Lancelotti Esercizi Analisi 2

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  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    1/225

    Sergio

    Lancelottí

    Esercizl-

    di

    Analisi Matematica

    rI

    CelE

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    2/225

    i

    Celid,

    settenùre

    2010

    .

    via Cialdini

    26,

    10138

    Torino

    tÉl. 0r1-44.14'774

    i

    www.celid.it/casaetlitrice

    i

    f diritti

    di

    riproduzione,

    di

    memorizzazione

    e di

    adùttatnento

    totale

    o

    parziale con

    qualsiasi

    mezzo

    ,

    (compresi microfiìrn

    e copìe

    fotostatiche)

    sono

    risrvati'

    ì

    IsBN

    e78-88-?661-9ol-4

    i

    Stamps: Digitalpùt

    Service,

    Segrate

    (M[)

    A

    mio

    papà,

    per

    tutti

    t,

    suoi, socrifi,ci

    I

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    3/225

    Indice

    Prefazione

    Massimi e

    minimi

    liberi

    15

    1

    Alcuni richiami

    teorici

    .

    .

    .

    15

    1-1 Nozionierisultatiprincipali

    -......15

    1.2 Rjcerca

    dei

    punti

    di

    massimo e

    di

    minimo

    locale

    . . . .

    16

    2 Esercizi sui massimi

    e minirni

    liberi . .

    18

    2.1

    Funzioni

    di

    due

    variabili

    .

    .

    .

    .

    18

    2.2

    F\rnzioni

    di

    tre

    variabili

    . . . .

    19

    3

    Svolgimentodegìiesercizisuimassimieminimiliberi.

    .

    .

    .

    .

    . . 20

    3-1

    Funzioni di due

    variabiii

    .

    .

    .

    -

    20

    3.2

    F\rnzioni di tre

    variabili

    . .

    .

    .

    30

    ;

    Massimi e

    minimi

    vincolati

    4l

    1

    Alcuni richiami

    teorici

    . .i

    41

    1.1 Nozionierisuìtatiprincipaìi.

    .

    -..

    \f

    I.2

    ;

    Rícerca dei

    punti

    di

    massimo

    e

    di

    minimo

    vincolato

    -

    .

    . 43

    2 Esercizisuimassimieminìmivincolati

    ..... 47

    2.I

    I

    I'unzioni

    di

    due

    va,riabili

    47

    2.2 F\rnzioni

    di tre

    variabili

    , . .

    .

    49

    3 Svolgimento

    degli

    esercizi

    sui

    rnassimi e minimi

    vincolati

    . . .

    . . 51

    11

    -

    s

    í1

    3.1

    F\rnzioni di due

    variabili

    3.2 F\rnzioni

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    4/225

    Indice

    Indice

    Serie

    numeriche

    1

    Alcuni richiami teorici

    3

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sulle

    successicini

    di

    funzioni

    8 Serie

    di

    funzioni

    1

    Alcuni richiami

    teorici

    1.1

    Serie

    di

    poterize

    1.2

    Serie di

    layìor

    .

    1.3

    Serie

    di

    Fourier

    Esercizi sulle

    serie

    di funzioni

    2.7 Esercizi sulle serie

    di

    potenze

    2.2

    Esercizi

    sulle serie di fa,vlor

    2.3

    Esercizi sulle

    serie

    di

    Fourier

    Svolgimento degli

    esercizi sulle

    serie di

    funzioni

    3.1

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sulle

    serie di

    poterize

    3.2

    Svolgimento degli

    esercìzi

    sulle

    serie

    di

    Taylor

    3.3

    Svolgimento degli esercizi

    sulle serie di Fourier

    Elenco

    dei

    Simboli

    Forruule

    utili

    1.1 Derivate delle

    funzioni

    elementa.ri

    tli una variabile

    1.2 Regole

    di derivaaione

    per

    funzioni di

    una variabile

    1.3 Regola

    di

    derivaaione

    per

    funzioni

    composte

    di

    piìr

    variabili

    L.4

    Integraaione

    indefinita

    per

    funzioni

    di

    una

    variabile

    .

    L-2

    Inte$ali

    tripli

    Esercizi

    sugli

    integrali

    multipli

    2.1

    Integrali

    doppi

    2.2

    Integrali

    tripli

    . .

    Svoigimento degli

    esercizi

    sugli

    integraii

    multipli

    3.1

    Integrali

    doppi

    .

    3.2

    Integrali

    triPli

    .

    .

    Integrali

    curvilinei

    e

    di superficie

    I

    Alcuni

    richiami

    teorici

    1.1

    Brevi richiami

    sulle curve

    parametriche

    1.2

    Integrale

    curvilineo

    di

    I specie

    1.3 Integra.le

    curvilineo di

    ll specie

    (o

    integrale

    di

    ìinea)

    1.4

    Integrale

    di

    superficie

    di

    una

    funzione

    reale

    1.5

    Flusso

    di

    un campo

    vettoriale

    attra.velso

    una superficie

    1.6

    Teoremi

    di

    Green, Stokes,

    Gauss

    Esercizi

    sugli

    integraii

    curvilinei

    e

    di

    superficie

    2.L

    Esercizi

    sr-rgli

    integrali

    curviiinei

    di

    I

    specie

    2.2

    Esercizi sugìi

    integrali curvilinei

    di II

    specie

    (o integrali

    di

    linea)

    2.3 Esercizi sugli

    integrali

    di

    superficie

    di

    una funzione

    reale

    '

    2.4 Esercizi

    sul

    flusso

    di

    un

    campo

    vettoriale

    attraverso

    una superficie

    2.5 Esercizi

    sui

    teoremi

    di Green,

    Stokes,

    Gauss

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sugli

    integrali curvilinei

    e di

    superficie

    3.1

    Svolgilnento

    degii

    esercizi

    sugli

    integrali

    curvilinei

    di

    I

    specie

    '

    3.2

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sugli

    integrali

    curvilinei

    di

    II

    specie

    (r

    integrali

    di

    linea)

    3.3 Svoigimento

    degli esercizi

    sugtì

    integrali

    di

    superficie

    di

    una fun-

    zione reale

    3.4

    Svolgimento

    degli eser:cizi

    sul

    flusso

    di

    un campo

    vettoriale

    at-

    traverso

    una superficie

    3.5

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sui

    teoremi

    Green, $Lokes,

    Gauss

    '

    105

    108

    1.2

    Ricerca

    dei

    potenziali

    di un campo

    vettoriale

    conservativo . . .

    . 293

    2 Esercizi

    su campi

    conservativi

    e

    potenziali

    , .

    .297

    3

    Svolgimento degli

    esercizi

    su

    campi

    conservativi

    e

    prrlenziali

    . . .

    -

    .

    . . 295

    08

    110

    113

    113

    tóJ

    327

    321

    1.1 Criteridiconvergenza .....323

    Esercizisulleserienumeriche

    .....327

    Svolgimento

    degli

    esercizi

    sulle

    serie numeriche . . .

    . .

    333

    7 Successioni

    di

    funzioni

    1

    Alcuni richiami

    teorici

    .

    .

    .

    369

    2 Esercizisullesuccessionidifunziorii

    .......370

    2

    J

    77

    177

    777

    222

    369

    178

    178

    179

    180

    181

    184

    184

    186

    188

    190

    191

    194

    1.94

    205

    a'71

    383

    383

    385

    388

    389

    392

    393

    3S4

    396

    398

    403

    tlt

    425

    44L

    447

    447

    448

    448

    449

    244

    266

    A

    i

    j

    1

    I

    Campi

    vettoriali

    conservativi

    29f

    1 Alcuni

    richiami

    teorici

    ' '

    '

    291

    1.1

    Nozionierisultatiprincipali """'291

    B

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    5/225

    Indice

    10

    1.5

    LO

    I.7

    / É1

    .

    452

    Sviluppi

    notevoli

    di Mclaurin

    Limiti notevoli

    di successione

    Altre formule

    I

    Prefazione

    Le riforme degli ordinamenti didBttici

    che

    si sono

    succedute a

    partire

    da"ll'anno accademi-

    co

    200G2001 hanno comportato

    una modifica sostanziale

    dei

    programmi

    di

    quasi

    tutti

    gli

    insegnamenti universitari

    è

    in rnodo

    significativo

    per quelli

    dei corsi di Matematica.

    In

    particola::e,

    neile facoltà ingegnerìstiche

    si

    è assistito ad una

    contrazione deìl'im-

    postazione

    teorica

    deí concetti matematici,

    a vantaggio

    delie loro applicazioni

    prabiche.

    In

    questa

    realtà è

    piÌr

    che mai

    utile

    poter

    disporre

    di

    libri

    ed eserciziari nei

    quali

    si

    prediliga

    I'aspetto tecnico

    (calcolo)

    a

    quello

    teorico.

    Questo

    libro

    di esercizi

    comprende

    quasi

    tutti

    gli

    aspetti

    fondamentali

    che

    erano

    pre-

    senti

    nel classico insegnamento di Analisi N{alematica

    II, che

    consisteva

    sostanzia.lmente

    neilo

    studio

    del calcolo differenziale e

    integrale

    per

    funzioni

    di piir

    variabili,

    compresi

    gli

    integrali

    su curve

    e

    superfici,

    lo studio

    dei

    campi

    vettoriali

    e

    lo studio delle selie di

    funzioni, tra

    cui

    quelle

    di

    potenze.

    di Taylor

    e di

    Fourier"

    .

    Nella

    parte

    di

    calcoio

    differenziale

    in

    più

    variabili si è

    preferito

    non inserire

    esercizi

    sugli argomenti

    di

    base

    che sono

    un'estensione

    dei

    concetti

    e delle tecniche

    di

    calcolo

    differeuiale in una variabile

    (domini,

    limiti,

    derivate

    parziali)

    e

    localizzare

    I'attenzione

    sugli

    esercizi

    di

    ricerca dei

    massimi

    e

    minimi liberi

    e

    vincolati,

    nei

    quali

    i

    metodi di

    risoluzione

    sono

    tipici

    del

    calcolo

    difierenziale

    per

    funzioni in

    più

    variabili.

    lnoltre,

    prima

    degli

    esercizi

    sulle

    serie di

    funzioni,

    un capitolo è

    dedicato

    alle serie numeriche-

    Più

    in

    dettaglio, gli

    esercizi

    riguardano:

    Capitoli

    1:

    massimi

    e

    minimi

    locali

    e assoluti

    liberi

    per

    funzioni

    di due

    e

    tre

    variabili;

    Capitoli 2:

    massimi

    e minimi

    locali

    e

    assoluti vincolati

    per

    funzioni

    di due

    e tre

    varia-

    bili;

    Capitolo

    3:

    integrali doppi e

    tripli;

    Capitolo

    4:

    integrali curviiinei e di

    superficie;

    Capitolo 5: campi

    vettoriali

    conservativi;

    11

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    6/225

    Prefazione

    Capitolo

    6:

    serìe

    nurneriche;

    Capitolo

    7:

    successioni

    di funzioni;

    Capitolo

    8:

    serie di funzioni

    (in

    particolare

    serie

    di

    potelue, tra cui

    quelle

    di Taylor,

    e

    serie di

    Fourier).

    Il

    libro

    contiene

    318

    esercizi,

    tutti

    svoìti.

    In

    ogni capitolo

    vi

    è

    un

    elenco

    di

    esereizi,

    per

    i

    quali viene

    poi

    fornito

    uno

    svoìgìmento.

    In molti

    capitoli,

    in

    particolare

    in

    quelli

    sui

    massimi

    e minimi

    vincolati,

    sugli integrali

    muitipli, curvilinei

    e

    di

    superficie,

    lo svolgimento

    è

    accompagnato

    da

    varie figure

    che

    mostrano

    la

    geometria del

    problema e aiutano

    a

    comprendele

    le tecniche

    di

    ovolgimento.

    Complessivamente

    sono

    presenti

    224 frglre-

    Per

    tutti

    gli

    esercizi

    viene

    riportata,

    a

    fianco dei

    testo,

    la soluzione'

    Esempio

    Esercizio.

    Calcolare

    i

    seguenti

    integrali

    doppi

    sugli

    insiemi

    specificati:

    n:

    {t",vl

    elR2

    :

    o

    .y.g',

    a

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    7/225

    Capitolo

    1-

    lVlassimi e

    minimi

    liberi

    1. Alcuni

    richiami

    teorici

    Di

    seguito

    vengono

    elencati

    alcuni

    risultati

    che

    sono

    rllllizzati

    nello

    svolgimento

    deglì

    esercizi

    sui massimi e minimi

    liberi.

    Nel

    seguito

    considereremo

    n

    e

    N,

    n

    >

    2.

    1.1 Nozioni e risultati

    principali

    (1.1)

    Definizione

    Siano

    O

    C

    lR" non vuoto,

    J

    :

    O

    -

    lR

    una funzione

    e

    ae

    O.

    Diciamo

    che

    rs è

    un

    punto

    d:i

    mo"ssim.o

    (risp.

    minirno)

    Iocale

    per,f

    se

    esiste

    un

    intorno

    f(zs)

    di cs in lR.n

    tale

    che

    vo

    e

    r(re)

    ne :

    f(*)

    I

    f(rù

    (risp.

    /(r)

    )

    "f(ao)).

    Diciauro che

    es è

    un

    punto

    di massim.o

    (risp.

    mi,nímo)

    ossoluto

    per

    f

    se

    Vr

    e

    o :

    Í@)

    <

    f(xo)

    (risp.

    /(e)

    ì

    /("0)).

    Evidentemente

    un

    punto

    di

    massimo

    (risp.

    minirno)

    assoluto

    è anche di massimo

    (risp.

    minimo)

    locale.

    (1-.2)

    Teorema

    (di

    Weierstrass)

    Siono O

    g

    IR"

    un insierne cornpntto

    (cioè

    chiuso

    e

    limitato) twn

    uuoto e

    f

    : Q

    +

    R

    una

    Janzione

    continua.

    Allom

    Í

    ammette

    masgí,m,o

    e

    mini,mo

    assoluto.

    (1,3)

    Definizione

    SianoO

    clRounapertononvuoto,.rs

    e

    Oe/: f,)

    *lR.una

    funzione.

    f<

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    8/225

    16

    _

    *

    Capitt:Io7

    Massimieninimiliberi

    Diciamo

    che

    I

    è

    differertziubilc

    in

    r0 se

    /

    ammette

    tutte

    le derivate

    parziali

    in 16 e

    si ha che

    "rn

    .f

    (r)

    -

    l("0ì,

    __V_J-(".I-(":'o) :

    s,

    xiro

    ll"

    -

    ,o

    ll

    lAf Af \

    dorrc Vf(rn)

    :(?@ù,...,# ("0)

    )èit

    gradientedì/inzse

    llz-16ll

    èlanorma

    \dzt'

    oxn

    /

    di

    a

    -

    ro

    in

    lR.'.

    In tal

    caso

    si chiama

    d,ifferenzialc

    d:i

    f

    in

    ts

    I'applicazione

    lineare

    d/(ro)

    :

    IRt

    -

    lR

    definita

    da

    dJ@o)@):

    V.f(co).c.

    Talvolta

    il differenziale

    di

    /

    in

    16

    viene denotato

    con

    d"o/.

    (1.4)

    Definizione

    SianoO

    clR'unapertononvuoto,.t0 €

    Qe/:

    QtlR

    una

    funzione

    differenZiabile

    in 16.

    Diciamo che

    re

    è un

    punto

    stazóonario

    (a

    critico)

    Wr f

    se d,f

    (rs)

    :0

    (nel

    serrso

    di

    applicazione

    lineare nulla).

    Evidentemente

    questo implica, che

    vJ(26)

    :0

    (nei

    senso

    di

    vettore

    nullo

    di

    R.").

    (1.5)

    Teorema

    (di

    Fermat)

    Siano O

    g R'

    un aperto non

    uuoto,

    J

    :

    Q

    -

    ÌR una

    funzione

    e

    zs

    O- Suyporúamo

    che uulgutn i seguenti

    fatti:

    a)

    f

    sia

    d"iffercnziubile

    in

    rs;

    b)

    *s sia

    un

    punto

    d'i

    nnssinto

    o di

    trúnùrrc

    locale

    per

    J.

    Allora so

    è

    un

    punto

    stazionario

    per

    f.

    L.2 Hicerca

    dei

    punti

    di

    massimo

    e

    di

    minimo

    locale

    Siano

    fl

    C

    lR'

    un apetto

    non

    v1loto e

    /

    :

    fl

    -.

    lR

    una

    funzione

    di classe

    C2. Per

    il

    Teorema

    di

    Fermat

    (vedi Teorema.

    (1.5))

    i

    punti di massimo

    e

    di

    minimo

    locale di

    /

    vanno cercati

    fra

    i

    punti

    stazionari

    di

    /.

    sia

    co

    o

    è un

    punto

    stazionario

    per

    /

    e consideriamo

    la matrice

    Hessiana d,i

    f

    i.n

    '1.

    Alcuni richiami teorici

    Poiché

    /

    è

    di

    claese

    C2, risulta

    che

    'H1(rs)

    è una malrice reale n

    x

    n

    sirnmetrica.

    Si

    determinano

    gli

    autovalori

    òi

    715@s), cioè

    i

    valori

    ,\

    llR soluzioni dell'equazione

    det(11,(t:n\

    -,\11

    :0.

    \

    /."/

    J

    dove

    I

    è

    la

    matrice

    identica

    n

    x

    n

    Valgono

    i

    seguenti fatti:

    a)

    se

    tutti

    gli

    autor.alori diHl@t)

    sono

    positivi,

    allora z6 è un

    punto

    di

    minimo locale

    pet

    f;

    ò) se

    tutti

    gli

    autoralori

    di Îly(r6) sono

    negiltivi,

    allora

    rs

    è un

    punto

    di massimo

    iocale

    per

    /;

    se'ì15(.no)

    ha sia

    autovalori

    positivi

    che

    autorralori

    negativi, allora

    z6

    non

    è

    né un

    punto

    di massimo

    né un

    punto

    di

    minimo locale

    per

    J.

    In

    questo

    caso si dice che

    xs

    è

    un

    ltunto

    di

    sella

    per

    J.

    Osservazione

    Nelle

    ipotesi

    precedenti,

    si

    ha

    che:

    se

    tutti

    gli

    autovalori

    di'HS@s) sono

    non negativi

    e

    ne

    esiste almeno uno

    nullo,

    allora ca non è un

    punto

    di

    massirno

    Ìocaìe per

    /

    ma non

    si

    può

    concludere

    con

    cerlezza che

    sia

    di minimo

    locale

    per

    /.

    Per studiare

    la

    nàtura

    del

    punto

    zs

    è

    necessario ricorrere ad

    altri

    metodi

    (ad

    esempio la definizione);

    se

    tutti

    gli

    autovaìori di

    111@s) sono

    non

    positivi

    e

    ne esiste

    almeno uno

    nullo,

    allora

    cs non

    è un

    punto

    di

    minimo

    ìocale per

    /

    rna

    non

    si

    può

    concludere con

    ceîtezza che

    sia

    di

    massimo locale

    per

    /.

    Per studiare la natura

    del

    punto

    116

    è

    lecessario

    ricorrere

    ad

    altri metodi

    (ad

    esempio

    ìa

    definizione).

    (1.6)

    i)

    '[i]',,1)

    It

    p

    ii

     

    ii)

    (

    {J,ao

    -#hr^t

    "#rk')l

    Hí,o):l

    ""*tt""

    U',^'

    Ot*'

    I

    \ffir",1

    fi{-o"it

    ffi^oa

    )

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    9/225

    18

    _

    _

    Capitolol

    Massimieminimjliberi

    2

    Flsercizi

    sui

    massimi

    e minimi

    liberi

    2.1

    F\rnzioni

    di

    due

    variabili

    Esercizio.

    Determinare

    i

    punti

    di massimo

    e

    minimo

    locali

    e

    assoluti

    delle

    seguenti

    funziorii

    di

    due

    variabili:

    a)

    f

    (r,ù

    :

    ,a

    +

    aa

    -

    Atg

    [(-1,

    -1)

    ,

    (1, 1)

    punti

    di

    minimo

    assoiutoJ

    Capitolo

    7

    Esercizi sui massimi e minimi

    liberi

    2.2

    Funzioni

    di tre

    rariabili

    Esercizio. Deberminare i

    punti

    di massimo

    e

    minimo

    iocali

    e assoluti delle

    seguenti

    funzioni di

    tre va.riabili:

    c)

    Í@,Y)

    :

    r2s

    -

    s2

    lnon

    esistono

    punti

    di

    massimo

    punti

    di minimoJ

    b)

    (,,tì

    :

    r:+t-

    alog

    (s

    +

    1)

    f@,ù:"3+v3-\rv

    f

    @,s)

    :

    3r2

    +

    vYa

    f(",y)

    :2x4

    +

    y2

    -

    3a2y

    [(t,

    t)

    n"nto

    di

    minimo locale]

    [(1,

    r)

    l""to

    di minimo

    locaìe]

    [{o,O)

    n""to

    di

    rninirno

    assoluto]

    íq

    ir

    rs

    s

    F

    I

    6

    I

    ,ii

    il

    $

    o.t

    e)

    f)

    a)

    f(r,y,z):1*

    t t +*a,

    ruz

    b)

    f

    (r,s,z)

    --

    "(a2

    +

    ,')

    -

    u"

    c)

    f(x,y,z)

    :

    12

    *

    A2

    +

    z2

    *

    2x

    -

    7

    d))

    J(r,y.z):

    (,2

    +u')"

    +,'

    ^,y

    |

    (-1, -1,

    *1)

    punto di

    massimo locale,

    I

    L

    (1,

    1,

    1)

    punto

    di

    minimo

    locale

    |

    (lr,0,0),

    con

    r <

    -{

    sono

    punti

    di massimo iocale,

    L

    (",0,0),

    con

    rú >

    ]

    sono

    punti

    di minimo locale

    [{r,O,O)

    punto

    di

    minimo

    assoluto]

    ù

    Í(r,ù:

    s"î2-Y2-o

    [(-]'o)

    punto

    di

    [(*'+,0)

    "

    (-+,-*,0)

    punti di

    minimo

    assoluto]

    e)

    f

    (z,y,z)

    :

    12

    +2g2

    +

    z2

    +

    xy

    -

    rz

    [tO,

    o,

    ol

    punto

    di

    minimo

    assoluto]

    f)

    i(r,y,z):

    ro"'2+v2*"2

    [non

    esistono né

    punti

    di massimo né

    punti

    di

    minimo]

    ù

    Í@,u,2):

    [@,u,ù

    tali che

    z

    :

    ,'

    +

    y2

    -

    16

    punti

    di

    minimo

    assolub]

    h)

    f(n,s,z):

    tos

    (s

    -

    2r2

    -

    3y2

    -

    422)

    [io,

    o, o)

    punto

    di

    massimo assoìuto]

    :\ ./_

    -

    .t _

    l.

    z .2\2

    |

    @,u'iu)

    con ,t > 0

    pmti

    di

    minimo

    ìocale

    oer /'

    I

    )

    I\î'a1z):r\v--

    z-)

    L@,g,+ùcon

    u

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    10/225

    Capitolo

    7 Massimi

    e minimi

    liberi

    3 Svolgimento

    degli

    esercizi

    sui

    rnassimi

    e

    minimi

    liberi

    3.1 F\rnzioni

    di

    due

    variabiìi

    Esercizio,

    a) La

    funzione

    Í@,g)

    :

    14

    +

    y4

    -

    4ry

    è

    di

    classe

    C*

    su

    IR2'

    Quindi

    i

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    vanno cercati

    fra

    i

    punti

    stazionari, ossia

    fra

    i

    punti

    (r, y)

    e

    lR2 tali

    che

    V/(c,s)

    :0.

    Si

    ha che

    Capitolo

    7 Svolgirnento

    degli esercizi

    sui

    massimi

    e

    rninimiliberi

    _

    21

    e

    passando

    in coordinate

    polari

    nei

    piano.

    cioè

    ponendo (",y):

    (pcosr9'psint9)

    con

    p >

    0 e

    T9

    e

    IR,

    si ol,tiene

    ^q

    l.

    a

    '\

    P-

    [l

    2cos'rÎsin'd)

    -4p'cosrlsinrl

    +2>

    0

    che

    è una

    disequaaione

    di

    secondo

    grado

    in

    p2

    in

    cui

    il

    discrimina'rrte

    è sempre

    minore

    o

    uguale

    a

    zero-

    Quindi

    questa

    disequazione

    è

    verificata

    per

    ogni

    p

    e t9'

    Ne

    segue che

    /(c, u)

    >

    2

    per

    ogni

    (c, g)

    e

    IR2.

    -2

    t.,2

    b) La funzione

    l@,ù

    :

    dom(/)

    :{t*,u)e

    lR2:

    v>-1}

    che è un

    insieme

    aperto.

    Quindi

    i

    punti

    di estremo

    di

    I

    vanno

    cercati

    fra

    i

    punti

    staaionari, ossia

    fra i

    punti

    (2,

    g)

    dom

    (J)

    tali che

    V/(c,

    v)

    :

    0.

    Si

    ha

    che

     o,ù:4rz

    -

    4a,

    ot

    ?JO,yl:4ys

    -- 4r.

    oa

    Quindi

    (Arr-

    u:o

    yf(r,s):s

    r.=>

    tnru_n

    _o

    I

    prrnti

    stazionari

    di

    /

    sono

    (0,0),

    (1,

    1),

    (-1,

    *1).

    Per

    stabilire

    se sono di massimo.

    di

    rninimo

    o

    di sella, calcoliamo

    la

    matrice

    Hessiana

    di

    /

    in

    questi punti.

    Si

    ha che

    A2 r

    A2f

    A2i

    ,

    i-4@,ù

    -

    12',,

    ifrt".u):72u2,

    ffi(,'o):

    -o

    Quindi

    ìa matdce Flessiana

    di

    /

    in

    (r,9) è

    't..,(r.u\

    -

    (t2*

    -4

    \

    r\*, /

    \_+

    t2a2/

    sihache

    /

    (r

    -4\

    rr(o,o):(

    -4

    o

    ).

    Gli

    autovalori

    di

    ?ly(0,0)

    sono À1.2

    :

    t4'

    Quindi

    (0,0)

    è un

    punto

    di sella

    per

    /'

    Inoltre,

    si

    ha

    che

    'ttrl,r)--HrGr,

    ,)

    -

    (]1

    ,:)

    Gli autovalori

    dí11r0,r)

    e'117(r,-

    l) sono

    Àr,z

    :8,

    16.

    Quindí

    (t' r)

    e

    (-

    1'

    -t)

    sono

    punti di minimo

    locale

    per

    /.

    In realtà

    questi

    due

    punti

    sono

    di

    minimo

    assoluto

    per

    /.

    Infatti, si ha che

    /(1'

    1)

    =

    /(*1,

    -1)

    :

    -2

    e si

    osserva che

    f

    (r,ù

    2

    -2

    per

    ogni

    (r,

    v)

    e

    ìR2.

    Infatti,

    Í@,y)2-2

    +:+

    f(r,ù-r2>0

    0.

    Quindi

    (1,1)

    è

    un

    punto

    di

    minimo locale

    per

    /,

    Osserviamo

    che

    (1,

    1)

    non è di

    rninimo

    assoìuto. Infatti,

    t'+

    f

    (",v)

    -

    liq,-

    [v

    -

    4Ìog

    (s

    +

    1)]

    :

    -m'

    tì(-

    r,

    '

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    11/225

    Capitolo

    1

    Massimi

    e

    minimi

    liberi

    La funaione

    f

    (*,y)

    :

    ,'a

    -

    g2

    è

    di classe C- su

    1R.2,

    Quindi

    i pr:nti

    di

    estremo

    di

    /

    vanno

    cercati

    fra i

    punti

    stazionari,

    ossia fra

    i

    punti

    (",

    g)

    e

    lR2

    tali

    che

    V

    f @,Y)

    =

    0.

    Si ha che

    Quindi

    (

    2ru:0

    V/(z'Y)

    :o

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    12/225

    24

    Caoitolo

    1

    Massimi e

    minimi liberi

    Osservia.mo

    che

    (1,

    1)

    non

    è

    di minimo assoluto.

    Infatti,

    lia

    J(2,

    y)

    :

    lim

    13

    -

    -oo.

    "::t

    '+-F

    e)

    La frmzione

    f(r,ù

    :

    3r2

    +5y4

    è

    di classe

    C-

    su IR2.

    Quindi

    i

    punti

    di estremo

    di

    /

    vanno cercati

    fra i

    punti

    staaionari,

    ossia

    fra i

    punti (",ù

    e lR.2 tali che

    Y

    Í@,Y)

    =

    o'

    si ha che

    0f

    af

    5[@,ù:a,,

    fra,ù:20a3-

    Quindi

    t6r:o

    V/(r,s)=0

    è

    {::

    [

    2oY3

    :

    o'

    L'unico

    punto

    stazionario

    di

    /

    è

    (0,0).

    Per

    stabilire

    se

    è

    di massimo,

    di minimo o

    di sella, caìcoliamo

    la matrice Hessiana

    di

    /

    in

    questo punto.

    Si ha che

    A2r A2f

    ^

    Úf.

    "

    ;

    r-

    ".r

    -

    6,

    ";4G,ù--60a',

    #(",9):

    O

    6;t\&,cr

    -

    qJ-

    u:îu.g

    Quindi

    la matrice

    Hessiana di

    /

    in

    (z,y)

    è

    $i

    ha che

    /6 0 \

    ltr@,u):

    lo

    uor,/

    'H.g,o)=

    (3

    3)

    f)

    i

    ii

    il

    Gli

    autovalori

    di 7ll(0,0) sono,\y,2

    =

    0,6.

    Ne

    segue

    che

    certamente

    (0,0)

    non è

    un

    punto

    di massimo

    locale.

    Osserviamo

    che

    per

    ogni

    (u.

    g)

    IR2 risul|a

    Í\r,ù

    >-

    0

    :

    /(0,0).

    Quindi

    (0,0)

    è un

    punto di

    minimo

    assoluto

    per

    /.

    La funzione

    f(",ù:2î4+a2

    -3*y

    è

    di classe

    C- su

    1R.2.

    Quindi

    i

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    vanno cercati

    fi'a

    i

    punti

    stazionari,

    ossia

    fra

    i

    pun|i (z,y)

    IR2

    tali

    che V/(c,

    g)

    :

    0. Si ha che

    af

    ,

    af

    ft@,ù:8r3

    -

    6xy,

    fia.o:2a

    -3r2.

    Quindi

    fgo3-6r5g:o

    vf(r,s)=o

    0.

    OE

    (r,ù

    è

    l2b2

    -

    6y

    -6r

    \

    tt.

    \

    -oe

    2l

    Risolvendo la disequazione

    grafica

    mente,

    risulta

    che

    in

    un qualunque

    intorno di

    (0,0)

    esistono sia

    punti

    (r,9) in

    cui

    /(z,y)

    (

    0 sia

    punti

    (c,g)

    in oti

    f

    (r,y) >

    0. Ne segue

    che

    (0,0)

    è

    un

    punto

    di

    sella

    per

    /.

    /(z'vl

    <

    o

    9)

    r,v) >

    o

    La

    firnzione

    Í@,ù:

    e-"-a"-n è

    di

    classe C-

    su

    IR2.

    Quindi

    i

    punti

    di estremo

    di

    J

    vanno

    cercati

    fra

    i

    punti

    stazionari,

    ossia

    fra i

    punti

    (",ù

    e

    lR?

    tali che

    v

    î(r,a):

    0.

    Si

    ha che

    Aî a r Af.

    ffi@,ul

    =

    -(2r

    *

    t)

    e-r,-u2-c, '/rtr,ù :

    -2,

    "-x2- 2-r.

    Quindi

    { Qt+

    l\e

    "-v'-'--o

     

    Í@,s)

    :

    o ++

    \

    _'2s

    "_,"'_u,_,

    :

    s.

    L'unico

    punto

    staaionario

    di

    /

    è

    (-

    à,0)

    Per stabifire se è di massimo, di minimo

    o

    di sella, calcoliamo la

    matrice

    Hessiana

    di

    /

    in

    questo punto.

    Si ha che

    A2Í

    ,\

    --s2

    uz-x

    ò2f

    ,^^.,

    ijeA,o:(+"t

    t

    4x,1

    ",

    gnzr-,vt:(+'sz

    2)

    e-'2-u2-',

    f@,a)>0

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    13/225

    Capitolo

    I

    Massirni

    e

    minimi liberi

    "{ o,ol

    :2Y(2x

    *

    r) P-tz-v2-x

    '

    0xdy''"'

    La

    marrice

    Hessiana

    di

    /

    in

    (

    à,0)

    è

    ''

    (-*,,

    :

    (-';*

    -f"* )

    Gli

    aulovalori

    ai ar

    (-1,0)

    sono 11.2

    :

    -zei

    <

    0.

    Quindi

    (-},0;

    u

    un

    punl,o

    di massimo

    locale

    per

    /.

    Osserviamo

    che

    per

    ogni

    (r,y)

    lR2

    risulta

    Í(r,y)

    S

    1

    :

    /

    l-;,0).

    Quindi

    / r

    ^\

    -

    (

    à.0)

    è

    un

    punto

    di

    massimo

    assolulo

    per

    /.

    /r)

    La

    funzione

    f

    (r,a)

    -

    {4

    ,L2a'

    è

    continua

    su

    dom

    (/)

    :

    {

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    14/225

    ii,1

    :

    lji:,

    '1':'

    i

    .'

    i,,ri

    ii:

    L

    '

    i.'i'

    l: r

    :l],:'

    Caoitolo

    7 Massimi e minimi

    libeli

    Consideriamo

    il

    punto

    (0, y6)

    con

    Uo

    IR.

    Vediamo se

    esiste

    un

    intorno di

    (0,

    96)

    tale che

    per

    ogni

    (r,9) in

    questo

    intorno

    risulti

    /(r,9)

    <

    "f(0'C0)

    (risp'

    /(z.y)

    >

    f(0,y0)).

    Se nessuna

    di

    queste

    situazioni

    si rcalízza, allora

    (0,96)

    è un

    punto

    di

    sella

    per

    /.

    Si ha che

    Í@,Y)2Í0,a0)

    "f("0,0)

    sia

    punti

    (r,0) con

    l(4,0)

    5

    "f(r0,0).

    Ne segue

    che i

    punti

    (os,0)

    con

    lrol

    <

    f non

    sono

    né di massimo

    di

    minirno

    per

    /.

    Scambiando

    il ruolo

    di r

    ey si

    conclude che anche

    i

    punti

    (0,96)

    con

    3ts

    IR non

    sono né di massimo

    né di minimo

    per

    /.

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    15/225

    30

    Capitolo

    1

    Massimi

    e

    minimi liberi

    .'

    3.2

    Funzioni

    di tre

    variabili

    Esercizio.

    a)

    La

    funzione

    l@,a,ò::-I+L

    +*arè

    di

    classe

    C-

    su

    dour(/):{(r,u,ò€R3: r

    10,

    u*0,

    z+0}

    che

    è

    aperto.

    Quindi

    i

    punti

    di estremo

    di

    /

    vanno

    cercati fra

    i

    punti

    stazionari,

    ossia

    fra

    i

    punti (r. g,

    z)

    e

    dom

    (/)

    tali che V/(r,9,2)

    :0.

    Si

    ha

    che

    af.

    1

    af.

    I af,

    ,

    I

    fi(r,u'z)

    -

    ,,

    +

    a".

    *\t,u,z)

    :

    --2

    +

    î2,

    Az\r,v,z)

    :

    ---,

    +:Îa'

    Quindi

    [-i*"=o

    f@,y,2):6

    ++

    ),

    *-f,*,,=o

    la'

    ll

    l-7

    i"Y=6'

    lpuntistazionaridi/sono(1,1,1)e(-1,-1,-1).

    Perstabiliresesonodimassimo,

    di

    minimo o di selìa,

    calcolia.rno

    la

    matrice Hessiana

    di

    /

    in

    questi

    punti-

    Si

    ha

    che

    azf.

    2

    02r.

    2 A2Í, 2

    6rz\r.a,z):

    F. apt*,u,rl-

    f

    .

    ar2@,4'z)=

    A.

    a2r à2r Azf

    ffi("'r'")

    :

    ',

    ffiU'u'z)

    :

    u'

    à;6,@'a''l

    :

    "'

    Quindi

    la

    matrice

    l{essiana di

    f

    in (o,

    g,

    z)

    è

    l*

    z

    Y\

    x1@,y,4:1,

    #

    "

    I

    \y

    *

    hl

    Si ha

    che

    (" t\

    'tl|\r,t,t)=1,

    ,

    rl

    \r

    L

    2/

    Gli autoralori

    di77y(I,7,1)

    sono

    À1,2,3

    :

    1,4.

    Quindi

    (1, 1, 1)

    è un

    punto

    di minimo

    locale

    per

    /.

    Inoltre,

    si ha che

    î,f(-r,-7,

    ":

    (:i

    jrj)

    Capitolo

    1 Svolgimento degli esercizi

    sui

    massimj e

    minimilibeú

    GIi auiovalori

    di7ly(I,-1,-1)

    sono 11,2,3

    =

    -t,-4.

    Quindi

    (-1,-1,-1)

    è un

    punto

    di massimo

    locale

    per

    /.

    Osserviamo

    che

    non

    esistono

    estremí assoluti. Infatti,

    tim

    fh.u.z\:

    tiut

    (r+z+11

    -*-.

    = = -' " . z_-*m\ Z);_*o

    b)

    La furuione

    Í(r,y,r)

    :

    ,

    (yt

    +

    ,'\

    -

    yz

    è

    di

    cla-sse

    C* su IR3-

    Quindi

    i

    punti

    di

    estremo di

    J

    vanno

    cer"ati fra i

    puoti

    ut*iorrr.i,

    ossia

    fra

    i

    punti

    (c,9,

    z)

    e

    IRa

    tali

    dre VJ(c,

    g,

    z)

    :

    0. Si

    ha che

    0f.

    . , ,

    0f.

    *(r,a,z):g'+

    z',

    *(x,u,z):2xa

    -

    z,

    Quindi

    ff{,,u,ò

    -2sz

    -

    u

    (u2+22:o

    t"

    '-

    Vf(r,a'z):o +-+

    lzta-z:0

    \2t'z-ts:X'

    I

    punti

    staaionari

    di

    /

    sono

    (r,0,0),

    con

    t

    IR..

    Per

    stabilire

    se sorìo

    di

    massimo,

    di minimo

    o

    di

    sella, calcoliamo

    [a matrice Hessiarra

    di

    /

    in

    questi punti.

    Si ha

    che

    à2f A2f Azf

    :ufr@,u,,)

    =0,

    àp@,u,"):2",

    ip@,a'")

    :2x,

    A2r

    ^2f

    à2f

    ffi(x,a,"):za.

    ffi@,a,,)

    =2,,

    ffi(",r,"):

    -t.

    Quindi

    la

    matrice

    Hessiana di

    f

    in

    (r,y,

    z) è

    sihache

    (o

    o o\

    Î11(r,0,0):10

    2r ll.

    \o

    -1

    z,)

    Gli

    autovalori di

    111@,0,0)

    sono

    À1,2,3

    :

    0,2n

    * 1'

    Si

    ha

    che

    "

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    16/225

    Capitolo I

    Massr'mi

    e

    minimi

    liberi

    Quindi

    se

    -l

    "y:

    --2.

    Perbanto

    si ha

    r

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    17/225

    34

    Capitolo

    1

    Massimi

    e

    minimi

    liberi

    I

    punti

    stazionari di

    f

    sono

    (0,0,0),

    (

    "A,*,0)

    "

    (-*,-*,0)

    Per stabilire

    se sono

    di

    massimo,

    di

    minimo o

    di sèlla,

    calcoliamo

    la

    matrice Hessiana

    di

    /

    in

    questi

    punti.

    Si

    ha

    che

    a2t a2î

    a2r

    Yfit",u,ò

    -

    1212

    +

    4y2.

    "ujrt",o,z)

    -

    L2s2

    +

    4r2.

    |[email protected],ò:2.

    Azf à2f

    n2f

    ffiA.o,z)

    -

    Bq

    -

    L,

    **(x,u,z)

    =

    o.

    j; u"k,u,z)

    -0

    Quindi

    la

    matrice

    Hessiana

    di

    /

    in (c,

    y,

    z)

    è

    sihache

    (o

    -1

    o\

    fi/(0,0,0):[-r o ol

    \0

    0

    2/

    Gli

    autovalori di

    TlJ(0,0,0)

    sono )1,2,3

    :2,

    *1.

    Quindi

    (0,0.0)

    è un punto

    di sella

    (

    r2r2

    +

    4y2 8ry

    -

    L

    0\

    uttr,a,ù-l

    lry-L I2y2r4î2 0f

    \

    0 0

    2/

    12

    0

    0\

    -:4.0ì

    :lo

    2

    ol.

    4

    /

    \oot/

    Quindi

    (f,f,o)

    "

    (-

    per

    /.

    Inoltre

    ,r,(t.4,ol:

    î1,(-ú.

    '\4',4

    /

    ',\ 4

    Gli

    autoraìori di

    7új(0,0,0) sono.\1,2,3: t

    sono

    puntì

    di

    minimo locale

    per

    l.

    Inrealtàquestipuntisonocliminimoassolutoper/-

    Infatti,

    sihache

    f

    (*,*,0)

    *

    f

    (-*,-*,0)

    :

    -+

    e

    per

    ogni

    (u,y,z)

    eiRi

    risulta

    f

    (r,a,

    r)

    >

    .-S.

    n r"tti,

    t(*,s,")

    r-

    -*

    -L

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    18/225

    j

    Caoitolo

    1

    lt[resimi e

    minimi líberi

    Si ha

    che

    x2

    +

    2y2

    +

    z2

    +

    ny

    -

    rz

    )

    a2

    +

    y2

    +

    z2

    *

    *g

    -

    rz

    :

    passando in

    coordinate

    cilindriche

    nello

    spaaio,

    cioè

    ponendo

    @,a,r):

    (psin$,pcos19,z),

    p

    >

    0, r9,z

    ìR,

    si ottiene

    :

    p2

    +

    z2

    *

    p2

    ax

    r9 sin ri

    --

    pz

    cos

    rJ

    -

    p2

    +

    z2

    +

    |02

    sin

    (2tg)

    -

    pz

    cos )

    >

    essendo sin(2d)

    )

    --1

    e

    cosr9

    (

    1

    1^

    -

    1.. t^ |

    ^

    2

    ,e2

    |

    z'

    plrl

    2

    )p'

    r

    ,"'

    -

    ol4:

    ,b

    -

    lzl)'

    >

    o.

    Ne

    segue

    che

    (0,0,0)

    è

    un

    punto

    di

    minimo

    assolutr:

    per

    /.

    /)

    La

    funzione

    Í@,a,ù:sy"a2+u2*22

    ò di

    classe C- su

    iR3.

    Quindi

    i

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    r,anno

    cerca,ti

    fra i

    punti

    stazionari,

    ossia

    fra i

    punti (z,p,z)

    e

    R3

    tali

    che Y

    f(r,g,z):

    0. Si

    ha che

    Af

    -2\

    or2+y2-"2

    ÒÍ

    ,-

    ",

    ,, : .

    (l

    .,7o,2\ oz2+y2-22

    fr@,u,r):alL+2*

    )- '

    0a\-,r,2)

    -

    &\rîzc

    ,

    ffA,o,

    rl

    :

    *2:Lazeo2+Y2-22

    Quindi

    Yf(x,s,z):0

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    19/225

    Capitolo

    1

    Massimi

    e

    minimi

    liberi

    che

    è

    aperto.

    Quindi

    i

    punti

    di estremo di

    /

    in

    dom

    (/)

    vanno

    cercati

    fra i

    punti

    stazionari, ossia

    fra

    i

    punti

    (2.

    9.

    z)

    e dom

    (/)

    tali

    che

    V/(c,

    g,

    z)

    :

    0.

    Si ha

    che

    oÍ,^

    ^. -,

    4x

    al

    ,..

    , ,

    6a

    d;\r.s,z): fpiAF

    +AF=s,

    Ay\t,y,z):

    2"t

    *gB

    pqiz

    _s,

    fft",a,a:rF

    #+n-

    Quindi

    llrlil

    -.-..*4'

    -

    n

    2î2

    +3u2

    +422

    _g

    -

    "

    6a

    -*,

    -n

    rc2

    -t

    BA2

    l4z2

    _g

    -

    "

    8z

    __n

    2x2+3y2+422

    _.9-"'

    L'unico

    punto

    stazionario

    di

    /

    è

    dom(/)

    si ha che

    (0,0,0).

    Osserviamo che

    per

    ogni (z,y,z)

    e

    2x2-t3g2+422

    >

    0

    .+

    f(r,y,r):

    tog

    (O

    -2rz

    --sy2

    -

    lz2)

    <

    logg:

    l(0,0,0).

    Ne segue che

    (0,0.0)

    è un

    punto

    di

    massimo assoluo per

    /.

    i)

    La funzione

    f

    (r,y,z):

    *(r'-

    r')' a

    ai classe

    C* su

    lR3.

    quindi

    i

    punri

    di

    estremo

    di

    /

    vanno

    cercati

    fra i

    punti

    staaionari, ossia

    fra i

    punti

    (r,

    g,

    z)

    e

    IR3 tali

    cheYf(a.y,z)

    =

    0. Si hache

    Af,

    , /t rr2

    AL

    fr@,

    a,

    ,)

    :

    (u"

    -

    ,")"

    ,

    #f",

    u.

    z)

    --

    ary

    (y2

    ,')

    ,

    Y

    f

    (x,y,z)

    :0

    0

    ==+

    f(t;,y,2)>0,

    u

    0

    .==+

    (",y,+y)

    punti

    di minimo ìocale

    per

    f,

    r <

    0

    ...+

    \r,a,*ù

    punti

    di massimo locale

    per

    /.

    Invece

    (0, y,

    4gr) sono

    punti

    di

    selìa

    per

    /.

    Infatti,

    f

    (0,A,

    *A)

    :

    0 e in ogni

    intorno

    di

    ciascuno

    di

    questi

    punti

    esistono

    sia

    punti

    (r,y,z)

    con

    o

    )

    0, quindi

    in

    cui

    Í@,U,

    ")

    ) 0, sia

    puni,i

    (2,

    g,

    z) con o

    <

    0,

    quindi

    in cui

    /(r,

    g.

    z)

    <

    0.

    J)

    Lafirnzione

    f

    (r,A,r)

    =lr

    -yl+lA

    -

    "l*

    xgz

    ècontinuasu

    lR.3

    manon è differen-

    ziabile nei punti

    (r,o,z)

    e

    @,U,p)

    can

    r1 /,2

    IR. In

    tutti

    gli

    altri

    punti

    /

    è di

    classe C-.

    Quindi

    i

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    vanno

    cercati

    fra i

    punti

    (rl,r,z)

    e

    (u,g,g)

    con

    r,ytz € 1R

    e i

    punti

    stazionari, ossia fra i

    punt\

    (r,y,z)

    non del

    tipo (x,r,z)

    e

    (r, y,

    g)

    ta.l\ che V

    f

    (r. y,

    z)

    -

    Q.

    Consideriamo il

    purrto

    (r:6,rs,zo). In

    ogni intorno

    di

    (16.z6,zs)

    esistono punti

    (rs,ro,z)

    sia

    con z

    {

    zs che z

    }

    29,

    Si ha che

    z

    <

    zo :::+

    f(rs,rs.

    z)

    -,

    lro

    -

    "ol

    -t

    r$z

    <

    lno

    -

    zol

    *

    r$zo

    :

    f(xo,xs,

    zs),

    z

    )

    zs

    f(rs,xn,

    z)

    :

    lro

    -

    zsl

    +

    rfiz

    >

    lro

    -

    rol

    *

    :12oz6

    :

    f(xs,.cs,

    zs).

    Quindi

    il

    punto

    (16,16,26)

    non

    è

    di

    massimo né

    di

    minimo

    per

    /.

    Analogo

    ragionamento

    con medesima conclusione

    per

    il punto

    ("0, go,

    yo).

    Inoltre,

    per

    ogni

    (r,

    y,

    z)

    con x

    t'

    y

    oppure

    y

    I

    z si ha

    Òf,^",

    _r. lr*y"

    sen>y

    Ar\r,4,",

    :

    \_,

    *r,

    se

    î

    <

    s,

    (t"

    seî>y>zoppureî

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    20/225

    40

    Capitolo

    1 N[assimi e minimi

    bbeù

    Quindi

    la

    matrice Hessiana

    di

    f

    in

    (\/1,-*,A)

    a

    1 0\

    o'l

    |

    0/

    /0

    l

    lr

    I

    \I

    Gli

    autovalori

    aiU/(rt,-*,{ù

    sono À1,2,3

    :

    *1,2.

    Quindi

    (/t,

    -+,{ù

    è un

    punto

    di sella

    per

    /.

    117(0,0,0)

    :

    ,:l

    i

    il

    ,.1

    ,:i:,

    Capitolo

    2

    Massimi e minimi

    vincolati

    1 Alcuni

    richiami teorici

    Di seguito vengono

    elencati alcuni

    risultati che sono utilizzati

    nello svolgimento

    degli

    e.sercizi

    sui

    massÌmi

    e

    minirni vincoiati.

    Nel seguito

    considereremo

    n

    N,

    ri

    )

    2.

    1.1 Nozioni e

    risultati

    principali

    (f.1)

    Definizione

    Siano

    Q

    c

    lR'non

    vuoto,

    M

    c

    A

    non

    vuoto,

    /

    : O

    *

    R

    uria

    funzioneerseM.

    Diciamo che ro

    è

    un

    punto

    d,i nmsshno

    (risp.

    mititno)

    locale

    aincolato

    per

    f

    su M

    se

    Í0

    è un

    punto

    di

    massimo

    (risp.

    minimo)

    locale

    per

    /

    ristretta

    a M.

    Quindl

    ao è un

    punto

    di massimo

    (risp.

    minimo)

    locale

    vincolato

    per

    /

    su

    M

    se

    esiste un

    intorno /(as)

    di

    zs

    in

    lR.'

    tale

    che

    yrer(rs)nM

    :

    /(z)l/(oo)

    (risp.

    /(o)2/(ao)).

    Diciamo

    che

    rs è un

    punto

    d,i massinto

    (risp.

    n'ú,nhno)

    assoluto lincolato

    per

    f

    su

    M

    *

    co è un

    punto

    di massimo

    (risp.

    minimo)

    assoluto

    per

    /

    ristretta

    a M.

    Quindi

    ro

    è un

    punto

    di

    massimo

    (risp. minimo)

    assoluto

    vincolato per

    /

    su

    M

    se

    Yr

    e

    M,

    l@)

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    21/225

    Iii

    I

    t:1:

    n,

    Capitolo

    2

    lv[assimi

    e

    minimi

    assoluúj vinco]ati

    (1.2)

    Definizione

    Sia

    M

    q

    lR'

    non

    vuobo,

    Diciamo

    che M è

    una

    uarietà

    d'i dimensione

    'n

    *

    L in

    ìR'

    se

    per

    ogni

    rs

    M

    esistono un

    intorno aperto

    U di c6

    in

    lR'e una

    funzione

    g:(J

    +

    JR.

    di classe

    Cl tali

    che

    Vs(26)

    l0

    e

    MtU={neU: g(z):0}.

    In altri

    termini,

    ,4.1 è

    una

    varietà

    di

    dirrensione

    n

    -

    I

    in

    IR' se

    per

    ogni ze

    /vf si

    ha

    che

    in un

    intorno di

    re i

    punti

    di

    M

    sono

    gli

    zeri

    di una

    funzione

    .g

    di classe

    Cl

    il

    cui

    gradiente non si annulla

    in

    29.

    Esempi

    di

    r-arietà di climensìone

    n

    *

    I in IR'

    sono

    i

    grafici

    di

    funzioni di classe Ci

    definite

    su

    aperti

    di

    IR'*l.

    Le

    circonferenze.

    le ellissi,

    le

    íperboli,

    le

    parabole

    sono

    varietà di dimensione 1 in

    IR?. Le superfici

    di

    rotazione

    quaìi

    paraboloidi,

    ellissoidi,

    sfere, iperboÌoidi,

    sonr:

    varietà

    di dimensioue

    2

    in

    lR.3-

    Invece,

    i coni

    e i semicr:ni,

    non

    sono

    varietà

    di

    dimensione

    2 in

    R3.

    (1.3)

    Definizione

    Siano

    Q

    c

    lR"

    un

    aperto non vuoto,

    f

    :

    Q

    '

    lR una

    lirnzione

    differenziabile.

    M

    c

    f)

    unavarietà.didìmensionen-1inIR.'ero

    Q

    hI Confbrrnemenle

    alla

    definizione

    t1i

    varietàr,

    siano

    [/ un intorno

    aperto

    di zs

    in

    IR'

    e

    g :

    U

    -

    IR

    una

    funzione di

    cìasse Cl

    tali che Yg(xs)

    l0

    e

    Mntl:{r€U:

    s("):0}.

    Dicíamo

    che

    î0

    È un

    punto

    stazi,onario

    (o

    cri'ti'co)

    uincolato

    per

    f

    su

    jff

    se esiste À6

    e IR,

    tale

    che

    V/(r6)

    :

    ÀsV9(r6).

    (1.4)

    Teorema

    (dei moltiplicatori

    di

    Lagrange)

    Siano

    fl

    g

    R'

    un

    aperto

    non

    tuoto,

    f

    ;

    Q

    *lR

    unafunzione differenzi'nbi.Ie,

    M

    (l

    unauarietà d,i

    ditnensionen

    7

    ín ll{' e ro e

    Ì[. Confornemente

    alla

    defini.zione

    d'i oarietà, siano

    U

    un intorno

    aperto

    di n0 irLIR*

    e

    g

    : U

    *

    lR una

    funzione

    d,i

    classe C

    talí

    cheYg(:ro)

    f

    0

    e

    MnU:{reU:

    g(z)

    :0}.

    Srt7ltoninmrt

    che. ro

    sía

    un

    punto

    d,i

    m.assim.o

    o d'i,

    m,i,nimo locale

    uincolato

    per

    J

    su

    I\{.

    Allora

    rs

    è un

    punto

    stozionari,o

    uincolato

    per

    f

    su M.

    In parti'colare,

    esfsfe ,\s

    ]R

    tule che

    ri

    ,lr,

    : t,

    'iii

    ilr'

    lli,

    .l,.,',

    l;iil,

    V/(r6)

    :.\sVe(rs)

    ,p(r):

    f(r,g(r))

    7. Alcuni richiami

    teorici

    I.2

    Ricerca

    dei

    punti

    cli

    massinro

    e di

    minimo

    vincolato

    Ci

    sono

    vari

    metodi

    per

    determinare

    i

    pu.nti

    di

    ma^ssimo

    e di minimo

    locale vincola-

    to.

    Molti

    di

    questi

    metodi

    si

    basano

    sul

    Tborema dei

    moltiplicatori

    di

    Lagrange

    (vedi

    'I'eorema

    (1.4)).

    In

    questa sezione

    presenfiamo.tre

    metodi:

    il

    metodo

    d,ei

    m,olt.i,ltliratori

    di

    Lagrange,

    il

    metodo

    di

    "ridu.zione",

    il metodo

    delle

    curue di

    liuello.

    Metodo

    dei

    rnoltiplicatori di Lagrarrge

    Siano

    O

    g

    IR'

    un aperto

    non vuoto,

    "f

    : fl

    *

    6

    una

    funzione

    diflerenziabile,

    M

    C

    Q

    l'insieme

    I'f

    :{re

    U:

    g(c):0},

    doveUcOèun apertononvuotoeg:

    [/+ lQ

    rrna funzione di

    classe

    Cl

    tale che Vg(")

    *

    0

    per

    ogni :x

    e

    U.

    In

    particolare

    ily'

    è una

    varietà

    di dimensione

    n

    -

    1

    in lR'.

    Per

    il'feorema

    dei

    moltiplìcatori di

    Lagrange,

    i

    pu.nti

    cli massirrro e

    di

    mininro

    locale

    vincolato

    per

    /

    su

    ,41

    v-anno

    cercati

    fra, i

    punti

    staaionari

    vincoÌati

    per

    /

    su

    À1,

    cioè

    fra

    i

    punti

    o

    e

    lì1

    tali che

    V/(z)

    :

    ÀVg(r),

    per qualche

    À

    e

    1R.

    In alternativa.

    si

    può

    considerare

    la

    funzione L:

    U

    x

    lR.

    , IR,

    delta

    Lagro,nE.an.n,

    definita da

    L(r.s):

    f(x)

    -

    ),s(z).

    Si cerca,no i

    punti

    stazionari

    liberi

    di

    /1,

    cioè

    i

    punti

    (r,,\)

    tali che

    V,C(z,.\)

    -

    0

    (in

    qusjto

    caso

    si intende il

    gradiente

    nelle n

    *

    1 v-ariabili

    (2,))).

    Se

    (r6.Àe)

    è un

    punto

    stazionario libero

    di

    X,

    allora î0

    è

    un

    punto

    stazionario

    vincolato

    per

    /

    su

    .&1-

    Metodo

    di

    ('riduzionett

    Sianof) R.'unapertononvuoto,/:0+lRunafirnzionedifferenziabile,rl'1

    cflil

    grafico

    di

    una funzione

    di

    classe

    Cr

    in

    n

    -

    1

    r'ariabili,

    cioè

    M

    :

    {(*,u)

    lR' : r

    eU,

    y

    :

    g(r')},

    dove t/

    e

    lR'

    r

    è un aperto

    non

    vuoto

    e

    g :

    LI

    +

    R,

    è

    una

    funzione di

    cÌasse Cr.

    In

    particola.re

    M è una

    varietà

    di

    dimensiole

    n

    -

    1 in lR'.

    Per determinare

    i

    punti

    di

    massimo e

    cli minimo

    vincolato per

    /

    su M

    consideriamo

    la

    funzione di

    rl

    -

    1 variabili

    a

    : U

    +

    jR

    definita da

    43

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    22/225

    44

    9"p pl:3_

    l -ygl

    e

    minimi

    xssolttti

    vinco.latj

    e

    cerchiamo

    i

    punti

    di

    massimo e di

    minimo

    di

    g.

    I

    punli

    di

    massimo

    (risp.

    di minimo)

    vincolato

    per

    /

    su

    M

    sono

    i punti

    (:r,y) lali

    che

    z

    è di

    massimo

    (risp. di

    minimo)

    per

    9

    e

    y: g(x).

    Q$qr_v,aelore

    Questo

    metodo

    è talvolta

    denominato

    di

    "riduzione",

    perché permette

    lndagare

    i

    punti

    di estremo

    riducendo il numero delle

    variabili,

    da n

    a n

    -

    l.

    In

    alcuni casi

    questo

    procedimenlo

    di

    riduzione

    delle

    variabili si

    può

    anche

    ottenere

    mediante opportune

    parametrizzazioni

    dei vincoli.

    Metodo

    delle

    curve di

    livello

    Per semplicità

    descriviamo

    questti

    metodo

    solo

    per

    n

    :

    2, anche se

    vaìe

    per

    ogni rr'

    a

    2.

    Sìano

    fl

    C

    lR2 un

    aperto non vuoto,

    /

    : O

    -

    lR una funzione

    difierenziabile,

    M

    G

    Q

    l'insienre M:

    {(",a)

    eU:

    g(x,y):0},

    doveU

    c

    Oèunapertónonvuotoe

    g

    :

    (J

    -lR

    è

    una

    funzione di

    classe

    Cr tale

    che

    VS@,y)

    I

    0

    per

    ogni

    (r,g)

    [/.

    In

    particolare

    &l

    è una

    varietà

    di

    dilnensiune I

    in R2.

    Per ìl'I'eorema

    dei moltiplicatori

    di

    Lagrange, i

    punti

    di massimo

    e

    di

    rninimo

    locale

    vincolato

    per

    /

    su

    ,14

    vanno

    cercati

    lia

    i punti

    staaionari

    vinr:olati

    per

    J

    su M.

    cioè fra

    i

    pnnti (z,y)

    e

    M

    tali che V/(z,g)

    :

    '\Vg(z,y),

    per quaìche

    À

    e

    R.

    Quìndi

    in

    questi

    punti

    risulta

    che

    V/

    è

    parallelo

    a

    Vg.

    Per

    ogni c €

    lR consideriamo I'insieme

    O":

    {(",s)

    eU

    :

    J@,y)

    :

    c}.

    Supponiamo

    che

    per qualche

    c e lR. si

    abbia

    0"

    I

    A

    e

    che

    per

    ogni

    (r,y)

    e Q"

    risulti

    Y

    f(",g) I

    0.

    In tal

    caso

    l'insierne 0" è detto curua d,i

    liuello d,i

    f

    reultiua a

    c.

    In

    queste

    ipotesi si ha che

    per

    ogni

    (2, g)

    O"

    il

    vettore V

    Í

    @,A)

    è ortogonale

    alla

    retta

    tangente a ll"

    in

    (x,a).

    Poiché

    Vg(r.y)

    è ortogonale

    alla retta tangente a ,4.4 in

    (r,g).

    si

    ha

    che

    Vi@,ù

    è

    parallelo

    aVg(n,y)

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    23/225

    t,:

    t:

    a

    Capitolo

    2

    Massimi

    e

    minimi assoluti vincolati

    i)

    se

    V/(cs) applicato

    in

    rs

    punta

    verso I'esterno

    di

    O,

    allora cp è un

    punto

    di massimo

    locale

    per

    /

    su

    O;

    ii)

    se

    V/(r6) applicato in rs

    punta

    verso

    I'interno

    di

    O,

    allora

    Í0

    non

    è

    un

    punto

    di

    mas$imo

    un

    punto

    di

    minimo locale

    per

    /

    su

    f)-

    Se ro

    óO è

    un

    punto

    di

    minimo locale

    per

    "f

    su 0ft,

    si ha

    che:

    ii,i)

    seY

    f

    (xs)

    applicato in 16

    punta

    verso

    I'interno

    di fl,

    allora

    a6

    è

    un

    punto

    di minirno

    locale

    per

    /

    su O;

    iu) se

    V/(re)

    applicato

    in cs

    punta verso

    l'esterno

    di f),

    allora

    ro non

    è

    un

    punto

    di

    massimo né un

    punto

    di

    minimo locale

    per

    /

    su

    f).

    ;lir

     il t:l

    i .1

    2- Ilsercizi

    sui massimi

    e minimi vincolati

    2 Esercizi

    sui massimi

    e

    minimi

    vincolati

    2.1

    Funzioni

    di due

    variabili

    Esercizio-

    Determinare i

    punti

    di massimo

    e minimo

    locali

    e assoluti

    delle

    seguenti

    funzioni di

    due

    variabili

    sugli insiemi specificati:

    a)

    f(r,y):n*u,

    u

    :

    {@,ù€lR2:

    :r2

    +y2

    :r}

    (+,*)

    punto

    di

    massirno

    assoluto,

    I

    (-*,-+)

    punto

    di

    minimo

    assoluto

    l

    b)

    Í(r,s):

    rp+ar+u'

    *r,

    ta

    :

    {@,u)€tR2:

    zz

    +y2

    :s}

    c)

    f(r,y)

    :

    ,2

    +

    y'

    a,r

    :

    {(c,

    v)

    e

    R2

    d')

    J@'Y):

    s11,

    e)

    Í@,y):ro+yn

    -a(r2

    +a2),

    M:

    {tr,v)

    €iR2:

    a2+yr

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    24/225

    ii

    :1,

     '

    $

    Capi :do

    2.

    Massimi

    e

    minimi assoluti

    vincolati

    g)

    Í(r,y):Jrz+4y2

    -6r-12,

    nr:

    {@,ù

    €1R2,

    12

    +y'-a.0}

    |

    (*2'0)

    Punto

    di

    massimo

    assoluto,

    |

    (1,0) punto

    di

    minimo

    assoluto

    h)

    f(a,v):sw-

    u

    :{@,ù€lR2:

    12-l

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    25/225

    50

    --

    C 'pitolo2

    Mlassimieminimiassoluti

    ù

    J@,y,2)

    :

    (t+r')"-'",

    u

    :

    {(r,a,z)€1R.3,

    z2

    +

    114

    -2a2'l-"2

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    26/225

    I

    ;t

     1

    ;i

    ,'i

    :

    :

    Capitolo 2

    Massimi

    e minimi

    assoluúj

    vincolati

    si

    ha

    che

    (*,*)

    è

    il

    punto

    di massimo

    assoluto

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    27/225

    i.ii'

    illi

    :lii'r:

    ilil,

    che

    è

    aperto

    in

    quanto

    unione di

    due aperti.

    Inoltre

    è

    anche

    limitato-

    Infatti,

    se

    non lo fosse, allora esisterebbero

    in

    M

    punti (t, g)

    con

    lcl

    o

    lyl

    arbitrariamente

    grande. lr{a

    se

    (o,y)

    e

    M,

    aJlora

    *" +a"

    --

    1--rg.

    Quindi

    lcl

    olyl

    *r1oo

    -r=:+

    ,2+y"-4.*

    + x:y+

    ooconrg--(r2+y2).

    Ne

    segue che deve essere

    gf

    -

    *c,

    cioè

    -r2 -

    r

    -

    -2a2

    per

    lzl

    * foo:

    assurdo.

    In

    modo

    del

    tutto

    equimlente,

    si

    osserya

    che

    la

    curva

    ""

    -f

    g'I

    ry

    -

    I

    :

    0 è

    l'equaziorre di un'ellisse reale.

    Infatti,

    la matrice associata al

    polinomio

    S@,y)

    :

    a2

    +

    y2

    +-

    ng

    -

    I e la

    matrice dei

    termini

    di

    secondo

    grado

    del

    polinomio

    g

    sono

    rispel,tivamente

    lr

    à

    o\

    /1

    ":l+

    1

    '),

    ,:(i

    Ì)

    \o

    o

    -r/

    \2

    Si ha

    che clerA:

    l,

    trla;

    :2

    e detB:

    -i

    +

    0. Essendo det,A

    >

    0

    e

    rr(A)

    .

    detB < 0,

    si

    ha

    che

    la

    conica

    S@,y)

    :0

    è un'ellisse

    reale.

    Figura

    2.4:

    L'insieme M.

    Quindi

    per

    il Teorema di Weierstra.ss

    /

    ammette

    massímo e minimo

    su M. Essendo

    /

    di

    classe

    C*

    e

    M

    una varietà

    di

    dimensione

    t

    in

    lR2,

    i

    punti

    di

    estremo

    su

    M

    vanno

    ce,rcati

    fra

    i

    punti

    stazionari

    vincolati. Procediamo

    con il metodo

    dei

    moltiplicabori

    di

    Lagrange.

    Cerchiamo i

    punii

    (z,y)

    e

    M

    tali

    che

    V/(2,3r)

    -

    ÀYg(r,y)

    per qualche

    À

    e

    IR. Si ha che

    (Af.

    -óo.

    1*o,a):^a;\î,a)

    (y:À(2xFa) (ue_\_ztx

    Jat An

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    28/225

    Òo

    Canitolo

    2

    Mxsími

    e

    minimí

    assoluÚi

    vincolati

    di

    /

    in

    questi punti.

    Si ha

    che

    A2t

    A2f

    ^

    A2f

    fll,ul:

    r2r2

    *

    16,

    #,",0r:r2v2

    -

    16,

    íì*A,ol

    -

    o.

    Quindi

    la

    matrice

    llessiana

    di

    /

    ìn (4,

    g)

    è

    11r@,v\

    -

    (12",

    -16

    "o

    \

    '':\ o

    r2y2

    IG)

    Ne

    segue

    che

    (-16

    n \

    ?lt(0,0)

    :

    (,

    ;"

    ".rU

    )

    *

    (0,0)

    è un

    punto

    di

    massimo

    locaJe

    per

    f

    st

    M;

    /-16 0\

    1t@,].2):

    (

    ,;" a)

    ==+

    (0,

    f2) sono

    punti

    di sella

    per

    f

    st

    M;

    ?rr(*2,0)

    :

    (3;

    -ir)

    +

    (t2,0)

    sono

    punti

    di sella

    per

    J

    srr lf;

    /\, n \

    ?lf(+2,*2)

    :

    (;

    ir)

    *

    (+2,:t2)

    sono

    punti

    di

    rninirno

    locale

    per

    /

    su

    tl'l'

    massimo

    locale

    è

    f(0,0)

    =

    0 e

    ii

    minimo locale

    è

    i(*2,*2):

    -lZ.

    Cerchiamo

    ora

    i

    punti

    di

    estremo

    sul

    bordo

    di

    M,

    ossia

    in

    ou

    :

    {@,ù€

    IRz'

    12

    +uz

    =s}.

    Essendo

    /

    di

    classe

    C*

    e òM una

    varietà

    di

    dímensione

    I

    in

    iR2,

    i

    punii

    di

    estremo

    su

    0M

    vanno cercati

    fra i

    punti

    staziona.ri

    vincolati.

    Procediamo

    con

    il

    metodo

    dei

    moltiplicatori

    di

    Lagrange.

    Posto

    S@,ù

    :

    î2

    +

    a2

    -

    9, cerchiamo

    i

    punti

    (r, g)

    e

    0

    M talí

    che Y

    f

    (r, y)

    :

    ÀV9(2,

    9)

    per qualclte À

    e

    R.

    Si

    ha

    che

    {2r(2r2-8-)):0

    I

    F+

    1r,

    (ru'

    8

    -

    .\)

    :

    0

    lx2+a2:9.

    I

    punti

    stazionari

    vincolati di

    /

    su 0M

    sono

    (0,:13),

    (*3,0)

    ,

    (+tE,{fi)

    Essendo

    /(0,+3):

    /(+3,0)

    =

    e

    >

    0

    =

    /(0,0)'

    fTo,r:

    tafi@,u)

    [M:r

    -

    t6x:D'

    l?ufro,r,

    :

    >,,fir.,u)

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    29/225

    Cafitolo

    2 Massimi

    e

    minimi

    assoluúi vincolati

    Quindi

    l'unico

    punto

    stazionario

    di

    /

    in

    int(X{)

    è

    (l,O).

    n".

    stabilire se è di

    massimo,

    di

    minimo o di

    sella,

    calcoliamo

    la matriee

    Hessiana

    di

    f

    in

    questo

    punto-

    Si ha che

    a2Í,

    a2l,

    ò2r

    "fi(r.ù:

    +,

    |[email protected]):

    z,

    ffi("'rt

    :o

    Quindi

    ìa matrice

    }lessiana di

    /

    in

    (à,0) è

    ^.

    /1

    ^\

    /4

    0\

    \4'"): \o

    z/

    Ne

    segue ctre

    (f,O)

    è

    un

    punto

    di

    minimo

    locale

    per

    f

    sv.M

    e

    il minimo locale è

    i (à,0)

    :

    -à-

    Cerchiamo

    ora

    ì

    punti

    di

    estremo sui

    bordo

    di M, ossia

    in

    au

    :

    {@,ù€lRz

    : c2

    +

    a'

    :

    r}.

    Per ogni

    (x,y)

    e

    òM si

    hache

    A2

    :

    L-'r'2-

    Posto

    I

    :

    fpta'

    si ha che

    9:

    [-1,1]

    -

    IR

    è

    definta

    da

    e@)

    : f\x,y\t)) :

    12

    - r

    +

    1.

    I

    punti

    di

    estremo

    di

    J

    su dJI4

    sono i

    punti

    (o,y(a))

    con

    e di

    estremo

    per g.

    Essendo

    g

    di

    classe C* sull'intervallo

    chiuso

    e

    limitato

    l-1,11,

    i suoi

    punti

    di

    estremo

    vanno

    cercati

    tra

    i

    punti

    stazionari

    e

    gli

    estremi

    dell'intervallo

    [-i,1].

    Si

    ba

    cÀe

    9'

    (r)

    :

    2x

    -'

    7.

    Quindi

    tpl(r)

    :

    0 se

    e solo

    se

    z

    =

    |

    e

    9'

    @)

    > 0

    se e

    solo

    se

    $

    <

    r

    <

    1. Ne segue

    che

    o

    :

    |

    è

    un

    punto

    di minimo

    per

    tp.

    Inoltre

    r

    :

    *1 sono

    punti

    rii massimo locale

    per

    g.

    Piìr

    precisamente,

    essendo

    ee1):3

    e

    9(1)

    :

    1,

    si ha

    che r:

    -1

    è un

    punto

    di

    massimo assoluto

    per

    rp,

    mentre

    o

    :

    1

    è un

    punto

    di massimo

    locale

    per

    9.

    Quindi

    (*,+4)

    sono

    punti

    di minimo asooluto

    per

    /

    su

    0M,

    (-1,0)

    è

    un

    punto

    di massimo

    assoluto

    per

    /

    su

    AM

    e

    Q,{))

    è

    un

    punto

    di massimo

    locale

    per

    f

    stt

    0M. Essendo

    r1,l

    "€\

    3 I

    -/l,ol

    t\r,*.2

    ):4'_8:/\4.-/

    si ha

    che

    (*,

    o,) e

    I

    punto

    di

    rrinimo

    assoluto

    per

    /

    su

    M,

    mentre

    (-'1,0)

    è

    il

    punto

    di massimo

    assoÌuto

    per

    /

    su M.

    Osserviamo

    che i

    punti

    (+,*4)

    non sono

    di

    minimo locale

    per

    f

    su M. Infatti,

    il

    gradiente

    di

    /

    in

    questi

    punti

    è

    vr( ,.+fl

    -

    fu,*y's)

     

    \'2 2 I

    \

    /

    s)

    Capitolo

    2

    Svolgimento

    deg)i esercizi sui massimi

    e minimj

    vincolati

    che

    punta

    verso I'esterno

    di

    .M.

    La funzione

    i@,ù:3r2

    +

    4y2

    -6t

    -

    12

    è di

    classe

    C*

    su

    lRz- L'insieme

    M:

    {(r,

    ul

    e

    IR2

    '

    c2

    1

    y2

    -

    4l

    0}

    è

    compatto.

    Quindi

    per

    il

    Teorema

    di Weierstrass

    f

    ammette massimo

    e minimo su

    M.

    Figura

    2.7:

    L'insieme

    M.

    Cerchiano

    inizialmente

    i

    punti

    di estremo ínterni

    a ,41, oss.ia in

    int{M)

    :

    {@,ù

    e

    tR2

    ,

    12

    +

    v,

    <

    4} .

    Essendo

    /

    di classe

    C-,

    i

    punti

    di estremo

    in int(M)

    vanno

    cercà,ti fra i

    punti

    stazionari,

    ossia

    fra

    i

    puntí

    (r,g)

    e

    int(M)

    tali che

    V

    f(x,A)

    :

    0. Si ha

    che

    al,

    ^

    aÍ,

    ,

    6;tr,s)

    -

    6c

    -

    6,

    *\x,ù

    :8u.

    Quindi

    I'unico

    punto

    staaionario di

    /

    in int(M)

    è

    (1,0).

    Per

    stabilire

    se

    è

    di

    massimo,

    di minimo

    o

    di

    sella,

    calcoliamo la matrice

    Hessiana

    di

    f

    in

    cluesto

    purrto.

    Si ha

    che

    azf. a2f.

    azf

    j*(x.ù

    :

    a,

    àoz@,ù

    :

    a,

    à,ào{",0)

    :

    u.

    Quindi

    la

    matrice Hessiana

    di

    /

    in

    (1,0)

    è

    /6 0\

    ?r/(1,0)

    :

    (\ò

    ;)

    Ne segue che

    (1,0)

    è un

    punto

    di

    minirrro locale

    per

    f

    su

    M

    e il

    minimo

    locale

    è

    /(r,0):

    -15.

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    30/225

    60

    Capitolo

    2

    Massimi'

    9l - j-14 tiy-4^ti

    Cerchiamo

    ora

    i

    punti

    di

    estremo

    sul bordo

    di M,

    ossia

    in

    au:{@,ù€lR2:

    12

    +a'*4\

    Per

    ogni

    (n, y)

    e

    0M

    si

    ha

    che

    y2

    :

    4- 12'

    Posto

    I

    =

    flou,si

    ha

    che

    g

    :

    |

    2'Zl

    -'

    lR è

    definta

    da

    e@)

    :

    f @,y(r)) --

    -n2

    *-6r

    *

    4.

    I

    punti di estremo

    di

    /

    su ÓM

    sono

    i

    punti

    (r,g(z)) con

    r di

    estremo

    per

    9'

    Essendo

    g

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    31/225

    62

    Caoitolo

    2 MassimÎ

    e

    rninimi

    assoluti vincolati

    Figura

    2.9:

    Gli

    insiemi

    lr e lz.

    I

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    su

    11 sono

    i

    punti

    (r.

    3)

    con

    r di estremo

    per

    pl- Ilssendo

    pr

    strettamente

    crescente

    inl-2,21,

    si

    ha

    che

    r:

    -2

    è un

    punto

    di

    minimo

    assoluto

    per gi

    e

    z:2 è

    un

    punto

    di massimo assoluto

    per,p1.

    Quindi

    (-2,3)

    è

    un

    punto

    di minimo

    assoluto

    per

    /

    su

    f1,

    (2,

    3)

    è

    un punto

    di

    massimo assoluto per

    /

    su

    f

    1

    '

    Consideriamo

    ora 12. Per

    ogni

    (r,y)

    f2

    si ha che

    g::r2

    -"

    1'

    Posto

    92:

    ÍF2,

    si

    ha che

    92:

    [-2,2]

    +

    R

    è

    defilta da

    Pz@)

    *

    i@,a@D:

    Pr3-''

    I

    punti

    di estremo

    di

    /

    su

    12

    sono

    i

    punti

    (z,y(z)) con

    z di estremo

    per

    92.

    Essendo

    0

    per r e

    l-2,

    #)

    "

    "

    e

    (f,zl

    Ne

    segue che s:

    -S

    t r:2 sono

    punii

    di

    massimo

    locaìe

    per

    p2,

    fi:

    -2

    e

    r: f

    *o.ro

    punti

    di

    minimo locale

    per

    92-

    Ne

    segue

    che

    i

    punti

    (-

    4,

    -J)

    "

    12,

    s) sono di

    massimo

    locale

    per

    /

    su 12,

    (-2,

    3)

    e

    (+,-3)

    sono

    di

    minimo

    locale

    per

    f

    su

    f2-

    Quindi

    il

    punto

    (2,3)

    è

    di

    massimo

    locale

    per

    /

    ristretta

    a0M

    :

    f1 U12

    e

    il

    punto (-2'3)

    è

    di

    minimo

    locale

    per

    f

    ristretta

    a 0M

    :

    f1 U

    12.

    Essendo

    /(-2,s)=e-6, te,s)=e6.

    r( f.-?\="e*

    "('/5

    2\

    -3'î

    "1

    r

    \

    r

    '-5/

    =€e'-':

    '\;'-5):"

    ""''

    si

    ha

    clre

    (2,3)

    è il

    punto

    di

    massimo

    assoìuto

    per

    /

    su

    M

    e (-2,3)

    è

    il

    punto

    di

    minimo assoluto

    per

    /

    su

    M,

    ill

    :'

    1,,.

    il,i.

    l:[,.

    :lr;:ii

    iiiì

    Ì:iÌ

    'I

    l:

    tlii:

    d,11

    =frLlllz

    Capitolo

    2

    Svolgimento

    degli esercizi

    sui

    rnassr'mi e mjnjmi vihcolati

    Osserviamo

    che il

    punio

    (-f,-3)

    è di massimo locale

    per

    f

    su M'

    Infatti, iI

    gradiente

    di

    f

    in

    questo punto

    è

    vf

    ("ú

    2\

    /

    2

    z.a

    f"a*)

    \-t'

    5i:

    \-5"'

    /

    che

    punta

    verso

    l'esterno

    di

    ill.

    Irrcltre

    il

    punto

    (f

    ,

    -

    3)

    è

    di

    minimo

    locale per

    /

    su M. Infatti,

    gradiente

    di

    /

    in

    questo punto

    è

    v/

    f4'-?)

    =

    (

    ?

    "-zn,f="-e*)

    \3'3)

    \3-

    '3-

    l

    che

    punta verso l'interno dí

    lM-

    i) La tunzione

    f

    @,y)

    :

    ulxl

    -

    2a2

    è

    continua.

    L'insieme

    u

    :

    {@,ù€

    R2' 12

    +u2

    <

    a,

    s

    >-al

    è chiuso

    e limitato.

    Quindi

    per

    Teorema

    di

    \A/eierstrass

    /

    ammette

    massimo e

    minimo

    su

    M.

    Figura

    2.10:

    L'insieme M.

    Cerchiamo

    irrizialmente

    i

    punti

    di

    massimo

    e minimo di

    /

    in int(,Ll), dove

    int(M)

    :{(",u)

    elR2,

    "2

    +a2

    <

    4,

    y

    >

    o}.

    Si

    ha che

    per

    ogni

    @,y)

    e

    int(M)

    (

    2r ser

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    32/225

    Ne

    segue

    che

    /

    non

    Ìra

    punti

    di

    massimo

    e

    di

    minimo

    in int(M).

    Cerchiamo

    i

    punti

    di

    massìmo

    e minimo

    di

    /

    su

    óM.

    Osserviamo

    che

    0M non è una

    varietà di

    dimensione 1 in

    lR?,

    infatti

    in

    ogni

    intorno

    di

    ciascuno dei

    punti

    (+f,0)

    I'insieme

    0M

    non è

    l'insieme

    desìi

    zeri di una

    funzione di

    classe

    Ci'

    Osserviamo

    che

    AM

    :

    fr U

    lz, dove

    Figura

    2.11:

    Gli

    insiemi

    fr

    e

    fz.

    Cerchiamo

    separatamente i

    punti

    di estremo di

    /

    su

    fr e

    lz.

    Consideriamo

    inizialmente

    f1.

    Per

    ogni

    (o, y)

    e

    f1

    si ha

    che

    g

    :

    J4i7,

    con

    -2

    (

    c

    (

    2.

    Posto

    Pr

    :

    "fp,

    si ha

    che

    tp1

    :

    [-2,21

    -

    ]R è definita

    da

    p,

    (r)

    :

    Í

    @,

    y("))

    :

    f

    (r,'/

    4;)

    :

    slrl

    -

    z

    (a

    -

    "'z)

    :

    nlrl

    -

    8

    +

    2n2.

    I

    punti

    di estremo

    di

    /

    su

    fr

    sono i

    punti

    (",'A -:F) taìi

    che

    c

    è di

    estremo

    per

    .p1.

    Perogni-2(co},

    rr:{(",s)e

    IR2:

    -2

    1s12,

    v:0}.

    Consideriamo ora

    f2. Per ogni

    (r,9)

    fz

    si ha

    che y:0,

    con

    -2

    (

    r

    (

    2.

    Posto

    gz

    :

    f1z

    si

    ha

    che

    92

    :

    l-2,21

    +

    llR è

    definita

    da

    sz@)

    :

    Í@,y(")): /(2,0)

    :

    alrl.

    I

    punti

    di

    estremo

    di

    /

    su

    lz

    sono

    i

    punti

    (r,0)

    tali

    che

    o

    è

    di

    estremo

    per

    922.

    Si ha

    che

    p2

    è cîescente

    in

    [-2, 2].

    Quindi

    r : -2

    è

    un punto

    di

    minimo per

    rp2

    e

    r

    :

    2 à

    un un

    punto

    di

    massimo

    per

    rpr.

    Di

    conseguenz& il

    punto

    ( 2,

    0) è

    di

    minimo

    per

    ,f1r,

    mentre

    il

    punto (2'0) è di

    massimo

    per

    "f1r'r.

    In

    conclusione

    il

    punto

    (-2,0)

    non

    è né

    di

    massimo

    di

    minimo

    per

    /

    su

    M;

    il

    punto

    (0,2)

    è di minimo

    per

    /

    su

    M e il

    punto (2,0)

    è

    di

    niassimo

    per

    f

    su

    M.

    l)

    Latunzione

    f

    (",y):

    zlog(1

    *y)

    è di classe

    C- su

    dom(/):

    {(c,s)

    IR2:

    y;

    -1).

    L'insienre

    rr

    -

    {@,ùrl}t2,

    12

    +a2

    o,

    o}

    è

    contenut'o

    in

    dom

    (/)

    ed

    è

    chiuso

    e

    lirnitato-

    Quindi

    per

    il'Ieorema

    di Weierstrass

    J

    arnmette

    massimo

    e

    mìnimo su

    .4'{.

    Osserviamo che

    per

    ogni

    (r,y)

    e fuI

    si

    ha

    che

    Í@,a)

    >

    0.

    Figura

    2'12:

    L'insieme

    M.

    Cerchiamo inizialmente

    i

    punti

    di

    massimo

    e

    minimo di

    /

    in

    inf(M),

    dove

    i,nt(M)--{(",v)

    e

    ll{2,

    "2

    +yn0,

    y>0}.

    Si ha

    che

    per

    ogni

    (r,y)

    e

    int{M)

    0,ùl=I]rUfzuI'a

     o,rl=

    roe(1+

    y),

    OT

    ol

    , ,

    f

    -lic.Itl

    y"''

    l+A

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    33/225

    ::

    Caoitolo

    2 Ma'ssimi

    e minimi assoiuti

    vincolati

    Quindi

    V/(c,

    y)

    :

    (0,0)

    +=+

    (r,a)

    :

    @'0)

    /.

    i'nt(M)'

    Ne segue

    che

    J

    non ha punti

    di

    massimo e

    di minimo

    in int(M).

    Cerchiamo

    i

    punli

    di

    massimo e minimo

    di

    /

    su 6^&/.

    Osserviamo

    che óM

    non

    è

    una varietà

    di

    dimensione

    I

    in

    1R.2,

    infatti

    in

    ogni

    intorno

    di

    ciascu.no

    dei punti

    (0,0), (1,0)

    e

    (0,

    1) I'insìeme

    ÓM

    non

    è

    l'insieme

    degli zeri di una

    funzione di classe

    Cl.

    Osserviamo che ?IV:

    l.'r U

    lz

    LJ

    13,

    dove

    l]r

    :

    {(t,s)

    ellt2

    :

    00,

    v>o},

    ru

    :

    {(",y)

    €lR2

    : e:0,

    o

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    34/225

    i

    lrn 9laLi

    Cerchiamo

    inizialmente

    i

    punti

    di

    massimo

    e

    rninirno

    di

    f

    'n

    int(M), dove

    int(M)

    =

    {(r,ù

    eIR.z,

    lel

    +

    lyl

    <

    ii.

    Si ha

    che

    per

    ogni

    (r,g)

    e

    int(.M)

    l.i

    Quindi

    ff@,a):2,,

    v/(r,y):

    (o,o)

    0

    :

    /(0,

    0),

    si

    ha

    che

    (0,

    0)

    è il

    punto

    di minimo

    assoluto

    per

    /

    su

    ,Lf.

    Osserviamo che

    i

    punti

    (*1,*à)

    non

    sono

    di

    ninirno locale

    per

    /

    su

    ,4,f.

    Infatti,

    it

    grarlie'te di

    /

    in

    questi

    punti

    è

    V/

    (*1,"1)

    :

    (+1,

    +l)

    che

    punta

    verso I'esterno

    di r1,1.

    n)

    La

    funzione

    l(",y):

    t2

    -

    y2

    è

    di

    classe C-

    su

    lR2

    L'insierne

    u

    =

    {@,ùe

    IR2:

    (lrl-. r)2+(lvl-

    1)'> 1,

    l"ls

    r,

    lvlr

    1}

    è chiuso e

    limitato.

    Quindi

    per il

    l'eorema

    di

    weìerstrass

    /

    amrnette

    ntassimo

    e

    minimo

    su

    &1.

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    35/225

    Caoitolo

    2

    Massimi

    e

    minimi aNoluti

    vincolati

    Cerchiamo

    inizialmente

    i

    punti

    di

    massimo

    e

    minimo

    di

    /

    in

    irzú(M),

    dove

    int(M):

    {(r,u)

    elR.2:

    (lrl- 1)2+

    (lsl-

    1)'<

    1,

    lzl<

    r,

    lyl<

    r}

    Si ha. che

    per

    ogni

    (n,y)

    e

    int(M)

    :_L(* ,,\

    *

    e-

    ufio,,t:

    -',

    Quindi

    vf(c,s):

    (o,o)

    2,

    0<

    u

    11

    -

    ",'2\

    {2n:D,(x-t)

  • 8/20/2019 Lancelotti Esercizi Analisi 2

    36/225

    è chiuso

    e

    limitato.

    Quindi

    per

    iì l'eorema

    di

    Wèierstrass

    /

    ammette massimo

    e

    minimo su M.

    Figura 2.L8:

    L'insieme

    M.

    Cerchiamo

    inizialmente

    i

    punti

    di

    nìassimo

    e minimo

    di

    /

    in

    ínf

    (M)'

    dove

    int(M)

    :{{",u)

    e lR2, lr2

    +

    (y

    +r)2

    >

    2,

    0 <

    u.

    t

    -

    r'}.

    Si

    ha

    che

    per

    ogni

    (x,g)

    e int(lvI)

    6Í,

    .

    1

    -\r' ):

    ;--:-'

    or t+9

    af,

    ,

    l*c

    5o\n' )=-G+;P

    Quindi

    V/(c,y)

    I

    (0,0)

    per

    ogni

    (r,A)

    int(M).

    Ne

    segue

    che

    /

    non ha

    punti

    di

    massimo

    e di minimo

    in intlM).

    Cerc.hiamo

    i

    punti

    di massimo

    e minimo

    di

    /

    su dM.

    Osserviarno che EM uon è una

    varietà di dimensione

    1 in

    lR2, infatti

    in

    ogni

    intorno

    di ciascuno

    dei

    punti (*1,0)

    I'insieme

    0M non è I'insieme

    degli

    zeri

    di una

    funzione

    di

    classe Cl.

    Osserviamo

    che 0fuÍ

    :

    fr

    U

    la,

    dove

    r,

    :

    {(r,s)

    e

    lRz

    :

    3,

    :

    |

    -

    12,

    -1

    <

    n

    S 1},