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Lavoro di gruppo per scienze umane:I disturbi alimentari nella letteratura
Fatto da Gambini Martina, Crisafulli Chiara, Crodini Sara, Calcina Sara e Chichifoi Christina
Briciole Sandra è una diciottenne intelligente, molto carina, con una famiglia che la adora e un radioso futuro che l’aspetta. Ma un giorno Sandra smette di mangiare. All’inizio lo fa per dimagrire perché pensa di avere le gambe troppo grosse per poter attirare gli sguardi di Saverio, il ragazzo di cui è timidamente innamorata. Inizia a perdere molto peso da non riuscire più a fermarsi. Questa situazione crea dei disagi anche all’interno della famiglia che sembra colpita da un improvviso attacco di follia. Sandrà è anoressica, ma non sa o non le interessa sapere che di anoressia si può anche morire. Dopo essere finita in clinica e aver attraversato anche la bulimia, ritroverà Saverio. Ma lo perderà subito e solo dopo la sua morte, capisce che deve tentare di uscire dal suo «buco nero» e provare a vivere.
«Un’ esperienza drammatica che mi ha fatto comprendere l’importanza di essere al mondo e che mi ha insegnato a gustare il fascino di un
tramonto. In questa battaglia con il tempo deve essere una mente sensibile e perspicace come la nostra ad avere la meglio»_briciole
Secondo noi, l’autrice ci vuole comunicare che per affrontare queste malattie, come bulimia ed anoressia, bisognerebbe esser coscienti di quello che sta accadendo; bisognerebbe essere a contatto con il mondo esterno, solo così si può riuscire a superare questi «ostacoli».
Tutto il pane del mondo Questo libro narra la storia vissuta dall’autrice. E’ narrato in prima persona e tratta della sua vita trascorsa tra sofferenza interiore e l’alternarsi della anoressia e bulimia. Il libro inizia con i ricordi d’infanzia della scrittrice, facendo immergere i lettori in una quotidianità apparentemente felice. Già da subito, questa felicità verrà ostacolata da eventi difficili, per poter essere compresi a quell’età, come la relazione instabile tra i genitori, la presenza poco costante della madre e l’incolmabile vuoto lasciato dalla morte del padre. Durante l’adolescenza, si è ritrovata a far i conti con l’alternarsi di due malattie molto serie, le quali hanno fatto della vita della protagonista un vero e proprio dramma. Fortunatamente riuscirà poi a guarire, grazie all’aiuto della sua analista. Nonostante la madre fosse presa dai suoi problemi, l’autrice riuscì a trovare un punto di riferimento nella sua psicanalista. La De Guercq ha voluto scrivere questo per offrire un esempio a tutte quelle persone che soffrono di questa malattia, incoraggiandole a superarla.
«Nello stato di deperimento in cui sono sfido il freddo, il caldo, la stanchezza e..la fame! Per dimostrare la mia
volontà di vivere malgrado tutto, io non vivo. Sto mimando la vita come un’attrice interpreta una parte. Ora non sono più capace di uscirne.»_tutto il pane del
mondo
Nonostante tutte le controversie che la protagonista sta affrontando nella sua vita, la cosa che la turba maggiormente e che non ha più controllo della sua vita, ma è capace solamente di recitarla. «Recitarla» ovvero non ha più il controllo della sua vita, affronta la sua quotidianità come un automa; continua a vivere secondo un copione che si è auto-imposta per non mostrare il suo dolore agli altri .
Un corpo di donna Si tratta di un romanzo totalmente al femminile che racconta di uno dei nuovi problemi adolescenziali delle ragazzine d'oggi . Gaspara è un'adolescente che si vergogna del suo corpo, che non vuole crescere e che vorrebbe essere così leggera, da poter volare; ma è difficile per lei, una fame che le attanaglia lo stomaco le impedisce di dimagrire. L'unica soluzione è "svuotarsi " per poi ricominciare a mangiare: un gioco pericoloso che nemmeno l'amicizia, i genitori, riescono a reprimere .La protagonista è una giovane che non si riconosce nel suo corpo di donna e che non riesce ad accettare la sua nuova situazione.
«I sazi non hanno anima, gli affamati non hanno che quella?»_ un corpo di
donna
Fame d’amore L'anoressia e la bulimia rappresentano il disagio psicologico più diffuso fra le donne di questi decenni. Questo libro, rivolto alle persone che soffrono di disordini alimentari, a quelle che le circondano e a coloro che sono impegnati nella terapia, non intende essere un manuale che offre risposte preconfezionate, ma piuttosto di uno strumento aggiornato, capace di addentrarsi nelle ragioni ultime della malattia perché nato dall'esperienza diretta dell'autrice, a lungo anoressica e bulimica lei stessa, e dal quotidiano contatto con migliaia di ragazze sofferenti.
«Ancora una volta a catturare l'attenzione è la sofferenza che si vede , quella messa in luce dal
sintomo anoressico. Ma ancora più forte è il dolore che non traspare dal corpo di una persona
bulimica». _fame d’amoreQuello che accomunano queste due malattie è la sofferenza che provocano entrambe. Nel primo caso, quello della anoressia, la sofferenza è più evidente; mentre nel secondo risalta di meno la sofferenza che la persona vive interiormente.
«mangiare, ingoiare TUTTO ciò che è possibile, ma subito dopo svuotarsi, non
lasciare più NIENTE.»
Questa frase rappresenta in tutti i suoi aspetti il significato della parola «bulimia». Gli aspetti che emergono sono quelli della patologia ed anche quelli della sofferenza interiore provata dalla persona colpita da questa malattia.