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Exibart . manifesta www.exibart.com le interviste ai curatori e ai coordinatori . tutte le news . le opinioni dei galleristi locali . il punto di vista degli operatori del territorio e dei collezionisti . doppia intervista con pier luigi sacco e pietro monti . gli opinionisti extrasettore . le mostre e gli eventi paralleli . i souvenir da portar via, le passeggiate d’alta quota e qualche consiglio gastronomico, per gustare al meglio questa Manifesta Supplemento al numero odierno del quotidiano L’Adige e alla rivista Exibart.onpaper in collaborazione con

Exibart.manifestadoc.exibart.com/onpaper/pdf/SPECIALE_MANIFESTA.pdf · Exibart.manifesta le interviste ai curatori e ai coordinatori. tutte le news. le opinioni dei galleristi locali

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Exibart.manifestawww.exibart.com

le interviste ai curatori e ai coordinatori . tutte le news . le opinionidei galleristi locali . il punto di vista degli operatori del territorio edei collezionisti . doppia intervista con pier luigi sacco e pietromonti . gli opinionisti extrasettore . le mostre e gli eventi paralleli. i souvenir da portar via, le passeggiate d'alta quota e qualcheconsiglio gastronomico, per gustare al meglio questa Manifesta�

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2.news Exibart.manifesta

ARTE SOCIALE, ANCHE LO IUAV SALE IN TRENTINOPER TRE PARALLEL EVENTS DI MANIFESTA Anche lo Iuav di Venezia, il primo ateneo in Italia dedicatonella sua totalità alle arti visive e all'architettura, si fa unavacanza in montagna in occasione di Manifesta7. E lo fagrazie a tre progetti relativi al tema dell'uso e consumo con-sapevole delle risorse naturali e artificiali, Airswap,Aspra.mente, Publink, nati nell'ambito del ciclo Social ArtPractices proprio dalla collaborazione con la rassegna itine-

rante, con la cura diCornelia Lauf, visiting professor presso la facoltà diArti e Design dell'ateneo veneziano. Un'importantevetrina nella città di Rovereto per le tendenze spe-rimentali nella pratica dell'arte sociale a livello dibase, che riunisce tre collettivi nati nell'ambito delLaboratorio di Allestimento di Cornelia Lauf, con ilproposito di presentare una doppia dimensioneetica ed estetica, ponendo in luce il ruolo chiavedello Iuav per le future generazioni di artisti. I pro-

getti sono selezionati dalla curatrice per adattarsi alla linea di Manifesta7 e alle realtà poli-tiche, culturali ed economiche presenti sul territorio secondo un comune spirito etico eutopistico. Ogni collaborazione coinvolge la rete locale e regionale e implica una fortedimensione estetica volta a sottolineare principalmente il ri-uso di materiali considerati usae getta, l'uso responsabile del patrimonio ambientale, inteso come risorsa naturale e laprotezione della biodiversità.

IN COPERTINASchnalstalgletscher 19/2003 è il titolo del dittico incopertina e così si chiama anche il luogo del ghiac-ciaio che si trova al confine tra Italia e Austria.Non soltanto nelle immagini di montagne, ma in ogni

serie mi oppongo all'idea diassolutezza, purezza e idealità.Dietro ai labirinti privi di spazioe tempo, alle vedute antipano-ramiche che realizzo del nostromondo, più che il rimpiantoromantico per la perdita disenso e chiarezza si nascondela convinzione che quell'ordinee quella chiarezza non sonomai esisti, se non in forma diuna costruzione estetica chequesti lavori presentano percosì dire ex negatione.Walter Niedermayr

ACTIONS, TRE SEDI PER L'EVENTO "OFF" DECLINATO IN ROSA... Una mostra caratterizzata da opere site-spe-cific e dislocata su tre differenti sedi, conlavori che spaziano attraverso le varie disci-pline artistiche - dalla pittura alla scultura,dalla fotografia ai video, dalle installazioni allevideo-installazioni - ma tutto, rigorosamenteal femminile."Actions. Art, Culture,Generation" - questo il titolo del progetto,ideato e curato da Giorgia Lucchi e MarcoTomasini con il sostegno dell'Assessorato allaCultura della Provincia autonoma di Trento -presenta opere di Lien Botha, Tatiana Festi,Annamaria Gelmi, Kaoru Katayama, Lucìa Madriz, Elena Monzo, Maria Lucrezia Schiavarelli, CinthyaSoto, Chiara Tagliazucchi, Ueia Lolta. Un vivace confronto generazionale e interculturale fra figure femmi-nili conosciute sia a livello locale che internazionale, che si interrogano su Trento e il Trentino Alto Adige,quale terra di incontro e confronto, di confine e di transito.Che consente ai visitatori, stanchi della full immersion aManifesta, un'escursione fuori programma alla scoperta dibellissime cittadine: oltre alla Galleria Arte BoccaneraContemporanea di Trento, le sedi sono infatti il parcodell'Ente CRA a Villazzano presso e il nuovo CentroIntermodale a Pergine Valsugana.

UN BUONCONSIGLIO "PANORAMICO", DA ANDREA RICCIO A REMBRANDT Arte contemporanea, ma non solo. Chi è a Trento perManifesta 7 e vuole "staccare" dalle ultime tendenze per fareun salto indietro nel passato, ha a disposizione (fino al 2novembre) un'alternativa fresca e di tutto rispetto. Bastaandare al Castello del Buonconsiglio, dove è possibile incon-trare un artista trentino ancora ai più del tutto sconosciuto,Andrea Briosco detto il Riccio (1470-1532), nato orafo maconvertitosi in scultore più che discreto grazie allo "zampino"di Donatello. La mostra a lui dedicata, "Rinascimento epassione per l'antico: Andrea Riccio e il suo tempo", oltre apresentarne per la prima volta in modo organico le opere -

comprese le nume-rose terrecotte -,regala una vastapanoramica (com-presa una sezionea latere allestita alMuseo Diocesano)sulla scultura e sull'arte delCinquecento veneto, che aveva ilsuo epicentro nella grande fucinacreativa di Padova e di Venezia.Oltre al Riccio, l'occasione èbuona per "scoprire" che il

Castello custodisce un'interessante collezione di opere grafiche firmate nien-temeno che dal grande Rembrandt. La seconda mostra ("Rembrandt e icapolavori della grafica europea") propone dunque un'antologia di pregevoliacqueforti del maestro di Leida arricchite dal famoso autoritratto, prestato,per l'occasione, dagli Uffizi. Chi non è ancora sazio, infine, può addentrarsiad esaminare le due nuove sezioni del museo, tutte dedicate alla sculturalignea dal romanico al barocco, e alla scultura lapidea. E poi, di nuovo, ritor-no al futuro con Manifesta (elena percivaldi).

UNICREDIT ANCORA PROTAGONISTA CON EXIBARTÈ con grande soddisfazione che introduco questo numero speciale diExibart, strumento di approfondimento prezioso per un vasto pubblico di let-tori alla scoperta di Manifesta, la Biennale di giovane arte contemporanea iti-nerante, un grande evento che vivrà nel nostro territorio. La cultura è per noisinonimo di sviluppo. Per questa ragione siamo a fianco di Manifesta, nataper rinsaldare l'identità europea. Solo luoghi culturalmente vitali sono fertiliper la produzione e la circolazione delle idee, elemento fondamentale per losviluppo sociale ed economico delle comunità. La nostra filosofia d'azione èdiretta in particolare alla promozione delle giovani risorse creative in tutti ipaesi in cui operiamo e al dialogo interculturale, essendo ora presenti inventitre paesi con un patrimonio umano di centottantamila colleghi e quaran-ta milioni di clienti. Con questo evento assumiamo il ruolo di production part-ner, ossia sosterremo gli artisti nella realizzazione dei loro progetti. Produrreun progetto d'artista significa finanziare la ricerca e la creatività, ossia quel-l'autentica sperimentazione in grado di generare discontinuità e formule dipensiero necessarie per lanciare nuovi stimoli di riflessione e di critica allasocietà. In Manifesta abbiamo visto un grande motore di sviluppo di cuibeneficeranno l'intera regione e l'intero Paese. Manifesta rappresenta unaprestigiosa occasione e al contempo una grande sfida per il Trentino-AltoAdige che vedrà confluire, nei prossimi mesi, un pubblico internazionale digiornalisti, artisti, curatori, critici d'arte, addetti ai lavori e appassionati d'arte.L'intero territorio sarò riscoperto e valorizzato, confermandosi all'avanguar-dia per la ricchezza e la varietà dell'offerta culturale. E noi vogliamo esserci,con Voi. Ormai da tempo, nel network dei musei partner di UniCredit figura ilMART di Rovereto, istituzione radicata nel territorio che, avvalendosi diun'importante collezione storica,punta alla contemporaneità. Proprionei giorni di Manifesta, infatti, il MARTlancia Eurasia, una vasta rassegnasul filo dell'arte votata al sociale con icontributi di giovani artisti da tutto il mondo. Al via, anche una mostra dedi-cata ai giovani pittori tedeschi, rappresentativi di nuova tendenza che sta rin-novando la pittura contemporanea. Buona lettura e soprattutto, una efficacee divertente visita ai luoghi che si MANIFESTAno.

Romano Artonidirettore regionale Triveneneto Occidentale, UniCredit Banca

fino al 2 novembre 2008Airswap, Aspra.mente, PublinkSedi varie - RoveretoInfo: 0471414980 [email protected]

fino al 2 novembre 2008 Rinascimento epassione per l'antico. Andrea Riccio e ilsuo tempo Rembrandt e i capolavori dellagrafica europea nelle collezioni delCastello del Buonconsiglio Trento, Castellodel Buonconsiglio dalle 10 alle 18chiuso il lunedì biglietto intero 7 euro; ridotto 4 euroInfo: 0461233770 [email protected].

UniCredit & l'Arte [email protected] www.unicreditgroup.eu

fino al 21 settembre 2008Actions. Art, Culture, GenerationCentro Intermodale viale Dante - Pergine Valsugana TN Parco Ente CRAPiazza Monsignor Nicolini,6 - Villazzano (Tn) Galleria Arte Boccanera Contemporanea via Milano 128/130 - trentoInfo: 0461984206 [email protected]

L'ARTE VOLA ALTO. SU OTTANTAALI D'ALLUMINIO..."Vogliamo contribuire a richiamare l'attenzione dei viaggia-tori nella nostra regione sull'evento rappresentato daManifesta7". E quale luogo migliore di un'autostrada, per"richiamare l'attenzione dei viaggiatori"? E così gli artistidel gruppo Unika - cinquantotto membri, della ValGardena - hanno scelto l'autostrada del Brennero comelocation dove collocare, nel periodo della rassegna, e finoa novembre, la loro opera Volo oltre frontiera.Un'installazione di quaranta paia di ali in alluminio, postein successione e collocate su dei supporti in altezza varia-bile dai tre ai sette metri, tale da rappresentare la sequen-za di un volo. Che si snoda per una lunghezza di circaduecentocinquanta metri, lungo il rettilineo dopo il casellodi Vipiteno verso sud. Ogni singolo elemento ha un'aper-tura alare di cinque metri ed è raffigurato senza il corpo,con l'intero gruppo scultoreo a rappresentare non unuccello oppure un angelo, ma piuttosto un volo simbolico.

www.unika.org

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Exibart.manifesta news.3

RIFIUTO CON AFFETTO, ANCHE PER MANIFESTAL'ECO-INTERVENTO DEL GRUPPO PUBLINKChi una volta nella vita non ha detto "Mi dispiace buttarlo via"? Niente paura, ora c'è ilprogetto RCA - Rifiuto Con Affetto, un nuovo servizio di raccolta rifiuti, "né di riciclo nédi riutilizzo ma di riaffezione", come dichiarano le tre componenti del gruppo artisticoPublink. Che permette di raccogliere e rimettere in circolazione quegli oggetti che, acausa di una tendenza allo spreco e alla mancanza di spazio, vengono gettati seppurancora utilizzabili. Con un cassonetto della spazzatura che viene quindi ripensato etrasformato in luogo di scambio tra oggetti che riac-quistano utilità e persone che vi si riaffezionano. Giàpresentato in altre situazioni, Rifiuto con Affetto vieneora allestito - in collaborazione con Manifesta7 - aRovereto, per il periodo della durata della rassegna.

www.rifiutoconaffetto.itMANIFESTA INPAGINATASe le Biennali proliferano, corso simile seguono i cataloghi a esse collegati. Sonoormai un must i tre volumi della Biennale di Venezia, ma a una incollatura stannoaltri casi europei: l'ultima edizione di Documenta a Kassel prevedeva il classicocatalogo, affiancato da un volume di sole fotografie e da altri tre che raccoglieva-no i materiali del magazine edito in occasione della preparazione della stessa ras-segna. Altro esempio, la Biennale berlinese, che per quest'anno ha dato alle stam-pe un maneggevole libricino, accompagnato però da una monumentale raccolta disaggi vecchi e nuovi.Ebbene, Manifesta in versione italiana è riuscita a mettere insieme tutte questesfaccettature. Silvana Editoriale, incaricata dell'operazione dalla Fondazione chegestisce la Biennale itinerante, darà alle stampe ben cinque tomi. Si parte colclassico e basilare Index, che sioccupa delle quattro sedi dellamanifestazione e dei suoi cento-quaranta artisti. Si passa alCompanion che, in quattrocentopagine, approfondisce in linea teo-rica quel che vedremo a Bolzano,Trento e Rovereto. A completarela prima tripletta, Scenarios, dedi-cato specificamente alla mostra diFortezza e alle sue installazioneaudio e video. A ciò si deveaggiungere un altro paio di libri,che raccolgono i sei volumi editifinora del "Manifesta Journal", rivi-sta assai interessante che spazia dallapolitica (artistica) alla teoria curatoriale. Insomma, durante il viaggio di ritorno nonvi annoierete. (m.e.g.)

DRODESERA, IL TEATRO S'AVVERAChe fine fanno le ciam-belle se non escono colbuco? Beh, a quantopare si potrà trovarerisposta al festival inter-nazionale di teatro con-temporaneo che è ospitenella CentraleIdroelettrica di Fies, Dro,sotto la direzione artistica di Barbara Boninsegna e DinoSommadossi. Sì, perché legato alla programmazione del festivalè nato il progetto Fies Factory One, percorso triennale che vedeprotagonisti Teatro Sotterraneo, Francesca Grilli, Sonia Brunelli,Pathosformel e Dewey Dell, designati come potenziali ciambelledi cui tutelare libertà artistica e produttiva nel tentativo di salva-guardare processi creativi. I cinque artisti del progetto sarannopresenti a Dro con i loro nuovi lavori. Questa edizione si propo-ne inoltre di esplorare le possibilità della scena d'oggi aprendospazi alle compagini straniere di: Abattoir Fermé, Linda Adami &Stef Lernous, ma anche alle formazioni Gruppo Nanou, Plumesdans la tête, Santa Sangre, a Fanny & Alexander e TeatrinoClandestino che presentano le nuove produzioni dopo il debuttosantarcangiolese, ma anche i veterani Romeo Castellucci,

Teatro Valdoca e la CompagniaVirgilio Sieni. Infine Dj/vj set acura di Barokthegreat, DemetrioCastellucci, Elfo e altri ancora�

DA WUNDERKAMMER A KUNSTKAMMER: MIRABILIA NEL"CABINET" A ROVERETO I latini parlavano di mirabilia, cioè di "cose degne di essere ammirate":rarità, prodigi, bizzarrie, opera dell'uomo o della natura. I tedeschi leraccolsero nelle Wunderkammern, camere delle meraviglie, ricettacolidi oggetti strani e inusuali che si diffusero a macchia d'olio a partiredal Cinquecento e che possono essere considerate le antenate degliodierni musei. Celebri quelle di Rodolfo II d'Asburgo, di FedericoAugusto di Polonia, persino di qualche monastero specializzato in"reliquie". Una vera e propria "mania" che si nutrì nel Seicento del

decadentismo baroccoe nel Settecento dellospirito dei Lumi tesoalla conoscenza e all'e-splorazione scientifica.A queste suggestioni mitteleuropee si ispira lamostra "Cabinet of Curiosities", a cura di MartaCasati, allestita fino al 29 settembre al Museo Civicodi Rovereto come parallel event di Manifesta 7. Unarassegna che raccoglie nelle sale dedicate allaZoologia le opere di otto artisti tra loro assai diversi,spingendo la Wunderkammer verso la sua derivazio-

ne colta ed estetica, la Kunstkammer, ovvero la stanza dell'arte. Maria Benjamin, SemaBekirovic, Lorenza Boisi, Henry Coombes, Peter Donaldson, Andrea Dojimi, Davide Rivalta eChristian Schwarzwald - il più giovane è nato nel 1980, il più "vecchio" nel '71 - giocano così conla natura delle cose, mischiando tecniche classiche (scultura, pittura, disegno) a linguaggi contem-poranei (video, installazioni, fotografie). Il risultato è la giustapposizione, per affinità o per contrasto,di veri e propri "mostri" che, suscitando meraviglia, tendono sempre a insegnare e ad ammaestra-re. Come le parabole, o meglio ancora, trattandosi di giovane arte, le fiabe. (e. p.)

MANIFESTA ALLA RADIO. SU RADIODUE TRENTINO UN CICLO DI PROGRAMMI SUL PROGETTO AUDITORY EPODESi intitola Radio epode. Voci e suoni dagli artisti di Manifesta7 il nuovo program-ma radiofonico promosso dalla sede Rai di Trento, in onda sulle frequenze diRadioDue regionale ogni settimana fra le 15.45 e le 16, fino a ottobre. Il progettodi Tobi Maier indaga un versante particolarmente stimolante - e molto "radiofoni-co" - dell'arte contemporanea, quello dell'utilizzo dei suoni. Il titolo del program-ma prende spunto da Auditory Epode, un lavoro collettivo presentato a Roveretonell'ambito della biennale. Con un gruppo di artisti che prende spunto dalla pro-posta di Luigi Russolo di decostruire le armonie e l'enfasi sulle analogie traopera d'arte attuale e il suo spazio sociale, vicina alle teorie dell'artista america-no John Cage. Ogni lavoro, come una poesia scritta in distici, è un rimandoacustico all'ecologia e alla sociologia dei nostri giorni. Ogni puntata propone illavoro sonoro di un diverso artista, accompagnato da una breve intervista.

CERCATE ALLOGGIO PER MANIFESTA?A BOLZANO C'È UNA SUITE-OPERA D'ARTE. GRATIS...

I visitatori, nel periodo di Manifesta,sono molti, e trovare un alloggio nonè impresa facile. Per fortuna che adartisti, curatori ed operatori culturaliritardatari viene in soccorso HubertKostner, che fino alla fine di agostoallestisce i centosessanta metri qua-dri della Galerie Prisma di Bolzanoa... suite per gli ospiti. I turisti dell'ar-te possono prenotare la suite, la cuistruttura è concepita e costruita dal-l'artista come la stanza di un hotel.Un esperimento - M Suite il titolo -che si colloca nell'interazione tra artee ospite, spazio espositivo e stanza

per il pernottamento, attraverso il quale il consumatore dell'arte non è soloun osservatore, ma diventa egli stesso un prodotto artistico. Fra le dotazio-ni della suite, in grado di ospitare fino a dieci persone, ci sono quattro scul-ture spaziali, che offrono la possibilità di dormire, oltre a un bagno con doc-cia. Il pernottamento - senza colazione, si precisa - è gratuito per artisti/e,curatori e curatrici, operatori culturali. Unicarichiesta: trattandosi di un progetto artistico, gliospiti dovrebbero fornire una documentazione,per la quale avranno a disposizione una mac-china fotografica usa e getta.

fino al 29 settembre 2008 Cabinet ofCuriosities a cura di Marta Casati MuseoCivico di Rovereto Borgo S. Caterina 34,Rovereto (Tn) Orario: mar - dom 9 -12 e 15 -18. Ven e dom 20 - 22 Chiuso il lunedì. Biglietti: 1,50 euro (prezzo ridotto in occasione di Manifesta7). Info: 0464439055 [email protected]

dal 25 luglio al 2 agostoCentrale di FiesDro - [email protected]

fino al 29 agosto 2008 via Weggenstein 12 - Bolzano Info: 0471977037 [email protected] Per prenotare l'alloggio:www.msuite.it

MANIFESTI PER MANIFESTA. E LE CITTÀ SI TINGONO DI GIALLO�Tra i parallel events che arricchiranno la biennale, spiccail progetto Fuori contesto, a cura di Daria Filardo, GinoGianuizzi e Cecilia Guida, con centinaia di manifesti gialliche - dopo le tappe di Bologna e di Milano - invaderannole strade di Rovereto, Trento e Bolzano. Trentadue artistiitaliani ai quali si è chiesto di proporre una frase senza untema imposto da rispettare, e con la sola condizione che questa contenesse unsolo punto (inteso come segno di punteggiatura). Parole fuori contesto perchéstampate su manifesti 70x100 cm e diffuse negli spazi delle pubbliche affissioni,dove si trovano a convivere insieme con la pletora di messaggi - mediatici, pubblici-tari, informativi - che invadono l'orizzonte visivo della città. Gli artisti partecipantisono Mario Airò, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Fabrizio Basso,Elisabetta Benassi, Luca Bertolo, Pino Boresta, Anna Valeria Borsari, Gea

Casolaro, Annalisa Cattani, CuoghiCorsello, Emilio Fantin, Michael Fliri,Alberto Garutti, The Grossi Maglioni MagicDuo, Domenico Mangano, AmedeoMartegani, Fabio Mauri, Marzia Migliora,Mocellin/Pellegrini, Liliana Moro, MaurizioNannucci, Giancarlo Norese, Paolo Parisi,Alessandro Piangiamore, Cesare Pietroiusti,Mili Romano, Adriana Torregrossa, CesareViel, Luca Vitone, Alberto Zanazzo,Zimmerfrei.

fino al 25 luglio 2008Spazi pubblicitari diRovereto, Trento e BolzanoInfo: 0515877068 [email protected]

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AndreasHapkemeyercoordinatore a Bolzano diManifesta 7

1) Per quanto mi riguarda, sonoamico di Hedwig Fijen dal '93. Daallora avevamo più volte parlato dicollaborazioni. Poi nel 2004, anchecon Fabio Cavallucci, la cosa hainiziato a diventare sempre più con-creta, fino alla candidatura ufficialedella regione. Inoltre, vi era la circo-stanza favorevole della presenza didue italiani nel board di Manifesta:Francesco Bonami e MassimilianoGioni, entrambi ex-curatori di edi-zioni passate.

2) La comunicazione è stata avvia-ta in tempi corretti, per la precisionenel luglio 2007. Piuttosto la quotadel budget dedicata è stata conte-nuta rispetto all'obiettivo primariodel Comitato di Manifesta 7, cioèristrutturare e rendere agibili benquattro sedi espositive, che in futu-ro rimarranno patrimonio dellacomunità locale.

3) Il nostro obiettivo è di superare icentotrentamila visitatori di SanSebastian, che però, è bene ricor-darlo, era ad ingresso gratuito.

4) Bene, perché tutti volevanoessere coinvolti. Da parte del pub-blico interessato alla cultura l'attesaè grande. Anche gli artisti hannomostrato molto interesse e un buonnumero degli italiani in mostra èdella zona. Per non parlare delleassociazioni culturali, che hannorisposto in massa aderendo aiParallel Events.

5) Prima di tutto le due province sisono "alleate" per presentare lacandidatura della regione. Le dueamministrazioni hanno investito untotale di tre milioni di euro e la piùgrande collaborazione si è avutaproprio sulla ristrutturazione deglispazi, che, ci piace pensare, infuturo potrebbero essere riutilizzatiper l'arte contemporanea.

6) L'interesse di tutti è stato fonda-mentale. Basti pensare che alcuniimprenditori hanno appoggiato

anche le fasi più pratiche della pre-parazione di Manifesta, mettendocia disposizione molte strutture di cuiavevamo bisogno. Inoltre è statoincessante anche il dialogo con ilMuseion e il Mart, che sperogodranno di un ritorno di immaginee soprattutto di un successo di pub-blico proprio grazie a Manifesta e aivisitatori che verranno in regionefino a novembre.

7) Far nascere dal nulla una struttu-ra che cresce velocemente, parlapiù di quattro lingue, si muove suquattro sedi nell'arco di centocin-quanta chilometri, con tre teamcuratoriali di tre nazionalità diver-se... ho reso l'idea?!

8) Prima di tutto, come ho giàdetto, gli spazi. Poi il cosiddetto"know how", l'esperienza accu-mulata dallo staff "arruolato" subase locale. Ci sarà poi un lavo-ro attento e capillare del diparti-mento didattico, che si concen-trerà proprio sulla comunità. E dinuovo vorrei sottolineare che, miauguro, Manifesta 7 sarà un'oc-casione di rafforzamento dellerealtà locali che, dai già citatiMuseion e Mart alla GalleriaCivica di Trento, meritano gran-de attenzione e indubbiamenterendono l'offerta culturale dellaregione una delle migliori e piùvivaci degli ultimi anni.

1) Quando e come è partitoil processo che ha portatoManifesta in Italia?

2) La comunicazione. Lasensazione è che sia comin-ciata in ritardo rispetto a unevento così importante.Qual è stata la strategia, sec'è stata?

3) Mi dia un numero: quel-lo dei visitatori che siaspetta.

4) Come ha risposto il ter-ritorio alla biennale?

5) Come si sono rapportate leamministrazioni provincialicon questo evento, letteral-mente "straordinario" rispet-to alle loro competenze?

6) Come si sono rapportati,invece, gli esponenti delmondo produttivo, politico eculturale locale?

7) Qual è stata la maggioredifficoltà nell'organizzazio-ne?

8) Cosa lascerà Manifesta 7dopo la chiusura?

DUE PER TUTTI, TUTTI PER DUEProvinciali, e orgogliosi di esserlo. FabioCavallucci e Andreas Hapkemeyer svelano la gestazione di Manifesta 7, ne analizzano il know how e si lasciano andare a stime e previsioni. Lodando soprattutto la "santaalleanza" tra Trento e Bolzano�

4.i coordinatori Exibart.manifestaa cura di mariella rossi

FabioCavalluccicoordinatore Manifesta 7 a Trento

1) Nel 2003 era stata fondataAcross, l'associazione che racco-glie una quindicina di istituzioniartistiche tra Trentino, Alto Adigee Tirolo austriaco. A quel temposi parlava di realizzare una gran-de iniziativa in comune, ma peruna serie di ragioni non ci si èmai riusciti. Nel maggio del 2004,quando stava per inaugurareManifesta 5 a San Sebastian,città gemellata con Trento, civenne in mente che potevamocercare di sfruttare questa gran-de biennale. Così partimmo allavolta di San Sebastian, io,Andreas Hapkemeyer e l'alloraassessore alla cultura delComune di Trento. Il resto è statoun lungo lavoro di convincimento,nei confronti degli amministratoridelle due province e soprattuttodella Fondazione InternazionaleManifesta.

2) A dire il vero credo che ci siastato ritardo su tutto. Certo la vicen-da della cancellazione di Manifesta6 a Nicosia non ha giovato. La deci-sione di scegliere il Trentino AltoAdige come sede per il 2008 risaleal giugno del 2006, quando il boardsi è riunito a Basilea, l'annuncio uffi-ciale all'ottobre dello stesso anno. Ilcomitato si è definitivamente inse-diato solo nel maggio del 2007.Poco più di un anno per realizzareuna grande biennale è un tempodavvero limitato. Inoltre, la burocra-zia italiana non aiuta: i membri dellaFondazione e i curatori si sono tro-vati con sorpresa di fronte a unamiriade di cavilli e complicazioniche probabilmente non si aspetta-vano. Devo dire che purtroppo èabbastanza normale: ricordo anco-ra di aver visto a Venezia nel 2001,alle tre di notte del giorno prece-dente la vernice della Biennale, ilgrande Harald Szeemann attacca-re le ultime fotografie con le propriemani... Quanto alla comunicazione,non direi che non sta funzionando,ma oggi ha tempi stretti: diManifesta si parlerà, ma solo aridosso e durante la mostra.

3) Se Manifesta si fosse aperta agiugno, ci si poteva aspettare disuperare ampiamente i centotren-tamila visitatori di San Sebastian.Aprendo alla fine di luglio il grossodella comunicazione arriva a ridos-so dell'esodo vacanziero, quindi fascendere la capacità d'attrazione.Credo che arrivare intorno ai cento-quarantamila potrà essere un otti-mo risultato, ma mi accontentereianche di superare i centomila. Nondimentichiamo che stiamo parlandodi arte contemporanea di ricerca,non di Impressionismo o diSurrealismo.

4) All'inizio il territorio ha rispostocon qualche riserva, anche sul ver-sante politico. Il Trentino e l'AltoAdige sono province aperte, maspesso diffidenti quando il sistema

non riesce ad avere il pieno control-lo di qualcosa. Però la piattaformadei Parallel Events, che ha coinvol-to centinaia tra istituzioni, associa-zioni, artisti, è servita molto anche asuperare lo scetticismo.

5) A livello di persone direi con unadedizione sovrumana che non hanulla a che fare con il luogo comu-ne del dipendente pubblico svoglia-to e assente. Certo le strutturerestano in gran parte inadeguaterispetto alla necessità di prenderedecisioni rapide e di agire in modosnello.

6) A parte i diretti interessati, gliassessori alla cultura e qualcheimprenditore appassionato d'arte,non c'è stato ancora un coinvolgi-mento largo. D'altra parte vale pertutta l'arte contemporanea. Ma lecose cambieranno...

7) Non c'è stato qualcosa di real-mente difficile� diciamo che cisono state molte operazioni fatico-se, come il meccanismo dei pro-cessi decisionali, con riunioni dovespesso non erano del tutto chiari icompiti e le responsabilità di cia-scuno. Comprensibile, in un'orga-nizzazione messa in campo così infretta. Su un altro versante, invece,c'è stato anche qualcosa di moltofacile, come ottenere attenzione daparte dei curatori sull'arte italiana.Senza spinte o imposizioni: sempli-cemente sollecitandoli a conoscerealcune situazioni in giro per laPenisola. Alla fine sono stati invitatipiù di trenta italiani, tra artisti, archi-tetti, intellettuali. E direi che di que-sti tempi è un successo di cui pos-siamo essere fieri�

8) Spero che lasci un maggioreinteresse per la contemporaneità,la coscienza dell'importanza dellaricerca. Un paese pur ricco di beniculturali come l'Italia rischia diimpoverirsi, se non costruisce il suopresente.

Andreas Hapkemeyer - photo by Oliver Oppitz

Fabio Cavallucci - photo by Hugo Munoz, courtesy Galleria Civica di ArteContemporanea di Trento

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 Manifesta è nata a ridossodella caduta del muro diBerlino. In quel momento siavvertiva l'importanza di crea-re una piattaforma comune perartisti appartenenti a diversipaesi europei. Quest'esigenzaè stata soddisfatta?Manifesta è la prima organizza-zione artistica che include in unabiennale artisti e professionistiprovenienti da ogni parted'Europa. Questo oggi suonastrano, ma all'inizio degli anniNovanta era una vera innovazio-ne. L'attuale generazione di pro-fessionisti d'arte non riesce acredere che un tempo un curato-re di Vienna non passava il confi-ne per andare e vedere studi diartisti a Bratislava o Praga, inuti-le dire in Bielorussia, Ucraina,Russia. Manifesta è riconosciutadal mondo dell'arte internaziona-le come uno di quei protagonistiche hanno tentato di integraretutti i professionisti provenientidall'Europa del nord, del sud edell'est nella nostra biennale;osservando il successo di qual-cuno di questi artisti e curatori, ilsuo lavoro sembra essere benfatto.

La Fondazione InternazionaleManifesta è stata eletta amba-sciatrice della cultura europea.Perché?Questo riconoscimento è statodato per il nostro lavoro nel setto-re delle arti visive. Ciò significache in questo campo Manifesta èconsiderata una delle biennalipioniere, visto che include pro-fessionisti non molto conosciuti esceglie le città ospitanti tra lezone periferiche di certe areeeuropee, ma che sono anchepars pro toto, dal momento cheraccontano la storia dell'interocontinente. Eppure Manifestanon si concentra solo sull'UnioneEuropea, ma vuole estendere ilproprio territorio verso i nuovivicini e istituire in quei paesi atti-vità nuove, creando collaborazio-ni a diversi livelli con coloro chevogliono indagare la storia euro-pea e la sua cultura. Ciò nonsignifica che queste collaborazio-ni abbiano luogo solo all'internodei confini europei: anzi, per noisono molto importanti le esten-sioni verso gli altri continenticome l'Asia, perché dall'esternosi riesce a guardare in manierapiù ravvicinata e a concentrarsimeglio verso l'interno.

Manifesta è nata come bienna-le europea. Ha ancora sensoparlare di un'esposizione crea-

ta solo per il VecchioContinente? Quest'anno, adesempio, c'è stata la scelta diartisti e curatori non apparte-nenti alla realtà europea, comegli indiani Raqs MediaCollective. Non crede avrebbepiù senso, ora, parlare piutto-sto di una biennale internazio-nale?"Europea" non significa che ciconcentriamo solo su collabora-zioni che si instaurano all'ambitodel Vecchio Continente: nel pros-simo futuro ci concentreremosoprattutto su par-thership con associa-zioni d'oltreoceano et r a n s c o n t i n e n t a l i .L'inclusione di unteam curatoriale comei Raqs MediaCollective perManifesta 7 significa,appunto, questo.

Quando Manifesta ènata (a Rotterdamnel '96) le biennali d'arte nonerano tante come oggi. In chemodo Manifesta si differenziarispetto agli altri eventi simili?Manifesta si distingue per il suoessere itinerante. Ogni due annici viene consentito di immergerciin una nuova realtà, in cui tentia-mo di creare sinergie tra il localee l'internazionale. Ciò è moltochiaro in Manifesta 7, dove ilnovanta per cento dei lavoricostituisce una risposta diretta oun'indagine riguardo le questioniculturali e storiche della regioneospitante.

In che modo è stata recepitadalla Fondazione la cancella-zione della manifestazione che

avrebbe dovuto tenersi a Cipronel 2006? Se n'è tenuto contoper la successiva edizione inTrentino Alto Adige?La selezione del Trentino AltoAdige non ha niente a che vede-re con gli eventi di Cipro. Nonpossiamo riferire le cause chehanno determinato la cancella-zione di Manifesta a Cipro. Lacosa importante in questomomento è che Manifesta siariuscita a ricominciare mantenen-do la propria identità e i propriideali.

Quanto costa un'edizione diManifesta? In che misura icosti sono sostenuti dagli entilocali e in quale supportati dasponsor?Il costo di Manifesta varia in basealla location e al programma, èstimabile tra i 2,5 e i quattromilioni di euro. Di questi, unmilione e mezzo viene devolutoalla produzione di nuovi lavori eprogetti artistici. I tre quarti delbudget vengono pagati dallacomunità locale, mentre un quar-to proviene da fonti esterne, chepossono essere donatori, orga-nizzazioni, istituzioni, sponsor esoci privati.

Quante devono essere le per-

sone dello staff per ottenere unbuon risultato? E com'è possi-bile creare un nuovo staff ognivolta?È senz'altro una sfida costituireun team nuovo ogni due anni.Adesso stiamo sviluppando unmodello che permetterà di lavo-rare su basi permanenti in unaserie di città e, quindi, di creareun team stabile di specialisti checustodiscano il know-how all'in-terno dell'organizzazione.Comunque continueremo sempread operare con professionisti

locali.

Qual è l'impatto generi-co di Manifesta sulluogo ospitante?L'effetto della presenzadi Manifesta può esseremisurato su livelli diversi:l'impatto culturale di un'i-nedita collaborazione traistituzioni e privati cheper due anni lavoranoinsieme. Manifesta innan-

zitutto lascia alla comunità gli rin-novati, in modo che possanoessere riutilizzati e resi nuova-mente funzionanti per altri pro-getti. Nella maggior parte deicasi, i benefici economici deri-vanti dal turismo equivalgono agliinvestimenti istituzionali: ciòdipende da quanti visitatoriManifesta attira e se c'è uningresso da pagare. È moltoimportante, infine, il fatto cheManifesta sia per molte personeil primo "incontro" con l'arte con-temporanea e, ancor più impor-tante per noi, che l'interesse perl'arte contemporanea venga per-seguito. Â

| a cura di martina baroncelli |

RICOMINCIO DA TRENTOAmbasciatrice del Vecchio (Continente),esploratrice del nuovo. Hedwig Fijen, direttricedella Fondazione Internazionale Manifesta,racconta passato, presente e futuro dellapiù "europea" tra le biennali. Che, dopo il fallimento di Cipro, riparte dall'Italia�

lI costo di Manifestasi aggira tra i 2,5 e i quattromilioni di euro. Tre quarti vengonopagati dalla comunità locale, unquarto da fonti esterne

Hedwig Fijen

inside manifesta.5Exibart.manifesta

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 Il titolo della vostra mostra èThe soul, l'anima, e Trento è lacittà del Concilio della ChiesaRomana che nel Cinquecento hareagito contro la RiformaProtestante. Siete partiti da que-sto per il vostro progetto?Il retroscena storico risulta solo ilterreno fertile per sviluppare il pro-getto esattamente com'è oggi.Queste idee raccontano il contestolocale, ma erano qui in precedenza,e vanno oltre Trento. Stavamo cer-cando una prospettiva storicasull'Europa, una che non fosse soloun cliché ripetuto come un mantra.Il cuore di Manifesta è da sempresull'"Europa".

E dunque voi che avete fatto?Noi abbiamo appunto deciso diguardare all'"Europa" non comeuna geografia esteriore, ma appro-fondendo il modo in cui sviluppa emostra il proprio intimo, che è l'ani-ma, o la psiche (che certo non sonoesattamente la stessa cosa). Lamostra a Trento cerca di scoprire lastoria complessa e le motivazioniattuali di questi spazi interiori e i dif-ferenti modi in cui sono stati attivatinella modernità. Apriamo questoorizzonte tematico nel momento incui - come dicono alcuni pensatoriitaliani - il capitalismo sta diventan-do "cognitivo" e "biopolitico".Questo significa che la realtà imma-teriale delle idee (pensiamo ai copy-rights), dell'immaginario (pensiamoalla centralità del marketing), deldesiderio e delle relazioni sociali inse stesse sono state inquadrate daun capitalismo culturale. Questo è ilbackground su cui una narrativaspeculativa di una "frontiera interio-re" dell'espansione capitalista si puòdilungare, in un modo simile a unafrontiera esteriore di colonialismo eglobalizzazione.

Insomma, cerchiamo di esserepiù concreti, la mostra parlaanche di religione?No. E sì. Teniamo conto che c'èmolta gente in giro che rifiuta di par-lare di "anima" senza fare riferimen-to a un credo e senza un chiarimen-to. La gente insiste sul fatto che sipuò parlare di anima solo quandoprima si chiarisce cos'è l'anima, seè immortale, se può essere reden-ta... Perché l'anima della chiesa cat-tolica e l'anima di altre chiesepotrebbe non essere la stessa.L'anima è un soggetto estrema-mente carico di significato, ma sem-pre in un punto in cui l'ideologia sifonde con la mitologia. Noi siamointeressati nella storia delle ideeriguardo l'anima. Abbiamo preso l'e-vento storico del Concilio di Trentocome punto di partenza per pensa-re ai modi in cui l'anima è divenutaoggetto d'interesse, e ai processiche hanno reso oggettivo un fattosoggettivo.

Come avete proceduto?Eravamo affascinati dalle potenzialiimplicazioni del Concilio nello scri-vere e attivare un "inner self" euro-peo, un'identità interiore che noichiamiamo anima. Questa fascina-zione ha molto a che fare con l'at-tuale modo di ri-pensare il destinodell'immaginazione nella modernità,e la mobilità della vita, le emozioni,gli affetti "interiori". La nostra storiadell'anima (che è speculativa) iniziacon un'espansione del concetto diconfessione. L'assise tridentinadichiara che i nostri pensieri e desi-deri interiori sono soggetti alla con-fessione: non solo le nostre azioni,ma anche i desideri non realizzati el'immaginazione. Questo è il nostropunto di partenza. Questo significa

che non parliamo direttamente direligione. Ma parliamo delle ideereligiose in relazione a potere, con-trollo e interiorità. Il filosofo franceseMichel Foucault ha dimostrato chel'individualità come la cono-sciamo oggi è il risultato di undiscorso religioso, in partico-lare di una confessione.

In che modo le opere svi-luppano il vostro discor-so? E in che modo gli arti-sti hanno reagito quandoavete parlato loro delConcilio di Trento, che èpur sempre un fatto del '500?Molti degli artisti hanno lavorato suiconcetti di storia e di potere. C'èun'attenzione storica per il ruolo del-l'arte e dell'estetica nel formare unacoscienza, soprattutto una coscien-za politica. Sembra ci sia unanecessità di sviluppare strategieche sono appropriate per nuoveforme operative di potere, per porta-re nella negoziazione i termini e lecondizioni secondo cui operiamocome soggetti, e per essere capacidi rifiutarli o "esternarli". E questitemi impegnano molti artisti che sivedono a Trento. Abbiamo unampio numero di artisti che basanoil proprio lavoro sulla ricerca chehanno condotto o gli interessi chehanno sviluppato qui, al Palazzodelle Poste o sul territorio circostan-te. L'olandese Barbara Visser,attenta osservatrice delle costruzio-ni psicologiche, guarda all'architet-tura di Angiolo Mazzoni e al ruoloche la gente vi gioca. Lo scrittoreJosef Strau fa riferimento al Concilioe al genere del monologo interiorein un testo esteso che viene presen-tato sulla facciata del palazzo dellePoste. L'artista Keren Cytter lavoracon i tridentini come attori in unnuovo lavoro filmico che simula larappresentazione dell'Italia nel cine-ma degli anni Sessanta e Settanta.Lo scrittore Tom Holert guarda acome l'architettura modernista diAdalberto Libera - un'altra icona delmovimento razionalista - provassea riferirsi alla psicologia. Il gruppoKorpys/Loeffler ha realizzato un filmsulla famosa villa Feltrinelli e le vitee i destini di Mussolini, Feltrinelli ePasolini. La canadese AltheaThauberger ha lavorato ad unampio progetto con la comunitàladina che vive nelle vallate vicine,interessandosi alla rappresentazio-ne della loro storia. Abbiamo inoltrecollaborato con il Dipartimento diSociologia della locale università,specialmente colprofessor Attila

Bruni, che con i suoi studenti staconducendo uno studio sulla genteche lavora per Manifesta, inclusi noistessi; il suo metodo di lavoro èchiamato "shadowing" ed è anche

un modo di mostrare all'esterno l'in-terno. Il suo resoconto è focalizzatosulle cose che fanno parte delnostro agire quotidiano e del nostroambiente di lavoro. Il progetto diBruni, Shadowing Manifesta 7, ana-lizza i meccanismi posti dietro almondo dell'arte contemporanea e ilsuo contesto sociale oggi.

Preparando il progetto, avetepensato al pubblico ampio (nonsolo di specialisti) che di solitofrequenta le biennali?The soul, è un tema molto popolare,no? Il cambio del clima lo sarebbeforse di più? Queste sono stranealternative. Nel fare la mostra nonabbiamo pensato né al mondo del-l'arte, né al pubblico ampio. Il nostroscopo era di costruire una mostraconsistente in se stessa. Le contin-genze espresse al suo interno sonoveramente contingenti, veramentereali, veramente contemporanee.Siamo convinti che interessanotutti. Ma di certo non è facile parlarein termini generali riguardo qualco-sa che è soggettivo, individuale.Non è facile astrarsi, anche se que-sta è una condizione iniziale percomprendere l'immaginazione arti-stica e anche il modo in cui il potereopera oggi.

Qual è il luogo della "vostra"Manifesta?

Dopo anni di inaccessibilità, apria-mo le porte di un edificio carico dicontroverso valore storico. Abbiamopassato molto tempo con l'ufficiopostale - rinnovato per l'occasione

insieme agli architetti Kuehn-Malvezzi e con lo storico del-l'architettura FabioCampologno - e con la suastoria. Il palazzo delle Postedi Trento è stato disegnatonel '29 da Angiolo Mazzoni,che era l'architetto capo delministero delleComunicazioni e delleFerrovie dello Stato durante il

regime fascista e che ha costruitocentinaia di grandi e piccoli edificipostali e ferroviari in tutt'Italia. Lastruttura comprende due edifici piùantichi, un ufficio postale austro-ungarico del XIX secolo e una villarinascimentale. Mazzoni, consape-vole del valore del patrimonio loca-le, ha preservato e accentuato alcu-ni motivi estetici che caratterizzava-no lo stile austro-ungarico e rinasci-mentale, inserendoli nel complessomoderno. Così il risultato è assaieclettico, quasi un design postmo-derno. Ma l'edificio fa chiaramenteparte della scuola razionalista, unodei movimenti più significativi inarchitettura prodotti dal periodo poli-ticamente più aggressivo dell'epocamoderna.

Il Trentino Alto Adige e l'arte con-temporanea. Un giudizio.La regione sta costruendo unanuova, più giovane immagine, proli-fica in cultura. Questo è grande, fin-ché non diventa populista. L'artecontemporanea può essere unostrumento, può anche essere stru-mentalizzata, ma rimane semprerischiosa perché funziona solo se -metaforicamente - il mondo e lanostra comprensione del mondodiventano un azzardo, sono messia rischio e in discussione. Â

| a cura di mariella rossi |

ALL'ANIMA DELL'EUROPAIdeologia e mitologia. Cinquecento annidopo il Concilio, Anselm Franke e Hila Pelegtornano a parlare di religione a Trento.Riaprendo le porte di un edificio dal controversovalore storico�

6.i curatori Exibart.manifesta

Cercavamo unaprospettiva storica chenon fosse un cliché ripetutocome un mantra �Fino al 2 novembre 2008

"The soul (or, Much Trouble inthe Transportation of Souls)"

Palazzo delle Poste, Trentovia SS Trinità 27 Orari: lun-dom 10-19. Ven: 10-21.Biglietti: euro 15. Ingresso gratuitoper bambini e ragazzi sotto i 18anni, studenti universitari, personedisabili e anziani oltre i 65 anniTel: +39 [email protected]

Artisti: Nader Ahriman, MariaThereza Alves / Jimmie Durham /Michael Taussig, Tamy Ben-Tor,Attila Bruni, Beth Campbell, FabioCampolongo, Marcus Coates, PeterCoffin, Keren Cytter, Jos De Gruyter/ Harald Thys, Massimiliano &Gianluca De Serio, Brigid Doherty,Omer Fast, Peter Friedl, StefanoGraziani, Tom Holert / ClaudiaHonecker, Karl Holmqvist, HannahHurtzig, Joachim Koester, AndreeKorpys / Markus Löffler, KuehnMalvezzi, Daria Martin, AngelaMelitopoulos, Xisco Mensua, ValérieMréjen, Rabih Mroué, AndreasMüller, Sina Najafi / ChristopherTurner, Rosalind Nashashibi, LuigiOntani, Ria Pacquée, BerndRibbeck, Pietro Roccasalva, RoeeRosen, Christoph Ruckhäberle,Natascha Sadr Haghighian, FlorianSchneider, Eyal Sivan, Josef Strau,Javier Tellez, Althea Thauberger,Anne-Mie Van Kerckhoven, BarbaraVisser, Klaus Weber, Eyal Weizman

info.

sopra: i curatori Anselm Franke e HilaPeleg - photo by Oliver Oppitz

qui a destra: Roee Rosen - FrostedSelf Portrait, 2004 - courtesy

Rosenfeld Gallerya destra: Klaus Weber - Beulen, 2007

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 Cosa vi piace più diManifesta rispetto agli altrieventi internazionali d'arte con-temporanea ai quali avete presoparte, da Documenta allaBiennale di Venezia?Abbiamo partecipato a Documenta11 e alla Biennale come artisti,mentre a Manifesta saremo cura-tori. I due ruoli hanno differentipregi: come artisti abbiamo mate-rializzato delle opere, mentrecome curatori diamo forma al con-testo per cui le opere sarannocreate. Siamo eccitati dal percorsoche abbiamo intrapreso e siamocuriosi di vedere come si evolverànei mesi di apertura dopo l'inaugu-razione.

Qual è lo spirito del vostro pro-getto per l'ex Alumix a Bolzano?L'idea di "residuo" è il respiro cheanima quello che abbiamo cercatodi articolare. Per "residuo" inten-diamo la realtà materiale e l'ener-gia che segue ogni trasformazio-ne: un elemento che permea illuogo, sotto forma di traccia, aricordo di un evento o di un pro-cesso di evoluzione. In qualchemodo ciò significa dare voce allamemoria, resistere all'oblio eall'amnesia. Inoltre questo signifi-ca rallentare il ritmo, dare la giustaattenzione ai processi in quantotali; cosa, questa, che noi troppospesso trascuriamo. Il titolo delnostro evento, The Rest of Now,indica con "rest" entrambi gliaspetti: l'idea di rimanenza e l'ideadi pausa, elementi che ci permet-tono di riflettere profondamente suciò che noi normalmente trascuria-mo, concedendoci al contempouna pausa, un respiro.

Quali sono le opere più interes-santi del vostro percorso, ecome le avete innervate l'unacon l'altra?Si vedono sculture fatte con video-cassette rotte, ponti che non porta-no da nessuna parte, meditazioniin alluminio, una torre d'acqua chescompare, la memoria lucida e

umida di una salma, un centralinotelefonico che parla al contempo diuna guerra distante e del battitocardiaco di un ballerino stremato.Ci sono testimonianze di personeche restano, di persone che sonosfrattate, di persone che immagi-nano mondi mentre lavora-no, dei semi di idee. Manon vogliamo privarvi delgusto della sorpresa, asso-ciando i nomi alle opere:vorremmo invitarvi a scopri-re da soli i lavori e le loroconnessioni, consci delfatto che artisti e opere par-lano in modo eloquente, avendoseguito il nostro invito a rifletteresu parole come residuo, memoria,e i modi in cui il mondo è fatto edisfatto attraverso il lavoro.

Uno sguardo al territorio e allasua comunità: quanto hannoinfluito nel vostro lavoro il pae-saggio, la storia e la gente delTrentino Alto Adige?La lunga strada che connette ilMediterraneo (e, con esso, l'Africae l'Asia) all'Europa centrale e set-tentrionale passando attraverso ilTrentino Alto Adige è un asseattraverso il quale merci,persone e idee sono transi-tate per migliaia di anni.Nel fare questo, si è dovu-to valicare le alte Dolomiti,scavare gallerie, navigarecontrocorrente in rapidicorsi d'acqua e superaresempre nuovi limiti. Si èassistito all'ascesa e allacaduta di imperi, alla pro-sperità e alla decadenza dinazioni, a piccoli e granditerremoti. Il risultato è unmosaico di lingue e culture,un perdurare di diatribestoriche, un presente tur-bolento e molti scenarifuturibili. La nostra ricerca

curatoriale è ispirata a tali com-plesse vicende e si concretizza inun'esposizione che, come la reli-gione, vuole segnare una frontierama anche un punto d'incontro dalquale guardare il mondo, ove l'in-trospezione non è un moto con-

traddittorio, ove le fortezze e lefabbriche scoprono che la guerrae la produzione non sono gli uniciimperativi possibili, ove la memo-ria può dialogare con la speranza,ove il residuo e l'imminente posso-no condividere un paradosso lavo-rando in stretta solidarietà.

Cosa pensate della scena arti-stica locale? Abbiamo avuto incontri interes-santi con artisti e istituzioni attivisul territorio, apprezzando in parti-colar modo le scelte innovativeintraprese da Museion. Walter

Niedermayr e Stefano Bernardisono due artisti locali coinvolti nelnostro progetto con due lavorimolto forti, uno fotografico e l'altrosonoro. Il nostro assistente curato-re, Denis Isaia, è pure molto attivosul territorio e sta sviluppando un

ricco programma di eventiche avranno luogo sempreall'ex Alumix.

Quant'è importante nelvostro lavoro la poeticadel riuso di materialepreesistente, in chiaveevocativa?

Come detto, non è tanto il riuso,quanto il residuo che ci interessa.Il residuo è intriso di poetica.Ricorda ciò che rimane dei pro-cessi di trasformazione, ciò chenon può essere espresso come inun'operazione aritmetica. Significaun nodo immortale piuttosto cheuna semplice legatura e ancheuna certa attenzione per il lavorodella memoria e gli affetti che lamemoria evoca quando riesce adevadere dai posti nascosti dellanostra coscienza. Â

| a cura di duccio dogheria |

TUTTO IL RESTO È NOIDa artisti a curatori. Lavora sulla memoria esul residuo il progetto sviluppato dal collettivoindiano Raqs per l'ex Alumix di Bolzano.Dal Sub al Vecchio Continente, "respirando"sull'asse del Mediterraneo.

Resistere all'oblioe all'amnesia, rallentare ilritmo, concedersi una pausa��Fino al 2 novembre 2008

�The rest of now�

Ex Alumix, BolzanoVia Alessandro Volta 11 Orari: lun-dom 10-19. Ven: 10-21.Biglietti: euro 15. Ingresso gratui-to per bambini e ragazzi sotto i 18anni, studenti universitari, perso-ne disabili e anziani oltre i 65anni.Tel +39 0461493670 [email protected]

Artisti: David Adjaye, StefanoBernardi, Kristina Braein, YaneCalovski, Candida TV, contempo-rary culture index, Neil Cummingsand Marysia Lewandowska,Harold de Bree, Latifa Echakhch,Marcos Chaves, etoy.CORPORA-TION, Anna Faroqhi, IvanaFranke, Matthew Fuller, FrancescoGennari, Ranu Ghosh, RupaliGupte and Prasad Shetty,Anawana Haloba in collaborationwith Francesca Grilli, GrahamHarwood, Nikolaus Hirsch &Michel Müller, Hiwa K, EmreHüner, Helen Jilavu, Sanjay Kak,Zilvinas Kempinas, Reinhard Kropfand Siv Helene Stangeland,Anders Krueger, Lawrence Liang,Charles Lim Yi Yong, m-city,Teresa Margolles, WalterNiedermayr, Jorge Otero-Pailos,Martin Pichlmair, Piratbyrån,Jaime Pitarch, Prof. Bad Trip,Kate?ina �edá, Dayanita Singh,TEUFELSgroup, Meg Stuart,Melati Suryodarmo, JörgenSvensson, Hansa Thapliyal,Alexander Vaindorf, Judi Werthein,Graham Harwood, Richard Wright,Matsuko Yokokoji, Darius Ziura.

Progetti speciali:

"Hot Desking: Four broadsheets,four cities, four events"In collaborazione con KonstfackCurator LabHot Desk Paris: J'aime beaucoupce que vous faitesHot Desk Istanbul: MuhtelifHot Desk Stockholm: SiteMagazineHot Desk Rome: Nero Magazin

info.

a destra: il collettivo Raqsin basso a sinistra: NikolausHirsch and Michel Müller -

Cybermohalla Hub, 2007 -Architectural prototype,

mixed media in basso a destra: Emre

Hüner - Panoptikon, 2005 -Animated film, 11' 18''

Exibart.manifesta i curatori.7

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 Da cosa germina il tuo pro-getto per Manifesta 7?Arrivando da Cracovia, avendo stu-diato a Praga, vivendo attualmentea Graz, sono immerso da semprenel dibattito sull'Europa centrale esul suo patrimonio artistico e cultu-rale. E ora lavorare a Manifesta,che ha luogo in quel famoso e quasisimbolico taglio attraverso il verocentro dell'Europa, mi dà l'opportu-nità di proseguire questi interessi edi approfondire un certo senso diappartenenza.

Come ti sei approcciatoconcettualmente?All'inizio ero intenzionato aconcettualizzare l'aspettoconcretamente regionaledella 7. edizione diManifesta. Sono interessa-to al modo in cui uno guar-da alla regione criticamen-te, disegna "la vita locale attenta ase stessa" e può mappare "le pecu-liarità di un particolare posto". Il fattoche questo progetto abbia luogo aRovereto - la più piccola cittadinanella lunga storia della biennale - miha anche ispirato a focalizzare lamia attenzione sulla filosofia delKleinstadt: con questo termine blo-chiano s'intende un'area attiva, lon-tana da una nostalgia per il passatoe da un trauma di abbandono, unluogo dinamico dove la modernitàincontra le sue stesse contraddizio-ni ed elabora una propria grammati-ca di appartenenze fisiche e menta-li. Poi l'impressionante patrimoniodel Futurismo conservato nella col-lezione del Mart, gli esempi di archi-tettura post-industriale onnipresentinel tranquillo paesaggio frastagliatodi Rovereto, come anche l'attualemovimento anarchico che mette inatto un interesse pubblico verso imaggiori aspetti politici: questi sonosolo pochi dei più importanti aspetti

locali che hanno influenzato latraiettoria del mio progetto.

Qual è l'idea alla base del pro-getto?La mostra, intitolata Principle Hope,è incentrata su una mappatura eun'analisi dell'ecologia (culturale epolitica) dello spazio e del suo esse-re pubblico. Lo scopo è un'elabora-zione di strategie provvisorie (espo-sitive) e lo sviluppo di strumenti dicritica (discussione) che conducanoverso un altro (manifesto corteseper lo) spazio pubblico. Inoltre, la

mostra considera l'etnologia dellospazio come un riferimento metodo-logico nel mettere a fuoco un "mino-re" locale, concreto, piccolo e appa-rentemente insignificante e margi-nale, in un paesaggio dissestato dairitardi della ristrutturazione e dellatrasformazione post-industriale. Ilprogetto mira a condurci attraversoi dilemmi del principio che informa ecaratterizza la nostra vita, in unadimensione permanente di passag-gio tra una (concreta) utopia e lapromessa di un incontro reale. Unodei capitoli principali si focalizzeràsulle convergenze e contraddizionidel "post-politico" all'interno dellospazio pubblico, e sulla sua struttu-ra comunitaria e sedicentementedemocratica.

Come si sviluppa la tua idea dimostra?La mia attenzione si è rivolta versogli artisti attivamente coinvolti in undialogo con lo spazio e con l'archi-

tettura nelle loro dimensioni socialie politiche. I progetti - perlopiùnuove produzioni, interventi site-specific, basati su una ricerca sulcontesto - registrano la dimensionee la comunità locali attraverso lessi-ci non locali. Principalmente concet-tuali, i campi di lavoro comprendonotalvolta effimeri rimandi all'identità intrasformazione, partendo dai primifilm realisti come il documentario diAntonioni Gente del Po, passandoattraverso il diagramma semi-socio-logico di Stephen Willats sui com-portamenti umani, fino ad arrivareall'approccio radicale di DanielKnorr verso lo spazio urbano.

Cosa, positivamente e negativa-mente, ti ha influenzato lavoran-do a questo progetto?Sono stato affascinato dalle inusua-

li dinamiche culturali diRovereto fin dal primomomento in cui ho visitatola città. Nel corso della sto-ria, Rovereto è stata unodei centri attivi dell'éliteintellettuale, andando benoltre la propria dimensioneregionale. Questo ruolo è

rimasto fino ad oggi e si riflette inuna diversità delle iniziative cultura-li interdisciplinari, che rendono que-st'area attraente sia per un pubblicolocale che internazionale. Questopotenziale locale - sia come compo-nente reale che come ispirazione -va certamente visto nella narrativadella mia mostra, disloca-ta in due monumentisociali di estrema impor-tanza per il patrimonio del-l'architettura post-indu-striale, la ex Peterlini e laManifattura Tabacchi.

Come cambia il tuo modo di lavo-rare dopo questa esperienzacome curatore di Manifesta?Sono onorato di poter contribuire all'e-vento che ho seguito dall'inizio e cheera assai significativo per introdurminella produzione artistica più recentee nel contesto geo-politico transeuro-peo. Mi aspetto che Manifesta siaun'inestimabile lezione che mi daràun profitto a lungo termine.

Qualche nota critica?Non nego che il tempo per lavorareall'intero evento è stato troppobreve e non mi ha permesso di rag-giungere quella precisione richiestada un'esposizione di questo tipo.

Il Trentino - Alto Adige è un polopeculiare per l'arte contempora-nea in Italia. Cos'ha in più? Ecosa in meno?La regione e il suo ambiente socia-le, culturale e geopolitico risultanoun interessante caso per via di que-sto tentativo di rielaborare il tessutolocale. Vedo l'interesse di Manifestaverso la regione come un'opportuni-tà unica di discutere e di riflettereartisticamente su problemi estrema-mente importanti per l'identità attua-le dell'Europa, che da una partesopravvive all'euforia dell'unificazio-ne e dall'altra attraversa processinon facili di rinascita di tendenzenazionaliste e separatiste. Â

| a cura di mariella rossi |

FINCHÉ C'È LOCAL C'È SPERANZAIn principio fu il dilemma. Tra utopia e realtà,tra Futurismo e post-industriale. Adam Budakracconta il progetto elaborato per Rovereto,la cittadina più piccola della storia di Manifesta�

8.i curatori Exibart.manifesta

La mostra consideral'etnologia dello spazio comeun riferimento metodologico�

Fino al 2 novembre 2008�Principle hope�ex Peterlini - Manifattura Tabacchi,RoveretoVia Savioli 20 (ex Peterlini) - PiazzaManifattura 1 (Manifattura Tabacchi)Orari: lun-dom 10-19. Ven: 10-21.Biglietti: euro 15. Ingresso gratuitoper bambini e ragazzi sotto i 18anni, studenti universitari, personedisabili e anziani oltre i 65 anni. Tel:+39 [email protected]

Artisti: Alterazioni Video, MichelangeloAntonioni, Knut Åsdam, BernadetteCorporation, Margrét H. Blöndal,Michal Budny, BURGHARD, NinaCanell, Libia Castro & Ólafur Ólafsson,Claire Fontaine, Oskar Dawicki,Evelina Deicmane, Rä di Martino,Miklós Erhardt and Little Warsaw, IgorEskinja, Tim Etchells, fabrics intersea-son, Famed, Didier Fiuza Faustino,João Maria Gusmão + Pedro Paiva,Heide Hinrichs, Heidrun Holzfeind,Runa Islam, Ricardo Jacinto, RagnarKjartansson, Barbora Klímová, DanielKnorr, Adam Leech, Deborah Ligorio,Miks Mitrevics, Christian Philipp Müller,Ewa Partum, Gianni Pettena, RiccardoPrevidi, Philippe Rahm, PamelaRosenkranz, Janek Simon, LucaTrevisani, Tatiana Trouvé, UqbarFoundation, Guido van der Werve,Nico Vascellari, Danh Vo, JohannesVogl, Stephen Willats, ZimmerFrei

featuring:

�AUDITORYEPODE� a cura di Tobi MaierFlorian HeckerAnna Ostoyathe next ENTERpriseChris WatsonZafos XagorarisRADIO EPODE @ Rai FM

�manifeSTATION� a cura di Officefor Cognitive Urbanism (AndreasSpiegl, Christian Teckert)Azra AksamijaAndreas DuschaSonia LeimerChristian MayerKamen StoyanovAdrien TirtiauxAnna Witt

�MATTER OF FACT�a cura di Krist GruijthuijsenJeremiah DayRenzo MartensOlaf NicolaiAdam PendletonFalke Pisano/ Will HolderRicardo Valentim

�SOCIAL ART PRAXIS� a cura diCornelia Lauf (IUAV, Venezia)AirswapAspramentePublink

�PUBBLICATIONS�Nina Möntmann, co-editor, Rovereto

info.

a destra: il curatore AdamBudak - photo by Oliver

Oppitzin basso a sinistra:

Alterazioni Video -Incompiuto Siciliano, 2007 -

courtesy v. m. 21 artecon-temporanea, Roma

in basso a destra: Anna deManincor per ZimmerFrei,

Ghost Track (Vertigo), 2007,courtesy Monitor, Roma

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RICCARDO PREVIDINell'elaborazione fotografica Oversizing AconàBiconbì del 2005 ipotizzavi di "ambientare" unastruttura modulare bianca in un alpeggio d'altura.Hai concretizzato questo progetto trovandoti trale Alpi trentine per Manifesta?In Oversizing Aconà Biconbì rielaboravo l'omonimomultiplo di Bruno Munari facendogli fare un "salto di

scala", immaginandolo come una superstruttura che incombeva sul paesaggio. Il lavoronasceva sovrapponendo il disegno minimo dell'oggetto al poster di un paesaggio montano,col preciso intento di creare un'immagine la cui estetica ricordasse le tavole prodotte daSuperstudio. Quello che faccio sono prelievi, rimescolamenti, sovrapposizioni.Analogamente, per Principle Hope ho rielaborato un collage realizzato da Hans Hollein nel1968, Golden Smart, in cui una gigantesca sigaretta galleggia sospesa nel cielo. Nel miolavoro, The Last Desire, ripropongo l'immagine di Hollein come punto di partenza di un ciclodi affissioni che vedono la sigaretta gigante consumarsi lentamente.

Quale stimolo nuovo ti ha dato l'invito alla biennale?Molti. Il rapporto di scambio con il curatore e i suoi collaboratori, con il lavoro che presente-ranno artisti internazionali della mia generazione e, cosa non da poco, con il territorio.Inoltre c'è la collaborazione con Gianni Pettena, con cui sto realizzando un secondo proget-to che si affiancherà a quello delle affissioni, The Reconstruction of The Trephor Tower.

Il lavoro realizzato per Manifesta 7 nasce appositamente o prosegue un percorso ini-ziato in precedenza?Tutt'e due�

In che modo l'architettura entra nella tua ricerca?Dell'architettura mi interessano i risvolti sociali, politici e visionari. M'interessa quando ci favedere qualcosa che non c'era, quando esagera, quando sbaglia, quando crolla, quandoordina... L'architettura mi piace come racconto, come possibilità, come visione.

In cosa differiscono arte e architettura?Sono due discipline molto diverse tra loro, nascono da esigenze distinte, ma possonoincontrarsi. È accaduto spesso. Credo che questo avvenga quando l'arte rivolge lo sguardoverso l'esterno e l'architettura verso l'interno.

Usi spesso la luce, elemento immateriale per antonomasia, ma spesso costruiscianche oggetti fisici. Cosa li accomuna?Credo che sia la natura "povera" ad accomunare i materiali che utilizzo: la luce nei mieilavori è spesso costituita da economici tubi al neon...

Spesso le tue opere si rifanno a simboli del passato (il Colosseo), a forme del passa-to (il design storico italiano), a film del passato (C'était un rendez-vous di ClaudeLelouch). Quanto quello chesta succedendo nel mondoin questo momento entranelle tue opere? Tanto, anzi tantissimo. La que-stione non è ciò a cui mi rifac-cio, ma come ne sono venutoin possesso, o quanto sia statosemplice manipolarlo. Il puntonon è che tipo di immaginiguardiamo, ma da dove questeci arrivano. Il fatto che io rivol-ga spesso lo sguardo all'indie-tro non significa che sia nostal-gico. Nostalgico è chi usa unproiettore 8mm al posto di unvideoproiettore�

| a cura di mariella rossi |

WALTER NIEDERMAYRIl tuo progetto perManifesta è......un dittico ineditodel progettoRaumfolgen (ospe-dali). Ritrae un cellafrigorifera per cada-

veri da due angoli prospettici diversi, in modo cheappaia come uno spazio unico. Il processo di civilizza-zione ha portato a molteplici orientamenti, disposizionie dispositivi per organizzare la convivenza sociale. Secondo Michel Foucault le istituzionisono macchine: la macchina-ospedale, la macchina-carcere, la macchina-scuola, perchécreano sistemi che connettono determinati programmi, regole, architetture e meccanismi. Daquesto punto di vista esiste una tecnologia dell'uomo che non sta solo alla base di singolioggetti, ma permea tutta la società.

Dittici sequenziali. Perché?Volevo rompere l'impressione dell'istantanea, attraverso la messa in scena delle opere, lesequenze, le sovrapposizioni, le ripetizioni e le costellazioni solo apparentemente panorami-che. La serie implica inoltre il concetto di costruzione: in prima istanza in relazione allearchitetture, alle infrastrutture, agli spazi interni; in seconda battuta nella struttura specificadelle immagini, nella sottrazione di densità cromatica, nei colori neutri e tenui.

In molti cicli ti sei soffermato su interni di ospedali e di carceri. A parte una sensazio-ne di freddezza, cosa accomuna tali lavori a quelli dedicati alle montagne? I temi registrano i movimenti degli uomini nello spazio e riflettono le strutture sviluppate perorganizzare la società di massa. I diversi spazi sono tutti connessi fra loro e destinati ad unoscopo, che strutturano e organizzano l'azione all'interno di un determinato quadro confinanteo escludente: luoghi della banale quotidianità come autostrade, spazi turistici, necessaricome gli ospedali o di inevitabile costrizione come le carceri. Spazi quasi sempre contrasse-gnati dalla standardizzazione e dalla ripetizione anche nell'architettura.

Gli ultimi interni sono caratteriz-zati da un'assoluta e asetticafunzionalità, negli arredi e nellageometria delle costruzioni. Letracce di umanità sono minime,nascoste, quasi segnate da unamorte apparente. Con che occhioguardi tali architetture? In questi spazi c'è un predominiodel razionalismo funzionale e ladimensione spaziale è semplice-

mente epurata dal mondo dei sentimenti. Mi sono occupato anche dei colori: questo verde oblu ospedaliero, tutto trapassa da uno spazio all'altro; la stessa cosa vale per il bianco, sonobianche pure le fioriere. Si tratta di processi di livellamento, che si ritrovano costantementein tutti gli ospedali. Una reificazione dell'individuo: l'uomo funge quasi da oggetto per chilavora lì. Non lo intendo però in senso negativo: tutti sono molto professionali, ma ad uncerto punto la persona diventa un oggetto che deve semplicemente venire trasportato ospostato da una stanza all'altra, passato ai raggi x o sottoposto a tutto quanto altro gli sidebba somministrare o fare.

| a cura di duccio dogheria |

Algido, asettico, "disumano".Walter Niedermayr presentaa "The rest of now" l'ineditodittico "Raumfolgen", freddariflessione sulla reificazionedell'individuo...

WalterNiedermayr -Raumfolgen 52-53/1998, c-print,104x2,65 m,Courtesy GalleriaSuzy ShammahMilano + GalerieNordenhakeBerlin /Stockholm.

Una sigaretta gigante che siconsuma lentamente. È l'�Ultimodesiderio� di un artista che vive dirimescolamenti, sovrapposizioni erielaborazioni. Guardando alpassato senza nostalgia�

Riccardo Previdi - The Last Desire, 2008, project, courtesyFrancesca Minini, Milano.

NICO VASCELLARICosa presenti per Manifesta 7?È un'ampia videoinstallazione,composta dalla sovrapposizione didodici diversi video; ognuno deiquali è una panoramica offerta dadifferenti musicisti che ho selezio-

nato e invitato in base all'influenza che la natura ha avuto sulla loro pro-duzione, musicale e visiva.

Chi sono?Appartengono a differenti generi musicali, dal black metal al doom, dal noise alfolk, dall'ambient all'elettronica: Octave, Kam Hassah, Stefano Pilia, PietroRiparbelli, Wolfmangler, Stephen O'Malley, Lizzi Bougatos, Prurient, Attila Cishar,Daemons, Ligthing Bolt, Coro Alpino.

Come li hai fattilavorare?Ognuno di loro haavuto il compito discegliere una loca-tion vicina al postoin cui vive; insiemeè stata definita l'in-quadratura piùadatta e il luogo èstato documentatotramite ripreseaudio/video PCM-HD. Di ciascunosono stati registratii suoni ambientali ele onde radio; inoltretutti i musicisti hanno composto una traccia audio originale, a mo' di accompagna-mento al proprio milieu. Il video viene proiettato su una superficie di tre metri perquattro, costituita da intarsi di specchio e pannelli in legno, abbandonati in unaforesta vicino a Rovereto durante i mesi precedenti Manifesta. Il suono corrispon-dente ad ognuno dei dodici musicisti viene trasmesso da amplificatori pure inlegno, costruiti manualmente.

Ti sei trovato bene?Il processo che ha portato alla creazione di questo lavoro è stato complesso emeticoloso, ma il rapporto con Adam Budak e il suo staff è stato davvero ottimo,complice e positivo.

La tua formazione all'interno della fucina di Fabrica non ti ha certo confina-to nel campo del design. Sono stati i tuoi interessi musicali a suggerirtiche "la vita è altrove"?Senza ombra di dubbio l'attivismo nella scena musicale è stato di vitale impor-tanza. Da sempre per me la musica è stata un'alternativa, un'ispirazione, nontanto perché volessi essere parte di qualcosa, quanto piuttosto per prendere ledistanze dal resto.

A proposito di musica: dal punto di vista della tua emotività e del rapportocol pubblico, cosa c'è di simile e cosa di differente quando sei sul palco peruna performance rispetto a quando lo sei per un concerto del tuo gruppopunk, i With Love?Questa è una domanda molto interessante, per la quale non ho ancora una rispo-sta ben precisa.

Nonostante la tua espressività fortemente performativa, il video è unmedium molto ricorrente nei tuoi lavori. Lo senti come un'estensione dellospazio della performance nel tempo o come una cosa semplicemente diver-sa?Spesso i video sono legati alle mie azioni. Solitamente cerco di creare dei presup-posti per cui possano essere autonomi. A volte la loro indipendenza dipende dallemodalità con cui ho deciso di utilizzare la videocamera, altre volte nel loro esserepiù o meno narrativi.

Progetti per il dopo-Manifesta?In contemporanea partecipo alla Quadriennale di Roma, a MySpace al Pan diNapoli e a Soft Cell alla GCAC di Monfalcone. Subito dopo mi attendono una col-lettiva alla Roebling Hall di New York e una personale da Monitor a Roma.

| a cura di duccio dogheria |

Dodici strati di musica, dal blackmetal al Coro Alpino, proiettati supannelli di legno e intarsi di specchio.Ecco la videoinstallazione pensata daVascellari per �Principle Hope��

Nico Vascellari - HYMN (Burial Ex), 2008 - still da video, cour-tesy dell'artista e Monitor, Roma.

10.artisti Exibart.manifesta

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1) Cosa offre al pubblico inoccasione di Manifesta 7?

2) Manifesta 7 porterà unpubblico internazionale ingalleria?

3) Propone iniziative perpresentare artisti del territo-rio?

4) I curatori di Manifesta sisono fatti vivi presso di voi?

PATRIZIA BUONANNO1) Presentiamo un nuovo progettodi Leonida De Filippi. L'artista per laprima volta espone in un dialogoprogrammato i dipinti e i loro i pro-getti in un'articolata moltitudined'immagini e di monocromi, dove iltema della guerra prevale in tutta lasua essenza-assenza.L'installazione è composta da qua-ranta lavori di piccolo formato e dueopere di grandi dimensioni, di cuiuna parteciperà ad Arte Diffusa, ilprogetto d'arte pubblica organizzatoa Trento da Aspart - Galleristi delTrentino come evento collaterale diManifesta 7.

2) Mi auguro di sì. Credo che leProvince autonome di Trento e diBolzano si siano impegnate a fondoper ottenere un risultato di presenzee di qualità. È certamente positivoche questo territorio a grande voca-zione turistica abbia avuto la sensi-bilità di avvicinarsi al mondo dell'ar-te: un binomio che, se sviluppato inun'ottica di reciproco traino, puòdare grandi risultati.

3) Sì. Oltre alla personale di DeFilippi in galleria, coordineremonegli spazi di Forte Strino aVermiglio una mostra del nuovociclo di lavori di Albino Rossi.

4) Abbiamo avuto degli incontri ope-rativi. È stata un'occasione utile perpresentare la storia e le linee dellamia galleria, che si occupa princi-

palmente di giovane arte italiana.

Buonanno Arte Contemporanea Via Garibaldi, 16 \ Mezzolombardo (Tn)Tel. e Fax. [email protected]

ALESSANDROCASCIARO1) Abbiamo previsto tre eventi inse-riti nel programma dei ParallelEvents. Due sono in Goethe2: ilsolo show di Daniela Chinellato finoalla fine di luglio, e la personale diHubert Kostner da metà settembrea metà ottobre. Uno è in GalleriaGoethe: Robert Pan, da fine set-tembre a fine ottobre.

2) Purtroppo non posso avere lacertezza di essere visitato ancheda un pubblico internazionale. C'èla speranza� e sicuramente lapresenza di entrambe le gallerieall'interno del programma ufficialedei Parallel Events non fa cheaumentarla�

3) In entrambe le gallerie ospiteremomostre di artisti che vivono nel nostroterritorio: Robert Pan e DanielaChinellato lavorano a Bolzano,Hubert Kostner a Castelrotto, uncentro della provincia di Bolzano.

4) Personalmente non ho avutol'occasione di parlare con alcunodei curatori riguardo gli artisti cherappresento. Ho avuto solo la pos-sibilità di fornire del materiale car-taceo presso l'ufficio organizzativodi Bolzano. Non ho alcuna certez-za che sia stato visionato�

goethe 2Via Cappuccini \ BolzanoTel 0471.323938Fax 0471.303751 [email protected]

ANTONELLA CATTANI1) La galleria presenta per que-sta occasione due personali conprogetti site-specific di MarcoTirelli e Ulrich Egger, inserite neiParallel Events di Manifesta 7.

2) Si tratta di una manifestazionea carattere internazionale e,come accaduto per le edizionipassate, coinvolgerà un vastopubblico che s'interesserà ancheal programma delle gallerie.

3) Ritengo che in quest'occasio-ne la galleria debba mostrare lapropria identità rappresentandotutti gli artisti con i quali intrattie-ne un rapporto continuativo,comprendendo naturalmenteanche quei nomi che sono delluogo. Nella fattispecie abbiamodato risalto ad Ulrich Egger.

4) Ci è stato richiesto, ancoranella prima fase organizzativa, difornire informazioni e materialerelativi agli artisti del luogo danoi seguiti.

Antonella Cattani Contemporary Art Via Rosengarten 1/a \ BolzanoTel. e Fax. [email protected]://www.accart.it

PAOLO MARIADEANESI1) L'organizzazione di Manifesta 7in Trentino Alto Adige è stata l'oc-casione ideale per impegnarsi supiù fronti ed in molteplici iniziative.Il lavoro svolto per riuscire a candi-dare come artista ufficiale dellamanifestazione almeno uno degliartisti che operano con la galleriaha dato i suoi frutti con il croatoIgor Eskinja, il cui lavoro è stato inpiù occasioni presentato ed infineprescelto per essere inserito daAdam Budak nel progetto espositi-vo di Rovereto. Altri quattro artistiparteciperanno con nuove installa-zioni prodotte dalla galleria a dueimportanti Parallel Events che sisvolgeranno a Trento e aRovereto: due ampie collettivecurate da Federico Mazzonelli eDuccio Dogheria - Fuori Luogo

con Diango Hernàndez, SimoneRacheli e Luca Coser - e da MartaCasati - Cabinet of curiosities conChristian Schwarzwald. In galleriaverranno presentate in successio-ne due personali che coinvolge-ranno Luis Molina-Pantin e PaoloPiscitelli.

2) Ci sono tante aspettative, biso-gnerà vedere se verranno davverosoddisfatte. E c'è ovviamente lasperanza che il pubblico - nazio-nale e internazionale - sia interes-sato a seguire anche le propostedelle gallerie locali, che credo sipresenteranno in "grande spolve-ro" per l'occasione.

3) Sono veramente pochissimi gliartisti locali con cui lavora la galle-ria: come detto, per uno di loro,Luca Coser, ci sarà l'opportunità dipresentare una nuova grandescultura a Fuori Luogo.

4) Non sono stato contattato peralcun tipo di "ricerca" né dai curato-ri, né dai responsabili locali prepostia gestire una sorta di interfacciaoperativa con l'organizzazione diManifesta 7. Credo che gli artistilocali non siano rientrati negli inte-ressi della biennale e delle istituzio-ni pubbliche dell'arte in regione e diquelle che l'hanno finanziata. Forseper alcuni si è persa una occasione.A mio avviso, però, è mancata unavisione strategica di promozionedell'intero sistema trentino dell'artecontemporanea, che annoveraimportanti istituzioni pubbliche chenon hanno saputo fare realmentesistema tra di loro unendosi per l'oc-casione con quelle private e asso-ciative. Per ottimizzare l'efficacia digrandi progetti ci vorrebbero nonsolo risorse ma anche grandi visio-ni, persone realmente motivate suindirizzi condivisibili. E soprattuttomeno individualismi.

Paolo Maria Deanesi GalleryVia San Giovanni Bosco 9 Rovereto (Tn) Tel 0464.439834 / Fax 0464.428921 info@ paolomariadeanesi.ithttp://www.paolomariadeanesi.it

GIORDANORAFFAELLI1) Abbiamo preparato due tipi diinterventi sul territorio. Come presi-dente di Aspart, l'associazione dellegallerie di Trento, ho organizzato lamanifestazione Arte Diffusa, unevento parallelo dislocato all'ester-no, in "punti cardinali" delle città,per il quale sono stati concepitidieci grandi cartelloni pubblicitarida cinque artisti italiani: StefanoCagol, Leonida De Filippi, PaoloDolzan, Giuseppe Maraniello,Willie Verginer. Come galleristainvece proporrò nel mio spazioespositivo due mostre assoluta-mente pensate e volute in rapportoa Manifesta: il pittore DanieleGalliano e la fotografa ZaneleMugoli, entrambi scelti perchéesprimono e testimoniano le tema-tiche e le complessità della realtàcontemporanea.

2) Una manifestazione di taleimportanza internazionale ha unpubblico che segue e partecipa atti-vamente. Quindi tutte le galleriedella regione si sono impegnateper esporre artisti del massimolivello e coinvolgere i visitatori...

3) L'artista trentino scelto dalla miagalleria per Arte Diffusa è StefanoCagol, trentino di nascita, ma asso-lutamente internazionale di voca-zione.

4) I contatti con i curatori diManifesta e con Fabio Cavallucci(coordinatore sul territorio) si sonolimitati ad un incontro formale e inu-tile circa un anno fa. Da allora ilsilenzio! Gli eventi collaterali sisvolgeranno solo grazie alla buonavolontà dell'assessore provincialealla cultura Margherita Cogo e deifunzionari provinciali.

Studio d'Arte RaffaelliVia Marchetti 17 \ Trento Tel 0461.982595 / Fax [email protected]://www.studioraffaelli.com

| a cura di martina baroncelli |

APPUNTAMENTO IN GALLERIAPresenti. Sono gli spazi privati della regioneche, in occasione di Manifesta, proseguono la loro attività espositiva dentro e fuori le'pareti di casa'. E del rapporto con gli organizzatori della biennale dicono�

da sinistra verso destra: PatriziaBuonanno, Antonella Cattani,

Alessandro Cascianoa destra in alto: Paolo Maria Deanesi

a destra in basso: GiordanoRaffaelli, foto di Maria Mulas

galleristi.11Exibart.manifesta

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1) Nelle scorse edizioni diManifesta (ad esempio Rotterdame San Sebastian) la città ospitanteha partecipato attivamente all'e-vento. Anche stavolta il territoriorisponderà in maniera positiva?

2) Manifesta è una preziosa vetri-na. Ci saranno artisti locali in gradodi sfruttarla per entrare nei circuitiinternazionali?

3) Come è tradizione perManifesta, il territorio scelto è geo-graficamente "periferico", ma cen-trale rispetto ad alcuni temi attualidal punto di vista politico e artisti-co. Che peso avranno le caratteri-stiche sociopolitiche della regione?

4) Per Manifesta 2008, i curatori ela stessa fondazione internaziona-le hanno scelto di usare edificidismessi. Condividi?

5) La riscoperta di questi spazi sti-molerà le amministrazioni locali ariflettere in futuro su un loro riutiliz-zo in progetti che vadano oltreManifesta?

Valerio Dehò direttore artistico di kunst merano arte1) Sicuramente ci sarà molta curio-sità, quella della partecipazioneattiva è tutta una scommessa. Mail lavoro di preparazione è statobuono: si è investito molto nel cer-care contatto con il grande pubbli-co che altrimenti potrebbe vivereManifesta come la costosa invasio-ne di un gruppo di matti.L'appoggio della stampa localesarà determinante.2) Non credo. Chi verrà sarà presodal problema di visitare tuttaManifesta, che è articolata in quat-tro sedi, e non ci sarà spazio nétempo per altro. Forse sarà visitatoil nuovo Museion di Bolzano, macredo che da noi a Merano nonverrà nessuno o quasi. TraFortezza e Rovereto ci sono cento-ventinove chilometri di autostrada,praticamente come da Milano aTorino. 3) Il peso l'hanno già avuto nellaripartizione degli oneri e dell'orga-nizzazione. Per il resto Manifesta èuna biennale che arriva da lontanoe capita dove capita, cioè dove cisono i fondi per finanziarla. Nondialoga con il territorio. I curatoridanno l'impressione di stabilire deirapporti, ma sono operazioni difacciata, quasi obbligatorie neiconfronti di chi passa a saldare iconti.4) Certo, anche se è stata unascelta obbligata. E poi si tratta diluoghi in cui si sono già svoltemanifestazioni d'arte comeFortezza o in cui già si voleva tra-sferire il nuovo Museion, comel'Alumix. Le aree industriali sonospazi abituali per l'arte, non vedonessuna novità.5) Certamente no. Manifesta è unevento unico e irripetibile. La realtàè che si fa fatica a mandare avanti

quello che c'è, pensare di aprirealtri spazi non avrebbe nemmenosenso perché le strutture già cisono e hanno bisogno solo diessere sostenute più di quantooggi non si faccia. Le amministra-zioni non vogliono altri oneri e peruna regione così piccola le struttu-re espositivo-museali attuali sonopiù che sufficienti. Sarebbe interes-sante se si affacciassero delle fon-dazioni private, ma il territorio nonè ancora pronto.

Sabine Gamper curatrice di ar/ge kunst galleriamuseo - bolzano1) Negli ultimi anni abbiamo fattodiverse esperienze con progettid'arte nello spazio pubblico diBolzano e abbiamo notato che lagente non è indifferente all'arte, mareagisce, si pone domande, latrova interessante oppure silamenta. Sono certa che ci saràuna partecipazione da parte delpubblico.2) Sappiamo che i curatori diManifesta hanno invitato alcuniartisti provenienti dalla regione, equesta è sicuramente un'occasio-ne molto importante per loro. Macome curatrice della piattaformaParallel Events to Manifesta 7 perla Provincia di Bolzano ho notatoche tantissimi hanno scelto di pre-sentare in questo momento impor-tante proprio artisti locali, dandoloro questa possibilità unica. 3) So che la situazione sociopoliti-ca del Trentino-Alto Adige è statoun argomento decisivo per la scel-ta di realizzare qui Manifesta e chela convivenza dei diversi gruppiculturali ha inciso sulle scelte cura-toriali. Certamente si avvicinanoguardando da fuori alla nostra real-tà, che è un fattore importante perarricchire la discussione.4) Trovo in generale interessantefare mostre in posti estranei all'ar-te. Edifici come l'Alumix, per esem-pio, sono sicuramente molto affa-scinanti e adatti a questa situazio-ne. Ciò è tuttavia una difficoltà perle istituzioni già esistenti sul territo-rio, perché non sono coinvoltedirettamente nell'evento. Siamoper fortuna riusciti a creare la piat-taforma Parallel Events toManifesta 7, che collabora in modomolto stretto con la biennale, perdare visibilità anche ai luoghi d'artetradizionali e già esistenti, come imusei e le gallerie, e ad altri spaziche realizzeranno eventi apposita-mente per quest'occasione.5) Per Fortezza è prevista un'ulte-riore ristrutturazione per poterospitare una grande mostra nel2009. E anche l'edificio Alumixavrà in futuro una funzione, che èancora da definire.

Cristina Natalicchio capocuratore della galleria civi-ca di arte contemporanea - tren-to1) Se la regione risponderà omeno all'invito di Manifesta a par-tecipare attivamente temo dipenda

in grande misura dal modo in cui icuratori di questa settima edizioneintendono relazionarsi. Non mancadisponibilità da parte della popola-zione trentina a lasciarsi coinvolge-re, ma meglio se dietro un appro-fondito lavoro d'informazione daparte degli addetti ai lavori e dipresa di consapevolezza delledinamiche locali. Certo c'è moltaattesa, cui segue però una perce-zione vaga dell'iniziativa, il cui fun-zionamento rimane ancora oscuro.2) Tutto può succedere, pensoperò che gli artisti che coltivanoquesto tipo di ambizione si sianogià mossi altrimenti. I numeri diParallel Events parlano di un terri-torio in fermento, che ha raccoltoManifesta come un'occasione perrafforzare il sistema a livello localee testare nuovi tipi di collaborazio-ne. Ma affidarsi a incontri propizia-tori con qualcuno che apprezzi ilproprio lavoro è rischioso e aleato-rio. Per gli artisti trentino-altoatesi-ni la vera occasione è quella divivere Manifesta come una sorta di"residenza", ma in casa propria.3) Sicuramente questi temi hannogiocato un ruolo fondamentale nelprocesso che ha portato laFondazione InternazionaleManifesta a individuare il Trentino-Alto Adige come sede per il 2008.Se le scelte dei curatori ricadrannoall'interno di una più generica mis-sion probabilmente non avverrà inmaniera didascalica, ma trattandoil territorio nello specifico, e quindia livello esemplificativo di fenome-ni sociopolitici di certo più ampi.L'impressione è che i curatoriabbiano cercato di cogliere istanzeimportanti che sono proprie del ter-ritorio senza tradire le linee di ricer-ca che più li coinvolgono personal-mente: penso che questa diversitàdi approccio rappresenti la vera ric-chezza di questa edizione. 4) I luoghi individuati sono tutti statiprotagonisti della storia culturaleed economica della regione. Cosìconnotati dalle funzioni originarie,hanno di certo costituito un alterego prepotente con cui confrontar-si, sia per i curatori che per gli arti-sti. Sarà grazie a Manifesta se gliabitanti potranno tornare a varcarele soglie di questi luoghi di cui siera persa percezione nel tessutourbano dopo anni di disuso.5) Non penso che le amministra-zioni di Trento e Bolzano abbianotroppo bisogno di essere stimolatein questo senso: il contemporaneorisiede già nelle rispettive priorità diinteresse. Sarebbe invece interes-sante che sul tipo di programma dasviluppare in questi spazi si apraun dibattito pubblico. Chissà sedopo Manifesta il territorio saràstato sollecitato a sufficienza perprendere parte a questo tipo discelta.

Letizia Ragagliacuratrice di museion - bolzano1) La risposta della popolazionealtoatesina non mancherà, ma sesarà positiva o meno dipenderàdal tipo di coinvolgimento. In que-sto momento Museion è nell'oc-chio del ciclone per una scultura diKippenberger del 1997 che ritraeuna rana crocifissa. Secondo meogni discussione che porta ad unconfronto costruttivo è positiva. Seper positivo s'intende invece unconsenso, credo che ci sia biso-gno di un lavoro di mediazione e diinformazione capillare.

2) Certamente gli artisti locali trar-ranno beneficio dalla manifesta-zione: non credo tanto per la"vetrina" che viene loro offerta,quanto per la possibilità di con-fronto diretto unica che verrà pro-posta.3) Questo dipende moltissimodalle scelte effettuate dai curatori.Nella mia esperienza personale honotato che solitamente uno sguar-do esterno riesce a cogliere conmaggiore lucidità i fermenti positiviintrinseci alla particolare situazio-ne sociopolitica della regione.4) Sono sedi ricche di fascino estoria, che molte persone delluogo sono ansiose di poter visita-re dopo i debiti restauri. Trovodunque che sia una scelta oppor-tuna e anche nello spirito diManifesta.5) Credo o, perlomeno, spero chesia una discussione già avviata nelmomento in cui si è deciso di ospi-tare Manifesta, riflettendo sul fattoche l'implicita crescita culturale siaccompagnasse anche ad una dif-fusa riqualificazione del territorio.

Julia Trolpconservatrice mostre tempora-nee del mart - rovereto1) Penso che i trentini e gli altoate-sini siano più aperti di quanto laloro reputazione possa far sem-brare. Partecipano ai vari festivaldella zona, visitano le mostre,sono attivi in diverse associazio-ni� Comunque, visto che questavolta Manifesta non si svolgeràsolo in una città, ho l'impressioneche i cittadini non abbiano ancoraacquisito una relazione stretta... 2) Penso di sì. Però questo sicura-mente non dipenderà solo dallescelte dei curatori di Manifesta, maanche dall'impegno di tutte le isti-tuzioni culturali della regione. Ilpubblico nazionale e internaziona-le atteso per Manifesta è stato invi-tato a visitare gli eventi collaterali.Penso che sia importante che leistituzioni locali e le gallerie s'im-pegnino a mostrare i loro "prodottitipici".3) Ovviamente sono stati i presi-denti delle Province di Trento e diBolzano a deliberare i fondi perManifesta. La realizzazione perònon spetta a loro, ma allaManifesta Foundation, ai curatori,agli assistenti curatori e a tutto ilteam. Alla fine sono loro a far vive-re il pensiero...4) Condivido la scelta e sonocuriosissima. Vivo in Trentino daoltre tre anni e vedrò la maggiorparte dei luoghi per la prima volta.Ho solo un dubbio sulla scelta diutilizzare spazi così lontani: traFortezza e Rovereto c'è unadistanza di ben centotrenta chilo-metri! Penso che per la vastità del"territorio espositivo" solo unaminima parte dei visitatori vedràtutte le parti della mostra, e questodavvero è un peccato� 5) Posso fare l'esempio diRovereto: si è parlato per anni delriutilizzo dell'edifico ex-Peterlini,ma non è mai successo niente.Adesso, con Manifesta, la ristruttu-razione dell'edificio è stata final-mente fatta, per giunta molto velo-cemente. Ovviamente, una voltafinita Manifesta, si dovrà far qual-cosa di questo spazio davverobello, situato in pieno centro diRovereto.

| a cura di martina baroncelli |

PAROLA AL TERRITORIOCinque domande, tutte uguali. Le abbiamoposte ad alcuni tra i più rappresentativicuratori che vivono e operano nel contestodel Trentino Alto Adige. Per osservare comequesto particolare territorio vive e vivràl'atterraggio di un'importante biennaleinternazionale.

12.manifestatalk Exibart.manifesta

dall’alto in basso: Valerio Dehò,Sabine Gamper, CristinaNatalicchio, Letizia Ragaglia eJulia Trolp

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1) Le opere d'arte, dove? Nelle gallerie private, nei musei, alle fiere, alle biennali? In Trentino Alto Adige, in Italia, all'estero?2) Ha 'sentito' la presenza della preparazione di Manifesta 7 in regione?3) Cosa vuole da Manifesta?4) Come immagina di 'servirsi' del passaggio della biennale?5) Quanto ha contato il fatto di vivere in un polo artistico come il Trentino Alto Adige per diventare collezionista?6) Critiche o apprezzamenti per Manifesta 7 e nei confronti del mondo artistico locale�

CHIAMATI A RACCOLTA Cosa resterà di questaManifesta? E quanto contail fattore campo? Exibartha chiesto a una terna dicollezionisti locali di "con-fessare" aspettative, pregie difetti dell'evento.E dell'art-system locale�

a cura di mariella rossicollezionisti.13Exibart.manifesta

Gianfranco De Bertolini

DARIO GHIDONI (Trento)

1. Un po' dappertutto, sono un vagabondo dell'arte. Apprezzo sia l'atmosfera frizzante delle fiere che il rigore istituzionale dei musei. Quando ho l'occasione, poi, non manco di met-tere piede negli studi degli artisti, che sono i veri laboratori della creatività.

2. Sì, certo, seguo con molto interesse i commenti e le anticipazioni sulla stampa, nonché l'evoluzione degli aspetti orga-nizzativi dell'evento culturale.

3. Considerate la vocazione e le specificità di Manifesta, mi aspetto di vedere molta sperimentazione e prodotti artistici difrontiera; insomma, senza cadere nelle ossessioni del "something new" ad ogni costo, mi piacerebbe trovare dei percor-si innovativi rispetto alle estetiche, spesso un po' troppo omologate, che caratterizzano fiere come Basilea, Bologna oTorino.

4. Studiando e cercando di trovare nuove chiavi di lettura per una contemporaneità sempre più complessa e, quindi, dif-ficile da interpretare.

5. Credo che il fatto di vivere in una regione di confine con il nord Europa, tradizionalmente molto attento alle istanze dell'artecontemporanea, abbia favorito lo sviluppo di questo mio interesse. Fondamentale nella fase di apprendimento iniziale è statocomunque il ruolo di alcuni spazi espositivi pubblici e privati, Galleria Civica di Trento in primis. Anche il costante scambio di opi-nioni con amici collezionisti, artisti e operatori del settore si è rivelato un efficace veicolo di crescita.

6. Va dato atto alle autorità politiche e istituzionali del Trentino Alto Adige di aver operato con lungimiranza nel persegui-re l'obiettivo di portare Manifesta nella nostra regione. L'auspicio è che l'evento determini un ulteriore consolidamento diquella vocazione alla contemporaneità che il nostro territorio ha da tempo dimostrato di possedere.

JOSEF DALLE NOGARE (Bolzano)

1. Soprattutto all'estero. E in gallerieprivate e musei. Questa scelta èdovuta al fatto che nelle gallerie priva-te si possono vedere mostre persona-li: queste propongono più opere delsingolo artista e in questo modo c'è lapossibilità di capire meglio la sostan-za del lavoro. Nei musei poi è ancorapiù interessante: sempre meglio infat-ti vedere un progetto e un percorsoampio, piuttosto che singole opere.Non avviene lo stesso nelle fiere,dove la scelta dei lavori è commercia-le e l'accostamento di opere di diversiartisti non rende possibile un'ideadella ricerca di ognuno. Frequentoinoltre le biennali, quelle più interes-santi.

2. Negli ultimi mesi è stato dato abba-stanza spazio sulla stampa aManifesta 7, a differenza di quantoavvenuto nelle edizioni precedenti. Iostesso sono stato coinvolto nel progetto Aspettando Manifesta, che ha cercato di prepa-rare il territorio all'arrivo di questo importante evento internazionale. In particolare ho par-tecipato in qualità di collezionista ad una tavola rotonda dedicata ad arte e mercato.

3. Una buona giovane arte con molta sostanza, poca moda e molta qualità. Del restoquesta è sempre stata presente nelle precedenti edizioni che ho sempre seguito.Manifesta è sempre stata un'ottima vetrina dell'arte contemporanea più giovane.

4. Non cambia molto il fatto che Manifesta sia "a casa mia" o all'estero. Oggigiorno siviaggia molto e quindi per me non fa molta differenza che questa edizione sia qui inTrentino Alto Adige. Per il territorio invece è molto importante. Spero soprattutto cheManifesta lasci un segno anche dopo il suo passaggio, aprendo i confini locali dell'ar-te contemporanea.

5. Non è valso a niente, anzi: è stato forse penalizzante. Infatti fino ad ora qui è suc-cesso ben poco di livello internazionale. Come dicevo prima, spero che sia Manifestache l'apertura del nuovo Museion diano impulsi nuovi per cominciare a confrontarsicon l'arte contemporanea internazionale ed aprano la mente di una regione fino adoggi tagliata fuori da quest'ambito internazionale.

6. Faccio i miei complimenti alla regione per essere riuscita a portare qui Manifesta,e per essere riuscita ad aprire un museo di arte contemporanea. La critica va al fattoche tutto questo è un po' tardivo. Questo interessamento poteva cominciare moltoprima: sono stati persi molti anni senza che succedesse nulla, mentre molte cittàeuropee, soprattutto in Germania, Svizzera e Austria, hanno fatto grandi passi inavanti in questa direzione. Per quanto riguarda Manifesta, ha sempre offerto un con-tribuito di altissimo livello all'arte contemporanea e ha sempre scelto dei curatorimolto bravi. E in questo sta il suo merito. Anche quest'anno la scelta dei nomi di cura-tori e artisti è ottima. Anche la scelta delle sedi in tutta la regione è molto interessan-te. Quindi lasciamoci sorprendere dall'evento!

Josef Dalle Nogare

GIANFRANCODE BERTOLINI (Trento)

1. Frequento da tempo le gallerie locali e qualche galleri-sta fuori regione, soprattutto per acquisti. Le fiere: quelladi Bologna e non di rado quella di Basilea. Poi alcunimusei e gallerie pubbliche, ad iniziare dalla Civica diTrento e dal Mart. Riviste tradizionali e sulla rete. Appenaposso, musei di arte "non" moderna e "non" contempora-nea.

2. Non un granché, fuori dal settore dei cultori del contem-poraneo.

3. Una selezione che punti ad una qualità segnata da pre-messe e prospettive di riflessione; sono stanco di quest'in-flazionato ammassarsi, che non ti dà il tempo di conosce-re e consuma troppo nel mercato. Vorrei, in più, che fosse-ro escluse pregiudiziali su mezzi e forme espressive.

4. Ovviamente ispezionando l'intera mostra, in tutti i suoiluoghi e senza fretta. Con la speranza di incontri persona-li che arricchiscano e portino anche un po' d'amicizia.

5. Poco. Sono stati assai più decisivi gli studi classici maidel tutto abbandonati, la storia familiare e la curiosità peril mondo e i linguaggi della nostra esistenza.

6. Per i complimenti, a parte la scelta del territorio, atten-do di vedere. Per la preparazione del pubblico all'evento,l'Alto Adige m'è parso ben più sollecito ed efficace; Trento,stranamente, sembra subire con un certo provincialismo,più che aprirsi con convinzione ed entusiasmo.

Dario Ghidoni (a destra) con Stefano Cagol

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CONFRONTIMANIFESTI

Il contemporaneo conviene? E converrà aduna delle regioni più art-oriented del BelPaese? Exibart lo ha chiesto a Pier LuigiSacco e Pietro Monti. Che, tra curiosità eottimismo, si ritrovano in un faccia a facciaintorno ad un binomio: turismo & cultura...

14.confronti Exibart.manifestaa cura di daniele capra

Senz'altro sì. Basta scorrere la lista degli invitatiper constatare che per una volta il nostro paese èampiamente rappresentato in una manifestazioneinternazionale di alto livello. Sarà un test impor-tante, speriamo che i nostri artisti affrontino almeglio questa opportunità e sappiano convincere!

Manifesta approda nel Bel Paese. Saràuna buona occasione per il sistema del-

l'arte in Italia?

Ritengo di sì. E penso che possa accadere soprat-tutto se gli attori del sistema avranno le capacità dicogliere le novità e metabolizzare gli stimoli creati-vi che sono alla base di una manifestazione di que-sto livello artistico e culturale.

L'unico modo per ridare centralità alla nostrascena artistica è darle opportunità e metterla allaprova. Finché non ci vengono date chances, pos-siamo pensare che il problema stia lì. Ma se civengono date e il risultato è deludente, sarà ilcaso che cominciamo a farcene una ragione e achiederci come mai non riusciamo ad esprimereproposte significative.

Non è che, invece, il contemporaneomostrerà ancor di più le proprie fragilità?

Il sistema è maturo ed i suoi frutti possono piacereo non piacere. Giova però sottolineare come lavicenda artistica sia comunque stare in un frangen-te di discontinuità, in cui i risultati e le sicurezzevengono messi in discussione dal cambiamento.Ovviamente tutti si aspettano delle reazioni positi-ve.

La delocalizzazione è una formula che viene spe-rimentata sempre più spesso oramai, non credoche possa essere la molteplicità di sedi in sé afare la differenza. Non mi aspetto niente, sonocurioso di vedere e di capire, come sempre.

Che tipo di mostre si aspetta, consideratala formula innovativa delocalizzata?

È stata una scelta intelligente, in una regione che ècerniera tra il mondo mediterraneo e laMitteleuropa e che ha nella sua storia politica unagestione non centralizzata del territorio. Non puòche essere un'occasione per un investimento cultu-rale diffuso.

È una regione che ha a disposizione molte risorseper la cultura e, a differenza di altre, le spendebene, con un occhio attento alla situazione interna-zionale e ai suoi standard qualitativi più elevati.Non voglio fare classifiche, ma certo è una regionea cui guardare con interesse e da cui imparare.

Dopo il Mart ed il Museion è ancora ilTrentino Alto Adige a far parlare di sé. È

questa la regione più art oriented?

La ricerca non si esaurisce in un unico luogo espo-sitivo e spesso il museo, che può sembrare un tra-guardo, si dimostra un punto di partenza. Questaregione lo ha capito ed ha operato affinché la crea-tività e la ricerca fossero sostenute, contrariamentea quanto è invece capitato in altri luoghi d'Italia�

Secondo me il turismo culturale, quello vero, èsempre la conseguenza di una vita culturale viva-ce e ben radicata sul territorio. Altrimenti ci si affi-da alle solite formule dei grandi eventi effimeri efini a se stessi che accadono in luoghi cultural-mente morti generando l'effetto "parco tematico"(più o meno temporaneo). Anche in questo sensomi sembra che il Trentino Alto Adige rappresentiun esempio significativo, in positivo.

Manifesta sarà una leva per la culturaoppure sarà solo un'occasione per incre-

mentare il turismo?

L'esperienza mi ha insegnato come l'arte, con tuttele discipline culturali, abbia forti ricadute sul territo-rio. Nella mentalità, nella capacità di creare innova-zione e di reagire ai cambiamenti. Da quel punto inavanti a beneficiarne è anche l'economia.L'importante è il contemporaneo di qualità, e a quelpunto non mancheranno i turisti.

Ci conviene vivere nel nostro tempo? Non lo so,ma finché ci viviamo, vale la pena di tentare dicapirlo. E l'arte contemporanea può fare moltoper aiutarci�

L'arte contemporanea ci conviene? Sicuramente. Come del resto tutto quello che èinnovazione e ci permette di andare oltre la statici-tà del presente!

Pier Luigi SaccoOrdinario di Economia della Cultura presso l'Università IUAVdi Venezia, direttore scientifico di goodwill

Pietro MontiSindaco di Rovereto per due mandati, ex presidente del Mart. Con lui il

museo ha inaugurato la nuova sede progettata da Mario Botta

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1. Segue abitualmente l'artecontemporanea?

2. Secondo lei è difficile dacapire per i non addetti ailavori?

3. Non le pare che l'arte con-temporanea stia andando unpo' troppo di moda?

4. Il Trentino Alto Adige puòvantare grande istituzioni pub-bliche come il Mart ed ilMuseion. Ora c'è Manifesta7,che si svilupperà non in unluogo circoscritto ma coinvolge-rà un territorio ampio. Che ideeha in proposito?

5. Seguirà qualche evento diManifesta?

6. Cultura e turismo di massapossono andare assieme?

LIVIA BERTAGNOLLIindustriale

Erede di una tradizione secolare, èproduttrice di alcune delle più ricer-cate e premiate grappe del TrentinoAlto Adige

1. Sono imprenditrice della grappa,che reputo una declinazione dell'ar-te in senso assoluto. Proprio perquesto sono attratta da tutte leforme espressive da cui emerganoingegno, ricerca e cultura. In parti-colare l'arte contemporanea miincuriosisce, mi attira, mi stimola.Non sempre riesco a seguire tuttigli eventi che vorrei, ma essendoper me una grande passione, laconsidero sempre una priorità!

2. Credo che l'arte sia una dellepoche manifestazioni a tutti com-prensibile, indistintamente. La si

può osservare con occhi diversi divolta in volta e darne differenti inter-pretazioni. Non importano l'età, ilsesso, la comunità di appartenen-za, l'essere addetto ai lavori omeno� è bello essere coinvolti,poter trarre insegnamenti oppuresemplici intuizioni, essere ispirati osemplicemente incantati!

3. È un bene che l'arte contempo-ranea stia diventando un fenomenorichiesto e tanto pubblicizzato! Sitratta di cultura ed è opportuno chela gente, compresi i giovani e ibambini, senta l'esigenza di rappor-tarvisi. L'interazione con questotipo di manifestazioni alimenta lacapacità critica delle persone, neapre la mente.

4. Il fatto che Manifesta venga ospi-tata dalla mia regione è motivo diorgoglio, oltre che dimostrazionedel sempre maggiore interesse chele istituzioni ripongono nella cultu-ra. L'idea dell'evento diffuso sul ter-ritorio è molto interessante, perché

permetterà ad un pubblico piùampio e composito di beneficiaredelle iniziative e delle esposizionipresso le diverse sedi.

5. Negli spazi di tempo che riusci-rò a ritagliare parteciperò senzadubbio all'evento con la mia fami-glia. Anche mia figlia è appassio-nata d'arte e la segue abitualmen-te, anche perché vive a Milano.Vedremo la manifestazione assie-me.

6. L'aggettivo "di massa" non ènecessariamente un'accezionenegativa, quindi perché no?Turismo di massa e cultura potreb-bero costituire un binomio dalgrande valore competitivo e divul-gativo.

ISABELLA BOSSIFEDRIGOTTIscrittrice

Trentina, narratrice raffinata, edito-rialista del Corriere della Sera, havinto il Premio Campiello con "Dibuona famiglia"

1. Seguire abitualmente è dire trop-po: faccio il possibile nei limiti deimiei tempi di lavoro. E devo direche lo faccio perché mi piace, nonper dovere di Mart [in cui siedecome vicepresidente, ndr].

2. È senz'altro difficile, esattamentecom'è difficile seguire e comprende-re, senza preparazione, la musicadodecafonica o la scrittura ermeti-ca. Ci vuole l'educazione all'arte,bisogna, cioè, guardare, leggere,discutere, ascoltare. Il giorno in cuicomincia a piacere è fatta.

3. Sì, molto, forse troppo di moda,in tutto il mondo. Ma la moda puòanche essere molto utile per crearedimestichezza, familiarità con lagrande sconosciuta.

4. Ho due idee in proposito. Laprima è che la nostra regione, pro-prio grazie al molto lavoro fatto, èstata giudicata idonea ad accoglie-re la manifestazione, e questo nonpuò che rallegrarci. La seconda èche l'evento, come tutti i grandi epiccoli eventi culturali, ha semprericadute positive sul territorio. Avolte non subito visibili, però sicure.

5. Il più possibile, ovviamente,cominciando da Rovereto, anzi, daBorgo Sacco, mio paese d'origine,dove sorge la Manifattura Tabacchi,sede di esposizione.

6. Cultura e turismo certo sì. Culturae turismo di massa è forse chiedereun po' troppo. Anche se qua e là cisono già dei segnali in questo senso.

MARIO BRUNELLOvioloncellista

Ha suonato con direttori comeAbbado, Mehta, Muti. È uno deiprotagonisti storici della rassegnamusicale "I suoni delle Dolomiti"

1. Seguo l'arte in generale, e avver-to musica ed arte come forme d'e-spressione assolutamente conti-gue. Suono spesso musica delNovecento, il che è stato uno spro-ne formidabile per la conoscenzadelle arti visive. Arte e suono sonoletteralmente fusi assieme�

2. Direi di no, ci vogliono solo tempoe disponibilità. Talvolta capita chesiano gli addetti ai lavori a complica-re le cose per una forma, diciamocosì, di snobismo intellettuale. Credoinvece che la cultura debba esseremessa a disposizione di tutti!

3. Beh, meglio di gran lunga unamoda culturale, come l'arte, che laspazzatura dell'intrattenimento dibassissima lega proposto dallatelevisione, no?

4. Questa regione ha capito, primatra tutte, l'importanza di un usoattento del territorio, dimostratosicol tempo una risorsa eccezionale,e non solo per i musei. Pensiamoad esempio agli eventi realizzatinei castelli, sulle vette delle mon-tagne, nelle malghe o nei vigneti.Una gestione attenta ha permessoche il territorio fosse volano per lacultura e portasse interessantiricadute nell'economia.

5. Ahime potrò farlo solo marginal-mente, perché gli impegni profes-sionali me lo impediranno. Avreibisogno di due estati!

6. Probabilmente sì. Ma col rispet-to del territorio, della terra, deglialberi, dei prati�

REINHOLDMESSNERalpinista

Ha meravigliato il mondo scalandole cime più alte del pianeta. Ha fon-dato il Museo della Montagna. Enon smette di sorprendere�

1. Sì!

2. No!

3. Non mi faccio ingannare�

4. Il Mart ed il Museion sono due strut-ture fallimentari! Per Manifesta aspet-to di vedere, ma sarà da scartare!

5. No, sono stato escluso!

6. Ma sì, se fatti tutti e due conqualità�

STEPHAN ORTNERbiologo

Direttore di EURAC Research diBolzano e responsabile dell'areascientifica Management e Culturad'impresa

1. Sì, la seguo da molti anni.

2. Non credo che si debba capirel'arte contemporanea e credo cheneanche gli artisti abbiano l'inten-zione di farsi capire con le loroopere. Il compito più importantedell'arte contemporanea è di stimo-lare la mente dell'osservatore. Èl'osservatore che attraverso la suainterpretazione e le sue impressionidà un senso all'opera. Così egli nediventa parte integrante.

3. Non vedo aspetti negativi nelfatto che l'arte contemporanea siadi moda. Piuttosto dobbiamopreoccuparci se diventa inveceoggetto di speculazione. Cosa chepurtroppo sta già succedendo�

4. Il concetto di far uscire l'arte dallemura dei musei è sicuramente

intelligente e anche necessario.Questo ha ancora più senso perl'arte contemporanea, che ha biso-gno del confronto con il territorio.

5. Certo!

6. Nel caso di Manifesta nonpenso che potremmo parlare diturismo di massa, ma piuttosto diturismo culturale.

| a cura di daniele capra |

LE VOCI DI DENTROE di fuori. Abbiamo chiesto a cinque tratrentini e altoatesini doc, perlopiù estranei al"sistema dell'arte", se e come si godranno la "loro" Manifesta. Alcuni si mostranosinceramente entusiasti, altri, invece, decisamente scettici�

confronti.15Exibart.manifesta

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16.le mostre Exibart.manifesta

EURASIA. DISSOLVENZE GEOGRAFICHE DELL'ARTE Rovereto, Mart

Confini tra Stati e tra culture. Limiti geografici ma anche barriere invisibili. E artisti che s'interrogano e ci spingono a interrogarci su cosa ci divide davvero dall'"altro"...

Può l'arte fornire soluzioni a proble-matiche sociali scottanti come laconvivenza tra popolazioni italianee popolazioni che italiane sono difatto ma non nello spirito? O assot-tigliare l'eterna scissione tra est eovest del mondo? Chi capiterà in Trentino Alto Adigequest'estate non avrà dubbi: larisposta non può che essere affer-mativa. Manifesta non ha mai avutoripensamenti in proposito: dalla suaprima edizione nel '96 il suo obietti-vo è sempre stato quello di interve-nire in situazioni delicate di "border-line" all'interno o ai confinidell'Europa. Ma non pare essere l'u-nica istituzione a dare una rispostaaffermativa a questo interrogativo:anche il colosso del Mart, in occa-sione dell'evento, prende posizionenella stessa direzione: "Tempo disolidarietà è questo, tra artisti ecorpo sociale, tempo anche diemergenze che toccano la vita del-l'intero pianeta. L'arte non serve arisolvere problemi ma a produrredomande, moti di coscienza suimolti nodi del nostro pianeta", recitala significativa introduzione in cata-logo di Achille Bonito Oliva.Cinquanta artisti di ultima genera-zione provenienti da tutto il mondo

riuniti da un nutrito team curatorialeinternazionale (oltre a Bonito Oliva,Lorenzo Benedetti, Iara Boubnova,Cecilia Casorati, Hu Fang,Christiane Rekade, Julia Trolp), perdare valenza estetica alla riconcilia-zione tra Oriente e Occidente. Laloro stessa multicolore provenienza(Italia, Cina, Russia, Germania) siallinea con la tensione verso l'assot-tigliamento del divario tra culture,dello sfumare dei confini tra lenazioni in vista di un operato comu-ne.Cuore pulsante dell'esposizione ilfilm di Joseph Beuys Eurasienstab(girato nel 1968 al Wide WhiteSpace di Anversa), in cui l'artista-demiurgo ricompone il divario traOriente e Occidente, metafora dellariconciliazione tra mente e corpo,tra storia e spiritualità, attraversoelementi simbolici e mistici. Opera

che diventa il punto di riferimentoper una generazione di artisti cheprende le distanze dalle posizioniedonistiche autoreferenzialiduchampiane per abbracciare untipo di creazione più attenta al con-testo sociale di riferimento, basatasulla memoria collettiva e social-mente impegnata. Tipica del moodanni '60-'70, di cui Beuys eAlighiero Boetti (presente inmostra con una Mappa del 1989) sifanno degni portavoce.Ampia la presenza di giovani rap-presentanti della scena italiana:Christian Frosi (Milano, 1973),Riccardo Previdi (Milano, 1974),Stefano Cagol (Trento, 1969),Alessandro Nassiri Tabibzadeh(Milano, 1975). Numerose le instal-lazioni site-specific, tra cui spiccanoNo Enemy (2008) di SilviaGiambrone (Agrigento, 1981),

Local & Craft (2008) di CarolaSpadoni (Roma, 1969), e TheWater was boiling at 34° 21' 29'' S,18° 28' 19'' East (2008) di BeatriceCatanzaro (Milano, 1975).Se i punti di riferimento storici sonopresenza costante che aleggia nellesale, la distanza nelle due modalitàdi approccio alla stessa categoria divalori è altrettanto chiaramente per-cepibile. L'enorme varietà di mezziutilizzati in mostra parla ancora una

volta dei confini e del loro annulla-mento: come se alla dissolvenzadei limiti geografici gli artisti rispon-dessero con una similare dissolven-za tra le tecniche, muovendosi travideo, installazioni, scultura e per-formance, dimostrando come l'arteoggi abbia trovato la propria formadi stabilità nella non- stabilità. Il confine e il suo superamento sem-brano insomma essere il fulcro diuna riflessione quanto mai attualeoggi: nella dimensione universaledel confine tra Oriente e Occidenteal Mart, nella dimensione specificae peculiare del confine tra Nord eSud, tra Europa mediterranea eMitteleuropa nelle quattro sedi diManifesta 7.E le Barricate 2 (2008) di FernandoSanchez Castillo (Madrid, 1970),in cui gli elementi che compongonolo sbarramento celano un'identitàcompletamente diversa da quellache appare, diventano un monitosignificativo: i confini più insormon-tabili oggi non sono quelli nettamen-te identificabili tra nazioni o tecnicheartistiche, ma quelli che si situano inuna dimensione molto più velata eimpercettibile.

| oriana bosco |

Fino al 16 novembre 2008Eurasia. Dissolvenze geografichedell'arteA cura di Achille Bonito Oliva, conla collaborazione di LorenzoBenedetti, Iara Boubnova, CeciliaCasorati, Hu Fang, ChristianeRekade, Julia TrolpMart, museo di arte moderna econtemporanea di Trento eRoveretoCorso Bettini 43, 38068 Rovereto(Tn). Orario: mar- dom 10-18, ven10-21. Ingresso: intero 10 euro,ridotto 7 euro Tel. +39 0464 438887numero verde 800 [email protected]

info.

Adrian Paci, Centro diPermanenzaTemporanea [TemporaryShelter Centre], 2007.Videoproiezione 16:9,5'30", col. CourtesyGalleria FrancescaKauffmann, Milano

SGUARDO PERIFERICO E CORPO COLLETTIVO Bolzano, Museion

Un'architettura mozzafiato e una mostra-manifesto: ricerche tra le varie discipline artistiche e collaborazioni internazionali. Senza dimenticare uno stretto dialogo col territorio�

Il Trentino Alto Adige s'arricchiscedi un'altra prestigiosa realtà: ilnuovo Museion. Un po' come fuper il Mart nel 2002, il salto qualita-tivo tra il prima e il dopo (Museioninizia l'attività espositiva nel 1987)è decisamente notevole.L'architettura, innanzitutto, realiz-zata dallo studio berlinese KSV -Krüger Schuberth Vandreike: unparallelepipedo in vetro e acciaio lecui facciate fungono al contempoda pareti modulabili per un'illumi-nazione ottimale e, al calar dellasera, da schermo per una sugge-stiva opera di Anri Sala, il tuttoinnestato simbolicamente tra cittàantica e città nuova, senza dimen-ticare il doppio e sinuoso ponted'accesso che, oltre a essere per-corribile da pedoni e biciclette, puòanche essere visto come una dina-mica scultura nello spazio. Degnadi nota la cura con cui sono statirealizzati numerosi dettagli, robada museo del design: dagli indica-tori di piano realizzati in legni diver-si fino alle sedute delle postazioni

video della biblioteca, costituite dalastre d'acciaio rivestite da unospesso strato di feltro.La vision del nuovo Museion èsemplice quanto ambiziosa: dilata-re l'impegno fin qui dimostratonella ricerca tra i rivoli del contem-poraneo, senza dimenticare di get-tare sguardi a ritroso, alla ricercadelle radici ultime della contempo-raneità. Il tutto, naturalmente, inuna dimensione transnazionale,forte di partnership intrecciate con

importanti realtà straniere, senzaperò venir meno alle molteplici col-laborazioni attive con il fibrillantetessuto locale, in primis l'universi-tà. Come in passato, il nuovoMuseion sarà caratterizzato dauna ricerca fortemente interdisci-plinare: arti visive, certo, ma anchecinema, design, architettura,danza e non ultima la musica (nonper nulla la mostra che aprirà nelprossimo autunno sarà dedicata aiSonic Youth).Tali intenti sono del resto ben con-densati nell'esposizione d'apertu-ra, Sguardo periferico e corpo col-lettivo, il cui percorso si sviluppaattraverso tutti i quattro piani delmuseo. Sotto lo sguardo vigile diun enorme ranocchio crocifisso,opera di Martin Kippenbergergiocoforza censurata poco dopol'opening, ci si addentra in un sus-seguirsi di oltre duecento opere tracui spiccano, per numero e dimen-sioni, i video, spesso presentati supellicola. Tra i più poetici e onirici,What will come di William

Kentridge, dedicato alla guerra erealizzato con l'antica tecnica del-l'anamorfosi. Il passato vestito anuovo è anche al centro dell'effica-ce video di Dias & Riedweg, basa-to sull'interpretazione di un testocolonialista del Cinquecento,messo in scena da alcuni ballerinidelle favelas di Rio de Janerio.Muovendosi sempre tra una visio-ne poetica e una lettura criticadelle strutture sociali che ingabbia-no l'individuo nella collettività, ilavori datati - da Duchamp aManzoni, da Morris a Brus, daMeireles a Fontana, per fare soloqualche nome - sono affiancati

naturalmente da opere più recenti,come quelle di Cattelan (dall'irrive-rente Charlie don't surf alla fotogra-fia della sua Hollywood made inPalermo). Tra le recentissime, Thelouder you scream, the faster wego, di Phil Collins (vincitore delTurner Prize 2006), protagonistauna classe di danza composta daanziane signore, e il progetto diuna sorta di rivista d'artista di GuyTillim, uscita come supplemento alperiodico "Le Phare" e dedicataalle controverse vicende delCongo.

| duccio dogheria |

Fino al 21 settembre 2008Sguardo periferico e corpo collettivo A cura di Corinne Diserens,Letizia Ragaglia, Eva FabbrisMuseionVia Dante 6, 39100 BolzanoOrario: lun- dom 10-20; gio 10-22Ingresso 6 euro, ridotto 3,5 euroTel+39 0471 223411fax +39 0471 [email protected]

info.

Phil Collins - the louder youscream, the faster we go,2005. Collezione Josef DalleNogare. Courtesy dell'artistae Galleria Kerlin

LE ALTRE MOSTRE ar/ge kunst Galleria Museo, Bolzano; Kunst Merano Arte; Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento

Uscire e dialogare con ciò che sta attorno. Questo l'obiettivo comune, anche se non concordato, dei tre spazi per l'arte contemporanea della regione�

I progetti programmati dagli spazidella regione in concomitanza conManifesta 7 risultano accomunatida un imperativo unico: uscire.Uscire dalle sale espositive,incontrare un pubblico ampio econfrontarsi inevitabilmente conl'ambiente esterno, che in regioneè soprattutto naturale, alpino. La ar/ge kunst Galleria Museo diBolzano dedica due mostre allagiovane arte altoatesina e austria-ca. ALP-TRaum, collettiva che sipropone di analizzare in chemodo i giovani artisti si relaziona-no con l'ambiente culturale, men-tale e fisico. Il 12 settembre inau-gurerà poi Tra-Monti, che indagale relazioni tra le persone e la con-dizione umana, trattando il temadell'individuo nella società. Kunst Merano Arte propone duepersonali che si susseguono finoall'11 gennaio 2009. Maik & Dirk

Löbbert presentano il lavoro svol-to nel corso di venticinque anni dicollaborazione. Per l'occasione idue artisti presenteranno ancheopere site specific. Obiettivo?Valicare il confine tra arte e realtà,operando interventi in spazi depu-tati all'arte e non, spesso inseritinella quotidianità di casuali pas-santi. Realizzazioni non intrusive,ma visibili solo a chi vive vera-mente i luoghi in cui vengono

poste. La seconda esposizionesarà dedicata a MeretOppenheim, prima musa e poipartecipante attiva delSurrealismo. Oggetto della mostragli ultimi vent'anni di lavoro e divita dell'artista (dai '60 al 1985),con una sezione dedicata al tipicogioco chiamato Cadavre exquis,in cui l'opera diventa il risultato diun lavoro collettivo. Presenti inol-tre riflessioni sul rapporto tra

uomo e natura, fondamentali in uncontesto come quello altoatesinoin cui questa relazione diventacentrale nel vivere quotidiano.Anche la Galleria Civica di ArteContemporanea di Trento dialogadirettamente con il territorio. TheRocky Mountain People Showdichiara di voler invadere i luoghiabitati dai trentini (strade, piazze,sentieri di montagna�), tramiteartisti che lavorano con lo spetta-colo, il teatro ed altri sistemi dientertainment, attesi per un coin-volgente happening con la comu-nità locale. Tra i nomi, CarlosAmorales, Paul McCarthy, i MyBarbarian, Olaf Breuning,Jonathan Meese, John Bock,Assume Vivid Astro Focus(AVAF), Marinella Senatore eMichael Fliri.

| martina baroncelli |

Fino al 30 agosto 2008ALP-TRaumar/ge kunst Galleria MuseoVia Museo 29, 39100 BolzanoTel +39 0471 971601fax +39 0471 [email protected]

Fino al 21 settembre 2008Maik & Dirk Löbbert - dentrofuori Kunst Merano ArtePortici nr. 163, 39012 MeranoTel +39 0473 212643fax 0039 0473 [email protected]

Fino al 2 novembre 2008The rocky mountain people showa cura di Fabio Cavallucci eCristina NatalicchioGalleria Civica di Arte ContemporaneaVia Belenzani 46, 38100 TrentoTel. +39 0461985511fax +39 [email protected]

info.

Avaf - A very anxious feeling,2007, courtesy John ConnellyPresents and Peres Projects,Los Angeles Berlin

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 Arte contemporanea comeorganismo labile che esce dalleforme usuali del museo e della gal-leria per confondersi nella società,espandendosi su un intero territoriopiuttosto che concentrandosi in unsolo luogo deputato. Sembra esse-re questa l'aim di Manifesta 7. Chesi attua attraverso una dislocazionedelle quattro sedi e genera un'ecodi iniziative locali: attività culturali,mostre, edizioni di testi, incontri econcerti "spalmati" nella regione inmodo da assumere una posizionedi primo piano rispetto alla biennaleeuropea, offrendole una cassa dirisonanza e arricchendola di signifi-cato.Da luglio a novembre, chi visita ilTrentino Alto Adige non avrà quindiche l'imbarazzo della scelta.

MOST IN TRASLATION. Il progettodella Lungomare Gallery di BolzanoTranslating Traditions (con DenisBonapace, Luisa Lorenza Corna,_fabrics interseason, SophieKier, Max Lamb, Julia Lohmann& Gero Grundmann, fino al 1° ago-sto) vede sette designer internazio-nali impegnati a proporre un innova-tivo contesto interpretativo delle tra-dizioni e delle usanze altoatesine.Sempre alla Lungomare, il rapportocon il territorio rimane il protagonistadi una serie di attività estive: i rac-conti in quattro luoghi della città diBolzano (Place_it, con AlexanderEgger, Kasia Korczak, LunaMauer & Roel Woulters, ManuelRaeder) e le performances(Partecipanti connessi e in-dipen-denti, con Ana Borraho & JoãoGalante, Yingmei Duan, LuigiCoppola & Loss Group).Si rimane in tema di intercultura econnessioni col territorio inLocal to Local: Institution forAlpine Affairs con Siggi Hofer,Rainer Ganahl, MichaelZinganel, Markus Ambach,Gabriela Oberkofler,Andreas Geisselhardt,Kestutis Svirnelis, StefanRohrer, Jang-Young Jung,Hyun Hee Im, Ilke Yilmaz(Taberhof Flaas, San Genesio,Bolzano). Un progetto svilup-pato autonomamente da artistie curatori internazionali che sipropone di instaurare un dialo-go tra culture e tradizioni diver-se riunendole in uno stessoterritorio straniero, sostenendola necessità di preservare lepeculiarità locali soggettive inun'epoca di globalizzazione.

PROPOSTE EXTRAVAGANTI.In Trentino, il filo conduttoredegli eventi sembra il rapportotra artista e spazio pubblico,sia questo un interno, unapiazza, un capannone indu-striale o un cantiere. La biblio-teca comunale e soprattutto

alcune zone ex-industriali delle cittàdi Trento e Rovereto diventano sedidei lavori di Enrica Borghi, Blu,Ericailcane, Michael De Feo ealcuni artisti locali, riuniti in Fuoriluogo/Out of place (fino al 27 set-tembre), organizzata dall'associa-zione Amici dell'arte contempora-nea di Trento. Per la riflessione sull'architetturaurbana attraverso la prospettiva diun numero di artisti internazionaliinvitati dalla seconda edizione diVideoarch 08 (a cura di MariellaRossi con Paolo Canevari,International Festival, JakubNepras, Stealth.[u]ltd, Tim White,dal 1° al 4 ottobre) è stata invecescelto l'impalcatura di un cantiere divia San Pietro a Trento. Neanche i pub del centro sonoesclusi dall'ondata di eventi chesommerge la regione: alcuni bardiventeranno infatti sede espositivaper i giovani artisti locali selezionatiper Radar 01, indagine biennalesull'arte trentina curata daFrancesca Pedroni e MarcoTomasini (dal 4 ottobre al 2 novem-bre, organizzata da Galleria Civicadi Arte Contemporanea di Trento eMuseo di Riva del Garda).

L'UNIONE FA LA MOSTRA. Arteche diventa strumento sociologico eantropologico e che trova il suosignificato nell'azione attiva all'inter-no della società: sembra questo ilseme più prolifico gettato daManifesta in Trentino Alto Adige.Seme raccolto non solo dalle galle-rie e da progetti ad hoc, ma anchedall'associazionismo. Ne è unesempio la proposta di Aspart,associazione dei galleristi delTrentino, che avanza una via di

penetrazione dell'arte nella societàattraverso il mezzo più "pop": il car-tellone pubblicitario. Arte diffusa(con Stefano Cagol, PaoloDolzan, Leonida De Filippi,Giuseppe Maraniello, WillyVerginer, fino al 14 agosto) ha invi-tato cinque artisti a creare grandicartelloni posti in zone strategichedi Trento. La stessa associazionepresenta anche In occasione di�Manifesta 7, un percorso coordina-to che unisce le cinque personalinelle cinque gallerie (Galleria d'ArteArgo, Buonanno ArteContemporanea, Il Castello StudioArte Contemporanea, Galleria IlCenacolo, Studio d'Arte Raffaelli).In Alto Adige si è attivato ilKunstlerbund, l'associazione degliartisti altoatesini di cultura tedesca(non dimentichiamoci che quianche l'arte è separata tra italiani etedeschi). Ne presentano un'estesacarrellata nella sede della Cameradi Commercio di Bolzano fino al 31ottobre sotto il titolo e sotto il comu-ne denominatore della scultura:ovviamente quella contemporaneae non quella tradizionale del legnodella Val Gardena.

NOTE AI BORDI DI PERIFERIA.Anche in periferia le sorprese nonmancano. Nell'area industriale diTrento la sede della compagniaTrentino Trasporti fa da location aTorture Garden, a cura diFrancesca Baboni e StefanoTaddei (con Laurina Paperina,Nicola Verlato, Federico Solmi,Enrico Glerean, P. NicolasLedoux, Mike Giant, FaustoGilberti, Angelo Bellobono,Gehard Demetz, fino al 21 set-tembre). È ancora un luogo pub-blico inusuale, in questo caso lastrada provinciale 59 Calliano-Nomi, la sede di SP59, perfor-mance di Mylicon/EN realizzatadal Festival Portobeseno. L'altroprogetto del Festival, in perfettospirito Manifesta 7, è Lasciaretracce/Leaving tracks (Casa delleGuardie, Castello di Beseno,Besenello,Trento, dal 3 settembre

al 19 ottobre): è infatti unaudio/video installazione che tra-sferisce in arte una raccolta ditestimonianze sulle usanze e tra-dizioni locali, nell'intento di valo-rizzare il patrimonio storico e fol-kloristico della regione. Artesella2008. Incontri internazionali ArteNatura (Val di Sella, BorgoValsugana, Trento, fino al 31 otto-bre) porta i visitatori fino in unavalle di montagna disabitata e,oltre al percorso di sculture nellanatura, propone le mostre diJaakko Pernu (Malga Sella,Borgo Valsugana, fino al 14 set-tembre) e Nils-Udo (SpazioRossi, Borgo Valsugana, fino al30 settembre). Il record per l'altaquota lo mantengono però le pro-duzioni sonore site-specific diSound Thereshold, un progetto diLucia Farinati e Daniela Cascellache si è svolto il 16 luglio sulMonte Bondone (Trento) e il 28settembre sul Monte San Martino(Riva del Garda, Trento).

VAI COL FESTIVAL. Un posto a séoccupano i festival che si svolgonoannualmente sul territorio e che atti-vano un interscambio tra gli ambitidiversi della creatività contempora-nea. Sono il festival OrienteOccidente, rassegna di arte, teatroe danza disseminata tra Trento eRovereto (Teatro Sociale, Trento;Malga Costa, Valle di Sella; Salaconferenze del Mart e AuditoriumFausto Melotti, Rovereto, dal 4 al 14settembre). Il confronto culturaleassume invece una declinazionesoprattutto musicale nel FestivalTransart (dal 7 settembre all'11novembre in vari luoghi dell'interaregione, tra cui Mart e Museion, e laManifattura Tabacchi di Rovereto).Melting pot di esperienze musicalivariegate, con compositori, musici-sti e dj, finirà in grande col concertodei Sonic Youth che si accoppieràcon la mostra a loro dedicata aMuseion. Â

| oriana bosco |

TRA VETTE E VALLINon solo le quattro sedi espositive istituzionali,ma un percorso articolato sul territorio innumerose soluzioni. Che si arricchisconovicendevolmente, e consolidano una"piattaforma" trentina e altoatesina del contemporaneo. In continua espansione�

Chris Watson - SoundThreshold, 2008 - registrazioni

in situ, Paneveggio, Trentino.Credits: Valentina Musmeci

eventi paralleli.17Exibart.manifesta

Translating Traditions16.05.08 - 01.08.08Lungomare GalleryRafensteinweg 12, Bolzanowww.lungomare.org

Local to Local: Institution for Alpine Affairs16.07.2008 - 31.08.08Taberhof Flaas, San Genesio (Bz)www.localtolocal.org

Fuori luogo / Out of place 11.07.08 - 27.09.08a cura di Duccio Dogheria eFederico Mazzonelliorganizzato da AssociazioneAmici Arte ContemporaneaLuoghi vari, Trento e [email protected]/fuoriluogo

Videoarch 08 01.10.08 - 04.10.08a cura di Mariella Rossi organizzato da CITRAC -Circolo Trentino ArchitetturaContemporaneaImpalcato cantiere via S.Pietro, [email protected]

Radar.01 - indagine biennalesulla giovane arte in Trentino04.10.08 - 2.11.08 a cura di Francesca Pedronie Marco Tomasini organizzato da Galleria Civicadi Arte Contemporanea diTrento e Museo Riva del GardaBar e pub, Riva del Garda,Rovereto (Tn)[email protected]

Arte Diffusa07.07.08 - 14.08.08organizzato da ASPART -Associazione Galleristi delTrentinoSpazi Pubblicitari, [email protected]

"In occasione di� Manifesta 7�"18.07.08 - 30.09.08organizzato da ASPART -Associazione Galleristi del TrentinoGalleria d'Arte Argovia II Androna, 3 TrentoBuonanno ArteContemporaneavia Garibaldi, 16,Mezzolombardo (Tn)Galleria Il Castello Studio artecontemporanealargo Carducci 31 TrentoGalleria d'Arte Il Cenacolo

via Gorizia, 11, TrentoStudio d'Arte RaffaelliPalazzo Wolkenstein via Marchetti, 17 Trento

SYMBIOSIS. Sculpture exhibition07.07. - 31.10.08Camera di Commerciovia Alto Adige, 60 Bolzanowww.kuenstlerbund.org

Torture Garden11.07.08 - 21.09.08 a cura di Francesca Baboni eStefano Taddei Sede Trentino Trasportivia Innsbruck, 65 [email protected]

SP59: Mylicon/EN03.09.08 - 19.10.08 Strada Provinciale Calliano-Nomi, Besenello (Tn)Performance: 30.08.08Lasciare Tracce / Leaving Tracks Casa delle Guardie Castello di Beseno, Besenello (Tn)organizzato da FestivalPortobesenowww.portobeseno.it

Arte Sella 2008 IncontriInternazionali Arte Natura07.06.08 - 31.10.08Val di Sella, Borgo Valsugana (Tn)www.artesella.it

Sound ThresholdA cura si Lucia Farinati eDaniela CascellaOrganizzato da FondazioneEdmund Mach e MuseoCivico di Riva del Garda16.07.08 Centro di EcologiaAlpina - Monte Bondone, Trento 28.09.08 Monte San Martino,Riva del Garda (Tn)[email protected]/soundthreshold

Oriente Occidente04.09.08 - 14.09.08Organizzato da AssociazioneIncontri Internazionali di RoveretoTeatro Sociale, Trento; MalgaCosta, Valle di Sella; Salaconferenze del Mart eAuditorium Fausto Melotti,Roveretowww.orienteoccidente.it

Festival Transart 0807.09. - 04.10.08Bressanone, Bolzano, Steg(Bz), Appiano (Bz), Trento,Rovereto (Tn)www.transart.it

IN ORDINE DI APPARIZIONE

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18.menu Exibart.manifestaa cura di francesca negri

OSTERIA DEL PETTIROSSOÈ a due passi dal Mart questo locale. Nelle due vec-

chie cantine del'500 del piano inter-rato è stato ricavatoil ristorante, tuttoboiserie, tavoli inlegno e calda atmo-sfera. Al pianosuperiore il wine-bar, che conta susettecento etichet-te, per lo più nazio-nali: ogni giornoquaranta vini a rota-zione sono propostial bicchiere. Per Manifesta 7 ilgiovane patron dellocale, PaoloTorboli, ha pensatodi proporre due piat-ti della tradizione.Come primo,Presknoedle al for-maggio graukaseprofumati al cumi-no: una ricetta anti-ca, ma con una pre-

sentazione fuori dalle regole, con i canederli infilzatia mo' di spiedino. Come secondo, filetto di trota sal-monata delle Sorne in crosta, su letto di cappuccio esalsa al Marzemino, vino principe della Vallagarina incui si trova Rovereto. Ricetta antica, si diceva, quella dei canederli: primitestimoni di uno dei più famosi piatti del Trentino edell'Alto Adige sono gli affreschi romanici - risalenti al1180 - della cappella del Castel d'Appiano, tra le piùpreziose testimonianze della storia dell'arte europea.Nella raffigurazione che porta in scena la Verginepartoriente, l'artista ha inserito anche una balia inten-ta a cucinare qualcosa di molto simile ai canederli. Laleggenda vuole che l'origine dei Knoedl sia legata alpassaggio dei Lanzichenecchi: affamati come lupi sifermarono in una locanda per rifocillarsi. L'ostessa,però, aveva la dispensa vuota e per far fronte a quel-l'esercito digiuno dovette fare ricorso a tutta la suainventiva: radunò quel poco che aveva in cucina,amalgamò gli ingredienti e il risultato furono dellepalle di pane che lasciarono i Lanzichenecchi entu-siasti. Leggende a parte, con ogni probabilità furonoi Boemi i primi a consolidare la ricetta che ancora siusa in tutta la zona dolomitica, usando come ingre-diente base il lardo o la pancetta grassa di maiale.Nel corso del tempo la ricetta venne modificata eresa meno grassa dai trentini in occasione delConcilio, quando si diedero convegno anche i piùautorevoli cuochi d'Europa, allo scopo di rendere pia-cevole, pure per quel che riguardava il cibo, il sog-giorno ai prelati di rango.

Rovereto - Corso Bettini 24Tel 0464 422463

www.osteriadelpettirosso.it

�La scoperta di un piatto nuovo è più preziosaper il genere umano che la scoperta d'unanuova stella", scriveva Jean Anthelm Brillant-Savarin nella sua "Fisiologia del gusto". E allora perché non andare a caccia di gusti ericette nuove (o antiche e riscoperte) anche inTrentino Alto Adige? In ogni città che ospitaManifesta 7, Exibart ha selezionato un ristorante e ha fatto preparare un menu speciale per gli art addict�

RISTORANTE CHIESA

Il promettente chefPeter Brunel e il patronAlessandro Chiesasanno bene comeprendersi cura dei loroavventori. Lo fannonella zona ristorante,con piatti che appaga-

no e talvolta sorprendono il palato e con un servizio formale quanto basta per sentirsi,comunque, a casa. Ma il ristorante Chiesa - da quando si è rinnovato, non solo nel lookma anche nella brigata di cucina - è anche vineria e propone un aperitivo-gourmet chenon si fa dimenticare, da consumare seduti ai tavoli oppure appoggiati al bancone-scul-tura, creato appositamente dall'artista Stefano Cagol. Intrigante qui il gioco della"Razione K", una selezione pregiata di scatolette (ad opera del famoso chef spagnoloFerran Adrià), più classici i piatti di salumi e la selezione di formaggi di Degust di HansiBaumgartner. Chi invece desidera stuzzicarsi con qualcosa di più elaborato non ha cheda affidarsi allo chef: si spazia dalle capesante crude al sale "Maldon" e olio Pianogrillo,alla burrata della Puglia con pomodorini al basilico, ma anche ricette tradizionali delluogo trasformate e letteralmente "scomposte" dalla creatività di Brunel. Il suo menu Manifesta 7 non vi deluderà e vi colpirà anche con un alto impatto visivo:acquario di polpo, cannelloni di tuorlo d'uovo e asparagi verdi, intermezzo di granita dimango con l'azoto liquido, fossile di branzino e selezione di formaggi di Degust. A que-sto punto vi domanderete cos'è il fossile di branzino. Una spigola cotta nell'argilla, acreare un guscio su cui sono impresse tracce di conchiglie.

Trento - Parco San MarcoTel 0461 238766

www.ristorantechiesa.it

RISTORANTE WALTERS'

È un wine bar di tendenza con terrazza sull'ottocentescapiazza Walther, "salotto buono" di Bolzano che prende ilnome dal poeta medievale tedesco Walther von derVogelweide, in "posa" nella statua in marmo bianco al suocentro. Poco importa se al Walthers' avete l'impressione chetutti vengano per guardare ed essere guardati: la movida,qui, è quella giusta, infarcita di musica lounge, atmosferafatta di design e candele. Qui il menu Manifesta 7 sembra mettere in atto l'idea delsuperamento dei confini geografici propria della biennaled'arte. Propone una zuppetta di yogurt e vongole, strigoli epomodori secchi, catalana di gamberi, sedano e mela verde,risottino allo zafferano e liquirizia e, dulcis in fundo, soffice dicioccolato, mango e passion fruit.

Bolzano - Piazza WaltherTel 0471 324022

TRE CHEF PER TRE CITTÀ

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SULLA CRESTADELL'ONDA

Partiamo con un inaspettato pro-dotto tipico: la tavola da surf. Gliamanti delle onde sono obbligati afare una deviazione e arrivare finoal Lago di Garda, vero paradisodei surfisti. Qui, a Riva del Garda,Danilo Feltrinelli nella sua bottegaWindaction (in viale Trento,www.windaction.net) confezionatavole artigianali e personalizzate.

COSTUMI TRADIZIONALI

Avete sempre sognato di averenell'armadio un Tracht? Allora ilposto giusto dove acquistare il tipi-co costume tirolese - anche in ver-sioni attuali, ma che non dimenti-cano le tradizioni - è il negoziod'abbigliamento Oberrauch Zitt, invia dei Portici 67 a Bolzano. Dovesi potranno acquistare anche cal-dissimi Loden e altre confezioni dialta sartoria tradizionale. Senzabadare a spese.

MAGLIONI DELLANONNA

Per preparavi al cambio di stagio-ne vi manca un caldo maglionefatto come una volta? Lo trovere-te all'Atelier Tricot di Trento, cheper i suoi capi utilizza solo lanagreggia proveniente da pecorelocali, trattata senza coloranti osostanze chimiche. Nelle nuancedal panna al beige, lavorati inmaglia rasata a coste a sei fili, inmodo artigianale, questi maglionia contatto con il corpo risultanoun po' ruvidi, ma caldissimi, anal-lergici e traspiranti.

LANA COTTA & CO.Pantofole, montgomery, mantelli,borse e cappelli in lana cotta.Ecco una delle antiche arti dellamontagna, custodita dalla storicaWeiss Abbigliamento di Carano(Trento), specializzata anche ingiacche in loden decorate conpassamanerie floreali (i prezzi

partono da duecentocinquantaeuro). Altro indirizzo da segnala-re Il Melograno di Cavalese (invia F.lli Bronzetti 40), doveCinzia Corradini propone le suecreazioni di lana cotta: oltre aborse, collane e stole, anche eaccessori per la casa.

OROLOGI SENZATEMPOQuelli a cucù non sono solo oro-logi, ma un mito saldo neltempo. Chi è appassionato delgenere in Trentino trova il piùgettonato punto vendita d'Italia:è il Cimone 2000 di Passo Rolle(fa anche e vendita on-line suwww.cimone200.com). Qui latradizione si sposa con la tecno-logia più attuale: tutti gli orologisono costruiti in legno da artigia-ni e i movimenti possono esseremeccanici o al quarzo, con o

senza fotocellule e con caricheche vanno dagli uno agli ottogiorni. Quanto ai soggetti c'èl'imbarazzo della scelta: si vadai più tradizionali fino allacasetta di Heidi, che a ogni orafa capolino assieme agli altripersonaggi del cartoon: Peter,Nebbia, Fiocco di Neve e il cori-aceo nonno. Dai centoventi euroin su.

PRESEPI IN LEGNO

In Alto Adige è la Val Gardena,con Ortisei in prima linea, lapatria degli artigiani del legno, dicui sono famose soprattutto lerappresentazioni sacre e i pre-sepi. Ma chi non avesse tempodi arrampicarsi fin nelle splendi-de località gardenesi può trovareeccellenti realizzazioni anche aBolzano, al Tschager (piazzaMunicipio 7) e al SuedtirolerWekstaetten, il punto venditadella cooperativa ArtigianiAtesini (via dei Portici 39). Iprezzi partono da venti euro.

SALUMI, FORMAGGI ESALSE GOURMANDI food lover in Trentino AltoAdige trovano pane per i lorodenti e prelibatezze per il loropalato. Chi è a caccia di ricerca-tezze non può lasciarsi sfuggireil Graukase altoatesino e i trenti-ni Puzzone di Moena e Casolet,formaggi antichi, saporiti e tantopregiati da essere Presidi SlowFood. Tra i salumi, da non per-dere la Mortandela della Val diNon e la Ciuiga del Banale: iproduttori top sono MassimoCorrà (punto vendita Il MassimoGoloso a Coredo, in piazzaCigni 6) e l'azienda agricolaBronzini (Bleggio Superiore,località Balbido 1). Questi pro-dotti si possono trovare comun-que anche nelle più attentegastronomie della regione: dueindirizzi su tutti, La GastronomiaMein di Trento (in via Roggia

Grande) e il Seibstock di Merano(Portici 277), che propone deli-catessen dal 1890. I cacciatoridi rarità devono arrivare invecefino a Spiazzo: è qui cheEleonora Cunaccia e il fratellohanno la loro Officina BotanicaPrimitivizia (frazione Borzago63). Ogni stagione Eleonora sidedica personalmente alla rac-colta di erbe (come lo spinacio dimonte) e di bacche spontanee dialta quota, restando giorni egiorni da sola in mezzo aiboschi. Con queste realizza poi(rigorosamente senza conser-vanti) squisitezze sott'olio esalse.

DOLCI TENTAZIONI

Strudel, zelten, krapfen: in ogniangolo del Trentino Alto Adige sipotranno trovare questi tipici dolcidella tradizione locale. Non si puòtrovare ovunque, invece, la tortaSacher fatta seguendo la ricettaoriginale custodita gelosamenteda oltre centovent'anni dall'omoni-ma pasticceria viennese. Il nomeviene dal suo inventore, il giovaneapprendista Franz Sacher, cuocoalla corte del principe Metternich,che un lontano giorno del 1832 sitrovò a dover rimediare all'improv-visa malattia del capo cuoco e allerichieste del principe di un dessertspeciale per alcuni ospiti di riguar-do. Bene, il Sacher Shop Bolzano- al 21 di piazza Walther - è l'unicopunto vendita al di fuoridell'Austria dell'originale e famosatorta e dei suoi inimitabili prodotti abase di cioccolato. Unico neo: iprezzi.

MIELE STELLATO

Si chiama Quintessenza la linea dimieli monofiore che ha conquista-to anche lo chef più famoso delmondo, Ferran Adrià. A produrla èAndrea Paternoster nella suaazienda Mieli Thun di Vigo di Ton(Trento): veri e propri cru di miele,che spaziano dal tarassaco al gira-sole.

VINIBollicine di Trento Doc, il blasona-to metodo classico trentino per lospumante, e come vini TeroldegoRotaliano, Nosiola, MuellerThurgau, Marzemino: ecco leperle enologiche della regione. Trale migliori etichette si possonosegnalare il Ritratti Rosso diCantina La Vis, l'Olivar di Cesconi,il Mori Vecio di Concilio, il Merlinodi Pojer e Sandri, il Sangue diDrago di Marco Donati, il GranMasetto di Cantina Endrizzi. Tragli spumanti, la riserva GiulioFerrari, ma anche il CesariniSforza e il Methius. Una raffinatez-za da mettere in cantina e dagustare con il gorgonzola è il VinoSanto Trentino Doc. Da non con-fondere col Vin Santo toscano: unindirizzo giusto è la Cantina diToblino (località Sarche), che con-serva tutte le annate di questo net-

tare, dal 1960 in poi. Imbarazzodella scelta anche in Alto Adige,dove i vitigni più tipici sono Lagreine Traminer. Le cantine da nonlasciarsi sfuggire sono FranzHaas, Cantina Produttori Bolzano,Elena Walch, Hofstaetter, Abbaziadi Novacella. Da non perdere latenuta a Magrè (a mezz'ora daBolzano, lungo la splendida stradadel vino) di Alois Lageder, ottimoproduttore di vini nonché presiden-te di Museion.

| a cura di francesca negri |

Art addict ma anche shopping victim? IlTrentino Alto Adige non sarà la capitale dellamoda, ma per chi vuole portarsi a casaqualcosa di tipico ci sono cult da non lasciarsisfuggire. Dagli orologi a cucù alle pantofoledi lana cotta, dalle statuette in legno per ilpresepe al vestito tirolese, dallo speck allaluganega, dal Teroldego al Lagrain. Ecco unvademecum degli oggetti e dei prodotti, e gliindirizzi giusti dove trovarli�

shopping d�alta quota.19Exibart.manifesta

TRENDYNO ALTO ADIGE

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CASTEL CORNOtesori e fantasmi vicinoroveretoChi arriva a Rovereto nottetempo elancia uno sguardo ad occidente nonpuò fare a meno di notare una palli-da luce che illumina i resti di CastelCorno, eretto sopra un castelliereneolitico. Diversi pittori e disegnatori,soprattutto nordici, affascinati dall'a-spetto arduo di questa rocca e dalsenso romantico di storie e leggendeche aleggiano sopra il labirinto di torrie palazzi evocate da queste rovine

fantastiche, salirono fin quassù perdipingerlo, talvolta realisticamente,alte volte con fantasia. Qualcunocercava il mitico passaggio segretoche collegava il castello con il palaz-zo del giudice di Isera: una lungascalinata scavata nella roccia cheportava poi al vicino CastelPradaglia. Cercavano il passaggioperché all'interno si raccontava cifosse una grande sala dove era statoraccolto il tesoro: monete d'oro ed'argento in quantità. Ma bisognavastare attenti perché a guardia erastato posto un grande e grosso gattonero, forse il diavolo in persona.Nel castello si aggira ancor oggi ilfantasma di Berta di Castel Corno, ladama che doveva andare a nozzedurante una notte tempestosa conCorrado di Sejano. Ma la bella fan-ciulla dalla cui chioma si irraggiavauna luce spettrale, al momento didire la fatidica parola non seppe pro-nunciar sillaba. Neppure il cavaliereche con gli occhi sembrava dicesse"Rispondi tu, Berta, ti supplico! Di'qualcosa� io non posso parlare�".Entrambi erano muti, prigionieri diuna forza arcana che voleva impedi-re quelle nozze. "E allora, se nonrispondete" urlò il vescovo, alzandole mani sulle teste dei due giovani"che tu sia maledetta, Berta, assie-me alla tua famiglia e a questocastello. Per sempre!". Tutto comin-ciò a tremare, i muri a cadere, i tettiad aprirsi, le torri a crollare. Corradofu risucchiato nei prati sottostanti.Pensò alla bella Berta e rabbrividì:forse era un fantasma e chissà cosasarebbe successo se avesse rispo-sto di sì alla domanda del vescovo. itinerario. Patone (m 604) si rag-giunge da Rovereto transitando per

Isera. Parcheggio in piazza presso lachiesa dei Santi Innocenti: meritauna visita l'affresco tardomedioevaledipinto nella nicchia del fonte battesi-male raffigurante la Madonna con ilBambino benedicente (XV sec.). Siseguono, a sinistra, le indicazioni perCastel Corno. A piedi due ore com-plessive.Info: Museo Civico di Rovereto0464439055, Comune di Rovereto0464452159, APT Rovereto0464430363, Comune di Isera0464433792.

SARDAGNAla terrazza sopra trentoAl limitar dello strapiombo sopra lacittà di Trento, a ponente, nel picco-lo villaggio di Sardagna, raggiungibi-le in funivia, si erge una piccola chie-sa dalle origini romaniche. Sorvegliae protegge la città ed è dedicata aiSanti Filippo e Giacomo. L'interno è un vero e proprio scrignoche racchiude tesori d'arte poconoti. Sono le stelle, simbolo deimonaci benedettini, che illuminanole volte, e la rappresentazione diSan Giacomo, assai inusuale nellaregione, che tiene abbracciata nelladestra la chiesa di Santiago diCompostela. Poi ci sono gli affreschidei Quattro Evangelisti e diversiSanti, attribuiti a Marcello Fogolino,l'artista chiamato a corte dal principevescovo Bernardo Clesio per arric-chire le volte del Castello delBuonconsiglio, durante il Concilio diTrento. All'esterno della chiesa ciaccoglie uno dei rari cimiteri alpini

rimasti integri nel corso dei secoli,mentre lo sguardo si perde all'infini-to scoprendo montagne e colori,cogliendo panorami inusuali dellacittà di Trento. Nella monofora delcampanile, sulla stampella, è scolpi-ta una testina. Guarda ad oriente, làdove nascono il sole e la speranza.itinerario. La funivia che conduce aSardagna dista pochi minuti dallastazione ferroviaria e dal Palazzodelle Albere. Dall'arrivo a piedi, intrenta minuti, si arriva al cospettodella chiesa. Ritorno dalla stessa.Orari funivia: mediamente ogni tren-ta minuti; ogni quindici minuti nelleore di punta.

CASTELLI DI BOLZANOla magica armoniaCittà di castelli, di leggende, di arca-ni misteri. Stiamo parlando proprio diBolzano. La passeggiata che consi-gliamo ci conduce a due manieri chenon nascondono le loro originimedioevali mantenute nel tempo:Castel Mareccio e Castel Roncolo. Ilprimo, tra torri, cortili e passaggiangusti, tra splendidi affreschi trasacro e profano, ci offre la presenzadi un quadrato magico: SATOR.Dipinto sul muro tra il porticato e ilcorridoio di ronda il quadrato riportacinque parole disposte in modo daessere lette in ogni verso. Per qual-cuno è il sigillo dei Templari, altriancora attribuiscono la parola aimaestri costruttori medioevali. Disicuro è alla base dell'armonia dellecostruzioni sacre e della potenza disimboli e alfabeti che da essa hannoavuto origine. Castel Roncolo ospita

il più grande ciclo profano dellaregione. Vi si trovano i cavalieri dellaTavola Rotonda e della Cerca delSanto Graal mescolati assieme aglieroi Ettore, Alessandro e Cesare.Inoltre la triste storia degli innamora-ti Tristano ed Isotta accompagna neilabirintici piani del maniero.itinerario. Dal centro storico diBolzano al Ponte Talvera. Lo sisegue transitando vicino a CastelMareccio, piccola deviazione per lavisita, quindi fino a Castel Roncolo(segnalazioni). Un'ora l'andata ealtrettanto il ritorno. Castel Roncoloè aperto da martedì a domenicadalle 10 alle 18. Per i più pigri dapiazza Walther bus navetta gratuitodalle 10 alle 17.

IL MONASTERO DINOVACELLAla biblioteca delle alpiA chi vuole provare l'emozione diavvicinarsi a piedi ad un monaste-ro che ha mantenuto nei secoli ilsuo fascino inalterato consigliamoquesta passeggiata. Che parte dalcentro di Bressanone, già di per séun piccolo museo a cielo aperto,sorvegliato dalla bella raffigurazio-ne dell'uomo selvaggio scolpitosopra i portici fin dentro il chiostroe la chiesa barocca. All'entrata del

monastero si viene accolti da unadelle rare chiese circolari dellaregione. Dedicata a San Michele,è d'origine romanica e rispecchiain piccolo il ben più imponenteCastel Sant'Angelo a Roma. Lasua circolarità è simbolo dell'infini-to, del serpente che si morde lacoda, della perfezione. Nascosta eprotetta nel corpo vivo della chie-sa-torre la cappella è di un'essen-zialità architettonica da lasciaresenza parole: purezza formale,sintesi di spazi e volumi.L'ascetismo zen incontra il silenziodei monaci benedettini. Pochipassi e ci s'imbatte nel pozzo dellemeraviglie del mondo (dipinte sullelunette) e quindi nella biblioteca

più straordinaria dell'arco alpino.La cantina vicina ci ristora con cibidel luogo e lo splendido vino cheda quasi mille anni disseta anche imonaci che coltivano le viti.itinerario. Dal Pontedell'Aquila, a Bressanone, sisegue la strada lungo il fiumeIsarco e quindi il segnavia n 16.Ritorno dalla stessa. Tempocomplessivo: due ore andata eritorno. Info: tel. 0472836189.

| a cura di fiorenzo degasperi |

PAESAGGI A NORD ESTUna regione di montagna fatta di natura estoria millenaria. Non sempre nota e visibile.Viaggio in quattro luoghi speciali a pochi minutidalle sedi di Manifesta. Per rilassarsi e lasciar"sedimentare" tutto quanto s'è visto, godendopanorami straordinari e scoprendo anticheleggende�

20.itinerari Exibart.manifesta

Castel Corno

Sardagna - chiesa dei Santi Filippo e Giacomo

Castel Roncolo

Monastero di Novacella

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Exibart.manifesta agenda.21

Alto AdigeBolzano

Alex Cecchetti - A boisterous something25.05.08 - 23.09.08performance I Giocatori: 20.07.08, h 18.30Blu Center di Josef Dalle NogareVia Maso della Pieve 2 (39100), [email protected]

Bolzano

Daniela Chinellato - RespiraOrario: lun - ven 16-20; sab 10-12.30Galleria Goethe2 Via dei Cappuccini 26a (39100), BolzanoTel 0471.323938; fax 0471303751;[email protected]

Bolzano

Il gesto del suono A cura di Claudio Chianura19.06.08 - 31.07.08 Orario: lun. 14-18.30; mar-mer-ven10-12.30 e 14-18.30; gio 10-20Centro culturale Trevi Via dei Cappuccini (39100), BolzanoTel. 0471 300980; [email protected]

Bolzano

MUSEION at the EURAC towerA cura di Annelie Bortolotti, LetiziaRagagliaJacopo Candotti 10.07.08 - 26.09.08Hans Winkler23.10.08 - 12.12.08Orario: lun - ven 14-18EURAC - Accademia Europea Viale Druso 1 (39100), Bolzano Tel 0471.055031; [email protected] www.tower.eurac.edu

Bolzano

Sguardo periferico e corpo collettivoA cura di Corinne Diserens, LetiziaRagaglia, Eva Fabbris 24.05.08 - 21.09.08 Orario: lun- dom 10-20; gio 10-22MUSEION - Museo d'ArteModerna e ContemporaneaVia Dante 2 (39100), BolzanoTel 0471.223411;fax 0471.23412;[email protected]

Bolzano

Translating TraditionA cura di Angelica Burtschere Daniele Lupo16.05.08 - 01.08.08Place it. Luoghi di raccontonello spazio pubblico dellacittà di BolzanoA cura di Angelika Burtscher17.07.08 - 13.10.08Lungomare GalleryVia Rafensteinweg 12 (39100), BolzanoTel 0471.053636; [email protected] www.lungomare.org

Bolzano

Vladimir Archipov meetsBolzanoArchivio - Alles in Butter15.07.08 - 21.09.08Orario: tutti i giorni 10-18 Facoltà di Design e Arti dellaLibera Università di Bolzano Via Sernesi 1, BolzanoTel 0471.015007; 0471.015011; [email protected];[email protected],www.unibz.it

Bolzano

ALP-TRaumA cura di Sabine Gamper12.07.08 - 31.08.08TRA-MONTIA cura di Sabine Gamper13.09.08 - 30.10.08Orario: mar-ven 10-13 e 15-19; sab 10-13ar/ge kunst Galleria MuseoVia Museo 29 (39100), BolzanoTel 0471.971601; [email protected]

Bolzano

Marco Tirelli - Il potere all'immaginazioneOrario: lun - ven 10-12 e 16-19; sab 10-12Antonella CattaniContemporary ArtRosengartenstrasse 1a , BolzanoTel 0471.981884; fax 0471.981884;[email protected]

Brunico (Bz)

Thomas Reichegger - Work inprogress: BaumRaumTraumOrario: all'esterno, tutti i giorni; all'in-terno, lun - ven, 17-24UFO - Centro culturaleVia Josef Ferrari 20 (39031), Brunico (Bz)Tel. 0474.555770; [email protected]

Merano

Maik & Dirk Löbbert - dentrofuoriA cura di Valerio Dehò19.07.08 - 21.09.08Orario: ma - do 10-18; lun chiusokunst Merano arte Portici 163, Merano - Tel. [email protected]

San Candido (Bz)

Paul Albert Leitner - Österreich12.07.08 - 27.09.08Orario: lun - sab 8-23; in agosto aper-to anche la domenicaKunstraum Cafe MitterhoferVia P. Paul Rainer 4, San Candido (Bz)Tel 0474.913259; [email protected]

Sedi varie

Fuori ContestoA cura di Daria Filardo, Cecilia Guida,Gino Gianuizzi20.07.08 - 20.10.08Sedi Varie, Bolzano, Trento,Roveretowww.neoncampobase.com

Sedi varie

Transart 08. Festival per la cul-tura contemporanea07.09.08 - 04.10.08Sedi varie, Trentino Alto AdigeTel 0471.673070 - www.transart.it

TrentinoArco (Tn)

Albino Rossi - ProfiliProfili 2 - Eduard Habicher,Daniel Zimmermann A cura di Giovanna Nicoletti 04.10.08 - 23.11.08 Orario: 10 - 18; lun chiuso Galleria Civica SegantiniVia Segantini 9 (38062), Arco (Tn)Tel 0464.583563; [email protected]

Besenello (Tn)

Mylicon/EN - SP59Performance A cura di Davide Ondertoller30.08.08, h 21.30Strada Provinciale Calliano-NomiBesenello (Tn)Festival [email protected] - www.portobeseno.it

Borgo Valsugana (Tn)

Arte Sella 20087.06.08 - 31.10.08Val di Sella, Borgo Valsugana (Tn)www.artesella.it

Mezzolombardo (Tn)

Leonida De Filippi - Painted projects16.07.08 -03.10.08 Orario: lun - ven17-19; sab su appuntamento Patrizia Buonanno ArteContemporaneaVia Giuseppe Garibaldi 16 (38017),Mezzolombardo (Tn)Tel 0461.603770; fax 0461603770;[email protected] www.buonannoac.com

Pergine Valsugana (Tn)Santorossi - EgoLogoA cura di Franco Batacchi, Verena Neff,Theo Schneider19.04.08 - 09.11.08Orario: ma - dom 10-22; lun 17-22Castello di PergineVia Al Castello 10 (38057), Pergine Valsugana (Tn)Tel 0461.531158; fax 0461.531329; [email protected] www.castelpergine.it

Sanzeno (Tn)

Mirta De Simoni Lasta - Rosso scarlatto05.07.08 - 14.09.08 A cura di OriettaBerlanda, Marco TomasiniCasa De Gentili Strada Provinciale Di San Romedio,Sanzeno (Tn) - Tel 0464.411001

Riva del Garda (Tn)

Collettivo Rapido - Achtung!A cura di Francesco Liggieri21.06.08 - 23.07.08Astoria Park HotelViale Trento 9 (38066), Riva Del Garda (Tn)Tel 0464.576657; fax 0464.521222;[email protected]; [email protected] - www.collettivorapido.com

Riva del Garda (Tn)

I futuristi a Dosso CasinaA cura di Luigi Sansone12.07.08 - 02.11.08Museo CivicoPiazza Cesare Battisti 3 (38066), RivaDel Garda (Tn)Tel 0464.573869; fax 0464.521680;[email protected] www.comune.rivadelgarda.tn.it/museo

Rovereto

Cabinet of Curiosities A cura di Marta Casati11.07.08 - 27.09.08 Museo Civico di RoveretoBorgo S. Caterina 34 (38068),Rovereto (Tn) Orario: mar - dom 9-12, 15-18; ven edom anche 20-22; chiuso lunTel 0464.439055 museomuseocivico.rovereto.tn.itwww.museocivico.rovereto.tn.it

Rovereto

Eurasia - Dissolvenze geografiche dell'arteA cura di Achille Bonito Oliva con la col-laborazione di Lorenzo Benedetti, IaraBoubnova, Cecilia Casorati, Hu Fang,Christiane Rekade, Julia Trolp27.06.08 - 26.10.08

Germania Contemporanea.Dipingere è narrareA cura di Achille Bonito Oliva eGabriella Belli27.06.08 - 26.10.08

La raccolta Talamoni.Protagonista dell'informaleeuropeoA cura di Luciano Caramel27.06.08 - 26.10.08

Yervant Gianikian, AngelaRicci Lucchi - Video opere28.06.08 - 26.10.08Young in the Future: Giuseppe Capitano 27.06.08 - 26.10.08Mart, Museo di Arte Moderna eContemporanea di Trento eRoveretoOrario: mar-dom 10-18; ven 10-21;lun chiusoCorso Bettini 43 (38068), Rovereto (TN) Tel 0464.438887; [email protected]

Rovereto

IUAV AT MANIFESTA7- Social Art Practices: Airswap,Aspra.mente, PublinkA cura di Cornelia Lauf e Ilaria Gianni19.07.08 - 2.11.08Orario: lun - dom 10 - 19. ven 10 - 21Sedi varie, Roveretowww.iuav.it

Rovereto

Luis Molina-Pantin - RoyalCaribbean Cruise Line20.06.08 - 05.09.08Orario: mar- sab 16-19.30Paolo Maria Danesi GalleryVia San Giovanni Bosco 9 (38068),Rovereto (Tn)Tel 0464.439834; fax 0464.428921;[email protected]

Trento

Arte DiffusaA cura di Mariella Rossi 7.07.08 - 14.08.08 Affissioni su billboards. Un progettod'arte pubblica di Aspart - Galleristi delTrentinoSedi varie, Trento

Trento

Daniele Galliano - All good thingsZanele Muholi - Faces and phases18.07.08 - 30.09.08Orario: mar- sab 10 -12.30 e 17 -19.30Studio d'arte RaffaelliPalazzo Wolkenstein, via Marchetti 17(38100), Trento Tel 0461.982595; [email protected]

Trento

Giuseppe Maraniello17.07.08 - 20.09.08

Orario: mar - sab 16.30-19Galleria Cenacolo Via Gorizia 11 (38100), Trento Tel 0461.922884;[email protected]

Trento

H.H. Lim - Per l'amore del cieloA cura di Angelo Capasso16.07.08 - 10.08.08Numero Uno ArteContemporaneaVia Fratelli Perini 62 (38100), TrentoTel 0461.916693; fax 0461.916693;[email protected]

Trento

Luca Moscariello - Memoria e materiaA cura di Valerio Borgonuovo, VirginiaMalucelli, Luigi Petruzzellis, Anna VoltoliniMaurizio Boscheri - Arcadia A cura di Mario Liberali, testo critico diOrietta Berlanda11.07.08 - 5.10.08Orario: mar - dom 10-18Museo Tridentino Scienze NaturaliVia Calepina 14 (38100), Trento Tel 0461.270311; fax 0461.233830;[email protected] - www.mtsn.tn.it

Trento

Onda anomala. Il lavoro dell'arte in CinaA cura di Angelo Capasso, MartinaKöppel-Yang16.07.08 - 10.08.08Casa d'aste Von MorebergVia Malpaga 11 (38100), TrentoTel 0461.263555; fax 0461.263532;[email protected] www.vonmorenberg.com

Trento

Rembrandt e i capolavori dellagrafica europea nelle collezionidel Castello del BuonconsiglioRinascimento e passione per l'an-tico. Andrea Riccio e il suo tempo04.07.08 -02.11.08Castello del BuonconsiglioVia Bernardo Clesio 5 (38100), TrentoTel 0461.492803; fax 0461.239497;[email protected]

Trento

Stefano Cagol - Dissoluzionedi Luce / Auflösung im Licht /Light Dissolution16.07.08 - 19.07.08Orario: 21,30-24,30Installazione site-specificCentro Panorama, Sardagna-TrentoVisibile da Trento e dalla vallata

Trento

Torture Garden A cura di Francesca Baboni, Stefano Taddei11.07.08 - 21.09.08 Orario: lun - sab 9-20Sede Trentino Trasporti Via Innsbruck 65 (38100), Trento

Trento

The Rocky Mountain People ShowA cura di Fabio Cavallucci e CristinaNatalicchio17.07.08 - 2.11.08Galleria Civica di ArteContemporanea di TrentoVia Belenzani 46 (38100), Trento Tel 0461.985511;[email protected]

Trento

VIDEOARCH 08A cura di Mariella Rossi1.10.08 - 4.10.08Video screeningCantiere, via San Pietro, TrentoCITRAC - Circolo TrentinoArchitettura [email protected] - www.citrac.it

Trento

Videoart Yearbook 2008Cortile della Galleria Civica diArte Contemporanea di TrentoVia Belenzani 46 (38100), Trento18.09.2008, h. 21.3025.09.2008, h. 21.30

Sedi varie

Actions. Art, Culture,GenerationA cura di Marco Tomasini e GiorgiaLucchi10.07.08 - 21.09.08Orari: Centro Intermodale, Pergine:mar - dom 14-20; Parco Cra,

Villazzano: mar- dom 14-20; GalleriaArte Boccanera Contemporanea: mar -dom 10-13 e 16-20. Parco Ente CRA-MPF,Villazzano, Centro Intermodale,Pergine Valsugana (Tn), A.B.C.Arte BoccaneraContemporaneaVia Milano 128 (38100), TrentoTel 0461.984206; fax 0461.984206;[email protected] www.arteboccanera.com

Sedi varie

Città al muro. Cities at the wall11.07.08 - 25.07.08Sedi varie, Trento

Sedi varie

Fuori luogo / Out of placeA cura di Duccio Dogheria e FedericoMazzonelli11.07.08 - 27.09.08Installazioni e pitture muraliSedi varie, Trento e [email protected]/fuoriluogo

Sedi varie

Oriente Occidente - Festival didanza contemporanea04.09.08 - 14.09.08Teatro Sociale, Trento; Malga Costa, Valdi Sella; Auditorium Fausto Melotti,Rovereto www.orienteoccidente.it

Sedi varie

SOUND THRESHOLD. Musica esuono attraverso il paesaggioA cura di Daniela Cascella e Lucia FarinatiFondazione Edmund Mach -Centro di Ecologia Alpina diMonte BondoneLoc. Viote del Monte Bondone - Trento16.07.2008Monte San Martino, Riva del Garda28.09.2008www.cealp.it/threshold

a cura diMariella Rossi

DIRETTOREMassimiliano Tonelli

STAFF DI DIREZIONEMarco Enrico Giacomelli

(vicedirettore)Massimo Mattioli

(caporedattore news)

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Schnalstalgletscher 19/2003_______________

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