Upload
trinhhuong
View
213
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
20-‐04-‐2016
1
Integrazione sociale e dinamiche psicoculturali
prof. Bruno Mazzara
La psicologia..
• individuale, clinica vs sociale, applicata • quale relazione con altre discipline; i rischi del ‘riduzionismo’
psicologico • diversi approcci; con significaFva evoluzione storica; con
applicazioni sul versante clinico e sociale • l’emergere e il consolidarsi di un approccio costruzionista;
– la conoscenza come costruzione sociale – la comunicazione come terreno di costruzione di senso
• la cultura come ambiente simbolico condiviso; come sedimento della costruzione di significato
• la relazione intergruppi come relazione interculturale; la comunicazione interculturale.
20-‐04-‐2016
2
La psicologia sociale..
“Con poche eccezioni, gli psicologi sociali guardano alla loro disciplina come un tentaFvo di comprendere e spiegare in che modo i pensieri, i senFmenF e le azioni degli individui sono influenzaF dalla presenza reale, immaginata o implicita di altri esseri umani. Il termine «presenza implicita» si riferisce alle molte aMvità che l’individuo meOe in aOo in ragione della sua posizione (ruolo) in una struOura sociale complessa e della sua appartenenza a un gruppo culturale” (Allport 1954a, p. 5).
Una definizione alternaFva..
• “lo studio delle dimensioni sociali della mente umana, vale a dire delle modalità di arFcolazione tra gli aspeM individuali della vita psicologica -‐ legaF alle sue specifiche modalità di funzionamento, biologicamente fondate, ma anche alla storia delle persone e agli elemenF irripeFbili di soggeMvità -‐ e il livello della vita sociale, inteso in termini di interazioni tra le persone, ma anche in termini più ampi di contesto socio-‐culturale” (Leone, Mazzara, Sarrica 2014)
20-‐04-‐2016
3
Diverse risposte alla domanda sulla natura del comportamento
• la prospe1va biologica: selezione per adaOamento; la forza degli isFnF; la “geneFca comportamentale” e la “etologia umana”
• il comportamen6smo: associazione, apprendimento e vantaggio individuale; rinforzo; premi e punizioni
• la psicoanalisi: pulsioni, inconscio, meccanismi di difesa; sessualità; rapporF parentali e fasi di sviluppo
• la prospe1va cogni6va: processi di traOamento delle informazioni; risparmio di risorse cogniFve; il ruolo delle emozioni; il rapporto con le neuroscienze
• la prospe1va costruzionista e culturalista; lo sguardo congiunto sul mondo; il linguaggio; la cultura come sedimentazione di significaF
Principi epistemologici e metodologici
• realismo, oggeMvismo
• spiegazione, controllo
• leggi, determinismo
• universale, a-‐storico
• elemenFsmo, somma
• misura, sperimentazione
• faM, azioni
• anF-‐realismo, soggeMvismo
• comprensione, ricostruzione
• descrizione, significato
• relaFvo, storico
• globalismo, sistema
• qualità, osservazione
• idee, linguaggio, simboli
Positivismo Anti-positivismo
20-‐04-‐2016
4
La prospeMva socio-‐costruzionista e culturalista/1
• Viviamo in un mondo psicologicamente rappresentato • La costruzione delle rappresentazioni avviene nelle
interazioni; negoziazione dei punF di vista • Il ruolo del linguaggio: strumento del pensiero; strumento
di costruzione sociale; strumento di interazione e negoziazione; la “svolta linguisFca”
• La narrazione come forma di conoscenza; le diverse modalità dell’aMvità cogniFva
• L’approccio dialogico; la vita, il pensiero, il sé come dialogo aperto e costante
• La dimensione dilemmaFco-‐argomentaFva del pensiero; linguaggio e metafore; l’approccio retorico alla mente; alla persuasione
• La natura socio-‐culturale della mente
La natura socio-‐culturale della mente
• FondamenF anFchi e moderni; filosofia, interazionismo, scuola storico-‐culturale, psicologia retorica, psicologia discorsiva..
• Quale concezione di cultura: essenzialista-‐reificante vs dinamico-‐processuale; i rischi di un eccesso di rigidità ma anche di un eccesso di fluidità; la cultura come sedimento di costruzione colleMva della conoscenza
• Cultura come variabile esterna vs come cosFtuFva della mente; psicologia cross-‐culturale vs inter-‐culturale
• Quale rapporto di causa-‐effeOo tra cultura, mente e comportamento; i rischi del determinismo socio-‐culturale; il ruolo della soggeMvità; l’azione come impredicibilità e novità; la “vita aMva”; la responsabilità personale
• Psicologia culturale: un tema, un approccio vs la natura più “autenFca” della psicologia sociale?
• Quale rapporto con i diversi temi della psicologia sociale? pregiudizio, idenFtà sociale; relazioni intergruppi; aOeggiamenF, emozioni, personalità, influenza sociale; consumi.
20-‐04-‐2016
5
L.S.Vygotskji (1896-‐1934)
La scuola storico-‐culturale • La natura sociale della coscienza nel materialismo storico; “è la vita che
determina la coscienza”; quale rapporto fra struOura e sovrastruOura • Una psicologia su basi materialisFche; quale materialismo? la “sociogenesi dei
processi mentali superiori”; la storicità dei processi psichici; la dialeOa individuo-‐società
• Gli esseri umani all’incrocio tra evoluzione biologica, evoluzione socio-‐culturale ed evoluzione individuale; ciascuna con leggi e modalità di funzionamento specifiche
• Gli oggeM del mondo come “segni”; rinviano ad una rete di rapporF sociali; alle aMvità materiali dell’esistenza; i processi di apprendimento e socializzazione
• Gli “strumenF” come elemenF di mediazione nel rapporto con il mondo; nelle relazioni interpersonali; per il raggiungimento di obieMvi concreF
• La “funzione strumentale del segno”; i processi mentali struOuraF da artefaM culturali
• Il linguaggio come strumento cogniFvo e metacogniFvo; strumento di struOurazione della realtà
• Lo sviluppo delle capacità cogniFve nelle relazioni sociali; la “zona di sviluppo prossimo”; il “clima posiFvo”; l’ “impalcatura”
20-‐04-‐2016
6
La natura socio-‐culturale della mente
• FondamenF anFchi e moderni; filosofia, interazionismo, scuola storico-‐culturale, psicologia retorica, psicologia discorsiva..
• Quale concezione di cultura: essenzialista-‐reificante vs dinamico-‐processuale; i rischi di un eccesso di rigidità ma anche di un eccesso di fluidità; la cultura come sedimento di costruzione colleMva della conoscenza
• Cultura come variabile esterna vs come cosFtuFva della mente; psicologia cross-‐culturale vs inter-‐culturale
• Quale rapporto di causa-‐effeOo tra cultura, mente e comportamento; i rischi del determinismo socio-‐culturale; il ruolo della soggeMvità; l’azione come impredicibilità e novità; la “vita aMva”; la responsabilità personale
• Psicologia culturale: un tema, un approccio vs la natura più “autenFca” della psicologia sociale?
• Quale rapporto con i diversi temi della psicologia sociale? pregiudizio, idenFtà sociale; relazioni intergruppi; aOeggiamenF, emozioni, personalità, influenza sociale; consumi;
I temi della retorica • Magna Grecia, V sec. a.C.; Gorgia, Protagora, Isocrate; Platone, Aristotele;
Cicerone, QuinFliano • l’arte della persuasione; convincere tramite argomentazioni; del falso? di
ogni cosa? l’eredità della sofisFca • la conoscenza come scoperta del vero vs conoscenza come accordo;
relaFvismo, sceMcismo e capacità criFca; il problema dei ‘valori’ • la forza del linguaggio; l’encomio di Elena… • la forza della dialeMca; le regole del gioco; la funzione sociale: si entra in
contaOo per mezzo delle opinioni • un catalogo di strumenF e tecniche; il “sistema retorico”: invenFo, disposiFo,
elocuFo, acFo; la memoria; logos, ethos, pathos • l’emozione; l’esteFca, il ritmo, l’immagine;la parte destra del cervello; il ruolo
delle metafore.
20-‐04-‐2016
7
I dilemmi nel pensiero e nella vita/1
• il pensiero come argomentazione dilemmaFca; nelle scelte quoFdiane; le decisioni come sequenza di scelte dicotomiche; il dialogo muto con se stessi; la ‘voce della coscienza’
• i modelli; la rappresentazione della conoscenza; i “piani faOoriali”; le “tabelle a doppia entrata”..
• es.: conoscenza oggeMva vs soggeMva; le due parF del cervello; ragione vs senFmento; metodi quanFtaFvi vs qualitaFvi; informazione vs relazione…
• chiusura vs apertura; protezione e sicurezza vs esplorazione e avventura; generalizzazione e categorizzazione vs parFcolarizzazione e individuazione
La prospeMva cogniFva
• da un mondo di sFmoli infiniF, conFnui e senza senso ad un mondo di configurazioni finite e dotate di senso;
• il rapporto tra le capacità di elaborazione del sistema cogniFvo e la quanFtà di sFmoli da traOare; un doppio, paradossale problema; il “cogniFve miser”; le strategie di soluzione
• da un modello di “razionalità pura” a un modello di “razionalità ecologica”; la criFca ai modelli razionali in economia: Tarde, Veblen, Katona, Simon, Kahneman
• la percezione di rischio; di guadagni e perdite; l’uFlità percepita; la teoria della prospe1va
• modelli HIP; processi a diverso dispendio di energia cogniFva; centrali vs periferici; algoritmici vs eurisFci; espliciF e consapevoli vs impliciF e automaFci
• il ruolo del contesto; il framing; la struOura narraFva; mente narraFva vs mente matemaFca
• il ruolo delle emozioni; delle moFvazioni profonde; della difesa del sé • il rapporto con le neuroscienze.
20-‐04-‐2016
8
Problemi e soluzioni
Troppe informazioni
Semplificare
Poche informazioni
Completare
Selezione Organizzazione
Inferenza Armonizzazione
Categorie Schemi
Attribuzioni Euristiche
Percezione Memoria
Linguaggio
Le categorie
• Sistema di conoscenza e di ordinamento del mondo • Da una serie infinita di sFmoli senza senso ad un insieme
finito di configurazioni dotate di senso • Sistema gerarchico a diversi livelli di inclusività • Criteri e confini arbitrari; caraOerisFche oggeMve vs
costruzione sociale • Possibile classificazione su dimensioni diverse; la
categorizzazione incrociata • Criteri di assegnazione degli elemenF alla categoria;
protoFpi vs stereoFpi • L’effeOo di accentuazione perceMva: massimizzare la
similarità intracategoriale; massimizzare la dissimilarità intercategoriale
Semplificare il mondo mettendo insieme cose simili
20-‐04-‐2016
9
Categorizzazione forzata/1
1 2 3 4 5 6 7 8
Tajfel & Wilkes 63
Categorizzazione forzata /2
A1 A2 A3 A4 B1 B2 B3 B4
20-‐04-‐2016
10
Gli schemi.
• i daF sensoriali non sono semplicemente registraF; ma elaboraF e organizzaF; dal momento della loro percezione
• rappresentaF nella mente; nelle loro relazioni spaziali e temporali; non necessariamente come raffigurazione fedele della realtà
• caraOerisFche fisiche oggeMve vs funzionali • faM, evenF del mondo vs azioni; gli script come sequenze di
azioni aOese; lo schema narraFvo; lo schema di sé • un caso speciale: le mappe cogniFve (o conceOuali, o
mentali) • arFcolazione delle conoscenze nuove su quelle già
possedute • conservazione e riproduzione degli schemi vs innovazione,
cambiamento, roOura.
Struttura cognitiva per la rappresentazione di eventi o oggetti; idea delle loro componenti; delle relazioni fra esse
20-‐04-‐2016
11
Processi di aOribuzione causale
• (Heider, Kelley, Weiner) • La conoscenza, il ragionamento, la decisione,
l’argomentazione e l’influenza sociale come esplorazione/negoziazione dei processi aOribuzionali
• Una lunga tradizione in filosofia; il conceOo di responsabilità, di colpa, di intenzionalità;
• EffeM direM e indireM; catena di cause • Locus of control: cause interne vs cause esterne;
disposizionali vs situazionali; personali vs impersonali • L' errore fondamentale di aOribuzione; la tendenza
all’antropomorfizzazione • Principio di covariazione; analisi della varianza: disFnFvità,
costanza, consenso (Kelley) • Modello a tre variabili: locus, stabilità, controllabilità
(Weiner)
Comprendere le cause degli eventi per capire, prevedere e controllare il mondo
20-‐04-‐2016
13
Modello delle categorie linguisFche (Semin & Fiedler 89)
• DAV (descr. action verbs): descrizione oggettiva di un evento osservabile; es. colpisce!
• IAV (interpret. action verbs): descrizione di una classe di azioni; es. danneggia, ferisce!
• SV (state verbs): stato psicologico permanente, ma ancora riferito ad un oggetto specifico; es: odia!
• Disposizione: caratteristica personale che si generalizza al di là di situazioni, comporamenti, persone implicate; es. è aggressivo.!
Bias aOribuzionale e linguisFco
Appartenenza
Tipo di azione
Noi
Loro
Posi2ve Nega2ve
Cause personali Termini astraM
Cause esterne Termini concreF
Cause esterne Termini concreF
Cause personali Termini astraM
20-‐04-‐2016
14
Le eurisFche di giudizio
• Quasi sempre efficaci
• A volte inefficaci; comunque condizionate da: – scarsa competenza matemaFca; il conceOo di probabilità
– moFvazione; servizio del sé
– affeMvità ed emozioni
– accessibilità e salienza dei daF – effeOo di contesto – rilevanza della struOura narraFva
Scorciatoie di pensiero che ci consentono di giungere comunque ad una decisione pur in assenza di dati sufficienti
(Tversky e Kahneman 1973; Nisbett e Ross 1980)
Le eurisFche di giudizio
• rappresentatività: non tener conto dei tassi base di frequenza, ma della similarità fra il caso e i possibili prototipi della categoria
• disponibilità: stimare la probabilità di un fenomeno in funzione della facilità con cui vengono in mente esempi concreti
• riconoscimento: un dato acquista significato e peso se si è in grado di distinguerlo adeguatamente
• simulazione: quanto è facile organizzare uno scenario; quanto corrisponde a schemi e copioni conosciuti; sequenza organizzata e plausibile di eventi
• ancoraggio: il primo dato funge da base rispetto alla quale giudicare i successivi
• incorniciamento: i dati influenzati dal contesto; prospettiva positiva vs negativa; percezione di profitti e perdite; il rischio
Scorciatoie di pensiero che ci consentono di giungere comunque ad una decisione pur in assenza di dati sufficienti
(Tversky e Kahneman 1973; Nisbett e Ross 1980)
20-‐04-‐2016
15
Alcuni esempi
• percezione soggeMva di vantaggi e svantaggi; di profiM e perdite • la non fungibilità del denaro; i “conF mentali”; i “cosF passaF” • i confliM decisionali; i paradossi della troppa scelta; l’effeOo “esca” • l’interferenza dei cosF sommersi e di quelli passaF • l’effeOo del possesso • avversione per gli estremi
In defini2va: • limiF del sistema cogniFvo: bias del ragionamento; eurisFche di
giudizio; gli automaFsmi cogniFvi • valore simbolico del bene di consumo • il ruolo delle moFvazioni irrazionali, profonde, inconsce; delle
emozioni; economia del “cervello destro” • la mente come complesso prodoOo bio-‐socio-‐culturale
EffeOo esca (Ariely 2008) • Scelta tra diversi abbonamenF all’Economist:
– solo online 59 USD – online e cartaceo 125 USD
• RisultaF: – a; 68% – b: 32%
• Scelta tra diversi abbonamenF all’Economist: – solo online 59 USD – solo cartaceo 125 USD – online e cartaceo 125 USD
• RisultaF: – a: 16% – b: 0 – c: 84 %
20-‐04-‐2016
16
Un modello di razionalità “pura”#
DaF oggeMvi
Elaborazione completa; valutazione cosF/benefici e uFlità/probabilità di tuOe le diverse alternaFve
Decisione/azione
Un modello di razionalità limitata#
DaF rappresentaF
Elaborazione parziale e rapida; limiF del sistema cogniFvo; le sole alternaFve disponibili
Decisione/azione
Dimensione emozionale dimensione socio-‐culturale
20-‐04-‐2016
17
Un modello di spiegazione del comportamento di consumo
Bisogno/ problema
Raccolta informazioni
Elaborazioni
Decisione
Comportamento
• percezione; conoscenza del mondo; realismo vs costruzionismo • caraOerisFche, potenzialità e limiF del sistema cogniFvo; • moFvazioni; emozioni; dinamiche inconsce • aOeggiamenF, opinioni, rappresentazioni sociali • influenza sociale e persuasione • la natura socio-‐culturale della mente; valori e modelli di comportamento.
Il paradosso di Monty Hall
A B C
Conoscere una scatola vuota aiuta a prevedere quella piena?
20-‐04-‐2016
18
La “fallacia della congiunzione”
• Linda fa la cassiera in banca • Linda fa la cassiera in banca ed è attiva nel
movimento femminista
Linda ha trentun anni, vive da sola, ama parlare chiaro ed è molto intelligente. E’ laureata in filosofia. Da studentessa si interessava molto dei problemi di
discriminazione e giustizia sociale, e andava alle manifestazioni antinucleari.
Stimare la probabilità di ciascuna delle seguenti opzioni:
La “fallacia della congiunzione”/2
• Sono cassiere in banca • Sono cassiere in banca e sono attive nel movimento
femminista
Ha trentun anni, vive da sola, ama parlare chiaro ed è molto intelligente. E’ laureata in filosofia. Da studentessa si interessava molto dei problemi di discriminazione e
giustizia sociale, e andava alle manifestazioni antinucleari.
100 persone corrispondono a questa descrizione. Quante di esse:
20-‐04-‐2016
19
Professione e caraOere
• Il bibliotecario • Il rappresentante di commercio
Luigi ha cinquan’anni, è timido e metodico. Ama la musica classica, il cinema e la poesia. Da giovane è stato impegnato nei movimenti pacifisti e per i diritti degli
animali.
Quanto è probabile che Luigi faccia come lavoro
Professione e caraOere (percentuali)
Professione
Carattere
Bibliotecario
Venditore
Timido Non timido
80% 20%
20% 80%
Totale 100 100
100
100
20-‐04-‐2016
20
Professione e caraOere (Valori assoluF)
Professione
Carattere
Bibliotecario
Venditore
Timido Non timido
160 40
4000 16000
Totale 4160 16040
200
20000
20200
Provenienza e reaF (Percentuali)
Provenienza
Reati
Straniero
Italiano
Sì No
1,41 98,59
0,75 99,25
100
100
fonte: daF ISTAT 2008
20-‐04-‐2016
21
Provenienza e reaF (Valori assoluF *1000)
Provenienza
Reati
Straniero
Italiano
Sì No
56 3944
375 49525
Totale 431 53569
4000
50000
Cosa succede nelle altre tre celle...
Prodotto
Riuscita
A
B
Buona Cattiva
70,0 30,0
30,0 70,0
Totale 100,0 100,0
20-‐04-‐2016
22
Cosa preferisci?
• guadagnare sicuramente € 1500 • una scommessa con probabilità dell’80% di guadagnare € 2000
e 20% di non guadagnare nulla
• perdere sicuramente € 1500 • una scommessa con probabilità dell’80% di perdere € 2000 e
20% di non perdere nulla
Normalmente si tende a ricercare la sicurezza nei guadagni, e invece a ricercare il rischio nelle perdite
Una rara malaMa killer/1
(Tversky e Kahneman 1986)
Una rara malaMa sta per uccidere 600 persone; approntaF due programmi alternaFvi, con i seguenF esiF possibili:
• A -‐ si salvano 200 persone • B -‐ 33% salvare tuM; 66% non salvare nessuno
20-‐04-‐2016
23
Una rara malaMa killer/2
(Tversky e Kahneman 1986)
Una rara malaMa sta per uccidere 600 persone; approntaF due programmi alternaFvi, con i seguenF esiF possibili: • C -‐ muoiono 400 persone • D -‐ 33% non muore nessuno; 66% muoiono tuM.
RisultaF medi:
• A -‐ si salvano 200 persone: 72%
• B -‐ 33% salvare tuM; 66% non salvare nessuno 28%
• C -‐ muoiono 400 persone 22% • D -‐ 33% non muore nessuno; 66% muoiono tuM 78%
20-‐04-‐2016
24
Il valore soggeMvo di guadagni e perdite
La base biologica del comportamento
(Darwin, Galton, Spencer, McDougall, Wilson, Hinde, Morris)
• La scoperta dell’evoluzione; il viaggio della Beagle; il microcosmo delle Galapagos
• Riproduzione e risorse ambientali; riproduzione,variazione, selezione
• La ‘discendenza con variazione”; variazioni geneFche casuali; la selezione per adaOamento; il “gene egoista”
• Dagli aspeM morfologici e funzionali a quelli comportamentali e moFvazionali
• Gli isFnF come motore del comportamento; funzione ‘adaMva’ dei diversi comportamenF; sopravvivenza; esplorazione; caccia; comunicazione; territorialità
Charles Darwin (1809-‐1882)
20-‐04-‐2016
25
Alcuni temi “caldi” • ereditarietà traM psicologici; intelligenza e “razza”;
l’eugeneFca; etologia umana; sociobiologia • le differenze di genere nel comportamento e nella
stessa struOura della mente; • amore e comportamenF sessuali; comportamenF
parentali, ruoli di genere
• osFlità di gruppo; xenofobia; pregiudizio; la “sociobiologia dell’etnocentrismo”
• compeFzione, aggressività vs cooperazione, aiuto
• i comportamenF colleMvi; la psicologia della folla
Bilancio criFco • Influenza direOa: darwinismo sociale; sociobiologia; etologia
umana; psicologia evoluzionista • Influenza indireOa: funzionalismo, teorie moFvazionali isFntualiste;
comportamenFsmo; sopravvivenza; sessualità; psicoanalisi; cogniFvismo
• Evoluzione biologica vs culturale; la “memeFca”; quale “determinismo”? quale “rigidità” dei comportamenF?; vs soggeMvità, intenzionalità
• Dotazione unica di specie vs specificità culturali; vs dotazione individuale;
• AspeM eFci e socio-‐poliFci; intrinseco conservatorismo? • QuesFoni cruciali: natura umana; la natura della mente; il rapporto
individuo-‐società; finalismo, eFca, religione.. • Un possible livello di spiegazione vs spiegazione unica o prevalente
20-‐04-‐2016
26
Le differenze di genere tra natura, cultura e consumi
• Filoni teorici: psicologia e sociologia criFca; femminismo; etologia umana; neuroscienze
• il lungo percorso di emancipazione della donna tra uguaglianza e differenza; tra idenFtà e pariteFcità
• la differenza negli isFnF; negli affeM; nella struOura del cervello; asimmetrie e localizzazioni cerebrali; il funzionamento ormonale
• differenze nelle modalità comunicaFve; una “comunicazione interculturale”
• praFche di allevamento, socializzazione; ruoli parentali • comportamenF sessuali; corteggiamento; gelosia • conseguenze sociali: struOure di potere; relazioni di coppia; il
markeFng e la re-‐genderiza6on • uomini e donne nella pubblicità; l’uso del corpo della donna
Due mondi disFnF?
• razionalità, analisi • orientato all’obieMvo; propone
soluzioni • indipendenza, controllo, stare
da soli, escludere • compeFzione, confliOo • governo dello spazio • assunzione di rischio • fare insieme • comunicazione direOa,
esplicita, lineare, verbale
• emozionalità, intuito • orientata alla relazione; cerca
appoggio • dipendenza, gregarismo, stare
con gli altri, includere • cooperazione, armonia • governo del tempo • bisogno di sicurezza • stare insieme • comunicazione indireOa,
implicita, non lineare, nonverb.
Uomini Donne
20-‐04-‐2016
27
Alcuni riferimenF bibliografici su etologia umana e quesFoni
di genere • D. Morris, La scimmia nuda; La tribù del calcio
• Rose et al. Il gene e la sua mente • H.Fischer, Anatomia dell’amore • L. Brizendine, Il cervello delle donne • CaOaneo Vecchi, Psicologia delle differenze di sessuali • J. Gray, Gli uomini vengono da marte, le donne da venere
• A. e B. Pease, Perché le donne non sanno leggere le carFne e gli uomini non si fermano mai a chiedere? • D. Tannen, Perché non mi capisci? • Gianini BeloM, Dalla parte delle bambine • Lipperini, Ancora dalla parte delle bambine • Zanardo, Il corpo delle donne • Priulla, C’è differenza. IdenFtà di genere e linguaggio. Storie, corpo, immagini e parole
• Priulla, Parole tossiche. Cronache di ordinario sessismo • BaOaglia (a cura di) ,Potere negato. Approcci di genere al tema delle diseguaglianze • Biemmi, Educazione sessista, stereotipi di genere nei libri delle elementari
La “memeFca” • Dawkins 1976; Blackmore 1999; Brodie 1995 Sperber 1996 • Definizione; studio dei modelli evolu6vi di propagazione dell'informazione culturale;
della conoscenza; delle credenze • I “virus della mente”; il “contagio delle idee”; “epidemiologia delle rappresentazioni”;
il “DNA della società dell’informazione” • Il meme: unità di informazione, a diverso livello di aggregazione, in grado di
riprodursi da una mente all'altra; autopropagantesi; da 'mimesis': imitare; e in assonanza con gene
• criteri di verità, uFlità vs forza, facilità di riproduzione; per caraOerisFche intrinseche; per legami con moFvazioni di base; con dimensioni ideologiche
• la “memeFca”: lo studio dei modelli evoluFvi di propagazione dell'informazione culturale; della conoscenza; le modalità di diffusione delle credenze
• mente e cultura disegnate dalla selezione naturale che agisce sui memi; come gli organismi sono disegnaF dalla selezione naturale che agisce sui geni
• pseudoscienza o una protoscienza?
20-‐04-‐2016
28
Il comportamento come reazione a sFmoli
• (Pavlov, Watson, Skinner, Hull, Tolman) • tradizione empirica; posiFvismo; evoluzionismo; funzionalismo;
pragmaFsmo; riflessologia • lo studio del comportamento esterno osservabile, misurabile; in
unità elementari • l’associazione tra sFmoli e risposte; S-‐R • il condizionamento: classico per associazione; operante per rinforzi;
generalizzazione e specificità • apprendimento, esFnzione, riapprendimento; valore adaMvo
dell’apprendimento • l’apertura della ‘scatola nera’; il livello molare del comportamento;
le variabili intervenienF; S-‐O-‐R; le mappe cogniFve; • influenza e persuasione mediata dagli aOeggiamenF • la dimensione sociale: l’apprendimento vicario.
Unica spiegazione della vita biologica e sociale?
• La sopravvivenza come moFvazione fondamentale; piacere-‐dolore; la vita sociale come compeFzione per la sopravvivenza; per le risorse;
• Il versante biochimico delle emozioni legate alla sopravvivenza; pregnanza, ricordo, accessibilità delle esperienze
• Quanto si può estendere il conceOo di premi e punizioni; di piacere e dolore; la vita come un labirinto di graFficazioni e disagi
• Come rete di gerarchie consolidate; di gare esplicite o implicite; compeFzione per la posizione nel rango; nella vita materiale; in quella ideale e simbolica; spirituale e religiosa; nei media
• il rapporto meccanico tra sFmolo e risposta; la mediazione della definizione sociale dei significaF; dei simboli; della cultura
• il ruolo e il significato dell’altruismo; della solidarietà; dell’idenFficazione con l’altro; dell’empaFa; dell’intersoggeMvità
• egoismo-‐altruismo individuale vs di gruppo
20-‐04-‐2016
29
S. Freud (1856-‐1939)
• L’interpretazione dei sogni • Psicopatologia della vita quoFdiana • Tre saggi sulla sessualità • Al di là del principio di piacere • Psicologia delle masse e analisi dell’Io • Totem e tabu • L’avvenire di un’illusione • Il disagio della civiltà
20-‐04-‐2016
30
La prospeMva psicoanaliFca
• ProspeMva individuale e clinica vs sociale e ‘normale’; un ‘movimento’ arFcolato; quale rapporto con il posiFvismo; la terapia psicoanaliFca
• La ‘struOura della psiche: Conscio, Preconscio, Inconscio; Es, Io, Super-‐Io • La base pulsionale e i limiF imposF dall’ambiente e dalla società; il ruolo
della sessualità; le fasi di sviluppo
• Il rapporto con i genitori; con le figure allevanF; la vicenda ‘edipica’ • Principio di piacere vs di realtà; isFnto di vita e isFnto di morte; le radici
dell’aggressività; il ‘disagio della civilità’
• Le vie di accesso all’inconscio; le forme di “comunicazione” fra i livelli: sogno, lapsus, aM mancaF
• l meccanismi di difesa: rimozione, negazione, repressione, formazione reaMva, proiezione, introiezione idealizzazione, idenFficazione, razionalizzazione, sublimazione
Sviluppi e bilancio criFco • Una molteplicità di approcci e di “correnF”; dibaMto molto vivace; sul versante clinico;
rispeOo al rapporto con il sociale; gli esiF dell’emigrazione in USA • Jung: inconscio colleMvo; archeFpi trasmessi su base ereditaria a grandi gruppi; alla
specie umana; religione, leOeratura, storia, fiabe, miF, poesia
• filone “culturalista”: Adler, Horney, Sullivan, Fromm: la relazione tra individuo, interazioni, cultura, sistema sociale
• filone antropologico; Kardiner, Roheim, Devereux; cultura e personalità; personalità di base;
• filone socio-‐poliFco; Reich; scuola di Francoforte e teoria criFca; Adorno; Marcuse; Fromm; il conformismo; l’industria culturale e la società di massa; i mass media come strumenF ideologici
• la forza dell’incoscio; isFnF e bisogni naturali vs indoM; quale modello di essere umano; moralismo vs moralità; la qualità dei rapporF familiari; delle praFche di allevamento
• quale rapporto con la “rivoluzione sessuale”; teoria di conservazione vs di cambiamento sociale
• le applicazioni: influenza sociale, autorità e potere, società di massa, relazioni intergruppi, markeFng e pubblicità
20-‐04-‐2016
31
La “scuola” di Francoforte • Figure chiave: Horkheimer, Adorno, Marcuse, Fromm, Benjamin,
Lowenthal, Habermas • Il contesto storico-‐culturale: i totalitarismi europei; la società di massa; la
moderna società tecnologica; marxismo e psicoanalisi; persecuzioni ed emigrazioni
• Teoria criFca; ideologia; “sistema”; libertà e creaFvità; analisi “totalizzante”; interdisciplinare
• Autorità, famiglia e riproduzione del consenso; la “personalità autoritaria” • CriFca dell’illuminismo; della razionalità; della tecnologia; uomo e natura; i
metodi quanFtaFvi • Società di massa e industria culturale; l’individuo eterodireOo;
conformismo; omologazione; consumismo; controllo totale, anche del tempo libero
• H.Marcuse: Eros e civiltà; Ragione e rivoluzione; L’uomo a una dimensione • E.Fromm: Fuga dalla libertà; L’arte di amare; La disobbedienza; Avere o
essere?
La “struOura” della psiche
20-‐04-‐2016
36
Il rapporto con il contesto: l’anello di Wertheimer-‐Benussi
Il rapporto con il contesto: l’anello di Wertheimer-‐Benussi
20-‐04-‐2016
37
Il rapporto figura-‐sfondo
Il modello configurazionale (Asch 1952)
• La Gestalt come totalità dinamica; non è il tuOo che deriva le sue caraOerisFche dagli elemenF, ma il contrario
• La nostra esperienza di un'altra persona è una esperienza unitaria e integrata
• Si tende a completare le informazioni mancanF • Le diverse caraOerisFche fanno parte di una struOura unificante
• Ogni traOo assume un significato diverso a seconda del contesto in cui è inserito
• Ogni traOo contribuisce a ridefinire il contesto.