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L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

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Tesi triennale sui contenuti e sugli strumenti fruibili dal sito della biblioteca digitale della Sappienza di Roma.

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“L’architettura della Biblioteca Interateneo della Sapienza”

Interfacoltà con Lettere e Filosofia

Corso di laurea in Scienze Archivistiche e librarie

Candidato

Patrizia Caprioli

n° matricola: 1157643

Cattedra di Teorie e tecniche della catalogazione e della classificazione

Relatore

Chiar.mo Prof. Giovanni Solimine

Anno Accademico 2008/2009

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Indice.

Introduzione: definizione di biblioteca digitale – ingredienti della biblioteca digitale – possesso ed accesso nella biblioteca digitale – gli obbiettivi principali della digitalizzazione del patrimonio culturale dell’umanità. PAG.1 Capitolo primo. BIDS: la Biblioteca Interateneo Digitale de La Sapienza.

1.1 Il sito Web delle biblioteche de La Sapienza. PAG.11 1.2 L’architettura della BIDS. PAG.13

Capitolo secondo. L’Emeroteca virtuale della BIDS ed i periodici elettronici on line.

1.1 Definizione e caratteristiche delle pubblicazioni elettroniche. Problematiche connesse alla gestione, fruizione e conservazione. PAG.21

1.2 L’Emeroteca Virtuale della BIDS: aspetti principali ed architettura

del sito web. PAG.25

1.3 Elsevier Science, Springer ed Coordinamento SIBA. PAG.29

Capitolo terzo. Valutazioni e statistiche d’uso sull’Emeroteca Virtuale.

1.1 Monitoraggio e valutazione dei periodici elettronici. PAG.32

1.2 I consorzi CIBER e CASPUR, strumenti per l’analisi sull’usabilità e l’uso dell’Emeroteca Virtuale: alcuni contributi. PAG.40

Conclusioni. PAG.52 Note. PAG.65 Appendice. Il CIBER e il CASPUR. PAG.68 Appendice. Breve resoconto sul Seminario Primaverile 2009 del CIBER. PAG.77 Note. PAG.84 Bibliografia. PAG.86

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Introduzione.

Definizione di Biblioteca Digitale.

Scopo di questo lavoro è gettare uno sguardo su un

particolare tassello della rete di biblioteche digitali

cui stanno lavorando le università italiane. Ci

occuperemo infatti della Biblioteca Interateneo Digitale

dell’Università di Roma La Sapienza e della sua Emeroteca

Virtuale, che si propone come struttura di orientamento e

supporto per le attività scientifiche e didattiche della

più grande università italiana.

Una prima definizione di cosa sia una biblioteca digitale

ci viene data da Riccardo Ridi[1] che pone l’accento sul

carattere squisitamente “immateriale” della biblioteca in

cui vengono conservati e resi disponibili documenti

digitali ( born digital ed digitalized) gestiti e

catalogati elettronicamente. Naturalmente la biblioteca

digitale è ben lontana dall’essere una semplice

biblioteca elettronica, in quanto quest’ultima presuppone

solo l’utilizzo di strumentazione elettronica per il suo

funzionamento. A ragion di logica una biblioteca digitale

sarà quindi anche elettronica, ma non viceversa, in

quanto una biblioteca elettronica potrà anche solo

gestire materiale analogico. All’interno del panorama

biblioteconomico numerose sono le definizioni sul

concetto di biblioteca digitale, soprattutto nell’ambito

della letteratura anglo-americana. Citeremo in questa

sede due dei più autorevoli riferimenti a riguardo.

"Digital libraries are organizations that provide the

resources, including the specialized staff, to select,

structure, offer intellectual access to, interpret,

distribute, preserve the integrity of, and ensure the

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persistence over time of collections of digital works so

that they are readily and economically available for use

by a defined community or set of communities".

Questa citazione è tratta dal sito della Digital Library

Federation[2] che riunisce un gruppo di Biblioteche

Digitali anglo-americane sotto la sua guida. La DLF è un

gruppo di supporto per le iniziative, i progetti e le

problematiche di sviluppo di ben 37 Biblioteche Digitali

sparse tra i due continenti. Nella citazione è ampiamente

sottoscritto questo patto di collaborazione tra tutte le

risorse disponibili in rete.

Questa definizione mette in evidenza l’accessibilità

della biblioteca digitale che rende disponibile non solo

ciò che possiede ma anche ciò che non possiede, di cui

può dare l’accesso sia ai propri utenti che a quelli

delle altre biblioteche che considererà come propri. Essa

assurge al compito tradizionale di mediazione tra i

bisogni d’informazione di una comunità e il sapere

prodotto dall’umanità e registrato nei documenti.

“The Digital Library is: the collection of services and

the collection of information objects that support users

in dealing with information objects and the organization

and presentation of those objects available directly or

indirectly via electronic/digital means”.

La seconda definizione è tratta dal Meeting del DLib

Working Group[3] sulla Biblioteca Metrica Digitale

tenutosi alla Università di Stanford nel gennaio del

1998. Essa viene presa in considerazione dai suoi stessi

autori come semplice punto di partenza per le loro

argomentazione, e quindi suscettibile di verifiche e

sviluppi nel futuro. Qui l’accento viene posto sui

servizi che offre una biblioteca digitale; sulla loro

raccolta e sull’insieme di informazioni sugli oggetti

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digitali, sull’organizzazione e sulla presentazione di

tali oggetti presenti o meno nella biblioteca digitale.

Ingredienti della biblioteca digitale.

“The Library is a growing organism.” La quinta legge di

Ranganathan[4] non si rende attuale solo per quel periodo

dove le biblioteche cosiddette tradizionali trattavano

materiale perlopiù analogico. Un organismo che cresce è

da riferirsi anche al contesto della biblioteca digitale

in quanto i materiali che si propongono oggi ai nostri

bisogni informativi sono soprattutto risorse elettroniche

che nascono digitali, oppure vengono convertite da

documenti analogici; vengono gestite e conservate in un

unico ambiente virtuale che nulla a che fare con il

vecchio prototipo di una biblioteca. Mancando la fisicità

della biblioteca non viene meno l’insieme dei servizi che

essa mette a disposizione dei propri utenti, né le

funzioni di gestione del suo patrimonio documentario.

Una biblioteca digitale tra i suoi ingredienti, come ben

li definisce Riccardo Ridi, non ha solo documenti nati

digitali o digitalizzati ma anche servizi che sono

integrati nell’offerta che essa propone ai propri utenti.

Tra i documenti veri e propri e quindi parliamo di vere e

proprie raccolte organizzate e gestite tramite programmi

ILS (Integrated Library System)o ERMS (Electronic

Resource Management Systems) vi sono gli e-books ed i

periodici elettronici.

Vi sono poi inclusi degli strumenti nati solo in questi

ultimi anni grazie all’affermazione del World Wide Web ed

delle risorse fruibili tramite Internet, essi sono: gli

open archive, le banche dati, gli Opac.

Tra i servizi che può mettere a disposizione una

biblioteca digitale possiamo citare tra i primi i

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Virtual Reference ( o Digital) Service che corrispondono

al tradizionale servizio di Reference che possiamo

incontrare in una biblioteca, solo che in questo caso

l’utente è guidato attraverso una serie di percorsi

telematici verso le sue esigenze informative. Percorsi

telematici che possono includere l’uso di strumenti come

la Chat, gli Istant Messaging, la posta elettronica (e-

mail) ed gli Ask A Librian. Il Print on demand (POD) è un

servizio di stampa del documento dall’originale presente

in rete ed in possesso della biblioteca digitale, esso è

da preferire alla stampa di un documento effettuata con

un semplice copia/incolla, poiché in questo contesto

viene anche rispettato il diritto d’autore legato alla

risorsa elettronica. Un altro servizio è fornito dal

Document Delivery già conosciuto ed usato per documenti

analogici tramite l’invio per posta o per fax di

documenti richiesti da una biblioteca ad un'altra che li

possiede, per conto di un suo utente. In questo contesto

la risorsa elettronica può essere acquisita direttamente

in ambiente informatico come allegato in un’e-mail oppure

metterla temporaneamente in una directory del sito della

biblioteca digitale in modo da essere fruita dall’utente

tramite password. Ugualmente il normale prestito rientra

tra i servizi di una biblioteca digitale, anche perché,

che biblioteca potrebbe mai essere quella che non mette a

disposizione dei propri utenti il materiale che possiede

o a cui ha accesso in Rete? Una biblioteca anche se ha la

peculiarità di essere immateriale nella sua forma

essenziale, di non esistere se non virtualmente

attraverso lo schermo del proprio computer che dà la

possibilità di venir a conoscenza del patrimonio presente

in essa ma anche al di fuori di essa, resta comunque

nella sua sostanziale essenza una biblioteca e come tale

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soggetta alle leggi della biblioteconomia. Ed è per

questo che troveremo anche la Desiderata tra i servizi

messi a disposizione dell’utenza. In più ci saranno quei

servizi che potremmo definire “innovativi” poiché nascono

nel contesto dell’affermazione delle tecnologie

elettroniche ed ecco che possiamo trovare aree che si

occupano dell’e-commerce dei prodotti editoriali che

fanno parte del patrimonio della biblioteca, servizi di

personalizzazione dell’interfaccia grafica che si può

presentare all’utente, servizi di aggregazioni degli

utenti, e così via. Qui possiamo ormai citare il famoso

Social Network “Facebook” che raggruppa tra i suoi utenti

anche tante biblioteche, digitali e non. L’interazione

tra utente e biblioteca è ben evidente nell’ambito del

servizio di disseminazione selettiva in cui i gusti degli

utenti vengono filtrati e gestiti in modo che ad ogni uno

di loro venga associato un profilo bibliografico con la

possibilità di inviare tramite e-mail le proposte

editoriali che corrispondono ai bisogni informativi di

quel tipo di utenza. Ma oltre a questo la biblioteca può

usufruire dei dati dei propri utenti relativamente ai

prestiti effettuati od alle richieste evase per misurare

l’uso delle proprie collezioni. In un futuro prossimo c’è

chi ipotizza anche la possibilità di creare caselle di

posta elettronica per gli utenti, pubblicazioni e scambio

di file, e-commerce, e-banking e tutto ciò che

corrisponde all’intera gamma di servizi comunicativi in

ambito digitale, ma a questo punto non si

comprometterebbe troppo la core misssion della

biblioteca?

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Possesso ed accesso nella biblioteca digitale.

Nella relazione “Public libraries and the information

society.”, la Commissione Europea[5] sottolinea come le

biblioteche nella attuale società dell’informazione

debbano avere come finalità quella di fornire l’accesso a

ogni tipo di informazione per ognuno, in qualsiasi

momento, in qualsiasi luogo. Quindi non solo quello che è

disponibile nel patrimonio della biblioteca deve essere

messo a disposizione dell’utente tramite il proprio Opac,

ma anche ciò che non lo è. Ciò può avvenire tramite la

visualizzazione degli Opac di altre biblioteche, link a

risorse elettroniche remote, VRD di determinati settori

disciplinari, portali ampliati e quant’altro possa

corrispondere ai bisogni informativi degli utenti

nell’attuale società dell’informazione. Il modello di

biblioteca digitale che viene così a configurarsi è

quello di una global digital library, che sia

collaborativa, distribuita, non centralizzata, orientata

all’accesso più che al possesso, al servizio più che al

patrimonio [6].

Per realizzare tale modello lo strumento da impiegare

potrebbe essere quello di un Opac che potremo denominare

Big Opac. Un Opac arricchito ed allargato non solo alle

risorse elettroniche locali (REL) ma anche a tutte quelle

risorse elettroniche remote (RER) che rientrano nella

mission della biblioteca, come suggerito da Riccardo

Ridi. Un Opac che si orienterebbe benissimo sia

all’accesso che al possesso dei documenti di una

biblioteca digitale, in quanto questi due termini non

possono più essere considerati separatamente, ma vanno

valutati come elementi complementari di un’unica realtà.

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Anche se un’unica problematica sembra mettere in crisi

quella che resta una funzione principale della

biblioteca, e cioè quella di rendere fruibile il

documento e/o la risorsa al proprio utente. Come tutelare

la legge sul copyright e rendere disponibile il documento

al lettore della biblioteca digitale? Come mettere

insieme diritto all’informazione e diritto d’autore? Si

potrebbe iniziare con lo stilare una normativa adeguata e

stringente relativa a tale ambito e iniziare ad inculcare

un’educazione civica al diritto d’autore di un documento

che non si tocca, che fisicamente non c’è ma che

legislativamente e virtualmente è stato posto in essere

da un autore e quindi ne vanno tutelati i diritti

intellettuali.

Gli obbiettivi principali della digitalizzazione

del patrimonio culturale.

A metà del XIX secolo la composizione chimica della carta

cambia radicalmente per rendere possibile una maggiore

produzione di libri e riviste. Le cartiere incominciano

ad fabbricare la carta con pasta di legno ed utilizzano

l’allume per migliorare la resa dell’inchiostro, ma tutto

ciò provoca una reazione chimica che porta la carta a

sbriciolarsi nel tempo ed ad essere eccessivamente

fragile. I risultati di questo cambiamento sono ben

evidenti nelle collezioni documentarie prodotte

dall’inizio dell’uso di questo tipo di carta fino ai

giorni nostri, col il paradosso che i papiri che sono

vecchi di millenni sono ancora marginalmente fruibili

all’umanità ed il patrimonio documentario più recente

rischia di essere polverizzato.

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Una serie di progetti a livello mondiale sono stati

intrapresi per cercare di arginare tale problema ed alla

base della maggior parte di essi vi è la digitalizzazione

del patrimonio documentario più antico.

Uno dei primi progetti di digitalizzazione venne avviato

nel 1990 dalla Cornell University, denominato progetto

CLASS. Tale progetto ha raggiunto lo scopo di

scannerizzare tra il 1990 ed il 1993 circa 1000 libri.

Nel 1991 un altro progetto prende vita, il Project Open

Book della Yale University che digitalizza 10.000 libri

da copie microfilmate, un ulteriore accorgimento per

salvaguardare le copie originali.

Un altro progetto di digitalizzazione per fini

conservativi, e non solo, è il progetto JSTOR che si

occupa prevalentemente di periodici cartacei. Dal 1995

JSTOR digitalizza collezioni retrospettive di 3-5 anni di

periodici, in questo modo non solo garantisce il rispetto

dei diritti d’autore, ma assicura anche l’accesso a

quelle riviste che sono meno accessibili, più bisognose

di conservazione, con l’obbiettivo di abbattere i costi

di gestione delle raccolte cartacee delle biblioteche.

La digitalizzazione del patrimonio documentario non

garantisce solo la conservazione a lungo termine delle

collezioni ma anche la sua valorizzazione attraverso la

fruizione e l’accesso non solo ai documenti finali ma

anche alla conoscenza di tale patrimonio da parte

dell’umanità, così come i cataloghi in rete rendono

fruibile all’utente tutto ciò che una biblioteca

possiede. Vari progetti portati avanti a livello

nazionale, europeo ed internazionale hanno avuto come

obbiettivo proprio quello di portare a conoscenza

dell’umanità le varie collezioni che sono disponibili in

rete e sono accessibili all’utente. Per citarne qualcuno

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possiamo menzionare in questa sede il portale

Culturaitalia ( www.cultiraitalia.it), reso on line

dall’aprile del 2008. Esso si presenta come un

aggregatore di contenuti relativi ad istituzioni come

musei, archivi e biblioteche. La sua interoperabilità,

intesa come condivisione di dati ed informazioni tra

sistemi diversi, lo rende uno strumento capace di

integrare informazioni provenienti da Istituzioni

pubbliche quali il MiBAC ( il Ministero per i beni

culturali), le varie Regioni, le Teche RAI e l’Istituto

Luce, in modo da poter accedere ad una moltitudine di

dati riguardanti diverse tipologie di collezioni

digitali. Il portale di Culturaitalia aderisce ad

Europeana, una biblioteca digitale europea che riunisce

contributi già digitalizzati da diverse istituzioni dei

27 paesi membri dell'Unione Europea in 23 lingue; la sua

dotazione include libri, film, dipinti, giornali, archivi

sonori, mappe, manoscritti ed archivi. Culturaitalia è

reso interoperabile anche con MICHAEL, una rete di 20

portali a livello europeo che rende visibile il

patrimonio culturale europeo digitalizzati.

Un grande progetto per la valorizzazione del patrimonio

culturale a livello mondiale è stato avviato dall’UNESCO

con la partecipazione della Library of Congress nel 2005.

Il risultato è stato la realizzazione di un sito, il

World Digital Library (www.wdl.org), reso on line

nell’aprile del 2009. Con la partecipazione di diverse

istituzioni di paesi di tutti e cinque i continenti è

stato possibile creare questo contenitore di risorse

digitali di diverse tipologie, come libri rari, mappe,

filmati sonori e visivi ect. Tutto ciò per rendere

facilmente accessibile la raccolta delle ricchezze

culturali del mondo, anche dei paesi in via di sviluppo

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che restano ancora ai margini dei progetti di

digitalizzazione del proprio patrimonio culturale. Questo

progetto si lega imprescindibilmente agli obbietti

dell’UNESCO che sono quelli di promuovere con qualsiasi

mezzo la diversità culturale sul web e di favorire la

società della conoscenza.

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Capitolo primo.

BIDS: Biblioteca Interateneo Digitale de La

Sapienza.

1.1 Il sito Web delle biblioteche de La

Sapienza.

Fig.1 Home page del sito Web delle biblioteche de La Sapienza.

Attraverso la navigazione del sito Web dedicato alle

biblioteche dell’Università La Sapienza è possibile

accedere ad una moltitudine di informazioni utili per

usufruire dei servizi bibliotecari messi a disposizione

degli studenti, dei ricercatori e dei docenti.

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Il sito Web dà la possibilità di accedere a cinque

tipologie di catalogo, ciascuno dei quali si inserisce in

un ambito informativo ben definito.

Il Catalogo collettivo de La Sapienza è un grande

“contenitore” che rende disponibile online circa

1.200.000 informazioni bibliografiche, in collaborazione

con il Servizio Bibliotecario Nazionale.

Il Catalogo dei periodici de La Sapienza fornisce

informazioni bibliografiche su oltre 35.000 riviste

possedute, tramite anche l’accesso all’ACPN, l’Archivio

Collettivo Nazionale dei Periodici.

Altri Cataloghi consultabili sono: il Catalogo de La

Sapienza e Regione Lazio, altri Cataloghi Nazionali ed

Internazionali.

Un’altra area del sito è dedicata alle risorse

elettroniche, che comprendono le Banche Dati, i periodici

elettronici, i testi elettronici, i manuali elettronici

ed il meta-motore di ricerca MetaBIDS 2005. Quest’area è

fruibile direttamente dal sito della Biblioteca

Interateneo Digitale de La Sapienza, di cui si tratterà

ampiamente nel paragrafo successivo.

Nell’area denominata “Biblioteche” troviamo due elenchi

relativi alle notizie specifiche di tutte le biblioteche

dell’Università. Vi è presente sia un elenco completo ed

esauriente di tutte le biblioteche di facoltà e sia un

elenco in cui le biblioteche vengono divise per Facoltà.

Seguono tre tipologie di Ricerca che possono guidare

l’utente attraverso percorsi specifici.

È possibile accedere ad un’area riservata alle persone

diversamente abili che vogliono usufruire dei servizi

informativi del sito senza difficoltà.

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Il sito Web è dotato di un link ad un Virtual Reference

Desk che apre un’Area di lavoro dove è possibile

l’accesso ai singoli VRD di ciascuna Facoltà.

Tra i servizi messi a disposizione del sito delle

biblioteche troviamo il Prestito Interbibliotecario e il

Document Delivery, che possono essere fruiti sia a

livello nazionale che internazionale.

Un link all’Area delle News informa l’utente sulle

principali iniziative, congressi e avvenimenti che

possono essere d’interesse per gli studenti, i docenti ed

i ricercatori.

Subito dopo l’Area delle News vengono riportati i

principali Progetti di Infosapienza. Nello specifico

troviamo citati la BIDS (Biblioteca Interateneo Digitale

de La Sapienza), l’SBN RMS (Servizio bibliotecario de La

Sapienza), ed infine il progetto ProDigi che si occupa

della digitalizzazione del patrimonio storico e di

pregio dell’Università.

Nel sito due Relazioni scaricabili in formato PDF

informano l’utenza sui contenuti e sui servizi che

offrono le biblioteche universitarie e danno un’ampia

panoramica su quelle che sono le statistiche e le

percentuali relative all’uso di tali servizi.

Chiudono il sito alcune Aree specifiche indirizzate ai

Bibliotecari ed ai Professionisti dell’informazione e

della documentazione.

1.2 L’architettura della BIDS.

Con il decreto rettorale n° 580 del 14/05/98 viene

istituito un Progetto di Ateneo per l’utilizzazione delle

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Banche Dati Bibliografiche in rete, di cui è responsabile

il professor Antonio Fantoni.

Il Progetto ha tre obbiettivi principali:

1) Mettere gratuitamente a disposizione di studenti e

docenti dell’Ateneo strumenti informatici per la

ricerca di informazioni bibliografiche ed anche, e

soprattutto, di articoli di riviste scientifiche;

2) Promuovere una maggiore utilizzazione delle

Biblioteche Dipartimentali di Ateneo;

3) Coordinare, tramite il Collegio dei Direttori di

Dipartimento, gli interessi di informazione

scientifica dei propri docenti e realizzare una

efficace copertura per i progetti e gli sviluppi di

ricerca di ogni area culturale presente in Ateneo.

Il Progetto della BIDS fa capo al Dipartimento del

CITICoRD (Centro Interateneo per le Tecnologie

dell’Informazione e della Comunicazione nella Ricerca e

nella Didattica), dal primo luglio 2008 esso è confluito

nell’Area Infosapienza.

La Biblioteca Interateneo Digitale de La Sapienza

aderisce come tante altre Istituzioni Universitarie al

CIBER (Comitato Interuniversitario Base Dati ed Editoria

in rete). Questo comitato è nato nel 1999 con lo scopo

principale di condividere le risorse elettroniche tra

diverse università. All’inizio del progetto le università

che entrano a far parte del CIBER sono le cinque

università che già facenti parte del consorzio

universitario CASPUR. Ad oggi le istituzioni

universitarie coinvolte sono arrivate ad essere 27 sparse

su tutto il territorio Nazionale. Dal 2008 il CIBER è un

organo del consorzio CASPUR.

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Il CASPUR (Consorzio Interuniversitario per le

Applicazioni di supercalcolo per Università e Ricerca) è

stato istituito nel 1992 e tra i suoi scopi vanno

annoverati soprattutto quelli di essere un promotore per

l’utilizzo dei più avanzati sistemi di elaborazione

dell’informazione; di gestire un servizio di elaborazione

di elevata potenzialità e qualità e di sviluppare

ricerche per l’utilizzo più efficace ed innovativo delle

potenzialità delle tecnologie dell’informazione ed della

comunicazione. Per perseguire tali obbiettivi il CASPUR

può stipulare convezioni con altre Università non facenti

parte del proprio consorzio e con altri enti sia pubblici

che privati.

L'accesso alle risorse elettroniche della Biblioteca

Digitale della Sapienza è normalmente riservato agli

utenti che utilizzano un computer dall'interno della

rete universitaria, che sia cioè parte della rete

contrassegnata con il numero IP 151.100.

Se si vuole accedere da un computer situato al di fuori

della rete universitaria, ad esempio da casa, è possibile

farlo collegandosi 

alla pagina <http://utenzaproxymed.citicord.uniroma1.it>

dove è possibile registrarsi al nuovo servizio proxy e

scaricare il file con le istruzioni. Per registrarsi è

necessario avere un'utenza sul sistema di posta

“uniroma1”, oppure per gli studenti, essere in regola con

il pagamento delle tasse e adoperare le credenziali

utilizzate per accedere ai servizi di InfoStud. Per

facilitare la navigazione attraverso il proxy server è

possibile scaricare e adoperare immediatamente, senza

dover cambiare alcuna configurazione il browser portatile

BIXY, alla pagina:

<http://bids.citicord.uniroma1.it/pagina.aspx?idPagina=8>

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Fig.2 Home page della Biblioteca Interateneo de La Sapienza.

L’architettura del sito della BIDS è ampiamente

predisposta per facilitare una navigazione rapida ed una

ricerca semplice ma anche articolata attraverso gli

strumenti ed i servizi che essa mette a disposizione

dell’utente. Al centro possiamo visionare la divisione in

aree disciplinari per effettuare ricerche mirate, ma la

ricerca può avvenire anche direttamente con la

compilazione del campo Ricerca libera, inoltre il motore

di ricerca MetaBIDS permette di ricercare un articolo, un

libro, un autore attraverso un'unica interfaccia e di

visionare i risultati in un’unica pagina che rimandano ai

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collegamenti dei siti delle biblioteche, delle banche

dati, delle singole riviste o del Servizio Bibliotecario

Nazionale da cui accedere per l’informazione

bibliografica del documento ricercato.

Gli strumenti che la BIDS mette a disposizione dei propri

utenti sono: le Banche Dati, i Periodici Elettronici, i

Testi elettronici e i Manuali Elettronici.

Le Banche Dati sono ampie collezioni ( ad accesso

gratuito o tariffato) di dati digitali strutturati che

vengono utilizzate per la consultazione attraverso

tecniche di information retrieval e solo talvolta per la

navigazione attraverso legami ipertestuali. Si

distinguono in primarie e secondarie. Le prime contengono

informazioni direttamente utilizzabili, le seconde

individuano solo i documenti che bisogna poi procurasi

per altre vie, sono per esempio da riferirsi alle varie

tipologie di Bibliografie.

Aprendo la pagina dedicata alle Banche Dati e scorrendone

la lista, possiamo visualizzarne ben 116. Tra queste

troviamo il sito Italinemo curato dal professor Michele

Santoro e dedicato alle riviste di italianistica nel

mondo, la rivista on line JCR (Journal Citation Reports)

dell’Istitute for scientific information di Philadelphia

che produce i Citation Index per le riviste più quotate a

livello scientifico in base alle citazioni che esse hanno

ottenuto negli studi successivi fatti sul medesimo

argomento. Inoltre possiamo citare anche il sito JSTOR

che da una decina di anni si occupa della

digitalizzazione e fruizione delle serie retrospettive

complete di alcuni periodici.

I Periodici elettronici sono riviste che abbracciano

tutte le aree disciplinari, possedute anche in carta da

alcune biblioteche de La Sapienza, disponibili in formato

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elettronico e a testo completo. Sono in genere

consultabili, oltre alle annate correnti, anche molte

annate pregresse.

Fig.3 Pagina dei Periodici Elettronici.

L’Area relativa ai Periodici elettronici si apre con la

visualizzazione dell’Indice dei fornitori di tutti i

titoli delle riviste presenti sul sito della BIDS. Ad

oggi sono 62 gli editori che sono presenti con le loro

riviste.

Oltre alla possibilità di accedere direttamente al sito

dell’Editore è possibile anche visualizzare solo i titoli

che sono editi da un determinato Editore.

Gli altri tre campi che si scorgono accanto all’Indice

danno la possibilità all’utente di poter ricercare un

periodico per Titolo, Argomento e tramite una Ricerca

libera. È assente un’informativa riguardante

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l’Istituzione Bibliotecaria universitaria che possiede la

collezione del periodico in formato cartaceo.

Sotto la nominazione di Testi elettronici si possono

trovare e-books, e-journals ed articoli di riviste in

formato full-text posseduti da altre biblioteche digitali

e da alcuni Data Base on line come Acta santorum e

Patrologia latina web.

Le biblioteche digitali alle quali si può accedere dalla

BIDS sono la Biblioteca Italiana, la Gallica,

l’Encyclopedia of Energy online e la IEL: IEEE/IEE

Electronic Library, quest’ultima dà la possibilità di

accedere ad una moltitudine di materiale di

argomentazione scientifica e tecnologica, anche se per i

testi in formato e-books è possibile solo la

visualizzazione dell’abstract e del primo capitolo. Non

è così per la Biblioteca Italiana e la Gallica che hanno

digitalizzato una gran parte del patrimonio librario

nazionale, rispettivamente italiano e francese, non più

coperto dai diritti di copyright, e quindi fruibile del

tutto on line.

I Manuali elettronici sono manuali di riferimento e di

guida alla ricerca e allo studio, elencati

alfabeticamente o per argomento. L’abbonamento

all’editore CRC consente, ad esempio, l’accesso a oltre

1.800 testi scientifici.

Due importanti Progetti vengono gestiti dalla Biblioteca

Digitale, il primo, denominato Padis, è un Open Archive

che si occupa dell’archiviazione delle Tesi di Dottorato,

al momento sono presenti quelle discusse nell’Ateneo

dall’anno accademico 2004-2005. Inoltre sono presenti

articoli, preprint e contributi a convegni depositati

liberamente dai loro autori per aiutare l’attività di

ricerca della Sapienza. L’altro progetto è l’Open

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Journals Sapienza, un portale che si occupa delle riviste

elettroniche dell’Università. Quest’ultime sono edite

direttamente dalla Sapienza oppure sono conducibili ad

essa per la Direzione o per il Comitato editoriale. Il

Progetto è ancora in fase di digitalizzazione del

pregresso dei periodici ma l’aggiornamento agli ultimi

numeri in uscita sembra essere ad un buon punto di

arrivo. Le riviste che fanno parte del progetto OJS sono:

la Rivista di studi politici internazionali, la

Biophysics and Bioengineering Letters, il Journal of

Middle Eastern Geopolitics e il Vaseteh – Journal of the

European Socienty for Iranian Studies.

L’Home page della BIDS chiude con una piccola Area

dedicata alle News riguardanti il settore

Biblioteconomico e non solo. L’utente viene messo a

conoscenza anche dell’attivazione di Trial di Periodici

Elettronici oppure di Banche Dati per poterne usufruire

nel tempo massimo messo a disposizione dal prodotto in

prova. Inoltre è possibile l’accesso diretto ai VRD delle

diverse Facoltà universitarie.

Page 24: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

24

Capitolo secondo.

L’Emeroteca virtuale della BIDS ed i periodici

elettronici on line.

1.1 Definizione e caratteristiche delle

pubblicazioni elettroniche. Problematiche

connesse alla gestione, alla fruizione ed

alla conservazione.

Con i termini “periodico elettronico” ed “e-journal” si

indica qualsiasi pubblicazione a carattere periodico

disponibile in formato digitale su un qualunque tipo di

supporto (Ridi).

In una biblioteca digitale si possono trovare tre tipi di

periodici elettronici:

a) digitali nativi, esistenti solo in formato

elettronico;

b) digitalizzati a priori da un editore, parallelamente

alla loro versione cartacea;

c) digitalizzati a posteriori da una biblioteca, da un

editore o da altri soggetti per creare collezioni

retrospettive online di periodici cartacei.

La maggior parte dei periodici on line è ancora molto

simile alla sua versione cartacea, con la successione in

fascicoli a cadenza periodica. Secondo Riccardo Ridi

questo atteggiamento da parte degli editori si prefigura

con quello che lui denomina come “crampo culturale”. Non

si comprende la ragione ultima di pubblicare on line una

serie limitata di articoli, quando si potrebbe rendere

Page 25: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

25

fruibile ogni singola pubblicazione appena pronta per

essere divulgata, in questo modo si garantirebbe

quell’aggiornamento tempestivo e costante che è

caratteristico di un’informazione in rete. Solo in

quest’ultimo caso si potrebbe trasformare un e-journal in

un continuing resource, lasciando definitivamente la

veste di un serial.

Per ciò che inerisce il workflow delle risorse

elettroniche[7] si sono sviluppati a partire dagli anni

Novanta in poi appositi software per la loro gestione,

denominati Electronic Resource Management (ERM) Systems.

Questi programmi gestiscono l’intero ciclo di vita di una

RER ( Risorsa Elettronica Remota), qui quest’ultimo

termine vuole includere non solo i periodici elettronici

ma anche gli e-books, le banche dati ed il reference

work. Gli ERM Systems guidano la RER attraverso le sue

tre fasi principali che sono: la selezione e trial, la

decisione di acquisto e negoziazione della licenza d’uso

ed il mantenimento della risorsa e sua valutazione a

posteriori.

La licenza d’uso di una RER, ovviamente, è molto

differente dall’acquisto di una pubblicazione a stampa,

in quanto con essa si acquisisce il solo diritto

all’accesso per un predeterminato periodo di tempo con

modalità stabilite di volta in volta da clausole che ne

disciplinano la fruizione.

Fruizione che può essere regolata da limiti e modalità

d’accesso riguardanti gli utenti autorizzati, il prestito

interbibliotecario, il document delivery, la stampa ed lo

scaricamento dei dati, e così via.

Non solo la fruizione viene regolata in questo tipo di

contratto di servizio ma anche il vero e proprio possesso

della RER da parte della biblioteca. In effetti in una

Page 26: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

26

licenza d’uso sono pochi gli editori che includono da

subito la possibilità di archiviazione di una copia della

risorsa elettronica, in quanto temono che la biblioteca

possa acquisire il diritto di offrirla ai propri utenti

in libera consultazione.

A volte viene anche negoziato il diritto ad accedere alle

annate precedenti ( accesso perpetuo) nel caso in cui

l’abbonamento al periodico giungesse a scadenza e non

venisse rinnovato dalla biblioteca, questo non potrebbe

accadere nel caso dei documenti analogici, dove la

decisione di interrompere un abbonamento seriale non

pregiudica le annate pregresse in possesso.

La copia d’archivio della risorsa elettronica è

importante anche per la conservazione a lungo termine

della stessa. Ed è proprio la conservazione del

patrimonio digitale che sta indirizzando in quest’ultimi

decenni molteplici forum di discussione. Molte

istituzioni stanno verificando la fragilità di tali

documenti logici, che possono volatilizzarsi

all’improvviso senza lasciare alcuna traccia del loro

passaggio. Obsolescenza tecnologica ed cambiamento

continuo degli URL delle risorse sono alcune delle cause

delle loro sparizioni. Il primo motore di ricerca full-

text, Web Crawler, ha fatto il suo debutto nel 1994 e ha

indicizzato circa 72.000 pagine. Nessuna delle

venticinque pagine principali allora elencate esiste

oggi. Nell’ottobre 2003, “Science” ha pubblicato i

risultati di un’indagine che ha rilevato che tre mesi

dopo la pubblicazione il 3,8% dei riferimenti a Internet

dei tre periodici medici di maggiore impatto non erano

attivi; dopo quindici mesi, tale percentuale era salita

al 10% ed è poi passata al 13% ventisette mesi dopo la

pubblicazione. In modo analogo, uno studio del 2005

Page 27: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

27

pubblicato in “The Serials Librarian” ha mostrato che tre

anni dopo la pubblicazione, metà dei riferimenti a

Internet dei tre principali periodici di comunicazione

non si collegava a contenuto attivo[8].

Il problema della conservazione a lungo termine è sempre

più crescente col accrescere della domanda delle RER da

parte delle biblioteche, molto spesso unite in grandi

consorzi per contrastare lo strapotere delle grandi case

editrice. In quest’ultimi anni le biblioteche stanno

riguadagnando terreno nel campo dell’informazione in cui

padroneggiavano motori di ricerca e contenitori di una

massa senza ordine di informazioni. Ormai si parla di

abbonamenti e-only che non presuppongono più la gestione

contemporanea dei corrispettivi periodici cartacei con un

grande risparmio economico da parte delle istituzioni;

oppure di contratti big deal, che grazie alle

aggregazioni consortili danno accesso ad intere

collezioni.

Resta un punto critico già menzionato qualche rigo prima:

la conservazione a lungo termine della risorsa

elettronica. Essa resta un po’ sottovalutata nella

politica di gestione delle collezioni digitali in quanto

la maggior parte delle biblioteche guarda direttamente

più all’accesso gratuito, immediato ed completo delle RER

che al possesso delle stesse, il quale comunque dovrebbe

garantire l’accesso nel tempo futuro.

Page 28: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

28

1.2 L’Emeroteca Virtuale della BIDS: aspetti

principali ed architettura del sito web.

L’Emeroteca Virtuale accessibile dal sito Web della

Biblioteca Interateneo Digitale de La Sapienza, ma anche

dal sito CASPUR all’indirizzo:

<http://www.caspur.it/attivitaeservizi/

automazionebiblioteche/articolifulltext/>, è un servizio

di Digital Library per l’accesso ad un insieme di testate

elettroniche multi-disciplinari pubblicate da sette

editori specializzati nell’editoria dei periodici

elettronici che permette l’accesso permanente ad oltre

3300 riviste accademico-scientifiche a testo completo

per un totale di oltre 2 milioni e 400 mila articoli in

formato pdf o html. Questo servizio è stato promosso dal

CIBER, la cui gestione tecnica è affidata al consorzio

CASPUR.

Fig.4 Home page dell’Emeroteca Virtuale.

Page 29: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

29

Scendendo nel dettaglio della struttura dell’Home Page

del sito, si visualizza subito una schermata divisa in

tre colonne principali. Nella prima colonna è possibile

visualizzare le quattro modalità di Ricerca: Simple

Search, ricerca degli articoli per parole chiavi nel

titolo, abstract ecc; Advanced Search, si tratta di una

Ricerca Avanzata; Categorie, elenco per categorie dei

periodici elettronici; Elenco Alfabetico.

Subito dopo si trova un’Area dedicata ai Servizi Avanzati

inerente all’accesso Remoto all’Emeroteca Virtuale da

qualsiasi parte del mondo ed un servizio che permette il

deposito degli articoli di interesse dell’utente

registrato in un’apposita area senza scaricarli nel

proprio Computer, inoltre è possibile usufruire del

servizio di e-mail alert che avvisa gli utenti sulla

pubblicazioni di nuovi articoli sulla base delle ricerche

salvate. Chiude un modulo da compilare per accedere a

quest’area riservata.

La seconda colonna contiene l’elenco degli Editori le cui

riviste vengono visualizzate in full text direttamente

dal sito dell’Emeroteca Virtuale, secondo la metodologia

in uso si tratta in questo caso di un accesso SDOS

( Science Direct On Site)che viene distinto dall’accesso

SDOL ( Science Direct on line) direttamente dal sito

dell’Editore.

Accanto a ciascuna Casa Editrice è stato identificato il

numero di riviste edite:

American Chemical Society ( 39 riviste)

Blackwell Publishing ( 740 riviste)

Cell Press (13 riviste)

Coordinamento SIBA ( 5 riviste)

Elsevier Science ( 2409 riviste)

Page 30: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

30

Institute of Physics (52 riviste)

Kluwer AP/Springer Business & Media (158 riviste)

Klumer Law International (22 riviste)

Medknow Publications (68 riviste)

Springer (1509 riviste)

Ciascuna Casa Editrice riporta un link “More

Information” dove si apre una scheda che informa l’utente

sulla denominazione del Prodotto, sul suo Contenuto,

sulle Modalità di accesso, sulla Durata del Contratto,

sugli Abstract & Full Text e sulle eventuali Note

presenti. Inoltre è possibile visionare l’elenco degli

Enti istituzionali autorizzati.

La terza colonna permette di accedere direttamente al

sito dell’Editore per visualizzare le riviste

elettroniche, accesso SDOL.

Nell’Elenco sottostante sono state incluse anche quelle

Case Editrici a cui si può accedere direttamente dal sito

dell’Emeroteca Virtuale:

American Chemical Society  (32 riviste)

Annual Reviews  (32 riviste)

American Institute of Physics  (11 riviste)

American Physical Society  (8 riviste)

BioOne  (70 riviste)

Blackwell Publishing  (672 riviste)

Cell Press  (9 riviste)

EIO - Editoria Italiana Online   (600 pubblicazioni)

Page 31: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

31

Elsevier Science  ( 2000 pubblicazioni)

Emerald Group   (17 pubblicazioni)

Institute of Physics  (41 riviste)

IOPSCIENCE  ( 41 riviste)

Kluwer Law International  (20 riviste)

Medknow Publications  (68 riviste)

Nature Group Publishing 

JSTOR (journal storage)   ( 400 riviste)

Royal Society of Chemistry  (21 riviste)

Science Magazine    (1 rivista)

Springer (+ ex-Kluwer)  (1600 riviste)

Wiley Interscience  (447 riviste)

Sulla barra degli strumenti si possono visualizzare vari

collegamenti ad Aree riservate all’Helpdesk, ai Contatti,

un’area riservata al personale dell’Uniciber, pagine

informative sul servizio di Emeroteca Virtuale ed sui

consorzi CASPUR e CIBER che si occupano della gestione

tecnica e biblioteconomia del sito Web. Ancora è

possibile usufruire di un’Area Help Index che rimanda a

vari collegamenti utili per la navigazione nel sito.

Oltre all’area delle FAQs è presente un servizio

innovativo dal punto di vista del web-usability, il Tools

2.0 che dà la possibilità di accedere ad una moltitudine

di servizi di tipo Web 2.0. Si può personalizzare la

Page 32: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

32

propria barra di Ricerca, inviare via e-mail gli articoli

localizzati, naturalmente ad altri Utenti che hanno

accesso autorizzato, attivare feed RSS per

l’aggiornamento costante sulle nuove pubblicazioni che

vengono edite dagli Editori, si possono esportare

citazioni bibliografiche ed creare un file con gli

articoli salvati e le bibliografie correlative, si

possono scaricare tools di ricerca direttamente da

browser e così via.

1.3 Elsevier Science, Springer ed Coordinamento

SIBA.

Analizzeremo in questo paragrafo due delle Case Editrici

a cui l’Emeroteca Virtuale ha accesso per la maggior

parte delle loro riviste online.

L’Elsevier Science si occupa di riviste che coprono

discipline scientifiche, biomediche, scienze sociali e

qualche titolo nelle scienze umane. Sono presenti 2409

riviste tra correnti e cessati dal 1995.

Page 33: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

33

Fig.5 Home page dell’Editore Elsevier Science.

Aprendo il link all’Editore direttamente dal sito

dell’Emeroteca, ma è possibile anche un accesso al sito

della Casa Editrice stessa, si accede ad un’Area di

lavoro che riporta subito sulla nostra sinistra tutte le

modalità di Ricerca già presenti nell’Home Page

principale. Al centro dopo una serie di notizie

informative sulle riviste non più accessibili per vari

motivi, tra i quali lo scadere dello stesso abbonamento,

troviamo una lunga lista degli e-journals dell’Elsevier

Science.

Page 34: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

34

Fig.6 Pagine di una rivista dell’Elsevier Science.

Aprendo il link di un qualsiasi e-journal dell’elenco

possiamo visualizzare ogni volume e numero della rivista

selezionata, cui accanto viene riportata la data di

edizione e le pagine. Accedendo al singolo numero si apre

la lista degli articoli che lo compongono. Ogni uno di

essi può essere salvato sul proprio computer, è possibile

l’accesso alle pagine bibliografiche ed è possibile

scaricarlo in formato pdf oppure html.

L’Editore Springer, a cui si sono aggiunte le riviste

della Casa Editrice Kluwer, si occupa di pubblicazioni

tecnico-scientifiche, scienze sociali ed in minima parte

di scienze umane. I periodici presenti attualmente sono

circa 1176.

Infine chiudiamo questo paragrafo citando gli e-journals

del Coordinamento SIBA dell’Università del Salento che

rende visibile ben 5 riviste da esso curate:

Page 35: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

35

Idee

Note di matematica

Psychofenia:ricerca ed analisi di psicologia

Transitional Waters Bullettin

Transitional Waters Monographs

Queste riviste trattano argomenti di psicologia,

matematica, scienze umane e scienze tecnico-scientifiche.

Fig.7 Pagine degli articoli della rivista Note di matematica

del Coordinamento SIBA.

Capitolo terzo.

Valutazioni e statistiche d’uso sull’Emeroteca

Virtuale.

Page 36: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

36

1.1 Monitoraggio e valutazione dei periodici

elettronici.

La misurazione e la valutazione delle collezioni

documentarie analogiche e/o digitali ed i servizi loro

connesse rientrano tra i compiti principali della

biblioteconomia come facenti parte di un aspetto

essenziale del ciclo di gestione delle raccolte in

biblioteca.

Scopo dell’utilizzo delle valutazioni e degli strumenti

quali statistiche d’uso e citazionali è quello di un

costante monitoraggio della soddisfazione dell’utente,

della sua risposta positiva alle nuove acquisizioni della

biblioteca, dell’aderenza alla mission della stessa e

agli scopi ed alle finalità prestabilite nella Carta

delle Collezioni, nonché per le scelte future su

incrementazioni oppure cessazioni di abbonamenti seriali.

Uno strumento che può essere utilizzato anche nell’ambito

della documentazione digitale è la cosiddetta “griglia di

Whittaker” che ben si conforma alle nuove tipologie

documentarie[9]. Quindi secondo tale griglia, i criteri

di valutazione da seguire riguarderanno le dimensioni

assolute dell’opera, l’aggiornamento della copertura

dell’argomento trattato a livello geografico, linguistico

etc., l’indicazione dei responsabili quali autore,

editore, collaboratori, la data di pubblicazione, i

riferimenti bibliografici, gli eventuali Citation Index

per la letteratura accademico-scientifica. Ulteriori

fattori specifici sono legati al documento digitale

inerenti il tipo di hardware e software utilizzati, se il

documento è Born Digital ( documenti digitali nativi)

oppure Digitalized ( documenti digitalizzati in un

momento successivo), l’accessibilità, l’usabilità e

Page 37: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

37

l’amichevolezza dell’interfaccia grafica, la stabilità

del collegamento e degli indirizzi molto spesso

modificati senza neppure lasciare la traccia di una

scheda di rinvio. Tutti questi elementi vengono poi fatti

inseriti in un Modello specifico che riporta gli elementi

principali della valutazione effettuata secondo la

griglia di Whittaker, qui di seguito riportato:

Modulo di valutazione di un documento Web (basato sui

criteri di Whittaker).

URL e titolo della pagina

Data della consultazione

Lingua: italiano o altro

AUTOREVOLEZZA:  

URL: Che tipo di dominio è ?

Appropriato al contenuto ?

Pagine personali ? di ente ?

it com org edu ...

altro

presenza di ~ oppure %

nell'URL

 

Chi è l'autore delle pagine ?

E-mail (minimo)

Altri contatti (posta,

telefono)

 

Reputazione dell'autore

Indicazioni bio-

bibliografiche

Curriculum

Altre responsabilità

Sono individuabili e

E' possibile contattarle ?

(e-mail, posta, telefono)

Page 38: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

38

distinguibili ?

PIANO:  

Qual è lo scopo ? Informazione, fatti, dati

Spiegare, Persuadere,

Dimostrare

Intrattenimento

Altro:

 Qual è il pubblico al quale si

rivolge ?

E' dichiarato ?

Livello di divulgazione o

di ricerca ?

CONTENUTI:  

L'informazione è di prima mano,

originale ?

valida ? completa ?

Sono indicate le fonti ?

link alle fonti ?

Sono fonti autorevoli ?

Completa: si/no

Sono presenti date: di creazione,

di revisione, di aggiornamento ?

Data: ...........

E' aggiornato ?

I link esterni sono

controllati ? attivi ?

Dimostra pregiudizio ?

Ci sono link a pagine che

presentano altri punti di vista ?

 

La pagina è ben curata, ci sono

errori ?

 

Chi sponsorizza la pagina ?  

Page 39: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

39

(privato, istituzione, ente

pubblico)

 

 

Pubblicità invasiva ?

Presenza di banner si/no

in quantità eccessiva ?

Difficoltà nel caricare la

pagina ?

 Ironico ? satira o parodia ?  

La pagina è linkata da altri ? è

citata in fonti cartacee ?

Qual è il giudizio evidenziato ?

 

ORGANIZZAZIONE:  

Il sito è facilmente navigabile ? Le icone e i bottoni sono

comprensibili ?

C'è sempre il tasto di

ritorno ? c'è sempre il

ritorno alla home page ?

E' sempre comprensibile in

che punto del sito ci

troviamo ?

Presenza di indici ?

Mappa del sito ?

Motore di ricerca interno ?

PROGETTO GRAFICO:  

Leggibile / Accessibile ?

 

 

Presenza di banner troppo

pesanti ?

Presenza di testo

Page 40: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

40

 

 

 

Buona organizzazione grafica

complessiva ?

alternativo alle immagini ?

Le pagine si caricano

velocemente ?

La risorsa è sempre

disponibile ? è stabile ?

Richiede risoluzioni

particolari?

Necessita di plug-in ?

 

Commenti e giudizio personale

  

 

 

 

 

 

 

 

Nelle fasi del workflow delle RER vengono evidenziati due

tipi di valutazione che vengono considerati prima e dopo

l’acquisizione della Risorsa. Una valutazione a priori

che sarà utile per gestire l’acquisto “consapevole” della

Risorsa, mentre una valutazione a posteriori sarà

necessaria per calcolare il costo effettivo della stessa

in relazione al suo utilizzo, alla sua data di

pubblicazione e così via. Tutto ciò con lo scopo precipuo

di consentirne una gestione razionale.

Nell’articolo “Statistiche d’uso delle risorse

elettroniche remote” di Maria Cassella[10] vengono messe

in evidenza alcune problematiche legate alla misurazione

dell’uso delle RER.

Page 41: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

41

L’autrice sottolinea come nel panorama internazionale

dell’elaborazione statistica dei report d’uso delle RER

non esistano standard univoci. Le norme UNI EN ISO

2789:2003; ISO 11620:1998 ed lo standard NISO Z39.7 sono

le più ricorrenti ed usate dalle biblioteche che molto

spesso devono affrontare le prime difficoltà proprio

nella scelta di quale standard adottare.

La mancanza di uno standard univoco ed internazionale ha

provocato la proliferazione di molteplici linee guida,

progetti ed standard de facto. In quest’articolo ne

vengono menzionati tre tra i più diffusi.

Le linee guida dell’ICOLC ( Guidelines for statistical

measures of usage of web-based information resources)

definiscono alcune tipologie di report ed un set minimo

di indicatori per la produzione di statistiche d’uso per

consorzi bibliotecari.

Il progetto E-metrics dell’ARL ( Assiociation of

Reasearch Libraries) viene avviato nel 2000 ed si

articola in tre fasi principali: la prima riguardante un

censimento delle attività di misurazione d’uso delle RER

già avviate dalle biblioteche associate, la seconda

inerente l’identificazione di un set di indicatori

ricavato dall’analisi dei report di alcuni editori ed

aggregatori ed in ultimo una fase attinente l’analisi

dell’uso effettivo delle RER da parte degli utenti.

L’obbiettivo principale del progetto E-metrics è quello

di mettere in relazione le statistiche d’uso con i costi

sostenuti per l’acquisizione e la gestione della risorsa

elettronica.

Il progetto COUNTER è stato realizzato a partire dal

2002, dedicandosi principalmente alla produzione di

report per e-journal e data base. Esso si avvia a

divenire uno standard de facto per le sue caratteristiche

Page 42: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

42

di semplicità d’uso, per la presenza di un glossario per

la coerenza terminologica e per la sua diffusione

crescente. Punti critici che possono essere riscontrabili

dall’adozione del codice di pratica COUNTER

riguarderebbero la concentrazione dei COUNTER compliant

sugli editori ed aggregatori piuttosto che sul prodotto,

la non obbligatorietà da parte degli editori-aggregatori

di indicare da quale data viene usato il codice e la

difficoltà di distinguere prodotti COUNTER compliant da

quelli che non lo sono.

Nell’articolo vengono citati anche dei report prodotti da

consorzi bibliotecari, si è ritenuto menzionare in questa

sede solo l’esempio del consorzio CIBER in quanto

fornisce tramite il CASPUR il servizio di Emeroteca

Virtuale.

I report del CIBER sono prodotti dal CASPUR per tutti i

membri del consorzio stesso. Questi vengono forniti in

formato pdf o html, fornendo per ogni editore i dati

relativi a:

– accessi agli indici delle riviste;

– accessi agli indici dei fascicoli;

– accessi agli abstract delle riviste;

– accessi agli articoli full-text (HTML + PDF) delle

riviste

distinte tra quelle in abbonamento e non in abbonamento

presso l’ente sottoscrittore.

Segue l’elenco dei titoli delle riviste scaricate, in

ordine decrescente, a partire cioè da quelle con il

maggior numero

di articoli scaricati.

Il CIBER si sta interessando in quest’ultimi anni alla

rilevazione delle statistiche d’uso delle RER ed ha

condotto a tale proposito una serie di studi e ricerche.

Page 43: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

43

1.2 I consorzi CIBER e CASPUR, strumenti per

l’analisi sull’usabilità e l’uso

dell’Emeroteca Virtuale: alcuni contributi.

In questo paragrafo verranno esaminati alcuni studi e

ricerche sull’usabilità e l’uso dell’Emeroteca Virtuale

condotti dai consorzi CIBER e CASPUR.

Incominciamo dall’indagine esplorativa condotta nel 2003

dalla Dott.ressa Luisa Marquardt, consulente del Settore

servizi di automazione per le biblioteche del CASPUR ed

intitolata “Comportamenti e opinioni degli utenti dei

periodici elettronici nella transizione dal

cartaceo”[11].

L’indagine condotta ha avuto come obiettivi primari

quelli di conoscere il grado di apprendimento delle

modalità di ricerca e uso delle pubblicazioni

elettroniche da parte degli utenti, di raccogliere le

loro opinioni ed atteggiamenti nei confronti della

biblioteca virtuale e di misurarne gli ulteriori bisogni.

Il questionario sottoposto agli utenti era diviso in

cinque sezioni: Classificazione degli utenti; Conoscenza

dell’Emeroteca Virtuale; Modalità d’uso; Rapporto fra

versione elettronica e versione cartacea; Vantaggi e

svantaggi dei periodici elettronici. Esso è stato

somministrato in due diverse modalità: una online

sull’Home page dell’Emeroteca Virtuale e l’altra presso

alcune biblioteche, allo scopo di ottenere due diverse

Page 44: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

44

indagini riguardanti gli utenti online e gli utenti di

una biblioteca tradizionale.

Dal questionario online è emerso che l’utente medio è un

ricercatore di età compresa tra i 31 ed i 40 anni, la

maggiore scarsità riscontrata nell’ambito degli studenti

ne mette in evidenza la minor dimestichezza con le

risorse elettronica ma anche la minor conoscenza

dell’esistenza dell’Emeroteca Virtuale. In relazione agli

ambiti disciplinare emerge che l’86% degli utenti

afferisce al settore STM ( Scienza, Tecnica e

Matematica), ciò è da imputarsi probabilmente al fatto

che in tali discipline è obbligatoria la frequentazione

dei corsi con conseguente maggior frequentazione delle

sedi di facoltà.

I bibliotecari con una quota del 35% si attestano come

principale fonte d’informazione sull’esistenza

dell’Emeroteca Virtuale, unita alla pubblicità sulle

pagine web della biblioteca stessa che rappresenta il 23%

dell’altra fonte d’informazione.

Dall’indagine emerge che l’Emeroteca virtuale viene usata

dai suoi utenti come se fosse una biblioteca

tradizionale, usando solo per 15,5% la ricerca per parole

chiavi e quindi non sfruttando al massimo le potenzialità

di tale servizio. Nell’articolo viene suggerita la

possibilità di creare dei corsi per la necessaria

competenza informativa da parte di studenti, ricercatori

e professori così come avviene da anni nei paesi

dell’area anglofona.

Per quanto attiene la transizione da versione cartacea in

versione elettronica, il 42% asserisce di preferire

quest’ultima versione. Il 63% degli utenti scorre

l’abstract prima di giungere all’articolo ed il 37%

invece va direttamente ad esso. Per quanto riguarda la

Page 45: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

45

stampa degli articoli vi è un notevole 39% che stampa

direttamente ed un 48% che stampa dopo la lettura

dell’articolo, tutto ciò è legato all’abitudine di

stampare gli articoli e di archiviarli come se fossero

delle fotocopie tradizionali.

Interrogati sui vantaggi dei periodici elettronici il 23%

ne indica la rapidità di consultazione, il 18% la

possibilità di scaricare gli articoli sul proprio

computer; per gli svantaggi un buon 32% li lega alla

dipendenza dalla connessione, il 27% lamenta

l’incompletezza delle collezioni ed un 19% ne evidenzia

la difficoltà di lettura sullo schermo.

In un momento successivo tutti i dati sono stati

elaborati con un modello a cluster, che riconduce gli

utenti a determinati profili statistici. Da quest’analisi

sono scaturiti quattro profili-base: Tradizionalisti, Tra

tradizione e innovazione, Verso l’innovazione con alcune

esitazioni e Innovatori (Innovazione senza esitazione).

Il gruppo “Tra tradizione e innovazione” rappresenta il

25% dei rispondenti, i quali accettano il passaggio della

biblioteca dal cartaceo al digitale ma considerano

entrambi i formati come indispensabili. Il gruppo “Verso

l’innovazione con alcune esitazioni” rappresenta un altro

25% degli utenti intervistati che nonostante facciano uso

frequente delle risorse elettroniche ha un comportamento

ancora tradizionalista. Il gruppo degli “Innovatori”

rappresenta il 28% ed effettua ricerche per parole

chiavi, stampa alcune volte ma solo dopo aver letto

l’articolo ed sono utenti abituali dell’Emeroteca

Virtuale. L’ultimo gruppo è quello dei “Tradizionalisti”

che si attesta sul 22% degli intervistati. Il fattore

sorprendente che emerge è la loro giovane età, ciò può

essere dovuto agli stili d’insegnamento ancora troppo

Page 46: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

46

obsoleti rispetto all’emergere delle nuove tecnologie

informatiche.

Il questionario somministrato in alcune biblioteche di

Atenei aderenti al CIBER ha fatto rilevare una

preponderante maggioranza di studenti tra i rispondenti,

ben l’83%. Anche qui la maggior parte afferisce alle

discipline STM. I dati raccolti mettono in evidenza che

solo il 34% conosce i servizi dell’Emeroteca Virtuale ma

solo il 26% lo ha utilizzato almeno una volta; la

scarsità delle postazioni Internet potrebbe essere tra le

cause del suo poco utilizzo. Per quanto attiene al

passaggio dalla versione cartacea a quella elettronica

qui si registra un andamento fortemente negativo nei

confronti del solo digitale. Il 57% degli intervistati

non sarebbe d’accordo se la biblioteca non possedesse più

le riviste cartacee che vengono consultate nell’Emeroteca

Virtuale.

Per andare incontro alle richieste degli utenti che hanno

risposto al questionario, sia in versione online che

tradizionale, non servono solo più postazioni Internet ma

anche maggior conoscenza del servizio tramite programmi

info-formativi, servizi bibliotecari più efficienti ed la

possibilità di accedere all’Emeroteca Virtuale anche dal

proprio computer. L’indagine è stata svolta nel 2003, ad

oggi quest’ultima problematica sembra essere stata

risolta con l’uso del software BIXY con cui si può

navigare in internet tramite il proxy-server "Proxymed"

( scaricabile su una pendrive da 256 Mb), in questo modo

si viene riconosciuti come utente della Sapienza anche da

postazioni esterne all’Ateneo, e quindi si è autorizzati

ad accedere ai contenuti della biblioteca digitale, e a

tutti quelli registrati sul proxy.

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47

Durante il Seminario promosso dal CASPUR dal titolo “La

biblioteca digitale tra accesso e produzione di

conoscenza: un percorso tra le statistiche d’uso e

citazionali”, tenutosi a Milano nel mese di marzo 2008,

il professor Joseph Frank Rogani ha presentato la sua

relazione su un’indagine svolta tra gli utenti

dell’Università della Calabria, dal titolo “Consorzi di

biblioteche e servizi digitali: la percezione degli

utenti presso l’Università della Calabria”[12].

Scopo dell’indagine è stato quello di evidenziare come le

iniziative di cooperazione tra biblioteche possano

migliorare la disseminazione scientifica.

L’obbiettivo primario resta quello di determinare il

grado di soddisfazione degli utenti in relazione alla

qualità ed all’utilità della biblioteca digitale

dell’Università della Calabria, ed al servizio di

Emeroteca Virtuale fornito dal CASPUR.

La metodologia che si è seguita per innescare

quest’analisi si può ben riassumere in quattro punti:

1) Definizione di chi fossero gli utenti ed che livello

di familiarità avessero con il sito web del Sistema

Bibliotecario.

2) Preparazione di un questionario ed programmazione di

alcune interviste successive agli utenti.

3) Valutazione dell’uso dell’Emeroteca Virtuale.

4) Programmazione di un test di usabilità ed

preparazione successiva di un questionario post-

test.

Al questionario hanno risposto 560 persone su un campione

di 1.350 utenti, per una percentuale del 41,48%.

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Dall’indagine svolta emerge che la maggior parte degli

utenti intervistati sono studenti con età compresa tra i

18 ed i 24 anni afferenti per lo più all’ambito

disciplinare Tecnico-scientifico.

Il 43% degli utenti ha abbastanza familiarità con il sito

web del Sistema Bibliotecario ed il 45% è risultato

essere abbastanza esperto nell’uso dell’Emeroteca

Virtuale, va non trascurata una percentuale del 38% degli

intervistati che ha sostenuto di non aver mai usato tale

servizio.

Dal grafico sotto riportato emerge che una buona fetta di

utenti (64%) non ha mai utilizzato il servizio di

Emeroteca Virtuale:

Alla domanda “Con quale frequenza usa il servizio di

Emeroteca Virtuale?”, il 24% degli intervistati ha

risposto che lo usa uno o due volte a settimana, il 22%

uno o due volte al mese, il 13% una volta a settimana ed

solo l’8% lo usa più di una volta a settimana. Una

cospicua percentuale del 33% ha risposto Altro. L’opzione

“altro” includeva anche uno spazio bianco che poteva dare

la possibilità all’utente di inserire proprie motivazioni

relative all’uso del servizio. Dalle risposte esaminate

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in quest’area emerge che la maggior parte degli utenti

non ha conoscenza dell’esistenza e dell’uso

dell’Emeroteca Virtuale.

Nel grafico sotto riportato vengono messi in evidenza i

vantaggi e gli svantaggi nell’uso dell’Emeroteca, resta

anche qui da evidenziare un notevole 32% di utenti che

non conosce il servizio:

Per quanto attiene alle problematiche legate all’uso

dell’Emeroteca Virtuale, il 24% degli utenti ha risposto

che preferisce la versione cartacea, il 28% sostiene che

il numero delle riviste elettroniche presenti nel proprio

campo disciplinare è piuttosto scarso ed il 17% lamenta

l’impossibilità di accedere a tale servizio dal computer

di casa propria.

Un altro grafico qui riportato mette in evidenzia il

grado di soddisfazione degli utenti in relazione alla

disponibilità delle collezioni pregresse:

Non uso le riviste elettroniche nella mia

attività di studio/ricerca o di insegnamento

13% Il mio computer non è adeguato alle ricerche

online7%

Trovo difficoltà tecniche ad usare le riviste elettroniche

10%

Nell'Emeroteca Virtuale non ci sono sufficienti numeri

arretrati delle riviste elettroniche che mi

interessano17%

Preferisco leggere le riviste su carta

18%

Nell'Emeroteca Virtuale non ci sono riviste elettroniche

relative al mio campo di studio

2%

Non so niente di questo particolare servizio

32%

Altro1%

Disponibilità delle annate arretrate

4%

21%

11%

31%

33%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Insoddisfatto

Non molto soddisfatto

Soddisfatto

Molto soddisfatto

Non so

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Dopo il questionario esplorativo é stato predisposto un

test di usabilità dell’Emeroteca Virtuale chiedendo agli

utenti di effettuare delle semplice operazioni inerenti

le modalità di ricerca, una semplice e l’altra avanzata,

ed di registrarsi al servizio. E’ emerso che la maggior

parte di loro non ha trovato grandi difficoltà nelle

modalità di ricerca ma ha trovato piuttosto difficile la

registrazione.

Le conclusioni di quest’indagine vengono qui riassunte in

quattro punti essenziali:

1) La maggior parte degli utenti è soddisfatta.

2) La cooperazione tra biblioteche resta importante per

una maggiore disseminazione scientifica.

3) Bisogna garantire l’accesso remoto agli utenti ed

implementare nuovi servizi personalizzati.

4) Per gli utenti occorre un’istruzione all’uso del

servizio.

Il seminario “Evoluzione nell’utilizzo delle risorse

elettroniche da parte degli utenti della Biblioteca”

tenutosi presso la Biblioteca Centrale G. Marconi del CNR

di Roma nel giugno del 2008, ha prodotto la relazione

della Dott.ressa Donatella Sforzini, intitolata “Ricerca

e consultazione come modi d’uso dell’Emeroteca Virtuale e

specchio del comportamento dell’utente del world wide

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web”[13]. In questo contesto viene messo in evidenza

come con il trascorrere del tempo gli utenti delle

biblioteche virtuali diminuiscono le “ricerche” sulle

opere presenti ed aumentano la semplice consultazione. I

motivi di questa trasformazione possono essere

riscontrabili nel fenomeno ormai ben noto

dell’Information overload, ma anche nella poco efficienza

dei motori di ricerca e nella loro scarsa conoscenza da

parte degli utenti.

La relazione è frutto di un’indagine condotta su 2553

utenti per un totale di interazioni pari a 6.361.424 di

dati.

Nell’indagine svolta viene messo in evidenza come il 40%

degli utenti che iniziano una ricerca nell’Emeroteca

Virtuale parte con una ricerca semplice, ma durante la

navigazione preferisce servirsi della ricerca tramite

browsing .

Gli utenti man mano che diventano esperti preferiscono il

browsing come punto di partenza per le loro ricerche ed

per tutta la navigazione successiva. Quelli più esperti

tendono ad utilizzare con più frequenza e per più tempo

il sistema, inoltre acquisiscono un metodo di lettura

online ed un linguaggio appropriato per l’uso del motore

di ricerca con la conseguenza di visualizzare molte più

pagine di ricerca.

Comportamenti medi nel periodo.

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Dall’indagine emerge anche che gli utenti più esperti per

visualizzare un articolo impiegano col tempo meno passi

dall’inizio della ricerca, leggono immediatamente

l’articolo trovato ed approfondiscono le loro ricerche.

Comportamenti medi nel periodo.

Le conclusioni a cui giunge la Dott.ressa Donatella

Sforzini sono che l’utente medio ha bisogno di un certo

tempo per apprezzare il sistema dell’Emeroteca Virtuale,

ma una volta conosciuto lo usa molto spesso ed in modo

particolare come fonte d’aggiornamento.

L’Emeroteca Virtuale considerata inizialmente come un

motore di ricerca alla stregua di un Google dei periodici

scientifici diventa così una fonte d’informazione e di

aggiornamento.

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Dal Seminario Autunnale del CIBER svoltosi nel mese di

novembre 2008 abbiamo estrapolato un interessante

contributo sul comportamento dei lettori e l’uso delle

risorse elettroniche.

Tale contributo dal titolo “How readers navigate to

scholarly content”[14], è relativo ad un’indagine svolta

dai due consulenti editoriali Simon Inger della Simon

Inger Consulting e Tracy Gardner della Tracy Gardner

Marketing.

La metodologia seguita è quella dell’invio via email ai

lettori di riviste elettroniche quali Annual Reviews,

Nature e PNAS. Essa è relativa ad un arco di tempo

compreso tra il 2005 ed il 2008. Nel 2005 ha prodotto 481

risposte, mentre nel 2008 sono state 782.

L’indagine prende in considerazione tre aspetti

principali: come gli utenti navigano nel contesto

accademico, il ruolo del bibliotecario e quello

dell’Editore.

Durante l’indagine emerge che i ricercatori vogliono

reperire velocemente l’articolo che cercano in formato

full text oppure il suo abstract. Le modalità di ricerca

possono riguardare la ricerca per citazione, la ricerca

per rivista e la ricerca per soggetto. I punti di

partenza per tali ricerche possono essere i databases, il

catalogo on line della biblioteca, i siti disciplinari,

le riviste on line di dipartimento, il sistema di email-

alert, il sito dell’Editore, il sito della rivista, le

piattaforme degli aggregatori ed i motori di ricerca.

Nell’arco di tempo considerato (2005-2008) gli starting

points ( i punti di partenza per le ricerche

scientifiche) variano, tali variazioni sono considerate

in base alle modalità di ricerca adottata dall’utente.

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In questa sede viene ribadito il ruolo del bibliotecario

che in questa crescente società dell’informazione deve

essere in grado di organizzare le risorse e saperle

presentare sul sito della biblioteca, deve orientare gli

utenti nella ricerca e fruizione delle risorse

elettroniche disponibili e deve assisterli nell’uso dei

nuovi tools messi a disposizione. Gli Editori dal canto

loro dovranno conoscere i bisogni informativi dei lettori

per adeguare le loro offerte alla reale domanda, dovranno

collaborare con i bibliotecari e promuovere i loro

prodotti sul Web in modo facilmente accessibile.

L’interazione fra i protagonisti dell’Informazione

Editori/Bibliotecari/Informatici si rende Indispensabile.

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Conclusioni.

In quest’ultimo capitolo si analizzeranno le politiche di

digitalizzazione dell’Università della Sapienza,

confrontandole con quelle dell’Università del Salento.

Si è scelta l’Università del Salento perché

l’architettura del suo Sistema bibliotecario di Ateneo,

denominata Coordinamento SIBA, si poteva ben confrontare

con il Sistema bibliotecario della Sapienza, così da

metterli davanti ad un ulteriore raffronto per

verificarne la rispondenza alle principali linee guida

della CRUI, la Conferenza dei Rettori Universitari

Italiani.

Il progetto di digitalizzazione del patrimonio storico e

di pregio della Sapienza, denominato ProDigi, nasce nel

settembre del 2006 con lo scopo di conservare e rendere

accessibile testi ed informazione scientifica.

ProDigi è coordinato dal CITICoRD con la collaborazione

del Servizio Nazionale Civile per quanto riguarda il

reclutamento di risorse umane.

Le fasi di realizzazione del progetto riguardano

l’identificazione, la raccolta, l’analisi del materiale;

la successiva digitalizzazione del materiale cartaceo

( acquisizione in formato TIFF a 600, 300 ppi di ogni

pagina tramite scanner o fotocamera digitale con software

di elaborazione e trasformazione dei file in formati

adatti alla consultazione, tipo JPEG e PDF);

l’archiviazione del materiale e la sua messa a

disposizione in rete per la consultazione da parte degli

Utenti.

Al momento vengono coinvolte nel progetto 11 biblioteche

universitarie, ma dal sito del progetto ProDigi è

possibile visionare il materiale digitalizzato di sole 5

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di esse. Il progetto di digitalizzazione è in fase di

pieno sviluppo anche se ogni tanto sembra arenarsi per

problemi di reperimento di risorse umane e di

attrezzature.

Il progetto ProDigi si occupa anche di alimentare con la

digitalizzazione delle tesi di dottorato, l’archivio

corrente di PADIS, l’Open Archive istituzionale de La

Sapienza.

Per questo progetto sono stati utilizzati fin dall’inizio

solo standard internazionali, per favorire

l’interoperabilità tra tutti i sistemi operativi.

Il Coordinamento SIBA ( Servizi Informatici Bibliotecari

di Ateneo) è la struttura dell'Università del Salento

che coordina lo sviluppo del Sistema Informativo

Telematico per la Ricerca e la Didattica,

dell'informatizzazione delle biblioteche dell'Ateneo e

dei rapporti con altre Università ed Enti di ricerca

italiani e stranieri per la realizzazione di sistemi

informativi e di altri progetti comuni.

Il Coordinamento SIBA offre all'utenza scientifica ed

agli studenti la possibilità di accedere a un Sistema

coordinato di risorse elettroniche,  bibliografiche,

documentarie, full-text e multimediali.

Offre inoltre servizi di reference e document delivery,

di elaborazione elettronica dell'informazione, di

elaborazione digitale di immagini e modelli

tridimensionali, di georeferenziazione di dati, di

authoring di CD-ROM, di consulenza e formazione

professionale.

Il Coordinamento SIBA coordina numerose attività e

progetti nazionali ed internazionali per il recupero e la

fruizione su supporto elettronico di materiale librario e

documentario di alta pregnanza storica e di elevata

Page 57: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

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rarità archivistica, di reperti archeologici, ambienti e

strutture architettoniche.

E’ impegnato nello sviluppo di servizi finalizzati alla

riproduzione digitale, alla conservazione, al restauro

virtuale ed alla fruizione del patrimonio storico,

scientifico e culturale dell'Università e di metodologie

per l'applicazione della tecnologia digitale, 2D, 3D e

GIS nel campo dei Beni Culturali e Ambientali, mediante

l'utilizzo di sistemi tecnologici ed informatici

innovativi.

Dall’Home Page del sito è possibile accedere ad una

moltitudine di servizi e strumenti di ricerca, qui di

seguito elenchiamo i link visionati:

Biblioteche e centri informativi.

Cataloghi.

Risorse elettroniche.

Metasearch.

University publishing ESE ( Editoria Scientifica

Elettronica).

E-learning centre.

Centro Patlib ( Patent Library è una rete europea di

Centri di Informazione Brevettuale che diffonde la

conoscenza dei brevetti europei ed internazionale).

SINM ( Sistema Informativo Nazionale per la

Matematica).

Piano coordinato delle Università di Catania e

Lecce.

Progetti.

Dal link “Progetti” possiamo entrare nell’area relativa

ai vari progetti di digitalizzazione che vengono portati

avanti dall’Università del Salento.

Incominciamo con l’evidenziare il link che permette di

collegarsi direttamente al sito del CIBER, da cui è

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possibile accedere all’Emeroteca Virtuale. L’Università

del Salento fa parte del consorzio universitario del

CASPUR.

La Digital library Angelo Rizzo è una piccola biblioteca

digitale che si occupa della digitalizzazione del

patrimonio culturale, storico e artistico del Comune di

Scorrano, dove è nato il professor Angelo Rizzo, docente

del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, alla cui

memoria è stata dedicata la biblioteca digitale.

Il progetto FAIS si occupa dell’acquisizione,

elaborazione digitale, ricostruzione tridimensionale e

georeferenziale di reperti, strutture architettoniche,

ambienti ed aree archeologiche della regione del Fayyum,

regione settentrionale dell’Egitto.

Nell’ambito di tale progetto, il Coordinamento SIBA ha

realizzato, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali

2D, 3D e GIS, un Sistema integrato di archivi, di

informazioni multimediali georeferenziate e di

ricostruzioni tridimensionali, interrogabile via Web a

vari livelli, secondo le esigenze e la tipologia

dell’utente.

L’Archivio elettronico FAIS contiene descrizioni,

immagini digitali, modelli 3D, ricostruzioni virtuali e

link a informazioni georeferenziate di strutture

architettoniche, unità stratigrafiche e reperti

riguardanti i siti archeologici del Fayyum, in

particolare Dime (Soknopaiou Nesos), oggetto di scavo da

parte del Centro di Studi Papirologici dell’Università di

Lecce.

Gli Archivi geografici FAIS riguardanti i siti di scavo

consentono di visualizzare la distribuzione spaziale e

temporale delle strutture architettoniche, delle unità

stratigrafiche e dei reperti archeologici e di accedere

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59

alle relative informazioni contenute nell’Archivio

elettronico FAIS.

FIR (Fototeca digitale dell’Iconografia Rupestre della

regione Puglia) è uno dei progetti sviluppati dal

Coordinamento SIBA dell’Università di Lecce, che

attraverso l’utilizzo di tecnologie GIS, 2D e 3D rende

disponibile via Web un Sistema integrato di archivi, di

informazioni multimediali georeferenziate e di

ricostruzioni tridimensionali, interrogabile a vari

livelli, secondo le esigenze e la tipologia dell’utente.

Tale Sistema consente di visualizzare la distribuzione

spaziale degli insediamenti rupestri delle province di

Lecce e Taranto, tra cui numerose chiese rupestri e

cripte bizantine di notevole valore storico e artistico,

e di accedere alle relative schede informative, corredate

di immagini, planimetrie e di altre risorse

bibliografiche e documentarie. Consente inoltre di

accedere ad altre risorse elettroniche correlate, a

modelli tridimensionali e ricostruzioni virtuali. Il

Sistema FIR è infatti integrato con alcuni prodotti del

progetto 3D Database, sviluppato dallo stesso

Coordinamento SIBA nell’ambito del Piano coordinato delle

Università di Catania e Lecce, che prevede, tra l’altro,

l’acquisizione digitale e la costruzione di modelli

tridimensionali di strutture e ambienti di chiese

bizantine sotterranee e subdivo della Penisola Salentina.

L’Archivio elettronico della Fototeca dell’Iconografia

Rupestre, realizzato dal Coordinamento SIBA, contiene le

immagini digitali delle diapositive e delle planimetrie,

con le relative descrizioni, presenti nella stessa

Fototeca.

Contiene inoltre numerose immagini digitali di altre

cripte, schede informative sugli insediamenti rupestri,

Page 60: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

60

link a risorse bibliografiche, documentali e

multimediali, a modelli tridimensionali e ricostruzioni

virtuali realizzati dallo stesso Coordinamento SIBA

nell’ambito del progetto 3D Database.

L’archivio è basato su tecnologie standard e aperte

(MySQL, PHP e JavaScript), sull’utilizzo di formati

standard per l’accesso e la distribuzione dei documenti e

di protocolli standard di comunicazione.

LAND-LAB (Laboratorio multimediale di ricerca, formazione

e comunicazione sui paesaggi archeologici) è un Progetto

avviato dall’Università degli Studi di Lecce nel febbraio

2003, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del

Programma Operativo Nazionale 2000-2006 “Ricerca

Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione”.

Il Progetto LAND-LAB ha come obiettivo la valorizzazione

e fruizione del Patrimonio culturale, storico-artistico e

archeologico di due regioni italiane, la Puglia e la

Sicilia, mediante l’utilizzo delle tecnologie avanzate.

Prevede la ricostruzione virtuale nel tempo e nello

spazio di una realtà storico-archeologica ed ambientale

del Mezzogiorno d’Italia, nonché la realizzazione di un

Sistema Informativo multimediale multitarget, accessibile

da parte di un’utenza diversificata.

Il progetto Terra d'Otranto Data Base mira al recupero e

alla fruizione su supporto elettronico di documenti di

elevata rarità archivistica e di alta pregnanza storica

presenti nelle biblioteche dell'Università di Lecce e nel

territorio talentino.

Itinerari Bizantini Puglia-Albania è un progetto avviato

nel 2007 dal Coordinamento SIBA dell’Università del

Salento, nell’ambito del Programma Interreg IIIA Italia-

Albania - Progetto VALT (Valorization of Art, Language

and Tourism), finanziato dall’Unione Europea, per la

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61

conoscenza, la valorizzazione e fruizione dei luoghi di

culto bizantino e del patrimonio storico-artistico della

Puglia e dell’Albania.

Nell’ambito di tale progetto, il Coordinamento SIBA ha

realizzato, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali

2D, 3D e GIS, il Sistema Itinerari Bizantini Puglia-

Albania, un sistema integrato di archivi, di informazioni

multimediali georeferenziate e di ricostruzioni

tridimensionali, interrogabile via Web a vari livelli,

secondo le esigenze e la tipologia dell’utente, in due

lingue, italiano e albanese .

Tale Sistema consente di visualizzare la distribuzione

spaziale degli itinerari bizantini, dei luoghi di culto e

di interesse storico-artistico bizantino della regione

Puglia e dell’Albania e di accedere alle relative schede

informative, corredate di immagini e planimetrie, a

modelli tridimensionali e ricostruzioni virtuali ed ad

altre risorse elettroniche bibliografiche, documentarie e

multimediali correlate.

Consente a qualsiasi utente collegato alla rete Internet

la consultazione integrata degli Archivi multimediali e

geografici, sia in italiano che in albanese. Dalla

ricerca di un determinato sito, italiano o albanese,

nell’Archivio multimediale degli Itinerari Bizantini

Puglia-Albania, l’utente può passare alla visualizzazione

dell’area geografica interessata dal sito e, viceversa,

dalle informazioni georeferenziate e visualizzate

attraverso il sistema WebGIS, può accedere alle relative

informazioni bibliografiche, documentarie, full-text e

multimediali.

3D Database è uno dei progetti realizzati dal

Coordinamento SIBA dell'Università degli Studi di Lecce

per la valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali

Page 62: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

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mediante l'utilizzo di sistemi tecnologici informatici

avanzati.

Esso prevede l'acquisizione digitale, l'elaborazione, il

restauro virtuale e la ricostruzione tridimensionale di

reperti archeologici, ambienti, strutture architettoniche

e oggetti di particolare pregio, nonché la loro

conservazione, valorizzazione e più ampia fruizione.

Tra i due sistemi universitari quello dell’Università del

Salento ha creato più occasioni di coinvolgimento

didattico al digitale. I vari progetti nati dalla spinta

innovativa del Coordinamento SIBA non trattano solo di

documentazione cartacea, ma anche di mappe, foto,

documentari, itinerari storici e geografici. Multimediale

e digitale collaborano in stretta connessione per far

nascere nuove occasioni di condivisione in rete. Ma quale

sono le rispondenze con le direttive della CRUI?

Incominceremo coll’analizzare la nascita del Sistema

Bibliotecario Accademico Italiano ed la sua importanza

come punto di partenza per la nascita di una nuova

condivisione ed un reale coordinamento tra tutti gli

Atenei universitari.

La CRUI nel febbraio del 2008 pubblica “Le linee guida

per la costituzione del sistema bibliotecario accademico

italiano (SBAi).

Il documento è frutto del lavoro svolto dal Gruppo “Linee

guida per le politiche bibliotecarie del sistema

universitario” costituito nell’ambito della Commissione

biblioteche della CRUI, con il compito di definire il

sistema bibliotecario delle università e i relativi

orientamenti.

La CRUI in questo modo intende contribuire a potenziare

la qualità e lo sviluppo dei servizi bibliotecari delle

università. In questo senso vanno le iniziative della

Page 63: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

63

Commissione biblioteche, tra le quali l’azione promossa

per una contrattazione nazionale dei sistemi bibliotecari

degli atenei con gli editori per l’acquisizione delle

risorse informative elettroniche, il sostegno alle

politiche di open access, l’attenzione alle problematiche

sul copyright e sul diritto di autore, l’elaborazione di

linee guida per le politiche bibliotecarie del sistema

universitario.

Come indicano i dati relativi a dimensioni, spese e

attività, gli investimenti che gli atenei riservano ai

servizi bibliotecari sono consistenti e il patrimonio

bibliografico e documentario delle università italiane

costituisce uno straordinario bacino di risorse

informative.

Sistemi bibliotecari e biblioteche rappresentano negli

atenei uno strumento essenziale per la didattica e la

ricerca e, per rispondere adeguatamente alle esigenze di

utenti che operano nell’alta formazione e interagiscono

con la comunità scientifica internazionale, necessitano

di un cospicuo e continuo impegno finanziario e

progettuale per poter mettere a disposizione una vasta

quantità di informazioni specialistiche ed aggiornate,

nonché servizi di alto livello qualitativo e

tecnologicamente avanzati.

Lo sviluppo dell’information and communication technology

(ITC) con la produzione delle risorse digitali e

l’accesso in rete degli OPAC, presenti in oltre il 90%

delle università, ha incrementato la visibilità e

l’accessibilità del patrimonio informativo degli atenei

oltre il mondo accademico ed ha favorito numerose buone

pratiche di cooperazione tra i sistemi bibliotecari di

ateneo e quelli territoriali e degli enti di ricerca.

Page 64: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

64

Il documento propone di realizzare il Sistema

Bibliotecario

Accademico italiano (SBAi) attraverso le seguenti linee

guida raggruppate in cinque punti essenziali:

1) Valori.

Il Sistema Bibliotecario Accademico italiano intende

ispirarsi ai seguenti valori

• diffusione della cultura e dei saperi scientifici,

• accesso all'informazione,

• cooperazione,

• sviluppo delle professionalità,

• pluralismo.

2) Visione.

Il Sistema Bibliotecario Accademico italiano è costituito

dall’insieme coordinato delle biblioteche rappresentate

dai sistemi bibliotecari di ateneo. E’ uno strumento di

riferimento e supporto per gli atenei che vogliano

promuovere ed assicurare in forma organica servizi

informativi qualificati all’educazione superiore, post

lauream e permanente, alla ricerca pura ed applicata.

Il Sistema Bibliotecario Accademico italiano

contribuisce, nell’ambito dei compiti istituzionali delle

università, a garantire il diritto primario dei cittadini

a fruire di un servizio di informazione e documentazione

efficiente ed efficace

realizzando le condizioni per il libero accesso alla

conoscenza, al pensiero, alla cultura, all’informazione e

alla diffusione del sapere scientifico.

3) Missione.

Il Sistema Bibliotecario Accademico italiano, in quanto

infrastruttura integrata dei sistemi accademici, nel

rispetto dell’autonomia delle università:

Page 65: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

65

• elabora le linee di indirizzo per l’organizzazione e

l’innovazione dei sistemi bibliotecari di ateneo e dei

relativi servizi anche fornendo supporto informativo per

l’introduzione di

modelli organizzativi, buone pratiche e standard

nazionali ed internazionali del settore;

• promuove la razionalizzazione e il coordinamento dei

servizi, la cooperazione a livello di ateneo,

territoriale, interateneo, nazionale e internazionale;

• promuove la valorizzazione, la disseminazione e la

conservazione della documentazione e dei prodotti della

ricerca scientifica italiana, anche attraverso iniziative

di editoria elettronica,

di archivi istituzionali e di accesso aperto alla

letteratura scientifica;

• incoraggia l’integrazione con altri sistemi all’interno

dello stesso ateneo, in particolare il sistema

archivistico e quello museale;

I sistemi bibliotecari e le biblioteche degli atenei sono

il punto di riferimento per le esigenze

informative della comunità accademica e si adoperano per

assolvere ai compiti di:

• selezione, acquisizione, organizzazione, diffusione e

fruibilità dell’informazione tecnicoscientifica in ogni

formato con tempestività e qualità;

• promozione dell'utilizzo ottimale delle risorse

informative e dei servizi connessi.

4) Organizzazione.

Il Sistema Bibliotecario Accademico italiano è coordinato

dalla Commissione dei delegati rettorali per le

biblioteche (Commissione biblioteche), istituita

nell’ambito della CRUI.

Tale Commissione ha il compito di:

Page 66: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

66

• definire le linee strategiche per il Sistema

Bibliotecario Accademico italiano;

• favorire lo sviluppo armonico dei progetti di

biblioteca digitale delle università italiane e il loro

raccordo con analoghi progetti nazionali ed europei;

• individuare gli standard per la piena interoperabilità

tra i diversi sistemi di automazione a garanzia di una

reale integrazione dell’informazione almeno a livello

nazionale;

• favorire la diffusione di modelli innovativi di

comunicazione scientifica e lo sviluppo di iniziative

coordinate di e.publishing;

• supportare le negoziazioni nazionali per l’acquisizione

di risorse elettroniche d’interesse generale.

5) Raccomandazioni per gli atenei.

Per una efficace realizzazione del Sistema Bibliotecario

Accademico Italiano le università assumono e sostengono,

come strumento di sviluppo dei servizi bibliotecari, la

creazione di una rete coordinata di servizi all’interno

di ciascun ateneo. Si adoperano per realizzare e

consolidare l’ambiente informativo mediante:

• il coordinamento degli interventi,

• l’ottimizzazione dell’uso delle risorse economiche ed

umane,

• la condivisione di strumenti e know how tecnologici,

• l’armonizzazione dei servizi,

• l’integrazione10 funzionale e gestionale delle

strutture,

• la definizione di standard minimi di funzionamento da

garantirsi anche mediante l’adozione di carte dei

servizi,

• la promozione delle attività di valorizzazione del

Sistema Bibliotecario Accademico italiano.

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67

I punti di raccordo principali che possiamo evidenziare

tra i due sistemi universitari e le linee guida per la

realizzazione del Sistema Bibliotecario Accademico sono:

Interoperabilità, entrambi i Sistemi bibliotecari di

Ateneo adottano Standard condivisi a livello

internazionale, quale Dublin Core, XML ect.

Condivisione delle risorse elettroniche e degli

strumenti tecnologici tra tutte le istituzioni

universitarie coinvolte nel Sistema Bibliotecario di

Ateneo. La Biblioteca Interateneo Digitale de La

Sapienza dà accesso a ben cinque riviste

digitalizzate dal Coordinamento SIBA.

Cooperazione tra le due Università, entrambe unite

nel consorzio CIBER.

Page 68: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

68

Note.

[1] Riccardo Ridi, La biblioteca digitale: definizioni,

ingredienti e problematiche, «Bollettino AIB», 44 (2004),

n. 3, P. 273-344.

[2] Digital Library Federation, A working definition of

digital library, 1998,

<http://www.dlib.org/about/dldefinition.htm>.

[3] DLib working group on digital library metrics, The

scope og the digital library, draft prepared by Barry M.

Leiner, 1998,

<http://www.dlib.org/metrics/public/papers/dig-lib-

scope.html>.

[4] Shiyali Ramamrita Ranganathan, The five laws of

library science, Madras, The Madras library association,

1931.

[5] Public and the information society, The European

commission, 1997.

[6] Giovanni Solimine, La biblioteca. Scenari, culture,

pratiche di servizio, Laterza, Roma-Bari, 2004, p.16.

[7] Maria Cassella – Paola Gargiulo. Il workflow delle

risorse elettroniche remote, «Biblioteche oggi», 24

(2006), n.6, p. 46-58,

<http://www.bibliotecheoggi.it/2006/20060604601.pdf>.

Page 69: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

69

[8] Amy Kirchhoff, Archiviazione di periodici

elettronici, «Biblioteche oggi», 25 (2007), n.9, p. 7-15,

<http://www.bibliotecheoggi.it/2007/20070900701.pdf>.

[9] Rossana Morriello, Gestire le raccolte elettroniche

in biblioteca: problemi e prospettive, «Bibliotime», 5

(2002), n.3,

<http://www.spbo.unibo.it/bibliotime/num-v-3/

morriell.htm>.

[10] Maria Cassella, Statistiche d’uso delle risorse

elettroniche remote, «Biblioteche oggi», 24 (2006), n.1,

p. 48-61,

<http://www.bibliotecheoggi.it/2006/20060104801.pdf>.

[11] Luisa Marquardt, Comportamenti e opinioni degli

utenti dei periodici elettronici nella transizione dal

cartaceo, «Biblioteche oggi», 22 (2004), n.1, p. 47-61,

< http://www.bibliotecheoggi.it/2004/20040104701.pdf>.

[12] Joseph Frank Rogani, Consorzi di biblioteche e

servizi digitali: la percezione degli utenti presso

l’Università della Calabria, in La biblioteca digitale

tra accesso e produzione di conoscenza: un percorso tra

le statistiche d’uso e citazionali, Seminario CASPUR,

Milano, (marzo 2008).

[13] Donatella Sforzini, Ricerca e consultazione come

modi d’uso dell’Emeroteca Virtuale e specchio del

comportamento dell’utente del world wide web, in

Evoluzione nell’utilizzo delle risorse elettroniche da

parte degli utenti della Biblioteca, Seminario CASPUR,

Roma, (giugno 2008).

Page 70: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

70

[14] Simon Inger - Tracy Gardner, How readers navigate to

scholarly content, Seminario Autunnale CIBER, Roma,

(novembre 2008).

[15] Tim O’Really, The Architecture of Partecipation,

2003,

<http://www.oreillynet.com/pub/wlg/3017>.

[16] Ian Davis, Talis, web 2.0 and All That, “Internet

Alchemy”, 2005,

<http://internetalchemy.org/2005/07/talis-web-20-and-all-

that>.

Page 71: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

71

Appendice.

Il CIBER ed il CASPUR.

Il CIBER ( Comitato interuniversitario Base dati ed

editoria in rete) coopera con le Università al fine di

condividere risorse elettroniche, bibliografiche e

documentarie per fornire ai propri utenti un servizio

migliore razionalizzando le risorse e applicando economie

di scala. Istituito nel 1999 dalle 5 Università allora

facenti parte del consorzio interuniversitario Caspur, si

è rapidamente sviluppato ed oggi conta 27 Università

partecipanti.

Agli inizi del 2008 CIBER diventa organo del consorzio

CASPUR; gli atenei hanno deciso di darsi un nuovo

assetto.

CIBER è una struttura consolidata, in continua evoluzione

e sempre attenta all’innovazione tecnologica. Negli anni

si è sviluppata una comunità, formata da un gruppo di

persone unite da valori, prospettive e interessi comuni.

In tal senso lo scopo di CIBER è di continuare a

stimolare la partecipazione di tutti i membri e

consolidare l’identità raggiunta negli anni.

L'esperienza consortile ha dimostrato che le Università

negli anni hanno potuto confrontarsi producendo ottimi

risultati.

Ciber è membro di:

CARE – Coordinamento per l’Accesso alle Risorse

elettroniche

ICOLC – International Coalition of Library Consortia

SELL – Southern European Libraries

Page 72: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

72

Il CIBER affianca le Università nelle scelte in ambito di

acquisizione e gestione delle risorse elettroniche; segue

le trattative con gli editori e con i fornitori mettendo

le professionalità dei singoli negoziatori a disposizione

degli atenei; promuove la nascita e lo sviluppo di

biblioteche digitali nei vari Atenei partecipanti;

partecipa a vari incontri nazionali e internazionali,

cercando di stimolare il dibattito culturale in materia

di risorse elettroniche e loro gestione; contribuisce

alla crescita professionale del personale tecnico-

bibliotecario attraverso corsi e seminari e sostiene il

movimento dell' Open Access.

I 27 Atenei aderenti al Ciber sono:

Università degli Studi dell’Aquila

Università degli Studi Chieti - Pescara

Università degli Studi di Teramo

Università degli Studi della Basilicata

Università degli Studi di Reggio Calabria

Università della Calabria

Università degli Studi Napoli Parthenope

Università degli Studi di Salerno

Scuola Internazionale Superiore di Studia Avanzati

Università degli Studi di Roma “Foro Italico”

Università Campus Biomedico

Lumsa

La Sapienza Università di Roma

Università degli Studi di Roma TorVergata

Università degli Studi Roma Tre

Università degli Studi di Cassino

Università degli Studi della Tuscia

Università degli Studi di Camerino

Università degli Studi di Macerata

Page 73: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

73

Università degli Studi del Molise

Università degli Studi di Bari

Università degli Studi di Foggia

Università degli Studi del Salento

Politecnico di Bari

Università degli Studi di Messina

Università degli Studi di Palermo

Università degli Studi di Perugia

Il Ciber dà accesso ad alcune banche dati, periodici

elettronici, per gli e-books non sono stati stipulati

ancora nessun tipo di contratto consortile.

Le banche dati che il Ciber ha acquisito consortilmente

sono:

Cambridge Sciences Collections

Current Contents

Journal Citation Reports Web

Web of Science

MLA

Ulrich's

I periodici elettronici a testo completo a cui hanno

accesso, grazie alle politiche conosortili, gli atenei

CIBER sono oltre 5500 dei quali 4600 disponibili

attraverso il servizio di Emeroteca Virtuale.

Sul sito dell'Emeroteca si trova non solo i full text

degli articoli ma anche informazioni generali sugli

editori.

E' inoltre attivo il servizio di accesso remoto per gli

utenti autorizzati ovvero studenti, ricercatori, docenti,

personale tecnico/amministrativo afferenti agli atenei

Page 74: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

74

che hanno sottoscritto il contratto con uno o più editori

presenti sulla piattaforma dell'Emeroteca Virtuale;

questi possono accedere solo alle riviste degli editori

per i quali il proprio ateneo ha firmato un contratto.

Sono disponibili a testo completo sul server

dell'Emeroteca Virtuale le riviste dei seguenti editori:

Cell Press

Elsevier Science

Institute Of Physics Publishing

Kluwer Law International

Sprinter

Sono disponibili solo sul sito dell'editore le riviste

dei seguenti editori:

Annual Reviews

BioOne

EIO- Editoria Elettronica Italiana

JSTOR

Nature Publishing

Royal Society of Chemistry

Science

American Chemical Society

Annual Reviews

BioONe

Blackwell Publishing

Cell Press

EIO- Editoria Elettronica Italiana

Elsevier Science

Page 75: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

75

JSTOR

Institute of Physics

Kluwer Law International

Nature Publishing

Science

Springer

Royal Society of Chemistry

Wiley Interscience

Il 5 giugno del 1992 è stato istituito un Consorzio

interuniversitario denominato “Consorzio

Interuniversitario per le Applicazioni di Supercalcolo

per Università e Ricerca – CASPUR”.

Il Consorzio, finanziato dal MIUR e dalle Università

consorziate, si propone di:

gestire un centro che, con le proprie strutture e

con collegamenti opportuni assicuri un servizio di

elaborazione di elevata potenzialità e qualità, con

la priorità alle Università consorziate e al

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ma

accessibile da tutta la comunità scientifica

nazionale, con particolare attenzione verso le

istituzioni di ricerca dell’Italia centro

meridionale;

promuovere l’utilizzo dei più avanzati sistemi di

elaborazione dell’informazione a favore della

ricerca scientifica e tecnologica, pubblica e

privata;

divenire un centro di competenza a disposizione del

sistema nazionale universitario e di ricerca e del

Page 76: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

76

MIUR al fine anche di divulgare didatticamente la

cultura della tecnologi dell’informazione e della

comunicazione delle sue applicazioni;

sviluppare ricerche per l’utilizzo più efficace ed

innovativo delle potenzialità delle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione anche in

collaborazione con altri enti e imprese;

realizzare iniziative anche per terzi, quando la

relativa attività sia necessaria e utile per il

conseguimento delle finalità consortili.

Al fine di realizzare i propri scopi, il Consorzio può

stipulare convenzioni con Università, CNR, ENEA, INFN,

Accademie Scientifiche, con altri Enti o Organi pubblici

o privati, Fondazioni, Società, Organismi nazionali e

internazionali che operino in settori interessati alle

attività del Consorzio. Al momento sono attive

convenzioni tra il CASPUR e l’Istituto Nazionale di

Fisica Nucleare (INFN), l’Ente per le Nuove Tecnologie,

l’Energia e l’Ambiente (ENEA), l’Istituto Nazionale di

Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Istituto per le

Applicazioni del Calcolo ( IAC – CNR), l’Istituto per lo

Studio dei Materiali Nanostrutturati ( ISMN – CNR) e vari

centri e dipartimenti universitari.

Le attività svolte dal CASPUR riguardano:

Calcolo scientifico ed elaborazione dati:

il Settore Applicazioni mette a disposizione di

Università e Istituti di ricerca le più evolute tecniche

computazionali.

Il settore applicazioni partecipa attivamente al Forum

OpenMP e tiene lezioni sul calcolo parallelo e altri

argomenti collegati alle scienze computazionali presso il

CASPUR e varie Università e Istituti di ricerca.

Page 77: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

77

Le attività del settore applicazioni si dividono in

cinque aree: Chimica computazionale e Bioinformatica,

Fisica computazionale, Matematica computazionale e

Applicazioni, scienza dei materiali, Analisi dati e

metodologie statistiche.

Automazione delle biblioteche:

questo servizio si occupa dell’insieme delle attività e

degli strumenti informatici volti a razionalizzare i

processi gestionali e produttivi propri di una

biblioteca.

Il CASPUR fornisce servizi sistemistici e applicativi al

Polo delle biblioteche pubbliche statali di Roma ( RML –

Biblioroma) e al Polo RMS, cui afferiscono la maggior

parte delle biblioteche dell’Università di Roma La

Sapienza e della Regione Lazio. Inoltre provvede al

supporto del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA)

dell’Università di Roma Tre, e fornisce accesso a

numerose banche dati. Le attività comprendono: servizi di

automazione per i Poli SBN – RMS e SBN – RML

(Biblioroma), servizi di automazione per l’Università

Roma Tre, accesso alle banche dati su CD-ROM, servizio di

Emeroteca Virtuale - articoli fulltext, servizi OPAC e

Open Access.

Reti:

il gruppo Reti si occupa di tutte le tematiche che

riguardano l’interconnessione tra calcolatori, sia in

ambito locale che in ambito geografico. Tali

problematiche abbracciano tutti gli aspetti legati alla

progettazione, realizzazione e gestione di una

infrastruttura di rete e delle relative problematiche

legate alla sicurezza (Network Security).

Il gruppo ha il compito di assicurare il corretto

funzionamento di tutta l’infrastruttura di rete del

Page 78: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

78

Consorzio e di pianificare la crescita in armonia con le

nuove esigenze e lo sviluppo tecnologico; fornisce

attività di consulenza a tutte le università consorziate

e agli enti consorziati che ne facciano richiesta. Oltre

alla gestione istituzionale, compito degli amministratori

di rete è la pianificazione e lo sviluppo delle attività

sulla rete InRoma, la rete di accesso a Internet –

completamente distinta dalla rete di ricerca ( GARR) –

che il CASPUR offre alla propria clientela non

scientifica. All’interno del progetto InRoma Caspur

ospita e gestisce il punto di interscambio tra Internet

Service Provider NaMex.

Le attività comprendono: supporto al calcolo scientifico,

network security, attività di consulenza e

sperimentazione, InRoma e NaMex.

Servizi di base:

compito del gruppo è progettare, realizzare e gestire i

servizi di maggior utilizzo della rete Internet, quali ad

esempio web, posta elettronica, DNS.

L’attività di progettazione e supporto ai servizi di base

viene erogata sia nei confronti di tutti i gruppi di

lavoro presenti al CASPUR, sia verso università

consorziate, sia verso clienti esterni.

Il gruppo assicura il corretto funzionamento di tutti i

servizi di rete di base del Consorzio, mantenendo

costantemente aggiornati gli standard tecnologici al fine

di garantire la piena efficienza. Per tutte le

problematiche riguardanti l’esercizio di questi servizi,

il Caspur fornisce un supporto di secondo livello al

servizio di helpdesk svolto dai propri operatori.

Unitamente alla gestione dei servizi del Consorzio, il

Caspur sviluppa e dà supporto ai clienti della rete

InRoma, la rete di accesso a Internet, che esso offre ai

Page 79: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

79

propri clienti mediante servizi di connettività su linea

dedicata, ADSL, dial-up, InRoma, posta elettronica e

Documentazione.

Progetti e collaborazioni:

il Caspur partecipa a diversi progetti di ricerca

scientifica e tecnologica, articolati in varie

discipline, in collaborazione con Università e Istituti

di ricerca italiani ed esteri:

1. Biblioteche nelle scuole.

2. Applicazioni distribuite su scala WAN.

3. Supporto tecnologico per simulazioni di chimica

computazionale.

4. Diffusione di strumenti e basi dati di interesse

biomedico.

5. Tecniche numeriche per la simulazione

dell’interazione suolo-radiazione sismica.

6. Progetto HPC-Europa.

7. SLACS HPC Cluster.

8. Analisi fine della materia attraverso simulazioni

atomistiche.

9. Simulazione da principi primi delle proprietà

strutturali ed elettroniche di materiali complessi.

10. Progetto InRoma.

11. Sperimentazione Multicast.

12. Sperimentazione IPv6.

Formazione.

Scuola estiva di Calcolo Avanzato.

Corsi HPC.

Page 80: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

80

Appendice.

Breve resoconto sul Seminario Primaverile 2009

del CIBER.

Presso il Palazzo Chiaramente Steri nella città di

Palermo si è tenuto il consueto Seminario Primaverile del

CIBER dell’anno 2009[1]. Esso rappresenta ormai una

consuetudine per gli atenei aderenti al consorzio, per un

aggiornamento professionale ed uno scambio attivo di

esperienze maturate nei singoli istituti universitari.

I temi che sono stati affrontati durante il seminario

riguardano: gli Open Access, la Digitalizzazione, il Web

2.0, gli e-Books, gli ERMS ed alcune implementazioni

effettuate da parte del CASPUR per gli atenei del CIBER.

Tutti temi che fanno parte degli “ingredienti” di una

biblioteca digitale.

Per quanto attiene alla tematica degli Open Access è

stato riaffermato il ruolo centrale che tali

strumentazioni hanno per la disseminazione dei risultati

della ricerca scientifica.

Due importanti progetti sono stati presentati in

quest’ambito: l’archivio digitale DspaceISS afferente

all’Istituto Superiore di Sanità[2] ed il sistema di

Editoria Scientifica Elettronica (ESE), un Open Archive

per la pubblicazione e la consultazione in rete di

riviste, monografie, tesi, materiale didattico

dell’Università del Salento[3].

Altro tema importante ampliamente discusso è la

Digitalizzazione. Prima di tutto si è ribadito

l’importanza della conservazione a lungo termine dei

materiali digitali, soprattutto per quelle biblioteche

Page 81: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

81

che operano in ambito accademico. L’importanza di

individuare depositi digitali affidabili che abbiano

anche la responsabilità della conservazione a lungo

termine è stata messa in primo piano dalla Dott.ressa

Angela di Iorio dell’Università degli Studi La

Sapienza[4].

Un altro aspetto rilevante per la Digitalizzazione è

quello legato al diritto d’autore, argomento approfondito

con studi e progetti dall’Unione Europea.

La Dottoressa Rosa Maiello dell’Università degli Studi di

Napoli con il suo intervento dal titolo “Diritti &

rovesci nel mercato della digitalizzazione: Google

settlement e altre storie”[5] cita il caso di Google Book

Search che ha digitalizzato già ben sette milioni di

libri in 430 lingue. Già dalla sua prima apparizione

sulla rete nel 2005 questo progetto è stato oggetto di

una forte azione legale da parte delle associazione degli

editori e degli autori che ne rivendicavano i diritti per

la violazione della legislazione vigente in materia di

copyright. L’accordo raggiunto ha messo in luce alcune

problematiche legate allo strapotere degli editori,

all’egemonia culturale americana ed al possibile potere

di censura che Google potrebbe esercitare sul proprio

patrimonio digitalizzato, decidendo se mettere in rete o

meno determinate opere.

Altro tema principale è quello del Web 2.0 che sta

rivestendo un notevole ruolo per l’avvicinamento da parte

delle biblioteche agli spazi di condivisione con gli

utenti. Sotto quest’aspetto due importanti interventi

sono da approfondire in questa sede in quanto chiariscono

le dinamiche di questo sviluppo tecnologico e culturale.

Il primo intervento è quello del professor Ezio Tarantino

dell’Università degli Studi La Sapienza dal titolo “Web

Page 82: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

82

2.0: tra Fortezza Bastiani e Facebook: il caso

Italia”[6]. In esso viene discusso il tema delle

applicazioni derivate dal diffondersi del Web 2.0 alle

biblioteche. Quest’ultime tendono ad integrare nei loro

siti i servizi derivati dal social networking, dal

lifestreaming e dal microblogging. Una biblioteca può

creare un proprio blog per interagire con i propri

utenti, servirsi di un Social Tagging, depositare foto

relative alla sua struttura ed alla sua comunità su

Flickr, aprire uno spazio su Facebook, creare feed RSS,

servirsi di piattaforme WIKI per scrivere e gestire

documenti collettivi con la partecipazione dei propri

utenti, creare uno spazio virtuale dove l’utente può

entrare e prendere un libro per leggerlo. Tutto questo

per istaurare con l’utente una relazione ed una

conversazione che sia istantanea e reciproca, facendo in

modo di far interagire anche gli utenti tra loro stessi e

con il sistema della biblioteca. Una “architettura della

partecipazione”[15] dove si trova il pieno coinvolgimento

degli utenti nell’organizzazione del contenuto della

rete, dove vi è un flusso bidirezionale delle

informazioni così che: “Web 1.0 took people to

information, Web 2.0 will take information to the

people”[16].

L’altro intervento sulla stessa tematica lancia uno

sguardo in un futuro che ormai con l’avanzare delle

tecnologie informatiche ed il loro affermarsi in tempi

sempre più stretti si può ben confermare non sia più

tanto prossimo quanto in questo momento rappresenta già

una realtà attuale. Si sta parlando del passaggio dal Web

2.0 al Web 3.0.

Il professor Vincenzo D’Aguanno dell’Università degli

Studi di Cassino nella sua relazione dal titolo “From the

Page 83: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

83

social to the real time web”[7] incomincia con lo

stabilire che nel Web 1.0 i contenuti erano statici,

determinati dal webmaster e fruibili dagli utenti in

percorsi prefissati. Nel Web 2.0 le pagine vengono

inseriti dati tratti da database ed informazioni

personalizzate, in questo modo il web diviene dinamico e

sociale, le applicazioni permettono un’interazione tra

sito ed utente che diviene anche “produttore”

dell’informazione, non solo consumatore passivo dei

contenuti predeterminati.

I siti web divengono assemblatori di informazioni.

Vengono così a crearsi una moltitudine di siti dove

l’utente può gestire, condividere, cancellare e

modificare le proprie informazioni personali. Siti come

YouTube permettono la pubblicazione di video, come Flickr

che consente la pubblicazione di foto, e social networks

che consentono la condivisione di informazioni personali,

e così via.

La categorizzazione delle informazioni diviene possibile

attraverso l’uso di tags, “taggare” significa reperire in

modo istantaneo qualsiasi informazione in rete.

In prospettiva si sta già preparando un fertile terreno

per l’avvento del Web 3.0, con connessioni sempre più

veloci e disponibili “H24”, hard - disk che permettono

sempre più maggior spazio per l’archiviazione, documenti

prodotti su personal computer divengono con appositi

programmi pagine web per essere pubblicati in tempo

reale, il tagging diviene sempre più facile da applicare

grazie a software che permettono di taggare in automatico

un documento, l’accesso alla rete ormai non avviene più

solo da una localizzazione fissa ma diviene possibile

anche in mobilità tramite l’uso di personal computer

portabili, cellulari, palmari.

Page 84: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

84

L’autore a questo punto introduce la definizione di “Real

Time Web” per il Web 3.0 che incarnerebbe il web di terza

generazione, ma i punti essenziali per fissarne una

precisa ed univoca definizione restano per il momento

ancora da precisare. A tutt’oggi possiamo identificare il

“Real Time Web” con il web delle conversazioni, che

possono avvenire tramite servizi di social networking

(Facebook), di lifestreaming (Storyth, FriendFeed) o di

microblogging ( Twitter, Beemond, Jaik).

Eclatante resta l’episodio dell’ammaraggio nel fiume

Hudson del Boeing A320 avvenuto il 17 gennaio 2009 negli

Stati Uniti, la notizia è stata fruita dagli stessi media

senza il filtraggio dei media tradizionali ( quali i

telegiornali). Tramite Twitter i passeggeri hanno

trasmesso commenti, notizie ed immagini in tempo reale.

Questo sta a significare che d’ora in poi i motori di

ricerca per indicizzare le informazioni dovranno

integrare opzioni particolari per la ricerca in questi

micro-mondi.

Un’altra tematica toccata durante il seminario ci porta

nel mondo degli e-books. Con l’affermarsi dei computer

palmari, la nascita di standard internazionali per le

pubblicazioni elettroniche, lo sviluppo di dispositivi

hardware e software per la lettura dell’e-book e

l’affermarsi di nuove tecnologie per la protezione del

copyright, tutto ciò ci porta verso la crescita

esponenziale della richiesta di e-books da parte dei

lettori.

Molteplici sono i vantaggi legati alla scelta del libro

elettronico: risparmio di spazio, inserimento di un

quantitativo di testi piuttosto elevato, disponibilità

immediata ed “H24”, maneggevolezza, possibilità di

Page 85: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

85

“ascoltare” il libro, di modificarne i caratteri ed il

layout, e così via.

In Giappone gli e-books da cellulare, gli m-books

( mobile-books) sono già una realtà ed il mercato

occidentale si sta avvicinando man mano a questa nuova

filosofia editoriale.

In America è sempre più crescente la produzione degli e-

books, ed il fenomeno del POD (Print On Demand) sembra

essere destinato a ricoprire il ruolo di principale

modalità di pubblicazione.

In Italia lo sviluppo degli e-books resta ancora molto

racchiuso in un fenomeno di nicchia ma se vogliamo

incominciare a mutare le cose la parola “cambiamento”

deve risuonare forte e chiara soprattutto ed

inizialmente negli ambiti accademici e su questa scia

sembra inserirsi la nuova circolare del ministro

dell’istruzione pubblica, Dott.ressa Gelmini, che ha

consigliato vivamente per l’avvio dell’anno scolastico

2011-20012 l’uso di libri per la didattica scaricabili on

line.

Con l’intervento del Dottor Ugo Contini del Servizio di

Automazione per le Biblioteche del CASPUR, dal titolo

“Stato dell’arte del progetto sulla nuova Emeroteca

Virtuale”[8] veniamo immessi in quelle che sono le

innovazioni apportate al servizio introdotte già

dall’anno 2008.

Relativamente alle Sezioni introdotte ex-novo per gli

utenti troviamo le Pagine di Simple & Advanced Search, le

Pagine con i risultati di una ricerca, le Pagine per

l’autentificazione degli utenti e le Pagine personali

degli utenti registrati.

Un nuovo Hardware è stato implementato ed un nuovo motore

di ricerca è stato realizzato già dalla fine del 2008.

Page 86: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

86

Per il futuro è prevista una rivisitazione dell’home page

del sito; un’integrazione con Shibboleth, quest’ultimo è

un software che permette l’autenticazione e

l’autorizzazione ad accedere alle risorse protette

tramite il rilascio di attributi, due sono i vantaggi

riscontrabili dal suo uso: riduzione del numero delle

credenziali per gli utenti e riduzione del carico

amministrativo delle organizzazioni e dei fornitori di

servizi; in ultimo si prevede anche un’integrazione con

programmi di assessment del posseduto per permettere

l’archiviazione permanente dei documenti digitali per la

loro accessibilità, preservazione ed autenticità.

Non ci resta che augurarCi Buon Lavoro!

Page 87: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

87

Note.

[1] Resoconto del Seminario, a cura di Benedetta Alosi e

Cettina Cosenza, Seminario CIBER [Online], (24 maggio

2009),

<http://www.uniciber.it/fileadmin/doc_imm/Seminario_prima

verile_2009/2CIBER_Palermo_REPORT.pdf>.

[2] Corrado Di Benedetto. "DSpace ISS: l'archivio aperto

della letteratura scientifica prodotta dagli istituti di

ricerca nel settore della sanità pubblica", Seminario

CIBER [Online], (25 maggio 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/8/2>.

[3] Virginia Valzano, Rosita Ingrosso, Walter Stefano,

"ESE: l'Editoria Scientifica Elettronica open access

dell'Università del Salento", Seminario CIBER [Online],

(23 giugno 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/16/38>.

[4] Angela Di Iorio, "Garanzie a lungo termine per i

materiali digitali: metadati di conservazione e

identificatori persistenti", Seminario CIBER [Online], (8

giugno 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/19/11>.

[5] Rosa Maiello, "Diritti & rovesci nel mercato della

digitalizzazione: Google settlement e altre storie",

Seminario CIBER [Online], (8 giugno 2009),

Page 88: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

88

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/18/18>.

[6] Ezio Tarantino, "Web 2.0: tra Fortezza Bastiani e

Facebook: il caso Italia", Seminario CIBER [Online], (8

giugno 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/20/12>.

[7] Vincenzo D'Aguanno, "From the social to the real time

web", Seminario CIBER [Online], (9 giugno 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/24/26>.

[8] Ugo Contino, "Stato dell'arte del progetto della

nuova Emeroteca Virtuale (EV)", Seminario CIBER [Online],

(1 giugno 2009),

<http://bib03.caspur.it/ocs/index.php/ciber/pri2009/

paper/view/9/8>.

Page 89: L'architettura della BIDS ( Biblioteca Digitale della Sapienza)

89

Bibliografia.

Giorgio Montecchi – Fabio Venuda, Manuale di

Biblioteconomia. Terza edizione, Milano,Editrice

Bibliografica, 2005.

Giovanni Solimine, Le raccolte delle biblioteche.

Progetto e gestione, Milano, Editrice Bibliografica,

2007.

Chiara Rabitti, L’identità della biblioteca: obiettivi e

servizi, in Biblioteconomia: principi e questioni, Roma,

Carocci, 2007, p. 61-80.

Paul Gabriele Weston, La gestione elettronica delle

biblioteche, in Biblioteconomia: principi e questioni,

Roma, Carocci, 2007, p. 221-256.

Gianfranco Crupi, La biblioteca digitale, in

Biblioteconomia: principi e questioni, Roma, Carocci,

2007, p. 327-350.

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