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Paul McGowan è invecchiato e si adatta alla moda dell’ “all-in-one”. No, la spiegazione non è questa. Paul McGowan ha battuto la testa e ha messo da parte i suoi DAC stel- lari per dedicarsi ad uno scatolotto in classe D. Neanche questa sta in piedi, qui c’è lo zampino del figlio Scott... 30 fDS 267 Il regno degli Ascolti di Dimitri Santini LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI... AMplIfIcAtore INtegrAto PS AUDIO Sprout

LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI · 2019-02-14 · Sprout sia destinato alla musica digi-tale, sia di basso profilo che liquida Hi-Fi. Infatti c’è la possibilità di inviare

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Page 1: LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI · 2019-02-14 · Sprout sia destinato alla musica digi-tale, sia di basso profilo che liquida Hi-Fi. Infatti c’è la possibilità di inviare

Paul McGowan è invecchiato e si adatta alla moda dell’ “all-in-one”. No, la spiegazionenon è questa. Paul McGowan ha battuto la testa e ha messo da parte i suoi DAC stel-lari per dedicarsi ad uno scatolotto in classe D. Neanche questa sta in piedi, qui c’è lo zampino del figlio Scott...

30 fDS 267 ▼ il regno degli Ascolti

di Dimitri Santini

LE COLPE DEI PADRIRICADONO SUI FIGLI...

AmplificAtore integrAtoPS AUDIO Sprout

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Per anni ho cercato di allontana-re mia figlia dal calcio usando latecnica del razzismo strisciante

e subdolo: nessuna attacco frontale, al-trimenti i figli fanno il contrario. Per-tanto la sua decisione di scegliere le artimarziali come sport da praticare è sta-ta una bellissima notizia, ma il sognoè durato poco: recentemente ha volu-to l’album delle figurine e mi ha chie-sto: “Papà, quando sono diventatacintura nera posso andare a giocare acalcio?”. Mi sono domandato: dove hosbagliato? E forse la domanda che sifanno alcuni lettori è: dove ha sbagliatopapà Paul per avere un figlio degenerecome Scott che rinnega l’alto profilodelle elettroniche paterne per creare unall-in-one? Bellissimo, per carità, masembra più una mossa di marketingche altro. Fare i genitori è un mestie-re difficile, si sa, come pure è noto chele colpe dei padri ricadono sui figli, mase lo Sprout è su queste pagine un mo-tivo ci sarà e infatti… A dispetto delnome e delle dimensioni questo cososuona (e non ho detto “suonicchia”) estrizza l’occhio ai moderni mezzi difruizione, anche audiofili, della musica.L’ho messo alla frusta e ha fatto bellafigura, vi racconto come...

DESCRIZIONEScherzi a parte, lo Sprout è un bel pez-zo di design prima ancora che un’elet-tronica. Nella pagina ufficiale di PSAudio c’è per l’appunto una nota cherecita: “[…] this is not audio equipment.It’s audio furniture.” ad indicare che ilmotivo trainante del progetto è statoproprio il design. Pare infatti che il fi-glio d’arte Scott McGowan si sia ispi-rato ai designer Dieter Rams (Braun)e Jonathan Ive (Apple) per concepireun oggetto minimalista che riunissequalità sonore di alto profilo a di-mensioni ridotte ed estetica moderna.Gli è venuto davvero bene: piccolo (equi la miniaturizzazione aiuta tantis-simo), equilibrato, in alluminio spaz-zolato ma con chassis in acciaio e topin legno, virtualmente senza fili tran-ne l’alimentazione e i cavi dei diffusori.Il selettore ingressi e la manopola delvolume sono decisamente belli, comepure è bello il posizionamento delle se-rigrafie, classico ma accattivante. Po-steriore affollato come è facile imma-ginare, ma sufficientemente ordinato.Qualche difficoltà ad attaccarci cavi digrossa sezione (specie alimentazionee speaker), ma non è questo il target…Altro piccolo appunto, manca un ledo una lucina che indichi che l’appa-recchio è acceso: una sera ho perso una

mezzora con l’amico e collega GabrieleBrilli a cambiare i settaggi di Foobarprima di capire che l’alimentazione eramal connessa. Interessante il peso,eccellenti le finiture: insomma, ungran bel lavoro da vedere, ora diamoun occhio pure alla sostanza.

TECNICASecondo le note ufficiali di PS Audioquesto sistemino tuttofare è l’apice del-la ricerca aziendale delle ultime decadi.Sotto certi punti di vista posso essered’accordo, nel senso che la qualità so-nora che se ne estrae è tale proprio per-ché gli ingegneri americani hanno sa-puto negli anni creare elettroniche

allo stato dell’arte. La miniaturizza-zione riduce un po’ il livello di com-promesso, ma è ovvio che a qualcosabisogna rinunciare in uno chassis cosìpiccolo, a iniziare proprio dalle ali-mentazioni (curatissime negli altriprodotti PS Audio, ma certamente in-gombranti) e andando oltre con i fil-tri analogici. L’assenza di connessionianalogiche in ingresso di tipo sbilan-ciato (RCA) è senza dubbio una con-seguenza dello spazio ridotto a di-sposizione, ma è anche una filosofiacostruttiva che ci dice come questoSprout sia destinato alla musica digi-tale, sia di basso profilo che liquida Hi-Fi. Infatti c’è la possibilità di inviare alDAC a bordo un brano via Bluetooth,ma possiamo anche collegare un PC oun lettore di rete alla porta USB. Inogni caso il segnale può essere pro-cessato fino a 24 bit e 192 kHz, quin-di c’è spazio anche per la riproduzio-ne di file ad alta risoluzione.Per i nostalgici (ma oggi fa anchetanto fighetto avere un giradischi) c’èun ingresso phono per sole testine MMe per chi non vuole rinunciare al pro-prio CDP c’è un ingresso coassiale. Ingenerale, comunque, tutto è gestito dalDAC interno, eccezion fatta proprioper il phono. In realtà un ingresso analogico c’è, maè solo con mini jack e mi sono davve-ro chiesto che cosa possa uno attac-carci. Idem dicasi per il segnale in usci-ta, sempre con mini jack, che può es-sere inviato ad un subwoofer o altro.Io li avrei tolti del tutto, ma io non sonoScott McGowan.

ASCOLTOSono rimasto sorpreso dal primomomento che ho inserito lo Sproutnella catena di casa. Sarebbe meglio

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Lo stupore è aumentatoprogressivamente conl’ascolto: per carità, non stoascoltando un Diablo o unBurmester (ça va sans dire),ma da quella scatolina vie-ne fuori una tale maestrianella separazione degli stru-menti, una tale capacità direndere la dinamica degli or-ganetti (e ascoltatevi il trequarti di La Valse d’Amélieper capire quello di cui par-lo) e di altre parti sebbene laspinta agli estremi di gam-ma non sia potentissima,tale da far dimenticare le di-mensioni e il prezzo.

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dire che l’ho inserito in parallelo ma,di fatto, senza il benché minimo al-lenamento il piccolo PS Audio ha co-minciato da subito a suonare bene.Per iniziare il test (ovviamente qual-che tempo dopo) gli ho dato in pastoun CD, uscendo in coassiale dall’Ar-cam FMJ UDP-411 e lasciando alloSprout il compito di convertire il se-gnale. Il disco con cui ho iniziato iltest l’ho già usato per il Mastersoundche ho recensito su FDS #256 ed è undisco cha amo molto: “Le Fabuleux De-stin D’Amélie Poulain” di Yann Tiersen,ovvero la colonna sonora del film“Amélie”. Gran bella presa e granbella musica e lo Sprout me lo ha resobene da subito. Certo, non può van-tare il “tiro” di certe amplificazionipiù muscolari – cosa che si riflette so-prattutto nella resa in basso - ma lachiarezza espositiva degli organetti edelle chitarre (ad esempio su Les

Jours Tristes) fa quasi dimenticareche sia un classe D (non c’è scritto danessuna parte nelle brochure, ma inquella scatoletta non penserete dimetterci finale e driver a discreti,no? E per di più 50 W…). Lo stupore è aumentato progressi-vamente con l’ascolto: per carità,non sto ascoltando un Diablo o unBurmester (ça va sans dire), ma daquella scatolina viene fuori una talemaestria nella separazione degli stru-menti, unatale capacitàdi rendere ladinamica de-gli organetti(e ascoltateviil tre quartidi La Valsed’Amélie percapire quellodi cui parlo)e di altre partisebbene la spinta agli estremi digamma non sia potentissima, taleda far dimenticare le dimensioni e ilprezzo.Anche la gamma alta è pulita e rea-listica, con zero indugi nel microdet-taglio e nella ruffianeria che sconfinanel sintetico, carattere che senza dub-bio lo Sprout eredita dai fratelloni ric-chi, convertitori di livello senza dub-bio elevatissimo. E il piano? In pez-zi come Comptine d’un autre Eté:l’Après-Midi emerge forse qualcheaccento un po’plasticoso, ma onore almerito.

Non posso citare tutti i brani di que-sta meravigliosa opera ma il piccolo,microscopico PS Audio entra in pun-ta di piedi nella girandola di emozioniche l’intero disco suscita e portal’ascoltatore a goderne senza farsitroppe domande: suona bene e basta.Cambio disco: tocca al mitico StevieRay Vaughan nella versione top di“Couldn’t stand the Weather” che perl’occasione ho sparato in Bluetoothdal master PCM 24/176. Prima diparlare del suono vorrei fare un pic-colo appunto, anzi un paio: perché sela casa statunitense possiede le mi-gliori tecnologie di decodifica DSDnon ha dotato lo Sprout di tale op-zione? Non mi sono potuto godere al-cuni ascolti proprio per questo limi-te, ma pazienza… Poi devo riporta-re la difficoltà trovata nel collegare ilFiio di mia figlia all’americano tut-tofare (Cina vs U.S.A.), mentre i tele-

fonini si ag-g a n c i a n oquasi senzavolerlo… Mi-stero… difatto il Blue-tooth reggebene anche adiversi metridi distanza,quindi potete

inviare la vo-stra musica preferita mentre siete alPC e scrivete, che so, un articolo perFDS… Lo dico più avanti, lo Sproutè stato compagno di scritture serali enotturne in configurazione ampli percuffia, cosa che mi ha dato non pochesoddisfazioni.Torniamo a SRV, che ha suonato conmia somma soddisfazione dall’im-pianto di casa in versione senza fili,con apprezzabile resa della chitarra ein generale di tutto l’ensemble. I suo-ni un po’ plasticosi della registrazio-ne originale si sono scaldati e l’animadel disco è uscita semplice e compo-

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Amplificatore integratoPS AUDIO Sprout

Potenza: 50 WPreamplificatore: Analogico; passi-vo per testine MMDac: 192/24 asincronoAmplificatore Cuffie: A bassa im-pedenza, potenza 1W (16 ohm), 200mW (300 ohm)Ingressi: Digitale coassiale, USB,analogico (mini jack); BluetoothSelettore Ingressi: AnalogicoControllo di Volume: AnalogicoUscita Analogica: Variabile, minijackRapporto S/N (A-weighted): >90 dBTHD: <0.025%Dimensioni: 152 x 203 x 45 mm (L xP x H)Peso: 1,32 kg

Prezzo: € 1.500,00

Distributore:MPI Electronic www.mpielectronic.com

Anche la gamma alta è pulitae realistica, con zero indugi nelmicrodettaglio e nella ruffianeriache sconfina nel sintetico, carat-tere che senza dubbio lo Sprout

eredita dai fratelloni ricchi.

WAF – The Wife Acceptance FactorSay wow! Piace davvero tanto questo coso, a mogli, figlie e ospiti. Ragiona da gio-vane, pertanto gli adolescenti col telefonino spareranno musica felici di sentirla “bene”dall’impianto di papà, ma soprattutto niente cavi (o quasi) in giro. Se infatti, comeme, provate a farlo suonare inviando con il Bluetooth la musica da un dispositivo adatto,niente serpentini o serpentoni che fanno capolino: questa meravigliosa opportunitàdi tenere ordinato (concetto relativo) l’ambiente d’ascolto sarà sicuramente un mo-tivo di apprezzamento e un bel via libera all’acquisto.

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sta, dal tiro di Voodoo Child (Slight Re-turn) alla delicatezza sofferente di TinPan Alley. Scena stabile, risoluzioneadeguata, compostezza e trasparen-za da prodotto di fascia alta. C’è an-che un cuore in questo all-in-one ocome diavolo volete chiamarlo,un’anima che ha dato proprio a TinPan Alley quell’incedere tragico cosìtipico che la rende un pezzo stupen-do. Da ascoltare più e più volte conil favore della notte e di un whiskyben fatto.“Ultimis in fundo” (chi lo diceva?Nino Frassica?) vorrei citare un’ope-ra classica, proprio per la sorpresa cheho avuto ascoltando i “Concerti perCorno di Mozart “in cuffia. Master hi res (24/96), Sprout colle-gato in USB direttamente a Foobar ele mie economiche, fidatissime e cal-dissime Grado SR 60i. Bum! Forsequesto ruolo di ampli cuffie è il mi-gliore che riesce a svolgere: senza nul-la togliere alla sua capacità di con-vertitore e alla sua grande abilitàcome amplificatore, devo dire che unavolta di più mi sono stupito.Per la cronaca la versione che pos-siedo è quella di Alan Civil e Nevil-le Marriner con la Academy of SaintMartins in the Fields, e basta giàl’Allegro del Concerto #1 K 412 a far ca-pire di che cosa ècapace questo pic-colo aggeggio: di-namica impressio-nante e grandepresenza, capaci-tà di disvelare letrame e precisionenella resa timbricadegli strumenti.Sembra non man-cargli quasi niente, forse appena ap-pena un po’ di chiarezza (rimaneforse troppo scuro in certi passaggiorchestrali), ma che volete da un in-tegrato con convertitore a bordo di co-tal guisa e prezzo? E se non vi bastal’Allegro andate al secondo movi-mento, il brio mozartiano vi conqui-sterà.Questi concerti mi hanno ispirato eaccompagnato per tutta la stesura diquesto articolo, complice uno Sproutcoinvolgente ma non invadente, ca-pace di farmi rilassare o acceleraresulla tastiera come quando nell’Alle-gro Maestoso del Concerto #2 K 417 l’or-chestra si carica ed esplode.

CONCLUSIONISe Scott voleva portare davvero ilsuono dei “mostri” di papà Paul nel

piccolo Sprout ha fallito. Se qualcu-no di voi (di noi) credeva che fossepossibile ha preso un colpo di sole. Larealtà è che se un’azienda è in gradodi produrre roba di livello elevatis-simo come PS Audio sa fare, allorapossiede la tecnologia e la maestriaper trasferire parte di quella bellezzain qualcosa che apre le porte ad unpubblico certamente più vasto, nonfoss’altro per la richiesta di esborso.Anche altre aziende hanno dimo-strato di saper fare un all-in-one buo-no, ma se vi viene in mente Arcam ilcartellino sale molto più in alto, e se

pensiamo a So-nus faber l’asti-cella schizzaancora più su.Però un secon-do impianto,magari in ca-mera o in stu-dio, che abbiacome cuore pul-

sante lo Sprout èun’idea che parte come intelligente esi rivela alla fine anche molto acces-sibile... ottimo direi! Ben suonante ebello da vedere si colloca sulla fasciadi listino occupata da altri sisteminituttofare che magari offrono di più sulfronte dello storage e gestione file. Madal mio punto di vista questo suonoe queste opzioni a questo prezzo…non ho sentito ancora niente di me-glio sotto i 500 euro. Per questo mo-tivo il “mio” è rimasto attaccato al PCe lì rimarrà per un pezzo.

Ah, io rileggo più e più volte gli ar-ticoli che scrivo per eliminare le ine-vitabili ripetizioni, ma in questo casoho lasciato “stupore” e “sorpresa” eloro derivati perché non avevo altroda sostituirvi. Qualcosa vorrà dire, no?

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IL MIO IMPIANTOSorgente digitale per musica liquida:Mac Book Air (Amarra Simphony), Win-dows 10 (Foobar)Sorgente digitale: SACD Sony DVPNS930VL, PS Audio DirectStream Per-fectWave, Arcam FMJ UDP 411Amplificatore integrato: Musical Fi-delity A200, Accuphase E-270, ArcamFMJ A39Diffusori: KEF LS50, Atohm Sirocco 1Cavi di segnale: Sound Fidelity Silver,Acrolink 7N-A2200 III, Quality AudioArioso (RCA e XLR), Goldkabel EditionSeries (RCA e XLR)Cavi di potenza: Autocostruiti a 24conduttori solid core, Quality AudioNatural MkII, Goldkabel Highline SeriesCavo COAX: Sound Fidelity SilverCavo USB: Viablue XR-2

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATIAmélie (Original Soundtrack) - YannTiersen – VirginCouldn’t Stand the Weather – Stevie RayVaughan - Horn Concertos, Oboe Concerto – Wol-fgang Amadeus Mozart (Alan Civil, Ne-ville Marriner: Academy of Saint Louisin the Fields- Philips

(...) dinamica impressio-nante e grande presenza,capacità di disvelare le tra-me e precisione nella resa

timbrica degli strumenti.

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