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Anno XIX - N. 977 DOMENICA 22 Giugno 2014 [email protected] FOGLIO di COLLEGAMENTO della PARROCCHIA “MADONNA STELLA MARIS” - CHIESA SAN GIORGIO Via Sulki 1A - 08048 ARBATAX di TORTOLI’ - Parroco: Don Giorgio Piero Cabras / Email: [email protected] Tel. Uff.: 0782/667651 - Abitazione 0782/667233 - Telefono Cell.: 335/6305261 www.parrocchiastellamaris.it I o sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il simbolo del pane. Il pane è una realtà santa perché fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio e nostra. Il pane mostra come la vita dell'uomo è indissolubilmente legata ad un po' di materia, dipende sempre da un poco di pane, di acqua, di aria, cose semplici che confinano con il mistero e il sublime. Le cose semplici sono le più divine: questo è proprio il genio del cristianesimo. In esso Dio e uomo non si oppongono più, materia e spirito si abbracciano e scon- finano l'uno nell'altro. È come se il movimento dell'incarnazione continuasse ogni giorno. Non dobbiamo disprezzare mai la terra, la materialità, perché in esse scen- de una vocazione divina: assicurare la vita, il dono più prezioso di Dio. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Una parola scorre sotto tutte le parole di Gesù nel Vangelo di oggi, e forma la nervatura del suo discorso: la paro- la «vita». Che hai a che fare con me o Pane di Cristo? La risposta è una pretesa perfino eccessiva, perfino sconcertante, e tanto semplice: «o ti faccio vivere». Gesù è nella vita datore di vita, come lo è il pane. Il convincimento assoluto di Gesù è quello di poter offrire qualcosa che noi prima non avevamo: un incremen- to, un accrescimento, una intensificazione di vita per tutti coloro che fanno di lui il loro pane quotidiano. Cristo diventa mio pane quando prendo la sua vita buona bella e beata, come misura, energia, seme, lievito della mia umanità. Mangiare e bere la vita di Cristo è un evento che non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma che si moltiplica dentro il vivere quotidiano. Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua Le cose semplici che sconfinano nel mistero D opo una estate senza Grest quest’anno la Parroc- chia organizza l’atteso appuntamento estivo che riempi di voci e colori il cortile del nostro Oratorio! Martedì 24 GIUGNO, a partire dalle ore 10,00 in Oratorio San Giorgio è previsto il primo di una serie di impor- tanti incontri di pro- grammazione con gli animatori che hanno voglia di mettersi in gio- co a disposizione della comunità. Tra questi accoglieremo anche quelli che hanno conclu- so l’esame di terza me- dia e che si sentono ab- bastanza “grandi” per indossare l’agognata maglietta dell’Animato-

Le cose semplici che sconfinano nel mistero · 2014-06-24 · Il pane mostra come la vita dell'uomo è indissolubilmente ... assicurare la vita, il dono più prezioso di Dio

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Anno XIX - N. 977 DOMENICA 22 Giugno 2014 [email protected]

FOGLIO di COLLEGAMENTO della PARROCCHIA “MADONNA STELLA MARIS” - CHIESA SAN GIORGIO Via Sulki 1A - 08048 ARBATAX di TORTOLI’ - Parroco: Don Giorgio Piero Cabras / Email: [email protected]

Tel. Uff.: 0782/667651 - Abitazione 0782/667233 - Telefono Cell.: 335/6305261

www.parrocchiastellamaris.it

I o sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il simbolo del pane.

Il pane è una realtà santa perché fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio e nostra. Il pane mostra come la vita dell'uomo è indissolubilmente

legata ad un po' di materia, dipende sempre da un poco di pane, di acqua, di aria, cose semplici che confinano con il mistero e il sublime. Le cose semplici sono le più divine: questo è proprio il genio del cristianesimo. In esso Dio e uomo non si oppongono più, materia e spirito si abbracciano e scon-finano l'uno nell'altro. È come se il movimento dell'incarnazione continuasse ogni giorno. Non dobbiamo disprezzare mai la terra, la materialità, perché in esse scen-de una vocazione divina: assicurare la vita, il dono più prezioso di Dio. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Una parola scorre sotto tutte le parole di Gesù nel Vangelo di oggi, e forma la nervatura del suo discorso: la paro-la «vita». Che hai a che fare con me o Pane di Cristo? La risposta è una pretesa perfino eccessiva, perfino sconcertante, e tanto semplice: «o ti faccio vivere». Gesù è nella vita datore di vita, come lo è il pane. Il convincimento assoluto di Gesù è quello di poter offrire qualcosa che noi prima non avevamo: un incremen-to, un accrescimento, una intensificazione di vita per tutti coloro che fanno di lui il loro pane quotidiano. Cristo diventa mio pane quando prendo la sua vita

buona bella e beata, come misura, energia, seme, lievito della mia umanità.

Mangiare e bere la vita di Cristo è un evento che non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma che si moltiplica dentro il vivere quotidiano. Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua

Le cose semplici che sconfinano nel mistero

D opo una estate

senza Grest

quest’anno la Parroc-

chia organizza l’atteso

appuntamento estivo

che riempi di voci e

colori il cortile del nostro

Oratorio!

Martedì 24

GIUGNO, a

partire dalle

ore 10,00 in

Oratorio

San Giorgio è previsto il primo di

una serie di impor-

tanti incontri di pro-

grammazione con gli

animatori che hanno

voglia di mettersi in gio-

co a disposizione della

comunità. Tra questi

accoglieremo anche

quelli che hanno conclu-

so l’esame di terza me-

dia e che si sentono ab-

bastanza “grandi” per

indossare l’agognata

maglietta dell’Animato-

ANNO XIX - N° 977 22/06/2014 Pagina 2

esistenza, quando mi prendo cura con tenerezza di me stesso, degli altri e del creato. Quando cerco di fare mio il segreto di Cristo, allora trovo il segreto della vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane

in me e io in lui. La parola determinante: io in lui, lui in me. Questa è tutta la ricchezza del mistero: Cristo in voi! (Col 1,27). La ricchezza del mistero della fede è di una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in Lui. Evento d'Incarnazione che continua: il Verbo di Dio che ha preso carne nel grembo di Maria, continua ostinato e infaticabile a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo, incinti di luce. Dio in me: il

mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, un'unica vocazione: diventa-

re, nella vita, pezzo di pane buono per le persone che amo.

““““ Oltre alla fame fisica l’uomo porta in sé un’altra fame, una fame che non può essere saziata con il cibo ordinario. E’ fame di vita, fame di amore, fame di eternità. E il segno della manna – come

tutta l’esperienza dell’esodo – conteneva in sé anche questa dimensione: era figura di un cibo che soddisfa questa fame profonda che c’è nell’uomo. Gesù ci dona questo cibo, anzi, è Lui stesso il pane vivo che dà la vita al mondo (cfr Gv 6,51). Il suo Corpo è il vero cibo sotto la specie del pane; il suo Sangue è la vera bevanda sotto la specie del vino. Non è un semplice alimento con cui saziare i nostri corpi, come la manna; il Corpo di Cristo è il pane degli ultimi tempi, capace di dare vita, e vita eterna, perché la sostanza di questo pane è l’Amore. Nell’Eucaristia si comunica l’amore del Signore per noi: un amore così grande che ci nutre con Sé stesso; un amore gratuito, sempre a disposi-zione di ogni persona affamata e bisognosa di rigenerare le proprie forze. Vi-vere l’esperienza della fede significa lasciarsi nutrire dal Signore e costruire la propria esistenza non sui beni materiali, ma sulla realtà che non perisce: i doni di Dio, la sua Parola e il suo Corpo. Se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che ci sono tante offerte di cibo che non vengono dal Signore e che apparente-mente soddisfano di più. Alcuni si nutrono con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere e l’orgoglio. Ma il cibo che ci nutre veramente e che ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore!

Il cibo che ci offre il Signore è diverso dagli altri, e forse non ci sembra così gustoso come certe vivande che ci offre il mondo. Allora sogniamo altri pasti, come gli ebrei nel deserto, i quali rimpiangevano la carne e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che quei pasti li mangiavano alla tavola della schiavitù. Essi, in quei momenti di tentazione, avevano memoria, ma una memoria malata, una memoria selettiva. Una memoria schiava, non libera. Ognuno di noi, oggi, può domandarsi: e io? Dove voglio mangiare? A

quale tavola voglio nutrirmi? Alla tavola del Signore? O sogno di man-

giare cibi gustosi, ma nella schiavitù? Inoltre, ognuno di noi può doman-

darsi: qual è la mia memoria? Quella del Signore che mi salva, o quella

dell’aglio e delle cipolle della schiavitù? Con quale memoria io sazio la mia anima? Il Padre ci dice: «Ti ho nutrito di manna che tu non conoscevi». Recuperiamo la memoria. Questo è il compito, recuperare la memoria. E im-pariamo a riconoscere il pane falso che illude e corrompe, perché frutto dell’e-goismo, dell’autosufficienza e del peccato. Nella processione, seguiremo Ge-sù realmente presente nell’Eucaristia. L’Ostia è la nostra manna, mediante la quale il Signore ci dona se stesso. A Lui ci rivolgiamo con fiducia: Gesù, di-fendici dalle tentazioni del cibo mondano che ci rende schiavi, cibo avvelena-to; purifica la nostra memoria, affinché non resti prigioniera nella selettività egoista e mondana, ma sia memoria viva della tua presenza lungo la storia del tuo popolo, memoria che si fa “memoriale” del tuo gesto di amore redentivo. Amen.

DALL’OMELIA DI PAPA FRANCESCO. CORPUS DOMINI 2014

re. Spero di incontrare, come le

altre volte, adolescenti con gran-

de disponibilità, impegno, serietà

e passione insieme al desiderio di

una sano e gioioso divertimento.

L’incontro di martedì, e gli altri

che seguiranno aiuteranno a

crescere nel senso di un impegno

che diventa servizio per i più

piccoli insieme all’esperienza del

lavorare e progettare insieme!

All’interno del Grest ciascuno avrà

il proprio ruolo. Inventeremo per

questo magliette differenziate

perché non si confonda il compito

di nessuno. In occasione dell’Incon-

tro si prenderanno le decisioni per

l’edizione XVI° del Grest!

Don Giorgio

L a processione del

Corpus Domini ri-

sponde in modo

simbolico al mandato del

Risorto: vi precedo in Gali-

lea. Andate fino ai confini

del mondo, portate il Van-

gelo al mondo. Il Signore

ha istituito il Sacramento

nel Cenacolo, circondato

dalla sua nuova famiglia,

dai dodici apostoli, prefigu-

razione ed anticipazione

della Chiesa di tutti i tempi.

(...) Tuttavia, da questa

intimità, che è dono perso-

nalissimo del Signore, la

forza del sacramento del-

l'Eucaristia va oltre le mura

delle nostre Chiese. In que-

sto Sacramento, il Signore

è sempre in cammino verso

il mondo.

Questo aspetto universale

della presenza eucaristica

appare nella processione

della nostra festa. Noi por-

tiamo Cristo, presente nella

figura del pane, sulle strade

della nostra città. Noi affi-

diamo queste strade, que-

ste case – la nostra vita

quotidiana – alla sua bontà.

Le nostre strade siano stra-

de di Gesù!

Le nostre case siano case

per lui e con lui! La nostra

vita di ogni giorno sia pene-

trata dalla sua presenza.

Con questo gesto, mettia-

mo sotto i suoi occhi le sof-

ferenze degli ammalati, la

solitudine di giovani e an-

ziani, le tentazioni,tutta la

nostra vita.

La processione vuole esse-

re una grande e pubblica

benedizione per il nostro

paese.

LA

Processione del CORPUS

DOMINI

IL IL IL MIRACOLOMIRACOLOMIRACOLO dididi BOLSENA BOLSENA BOLSENA

U n prete boemo, mentre era in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a celebrare l’Eucarestia a Bolsena ed al momento dello spezzare l'ostia consacrata, fu pervaso

dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dal-l'ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell'altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina. Venuto a conoscenza del-l'accaduto Papa Urbano IV istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi (Belgio) a tutta la cristianità. La data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua). Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guarda all'Istituzione dell'Eucari-stia, scrutando il mistero di Cristo che ci amò sino alla fine donando se stesso in cibo e sigillando il nuovo patto nel suo Sangue, nel giorno del Corpus Domini le processioni e le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento. In esso la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, presente nell'Eucaristia in Corpo Sangue ani-ma e Divinità.

22 GIUGNO

DOMENICA

Solennità del “CORPUS

DOMINI”

S. Messa: ore 9,30 (S. Cuore) S. Messa: ore 11,00 (S.Giorgio) S. Messa: ore 19,00 (S. Giorgio)

Int. Def..: * Rina Colombo ed Enrico

Fusi Angela e Renzo

* ore 18,30 Confessioni

Ore 18,30 S. Rosario

* Ore 20,00 PROCESSIONE

del CORPUS DOMINI

23

LUNEDI’ S. Messa: ore 19,00 (St. Maris) Int. Def..: Diego Pusceddu (TRIGESIMO)

* Oggi riparte per Roma Padre Francis

Ore 18,30 S. Rosario

24

MARTEDI’

* 18,30 Confessioni

Ore 18,30 S. Rosario

S. Messa: ore 19,00 (S. Giorgio)

Int. Def.: * Davide Pes (1° ANNIVERSARIO)

* ore 10,00 primo Incontro

Animatori GREST 2014

25

MERCOLEDI’ Convegno Diocesano

dei Sacerdoti

a BauMela

N.B. don Giorgio a Baumela con il Vescovo e tutti i sacerdoti

S. Messa: ore 17,30 (R.S.A ) Int. Def..: Floris Giovanni

Incontro di Preghiera

Rinnovamento

nello Spirito Santo

ore 19,00 (Chiesa Sacro Cuore)

26

GIOVEDI’ Convegno Diocesano

dei Sacerdoti

a BauMela

Ore 18,30 S. Rosario

S. Messa: ore 19,00 (S. Giorgio)Int. Def .: * Francesco Pilia e Gina Carcangiu

• ore 18,30 Confessioni * ore 21,00 Adorazione Sacra-

mentale (S. Cuore)

27

VENERDI’ Convegno Diocesano

dei Sacerdoti

a BauMela

Solennità del

Sacratissimo Cuore di Gesù

S. Messa: ore 19,00 (S. Giorgio) Int. Def.: * Celestina (TRIGESIMO); Antonietta

* ore 18,00 Confessioni

Ore 18,30 S. Rosario

28

SABATO

S. Messa: ore 11,00 (S.Giorgio)

S. Messa: ore 19,00 (S. Maris) Int. Def.:* Gigiotto Aversano (TRIGESIMO);

* Maddalena Fara

Cuore Immacolato di Maria

• ore 11,00 Battesimo

di Ludovica Contu

Ore 18,30 S. Rosario

29 GIUGNO

DOMENICA

Santi

Pietro e Paolo

Apostoli

S. Messa: ore 9,30 (S. Cuore) S. Messa: ore 11,00 (S.Giorgio) S. Messa: ore 19,00 (S. Giorgio)

Int. Def..: * Sabatino Massaro (TRIGESIMO)

* ore 18,30 Confessioni

Ore 18,30 S. Rosario