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LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA 1. PREMESSA I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali spesso difficilmente comprensibili dall’esterno. La loro interpretazione si presenta spesso in maniera così complessa da richiedere modalità di approccio sostenute da diversi indirizzi psicologici.

LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA · scopo crea una forte motivazione nel bambino e lo spingera’ ad eseguire sempre meglio senza movimenti dannosi ed inutili il

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LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA

1. PREMESSA

I comportamenti umani sono sostenuti da complessi processi motivazionali

spesso difficilmente comprensibili dall’esterno.

La loro interpretazione si presenta spesso in maniera così complessa da

richiedere modalità di approccio sostenute da diversi indirizzi psicologici.

2. I PROCESSI MOTIVAZIONALI

Secondo un approccio attualmente condiviso dalla maggior parte degli studiosi

sono state individuati, per grandi linee, processi motivazionali di tipo INTRINSECO

e di tipo ESTRINSECO.

� Sono di tipo INTRINSECO le motivazioni determinate dai bisogni propri di

ciascun individuo

� Sono di tipo ESTRINSECO le motivazioni determinate dalle interazioni con

l’ambiente in cui l’individuo vive ed agisce

3. LE MOTIVAZIONI INTRINSECHE

Esiste uno stretto rapporto tra MOTIVAZIONI INTRINSECHE e BISOGNI.

Secondo Maslow è possibile stabilire una scala di BISOGNI cui le MOTIVAZIONI

INTRINSECHE si riferiscono, a partire:

� dai BISOGNI FISIOLOGICI

� al BISOGNO DI SICUREZZA

� dai BISOGNI DI PROTEZIONE E DI AFFETTO

� dal BISOGNO DI VALORIZZAZIONE

� dal BISOGNO DI AUTOREALIZZAZIONE

4. LE MOTIVAZIONI INTRINSECHE

� I BISOGNI FISIOLOGICI risultano legati in prevalenza a meccanismi d’ordine

biologico, deputati alla sopravvivenza dell’individuo ed alla conservazione e

prosecuzione della specie ( fame, sete, sonno, pulsioni sessuali, eccetera).

� I restanti BISOGNI DI SICUREZZA, AFFETTO, PROTEZIONE, VALORIZZAZIONE,

AUTOREALIZZAZIONE, risultano a loro volta legati a meccanismi d’ordine

PSICOLOGICO, rappresentando la dimensione cognitiva, emotiva, affettiva e

sociale.

5. LE MOTIVAZIONI ESTRINSECHE

Le motivazioni ESTRINSECHE sono, come già accennato, quelle per lo più

dipendenti dall’interazione con l’ambiente in cui si vive e si agisce.

Spesso dipendono dal tipo di gestione che gli adulti riescono ad esercitare sui

comportamenti dei soggetti in età evolutiva

Risulta accertata la tendenza delle figure adulte di riferimento (genitori,

insegnanti, istruttori, eccetera) a far leva sui meccanismi motivazionali alla

pratica motoria e sportiva dei giovani

6. S MOTIVAZIONI ESTRINSECHE

� CHE COSA SONO: si fondano su ciò che la persona crede e sul come valuta la realtà

predisponendolo ad agire comportamenti ed a fare scelte

� COME SI FORMANO E SI MODIFICANO: si formano e si modificano in base alle

esperienze dirette ed all’influenza degli altri

• NELLA FANCIULLEZZA sono influenzate dagli atteggiamenti delle figure adulte di

riferimento.

• NELLA PREADOLESCENZA sono determinate dal conformismo con il gruppo dei pari.

• IN TUTTE LE ETA’ (adulti compresi) sono fortemente influenzate dai modelli mediatici

soprattutto televisivi.

7. LE MOTIVAZIONI ALLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA

Motivazione al gioco

Motivazione all’’agonismo

Motivazione all’’affiliazione

Motivazione al successo

8. MOTIVAZIONI ALLO SPORT

• GIOCO

Sono motivazioni

primarie allo sport

• AGONISMO

• AFFILIAZIONE

Sono motivazioni

secondarie allo sport

• SUCCESSO

Allo scopo di assecondare e canalizzare queste

motivazioni occorre predisporre situazioni ed

esperienze tali da sollecitare, valorizzare e

stimolare sinergicamente tutte le motivazioni

alla pratica motoria e sportiva affinchè tali

attività rappresentino concrete occasioni di

emozione, di scoperta e di apprendimento.

9. MOTIVAZIONI ALLO SPORT

IL GIOCO E L’AGONISMO

TUTTE LE ATTIVITA’ CHE SVOLGIAMO IN PALESTRA DEBBONO ESSERE

SEMPRE INCENTRATE SUL GIOCO E NON DEBBONO ESSERE ESERCIZI

SEMPLICI O COMPLESSI MUTUATI DALLA PALLACANESTRO

NON SI INSEGNA A PALLEGGIARE O TIRARE ATTRAVERSO UN ESERCIZIO

ANALITICO, MA CON GARE E STAFFETTE CHE METTONO IN CONDIZIONE IL

BAMBINO DI ESEGUIRE IL GESTO TECNICO VOLUTO IN SITUAZIONI DIVERSE

LO STIMOLO A FAR MEGLIO O PRIMA DELL’ ALTRO PER RAGGIUNGERE LO

SCOPO CREA UNA FORTE MOTIVAZIONE NEL BAMBINO E LO SPINGERA’ AD

ESEGUIRE SEMPRE MEGLIO SENZA MOVIMENTI DANNOSI ED INUTILI IL

MOVIMENTO RICHIESTO

LE CORREZIONI ED I SUGGERIMENTI DATI DALL’ISTRUTTORE SARANNO

COMPRESI IN MODO ATTIVO E CONSAPEVOLE E VERRANNO FISSATI E

CONSOLIDATI PER UNA SUCCESSIVA AZIONE

10. MOTIVAZIONI ALLO SPORT

AFFILIAZIONE E SUCCESSO

LA CONSAPEVOLEZZA DI POTER AVERE AIUTO DA PARTE DELL’ISTRUTTORE E

DEI COMPAGNI DURANTE LO SVOLGIMENTO DEI GIOCHI, INSIEME ALLA

RIUSCITA DEI COMPITI PROPOSTI DARANNO AL BAMBINO UN SENSO DI

SICUREZZA E LO SPINGERANNO A PROVARE E RIPROVARE LE DIVERSE

SITUAZIONI ED INSIEME ALLA RIUSCITA DELLE RICHIESTE FATTE SARANNO LA

MOLLA MOTIVAZIONALE PER VOLER RITORNARE IN PALESTRA AD IMPARARE

NUOVE OPPORTUNITA’ PER RIUSCIRE MEGLIO A GIOCARE.

E’ IMPORTANTISSIMO PROPORRE GIOCHI ALLA PORTATA DEL GRUPPO DI

BAMBINI CHE SI HANNO DI FRONTE, MODULARE LE DIFFICOLTA’, NON VOLER

ANDARE OLTRE LE LORO CAPACITA’ FISICHE E MENTALI PROPONENDO GIOCHI

CON MOVIMENTI DIFFICILI O TANTOMENO ROTAZIONI COMPLICATE O

PASSAGGI IN CUI SI DEBBA PENSARE ED ESSERE ATTENTI OLTRE LE LORO

LIMITATE CAPACITA’

IL RUOLODELL’ISTRUTTOREDELL’ISTRUTTORE

Ruolo:

da rotolus (lat.): gobbo dell’attore

(rotolo su cui scorrevano le battute da recitare in scena

REGOLE

STRUMENTI

COMPITI

ESSERE: la personalità di un soggetto si manifesta attraverso i ruoli

all’interno delle relazioni. IDENTITA’

APPARIRE: il soggetto si sottomette meccanicamente

alle regole imposte dai ruoli. STATUS

PSICOLOGIA DINAMICA:PSICOLOGIA DINAMICA:la personalità si adatta al ruolo richiesto dal contestola personalità si adatta al ruolo richiesto dal contesto

PSICOLOGIA DEI GRUPPI:PSICOLOGIA DEI GRUPPI:all’interno di un gruppo si individuano e si differenziano i ruoli all’interno di un gruppo si individuano e si differenziano i ruoli

(nelle circostanze migliori si integrano(nelle circostanze migliori si integrano))

PSICOLOGIA SOCIALEPSICOLOGIA SOCIALE:il sistema prescrive i ruoli per mantenere la sua stabilità

EFFETTI DEL RUOLO

•dover essere: rispetto incondizionato delle regole prescritte da un ruolo

(auto) imposizione di norme

•autostima: il grado di soddisfazione in un contesto determina il rispetto del ruolo

identificazione con il ruolo

•differenziazione: la personalità del soggetto si integra con le regole proprie del ruolo

individuazione e scelta del ruolo

LA RESPONSABILITA’ DEL RUOLO

Responsabilità: consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, che consente di modulare le proprie scelte e di determinare i compiti e gli strumenti.

Per l’istruttore e l’ allenatore i compiti sono molteplici e gli strumenti con cui portarli a termine si diversificano.

COMPITI: STRUMENTI:

ComportamentoEducatore

Motivatore Emozioni

Tecnico/Tattico Competenze

Organizzatore Programmazione

Leader Relazione

Il concetto di responsabilità presuppone quello di libertà.