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L'ALBA L'ALBA informa informa e-mail:[email protected] - [email protected] IL SOGNO CHE E’ DIVENTATO REALTA’ Redazione e Amministrazione: L’Alba Società Cooperativa Sociale Via della Cooperazione, 5/7 - 36025 Noventa Vicentina - Tel. 0444.887213 - Direttore Editoriale: Dinello Giuseppe - Direttore Responsabile: Cogo Alberto - Redazione: Dinello Giuseppe, Carmignato Anna, Groppo Giuliano, Padovan Cristina - Tiratura: 2500 copie. Quadrimestrale. Periodico Socio culturale del no-profit - Aut. Tri. di Vicenza n.1127 del 08-03-2006 - Progetto e Stampa: Tipografia l’Alba 36025 Noventa Vicentina (VI) - Via della Cooperazione, 5/7 - Tel. 0444.760869 - Fax 0444.789854 Politiche della Comunicazione Via della Cooperazione,5/7 Noventa Vicentina (VI) Anno 3° n. 8/2009 Settembre 2009 INCLUSIONE SOCIALE: QUESTA SCONOSCIUTA Autorizzata FIAT Via dell’Artigianato, 16 Noventa Vicentina (VI) Telefono e Fax 0444.760131 Un anno per la realizzazione dell’impianto, 16 mesi di duro lavoro per passare dalla costru- zione alla gestione. Con grande soddisfazione an- che l’Area Berica ha potuto go- dere delle piscine, dove durante l’estate abbiamo visto centinaia di famiglie godere finalmente di una piscina vicina, trascorren- do qualche ora di tranquillità in un’estate calda e afosa come quella di quest’anno. Anche se partiti in ritardo e ora- mai a stagione inoltrata, non ab- biamo rinunciato all’apertura del- le piscine; infatti, a causa dell’in- verno lungo e piovoso i lavori hanno subito pesanti ritardi, sen- za contare qualche contrattem- po in corso d’opera. Abbiamo dovuto sopperire a vari problemi di carattere tecnico in seguito al collaudo dell’impianto, ma nono- stante le paure e le tensioni sia- mo stati soddisfatti nel veder rea- lizzare tale opera nel territorio di Sossano, punto strategico perché al centro dell’Area Berica. Nel mese di agosto, oltre alle famiglie e ai bambini, hanno usufruito dell’impianto anche persone disabili, tra cui anche i nostri ragazzi della Comunità Educativa per Minori “Vill’Alba”, che hanno potuto trascorrere ore divertenti sguazzando in acqua. L’impianto vuol dare particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione, incentivando l’inte- grazione sociale ed occupazio- nale con inserimenti al lavoro di persone svantaggiate. In tempi ridotti abbiamo voluto scommettere nell’apertura, anche se soltanto per un mese; certa- mente non era tutto completo, ma sicuramente l’anno prossimo i clienti potranno godere di un bel parco verde, di posti all’ombra per il ristoro, e i bambini potran- no divertirsi con scivoli e giochi in acqua. Un ringraziamento va all’U.L.S.S. 6 - Ufficio Prevezione e al Comu- ne di Sossano, che si sono ado- perati per l’apertura dell’impian- to. E un ringraziamento anche a tutto il team che ha lavorato tena- cemente per riuscire nell’obiettivo prefissato. L’impegno non finisce qui! Alla chiusura dell’impianto inizie- ranno i lavori per completare le piscine e sistemare tutto il parco: per l’anno prossimo sarà pronto il solarium e ci saranno tante novi- tà, tutte da scoprire. La gestione sarà della cooperati- va stessa, mantenendo lo scopo sociale di integrazione sociale e occupazionale di persone svan- taggiate. E’ nostro speranza riu- scire a completare l’opera con l’impianto coperto in breve tem- po. La Redazione Le piscine “Némo... all’Oasi” hanno aperto. Un mese di emozioni e soddisfazioni per la Cooperativa e il territorio. Per inclusione si intende la messa in atto di tutte le stra- tegie atte a rendere uguali e non dissimili le persone che per vari motivi presentano una sorta di diversità data da varie condizioni, siano esse di ordine sociale, religioso, etnico e sia di disabilità. La scelta di utilizzare il termi- ne “inclusione” racchiude in sè un primo positivo passo nel cammino di una rinno- vata volontà di sentire come assolutamente simili e parte integrante del nostro sistema sociale, tutte le persone che semmai subiscono uno stato di disabilità ed a caro prez- zo, come tristemente è noto a tutti. Pertanto, parliamo di inclusione come condizio- ne per stare insieme con le diversità presenti negli altri e in noi, per vivere in grup- po sperimentando in prima persona la sostanza dell’ap- prendimento che è costruzio- ne sociale (si impara con gli altri), per creare legami che riconoscono la specificità e la differenza di identità. Non significa far diventare l’altro come noi, né rinunciarvi per sempre, ma di costruire pon- ti fra le persone, le situazio- ni, le competenze. L’obiettivo principale è qunidi quello di creare le premesse logistiche e organizzative per un’efficace inclusione del disabile, attraverso ap- positi strumenti e attraverso la formazione di personale in grado di soddisfare specifi- che e diversificate esigenze. Tendere ad una società maggiormente coesa e soli- dale è stato l’obiettivo prima- rio della nostra Cooperati- va, in particolare del gruppo che abbiamo attivato. Il la- voro svolto quest’anno si è caratterizzato nel proporre alla cittadinanza iniziative con un progetto strutturato con il fine di contribuire, per quanto possibile, a incontra- re i gruppi che operano nel sociale nel nostro territorio e a proporre momenti di pre- venzione e di inclusione so- ciale. E’ proprio questa vicinanza che ci aiuta a recepire quel- le che sono le richieste della popolazione e a tradurle in iniziative concrete. segue continua Il progetto che ci proponia- mo di realizzare sarà il frutto di una collaborazione profi- cua fra enti e volontariato, un patrimonio altamente condi- viso e da valorizzare per il loro contributo in termini di idee, di esperienza maturata sul campo e di professionali- tà specifiche nei vari settori di competenza, cercando di utilizzare le risorse a dispo- sizione nell’esclusivo inte- resse della collettività.

l'Alba Magazine - Numero9

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Nono numero del magazine della Cooperativa L'Alba

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Page 1: l'Alba Magazine - Numero9

L'ALBA L'ALBA informainformae-mail:[email protected] - [email protected]

IL SOGNO CHE E’ DIVENTATO REALTA’

Redazione e Amministrazione: L’Alba Società Cooperativa Sociale Via della Cooperazione, 5/7 - 36025 Noventa Vicentina - Tel. 0444.887213 - Direttore Editoriale: Dinello Giuseppe - Direttore Responsabile: Cogo Alberto - Redazione: Dinello Giuseppe, Carmignato Anna, Groppo Giuliano, Padovan Cristina - Tiratura: 2500 copie. Quadrimestrale. Periodico Socio culturale del no-profit - Aut. Tri. di Vicenza n.1127 del 08-03-2006 - Progetto e Stampa: Tipografia l’Alba 36025 Noventa Vicentina (VI) - Via della Cooperazione, 5/7 - Tel. 0444.760869 - Fax 0444.789854

Politiche dellaComunicazione

Via della Cooperazione,5/7

Noventa Vicentina (VI)

Anno 3°n. 8/2009

Settembre 2009

INCLUSIONE SOCIALE:QUESTA SCONOSCIUTA

Autorizzata F I A T

Via dell’Artigianato, 16 Noventa Vicentina (VI)

Telefono e Fax 0444.760131

Un anno per la realizzazione dell’impianto, 16 mesi di duro lavoro per passare dalla costru-zione alla gestione. Con grande soddisfazione an-che l’Area Berica ha potuto go-dere delle piscine, dove durante l’estate abbiamo visto centinaia di famiglie godere finalmente di una piscina vicina, trascorren-do qualche ora di tranquillità in un’estate calda e afosa come quella di quest’anno.Anche se partiti in ritardo e ora-mai a stagione inoltrata, non ab-biamo rinunciato all’apertura del-le piscine; infatti, a causa dell’in-verno lungo e piovoso i lavori hanno subito pesanti ritardi, sen-za contare qualche contrattem-po in corso d’opera. Abbiamo dovuto sopperire a vari problemi di carattere tecnico in seguito al collaudo dell’impianto, ma nono-stante le paure e le tensioni sia-mo stati soddisfatti nel veder rea-

lizzare tale opera nel territorio di Sossano, punto strategico perché al centro dell’Area Berica.Nel mese di agosto, oltre alle famiglie e ai bambini, hanno usufruito dell’impianto anche persone disabili, tra cui anche i nostri ragazzi della Comunità Educativa per Minori “Vill’Alba”, che hanno potuto trascorrere ore divertenti sguazzando in acqua. L’impianto vuol dare particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione, incentivando l’inte-grazione sociale ed occupazio-nale con inserimenti al lavoro di persone svantaggiate.In tempi ridotti abbiamo voluto scommettere nell’apertura, anche se soltanto per un mese; certa-mente non era tutto completo, ma sicuramente l’anno prossimo i clienti potranno godere di un bel parco verde, di posti all’ombra per il ristoro, e i bambini potran-no divertirsi con scivoli e giochi

in acqua.Un ringraziamento va all’U.L.S.S. 6 - Ufficio Prevezione e al Comu-ne di Sossano, che si sono ado-perati per l’apertura dell’impian-to. E un ringraziamento anche a tutto il team che ha lavorato tena-cemente per riuscire nell’obiettivo prefissato.L’impegno non finisce qui! Alla chiusura dell’impianto inizie-ranno i lavori per completare le piscine e sistemare tutto il parco: per l’anno prossimo sarà pronto il solarium e ci saranno tante novi-tà, tutte da scoprire.La gestione sarà della cooperati-va stessa, mantenendo lo scopo sociale di integrazione sociale e occupazionale di persone svan-taggiate. E’ nostro speranza riu-scire a completare l’opera con l’impianto coperto in breve tem-po. La Redazione

Le piscine “Némo... all’Oasi” hanno aperto. Un mese di emozioni e soddisfazioni per la Cooperativa e il territorio.

Per inclusione si intende la messa in atto di tutte le stra-tegie atte a rendere uguali e non dissimili le persone che per vari motivi presentano una sorta di diversità data da varie condizioni, siano esse di ordine sociale, religioso, etnico e sia di disabilità.La scelta di utilizzare il termi-ne “inclusione” racchiude in sè un primo positivo passo nel cammino di una rinno-vata volontà di sentire come assolutamente simili e parte integrante del nostro sistema sociale, tutte le persone che semmai subiscono uno stato di disabilità ed a caro prez-zo, come tristemente è noto a tutti. Pertanto, parliamo di inclusione come condizio-ne per stare insieme con le diversità presenti negli altri e in noi, per vivere in grup-po sperimentando in prima persona la sostanza dell’ap-prendimento che è costruzio-ne sociale (si impara con gli altri), per creare legami che riconoscono la specificità e la differenza di identità. Non significa far diventare l’altro come noi, né rinunciarvi per sempre, ma di costruire pon-ti fra le persone, le situazio-ni, le competenze.L’obiettivo principale è qunidi quello di creare le premesse logistiche e organizzative per un’efficace inclusione del disabile, attraverso ap-positi strumenti e attraverso la formazione di personale in

grado di soddisfare specifi-che e diversificate esigenze. Tendere ad una società maggiormente coesa e soli-dale è stato l’obiettivo prima-rio della nostra Cooperati-va, in particolare del gruppo che abbiamo attivato. Il la-voro svolto quest’anno si è caratterizzato nel proporre alla cittadinanza iniziative con un progetto strutturato con il fine di contribuire, per quanto possibile, a incontra-re i gruppi che operano nel sociale nel nostro territorio e a proporre momenti di pre-venzione e di inclusione so-ciale.E’ proprio questa vicinanza che ci aiuta a recepire quel-le che sono le richieste della popolazione e a tradurle in iniziative concrete.

segue

continua

Il progetto che ci proponia-mo di realizzare sarà il frutto di una collaborazione profi-cua fra enti e volontariato, un patrimonio altamente condi-viso e da valorizzare per il loro contributo in termini di idee, di esperienza maturata sul campo e di professionali-tà specifiche nei vari settori di competenza, cercando di utilizzare le risorse a dispo-sizione nell’esclusivo inte-resse della collettività.

Page 2: l'Alba Magazine - Numero9

Grazie a chi è riuscito a darmi una speranza di vita.Questo ringraziamento è rivolto al Dott. Ivo Komjanc, primario e chirur-go presso l’Ospedale di Malcesine, specializzato nella riabilitazione di migliaia di bambini poliomelitici pro-venienti da tutta Italia. Laureatosi a Padova e raggiunta la specializzazione in ortopedia a Fi-renze, il Dott. Komjanc approdò a Malcesine nell’agosto del 1953, all’ora Istituto chirurgico ortopedico della Croce Rossa; l’ospedale era specializzato nella cura della polio-melite, che nel secondo dopoguerra

ha infuriato in tutti i paesi d’Europa. La paralisi muscolare che in diverse misure colpiva arti e tronco ha co-stretto decine di migliaia di ragazzi a interminabili ricoveri, a ripetuti e dolorosi interventi chirurgici, a tortu-ranti riabilitazioni. Il Dott. Komjanc non conobbe mai il peso dei sacrifici, delle rinunce, del-le fatiche e degli insuccessi; l’obietti-vo che si era posto, infatti, era mol-to alto: ridare la gioia di vivere e una vita umana dignitosa a quanti erano stati segnati e provati dalla malattia. Oltre cinquantamila furono coloro che a lui si rivolsero con fi-ducia, certi dei risultati positivi delle sue cure, e che scoprirono in lui non solo un ottimi medico, ma un padre e un amico, che sempre li considerò parte della sua “famiglia”.Aveva bisogno delle manifestazio-ni d’amore dei suoi ammalati, da cui traeva forza e nuove energie. Era una persona umile e orgoglio-sa, severa e tenera. Nell’animo e nel portamento fu un gran signore. Superò ogni difficoltà e ogni soffe-renza amando e perdonando, fino al tramonto della vita, che si spense

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Lo scopo della Fondazione Ban-co Alimentare Onlus è quello di raccogliere le eccedenze alimen-tari per ridistribuirle ad Enti ed ini-ziative che, in Italia, si occupano di assistenza e di aiuto ai poveri ed agli emarginati. Per questo si pone al servizio, da un lato, delle aziende del settore che abbiano problemi di stock ed eccedenze perfettamente commestibili e, dall’altro, delle Associazioni ed Enti assistenziali che distribui-scono ai propri assistiti pasti o ge-neri alimentari in via continuativa. La rete Banco Alimentare diven-ta allora il tramite ideale perché l’eventuale “spreco” della filiera agro-alimentare diventi ricchezza per gli enti assistenziali che ogni

lasciò scappare, in dialetto: “Ma con tutti quelli a cui ho dato da mangiare io qui, possibile che non ci sia qualcuno là, che dia da mangiare a mio figlio?”. Questa frase mi colpì e capii l’importanza della condivisione nel momento del bisogno, anche perché, poco tempo dopo, ci giunse la notizia che mio fratello aveva conosciu-to una famiglia di compaesani, che l’aveva accolto offrendogli un semplice piatto di cipolle col pomodoro. Per lui aveva signifi-cato tanto, perché da quel gesto era nata poi un’amicizia. Il no-stro Banco Alimentare del Vene-to nacque con molta semplicità, con un po’ di fatica e tanta buona volontà. Tirammo su due muri in

bANCO ALImENTARE - I PRImI VENT’ANNI

GRAZIE AL DOTTOR KOmJANC

un attimo di essere legati, attraverso un cordone ombelicale, alla propria speranza di salvezza. Mediante il pon-tile si raggiunge la barca: esso è quindi un luogo di passaggio tra due mondi, le due rive.Grazie ai ponti i popoli hanno costruito condutture di ogni tipo che diffondono nel terreno dell’altra riva ricchezze mai possedute, quali gas, petrolio, e soprat-tutto l’acqua, bisogno essenziale dei popoli. Ne abbiamo bisogno per bere, per cucinare, per lavare, per l’agricol-tura, per le industrie, per l’energia, per i trasporti, per i riti, per il divertimen-to, per la vita. E non siamo soltanto noi esseri umani ad averne bisogno: ogni forma di vita dipende dall’acqua per la propria sopravvivenza.

e frusciando fa il fiume.E l’acqua sciolta nuotanelle valli e lunga e lentalargasilenziosaluminosa fa il lago.E l’acqua a onde muorenon muore maie muorenon muore maie muorementre immensa fa il mare. (R. Piumini)

IL FIUmE E L’ACQUAEcco la storia della Fondazione Banco Alimentare

onlus, raccontata dai testimoni che l’hanno vissuta in prima persona.

fondatore dell’Associazione Ban-co Alimentare del Veneto raccon-ta:“Era l’estate del 1992. Marco Luc-chini arriva a casa mia invitato da un’amica di famiglia che studiava a Milano, alla Cattolica, e che era entusiasta di questa novità del Banco Alimentare che Lucchini andava predicando. Ci racconta di tutte le aziende che danno gli alimenti gratis, che poi vengono donati agli Enti di carità: bilici di alimenti che secondo lui andava-no e venivano. Per noi di Verona, suonava tutto un po’ strano. Co-munque, l’idea mi piaceva, per-ché come fa a non piacere una cosa che fa del bene? Mi ripor-tava alla mente un episodio della mia giovinezza. Molti anni prima, mio fratello, partito per il Vene-zuela sicuro di trovarci la fortuna, in realtà faceva letteralmente la fame. Un giorno, a tavola, con le mani fra i capelli, mio padre si

a causa di un male incurabile il 26 agosto 1991.Grazie a lui migliaia di ragazzi han-no avuto l’opportunità di maturare la consapevolezza della loro forza e determinazione nell’affrontare la vita all’”esterno”. Sono persone che hanno saputo mettersi in gioco af-frontando le avversità della vita con dignità. Lo stare insieme agli altri ha loro consentito di sentirsi “uguali”, di temprarsi, di affrontare la vita “a muso duro”.

La testimonianza del Presidente Di-nello Giuseppe delle cure ricevute all’Ospedale di Malcesine.

Veduta dell’Ospedale di Malcesine

giorno, con impe-gno e dedizione, accolgono i più poveri tra noi. Ecco la storia della Fondazione Banco Alimentare onlus, raccontata dai testimoni che l’hanno vissuta in prima persona.Guido Biondani,

una ex-cava della mia azienda, met-temmo un tetto e quello fu il ma-gazzino. I volon-tari arrivarono con il passaparola, ma ciò che all’inizio non arrivava tan-to facilmente gra-tis erano i generi alimentari più im-portanti. La prima

donazione furono 30 chili di tè...non proprio adatto a sfamare i poveri. Allora pubblicammo delle inserzioni sui giornali locali per chiedere alle aziende della no-stra zona di donare le ecceden-ze. Ma offrirono solo del vino. Il salto di qualità lo facemmo gra-zie alla collaborazione con la Fondazio-ne Banco Alimentare di Milano: arrivò davvero un bilico di brioches, della Ferrero, e fu allora che benedissi il Lucchini!”

i popoli si sono trasferiti in prossimità dell’acqua. I popoli si spostano quando l’acqua è troppo scarsa o ce n’è troppa, insomma viaggiano sull’acqua, lungo i fiumi della terra. I popoli scrivono, cantano, danzano e sognano l’acqua. I popoli combattono per l’acqua e tutti, in ogni luogo e in ogni giorno, ne hanno bisogno.Nel tempo i popoli hanno costruito pon-ti, per portare l’acqua in zone in cui mancava. Grazie ai ponti, i popoli hanno potuto congiungere due luoghi che la natura aveva separato, passaggi fluvia-li che furono scambio di idee e notizie fra luoghi altrimenti allontanati ad una natura spesso ostile. Ponti, traghetti e barche assicurano la comunicazione tra due rive. Il pontile è una protesi di ter-ritorio proiettato nell’acqua sul quale avventurarsi come un astronauta nella sua passeggiata spaziale: circondati dall’elemento ostile si assapora la sen-sazione dell’abisso, dimenticando per

L’acqua, come la religio-ne e l’ideologia, ha il po-tere di muovere milioni di persone. Sin dalla na-scita della civiltà umana

E L’ACQUAE l’acqua fresca nascefa ruscelli scendecasca sui sassiscroscia

Il fiume Po.

Tratto del fiume Po.

Il Dott. Komjanc con un piccolo paziente.

Page 3: l'Alba Magazine - Numero9

SPAZIO CONTEmPLATIVOSEGUI IL TUO CUORE

Questo testo non è un elabo-rato tecnico, ma un libro scritto col cuore che vuole raccontare le testimonianze dirette delle esperienze vissute. Un libro a più mani, cinquanta i contributi scritti di pugno, che ha lo scopo di tra-smettere l’importanza dei gruppi di auto-aiuto. L’associazione di volontariato “L’Alba” è composta da gruppi di auto-aiuto, persone in stato di disagio e loro familiari, volontari, operatori sanitari e so-ciali, i quali sono invitati a parte-cipare ad incontri di conoscenza e sensibilizzazione, per condividere esperienze e iniziative. L’auto-aiu-to è una realtà vitale, che offre alle persone ascolto, sostegno e infor-mazioni utili per uscire dall’iso-lamento sociale e migliorare le proprie condizioni di vita e quelle dei familiari. Questi gruppi rappre-sentano un luogo di passaggio ad un nuovo approccio terapeutico basato sul concetto di fornire un potere maggiore all’utente e ai fa-miliari nella gestione del disturbo psichiatrico. Con questo libro la speranza è quella di trasmettere il calore uma-no e il messaggio più importante: si può “andare” nella malattia, ma si può anche tornare da essa più consapevoli e più ricchi di prima recuperando il proprio progetto di vita evolutivo e creativo portan-do maggiore benessere in questo mondo. Lavoriamo a produrre benes-sere su questa terra ed avremo fatto una grande rivoluzione si-lenziosa. (Diana Gallo)

ANDATA E RITORNO

Progetto “auto-aiuto in Circolo”

La depressione non è mai un bene per la salute, ma quando a soffrirne è un malato di cancro il rischio diventa maggiore. Infatti, alla depressione sembrano particolarmente esposti i pazienti affetti da patologie onco-logiche: secondo molti studi un pa-ziente ogni 5 presenta una patologia depressiva. Ancora più strisciante, in ambito oncologico, è la cosiddet-ta depressione sottosoglia, cioè un quadro depressivo non pienamente espresso sul piano sintomatico, ma già in grado di interferire con la vita del paziente.Alcuni studi evidenziano come la depressione sia associata ad una maggiore percezione ed intensi-tà del dolore neoplastico. Molte e complesse sono le interazioni tra sistema immunitario e depressione e queste rendono ancora più forte il legame fra depressione e patologia oncologica. In generale molti studi evidenziano che la depressione pro-voca un deterioramento della rispo-

sta immunologica antitumorale. In alcuni casi è stato evidenziato come la depressione possa precedere l’esordio di una sintomatologia ne-oplastica, lasciando inferire compli-cate interconnessioni tra la patolo-gia depressiva e quella oncologica.Secondo l’analisi di 26 studi effet-tuata da ricercatori della British Co-lumbia, in Canada, per un malato di cancro le chance di farsi sopraffare della malattia salgono addirittura del 25%. Analizzando i dati di quasi 9.500 pazienti e focalizzandosi sui tassi di sopravvivenza da uno a 10 anni, gli studiosi canadesi hanno ri-

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levato che, fra i malati depressi, la percentuale di morti arriva a essere superiore del 39% rispetto a quella dei pazienti che non si fanno abbat-tere dalla malattia. Gli autori precisano comunque che dovranno essere effettuati appro-fondimenti prima di affermare con certezza che esiste un collegamento fra “male di vivere” e progressione di una neoplasia. Tuttavia si sospetta che lo stress provocato dai disturbi psicologici possa avere un impatto sia sul corretto andamento delle te-rapie, sia sul sistema ormonale che regola anche lo sviluppo dei tumori.Comunque l’esame di tutte le ricer-che condotte sinora sul rapporto fra depressione e cancro porta a poter affermare che trattare la depressio-ne è doveroso e che sottovalutarla ha conseguenze dannose per il pa-ziente.

Sono qui per imparare, e il mondo è il mio maestro.L’universo non fa preferenze.La mia vita è il perfetto riflesso delle mie convinzioni.Se mi attacco troppo alle cose, alle persone, al denaro... rovino tutto!Ciò su cui mi concentro, si espande, cresce, aumenta.Seguo il mio cuore (sentimenti, emozioni, intuizione).Dio non scenderà da una nuvola per dirmi: “Ora puoi raggiungere il successo!”Se lotto contro la vita, vince sempre la vita!Come si amano gli altri? Basta accettarli.La mia missione in questa vita non è cambiare il mondo: è cambiare me stesso

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SE IL DESTINO E’ CONTRO DI ME...PEGGIO PER IL

DESTINOVincenzo Russo

All’età di tre anni la diagnosi: po-liomielite. Nell’Italia degli anni Cinquanta equivale alla condanna a una vita di emarginazione. Ma il piccolo Vincenzo viene affidato dalla famiglia a uno degli istituti fondati da Don Carlo Gnocchi, un prete che ha dedicato l’intera vita a dare ai disabili il diritto a una vita degna. Questa è la storia di un ragazzo che non si è mai arreso e che ha trovato nella dignità l’unico approdo che non rende per forza felici, ma rinfranca la fatica del vi-vere e permette di riscattarsi dalla solitudine e dall’ingrata condizio-ne del diverso. Vincenzo resiste con determinazione alla deriva della sua famiglia, ma anche alla pietà di chi lo vorrebbe rassegna-to e alla rabbia verso un destino che lo ha preso di mira. Infatti, ri-fiuta di arrendersi, studia, si laurea in scienze politiche all’università Statale di Milano, diventa direttore di un centro socio educativo, poi di una comunità di minori in difficol-tà. Ma Vincenzo Infine è docente universitario e torna, come forma di profonda riconoscenza, come insegnante di materie ed esempio di vita al don Gnocchi.Il libro, in forma di lettere a parenti e amici, racconta questo percorso straordinario e il rifiuto ostinato di cedere al pietismo e all’autocom-miserazione per affrontare a viso aperto la vita, qualunque essa sia. “Peggio per il destino” è il grido di battaglia, ironico e appassionato, di un uomo che della diversità ha fatto la sua forza.

Page 4: l'Alba Magazine - Numero9

Al Presidente deI Fansclub dei

Nomadi del Basso Vicentino

- Sossano - e Presidente del

Club Bianco Rosso di Sossano,

Commendatore Dinello

Alfiero, un ringraziamento

AL COMMENDATORE DINELLO ALFIERO

Per la nostra Parrocchia “San Girolamo” di Colloredo:“O Padre concedi a questa Parrocchia, raccolta intorno al suo pastore, di crescere mediante il Vangelo e l’Eucarestia, nell’unità dello Spirito Santo, per divenire immagine autentica dell’assemblea universale del tuo popolo e strumento della presenza di Cristo nel mondo.Per Cristo Nostro Signore. Amen.”

PER LA PARROCCHIA DI COLLOREDO

Ve devo dir che come maestrojera vaido,el so taglian, forbio e coreto,che tentava de insegnar a noiantri cei,a mi proprio non me entrea in te a suca,mi ero tacà al nostro dialetto, beo e musical,che fasea barufa con el taglian de Dante!Nol podee proprio digerir tanto pìche quando faxeo i temi medesmentegavo sempre le dopie.Se uno faxea combatar lo ciameavissin a cattedra al ghe dixea:“meti e man davanti”!E ghe molava do, tre colpi de righel,che el toso tornea al so bancosofiando sui dei.

Vi voglio dire che come maestroera valido,il suo italiano, forbito e corretto,che tentava di insegnare a noi bambini,a me proprio non mi entrava in testa,amavo il mio dialetto, bello, musicale,che litigava con l’italiano di Dante!Non riuscivo a digerirlo tanto chequando facevo i temi midimenticavo sempre le doppie.Se uno lo disturbava lo chiamavavicino alla cattedra e gli diceva:“metti le mani davanti”!Gli dava due, tre colpi di righello,che il ragazzo tornava al suo bancosoffiando sulle dita.

per tutte le iniziative sociali e culturali

promosse nel nostro territorio. Con

grande impegno e animazione riesce

a coinvolgere molti paesani e anima

alcune serate del paese, portando sempre

entusiasmo e voglia di vivere tra di noi.

EL MAESTRO

L’ALBA SOC. COOPERATIVA SOCIALE,in occasione della tradizionale sagra delle castagne di Colloredo di Sossano, organizza la 5 Festa della Cooperazione Sociale e dell’Associazionismo. Ogni realtà sociale potrà promuovere con depliant e materiale illustrativo le proprie iniziative.Per le cooperative e associazioni interessate a partecipare al pranzo chiamare al numero 0444/887213.E’ gradita la presenza degli amministratori comunali, provinciali e regionali, dei funzionari e amministratori dell’ULSS 6, dei parrocci, dei gruppi parrocchiali e della cittadinanza tutta.

5° Festa della Cooperazione Sociale

PROGRAMMA

Coop. S ociale

ONLUSSERVIZI

SOCIO ASSISTENZIALI

Domenica 4 Ottobre 2009: Pranzo con i sociore 9:30 S. Messa presso la Chie-sa Parrocchiale “San Girolamo” di Colloredo, Sossano.ore 12:30 Pranzo conviviale con i soci presso il tendone allestito dalla pro-loco.

Domenica 11 Ottobre 2009: Incontro istituzionale con le autorità del pubblico e del privato socialeore 11:00 Visita alle strutture del paese: le pi-scine “Némo... all’Oasi”, la comunità minori “Vill’Alba” e il “Museo della Civiltà Contadina”.ore 12:30 Pranzo presso il tendone allestito dalla pro-loco. Sono invitati il Presidente del Consiglio Regio-nale Marino Finozzi, il segretario Max Siron, le autorità comunali e provinciali, AGCI.

3 - 11 Ottobre 2009

La Parrocchia di Colloredo

Antica Sagra del Rosarioe Festa delle Castagne

G.R.C. - COMUNE DI SOSSANO

COLLOREDO2,3,4,9,10,11 Ottobre ‘09

Sabato 3 Ottobre19.00: Pesca di beneficienza, stand gastronomico e Museo Civico “Storia Memoria”21.00: Serata con “ORCHESTRA MELODY”Domenica 4 OttobreQuinta festa della Cooperazione Sociale. 09.30: S. Messa nella chiesa “San Girolamo”10.30: Apertura Museo Civico “Storia-Memoria”11.30: Mostra di pittura e fotografia

12.30: Pranzo sociale;18.30: Stand gastronomico e pesca di beneficienza21.00: Serata con l’orchestra ROGER “La Voce del Sole”Venerdì 9 Ottobre19.00: Pesca di beneficienza, stand gastronomico e Museo Civico “Storia Memoria” 21.00: Serata con “DJ ALICE” della discoteca ParioliSabato 10 Ottobre19.00: Pesca di beneficienza, stand gastronomico e Museo Civico “Storia Memoria” 21.00: Serata con l’orchestra “TIZIANO TONELLI”Domenica 11 Ottobre9.00: Iscrizione gara di ballo10.00: Inizio GARA DI BALLO preago nistica11.00: Apertura Museo Civico “Storia e Memoria” alla presenza del Presidente del Consiglio Regio- nale Dott. Marino Finozzi e i nuovi Sindaci dell’area Berica18.30: Pesca di beneficienza e stand gastronomico21.00: Serata danzante con “DJ Maurizio”23.30: Estrazione a premi