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Istituto comprensivo Camozzi Scuola primaria Rosa Anno scolastico 2016-17 . classi seconde LAVORARE INSIEME IMPARARE MEGLIO Nel corso della prima assemblea delle classi seconde è stata presentata ai genitori una proposta di collaborazione ‘a casa’ sulla esecuzione del compito in forma cooperativa, in linea con la scelta degli insegnanti del modulo di favorire, a partire dal lavoro in classe, lo scambio ‘tra pari’ come risorsa per un migliore apprendimento oltre che per incrementare relazioni positive all’interno del gruppo classe. La proposta ha ripreso (e aggiornato) una analoga iniziativa di classi della scuola in anni passati. Viene qui pubblicata la proposta illustrata ai genitori, arricchita di un documento elaborato dalla dott.ssa Nadia Raimondi, psicopedagogista e mamma di classe seconda (che qui ringraziamo del contributo offerto).

LAVORARE INSIEME IMPARARE MEGLIO...anno scolastico 2016 – 17 . scuola primaria g. rosa . classi seconde LAVORARE INSIEME IMPARARE MEGLIO una proposta alle bambine e ai bambini di

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Istituto comprensivo CamozziScuola primaria RosaAnno scolastico 2016-17 . classi seconde

LAVORARE INSIEME IMPARARE MEGLIO

Nel corso della prima assemblea delle classi seconde è stata presentata ai genitori una proposta dicollaborazione ‘a casa’ sulla esecuzione del compito in forma cooperativa, in linea con la sceltadegli insegnanti del modulo di favorire, a partire dal lavoro in classe, lo scambio ‘tra pari’ comerisorsa per un migliore apprendimento oltre che per incrementare relazioni positive all’interno delgruppo classe.La proposta ha ripreso (e aggiornato) una analoga iniziativa di classi della scuola in anni passati.

Viene qui pubblicata la proposta illustrata ai genitori, arricchita di un documento elaborato dalladott.ssa Nadia Raimondi, psicopedagogista e mamma di classe seconda (che qui ringraziamo delcontributo offerto).

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anno scolastico 2016 – 17 . scuola primaria g. rosa . classi seconde

L A V O R A R E I N S I E M EI M P A R A R E M E G L I Ouna proposta alle bambine e ai bambini di seconda (e alle loro famiglie)

Nel lavoro in classe si usano anche modalità che prevedono la collaborazione tra bam-bini: lavoro a coppie, piccoli gruppi... Proponiamo ai genitori di favorire questa modalità dilavoro (in particolare, il lavoro in coppia) anche per l'esecuzione dei compiti a casa.

PERCHÉVi sono diverse ragioni che consigliano di estendere le occasioni di incontro e di “lavoroinsieme” tra le bambine e i bambini. Tra queste:- i bambini si capiscono "bene" tra loro e spesso con una efficacia migliore di quella delle

comunicazioni adulto-bambino;- i bambini si incontrano volentieri perché così hanno anche un compagno di giochi della

loro età che spesso a casa non hanno (e divertirsi fa lavorare meglio , come per lamucca felice che...);

- per i bambini incerti, la presenza di un compagno rende meno "necessaria" lapresenza di un adulto vicino (e il bambino guadagna in autonomia e autostima);

- lavorare insieme non produce sempre un risultato migliore ma spesso migliora laqualità dell'apprendimento;

- per i bambini che tendono a distrarsi (e a perdere tempo), la presenza di un compagnoè uno stimolo ad accorciare i tempi di esecuzione del lavoro;

- per i bambini "che non vogliono fare il compito", lavorare insieme può incrementare lamotivazione al lavoro;

- per molti bambini è un piacere poter accogliere qualcuno nella propria casa;- per tutti è utile imparare a frequentare ambienti nuovi, diversi dal "nido" familiare;- …..

Come si vede, insieme a motivazioni di ordine "scolastico", ci sono anche ragioni piùgenerali che consigliano di favorire l'incontro tra i bambini, legate ad importanti processi dicrescita. Oltre a feste e compleanni, Vi proponiamo di usare anche i compiti a casa comeoccasione di questi incontri.

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONILe esperienze maturate mostrano alcune situazioni "tipiche" (non tutte positive) che sìpossono presentare quando due bambini si incontrano per fare insieme i compiti:A - DUE GALLI NEL POLLAIO

I due bambini vogliono entrambi "comandare". Discutono, litigano... senza arrivare anessun risultato. Non si ascoltano, non c'è scambio tra loro ma solo competizione. Allafine, ognuno fa il compito per conto suo...

B - UNO FA UNO COPIAC'è un bambino che "fa tutto lui" e l'altro copia un lavoro già finito. Non c'è scambioperché i ruoli sono fissi. I due bambini non parlano neppure (non serve). C'è uno chelavora e l'altro aspetta solo che abbia finito...

C - UN PO' PER UNOI bambini si dividono il lavoro Si accordano su come dividere il lavoro: io faccioquesto.. e io faccio questo... Il lavoro di uno completa il lavoro dell'altro. Ognunocontrolla 'cosa' e 'come' ha fatto l'altro...

D - ADESSO TI SPIEGO Uno dei bambini conduce il lavoro, propone come fare e cerca di convincere l'altro che

"va bene così perché". Se non sono d'accordo, i bambini discutono. Il bambino ‘capo'cerca di convincere l'altro che...

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E - SECONDO ME E' GIUSTO COSI’ I bambini discutono animatamente. Non sono d'accordo su quasi nulla... ma si

ascoltano Ognuno cerca di convincere l'altro che... Alla fine trovano una intesa, anchese nessuno ammetterebbe di aver avuto torto.

A volte (soprattutto le "prime volte") si presenta anche una situazione tipo IL COMPITO ?LO FACCIAMO DOPO... I bambini sono euforici della novità, "perdono" tempo a giocare ofanno fatica a mettersi d'accordo e devono essere sollecitati a mettersi al lavoro. Si tratta,in genere, di una situazione passeggera, legata alla novità ed alla non-consuetudine.

E' utile ricordare che spesso le situazioni descritte sono presenti in forme "miste", comesingoli episodi della coppia di bambini. Consigliamo ai genitori di osservare condiscrezione le dinamiche che si manifestano e di dare il tempo di assestarsi (moltesituazioni iniziali "difficili" si sistemano col tempo.). Consigliamo di intervenire solo quandosi siano create situazioni fisse e costanti di segno non-positivo (vedi A - B -).

Viceversa, è evidente l'effetto positivo sull'apprendimento di molte delle dinamichepresenti nelle situazioni descritte (in particolare, vedi C - D - E -).In tutte queste situazioni il bambino riceve un forte stimolo;- al confronto aperto con gli altri;- alla comunicazione pertinente e corretta;- al coinvolgimento nel lavoro;- all'organizzarsi e ad organizzare il lavoro;- ad imparare ad ascoltare e riflettere;- a sperimentare un ruolo "dirigente";- alla correzione e alI'auto-correzione.

E' da notare che i vantaggi non sono solo per i bambini "bravi" (che spesso ricavano ilmaggiore beneficio) ma anche per i bambini con qualche difficoltà. Anche per questi,lavorare con un compagno ha vari aspetti positivi. In particolare:- si lavora in una situazione più tranquilla (se ci sono dei problemi, un compagno è quasisempre meno "ansiogeno" di un genitore);- si ricevono informazioni supplementari, spesso molto utili ed efficaci.

AVVERTENZESi tratta di una proposta alle famiglie ma, soprattutto, di una proposta alle bambine e aibambini. Gli insegnanti ne parleranno in classe come di una possibilità. In altre parole,non è un obbligo ed, anzi, è assolutamente necessario che ogni bambina/o possascegliere se vuole, quando vuole e con chi vuole incontrarsi per fare il compito.

Lasciare al bambino un'ampia libertà di scelta consente di evitare situazioni che possonodiventare negative. I bambini si conoscono, hanno preferenze ed antipatie, sanno con chisi trovano a loro agio, sanno con chi riusciranno a lavorare bene. Intervenire su questescelte può essere utile solo quando si instaurino relazioni troppo esclusive (cioè cheescludono altre relazioni) ma anche in questo caso è bene che le nuove relazioni nonsiano imposte. Non è difficile costruire occasioni di incontro ("facciamo una festa?") nellequali fare sperimentare e far nascere spontaneamente nuovi rapporti.

IN CONCRETO La modalità più funzionale (e che suggeriamo) è quella in cui si incontrano due bambini.Un mini-gruppo di tre bambini presenta dinamiche più complesse e a volte difficili dagestire. Si sconsiglia, comunque, di andare oltre i tre bambini. La scelta può essere estesaa bambine e bambini di entrambe le classi seconde, non solo della propria classe, perchéi compiti a casa sono gli stessi.

INFINE… Vi invitiamo a far “lavorare insieme” i vostri figli NON SOLO per farli “impararemeglio” ma anche per vivere meglio la scuola, dentro e fuori dalla scuola.

ottobre 2016 gli insegnanti di seconda

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Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli (Lev Vygotskij)

In questo periodo gli insegnanti stanno sperimentando con gli alunni momenti di attivitàcondivisa, di lavoro cooperativo, di confronto tra pari. In continuità con quanto viene svoltoa scuola, risulta importante offrire occasioni ai bambini per sperimentare anche a casal’approccio sociale del compito scolastico, per contribuire allo sviluppo delle lorocompetenze sociali e favorire l’apprendimento.

Il valore dei compiti

Il compito a casa è infatti un’esperienza importante: • E’ CONQUISTA DI NUOVE ABILITA’: i compiti richiedono impegno, ma sono

anche occasione di sviluppo di nuove abilità, consolidamento di conoscenze.Possono soddisfare il piacere di superare un ostacolo o dare la soddisfazione diavere imparato qualcosa di nuovo.

• E’ OCCASIONE DI CRESCITA: i compiti sono importanti nella misura in cuidiventano occasione di crescita per i bambini, ancor più se sono vissuti comemomento di scambio e incontro tra genitori e figli, non come incubo.

• RICHIEDE LA MEDIAZIONE GENITORIALE: dare valore ai compiti è importante ela costruzione dei valori deve essere mediata dai genitori.

• AUTOEFFICACIA: il valore viene assegnato ai compiti, alle diverse attivitàscolastiche, ma anche attribuito a sé, come persona capace di imparare, cioèautoefficace:

a. è importante sentirsi competenti, pensare di farcela;

b. i genitori possono sostenere e incrementare la crescita dell’autoefficacia,attraversando varie fasi: dal non volere, al non sapere come fare, non essere sicuridi volere, fino a capire come fare, quindi volere, attivando così quel processo del«se posso voglio».

Condividere con altri bambini questo processo, questa salita faticosa, è un’occasioneulteriore di crescita, che stimola l’apprendimento.

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Il contributo dei genitori

Il genitore ha una funzione importante nel sostenere i figli rispetto al compito scolastico,purché A FIANCO DEI FIGLI, NON AL LORO POSTO. Assistere nei compiti vuol dire stare vicino a tre livelli:

1. In senso affettivo: interessandosi a ciò che il figlio sta facendo, scambiandoqualche parola durante le pause. Stare vicini è essere in riserva, essere in contatto.2. In senso metodologico: quando chiede aiuto è bene non dare risposte o soluzioni,ma strategie per trovare da solo le soluzioni. Ad esempio indicare un brano, stimolarel’osservazione, indicare di rileggere il testo, non abbandonare l’esercizio da svolgerema riprovare a risolverlo senza fretta facendo attenzione ai passaggi, ecc.3. Con l’aiuto diretto: che non deve però costituire la regola ma l’eccezione e devediminuire progressivamente. Questi livelli possono riguardare sia il lavoro individuale, che quello condiviso con uncompagno o una compagna. E’ pur vero che l’attività cooperativa, quando i bambini svolgono per esempio i compitiin coppia, richiede ulteriori attenzioni:1. L’attività di coppia o di piccolo gruppo non deve creare dipendenza, cioè il bambino

non deve sentire che solo con la presenza di un’altra persona, seppur suo pari, è ingrado di svolgere i compiti. E’ importante mantenere momenti di lavoro autonomo.

2. Lavorare in coppia, oltre a stimolare, facilitare, rendere più piacevole lo svolgimentodi un compito scolastico, richiede di attivare abilità sociali, che i bambini stannogradualmente imparando. In partenza potrebbero incontrare delle difficoltà, quindinon bisogna pretendere che siano già competenti; è importante lasciare il tempoper sperimentare e sperimentarsi nella relazione.

3. E’ essenziale inoltre non sostituirsi, non intervenire subito alla prima difficoltà; sefanno un po’ di fatica a lavorare insieme è bene lasciare comunque che provino atrovare delle soluzioni. Solo se si bloccano è il caso di fornire un aiuto, ma orientatoa individuare delle strategie per superare lo stallo.

4. Restare in prossimità, in ascolto, permette di monitorare il lavoro e le procedure chei bambini mettono in atto.

5. Risulta importante fornire ai bambini più occasioni di collaborazione con i diversicompagni, ampliando le reciproche conoscenze e scoprendo nuovi possibili amici.

6. Come già indicato dagli insegnanti lo svolgimento dei compiti condiviso con icompagni deve essere concepito come un’occasione e non una regola, comeun’opportunità per migliorare il clima tra i bambini mentre svolgono i compiti,motivare l’apprendimento e sostenere lo sforzo, sperimentare strategie nuove edifferenti che nascono dall’incontro e confronto con l’altro.

ottobre 2016 Nadia Raimondi, psicopedagogista e genitore di cl.seconda