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1 LAVORAZIONI DI FRESATURA - Procedimenti di fresatura (UNI-ISO 3855) Si distinguono due metodi di fresatura: quella periferica e quella frontale 1) Fresatura periferica Nella fresatura periferica (detta anche “fresatura con frese a taglio periferico”), l’albero portafresa, per lo più orizzontale, é parallelo al pezzo da fresare. Per tale lavorazione viene utilizzata la fresatrice orizzontale universale e sono impiegate frese cilindriche. La fresatura periferica può essere a sua volta discorde (o “in discordanza” o “in opposizione”) e concorde (o “in concordanza”). a) Fresatura discorde In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa si oppone al senso di avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della fresa “attacca” il pezzo in lavorazione sulla superficie già fresata, strisciando su di essa e, quindi, usurandosi. Nel contempo, comprimendo il materiale, ne determina un incrudimento. b) Fresatura concorde In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa é nello stesso senso dell’avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della fresa “attacca” il pezzo sulla parte alta della superficie in lavorazione, dove lo spessore é massimo e dove, quindi, é sottoposto alle maggiori sollecitazioni. 2) Fresatura frontale Nella fresatura frontale l’albero portafresa é perpendicolare al pezzo da fresare. Per tale lavorazione viene utilizzata la fresatrice verticale, nella quale il montante presenta superiormente un piano verticale di appoggio per la testa portamandrino, che riceve il moto dall’albero orizzontale mediante una coppia di ruote dentate coniche. I taglienti sono disposti radialmente lungo tutta la superficie esterna della fresa e sulla base cilindrica di essa. Ogni dente della fresa lavora nel piano e lo spessore del truciolo varia poco dal momento in cui “attacca” il materiale al momento in cui esce da esso.

Lavorazioni Di Fresatura_Filippi

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LAVORAZIONI DI FRESATURA

- Procedimenti di fresatura (UNI-ISO 3855)

Si distinguono due metodi di fresatura: quella periferica e quella frontale

1) Fresatura periferica

Nella fresatura periferica (detta anche “fresatura con frese a taglio

periferico”), l’albero portafresa, per lo più orizzontale, é parallelo al

pezzo da fresare. Per tale lavorazione viene utilizzata la fresatrice

orizzontale universale e sono impiegate frese cilindriche.

La fresatura periferica può essere a sua volta discorde (o “in discordanza” o “in opposizione”) e

concorde (o “in concordanza”).

a) Fresatura discorde

In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa si

oppone al senso di avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della

fresa “attacca” il pezzo in lavorazione sulla superficie già fresata,

strisciando su di essa e, quindi, usurandosi. Nel contempo,

comprimendo il materiale, ne determina un incrudimento.

b) Fresatura concorde

In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa é nello

stesso senso dell’avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della

fresa “attacca” il pezzo sulla parte alta della superficie in lavorazione,

dove lo spessore é massimo e dove, quindi, é sottoposto alle maggiori

sollecitazioni.

2) Fresatura frontale

Nella fresatura frontale l’albero

portafresa é perpendicolare al

pezzo da fresare. Per tale

lavorazione viene utilizzata la

fresatrice verticale, nella quale il

montante presenta superiormente

un piano verticale di appoggio

per la testa portamandrino, che riceve il moto dall’albero orizzontale

mediante una coppia di ruote dentate coniche.

I taglienti sono disposti radialmente lungo tutta la superficie esterna

della fresa e sulla base cilindrica di essa. Ogni dente della fresa lavora

nel piano e lo spessore del truciolo varia poco dal momento in cui “attacca” il materiale al momento

in cui esce da esso.

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Frese per la lavorazione dei metalli

- Esecuzione delle frese

Si distinguono tre diverse esecuzioni dell’utensile fresa: N, D, T.

- Esecuzione N: é utilizzata per lavorazioni di acciai da costruzione, ghisa grigia e materiali non

ferrosi di media durezza.

- Esecuzione D: é utilizzata per materiali duri e tenaci.

- Esecuzione T: è utilizzata per materiali teneri e malleabili

L’esecuzione si differenzia in base alle caratteristiche costruttive dell’utensile, in particolare il

numero dei denti, la robustezza dei denti, gli angoli di spoglia, dei taglienti, dell’elica ecc.

- Frese unificate

Le frese unificate che più interessano il nostro studio perché caratterizzanti le principali lavorazioni

sono le seguenti:

1) Fresa cilindrica a denti elicoidali UNI 3901

Ha azione periferica.

Ha denti elicoidali per rendere il lavoro più dolce.

E’ utilizzata per spianature senza spallamenti nella

fresatura periferica.

E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18.

Si trova nell’esecuzione N e T.

Esempio di designazione Fresa 80 x 63 T UNI 3901.

Diametro della fresa (mm) Larghezza della fresa (mm)

50 40 – 63 – 80

63 50 – 70

80 63 – 100

100 70

Poiché i denti sono elicoidali, sono costruite in un sol pezzo con il corpo della fresa e quindi in

acciaio rapido.

2) Fresa cilindrico-frontale a due taglienti UNI 3903

Ha azione frontale.

Ciascun dente ha due taglienti: uno principale sui denti

elicoidali disposti sulla superficie cilindrica ed uno

secondario sui denti frontali rettilinei.

E’ utilizzata per spianature con spallamenti retti, anche di

notevole altezza, nella fresatura frontale.

E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18.

Si trova nell’esecuzione N, D e T.

Esempio di designazione Fresa 63 N UNI 3903.

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Diametro della fresa (mm) Larghezza della fresa (mm)

40 32

50 36

63 40

80 45

100 50

125 56

160 63

Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa:

- profondità di passata p = 0,1 D

- larghezza di fresatura L = 2/3 D

3) Fresa a disco a tre taglienti UNI 3905

Ha azione periferica.

Possono avere solo taglienti principali (sulla superficie

cilindrica) ma anche taglienti secondari (sui due piani

laterali).

E’ utilizzata per l’esecuzione di scanalature profonde.

E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18.

Si trova nell’esecuzione N, D e T.

Esiste in commercio la dentatura tipo A (alternata) e la

dentatura tipo B (diritta).

Esempio di designazione Fresa A 80 x 18 N UNI 3905.

Diametro della fresa (mm) Spessore della fresa (mm)

50 4 – 5 – 6 – 8 – 10

63 5 – 6 – 10 – 12 – 14 – 16

80 6 – 10 – 12 – 14 – 16 – 18

100 8 – 10 – 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22

125 10 – 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25

160 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25 – 28

200 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25 – 28 – 32

Condizioni d’impiego in base allo spessore della fresa:

- profondità di passata p ≤ spessore fresa

4) Fresa per cave a due taglienti con codolo

cilindrico liscio, serie corta UNI 8254

E’ utilizzata in genere per lavori di contornatura

ma anche per spallamenti retti e, in particolare,

per l’esecuzione di cave.

Nel caso di contornatura ha azione periferica,

nel caso delle cave ha azione frontale.

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Ha due taglienti per ottenere anche un avanzamento assiale in modo da poter ottenere una cava

partendo dal pieno (come una punta a forare) e quindi avanzare trasversalmente.

I denti sono elicoidali per rendere più dolce il taglio.

E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18.

Si trova nell’esecuzione N, D e T.

Esiste in commercio la fresa tipo A (per cave di linguette) e la fresa tipo B (per cave generiche).

Esempio di designazione Fresa A18 N UNI 8254.

Diametro della fresa (mm) Lunghezza complessiva Lunghezza tagliente

2 48 4

2,5 49 5

3 49 5

3,5 50 6

4 51 7

5 52 8

6 52 8

7 60 10

8 61 11

9 61 11

10 63 13

11 70 13

12 73 16

14 73 16

16 79 19

18 79 19

20 88 22

22 88 22

Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa nel caso

dell’esecuzione di cave:

- profondità di passata p = 0,5 D

Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa nel caso

di contornature:

- profondità di passata p = (0,25 ÷ 0,3) D

- lunghezza tagliente fresa a contatto col pezzo L = (1 ÷ 1,25) D

Una scanalatura può essere eseguita sia con fresa per cave che

con fresa a disco.

La fresa radiale a disco (adatta per

esempio per sedi di chiavette diritte)

consente una lavorazione economica e

rapida; la fresa per cave a codolo

(adatta per esempio per sedi di

chiavette incastrate arrotondate)

permette una lavorazione più lenta e

quindi più costosa.

Numero di denti delle frese

Come già detto, le frese sono utensili a taglienti multipli. Il numero dei denti é un elemento

importante in quanto influenza la formazione del truciolo con le modalità di seguito trattate.

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Parametri di taglio per fresare

Anche nella Fresatura i parametri di taglio sono la profondità di passata, l’avanzamento e la velocità

di taglio.

- Scelta della profondità di passata

Per quanto riguarda la profondità di passata si può assumere:

- p = 2 ÷ 5 mm per la sgrossatura

- p = 0,3 ÷ 0,5 mm per la finitura

Fino al valore della profondità di passata p = 5 mm la potenza necessaria per eseguire la lavorazione

varia linearmente con tale parametro di taglio.

Un valore elevato della profondità di passata provoca, a causa dell’elasticità del materiale e dei

piccoli giochi esistenti tra vite e madrevite, deformazioni sensibili sul pezzo. In fase di finitura

queste deformazioni devono essere ridotte al minimo e quindi la profondità di passata deve essere di

pochi decimi di millimetri.

- Scelta dell’avanzamento

Per quanto riguarda l’avanzamento, nella fresatura si distinguono:

- avanzamento per giro ag (avanzamento della tavola portapezzo ad ogni giro della fresa) in

mm/giro

- velocità di avanzamento Va in mm/min: Va = ag * n

- avanzamento per dente az (avanzamento della tavola portapezzo nel tempo in cui si ha la

rotazione della fresa di un valore corrispondente all’angolo tra un dente e l’altro) in

mm/dente.

Poiché:

Va = ag * n = az * z * n [mm/min]

si ha che:

az = Va / z * n [mm/dente]

L’avanzamento é bene che sia alto nella sgrossatura e basso nella finitura. Normalmente si può

assumere ag = 0,5 ÷ 1 mm/giro.

Il valore migliore dell’avanzamento deve essere determinato in modo da sfruttare razionalmente la

fresa senza sovraccaricare i denti, il che pregiudicherebbe la durata dei taglienti e la finitura

superficiale del pezzo.

Quando si voglia una buona finitura é conveniente ridurre al minimo l’avanzamento e la profondità

di passata. La superficie del pezzo sarà tanto più piana e liscia quanto più sono numerosi e piccoli i

trucioli.

Vale la relazione di Taylor del fattore di forma: G = p/ ag = 5 o comunque tra 2 e 10.

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Nella tabella seguente sono indicati i valori dell’avanzamento per dente in funzione del materiale da

lavorare e del tipo di fresa. Il primo dei due valori si deve utilizzare nel caso di passate di finitura, il

secondo nel caso di sgrossatura.

Materiale da fresare Velocità di avanzamento (mm/dente)

Fresatura frontale Fresatura periferica

Widia HSS Widia HSS

Spianatura A disco A codolo

Acciaio dolce (R ≤ 600 N/mm2) 0,10÷0,40 0,15÷0,40 0,10÷0,40 0,10÷0,30 0,05÷0,10 0,08÷0,15

Acciaio semiduro (R = 800 N/mm2) 0,10÷0,30 0,15÷0,40 0,10÷0,30 0,10÷0,25 0,05÷0,08 0,07÷0,12

Acciaio duro (R = 1000 N/mm2) 0,10÷0,25 0,10÷0,30 0,10÷0,25 0,08÷0,15 0,03÷0,07 0,06÷0,10

Acciaio durissimo (R = 1200 N/mm2) 0,10÷0,20 0,10÷0,30 0,08÷0,20 0,05÷0,12 0,02÷0,06 0,04÷0,08

Acciaio extra duro (R > 1200 N/mm2) 0,05÷0,10 0,08÷0,15 0,05÷0,10 0,05÷0,10 0,02÷0,05 0,03÷0,05

Ghisa HBS < 200 0,10÷0,40 0,10÷0,50 0,10÷0,40 0,15÷0,40 0,05÷0,15 0,15÷0,25

Ghisa HBS = 200 ÷ 300 0,10÷0,30 0,10÷0,30 0,10÷0,30 0,10÷0,30 0,04÷0,12 0,10÷0,20

Ghisa HBS ≥ 300 0,10÷0,20 0,10÷0,20 0,10÷0,20 0,10÷0,20 0,03÷0,10 0,08÷0,15

Rame, Ottone tenere 0,10÷0,30 0,20÷0,50 0,10÷0,30 0,15÷0,50 0,05÷0,10 0,15÷0,25

Bronzo, Ottone duro 0,10÷0,40 0,10÷0,50 0,10÷0,40 0,20÷0,40 0,04÷0,08 0,10÷0,20

Alluminio 0,20÷0,40 0,10÷0,20 0,20÷0,40 0,20÷0,50 0,04÷0,08 0,20÷0,50

- Scelta della velocità di taglio

La velocità di taglio deve essere scelta dai cataloghi degli utensili principalmente in funzione del

materiale dell’utensile e del materiale da lavorare. Una corretta scelta deve tenere conto anche della

durata del tagliente, dell’uso o meno del refrigerante e della quantità di truciolo da asportare

(sgrossatura o finitura).

Nella tabella seguante sono indicati i valori della velocità di taglio in funzione del materiale da

lavorare e del tipo di fresa. Il primo dei due valori si deve utilizzare nel caso di passate di

sgrossatura, il secondo nel caso di finitura.

Materiale da fresare Velocità di taglio (m/min)

Fresatura frontale Fresatura periferica discorde

Widia HSS Widia HSS

Spianatura A disco A codolo

Acciaio dolce (R ≤ 600 N/mm2) 120÷200 20÷25 100÷150 13÷20 18÷30 15÷25

Acciaio semiduro (R = 800 N/mm2) 80÷140 17÷23 70÷120 12÷17 10÷15 12÷20

Acciaio duro (R = 1000 N/mm2) 70÷130 14÷20 60÷100 10÷15 8÷14 10÷18

Acciaio durissimo (R = 1200 N/mm2) 60÷110 12÷17 50÷90 8÷12 8÷12 8÷15

Acciaio extra duro (R > 1200 N/mm2) 50÷90 10÷15 40÷70 6÷12 6÷12 6÷14

Ghisa HBS < 200 50÷80 16÷22 40÷60 15÷25 15÷25 14÷22

Ghisa HBS = 200 ÷ 300 40÷70 12÷17 35÷60 12÷20 12÷20 12÷20

Ghisa HBS ≥ 300 30÷60 10÷15 25÷50 10÷15 10÷15 8÷15

Rame, Ottone tenere 100÷250 40÷80 80÷200 40÷70 40÷70 30÷80

Bronzo, Ottone duro 100÷200 30÷50 80÷150 15÷40 15÷40 20÷40

Alluminio 300÷600 300÷40 250÷500 150÷300 150÷300 150÷250

I valori riportati nelle tabelle si riferiscono a durate delle frese di circa otto ore e con uso di

refrigerante abbondante.

Nel caso di lavorazione concorde i valori della velocità di taglio possono essere incrementati (fino

ad un valore doppio).

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La velocità di taglio é data dall’espressione:

vt = 1000

n•D•π [m/min]

dove:

D = diametro della fresa

n = numero di giri/min della fresa

Sappiamo inoltre che la velocità di taglio economica per una generica sezione S si può ricavare da:

vte.S = f•S

vte.1m

[m/min]

dove:

vte.1 = velocità di taglio economica quando la sezione di truciolo é di 1 mm2

m = coefficiente che dipende dal materiale (2,44 per acciai tipo Fe)

f = coefficiente correttivo (da utilizzare quando il fattore di forma G =p/ag é diverso da 5.

Accorgimenti da seguire per la buona esecuzione di una spianatura con fresa frontale

Nella spianatura con fresa frontale, per eliminare eventuali giochi nel

dispositivo di alimentazione, é conveniente il moto discorde. Quindi,

qualora si debba spianare tutto il pezzo, é bene scegliere una fresa più

larga del pezzo in modo che sia soddisfatta la relazione:

D ≈ 1,5 b

con b la larghezza del pezzo.

Per aumentare la fase in discordanza e ridurre

quella in concordanza, l’asse della fresa deve

essere spostata dalla mezzeria del pezzo delle

quantità:

c = 3/5 * b

a = 2/5 * b

Per evitare lo strisciamento del dente all’inizio della lavorazione, é bene che si abbia un angolo di

entrata φe ≤ 70°.

Per evitare che i denti

posteriori della fresa striscino

sul piano già lavorato senza

asportare truciolo e

logorandosi, si può inclinare

l’asse di rotazione della fresa

di circa 1’ ÷ 3’ (primi, non gradi!). Certamente, in questo modo, la superficie lavorata non risulterà

perfettamente piana ma leggermente concava. Si limita però l’usura dei denti e si riduce la corsa di

lavoro (e quindi il tempo) in quanto non é necessario fare uscire completamente la fresa dal pezzo,

ma si può fermare la corsa quando il dente asporta l’ultimo truciolo.

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Nella lavorazione frontale riveste una certa importanza l’angolo tra un dente e l’altro della fresa,

determinabile tramite la relazione:

δ = 360°/z

dove z é il numero dei denti della fresa.

E’ bene che durante la lavorazioni ci siano sempre almeno due denti in presa, per evitare problemi

di ripresa dei giochi esistenti tra motore e fresa. Infatti la lavorazione intermittente della fresa

determinerebbe una rapida usura dei taglienti per scheggiatura.

Detto δ l’angolo tra un dente e l’altro e φ l’angolo di contatto fresa-pezzo, il numero dei denti in

presa si calcola mediante la relazione:

ψ = φ/δ

Formazione del truciolo nella fresatura periferica

La trattazione che segue vale sia per la lavorazione discorde che per quella concorde.

Per effetto dell’avanzamento del pezzo, la

traiettoria descritta dal dente non è un arco di

circonferenza ma un’epicicloide. Essendo però la

velocità di avanzamento molto inferiore rispetto al

numero di giri, si può ritenere minima la differenza

tra l’epicicloide e l’arco di circonferenza. Per

questo il tratto percorso dal dente della fresa a

contatto del pezzo sarà assimilato ad un arco di

circonferenza.

Con riferimento al disegno a lato, nel quale si

considera una fresatura discorde, il dente “attacca”

il materiale nel punto A. Per effetto

dell’avanzamento della tavola portapezzo, il dente esce dal pezzo nel punto C.

La forma del truciolo asportato é “a virgola”, con spessore crescente da zero ad un valore massimo

in corrispondenza del punto di uscita del dente dal pezzo.

Si ritiene che lo spessore massimo sia quello corrispondente al punto D. Dopo questo punto lo

spessore decresce rapidamente fino a diventare nullo al distacco del dente.

Nel caso di fresatura concorde, il dente attacca il pezzo nel punto C ed esce dal pezzo nel punto A.

Il truciolo asportato é anche in questo caso “a virgola”, ma con spessore massimo all’inizio e via via

decrescente fino al punto del distacco del dente dove lo spessore é praticamente nullo.

L’angolo φ è detto “angolo di contatto fresa-pezzo” e rappresenta l’angolo di cui ha ruotato il dente

durante l’asportazione di truciolo. In corrispondenza di φ si ha lo spessore massimo.

In tale posizione, si ha la sezione di truciolo massima asportata, che vale:

SMax = sMax * b [mm2]

dove sMax è lo spessore massimo e b è la larghezza di fresatura.

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Dal disegno:

sMax = az * sen φ

Con az l’avanzamento per dente.

- Calcolo dello spessore massimo

Si é detto che:

sMax = az * sen φ

Ma é anche, senza procedere alla dimostrazione:

sMax = 2 * az * √ p/D

Calcolo dell’angolo di contatto fresa-pezzo φ

Ricordando che lo spessore massimo è anche pari a sMax = az * sen φ, uguagliando le due relazioni si

ha:

sMax = az * sen φ = 2 * az * √ p/D

da cui:

sen φ = 2 * az √ p/D

da cui:

φ = arcsen 2 √ p/D

Lo spessore medio può essere assunto pari alla metà dello spessore massimo:

smed = ½ * sMax = az √ p/D [mm]

oppure può essere determinato tramite la formula:

smed = (az * p * 360) / (π * D * φ)

Gli spessori all’entrata ed all’uscita sono pari a zero:

- se = 0

- su = 0

- Calcolo della Forza di strappamento

La forza necessaria per il taglio é data dall’espressione: Fs = S * σs

dove:

S = s * b [mm2]

è la sezione di truciolo che, al variare dello spessore di

truciolo e, quindi, dell’angolo di contatto φ, varia. Per cui

si ha:

- una sezione di truciolo all’entrata Se = se * b

- una sezione di truciolo media Smed = smed * b

- una sezione di truciolo massima SMax = smax * b

- una sezione di truciolo all’uscita Su = su * b

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Mentre:

σS = (σ1 / n

S ) * f

è lo sforzo specifico di strappamento, anch’esso variabile con la sezione di truciolo. Per cui si ha:

- uno sforzo specifico di strappamento all’entrata σse = σ1 / en S

- uno sforzo di strappamento medio σSm = σ1 / mn S

- uno sforzo di strappamento massima σsMax = σ1 / Maxn S

- uno sforzo di strappamento all’uscita σSu = σ1 / un S

Dalle considerazioni svolte, si deduce che anche la Forza di strappamento sarà variabile lungo

l’arco di contatto fresa-pezzo e si avrà:

- una Forza di strappamento all’entrata Fse = Se * σse

- una Forza di strappamento media Fsm = Sm * σsm

- una Forza di strappamento massima FsMax = SMax * σsMax

- una Forza di strappamento all’uscita Fsu = Su * σsu

- Nel caso di fresatura discorde, la Forza di taglio cresce gradualmente dall’inizio del taglio fino al

punto dove lo spessore del truciolo é massimo e diventa bruscamente zero nel punto di uscita del

dente. Ciò provoca il distacco violento del truciolo stesso nonché vibrazioni che determinano una

finitura superficiale scadente del pezzo lavorato.

- Nel caso di fresatura concorde, la Forza di taglio decresce gradualmente dall’inizio del taglio fino

al punto dove lo spessore del truciolo é minimo. Il momento più gravoso é all’inizio della

lavorazione, poi le vibrazioni sono minori e quindi anche l’usura dei taglienti.

- Calcolo della Potenza necessaria per eseguire la lavorazione

La Potenza si determina tramite la formula:

P = Fs * vt / 60 000 [kW]

Ci si chiede quale tipo di Forza di strappamento, tra le precedenti enunciate, bisogna considerare

per la determinazione della Potenza. Ci si comporta nel seguente modo:

- qualora lungo l’arco di contatto fresa-pezzo (angolo φ) ci fosse un solo dente in presa, si deve

assumere come Forza di strappamento quella massima (FsMax);

- nel caso ci fossero più denti in presa, si prende in considerazione la Forza di strappamento media

moltiplicata per il numero di denti in presa (F’s = Fs * ψ).

Il numero di denti in presa si può calcolare nel seguente modo:

ψ = angolo di contatto fresa-pezzo/angolo tra un dente e l’altro = φ / δ

con δ = 360/z

dove z il numero dei denti della fresa.

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In definitiva, nel caso in cui ψ ≤ 1:

P = FsMax * vt / 60 000 [kW]

Qualora ψ > 1:

P = Fs * ψ * vt / 60 000 [kW]

La potenza necessaria per eseguire la lavorazione deve essere disponibile al mandrino. La potenza

disponibile al mandrino Pm é pari a:

Pm = PM * η [kW]

dove:

PM = Potenza del motore in kW

η = rendimento della fresatrice

Il rendimento si una fresatrice può essere assunto pari a 0,8 nel caso di macchine in ottimo stato e

0,5 nel caso di macchine in cattivo stato.

Rappresentazione della Forza di taglio

La variazione della Forza tangenziale sul dente

della fresa periferica, in funzione dell’angolo di

rotazione della fresa, si può rappresentare su

diagramma.

Nel caso di fresatura discorde, si ha

inizialmente F = 0 dove φ = 0 (cioé quando la

fresa attacca il materiale). Quindi si raggiunge

gradualmente il valore massimo FMax dove φ =

30° (in pratica φMax).

Nell’esempio considerato la Forza periferica dal

massimo scende a zero perché non si ha più di

un dente in presa. Il successivo dente entrerà poi

in presa in corrispondenza di φ = 36° e finirà la sua corsa per φ = 36° + 30° = 66°.

Nel caso di fresatura concorde, il dente penetra

nel materiale con lo spessore massimo di

truciolo. La Forza di taglio é quindi massima

all’inizio e diminuisce con l’avanzamento del

dente.

Dai diagrammi si rileva facilmente come sia

notevole l’oscillazione della Forza di taglio

durante la fresatura periferica. Tale oscillazione

é svantaggiosa in quanto sollecita

eccessivamente la fresatrice, la fresa, il pezzo,

l’attrezzatura di fissaggio. La situazione é

migliore se ci sono più denti in presa e con frese

elicoidali, che “ingranano” gradualmente nel

pezzo.

12

Calcolo del tempo attivo (o di macchina)

La corsa di lavoro nella fresatura é data dalla

distanza in mm fra i centri della fresa misurata tra

l’inizio e la fine della lavorazione. Sul tempo ha

quindi influenza non solo la lunghezza del pezzo ma

anche il diametro della fresa.

t = corsa/va = (corsa)/(ag * n) = (L+ c +ex)/(ag * n)

Applicando il Teorema di Pitagora per determinare il cateto c, si ha:

t = n•z•a

ex+p-Dp+l

z

)( [min]

L’extracorsa dipende dall’abilità dell’operatore e può essere assunta pari a 2 ÷ 5 mm per parte.

Formazione del truciolo nella fresatura frontale

Per avere le condizioni più favorevoli in questo procedimento di fresatura, é bene che il diametro

della fresa sia più grande della larghezza della superficie da lavorare, in modo che i denti abbiano

l’opportunità di lasciare momentaneamente il pezzo e raffreddarsi ed il truciolo possa evacuare

facilmente.

E’ consigliabile che tra la larghezza di fresatura “b” ed il diametro della fresa “D” sussista la

relazione:

b ≈ (2/3 ÷ ¾) D

e comunque sia sempre b ≥ ½ D

E’ consigliabile quindi scegliere il diametro della fresa: D ≈ (1,3 ÷ 1,5) b

Occorre distinguere diversi casi.

1) Fresatura frontale senza disassamento

Si ha quando il diametro della fresa é maggiore della

larghezza del pezzo ed il percorso dell’asse fresa é proprio

sull’asse del pezzo.

L’angolo di contatto fresa-pezzo é complessivamente 2φ. Il

valore dell’angolo é pari a φ nel momento in cui la fresa

“attacca” il pezzo. Tale angolo decresce fino al valore φ =

0 quando il dente raggiunge la mezzeria del pezzo (dove

l’asse fresa coincide con l’asse pezzo).

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La sezione di truciolo é data, in generale, da:

S = s * p [mm2]

dove s é lo spessore di truciolo e p é la profondità di passata.

Lo spessore di truciolo é pari a:

s = az * cos φ

Dal disegno, si ricava che:

sen φ = (b/2)/(D/2)

per cui:

φ = arcsen b/D

Al variare dell’angolo φ, varia lo spessore di truciolo e, quindi, si ha:

- spessore all’entrata se = az * cos φ

- spessore medio sm = (az * b * 360) / (π * D * 2 φ)

- spessore massimo sMax = az (in mezzeria, dove φ = 0)

- spessore all’uscita su = az * cos φ (uguale allo spessore all’entrata)

Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la sezione. Per cui si ha:

- sezione all’entrata Se = se * p

- sezione media Sm = sm * p

- sezione massima SMax = sMax * p

- sezione all’uscita Su = su * p

Nella fresatura frontale si distinguono due fasi: una in discordanza ed una in concordanza. La fase

discorde é ottimale perché elimina eventuali giochi nel dispositivo di alimentazione. E’ bene quindi

che tale fase sia ampia, o meglio che sia ridotta la fase in concordanza. Per questo é conveniente

spostare l’asse della fresa, rispetto alla mezzeria del pezzo, di una quantità

c = 3/5 * b

Si ha così la cosiddetta “fresatura con disassamento”.

2) Fresatura frontale con disassamento

Con riferimento al disegno a lato, si ha:

- spessore all’entrata se = az * cos φ1

- spessore medio sm = (az * b * 360) / [π * D * (φ1 + φ2)]

- spessore massimo sMax = az (dove φ = 0)

- spessore all’uscita su = az * cos φ2 (che non é uguale allo

spessore all’entrata)

L’angolo di entrata é pari a:

φ1 = arcsen c/(D/2)

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L’angolo di uscita é pari a:

φ2 = arcsen (b – c)/(D/2)

Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la sezione S = s * p.

Esempio:

3) Fresatura frontale con fresa a codolo

Quando si eseguono scanalature aventi larghezza pari al diametro della

fresa, con riferimento al disegno a lato, si ha:

- spessore all’entrata se = az * cos φ = 0 (essendo φ = 90°)

- spessore medio sm = (az * b * 360) / (π * D * 2 φ) con b = D

- spessore massimo sMax = az (in mezzeria, dove φ = 0)

- spessore all’uscita su = az * cos φ = 0

Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la

sezione S = s * p.

Per il calcolo dello sforzo specifico di strappamento, della Forza di

strappamento e della Potenza necessaria per eseguire la lavorazione, vale quanto detto per la

fresatura periferica.

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Rappresentazione della Forza di taglio

La variazione della Forza tangenziale sul dente della fresa frontale, in funzione dell’angolo di

rotazione della fresa, si può rappresentare su diagramma.

Dal diagramma si rileva come l’andamento della variazione della Forza tangenziale sia piuttosto

piatto, orizzontale, mentre nella fresatura periferica é verticale (quindi sfavorevole).

Oltre all’andamento più uniforme, notiamo che gli stessi valori delle forze di taglio sono più bassi

nella fresatura frontale. Quindi anche la potenza assorbita nella fresatura frontale é minore.

Calcolo del tempo attivo (o di macchina)

Anche nella fresatura frontale la corsa di lavoro é data dalla distanza in mm fra i centri della fresa

misurata tra l’inizio e la fine della lavorazione. Sul tempo ha quindi influenza non solo la lunghezza

del pezzo ma anche il diametro della fresa.

Nel caso di fresatura frontale senza disassamento il tempo é dato da:

t = corsa/va = (L +ex)/(ag * n) = (l + le + lu +ex)/(ag * n) = (l + D/2 + D/2 +ex)/(az * z * n) [min]

L’extracorsa dipende dall’abilità dell’operatore e può essere assunta pari a 2 ÷ 5 mm per parte.

I tempi suddetti sono riferiti ad una passata. Nel caso di più passate occorre moltiplicare i tempi

prima calcolati per il numero di passate.

l le lu

L