per penalizzare chi è più bravo: sarebbe come far correre Bolt nei 100 metri senza le scarpe per vedere l’effetto che fa. In F.1 è il momento della Mercedes: onore a Stoccarda che ha realizzato una macchina quasi imbattibile. Sperando che la Ferrari faccia in fretta a imitarla. E lo show arriverà…

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Ferrari, sei da titolo?Ora tre gare verità

dopo la svolta di Baku1 A Maranello convinti che la rivoluzione di venerdì notte negli assetti servirà per provare a ribaltare il campionato

fFOCUS TECNICO

La ricetta:avere meno ala ma più carico dal corpo auto 1 Scartata dopo le libere la soluzione coi 2 profili a discapito della velocità:i veri limiti sono trazione e aderenza. Dura risolverli in sole sei settimane

IL DISTACCO DELLA ROSSA NEI PRIMI OTTO GP

Rosberg(Mercedes)

GP AUSTRALIA GP BAHRAIN GP CINA GP RUSSIA GP SPAGNA GP MONACO GP CANADA GP EUROPA

Rosberg(Mercedes)

Rosberg(Mercedes)

Rosberg(Mercedes)

2°Raikkonena 0”616

3°Raikkonena 31”998

2°Ve�ela 37”776

2°Raikkonena 10”282

3°Ve�ela 9”643

4°Ve�ela 15”846

2°Ve�ela 5”011 2°

Ve�ela 16”696

Verstappen(Red Bull)

Hamilton(Mercedes)

Hamilton(Mercedes)

Rosberg(Mercedes)

Vinc

itore

Ferr

ari

RCS

SERGIO MARCHIONNEPRESIDENTE FERRARI

«SO COME STIAMO LAVORANDO

ED È DAVVEROSTRAORDINARIO»

SEBASTIAN VETTEL4 VOLTE IRIDATO

«ORGOGLIOSODI COME IL TEAM

HA REAGITODOPO LE LIBERE»

Giusto FerronatoINVIATO A BAKU (AZERBAIGIAN)

L a pazienza dei tifosi dellaFerrari, si sa, è molto diffi­cile da contenere. Al pari

della loro grande passione.Quando non si vince un titolopiloti dal 2007, se ne sfioranoalmeno un paio negli anni suc­cessivi e si comincia, come que­st’anno, con aspettative di im­mediata vittoria, tutto quelloche viene di meno tende a esse­re giudicato con grande severi­tà. Fa parte del gioco. Ora, do­po il GP d’Europa a Baku, chiu­so con un 2o e un 4o posto di Se­b a s t i a n Vet te l e K i m iRaikkonen, è ancora possibileimmaginare un Cavallino vin­cente, capace di impensierire la Mercedes fino alla fine? È

ancora possibile sognare, mal­grado dopo 8 GP la casella deiprimi posti sia vuota? Sulle ri­ve del Mar Caspio la Ferrari halanciato un messaggio ai tifosi:non è facile, ma lotteremo conferocia giorno dopo giorno,con tanto lavoro extra e svilup­pi sulla macchina nelle areedove ancora non ci siamo. Pro­prio come successo dal venerdìal sabato in Azerbaigian, quan­do la SF16­H è stata rivoltatacome un calzino. Su una pistain cui la situazione assetti, do­po le libere del venerdì, parevaun rebus quasi irrisolvibile.

TRASCINATORE Invece lasquadra ha lavorato fino alle 3di notte, individuando un buoncompromesso sugli assetti che,si confida nel team, torneràmolto utile anche nelle prossi­

me gare. È il segnale di cui haparlato a Baku il presidenteSergio Marchionne: «So comesi sta lavorando, ed è qualcosadi straordinario». SebastianVettel lo ha ribadito dopo il GP:«Il modo in cui abbiamo reagi­to mi rende orgoglioso dellasquadra». Il tedesco è stato iltrascinatore. Anche nel mo­mento del pit stop. Quando gliè stato chiesto di anticipare lasosta dopo soli 7 giri, ha decisodi restare in pista perché la suastraordinaria sensibilità glisuggeriva che era la scelta giu­sta. Con una doverosa precisa­zione: non c’è stato alcunoscrezio col team per la chiama­ta, solo una fulminea decisio­ne, che si è rivelata corretta.

NUMERI Il campionato si puòancora considerare «totalmen­

Paolo Filisetti

Una lotta contro il tem­po, quella che la Ferrarideve intraprendere per

rendere finalmente vincentela SF16­H nelle prossime gare(Austria. Gran Bretagna, Un­gheria e Germania) primadella pausa estiva. Questa in­fatti la deadline oltre la qualeogni ulteriore tentativo par­rebbe solo cieca ostinazione,

o per meglio dire, puro acca­nimento terapeutico. Di fattonon si può pensare a step evo­lutivi predeterminati, maquanto emerso nelle ultimegare è un quadro molto chia­ro su cosa necessiti di inter­venti correttivi immeditati ecosa invece possa essere con­siderato un punto di forza diquesta monoposto.

POWER UNIT OK Montrealprima e Baku poi hanno mo­

strato che la Ferrari è cresciu­ta almeno per quanto concer­ne la Power Unit che, comedichiarano in Ferrari, è oraallo stesso livello di quellaMercedes, ed in alcuni casi(non è un’eresia sostenerloanche se può sembrarlo) su­periore alla rivale di Stoccar­da. Anche la trazione, quan­tomeno a Montreal, è parsamigliorata, restando peròestremamente legata alle me­scole utilizzate e soprattutto

alle temperature ambientali.Il tracciato canadese e il climarigido, infatti, hanno consen­tito l’uso di pneumatici conrange di utilizzo «high» che difatto meglio si adattano allavettura, rispetto a quelle conrange «low», più critiche a li­vello di gestione della loro fi­nestra di utilizzo. Si può dun­que dire che da un lato la Fer­rari ora si possa affidare fidu­ciosa alle doti del propulsore,ma non abbia ancora del tut­

Nel lungo rettifilola Ferrari è statapiù lenta di 11 km/h rispetto a Mercedes

La SF16-H ancora troppo sensibile nell’uso delle gomme a certe temperature

LA CHIAVE

Formula 1RDopo il GP Europa

Sebastian Vettel, 28 anni, 3o in classifica a -45 da Rosberg GETTY

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MOTOGPSuzuki, ecco RinsAprilia-Espargaro ok Sarà Alex Rins il compagno di Andrea Iannone alla Suzuki nel 2017 e 2018. La Casa di Hamamatsu ha deciso di promuovere in MotoGP l’attuale leader della Moto2 (2 vittorie quest’anno), già vice iridato 2015 e in Moto3 nel 2013. Rins, 20 anni, sostituirà Aleix Espargaro, che nel 2017 passerà in Aprilia al fianco di Sam Lowes: annuncio ad Assen?

SUPERBIKESykes rinnova: Kawasaki fino al 2018 Nonostante negli ultimi due anni sia stato surclassato da Jonathan Rea, Tom Sykes insiste e anche nel prossimo biennio sarà compagno del nordirlandese, lanciato verso il secondo titolo, alla Kawasaki.

FORMULA 1Wolff: «Regole radio da cambiare» Toto Wolff (Mercedes), critica il regolamento che vieta gli aiuti alla guida e le istruzioni dettagliate via radio ai piloti, cosa che domenica a Baku ha compromesso la gara di Lewis Hamilton. «Le auto sono molto sofisticate tecnologicamente, credo che dovremmo rivedere i regolamenti. Perché o rendi le auto meno complicate, e non sarebbe la direzione giusta, o devi permettere di comunicare di più con i piloti in caso di guai».

IL GP ITALIALa Lombardia stanzia 20 milioni per Monza La giunta regionale lombarda ha stanziato ieri 20 milioni di euro per il GP d’Italia a Monza: denaro da aggiungere a quello che Aci e Sias dovranno dare a Ecclestone per il rinnovo. Intanto Daniele Manca, sindaco di Imola, torna a proporre l’alternanza: «L’Aci mette i soldi di tutti gli italiani».

TACCUINO

«Marchionne? È un entusiasta, ci ha messo la faccia, cosa difficile per unpresidente di un grande gruppo e non fa mancare il supporto finanziario. Però non si vincono i campionati con i proclami»: così Flavio Briatore ieri a «La politica nel pallone» di Gr Parlamento. Il manager ha poi sostenuto che «la Ferrari deve internazionalizzarsi», dotandosi di un satellite inglese come ai tempi di John Barnard.

SULLA ROSSA

Briatore punge:«Non si vincecoi proclami»

te aperto», comeha detto Mar­chionne? I criticimettono sul piat­to l’impietosafreddezza deinumeri: nel 2015 dopo 8 gareguidava Hamilton con 49 puntisu Vettel, che aveva vinto alme­no un GP (quello in Malesia).Nel 2016 guida invece Nico Ro­sberg con 45 punti sul ferrari­sta, che è invece è ancora a sec­co. E allora cosa bisogna aspet­tarsi? Un trittico di gare decisi­ve, in cui la Ferrari calerà ilmassimo sforzo di sviluppo ae­rodinamico e telaistico per ov­viare al problema principaleverificatosi nelle curve a 90o diBaku, la ricerca del downforceche occorre per portare le gom­me alla temperatura ideale(nella fattispecie le anteriori)

senza però pena­lizzare l’avanza­mento in rettili­neo, garantitoda una powerunit che, sempre

per bocca di Marchionne, è cre­sciuta «in modo eccezionale».In Austria, pista di motore etrazione, il Cavallino si aspettauna buona prestazione, para­gonabile al Canada. A Silver­stone, pista di telaio e caricoaerodinamico, si spera chequello che la Ferrari ha capito emesso in pratica, funzioni. Epoi arriverà l’Ungheria, dovel’anno scorso trionfò Vettel, gi­ro di boa del Mondiale. «Nessu­no pensa al 2017, c’è da lottareper il titolo», ha ribadito Mar­chionne al team. Ma il tempo adisposizione sta per esaurirsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

-15I punti in meno della Ferrari tra i costruttori dopo 8 GP rispetto al 2015: 177 contro 192

LA DIFFERENZA

to trovato la quadratura delcerchio per quanto concerneil telaio e l’aerodinamica.

RETROMARCIA La monopostoappare troppo sensibile aicambiamenti di assetto e inconfigurazione da basso cari­co — il venerdì a Baku lo hadimostrato con assoluta chia­rezza — manca di un validoinserimento in curva e diequilibrio. Sul tracciato aze­ro, infatti, la Scuderia aveva

portato un pacchetto aerodi­namico specifico da basso ca­rico, ma la sua adozione è sta­ta inconfutabilmente falli­mentare, costringendo i tec­nici a ritornare sui propripassi per l’ala anteriore, uti­lizzando nuovamente la ver­sione caratterizzata da flap atre elementi e scartando lanuova con due soli profili.

VELOCITÀ Il cronometro e levelocità massime di circa 11

Nella pagina accanto il nuovo turbo Ferrari e la sua disposizionerispetto al motore elettrico (Mgu-H); qui a sinistra le due ali anteriori:in basso la versione Baku, a due profili, poi scartata, e in alto quella di

Montreal che garantiva più carico. Sopra la sospensione posteriore

chilometri all’ora inferiori al­le Mercedes sul lungo rettili­neo, hanno mostrato che ilprezzo pagato in termini diefficienza aerodinamica èstato troppo alto (ma la RedBull, rimasta su una configu­razione «scarica», in gara hasofferto un degrado gommeeccessivo). Generare mag­gior carico con il corpo vettu­ra è quindi indispensabile pergarantire un migliore equili­brio e favorire anche un uti­

lizzo degli pneumaticimeno schizofrenico.

SOLUZIONI Maquali sono le pos­sibili soluzioni?Una, paradossal­mente, potrebbeessere quella dimigliorare ulte­riormente il pro­pulsore, per di­

sporre di un po­tenziale extra da

poter utilizzare percompensare le caren­

ze telaistiche ed aerodi­namiche. La stessa Mer­

cedes docet, visto che ha do­minato nel 2014 sulla RedBull, che pure godeva di aero­dinamica e telaio più efficien­ti. Per contro, come peraltrosostenuto dallo stesso Mauri­zio Arrivabene, la filosofiache a Maranello intendonoseguire è quella di cercare dimigliorare le aree critiche.Ciò, sulla carta, dovrebbeprodurre risultati più tangibi­li. Ma sorgono dubbi in meri­to ai tempi che lo sviluppo ae­rodinamico e telaistico (leggisospensioni) richiede: pococompatibili con scadenze im­minenti rappresentate daquattro gare nell’arco di seisettimane.

© RIPRODUZIONE RISERVATA a cura di RCSAdvertising & Communication Solutions

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CLIO CUPPRESS LEAGUE:

LA STAMPA IN PISTA

“Siamomolto contenti quest’annodi far partecipare la stampaitaliana alla terza edizione della Clio Cup Italia che vede prota-goniste le Clio Cup RS 1.6 Turbo. Questo trofeo monomarca èmolto importante per tutti gli appassionati del motorsport edunapartecipazionedella stampa automobilistica al trofeo, generasicuramentemaggiore interesse oltre al divertimento provato daigiornalisti, primi appassionati di questo sport”. Nelle parole diFrancesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione e Immagi-ne Renault Italia, è sintetizzato il concetto della Clio Cup PressLeague. Sei appuntamenti, 12 giornalisti (foto in alto) pronti asfidarsi inpista. Sempre all’insegnadelmarchiodellaLosanga.Uncampionato nel campionato, voluto da Renault Italia e dalla FastLane Promotion, con due guest driver della carta stampata, delweb edella televisione che, assieme agli abituali protagonisti dellaserie, in ciascuna tappa del calendario indossano casco e tuta percalarsinell’abitacoloe raccontaredaprotagonisti le loroemozioni.

ECCO I 12“GUEST DRIVER”

Nelprimorounddella stagione, adarsi battaglia sul circuitodelSanterno sono statiGiovanniMancini (Elaborare, foto al centro)e Alberto Sabbatini (Autosprint), in pista con i colori del teamRenault Italia Press League by Oregon, entrambi bravi a tagliareil traguardononostante l’accesa bagarre con tutti i “big” del cam-pionato.Nella seconda tappadiMisanoè stato il turnodiPaoloPi-rovano (MotorPadTv) eEmilianoPeruccaOrfei (Automoto, fotoin basso), con quest’ultimo straordinario interprete di una corsache loha visto concludere quarto, sfiorando il podio ebalzando alcomandodella speciale classifica.Prossima “fermata”Monza, il 2 e3 luglio, dove sonoattesiGiovanniLopes (AlVolante) eFrancescoPelizzari (AutomobilismoeEvo).Quindi si approderà alMugelloconMarcoDellaMonica (Car)eAndreaStassano(Quattroruote).AVallelunga riflettori puntati su PaoloCiccarone (RadioMonteCarlo) e Lorenzo Baroni (Autoblog Blogo Motori), mentre l’e-pilogo è previsto a Imola, dove saranno presenti Franco Nugnes(Motorsport.com)e l’unica “lady”AlessandraBrena (Safe-Drive).

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A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Fontana«IO E I GIOCHI?

UNA MAGIASENZA FINE»

«PECHINO, UN GRANDE GIOCO. A LONDRA HO RIVISTOIL FILM DELLA MIA VITA, A RIO CONTERÀ SOLO IL PODIO.MA IO MI VEDO GIÀ A TOKYO»

L’INCONTROdi PAOLO MARABINIINVIATO A CASTELL’ARQUATO (PC)

I l suo buen retiro — laddovei campi di mais della cam­pagna piacentina danno la

mano ai primi colli della Vald’Arda — è una bella casa colo­nica dell’Ottocento: solo a guar­darlo, il paesaggio alle porte diCastell’Arquato ti mette la cal­ma addosso. «Io e mia moglieElisabetta l’abbiamo compratacinque anni fa, sistemarla non èstato facile, ma sta prendendoforma e ci piace un sacco» diceorgoglioso Marco Aurelio “Fon­zie” Fontana, felice di vivere amisura d’uomo, in mezzo allanatura. «Ho lasciato CesanoMaderno 8 anni fa. Non mimanca nulla, ho tanti amici fan­tastici, questi posti per allenarsisono l’ideale. E sono certo chequi i miei figli possono crescerebene». Gregorio, 9 mesi, si staaddormentando in braccio allanonna, mentre il primogenitoEmiliano, 2 anni e mezzo, giocasilenzioso sul parquet del gran­de open space al primo piano,dove brilla una Gilera 150 del‘55, regalo di nonno Giacomo.Lì accanto, le due borse con lascritta Italia e i 5 cerchi olimpiciappena ritirate in vista dei Gio­chi di Rio, il grande traguardodel 31enne biker brianzolo, vol­to cool, vincente e accattivantedelle ruote grasse, bronzo aLondra quattro anni fa.

Oggi, alla gara brasiliana, man-cano due mesi esatti: Marco Au-relio, come siamo messi?«A buon punto. Ho avuto segna­li forti fino a metà aprile, poi hofatto un blocco di lavoro moltoimportante che ho faticato unpo’ ad assimilare. A maggio pe­rò ho sempre qualche problemaper via dell’allergia al polline.Ma il bello viene adesso».

Preoccupato per il flop di nove giorni fa al Tricolore, chiuso al-l’8° posto?«No. Dovrei essere preoccupatose, con due mesi di lavoro da­vanti, mi... preoccupassi. Ci te­nevo a far bene, questo sì. Peròè stata una giornata storta, co­me ogni tanto può succedere».

Intanto bussano alle porte iMondiali (il 3 luglio in RepubblicaCeca; ndr): saranno una bella cartina di tornasole.«A Nove Mesto vorrei far beneper rientrare in partita e guada­gnarmi una bella iniezione dimorale, ma non ho nemmenointenzione di pormi chissà qua­li aspettative, perché non vogliofarmi condizionare in chiaveGiochi. Sì, due anni fa ai Mon­diali vinsi il bronzo. Ma due an­ni fa ormai è il passato».

Rio sarà la sua terza Olimpiade. Quale è il ricordo più vivo dellaprima, 8 anni fa a Pechino?«Per me fu un’esperienza quasisurreale. Ebbi subito la sensa­zione di trovarmi nel mezzo diun evento gigantesco, un gran­de gioco. Avevo solo 23 anni,ma stavo facendomi largo, nonmi sentivo lì per caso, consape­vole di poter correre una gran

gara. Però mi pareva di essere ilragazzino un po’ tagliato che fi­nalmente ce l’aveva fatta».

L’emozione più forte?«La telefonata alla vigilia dimamma Graziella e papà Pino,la voce tremante, la classicaraccomandazione: ‘Fai il bravo’.Poi Betty, gli amici, lì a viverecon me quel momento speciale.Pechino fu l’inizio di tutto, spar­tiacque della mia carriera, dellamia vita. Con quel 5° posto capiiche potevo raccogliere qualcosae valeva la pena insistere».

Londra 2012, tutt’altra storia.«Londra? Sì, Business Games.Io ero più consapevole di tantecose. Soprattutto non feci mi­stero di puntare a una meda­glia. E quando alla fine arrivòquel bronzo meraviglioso, men­tre abbracciavo dopo il traguar­do mamma e papà, e loro mi

gridavano ‘Ce l’abbiamo fatta’,in un secondo uscì tutto il filmdella mia vita, tutte le emozio­ni: dalla prima biciclettina e leprime pedalate da giovanissi­mo G6 alle trasferte con papà».

Che cosa ha di speciale l’Olimpia-de? E vincere una medaglia?«È come Babbo Natale per unbimbo: pensi che non ci sia nul­

la di più gran­de, di più ma­gico. La me­daglia dà unsenso a tuttociò che hai fat­to per arrivaresino a lì, al­l’evento mas­simo del tuolavoro: a quel­lo che hai vis­suto tu, il tuogruppo, la tuafamiglia, il

tuo team. Già è importante es­sere lì, aver fatto quel cammino,ma il podio gli dà un altro sapo­re: ti accorgi di tutta la potenzadell’Olimpiade. Sensazione dif­ficile da spiegare, va provata».

E val la pena riprovarla...«Eccome! A Rio non sarà comea Pechino, nemmeno come aLondra. A parte che non sonomolti quelli capaci di tre Olim­piadi, e già questo è motivo diorgoglio, so che per essere ap­pagato devo tornare con unamedaglia. Poi il risultato va ac­cettato, qualunque sia. Ma iosono un agonista, un animaleda competizione, mi carico diadrenalina appena vedo la li­nea del via, scatto sempre pervincere. E in Brasile venderò ca­ra la pelle. Sì, sono fiducioso».

Quali sacrifici richiede inseguireil podio olimpico?«Non li chiamerei sacrifici,semmai rinunce, come amavadire il grande Alfredo Martini.C’è una sottile differenza: la ri­nuncia per un obiettivo impor­tante, pesa relativamente».

Che cosa è cambiato in Fontana rispetto a quattro anni fa?«Tante piccole cose, dettagliche possono fare la differenza.Per esempio l’attenzione per labici. O l’alimentazione: da pocomi segue un nutrizionista (Sa­cha Sorrentino, ndr) e i beneficili ho subito visti. Curando i det­tagli c’è meno spazio per gli er­rori. Ma può non bastare. E ionon sono certo maniacale».

E poi?«E poi oggi ho due figli. Il loroarrivo ha riempito la mia vita, lehanno dato un grande signifi­cato. C’è un sacco da fare, chia­ro. Ma quante gioie... Mi piacemolto l’idea di trasmettere loroqualcosa di mio. Ed è bello edu­carli: insegnargli le buone ma­niere, a stare al mondo rispet­tando il prossimo, l’ambiente».

Si vede in gara anche a Tokyo 2024?«Certo che sì. Ora come ora nonmi vedo da un’altra parte».

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MARCO AURELIO FONTANASUL BRONZO A LONDRA 2012

«LA MEDAGLIA OLIMPICA DÀ UN SENSO A QUELLO CHE HAI FATTO»

MARCO AURELIO FONTANASULLA GARA DEL 3 LUGLIO

«AI MONDIALI NON CHIEDO NULLA, NON

VOGLIO FARMI CONDIZIONARE»

Marco Aurelio Fontana, 31 , corre per il Cannondale Factory Team MONDINI

2Le medagliedi bronzo vinteda Fontana: ai Giochidi Londra 2012e al Mondiale 2014

IL NUMERO

CiclismoRDue mesi alla gara olimpica di mountain bike

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1Ha condotto i Cavs alla gran rimonta sui Warriors: nessuno c’era riuscito dall’1-3«I miei compagni hanno creduto in me come loro leader, eppure c’era chi dubitava»

«Sono tornatoe ho centrato l’obiettivo:far vincereil primo titoloa Cleveland»

LeBron il Magnifico

I risultati della serie finale:Gara-1: Warriors-Cavs 104-89; Gara-2: Warriors-Cavs 110-77; Gara-3: Cavs-Warriors 120-90; Gara-4: Cavs-Warriors 97-108;Gara-5: Warriors-Cavs 97-112; Gara-6: Cavs-Warriors 115-101

ALBO D’ORO 1947 Philadelphia Warriors;1948 Baltimore Bullets; 1949-50 L.A. Lakers; 1951 Rochester Royals; 1952-54 L.A. Lakers; 1955 Syracuse Nationals; 1956 Philadelphia Warriors; 1957 Boston Celtics; 1958 St. Louis Hawks; 1959-66 Boston Celtics; 1967 Philadelphia 76ers;

1968-69 Boston Celtics; 1970 New York Knicks; 1971 Milwaukee Bucks; 1972 L.A. Lakers; 1973 N.Y. Knicks; 1974 Boston Celtics; 1975 Golden State Warriors; 1976 Boston Celtics; 1977 Portland Trail Blazers; 1978 Washington Wizard; 1979 Seattle Supersonics; 1980 L.A. Lakers;

1981 Boston Celt.; 1982 L.A. Lakers; 1983 Philadelphia 76ers; 1984 Boston Celt.; 1985 L.A. Lakers; 1986 Boston Celt.; 1987-88 L.A. Lakers; 1989-90 Detroit Pistons; 1991-93 Chicago Bulls; 1994-95 Houston Rockets; 1996-98 Chicago Bulls; 1999 San Antonio Spurs; 2000-02 L.A.

Lakers; 2003 San Ant. Spurs; 2004 Detroit Pist.; 2005 San Ant. Spurs; 2006 Miami Heat; 2007 San Ant. Spurs; 2008 Boston Celtics; 2009-10 L.A. Lakers; 2011 Dallas Mavericks; 2012-13 Miami Heat; 2014 San Ant. Spurs; 2015 Golden State Warriors; 2016 Cleveland Cavaliers.

SERIE FINALEE ALBO D’ORO

I NUMERI

3 Gli anelli Nba vinti da LeBron James: due con la magliadi Miami Heat, nel 2012e nel 2013, e uno fresco fresco con Cleveland

61 Il suo record di punti segnati nell’Nba: il 4 marzo 2014 Miami battè Charlotte 124-107 con il suo 22/33 dal campo (14/23da 2, 8/10 da 3 e 9/12 nei liberi)

2 Le medaglie d’oro conquistate con Usa Team, una all’Olimpiade di Pechino 2008, bissata alla successiva Olimpiade di Londra 2012

28 La media punti (sono 5572 totali) di LeBron nelle 199 partite di playoff giocate: 112 le ha disputate con Clevelend, 87 con Miami

clicLA GAZZETTA È UNO DEGLI 11 MEDIA SCELTI PER VOTARE L’MVP

LeBron mvp delle Finals all’unanimità. Nella giuria di 11 giornalisti c’era, per la prima volta, anche la Gazzetta con l’inviato Davide Chinellato. La rosea era l’unica testata internazionale di un panel che comprendeva i principali media Usa e due giornalisti delle testate locali di Cleveland e Oakland.QUADRETTO FAMILIARE LeBron con due dei suoi tre figli, alla sua destra

LeBron jr di 11 anni e in braccio Zhuri che compirà due anni a ottobre REUTERS

Davide ChinellatoINVIATO A OAKLAND (USA)

«È per questo che sonotornato: per portareun titolo a Cleve­

land». LeBron James ce l’ha fat­ta, ha regalato ai Cavs il primotitolo Nba della loro storia e allacittà un successo sportivo chemancava da 52 anni. L’ha fattodominando da più forte del pia­neta e da leader vero queste Fi­nals che sembravano destinatea diventare, con Golden Stateavanti 3­1 e la chance di rivin­cere il titolo in casa in gara­5,un altro capitolo triste della sto­ria sportiva di Cleveland. Sonodiventate il più bello col 93­89della leggendaria gara­7 (giàentrata nella lista delle partitepiù belle di sempre), con le la­crime di gioia di LeBron, imma­gini di queste Finals tanto quan­to la clamorosa stoppata su An­dre Iguodala con cui ha sigillatoil match. James ha guidato Cle­veland ad un’impresa storica:

diventare la prima squadra avincere il titolo rimontando da3­1. Ha chiuso da mvp delle Fi­nals per la terza volta in carrie­ra: ha dominato la serie in punti(29,7), rimbalzi (11,3), assist(8,9), stoppate (2,3) e recuperi(2,6), si è caricato la squadrasulle spalle quando tutto sem­brava perduto, ha timbrato lasfida finale con una tripla dop­pia da 27 punti, 11 rimbalzi e 11assist. E ha stravinto il duellocon Steph Curry, il volto dellaNba negli ultimi due anni, ri­cordando che il più forte delpianeta è ancoralui.

LE LACRIME Le­Bron ha comin­ciato a piangerenon appena harealizzato di avercompiuto la suaimpresa più bel­la. Ha abbraccia­to Kevin Love, glialtri compagni eDraymond Gre­en, l’avversariopiù duro, poi si è accasciato sulparquet. Lacrime vere, di gioia,che gli solcavano il viso anchequando coccolava il LarryO’Brien Trophy sul palco comefosse uno dei suoi figli, anchequando riceveva il premio dimvp delle Finals che porta il no­me di Bill Russell, anche quan­do proclamava «Cleveland,questo è per te» sul palco dellepremiazioni. Questo titolo è ilcapitolo più bello della sua leg­genda: è il titolo del ritorno acasa dopo gli anni della maturi­tà di Miami, è il titolo in cui Le­Bron si è preoccupato di ispira­re i compagni prima di finaliz­zare in prima persona, è il titoloin cui si è ripreso lo scettro di

migliore di tutti. «In 13 anni dicarriera ho sempre dato tutto,ho messo cuore e anima nelbasket. Eppure c’era ancora chidubitava delle mie capacità».

LE PAROLE Dopo la festa in spo­gliatoio tra champagne e sigari,King James si presenta in salastampa con al collo la retina ta­gliata dai canestri della OracleArena. Siede in mezzo ai suoidue figli, LeBron Jr. e Bryce,con in braccio la piccola Zhuri eil trofeo di mvp delle Finals, l’ul­timo arrivato in famiglia, in bel­

la mostra sul ta­volo. «Questo ti­tolo è per i nostritifosi: se lo meri­tano – raccontaKing James men­tre coccola Zhuric h e p r o v a astrappargli il mi­crofono dallemani –. Sono tor­nato per questo,e sapevo che contutto quello cheavevo imparato

andando via e con quello cheavrei trovato qui avevo gli in­gredienti giusti per riuscirci.Quando siamo venuti qui pergara­5 ho creduto che poteva­mo rimontare. E i miei compa­gni hanno creduto in me comeloro leader. Eravamo solo noi,la nostra squadra, i nostri tifosi.Ma siamo arrivati a gara­7. E inuna partita secca mi gioco lemie chance contro chiunque,anche contro una squadra fortecome Golden State. Ho fattotutto quello che serviva per vin­cere: sapevo quello di cui erocapace, sapevo che i ragazzi miavrebbero permesso di essereancora una volta il loro leader.Ed è quello che ho fatto».

LE FINALS DEI CAVS Ma questenon sono state solo le Finals diLeBron. Cleveland ha vinto per­ché Kyrie Irving si è consacratotra i campioni con una serie da27,1 punti di media. PerchéTyronn Lue ha dimostrato di es­sere un coach vero, bravo a re­sponsabilizzare i campioni e ge­stire il supporting cast. Reste­ranno le Finals del pianto di JRSmith, della classe senza età diRichard Jefferson, che toccato il Larry O’Brien Trophy ha deci­so che, a 35 anni, poteva anchedire basta. Sono state le Finalsdell’esplosione di TristanThompson, quelle di Kevin Loveche ha legittimato il titolo conuna gara­7 tutta grinta. Ma so­no state, soprattutto le Finals diKing James. «La festa in città sa­rà epica, non vedo l’ora» ha det­to prima di guidare la squadranel penultimo atto della stagio­ne: una notte di festa a Las Ve­gas. L’ultimo, domani, saràquella parata che Cleveland haaspettato per 52 anni.

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GOLDEN STATE 89

CLEVELAND 93(22-23, 49-42; 76-75)

GOLDEN STATE WARRIORS: Curry 17 (2/5, 4/14), K. Thompson 14 (4/7, 2/10), Barnes 10 (1/6, 1/4), Green 32 (5/7, 6/8), Ezeli (0/4); Iguodala 4 (2/3, 0/3), Livingston 8 (3/7 da due), Varejao 1(0/1 da due), Barbosa 3 (0/1, 1/2), Speights (0/1, 0/1). N.e.: Clark, McAdoo, Rush. All.: Kerr.CLEVELAND CAVALIERS: Irving 26 (8/18, 2/5), Smith 12 (3/5, 2/8), James 27 (8/19, 1/5), Love 9 (3/6, 0/3), T. Thompson 9 (3/3 da due); Jefferson 2 (1/4 da due), Shumpert 6 (1/3 da tre), Williams 2(1/2, 0/1). N.e.: Dellavedova, Frye, D. Jones, J. Jones, Mozgov. All.: Lue.

ARBITRI: Crawford, Callahan, McCutchen.NOTE - Rimbalzi Gsw 39 (Green 15), Cle 48 (Love 14). Assist: Gsw 22 (Green 9), Cle 17 (James 11). Tiri da 3 Gsw 15/41, Cle 6/25. Tiri liberi Gsw 10/13, Cle 21/25. Palle perse Gsw 10 (Curry 4) Cle 11 (James 5). Spettatori 19.596.

E’ stato nominato mvp delle finaliper la terza voltanella carriera

In gara-7 ha chiuso con una tripla doppia: 27 punti, 11 rimbalzi, 11 assist

CHE CIFRE

BasketRNba

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fL’ALTRA STARKYRIE IRVING«Mentre giocavo gara-7mi veniva in mente solo la Mamba Mentality...»1Dall’infortunio a protagonista indiscusso pensando a Bryant«E poi ho cercato di nutrirmi della saggezza dei nostri veterani»

LO SCONFITTO

Curry ammette«Non ho giocatoal top: zero scuse»1Steph: «Tutto fa esperienza, i record non contano nulla, ma sentirete parlare dei Warriors»

1 La felicità e le lacrime di LeBron James, 31 anni GETTY 2 La squadra acclamata dai tifosi all’arrivo all’aeroporto di Cleveland AP 3 Lo stoppone di LeBron a Iguodala AFP 4 LeBron tira in faccia a Curry AFP 5 I Cavs premiati AP 6 La tristezza di Drymond Green REUTERS 7 Curry pensieroso AFP

4

OAKLAND (USA)

C leveland sta festeggiando il primo titolodella sua storia sul parquet della OracleArena, ma Steph Curry è ancora lì fuori, a

guardare i rivali. Quello che abbraccia il Larry O’Brien Trophy avrebbe potuto essere lui, e sareb­be stata la conclusione di una stagione storica:quella delle 73 vittorie in regular season, dei re­cord, del secondo premio consecutivo di mvp. In­vece Curry è dalla parte opposta, a chiedersi per­ché i Warriors non siano riusciti a completare illoro capolavoro.

FINALS NON DA MVP Queste non sono state leFinals di Curry. Chiude con 22,6 punti di media eil 40% dal campo una serie in cui non ha mai mo­strato quel talento che l’aveva fatto diventare ilprimo mvp eletto all’unanimità nella storia dellaNBA con 30,1 punti di media, 402 triple a bersa­glio e l’ingresso nel ristrettissimo club dei giocato­ri in grado di tirare col 50% dal campo, il 40% datre e il 90% ai liberi. Chiude con una gara­7 da 17punti, con 4/14 da tre e troppi errori nell’ultimoquarto. Curry ammette gli errori e non cerca scu­se, rifiutando anche l’alibi degli infortuni: «Esserestato fuori non ha aiutato, ma non è una scusa –dice poco prima di confermare che in estate nondovrà operarsi a ginocchio e caviglia, ma solo re­cuperare –. La realtà è che non siamo riusciti avincere e che io non ho giocato al mio massimoper la maggior parte della serie».

LA RIVINCITA Le Finals non tolgono a Curry lostatus di superstar, di rivoluzionario del gioco. Marestituiscono a LeBron James la supremazia neltesta a testa tra i due su chi sia il simbolo di questaNba. Un trono che Steph punta a riprendersi pre­sto: «Dobbiamo imparare da questa esperienza. Iltitolo dello scorso anno ci ha fatto diventare lasquadra delle 73 vittorie in regular. Su questiplayoff costruiremo qualcosa per il prossimo. Lalezione più grande ovviamente è che non c’è nulladi scontato, che vincere il titolo è veramente dura.Ma come ha detto Draymond Green, questa non èl’ultima volta che sentirete parlare di noi».

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1 Le squadre nella sua giovane carrieraNba: prima scelta assolutadei Cavs nel draft 2011 non si è più mosso di lì. È stato l’mvp dell’All Star Geme 2014

57 Il suo record nei punti segnati, realizzati il 13 maggio nella trasferta di San Antonio. Nello score della gara vinta 128-125 dts si segnala un clamoroso 7/7 da 3 punti

KYRIE IRVINGPLAY CLEVELAND CAVALIERS

«DA TUTTIHO RICEVUTO

UN RIFORNIMENTODI FIDUCIA»

«SONO CONTENTO E PER GOLDEN STATE

PROVO SOLO RISPETTO»

OAKLAND (USA)

I l sigaro della vittoria, lasbornia immediata dopo ladoccia di champagne con

cui ha festeggiato il primo tito­lo della sua carriera, Kyrie Ir­ving se le è davvero meritate.Se Cleveland è entrata nell’albod’oro Nba e ha interrotto il di­giuno di trionfi sportivi di unacittà affamata, che si sentivaquasi maledetta dopo oltremezzo secolo d’attesa, il meritoè anche suo. In queste Finals siè consacrato superstar, chiu­dendo con 27,1 punti di mediae segnando la tripla del sorpas­so definitivo in gara­7, quellache ha spezzato l’equilibrio sul92­89 a 53” secondi dalla fine.Irving si è diplomato con lodenella scuola per diventare cam­pioni di LeBron James: dovevafar dimenticare a Clevelandl’abbandono di King James, maquando LeBron è tornato hacercato di carpirne tutti i segre­ti, ha capito che avere accantoun giocatore del genere avreb­be aiutato la sua carriera. «Hoparlato con LeBron, ho parlatocon coach Lue, ho cercato dinutrirmi della saggezza dei ve­terani del nostro spogliatoio:da tutti loro ho ricevuto un ri­fornimento costante di fiduciadurante tutta la stagione», haraccontato Kyrie.

LA RIVINCITA Queste sono sta­

te le Finals della rivincita per Ir­ving. Un anno fa in gara­1 toccòil punto più basso della carrie­ra. «Ho cercato per tutta la sta­gione di non pensare a quelloche ho dovuto passare per ri­mettermi in piedi, allo stressche è stato per me lo scorso an­no dover guardare i miei com­pagni in tv – racconta con i ve­stiti ancora inzuppati di cham­pagne –. E poi un anno dopo cisiamo ritrovati qui, ancora traOakland e Cleveland, con tantigrandi giocatori a darsi batta­glia sul parquet. Ho cercato digodermela fino in fondo, rima­nendo però convinto che se fos­simo riusciti ad eseguire il no­stro piano partita avremmovinto. Sono davvero contentodi essere parte di qualcosa distorico. A fine partita ho ab­bracciato Curry e ho pensato che nei prossimi anni ci incro­ceremo ancora tante volte, per­ché i Warriors stanno cercandodi costruire una dinastia e sonouna squadra piena di talento.Ma intanto mi godo la vittoria».

LA SVOLTA Irving, che ha ini­ziato il 2015­16 il 20 dicembreper recuperare dall’infortuniodello scorso anno, aveva co­minciato le Finals in sordina, toccando il punto più basso coni 10 punti di gara­2. Ma da lì èstato un crescendo di classe ecrossover, di triple e talento: daallora ha sempre segnato alme­no 20 punti, col massimo tocca­

to nella determinante gara­5 incui Kyrie ha chiuso con 41 pun­ti. «Quando eravamo sotto 3­1 iWarriors avevano il 92% dichance di vincere la serie. Sa­pevamo che dovevamo preoc­cuparci solo di noi stessi, che sefossimo riusciti a risolvere in­ternamente i nostri problemisaremo riusciti a fare l’impresa.Sono contento che sia andatacosì, ancora di più che sia suc­cesso contro una grandissimasquadra come Golden State,per cui provo solo rispetto».

DIVERSI SCENARI Anche in ga­ra­7 Irving è stato determinan­te: ha segnato 26 punti, ha la­sciato a LeBron il compito diportare palla e costruire il gio­co provando a fare la differenzacon la sua aggressività in attac­co e il suo impegno in difesa.Ma non è stato facile. «Ho a ma­lapena dormito nelle ultime 48ore – racconta, ancora un po’confuso dallo champagne –.Continuavo ad elaborare diver­si scenari, a pensare a quelloche avrei fatto a seconda del­l’esito della partita. Ho detto aimiei compagni che dovevo pen­sare solo alla partita, e poi ver­so la fine del secondo quarto miveniva in mente solo una cosa:Mamba Mentality». La mentali­tà Mamba, quella di Kobe Br­yant che grazie all’assistant co­ach Phil Handy è diventato unodei mentori di Irving, è quellache ha trascinato Kyrie a fare ladifferenza con la tripla del sor­passo finale. Quello è stato an­che il canestro della definitivaconsacrazione di un talentoche, a 24 anni, ha fatto capire diessere un campione. Il titolo glidarà ancora più fiducia nei pro­pri mezzi. La vicinanza di Le­Bron, che per lui stravede, loaiuterà a fortificare la suaMamba Mentality. Intanto peròKyrie si gode la sua rivincita, ilprimo titolo della sua carriera,il trionfo.

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LeBron il Magnifico

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Johnson, il riscatto vale gli Us Open1Il golfista ha festeggiato il primo major con la compagna Pauline, figlia della leggenda dell’hockey Gretzky

Dustin Johnson 31 anni, esulta con il suo caddie, il fratello Austin AP

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE DA NEW YORK

N egli istanti in cui DustinJohnson ha indugiato,poco prima di spedire in

buca il putt da tre metri che gliha permesso di conquistare loU.S. Open, il suo primo Major,gli si sono affollati in testa brutti pensieri. Un anno fa ave­va fallito due chance di vittoriaalla 18: da 4 metri per il trionfoe da appena 1 per il birdie chelo avrebbe mandato ai playoff.Invece aveva consegnato il suc­cesso a Jordan Spieth e lui sen’era andato più ombroso disempre. Nell’estate 2014 sen’era andato sul serio. Sei mesidi sabbatico per motivi perso­nali, secondo la versione uffi­ciale dello stesso DJ. Ma glispifferi di spogliatoio e un arti­colo di Golf Digest suggerivanoche gli fosse stata comminatauna sospensione da parte delPga (mai confermata), per es­sere risultato positivo a 3 testantidoping (cocaina e marijua­na).

TESTA MATTA Nel golf, dove inervi sono indispensabili al­meno quanto il talento, un pro­blema enorme. Soprattuttoperché DJ aveva già mandatoin malora altri tre Major a cau­sa del «braccino» che lo blocca­va nei momenti chiave di untorneo. Allo U.S. Open del2010, davanti tutti all’ultimogiro, completò il round in 82sprofondando nelle retrovie.Al Pga Championship dellostesso anno non si accorse di

avere la pallina sulla sabbia diun bunker: poggiò il ferro sulterreno, gesto proibito dal re­golamento, e gli venne affib­biata una penalità di due colpiche lo eliminò dalla possibilitàdi disputare i playoff. Al BritishOpen dell’anno passato, leaderdopo due giri, era successiva­mente precipitato al 49° posto.Così domenica, in piena ri­monta sul nordirlandese Sha­ne Lowry, deve aver pensato al­l’ennesima macumba, alla 5stava per imbucare un comodoputt, quando la pallina si èmossa leggermente. Alloraaveva immediatamente avver­tito il giudice spiegandogli dinon aver causato, lui, lo spo­stamento. Le immagini sem­bravano dargli ragione e che tutto si fosse sistemato. Ma altee della 12 uno degli arbitri gliaveva comunicato che quasicertamente gli sarebbe stato

GolfRIl successo dello statunitense

assegnato un colpo di penaliz­zazione e che la decisione fina­le sarebbe stata presa soltantoal termine del round. Una tem­pistica orribile che messo dinuovo alla prova i suoi nervi.

SUSPENCE Johnson, che nelPga ha vinto almeno un torneoper nove anni consecutivi, èstato costretto a giocare le ulti­me sei buche senza conoscereil suo score reale. In mente,sempre quelle cifre fallimenta­ri nei Major, mai esorcizzati prima: 0­28, cioè zero tituli su28 partecipazioni. Ma stavolta,non si è arreso alle avversità el’ingiustizia subita gli ha fattoritrovare serenità. Alla 16 hasalvato un par infilando unputt da 4 metri e alla 18 non hasbagliato il birdie da tre che gliavrebbe preservato il successoanche in caso di penalità. Così,ha potuto alzare il trofeo e ab­bracciare la fidanzata PaulinaGretzky, figlia del mitico Way­ne, campione dell’hockey, e illoro bambino Tatum. Ma lagioia più grande è stata la soli­darietà dei colleghi più celebri,compatti dalla sua parte, con­tro l’Usga (la federazione delgolf Usa). Tiger Woods ha defi­nito la decisione «una farsa»,Rory McIlroy «ridicola» eSpieth «Una barzelletta». DJdiceva: «Sono certo di non avercausato il movimento dellapallina». E simpaticamente siautoincensava: «Dopo quantoaccaduto l’anno passato, esse­re riuscito a vincere oggi mi haconfermato che come golfistanon sono affatto male».

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Johnson e la compagna Pauline Gretzky figlia del campione di hockey Wayne

LA GUIDA

La classifica degli Us Open1. Dustin Johnson (Usa) 276 -4 (67 69 71 69)2. Jim Furyk (Usa) 279 -1 (71 68 74 66), Shane Lowry (Irl) (68 70 65 76,) Scott Piercy (68 70 72 69)5. Sergio Garcia (Spa) 280 0 (68 70 72 70), Branden Grace (R.Sud) (73 70 66 71)7. Kevin Na (Usa) 281 +1 (75 68 69 69)8. Jason Day (Aus) 282 +2 (76 69 66 71), Zach Johnson (Usa) (71 69 71 71), Jason Dufner (Usa) (73 71 68 70), Daniel Summerhays (Usa) (74 65 69 74)46. Matteo Manassero 290 +10 (76 70 71 73)

E in classifica Manasserotermina 46°

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40 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Controlli saltati, ecco la stangata Abbagnale junior: stop di 16 mesi

Vincenzo Abbagnale, 23 anni, il primo da sinistra sull’otto di fronte al timoniere, durante la finale del Mondiale ad Aiguebelette del 2015: l’otto non si è qualificato ai Giochi CANOTTAGGIO.ORG/PERNA

Il presidente federale Giuseppe Abbagnale, 56 anni, con il figlio Vincenzo

DopingRCanottaggio

ATLETICA

Blitz di polizia in un hotel spagnoloArrestato il coach della Dibaba1Il somalo Aden, leader di una multinazionale di stelle, fermato per possesso di Epo

Andrea Buongiovanni

È una ruota che non smettedi girare: il 2016 dell’atle­tica internazionale – anno

olimpico – è sempre più nero.Come se il clamoroso caso­Rus­sia non bastasse, la nuova noti­zia­shock riguarda l’arresto perpossesso di Epo, di steroidianabolizzanti e di 60 siringheusate, del 53enne somalo JemaAden, allenatore di una multi­nazionale comprendente, tratanti big, l’etiope Genzebe Di­baba, atleta Iaaf 2015, iridata eprimatista del mondo dei 1500da quando, nel luglio scorso, aMontecarlo, corse in un3’50”07 da brividi, scalzandodella cronologia la cinese QuYunxia dopo oltre 21 anni.

L’OPERAZIONE Insieme adAden (ex atleta di buon valore,poi per 17 anni coach nell’in­glese Sheffield e dal 2010 col­laboratore della federazione

del Qatar), è stato fermato an­che un fisioterapista marocchi­no del gruppo. Il fatto, avvenu­to presso l’Hotel Arrahona diSedebell, località a 25 km daBarcellona, è di ieri mattina. È(anche) qui che, dal 2013,Aden e la sua squadra fannobase durante la stagione euro­pea. Ed è qui che, nell’ambitodi un’inchiesta sul traffico disostanze dopanti, la poliziaspagnola, in collaborazionecon l’Aepsad, l’agenzia antido­ping nazionale, ha condottol’operazione che ha portatoagli arresti. Sei medici Iaaf, da­vanti a dirigenti dell’Aepsad,hanno contestualmente con­dotto controlli su 28 di 30 atletipresenti.

IL GRUPPO Aden, Dibaba a par­te, ha seguito o segue il 19ennequattrocentista del Qatar Ab­dalelah Haroun, gli ottecentistisudanesi Abubaker Kaki e Ah­med Ismael (argento a Pechino2008), l’algerino TaoufikMakhloufi, oro sui 1500 a Lon­dra 2012, il gibutiano AyanlehSouleiman, oro iridato sullastessa distanza a Mosca 2013, ilmarocchino (ora del Qatar)Hamza Driouch, iridato junior2012, sempre sui 1500 e squali­ficato a 17 anni per irregolaritànel passaporto biologico e lamezzofondista francese Laila

Traby, già sospesa per Epo. An­che Mo Farah, saltuariamente,si è allenato col gruppo. La Di­baba, vinti i 3000 dei Mondialiindoor di Portland il 20 marzo,non ha più gareggiato: annun­ciata ai meeting di DiamondLeague di Eugene, Stoccolma eOslo, ha rinunciato per un in­

fortunio a un alluce. Dovrebberientrare il 15 luglio, proprio aMontecarlo, sui 3000.

INCHIESTA NUOTO Tornandoalla vicenda russa, mentre lafederazione nazionale d’atleti­ca ufficializza che appoggerà ipropri atleti che faranno ricor­so al Tas, ieri la Wada a Londra,in un symposium previsto damesi, per bocca del presidenteCraig Reedie, ha ribadito che,se i risultati dell’inchiesta con­dotta dal canadese RichardMcLaren sui fatti di Sochi 2014confermeranno le accuse (ver­ranno resi noti non oltre il 15luglio), sarà l’intero Paese a ri­schiare l’esclusione da Rio. Re­edie ha anche annunciatol’apertura di un fascicolo sulnuoto russo e cinese in collabo­razione con la Fina. Parados­salmente, sempre ieri, proprioa Sochi sono stati assegnati iMondiali di slittino 2020...

SUMMIT MONDIALE Oggi aLosanna, invece, venti tra imassimi dirigenti dello sportmondiale guidati dal presiden­te del Cio, il tedesco ThomasBack (presenti anche gli italia­ni Bruno Grandi e FrancescoRicci Bitti), prenderanno partea un summit che non avrà al­cun potere decisionale, ma chepotrà in qualche modo influen­zare eventuali decisioni circa lasospensione russa. Il ministrodello sport russo, Vitaly Mutko,anche ieri ha sottolineato che ilgoverno di Mosca non ha alcu­na responsabilità circa i fattiche hanno portato alla decisio­ne della Iaaf.

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L’allenatore somalo Jema Aden, 53 anni, insieme a Genzebe Dibaba, 25

RUn’inchiesta anche sul nuoto russo e cinese. A Losannasummit tra leadermondiali dello sport

ISINBAYEVA,IL RITORNOCON UN 4.50Yelena Isinbayeva, assente da quasi tre anni (nel mentre è diventata mamma), come promesso, ieri è tornata in pedana per la qualificazione dei campionati russi di Cheboksary (nella foto). Hasaltato i 4.50 della misura di ingresso, standard di partecipazione olimpica. Oggi la finale. La zarina ha anche ribadito che in ogni caso parteciperà ai Giochi solo sotto la bandiera russa. Intanto è stata sospesa da membro della commissione atleti della Iaaf, analogamente a tutti coloro che hanno incarichi ufficiali (come il consigliere Mikhail Butov) o i giudici di gara.

1La decisione del Tna: l’atleta

fuori fino a ottobre 2017. La difesa: «Perde 2

anni, non è stata riconosciuta la

retrodatazione»

Davide Romani

S edici mesi. Come richie­sto dalla Procura antido­ping del Coni. E’ questa

l’entità della squalifica stabilitaper Vincenzo Abbagnale. Sedi­ci mesi — visti gli art. 2.4 e4.3.3 delle norme sportive anti­doping — per 3 mancate repe­ribilità ai controlli. L’ultima del1° febbraio e resa nota il 10 feb­braio dal padre, Giuseppe Ab­bagnale, olimpionico e presi­dente della Federazione canot­taggio.

TRE DISATTENZIONI Dopo laprima mancata reperibilità peruna dimenticanza e la secondaperché il nuovo sistema gestio­nale, la cosiddetta piattaformaAdams, non gli aveva confer­mato la segnalazione del luogodove si trovava, si è aggiunta laterza, quella del 1° febbraioquando non riuscì ad arrivare aSabaudia per le 12.30 (orariolimite per il controllo) a causa,secondo la difesa, di un inci­dente. Un nuovo capitolo neroper il canottaggio italiano chenel 2016 ha dovuto registrare lapositività di Leone Maria Bar­baro (squalificato per 2 anni) eNiccolò Mornati (in attesa digiudizio) oltre alla squalifica diVincenzo Abbagnale per lamancata reperibilità. Senza di­menticare la positività di Lucil­la Aglioti, atleta del pararowing.

STRATEGIA DIFENSIVA Una

sentenza esemplare che arrivaal termine di un lungo percor­so. L’atleta, di comune accordocon la federazione, si è autoso­speso dall’attività del gruppoazzurro che preparava i Giochidi Rio scendendo dall’otto az­zurro che stava preparando ilpreolimpico di Lucerna (quali­ficazione azzurra poi sfumata).Successivamente, con il pro­prio legale, l’avvocato GiovanniFontana, ha avanzato un primoricorso legato alla contestazio­ne della terza mancata reperi­bilità che aveva fatto scattare ildeferimento. Poi, una volta ar­rivata la richiesta della Procu­ra, c’è stata l’idea di un appelloal Tar per richiedere una so­spensiva sul provvedimento.

Appello che avrebbe violato laclausola compromissoria e sulquale si era espresso anche ilpresidente del Coni Malagògiudicando la situazione di«forte imbarazzo». Forse ancheper le parole di Malagò, il 14giugno, data prevista del­l’udienza al Tar, Abbagnale ju­nior decide di chiedere un rin­vio. E ieri la sentenza del Tna.«Attendiamo di leggere le moti­vazioni (che verranno deposi­tate entro 30 giorni, ndr) pervalutare un ricorso alla II Se­zione ­ analizza l’avvocato Fon­tana ­. Una sentenza di 16 mesiche senza retrodatazione dellasqualifica pesa sull’atleta comese fossero due anni (VincenzoAbbagnale è squalificato da ieri

fino al 19 ottobre 2017 oltre al­la condanna a pagare 378 eurodi spese processuali, ndr)». Conla retrodatazione infatti, Abba­gnale junior sarebbe tornato per giugno, in tempo per partedella Coppa del Mondo e per iMondiali di Sarasota (Usa).

ABBAGNALE BIS La Federazio­ne e il padre presidente? Non c’è la volontà di commentare ladecisione prendendo atto dellasentenza. Intanto però Giusep­pe Abbagnale lavora a una ri­candidatura al timone della Fe­derazione con al fianco il fidatovice Davide Tizzano. MarcelloScifoni, attuale vice presidente,il possibile rivale.

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Anche la Final Eight, così come è avvenuto nei gironi preliminari, si gioca sperimentalmente nel campo ridotto (25 metri). Il Settebello si è qualificato precedendo nel suo gruppo Croazia, Russia e Turchia. Sempre dalla zona europea, la Grecia

ha avuto la meglio sull’Ungheria grazie agli scontri diretti favorevoli, mentre la Serbia ha sopravanzato il Montenegro. Gli azzurri: Del Lungo, Vassallo, Nora, C. e N.Presciutti, Velotto, S.Luongo, Aicardi, Giacoppo, A.Fondelli,

Bodegas, F.Di Fulvio, N.Gitto, Figari, Figlioli. Girone A: Grecia-Giappone, Australia-Italia (ore 11.40 italiane, 17.40 locali).Girone B: Serbia-Brasile, Cina-Usa.La formula: Al termine della prima

fase, venerdì nei quarti le prime incrociano le quarte e le seconde affrontano le terze. Sabato le semifinali, domenica le finali.SETTEROSA Azzurre di nuovo a Ostia, dove da sabato si alleneranno con la Cina. Alle 15 che hanno partecipato

alle finali di World League, si aggiungono Queirolo e Lavi.MERCATO L’Acquachiara prende Scott Robinson: Pino Porzio lo ha già allenato con la Nazionale canadese. A Recco, Francesco Di Fulvio firma per altri tre anni.

1a GIORNATAC’È L’AUSTRALIA

Il Settebello a tutto Campagna1Da oggi è World League: 300 panchine azzurre per il c.t. che rinnoverà il contratto

Franco Carrella

D i traguardo in traguardo.Oggi, contro l’Australia,Sandro Campagna colle­

zionerà la trecentesima pan­china azzurra: «Una bella cifratonda. Aggiungiamola alle 409presenze da giocatore, e ne vie­ne fuori una storia ricca. Ne va­do orgoglioso, avverto la re­sponsabilità. La interpreto co­me una tappa verso altre mete»racconta il c.t. del Settebello.La prima da allenatore fu il 2dicembre del 2000 a Zagabria,raccogliendo la pesante eredi­tà di Rudic: «La ricordo nitida­mente. Semifi­nale dell’Eurole­ga per nazioni,vinse l’Ungheria5­4». La più esal­tante è legata auna medagliad’oro: «La finalemondiale diShanghai, il 30luglio 2011, 8­7sulla Serbia».Tante altre pan­chine ci saranno,perché il presi­dente Barelli ha fatto sapere alConsiglio federale che il rap­porto col tecnico siciliano con­tinuerà anche dopo la scaden­za del contratto, fissata per di­cembre. «Dire che mi fa piacereè poco, ringrazio per la fiducia.Di ritorno da Rio, stabiliremo idettagli».

PROGRESSI Ditraguardo in tra­guardo: il prossi­mo è appunto laWorld League aHuizhou, pro­vincia del Guan­

gdong, il successivo saràl’Olimpiade. In Cina mancanoalcune big che hanno fallito laqualificazione, ma il test èestremamente indicativo. «Untorneo intenso e stressante, co­sa che non mi dispiace: noi ab­biamo bisogno di giocare tan­tissimo. Ovviamente non sare­

mo a posto sul piano fisico, manon deve rappresentare un ali­bi e mi aspetto progressivi mi­glioramenti nel gioco. Se vo­gliamo puntare in alto, nonpossiamo prescindere da unadifesa di ferro. E poi, rispettoall’amichevole disputata gio­vedì a Messina con gli StatiUniti, chiedo più coraggio e in­traprendenza in attacco. Hoparecchi dubbi da sciogliereper far quadrare il cerchio enessuno deve sentirsi sicurodel posto ai Giochi» avverteCampagna, che domenica nel

giorno delle finali compirà 53anni. Quattro azzurri non pre­senti a Huizhou si stanno alle­nando a Ostia (Giorgetti, Ba­raldi, Gallo, Renzuto), il 30 siaggregheranno agli altri a Pe­scara.

LE RIVALI In questa Final Ei­ght, considerando che siamonell’imminenza dell’Olimpia­de e i c.t. devono fare esperi­menti, la Fina ha consentito aogni squadra di presentare 15giocatori, ma a referto ovvia­mente ne vanno sempre 13.

Nell’Italia il grande assente èTempesti, convalescente dopol’operazione all’occhio destro(distacco della retina). «L’hosentito sereno, fiducioso e mo­tivato. Gli sarà consentito ditornare in acqua senza faresforzi, il 27 farà un’altra visitacoi medici del Coni, quindi permetà luglio è atteso l’ok defini­tivo». Cioè poco prima dellaconsegna delle liste per i Gio­chi: la scadenza è il 18. Tra i pa­li, spazio dunque a Del Lungoche pure taglia un traguardospeciale, ossia la partita nume­

ro 100. L’Italia non ha mai vin­to la World League, è l’unico ti­tolo che le manca. E gli stimoliarrivano anche dai premi indenaro: alla vincitrice vanno100.000 dollari, che di questitempi non sono pochi. Control’Australia, sarà un debutto to­stissimo. «La considero unadelle grandi outsider a Rio, as­sieme a Grecia, Stati Uniti eBrasile. Scommetterei che unadi queste salirà sul podio.Quanto ai valori assoluti, nonc’è dubbio che la Serbia sia lapiù forte. Dietro, in questo mo­mento, vedo la Croazia: diven­terebbe ancor più competitivase schierasse Garcia da natura­lizzato. Così pare». Il mancinodello Jug non gioca da un annocon la Spagna.

L’ANALISI Sedici anni da c.t.:in mezzo a tanto azzurro, an­che l’esperienza sulla panchi­na greca dal 2003 al 2008.Quanto è cambiata la palla­nuoto? «Moltissimo. In parti­colare negli ultimi cinque anni,c’è stata un’evoluzione tatticaenorme: penso all’uomo in piùe all’uomo in meno – spiegaCampagna –, alle giocate suipali. Adesso il pallone sugliesterni viaggia a velocità stra­tosferiche. Per non parlare del­l’intensità e del maggiore con­tatto fisico che richiede unapreparazione atletica superio­re». Muscoli e fantasia, è la ri­cetta per vincere.

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SÌ, RESTERÒ QUI. DI

RITORNO DAI GIOCHI DI RIO STABILIREMO

I DETTAGLI

ALLA SQUADRA CHIEDO PIÙ

CORAGGIO IN ATTACCO. E

ASPETTIAMO TEMPESTI0

Le World League vinte dal Settebello. Fu argento nel 2003 e nel 2011, medaglia di bronzo nel 2012

IL NUMERO

SchermaREuropei a Torun

Avola infrange il tabù: bronzo«Ora mi sento pronto per Rio»

LA GUIDA

Risultati. Fioretto uomini. Finale: Safin (Rus) b. Le Pechoux (Fra) 15-9. Semifinali: Le Pechoux (Fra) b. Avola 15-12; Safin (Rus) b. Sanita (Ger) 15-12. Quarti: Le Pechoux (Fra) b. Cassarà 15-8; Avola b. Halsted (Gb) 15-8. Ottavi: Cassarà b. Choupenitch (R.Cec) 15-11; Avola b. Cadot (Fra) 15-7; Lefort (Fra) b. Garozzo 15-10. Sedicesimi: Cassarà b. Poscharing (Aut) 15-5;Choupenitch (R.Cec) b. Baldini 15-9;Avola b. Hatoel (Isr) 15-6; Garozzo b. Rigin (Rus) 15-6. Trentaduesimi: Baldini b. Kurfurst (R.Cec) 15-3.Sciabola donne. Finale: Velikaya (Rus) b. Marton (Ung) 15-10. Semifinali: Velikaya (Rus) b. Kharlan (Ucr) 15-13; Marton (Ung) b. Lembach (Fra) 15-7. Ottavi: Velikaya (Rus) b. Gregorio 15-8. Sedicesimi: Boudiaf (Fra) b. Bianco 15-9; Gregorio b. Dyachenko (Rus) 15-8; Pascu (Rom) b. Gulotta 15-14. Trentaduesimi: Kaspiarovich (Biel) b. Vecchi 15-14.Oggi: fioretto donne (Martina Batini, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Alice Volpi) e spada uomini (Lorenzo Buzzi, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, Andrea Santarelli).;Domani:sciabola uomini e spada donne.Giovedì: fioretto uomini e sciabola donne a squadre. Venerdì: fioretto donne e spada uomini a squadre.Sabato: sciabola uomini e spada donne a squadre.Gli azzurri. In tv: semifinali e finali in diretta da oggi su RaiSport2 dalle ore 18.30; prove a squadre dalle ore 15.30.

In pedanaDi Francisca e Errigo

1Dopo 11 stop nei quarti sale sul podio nell’ultima gara prima dei Giochi e regala l’unica medaglia al fioretto

Marisa Poli

I l tabù è rotto: undici voltenegli ultimi tre anni Gior­gio Avola era arrivato a un

passo dal podio. Undici volteera stato sconfitto ai quarti, unblocco che gli aveva fatto per­dere il posto da titolare nellasquadre, un anno fa, per Euro­pei e Mondiali. Agli Europei diTorun (Polonia), ultima garaprima dei Giochi di Rio, il27enne di Modica può urlare almondo: «Sono pronto, questazampata lo dimostra». E’ di bronzo Avola in una gara chegli lascia l’amaro in bocca perquel 12­10 raggiunto e non di­feso, in semifinale, control’esperto francese le Pechoux.«Non ero più abituato a giocar­mela a questi livelli e mi è man­cata la lucidità» racconta dopoaver conquistato la secondamedaglia europea individuale,a 5 anni dall’oro di Sheffield.

RITORNO Il resto, però, è sologioia. «Perché un anno fa erofuori dalla squadra e dopo

l’oro, argento e bronzo europeidi Cassarà, Garozzo e Luperisembrava che la squadra olim­pica fosse già fatta, senza di me— spiega —. Perché ho ritrova­to la serenità che mi permettedi esprimere la mia scherma».In questa stagione non è maisalito sul podio, ma è stato un odei più regolari, sei volte è fini­to tra i primi otto nelle otto ga­re di coppa del Mondo: «E’ chemi sogno ancora di notte quelquarto di finale agli Europei2014 a Strasburgo quando vin­cevo 13­7 con il russo Cheremi­sinov e poi ho perso. Avrebbedato una continuità alla carrie­ra, dopo l’oro di Sheffield. In­vece mi sono incartato». Per ri­trovarsi Avola non ha fatto ri­voluzioni. Il maestro è sempreEugenio Migliore, di Modica(Bassa però, Giorgo è di Modi­ca Alta...), lo stesso degli inizi.Non è cambiata la sala, lavorasempre a Livorno dove tira conNista, né il preparatore, FrancoFabbri. «In più ho cominciato un percorso psicologico­sporti­vo con Marcella Bounous, chemi ha aiutato a superare questo

muro che in questi tre anni miha tenuto lontano dal podio».

RIVINCITA E nella giornata co­minciata in pedana da terzoazzurro nel ranking (era nu­mero 16, dietro a Garozzo eCassarà), è stato ripagato delleamarezze degli ultimi anni. Apartire dall’esclusione dallaprova individuale dei Giochi di

Londra. «Con una qualificazio­ne chiusa da numero 2 delmondo, il giorno della gara eronumero 3. Ho fatto solo la pro­va a squadre e non ho fatto po­lemica. Ma adesso l’attesa è fi­nita, questo momento l’hoaspettato per quattro anni, an­che di più. Arrivo a Rio nei pri­mi otto del mondo, con la sicu­rezza di una costanza di risul­tati che mi fa stare tra i miglio­ri. Sono pronto a giocarmi lemie carte, sono nelle condizio­ni per farlo». C’è il momentodei ringraziamenti: «Per Ra­chele, la mia fidanzata, mi hapreso sulle spalle nei momentidifficili».

GIORNATA NO Dopo il tris diun anno fa, il bronzo di Avola èlo specchio di un fioretto ma­schile azzurro che non dominapiù. «Non siamo più l’Italia chefa sfracelli — afferma Avola —,gli altri si sono organizzati e in­vestono molto. Abbiamoesportato buon materiale tec­nico e anche da parte nostra èmancato qualcosa». Avola havisto fermarsi quasi subito An­drea Baldini, che si è arreso aisedicesimi al ceco Choupetnik.Poco dopo è toccato a DanieleGarozzo, inciampato nell’osta­colo francese Lefort. Infine, aun passo dal podio, è cadutoAndrea Cassarà, con un 15­9rimediato da Le Pechoux. Giùdal podio anche la sciabolafemminile, la Gregorio ha su­perato l’ostacolo Diachenko,ma poi si è arresa agli ottavi al­la Velikaya, campionessa d’Eu­ropa e numero 1 del ranking.

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2 Medaglie individuali agli Europei per Avola. Oltre al bronzo di ieri, nel 2011 aveva conquistato l’oro a Sheffield (in finale contro Cassarà)

PallanuotoRLa Final Eight in Cina

Giorgio Avola, 27 anni, a Rio disputerà la prima Olimpiade individuale BIZZI

Il c.t. Sandro Campagna compirà 53 anni domenica INSIDE

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1PALLAMANO: CASALGRANDE SI RITIRA (an.gal.) Il Casalgrande (Re) annuncia il ritiro, per difficoltà economiche, dall’A1 maschile. «Ripartiremo dal settore giovanile», comunica il d.g. Carlo Trinelli. E’ la seconda defezione nella massima serie dopo quella dell’Ambra Poggio a Caiano (Fi).TUTTENOTIZIE

IPPICA / POLEMICHE

Buick: dal successo a 30 giorni di stop

ATLETICA PISTA ITALIA (si.g.) Alessandro Caccini, 15enne della Collection San Benedetto, ha battuto a Montecassiano (Mc) la mpi cadetti dell’esathlon con 4313 punti. A Nembro (Bg). Uomini. 5000 Rachik 14’01”89; Aouani 14’07”55. Asta: Boni 5.00; Lama (j) 5.00. A Pavia. Donne. Asta: Cargnelli 4.00. TALENTO USA (si.g.) La 16enne Sydney McLaughlin ha battuto a Greensboro (Usa) la mpm u.18 dei 400hs con 54”46 (prec. 55”20 Maxie, Usa, nel 1984), 2a prestazione all time u.20 a 4/100 dal record. Ai campionati scolastici di Greensboro Sydney ha corso una frazione della 4x400 in 50”93. Ora campionati giovanili nel fine settimana e, forse, i Trials. UCRAINI (si.g.) Conclusi a Lutsk i campionati ucraini. Con ostacoli e attrezzi senior, la 17enne Alina Skuh ha stabilito la mpm u.18 dell’eptathlon con 6099 punti (e 1.92 in alto), 20 in più del suo precedente limite (2015). Uomini. 200 (+0.5): Smelyk 20”40. Lungo: Nikiforov 8.18 (+2.1, r. 8.11). Donne. 100 (-2.2)/200 (-0.7): Pohrebnyak 11”11/22”76. 800: Pryshchepa 1’59”08; Lupu 1’59”70. 400 hs: Titimets 55”00. Triplo: Tsykhotska 14.41 (+1.4).

BOXE CAVALLARO OK (i.m.) Al torneo di qualificazione olimpica di Baku (Aze) nei 75 Salvatore Cavallaro approda agli ottavi: 3-0 su Van der Pas (Ola). Ottavi: 52 Picardi c. Rakhmatshoev (Tag); 60 Valentino c. Yusonov (Tag); 75 Cavallaro c. Delgado (Ecu). Quarti: +91 Vianello c. Mu (Cin). DI GIACOMO (i.m.) A Chieti rientro dopo 2 anni e vittoria dopo 7 sconfitte per Lorenzo Di Giacomo (42-11-1): l’ex tricolore e Ue batte Dino Mazzocchi (2-1) p.6. A Formello (Rm): massimi leggeri Scafi (7-1) b. Demendi (Svk, 10-1-2) p. 6; medi Di Mario (2-1-1) pari col deb El Harraz.

HOCKEY GHIACCIO EBEL (m.l.) Diramato il calendario Ebel a 12 squadre: il Bolzano debutterà a Innsbruck (16/9) ed esordirà in casa il 18 col Linz.

IPPICAOGGI QUINTÉ A FOGGIA(e.lan.) Miglio per anziani sulla pista grande a Castelluccio dei Sauri (15.20). Tra i 14 al via scegliamo Mister Starlight (11), Nehru Dei Greppi (12), Nissaki (5), Lennox (4), Pergine Alor (9), Poker Model (2). Si corre anche: Tr. Trieste (15.35), Milano (15.40). Gl. Corridonia (17.55). IERI 3-2-12-6-5 (e.lan.) A Caen vittoria a sorpresa per Belinda Du Roumois. 1 Belinda Du Roumois (C. Megissier), 2 Bomina, 3 Bea Thoris, 4 Brenda Du Look, 5 Balika Roussetiere. Tot.: 21,66; 3,82, 1,89, 4,57 (56,24). Quinté: N.V. Quarté: N.V. Tris: Euro 463,68

LOTTA VARAYEV Il corpo senza vita del 54enne Adlan Varayev, vicepresidente vicario della federazione russa 3 volte olimpico (argento libera a Seul) e iridato 1987, morto il 3 maggio dopo una caduta in fiume, è stato trovato a Buvaisar Saitiyev, località cecena.

NUOTO WEEKEND (al.f.) A Molinella (Bo). Uomini: 200 sl Marciano 1’53”03; 50-100 fa Geni 24”94, 55”53. Donne: 50 do Fiordoro 30”51; 50 fa Martelli 27”94. A Piacenza. Uomini: 50 do/fa Cofrani 26”53, 24”80; 100 fa, 200 mx Carini 55”06, 2’06”64. Donne: 50-100 do Cartapani 29”89, 1’05”38.

PESI KAZAKO Ufficializzato i positivi ai test retroattivi per Pechino e Londra: spicca il doppio oro kazako Ilya Ilyin (94 kg).

RUGBYMONDIALI U.20: ITALIA K.O.(i.m.) A Manchester (Ing) la Georgia conquista la prima storica vittoria al Mondiale u.20 battendo 18-17 l’Italia. Mete 3-2 (Makelara, Sperandio solo all’80’, 2 tr, 1 c.p. Mantelli). Sabato spareggio col Giappone (k.o. 41-27 con la Francia). Prima finalista l’Irlanda, 37-7 all’Argentina. Semifinale 5° posto: N. Zelanda-Galles 72-12. SARTO BIS Jacopo Sarto, flanker delle Zebre, si aggrega alla Nazionale di O’Shea per il match di domenica a Toronto. RANKING (i.m.) Nel ranking mondiale l’Italia ringrazia la Georgia che con la vittoria su Tonga (14°) le permette di salire

al 13° posto. Canada 17°, Inghilterra ora 2a, Sudafrica 3a, Scozia 8a, retrocedono di due posizioni l’Australia (4°), di una la Francia (9°). FRANCIA K.O. (i.m.) A Tucuman la Francia fa più brutta figura dell’Italia con l’Argentina: 30-19 (m. 3-1).

SOFTBALL ADDIO BIANCA (m.c.) Si svolgeranno domani a Johannesburg i funerali di Bianca Novelli, ricevitore italo-sudafricano (il papà è di Bergamo), morta a 33 anni. Azzurra ai Mondiali 2006, 3 scudetti a Caserta, oggi verrà ricordata in Bussolengo-Forlì.

TENNIS CLASSIFICHE Uomini (Atp): 1. Djokovic(Ser); 2. Murray(Gb); 3. Federer(Svi); 4. Nadal (Spa); 5. Wawrinka(Svi); 6. Nishikori(Gia); 7. (9) Raonic(Can); 8. (7) Thiem (Aut); 9. (8) Berdych (R.Cec); 10. Gasquet (Fra); 35. (34) Fognini; 48. Lorenzi; 57. (40) Seppi; 114. (119) Fabbiano; 137. (133) Bolelli. Donne (Wta): 1.S. Williams (Usa); 2 Muguruza (Spa); 3. Radwanska(Pol); 4. Kerber (Ger); 5. Halep (Rom); 6. Azarenka(Bie); 7. Vinci; 8. Bencic (Svi); 9. V.Williams (Usa); 10. (16) Keys (Usa); 15. (13) Pennetta; 22. Errani; 68. (66) Giorgi; 90. (91) Knapp; 111. (112) Schiavone. PER SARA Sara Errani troverà la Petkovic nel 2° turno di Eastbourne ( erba, 776.878 e). 1° t. donne: Petkovic (Ger) b. Saisai (Cin) 5-7 6-2 6-4.

VELA DA RECORD (r.ra.) Comanche di Jim e Kristy Clark ha battuto il record della Newport-Bermuda, d’altura di 635 miglia in 34h52’53”: lo scafo Usa migliora di quasi 5 ore il record di Rambler nel 2012.

(e.lan.) Tutta colpa di una «voce dal sen fuggita» all’indirizzo dei commissari che, come sempre in Francia, sono particolarmente severi. Per questo domenica il 28enne top jockey inglese William Buick, in forza al team Godolphin, l’ex scuderia di Dettori, dopo il Prix De Diane (Gr. 1 – m. 2100) vinto dal nostro Cristian Demuro in sella a La Cressonniere, è stato appiedato per trenta giorni, a partire dal prossimo 3 luglio. Quindici per aver danneggiato in corsa diversi avversari al suo esterno, tra cui lo sfortunato Pierre Boudot, costretto ad un capitombolo, per fortuna senza conseguenze. E altrettanti per aver dato dei «corrotti» ai giudici di Chantilly. Per gli effetti della sanzione inflitta, contro la quale è ancora al vaglio del top jockey l’ipotesi del ricorso, Buick rischia ora di dover saltare alcuni eventi clou del calendario internazionale, tra cui il July Meeting di Newmarket, le Irish Oaks e le King George VI and Queen Elizabeth Stakes.

TUFFI /ASSOLUTI OPEN

Cagnotto-Dallapècanadesi battute (al.f.) Il preludio olimpico nello Stadio del Nuoto di Roma è piuttosto incoraggiante. Nei 3 m sincro agli Assoluti open di Roma, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè respingono Jennifer Abel e Pamela Ware, la coppia che sarà avversaria diretta delle italiane a Rio: 306.33 il punteggio delle azzurre, in testa per tutta la serie, contro 293.37 delle canadesi. Le campionesse europee, malgrado gli intensi carichi di lavoro di questo periodo, disputano una gara regolare che si chiude con l’acuto nel doppio e mezzo ritornato da 68.40 punti. Uomini. 3 m: Gagnè (Can) 463.75, Benedetti 412.95, Rinaldi 382.50, 5. Marsaglia 376.05. Donne. 3 m sincro: Cagnotto-Dallapè 306.33, Abel-Ware (Can) 293.37, Catalano Gonzaga-Granelli 245.91; 4. De Gregorio-Magnolini 221.97. 10 m: Fillon (Can) 367.50, Benfeito (Can) 362.10, Batki 324.80, 4. Pellacani (14) 245.50, 5. Flaminio 222.65.

BASEBALL / LIDDI: 16 HR

Maestri tagliato in Sud Corea (m.c.) Il brutto rilievo contro i Nexen Heroes (2bv-2p in 0,2rl) è costato il posto al lanciatore Alessandro Maestri, tagliato dagli Hanwha Eagles. L’azzurro chiude dpo 3 mesi e 9 partite l’avventura in Sud Corea con 2 vittorie-2 sconfitte, media di 9,42. Al posto di Maestri l’ex triplo di San Diego, Castillo. In triplo messicano, Alex Liddi: con i 2 battuti contro Aguascalientes è a 16 fuoricampo, con 57pbc e 298 mb. Da Silva ha firmato la salvezza n.17. In singolo A Gasparini batte il 5° fuoricampo, con 22pbc. Primi giri di mazza in rookie per Mineo (Eugene, Cubs), Celli (Ogden Raptors, Dodgers) e Giordani (Dodgers).CHE PRIMO m.c.) Il 24 ricevitore dei Chicago Cubs, Wilson Contreras (Ven), con i Pirates, chiamato nel box al 6° , ha realizzato il suo primo fuoricampo nel primo lancio di Schugel.

William Buick, 28 anni GETTY

VOLLEY - GRAND PRIX

1A Bari finisce senza vittorie. Il c.t. Bonitta: «Poca lucidità e troppi errori»

Davide RomaniINVIATO A BARI

«P oca lucidità e trop­pi errori». Com­menta così Marco

Bonitta l’inaspettata scon­fitta con la Thailandia nel­l’ultima partita della tappaitaliana del Grand Prix.L’Italia chiude con 0 sconfit­te in tre giorni. Anzi 4 gior­ni, perché quella di ieri erala ripetizione della gara so­spesa venerdì per il black out all’impianto di illumina­zione che non ha permessodi concludere Italia­Thai­landia. Con la sveglia fissataper le 6 (inizio gara alle9.10), a circa 6 ore dal ritor­no in albergo dopo il k.o.3­2 con la Russia. Così Bo­nitta sceglie di far riposareDel Core, De Gennaro e Chi­richella, Centoni e Ortolani.Ma è mancato l’approcciovisto con le campionesse

d’Europa. Sono fioccati gli er­rori (35, una media di 7 perset) e le azzurre hanno sempreinseguito. Sotto 1­0, 2­1, neltiebreak è poi mancata la forzaper il sorpasso. Tra le più posi­tive contro le thailandesi AnnaDanesi. «Troppi alti e bassi. Inalcuni set abbiamo fatto vede­re buone cose, mentre in altrimeno. Era molto difficile af­frontare la Thailandia perchécon le loro combinazioni velociti costringono a ritmi elevatiche non abbiamo tenuto».

FUTURO Con due vittorie 4sconfitte l’Italia è virtualmenteeliminata dalla competizioneprima del weekend in pro­gramma da venerdì ad Ankara.«Sarà una pool dura e vogliovedere lo stesso atteggiamentodelle partite contro Olanda eRussia: all’Italia non può man­care mai il coraggio e la vogliadi fare bene» conclude Bonitta.Intanto oggi Alessia Orro, do­po l’infortunio con l’Olanda,inizierà gli accertamenti e leterapie alla caviglia.

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ITALIA-THAILANDIA 2-3(20-25, 25-23, 23-25, 25-19, 11-15)ITALIA: Malinov 3, Sylla 15, Danesi 11, Diouf 19, Egonu 24, Guiggi 13; Sirressi (L), Spirito 1. N.e. Ortolani, De Gennaro (L), Centoni, Chirichella, Del Core. All. Bonitta.THAILANDIA: Nootsara, Wilavan 13, Thatdao 8, Malika 14, Ajchara-porn 22, Jarasporn 10; Piyanut (L), Hattaya 4, Soraya 1, Pimpichaya, Cha-tchu-On. N.e. Yupa. All. Sriwachara-maytakul.ARBITRI: Di Giacomo (Bel), Alrousi (Eau).NOTE Spettatori 1000. Durata set: 26’, 25’, 27’, 25’, 17’; tot.: 120’. Italia: battute sbagliate 18, vincenti 7, muri 14, errori 35. Thailandia: b.s. 9, vincenti 4, muri 3, errori 16.

Un attacco di Paola Egonu, 17 anni, nel match con la Thailandia TARANTINI

Terzo k.o. per l’ItaliaThailandia indigesta

BASKET

Torino azzurra:ingaggia Poetae tenta pure Cusin1Intanto la Lega ha scelto il nuovo direttore generale: è Zurleni e arrivadalla Ferrari

Peppe Poeta, 30 anni CIAMILLO

U n altro azzurro cambiasquadra: si tratta delplay di Battipaglia

Peppe Poeta che passa daTrento (che ha vinto per il se­condo anno di fila la CoppaDisciplina) a Torino con con­tratto biennale. Nella squa­dra che sarà ancora allenatada Frank Vitucci, Poeta di­venterà capitano. Sempre aTorino potrebbe essere rag­giunto da un altro compagnodi Nazionale, il centro MarcoCusin, che dopo aver primadeclinato l’offerta del clubpiemontese sembrerebbe es­sere tornato sui suoi passi:Cusin era sul taccuino di Pe­saro e Avellino ma alla fineTorino sembra aver avuto lameglio. Per le altre trattativein via di definizione, c’è quel­la di Cournooh a Pistoia. In­tanto, stasera alle 20.30 sigioca gara­4 della finaleplayoff di A­2 tra FortitudoBologna e Brescia, con i lom­bardi avanti 2­1 nella serie.

SPONSOR Novità in Lega­basket: il presidente EgidioBianchi ha comunicato uffi­cialmente ai club che, sullascorta del mandato ricevutodall’assemblea, ha completa­to l’iter di scelta del candidatoche lo affiancherà con un ruo­lo spiccatamente rivolto almarketing e allo sviluppo delbusiness. Si tratta del milane­se Federico Zurleni, prove­niente dalla gestione sportivaFerrari dopo esperienze inRcs Sport e Adidas, a cui verràaffidata la carica di direttoregenerale. La prossima assem­blea dovrebbe tenersi il 30giugno e sarà importante per­ché verrà portato in approva­zione il nuovo statuto, mentreil title sponsor che sostituiràla Beko potrebbe essere la Kia.

canf© RIPRODUZIONE RISERVATALA GUIDA

(a.a) PROGRAMMA Girone F – Russia-Olanda 3-0; Thailandia-Russia 0-3; Olanda-Italia3-1; Olanda-Thailandia 3-0, Russia-Italia 3-2; Thailandia-Italia 2-3. Gir. D – Brasile-Serbia 2-3, Cina-Belgio 3-0; Brasile-Belgio 3-1, Cina-Serbia 3-2, Belgio-Serbia 2-3, Cina-Brasile 3-0. Gir. E – Turchia-Giappone 3-2, Stati Uniti-Germania 3-1; Turchia-Germania 3-1, Stati Uniti-Giappone 3-0; Giappone-Germania 3-1 (25-27, 26-24, 25-15, 25-18), Stati Uniti-Turchia 3-0 (25-21, 25-20, 25-16).

Classifica: Cina, Russia 6 vittorie; Stati Uniti 5; Brasile, Olanda 4; Turchia 3; Giappone, Italia, Serbia, Thailandia 2; Belgio , Germania 0.FORMULA Si qualificano alla finale a sei di Bangkok dal 6 al 10 luglio oltre alla Thailandia, le prime 5 della classifica generale in base alle vittorie, punti e quoziente set. AD ANKARA venerdì 13.30 Italia-Brasile, Turchia-Belgio; sabato Brasile-Belgio, 16.30 Turchia-Italia; domenica 13.30 Italia-Belgio, Turchia-Brasile.

Serenamente ha concluso la sua lunga e intensavita

MargheritaMeneghinived. Pagani

ricongiungendosi all’adorato marito Nello.- Lo an-nunciano i figli Alberto e Giorgio.- I funerali si svol-geranno mercoledì 22 giugno alle ore 15.30 nellacappella del cimitero di Lambrate.- Milano, 20 giugno 2016.

MargheritaMeneghini Pagani

Partecipano al lutto:– Pino Allievi.– Carlo Canzano.

TENNIS / IERI SORTEGGIO FED CUP

Italia, c’è la pericolosa SlovacchiaA febbraio 2017 giocherà in casa

L'Italia, sconfitta nei playoff di spareggio del World Group dalla Spagna, ha un solo precedente con le slovacche: k.o. 3-1 nelle Final Four del 2002 in Spagna. Questo il tabellone World Group II: Russia-Taiwan; Romania-Belgio; Ucraina-Australia; Italia-Slovacchia. Tabellone World Group: Repubblica Ceca-Spagna; Usa-Germania; Bielorussia-Olanda; Svizzera-Francia.

Si riparte dalla Slovacchia. Ieri a Zagabria si sono svolti i sorteggi per la Fed Cup 2017, che vedrà l'Italia per la prima volta in World Group II dopo 18 anni nel tabellone principale. Il sorteggio per le azzurre non è stato particolarmente sfavorevole: Cibulkova e Schmiedlova le probabili rivali delle azzurre (che giocheranno in casa) nel weekend 11-12 febbraio 2017.

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44 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORTAltriMondiR

Centrosinistra Centrodestra M5S Altro

NAPOLIDe Magistris

66,85%

Le�ieri

ROMARaggi

67,15%

Giache�i

BOLOGNAMerola

54,64%

Borgonzoni

MILANOSala

51,70%

Parisi

TORINO

Fassino

Appendino

54,56%

33,15%32,85%45,36%48,30%45,44%

AFFLUENZA COMPLESSIVA(in 113 comuni, escluse le regioniFriuli Venezia Giulia e Sicilia)

(primo turno: 59,94%)50,54%

di GIORGIO DELL’[email protected]

Appunti sparsi a 48 ore dalleamministrative. Renzi non in­tende minimamente dimetter­si, sostiene di aver perso peraver rottamato poco, giura cheil referendum è tutta un’altracosa e che metterà in piedi unacampagna per il sì talmenteclamorosa da provocare unametamorfosi del partito. I suoigli chiedono di riformare l’Itali­cum e un congresso che lo co­stringa a lasciare la segreteria,non essendo ammissibile il dop­pio incarico premier­segretarioed essendo chiaro che il Pd ha

bisogno di qualcuno che ci si de­dichi a tempo pieno. SecondoRenzi, è proprio il fatto che «per­diamo sempre quando andiamoal ballottaggio con i grillini» a di­mostrare che al referendum saràtutta un’altra cosa. Su 20 città incui era al ballottaggio, il movi­mento di Grillo ne ha prese 19. Ilsegretario del Pd e i suoi comin­ceranno a battagliare venerdì indirezione. Grillo, meravigliosoper sintesi, l’altra notte ha fatto ilsuo discorso senza pronunciareuna parola: s’è affacciato alla fi­nestra dell’hotel Forum in Romae col suo solito ghigno ha mostra­to una gruccia, vale a dire un«appendino». Ieri ha tirato fuoril’aereo solare: «Secondo gliesperti l’aereo solare non sarebbemai riuscito a fare il giro delmondo, e il M5S non avrebbemai sfondato in politica. Invecesono decollati tutti e due». La Ap­pendino, vera vincitrice delle ele­zioni, ha chiesto le dimissioni diFrancesco Profumo, presidentedella torinese Compagnia di SanPaolo, il quale ha fatto tirar fuori400 mila euro alla sua Compa­

gnia per aumentare lo stipendiodei vertici. La neo­sindaco (32anni) se l’è presa anche con la no­mina all’ultimo istante di PaoloPeveraro al vertice della societàIren: vuole istituire un semestrebianco per il sindaco di Torino(quindi a cominciare da lei) du­rante il quale gli sia impedito difar nomine. Appendino ha fattoun gran discorso l’altra notte,appena s’è saputo che aveva vin­to: un discorso inclusivo, «sono ilsindaco di tutta la città», in cuiha persino riconosciuto i meritidel piangente Fassino. Un’eco diquesta intelligente ­ e del tuttonuova, per i pentastellati ­ tatti­ca della prima cittadina torineses’è sentita anche nel finalino deldiscorso diffuso ieri dal sindacodi Roma Virginia Raggi, apparsaperò, già alla mezzanotte di do­menica, e anche ieri, più livorosache combattiva. Sergio Rizzo, sulCorriere, ha ricordato che la si­gnora (39 anni) non ha ancoradetto con chiarezza chi metteràin giunta (la Appendino sì), che èpiuttosto prigioniera di Alessan­dro Di Battista e del famoso Di­

rettorio di Casaleggio junior, eche in campagna elettorale,pur di vincere, ha fatto troppepromesse a quel luogo di malaf­fare che si chiama Atac.

1Da tutto questo pistolottoiniziale si deduce che lapartita si disputa tra Pd e

Cinquestelle. Centro, centro-destra, sinistra-sinistra e il re-sto hanno cessato di esistere.Intanto quelli di destra, al bal­lottaggio, votano Cinquestel­le, mentre quelli di Cinque­stelle, al ballottaggio, non vo­tano quelli di destra. Poi: ilcentrodestra potrebbe esiste­re se si decidesse a esserequalcosa. Tra Salvini (che haperso, e nettamente, pur pi­gliando qualche città comeSavona o Pordenone) e Parisi(che ha vinto pur perdendoMilano) c’è un abisso, e mi rie­sce difficile immaginare che idue possano trovarsi insiemein un qualunque club. Salvini,stressando sulla sconfitta dimisura di Parisi (partito da ze­ro), s’è subito messo a dichia­rare che «con i moderati siperde». E in Lombardia, nonsolo ha perso Varese, ma nonha conquistato neanche unacittà. Parisi oltre tutto è un uo­mo di spirito: l’altra notte isuoi lo acclamavano, e lui hapreso il microfono e ha annun­ciato: «Vorrei informarvi cheabbiamo perso». Avercene.

2 E la sinistra-sinistra?Basilio Rizzo esalta il suo1 e passa per cento, giu­

dicandolo decisivo per la vit­toria di Sala. Può essere. Sututto il resto, dichiarerei la si­nistra­sinistra non pervenuta.

3 C’è Bologna.Già, il campione della si­nistra­sinistra sarebbe

Merola, il non­renziano cheha festeggiato la vittoria can­tando Bella ciao e che sta incampagna elettorale da dueanni. Marco Damilano l’ha de­finito «rosso antico». Non mipare che il futuro dei laburistinostrani possa passare per lariscoperta dei partigiani dimontagna di settant’anni fa.

4De Magistris?L’aria è che voglia fonda­re una Lega del Sud e

con quella dare l’assalto, in unfuturo non lontano, a PalazzoChigi.

5 Poiché il mondo s’è messoa guardare alle faccendenostre, le vittorie grilline

rafforzano o indeboliscono la Brexit?Troppo difficile. In Inghilter­ra, danno il “Remain” in forterimonta, ma come effetto del­l’orrendo omicidio Cox. Do­menica prossima, altra sara­banda con le elezioni in Spa­gna. E Podemos.

IL FATTO DEL GIORNOIL GIORNODOPO

GDS

La tempesta nel Pde le guerriere di GrilloQual è la vera novitàdi questi ballottaggi?1Renzi nega sia un voto di protesta ma fra i dem c’è tensioneIntanto la Appendino parte in quarta: vuole la testa di Profumo

ELEZIONI E GIOCHI

Raggi e Roma 2024, per ora silenzio e auguri1Anche Malagò la chiama. Vertice Coni-Comitato: si continua a lavorarePrudenza anche fra i Cinquestelle

Valerio Piccioni

D opo il botto del trionfalesuccesso di Virginia Rag­gi a Roma, il silenzio.

Niente parole pubbliche, sol­tanto telegrafici saluti fra unospostamento e l’altro, per ilnuovo sindaco di Roma. E nem­meno per Giovanni Malagò eLuca di Montezemolo, presi­dente del Coni e leader del co­mitato Roma 2024. Si sa soloche Malagò ha chiamato la

Raggi, come gli altri sindacivincitori, per complimentarsi.E che, attraverso un tweet, ilcomitato Roma 2024 ha rivoltole sue congratulazioni al neo­sindaco per una «vittoria stori­ca». Il partito olimpico, comun­que, ha deciso in un breve verti­ce una linea di low profile: noicontinuiamo a lavorare, spettaa lei e alla sua giunta la respon­sabilità di intervenire per cor­reggere il percorso.

PRUDENZA Anche gli stessi

Cinquestelle sono prudenti. Laconsegna, anche fra gli asses­sori ­ scelti già Paolo Berdini,l’urbanista a «cemento zero»;Andrea Lo Cicero, il «barone»del rugby che si occuperà disport; Luca Bergamo, che an­drà alla cultura, e Paola Mura­ro, che si occuperà di ambiente­ è quella di non toccare argo­menti tali da meritare una va­lutazione collettiva di tutta laGiunta. Insomma, siamo anco­ra fermi all’alternarsi di chiusu­re e mini­aperture delle ultimesettimane. E alle parole pro­nunciate su Facebook da LuigiDi Maio domenica notte: «Que­sti hanno fatto una campagnaintera sulle Olimpiadi quandoci sono quartieri interi che non

hanno l’acqua». Lo stesso DiMaio che però a dicembre ave­va aperto lo spiraglio più im­portante, seppure a «titolo per­sonale», all’idea di correre per iGiochi 2024 nell’ipotesi di unavittoria elettorale a Roma delMovimento 5 Stelle...

COMPLIMENTI E MACERIE In­tanto dal ritiro azzurro, Danie­le De Rossi dice di non esseresorpreso dal successo dellaRaggi: «Era nell’aria. Faccio ungrande in bocca al lupo a lei e alsuo staff. A Roma abbiamo bi­sogno di una ventata di ottimi­smo, di un cambio radicale, lemacerie sono pesanti da smal­tire». Mentre Anne Hidalgo,sindaco della Parigi rivaleolimpica di Roma, rivolge uninvito alla collega neoeletta: «L’aspetto in Francia». Parle­ranno di Olimpiadi?

© RIPRODUZIONE RISERVATAVirginia Raggi, 37 anni: ha iniziato a fare politica solo nel 2011 AP

NOTIZIE TASCABILI

Martin Winterkorn, ex a.d.Volkswagen, è indagato in Germania insieme ad un altro ex manager nell’ambito dello scan-dalo sulle emissioni manipolate “Dieselgate”. Secondo la Bafin (la Consob tedesca), esistono «reali indizi» sul fatto che due ex manager abbiano violato la legge non informando tempestivamente gli investitori sulle conseguenze finanziarie dello scandalo.

WINTERKORN INDAGATODieselgate, altriguai per l’ex a.d.Volkswagen

«Sono un soldato islamico». Lo ha detto il killer di Orlando, Omar Mateen, parlando al telefono con gli operatori del numero di emergenza 911, dopo aver aperto il fuoco nel locale gay «Pulse» e aver ucciso 49 persone. Le trascrizioni dei 28 minuti di chiamate sono state diffuse dalle autorità. Per l’Fbi, al momento, non ci sono prove di legami con gruppi estremisti islamici.

LE TELEFONATE AL 911Strage di Orlando Il killer si definì «soldato islamico»

Sono stati licenziati senza preavviso sette furbetti del cartellino dellaAsl di Avellino, già sospesi dal lavoro e ora allontanati in via definitiva su provvedimento del commissario straordinario Ferrante. L’inchiesta aveva fatto emergere il solito quadretto: badge timbrato per sé e per altri e fuga dal posto di lavoro. L’accusa per gli indagati, infermieri e impiegati, è truffa ai danni dello Stato. Ferrante ha già annunciato nuovi provvedimenti per altri dipendenti coinvolti. «Si trattava di un comportamento consolidato — ha detto il procuratore capo di Avellino, Cantelmo — sprezzante delle regole», visto che i “furbetti” davanti alle telecamere di controllo salutavano e sventolavano il badge con tanto di gestacci. Gli avvocati presenteranno ricorso d’urgenza.

GESTACCI ALLE TELECAMERE DI CONTROLLO

Le immagini che hanno incastrato i “furbetti” della Asl di Avellino ANSA

Asl di Avellino, licenziati sette furbetti del cartellino

C’è la firma jihadista nell’attentato di ieri a Kabul, in Afghanistan: un kamikaze a piedi si è fatto esplodere vicino a un minibus, causando la morte di 14 militari nepalesi, in servizio di guardia all’ambasciata del Canada. Altre 10 le vittime per una esplosione in un’altra zona del Paese. Ma l’attentato di Kabul è stato rivendicato sia dai talebani («contro gli invasori stranieri») sia dall’Isis (che ha

perso 27 militanti, uccisi domenica in operazioni militari). Intanto il vicino Pakistan indica i colloqui di pace come unica strada per far cessare la guerra con i talebani «visto che Nato e Isaf sono stati in lotta negli ultimi quindici anni, ma non sono riusciti a portare a una tregua».

QUATTORDICI VITTIMEKamikaze a Kabul: due rivendicazioniIsis e talebani

Il bus dopo l’esplosione AFP

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45MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORTAltriMondiR

G iallo in provincia di Benevento. Il ca­davere senza vestiti di una bambina dinove anni è stato trovato nella piscina

di un casale che ospita ricevimenti e matri­moni a San Salvatore Telesino, paese di circaquattromila abitanti. La piccola, figlia unicadi una coppia di romeni che abita nel centrosannita, era scomparsa da domenica. I mili­tari, ieri, hanno cercato di ricostruire le ulti­me ore della giovane vittima e hanno ascol­tato una trentina di testimoni. Quello che almomento sembra essere certo è che la picco­la è stata vista l’ultima volta intorno alle ore19.30 di domenica. La bimba era nella chie­sa che lei frequentava e dove faceva la chie­richetta. Avrebbe dovuto prendere parte allaprocessione del Santo Patrono, Sant’Ansel­mo, poi rimandata a causa del maltempo.Proprio in seguito al rinvio, la bimba si sa­rebbe recata alle giostrine allestite a poca di­stanza. Lì si sono perse le sue tracce.

I DUBBI A dare l’allarme è stato il papà, in­torno alle ore 20, non vedendola rientrare.Dopo quattro ore di ricerche c’è stata la terri­bile scoperta. A notare il corpicino senza vitain piscina è stata la titolare di un pub che erauscita dal locale per telefonare. Gli indu­menti della bimba erano perfettamente pie­gati a bordo piscina. Per stabilire con preci­sione le cause del decesso bisognerà ora at­tendere i risultati dell’autopsia, previsti peroggi. Il cadavere è stato portato all’ospedaleRummo di Benevento. La visita esterna sulcorpo della bimba indica, secondo quanto siè appreso da fonti investigative, una morteper asfissia.

Rifiuti in Liguriain mano alle coscheOtto gli arrestati1L’accusa: favori alla ‘ndrangheta in cambio dei votiCoinvolti il sindaco di Lavagna e una ex-parlamentare

Sopra, una foto della polizia in uno dei cantieri in Liguria interessati dagli arresti di ieri; a sinistra, il sindaco di Lavagna, Giuseppe Sanguineti, 69 anni, ai domiciliari ANSA

Francesco Rizzo

«A ltrimenti saltiamo inaria come vent’annifa», si lascia scappare

in un’intercettazione GiuseppeSanguineti, sindaco di Lavagna(Genova). Si riferisce all’attenta­to ad alcuni capannoni ma agliinvestigatori interessa il presen­te. E quelle parole entrano nel­l’ordinanza che porta all’arrestodi cinque fratelli (Paolo, Antonioe Francesco Nucera oltre a Fran­cesco Antonio e Antonio Rodà) edi tre persone con un presente oun passato in politica: Sanguine­ti, il consigliere comunale Massi­mo Talerico (entrambi eletti inuna lista civica vicina al centro­destra) e l’ex parlamentare diForza Italia e Udc Gabriella Mon­dello. Che di Lavagna è stata sin­daco per oltre 20 anni, dopo avervinto Rischiatutto, nel 1973, co­me esperta di Giovanni Verga.Mike Bongiorno spedì una suafoto autografata per celebrare laprima elezione della signora. Maoggi, a Lavagna, c’è poco da cele­brare: arriva un’inchiesta (con23 indagati) per abuso d’ufficio,voto di scambio e traffico illecitodi influenze. Al centro delle in­dagini, l’ipotesi di sfruttamentodel settore­rifiuti ma anche la ge­stione di chioschi che affittano

ombrelloni sulle spiagge del lito­rale e che non avrebbero mai ri­cevuto controlli o sanzioni. In so­stanza, i politici coinvolti si sa­rebbero sdebitati dell’appoggio elettorale ricevuto attraversouna serie di abusi d’ufficio. «LaLiguria è ‘ndranghetista» dicevadel resto un malavitoso calabre­

se trapiantato a Genova e inter­cettato nel 2013. E il Viminale,nel 2015, notava come «non siparla più di infiltrazioni ‘ndran­ghetiste in Liguria ma di radica­mento vero e proprio», con parti­colare attenzione per l’edilizia,l’intermediazione finanziaria, leattività commerciali.

UDINE E così, a Lavagna, laMondello avrebbe manovrato icontatti con le cosche e il sinda­co avrebbe fatto pressione sul­l’impresa di Udine che deteneval’appalto per la gestione dei ri­fiuti: obiettivo, costringerla asubappaltare il servizio allaEcoCentro dei Nucera. Che, perguadagnare, smaltiva in modoirregolare e dannoso per l’am­biente. I Nucera, tramite San­guineti, si sarebbero inoltre “oc­cupati” dei rifiuti dell’alluvionedel novembre 2014, con appaltodiretto. Anche se gli affari dellecosche, secondo l’accusa, ri­guardavano pure droga, usura,riciclaggio. E ieri, ai presunti af­filiati alla ‘ndrina Roda­Casile,sono state sequestrate munizio­ni ed armi, stabilimenti balnea­ri e bar per 2 milioni di valore. Ilsindaco avrebbe persino chie­sto voti per Raffaella Paita, can­didata Pd alla regione Liguria.«Allucinante», replica lei.

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L’ALLARME DOMENICA

Bimba sparita:trovata mortain una piscina1Giallo a Benevento: la piccolaera nuda. Si aspetta oggi l’esitodell’autopsia. Indagini a tappeto

È stata una seduta strana, fatta di silenzi ecommozione, quella di ieri per il Parla­mento britannico, già in pausa estiva,

riunito per ricordare Jo Cox, la deputata labu­rista uccisa il 16 giugno. Il premier Cameronha parlato di «unione contro l’odio», ma a duegiorni dal referendum sulla Brexit, il concettodi unione si fa più largo e va a coincidere conquel «Remain» (restare) che la Cox invocavachiedendo il «no» all’uscita dalla Ue.

L’ATTESA Mentre il suo assassino, il simpatiz­zante neonazista Thomas Mair, appare in vi­deoconferenza nell’aula della Corte di We­stminster, l’Europa si prepara al voto più atte­so. Così come per il referendum sull’indipen­denza scozzese, non ci saranno exit poll. I primi risultati si avranno venerdì mattina eper allora Bruxelles ha già indetto una riunio­ne straordinaria per correre ai ripari in caso diuscita. Il presidente del Consiglio europeo Tu­sk ha lanciato ieri un ultimo appello ai britan­nici («Senza di voi l’intera comunità occiden­tale diventerà più debole») e un sondaggio harilevato che il 54% degli europei è contrarioalla Brexit. Non Marine Le Pen, secondo cui«tutti i popoli devono poter votare sull’appar­tenenza all’Unione». La presidente del FrontNational vuole la “Frexit” e annuncia: «Se saròpresidente farò subito un referendum». Masulla Gran Bretagna le Borse sembrano nonavere dubbi: sarà «Remain». I listini europeidopo gli ultimi sondaggi continuano a salire,la sterlina ha fatto un salto del 2%, registrandoieri la seduta migliore dal dicembre 2008. Nonsono però solo politici e economisti a temerel’uscita. Ieri alla dogana di Como­Brogeda èstato fermato un ingegnere greco che nascon­deva nell’auto 300 mila sterline: «Ho pauradella Brexit». E pure in Premier League si tre­ma. Il numero uno del campionato inglese Ri­chard Scudamore teme un ridimensionamen­to nazionalistico del torneo, con effetti disa­strosi anche per i diritti tv: «Il nostro campio­nato è aperto a tutti. I club vogliono restare».

e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO IL REFERENDUM

La Brexit orafa meno pauraSterlina al top1I sondaggi dicono «Remain»e i listini europei spiccano il voloLa Le Pen però vuole la Frexit

Fiori bianchi e commozione ieri per i parlamentari britannici riuniti per ricordare la laburista Jo Cox AFP

I RIFUGIATI NEL MONDO«65 MILIONI IN FUGA»Ieri Giornata mondiale del rifugiato: per l’Unhcr, nel 2015, sono state 65 milioni le persone costrette a fuggire da guerre o persecuzioni, record dal dopoguerra (foto Ap).

Clan delle donnecolpito a Napoli:manette per 89 Erano le donne a comandare il clan D’Amico a Napoli, che ieri ha subito 89 arresti: a Ponticelli, controllava la compra-vendita delle case, garantiva 24 ore su 24 lo spaccio della droga, (tra cui l’amnesia, mix tra hashish, metadone ed altre sostanze), chiedeva il pizzo ai banchi delle sigarette di contrabbando e faceva maneggiare armi ai bambini. Al vertice, Nunzia D’Amico, 40 anni, madre di 6 figli, uccisa nel 2015: «Ora la camorra la facciamo noi, ora è peggio... Ci stanno le donne», disse mentre era intercettata.

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46 MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Daniele Vaira@danvaira

L a sua ricetta di vita ce l’ave­va confidata quasi comeuno slogan. «Rischiare,

mettersi in gioco, provocareemozioni e provocare bellez­za». Mika non riesce a stare fer­mo e a non sperimentare e così,dopo aver salutato XFactor «percambiare strada e fare qualcosadi cui spaventarsi», ora ha giàdeciso che tornerà in tv con unoshow su Rai 2 in quattro primeserate, a novembre. Il titolo nonè ancora stato annunciato, masarà un “one man show”. Unformat musicale ma non solo,per raccontare il Paese che lo ha“adottato” e a cui restituirel’amore ricevuto: un raccontocon una forte identità. Un viag­gio fatto di musica, di diverti­mento, di grandi artisti nazio­nali ed internazionali, di storiemolto speciali di persone noncelebri. Un impasto ancora da

lavorare, un percorso comun­que eclettico, che rappresentaal meglio l’artista anglo­libane­se. «Sono molto grato a Rai 2per avermi offerto la possibilitàdi realizzare uno show tuttomio — ha detto Mika —: cosache, segretamente, ho sempresognato di fare, ma fino a poche

settimane fa non avrei nemme­no immaginato che sarebbe sta­ta possibile». Lo show sarà an­che un’occasione per parlarecon i più giovani di temi delicaticon un linguaggio semplice, madiretto. E d’altronde, Mika nonha più paura: «Non voglio piùusare metafore per parlare disessualità, amore e famiglia»,aveva affermato nei mesi scorsi.Il cantautore è già pronto a met­tersi al lavoro. «Sono emozio­nato, inizieremo la produzionea breve e sto sviluppando il pro­getto dello show: il tour di con­certi che questa estate mi porte­rà in giro per tutta l’Italia saràuna incredibile fonte di ispira­zione, ne sono certo».

LA CARICA Il conto alla rove­scia per l’inizio della tournée è,intanto, già scattato. Il via è pre­visto venerdì da Molfetta (Bari)e Mika, in versione bucolicadalla Grecia, attorniato da grillie alberi, ha già lasciato un mes­saggio video ai propri fan su Fa­cebook. «Quello che sentite è ilrumore dell’estate e io avevo bi­sogno di un posto dove prepa­rarmi per tornare e fare tuttiquesti show. Mando un saluto atutti quelli che verranno a Mol­fetta. Sarà uno show grande».In tour da più di un anno tra Eu­ropa, Asia e America, dopo isold out a Roma, Milano e Fi­renze dello scorso anno, l’arti­sta torna in Italia per incontrareil suo pubblico cantando le suehit. Dopo il successo da doppiodisco di platino di Beautiful Di­saster (con Fedez), l’attuale sin­golo di Mika è Hurts (remix),estratto dal suo album No PlaceIn Heaven. Il brano tratta delleferite che le parole possono la­sciare e fa parte della colona so­nora di Un bacio, il film direttoda Ivan Cotroneo.

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Mika, vero nome Michael Holbrook Penniman Jr, 32 anni: è nato a Beirut ANSA

D opo dieci anni,giorni fa ho incontrato per caso

un amico. L’ultima volta che ci eravamo visti, camminavo ancora con le mie gambe. La prima domanda che mi ha fatto è stata: «Andrai a camminare sulle acque?». Sono rimasta leggermente interdetta. Si riferiva alla possibilità di camminare sulla superficie del lago d’Iseo grazie all’installazione dell’artista bulgaro­statunitense Christo, «The floating piers», una banchina galleggiante di gomma arancione lunga circa quattro chilometri. È stata inaugurata sabato scorso con grande affluenza di pubblico, desideroso di provare l’emozione di quell’insolita passerella, un interminabile “orange carpet”. Considerato il nome dell’artista e la possibilità di camminare su un lago, forse il mio amico, un poco imbarazzato di ritrovarmi in sedia a rotelle, avrà voluto inconsciamente evocare la possibilità per me di un miracolo? Ad ogni modo sono andata a sficcanasare nel sito del lago d’Iseo: la passerella è vietata alle ruote di biciclette, skate e rollerblade, ma non a quelle di passeggini e carrozzine. Sapete che vi dico? Che il vero miracolo sarebbe per me, abituata alle infernali vie di Roma, procedere senza barriere e intoppi. Che meraviglia.

CAMMINARESULLE ACQUE?MEGLIO ROMAACCESSIBILE

DIVERSAMENTEAFFABILEdi FIAMMA SATTA

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Mika non si ferma e punta sulla tv:«Avrò uno show»1La star britannica arriverà su Rai 2 da novembreQuattro serate tra musica e dibattito: «È il mio sogno»

SHOWBIZ

Pace fatta tra Stash (nella foto Ansa) e Francesco Mandelli, conduttore della cerimonia di consegna degli MTV Awards a Firenze. Al termine dell’esibizione, il frontman dei The Kolors ha sputato verso una telecamera e si è rifiutato di ritirare il premio. Poi si è scusato: «Avete conosciuto un lato di me di cui non sono fiero. Sono dispiaciuto». Scuse accettate: Mandelli su Instagram ha postato una foto con il cantante.

LITE AGLI MTV AWARDS A FIRENZEStash sputa e non ritira il premioLe scuse a Mandelli: «Mi dispiace»

Coinvolgerà oggi 280 città italiane, la Festa della Musica. Duemila gli eventi e oltre 8 mila gli artisti nelle strade e nei luoghi della cultura, tra cui Palazzo Pitti a Firenze e Castel del Monte ad Andria. «Occasione di riscoperta delle nostre città», sottolinea il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Musica anche in10 ospedali e 50 carceri.

ANCHE IN 50 CARCERIOttomila artisti in 280 cittàMusica in festa

Lo youtuber e videomaker milanese Fabio Rovazzi, 22 anni, autore del tormentone web «Andiamo a comandare», è il primo a conquistare il disco d’oro con i soli ascolti in streaming, come certificato dalla Fimi. Dopo aver ottenuto 21 milioni di views su YouTube e il secondo posto nella classifica di iTunes, la hit sarà in rotazione da venerdì in tutte le radio.

MILANESE 22ENNERovazzi record Lo youtuberè disco d’oro

«Alla ricerca di Dory», sequel di «Alla ricerca di Nemo» (Oscar 2004), guadagna oltre 186 milioni di dollari nel mondo e - grazie ai 136 racimolati negli Usa - diventa il cartoon più visto nel primo fine settimana di programmazione. Significativo il 26% di pubblico Usa formato da adulti senza bambini. Il film, incentrato su un pesce con problemi di memoria, sarà il 14 settembre in Italia, dove un altro cartoon, «Angry Birds» chiude intanto i prime cinque giorni in sala con 1.418.610 euro totali. Precede «Now You See Me 2».

IL SEQUEL DI «ALLA RICERCA DI NEMO»

Una scena di «Alla ricerca di Dory», in Italia il 14 settembre

Dory, regina del box officeRecord nel primo weekend

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

L’ALBUM DI SUCCESSO

ECCO UN VASCODA «BOLLICINE»:NACQUE COSÌÈ il 1983. «Vita spericolata» di Vasco Rossi non sfonda al Festival di Sanremo. L’album che la lancia diventa però un cult e lo consacra come icona del rock. Va in onda questa sera «Credits: Bollicine», condotto da Carlo Pastore. Tra interviste e immagini inedite, con il contributo del produttore Guido Elmi, il programma ripercorre i retroscena di uno degli album più venduti e ascoltati di sempre.DA VEDERE STASERA SU NOVE ALLE 23.30

RepUBBLICA CeCA -TURChIAEuropei. Girone D21.00 - Sky Sport 3

UsA - ARgenTInACoppa America1ª semifinale3.00 - Sky Sport 1,Sky SUpEr CALCIo

AUTomoBILIsmogpd’eURopAF1. Gara (replica)19.00 - Sky Sport F1

BAseBALLnew YoRk meTs -kAnsAs CITY RoYALsMLB1.00 - FoX SportS

hoCkeYInLIneAITALIA-geRmAnIAMondiale20.30 - rAI Sport 1

moToCICLIsmogpdIsAnmARInoSuperbike. Gara 1 (replica)16.00 - EUroSport

gpdIsAnmARInoSuperbike. Gara 2 (replica)16.30 - EUroSport

CALCIomessICo -URUgUAYCoppa AmericaGruppo C (replica)10.30 - Sky Sport pLUS

BAYeRn monACo -woLfsBURgBundesliga (replica)11.30 - FoX SportS

sLovACChIA -InghILTeRRAEuropei. Girone B(replica)14.00 - Sky Sport 1

ARgenTInA -venezUeLACoppa AmericaQuarti di finale (replica)15.00 - Sky Sport 3

IRLAndA noRd -geRmAnIAEuropei. Girone C18.00 - Sky Sport 1

UCRAInA -poLonIAEuropei. Girone C18.00 - Sky Sport 3

CRoAzIA - spAgnAEuropei. Girone D21.00 - rAI 1, Sky Sport 1,Sky Sport MIX

RUgBYnUovAzeLAndA-gALLestest Match (replica)15.00 - Sky Sport MIX

sCheRmAeURopeIDa torun, polonia18.30 - rAI Sport 2

eURopeIDa torun, polonia(replica)21.30 - EUroSport

TennIsATpnoTTInghAm13.00 - EUroSport

wTApRemIeReAsTBoURne14.00 - SUpEr tEnnIS

wTApRemIeReAsTBoURne16.00 - SUpEr tEnnIS

TUffICAmpIonATIITALIAnIAssoLUTI2ª giornata17.00 - rAI Sport 1

GAZZAMETEO Roma

MAXMIN

MAXMIN

MAXMIN

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MilanoMAXMIN

OGGIRomaMilano

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DOMANIRomaMilano

DOPODOMANI

a cura di 3BMETEO.COM32°

17° 22° 20°31°29°27°

17° 15° 19°30°27°

Luna stufazebedei che penalizza un cicinìn le vostre istanze d’autonomia. Sopportate con un po’ di faccia di glutei. Sudombelico turpino.

21/3 - 20/4ARIETE

6-

La Luna è storta, le fissazioni si radicano. E voi pompate di elio gli zebedei altrui. Non fatevi odiare, evitate. Lavoro ni, spunti(ni) suini golosi.

23/9 - 22/10BILANCIA

6

La fortuna c’è. E ha le sembianze di persone che abbracciano la vostra causa e i vostri desideri (oltre che il vostro corpicino acerbo). Soldi OK.

21/4 - 20/5TORO

7.5

Luna ok, meteo permettendo, per viaggiare, svagarvi, divertirvi come preferite. Fornicatorially too. Idee geniali balenano, voi siete figherrimi.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7+

Idee e economia sono ben confuse, i dubbi s’insinuano. Chiaritevi con voi stessi e scacciate le sfigomalinconie. Subito. Sudombelico insicuro.

21/5 - 21/6GEMELLI

6-

Vi sentirete forse più forti e meno sfigopenduli. Ottenendo concretally a tutto campo (specie economico). Fornicazione esondante.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7

Sperare in soluzioni condivise è forse vano. Lavoro e rapporti, poi, stressano, gli zebedei si fan cubici e spinosi. Ma la vita suina consola mucho.

22/6 - 22/7CANCRO

6

Luna idonea a quagliare bene nel lavoro. Ma anche portatrice di troppa emotività. Occhio. Ormone vispo, ma bisognoso di stimoli innovativi.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7

Il lavoro lancia input rinfrancanti, la forma fisica regge a meteo e stress. E non emettete manco una sfigolagna: miracolo. Mucha fornicazion.

23/7 - 23/8LEONE

7.5

Potreste essere così sfigopenduli e vittimisti che, al vostro confronto, la Piccola Fiammiferaia sembrerà la Merkel. E manco si fornica. Ussignùr.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6-

Creatività, fascino e intuito vi rendono i numeri uno ovunque. In aumento sia l’autostima sia l’interesse suino altrui nei vostri confronti. Uau.

24/8 - 22/9VERGINE

8

Appoggi, consensi e successi caratterizzano il solstizio. Il vostro charme cresce, insieme alle doti di strateghi. E suinamente siete avanti a tutti.

20/2 - 20/3PESCI

7+

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

MIKACANTAUTORE

I CONCERTI ESTIVI PER L’ITALIA

MI ISPIRERANNOSENZA DUBBIO

SONO GRATOED EMOZIONATO

PER QUESTA OPPORTUNITÀ

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47MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE SFILATEDI MILANO

LE PRESENTAZIONI

Paul&Sharke la saharianaeco-sostenibileTrussardi rifà il secchiello1Molta attenzione ai tessuti e alle tinte resistenti all’acqua anche da Woolrich e Stewart

Irene Traina

T ra il traffico e la frenesia diun lunedì milanese lavora­tivo proseguono le sfilate e

le presentazioni delle collezionidella prossima Primavera/Estate2017. Abbiamo visto come lo svi­luppo tecnologico e la ricercadella leggerezza siano il focus dimolti brand. Ma l’attenzione rica­de anche su un argomento sem­pre più necessario, l’eco­sosteni­bilità. Lo vediamo da Paul&Sharkche si concentra su materiali eprocessi di lavorazione utili a li­mitare l’impatto sull’ambiente,senza però rinunciare alla perfor­mance dei capi. Tra i tessuti uti­lizzati vi è l’Organic Cotton, coto­ne organico egiziano coltivatosenza pesticidi, che viene abbina­to a tessuti tecnici ultraleggeri;come nel caso della saharianaclassica riproposta con una tinta

che richiama il movimento delleonde. Anche la collezione di Wo­olrich sviluppa capi dall’attitudi­ne rilassata e naturale. L’ispira­zione outdoor e fishing rendeprotagoniste le giacche antiventoe antipioggia, ultraresistenti al­l’acqua ma traspiranti. Idrorepel­lenti anche i piumini Nuvola cheha presentato Stewart, realizzatiin pelle scamosciata avvolgente emorbida che non si rovina con lapioggia. Lo sportswear incontra ilsartoriale da Calvin Klein Collec­tion, dove bomber in satin tecni­co vengono abbinati a pantalonidalla gamba dritta e a lussuosa maglieria in cashmere. Spostan­doci a Palazzo Brera scopriamo lacollezione di Trussardi ispirataalle tele dei pittori come Ligabuee Van Gogh. Protagoniste le maxistampe artistiche, elemento chia­ve sia negli accessori che nei capid’abbigliamento.

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WOOLRICH GIACCA ultra resistente all’acqua con trattamento camouflage

PAUL&SHARKSAHARIANA classica in tessuto tecnico con nuovatinta che richiama le onde

STEWART PIUMINO Nuvola in morbidapelle scamosciata eanti pioggia

TRUSSARDI BORSAl’iconico secchiello rivisitato con stampa,in pelle, suede o tessuto

Il jeans Dieselha l’anima rock

Bikkembergsè da Olimpiadi1Riapre la piscina Caimi, si allenano

i ragazzi della Canottieri Milano e sfilano uomini in smoking e scarpe da calcio

EXTRA-FORT SPECIAL EDITIONDI EBERHARD PER MORESCHICocktail ieri sera da Pisa orologeria per presentare la nuova collaborazione tra due aziende appartenenti a mondi diversi, quello dell’orologeria svizzera di Eberhard & Co. e quello della pelletteria di Moreschi. Nasce così «Extra-Fort Special Edition for Moreschi», un orologio elegante e raffinato, con cassa in acciaio e cinturino in pregiato struzzo. Nella foto Francesco Moreschi e Mario Peserico.

Fabrizio Sclavi

C aldo ieri a Milano, per­fetto per pensare a quel­lo che un uomo indosse­

rà la prossima estate. Dallepasserelle dei nostri stilisti unafolata fresca di creatività.

STELLE COME MEDAGLIE Loca­tion ideale quella scelta da Di­rk Bikkembergs: la piscina Cai­mi, lo storico lido milanese,ora vestita a festa per far dapasserella, al tramonto, allamoda indossata da atleti ele­gantissimi. Sull’uomo c’è unastella, come quella delle meda­glie olimpiche. La stella porta­fortuna, colorata, incastona­ta in giacchini di pelle bian­chi e neri. Una stella grandecome tutta la giacca o picco­la come un ricamo. Ungrande pallone da calciodiventa sacca da palestra ei simboli della boxe, usaticome decoro, sono tuttidorati. Poi ecco il biancototale indossato con unpaio di scarpette da calcio

d’oro, appese al collo. Ecome quando il calcia­

tore dopo il sudato golsi spoglia e si rigeneracon un tuffo in pisci­na, i ragazzi della Pal­lanuoto Canottieri

Milano si allenano mentre i lo­ro amici fanno festa sul bordocon addosso uno smoking ros­so luccicante stampato a moti­vi tropicali.

MILITARY Un’impronta digita­le il simbolo di riconoscimentoe unicità della collezione Em­porio Armani. Uomini semprericonoscibili pur mantenendola loro semplicità nel vestirsi. Igiovani indosseranno capi ba­sic, ispirati allo sportswear malavorati, come usciti dalle ma­ni di un sarto. Trench con sullespalle grandi zaini, giaccheleggere e lunghe con colli scial­lati e giacchine corte indossatesu pantaloni larghi, particolaridal sapore mili­tare e ai piediscarpe decostru­ite e sandali. Co­lori dal grigio alnero al blu cheprendono luceda un rosso co­rallo. Gran fina­le con la colle­zione EA7, uomi­ni da skatebo­ard, in bianco enero.

BIKER O CHEF? Ritorno alleorigini da Diesel, quando iljeans era usato solo per le divi­se da lavoro. Abbigliamentofunzionale riproposto comesimbolo cult che va a pennellosui giovani metropolitani dal­l’anima rock. Jeans e pelle: ne­ro è il colore solito del brand,abbinato per la prossima estateal kaki, all’azzurro e al rosa.Cinghie e fasce elastiche comequelle dei motociclisti tengonostrette le camicie costruite conun collage di tessuti e i panta­

loni larghissimieffetto stropic­ciato. Di moda ipantaloni comequelli da lavoroin cotone denimcon mille taschee anche le divisedei cuochi ispi­rano completi dadiscoteca.

RITORNI... ALFUTURO Una sto­

ria a parte quella di Gucci. Col­lage di esperienze da tutto ilmondo, abiti che ricordanoquello che abbiamo già visto,ma è un ricordo distrutto e ri­montato con mente visionaria.Un guardaroba per chi ama lamoda e sa mettere insiemequeste singole creazioni. Pezzidai nomi classici: trench, pan­taloni larghi, gilet e giacche maogni pezzo è ha nuova inventi­va, nuovi materiali, nuovecombinazioni di colori.

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EMPORIO ARMANI GIACCAdamascata, pullover e pantaloni

morbidi con doppie pincesGUCCI TRENCH rosso con

fibbie e cappuccio, su pantaloni asigaretta e mocassino

DIESEL GIUBBINO in pelle nero con zip e jeans stretto stampato

BIKKEMBERGS LOOK TOTAL BLACK con giacca argento metallizzata come le scarpe

CALVIN KLEIN BOMBER in satin tecnico e pantaloni a gamba dritta

5Giorni di sfilate a Milano, oggi l’ultimo, con la moda uomo per l’estate 2017

IL NUMERO

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MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

CARRIERA Il rugby è stata lasua vita fino a due anni fa, perquesto quarantenne, li ha com­piuti da appena un mese. Parti­to da Catania dove aveva appre­so le prime nozioni della pallaovale nella gloriosa Amatori.Poi si è trasformato in giramon­do con il Lazio punto di riferi­mento: infatti ha giocato nelledue formazioni romane, Lazio eRugby Roma due stagioni conentrambe, vincendo anche loscudetto con la formazione diSpeziali. Il resto è stato un giro­vagare con tappe sempre piùfrequenti in Francia. La primavolta al Toulouse, la seconda,quella più lunga al Racing Pari­gi, dove ha chiuso la carrieradopo sei anni di fila. Da quelmomento ha iniziato una nuovavita, comunicatore, attore... an­che se il rugby rimane del suocuore e, ci si augura, come la vo­glia di vedere Roma risollevarsipure sotto l’aspetto sportivo. Alui basta ricordare quel 2000che gli è rimasto impresso nellamemoria con lo scudetto vintoal Flaminio, ora stadio proibitoriempito di erbacce e dove hafatto anche l’esordio in naziona­le giocando il 6 Nazioni: era ilmese di marzo, avversaria l’In­ghilterra. È stata quella la sta­gione degli scudetti romani an­che del calcio, della pallavolo edell’hockey, ovvero Roma Ca­put Mundi con i fatti. Quelli checi vogliono ora, perché di parolene sono state spese fin troppe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA.

LO SPORT È ammesso soltantoparlare di rugby, sempre in viaamichevole, quello non è tabù:«Conosco O’Shea un bravo tec­nico con le idee chiare, speropossa aiutare l’Italia a risolle­varsi. Successo faticoso con gliStati Uniti, ma c’erano tanti gio­vani esordienti, comunque vin­cere fa sempre bene». Come luiche ha scelto al momento giu­sto, il movimento giusto.

dall’altra parte c’è un muro:«Siate comprensivi – le sue pa­role – dobbiamo ancora riunir­ci, discutere, verificare i pro­grammi. Appena ci sarà l’ok sa­rò il primo a rispondere alle vo­stre domande e dire come cimuoveremo in merito. Ho giàvisto e letto dichiarazioni chenon mi appartengono e la cosami dispiace. Dunque, no com­ment».

Giorgio Lo Giudice

G iocatore di rugby? Maquando mai, lui è un pilo­ne, gli altri giocano a

rugby. Ci tengono quelli delruolo a glorificarsi, figurateviuno come Andrea Lo Cicero Vai­na. Si perché il futuro assessoreallo sport (deve essere ufficia­lizzato), del comune di Roma,sarà questo signore dalla stazzaimponente, con il contorno dibaffetti nobili quale è lui, baro­ne per la precisione e, diciamolopure, anche attore nel sequel diSky: «Giardini da incubo» doverimette a posto il verde di villinitrascurati e semirovinati. Unasignora ha subito esclamato:«Meno male, speriamo che itanti giardini di Roma abbando­nati e pieni di erbacce, tornino anuova vita» . Sarebbe un bel so­gno che si realizza, ma a questoriguardo i sogni sono tanti ed incima c’è il discorso Olimpiadiche al momento è tabù. Nessu­na intervista. Impossibile chie­dere qualcosa a tal proposito,

Raggi, una collezione di record1Più giovane, più votata, prima donna. I maggiori consensi ? Dalla Tor Vergata olimpica...

Valerio Piccioni

L a più giovane, la primadonna, il sindaco più vo­tato, e forse pure quello

con minore esperienza politi­ca visto che la sua storia con ilMovimento 5 Stelle è comin­ciata cinque anni fa. VirginiaRaggi non ha vinto, ma hastravinto la corsa all’ufficiopiù bello del mondo, quellocon vista sul Foro Romano. Unsuccesso riempito da tanti re­cord.

QUANTI VOTI Per cominciare,Virginia Raggi è la prima don­na sindaco di Roma. Una novi­tà in qualche modo poco cele­brata visto che la sua elezioneha avuto tanti altri significati.Da quando esiste l’elezione di­retta del sindaco, 1993, mai uncandidato aveva ottenuto unapercentuale più alta. Il suo67,19 per cento stacca il 63,9 diIgnazio Marino tre anni fa, maanche il 61,4 di Veltroni controAlemanno nel 2006 e il 57,4del secondo mandati di Fran­cesco Rutelli nel 2007 con Bor­ghini come avversario. Questiultimi due risultati, però, era­no stati ottenuti al primo tur­no, e non al ballottaggio defi­

nitivo di domenica scorsa.

NELLA STORIA La Raggi è an­che il sindaco (o la sindaca?)più giovane della storia. Nonha ancora compiuto 38 annil’avvocatessa che ha travolto domenica Roberto Giachetti.Rutelli ne aveva 39 quandobattè Gianfranco Fini nel pri­mo testa a testa dell’elezionediretta nel 1993. Un altro datoda record, sottolineato non acaso ieri anche da Ignazio Ma­rino, riguarda la compattezzadella sua maggioranza. Unamaggioranza monocolore nelsenso che è tutta a 5 Stelle(l’unica lista che sosteneva laRaggi) in base al premio di

Andrea Lo Cicero, 40 anni, ex pilone della nazionale italiana di rugby ANSA

Virginia Raggi, 37 anni, avvocato, è il nuovo sindaco di Roma LAPRESSE

RE in Campidoglio il Sindaco avràuna supermaggioranzacon 29 consiglieri

al Newton, poco lontano dadove abitava. Ha però studiatoa Roma 3, dove si è laureata inGiurisprudenza. Poi, undicianni fa, lo spostamento a norddella città, a Ottavia, sulla viaTrionfale, municipio XIV, exXIX. Dove la sua vittoria ha se­guito numericamente il datocittadino: qui è infatti arrivataal 68,65 per cento. Le sue roc­caforti sono state il X Munici­pio, cioè quello di Ostia, con il76,12, e soprattutto il VI, addi­rittura con il 79,17 per cento,che ospita anche la zona uni­versitaria di Tor Vergata, pro­prio il cuore della candidaturaolimpica di Roma 2024...

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IL PERSONAGGIO

Lo Cicero, il rugby, lo sport«L’Olimpiade? No comment»1Dal campo al nuovo ruolo di assessore allo sport nella giunta 5 Stelle

seggi previsto dalla legge elet­torale. La Raggi avrà con sé inCampidoglio 29 consiglieri co­munali su 48, una maggioran­za davvero rassicurante.

GIRO DI ROMA La Raggi è an­che un giro di Roma vivente.Nata e cresciuta a San Giovan­ni, ha fatto le scuole superiori

L’EX NUOTATRICE

E il sogno Filippiresta nel cassetto1Designata dal Pd, aveva un progetto: «I Giochi a Roma, sulla scia dei Mondiali di nuoto»

ROMA

A ssessore mancato, ma non ne fa un drammaAlessia Filippi. E dire che l’ex campionessadi nuoto, partita con il dorso ed i misti per

virare sullo stile libero, fino a collezionare un paio direcord mondiali e vincere il titolo iridato dei 1500,aveva le idee chiare. Aveva accettato la proposta delcandidato del Pd, Giachetti che l’aveva designata as­sessore allo Sport nella sua futura giunta. Non se nefarà nulla ed Alessia tornerà nella sua casa a Pontedi Nona a fare la mamma e pensare ai problemi chevede giornalmente, specie quelli ad indirizzo sporti­vo e se ci sarà mai qualcuno a risolverli come il fa­moso sport nella scuola o l’aumento delle ore di pra­tica sportiva elemento primario nel programma.Penserà anche alle Olimpiadi che lei voleva forte­mente. «La città è prontissima. Le strutture ci sono,vanno solo migliorate, e questo è un punto a nostrofavore. Nel 2009 ho partecipato ai Mondiali di Nuo­to di Roma. Anche in quell’occasione vennero solle­vate polemiche perché alcune opere non erano stateterminate per tempo e la città non ce l’avrebbe fatta.E invece l’evento è riuscito benissimo ed è stato unsuccesso anche per il turismo. Credo che la città pos­sa crescere con le Olimpiadi. Un evento del generepuò diventare un obiettivo per i giovani anni che nel2024 potrebbero parteciparvi».

g.l.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

79,17 La percentuale da record conquistata da Virginia Raggi nel municipio VI di Roma, che comprende anche la Tor Vergata olimpica

A LATINA ECCO COLETTAEX CALCIATORE IN B E CE MEDICO DEL VOLLEYLATINA Anche a Latina lo sport vince. Se calcio, volley, basket, pallanuoto e calcio a 5 sono realtà nazionali, non è un caso, quindi, che il suo nuovo sindaco sia uno sportivo. Si tratta del cardiologo della Ninfa Volley, Damiano Coletta (nella foto ANSA), uscito trionfatore, nel ballottaggio contro il candidato del centrodestra, con il 75% dei consensi a capo di una lista civica: «Latina Bene Comune». Il passaporto sportivo del nuovo sindaco non si ferma al presente e al palazzetto, ma affonda in un passato di primo piano come protagonista di mille battaglie. Tante sono, infatti, le stagioni professionistiche come calciatore di ottimo livello, con quasi 200 presenze in serie C ed una stagione in B col Pescara. Ma la fascia tricolore che da idomenica notte lo accompagnerà in questa sua nuova avventura, non è lontana né dalla fascia di capitano del suo Latina in C2, né dal merito di aver ridato vita ed entusiasmo al calcio della sua città qualche anno fa, quando i nerazzurri scomparvero dopo il fallimento della vecchia società. Evidentemente per Coletta, classe 1960, il ruolo di regista è nel suo DNA.

Pietro Antonelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

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3MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Lazio, che colpoBielsa è perfetto»1Castroman, con lui al Velez, ne tesse le lodi«Dà del lei a tutti e spiega a ognuno cosa fare»

Elmar Bergonzini

C i sono gol che i tifosi nonpossono dimenticare. Ba­sta mostrar loro un fermo

immagine dell’azione che san­no dire partita, marcatore, ri­sultato finale e, nei casi estremi,anche formazione iniziale. Unadelle reti più note è quella cheLucas Martin Castroman segnòall’ultimo secondo contro la Ro­ma. 2­2 in rimonta. Lo stadioera una bolgia vera. «C’è unacosa che fino ad oggi non avevasenso raccontare – spiega oral’argentino –. Sono convintoche se Bielsa non fosse stato ilmio allenatore al Velez io quelgol non lo avrei mai fatto. Il mi­ster è colui il quale più di tuttimi ha insegnato a lottare. Lotta­re sempre, fino all’ultimo se­condo. Quel giorno entrai incampo sul 2­0 per la Roma, maavevo la rabbia giusta, ero de­terminato. Volevo quella ri­monta. Volevo quelle emozio­ni». Le squadre di Bielsa sonocosì: «Lui è perfetto per la Lazio.Perché il suo motto è non molla­re mai. Avendo giocato per lui,per me continuare a credercipur stando sotto di due gol eranaturale». Lucas è emozionatonel raccontare il personaggioBielsa: «Sono euforico perché laLazio è la mia squadra preferita

e lui è il tecnico a cui sono piùlegato. Non poteva esserci abbi­namento migliore».

CARATTERE Bielsa per Castro­man è un allenatore completo:«Tatticamente è il più prepara­to. Spiega ad ogni giocatore co­me comportarsi con l’avversa­rio diretto della gara successi­va». E se non viene ascoltatol’ex c.t. argentino non è uno che

QUI TRIGORIA

Spalletti e lo staff RomaSzczesny porta... Nanni1Il preparatore dei portieri ha più chance di restare con il polacco. Si decide per Pane

Chiara ZucchelliROMA

G randi manovre a Tri­goria: da una parte ilcalciomercato, dal­

l’altra un’ulteriore campa­gna acquisti e cessioni, chenon riguarda i giocatori matutti quelli che sono accantoa loro ogni giorno. In questeore la Roma sta infatti met­tendo a punto lo staff che af­fiancherà Spalletti nellaprossima stagione, la prima,dal 2009, che il tecnico pre­parerà dall’inizio in Italia:sicuramente saranno ancoraaccanto a lui Domenichini eBaldini, probabilmente An­dreazzoli, Beccaccioli saràancora il video analyst sem­pre più aggregato alla primasquadra e meno alla direzio­ne sportiva, visto l’enormelavoro, tanto apprezzato daltecnico, fatto in questi mesi.

Al loro posto anche Norman, ilpreparatore atletico, e Lippie,una sorta di raccordo tra lostesso Norman e i fisioterapi­sti, che però negli ultimi tempiha assunto una posizione piùdefilata.

NOVITÀ Cambiamenti si do­vrebbero registrare invece in porta: il 30 giugno scade il con­tratto del preparatore dei por­tieri Nanni, la società gli ha co­municato l’intenzione di nonrinnovare. Szczesny, se reste­rà, vorrebbe invece la sua con­ferma, ma per ora la Roma nonsembra voler cambiare idea. Alsuo posto si stanno valutandovari nomi: Spalletti corteggiaBonaiuti, che però è all’Inter.Nei prossimi giorni, infine,previsti nuovi contatti conAlessandro Pane, che l’allena­tore vorrebbe inserire – uffi­cialmente – nel suo gruppo dilavoro.

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alza la voce: «In quel caso mo­stra i filmati per spiegare gli er­rori fatti, sottolineando che sa­rebbe stato meglio ascoltarlofin dall’inizio. A quel punto staal giocatore imparare e affidarsicompletamente al mister». An­che caratterialmente Castro­man ne fa un quadro preciso:«Dà a tutti del lei. Mi fece esor­dire col Velez che ero ancoraminorenne. Ricordo ancora chequel giorno mi disse davanti atutto lo spogliatoio che per lui,per la squadra, ero importantetanto quanto il signor Chilavert,che era una leggenda». Sul mer­cato Lucas non si sbilancia:«Bielsa è bravo a valorizzare igiocatori che ha a disposizione.Può pescare dal settore giovani­le, anche se forse da noi i giova­ni, provenendo spesso da fami­glie povere, sono più determi­nati a sfondare rispetto ai ra­gazzi italiani».

TRATTATIVE Chi invece, non co­noscendo Bielsa personalmen­te, si diverte a immaginare la La­zio del futuro è Fabrizio Rava­nelli: «Sono convinto che i bian­cocelesti saranno la sorpresadella prossima stagione, lo dicofin da ora». Poi gli acquisti da fa­re: «Llorente va preso assoluta­mente. Lo ricordo al Bilbao conBielsa, era fortissimo. Poi cono­sce già il campionato italiano, èun vantaggio». Alcuni giocatoridella rosa attuale possono inve­ce esplodere definitivamente:«Non vedo l’ora di vedere Keitae Felipe Anderson col nuovo al­lenatore. Avranno una crescitaesponenziale. E con Bielsa pen­so sia pressoché impossibile cheBiglia vada via». La Lazio si ap­presta ad accogliere il nuovotecnico, i tifosi ritrovano il sorri­so, esaltati anche nel rivedere leimmagini di quel tiro di Castro­man al derby e la sua pazza cor­sa sotto la Nord. Piccolo assag­gio della Lazio che verrà.

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Marcelo Bielsa, 60 anni, sarà il nuovo tecnico della Lazio REUTERS

Final Eight Under 15, poker dei giallorossi

Inizia con una vittoria l’avventura degli Under 15 della Roma nelle finali nazionali: a Bellaria, la squadra di D’Andrea batte 4-1 il Cesena nella prima giornata del girone 1. Eppure per i giallorossi la partita era iniziata male, con il vantaggio dei romagnoli firmato da

Manara. A cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, la rimonta firmata da Barbarossa e Cangiano, prima della doppietta di Riccardi che fissa il punteggio sul 4-1. Oggi alle 18 la seconda giornata: a San Pietro in Vincoli, la Roma affronta l’Empoli, ieri travolto 5-0 dall’Atalanta.

RE Ravanelli guarda al mercato: «Per me Llorente è l’ideale, e penso che Biglia resterà»

Serie ARGli esperti e il nuovo tecnico 47

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MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

GLI IMPIANTI«Investirò 100 milioni di euro per riqualificare le periferie, includendo gli impianti sportivi di base esistenti, come Cambini e Carraro, e completerò i cantieri già in corso, come il Vigorelli.»

SPORT & POPdi GABRIELLAMANCINI

RADIUS: «QUELLE SERE IN CITTÀ CON BATTISTI»

Ènato a Roma per caso, la sua famiglia è milanese. Lo zio EmilioRadius era un famoso giornalista, la

trisavola Anna Neera era scrittrice e a lei è dedicata una via in zona Ripamonti, Cantante e chitarrista, ex Formula 3 (indimenticabile «Eppur mi son scordato di te», attuale «Nel ghetto»), Alberto Radius sta preparando le date estive e sta completando il nuovo album. «Mio padre lavorava all’Alfa Romeo, era capo dell’Aviazione e in tempo di guerra si trasferì a Roma. Là sono cresciuto e ho frequentato il liceo, ma volevo fare il musicista. Mi chiamò Franz Di Cioccio e a 22 anni partii per Milano. Dopo 55 anni di musica ancora mi diverto».

I suoi luoghi?«Suonavo al “Pipes”. C’era anche Lucio Battisti. Eravamo amici sin da piccoli perché già a Roma cantavamo insieme. A Milano nacque la nostra collaborazione con “Questo folle sentimento”».

Un locale in cui canta anche oggi?«“Il Sotto”, scantinato della trattoria Arlati, il 5 di ogni mese. Ci ritroviamo tra amici, ripercorriamo tappe musicali, la nostra storia. Un evento ideato da Giordano Casiraghi (che ha scritto il libro “Che musica a Milano”, ndr)».

Un incontro particolare a Milano?«Mia moglie Cristiana, ci siamo conosciuti in Brera, nel locale “Il ragno”».

Sponda Inter o Milan?«Io stavo per la Roma, poi ho lavorato a Canale 5 per tanto tempo, alla “Rotonda sul mare” e l’atmosfera rossonera mi ha contagiato: sono diventato milanista. Era il Milan di Gullit e Van Basten. Sono sportivo, mi piace il bel gioco. Ho scritto “Il calcio è un’altra cosa”, una visione romantica, quella di chi ha giocato sulla strada con due pali improvvisati, lontana dal calcio­business di oggi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Idroscalo, San Siro e PalalidoSala e le tre sfide sullo sport1Il nuovo sindaco studia un ruolo di consulenza per il deejay e runner Linus Armani: «Mi piace». Massimo Moratti: «Mette volontà e impegno in ciò che fa»

Silvia Galbiati

G ioia, responsabilità e spe­ranza. Con queste paroleBeppe Sala si è presentato

dopo l’elezione a sindaco di Mila­no. Un successo arrivato dopo untesta a testa con il candidato delcentrodestra Stefano Parisi, ini­ziato nel primo turno e continua­to al ballottaggio. Sala si è impo­sto con il 51,7% dei voti, staccan­do l’avversario di 3,4 punti. «Ègratificante sentirsi portatori diuna speranza — ha spiegato Sala—. E io mi sento così a Milano,come uno che è riuscito a farcela,insieme a tanti altri che ci hannocreduto». Dopo la vittoria, Salaha festeggiato con i sostenitori aPalazzo Marino e ieri ha mangia­to in un asilo pubblico di Milano,«un pranzo con i milanesi del fu­turo per costruire con loro la Mi­lano di domani».

I TEMI Ed è proprio al futuro cheora Sala deve pensare. Le pro­messe e i programmi della cam­pagna elettorale descrivono unaMilano all’avanguardia e conuno sguardo ai meno fortunati. Eanche in campo sportivo Sala,proprio alla Gazzetta delloSport, ha parlato di importantinovità, soprattutto in merito aitre nodi principali che affliggonoil patrimonio sportivo milanese:l’Idroscalo, il Palalido e lo stadio

di San Siro. Poco prima dell’ele­zione infatti Sala definiva l’Idro­scalo una priorità: «Il Comunecostruirà visione e governancetenendo la regia e liberando fi­nalmente tutte le sue potenziali­tà, in sinergia con il Centro spor­tivo Saini», assicurava. E sulla si­tuazione di stallo del Palalido pa­ragonava il cantiere a quello diExpo, costruito a tempo di re­cord, e prometteva un verticecon Cantone per raggiungere ri­sultati a breve. Sulla situazionedi San Siro, si era invece mostra­to più attendista: «Non farò pro­clami – dichiarava – il pubbliconon ha soldi per un nuovo stadioe i privati si sono tirati indietro.Ora vedo con molto favore il pia­no congiunto di sviluppo di Mi­lan e Inter».

ATTESA Il tempo dirà se il nuovosindaco sarà capace di mantene­re le promesse, ma all’indomanidall’elezione arrivano reazionipiene di fiducia di personalità dispicco della società e dello sport.Come Massimo Moratti, ex presi­

dente dell’Inter di cui il sindaco ètifosissimo: «L’elezione di Salami fa molto piacere. Lo conoscobene, è una persona che mettetanta volontà e professionalità intutto ciò che fa». Parole seguiteda quelle dello stilista GiorgioArmani: «È una persona da con­siderare, mi piace il suo modo difare». E mentre i rumors dannol’ex assessora allo Sport dellagiunta Pisapia, Chiara Bisconti,come possibile vicesindaco, agiorni Sala comunicherà la squa­dra che lo accompagnerà neiprossimi 5 anni, una giunta con«parità tra uomini e donne» e checoinvolgerà «risorse di alta quali­tà dall’esterno perché la politicapuò avere grande contributo dapersone che vivono a Milano, co­noscono Milano e hanno capaci­tà». Tra i consulenti potrebbe es­serci anche il direttore artisticodi Radio Deejay, Linus, grandesostenitore di Sala, che potrebbericoprire un ruolo importante acontatto con i giovani e l’organiz­zazione degli eventi.

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GIORGIO ARMANISTILISTA E PATRON OLIMPIA

È UNA PERSONADA CONSIDERARE,

MI PIACE IL SUO MODO DI FARE

Milano ha un nuovo sindaco: Giuseppe Sala, 58 anni, milanese, manager.È stato commissario unico di Expo. Subentra a Giuliano PisapiaFOTOGRAMMA

clicDOSSIER SPORTIVO:LE SUE DICHIARAZIONIALLA VIGILIA DEL VOTO

1

L’IDROSCALO«La mancanza di risorse è stata per anni un alibi di Regione e Provincia. L’Idroscalo sarà per me una priorità: il Comune terrà la regia e lavorerà in sinergia con il Centro sportivo Saini.»

2

IL PALALIDO«In Expo abbiamo realizzato cantieri complessi in tempi record. Farò un vertice con Cantone dell’autorità anticorruzione e sceglierò la soluzione più rapida e certa.»

3

Il musicista Alberto Radius, 74 anni

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3MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Beata gioventù«Vivaio forteper l’Atalantadel futuro»1Il d.g. Marino: «Questo scudetto Allieviè frutto degli investimenti della società»

L’Atalanta under 17 ha vinto lo scudetto battendo l’Inter 2-1 GETTY IMAGES

Matteo SpiniBERGAMO

L a baby Atalanta e un futu­ro che assomiglia tanto alpassato. Il parallelo fa ben

sperare, perché la storia del vi­vaio nerazzurro è costellata dauna miriade di trofei e di cam­pioni prodotti: lo scudetto Allie­vi (o per meglio dire, Under 17di A e B), conquistato domenicaal Manuzzi di Cesena, torna adarricchire la bacheca bergama­sca (quindici titoli in dicianno­ve stagioni tra il 1991­1992 e il2009­2010), dopo che nelleprecedenti cinque stagioni eraarrivato solo uno scudetto Ber­retti (2012­13). L’ultimo trofeoè il secondo dell’era Percassi e ilprimo del dopo­Favini: l’ex ma­go del vivaio, che ha messo lebasi anche di questo gruppo, halasciato in estate, passando iltestimone a Maurizio Costanzi,arrivato a Bergamo, dal Chievo,due estati fa.Gli Allievi di oggi

sono una delle prossime spe­ranze: la copertina è per Basto­ni e Melegoni, gli autori dei golnella finale con l’Inter e nel girodella Nazionale, ma il trionfo èquello di tutto il gruppo, guida­to da Massimo Brambilla, al pri­mo anno in nerazzurro.

DOPPIETTA Per gli Allievi, èdouble: tre mesi dopo il TorneoCittà di Arco, ecco lo scudetto.L’Atalanta giovane e vincente ètornata? «Assolutamente sì: pernoi il vivaio è una priorità, dasempre un fiore all’occhiello.Questo successo nasce da lonta­no, grazie agli investimenti nelsettore giovanile della famigliaPercassi: e il merito è del lavorodi Favini e di Costanzi», sottoli­nea il direttore generale del­l’Atalanta Umberto Marino.«Siamo tornati a vincere un ti­tolo dopo qualche tempo: signi­fica che ci stiamo riprendendo eche stiamo tornando a livelli daAtalanta. La prima telefonataricevuta dopo la vittoria? Quel­

la di Favini, che già mi avevachiamato prima del via, perchédicessi ai ragazzi di giocare co­me sanno», aggiunge GiancarloFinardi, coordinatore dell’atti­vità agonistica del settore gio­vanile. Intanto la palla passa al­la promettentissima Under 15di Stefano Lorenzi impegnatanell’altra Final Eight: sono igrandi favoriti e ieri hannoesordito battendo 5­0 l’Empoli(gol di Piccoli, Kichi N’da, Oko­li, Traore e Boafò). Comunquevada, l’Atalanta è uno dei 3 clubche ha centrato il triplete dellapresenza nelle fasi finali di Pri­mavera, Allievi e Giovanissimi.

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Agenda e risultatiR

ATLETICA MONZA-RESEGONE (gi.ro.) Gli italo-marocchini Mokraji Lahcen, Ahmed Nasef e Youssef Sbaii (Centro di Medicina dello Sport di Carate Brianza) hanno vinto in 3h6’20” la 56a Monza-Resegone, classica di 43 km per squadre (251 classificate) da 3 elementi che devono arrivare al traguardo tutti insieme. 10 KM DEL PARCO NORD (gi.ro.) Oltre un migliaio i partecipanti alla «10 Km del Parco Nord», del circuito CorriMilano. Successo per Salvatore Gambino (Don Kenia) in 32’53” davanti a Mirko Canaglia (Cus Pro Patria) 33’31”, fra le donne Valentina Pelosi (Euro atletica 2000) con 40’11” ha preceduto Silvy Turcato (Atl. Piombino).

CALCIO DONNE, ENOTRIA CAMPIONE (dav.mar.) Per il secondo anno di fila la squadra femminile a 7 della Ssd Ausonia 1931, dopo la conquista del campionato provinciale, ha vinto anche il torneo lombardo del Csi. Decisive le vittorie per 4-2 contro l’Oratorio Oggiono, squadra campione di Lecco, e 9-6 con l’Scs Socco&Vertematese, campione di Como.

CICLISMO ALLIEVI (d.vig.) Alessandro Fancellu (Remo Calzolari) ha vinto il 43° Gp Pino Cozzi di Legnano battendo Andrea Piccolo (Vs Abbiategrasso) e Nicolò Parisini (Busto Garolfo). A Osio Sotto (Bg) nel Memorial Lecchi, Tomas Trainini (Ronco Maurigi) ha regolato Lorenzo Salvetti (Pol.Albano) e Luca Volpi (Rodengo Saiano). A Davide Boscaro (Mirano) il Trofeo Carlo Cereda di Agrate Brianza su Samuel Nova (Pedale

Arcorese) e Francesco Carollo (Giussanesi) JUNIORES (d.vig.) Andrea Cervellera (Biringhello Infinity Bike) ha vinto il trofeo del 110° anniversario del Club ciclistico Cardanese per juniores allo sprint sui compagni di fuga Stefano Bertoletti (Gb Junior Team) e Raffaele Ciorlano (Aspiratori Otelli).

IPPICA ALLA MAURA (e.lan.) Cavalli in pista oggi alla Maura dalle 15.40. In primo piano il Premio Roma degli Dei, condizionata tutta in rosa sul miglio riservata alle 4 anni, con Terra Del Rio, Thetis Moon e Tronda Wise a giocarsi le migliori chance di successo. Ricco di spunti anche il Premio Rififi Bi, altra condizionata al femminile sul miglio.

MOTORI LUTTO Scomparsa ieri Margherita Meneghini, vedova di Nello Pagani, primo italiano iridato nella moto (1949). Domani i funerali al cimitero di Lambrate, ore 15.30.

PALLAVOLO SERIE MINORI (giu.ma.) Alla Coppa delle Alpi, tra le vincitrici delle coppe regionali di Serie C e D al Pavesi di Milano, vittoria nel maschile della Sopra Steria Bresso e nel femminile il Caseificio Paleni Casazza (Bg).

VELA SUL LARIO (e.m.) Alla quarta tappa del campionato del Lario a Colico (Lc) eorganizzata da Geas-Nbc Colico, nel Gruppo A vittoria con tre primi di Epervier, Melges 24 di Ernesto Brianza di Top Vela del Lago Maggiore; nel Gruppo B di Bruschetta Guastafeste (J24) di Sergio Agostoni del Circolo Vela Tivano e nel Gruppo di Va Pensiero l’H Boat di Adriano Vitali del Circolo Vela Bellano.

Cristian Sonzogni

M atteo Donati, EdoardoEremin, Gianluca Ma­ger. Una tripletta itali­

na illumina la prima giornata dimain draw dell’Aspria TennisCup ­ Trofeo Milano Vip. Triplet­ta particolarmente brillante per­ché a ottenerla, sui campi del­l’Harbour, sono i giovani che po­trebbero trainare l’Italtennis neiprossimi anni, con un’età mediadecisamente incoraggiante: 21anni e qualche mese. Il successopiù atteso è quello dell’alessan­drino Donati, che va persino ol­tre le attese contro il belga Kim­mer Coppejans, travolto 6­1 6­2

in 57 minuti. Il più sorprendentepassa dalla racchetta del prossi­mo rivale di Donati, EdoardoEremin, altro piemontese (ma diorigine russa), che rifila un pe­riodico 6­2 allo spagnolo Rober­to Carballes Baena, n. 3 del see­ding milanese. Sarà che l’ibericonon ha trovato una giornata par­ticolarmente buona, da 116 Atpqual è attualmente, ma l’impattodi Eremin sul match ha fatto lasua parte.

TALENTO La vittoria meno age­vole, ma nemmeno troppo sof­ferta, è quella del sanremeseMager, talento riscoperto dall’exdavisman Diego Nargiso. Control’argentino Agustin Velotti, Ma­

ger chiude 6­3 7­5 e vola agli ot­tavi contro il serbo Zekic. Di ita­liani al secondo turno in realtàne abbiamo già 4, ma l’ultimosuccesso porta la firma del­l’esperto Matteo Viola, 28ennedi Mestre che piega il colombia­no Gonzalez 7­6 6­3, eliminandoun’altra testa di serie, la numero6. Insomma, meglio di così nonpoteva andare, per un Challen­ger che può diventare ulterior­mente interessante per i nostri colori. Oggi, infatti, entrano ingara Gianluigi Quinzi (control’argentino Berlocq, numero 4),Filippo Volandri impegnato nelderby contro il qualificato Lo­renzo Sonego, Andrea Basso(pure lui qualificato) contro ilprimo favorito Dutra Silva, e in­fine Marco Cecchinato control’altro argentino Londero. Il viaalle 11, ingresso gratuito.

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Matteo Donati, 21 anni, piemontese. Ieri ha battuto il belga Coppejans FOTO PELUSO

UNIVERSITARI IL CUS MILANOVINCE I CAMPIONATI NAZIONALIIl Centro universitario sportivo di Milano è campione d’Italia. La fase finale dei campionati nazionali universitari, nello scorso weekend, incorona il Cus Milano, grazie alle eccellenti prestazioni di canoa e canottaggio a Genova e alle prove di Modena e Reggio Emilia. Questo il medagliere per Milano: 23 ori, 22 argenti e 25 bronzi. Collezione di medaglie impreziosita dalle prove dei 191 atleti in campo e dalla nutrita presenza di tifosi venuti a sostenerli in Emilia (FOTO GENTILI)

TENNIS: IL CHALLENGER

Aspria Cup, una festa italiana1All’Harbour Club di Milano avanti Donati, Eremin e Mager. Oggi Quinzi e Volandri

CalcioRIl titolo Under 17

UN PREMIO PER ZANETTIIl vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti è stato premiato con il «Chi è chi award fashion & football» in occasione di Milano Moda Uomo. Alla serata presenti gli Inter Forever Beppe Baresi, Mario Corso e Benito Carbone.

15 i titoli nazionali giovanili vinti dall’Atalanta nelle stagioni dal 1991 al 2010. Negli ultimi 5 anni è arrivato lo scudetto Berretti 2013

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MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

Palermo, ma Borriello adesso dirà sì?1Un biennale al centravanti che in passato per due volte ha rifiutato i rosanero. Sembra la volta buona

Lega ProRL’ex Pistoiese presentato ieri al San Filippo

forte anche del suo elevato in­gaggio in parte pagato dalla Ro­ma che lo girò in prestito al Ge­noa. Se il primo affondo fu unamossa della disperazione, per ilsecondo ci fu qualche speranzadi riuscita in più. Anche in quelcaso fu un altro tentativo in ex­tremis, nelle ultime ore delmercato estivo del 2014. Il Pa­lermo era tornato in A, Iachinidopo le cessioni di Hernandez eLafferty chiese un attaccanted’esperienza da affiancare aDybala e Vazquez. Le trattative,affidate a Ceravolo, andaronomolto a rilento. Poi, la sconfittain Coppa Italia col Modena fecescattare un campanello di allar­me. Arrivarono i difensotriGonzalez e Bamba, ma servivaancora un centravanti di peso.

SONO BEPPE Dopo la prima dicampionato con la Sampdoriafu lo stesso Iachini, a poche oredalla chiusura delle liste, a chia­mare direttamente Borrielloper convincerlo a vestire il rosa­nero. L’attaccante anche questavolte declinò l’invito, soprattut­to perché aveva ancora un annodi contratto con la Roma. Cam­biare squadra, per quanto nonrientrasse nei piani dei giallo­rossi, significava andare incon­tro alla risoluzione contrattualee dunque rinunciare ad un con­

tratto che ancora per una sta­gione poteva garantirgli 2,5 mi­lioni di euro. Borriello ringraziòIachini per avere pensato a lui erimase a Roma per poi trasferir­si al West Ham a gennaio. Chis­sà che questa non sia la voltabuona. Anche perché non ha al­le spalle un contratto onerosocon cui il Palermo deve con­frontarsi. L’attaccante è in sca­

Marco Borriello, 34 anni, in stagione l’attaccante ha segnato 8 gol con l’Atalanta in A LAPRESSE

RA gennaio 2013 il no a Lo Monaco, nell’estate 2014 quello a Iachini. Harifiutato l’Udinese

Piero RizzoMESSINA

M onitoraggio informa­tizzato degli allena­menti. I dati come ser­

batoio di riferimento costante.Un calcio di qualità sullo sfondodi un progetto che dovrà esseremesso davanti a tutto, anche aipersonalismi. La voglia di stupi­re attraverso un’idea gestionaleal passo coi tempi. “Più mana­ger che allenatore”, chiarisce subito Valerio Bertotto. Eppurealla sua prima uscita da allena­tore al Palacultura, tra il serio eil faceto, subordina la sua visio­ne futuristica alla componenteemotiva: «Sapevo che Messinasi sarebbe innamorata folle­mente di me. Ma sapevo pureche mi sarei innamorato folle­mente di Messina». Il fatto chein panchina abbia incasellato solo quattro presenze, tutte nelfinale della scorsa stagione conla Pistoiese, per il neo tecnicogiallorosso è solo un dettaglio:«Ho tante certezze a livello mo­rale e professionale, maturateanche grazie all’esperienza diselezionatore della nazionaleunder 20 di Lega Pro. Un baga­glio che vorrei trasferire a tuttol’ambiente. Attorno a me sentouna straordinaria positività, edè mia intenzione contraccam­biarla con i risultati».

NIENTE VOLI Zero dichiarazio­ni roboanti: «Dovremo gettarele basi per ottenere qualcosad’importante, ma senza fretta.Qui verranno solo calciatori conuna tenuta morale superiore al­la media. Punteremo soprattut­to su atleti di qualità, perchésenza questo elemento diventacomplicato lavorare. Abbiamovoglia di fare un calcio impor­tante. In tal senso, con la societàc’è un’intesa totale. Voglio una

Il d.s. Vittorio Tosto, il d.g. Giovanni Villari, il tecnico Valerio Bertotto e il presidente Natale Stracuzzi SAYA

Bertotto, tecnico-manager«Voglio un calcio di qualitàIl Messina vuole stupire»

Alle finali under 15i baby k.o. col Genoa

GENOA-PALERMO 1-0 MARCATORE: Salcedo 7’ p.t.GENOA: Russo, Gasco, Buffo, Masini, Piccardo, Raggio, Poggi (22’ st Autieri), Buonocore, Salcedo (30’ st Rossi), Rimoli (30’ st Diakhite), Pellegri. All. Gervasi. PALERMO: Giappone, Fiore, Castiglione, Angileri, Fradella, Quaranta, Da Graca (21’ st Zanghi), Lo Re, Caffaro, Currenti (25’ st Cilluffo), De Stefano (11’ st Rizzo). All. Zammitti.ARBITRO: Biffi di Treviglio.

S.VITTORE (FC) Parte male la Final Eight per il Palermo. Il Genoa domina e vince con merito. Rossoblù che partono fortissimo con tre occasioni in serie prima del gol di Salcedo (7’) bravo a far centro con un tiro in diagonale. Il Palermo non riesce a replicare, è sempre Giappone che lo tiene a galla con una doppia parata (23’) su Rimoli e Salcedo. Nella ripresail Palermo ci prova ma è il Genoa a sbagliare un rigore con Raggio (19’) dopo un fallo di Quaranta su Rimoli. I rosanero attaccano inutilmente fino alla fine.

Fabrizio VitalePALERMO

M arco Borriello e il Pa­lermo. Operazionepossibile alla quale si

sta lavorando, in attesa di capi­re che cosa fare con Alberto Gi­lardino. C’è un biennale prontoa 600­700 mila euro a stagionesul quale l’ormai ex Atalanta stariflettendo. Una trattiva che satanto di déjà vu, perché non è laprima volta che il presidenteZamparini pensa al centravantinapoletano. Il Palermo ci haprovato in altre due occasioni,ma senza successo. La prima èstata un timido tentativo nellasperanza che Borriello potesseaccettare. Era il gennaio del2013, i rosanero affidati allemani del dg Pietro Lo Monacoerano costretti a cambiare voltocon innesti importanti al fine dievitare una retrocessione chepoi arrivò inesorabile. L’attac­cante militava nel Genoa insie­me a Immobile, l’allora diretto­re generale provò prima conuno e poi con l’altro, trovandoun muro di gomma.

NO GRAZIE Borriello in quel­l’occasione non se l’è sentita diandare in una squadra che stavalottando per non retrocedere,

Sicurezza Pisseri «Catania, il massimoCi vengo di corsa»Antonio FotiCATANIA

I l Catania sta componen­do poco alla volta il nuo­vo mosaico. Richiamati i

fedelissimi del settore tecni­co, l’a.d. Lo Monaco sta cer­cando di allestire una for­mazione idonea ad infiam­mare la piazza. Sembra pre­destinato a vestire la magliadi portiere Matteo Pisseri, lascorsa stagione al Monopoli,per lui è pronto un biennale.«Confermo che i contatti cisono già stati, in atto non c’ènulla di ufficiale, ma sareiben contento di vestire lamaglia rossazzurra. Cataniacon il campionato di LegaPro non c’entra nulla. E’ unapiazza importante e ambi­ziosa. La proprietà con l’in­gaggio di Lo Monaco, puntaalla serie A nel giro di pochianni, anche per questo moti­vo mi sento lusingato dal­l’interesse dei dirigenti neimiei confronti. Nei prossimigiorni, attraverso il mio pro­curatore Andrea Cattoli, nesaprò di più».

SCUOLA PARMA Il giocatoreche ha fatto l’intera trafilanelle giovanili del Parma,ha pure giocato nel Renatein C2, Catanzaro in C1,

Gubbio, Juvestabia (Perdendolo spareggio playoff col Bassa­no) e nel Monopoli. «Sono unportiere che si ispira al miticoGigi Buffon, sono abbastanzaspregiudicato e amo uscirefuori dai pali. Di Catania cono­sco tanto, me ne ha parlato congrande entusiasmo Russotto,con il quale ho giocato a Ca­tanzaro, e Castiglia. Mi hannodetto del calore della gente,del grande bacino d’utenza.Sarebbe un onore per me gio­care al Massimino. Pensandoalla prossima stagione, pensoche Foggia, Lecce e Matera sa­ranno le formazioni da batte­re, ma a prescindere da comeandrà a finire per me, credoche il Catania possa essere in­serito di diritto tra le squadreda battere». Pisseri arrivedercia Catania? «Mi farebbe piace­re».

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Paolo Pisseri del Monopoli LAPRESSE

monitorando varie situazioni»,dice il d.s. Tosto. «Intanto cer­cheremo di trattenere Gustavo,con cui abbiamo ripreso a dialo­gare. Siamo a buon punto». Ilbrasiliano potrebbe ancora ve­stire la numero 10 biancoscuda­ta. Sarebbe un primo tassello dainserire in un puzzle ancora tut­to da costruire. Il presidenteStracuzzi guarda avanti fidu­cioso: «Vogliamo affrontareuna stagione che dovrà esserescandita da unità d’intenti ebuoni risultati. Siamo pronti atutti gli sforzi necessari per ga­rantire un calcio vibrante, cheentusiasmi i nostri tifosi».

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RIl patron Stracuzzi«Entusiasmeremoi tifosi». Il d.s. Tosto: «Gustavo resterà qui»

squadra che imponga il propriogioco, che non si faccia schiac­ciare. All’Udinese ho assorbitoun percorso professionale di al­to livello, ed è soprattutto conZaccheroni che sono maturatocome calciatore e come uomo.Le sensazioni sono ottime: conquesta città è scattata dal primomomento un’empatia particola­re».

TESSERE Seicento gli abbona­menti sottoscritti fino a ieri. Ilclub aspira a raggiungere le 3mila tessere, ma non sarà sem­plice. Su questo aspetto, ovvia­mente, avrà un peso specifico lacampagna acquisti: «Stiamo

denza e cerca una sistemazio­ne. Anche se chi lo conosce be­ne sa che al giocatore piacereb­be restare al Nord per nonallontanarsi da Milano, dovepassa la maggior parte del suotempo libero. In carriera non èmai andato più a Sud di Roma.Ha già rifiutato l’Udinese. Nonresta che attendere

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PORTIERE DEL MONOPOLI

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3MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Luigi SaporitoCROTONE

D opo l’inaspettata promo­zione in serie A a Crotonearriva anche un nuovo

sindaco. È Ugo Pugliese, è riu­scito a battere la concorrenzadel Pd che da dieci amministra­va la città. Pugliese, perito assi­curativo (56 anni a dicembre),ha vinto guidando una concen­trazione di liste civiche di cen­trodestra dopo essere approda­to al ballottaggio ma decisa­mente sfavorito. Invece la suacoalizione è riuscita a sovverti­

Crotone, Pugliese dovrà perògià scontrarsi con diverse emer­genze. Una delle quali è quellalegata allo stadio. E il passaggiodi testimone dal suo predeces­sore Peppino Vallone potrebbeavere delle ripercussioni nega­tive.

PROBLEMA STADIO «Quellodello stadio purtroppo è unproblema serio che dovremo ri­solvere e anche in fretta perchènon vogliamo e non possiamoimmaginare che la serie A ilCrotone la vada a giocare altro­ve. Ci batteremo con tutte le no­stre forze – ha puntualizzato ilneosindaco – ma rimane il fattoche occorre adesso prendere inmano la situazione insieme coni tecnici del comune e rivederlacompletamente. Non vi nascon­do che, di quello che è stato fat­to e si farà allo stadio ne so po­co. Altra cosa che mi accingeròa fare nel più breve tempo pos­sibile è quello di aprire imme­diatamente un fronte con la so­cietà dei fratelli Vrenna, rivoltoalla massima collaborazioneper salvaguardare un patrimo­nio e un risultato che è statoraggiunto nelle scorse settima­ne che non possiamo assoluta­

mente dilapidare». E restandoin tema di ristrutturazione del­lo Scida, c’è stato uno stop perquel che riguarda la realizza­zione dei lavori. La dirigenzarossoblù e l’amministrazionecomunale hanno bocciato ilprogetto della Nussli, aziendaelvetica che aveva prospettatouna tribuna modulare di 7000posti. Verosimilmente si punte­rà su un’azienda italiana che, adifferenza degli svizzeri, sfrut­terà la parte sottostante della tribuna e senza nessuna impe­dimento tale da poter inficiarela visibilità del pubblico.

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Una foto della curva dello Scida nei giorni della festa peril salto in A GETTY Sotto il neo sindaco Ugo Pugliese ANSA

Serie BRIl programma granata

C’è la Fiorentinanel cartellonedel Trapani estivo1Spiazzo sede del ritiro: sfide con i viola e Cremonese Domani i prestiti, torna Nadarevic

Franco Cammarasana TRAPANI

E’ tempo di decisioni inseno al Trapani, leprimissime riguar­

dano il ritiro (ancora aSpiazzo, dal 12­28 luglio e31­6 agosto) e le amichevo­li: il 17 luglio coi russi delTerek Groznji, il 20 luglio aMoena con la Fiorentina, il24 con la Feralpi Salò e il 27a Cles con la Cremonese.Adesso però incombono lescadenze dei prestiti. Peresercitare il diritto di opzio­ne il Trapani avrà tempo fi­no a domani. Già inoltratele pratiche riguardanti Bru­no Petkovic, in prestito dalCatania, al quale andrebbe­ro circa 300 mila euro oltrea una percentuale in caso dicessione del giocatore dalTrapani ad altra società, e diIgor Coronato, quest’ultimodal Floriana (Malta) al qua­le andrebbero circa 250 mi­la euro. Nell’accordo rientraanche un’amichevole colclub di Riccardo Gaucci.

CIAO NICOLAS Gli altri gio­catori della rosa di primasquadra per il quale il Tra­pani deve eventualmentefar valere entro domani il

diritto di riscatto sono il difen­sore Agostino Camigliano, inprestito dall’Udinese, il centro­campista Enis Cavagna del­l’Atalanta, il portiere AndreaFulignati e il difensore AndreaAccardi, questi ultimi due inprestito dal Palermo. Per tutti,però, le società di appartenen­za possono far valere entro sa­bato prossimo il diritto di con­troriscatto. Rientrano al Vero­na, il quale li aveva ceduti alTrapani col semplice prestito, ilportiere Nicolas Andrade e ilcentravanti Ernesto Torregros­sa. Situazione identica perquanto concerne l’attaccante Caio De Cenco (del Pavia) e ilcentrocampista Mirko Eramo(Sampdoria). Il Trapani, però,sembra intenzionato a richie­dere per entrambi la riconfer­ma del prestito, stavolta peròcol diritto di riscatto.

RIECCO NADAREVIC Ma nonsolo saluti, più o meno proba­bili. Rientrano, infatti, alla so­cietà granata l’attaccante EnisNadarevic (dal Novara) e ilcentrocampista Pasquale DeVita (dalla Paganese) a menoche le società alle quali sonostati ceduti lo scorso gennaionon esercitino il diritto di ri­scatto. Per l’attaccante ClaudioSparacello, ceduto al Padova,il Trapani potrà eventualmenteesercitare il controriscatto. DalVicenza invece rientra il por­tiere Richard Marcone (presti­to secco) mentre dal Lecce ri­torna il centravanti Davis Cu­riale (c’era l’obbligo di riscattoqualora la società salentinafosse stata promossa in B).

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Pugliese promette«Crotone allo ScidaSoluzione in fretta»1«È un problema serio, ma d’intesa con i Vrenna cercheremo di risolverlo. La A va giocata in casa»

RBocciato il piano della Nussli per latribuna da 7000 posti, ora una azienda italiana

Serie ARIl nuovo sindaco

re il pronostico battendo Ro­sanna Barbieri (Pd).

UOMO DI ...MARE Pugliese èuomo di sport e regge da qual­che anno le redini delloYachting Kroton Club, societàche svolge attività prettamentemarinara e che qualche anno fariuscì a portare a Crotone la fa­se finale del campionato italia­no classe 3000 di motonautica.È un discreto intenditore di cal­cio anche se le sue gesta da cal­ciatore non hanno lasciato trac­cia sul terreno verde. A venti­quattro ore dal successo che loha eletto primo cittadino di

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MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016

CANDIDATI A sinistra, Gianluca Paparesta, presidente del Bari. A destra, Antonio Cosmo Giancaspro, socio di minoranza LAPRESSE-ARCIERI

Ora il ballottaggio Bari per governare il club1In giornata atteso l’aumento di capitale del presidente Paparesta Ma Giancaspro si riaffaccia con toni accesi sui problemi societari

Franco CiriciBARI

È il giorno della verità. IlBari rimarrà a GianlucaPaparesta o passerà nelle

mani del socio di minoranzaAntonio Cosmo Giancaspro?Se si trattasse di un ballottag­gio popolare ed i tifosi bianco­rossi fossero chiamati alle ur­ne, l’esito potrebbe rivelarsi sorprendente per definire gliorizzonti societari. Con il pas­sare delle ore infatti l’indice di

gradimento di Paparesta è innetto calo mentre cresce a vistad’occhio quello di Giancaspro,che ieri si è rifatto vivo con toniaccesi. Nel frattempo è riap­parsa sulla scena anche GraziaIannarelli, legale di Datò Noor­din, lasciando presagire il di­simpegno del magnate malesedalle vicende biancorosse. Co­sì lo scenario del Bari ha riscos­so ulteriori incertezze tra pre­sente e futuro.

IMPREVEDIBILE Anche a pochimetri dal capolinea, tutto si

prospetta prevedibile trannequel che farà oggi Gianluca Pa­paresta. Chi gli è vicino garan­tisce che sia pronto a presenta­re al notaio Salvatore D’Alesio2 milioni e 607.000 euro, il35% del previsto aumento dicapitale, relativo al 95% dellesue azioni. Il minimo previstodalla delibera dell’ultima as­semblea straordinaria dei soci,per restare sul ponte di coman­do (lo scorso 2 giugno Papare­sta ha versato un assegno di500.000 euro, in conto capita­le per ridurre il disavanzo della

società a 2,5 milioni di euro).Sarebbe una tappa comunqueinterlocutoria, viste le scaden­ze in agenda sul fronte societa­rio a cavallo tra l’ultima setti­mana di giugno ed agli inizi diluglio. Per garantire la neces­saria continuità aziendale,Gianluca Paparesta dovrebbescucire altri 4,5 milioni (in teo­ria entro il 31 dicembre). Maproprio sull’esigenza immedia­ta di un serio piano di continui­tà aziendale, oggi potrebbe im­puntarsi il collegio sindacale.

TRACCIABILITÀ Si mostrasempre più agguerrito, Anto­nio Cosmo Giancaspro. «Il re­golare esercizio del diritto di opzione per la sottoscrizionedell’aumento di capitale – è ri­levato in un punto saliente delsuo ultimo comunicato –, pre­suppone da parte del socio dimaggioranza il versamentocontestuale del 35% della sud­detta sottoscrizione, e dovràessere eseguito con mezzi trac­ciabili entro il normale orariodi chiusura degli sportelli ban­cari. Si esigerà il più rigoroso

controllo di rispondenza lega­le».

PUNTI Secondo Giancaspro,l’operatività odierna di Papa­resta si restringerebbe alle ore16 e non fino a mezzanotte.Inoltre il socio di minoranzadel club biancorosso insiste suun altro aspetto delicato dellasituazione. «Il presidente delCda e gli altri amministratoridella FC Bari 1908 non hannoancora disposto l’anticipazio­ne al 22­23 giugno dell’assem­blea degli azionisti, già convo­cata per il 24­25 giugno». Unpaio di giorni di ritardo che po­trebbero, però, suscitare graviscompensi a Giancaspro (ed alBari) qualora rilevasse la socie­tà, ma non avesse per tempo inecessari poteri di firma. «Ciriserviamo ogni opportunaazione nei confronti dei re­sponsabili, per gli eventualidanni arrecati alla FC Bari1908, alle sanzioni previstedall’ordinamento sportivo, allepenalizzazioni relative a cia­scun adempimento ritardato».

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Carluccio batte Marinoproprio al fotofinish

«Lo sport è una priorità»

fIL NEOSINDACO DI BRINDISI

CHE SPRINT Angela Carluccio, 43 anni, avvocato civilista. Fernando Marino, 52 anni, presidente dell’Enel Basket Brindisi EVANGELISTA

Franco De Simone BRINDISI

L a brindisina Angela Car­luccio, 43 anni, avvocatocivilista, coniugata, mam­

ma di tre figli, è la prima don­na ad ammini­strare Brindisi.Nell’elenco deisindaci che si so­no succeduti dal1944 ad oggi oc­cupa la trentu­nesima posizio­ne. La carica diprimo cittadino,in casa Carluc­cio, non è asso­lutamente una novità: suo pa­dre Bruno ha governato Brin­disi, dal 1980 al 1984. AngelaCarluccio, designata alla cari­ca di sindaco (o «sindaca» co­me ama definirsi) dalla «Gran­

de Coalizione», in campagnaelettorale è stata sostenuta daiCor di Raffaele Fitto, oltre cheda quattro liste civiche. Suoavversario nel ballottaggio,Fernando Marino, presidentedell’Enel Brindisi Basket, so­stenuto dai partiti del centrosi­

nistra e, in parti­colare, dal presi­dente della Re­gione Puglia,Michele Emilia­no: è stato battu­to per 656 voti(14.798 contro i14.142 del suoavversario).

PROGETTI Rag­giante, al momento della cer­tezza della propria elezione,Angela Carluccio ha afferma­to: «Questo è un nuovo proget­to politico. Ora è giunto il tem­po di rimboccarsi le maniche,

perché i problemi da affronta­re sono troppi». Dovrà dimo­strare competenza, capacità,forza e autorevolezza per can­cellare i molteplici errori delpassato nell’amministrazionedi Brindisi. A lei guardano consperanza le società sportive,«salassate» di recente, dalprovvedimento (260 per centoin più) del Commissario pre­fettizio per l’utilizzo degli im­pianti comunali. «Considero losport una necessità per tutti ­ha affermato con decisione ilneo sindaco di Brindisi ­. Nelmio programma amministrati­vo ho riservato un capitolo im­portante al settore. Facilitarela socializzazione, promuove­re ed incoraggiare la crescita sportiva, facilitando il compitodelle associazioni sportive èun mio preciso impegno».

IMPIANTI Le strutture comu­

nali necessitano di continueattenzioni. «Interverremo do­ve ci sarà da intervenire – con­tinua ­. Ci impegneremo per­chè si possano effettuare inter­venti strutturali negli impiantiche lo necessitano. Ho visitatole strutture comunali: alcune hano bisogno di poche atten­zioni, opere che dovranno es­

sere effettuate».

ESIGENZE Molti dirigenti di so­cietà sportive hanno lamenta­to l’impossibilità di sostenerecosti elevati nell’attività di pre­parazione dei giovani. AngelaCarluccio manifesta tutto ilproprio impegno in questa di­rezione: «Non è una frase fat­

ta, ma vi assicuro che sosterre­mo le società impegnate nellaginnastica, nell’atletica legge­ra, nella pallavolo, nel calcio,in tutti quegli sport che sonopreferiti dai giovani, soprat­tutto perché si possa renderemeno gravoso il compito dellesocietà, e, quindi, per facilitarel’attività sportiva di base». Siguarda con attenzione ancheal sociale. «Ho visitato tutti irioni periferici, entrando an­che in quelli definiti difficili. Ho avuto la possibilità di veri­ficare l’indigenza di molte fa­miglie. Pertanto, il mio impe­gno è rivolto soprattutto al set­tore delle fasce deboli. Il soste­gno per le famiglie cheversano in condizioni disagia­te, che non possono permet­tersi di far praticare attivitàsportiva ai loro figli, è il puntodi partenza». C’è poi la palla­canestro che a Brindisi ha unruolo predominante nel pano­rama sportivo, anche al livellodi prestigio. «Partendo dall’as­sunto che considero importan­te l’associazionismo ed il dilet­tantismo, mostreremo atten­zione ­ assicura Angela Carluc­cio ­ anche per le società chesvolgono attività professioni­stica».

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Avvocato, tre figli,è la prima donna ad amministrare la città: «Sosterremotutti i club, anche quelli prof...»

PROGRAMMI

1Carluccio eletta con 656 voti di vantaggio rispetto al presidente dell’Enel Basket: «Impianti e attività di base, c’è tanto da fare»

RE dal fronte di Noordin si intuiscesempre più il disimpegno del magnate malese

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3MARTEDÌ 21 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Marco Errico LECCE

N on ci sono soltantole trattative per inuovi acquisti, sul­

l’agenda di Mauro Meluso.Il direttore sportivo delLecce è impegnato anchesul fronte delle cessioni,per cercare un’adeguata si­stemazione agli elementiche non rientrano nel pro­getto della prossima stagio­ne. I casi spinosi sono so­prattutto quelli di Benassi,Carrozza e Della Rocca, an­che perché c’è il problemaingaggio che ostacola di­verse operazioni in uscita.Per Benassi (in scadenzanel 2018), è spuntatol’Arezzo, che però tentennaproprio per lo stipendioelevato del portiere. Piùdelicata la situazione di Carrozza e Della Rocca (dirientro dal Rimini per fineprestito): hanno giocatopochissimo nell’ultima sta­gione. Per Della Rocca c’è

anche un infortunio tutto davalutare.

IN BILICO Una delle prioritàdella dirigenza è quella di ri­durre il monte ingaggi, chenella scorsa stagione supera­va abbondantemente i 4 mi­lioni di euro (molto vicino aclub di B di media­alta classi­fica). Si potrebbe pensare aqualche sacrificio. Come conSurraco, che non si discute sulpiano tecnico, ma che potreb­be avere difficoltà di adatta­mento nel 4­3­3, il modulo diriferimento di Padalino. Se ar­rivasse qualche offerta inte­ressante per l’uruguaiano, ilLecce la valuterebbe bene.

OPERATO LO BUE IntantoFrancesco Lo Bue, di rientrodal Mantova per fine prestito,è stato sottoposto a interventoa Roma a Villa Stuart, per laricostruzione dei legamentidel ginocchio sinistro. Il difen­sore si era infortunato nel ri­torno dei playout contro il Cu­neo, procurandosi una distor­sione mentre recuperava ilpallone a bordo campo per ef­fettuare una rimessa laterale.L’intervento eseguito dal pro­fessor Mariani è perfettamen­te riuscito, ma Lo Bue potràtornare in campo non primadi novembre.

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SI VALUTA ANCHE IL PIANO CESSIONI

Il Lecce fa i contiIngaggi da ridurreSurraco in uscita

Strategie Foggia «Lavoriamopensando alla B»1Il d.s. Di Bari: «Sarà una rosa importante»Via Iemmello? Calaiò e Mazzeo nel mirino

Da sinistra Emanuele Calaiò, 34 anni e Fabio Mazzeo, 32 anni. Due punte di esperienza per il Foggia che tenterà la scalata LAPRESSE

Emanuele LosapioFOGGIA

L’ ideologo del Foggia di DeZerbi è già al lavoro permettere a segno i primi

colpi di mercato per rinforzarela rosa. Il direttore sportivo Giu­seppe Di Bari ha voluto forte­mente la continuità del proget­to tecnico avviato due anni fa,convinto di migliorare ancora ilrisultato dell’ultima stagione. Efar meglio del campionato ap­pena concluso vorrà dire con­quistare la promozione in B.«Lavoriamo per questo, la delu­sione per la finale playoff è an­cora cocente – esordisce il d.s. –,però dobbiamo riuscire a supe­rarla e pensare positivo per il fu­turo. Nel calcio non è mai sem­plice vincere, bisogna sudarsitutto sul campo e provare ad az­

presa di confermare l’allenatoreper il terzo anno consecutivo.«Dopo Zeman è il tecnico che hasuscitato più entusiasmo a Fog­gia – racconta Di Bari, difensorerossonero ai tempi del boemo –.Quest’aspetto non andava sot­tovalutato, io ritengo che luiavesse una gran voglia di resta­re perché è un lottatore e quellafinale finita così non l’ha sicura­mente digerita. Poi c’è un aspet­to sociologico da non sottovalu­tare: Roberto è legato da un for­te legame con la città, la manca­ta promozione l’ha sentita comeun tifoso e dentro di sé ha ungran voglia di riscattarsi».

RINFORZI Il d.s. rossonero è giàal lavoro per completare l’orga­nico rossonero, si partirà dallabase dei titolari che sarà rinfor­zata con 4­5 elementi di quali­tà. «Non si può disperdere l’otti­mo lavoro degli ultimi due anni,stiamo facendo delle valutazio­ni e sicuramente allestiremouna rosa importante per la cate­goria». Ma il Foggia dovrà pen­sare anche alle cessioni: do­vrebbero andar via tutti queigiocatori che quest’anno nonhanno giocato molto. Potrebbe­ro essere ceduti i difensori Mau­rizio Lanzaro e Giuseppe Ago­stinone, il centrocampista Giu­seppe Sicurella che rientreràdal prestito al Lumezzane, oltreagli attaccanti Roberto Florianoe Pietro Arcidiacono. In bilico ilportiere Antonio Narciso, ope­rato alla spalla destra e proba­bilmente out fino a settembre.

OBIETTIVI Il primo obiettivoper l’attacco è un centravantiche possa prendere il posto diPietro Iemmello, il Foggia pro­verà ad acquistarlo ma le possi­bilità che lo Spezia lo lasci interza serie sono esigue. Dallaformazione ligure il club rosso­nero potrebbe acquisire Ema­nuele Calaiò (’82), compagnodi squadra di De Zerbi nel Na­poli e inseguito già a gennaio.Nel mirino per l’attacco ancheMirko Antenucci (’84) in sca­denza al Leeds e Fabio Mazzeo(’83) del Benevento. Piaccionopure i difensori Michele Rigio­ne (’91) del Lanciano e LucaMartinelli (’88) del Messina.

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RL’uruguaiano potrebbe partirese arriverà un’offerta interessante

LEGA PRO / MATERA Auteri sì o no?Sembra più lontano (f.t.) Stretta finale per la panchina del Matera. entro pochi giorni uscirà fuori il nome del tecnico che guiderà la squadra nella nuova avventura in Lega Pro. Auteri resta un jolly da giocarsi se altre trattative non dovessero concretizzarsi. Fittissima l’agenda del d.g. Iodice che sta lavorando per ingaggiare anche altri tre-quattro calciatori di qualità.

SERIE D / TARANTOGenchi con le valigieUn tris per sostituirlo (l.c.) Sono giorni decisivi nel rapporto tra il Taranto e Giuseppe Genchi. L’attaccante capocannoniere nelle ultime due stagioni, infatti, si è convinto a cambiare squadra. In settimana Genchi potrebbe cedere alle lusinghe del Città di Nocera che avrebbe messo gli occhi anche sul centrocampista rossoblù Chiavazzo. Per sostituire Genchi, il Taranto potrebbe scegliere in un lotto di pretendenti di cui fanno parte Pietro Balistreri, Daniele Nohman e Giuseppe Gambino.

CALCIO A 5 / DONNE In azzurro due pugliesi e una lucana (g.d.f.) Due giocatrici pugliesied una lucana convocate nell’Under 17 che prenderà parte dal 29 al 3 luglio prossimo al quadrangolare in Portogallo. In campo le padroni di casa, la Spagna e la Svezia. Si tratta di Simona Giliberto (Città di Taranto), Angela Girardi (Italcave Real Statte) e Roberta Bergamotta (Avis Borussia Policoro). Il calendario prevede il debutto contro le lusitane giovedì 30 (ore 22), .

NOTIZIE

Juan Ignacio Surraco, 28 anni,una stagione a Lecce LAPRESSE

GIUSEPPE DI BARI IL CONFRONTO COL PASSATO

DOPO ZEMANDE ZERBI È IL TECNICO

CHE QUI HA SUSCITATO PIÙ ENTUSIASMO. E HA

VOGLIA DI RISCATTO

zerare i margini di errore».

DE ZERBI TER Si riparte da Ro­berto De Zerbi, il d.s Di Bari hamediato ad oltranza per avvici­nare le parti e riuscire nell’im­

Lega ProRRossoneri e giallorossi al lavoro su più fronti 47