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1 Le Malattie Cardiovascolari: Prevenzione Prof. Plinio Fabiani 24 Ottobre 2008 Facoltà di Psicologia Corso di Medicina Sociale Condizioni di vita Interazioni sociali ambientali socioeconomiche Caratteristiche personali dell’individuo Stile di vita WHO 1998

Le Malattie Cardiovascolari - Libero.it

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Le Malattie Cardiovascolari: Prevenzione

Prof. Plinio Fabiani24 Ottobre 2008

Facoltà di Psicologia

Corso di Medicina Sociale

Condizioni di vita

Interazionisociali

ambientali

socioeconomicheCaratteristiche

personalidell’individuo

Stile di vita WHO 1998

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La Prevenzione

Vantaggi della prevenzione

• La prevenzione è stata il principale fattoreche ha contribuito ai guadagni in salute, ivicompreso 30 anni supplementari disperanza di vita nel corso del secolo scorso,tuttavia la maggior parte degli studi sullespese di salute mostra che meno del 5% dirisorse sono destinate alla prevenzione.

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Carta di Ottawa (1986)

• Prima conferenza internazionale per lapromozione della salute,

• obiettivo “salute per tutti entro l'anno 2000”.– I principali punti si riassumono in:

• sviluppare una politica globale di promozione alla salute• creare ambienti vitali che promuovano la salute• sostenere attività comunitarie incentrate sul tema della salute• sviluppare le competenze personali• offrire un nuovo orientamento ai servizi sanitari

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Dichiarazione di Jakarta

• Durante la quarta conferenza internazionale per lapromozione della salute tenutasi a Jakarta nelluglio del 1997 è stata stilata una dichiarazioneche approfondisce, completa e differenzia ipresupposti della Carta di Ottawa.

• Per la prima volta si è fatto riferimento allarepressione delle donne quale una delle principalicause della povertà nonché alla povertà qualeminaccia fondamentale alla salute.

• La dichiarazione di Jakarta chiede:

* pace* adeguato

sostentamento* una buona istruzione* sicurezza sociale* relazioni sociali* una migliore

alimentazione* un reddito adeguato

* rafforzamento delruolo delle donne

* un ecosistema stabile* uno sfruttamento

sostenibile dellerisorse

* eguaglianza sociale* rispetto e parità dei

diritti dell'uomo

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Difficoltà applicative

• Nella prevenzione delle malattie nontrasmissibili e nella promozionedell’esercizio fisico così come in altri stili divita favorevoli alla salute, uno dei principaliostacoli è far comprendere l’importanza diazioni condotte nel presente per ottenererisultati visibili in futuro.

Politica e salutePrevenzione e promozione della salute sono raramente dellepriorità per i politici, anche se la maggior parte deiprovvedimenti è adottata a livello polico e non medico.

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• “… è il processo che abilita le persone aincrementare il controllo sulla loro salute emigliorarla”

Promozione della salute

E’ quindi un processo culturale che permette allagente di raggiungere livelli di consapevolezza talida poter fare scelte ponderate e di non subirle

Fattori di rischio

Malattiaconclamata

Recidiva Complicanze

Prevenzioneprimaria

Prevenzionesecondaria

Prevenzioneterziaria

I punti d’attacco dellaprevenzione

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Prevenzione primaria

• Si identifica essenzialmente con la riduzione deifattori di rischio.

• La strategia deve avere come obiettivo sia lapopolazione in toto, con un'attività educativa diampio respiro, volta a modificare le abitudini divita e i fattori ambientali che aumentano il rischiocardiovascolare, sia i singoli soggetti,particolarmente quelli con rischio elevato.

Prevenzione secondaria

• 1a accezione:– Identificazione della malattia nei primissimi

stadi (screening: pap test, mammografia ecc.)• 2a accezione

– La prevenzione secondaria è volta a ridurre ilrischio di recidive cliniche nei pazienti affettida malattia sintomatica.

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Prevenzione terziaria

• (o riabilitazione): prevenzione dellecomplicanze nelle malattie già in atto edirreversibili

Diversi approcci alla salutecardiovascolare

• Farmacologico• Comportamentale o riduzione dei

fattori di rischio• Socio-ambientale o di sviluppo

comunitario

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Punti chiave dell’approccio dipopolazione

Stile di vita

• Abitudini alimentari• Tabacco• Attività fisica• Fattori psicosociali

Condizioni patologiche

• Ipertensione arteriosa• Dislipidemia• Obesità• Diabete

Tattiche d’intervento

• Informazione con media• Formazione di gruppi di

lavoro• Formazione professionale

in campo sanitario• Screening/Monitoraggio• Counseling per alto

rischio

• Organizazione dei servizisanitari

• Educazione pubblica• Sanità scolastica• Mobilitazione di comunità• Politica pubblica

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Stato socioeconomico e fattori dirischio

• La prevalenza e la consapevolezza dei fattori dirischio varia con lo stato socioeconomico.

• Soggetti con basso livello di istruzione hanno piùprobabilmente fattori di rischio per malattiecardiovascolari ma più difficilmente li sannoidentificare.

• Gruppi socieconomici più bassi sono menoconsapevoli di elevati valori pressori e colesteroloelevato come fattori di rischio.

Fumo

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Perché la gente fuma?• Età• Cultura• Incoraggiamento dei compagni• Fumatori in famiglia• Caratteristiche di personalità (ribelle, amante del

rischio)• L’immagine dei fumatori (freddo, maturo,

prestigioso, eccitante)

Ragioni fornite dai fumatori• Emozioni positive – attivazione, relax,

piacere• Emozioni negative – allevia la noia, lo

stress, la depressione• Abituale – il comportamento diviene

un’abitudine• Dipendenza psicologica – usata per

regolare le emozioni

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Nicotina• Attraversa le membrane cellulari di naso, bocca,

polmoni e sangue• Il sangue trasporta rapidamente la nicotina al

cervello (entro 7 secondi)• Il cervello rilascia vari neurotrasmetiitoriche

attivano il sistema nervoso centrale e simpatico• Aumento dell’eccitazione, allerta, attenzione,

frequenza cardiaca e pressione arteriosa.• I livelli di nicotina rapidamente si riducono.

Le sensazioni piacevoli

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Effetto delle campagne antifumo sulla venditadi sigarette pro capite in USA 1950-1998

Year

Nonsmoker’s Rights1964 Surgeon GeneralDoll & Hill

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1) Aumento dellatassa del 25% di cui il5% in programmaeducativo

2) Campagnaaggressiva dei mediasu una società liberada fumo

California Tobacco Control Program

Infarti acuti per 100.000 persone/anno

Bartecchi C. et al. Circulation 2006; 114

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Percentuale di fumatori in Italia(età > 15 anni)

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Percentuale di fumatori in Italia(età 15-24 anni)

+7,7%

+5,5%

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Per smettere di fumareTelefono verde

Legislazione e politiche sanitarieEventi istituzionali

AttualitàRassegna stampaIniziative Ossfad

Chimica tossicologica

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Forza della raccomandazione A

Forza della raccomandazione C

Forza della raccomandazione A

Forza della raccomandazione C

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Ask

Advise

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Assist

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• Non esiste un metodo unico e valido per tutti persmettere di fumare. Per un ragazzo o una ragazzala molla può essere la nascita di un nuovo amore,per molte donne è quella di un figlio in arrivo,mentre per altri è riuscire finalmente a leggeredentro se stessi, magari con l'aiuto di unopsicologo. A volte la decisione segue a esperienzepersonali, come una visita in un ospedaleoncologico e il contatto con i malati di tumore.

Sedentarietà

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Misure a favoredell’attività fisica

• Il settore sanitario• Il settore sportivo• I responsabili dell’educazione e

della cultura• I media e l’informazione• Le scelte politiche in materia di

pianificazione urbana• Il settore dei trasporti• Le autorità locali• pianificazione finanziaria ed

economica

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Obesità• Studi su famiglie e gemelli hanno

sempre sostenuto l’ipotesi diun’influenza genetica,responsabile delle cosiddetteanomalie metaboliche chefaciliterebbero l’insorgenzadell’obesità in presenza di altadisponibilità di alimenti e cronicosedentarismo.

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Obesità• Esistono poi fattori

individuali chepossono contribuireall’eccessivaintroduzione di cibo:si tratta solitamente dicomportamentiimpulsivi ocompulsivi secondaria depressione e/oansia.

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Obiettivo del Ministero: diffondere e sviluppare una

"cultura della corretta alimentazione"• 1) È stata istituita una Commissione ministeriale per la

nutrizione allo scopo di implementare programmi dieducazione alimentare.

• 2) Per diffondere e sviluppare una “cultura della correttaalimentazione”, il Ministero della salute si avvia arealizzare una serie di campagne di comunicazioneistituzionale indirizzate all’intera popolazione mafocalizzando l’attenzione soprattutto sui bambini.

• 3) In accordo con il Ministero dell’istruzione,dell’università e ricerca sono previsti momenti formativi einformativi all’interno delle scuole medie anche attraversola distribuzione di sei libretti contenenti le informazioni dibase per una buona salute.

Obesità infantile

L'adulto che era obesoda bambino ha unmaggior rischio diammalarsi e può avereuna minore durata divita.

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• Evaluation ofimplementation and effectof primary school basedintervention to reduce riskfactors for obesity

BMJ 2001;323:1–4

Alcuni consigli

• Non si deve mai forzare il bambino amangiare, potrebbe costringersi a mangiaretutto, solo per paura di essere sgridato, o perfar piacere ai genitori, sviluppando unrapporto distorto con il cibo

• Non usare mai il cibo come premio.• Preferire i prodotti fatti in casa a quelli

confezionati.

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fattori di rischio potenziali perdisturbi dell'alimentazione

• SOCIO-CULTURALI– Idealizzazione della

magrezza– Denigrazione sociale

dell'obesità– Influenze dei mass-

media– Influenza della

famiglia– Influenza dei coetanei

• FAMILIARI– Familiarità per disturbi

dell'alimentazione– Familiarità per altri disturbi

psichiatrici– Disturbi dell'umore– Disturbo ossessivo

compulsivo– Dipendenza da alcol– Familiarità per obesità– Ambiente familiare

problematico

Target dei messaggi dellecampagne di informazione:

• Le mamme con bambini 0-14 anni, perché tendonoa trasmettere ai figli il loro personale rapporto conil cibo e, in qualità di responsabile acquisti, acondizionare le scelte alimentari della famiglia(target primario)

• I bambini stessi e gli adolescenti, perché,influenzati dalla pubblicità e dominati dallesuggestioni del gruppo dei coetanei, tendono aseguire un’alimentazione disordinata (targetsecondario)

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Progetto regione ToscanaHansel e Gretel insieme aitre porcellini per dire che"chi mangia troppo mette ingioco la salute", parlandosoprattutto, ma non solo, adun pubblico giovanile: ai193.000 bambini toscani trai 5 e gli 11 anni e alle lorofamiglie, ma anche a tutti icittadini toscani. Secondoun'indagine recente unbambino su quattro è insovrappeso e le loroabitudini alimentari sonotutt'altro che corrette.

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Influenza dello stile di vita suldiabete

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Effeti dei grassi nella dieta sui livelli dicolesterolo

• Saturated fatty acid (animal and milk fat)– Increase total cholesterol and LDL– Stearic acid (C 18) Oleic acid (C 18:1) no raise

• Monounsaturated fatty acids (olive and rapseed oil)– Decrease total cholesterol and LDL, increase HDL

• Polyunsaturated fatty acids (plant oils, marine fat)– Decrease total cholesterol and HDL

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La piramidedella dieta

mediterranea

L’alimentazione

La Dieta Mediterranea

• Non c’è una tipica dieta mediterranea. Almeno 16 paesi siaffacciano sul Mediterraneo. La dieta varia da nazione anazione e in regioni nell’ambito di una nazione.

Le caratteristiche comuni sono* elevata quantità di frutta, verdura, pane e altri cereali,

patate, fagiolo, noci e semi.* include l’olio di oliva come importante fonte di grasso

monoinsaturo.* prodotti caseari, pesce e pollame consumati in quantità da

bassa a moderata, poca carne rossa.* uova da zero a 4 volte la settimana.

Vino in quantità da bassa a moderata.

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Frutta e Verdura

• Nurses Health Study and Health Professionals’ Follow-upStudy: maggiore l’introito, minore il rischio di ictusischemico

• NHANES I data: basso introito di potassio –predittore dimortalità per ictus

• Ricchi di fibre ed antiossidanti

Lyon DietHeart Study

(Circulation. 1999;99:779-785.)

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• Ω-3 Fatty Acids– Inuit peoples of Greenland have a high fat diet but rarely have

CHD due to increases EPA, DHA in the diet– Omega-3 are believed to decrease synthesis of VLDL– They are the starting material for the synthesis of eicosanoid

compounds such as prostaglandins that regulate blood pressure,blood clotting, immune response, inflammation response to injuryand infection. They control blood vessel dilation.

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Valutazionedell’Obesità Addominale88 cm F102 cm M

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Età 40165 cm145 KgBMI 42

Età 36165 cm65 KgBMI 24

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Peso delle malattie cardiovascolaria livello mondiale

Proiezioni 1990-2020

Cause di morte evitabili

McGinnis JM, Foege WH JAMA 1993 Nov 10;270(18):2207-12