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1 L’Analisi dello Status-quo aziendale L’Analisi dello Status-quo aziendale Sintesi dei risultati dell’analisi aziendale Sintesi dei risultati dell’analisi aziendale Febbraio 2008 Febbraio 2008 Realizzazione: Andrea Lodi Caso aziendale Caso aziendale Società Alfa Società Alfa di Roma di Roma Studio Andrea Lodi L’azienda intorno all’uomo (www.andrealodi.it)

L’Analisi dello Status-quo aziendale Sintesi dei risultati dell’analisi aziendale

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Studio Andrea Lodi L’azienda intorno all’uomo (www.andrealodi.it). L’Analisi dello Status-quo aziendale Sintesi dei risultati dell’analisi aziendale. Caso aziendale Società Alfa di Roma. Febbraio 2008. Realizzazione: Andrea Lodi. Sommario 1 di 2. L’ASQ: che cos’è - PowerPoint PPT Presentation

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L’Analisi dello Status-quo L’Analisi dello Status-quo aziendaleaziendale

Sintesi dei risultati dell’analisi aziendaleSintesi dei risultati dell’analisi aziendale

Febbraio 2008Febbraio 2008

Realizzazione: Andrea Lodi

Caso aziendaleCaso aziendaleSocietà AlfaSocietà Alfa di Roma di Roma

Studio Andrea Lodi L’azienda intorno all’uomo

(www.andrealodi.it)

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Sommario 1 di 2

1. L’ASQ: che cos’è2. Caso aziendale: società Alfa di Roma3. Risultati dell’analisi aziendale

Le aree di attività Introduzione I prodotti/servizi

Segmentazione del mercato per tipologia cliente I segmenti di mercato L’analisi del mercato in sintesi

La struttura organizzativa Il piano occupazionale I principali punti di forza I principali punti di debolezza

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Sommario 2 di 2

3. Risultati dell’analisi aziendale Il Business Plan

Il Piano degli investimenti Il piano delle vendite Determinazione dei costi di piano Conti economici previsionali di piano Analisi dei flussi finanziari di piano Sintesi analisi dati economico/finanziari

Obiettivi aziendali Analisi SWOT Concluzioni Risultati raggiunti

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L’analisi dello status-quo aziendale (ASQ): che cos’è

L’analisi dello status-quo aziendale

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L’ASQ: che cos’è (1 di 3)L’ASQ: che cos’è (1 di 3)

L’analisi dello status-quo aziendale è da ritenersi uno strumento modulare che permette di raggiungere quell’importante e significativo “momento” di consapevolezza, da parte dell’intera compagine sociale dell’impresa, ovvero del “gap” esistente con le imprese “eccellenti” che operano nel medesimo settore.E’ una sorta di “fotografia” del posizionamento strategico dell’impresa da tutti i punti di vista.

Il “modello” di analisi utilizzato, già sperimentato su varie imprese di diversi settori economici, è stato pensato per le piccole/medie imprese. La realizzazione dell’ASQ, infatti, permette di evitare “stress prestazionale” alla struttura organizzativa, evitando il rischio di ottenere risultati esattamente contrari a quelli previsti dall’intervento.

Lo strumento utilizzato tiene conto sostanzialmente dell’”idea” che i Dirigenti dell’azienda hanno della loro impresa e del mercato in cui operano, in rapporto alla situazione reale.

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L’ASQ: che cos’è (2 di 3)L’ASQ: che cos’è (2 di 3)

L’analisi dello status-quo aziendale, riguarda l’analisi degli elementi della formula imprenditoriale dell’impresa (prodotto/servizio, mercato e struttura aziendale) con particolare riferimento alla struttura organizzativa, allo scopo di evidenziare punti di forza e di debolezza dell’impresa, minacce ed opportunità, e di fornire ai soci e manager dell’impresa un utile e valido strumento che permetta loro di:

1. valutare le “condizioni” in cui si trova ad operare l’impresa allo stato attuale;

2. avere delle prime indicazioni strategiche in merito alla risoluzione delle criticità ed alle politiche future da attuare.

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L’ASQ: che cos’è (3 di 3)L’ASQ: che cos’è (3 di 3)

L’analisi dello status-quo tiene sostanzialmente conto di:

1. un’analisi retrospettiva dell’impresa con l’impostazione altresì degli elementi base per la realizzazione di un’analisi prospettica (di pianificazione nel medio/lungo periodo);

2. un’analisi comparativa con i principali concorrenti mediante, in prima istanza, l’utilizzo di uno strumento di benchmarking realizzato dall’Associazione “Benchmarking for success” sulla base di un modello proveniente dalla “London School of Economics and Political Science”, che permette di effettuare una comparazione fedele dell’ impresa con un campione di concorrenti, sulla base di una serie di indicatori di “prestazione” e di “risultati”.

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Le aree di attivitàdi una piccola impresa

Caso aziendale: società Alfa di RomaRisultati dell’analisi aziendale

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INTRODUZIONE (1di3)INTRODUZIONE (1di3)

Società Alfa nasce nel 1985, come SRL, dalla cessazione di attività di una SRL di consumo romana.

Rispetto agli esordi, la SRL ha visto mutare continuamente l’organico (ad oggi è presente solo uno dei nove soci fondatori), con il consolidamento di una struttura organizzativa, che, ad oggi, consta di 10 addetti (di cui uno part-time in amministrazione) in grado di proporre un prodotto/servizio di qualità.

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INTRODUZIONE (2di3)INTRODUZIONE (2di3)

Da ormai alcuni anni la SRL sta attraversando un periodo di difficoltà, con la chiusura dei conti economici in “perdita” determinato sostanzialmente da quanto segue:

1. Perdita di clienti (quindi di fatturato);2. Calo della produttività (rapporto tra costo del

personale e fatturato);3. Mancanza di beni strumentali per l’aumento

dell’automazione nel processo produttivo ed a parziale sostituzione di attrezzature obsolete.

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INTRODUZIONE (3di3)INTRODUZIONE (3di3)

L’intervento realizzato ha riguardato l’analisi di fattibilità di un piano di sviluppo, al fine di valutare:

1. i prodotti a maggiore marginalità;2. i prodotti maggiormente richiesti dalla clientela;3. le quantità di prodotto vendibili (suddivise per tipologia)

al fine del recupero della redditività;4. gli investimenti necessari per permettere all’impresa di

attuare il piano di sviluppo;5. i cambiamenti organizzativi necessari.

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I PRODOTTI/SERVIZI:in sintesi

Società Alfa opera nel settore dei “prodotti da forno” quali, in sintesi:

1. Pane (15 tipologie) 2. Pizza e affini3. Torte e affini

4. Prodotti di altri quali: biscotti, merendine, ecc… (scarsa influenza sul fatturato)

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I PRODOTTI/SERVIZI:le aree di attività

Lo schema a fianco rappresenta le aree di attività di Società Alfa, specificando: 1. la percentuale di

fatturato di ogni area sul totale (anno 2006 e anno 2007);

2. Il livello di importanza strategica di ogni area da 0 a 3 (per cui: 0=nulla, 1=poca, 2=abbastanza, 3=molta).

3. I motivi del livello di importanza strategica attribuita

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Le aree di attività: segmentazione per tipologia cliente

Risultati dell’analisi aziendale

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I segmenti di mercato

Lo schema che segue rappresenta le tipologie settoriali dei clienti di Società Alfa suddivisi per aree di attività. La distribuzione geografica dei clienti interessa:Alcuni Comuni della prov. di Roma (per quanto riguarda le tipologie clienti “Negozi soc consumo”; ovvero: …. Possibili altre località: ...

La città di Roma per tutte le altre tipologie di clienti.

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L’analisi del mercato in sintesi

Principali problemi:• Diminuisce il fatturato sui clienti “negozi privati” (molti

cessano l’attività) e “bar” (che sono quelli che garantiscono i margini maggiori;

• Al restante segmento del mercato si vendono prodotti a basso margine

• Aumentano i costi di alcuni prodotti/servizi (nel corso del 2007 sono stati registrati forti aumenti, che si prevede continueranno nel corso del 2008, in particolare delle materie prime e dei combustibili)

Opportunità:• Aumentare il fatturato sul segmento di mercato “Negozi soc

consumo”• Valutare la possibilità di vendita prodotti a maggiore

margine (ad esempio torte e biscotti) al segmento di mercato “Negozi soc consumo” e altri clienti

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La struttura organizzativa

Risultati dell’analisi aziendale

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Il Piano occupazionale

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Note:

Occorre individuare una risorsa che si occupi degli aspetti amministrativi e commerciali.

Valutare se necessario inserire n° 1 addetto part-time per consegne nuovi negozi in 3 diverse località della provincia romana (vedi simulazione nelle analisi economico/finanziarie).

Occorre razionalizzazione del costo del personale.

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Il personale:I principali punti di forza

Alto livello di competenze tecniche (confermato dalla qualità dei prodotti)

Buon dimensionamento della parte produttiva

Clima aziendale più che buono

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Il personale:I principali punti di debolezza

Mancanza di competenze tecnico/commerciali e direzionali

Necessità di rafforzare la funzione “controllo di gestione”

Necessità di aumentare la produttività (rapporto costi personale/fatturato)

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Il Business Plan(piano di sviluppo d’impresa)

Risultati dell’analisi aziendale

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Il piano degli investimenti

NOTA BENE:

Gli importi di cui al prospetto di fianco sono “indicativi”, ma comunque ritenuti non lontani dalla realtà.

Note a margine:(1) 1= 2007; 2= 2008; 3= 2009;4= 2010(2) “str”= struttura; “pro”= produzione

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Il piano delle vendite

CRITERI DETERMINAZIONE (prudenziali):Anno 2007: valori a consuntivo;Anno 2008:+ 120 Kg/giorno di pane a “soc Consumo” (75% in più della quantità acquistata nel 2007) con aggiunta di 5 negozi da servire+ 50 Kg/giorno di pane a “Altri Clienti”Anno 2009:+ 20 Kg/giorno di torte e affini a “Altri clienti”Anno 2010: + 40 Kg/giorno di torte e affini a “Altri clienti”

Giorni di lavoro anno: 310Aumentato valore ricavi unitari del 8% a partire dal 2008 (a parziale recupero aumenti materie prime e combustibile).

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Determinazione dei costi di piano

CRITERI DETERMINAZIONE:

Costo del personale:preso il costo sostenuto a dicembre 2007 ed aggiunto importo TFR anno 2006 aumentato secondo indice ISTAT; il costo totale è stato quindi ripartito per ogni addetto (vecchio e nuovo).

Costi diretti (merci c/acquisti):preso il costo sostenuto a dicembre 2007 e ripartito in base alle quantità di prodotto vendute. Nota bene: il costo delle materie prime, nel corso del 2007, ha subito un aumento del 12,0%. A titolo prudenziale si prevede un ulteriore aumento del 6% a partire dal 2008. Si consiglia di attuare una procedura di controllo periodico dei costi delle materie prime.

Costi fissi (spese generali):determinate spese sostenibili nel corso del 2007 e mantenute negli anni di piano; tali costi sono stati suddivisi tra “costi fissi di produzione” e “spese generali struttura”; le quote di ammortamento sono state determinate sulla base delle quote “storiche” (relative al patrimonio esistente) con l’aggiunta delle quote relative ai beni in previsione di acquistare nel corso del 2008. Nota bene: aumentato costo combustibile (gas) del 7% a partire dal 2008.

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Conti economici previsionali di piano

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Descrizione Totale% di

strutturaTotale

% di struttura

Totale% di

strutturaTotale

% di struttura

Ricavi 625.720,03 100,00% 762.751,61 100,00% 792.883,61 100,00% 823.015,61 100,00%

da vendite 623.495,03 99,64% 762.751,61 100,00% 792.883,61 100,00% 823.015,61 100,00%

altri ricavi 2.225,00 0,36% 0,00 0,00% 0,00 0,00% 0,00 0,00%

Costi variabili 249.645,28 39,90% 301.014,87 39,46% 305.581,48 38,54% 310.148,09 37,68%

1° margine 376.074,75 60,10% 461.736,75 60,54% 487.302,13 61,46% 512.867,52 62,32%

Costi fissi produzione 69.586,20 11,12% 79.557,89 10,43% 79.557,89 10,03% 79.557,89 9,67%

Costo personale produzione 309.915,35 49,53% 309.915,35 40,63% 309.915,35 39,09% 309.915,35 37,66%

2° margine (3.426,80) -0,55% 72.263,50 9,47% 97.828,89 12,34% 123.394,27 14,99%

Costo personale struttura 11.652,27 1,86% 11.652,27 1,53% 11.652,27 1,47% 11.652,27 1,42%

Spese generali 32.031,52 5,12% 32.956,52 4,32% 32.956,52 4,16% 32.956,52 4,00%

Margine operativo (47.110,60) -7,53% 27.654,71 3,63% 53.220,09 6,71% 78.785,48 9,57%

(Oneri)/proventi finanziari (1.682,08) -0,27% (3.675,48) -0,48% (1.849,16) -0,23% (1.860,58) -0,23%

Risultato lordo (48.792,67) -7,80% 23.979,22 3,14% 51.370,93 6,48% 76.924,90 9,35%

Imposte e tasse 13.595,14 2,17% 14.529,53 1,90% 15.771,30 1,99% 16.856,86 2,05%

Risultato netto (62.387,81) -9,97% 9.449,69 1,24% 35.599,63 4,49% 60.068,05 7,30%

Simulazione: + n° 1 addetto (3.944,27) -0,52% 20.524,15 2,59% 44.992,56 5,47%

Analisi del Break Even point:

Totale Totale Totale Totalea valore 729.522,00 747.141,49 734.959,86 726.622,41in % 116,6% 98,0% 92,7% 88,3%Differenza: - a valore 103.801,97 -15.610,12 -57.923,75 -96.393,20 - in % 16,6% -2,0% -7,3% -11,7%

Ripartizione ricavi di BEP per Aree di attività:A valore:Pane (15 tipologie) 583.617,60 535.725,70 506.963,79 482.862,50Pizza e affini 87.542,64 79.151,24 74.901,79 71.340,92Torte e affini 58.361,76 52.767,49 49.934,52 47.560,61Aumento vendita pane a negozi "coop consumo"0,00 79.497,06 75.229,04 71.652,62Vendita altri prodotti a "altri clienti" 0,00 0,00 27.930,72 53.205,76A quantità: diff diff diff diff

Pane (15 tipologie) 265.800,5 38.631 222.520,5 -4.649 210.573,9 -16.596 200.563,1 -26.607

Pizza e affini 13.992,7 2.034 11.714,3 -245 11.085,4 -874 10.558,4 -1.401

Torte e affini 7.785,9 1.132 6.518,2 -136 6.168,2 -486 5.875,0 -779

Aumento vendita pane a negozi "coop consumo"0,0 0 51.621,5 -1.079 48.850,0 -3.850 46.527,7 -6.172

Vendita altri prodotti a "altri clienti" 0,0 0 0,0 0 5.747,1 -453 10.947,7 -1.452

Anno 2010Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009

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Analisi flussi finanziari

1 Immobilizzazioni 103.137 - 112.503 146.968

2 Crediti: 91.674 95.706 125.811

3 Debiti: 100.343 190.742 174.393

4 Patrimonio netto:capitale sociale 34 34 125.815

riserva legale 5.549 - -

risultato d'esercizio prec 9.509- 62.460- 124.815-

Totale 3.927- - 62.427- 1.000

5 Ricavi 548.192 625.720 762.752

6 Risultato d'esercizio: 58.500- 62.388- 9.450

7 Variazione patrimonio netto:copertura perdite 62.427 124.815 10.450 nuovi investimenti

Totale 62.427 124.815 10.450

8 Alcuni indicatori:ROI -57% - -55% - 6% -ROE 0% - 0% - 945% +ROS -11% - - -10% - - 1% -Indice di liquidità immediata 91% - 50% - 72% -Indice di indebitamento 104% - 149% - 99% -Rapporto tra capitale circolante e vendite

-2% - -15% - -6,4% -

Interessi passivi bancari/fatturato

0,01% + 0,29% + 0,48% +

Fatturato/addetto 49.836 - - 56.884 - 69.341 -

Anno 2007Anno 2006 Anno 2008

Per l’analisi finanziaria si è preso in considerazione gli ultimi due bilanci chiusi (anni 2006 e 2007) e la previsione relativa al 2008.

Dalle analisi finanziarie, sia retrospettive che prospettiche, si evidenzia quanto segue:

1. Diminuzione della Liquidità di cassa e banca, con “ripresa” prevista dal 2008;

2. Poca incidenza di interessi passivi bancari (scarso ricorso al finanziamento bancario);

3. Forte ricorso al finanziamento da “debito verso fornitori” (lunghi tempi di pagamento);

4. Copertura perdite pregresse con “gestione corrente”.

Si precisa tuttavia che la situazione finanziaria è da ritenersi in "equilibrio precario", poiché è sufficiente un insoluto pari a circa l’ 1,2% del fatturato per rendere il "ciclo della finanza" instabile, e quindi la necessità di ricorrere alle banche.Studio Andrea Lodi

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Sintesi analisi dati economico/finanziari 1 di 2

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Descrizione Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

Investimenti previsti (progressivi) a 0 57.700 57.700 57.700 57.700 57.700 57.700 57.700 57.700 57.700Patrimonio netto b -62.427 -62.388 0 0 0 0 0 0 0 0Ricavi previsionali di piano: c 623.495 762.752 792.884 823.016 823.016 823.016 823.016 823.016 823.016 823.016 Pane (15 tipologie) 498.796 546.919 546.919 546.919 546.919 546.919 546.919 546.919 546.919 546.919 Pizza e affini 74.819 80.805 80.805 80.805 80.805 80.805 80.805 80.805 80.805 80.805 Torte e affini 49.880 53.870 53.870 53.870 53.870 53.870 53.870 53.870 53.870 53.870 Aumento vendita pane a negozi "coop consumo"

0 81.158 81.158 81.158 81.158 81.158 81.158 81.158 81.158 81.158

Vendita altri prodotti a "altri clienti" 0 0 30.132 60.264 60.264 60.264 60.264 60.264 60.264 60.264 Risultato operativo netto d -62.388 9.450 35.600 60.068 60.068 60.993 64.393 77.067 82.617 82.617 Punto di pareggio: e - a valore e1 729.522 747.141 734.960 726.622 726.622 726.622 726.622 726.622 726.622 726.622 Pane (15 tipologie) 583.618 535.726 506.964 482.862 482.862 482.862 482.862 482.862 482.862 482.862 Pizza e affini 87.543 79.151 74.902 71.341 71.341 71.341 71.341 71.341 71.341 71.341 Torte e affini 58.362 52.767 49.935 47.561 47.561 47.561 47.561 47.561 47.561 47.561 Aumento vendita pane a negozi "coop consumo"

0 79.497 75.229 71.653 71.653 71.653 71.653 71.653 71.653 71.653

Vendita altri prodotti a "altri clienti" 0 0 27.931 53.206 53.206 53.206 53.206 53.206 53.206 53.206 - a quantità (Kg) e2 287.579 292.374 282.425 274.472 274.472 274.472 274.472 274.472 274.472 274.472 Pane (15 tipologie) 265.800 222.521 210.574 200.563 200.563 200.563 200.563 200.563 200.563 200.563

Pizza e affini 13.993 11.714 11.085 10.558 10.558 10.558 10.558 10.558 10.558 10.558

Torte e affini 7.786 6.518 6.168 5.875 5.875 5.875 5.875 5.875 5.875 5.875

Aumento vendita pane a negozi "coop consumo"

0 51.621 48.850 46.528 46.528 46.528 46.528 46.528 46.528 46.528

Vendita altri prodotti a "altri clienti" 0 0 5.747 10.948 10.948 10.948 10.948 10.948 10.948 10.948

- percentuale e3 117% 98% 93% 88% 88% 88% 88% 88% 88% 88%Differenza tra Punto di pareggio e Ricavi previsionali

f=e-c 103.802 -15.610 -57.924 -96.393 -96.393 -96.393 -96.393 -96.393 -96.393 -96.393

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Sintesi analisi dati economico/finanziari 2 di 2

Studio Andrea Lodi

Finanziamento previsto per:

- Copertura perdite

- Realizzazione investimenti

Descrizione Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016

Area personale: g - n° addetti/anno g1 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 - incidenza % costi personale g2 51,58% 42,16% 40,56% 39,07% 39,07% 39,07% 39,07% 39,07% 39,07% 39,07%Fatturato/addetto 56.681 69.341 72.080 74.820 74.820 74.820 74.820 74.820 74.820 74.820 Margini di contribuzione: h - 1° margine (al netto costi diretti) h1 60,1% 60,5% 61,5% 62,3% 62,3% 62,3% 62,3% 62,3% 62,3% 62,3% - 2° margine (al netto costi diretti + costi fissi di produzione)

h2 -0,5% 9,5% 12,3% 15,0% 15,0% 15,0% 15,0% 15,0% 15,0% 15,0%

Flussi di cassa di piano: i - avanzo/disavanzo annuale i1 -112.141 -88.089 58.148 81.692 81.692 81.692 81.692 81.692 81.692 81.692 - avanzo/disavanzo progressivo i2 -112.141 -200.230 -142.082 -60.390 21.301 102.993 184.685 266.376 348.068 429.760 Indici: jROI (Risultato netto/Investimenti) j1 16,38% 61,70% 104,10% 104,10% 105,71% 104,44% 104,44% 104,44% 104,44%ROE (Risultato netto/Capitale sociale)

j2 99,94% -15,15%

ROS (Risultato netto/Ricavi totali) j3 -10,01% 1,24% 4,49% 7,30% 7,30% 7,41% 7,82% 9,36% 10,04% 10,04%Indice del fabbisogno finanziario (Fabbisogno finanziario/Ricavi totali). Vedi nota (1)

j4 17,99% 26,25% 17,92% 7,34% -2,59% -12,51% -22,44% -32,37% -42,29% -52,22%

Equlibrio economico 2° anno 3° annoEqulibrio finanziario 5° anno 6° annoPBT (incluso azzeramento patr.netto)

7° anno 8° anno

Investimenti totali da anno 2 (voci "a" + "b")

K=a+b 182.515 182.515

Fabbisogno finanziario minimo

l=b 124.815 124.815

Simulazione: aggiunta n° 1 addetto nel

2008

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Obiettivi aziendali

Le strategie dei prossimi anni

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Gli obiettivi aziendali

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OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI ECONOMICI OBIETTIVI FINANZIARI

Investimenti in beni strumentali necessari per aumentare il livello di automazione di alcuni processi e per sostituire attrezzature obsolete (breve periodo)

Recuperare le quote di fatturato perse negli ultimi tre anni (breve/medio periodo) con: aumento volumi di prodotto + aumento prezzi unitari + vendita prodotti a maggiore margine

Riportare in attivo il "patrimonio netto" (breve periodo)

Aumentare la produttività (breve periodo) Ottimizzare il rapporto costo del personale/fatturato (medio periodo)

Investire in nuovi beni strumentali (breve periodo)

Aumentare i volumi di prodotto vendibili con particolare attenzione a quelli con maggiore marginalità(breve periodo)

Aumentare il margine di contribuzione, puntando su prodotti e clienti a margini maggiori (medio periodo)

Puntare all'equilibrio finanziario non oltre al 4° - 5° anno di piano (lungo periodo)

Investire in personale qualificato con funzioni "commerciale" e "direzionale" (breve periodo)

Riportare il risultato operativo in "utile" (breve/medio periodo)

Puntare al Recupero degli investimenti non oltre al 4° - 6° anno di piano (lungo periodo)

Ripartire il fatturato nelle aree di attività come segue: area 1 tra il 45% ed il 50%; area 2 tra il 50% ed il 55% (medio/lungo periodo)

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Sintesi: l’analisi delle opportunità, minacce del mercato e punti forti e deboli dell’azienda

Analisi SWOT

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Analisi delle opportunità e minacce

OPPORTUNITA' MINACCE

Disponibilità del "sistema cooperativo" locale ad "investire" nello sviluppo dell'impresa

Clienti "negozi privati" in calo (soprattutto a causa di cessazione attività)

Possibilità di aumentare la vendita di prodotti quali: torte, biscotti e affini (prodotti a maggiore marginalità)

Rischio di calo delle quote di mercato raggiunte negli anni precedenti

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Analisi dei punti forti e deboli dell’azienda

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

Prodotto di qualità. Mancanza di una precisa politica "commerciale" per vendere prodotti a maggiore marginalità

Struttura produttiva in grado di supportare un aumento dei volumi di prodotto vendibili

Incidenza costi del personale sul fatturato: alta.

Difficoltà a reperire personale in sostituzione di quello uscente (cambio generazionale)

Mancanza di strumenti di lavoro necessari per aumentare il livello di automazione di alcuni processi e per sostituire attrezzature obsolete

Mancanza di strumenti di controllo dei costi e di una gestione attenta dell'impresa

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Conclusioni

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Conclusioni 1 di 2

La Società Alfa si presenta, allo stato attuale, con effettivi problemi economici e finanziari dovuti sostanzialmente ad una diminuzione del fatturato e ad un non adeguamento delle “dinamiche” di costo (in particolare il personale presente in azienda è lo stesso).

Tale scelta, cioè di avere mantenuto “fermo” il modello imprenditoriale, può permettere alla SRL di riprendere i volumi di fatturato e quindi tornare in utile, dovendo attuare sforzi “significativi” sia economici che finanziari; infatti:

dal punto di vista economico, si tratta di aumentare i volumi di prodotto vendibili (teoricamente assorbibili, in gran parte, dagli attuali clienti “negozi soc consumo”) e di adeguare, in parte, i ricavi unitari agli aumenti di costo previsti, con risultato operativo netto in positivo già dal prossimo anno;

dal punto di vista finanziario è necessario l’apporto di capitali per un importo minimo pari circa a Euro 125.000 (a totale copertura delle perdite sopportate e per la realizzazione degli investimenti previsti), con un Pay Back Time da mantenere tra il 4° ed il 6° anno;

la finanza “corrente” presenta una situazione negativa a causa dei problemi riscontrati negli ultimi anni come descritto a pag.22 (“Sintesi analisi dati economico/finanziari 2 di 2”).

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Conclusioni 2 di 2

Si evidenzia inoltre che l’aggiunta di n° 1 addetto (a partire dal 2008) per consegna prodotti, risulta sostenibile ma fortemente rischioso per il precario equilibrio economico/finanziario della SRL.

Al fine di ottimizzare la tipologia di costo che maggiormente influenza i risultati aziendali, ovvero il costo del personale, si consiglia quanto segue:

1. di inserire un nuovo addetto con funzioni direzionali e commerciali;

2. di valutare la possibilità di esternalizzare il servizio di consegna;

3. di valutare la possibilità di migliorare (in efficienza ed efficacia) il servizio di consegna realizzandolo anche per conto terzi;

4. di realizzare un’analisi della produttività al fine di valutarne l’efficacia;

5. attuare un intervento di benchmarking al fine di valutare le dinamiche gestionali di un competitore eccellente.

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Risultati raggiunti

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Risultati raggiunti

Il piano di sviluppo imprenditoriale realizzato dalla Società Alfa, ha permesso ai soci quanto segue:

1. di proporre un piano industriale ad alcuni importanti clienti, al fine di valutare, a condizioni di mercato predeterminate, l’aumento delle quantità di prodotti vendibili (piano industriale che è stato accettato);

2. di ottenere finanziamenti agevolati da importanti società finanziarie sulla base del business plan presentato (avvallato anche dai contratti di aumento dei volumi di prodotto vendibili, definiti con alcuni clienti);

3. di predisporre alcuni cambiamenti organizzativi al fine di una migliore gestione dell’impresa (con particolare attenzione ad un maggiore controllo di costi e ricavi).

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