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Progetto scuole 2014/2015
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Progetto
LE BOTTEGHE PER LE CITTÀ ACCESSIBILI ovvero una laboratorio permanente e partecipato per la città come bene comune
antefatto
La prima azione, rivolta alla città e alle scuole superiori, organizzata dall’Associazione a
pochi giorni dalla sua costituzione, aveva il titolo “accessibilità è conoscenza”.
Ovvero: immaginare, progettare, realizzare, amministrare e vivere la città accessibile è
avere conoscenza delle diversità.
immaginare le diversità
Accessibilità è acquisire la capacità di immaginarci diversi da come siamo, più fragili, con
competenze e abilità diverse, con storie personali e modi di relazionarci e comunicare diversi,
diversi ad esempio dalle stesse parole scritte su questi fogli, parole che nella grafica e
nell’architettura per alcuni potrebbero essere non comprensibili o addirittura (senza l’uso della
vista) nemmeno percepibili.
bene comune è pari opportunità
Luoghi e azioni, secondo i principi della convezione ONU sui diritti delle persone con
disabilità, devono essere non solo “accessibili” ma “inclusivi”, ovvero capaci di rendere parte attiva
della comunità tutte le diversità: di genere, di abilità, di età e condizioni della vita, della
comunicazione e sensoriali.
Non solo… la città “bene comune” così immaginato, realizzato e partecipato, è un
formidabile strumento di pari opportunità, e ancora un formidabile strumento per comunicare e
contaminare di pari opportunità.
associazione festival per le città accessibili
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E se certamente sinonimo della diversità è per definizione un’artista, e tra questi più diverso
ancora potrebbe essere il musicista Eugenio Finardi, succede che lui stesso parlando della nascita
della figlia Elettra, affetta dalla sindrome di Down dice “…ha fatto riemergere quel lato della mia
personalità che il successo aveva soffocato; quel modo di sentirmi diverso, un po’ alieno, mai come
gli altri…” e ha intitolato il libro che narra questa e altre storie: “Spostare l’orizzonte”
spostare l’orizzonte
E un primo piccolo spostamento è già nell’orizzonte dell’Associazione che abbiamo voluto
chiamare “Festival per le città accessibili”. Un orizzonte un po’ trasversale contaminante e
contaminato dagli orizzonti più ortodossi dei sui fondatori: una scuola, due cooperative, una
associazione, la testata di un periodico e infine persone, cittadini un po’ testimoni e un po’ attori di
questi temi.
E ancora l’orizzonte un po’ trasversale delle importanti azioni già messe in campo, come
l’incontro già citato e il “festival per le città accessibili” svolto a Foligno nei giorni 4 – 5 – 6 Aprile,
trasversale nell’aver commissionato e donato alla città della riproduzione tattile della “Madonna di
Foligno” (ora presso il Museo di Palazzo Trinci), un “spostato” perfino nell’imprevedibile
conferimento alla prima edizione del Festival, dopo un’istruttoria durata molti mesi e praticamente
il giorno prima della sua apertura, della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.
…spostarlo ancora
Le ragazze e i ragazzi che in questi primi anni “per le città accessibili” hanno insieme a noi
ideato e realizzato eventi, allestimenti, attività ludiche e conferenze, osservazioni, prototipi, (vedi
scheda)… questi giovani sembrano indicarci che la città accessibile potrebbe essere una buona
ragione per spendere il loro impegno. Un’azione concreta per mettere in gioco le loro competenze,
per acquisirne di nuove, per conoscere la citta e le città e alla fine per esserne parte, che è poi il
diventare “adulti”.
E infine una buona ragione per spendere la loro straordinaria capacità di osservare (e
osservarci) con occhi critici e la mente aperta e nuove e diverse soluzioni…
Una buona ragione per una “bottega”.
strategie non ortodosse: la bottega
La “bottega” è storicamente il luogo dove le idee diventano manifatture, dove le idee si
manifestano e confrontano, dove le idee divenute manufatti sono mostrate, offerte, sperimentate e
accolte (o rifiutate) dal pubblico. E ancora dove nuovi manufatti possono essere commissionati e
analogamente ideati, realizzati e offerti.
associazione festival per le città accessibili
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la bottega che c’è
La bottega che già c’è è il materiale prodotto in questi primi anni di lavoro a partire dal
progetto “adotta una barriera e aiutala di diventare un luogo accessibile a tutti”, fruibile per
allestimenti, incontri, consultazioni (vedi scheda materiali disponibili)
la bottega che ci sarà
Allestimenti, esposizioni, testi e manuali non sono pero un patrimonio inerte ma lo stimolo e
il supporto per nuove riflessioni e “installa-azioni”, ovvero la traccia di lavoro che proponiamo
come progetto organizzativo condiviso della seconda edizione del Festival per le città accessibili.
Ad esempio:
- AERA MULTIMEDIALE: “mini set” riprese video stop motion (realizzazione soggetti, scenografie,
ecc. sui temi della città accessibile).
- AREA MANUALITÀ: produzione di mappe tattili come quelle sperimentate nel corso del primo
evento “giochiamo in tutti i sensi” (aprile 2013).
- AREA LETTERARIA: produzione letterarie di testi in particolare di supporto all’accoglienza
turistica e alla comunicazione nell’ambito della città di Foligno, luoghi, musei, eventi.
- AREA ESPRESSIVA: produzione audio dei testi relativi al punto precedente, immediatamente
utilizzabili attraverso “q-code” nei luoghi stessi.
- AREA GRAFICA: produzioni grafiche, segnaletica ad alta visibilità, nuovo manifesto per la
seconda edizione del festival per le città accessibili.
- AREA PROGETTI & PROTOTIPI: progetti, prototipi e proposte per implementare le condizione di
accessibilità del centro storico.
- AREA GEMELLAGGI: …una classe potrebbe gemellarsi con una struttura ricettiva della città per
studiare, progettare e in parte realizzare l’accessibilità multisensoriale e motoria… (vedi
scheda Eos Hotel)
associazione festival per le città accessibili
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Festival & Festival per le città accessibili
Altri festival costruiscono il proprio cartellone (e i propri cartelloni) attraverso il richiamo di
“grandi nomi” e personalità importanti…
…per realizzare la città accessibile importanti sono tutte “le persone”!
Giovanna, Mario, Giulia, Matteo, Chiara… i grandi nomi che, insieme a voi professoresse e
professori ci impegniamo a mettere nel cartellone e nei cartelloni dell’edizione 2015 del Festival
per le città accessibili, sono le ragazze i ragazzi della città di Foligno, le vostre studentesse e i vostri
studenti!
Ipotesi di massima cronogramma
Per la realizzazione del progetto ipotizziamo
- Incontro con il corpo docente, individuazione dei referenti e messa a punto dei “kit” per
l’attivazione dei laboratori e del Festival (questionari, supporti, azioni di documentazione e
confronto, ecc.)
- Incontro con gli studenti
- Incontro con le rappresentanze degli studenti (non appena elette)
- Incontro con le rappresentanze dei famigliari (eventuale)
- Avvio delle “botteghe per le città accessibili”, laboratori nell’ambito delle attività didattiche e
con il sostegno dell’Associazione F.C.A.
- Allestimenti/programmazione del festival
- Festival per le citta accessibili, edizione 2015, venerdì sabato e domenica 27, 28, 29 marzo
2015
In attesa di un cortese riscontro e nella massima disponibilità per ogni ulteriore e migliore definizione e
incontro, anche al cell. 335.5989802, con l’occasione porgiamo i più sentiti e cordiali saluti.
Foligno 28 maggio 2014
associazione
Festival per le città accessibili
Il presidente
Giorgio Raffaelli
associazione festival per le città accessibili
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SCHEDE
SCHEDA MATERIALI DISPONIBILI
- Le stanze dei 5 sensi, n 5 box (smontabili) in cartone ca. 200 x 200 h180 (e relativi giochi
sensoriali), realizzate dal gruppo Spes del Liceo Frezzi;
- ca. 50 pubblicazione specifiche sul tema della città accessibile e dell’Universal design (raccolta di
Giorgio Raffaelli)
- esposizione “siamo tutti diversi”, 6 totem triangolari (realizzati dal gruppo Spes) con immagini
dalla rete e commenti su luoghi e servizi che possono offrire e tutti pari opportunità;
- esposizione “per quanti o per tutti?”, 21 pannelli (tele ca. 40x40 cm appendibili) con testi e
immagini a bassorielievo che confrontano situazioni di accessibilità e non, realizzati dal Liceo
Artistico;
- Video, n. 3, min 01,06 ca ciascuno, sul tema della città accessibili realizzati dall’Istituto Carducci;
- Video, “non sono un pesce” (e altri di prova); stop motion realizzate nel corso degli incontri Istituto
Carducci - Associazione;
- video con traduzione in LIS della “ballata adotta una barriera” ca. 3 min.
- registrazione audio: “ballata per le città accessibili” di Felice Pantone eseguito da Felice Pantone
con arrangiamento di Massimo Lenzo
- Video: traduzione in LIS della “Ballata per le città accessibili” (sincronizzata con l’arrangiamento
di Massimo Lenzo )
- Murales del writer persona carrozzina “Kasy 23” sui temi delle barriere architettoniche e
sensoriali, mt. 12x2, pannelli in forex scomponibili
- “Riflessione” polimaterica sui temi della città accessibile, monolite realizzato dalle studentesse e
gli studenti dell’artistico, ca. cm 40 h180
- prototipo delle “soglia rampante” che trasforma uno scalino in rampa accessibile realizzato in
collaborazione con ITT di Foligno (allestibile su prenotazione)
SCHEDA MATERIALI IN CANTIERE
- realizzazione del “maximosaico” collettivo per le città accessibili;
- studio e realizzazione grande gioco da piazza “indovina se”, ovvero una specie di “Indovina chi”
delle abilità motorie sensoriali e della comunicazione;
- percorsi di formazione e aggiornamento riconosciuti a livello formativo e per gli ordini
professionale.
SCHEDA EOS HOTEL (AREA GEMELLAGGI)
A Lecce l’Eos Hotel è integralmente accessibile alle persone non vedenti. I materiali informativi, dai menu
ai biglietti dai visita, fino alle brochure relative ai servizi e le mappe di cui l’albergo è dotato sono tutte
visivo tattili e consentendo quindi a TUTTI di accedere alle notizie e alle offerte della struttura e di muoversi
in modo autonomo. http://www.youtube.com/watch?v=JxRGajfUbI8
Sulla terrazza il panorama diventa “accessibile” attraverso una audio descrizione della scrittrice Maria
Marzioni: “…C’è un mare in basso fatto di mura. Sono le parti alte delle case della città che arrivano fino
al centro storico fatte di tetti senza punta, panni stesi, scale che sembrano condurre solo al cielo. A
dipingere le case sono le ombre umide della pietra porosa e viva di cui sono fatti i muri. Emergono in
lontananza le punte del barocco…