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L’autobiografia “Autobiografia” è una parola che deriva dal greco e significa “scrivere la propria vita”. Da ciò possiamo capire che il protagonista delle vicende narrate in questo genere letterario è l’autore stesso, che scrive in prima persona (protagonista e narratore, cioè, coincidono). Egli utilizza i seguenti tempi verbali: l’imperfetto e il passato remoto indicativi quando racconta fatti accaduti nel passato; il presente indicativo quando giunge a delle conclusioni riflettendo sugli avvenimenti del passato; il trapassato prossimo indicativo quando riporta pensieri o riflessioni fatte nel passato. L’autobiografia è un testo soggettivo, l’autore cioè racconta la propria infanzia, la propria adolescenza, descrive i luoghi in cui è stato e ha vissuto, espone i suoi pensieri, i suoi ideali, le sue preoccupazioni. Scrive di sé stesso ma non per sé stesso: il suo messaggio è rivolto a un pubblico di lettori. Egli, a un certo punto della sua vita, ripensa agli avvenimenti trascorsi e decide di fare un bilancio della propria esistenza, raccontandone gli episodi più significativi. Tuttavia l’autobiografia corre il rischio di non essere un documento obiettivo, sia perché l’autore scrive quando ormai è trascorso molto tempo dal verificarsi di quei fatti, sia perché egli, non volendo offrire ai lettori un’immagine negativa di sé, tenderà a selezionare gli avvenimenti. Attenzione a non confondere l’autobiografia con il diario, anch’esso testo soggettivo! Possiamo notare le principali differenze tra i due generi osservando la tabella sottostante: Diario Autobiografia E’ scritto per sé stessi E’ scritta per altri E’ scritto al momento del verificarsi dei fatti E’ scritta a distanza di tempo La narrazione è sistematica La narrazione è selettiva La narrazione è breve La narrazione è più articolata Spesso è scritto in età giovanile Spesso è scritta in età adulta Il registro linguistico è informale Il registro linguistico è formale

L'autobiografia

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Scheda scolastica sull'autobiografia

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  • Lautobiografia Autobiografia una parola che deriva dal greco e significa scrivere la propria vita. Da ci possiamo capire che il protagonista delle vicende narrate in questo genere letterario lautore stesso, che scrive in prima persona (protagonista e narratore, cio, coincidono). Egli utilizza i seguenti tempi verbali:

    limperfetto e il passato remoto indicativi quando racconta fatti accaduti nel passato; il presente indicativo quando giunge a delle conclusioni riflettendo sugli avvenimenti del

    passato; il trapassato prossimo indicativo quando riporta pensieri o riflessioni fatte nel passato.

    Lautobiografia un testo soggettivo, lautore cio racconta la propria infanzia, la propria adolescenza, descrive i luoghi in cui stato e ha vissuto, espone i suoi pensieri, i suoi ideali, le sue preoccupazioni. Scrive di s stesso ma non per s stesso: il suo messaggio rivolto a un pubblico di lettori. Egli, a un certo punto della sua vita, ripensa agli avvenimenti trascorsi e decide di fare un bilancio della propria esistenza, raccontandone gli episodi pi significativi. Tuttavia lautobiografia corre il rischio di non essere un documento obiettivo, sia perch lautore scrive quando ormai trascorso molto tempo dal verificarsi di quei fatti, sia perch egli, non volendo offrire ai lettori unimmagine negativa di s, tender a selezionare gli avvenimenti. Attenzione a non confondere lautobiografia con il diario, anchesso testo soggettivo! Possiamo notare le principali differenze tra i due generi osservando la tabella sottostante:

    Diario Autobiografia

    E scritto per s stessi E scritta per altri

    E scritto al momento del verificarsi dei fatti E scritta a distanza di tempo

    La narrazione sistematica La narrazione selettiva

    La narrazione breve La narrazione pi articolata

    Spesso scritto in et giovanile Spesso scritta in et adulta

    Il registro linguistico informale Il registro linguistico formale