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DI REMIGIO RUSSO olemiche ferragostane sull’occupazione nel Lazio. Infatti, proprio a ridosso della festività estiva l’Inps ha comunicato i dati sull’occupazione in Italia nel primo semestre di questo anno, un lavoro curato in particolare dall’Osservatorio sul Precariato istituito dall’ente previdenziale. I numeri tra l’altro premiano proprio la regione laziale che mostra indicatori ben al di sopra della media nazionale. Dunque, nel periodo da gennaio a giugno 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 952.359, il 36% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. La divisione per regione geografica mostra che nel Lazio sono state registrate 110.345 nuove assunzioni sempre a tempo indeterminato pari al 41% in più rispetto all’anno precedente. Un forte incremento è stato calcolato anche per le trasformazioni dei contratti a termine e degli apprendistati in rapporti di lavoro stabili. Sta conoscendo più fortuna anche il pagamento del lavoro occasionale attraverso la consegna del “voucher” al prestatore d’opera. Si tratta dei tagliandi dal valore di 10 euro l’ora, acquistabile anche presso le tabaccherie, con cui è possibile pagare il lavoro della baby sitter, del cameriere occasionale e così via. Nel Lazio, durante il periodo di riferimento, sono stati venduti quasi due milioni e mezzo di tagliandi pari all’85% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «I dati diffusi dall’Inps – aveva commentato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – certificano la crescita del nostro Paese e sottolineano il risultato straordinario ottenuto nella nostra regione che vede un notevole incremento dei contratti a tempo indeterminato e delle assunzioni totali rispetto al 2014 e al 2013. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato evidenzia un andamento superiore a quello nazionale e per noi si tratta di un traguardo importante e prezioso perché sottolinea il miglioramento della qualità dell’occupazione. È un ulteriore segno che il Lazio sta cambiando, mettendo in campo risorse e strategie per chiudere definitivamente la stagione della crisi e delle difficoltà». Tuttavia, il dato statistico presentato dall’Inps mostra i dati fino alla ripartizione per “regione di lavoro” mentre sarebbe utile anche conoscere l’andamento anche nelle singole province. In questo modo è possibile riconoscere un eventuale sbilanciamento e programmare azioni correttive delle politiche di lavoro a livello territoriale. Se poi si vuol indagare il fenomeno fino in fondo sarebbe utile anche conoscere per tutti questi nuovi contratti di lavoro anche la suddivisione di genere: quanti uomini e quante donne hanno iniziato a lavorare a tempo indeterminato? Comunque, restando sempre a livello generale, il dato dell’Inps «ci spinge a fare di più e meglio anche nell’attuazione del programma concertato con le parti sociali nel “Patto per il lavoro e lo sviluppo”, firmato all’indomani dell’insediamento della giunta Zingaretti; stiamo lavorando per il migliore utilizzo dei fondi comunitari e per dare fiducia alle imprese», ha spiegato Lucia Valente, assessore regionale al Lavoro. Una fiducia difficile da conquistare pienamente, almeno stando ad ascoltare i racconti delle persone, tante, ancora vittime della precarietà occupazionale e dell’organizzazione dei modelli produttivi aziendali che mortificano la dignità stessa della persona. P Cantone. Il male d’Italia è la corruzione utti si indignano per i grandi scandali, tutti si scagliano contro i corrotti, ma quanti han- no remore nel chiedere una raccomanda- zione o nell’invocare una scorciatoia per realizzare in qualunque maniera i propri interessi?». Per Raf- faele Cantone, magistrato della Cassazione e presi- dente dell’Autorità anticorruzione, già Pm della Di- rezione distrettuale antimafia, il vero male del no- stro Paese è la corruzione. Lo ha sottolineato nel li- bro pubblicato con il giornalista Gianluca Di Feo per Rizzoli e lo ha affermato nell’incontro tenuto a Gaeta, nell’ambito della rassegna “Libri sulla Cresta dell’Onda”. Una serata indimenticabile, sia per la foltissima par- tecipazione, sia per la presenza di due protagonisti dell’ultima stagione letteraria: Gianrico Carofiglio e Raffaele Cantone. Un’occasione per fare il punto sul- la «situazione tutta italiana» e per provare a capire «come liberarsi dalla corruzione e liberare il Paese». Il primo passo da compiere, secondo Cantone, è so- prattutto culturale: mirare a capire e a far capire che «il costo della corruzione, in ogni sua forma, lo pa- ghiamo tutti, distruggendo il diritto a un futuro mi- gliore». Urge farsi carico del problema, analizzare i propri comportamenti prima di «gridare allo scandalo e in- dignarsi di fronte all’ennesima crisi che intacca la credibilità nazionale e il benessere collettivo». Oc- corre «mettersi in discussione» perché il problema non riguarda solo gli “altri” ovvero i politici, gli in- dustriali, i ministri, i potenti ma… tutti. «La corru- zione è come un cancro –ha concluso Cantone– uc- cide una società azzerando il merito e la concorren- za, nelle imprese, nella burocrazia, nei partiti, in- centivando la fuga dei cervelli, delle energie miglio- ri del Paese». Sandra Cervone T « Generazioni alleate a pastorale della salute di fronte alle sfide dell’age- ning society è stato il tema del primo convegno regionale pro- mosso dalla Conferenza epi- scopale laziale e dalla Consul- ta di pastorale della Salute svol- tosi ieri presso il Santuario del Divino Amore. Un evento voluto per affronta- re il tema dell’invecchiamento. Come ha sottolineato il vesco- vo ausiliare Lorenzo Leuzzi, presidente della Commissione salute della Cel, la Pastorale della salute deve promuovere una nuova alleanza tra le ge- nerazioni, per sostenere la di- gnità della persona quando questa diventa improduttiva per il sistema economico con- temporaneo. Nel prossimo nu- mero di Lazio 7 un ampio re- soconto del convegno. L pastorale salute EDITORIALE TUTTI A SCUOLA, NUOVI OTTIMISMI E MOLTI DUBBI NAZARENO BONCOMPAGNI uona ufficialmente martedì la prima campanella nelle scuole del Lazio. Si apre uno di quegli anni scolastici che si prospettano densi di incertezze. L’anno di avvio della “Buona scuola” fortemente (ostinatamente?) voluta dal governo Renzi e licenziata quest’estate dal Parlamento, tra mille polemiche e proteste. L’anno in cui molte cose, stando alle comunicazioni ministeriali ufficiali, dovrebbero in realtà partire in positivo, cominciando da una maggiore efficienza nella nomina di supplenti annuali e dall’avvio del cosiddetto organico dell’autonomia che dovrebbe veder via via potenziato in ciascuna scuola il fabbisogno di docenti. Quanto tutto l’ottimismo dei favorevoli alla riforma sarà giustificato alla prova dei fatti sarà da vedere. Frattanto le scuole aprono, con un certo disorientamento degli insegnanti che questa legge, nonostante l’ampia consultazione preventiva (a detta di molti in realtà solo di facciata), se la sono vista piovere addosso e che adesso si trovano a dover applicare con un grado di condivisione davvero minimo, con il cocente timore di effetti deleteri per la professione docente quando, restando così la legge, andrà a regime il sistema per cui di fatto anche chi è di ruolo perderà le proprie certezze (dato che non solo i neoassunti ma anche i trasferiti e i perdenti posto saranno soggetti alle chiamate personali “a curriculum” da parte dei presidi). Gli annunci del mondo sindacale e l’aria che si respira – basta farsi un giro sui social network nei profili dei lavoratori della scuola – non sembrano preludere ad alcuna arrendevolezza, con inviti a mettere in atto tutte le forme legali di boicottaggio della riforma e preparazione di ricorsi, senza escludere l’ipotesi referendum. Il tutto condito dagli strascichi dell’aspra polemica di fine agosto sulle famigerate “deportazioni” che hanno rovinato quella che si pensava essere una festa per la fine del precariato per molti docenti anche laziali, in diversi casi costretti a scegliere tra l’ottenere l’agognato ruolo a migliaia di chilometri da casa e il restare vicino alla famiglia ma perennemente nel limbo del tempo determinato. Insomma, se le dichiarazioni governative grondano entusiasmo e gli ottimisti si dicono certi che le polemiche si sgonfieranno presto e, col tempo, le novità saranno ben digerite e apprezzate anche da chi oggi sta sulle barricate, l’anno si apre all’insegna del dubbio e della preoccupazione, nonché della delusioni per i tanti che speravano che “buona scuola” significasse finalmente affrontare problematiche organizzative, rinnovare seriamente strutture, assegnare fondi (non briciole), rendere effettiva e realmente diffusa l’innovazione tecnologica, snellire la burocrazia a vantaggio della didattica vera, favorire un autentico coinvolgimento delle famiglie, affrontare una volta per tutte il nodo parità scolastica. La buona notizia, rispetto ai pessimismi, è che, nonostante tutto ciò, a fare la scuola restano alunni, personale e genitori. Persone concrete, che si misurano con situazioni concrete. Insegnanti che, nonostante mille dubbi e polemiche, entreranno comunque in classe e, al momento di agire, si sforzeranno come sempre di dare il meglio di sé. Ragazzi che continueranno a intrecciare relazioni e a costruire il loro futuro. Famiglie che, tra mille problemi, in qualche modo un occhio ai loro figli che studiano lo daranno o saranno esortati a darlo. A prescindere da dibattiti politici e contrasti legislativi, a scuola la parte “buona” saranno ancora tante, tante persone che ogni giorno la frequentano e la vivono. S In Regione nel primo semestre +40% secondo l’Inps, ma restano le polemiche Per il lavoro una crescita da record ALBANO UFFICIALIZZATI GLI AVVICENDAMENTI a pagina 3 ANAGNI UNITALSI, TRA GIOIA E CONDIVISIONE a pagina 4 C. CASTELLANA CON LA FORZA DELLA PROFEZIA a pagina 5 CIVITAVECCHIA «COSTRUTTORI DI COMUNIONE» a pagina 6 FROSINONE «RACCOGLIAMO L’INVITO DEL PAPA» a pagina 7 GAETA CHE COSA SOGNANO I NOSTRI RAGAZZI? a pagina 8 LATINA PREPARATI ALL’ACCOGLIENZA a pagina 9 PALESTRINA UN VOLTO NUOVO ALLA CHIESA MADRE a pagina 10 PORTO-S. RUFINA UN LAICATO «ANTICO» a pagina 11 SORA BAGNASCO IN VISITA ALLA «GUARDIA» a pagina 13 TIVOLI UN’ESTATE RICCA DI TANTE SCOPERTE a pagina 14 LAZIO SETTE n queste settimane abbiamo visto all’opera il potere delle imma- gini. Qualcuno l’ha sottolineato: una foto, quella del piccolo Ay- lan, sembra aver stravolto l’immobilismo europeo verso l’accoglien- za dei profughi. Però, non possiamo non tener conto che una me- daglia ha sempre due facce. Quella foto, oltre ad esprimere il dram- ma di un esodo terribile, è comunque disumana, è il corpo morto di un bimbo. Quello con le mani alzate del ghetto di Varsavia o la bambina vietnamita che fugge, sono vivi, mostrano persino il loro viso. C’è una speranza. In questa, invece, la speranza è tolta. Aylan giace senza vita. E il suo viso non è visibile. E così questa icona di un dramma epocale ci dice anche della straordinaria capacità di indif- ferenza che ha il nostro tempo. Sia perché occorre un’immagine co- sì estrema per scalfirla; sia perché è simbolica di un momento sto- rico in cui preferiamo non guardare in faccia chi muore per sfuggi- re all’orrore. L’appello del Papa ha, certo, un valore sociale, religio- so, morale. Ma assume anche un valore pedagogico: è un invito a os- servare il volto di quelli che fuggono dagli estremismi che semina- no morte. Una scuola per scoprire che i volti possono raccontare e aprirci alla via della gioia vera. Sono davvero dei “volti–libro” se ci lasciamo interpellare da loro. Sarà difficile che ogni parrocchia, ogni comunità possa accogliere una famiglia di rifugiati. Ma ognuno di noi può far spazio al volto, alla storia, alla vita di qualcuno che fug- ge per trovare un po’ di dignità. Ne abbiamo davvero bisogno: un fa- cebook dell’umanità crocifissa dove Gesù ci chiama ad amarlo. Francesco Guglietta I NELLE DIOCESI RIETI IL VESCOVO POMPILI: «ASCOLTIAMOCI» a pagina 12 Le «facce-libro» dei crocifissi Domenica, 13 settembre 2015 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 A SCUOLA IL SAPERE IN UN TOUCH? a pagina 2 IL FATTO L’incontro di Gaeta con il dott. Cantone Aumentano contratti e occupazione, ma c’è ancora poca chiarezza sugli indicatori

LAZIO - diocesiportosantarufina.it · della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – certificano la crescita del nostro Paese e sottolineano il risultato straordinario ottenuto nella

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DI REMIGIO RUSSO

olemiche ferragostanesull’occupazione nel Lazio.Infatti, proprio a ridosso della

festività estiva l’Inps ha comunicatoi dati sull’occupazione in Italia nelprimo semestre di questo anno, unlavoro curato in particolaredall’Osservatorio sul Precariatoistituito dall’ente previdenziale. Inumeri tra l’altro premiano propriola regione laziale che mostraindicatori ben al di sopra dellamedia nazionale. Dunque, nelperiodo da gennaio a giugno 2015le nuove assunzioni a tempoindeterminato nel settore privatostipulate in Italia, rilevate da Inps,sono state 952.359, il 36% in piùrispetto all’analogo periodo del2014. La divisione per regionegeografica mostra che nel Laziosono state registrate 110.345 nuoveassunzioni sempre a tempoindeterminato pari al 41% in piùrispetto all’anno precedente. Unforte incremento è stato calcolatoanche per le trasformazioni deicontratti a termine e degliapprendistati in rapporti di lavorostabili. Sta conoscendo più fortunaanche il pagamento del lavorooccasionale attraverso la consegnadel “voucher” al prestatore d’opera.Si tratta dei tagliandi dal valore di10 euro l’ora, acquistabile anchepresso le tabaccherie, con cui èpossibile pagare il lavoro della babysitter, del cameriere occasionale ecosì via. Nel Lazio, durante ilperiodo di riferimento, sono stativenduti quasi due milioni e mezzodi tagliandi pari all’85% in piùrispetto allo stesso periodo delloscorso anno. «I dati diffusi dall’Inps– aveva commentato il presidentedella Regione Lazio, NicolaZingaretti – certificano la crescitadel nostro Paese e sottolineano ilrisultato straordinario ottenutonella nostra regione che vede unnotevole incremento dei contratti a

tempo indeterminato e delleassunzioni totali rispetto al 2014 eal 2013. L’aumento dei contratti atempo indeterminato evidenzia unandamento superiore a quellonazionale e per noi si tratta di untraguardo importante e preziosoperché sottolinea il miglioramentodella qualità dell’occupazione. È unulteriore segno che il Lazio stacambiando, mettendo in camporisorse e strategie per chiuderedefinitivamente la stagione dellacrisi e delle difficoltà». Tuttavia, ildato statistico presentato dall’Inpsmostra i dati fino alla ripartizioneper “regione di lavoro” mentresarebbe utile anche conoscerel’andamento anche nelle singoleprovince. In questo modo èpossibile riconoscere un eventualesbilanciamento e programmareazioni correttive delle politiche dilavoro a livello territoriale. Se poi sivuol indagare il fenomeno fino infondo sarebbe utile ancheconoscere per tutti questi nuovicontratti di lavoro anche lasuddivisione di genere: quantiuomini e quante donne hannoiniziato a lavorare a tempoindeterminato? Comunque,restando sempre a livello generale,il dato dell’Inps «ci spinge a fare dipiù e meglio anche nell’attuazionedel programma concertato con leparti sociali nel “Patto per il lavoroe lo sviluppo”, firmatoall’indomani dell’insediamentodella giunta Zingaretti; stiamolavorando per il migliore utilizzodei fondi comunitari e per darefiducia alle imprese», ha spiegatoLucia Valente, assessore regionale alLavoro. Una fiducia difficile daconquistare pienamente, almenostando ad ascoltare i racconti dellepersone, tante, ancora vittime dellaprecarietà occupazionale edell’organizzazione dei modelliproduttivi aziendali chemortificano la dignità stessa dellapersona.

P

Cantone. Il male d’Italia è la corruzioneutti si indignano per i grandi scandali, tuttisi scagliano contro i corrotti, ma quanti han-no remore nel chiedere una raccomanda-

zione o nell’invocare una scorciatoia per realizzarein qualunque maniera i propri interessi?». Per Raf-faele Cantone, magistrato della Cassazione e presi-dente dell’Autorità anticorruzione, già Pm della Di-rezione distrettuale antimafia, il vero male del no-stro Paese è la corruzione. Lo ha sottolineato nel li-bro pubblicato con il giornalista Gianluca Di Feoper Rizzoli e lo ha affermato nell’incontro tenuto aGaeta, nell’ambito della rassegna “Libri sulla Crestadell’Onda”. Una serata indimenticabile, sia per la foltissima par-tecipazione, sia per la presenza di due protagonistidell’ultima stagione letteraria: Gianrico Carofiglio eRaffaele Cantone. Un’occasione per fare il punto sul-la «situazione tutta italiana» e per provare a capire«come liberarsi dalla corruzione e liberare il Paese».Il primo passo da compiere, secondo Cantone, è so-prattutto culturale: mirare a capire e a far capire che«il costo della corruzione, in ogni sua forma, lo pa-ghiamo tutti, distruggendo il diritto a un futuro mi-gliore». Urge farsi carico del problema, analizzare i propricomportamenti prima di «gridare allo scandalo e in-

dignarsi di fronte all’ennesima crisi che intacca lacredibilità nazionale e il benessere collettivo». Oc-corre «mettersi in discussione» perché il problemanon riguarda solo gli “altri” ovvero i politici, gli in-dustriali, i ministri, i potenti ma… tutti. «La corru-zione è come un cancro –ha concluso Cantone– uc-cide una società azzerando il merito e la concorren-za, nelle imprese, nella burocrazia, nei partiti, in-centivando la fuga dei cervelli, delle energie miglio-ri del Paese».

Sandra Cervone

Generazioni alleatea pastorale della salute difronte alle sfide dell’age-

ning society è stato il tema delprimo convegno regionale pro-mosso dalla Conferenza epi-scopale laziale e dalla Consul-ta di pastorale della Salute svol-tosi ieri presso il Santuario delDivino Amore. Un evento voluto per affronta-re il tema dell’invecchiamento.Come ha sottolineato il vesco-vo ausiliare Lorenzo Leuzzi,presidente della Commissionesalute della Cel, la Pastoraledella salute deve promuovereuna nuova alleanza tra le ge-nerazioni, per sostenere la di-gnità della persona quandoquesta diventa improduttivaper il sistema economico con-temporaneo. Nel prossimo nu-mero di Lazio 7 un ampio re-soconto del convegno.

L

pastorale salute

E D I T O R I A L E

TUTTI A SCUOLA,NUOVI OTTIMISMI

E MOLTI DUBBI

NAZARENO BONCOMPAGNI

uona ufficialmente martedì laprima campanella nelle scuole delLazio. Si apre uno di quegli anni

scolastici che si prospettano densi diincertezze. L’anno di avvio della“Buona scuola” fortemente(ostinatamente?) voluta dal governoRenzi e licenziata quest’estate dalParlamento, tra mille polemiche eproteste. L’anno in cui molte cose,stando alle comunicazioni ministerialiufficiali, dovrebbero in realtà partire inpositivo, cominciando da una maggioreefficienza nella nomina di supplentiannuali e dall’avvio del cosiddettoorganico dell’autonomia che dovrebbeveder via via potenziato in ciascunascuola il fabbisogno di docenti.Quanto tutto l’ottimismo dei favorevolialla riforma sarà giustificato alla provadei fatti sarà da vedere. Frattanto lescuole aprono, con un certodisorientamento degli insegnanti chequesta legge, nonostante l’ampiaconsultazione preventiva (a detta dimolti in realtà solo di facciata), se lasono vista piovere addosso e che adessosi trovano a dover applicare con ungrado di condivisione davvero minimo,con il cocente timore di effetti deleteriper la professione docente quando,restando così la legge, andrà a regimeil sistema per cui di fatto anche chi è diruolo perderà le proprie certezze (datoche non solo i neoassunti ma anche itrasferiti e i perdenti posto sarannosoggetti alle chiamate personali “acurriculum” da parte dei presidi).Gli annunci del mondo sindacale el’aria che si respira – basta farsi ungiro sui social network nei profili deilavoratori della scuola – non sembranopreludere ad alcuna arrendevolezza,con inviti a mettere in atto tutte leforme legali di boicottaggio dellariforma e preparazione di ricorsi, senzaescludere l’ipotesi referendum. Il tuttocondito dagli strascichi dell’asprapolemica di fine agosto sulle famigerate“deportazioni” che hanno rovinatoquella che si pensava essere una festaper la fine del precariato per moltidocenti anche laziali, in diversi casicostretti a scegliere tra l’ottenerel’agognato ruolo a migliaia dichilometri da casa e il restare vicinoalla famiglia ma perennemente nellimbo del tempo determinato. Insomma, se le dichiarazionigovernative grondano entusiasmo e gliottimisti si dicono certi che lepolemiche si sgonfieranno presto e, coltempo, le novità saranno ben digerite eapprezzate anche da chi oggi sta sullebarricate, l’anno si apre all’insegna deldubbio e della preoccupazione, nonchédella delusioni per i tanti chesperavano che “buona scuola”significasse finalmente affrontareproblematiche organizzative, rinnovareseriamente strutture, assegnare fondi(non briciole), rendere effettiva erealmente diffusa l’innovazionetecnologica, snellire la burocrazia avantaggio della didattica vera, favorireun autentico coinvolgimento dellefamiglie, affrontare una volta per tutteil nodo parità scolastica.La buona notizia, rispetto aipessimismi, è che, nonostante tutto ciò,a fare la scuola restano alunni,personale e genitori. Persone concrete,che si misurano con situazioniconcrete. Insegnanti che, nonostantemille dubbi e polemiche, entrerannocomunque in classe e, al momento diagire, si sforzeranno come sempre didare il meglio di sé. Ragazzi checontinueranno a intrecciare relazioni ea costruire il loro futuro. Famiglie che,tra mille problemi, in qualche modo unocchio ai loro figli che studiano lodaranno o saranno esortati a darlo. Aprescindere da dibattiti politici econtrasti legislativi, a scuola la parte“buona” saranno ancora tante, tantepersone che ogni giorno la frequentanoe la vivono.

S

In Regione nel primo semestre +40% secondo l’Inps, ma restano le polemiche

Per il lavorouna crescitada record

◆ ALBANOUFFICIALIZZATIGLI AVVICENDAMENTI

a pagina 3

◆ ANAGNIUNITALSI, TRA GIOIAE CONDIVISIONE

a pagina 4

◆ C. CASTELLANACON LA FORZADELLA PROFEZIA

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIA«COSTRUTTORIDI COMUNIONE»

a pagina 6

◆ FROSINONE«RACCOGLIAMOL’INVITO DEL PAPA»

a pagina 7

◆ GAETACHE COSA SOGNANOI NOSTRI RAGAZZI?

a pagina 8

◆ LATINAPREPARATIALL’ACCOGLIENZA

a pagina 9

◆ PALESTRINAUN VOLTO NUOVOALLA CHIESA MADRE

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINAUN LAICATO«ANTICO»

a pagina 11

◆ SORABAGNASCO IN VISITAALLA «GUARDIA»

a pagina 13

◆ TIVOLIUN’ESTATE RICCADI TANTE SCOPERTE

a pagina 14

LAZIOSETTE

n queste settimane abbiamo visto all’opera il potere delle imma-gini. Qualcuno l’ha sottolineato: una foto, quella del piccolo Ay-

lan, sembra aver stravolto l’immobilismo europeo verso l’accoglien-za dei profughi. Però, non possiamo non tener conto che una me-daglia ha sempre due facce. Quella foto, oltre ad esprimere il dram-ma di un esodo terribile, è comunque disumana, è il corpo mortodi un bimbo. Quello con le mani alzate del ghetto di Varsavia o labambina vietnamita che fugge, sono vivi, mostrano persino il loroviso. C’è una speranza. In questa, invece, la speranza è tolta. Aylangiace senza vita. E il suo viso non è visibile. E così questa icona di undramma epocale ci dice anche della straordinaria capacità di indif-ferenza che ha il nostro tempo. Sia perché occorre un’immagine co-sì estrema per scalfirla; sia perché è simbolica di un momento sto-rico in cui preferiamo non guardare in faccia chi muore per sfuggi-re all’orrore. L’appello del Papa ha, certo, un valore sociale, religio-so, morale. Ma assume anche un valore pedagogico: è un invito a os-servare il volto di quelli che fuggono dagli estremismi che semina-no morte. Una scuola per scoprire che i volti possono raccontare eaprirci alla via della gioia vera. Sono davvero dei “volti–libro” se cilasciamo interpellare da loro. Sarà difficile che ogni parrocchia, ognicomunità possa accogliere una famiglia di rifugiati. Ma ognuno dinoi può far spazio al volto, alla storia, alla vita di qualcuno che fug-ge per trovare un po’ di dignità. Ne abbiamo davvero bisogno: un fa-cebook dell’umanità crocifissa dove Gesù ci chiama ad amarlo.

Francesco Guglietta

I

NELLE DIOCESI

◆ RIETIIL VESCOVO POMPILI:«ASCOLTIAMOCI»

a pagina 12

Le «facce-libro» dei crocifissi

Domenica, 13 settembre 2015

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

Email: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]: Salvatore Mazza

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ A SCUOLAIL SAPEREIN UN TOUCH?

a pagina 2

IL FATTO

L’incontro di Gaeta con il dott. Cantone

Aumentano contratti e occupazione, ma c’è ancora poca chiarezza sugli indicatori

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DI ANDREA FIASCO

ono scesi dalla Carinzia, sobri eordinati, guidati dai lori padri spirituali,per venire a pregare sui luoghi dei

cammini francescani e benedettini dell’altoLazio, della Sabina e dell’alta valledell’Aniene. Hanno conosciuto alcune dellenostre diocesi laziali, i suoi sacerdoti e anchei suoi vescovi. Circa trecentocinquanta i pellegrini diKremsmünster, città austriaca, che con ungrande pellegrinaggio al principio di

S

Il Cammino di Francesco incontra il 45° Meeting

l mondo dell’atletica leggera presente og-gi a Rieti per partecipare al 45° Meetinginternazionale incontrerà stamani il fran-

cescanesimo povero della Valle Santa, cheper le umili sembianze rimaste, contrastanon poco con quello giottesco, colmo e “lus-sureggiante di Assisi”. È, per intenderci, ilfrancescanesimo ruvido e scarno, soprav-vissuto negli eremi dei frati minori aggrap-pati alle rocce dei monti reatini, disposti sul-le colline e riscontrabile negli oggetti sem-plici e rozzi, quasi puerili, lasciati nei romi-tori ancora in piedi, capaci di trasmetteresempre il messaggio che il Poverello vi hamanifestato quasi 800 anni fa vivendo a Fon-te Colombo, a Greccio, a Poggio Bustone e

alla Foresta. In questi luoghi egli operò mi-racoli, lasciandovi indelebili segni della te-stimonianza della rigida regola vissuta daisuoi frati e della predicazione del Vangeloche intendeva realizzare sine glossa. E quin-di né mediato, né annacquato. In quel tem-po così distante dal Duemila, il santo, muo-vendosi su una barchetta, si trasferiva neipiccoli conventi della Vallata salpando daiporticcioli sul fiume della città papale cheera allora l’umbilicus Italiæ, ove risiedevaspesso papa Onorio III. Il santo navigava nel-le acque del lacus Velinus che nel Medioevoera tornato a impaludare la piana reatina,meditando la futura Regula bullata, il pri-mo Presepe grecciano, la genesi del Canticodelle creature. Padre Marino Porcelli e Nazzareno Figorilli,vertici della Fondazione Amici del Cammi-no di Francesco, operando insieme al diret-tore del Meeting Sandro Giovannelli, hannoideato e programmato questo singolare in-contro spirituale di tanti campioni, dei gio-

vani reatini e di coloro che verranno dalleregioni vicine con Gesù e il francescanesimoe con la partecipazione alla camminata di14 chilometri verso uno dei santuari più af-fascinanti e vivo del Cammino di Francesco,che è quello della Foresta, ove, secondo latradizione avvalorata dal vescovo ArduinoTerzi, storico francescano, il Poverello avviòla composizione delle sue Laudes creatura-rum e dove la fiorettistica locale colloca ilmiracolo dell’uva. Ci sarà il tempo, ricor-dando l’enciclica sulla custodia del creato dipapa Francesco, di rileggere i versi del Can-tico riprodotto sul legno all’ingresso del con-vento: «Laudato si’, mi’ Signore, per frate Ven-to... et per aere et nubilo et sereno et onne tem-po, per lo quale, a le Tue creature dài su-stentamento... Laudato si’, mi’ Signore, per sorAcqua... Laudato si’, mi Signore, per sora Lu-na e le stelle... Laudato si’, mi Signore, per fra-te Focu, per lo quale ennallumini la nocte: etello è bello et iocundo et robustoso et forte.Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra ma-

tre Terra, la quale ne sustenta et governa, etproduce diversi fructi con coloriti flori et her-ba... Laudato si’, mi Signore, per quelli cheperdonano per lo tuo amore...». Ad accogliere i camminatori saranno i can-ti del coro del Club Alpino Italiano. Nellospiazzo innanzi all’eremo padre Porcelli ce-lebrerà la messa festiva per tutti i parteci-panti prima di riprendere il cammino, do-po aver consumato il pranzo al sacco, pertornare a Rieti attraverso un percorso riccodi boschi, di monumenti, di tracce medie-vali e francescane che ancora sopravvivonoper essere infine accolti dal pubblico delMeeting e dal neo presidente della Federa-zione internazionale di Atletica leggera, ilbritannico Sebastian Coe, che proprio a Rie-ti ottenne il suo primato personale sui 1500nel 1986 e dal suo predecessore, il senega-lese Lamine Diack, in carica 16 anni alla gui-da della IAAF prima dell’inizio delle garenello stadio “Guidobaldi”.

Ottorino Pasquetti

I

Scuola, il sapere in un touch?

ettembre è un mese critico per le tantespese che porta con sé, specie se si devono

affrontare le spese scolastiche. Il nostroterritorio e il web offrono però interessantispunti per vivere al meglio l’inizio dell’annoscolastico. La spesa maggiore è sostenuta daglistudenti della scuola secondaria di II grado, aiquali è rivolto un interessante progetto delMiur: “IoStudio – La carta dello studente”,carta nominativa distribuita dalle Segreteriescolastiche che permette l’accesso a sconti suilibri di testo, acquistabili sia on–line cheall’interno delle librerie, ma anche sulmateriale scolastico, inclusi hardware esoftware informatici. Amplia il bacino diutenza, il finanziamento della Regione Lazio,coinvolgendo anche i ragazzi delle scuolesecondarie di I grado: le famiglie con redditoIsee inferiore ai 10.632,93 annui, potranno farrichiesta al Comune per ricevere sostegninell’acquisto dei libri di testo. Necessario è

S rivolgersi al Caf per il calcolo dell’Isee e alComune di appartenenza per la richiesta deicontributi economici. Ulteriori sostegni comela riduzione della retta negli asili nido perl’infanzia, e l’esenzione del pagamento deiservizi scolastici quali pulmino e mense sonoprevisti in diverse modalità dai singoli Comuni.Il web viene in sostegno degli studenti di ognigrado: piattaforme on–line per lo scambio dilibri usati, permettono di portare quasi a zerola spesa finale, offrendo libri di cui non si faràpiù uso, in cambio del libro che si sta cercando(ed il baratto torna così di moda). Le scuoleinvece possono offrire il comodato d’usogratuito dei testi, mettendo a liberadisposizione delle famiglie i testi scolastici, apatto che siano riconsegnati a fine anno. Unbel gesto da parte del sistema scolastico perandar incontro alle famiglie in un periodo dicrisi, tutelando il diritto allo studio.

(Ch. Fer.)

DI CHIARA FERRARELLI

i torna sui banchi di scuola, ma annonuovo implica anche un «nuovoapprendimento»? L’interrogativo

sorge in vista del fatto che nella societàodierna, sempre più penetrata dalle nuovetecnologie, basata su giornate scanditedalla propria connessione online, viene dachiedersi se l’offerta formativa scolasticariesca ancora a rispondere alle esigenze disostegno nell’apprendimento degli alunni.Qual è il ruolo della tecnologia nelle aule

scolastiche? In questo contesto il dibattitocoinvolge due diversi filoni di pensieroche possono essere così semplificati: ilprimo ritiene la tecnologia un’alleata deidocenti poiché facilita l’utilizzo di unlinguaggio comune agli alunni,catturando inoltre la loro attenzione epermettendo una formazione più vicina aquelle che sono le competenze richiestead oggi dal mondo del lavoro. Il secondofilone di pensiero ritiene invece che latecnologia sia piuttosto una perdita ditempo, che distolga l’attenzione deglistudenti, impedendo una profondasedimentazione degli insegnamenti. Conil disegno di legge sulla “Buona scuola” siprospetta un futuro piùvicino alla prima posizione,quella che confidanell’apporto positivo che latecnologia può dare suibanchi scolastici. La “buonascuola” prevede infattistanziamenti dal valore di 90milioni di euro, piùaggiuntivi 30 milioni ognianno a partire dal 2016, perfinanziare la diffusione deldigitale nelle scuole econtemporaneamentefrenare la dispersionescolastica.Parlando di digitale nellescuole, il tema che riguardapiù da vicino gli studenti è ilpassaggio dai libri cartacei aquelli digitali. Gli e-bookpermetterebbero infatti unelevato abbattimento dei

Scosti per l’acquisto dei libri, dovuto alprezzo inferiore che gli e-book hannosempre registrato, non richiedendol’utilizzo della carta stampata. Un prezzoche negli ultimi mesi ha ricevuto, seppurnon in modo omogeneo, un ulterioreribasso grazie all’emendamento delGoverno al ddl di Stabilità del 2014 cheha voluto la riduzione dell’aliquota Ivaper gli e-–book dal 22% al 4%. Ilpassaggio dai libri cartacei al digitaleporterebbe con sé non solo una riduzionedei costi, ma anche un restringimento deitempi necessari per l’acquisto: conl’acquisto dei libri in digitale, dalmomento in cui si decide di procedereall’acquisto, l’unico tempo di attesadipende dalla stessa velocità dell’utente dieffettuare il pagamento elettronico ecompiere il download del testo. L’acquistoonline degli e-book fa sorgere qualcheinterrogativo circa la sopravvivenza dellecartolibrerie: se il futuro della scuoladovesse iniziare a dipendere interamentedagli e-book, gli incassi per questeimprese si ridurranno drasticamente,costringendole a diversificare le entrateper sopravvivere.Nel mondo dei libri di testo digitale, pro-getto interessante è “Book in progress”,nato in una scuola di Brindisi, poi diffuso-si nell’intera penisola, coinvolgendo a og-gi anche 11 scuole superiori del Lazio. Ilprogetto è volto alla creazione di una «re-te» di scuole e docenti capaci di integraretra loro le proprie competenze per realiz-zare materiali didattici tramite le nuovetecnologie. Nel progetto sono previsti an-che la distribuzione di materiali didatticiagli studenti delle scuole aderenti alla rete,consentendo un taglio alle spese sostenutedalla famiglia. Per ulteriori informazioni èpossibile visitare il sito bookinprogress.org.

E anche in undici scuole del Lazio arriva il progetto per la creazione di una «rete»di scuole e docenti capaci di integrare le competenze per realizzare materiali didattici

Con «La buona scuola» riaperto il dibattito sui modelli di apprendimento. Dagli e-book una sfida, ma non tutti sono d’accordo

E contro il caro-libri dal Miur arriva la «carta dello studente»

Torna il mercatino dell’usatoer il sesto anno consecutivo l’assessorato allapubblica istruzione della città di Albano Laziale,

inisieme ai comitati di quartiere, ha organizzato ilmercatino del libro scolastico usato. L’iniziativa, nata suforte richiesta dei comitati di quartiere, è rivolto aglistudenti di tutte le scuole secondarie di ogni ordine egrado ed è nata per far fronte alla forte spesa che lefamiglie devono affrontare all’inizio di ogni annoscolastico. Genitori e studenti, anche dei comunilimitrofi, in questo modo hanno la possibilità divendere e acquistare testi scolastici al 50% del prezzo dicopertina, permettendo anche di coinvolgereattivamente gli studenti, di responsabilizzarli e ditrasmettere loro la cultura del riuso contrastando ilconsumismo del nostro tempo.

Alessandro Paone

P

una risposta anti crisi

Inedita contaminazione a Rietitra il mondo dell’atletica leggerae i marciatori della Valle SantaPresente il presidente Iaaf, Coe

Nei primi giorni di settembrei pellegrini di Kremsmünsterlungo i cammini spiritualifrancescani e benedettini

settembre sono venuti per percorrere icammini dello spirito nella nostre regione.Sono stati accolti con grande giubilo,durante il loro percorso, nella tappacompiuta a Palestrina, dal VescovoDomenico Sigalini, dalle autorità cittadine edall’intera popolazione. Profondissimal’amicizia che lega i due paesi, in ragione delcomune culto offerto a Sant’Agapito MartirePrenestino, del quale, nel paese austriaco, siconserva la maggior parte delle sue reliquie,lì finite nelle vicende che videroprotagonista nell’Altomedioevo papaFormoso e l’allora sovrano di quelle regioni,Arnolfo di Carinzia, corso in aiuto delpontefice negli scontri che l’esercito papalecompieva in quegli anni contro le entitàpolitiche dell’Italia centrale. Una storia ditraffici e commercio dei santi, che in quelperiodo fioriva e si perpetravaripetutamente.

I pellegrini austriaci, guidati dalla comunitàdi monaci della grande abbazia benedettinache caratterizza la cittadina diKremsmünster, sono la testimonianza piùviva di quella religiosità asburgica cheguarda alla spiritualità dei nostri territori congrande e profonda devozione. L’Abate Dom.Ambros Ebhart O.S.B, avvicinato durante latappa a Palestrina, ha manifestato tutta lasua gioia «di poter condurre i suoi fedeli(l’Abbazia governa un territorio di ventiseiparrocchie) sulle orme di San Benedetto, diSan Francesco e degli altri martiri dellaprima cristianità d’occidente con lo spirito discoprire quella religiosità degli esordi,dell’ecumene romano, fatta di santuari,antri, specole». La tappa a Palestrina, che ha visto losvolgimento di una celebrazione solennenella Basilica Cattedrale di Sant’AgapitoMartire, si inserisce anche nel cammino di

avvicinamento alla storicaricorrenza della chiesaprenestina, che festeggerà isuoi 900 anni nel prossimo2017, celebrando l’operaproprio di un vescovotedesco, Conone (Kuno),che fu l’artefice nel 1117 dellacostruzione della Basilica. Durante il pomeriggio diincontro fra la comunitàprenestina e quella cremisinac’è stata anche l’opportunità di sintonizzare idue popoli nella comune radice europea,che a dispetto di quanto viviamo, costituiscel’unica carta d’identità fondante la storia delnostro continente al giorno d’oggi. Belle leparole di Mons. Sigalini al termine dellamanifestazione: «gli austriaci a Caporettocento anni fa ci hanno massacrato ed oggisiamo qui uniti, in Agapito Martire, in San

Dalla Carinzia sui «percorsi» dell’Alto Lazio

Francesco, in San Benedetto, in Europa, conspirito di fratellanza e cooperazionereligiosa, a cantare insieme sotto gl’innisotto le nostre due bandiere». Le due comunità saranno unite nelprossimo pellegrinaggio a Cracovia inoccasione della Giornata Mondiale dellaGioventù nel 2016. Un segno di amicizia ecomune religiosità ancora più tangibile.

Trecentocinquanta i pellegrini arrivati dall’Austria

La nuova carta dello studente

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 13 settembre 2015

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: LAZIO - diocesiportosantarufina.it · della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – certificano la crescita del nostro Paese e sottolineano il risultato straordinario ottenuto nella

A Casal del Marmo per «fare» insiemeDI TOMMASO PIPPO

l secondo capitolo del racconto sul VolEst(Volontariato Estivo, volest.wordpress.com),iniziato domenica scorsa con il Cara, de-

scrive il servizio svolto all’inizio di agosto pres-so l’Istituto penale per minorenni Casal del Mar-mo di Roma. Opportunità nata durante il per-corso di formazione grazie all’incontro con pa-dre Gaetano Greco, cappellano del penitenzia-rio e direttore della casa d’accoglienza “BorgoAmigó”. Anche se vi sono gruppi consolidati divolontariato che hanno prestato servizio nelcarcere minorile da diversi anni, i giovani delVolEst che hanno scelto questa missione sonostati i primi del gruppo missionario diocesano.Non avere la possibilità del confronto con altrivolontari del gruppo che già avessero fatto quel-l’esperienza ha stimolato la curiosità riducen-do anche il peso delle preoccupazioni iniziali,prima fra tutte quella di operare in un ambienteche presumevano essere terribilmente ostile. In

verità, grazie all’esperienza e al carisma di pa-dre Gaetano che ha guidato i giovani nel corsodi tutta la missione, lo stare con i ragazzi è sta-to abbastanza naturale e positivo, permettendodi vivere con semplicità una realtà così lontanaanche se geograficamente vicina. La rigidità i-niziale, dicono i ragazzi, una volta varcata la so-glia del carcere, «ci ha accompagnato solo perun centinaio di passi». Nel periodo estivo le at-tività sono principalmente affidate ai volonta-ri e la curiosità con la quale sono stati accoltidai minorenni ha sicuramente allentato la ten-sione. «Alcune immagini di Casal del Marmoche porterò sempre con me – dice uno dei vo-lontari – sono le mie prodezze durante le par-tite da biliardino con i minorenni, il “capo can-tiere” Antonello che ha diretto i lavori nella sa-la mensa dei maggiorenni con diligenza e sim-patia, il coraggio di Francesca che ha saputo di-stricarsi fra i complimenti dei ragazzi riuscen-do ad entrare in piena sintonia con loro, la cu-riosità di Francesco e la sua apertura al dialogo

con i ragazzi». I ragazzi hanno svolto anche unservizio pratico, come riverniciare la sala men-sa insieme ai ragazzi maggiorenni. E con que-sta “ripulitura”, non solo hanno trovato la feli-cità per aver lasciato qualcosa di loro nei pochigiorni a disposizione, ma hanno vissuto unagioia sincera perché «ogni attimo trascorso apennellare, a sporcarci le mani e a pulire ha re-so meno evidente, anche se solo per pochi i-stanti, il confine fra dentro e fuori». Sarebbe for-se «troppo presuntuoso» affermare che sianostate azzerate le distanze fra volontari e detenuti,tuttavia «la nostra speranza – termina il giova-ne – è che i ragazzi possano aver percepito lanostra stessa gioia nel condividere qualcosa conloro». Questa breve esperienza ha insegnato chefare un passo verso l’altro, come raccomanda pa-pa Francesco, è il primo e più importante gestodel cristiano. Da questo punto di vista, padreGaetano e i volontari “storici” hanno accumu-lato un vero tesoro che non esitano a condivi-dere per chi voglia iniziare questo viaggio.

IIl mandato è condivisione

Martedì scorso i partecipantiall’edizione annuale delVolEst si sono ritrovati condon Federico Tartaglia,direttore dell’ufficiomissionario diocesano, eAlex Zanotelli, segretarionazionale di Missio giovani,per un primo ritorno sulleesperienze di volontariato. Èemerso che raccontare allaChiesa diocesana, cheattraverso il vescovo Reali hadato il mandatomissionario, costituisce unelemento essenziale delservizio. Ci sarà quindi lamassima attenzione acondividere le storie deiviaggi.L’ingresso dell’istituto penale

Un laicato «antico»confraternite.Testimoniano dal Medioevoricca spiritualità e condivisione con i poveriDI SIMONE CIAMPANELLA

n occasione dell’annualeincontro dei priori delleconfraternite, tenutosi presso il

Centro pastorale diocesano loscorso 4 settembre abbiamo postodelle domande a don RobertoLeoni, delegato del vescovo.Storicamente come nascono leconfraternite?Parliamo della più antica forma diaggregazione laicale, risalente alBasso Medioevo. Da sempre i laicihanno avvertito l’urgenza diriunirsi tra loro attorno a un idealedi vita spirituale a imitazione deireligiosi, prendendo come motivoispiratore la devozione a un santoo a un mistero della vitadel Signore e dellaVergine. I pastori dellaChiesa hanno saputocogliere e valorizzarequesto desiderio,costituendo una dellepiù belle esperienze dicomunione: leconfraternite. È unfenomeno inedito nellastoria della Chiesa: ungruppo laicale diretto dalaici. Infatti, ancora oggi l’assistenteecclesiastico di una confraternita,che rappresenta il vescovo, non haun compito di guida ma piuttostodi garante. Pertanto quando siparla di riscoperta del laicatobisognerebbe ricordare che, infondo, questa sensibilità c’è dasempre.Come sono strutturate?Sono gruppi stabili di uomini edonne, con specifici segni distintiviquali: la divisa lo stendardo ealtrettanto specifici luoghi diriunione e culto. In quanto grupposquisitamente laicale laconfraternita è diretta da unproprio membro che assume lafunzione di priore, eletto dagli altriconfratelli. Egli ha il compito dirappresentare la confraternita edirigerla nell’apostolato che puòessere molto vario: l’assistenzasanitaria, la pietà verso i defunti, il

Imutuo soccorso aipoveri. Praticamentetutto il campo delleopere di misericordiacorporale.La situazione delleconfraternite nellanostra diocesi?Alcune hanno una vitaassociativa più intensa,consistente in adeguatimomenti di preghiera eformazione, e altre cheinvece prediligonol’aspetto tradizionale edevozionale. In ogni casosi tratta di realtà positiveda custodire e valorizzarecon saggezza come ha

chiesto papa Francescoricevendole nel maggio2013, in occasionedell’Anno della Fede.Insomma, un’esperienzaantica da reinventare... Certamente leconfraternite, come ognialtro gruppo ecclesialehanno sempre bisognodi tornare alle radici. Danoi lo statuto indicachiaramente la stradadella comunione con laparrocchia e della formazione suitemi della fede, la vita di preghierae il servizio. Se si segue questastrada si evita il pericolo, sempreincombente, di far la fine deinostalgici.Perché oggi una confraternita?Direi che il valore di questaesperienza associativa consisteproprio nel suo senso identitario e

nella stabilità dell’esistenza delgruppo. Infatti i nostri gruppiparrocchiali sono caratterizzati dauna eccessiva fluidità. La forzainvece della confraternita consistenel fatto che il gruppo preesisterispetto agli associati, è un progettoche va oltre l’immediato.Quali le proposte per il giubileo?Sono convinto che il giubileo ci

aiuterà a rinnovare questaricchezza. Nell’ultimo incontro deipriori abbiamo deciso di fare unpellegrinaggio e di partecipareall’udienza generale del SantoPadre. A livello parrocchiale poiogni confraternita rimane libera diindividuare la propria modalità pervivere al meglio questo tempo digrazia.

Comunione e stabilità,dice don Roberto Leoni,sono la forza dei gruppi,che entrano in un progettonon nato dall’immediatoma maturato nel corsodi secoli di apostolato

DI MARINO LIDI

entre il primo settembre nel-la basilica di San Pietro, pa-pa Francesco guidava la li-

turgia della Parola in occasione del-la Giornata mondiale per il creato,anche in diocesi si svolgevano diffe-renti iniziative organizzate autono-mamente dalla parrocchie. Nelle di-verse comunità parrocchiali, è nataspontanea l’idea di affidare alla pre-ghiera le intenzioni contenute in Lau-dato si’. Partire dalle parole conte-nute nel testo per le invocazioni si-gnifica infatti chiedere aiuto perchéil cuore degli uomini si converta eavvenga quel cambiamento speratoe proposto nelle linee generali del-l’enciclica, anche se di fatto il Papapropone esempi concreti di atteg-giamenti positivi e di buone prati-che.Tuttavia la casa è davvero percepitacomune se l’urgenza per l’ambienteraccoglie ogni uomo, qualunque siail suo credo o la sua tradizione. In

questa direzione il riferimento alleparole del patriarca Bartolomeo cheFrancesco ha così ampiamente ri-portato nella sua lettera è un gestoconcreto di come sia possibile unpercorso comune di attenzione allamadre Terra.Un bell’esempio di questo approccioall’ecumenismo è stata la celebra-zione organizzata nella parrocchiadella Beata Vergine Maria Madre del-la Chiesa a La Rosta, nel comune diRiano. La preghiera è stata presiedu-ta dal parroco, don Riccardo Lewal-ski, insieme al presbitero ortodossoVladimir Laiba. Con alcuni gesti sem-plici i fedeli della comunità parroc-chiale insieme alle Suore missiona-rie della Cittadella ecumenica Tad-deide hanno pregato l’unico Padre eCreatore. E hanno condiviso con ilsilenzio e la lode il desiderio comu-ne alle chiese cristiane di vivere nelmondo con un atteggiamento rin-novato e di rispetto per le altre crea-ture, a partire dall’azione di ogni sin-gola persona.

M

Una preghiera ecumenicaper la salvaguardia del creato

l riavvio delle attività per questo “affollato” anno pastorale impegna sin-goli e comunità su vari fronti, dal sinodo per la famiglia, all’inizio del giu-

bileo, alle sollecitazioni del prossimo convegno ecclesiale di Firenze. Così co-me ogni realtà ecclesiale anche le aggregazioni laicali sentono la responsabi-lità di programmare i loro percorsi in ascolto di queste importanti provoca-zioni. Il coordinatore dei movimenti, monsignor Adriano Furgoni, ha raccol-to alcuni di questi spunti nella lettera di convocazione della consulta delle ag-gregazioni laicali. I membri sono invitati per una riunione straordinaria peril 25 settembre alle ore 20, dopo la preghiera del vespro che chiuderà la pri-ma giornata dell’assemblea diocesana. Nell’incontro si partirà proprio dalleprime impressioni dell’evento diocesano, per fare poi il punto sul sinodo esull’Anno Santo. Sarà poi dedicata attenzione alla situazione in atto dei pro-getti educativi presso le scuole, in particolare in relazione alla questione gen-der. Don Adriano ricorda infine ai membri della consulta l’importanza che sia-no tutti presenti all’assemblea diocesana in virtù del servizio che ricoprono.

Enzo Crialesi

I

Gli impegni della consulta

DI ANDREA SANTI

acra Scrittura, teologia dell’agiremorale del cristiano, motivi dicredibilità della fede, sacramenti:

sono questi alcuni degli argomenti deicorsi della Scuola diocesana di teologiache a Ladispoli dal 1984 è a serviziodella formazione dei laici. Una materia,quella teologica, che forse può sembraredi esclusiva dei sacerdoti e dei consacrati,ma che a ben guardare è di interesseanche dei laici. E infatti ormai da anni laScuola Tisserant conosce un trendampiamente positivo. Lo scorso anno,ad esempio, erano una sessantina glistudenti di ogni età che ogni venerdìpomeriggio riempivano l’ampia sala

messa a disposizione dalla parrocchia diSanta Maria del Rosario. I docenti, inmassima parte sacerdoti della diocesiimpegnati nella pastorale, raccolgonol’iniziale curiosità dei loro ascoltatori e latrasformano in un vero e propriointeresse, in una passione, per lo studiodella verità rivelata. Il tutto mantenendoun linguaggio semplice senza abbassareil livello di professionalità. Compitoprincipale di questa scuola è faravvicinare gli studenti alla dottrina dellaChiesa sintetizzata ed esposta nelCatechismo della Chiesa Cattolica,promulgato nel 1992 da san GiovanniPaolo II che lo definiva un «testo diriferimento sicuro e autentico perl’insegnamento della dottrina cattolica».

Non è un mistero che il Catechismo,forse anche a motivo della sua mole, èpoco conosciuto. Qui non si fa altro cheaiutare a prendere confidenza con questostrumento fino a farlo diventare uninseparabile compagno di viaggio. Ècerto infatti che solo con convinzioni difede chiare, sicure, ragionate, il credenteoggi può affrontare la sfida del dialogocon il mondo e il confronto con le altretradizioni religiose. Ma da solo e senzastrumenti è arduo migliorare la propriaistruzione religiosa. La scuola, proprio inquanto comunità di persone, vuoleaccompagnare per un tratto il necessariocammino di approfondimento dellafede. (Informazioni Liliana, 3475951546– Maria Rosaria, 3397949564).

S

Con la Tisserant una teologia per tuttielva Candida è un quartierenuovo, anche se il nome ri-

vela una storia antica che risa-le alla vicenda delle martiri Ru-fina e Seconda. Un territorio chenel corso dei secoli ha vissutoun graduale ma lungo abban-dono. Nel Novecento con lo svi-luppo della periferia romana hainiziato a ripopolarsi, ma è ne-gli ultimi anni che ha visto unacrescita esponenziale. Una sfi-da della comunità cristiana èproprio quella di aiutare i nuo-vi residenti a costruire un’iden-tità, a far dialogare storie anchemolto differenti tra loro per aiu-

tarle a camminare insieme. Inquesto non breve percorso la fe-sta patronale diventa un’occa-sione preziosa di comunità maanche una sorta di test per ve-dere come vanno le cose. E co-sì è stato durante i giorni di fe-sta nella parrocchia della Nati-vità di Maria Santissima, che haavuto il punto centrale nellaconcelebrazione eucaristica pre-sieduta dal vescovo Reali l’8 set-tembre. Molta la gente presen-te e, secondo il parroco, con u-na partecipazione in aumentodi anno in anno.

Fulvio Lucidi

S

La consegna dei diplomi

La festa a Selva Candida,un quartiere in crescita

L’annuale pellegrinaggio delle confraternite a Ceri

Riano

aggregazioni laicali

Date da ricordare25–26 settembre. Assembleaecclesiale diocesana: “Parole ed operedi misericordia”. Centro pastoralediocesano (Via della Storta, 783 –Roma).5 ottobre. Festa di sant’Ippolitomartire, patrono principale delladiocesi. (Ritrovo presso la chiesaparrocchiale di Santa Maria Madredella Divina Provvidenza a Fiumicinoalle ore 15.30).

agenda 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 13 settembre 2015

VolEst/2

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