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L’Europa e gli europei 6. V. Sciacca, Lo spazio urbano V. Sciacca, Sognare sugli atlanti II Le città europee Le capitali europee Quiz on line - Capitali Verifica se hai imparato bene Quiz on line Prova anche questo

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L’Europa e gli europei 6. V. Sciacca, Lo spazio urbano

V. Sciacca, Sognare sugli atlanti II

Definizione. La città è un

insediamento umano stabile

caratterizzato da edifici e

strutture (strade, piazze,

monumenti) organizzati per

ospitare svariate funzioni, quali

l’abitazione, la produzione, lo

scambio commerciale e

culturale, l’amministrazione. Si

differenzia da un paese o

villaggio per le sue dimensioni e

per la densità della popolazione.

Secondo l’ONU, si può parlare di città solo al disopra dei 20.000 abitanti.

Diffusione delle città in Europa. La netta maggioranza della popolazione europea vive nelle città. In

altre zone del globo le aree urbane, spesso di enormi dimensioni, emergono come isole sperdute in

vastissime estensioni di territorio scarsamente abitato, l’Europa è invece interamente punteggiata

di città, come puoi facilmente constatare confrontando le immagini di questa pagina che mostrano

rispettivamente l’Europa e il Sud America. Le aree che appaiono più intensamente illuminate sono

ovviamente quelle dove c’è una maggiore concentrazione urbana. L’Europa è dunque un continente

molto densamente urbanizzato, infatti la distanza media tra una città e l’altra è di sole 13 km (negli

Stati Uniti, per fare un confronto, è invece di 50 km circa).

Il globo terrestre di notte

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Centro e periferia. In Europa le città hanno in genere origini molto antiche e una forma compatta

che si addensa attorno ad un’area centrale. In esse è possibile distinguere due parti: il centro

storico, che è la zona più antica, con i monumenti più importanti; la periferia che comprende i

quartieri industriali e una zona più nuova e più esterna, che possiamo chiamare periferia moderna.

Le città che erano già importanti in epoca romana (come Roma, Verona o Torino) nel centro storico

conservano ancora qualche monumento romano, e spesso, come vedrai meglio qualche pagina più

avanti, si riconoscono per la particolare pianta “a griglia”. Le città nate o divenute importanti nel

medioevo hanno invece un centro storico pieno di viuzze intricate e spesso conservano resti delle

mura medievali.

Il centro storico di Sarnico (la “Contrada”) è caratterizzato da

un groviglio di viuzze, è dunque di origine medievale.

Osservando la pianta della città è ancora possibile individuare

l’antico tracciato delle mura, un arco con la convessità rivolta verso

il monte Faeto, mentre i nomi delle vie conservano in qualche caso

addirittura un ricordo dei fossati difensivi (Via delle Fosse strette).

Nelle città europee intorno al centro storico ci sono i quartieri industriali, costruiti tra il 1850 e

l’inizio del Novecento, quando le industrie sono diventate molto importanti e tanta gente si è

trasferita dalle campagne per andare a lavorare nelle fabbriche. Nei quartieri industriali possiamo

distinguere i quartieri borghesi, più vicini al centro, con palazzi eleganti e strade piuttosto grandi (i

viali) e spesso alberate; e i quartieri operai, più in periferia, con case più povere, spesso tutte uguali

o molto simili.

Oltre i quartieri industriali c’è la zona più esterna e più nuova: la periferia moderna. Questa parte

della città è stata costruita in genere dopo il 1950, alla fine della seconda guerra mondiale, quando

le industrie avevano bisogno di tanti

lavoratori, che spesso erano

immigrati (cioè venivano da altri

paesi o anche da altre regioni dello

stesso paese). Le case che vengono

costruite in questi anni sono

soprattutto alti palazzi, piuttosto

brutti, in cemento armato, più

raramente villette con un piccolo

giardino davanti. Di solito le periferie

moderne delle grandi città sono

molto degradate e viverci è difficile.

Sarnico, tracciato delle

mura medievali

Un tratto della periferia di Milano

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Classificazione delle città secondo la dimensione e le funzioni

Paese = piccolo centro abitato, al di sotto dei 20.000 abitanti.

Città = centro abitato al di sopra dei 20.000 abitanti

Metropoli = città di grandi dimensioni (oltre un milione di abitanti), che è il centro culturale ed

economico di una certa area geografica ed è spesso uno snodo di comunicazioni internazionali. La

prima metropoli in tutta la storia fu di sicuro Roma antica, che superò il milione di abitanti grazie

agli schiavi e al trasferimento di persone dai territori conquistati.

In Italia sono attualmente due le città con popolazione residente superiore al milione di abitanti:

Roma e Milano.

Agglomerazione urbana = area con un unico, importante centro urbano (che può anche essere una

metropoli o una città di minore dimensione), attorno alla quale si sono sviluppati i sobborghi e le

cosiddette “città satellite”, ossia città che dipendono ampiamente dal centro urbano più importante

per la maggior parte delle funzioni essenziali (studio, lavoro, sanità). In una agglomerazione il centro

urbano principale tende, espandendosi sempre di più, a inglobare i centri minori. Uno studio

recente individua in Europa ben 104 agglomerazioni, praticamente una per ogni grande città

europea come Madrid, Parigi o Roma.

Conurbazione = agglomerazione urbana policentrica, cioè caratterizzata dalla presenza di più città

importanti che mantengono la loro autonomia amministrativa ma sono tra loro strettamente

interconnesse. Fra le conurbazioni europee ricordiamo:

➢ il bacino carbonifero della Ruhr (Germania),

con le città di Duisburg, Düsserdolf, Essen,

Dortmund, Colonia e Solingen;

➢ la Tyneside, presso l’estuario del fiume Tyne

(Inghilterra del nord), formata dalle città di

Newcastle Upon Tyne, Sunderland, South

Schields;

➢ Randstand Holland, in Olanda (Rotterdam,

L’Aia, Amsterdam, Utrecht).

Randstand Holland

L’Aia

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Megalopoli. La megalopoli è un'area molto

vasta nella quale diverse metropoli,

agglomerazioni e conurbazioni si uniscono e

si amalgamano, generando un ambiente

urbanizzato di immense proporzioni.

Nell’Europa centrale si estende una

megalopoli, chiamata Banana blu per la sua

forma ricurva (banana) e per il colore della

bandiera europea (blu). Ai vertici nord e sud

della “banana” stanno le metropoli di Londra

e Milano, al suo interno si trovano le

conurbazioni della Ruhr, del Randstand e la

Tyneside. Questa megalopoli è ben individuabile dal satellite per via della sua intensa luminosità

notturna (vedi cartina di pag. 1) La banana blu è conosciuta anche come megalopoli europea e

rappresenta il cuore economico dell’Europa.

Classificazione delle città secondo la pianta urbana

Secondo la pianta urbana possiamo distinguere tre tipi di città: a griglia, assiale, radiale.

Città a griglia. Queste città hanno strade dritte e isolati quadrati. La prima città della penisola italica

ad avere questa struttura probabilmente fu l’etrusca Marzabotto, fondata nel VI secolo a. C.

La struttura a griglia fu poi ripresa e perfezionata dai romani, che la utilizzarono per realizzare i

castra (al singolare castrum), ossia gli accampamenti militari da cui poi si sono sviluppate tante città

Torino

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europee. In questi insediamenti due strade si intersecavano perpendicolarmente nel centro abitato,

il decumàno, che correva in direzione est-ovest, e il cardo, che correva in direzione nord-sud. Tutte

le altre strade erano parallele o al decumano a o al cardo, e finivano col formare un reticolato.

Quando i romani creavano un nuovo accampamento, le direttrici lungo le quali

tracciare il decumano e il cardo venivano individuate da un

àugure, un sacerdote esperto nell’arte divinatoria (un

indovino). Da quest’uso è derivato il verbo “inaugurare”

(festeggiare quando si inizia un’attività o l’entrata in funzione di

qualcosa). Le città a griglia sono molto comuni in Italia e in Europa. Seguono questo

modello Aosta, Torino, Viareggio, Vienna, Londra e tutte le città

inglesi che terminano con “Caster” o “Chester” (parole che

derivano dal latino castrum), come Manchester, perché hanno

avuto origine da un accampamento romano.

I romani organizzavano in modo razionale, “a griglia”, anche il territorio attorno alle città che

fondavano: venivano stabilite ancora una volta le linee del decumano e del cardo, e si tracciavano

una serie di strade parallele ad esse, così da formare un reticolo. Ne risultavano appezzamenti

quadrati di terreno, di circa 720 metri di lato e con una superficie

di circa 50 ettari, chiamati centuriae. Gli appezzamenti assegnati

ai coloni (cittadini romani stanziati in un territorio conquistato)

consistevano solitamente in parti di una centuria. Attorno a molte

città, non solo italiane, è ancora visibile la centuriazione del territorio.

Città assiale. Il modello a pianta lineare o assiale è caratteristico di quelle città sorte lungo un asse

sul quale si sono innestate le vie trasversali. Nella maggior parte dei casi l’asse è costituito da una

strada lungo la quale si sviluppano gli edifici, ma si può trattare anche di un corso d’acqua, di una

linea ferroviaria o di un tratto di costa. La città assiale, nella sua

forma più semplice, corrisponde all'immagine del vecchio borgo

con le case affacciate ai bordi della strada maestra. In Italia un

esempio di città assiale costiera è Giulianova (Abruzzo, provincia di

Teramo); Volgograd (ex Stalingrado), nella Federazione Russa, è

invece un esempio di grande città assiale sviluppatasi lungo il corso

di un fiume, il Volga.

Città radiale. La pianta a schema radiale è caratterizzata da

strade che si allargano a raggiera da un nucleo centrale,

incontrando i vecchi tracciati delle mura difensive che formano

degli anelli concentrici e che spesso sono state abbattute e

sostituite con le circonvallazioni. Città radiali sono Milano,

Firenze e Amsterdam (Olanda). A partire dal 1500 furono

costruite città radiali che rappresentavano un modello ideale di

perfezione, come ad esempio Palmanova in Friuli Venezia

Giulia e Grammichele in Sicilia.

Decumano e cardo

a Chester

Decumano e cardo

a Torino

Volgograd

Amsterdam

Palmanova

Grammichele

Giulianova

La centuriazione a

Camposanpiero

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Kreuzberg, il quartiere berlinese dove regna la street art

Street art = arte di strada o arte urbana. Forma di arte che si manifesta in luoghi pubblici, spesso

illegalmente, nelle tecniche più disparate: bombolette spray, adesivi, proiezioni video, sculture ecc.

La sostanziale differenza tra l'arte di strada e i graffiti si riscontra nella tecnica (gli artisti della street

art non si limitano all’uso della vernice spray, come fanno i graffitari) e al soggetto (non solo

rappresentazione grafica di lettere e parole).

Sognando Kreuzberg. 17 agosto 1962: Berlino Est e Berlino Ovest da un anno sono divise dal muro

di cui abbiamo parlato nel cap. 4. Il diciottenne Peter Fechter, stanco della miseria e del grigiore di

Berlino Est, cerca di scappare assieme ad un amico. I due hanno un piano: si nasconderanno in una

falegnameria, da lì scivoleranno nella cosiddetta “striscia della morte”, sorvegliata da guardie russe

armate, avanzeranno fino al muro cercando di non farsi vedere, lo scavalcheranno e finalmente

raggiungeranno Kreuzberg, un quartiere di confine sotto il controllo degli Stati Uniti, la porta della

libertà. Ma le guardie si accorgono del movimento e fanno fuoco: Peter viene colpito e lasciato

Dentro una città

Berlino

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crudelmente a terra a dissanguarsi, sotto lo sguardo raccapricciato di cittadini e giornalisti, mentre

il suo amico riesce a scavalcare indenne il muro che lo separa da Kreuzberg. Il luogo dove questa

tragedia si consuma è il famoso Checkpoint Charlie, uno dei tre posti di blocco tra le due Berlino.

A partire dagli anni ’80, Kreuzberg è diventato un quartiere multietnico, pieno di immigrati

soprattutto di origine turca, ma anche un vivace centro di movimenti culturali alternativi (punk

rock, squatters, street art).

Il regno della street art. Graffiti, installazioni, murales più o meno grandi: c’è davvero di tutto per

le strade di Kreuzberg, ed quasi è impossibile poter vedere ogni singola opera. L’unico modo per

farlo è armarsi di curiosità e incamminarsi senza una meta precisa, imboccando le vie secondarie.

L’astronauta sul muro bianco. Iniziamo il nostro percorso con l’enorme e sognante Astronauta di

Victor Ash, realizzato nel 2007, che campeggia sul fianco di un edificio bianco.

Un tempo il gioco di luci e di ombre causato dai lampioni e dalle bandiere

esposte in un vicino rivenditore d’auto faceva sì che di notte

l’astronauta sembrasse tenere in mano l’asta di una bandiera, ma recenti lavori purtroppo

hanno annullato l’effetto previsto dall’artista.

Animali al macello. Continuando la passeggiata, ci si imbatte nell’ opera dell’artista belga ROA

intitolata Nature Morte, rappresentante vari animali appesi come fossero al

macello. L’opera colpisce e fa riflettere: nel bel mezzo di uno degli angoli più

vivaci di Kreuzberg questa macabra scena ci sottopone uno dei più crudeli lati

della vita, la morte.

Yellow men. Camminando su Oppelner Strasse si nota l’imponente Yellow Men

degli Os Gemeos, due fratelli brasiliani conosciuti in tutto il mondo per i loro

strambi – ed enormi! – personaggi gialli.

Colori pastello. Deviando su Görlitzer Strasse ecco un esempio di

contestualizzazione della street art, ossia di arte che tiene conto delle

caratteristiche del luogo che la ospita. È il caso dell’opera di HuskMitNavn,

gioiosa e spensierata con il suo sfondo rosa pastello e i suoi toni infantili, realizzata su un

edificio in prossimità di un piccolo ma grazioso parco giochi per bambini, e quindi particolarmente

adatta al contesto.

L’arte cancellata. Spazio a parte va dedicato indubbiamente all’italiano Blu, uno dei maggiori

esponenti della street art, considerato tra i migliori dieci attualmente in

circolazione. Proprio a Berlino ha realizzato ben cinque opere di grandi

dimensioni. Due di queste sono state cancellate dallo stesso artista, per

protestare contro il progetto di trasformazione urbanistica di Kreuzberg, che prevede la

realizzazione di appartamenti di lusso, centri commerciali e parcheggi. Le opere erano intitolate

Brothers e Chains. La prima rappresentava due figure sottosopra che, con una mano, cercavano di

togliersi reciprocamente la maschera che indossavano, mentre con le dita formavano delle lettere

(la W di West e la E di Est). Chains invece mostrava un uomo senza testa, intento ad aggiustarsi una

L’opera

L’opera

L’opera

L’opera

L’opera

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cravatta, con ai polsi due Rolex d’oro legati da una catena dorata. Gli orologi così diventavano delle

manette, simbolo dell’uomo intrappolato nel consumismo, nella voglia di apparire e nella

superficialità.

La seconda parte di questo paragrafo è un adattamento da http://berlinocacioepepemagazine.com/street-art-

kreuzberg/

Letture di approfondimento

Le città alla conquista

del mondo

Le città più popolose

d’Europa

La capitale europea più

settentrionale

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