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Valeria Di Bitonto, insegnante della Scuola Yong Nian Taiji del M° Li Rongmei – email: [email protected] Lao Shi Hao!!! >> Il saluto nelle arti marziali "Bao Quan Li” 抱拳 礼 (letteralmente tradotto: cerimonia del pugno avvolto, o Rito di Avvolgere il Pugno nel Palmo) è un rituale molto comune nelle arti marziali. Diverse sono le interpretazioni sul suo significato e la sua simbologia che possiamo trovare nella storia. Si tratta di una forma di saluto, ovvero uno scambio/relazione tra persone. Rappresenta dunque nell’arte marziale quello che nella vita sociale dell’uomo è la più importante delle norme sociali. 1 Il saluto è un aspetto fondamentale perché espressione di cortesia, rispetto e sincerità, tutti valori che sono (o dovrebbero essere!) alla base della vita sociale. Nelle arti marziali tanto più ha valore dal momento che si attua non solo un’espressione esteriore (il saluto può facilmente trasformarsi in una convenzione sociale, un rito svuotato del suo significato) ma un lavoro interiore sulla propria persona. Dunque il saluto, così come la propria pratica, non deve mai diventare un automatismo; è invece una forma di cerimonia che ci predispone in modo sincero verso la nostra pratica, l’insegnante, i compagni, lo spazio di lavoro. Il saluto non è un superficiale gesto di educazione ma diviene un atto naturale e sincero nella nostra ricerca della Via (Dao), la relazione tra il mondo interno (il nostro percorso personale) e quello esterno (la relazione con il resto del mondo). Il saluto all’inizio della lezione predispone il praticante alla concentrazione per un corretto allenamento che richiede diligenza, rispetto, sincerità, perseveranza 2 . Il saluto alla fine chiude questo momento che si dedica a noi stessi ed è anche un ringraziamento per lo scambio avvenuto con i compagni. Dunque il saluto crea un legame: primo fra tutti quello tra l’insegnante e gli studenti (rispetto reciproco); tra studenti (rispetto e aiuto reciproco); quello legato allo spazio (il luogo di pratica ma anche i luoghi di pratica rappresentati dalla Scuola) e quello legato al tempo (quel filo che si tesse, la tradizione che si perpetua dagli antichi maestri fino a noi per il futuro a venire). Il saluto è così chiave essenziale della pratica tradizionale e non una semplice formalità, è un gesto naturale e responsabile. 1 Il termine "li, rito” () rappresenta un concetto assai complesso (in particolare una delle virtù fatte proprie dal pensiero filosofico confuciano), che può definirsi come l'armonizzazione dell'uomo con l'ordine generale del mondo in tutti gli aspetti della vita, dall'osservanza dei riti religiosi statali e familiari alle regole di comportamento del vivere sociale. "Li" è dunque una forza ordinatrice che guida l'uomo nel rapporto con gli altri uomini e verso gli esseri spirituali superiori (culto reso al mondo divino e agli antenati). 2 Qin, Chen, Li, Heng (diligenza, sincerità, rispetto, perseveranza) è il motto della nostra scuola, la Scuola Yong Nian Taiji del G. M° Fu Zhong Wen, fondata a Shanghai nel 1944, di cui la nostra Maestra Li Rong Mei è prosecutrice in Europa dal 1993.

Lao Shi Hao di’Wushu.’’ La’posizione’delle’mani’nel’saluto’possiamo’anche’vederla’come’l’incontro’tra’ilDrago’Verde’e’la’Tigre’Bianca,’

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Page 1: Lao Shi Hao di’Wushu.’’ La’posizione’delle’mani’nel’saluto’possiamo’anche’vederla’come’l’incontro’tra’ilDrago’Verde’e’la’Tigre’Bianca,’

 

Valeria  Di  Bitonto,  insegnante  della  Scuola  Yong  Nian  Taiji  del  M°  Li  Rongmei  –  email:  [email protected]  

Lao Shi Hao!!! -­‐>>  Il  saluto  nelle  arti  marziali              "Bao  Quan  Li”  抱拳  礼   (letteralmente  tradotto:  cerimonia  del  pugno  avvolto,  o  Rito  di  Avvolgere  il  Pugno  nel  Palmo)  è  un  rituale  molto  comune  nelle  arti  marziali.  Diverse  sono  le  interpretazioni  sul  suo  significato  e  la  sua  simbologia  che  possiamo  trovare  nella  storia.  Si   tratta   di   una   forma   di   saluto,   ovvero   uno   scambio/relazione   tra   persone.   Rappresenta   dunque   nell’arte  marziale  quello  che  nella  vita  sociale  dell’uomo  è  la  più  importante  delle  norme  sociali.1  

 Il  saluto  è  un  aspetto  fondamentale  perché  espressione  di  cortesia,  rispetto  e  sincerità,  tutti  valori  che  sono  (o  dovrebbero  essere!)  alla  base  della  vita  sociale.  Nelle  arti  marziali  tanto  più  ha  valore  dal  momento  che  si  attua  non   solo   un’espressione   esteriore   (il   saluto   può   facilmente   trasformarsi   in   una   convenzione   sociale,   un   rito  svuotato  del  suo  significato)  ma  un  lavoro  interiore  sulla  propria  persona.  Dunque  il  saluto,  così  come  la  propria  pratica,   non   deve   mai   diventare   un  automatismo;  è  invece  una  forma  di  cerimonia  che  ci  predispone  in  modo  sincero   verso   la   nostra   pratica,  l’insegnante,  i  compagni,  lo  spazio  di  lavoro.  Il   saluto  non  è  un   superficiale   gesto  di   educazione   ma   diviene   un   atto  naturale   e   sincero   nella   nostra  ricerca   della   Via   (Dao),   la   relazione  tra   il   mondo   interno   (il   nostro  percorso  personale)  e  quello  esterno  (la  relazione  con  il  resto  del  mondo).  Il   saluto   all’inizio   della   lezione  predispone   il   praticante   alla  concentrazione   per   un   corretto  allenamento   che   richiede   diligenza,  rispetto,   sincerità,   perseveranza2.   Il  saluto  alla  fine  chiude  questo  momento  che  si  dedica  a  noi  stessi  ed  è  anche  un  ringraziamento  per  lo  scambio  avvenuto  con  i  compagni.    

Dunque   il  saluto  crea  un   legame:  primo  fra  tutti  quello  tra   l’insegnante  e  gli  studenti   (rispetto  reciproco);  tra  studenti   (rispetto  e  aiuto  reciproco);  quello   legato  allo  spazio   (il   luogo  di  pratica  ma  anche   i   luoghi  di  pratica  rappresentati  dalla  Scuola)  e  quello   legato  al   tempo  (quel   filo  che  si   tesse,   la  tradizione  che  si  perpetua  dagli  antichi  maestri  fino  a  noi  per  il  futuro  a  venire).  Il  saluto  è  così  chiave  essenziale  della  pratica  tradizionale  e  non  una  semplice  formalità,  è  un  gesto  naturale  e  responsabile.    

                                                                                                               1  Il termine "li, rito” (礼) rappresenta un concetto assai complesso (in particolare una delle virtù fatte proprie dal pensiero filosofico confuciano), che può definirsi come l'armonizzazione dell'uomo con l'ordine generale del mondo in tutti gli aspetti della vita, dall'osservanza dei riti religiosi statali e familiari alle regole di comportamento del vivere sociale. "Li" è dunque una forza ordinatrice che guida l'uomo nel rapporto con gli altri uomini e verso gli esseri spirituali superiori (culto reso al mondo divino e agli antenati).  2  Qin, Chen, Li, Heng (diligenza, sincerità, rispetto, perseveranza) è il motto della nostra scuola, la Scuola Yong Nian Taiji del G. M° Fu Zhong Wen, fondata a Shanghai nel 1944, di cui la nostra Maestra Li Rong Mei è prosecutrice in Europa dal 1993.  

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Valeria  Di  Bitonto,  insegnante  della  Scuola  Yong  Nian  Taiji  del  M°  Li  Rongmei  –  email:  [email protected]  

同学們好  Tong  Xue  men  Hao  -­‐>  Studenti  benvenuti  老師好  Lao  Shi  Hao  -­‐>  Maestro  benvenuto    同学們  再見  Tong  Xue  men  Zai  Jian  -­‐>  Studenti  arrivederci  老師  再見  Lao  Shi  Zai  Jian  -­‐>  Maestro  arrivederci        -­‐>>  Il  gesto  e  le  interpretazioni    Bao  Quan  Li  proviene  dallo  stile  Shaolin:  il  gesto  di  saluto,  si  esegue  in  posizione  eretta  a  piedi  uniti  (bing  bu),  la  mano  sinistra  è  aperta  e  distesa  a  palmo  con  le  dita  dall’indice  al  mignolo  chiuse  insieme  e  il  pollice  ripiegato  sul  palmo;  la  mano  destra  è  chiusa  a  pugno;  il  palmo  sinistro  va  ad  appoggiarsi  sul  pugno  e  le  braccia  formano  un   cerchio   all’altezza   del   petto.   Il   saluto   è   eseguito   in   atteggiamento   più   o  meno  marziale   (a   seconda   delle  scuole  e  a  seconda  del  tipo  di  stile  di  arte  marziale  praticato)  tra  Maestro  e  studenti  all’apertura  e  alla  fine  della  lezione.  Esistono   diversi   significati   attribuiti   al   saluto   con   palmo   e   pugno,   primo   fra   tutti   la   rappresentazione   della  dualità  Yin  (destra:  pugno  chiuso)  Yang  (sinistra:  mano  aperta).  Il  pugno  chiuso  rappresenta  l’aspetto  marziale  (wu  武),    il  palmo  quello  della  sfera  “civile”  (wen  文).3  Per  estensione  possiamo  dire  che  questa  posizione  delle  mani  rappresenta  la  capacità  potenziale  di  combattere  (pugno)  e  contemporaneamente  quella  di  mantenere  la  pace,  controllare  la  guerra  attraverso  la  virtù  (palmo).  Dunque  l'equilibrio  delle  due  polarità,  che  è  l’equilibrio  a  cui  aspiriamo  nella  ricerca  dell’armonia  e  della  pace  interiore  attraverso  la  nostra  pratica.  

In  effetti  il  palmo  sinistro  chiuso  con  le  sue  4  dita  simboleggia  le  4  doti  (moralità/virtù,  intelletto/conoscenza,  salute   e   arte/abilità)   che   sono   definiti   anche   i   "4   elementi   nutritivi",   a   simboleggiare   lo   spirito   delle   arti  marziali.  Il  pollice  sinistro  è  leggermente  piegato  a  significare  che  non  bisogna  essere  arroganti,  è  l’umiltà.  Il  pugno  destro  abbiamo  detto  essere  sinonimo  di  forza,  potenza  ma  sta  a  simboleggiare  anche  pratica  rigorosa.  Il  palmo  sinistro  appoggia  sul  pugno  con  il  preciso  intento  di  non  tramutare  l’audacia  in  confusione  e  la  potenza  in   violenza.   Il   cerchio   che   si   forma   con   le   mani   braccia   e   petto   simboleggia   nobiltà   d’animo   e   l’unità   tra  praticanti  di  Wushu.    La  posizione  delle  mani  nel  saluto  possiamo  anche  vederla  come  l’incontro  tra  il  Drago  Verde  e  la  Tigre  Bianca,  anche  qui   la   rappresentazione  del  dualismo  Yin/Yang.   Il  Drago  Verde   (Qin  Long  青龍)   -­‐   il  palmo  a  sinistra   -­‐  rappresenta   l’est,   la   primavera,   l'energia   vitale   che   dalla   profondità   della   terra   esce   verso   la   luce,   la   Tigre  Bianca  (Bai  Hu,  白虎)-­‐  pugno  a  destra  -­‐  è  l’ovest,  l’autunno,  il  ripiegamento,  la  tigre  discende  dalla  montagna  ed  annuncia  la  neve.  Secondo  un'altra  interpretazione,  la  mano  sinistra  simboleggia  i  "5  laghi”  (五  湖),  mentre  il  pugno  i  "4  mari”  (四海).  Quando  la  mano  sinistra  è  posta  sulla  destra,  significa  che  "nei  5  laghi  e  nei  quattro  mari  sono  tutti  fratelli"  (五湖四海  皆  兄弟).    E’   molto   interessante   anche   citare   un   aspetto   storico   legato   al   saluto   con   pugno   e   palmo.   Questo   divenne  segno  distintivo  per  i  sostenitori  della  dinastia  Ming    che  volevano  rovesciare  quella  degli  invasori  Qing  (1644  -­‐  1911).  In  cinese  la  parola  'Ming'  (明)  significa  luce  ed  i  caratteri  cinesi  che  compongono  la  parola  sono  quelli  del  Sole  e  della  Luna.  La  mano  sinistra  simboleggia  il  carattere  luna  (月),  mentre  il  pugno  destro  simboleggia  il  carattere  sole  (日).      

                                                                                                               3  Negli scritti di carattere militare, che va sotto il nome di bingjia (scuola della strategia) e che è alla base dello sviluppo della filosofia della guerra (nel periodo degli Stati Combattenti V-III sec. a.C.), il conflitto wen/wu diviene un tema fondamentale che ha la sua ragione d’essere nella via più adatta per affrontare e risolvere una stato di disordine. Wen rappresenta la via non violenta basata su principi morali e sulla virtù; Wu è la via marziale che si avvale del conflitto armato.