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Rapporto f i na l e d e ll e att i vi d i r i c e r c a r e l at i ve a l prog e tto Giugno 2011 LE OPPORTUNITÀ DEL CINETURISMO IN BASILICATA: DAL SUCCESSO DI BASILICATA COAST TO COAST ALLA NASCITA DI UNA FILM COMMISSION LUCANA

Le opportunità del Cineturismo in Basilicata

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Rapporto finale delle attività di ricerca relative al progetto

Giugno 2011

LE OPPORTUNITÀ DEL CINETURISMO IN BASILICATA: DAL SUCCESSO DI BASILICATA COAST TO COAST ALLA NASCITA DI UNA FILM COMMISSION LUCANA

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La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è

-partisan e non-profit che svolge attività di ricerca nel campo dello sviluppo sostenibile e della governance globale. Riconosciuta dal Presidente della Repubblica nel 1989 e operativa dal 1990, la Fondazione è

ricerca, in grado di fornire analisi puntuali e i

ambientali, energetici e di economia globale. © FEEM - Documento redatto da Angelo Bencivenga, Livio Chiarullo, Delio Colangelo e Annalisa Percoco. Il lavoro di ricerca è stato coordinato da Livio Chiarullo [email protected]. Fondazione Eni Enrico Mattei Corso Magenta 63, Milano Italia Tel. +39.0975.350.729 Fax. +39.0975.350.729 E-mail: [email protected] www.feem.it

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IN DICE

CAPIT OLO 1. CINEMA TURISM O E SVILUPPO TERRIT ORIALE 4

1.1 LE IMMAGINI DEL TURISMO: IL LOCATION PLACEMENT 4 1.2 LA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA NELLE SCELTE DI CONSUMO TURISTICO: IL FILM-INDUCED TOURISM 6

CAPIT OLO 2. IL FEN O MEN O DEL CINETURISM O NEL M O N D O E IN ITALIA: IMPATTI ECONOMICI A LIVELLO LOCALE 9

2.1. EFFETTI DELLE PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE A LIVELLO LOCALE 10 2.2. EFFETTI DEL CINETURISMO A LIVELLO LOCALE 11 2.3. PARTICOLARI EFFETTI SUI FLUSSI TURISTICI: DESTAGIONALIZZAZIONE E SATURAZIONE DEL MERCATO 15

CAPIT OLO 3. LE FILM C O MMISSIO N 16

3.1. LE FILM COMMISSION ITALIANE: COSTITUZIONE E COMPITI 16 3.2. LE FILM COMMISSION ITALIANE: ALCUNI CASI DI SUCCESSO 17 3.3. LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE DELLE FILM COMMISSION 19 3.4. LA SITUAZIONE DELLA FILM COMMISSION LUCANA 20

CAPIT OLO 4. BASILICATA C O AST T O C O AST: RU OLO DEL PAESAGGIO E OPPORTU NITÁ PER IL CINETURISM O 22

4.1. PAESAGGIO E CINEMA 22 4.2. IL PAESAGGIO LUCANO NEL CINEMA 24 4.3. BASILICATA COAST TO COAST: IL FILM 29 4.4. BASILICATA COAST TO COAST: IL PAESAGGIO 30 4.5. BASILICATA COAST TO COAST: ANALISI CINETURISTICA 32

CAPIT OLO 5. T O C O AST 36

5.1. OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL INDAGINE 36 5.2. IL CAMPIONE 37 5.3. LA GENESI DEL FILM 38 5.4. LE OPPORTUNITÀ DEL CINETURISMO PER L IMMAGINE DELLA BASILICATA 39 5.5 LE OPPORTUNITÀ DEL CINETURISMO PER L ECONOMIA LOCALE 40 5.6. BASILICATA COAST TO COAST: LE INIZIATIVE COLLEGATE AL FILM 43 5.7. LE OPINIONI DEI TURISTI 44

N O TE C O NCLUSIVE 46

N O TA BIBLIO GRAFICA , SIT O GRAFICA E FILM O GRAFICA 49

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N O TA INTRO D UTTIVA La realizzazione di un film, di una fiction o qualsiasi altro prodotto audiovisivo è capace di apportare un notevole beneficio in termini economici al luogo in cui essi sono girati.

In termini di marketing, infatti, è ormai riconosciuta la capacità del cinema di fungere da ambasciatore del territorio utilizzato come location e rappresentare, quindi, un importante mezzo di promozitermine cineturismo (film-induced tourism) si indica quella forma di turismo praticata da chi trascorre le proprie vacanze nei luoghi che hanno

letteratura straniera relativa agli effetti generati dal cinema o dalle fiction televisive sul turismo (Cohen 1986; Schofield, 1996; Macionis, 2004; Beeton, 2005).

(ExpoCts Gruppo Fiera di Milano, 2005), relativo all'influenza del cinema nella scelta della destinazione di viaggio in Italia, evidenziano che per circa un viaggiatore su tre la visione di film o fiction televisive ha influito molto o abbastanza sulla scelta di una destinazione turistica quale luogo dove trascorrere il proprio periodo di vacanza.

Questo paper presenta i risultati di un'indagine sul rapporto tra cinema e turismo, con un focus sulla Basilicata. Si tratta di una regione ricca di grandi potenzialità turistiche che potrebbero essere promosse e rilanciate anche grazie alle produzioni audiovisive. In Basilicata, a partire

quaranta film che hanno utilizzato gli innumerevoli paesaggi della regione come sfondo per storie neorealiste, film verità, cinematografia biblica, commedie, storie fantastiche. Una delle produzioni più recenti è

storia di una combriccola di musicisti che attraversano a piedi la terra lucana da una costa

Scanzano. Il film ha avuto un buon successo al botteghino ed ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti nazionali.

Nello specifico, la ricerca analizza i primi impatti turistici (e quindi anche economici) che il film

territorio. Lo scopo è quello di fornire un'analisi scientifica del fenomeno e delle sue ripercussioni sull'economia locale anche in vista della

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possibile realizzazione di una Film Commission della Basilicata.

Lo studio ha monitorato gli effetti che la pellicola ha avuto sulla promozione del territorio e, in particolar modo, delle location utilizzate dal film, fino ad oggi marginalmente interessate

avvalsa di un questionario, somministrato a tutti gli operatori turistici dei luoghi toccati dal film, i cui dati sono stati approfonditi da interviste faccia a faccia. Gli incontri hanno coinvolto sia Enti e Istituzioni che hanno dialogato con il regista e supportato (anche economicamente) la produzione, sia imprenditori locali, che hanno

eventi e manifestazioni organizzati nei mesi estivi, poco dopo l'uscita in sala del film.

Da un puto di vista operativo è utile precisare

confrontarsi in modo particolare con due limiti: il primo legato alla scarsa letteratura

in Italia è stato ancora poco analizzato); il secondo relativo al non facile reperimento dei dati attinenti al budget e alle spese che una produzione deve sostenere per la realizzazione e promozione di un film (si tratta di informazioni che spesso sono disponibili in forma non adeguata per poter essere utilizzati in ricerche con un taglio socio-economico come quella qui presentata). Questo rapporto, quindi, può essere considerato un primo contributo a partire dal quale avviare ulteriori analisi su aspetti più specifici che risulterebbero utili per comprendere appieno la portata e gli impatti che le produzioni cinematografiche possono avere direttamente o indirettamente sulla promozione anche turistica di territori, paesaggi, identità locali e, quindi,

Il presente rapporto di ricerca si articola in 5 capitoli. Il primo affronta il tema della relazione esistente tra il cinema, il turismo e lo sviluppo territoriale, descrivendo la capacità che ha il

fondamentale per influenzare il comportamento della domanda turistica e determinare così la sua attrattività.

Nel capitolo 2 si analizzano gli effetti del cineturismo nel mondo e in Italia citando film o

interessanti casi studio sugli impatti economici e di immagine che il cinema esercita in un territorio.

Il capitolo 3 descrive le caratteristiche e le funzioni delle film commission. Una rassegna di alcune esperienze, nazionali e internazionali, permette di farne emergere la rilevanza

Nel capitolo 4, dopo aver descritto il ruolo del paesaggio lucano in alcuni importanti film

ne in luce le potenzialità cineturistiche.

Il capitolo 5 descrive la ricerca sul campo

prodotto sul turismo in Basilicata. Vengono descritte le interviste effettuate a Enti e Istituzioni

questionari telefonici somministrati agli operatori turistici per capire gli effetti sul territorio, le iniziative avviate in seguito alla realizzazione del film, le opinioni di alcuni turisti che hanno deciso di visitare la Basilicata proprio in seguito alla visione del film di Papaleo.

Infine, nelle note conclusive si cerca di ipotizzare una road map per la nascita di una film commission regionale, organo indispensabile per cogliere appieno le opportunità offerte dal cinema per la promozione turistica e per rendere il cineturismo un settore strategico e funzionale

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CAPIT OLO 1. CINEMA TURISM O E SVILUPPO TERRIT ORIALE

location placement ci si riferisce a quella strategia di marketing che utilizza i mezzi audiovisivi, quali il cinema, la tv, i video, per promuovere un territorio e quindi una potenziale destinazione turistica.

Il cineturismo o il film-induced tourism è quel fenomeno legato proprio al desiderio degli spettatori di visitare i luoghi raccontati nei film, nelle fiction, luoghi vissuti dai personaggi dello schermo e nei quali lo spettatore spesso si identifica. Quella del film induced tourism è

i aggiunge alla già sfaccetta e complessa domanda turistica.

Ma qual è il nesso esistente tra la visione di un prodotto audiovisivo e il comportamento di acquisto della domanda turistica? Pur essendo

desiderio, più o meno inconscio, dello spettatore nel trasformare in realtà ciò che avviene sullo schermo, occorre tuttavia capire il grado di influenza che tale forma di promozione territoriale esercita sul turista. Comprendere quindi se e quando la visione di un prodotto audiovisivo può essere considerata la vera

e quando invece le forme di location placement possono essere considerate solo una ragione in più per procedere con un acquisto già preventivato. Nel primo paragrafo di questo capitolo si analizzerà il location placement e, in particolare, i vantaggi legati a questa strategia di

Nel successivo si descriverà il fenomeno del turismo indotto da film e si illustredel cinema sui flussi turistici facendo riferimento

1.1 Le immagini del turismo: il location placement

fondamentale per qualsiasi prodotto o azienda presente sul mercato. Questo è tanto più vero per il mercato turistico, caratterizzato

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1

familiarità, sicurezza e fiducia verso i luoghi, svolgendo un ruolo fondamentale nelle decisione di acquisto finale2.

Gunn (1972), tra i primi ricercatori a studiare il

destinazione turistica distingue le organic images dalle induced images. Le prime provengono da fonti non strettamente legate al settore turistico (quali i film), le seconde sono immagini che provengono da fonti strettamente legate al turismo e hanno come obiettivo quello di pubblicizzare la destinazione.

Anche Gartner (1993) a proposito del processo di f

queste ci sono le forme di pubblicità di un luogo, le informazioni provenienti da operatori turistici (come i tour operator), le informazioni provenienti da amici e parenti, le esperienze personali, la letteratura, le notizie sui giornali, la cultura popolare raccontata tramite i film, i

autonomous agents, hanno un efficace potere nel one perché

sono in grado di fornire sostanziali informazioni su una destinazione in un breve periodo di tempo e sono considerate dai telespettatori più obiettive rispetto a quelle provenienti dalla classica pubblicità (Gartner 1993).

Anche Butler (1990) afferma che per la creazione

audiovisivi come il cinema, la tv, i video, sono spesso più efficaci dei mezzi stampati.

Al pari degli altri prodotti, quindi, anche il territorio3 può essere inserito in un film, in una fiction, o in altri prodotti cinematografici, che divengono strumenti di promozione a disposizione del destination manager nel costruire

1

Valdani e Guenzi (1998, p.13); 2 Kim e Richardson (2002, p. 220) emerged as a crucial marketing concept in the tourism

3 Il territorio come destinazione e il prodotto turistico che

fase della produzione, sia nella fase della commercializzazione, si può e si deve operare secondo

(Ejarque, 2003, p.6.)

Collocare una destinazione in un film è una forma innovativa di product placement4 in campo turistico (Morgan, Pritchard, 1998): si parla in questi casi di destination placement o location placement.

Balasubramanian (1994) definisce il product placement come una forma di influenzamento

lo oneroso e in modo pianificato e discreto, di un

programma televisivo. Si tratta di strategie aziendali dirette a influenzare il pubblico per scopi commerciali ma che non palesano tale scopo come avviene invece nella pubblicità.

Gli elementi distintivi del product placement sono:

un servizio, un territorio); il contesto di inserimento (può trattarsi della scena,

vie(è lo scopo commerciale legato al prodotto); il carattere oneroso (la prestazione onerosa può consistere anche in una fornitura di prodotti o

in un contributo alle spese della produzione) (Gupta, 1998) .

Alcuni dei vantaggi derivanti dal product placement sono (Karrh, 1998):

» target audience. Ciascuna opera audiovisiva in base al genere, alla storia narrata, al cast impiegato è in grado di rivolgersi ad un target ben definito.

» la possibilità di reiterare per un lungo periodo il messaggio promozionale. I film possono godere di un lungo ciclo di vita. In seguit infatti le opere vengono riprodotte in DVD per il noleggio o per la vendita, successivamente distribuite con riviste, vengono poi trasmessi sui circuiti di pay tv e dopo un certo periodo di tempo approdano anche sulla tv libera.

» ersonaggi, la storia, i

luoghi raccontati5. Gli spettatori seguono il racconto sullo schermo dimostrando un

4 Il product placement disciplinato in Italia nel 2004 con il decreto legislativo 22

legati al product placement si veda Nelli, Bensi, 2007. 5 audiovisiva si veda Provenzano, 2007.

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atteggiamento positivo verso le marche collegate ai personaggi.

» la tipologia di investimento. A differenza a

soglia minima di investimento per assicurare

anche della mancanza di concorrenti: solitamente il placement è utilizzato da un solo brand o da diversi brand non in concorrenza tra loro.

» commerciale. Lo spettatore difficilmente attribuisce un fine commerciale ad un prodotto o marchio inserito in modo naturale in un film (ad esempio, un attore

rgo

catena alberghiera), inoltre il messaggio risulta meno invasivo in quanto è lo spettatore che ha deciso di guardare il film e i suoi contenuti.

1.2 La produzione cinematografica nelle scelte di consumo turistico: il film-induced tourism Diversi sono gli studi diretti a quantificare il fenomeno del cineturismo, così come diversi sono gli approcci utilizzati.

Riley e Van Doren (1998) indagano sulla variazione dei flussi turistici in location oggetto di film6. Gli autori considerano gli arrivi registrati

successivi alla proiezione e cercano così di stimare il trend di crescita che si sarebbe registrato incremento dovut

film nelle location prese in esame si è avuto un incremento del 4% medio annuo, mentre nei 5

ato più del 12% medio annuo.

Un ulteriore studio che evidenzia i positivi impatti del cinema sul turismo è quello di Hudson e Ritchie (2006) che accorpano i dati di differenti studi sul tema e arrivano a stilare una tabella (vedi sotto) che fa emergere come in tutti

6 Sono state studiate 12 location tra queste quelle apparse in Balla coi Lupi di K.Costner, il fuggitivo di A. Davis, JFK di Oliver Stone.

i 32 film analizzati la produzione cinematografica sia stata seguita da un incremento dei flussi turistici, stimati, in alcuni casi, in termini di incrementi dei fatturati.

Altri studi invece non analizzano una produzione in particolare e studiano, da un punto di vista più generale, il rapporto che esiste tra la visione

grado di generare sulla domanda turistica. Esempio interessante di questo tipo di analisi è

Rech (2007) che indagano, tramite un questionario on line,

processo di acquisto del prodotto turistico. Lo

cinematografici sul comportamento di consumo della domanda si attenua man mano che si passa dalla prima fase del processo di acquisto di una destinazione, la nascita del desiderio (45%)spesa (15%). La ricerca constata, quindi, come il fenomeno del film-induced tourism non rappresenta una motivazione primaria nella scelta di una destinazione turistica ma è una motivazione che ha un proprio peso quando diventa di supporto ad altre più rilevanti.

In base alle considerazioni fin qui svolte si può concludere che nonostante il cineturismo da solo non sia in grado di trasportare lo spettatore dal cinema alla destinazione raccontata nella pellicola, il fenomeno è in grado di generare effetti economici in un territorio, soprattutto laddove si adottino strategie di marketing territoriale in grado di sfruttare la visibilità assicurata dal film.

Sempre nella ricerca di un metodo per comprendere le motivazioni del cineturista Macionis (2004), rifacendosi ai concetti di push factors e pull factors della teoria di Dann7 (1977), cerca di utilizzare questi due fattori per spiegare il cineturismo8. Relativamente ai fattori di

7 Dann (1977) distingueva due fattori principali nella scelta di una meta turistica: push factors e pull factors. I primi sono i fattori di spinta e riguardano la predisposizione a

ecc..); i secondi sono i fattori di attrazione, relativi alle bellezze naturali e storiche di una località (spiagge, monumenti ecc..). I fattori di attrazione sono in genere considerati prevalenti nella decisione. 8 Macionis (2004) opera anche una distinzione delle tipologie di cineturisti: specific film-induced tourist, il vero e proprio cineturista che sceglie la sua meta in base ai film visti e si dedica a general film-induced touristma una volta sul posto dedica tempo anche ai movie tour;

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attrazione (pullfondamentali: place, performance e personality. Il place riguarda propriamente la location, promossa anche attraverso delle movie maps, in cui il film è stato girato e che può diventare

performance riguarda la storia o il tema del film che il cineturista vuol rivivere sul posto

personality ovvero la presenza di star celebri come rivolta al

film Cefalonia è determinata più dalla coppia Cage-c 9). Per quanto riguarda i fattori di spinta (push), Macionis ne rintraccia di generici come il desiderio del viaggio, il romanticismo, la realizzazione di sé, e uno specifico: il vicarious consumptionriferimento al senso di familiarità che si ha con

indirettamente grazie a un film e che rende tale location turisticamente più appetibile di altre. La

location, riducendo sensibilmente la preoccupazione legata alla scoperta di un luogo ignoto (Fagiani 2009). Secondo Macionis (2004) quanto più abbiamo a che fare con

notevole, tanto più i fattori di spinta e di attrazione avranno la stessa importanza.

Butler (1990) e Brown, Singhal (1993) hanno

produzione di immagini organiche, e quindi del vicarious consumption, è sicuramente più redditizia di una comunicazione turistica diretta. In

so, infatti, il messaggio rimane freddo, neutrale, separato dalla vita delle

coinvolgimento emotivo e, potremmo dire, una familiarità che rende la destinazione turistica particolarmente appetibile. Nella società moderna, le immagini organiche hanno acquistato un posto sempre più determinante nella scelta della meta turistica. Schofield, in un

uno dei concetti fondamentali per comprendere la società postmoderna e il conseguente post-turism. mass media, in cui si mescola alta cultura e cultura popolare, autenticità e inautenticità.

serendipitous film tourist, che solo occasionalmente si interessa ai luoghi del cinema. 9 Si veda Hudson, Ritchie (2006).

Tramite la televisione, internet, assorbiamo una grande quantità di stimoli e informazioni in modo assolutamente decontestualizzato. Tutto ciò si riflette anche sul turismo e sul modo di essere turisti. Schofield parla di post tourism o new tourism indicando la tendenza a vivere un turismo

-culturale dei luoghi,

degli operatori del marketing turistico consiste

un determinato luogo piuttosto che il suo vero spirito. Secondo infatti quanto proposto da Urry (1990) è necessario considerare lo sguardo del turista non come un semplice insieme di sensazioni e impressioni, ma come una vera e propria costruzione culturale. Il tourist gaze si produce a partire da un insieme di pratiche non turistiche come film, tv, magazine che non soltanto condizionano la scelta turistica ma, soprattutto, determinano cosa guardare. In questo senso Schofield cita un caso paradigmatico di post-tourism che riguarda la città di Manchester. Si tratta di un tour legato al

propone un giro della città seguendo le location di film di successo. Schofield nota come questo

appartiene alla storia della città, ma che è mediata dalle immagini cinematografiche. Si è

attraverso i film donandole una nuova veste. Ecco, allora, che la ricostruzione dello sguardo, la sua rimodulazione avviene a partire dal vicarious consumptionturistica e il suo approccio a essa è condizionato dal consumo indotto dalle immagini cinematografiche e, più in generale, dei media.

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G li impatti del cinema sul turismo F ilm/serie TV Location Impatto sul numero di arrivi o entrate turistiche Bravehearth Wallace Monument, Scozia Un incremento di arrivi del 300% l'anno dopo l'uscita Heartbeat Goathland, Nord Yorkshire,

Inghilterra Tre volte il numero dei normali arrivi nel 1991

Un tranquillo weekend di paura

Rayburn County, Georgia 20.000 arrivi per un ricavo lordo annuo tra i 2 - 3 milioni di dollari

Balla coi lupi Fort Hayes, Kansas Il 25% di aumento degli arrivi rispetto al 7% dei precedenti quattro anni

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Devils Tower, Wyoming Un aumento degli arrivi del 75% nel 1975

Thelma e Louise Arches national monument, in Moab, Utah

Un aumento del 19,1% nel 1991

L'uomo dei sogni Iowa 35.000 arrivi nel 1991 e incrementi costanti ogni anno Dallas Southfork Ranch, Dallas 500.000 arrivi all'anno Il signore degli anelli Nuova Zelanda Tra il 1998 e 2003 un aumento del 10% degli arrivi

dall'inghilterra ogni anno Fiori d'acciaio Luisiana Un aumento del 48% degli arrivi dopo l'anno di uscita L'ultimo dei moicani Chimney rock Park, Nord

Carolina Un aumento del 25% degli arrivi dopo l'anno di uscita

Il Fuggitivo Dillsboro, Nord Carolina Un aumento del 11% degli arrivi dopo l'anno di uscita Piccole donne Orchard House, Concord,

Massachusetts Un aumento del 65% degli arrivi dopo l'anno di uscita

Un gioco a tre mani Dhuram, Nord Carolina Un aumento delle presenze del 25% dopo l'anno di uscita

Harry potter Diverse località in Inghilterra Tutte le località hanno visto un aumento degli arrivi pari al 50% o più

Mission Impossible 2 Parchi nazionali a Sydney Un aumento degli arrivi del 200% nel 2000 Gorilla nella nebbia Ruanda Un aumento degli arrivi del 20% nel 1998 Mr Crocodille Dundee Australia Un aumento del 20,5% degli arrivi statunitensi negli

anni tra il 1981 e il 1988 The Beach Tailandia Un aumento del 22% del target giovani nel 2000 Creature grandi e piccole

Yorkshire Dales Ha generato entrate pari a 5 milioni di sterline nella località

To the manor born Cricket St Thomas, Leisure Park, Inghilterra

Un aumento del 37% degli arrivi tra il 1978 e il 1980

Middlemarch Stamford, Lincolnshire, Inghilterra

Un aumento del 27% degli arrivi nel 1994

Quattro matrimoni e un funerale

Il Crown Hotel, Amersham, Inghilterra

L'hotel ha avuto una piena occupazione per almeno tre anni

La mia regina Osborne House, Isola di wight, Inghilterra

Un incremento degli arrivi del 25%

Notting hill Kenwood house, Inghilterra Un incremento degli arrivi del 10% in un mese Salvate il soldato Ryan Normandia, Francia Un incremento del 40% degli arrivi statunitensi Ragione e sentimento Saltram house, Inghilterra Un aumento degli arrivi del 39% Orgoglio e pregiudizio Lyme Park in Cheshire,

Inghilterra Un aumento degli arrivi del 150%

Cin Cin Location in Boston Una stima di 7 milioni di dollari in pubblicità gratuita per la location

Miami Vice Miami Un aumento del 150% di arrivi tedeschi tra gli anni 1985 e 1988

Forrest Gump Savannah, Georgia Un aumento degli arrivi del 7% Troy Canakkale, Turchia Un aumento degli arrivi del 73% Il mandolino del capitano Corelli

Cefalonia, Grecia Un incremento del 50% degli arrivi lungo un periodo di tre anni

Fonte: tratto da Hudson, Ritchie (2006)

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CAPIT OLO 2. IL FEN O MEN O DEL CINETURISM O NEL M O N D O E IN ITALIA: IMPATTI ECONOMICI A LIVELLO LOCALE La realizzazione di un film, di una fiction o qualsiasi altro prodotto audiovisivo può apportare al luogo in cui essi sono girati anche un beneficio in termini economici. Potrebbe risultare utile, quindi, soprattutto per quei territori dotati di risorse sceniche e paesaggistiche di rilievo, cercare di attirare quante più produzioni possibili.

La scelta delle location da parte di una produzione dipende dalla particolare conformazione del territorio ma anche dal supporto alla produzione che lo stesso territorio offre. È importante quindi che le amministrazioni locali e nazionali mettano in campo una serie di strumenti quali sovvenzioni e agevolazioni fiscali, servizi specifici, volti a incentivare la realizzazione dei film nel proprio

il Canada hanno deciso di investire nella produzione cinematografica mettendo a punto una serie di strumenti ad hoc e oggi vedono incrementati il

considerare che quaneconomico delle produzioni cinematografiche

del flusso turistico, ma anche ad altri aspetti quali, ad esempio, il beneficio generato dalla permanenza della troupe in un determinato luogo. Si tratta di considerare, da una parte, le ripercussioni della notorietà che un luogo ha

immediata di investimenti sul territorio. Il primo passo di questo capitolo sarà quello di valutare gli effetti delle produzioni sul territorio e quelli del cineturismo. Attraverso lo studio di alcuni case history, si metteranno in evidenza la rilevanza

economico del prodotto audiovisivo sul territorio, la necessità di strumenti adeguati alla promozione delle location,

destagionalizzazione e il demarketing

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2.1. Effetti delle produzioni cinematografiche a livello locale Quando parliamo di effetti di una produzione

(diretto, indiretto, indotto) che la realizzazione di un prodotto audiovisivo produce sul territorio. Sono impatti diretti quelli legati alla spesa sostenuta dalla produzione per

definiti quegli impatti legati agli investimenti effettuati dalle aziende locali in virtù dei guadagni ricavati dalla presenza della produzione sul territorio. Sono indotti, invece, quegli impatti legati alle spese sostenute dalla forza lavoro locale a fronte della remunerazione ottenuta aproduzione-aziende. È possibile quantificare gli impatti diretti, e con una certa probabilità quelli indiretti e indotti, tenendo presente che ogni produzione ha una mole consistente di bisogni da soddisfare. Ad essere innanzitutto investita da questo aumento della domanda di servizi è

da parte delle strutture alberghiere. La troupe, costituita dal personale tecnico, e il cast artistico devono pernottare per la durata delle riprese che può protrarsi anche per alcune settimane; a questo

ristoranti o società di catering. Il pernottamento e i pasti sono due voci che incidono sensibilmente su un film di medio budget. A queste due, poi, vanno associate le spese per il

manodopera che può essere consistente anche se, quasi sempre, a tempo determinato. Ogni film necessita di comparse, di attori locali per ruoli minori e la quantità varia a seconda del genere: aumenta nel caso di un film storico o di costume, mentre si riduce al minimo con un film drammatico o intimista. Allo stesso modo la troupe andrà rinforzata con professionisti locali, tecnici e artigiani, e quanto più il territorio sarà pronto a fornire manodopera specializzata, tanto più la produzione potrà limitare quella

È da ricordare, inoltre, che la presenza del personale cinematografico non si limita solo alla durata delle riprese, ma prevede anche una variabile permanenza prima e dopo. Ci sono, infatti, la fase di pre-produzione (scelta delle location, disbrigo di pratiche burocratiche, ecc) e quella di post-produzione necessaria per mettere

a punto il film e occuparsi del montaggio (una parte del cast tecnico, in presenza di strutture adeguate, potrebbe decidere di rimanere in loco).

Secondo una stima effettuata da Di Cesare nel 2005, la spesa complessiva delle produzioni sul territorio italiano è stata di 276 milioni di euro. Applicando il coefficiente del moltiplicatore della spesa10 legato alle produzioni cinematografiche si giunge alla cifra di 470 milioni di euro11. Per quanto riguarda le voci di spesa analizzate, vale ciò che abbiamo già detto: pernottamenti, pasti e risorse umane sono le spese più consistenti.

10 È lo strumento che permette di considerare non solo la spesa effettuata da parte della produzione, ma la dimensione complessiva della ricaduta economica sul territorio. Il valore di questo moltiplicatore da applicare alla spesa non è unico e può variare a seconda della

basati su modelli econometrici del tipo input-output utilizzano come dati di partenza i valori dei moltiplicatori delineati dagli enti statistici nazionali, scorporati per settore industriale e poi confrontati con la capacità espressa dal

Sapienza ha portato a individuare un moltiplicatore medio

effettuata da Di Cesare è stato usato il moltiplicatore di 1,7 adottato dalla Greater Philadelphia Film Office. 11 La stima è stata e budget di film e fiction, documentari e cortometraggi che sono stati girati in Campania e Piemonte. Attraverso questa analisi si è

lungometraggio o fiction a budget medio/alto di 2 milioni di euro, per lungometraggio o fiction di medio/basso budget di 700 mila euro, per cortometraggio di 57 mila euro e per documentario di 10 mila euro. La spesa media è stata, poi, moltiplicata per il numero di produzioni registrate nel 2005 ovvero 611.

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12 che ha Gubbio come location e che è ormai giunta alla settima stagione per un totale di 144 puntate. Uno studio di Rocco (2001),

ha rilevato come la prima stagione, costituita da 16 puntate, ha determinato un impatto diretto di circa 1 milione di euro. A questo dato è stato applicato un coefficiente del moltiplicatore della spesa compreso tra 1,5 e il 2 in modo da

indotto sul territorio, ottenendo così un totale di circa 3 milioni di euro. Le voci più importanti di

alla ristorazione, per un onere complessivo di

locali, per le quali sono stati spesi circa 250.000 euro. La durata delle riprese avvenute nel 1999, è stata di 7 mesi.

produzione sul territorio, è chiaro come la fiction sia sicuramente la tipologia di audiovisivo più redditizia. Una fiction di lunga durata è una

r le comunità locali perché può assicurare, a differenza del film, un impatto economico di medio-lungo termine. Se, infatti, la troupe di un film può fermarsi sul territorio da 1 a 3 mesi, quella di una fiction può stabilirsi fino a 6 mesi e, soprattutto, una nuova serie13

particolare attenzione che gli spettatori italiani hanno dimostrato negli ultimi anni verso questa tipologia di produzione cinematografica14.

12 Don Matteo, parroco della Chiesa di San Giovanni di Gubbio, ha un innato talento per le indagini e una profonda conoscenza dell'animo umano. Grazie all'amicizia e alla collaborazione con il maresciallo Cecchini, riesce a intrufolarsi nei casi dei Carabinieri, e spesso li risolve grazie ad un indizio decisivo che arriva sempre per ispirazione. 13 ripreso in Messina (2007) mostra come mentre un film o un film tv hanno un tempo di lavorazione di 8/15 settimane, la fiction passa dalle 12/17 di una miniserie sino alle 28/38 di una serie lunga (costituita da 24/50 puntate) alle 40 settimane di una serie lunghissima (230 puntate annue).

14 essere decisamente in ritardo, sia per ascolti che per struttura narrativa, rispetto a quella importata dagli Stati

italiana ha preso il volo conquistando i primi posti nella classifica degli ascolti. Gli ultimi anni hanno poi consacrato il cinema per la televisione e, soprattutto, hanno orientato le produzioni verso formati più impegnativi sia da un punto di vista economico che da quello della qualità (Salvatore 2007).

spinta indiretta alla creazione di microimprese e alla libera iniziativa. La domanda di servizi prodotta dal film può innescare nuovi scenari di azioni imprenditoriali oppure portare a diversificare

possono quindi generare ricchezza sul territorio e

imprenditorialità.

2.2. Effetti del cineturismo a livello locale

produzioni hanno sul territorio e che può essere riscontrato e determinato con una certa precisione, gli effetti del cineturismo rimangono di più difficile comprensione. A livello generale, secondo le stime ONU, il popolo di cineturisti

milioni di dollari e, solo negli Stati Uniti, vi sono circa 10 milioni di turisti indotti dai film a visitare gli scenari cinematografici (Chierchia 2005). Nonostante studi e ricerche confermino che la visione di un film o di una fiction stimola lo spettatore a visitare i luoghi in cui la storia è stata ambientata e che la valorizzazione di un paesaggio tramite fattore di traino turistico, la quantificazione monetaria di tale fenomeno è ancora incerta.

separare in modo netto, sia nella domanda che

di una destinazione può avvenire con maggiore precisione quando si ha a che fare con una zona interna e sconosciuta prima di diventare location, mentre è più complesso quando riguarda città o luoghi ricchi di patrimonio artistico e quindi dinamici turisticamente anche prima della produzione cinematografica.

Tuttavia, è indubbio che, anche nel caso di una città ricca di patrimonio storico artistico, il

visibilità e di rilancio nel mercato turistico nazionale e internazionale15. Esemplificativo, in

15

di Matera abbia assunto nel panorama delle location

religiosità ad essa associata, resa possibile proprio ificazione dei Sassi con Gerusalemme. Il suo

successivo impiego per la produzione di un altro film come

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12

tal senso, può essere il caso di Matera, ambientazion 16

essendo i Sassi inseriti nella lista dei patrimoni

empirica effettuata da De Falco nel 2007 dimostra come soprattutto in seguito al film di Mel Gibson si sia registrato un incremento dei flussi turistici accompagnato da una consistente crescita delle strutture alberghiere e complementari. Considerando come periodo di

è uscito in Italia nel 2004) è stato

appurato che la ricettività alberghiera è passata dalle 9 strutture del 1999 alle 12 del 2006.

F ig. 2: La locandina di

una narrazione di tipo religioso. Nel convegno sul

cultura di Matera Magariello ha sottolineato come la produzione cinematografica che ha luogo nella città dei

proprio facend

(Magariello, 2005) 16 Le ultime dodici ore di vita di Gesú di Nazareth. Gesú dopo l'Ultima Cena si reca a pregare nel Giardino degli Ulivi dove oppone resistenza alle tentazioni di Satana. Tradito da Giuda Iscariota, viene arrestato e condotto all'interno delle mura di Gerusalemme dove i Farisei lo accusano di blasfemia e il suo processo si risolve con una condanna a morte.

strutture complementari dove a fronte di un ostello per la gioventù e un solo agriturismo nel 1999, sono state registrate nel 2006 48 strutture (tra bed and breakfast, agriturismi e case vacanze). Lo studio dimostra come proprio a partire dal 2002, con la realizzazione del film e grazie agli incentivi delle politiche locali, si sia avuta forte crescita di queste strutture. In

forte interesse a riqualificare abitazioni -

grotta e masserie fortificate. Complessivamente si è passati dai 685 posti letto del 1999 ai 1460 del 2006. Dal punto di vista degli arrivi turistici, nel 2004 si sono registrati 9.000 turisti italiani, mentre gli arrivi internazionali sono passati dai 16.000 del 2003 ai 39.000 del 2004, registrando un aumento del 144%17.

Secondo quanto sostenuto da Riley, Baker e Van Doren (1998) la sollecitazione della curiosità verso le mete cinematografiche è generata sostanzialmente dalla capacità di un film di generare icon, astratte o tangibili, che rimangono

18. Un esempio paradigmatico di come si è riuscito a fare di

19 di Peter Jackson neozelandese nel trasformare il film in un grande successo turistico (Rocco, 2006) risiede

cui è ambientata la storia.

Grazie alla sinergia delle quattro agenzie governative (Investment NZ, Tourism NZ, Trade

la New Line Cinema possessore dei diritti del film, al

promozione e al particolare timing

17 Dati forniti da Ape (Associazione Produttori Esecutivi) e ripresi in Provenzano (2007) p. 260. 18 Riley, Baker e Van Doren citano il luogo in cui avviene

a cui noi potremmo aggiungere, per portare un esempio italiano, il bagno nella Fontana di Trevi

19 Nella Seconda Era della Terra di Mezzo furono forgiati diciannove anelli che davano lunga vita e potere a chi li possedesse. Ma Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, forgiò l'Anello Sovrano per portare tutti gli altri anelli sotto il suo dominio. Questo anello é stato deposto dal fato nelle mani di un giovane hobbit da cui dipende il futuro della civiltà.

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13

is the Middle-

spettatori (Di Cesare 2007). Secondo Tourism New Zealand il 93% dei visitatori effettivi hanno visto il film e sono a conoscenza del fatto che è stato girato su quel territorio e i 2/3 dei visitatori potenziali dichiarano di essere più motivati a effettuare un viaggio in Nuova Zelanda in seguito alla visione del film (Provenzano 2007). Ovviamente occorre anche considerare che la trilogia di Jackson ha beneficiato di un investimento economico molto elevato, è stata distribuita in tutto il mondo, oltre che tratta

Tolkien. Bisogna, però, anche riconoscere la capacità delle autorità neozelandesi aver saputo predisporre strumenti di marketing turistico di grande efficacia.

Molti autori hanno sottolineato la stretta relazione tra il successo al botteghino di un film e la sua capacità di attrarre turisti (Riley, Baker,

potenzialità di risonanza e di diffusione di un messaggio di promozione turistica veicolato tramite dei film commerciali.

20, tuttavia, ci mostra come anche un film che non

20 seconda guerra mondiale. Il Capitano Corelli conosce la bella Pelagia, il cui fidanzato, il pescatore Mandras, si è unito ai partigiani greci per combattere gli invasori. Tra i due nasce l'amore, ma nel frattempo la guerra prende una

ha confermato le aspettative di pubblico e critica possa rivivere di nuova luce se analizzato da un punto di vista cineturistico. Il film è ambientato

due star internazionali del calibro di Nicholas Cage e Penelope Cruz. Secondo Hudson e Ritchie (2005), che hanno studiato il caso, pur in assenza di strategie di marketing specifiche e de

storia ha prodotto un impatto positivo sul turismo locale. Cefalonia, infatti, è

incontaminata e ciò ha generato

idilliaco. Le immagini della due star, fotografate durante le riprese hanno fatto il giro del mondo

ulteriore promozione .

F ig. 4: La locandina de

sugli arrivi a Cefalonia dal 1999 al 2004, a partire dal 2001 (anno di uscita del film) si è avuto un aumento del 22% che si è mantenuto nel tempo. Isolando poi il gruppo dei turisti più

i due studiosi hanno appurato come, nel 2001, mentre la loro presenza in Grecia aumentava del 5.8%, a Cefalonia si registrava un 21% in più. Hudson e Ritchie dimostrano, basandosi esclusivamente sul numero degli arrivi ricavati dai dati aeroportuali, come anche un film che al botteghino non ha avuto incassi significativi,

piega diversa e gli italiani si trovano a combattere contro i loro ex alleati tedeschi.

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possa rivelarsi un caso di successo da un punto di vista turistico.

Un ultimo aspetto da considerare riguarda il target cineturistico. Alcuni studi hanno messo in luce come un film o una fiction possono

destinata a un determinato segmento del mercato 21, road movie ambientato nella regione vinicola di Santa Barbara in California, sono state messe a punto tutta una serie di strategie (tra cui anche la predisposizione di itinerari ad hoc) volte a coinvolgere soprattutto la popolazione adulta di

. In questo senso, è stato fondamentale il lavoro svolto, in stretta sinergia con la film commission, dagli operatori turistici della zona e dalla produzione cinematografica Fox Searchlight.

turistica è, infatti, cominciata ben prima

sulla stampa nazionale e internazionale con un audience stimata intorno ai 25 milioni di

21 Miles e Jack sono amici fin dai tempi del college. Poco prima che il secondo si sposi, partono per una vacanza da passare fra i vigneti della California. Miles è infatti un grande esperto di vino, oltre che un aspirante scrittore. Tra incontri, situazioni comiche e bizzarre, il periodo passato assieme darà loro modo di riflettere sulla vita e sulle proprie aspirazioni.

persone, 8 fam trip22 con giornalisti ospitati in

con il world travel market, la fiera degli operatori

realizzata la sideways map, un tour delle 18 location raccontante nel film23: 50.000 sono state le mappe distribuite e 40.000 quelle scaricate direttamente dal sito. Parallelamente la Fox Searchlight ha creato un sito web24 dedicato al film in cui è possibile acquistare sia un soggiorno nelle location, sia i vini citati dai

produzione, la film commission ha potuto utilizzare le immagini del film per la promozione

ha invogliato gli operatori a proporre circa 50 pacchetti turistici a tema. Secondo quanto riportato da Rocco (2006), nei 12-18 mesi

aumento del 15% delle visite nella contea di Santa Barbara quantificabile in 202 milioni di dollari.

I casi studio fino ad ora descritti mettono in evidenza come film non si esaurisca con la sua uscita nelle sale ma goda della longevità del prodotto audiovisivo. La longevity è uno dei concetti fondamentali del cineturisimo. Introdotto da Beeton (2005) nella discussione scientifica, con questo termine ci si riferisce soprattutto alla capacità delle fiction e delle serie tv di mantenere

Un caso che abbiamo già citato come location di Gubbio di

avere una visibilità settimanale sulle reti televisive

spettatore è continuamente richiamata verso quei luoghi e la curiosità di visitarli viene riattivata a ogni puntata. Senza contare che

rafforzando il numero di fedelissimi davanti allo schermo. La longevity di una produzione audiovisiva può essere estesa, secondo Beeton,

a in sala, homevideo

(a cui aggiungiamo anche la visione in streaming e pay per view , lverso la regione vinicola di Santa Barbara è stata

22 I fam trip, abbreviazione di familiarization trip, sono viaggi organizzati da una destinazione o da operatori turistici per far conoscere il prodotto agli addetti del settore per favorirne la commercializzazione. 23 La sideways map è scaricabile sul sito www.santabarbaraca.com 24 www.foxsearchlight.com/sideways

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mantenuta alta grazie alle continue pubottenuto come miglior sceneggiatura.

2.3. Particolari effetti sui flussi turistici: destagionalizzazione e saturazione del mercato Il turismo è un fenomeno prettamente stagionale sia perché dipende dal clima sia perché i suoi tempi sono scanditi prevalentemente dalle ferie (solitamente estive), dalla chiusura delle scuole e dalle festività (Candela, Figini, 2003). La stagionalità produce particolari effetti

occupazione del settore ricettivo e del settore ristorativo che in determinati periodi, a causa della quasi totale assenza di domanda, cessano la loro attività. La chiusura della struttura determina la riduzione della capacità produttiva che a sua volta incide in maniera negativa sul

equivale ad un mancato ricavo). Parallelamente durante i periodi di alta stagione si può verificare

turisti con effetti di congestionamento, prezzi alti, erogazione di servizi non di qualità e perdita di attrazione della destinazione.

Un film o una fiction possono avere come effetto anche quello di destagionalizzare i flussi turistici

è, infatti, quella di promuovere un territorio in un periodo non necessariamente turistico, favorendo una destagionalizzazione dei flussi e incentivando la visita di una location non solo

25. La visita delle location, infatti, è spesso legata più alla stagione rappresentata sullo schermo che a quella propriamente turistica: la prima esigenza di un cineturista è quella di ritrovare non solo il luogo in cui è stato girato un film, ma anche

26 , grande successo di Raiuno

giunta alla terza stagione, più che promuovere

25 Occorre precisare che effettuare delle riprese in periodi di bassa stagione è una scelta legata non solo alla regolazione dei flussi ma anche, e forse soprattutto, alla possibilità di girare con tranquillità nella location ottimizzando i tempi di ripresa usufruendo di prezzi bassi a contenimento del budget. 26 Nella splendida cornicle vicende di Vittoria Mari, psicologa milanese in procinto di sposarsi con un giovane avvocato, e dei fratelli Galliano. I

giovanile e meno snob e a prolungare la stagione turistica (Natale 2007). Per le autorità locali, infatti, la fiction aveva come obiettivo proprio quello di incentivare un tipo di turismo

Abbiamo visto fin qui come il cinema, grazie alla sollecitazione esercitata sui turisti a visitare i luoghi raccontati nei film, possa rappresentare uno strumento per lo sviluppo economico di un territorio. Non possiamo tuttavia ignorare anche i possibili impatti negativi connessi alla maggiore visibilità di una destinazione innescata da un film. Lo sviluppo turistico, e quindi anche cineturistico, di una location, infatti deve sempre avvenire seguendo logiche di sostenibilità economica, sociale e ambientale (Candela, Figini, 2003).

canalizzata attraverso una giusta strategia, vi può essere, a seguito di un afflusso maggiorato prodotto dal cinema, una risposta negativa da parte della comunità locale. Uno studio di

afflusso di visitatori in virtù del successo registrato sullo schermo e la mancanza di strutture ricettive adeguate, ha prodotto una difficile convivenza tra turisti e residenti. Se da una parte sono aumentati i guadagni delle

verificato un aumento eccessivo del costo della vita e la perdita di tranquillità. Questa situazione, secondo Beeton (2007), produce

evitare di scivolare nel demarketing, è necessario quindi che le autorità locali concordino con la produzione che tipo di turismo invogliare, in accordo con la comunità (Beeton 2007).

tre scoprono di essere co-eredi di una splendida abitazione, Villa Isabella.

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CAPIT OLO 3. LE FILM C O MMISSIO N

Stati Uniti con il compito di fare da intermediari

da parte dei registi di uscire dai teatri di posa per

prodotti hanno fatto emergere la necessità di semplificare le pratiche burocratiche per le riprese sul territorio. Così le produzioni hanno iniziato ad affidarsi a soggetti terzi a cui conferire il lavoro di dialogo con le istituzioni. Nate come società private, le film commission sono oggi delle strutture pubbliche che hanno

Europa le prime film commission nascono in Inghilterra e Fprima film commission italiana è fondata nel 1997 dalla regione Emilia Romagna. Compito di questo capitolo è quello di delineare la situazione nazionale e internazionale delle film commission e, allo stesso tempo, descriverne i compiti e le struttura giuridica nel contesto italiano.

3.1. Le film commission italiane: costituzione e compiti Le film commission nascono in Italia con il preciso compito di attrarre sul proprio territorio

turistico

cinematografica può avere una funzione molto importante nella promozione turistica del territorio. In un secondo momento, poi, ci si è accorti che non solo il cinema favorisce

immediato beneficio economico grazie alla permanenza della troupe sul territorio e

2006). Oggi sono presenti più di trenta film commission sul territorio nazionale, di cui, però, solo alcune sono realmente attive. La mancanza di una normativa specifica che regoli questi istituti, ha prodotto un proliferare di associazioni profit o non-profit che si sono denominate in questo modo pur in assenza di una delega regionale, provinciale o comunale.

commission nella stessa regione di cui una

soltanto operativa grazie alla delega regionale, mentre le altre sono semplicemente riconosciute da un ente comunale. Considerando soltanto quelle che realmente operano sul territorio, possiamo ricondurre la loro natura giuridica a tre tipologie (Ghedini 2006): fondazioni no-profit che hanno come soci regione, province e comuni (Lombardia Film Commission, Torino Piemonte Film Commission, Apulia Film Commission), ufficio interno al soggetto pubblico regionale e direttamente dipendente dagli assessorati alla cultura e al turismo (Emilia Romagna Film Commission, Marche Film Commission) o dipartimento interno alle Mediateche Regionali (Toscana Film Commission, Sicilia Film Commission), associazione culturale senza scopo di lucro (Friuli Venezia Giulia Film Commission, Sicilia Film Commission) e agenzia regionale (Umbria Film Commission).

Per quanto riguarda i compiti, le film commission puntano da una parte ad attrarre le

capitalizzare la loro presenza in termini economici e turistici. In questo senso un primo

scouting e di promozione del territorio presso le produzioni. Le film commission si attivano attraverso la produzione di materiale cartaceo e digitale,

mettere in luce il potenziale della propria regione. Periodicamente organizzano fam tour: registi, sceneggiatori e produttori vengono invitati a compiere un piccolo itinerario guidato

paesaggistica della regione il cui fine è quello di stimolare lo sviluppo di storie legate al territorio. Durante la fase di pre-produzione, la film commission segue la procedura di scelta delle location, mettendo a disposizione del regista e del produttore un location manager con il compito di interpretare al meglio quelle che sono le loro esigenze artistiche ed economiche. Un altro compito importante riguarda la semplificazione delle pratiche burocratiche. La film commission si fa carico del disbrigo di tutte quelle pratiche per il rilascio di permessi e autorizzazioni, consentendo alle produzioni un risparmio di tempo e denaro. A ciò si può aggiungere anche la stipula di convenzioni con strutture alberghiere e ristoranti tali da garantire prezzi competitivi durante la permanenza della troupe. Alcune film commission prevedono anche

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realizzazione del film in cambio di alcuni vantaggi in termini di visibilità del territorio.

film commission si occupano, promuovendo la specializzazione di figure tecniche e artistiche che possono essere coinvolte nelle riprese, anche della formazione di risorse umane in ambito cinematografico. La redazione di una banca dati con tutti i professionisti nel settore consente di aumentare la forza lavoro locale impiegata nella

tiene necessario stimolare il talento artistico dei giovani attraverso workshop e programmi di scambio culturale.

Il lavoro delle film commission italiane è di grande importanza e comprende una vasta gamma di servizi e strumenti. Solo alcune, però, hanno un atteggiamento proattivo proponendo le proprie location alle produzioni e sostenendo economicamente la realizzazione di prodotti audiovisivi; in altri casi, per mancanza di finanziamenti o di un adeguato sostegno regionale, le film commission si limitano a svolgere una funzione da sportello cinema

produzione.

In linea generale, mancano indicazioni circa la tipologia dei servizi che le film commission dovrebbero offrire così come sono pochi gli studi che analizzano i risultati che esse ottengono in termini di ricadute economiche sul territorio e di

Un ultimo aspetto da considerare è la mancanza di un coordinamento forte tra le film commission a livello nazionale che,

delle grandi coproduzioni internazionali. Come sostiene Ghedini, responsabile del Servizio Cultura, Sport e Progetto Giovani della Regione Emilia Romagna, «è certamente vero che senza un forte coordinamento con le politiche per lo sviluppo economico e turistico dei territori, le attività delle Film Commission rimarrebbero penalizzate o marginali; ed è urgente, oltre che auspicabile, la convergenza delle politiche turistiche, culturali ed economiche regionali verso azioni mirate a sostenere la filiera

3.2. Le film commission italiane: alcuni casi di successo Non tutte le film commission hanno un ruolo di promozione attiva del territorio, molte si limitano a svolgere funzioni di semplificazione delle pratiche burocratiche e di rilascio dei permessi come un comune sportello cinema. Questo, ovviamente, limita fortemente la possibilità di avvicinare il cinema al territorio. Possiamo rintracciare, quindi, nella capacità di attrarre le produzioni cinematografiche sul territorio e nella disponibilità di risorse e strutture i principali fattori di successo di una film commission.

Nel panorama italiano vi sono anche realtà molto attive che sono riuscite non solo a permettere una ricaduta economica immediata sul territorio grazie ai numerosi set ospitati ma, soprattutto, a modificarne sensibilmente

In questo senso è paradigmatico il caso della Torino Piemonte Film Commission. Nata nel 2000 come fondazione no-profit voluta e finanziata dalla Regione e dalla città di Torino, nel primo decennio di attività ha collaborato alla realizzazione di circa 500 produzioni tra film, documentari, cortometraggi e fiction. Oltre ai tradizionali servizi offerti, la film commission piemontese si distingue per un ricco database con 8000 immagini di location, informazioni su

del cinema. Grazie a uno strategico piano operativo che assiste le produzioni durante tutto

di location manager in grado di consigliare registi e produttori sui luoghi in cui girare, la film commission piemontese è riuscita ad avviare un percorso per la creazione di una nuova immagine del territorio e, in particolare, della città di

considerata dal cinema se non per produzioni che riguardassero il genere del poliziesco e del noir oppure le tematiche legate alla fabbrica e alla classe operaia, a partire dal 2000 si è assistito a un vero e proprio svecchiamento della

una Torino ricca di differenti sfaccettature: multietnica, giovane, notturna (Fagiani 2009). Dal 2000 al 2005 sono state realizzate 145 produzioni per un totale di 142 milioni di investimenti sul territorio e, nello stesso arco di tempo, Torino ha tolto a Roma il primato di città con più location (Martini, 2005). Questa

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importante operazione di rinnovo della propria immagine è stata resa possibile anche grazie ai numerosi documentari realizzati dai registi27 che si sono formati a Torino proprio con il sostegno della film commission28. Nel 2007, inoltre, è stato istituito il Piemonte Doc Film Fund, un fondo destinato al sostegno di documentari che siano realizzati sul suolo piemontese29. Il fondo interviene a sostegno delle due fasi realizzative: lo sviluppo del progetto (attività di ricerca e documentazione, scrittura, produzione di eventuale promo, ricerca di finanziamenti, coproduzioni, prevendite) e la produzione (riprese e postproduzione presso società piemontesi). Dalla sua istituzione ad oggi sono stati finanziati 128 documentari. A sostegno di queste iniziative vi sono altri strumenti che insieme compongono una filiera del cinema ben

rganizzazione, ad esempio, di una serie di film festival tra cui il Torino Film Festival, nato nel 1982 come Festival Internazionale Cinema Giovani, insieme alla

Mole Antonelliana, hanno permesso una concentr

rilevare la costruzione nel 2008 di un cineporto di 9.400 mq di superficie, con sala costumi, scenografie, sala visione giornalieri, casting, in grado di ospitare sino a 5 produzioni contemporaneamente.

Unaltro ente che, nonostante la sua recente fondazione, ha già ottenuto buoni risultati è

fondazione, nel suo primo anno di vita ha subito dato impulso ad alcune iniziative importanti: la costruzione di due cineporti, la realizzazione di workshop, la costituzione di un film fund. Completati nel 2009, uno con sede a Bari e

27 Basti pensare a Marco Ponti (Santa Maradona, A/R Andata + Ritorno) e Davide Ferrario (Dopo Mezzanotte, Tutta Colpa di Giuda). 28 Periodicamente, infatti, vengono organizzati workshop e tirocini per la formazione di professionisti specializzati e vengono finanziati i progetti di documentario dei registi alle prime esperienze. 29 Come si legge sul sito web (www.fctp.it) il fondo «è

-produzione tra soggetti operanti in Piemonte e realtà esterne nazionali e

ulteriormente il settore del documentario in Piemonte, sia nella dimensione artistica che industriale, sia quale stimolo per nuovi autori e nuove tendenze, sia per quanto riguarda il despansione attraverso molteplici canali (proiezioni in sala,

una serie di strutture e di servizi (uffici di produzione, scenografia, magazzini, sale trucco/parrucco, sala casting, guardaroba, sala proiezione/ multimedia), permettendo un prolungamento della loro permanenza sul territorio. Sono stati, poi, investiti 1 milione e

Apulia Audiovisual Workshop- (workshop formativo internazionale rivolto a

Progetto (per la produzione di documentari

sulla storia del Novecento pugliese interamente finanziati dalla film commission) e per la

, film tv sulla vita di Giuseppe Di Vittorio andato in onda in due puntate su Rai Uno con più di 6 milioni di telespettatori. Anche in Puglia per il finanziamento delle produzioni è stato istituito un fondo ia Film Fund, che prevede

fondo perduto, i costi di preparazione, produzione e postproduzione di opere audiovisive girate in tutto o in parte in Puglia. A fronte del finanziamento, le produzioni si impegnano a: reclutare per la troupe e per il cast il 35% di residenti nella regione; spendere almeno il 200% del finanziamento sul territorio; garantire da 2 a 4 settimane di lavorazione nella regione; inserire il logo della film commission nei titoli di testa; cedere gratuitamente i diritti per la promozione turistica; organizzare conferenze stampe e anteprime in Puglia. Parallelamente a queste iniziative, nel 2010 è stato organizzato la prima edizione del Bari International Film e Tv Festival 30 che ha portato in Puglia il meglio delle produzioni cinematografiche e televisive con proiezioni di film, incontri e dibattiti.

Casi come quello del Piemonte e della Puglia dimostrano che la possibilità di fornire finanziamenti è fondamentale per avere risultati concreti nella visibilità della propria regione su grande e piccolo schermo. Secondo una ricerca

31 svolta nel 2010 sui fondi regionali32, quasi tutte le regioni che possono contare su una film commission si sono dotate anche di un film fund mporale che va dal 2006 al 2009 le risorse drenate per la realizzazione di

30 La seconda edizione si è svolta dal 22 al 29 gennaio 2011 e ha messo insieme il meglio della produzione cinestate anche anteprime di film in uscita e incontri con registi e attori di primo piano. 31 www.anica.it (Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche Audiovisive) 32 Studio Anica sui fondi regionali 2010 (scaricabile sul sito www.anica.it).

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opere audiovisive sono quintuplicate33. La Friuli Film Commission e la regione Friuli Venezia Giulia sono state le prime a istituire prima un Film Fund e, successivamente, a partire dal 2007, un , che hanno fatto crescere in modo esponenziale la presenza di set nella regione. Allo stesso modo,

600 mila euro più la concessione gratuita di alcune ville e locali è stato determinante per convincere la produzione Rizzoli a girare una fiction a Capri (andata in onda su Rai Uno) che,

2007). Ovviamente il finanziamento deve essere affiancato da altre iniziative come

ganizzazione di festival che possano promuovere la cultura e la voglia di cinema e la formazione di giovani tecnici e artisti da impiegare nelle produzioni audiovisive. Bisogna evidenziare, infatti, che il successo delle film commission in Puglia e in Piemonte si deve anche alla presenza sul territorio di numerosi professionisti del settore e di artisti che intrattengono da anni un rapporto proficuo con il territorio.

Lazio Film Commission. Originariamente nate come due organizzazioni separate, una facente

Presente presso i maggiori festival europei, da alcuni anni può contare anche sul Festival Internazionale del Film di Roma e sul Roma Fiction Fest. Dal 2007 organizza Cinecampus, lezioni di cinema a favore di giovani talenti della regione Lazio.

3.3. La situazione internazionale delle film commission A livello internazionale, la diffusione di coproduzioni ha fatto nascere il bisogno di dar luogo a delle associazioni che potessero creare una rete di relazioni tra le film commission. La

ssociation of Film Commissioners International, e comprende 300 film commission provenienti da 30 paesi. Compito di questa associazione è lo scambio di esperienze, la formazione sul alla collaborazione. A questa si affiancano altre

33 Dal 2003 al 2010 i contributi erogati sono quantificabili in 116 mld di euro, di cui 29,6 mld nel 2009.

associazioni di carattere continentale. Da una

formata da 29 strutture di 8 paesi asiatici, che si occupa soprattutto di risolvere le difficoltà, in termini giuridici e culturali, che le produzioni occidentali possono trovare decidendo di girare

Network Association che a partire dal 2005 ha messo insieme le più importanti film commission europee con il compito di promuovere le risorse

C(Roma, Parigi, Berlino e Madrid) finalizzato ad incentivare le coproduzioni a livello europeo.

insieme sei città (Venezia, Porto, San Sebastian, Salonicco, Santiago de Compostela, Salamanca) unite nello sforzo di promozione del territorio

tutte gli stati europei hanno un coordinamento a

Francia si distinguono per una struttura fortemente gerarchizzata mentre la Germania e la Spagna non hanno un forte organo coordinatore (Di Cesare, Rech 2007). In Italia dal 2001 esiste un Coordinamento delle Film Commission italiane che nel 2002 ha ottenuto anche il supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Lo scopo del Coordinamento è quello di unire le forze per attrarre nuove produzioni straniere sul territorio nazionale (Ghedini 2006).

Il coordinamento e la stretta collaborazione tra le film commission locali può contribuire a invogliare le grandi produzioni a scegliere un determinato territorio nazionale per

ciò non basta. In tal senso, è necessario un supporto delle autorità nazionali. Il Canada e

offrendo alle produzioni una serie di benefici economici e fiscali, vi è in cambio un importante

per molto tempo il luogo privilegiato per audiovisivi in lingua inglese grazie agli sgravi fiscali concessi alle produzioni; non è un caso se un film di grande successo commerciale come

secolo, sia stato girato interamente sul suolo irlandese. Nel caso del film stata da parte delle autorità irlandesi massima disponibilità verso la produzione: il Ministero della Difesa, ad esempio, ha messo a

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per le scene di battaglia (De Luca, 2004). Un discorso a

le spiagge irlandesi per ricreare le scene dello sbarco in Normandia. Per quanto riguarda il Canada, poi, Oreste Rossignoli della società di produzione Eagle Pictures, nella sua relazione al terzo convegno sul cineturismo di Ischia, ha spiegato come sia molto più facile trovare i finanziamenti nel territorio canadese. A fronte

budget sul territorio e di pubblicizzare il più possibile i luoghi nei quali si gira, lo stato canadese offre contributi a fondo perduto, agevolazioni fiscali e un consistente risparmio sulla manodopera. Per la produzione di un film da 30 milioni di dollari, la Eagle Pictures ha ricevuto indietro il 16% di quanto speso per il personale utilizzato e ha potuto contare su un investimento della Telefilm Canada del 20-25% del budget complessivo (Rossignoli 2004).

Ma per attrarre grandi progetti cinematografici i soli finanziamenti non bastano. In Nuova Zelanda e in Inghilterra, le film commission sono spesso affiancate da agenzie governative che permettono di sviluppare strategie di comunicazione e marketing su larga scala. È il

Zelanda che ha visto quattro agenzie governative impegnate nel destination branding e nella

la produzione ha preferito girare nel distretto di Takanaki in Nuova Zelanda piuttosto che in Giappone. Si stima che il 58% del budget sia stato speso sul territorio (Di Cesare, Rech 2007). In Inghilterra, ente governativo per la promozione turistica, VisitBritain, a partire dalla fine degli

to anche il cinema, e quindi le location dei set, per promuovere il turismo in Inghilterra34

state molte le iniziative messe in campo sia prima che dopo la sua proiezione sul grande

zione così importante, sarebbe stato impossibile

film per la promozione turistica

Visit Scotland e Maison de la France (Clewley

34 Sul sito di VisitBritain (www.visitbritain.com) si possono trovare tutte le informazioni relative alle location dei film girati in Inghilterra ed è possibile acquistare movie tour.

2005) che ha permesso di dare maggiore visibilità alle location utilizzate.

3.4. La situazione della film commission lucana Come abbiamo visto, negli ultimi anni le film commission hanno assunto sempre più importanza nella promozione del territorio passando da semplici uffici del cinema ad attori

audiovisiva. Torino Piemonte e Apulia Film Commission sono la dimostrazione di come si possa diventare il centro propulsivo della produzione audiovisiva mettendo in campo risorse economiche e strumenti di sostegno logistico. La Basilicata, che sino ad oggi ha potuto contare esclusivamente sulle risorse paesaggistiche per invogliare le produzioni a girare sul territorio, risente della mancanza di un ente in grado di operare in tal senso. Se, infatti, quasi tutte le regioni si sono dotate di una film commission, in Basilicata il dibattito sulla necessità o meno della sua istituzione si riaccende ogni qual volta si gira un film sul suolo lucano, senza però produrre grandi risultati concreti.

probabilmente anche quello di aver dato un impulso decisivo verso la costituzione di una film commission lucana; il film di Papaleo è la prova tangibile delle potenzialità in termini di immagine e richiamo turistico che il cinema prospetta alle comunità locali.

della legge regionale del 30.12.2009 prevede la sua nascita come unità interdipartimentale del Dipartimento Presidenza Giunta Regionale35.

35 architettonico e naturalistico, è costituita presso il Dipartimento Presidenza Giunta Regionale una unità interdipartimentale, denominata "Film Commission", quale struttura speciale con il compito di promuovere il territorio lucano attraverso il sostegno alla realizzazione di opere di produzione di audiovisivi regionali, film, fiction TV, spot pubblicitari, documentari ed ogni altra forma di produzione audiovisiva che incrementi la visibilità della Basilicata e anche di produzioni e di coproduzioni lucane. La Giunta regionale, con proprio provvedimento e previo parere della competente Commissione Consiliare, definisce: a) la declaratoria dei compiti attributi alla unità; b) le risorse necessarie al suo funzionamento; c) le forme e le modalità di raccordo delle relative attività con quelle assegnate ad altri organismi ed uffici in materia di cultura e

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A partire dal 2006, inoltre, la Regione ha sottoscritto, con il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Ministero per i Beni e le Attività

accordo di programma quadro per la promozione e

valorizzazione di contesti architettonici e

socio-economico del Mezzogiorno come è già avvenuto in Puglia e Sicilia36

integrativo del progetto, redatto nel luglio del 2010 prevede: laboratori per la valorizzazione del patrimonio audiovisivo e cinematografico presente in Basilicata a fini di sviluppo socio economico; azioni di sistema; valorizzazione del patrimonio audiovisivo lucano; sostegno alla produzione audiovisiva di documentari; servizi (di supporto alla produzione); supporto alla distribuzione/fruizione; comunicazione e promozione37 interno di questo programma che è stato attuato un innovativo sistema di reperimento dei finanziamenti per il

Fesr e risorse di soggetti privati interessati alla promozione del territorio e dei prodotti locali. Anche in virtù di questa esperienza, la questione della film commission dimostra la sua urgenza turismo; d) il profilo, i requisiti e le condizioni contrattuali

(l.r. del 30.12.2009 n. 42). 36 La Sicilia è stata la prima regione in cui è stato sperimentato il programma: a partire dal 2005 sono stati finanziati 44 progetti audiovisivi attraverso finanziamenti a

orientato soprattutto verso la dotazione di infrastrutture come i cineporti e la realizzazione di

. 37

del patrimonio audiovisivo già esistente, mediante opportune attività di formazione (al fine di dotare la popolazione di competenze adeguate ad operare nel

Cinema, alla conduzione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una Film Commission e di un fondo regionale per il cinema, prevedendo in particolare un sostegno alla produzione audiovisiva di documentari e servizi di supporto sia alla produzione sia alla distribuzione/fruizione, per giungere ad attività di comunicazione e promozione.

messa a valore delle raccolte private di interesse culturale, storico e antropologico, tra cui emerge soprattutto il consistente materiale detenuto dalla Cineteca Lucana.

archiviare e restaurare questo patrimonio, affinché venga riorganizzato in un fondo accessibile per fini culturali o

per mettere la Basilicata al passo con le altre regioni.

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CAPIT OLO 4. BASILICATA C O AST T O C OAST: RU OLO DEL PAESAGGIO E OPPORTU NITÁ PER IL CINETURISM O Nel primo capitolo abbiamo parlato della capacità delle immagini cinematografiche di orientare la scelta turistica verso i luoghi scelti per le riprese. Ci siamo occupati, quindi, delle ricadute che il cinema può avere sul territorio e

ossa cogliere le opportunità di una visibilità inaspettata.

In questa sezione la nostra riflessione si misura

dal punto di vista cineturistico molto interessante. Rispetto ad altri film girati in

e coinvolgente del paesaggio lucano, il film di Papaleo vive di due anime: quella drammaturgica e quella più strettamente riconducibile ad una promozione del territorio lucano. Dopo aver mostrato, attraverso alcuni film, il modo in cui il paesaggio lucano è stato rappresentato sul grande schermo, analizzeremo

sue potenzialità turistiche.

4.1. Paesaggio e cinema enza che può avere il

cinema nella scelta turistica bisogna considerare un nuovo aspetto fino ad ora tenuto in minor conto: il rapporto tra cinema e paesaggio. Il paesaggio ha acquistato nel corso degli anni

produzione aartistica nei suoi confronti è aumentata in modo esponenziale. Non solo il cinema, ma anche la pubblicità e la serialità televisiva hanno rivalutato narrazione, liberandolo dal semplice compito di scenografia naturale. A partire dal secondo dopoguerra è stato il cinema di stampo realista, uscendo dai teatri di posa e mettendo la cinepresa nelle strade, a far entrare il paesaggio, urbano o rurale, sul grande schermo. Negli anni

ema moderno e contemporaneo

arrivando in alcuni casi a relegare i personaggi in

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fondo alla scena o, addirittura, fuoricampo38. Il rapporto tra film e paesaggio è, quindi,

mo ha

viene considerato come elemento caratterizzante e simbolico oppure come coprotagonista. Alla stregua di un attore, il paesaggio assume sovente sfumature melodrammatiche, colori cupi o, viceversa, i toni vivaci e la patinatura da

sulla fotografia, sulla scelta delle immagini fatta in sede di montaggio che porta spesso a produrre una rappresentazione del paesaggio diversa dalla realtà del territorio39.

Il territorio è, infatti, uno spazio artefatto e, rappresentando il luogo della vita e del lavoro quotidiano, la sua nascita avviene in funzione dell'utile piuttosto che dell'estetica. Ciò che crea il territorio è, quindi, il lavoro fisico e manuale. Il paesaggio, invece, è l'immagine del territorio. In questo caso, quindi, è il lavoro intellettuale a originare il paesaggio. Affinché questo passaggio avvenga, tuttavia, uno sguardo peculiare, per effetto del quale il territorio si manifesta come paesaggio.

quindi diventa tale solo con il passare del tempo dopo, quindi, che si è instaurata una relazione tra alcuni elementi territoriali e lo sguardo di un soggetto. In questo senso, secondo quando sostiene Turri (1998), il paesaggio è portatore di una identità

Seguendo Assunto (1999) nel considerare il paesaggio come «natura nella quale la civiltà rispecchia se stessa, immedesimandosi nella sue forme» (Assunto 1999, p. 365), possiamo giungere allcinema, contribuiscono alla sua formazione organizzando visivamente la sua morfologia40.

38 Cacinema classico è quello che privilegia la specie umana, il cinema moderno quello che mette a fuoco in particolare

39 Escludiamo dal nostro discorso la produzione cinematografica che si appoggia in maniera determinante alle nuove tecnologie e agli effetti speciali: il paesaggio è totalmente ricreato e non ha alcun rapporto con il territorio. In questo caso, si potrebbe dire che si ha un paesaggio senza territorio. 40 In rapporto al paesaggio, Walter Benjamin individua una

osserva una distanza naturale da ciò che gli è dato, nvece penetra profondamente

nel tessuto dei dati. Le immagini che entrambi ottengono sono enormemente diverse. Quella del pittore è totale,

Esiste tra cinema e paesaggio una reciproca influenza: il film coglie e cerca di sfruttare al meglio le potenzialità del paesaggio,

il modo in cui viene veicolata la sua immagine attraverso la pellicola41. Il cinema ha dunque

paesaggio ma anche di contribuire alla produzione della sua immagine o, addirittura,

quella radicata nel territorio. Terrone (2010) ha sottolineato come il film, oltre a comportarsi come agente storico e quindi capace di influenzare la nostra concezione del passato, può avere il valore anche di agente geografico. Ciò vuol dire che, quando il cinema mette al centro il rapporto tra uomo e ambiente, allora esso «modifica le concezioni e le configurazioni del territorio» (Terrone 2010, p. 14). Il paesaggio è il risultato di questa operazione. Passiamo ora ad approfondire questo discorso in rapporto alla Basilicata, considerando il modo in cui il paesaggio lucano è stato rappresentato sul grande schermo.

(Benjamin 1966, p. 36). La capacità di penetrazione e compenetrazione della cinepresa nel e con il paesaggio ha provocato un modificarsi del modo in cui percepiamo il paesaggio stesso. Benjamin parla, alla stregua della

co. 41 costruzione della location naturale della spiaggia tailandese (livellando il terreno e piantando alberi di cocco) in cui è ambientata la storia di una vacanza alternativa, ha

collettivo degli spettatori hailandia con quella spiaggia e con

quella tipologia di vacanza. Su questo si veda Law L., Bunnell T., Ong C. (2007).

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4.2. Il paesaggio lucano nel cinema A partire dal secondo dopoguerra, in Basilicata sono stati girati più di quaranta lungometraggi rispondenti ai generi cinematografici più

dal melodramma alla commedia.

La scelta delle produzioni si è concentrata soprattutto su Matera, vera città lucana del cinema che grazie alla presenza dei Sassi è diventata spesso parte di un racconto oppure scelta come unica location. Si passa così da brevi

nda oppure alle rappresentazioni di

Una certa visibilità, soprattutto a partire dagli anche alla cittadina

costiera di Maratea, dove sono state girate

suggestiva atmosfera di paese abbandonato, ha consentito al regista Francesco Rosi di rapprese

. Irsina, invece, fa da

melfese, zona a nord della regione, è ritratto mirabilmente da Gabriele Salvat

F ilm girati in Basilicata Passannante di Sergio Colabona, 2011 Un giorno della vita di Giuseppe Papasso, 2011 Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, 2010 M ineurs di Fulvio Wetzl, 2007 The Nativity Story di Catherine Hardwicke, 2006 The Omen Il presagio di John Moore, 2006 Il Rabdomante di Fabrizio Cattani, 2005 The Passion of the Christ di Mel Gibson, 2003 Io non ho paura di Gabriele Salvatores, 2002 Ogni lasciato è perso di Piero Chiambretti 2000 Terra Bruciata di Fabio Segatori, 1999 Del perduto Amore di Michele Placido, 1998

di Giuseppe Tornatore, 1995 Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani, 1990 King David di Bruce Beresford, 1985 Tre Fratelli di Francesco Rosi, 1981 Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, 1979 Volontari per destinazione ignota di Alberto Negrin, 1978

ernica di Fernando Arrabal, 1975

di Carlo di Palma, 1975

di Luigi Di Gianni, 1974 A llonsanfan di Paolo e Vittorio Taviani, 1974 Anno Uno di Roberto Rossellini, 1974 Il decamerone nero di Piero Vivarelli, 1972 Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, 1972

di Francesco Rosi, 1967 Made in Italy di Nanni Loy, 1965 Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, 1964 Il Demonio di Brunello Rondi, 1963 G li anni Ruggenti di Luigi Zampa, 1962 La Vedovella di Silvio Siani, 1962

di Jan Lenica, 1961 di Roberto Rossellini, 1961

A porte chiuse di Dino Risi, 1960 La nonna Sabella di Dino Risi, 1957 La Lupa di Alberto Lattuada, 1953 Le due sorelle di Mario Volpe, 1950 Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato di C. Lizzani, 1949

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In generale possiamo dire che il paesaggio lucano è stato rappresentato con alterna fortuna, e seguendo sostanzialmente le tendenze del cinema italiano nel corso degli anni. È chiaro

terno di un film è la condizione indispensabile perché possa nascere un interesse cineturistico verso un luogo. E, tuttavia, come vedremo, non sempre a una maggiore visibilità corrisponde un effetto positivo sulla promozione turistica e bisogna considerare anche il modo in cui il paesaggio viene rappresentato. Per semplicità e efficacia nella nostra analisi sul paesaggio lucano nei film, useremo la classificazione di Provenzano (2007) che ha suddiviso il paesaggio in cinque principali tipologie42:

» Paesaggio invisibile: presenza del paesaggio limitatissima.

» Paesaggio sfondo: inerte, senza funzione narrativa.

» »

specifica. » Paesaggio simbolico/metaforico: riflesso

delprotagonista.

Si parla di paesaggio invisibile quando il film è quasi interamente girato in interni, senza dare uno spazio importante al paesaggio e concentrandosi essenzialmente sui personaggi. Da un punto di vista stilistico, in genere si preferiscono primi piani e campi medi centrati sui protagonisti della narrazione, senza alcun riferimento specifico al contesto. È un film che potrebbe essere girato ovunque e, di conseguenza, non vi è alcuna riconoscibilità dei luoghi in cui la storia è ambientata. Nel caso, invece, di un paesaggio sfondo, il film lo accoglie

esso una funzione narrativa. In altre parole, il territorio e la rappresentazione che di questo si propone viene inteso semplicemente come la scenografia naturale di una storia, occupando zone marginali del quadro filmico.

42 Provenzano rielabora la classificazione di cinque tipologie di paesaggi cinematografici realizzata da Bernardi (2002): veduta dal vero (nascita della cinematografia e

origini), elemento narrativo (il cinema classico), apertura sui possibili (transizione dal classico al moderno), immagine dialettica (il cinema moderno).

Le ultime tre tipologie di paesaggio individuate da Provenzano sono più interessanti ai fini del nostro discorso.

intende un paesaggio

diventa esplicativo della narrazione in alcuni momenti del film. Attraverso la sua rappresentazione, il regista mette in luce alcuni aspetti della storia. Un esempio di paesaggio spazio

43 di Fabrizio Cattani che racconta la vicenda di una ragazza in fuga da un boss. In una delle prime scene la protagonista, Harja, inseguita dagli scagnozzi del boss, arriva a Matera a bordo di un autobus e, appena scesa, corre nei Sassi per far perdere le sue tracce. Il regista offre allo spettatore una serie di campi lunghi, immagini da cartolina del paesaggio materano che vengono però lacerate dalla

freneticamente.

F ig. 6: Harja corre nei Sassi ne

Alla fine della scena la cinepresa stringe sul volto spaventato della protagonista per poi diventare soggettiva della stessa di fronte a quel labirinto di vie strette e scalini di pietra da cui

43 malavitoso Cintanidd, boss indiscusso della mala pugliese

proprietario è uno strano personaggio, Felice, un quarantenne schizofrenico che vive fuori dal tempo con il dono della rabdomanzia, la sola persona in grado di

qua, e i fratelli Camardo di rintracciare Harja. Fra Felice e la giovane in fuga nasce un amore quasi fraterno.

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non riesce a uscire. In quel momento, Harja capisce che non può continuare a scappare, che deve chiedere aiuto a qualcuno di cui possa fidarsi. I sassi di Matera che, nella prima parte della storia, vengono avvertiti da parte della protagonista straniera come una sorta di labirinto, diventano durante la narrazione, un luogo di progressiva scoperta, di protezione dal mondo di violenza e crudeltà da cui sta scappando. In questo senso, la particolare conformazione del paesaggio materano è fondamentale ai fini della narrazione.

44 di Mel Gibson il paesaggio materano svolge un ruolo essenziale. In questo caso, Matera è stata scelta proprio per la sua somiglianza con Gerusalemme e, dunque,

scenico della passione45. È soprattutto

Sassi, le scalinate, diventano teatro della narrazione con la rappresentazione della Via Crucis. Anche se la macchina da presa segue da vicino la sofferenza del Cristo e il racconto visivo è ricco di dettagli del viso insanguinato e della carne martoriata, ad ogni tappa della Via Crucis

parziale riconoscibilità dei luoghi.

F ig. 7: I Sassi nel film

materano anche se non troppo visibile si carica 44 Il film racconta le ultime dodici ore della vita di Gesù

crocefissione e alla resurrezione. Tratto dai quattro vangeli, gli interni sono stati girati negli studi di Cinecittà mentre per gli esterni è stata usata la location materana. 45 rocce, il paesaggio circostante ci hanno fornito uno sfondo eccezionale. La prima volta che ho visto Matera ho perso la

2010).

di essere il luogo della rappresentazione di uno dei momenti più importanti della storia

Gerusalemme di un tempo, del sangue di Cristo che macchia la pietra bianca, esso assume un

rno della storia e, di conseguenza, una valore di attrazione notevole. Il punto massimo di esposizione dei Sassi si ha

quando il Cristo, piegato dal peso della croce, si inerpica sulla roccia della Murgia materana. La cinepresa posizionata dalla Murgia verso Matera si apre finalmente al paesaggio mostrando una parte dei Sassi inquadrati appena sopra la croce. È il passaggio in cui il film esprime metaforicamente la chiave della mitologia cristiana: attraverso la sofferenza, il Cristo si

Il paesaggio materano è chiamato a sottolineare questo momento, riconfermando il suo ruolo

F ig. 8: I Sassi nel film

gradino

della classifica elaborata da Provenzano. In questo caso, la rappresentazione del territorio che viene proposta non è solo un elemento importante al quale fare ricorso per lo svolgimento della storia, ma è, soprattutto,

il luogo è assunto con tutta la tradizione culturale che porta con sé e non solo per la particolare conformazione del territorio. Il caso de 46 è esemplare.

46 Il film di Pasolini, girato a Matera nel 1964, rappresenta piuttosto fedelmente la storia di Gesù così come è raccontata nel vangelo di Matteo, dalla nascita fino alla morte e resurrezione.

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Pasolini, a differenza di Mel Gibson, non sceglie Matera in quanto somigliante a Gerusalemme, ma perché è rappresentativa del contesto

47

principale, confermata da Murri (2003), è che la riconoscibilità del paesaggio lucano permette di smitizzare la vicenda di Cristo lasciandone però intatto il valore del messaggio. Così, se da una

forza rivoluzionaria del messaggio cristiano e ricollegarla a un generale senso del sacro,

purezza del messaggio cristiano deve far emergere la non purezza della Chiesa e della borghesia. Ancora Murri (2003) sottolinea come nel film si alternano primi piani di Cristo che diffonde il messaggio divino con campi lunghi in

e, più in generale, il meridione. La macchina da presa si allontana dal protagonista per inquadrare i paesaggi, i volti scavati, alcuni dettagli, con la stessa attenzione dimostrata da Pasolini nei suoi precedenti film sulle borgate romane48. I due piani della narrazione, che

possibilità di conciliazione dimostrando come, secondo Pasolini, il messaggio cristiano sia in epoca contemporanea ancora inascoltato; il

a colonna sonora. Matera, quindi, così come Barile in cui sono girate le scene della natività e della stage degli innocenti, porta

conformazione fisica ma anche la sua situazione sociale. In questo senso, il tentativo compiuto

autentica di una Regione anche se raccontando

49. Girato da 47 Nel 1963 Pasolini compie un viaggio in Palestina per scegliere le location del suo film. Da quel viaggio viene

Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo poi, di girare a Matera. 48

(Ferrero 2005, p. 58). 49 Tratto dal romanzo omonimo e autobiografico di Carlo Levi, il film racconta la storia di un medico torinese confinato dal Fascismo ad Aliano. Durante la sua permanenza, il protagonista scopre una realtà molto diversa da quella a cui appartiene.

Francesco Rosi nel 1979, il film è un riproposizione fedele di quanto raccontato da Carlo Levi nel suo romanzo.

Il paesaggio lucano è il vero protagonista della

Zambetti 1997, p. 122). Alla stregua di

una realtà ignota e la maggior parte delle immagini provengono da soggettive50. Da un punto di vista stilistico, il regista cerca di mantenere lo stesso approccio del romanzo: in parte racconto, in parte trattato etnografico. La

secondo piano ed emerge la realtà contadina e profondamente rurale della Basilicata degli anni

F ig. 9: Carlo Levi passeggia per A liano in

La cinepresa segue Carlo lungo le strette vie del paese mettendo in atto quel pedinamento del personaggio, mutuato dal neorealismo, come se la storia fosse un semplice pretesto per

inconsueto di inquadrature dal basso rimanda metaforicamente alla durezza della vita ad Aliano, alla sua impervietà esistenziale. Durante le lunghe passeggiate del protagonista emerge la

speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la

50 resa cinematografica che permette allo spettatore di calarsi nei panni di un personaggio e guardare il mondo attraverso i

dei personaggi, la soggettiva esprime sempre una visuale parziale e limitata.

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sforzi tecnici sembrano confluire nel

scena di lavoro nei campi, il chiacchiericcio, i fruscii e i versi degli animali come colonna sonora principale. Dal film emerge un ritratto autentico del paesaggio con la sua vita ciclica, legata alla terra e alla natura, immersa in una

considerare, come ultimo aspetto, che il o un alto grado

di riconoscibilità e visibilità delle location, può

ambientata ad Aliano ma il film è stato girato soprattutto a Craco che, in quanto paese abbandonato, ha offerto una scenografia più

F ig. 10: M ichele attraversa i campi di grano

simbolico/mefondamentale nella storia diventando riflesso

protagonista. A livello di sceneggiatura, tutte le sfumature del personaggio sono legate al cambiamento del paesaggio che si modella su di esso e può assumere un aspetto rassicurante oppure minaccioso. A questa tipologia vengono spesso associati i generi cinematografici del noir o del western in cui vi è quasi sempre una lotta

il paesaggio assume i caratteri di una presenza inquietante. Un film che utilizza il paesaggio

51 di

51 Tratto dal romanzo omonimo di Ammaniti, il film

del 1978. Da tempo le scuole sono chiuse per le vacanze e

Gabriele Salvatores, girato nel 2002 nella zona del vulture melfese, area a nord della Basilicata. Gli immensi campi di grano di un giallo

vicenda di Michele e del suo percorso di maturazione.

Nella prima parte del film è subito chiaro che il paesaggio non è vissuto dal protagonista come una minaccia anzi, è il luogo in cui Michele si rifugia quando litiga con gli amici o dove si nasconde; confortevole per riposare e capace di attutire le cadute. È ,dunque, una natura ospitale che riflette il mondo disincantato

ia alterna grandi panoramiche dei campi in cui Michele e la sua

movimenti di macchina in cui la cinepresa si immerge in essi, volando appena sopra le spighe. Secondo quanto sostiene Malavasi (2005), il film mostra sin da subito un doppio movimento: la continuità orizzontale della corsa in bici lungo

discontinuità verticale rappresentata dal pozzo buio in cui è nascosto il ragazzino rapito. La scoperta del nascondiglio è la brusca interruzione in cui inciampa il protagonista e che lo conduce a scoprire una dolorosa verità. A questo punto, il paesaggio perde progressivamente i colori vivi della prima parte del film e la progressiva scoperta da parte di Michele di quel misterioso ragazzino, rapito e successivamente rinchiuso in un pozzo, è

arriva ad assumere la stessa oscurità del pozzo. Nel momento della presa di conoscenza da parte del piccolo protagonista della realtà delle cose, alcune macchine trebbiatrici falciano il grano mangiando, insieme alle spighe, i resti della sua infanzia perduta. Il film termina di notte facendo presagire, attraverso una ferita subita da Michele

na

lega indissolubilmente i campi di grano con la

gli adulti, per evitare l'afa, preferiscono restare chiusi in casa. Solo un piccolo gruppo di ragazzini si aggira fra le case e le campagne. Durante una di queste sortite il piccolo Michele, nove anni, fa una scoperta sconvolgente: gli adulti del paese tengono un suo coetaneo segretato nel pozzo di un casale abbandonato. Il piccolo non comprende i misteri di questa strana vicenda dove, fra le altre cose, sembrano essere coinvolti anche i suoi genitori. Una storia i cui risvolti cambieranno per sempre la sua esistenza.

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storia; da un punto di vista registico, poi, essi godono di tutte le angolazioni visive, dalla panoramica al dettaglio. A questa notevole visibilità fa però da contrappeso la difficile riconoscibilità del paesaggio, privato della sua

ibili

caratterizzanti di uno specifico paesaggio e

precisato del sud Italia. Allo stesso modo, più che veicolare specifica di un territorio

le esigenze drammaturgiche mettono in secondo piano tradizioni e usanze del territorio.

4.3. Basilicata Coast to Coast: il film

viaggio in terra lucana. Quattro amici, riuniti dalla passione per la musica, decidono di partire a piedi da Maratea, località balneare della Basilicata sul versante tirrenico, per raggiungere

versante ionico della regione). Alla testa di

professore di matematica con velleità artistiche, seguito da Salvatore Chiarelli, ex studente di medicina, Franco Cardillo, artigiano ammutolito da un amore infranto e Rocco Santamaria, volto noto locale. A loro si aggiunge Tropea Limongi, giornalista di una rivista parrocchiale costretta a

costellato di incontri, disavventure, musica, tradizione culinaria locale e paesaggi mozzafiato che renderanno unica questa loro esperienza. Il

propria vita, riscoprire motivazione e archiviare brutte esperienze; perché «la vita è un viaggio troppo corto, se non lo si allunga» (Basilicata coast to coast).

Regia: Rocco Papaleo (opera prima) Anno di priduzione: 2010; Paese: Italia Durata: 105'; Uscita in sala: 09/04/2010 T ipologia: lungometraggio; Genere: commedia Produzione: Paco Cinematografica S.r.l., Eagle Pictures, Ipotesi Cinema Formato di proiezione: 35mm, colore Cast artistico: Alessandro Gassman (Rocco Santamaria); Paolo Briguglia (Salvatore Chiarelli); Giovanna Mezzogiorno (Tropea Limongi); Max Gazzè (Franco Cardillo); Rocco Papaleo (Nicola Palmieri); Claudia Potenza (Maria Teresa); Michela Andreozzi (Lucia); Antonio Gerardi (Carmine Crocco); Augusto Fornari (Press Agent); Gaetano Amato (Onorevole Limongi) Cast tecnico: soggetto e sceneggiatura: Rocco Papaleo, Valter Lupo; musiche: Gimmi Cantucci; costumi: Claudio Cordaro; scenografia: Sonia Peng, Elio Maiello; fotografia:Fabio Olmi; suono:Francesco Liotard, Tommaso Conti; casting, aiuto regista: Livio Bordone; produttore:Isabella Cocuzza, Arturo Paglia; organizzatore Generale:Massimo Monachini;

: Viviana Grimaldi; direttore di produzione: Francesco Ruggeri Sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)

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4.4. Basilicata coast to coast: il paesaggio

la riuscita compenetrazione tra storia e paesaggio presente nel film. In generale, la critica cinematografica ha apprezzato il tentativo di Rocco Papaleo di raccontare una storia semplice e, contemporaneamente, di presentare

seducente della Basilicata. Tutto il film si muove seguendo questi due obiettivi e, in questo senso, sarebbe riduttivo considerarlo soltanto un veicolo di promozione turistica52 così

paesaggistico. Se, quindi, da un punto di vista estetico alla pellicola viene riconosciuto soltanto la semplicità della struttura, una certa freschezza e un buon umorismo53, dal punto di vista

aperta a una complessità di riflessioni.

Un primo aspetto da considerare è quello della sceneggiatura. Non sempre infatti un luogo è di ispirazione per la scrittura del film. In questo caso, invece, vi è una scelta netta, sin dal titolo, di fare della Basilicata non solo il centro della narrazione, ma anche il punto di partenza da cui procedere nella articolazione della storia e dei personaggi. una struttura narrativa semplice, il fatto di utilizzare un intreccio già presente nella storia del cinema (un gruppo di amici decide di fare un viaggio per ritrovare se stessi) sono funzionali

egli spazi di visibilità per il paesaggio. In questo senso, la sceneggiatura, pur seguendo sapientemente i fili dei suoi cinque personaggi e destinando a ognuno il proprio

anche degli intervalli liberi in cui la regia interviene modulando musica e paesaggio. Non si tratta, quindi, semplicemente di alternare le vicende dei protagonisti con cartoline dalla Basilicata, ma di inserire momenti di interruzione

52 fa un film che ci fa scoprire poco a poco il paesaggio ma la sua non è una cartolina «calcolata» per

Cristina Piccino, Basilicata coast to coast non è uno spot alla

regione, ma è una commedia musicale, sempre più rara nel panorama cinematografico italiano, nonché un atipico road-Spena, Close Up), 53 didascalico, ma pieno di una genuina voglia di cinema e

piccolo film che trova con spontaneità una sua intonata Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa).

narrativa per consentire la creazione di una

film è, ovviamente, del tipo

momenti musicali non possono essere considerati delle pause evasive, ma concorrono alla rappresentazione dei personaggi e delle loro vicende. Lo stesso Papaleo ha più volte ribadito54 come il suo intento non fosse quello di rappresentare una Basilicata autentica quanto piuttosto quello di descrivere un luogo interiore legato alla sua infanzia e, aggiungiamo noi, alle vicende dei personaggi. Il viaggio che compiono i protagonisti è innanzitutto un percorso personale che li conduce, pur nella sconfitta e nella delusione finale (il gruppo non riuscirà a raggiungere la meta in tempo per il Festival), a scoprire i loro punti di forza55.

F ig. 12: N icola, Rocco, Franco e Salvatore

suonano davanti al panorama in

Nicola, il professore insoddisfatto, riscopre la gioia dsenza lavoro, capisce che deve cambiare strada, Salvatore decide di laurearsi, Franco ritrova la

54 segnata dalla cultura beat e dai ricordi di bambino. È la Basilicata del mio cugino più grande che faceva la messa con chitarra elettrica e batteria sull'altare, in una sorta di controgospel. Erano gli anni '70 di Easy Rider, era il Sud di certe pulsioni. Questo è un omaggio verso la terra, non solo

Basilicata coast to coast Un film «vetrina» sul

Mezzogiorno). 55 Emblematica è la frase pronunciata alla fine del film da

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vera vocazione. E la Basilicata rappresentata è il n cui avviene questo percorso.

In tal senso, la riproposizione di un paesaggio lucano arcaico e quasi disabitato, più che perpetuare un comune stereotipo, è funzionale a produrre una dimensione quasi onirica in cui i protagonisti si muovono. Ed è proprio nel gioco di rispecchiamenti tra personaggi e paesaggio che la musica rappresenta un collante fondamentale. La scrittura filmica utilizza in parte lo schema del road movie e in parte quello della commedia musicale per sintetizzarli in un walking movie musicale strutturato in capitoli ben definiti. Ogni capitolo, o tappa del percorso, da un punto di vista della storia, contribuisce a portare avanti uno o più fili della narrazione, ad approfondire

personaggio mentre, dal punto di vista del paesaggio, esso è caratterizzato da indicazioni ben precise sul luogo in cui si trovano legando a esso prodotti tipici e tradizioni56. Al termine di ogni tappa, la musica è il momento di sintesi dei due aspetti rivelandosi essenziale al fine di stringere il rapporto tra personaggi e paesaggio57. Tale struttura che in alcuni casi appesantisce il racconto (una sorta di doppia

storie e il rallentare della musica) è piuttosto anomala per una commedia che, per definizione, deve mantenere il ritmo del racconto sempre alto58. Tuttavia, essa va associata amantenere unite le due anime del film, quella narrativa e quella promozionale. Da un punto di vista stilistico, il film è girato in

sceneggiatura. Personaggi e paesaggio sono

56 I luoghi citati esplicitamente nel film: Maratea, Trecchina, Lauria, Latronico, Tramutola, diga del Pertusillo, Aliano, Craco, Scanzano. Prodotti tipici citati: pane e frittata, peperone crusco, fagioli di Sarconi, gnumaridd, aglianico del Vulture. 57 Così la pianificazione del viaggio si chiude con la canzone

segna il suo definitivo ingresso nel gr

mancato. 58 E ciò può aver tratto in inganno la alcuni critici che nel commentare il film hanno usato espressioni quali : Bislacca, fragile e tutto sommato noiosa commediola on

the sconclusionata sciocchezzuola a passo di lumaca, che fa

inquadrati rispettivamente attraverso primi piani e campi lunghi. Nei momenti in cui si privilegia la narrazione, la macchina da presa si posiziona sui volti dei personaggi così da catturarne gli

. Durante il percorso, invece, essi rappresentano solo fugaci apparizioni nelle panoramiche sul paesaggio lucano. Se, come abbiamo detto, la musica è sempre il momento di conclusione e sintesi

interno del film, bisogna aggiungere che il paesaggio rappresenta quello iniziale. Ogni tappa viene contestualizzata attraverso alcune riprese del paesaggio e la macchina da presa mostra una mobilità maggiore in questo secondo caso, cercando di far calare lo spettatore nella realtà rappresentata. Bisogna considerare anche che il paesaggio, aprendo la sequenza, in genere anticipa e riflette ciò che sta succedendo ai protagonisti. Così, ad esempio, lo

Pertusillo prele Franco mentre il paesaggio arido e avvolto dalla nebbia dei calanchi di Aliano risente

considerazione va fatta in merito al doppio sguardo presente nel film. Infatti il punto di vista oggettivo della macchina da presa viene spesso accompagnato da quello soggettivo della telecamera di Tropea, che scopre la passione per le riprese proprio nel corso di questo viaggio.

offre una sorta di guida non convenzionale della Basilicata.

F ig. 13: Tropea filma il viaggio in

Lo sguardo di Tropea attraverso la telecamera può essere associato a quello dello spettatore

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maggiore convinzione, entra storia. Durante il viaggio, i personaggi davanti alla telecamera raccontano qualcosa del posto in cui si trovano mettendo insieme informazioni sul paesaggio con notizie personali. È dunque un momento in cui si rafforza il rapporto tra paesaggio e storia, riaffermando un principio fondamentale ai fini del nostro discorso sul

compenetrapaesaggistico.

4.5. Basilicata Coast to Coast: analisi cineturistica Sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della regia, abbiamo visto come lo sforzo sia quello di tenere insieme paesaggio e storia, promozione turistica e statuto artistico. Dal

perché condensa tutta una serie di elementi volti

però pregiudicare lo svolgimento del film. Sin dal

branding attribuendo alla regione una filosofia di vita. Inserire, infatti,

film vuol dire associare le vicende dei

avvengono. In questo modo lo spazio scenico in cui è ambientata la storia non è un semplice sfondo ma appare sin da subito come fortemente caratterizzato e portatore di valori ben precisi.

La Basilicata è il luogo in cui avviene un viaggio, da costa a costa, in cui si incontrano delle persone, si riconosce una concezione

Rilevante, da un punto di vista cineturistico, è la prima scena che collocare geograficamente una regione ancora poco conosciuta. A partire da una prospettiva extra terrestre, la cinepresa inquadra la Regione

letteralmente dentro come a sottolineare che il viaggio metaforico è supportato da una presenza reale. «La Basilicata esiste» sottolinea Papaleo

accingono a compiere può essere rintracciato e ripercorso seguendo, come abbiamo visto, la pr

59 concorrono alla creazione di quella che abbiamo

F ig. 14 in

Durante il film si respira questa atmosfera che non è altro che il tentativo di costituzione del brand vita autentica e lontana dalla frenesia moderna, in rapporti umani sinceri e nel coinvolgimento mistico generato da paesaggi fuori dal tempo, i suoi punti di forza. È chiaro che la rappresentazione di una Basilicata romantica può essere una risorsa preziosa in termini di

promozione turistica.

Come abbiamo visto in altri casi importanti (ad esempio, la Nuova Zelanda che viene associata

desallontanarsi dalla routine e dallo stress

ma rischia, allo stesso tempo, di creare uno scollamento dalla realtà e di presentare un territorio privo della sua

spettatore e rimangono sicuramente nella sua memoria, ma non sono riconoscibili né si legano 59 La ragazza di Tramutola che si unisce al gruppo è simbolo della voglia di libertà e di una filosofia di vita basata sul carpe diem di oraziana memoria; il contadino che li ospita esprime il distacco da una certa deriva culturale e

ma la moglie).

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di ancorare la terra immaginaria a quella reale. Se da una parte la Basilicata rappresentata nel film della sua attuale condizione sociale e politica,

a prodotti tipici e alle tradizioni locali.

F ig 15: Il gruppo brinda con l Aglianico del

Vulture in icata coast to coast

efficace uso del product placement. Basti pensare a 60 attrazione a cui, nonostante la missione ascetica dei protagonisti, non è possibile resistere, o all

61 usato per brindare alla memoria di Carlo Levi62 o, ancora, alla processione religiosa legata al culto della Madonna del Sacro Monte di Viggiano. In altre parole, prodotti e tradizioni sono inseriti

da un lato legano il paesaggio metaforico a

caratterizzare promuovere il territorio. Il product placement avviene a livello già di sceneggiatura, amalgamando i prodotti alla storia in modo che essi non risultino esterni alla narrazione ma diventino un pretesto per una scena umoristica o 60 Involtini preparati con le interiora di agnello e arrostiti alla brace. 61 Vino doc del vitigno Aglianico, prodotto nella zona del Vulture, a nord della Basilicata. 62 È interessante notare come il vino usato nel film di Papaleo per ricordare Carlo Levi sia, nel film di Francesco

Levi/Volontè si avvicina alla terra in cui è stato confinato ed è ciò che offre alla prima persona che gli racconta la condizione di vita nel meridione.

per la riflessione di un personaggio. Se

destination placement appare interessante la scelta, operata da Papaleo di un percorso non convenzionale che lascia fuori Matera, celebrata da altri film, a favore di una zona interna e meno conosciuta della Basilicata. Durante il film vengono attraversati paesi come Trecchina, Lauria, Tramutola, Latronico che godono di scarsa visibilità turistica a livello nazionale ma anche locale e sono pressocchè assenti nella filmografia lucana. Ponendo la cinepresa in quei

voglia far propria una delle potenzialità delle produzioni audiovisive ovvero quella di creare una destinazione turistica attraverso la visibilità prodotta dal grande schermo.

Più in generale, possiamo dire che tutto il film concorre alla formazione di quel vicarious consumption considerato da Macionis come uno dei più importanti fattori di spinta del cineturismo. Attraverso il racconto del viaggio, lo spettatore acquisisce una serie di informazioni sul territorio, sulle sue tradizioni e quindi una preconoscenza delle località riprese nel film. In questo senso, il cinema è capace di creare nello spettatore un senso di familiarità con i luoghi visti riducendo sensibilmente le possibili preoccupazioni del turista relative al viaggio in una destinazione che non conosce. Se, infatti, il film di Papaleo è stato sovente criticato dai suoi conterranei in quanto non mostrerebbe abbastanza la Basilicata o non ne promuoverebbe la sua condizione reale, è proprio perché non si è considerato che

irettamente proporzionale

di questo non è il primo obiettivo del film.

legata alla storia e ai suoi protagonisti può

ciò che conta non è fotografare la situazione attuale della regione ma fornire un input per visitarla. Occorre inoltre considerare che un film non può mai corrispondere esclusivamente a esigenze legate alla promozione turistica di una regione. Una produzione audiovisiva può stimolare il desiderio di visitare un territorio ma poi è compito degli enti locali saper utilizzare la fascinazione cinematografica per diffondere una conoscenza autentica del territorio e quindi

location in un vero e proprio viaggio.

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F ig. 16: Un momento del viaggio in

anche evidenziare come la rappresentazione di una Regione elementi fortemente identitari sia in linea con la

(Apt) locale turismo di qualità, legato naturalistico e gastronomico della Regione. Non è un caso che Rocco Papaleo sia stato il

presso la Borsa internazionale del turismo (Bit) 2011.

Incasso: 3.367.187 Spettatori: 502.56063 Uscita nelle sale: 215 copie Partecipazioni a festival e rassegne: 78 2 Nastri d'Argento: miglior regista esordiente e migliore colonna sonora 3 David di Donatello: miglior regista esordiente, migliore canzone originale a Max Gazzè, miglior musicista a Rita Marcotulli e Rocco Papaleo, nomination per miglior film 2010

per la miglior opera prima per la migliore colonna sonora a Max

Gazzè, Rocco Papaleo e Rita Marcotulli Nella lista dei 10 film per rappresentare l 'Italia all ' Oscar Uscita dvd il 25/08/2010 Uscita dvd con Sorrisi e Canzoni 21/09/2010 Nella classifica dei 10 dvd più venduti in Italia dal 30/08/2010 al 12/09/2010 (2 settimane) Prima tv su Sky il 21/04/2011: 241.239 spettatori

63 film nei cinema e stimato considerando il costo medio del biglietto e

Per comprendere meglio che tipo di impatto il film abbia avuto in termini di visibilità ed esposizione della Regione riportiamo qui di seguito i numeri relativi alla diffusione del film e i riconoscimenti ottenuti.

Dal punto di vista della visibilità del film a livello nazionale e internazionale, bisogna sottolineare

buon successo ed è stato distribuito in tutta Italia in circa 215 copie, figurando nella classifica dei 20 film italiani di maggiore incasso nel 2010. Quanto alla sua esposizione internazionale, il film ha partecipato a Festival di cinema in tutto il mondo ricevendo numerosi riconoscimenti. È importante notare che anche

interesse verso il film di Papaleo premiandolo in due delle principali competizioni italiane: Nastro

64 e David di Donatello65 come miglior

inserito anche nella lista dei dieci film in corsa di

goduto di buona visibilità mediatica grazie alla partecipazione a questi premi riattivata, poi, dalla sua diffusione sui canali di Sky Cinema. La prima tv, avvenuta il 21 aprile 2011, ha registrato circa 241.000 spettatori, un buon numero in rapporto agli ascolti medi della piattaforma satellitare66 ed è stato inserita in una programmazione che proprio in quei giorni

Il film è stato immesso nel circuito homevideo e

blu-ray. Nelle prime due settimane della sua uscita, il dvd prodotto dalla Eagle Pictures è stato tra i dieci dvd più venduti in Italia.

è stata sostenuta anche dalla diffusione della pellicola

: tra novembre 2010 e gennaio 2011 il film è stato proiettato,

(inserito in una selezione di gra

64 Premio assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti

65

66 Bisogna considerare che i numeri di Sky non sono quelli da tv generalista e che la diffusione del film in diversi giorni

della prima tv. In media, un film di successo alla sua prima visione raggiunge su Sky al massimo il mezzo milione di spettatori.

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, sugli aerei B777, A330E, A330 e B767 classe Magnifica e sugli aeromobili A320 e dei B767, classe Economica.

Quanto alla sua esposizione internazionale, il film ha partecipato a Festival di cinema in tutto il mondo ricevendo numerosi riconoscimenti oltre che essere presentato, quale strumento di promozione del territorio lucano, in alcuni

di Parigi. Il film di Papaleo è stato proiettato anche durante

alia nel Principato

Monaco-Italie e con il Comites (comitati degli

da un aperitivo di benvenuto con degustazione di prodotti tipici e vini della Regione Basilicata organizzato dal Dipartimento Agricoltura della Regione.

Simile iniziativa si è svolta il 26 aprile 2011 a Mar del Plata, nella provincia di Buenos Aires in Argentina, sempre in occasione del 150° anniversario dell'Unita dell'Italia. Il film è stato

di Cultura.

Biniziative non strettamente cinematografiche. Tra queste ricordiamo la tavola rotonda

Bruxelles dalla Regione Basilicata, al termine della quale è stato proiettato, con sottotitoli in inglese, il film del regista lucano.

La reiterata attenzione sulla destinazione Basilicata passa anche attraverso altre forme mediatiche non strettamente visive ma sempre stimolate dal film. Ad esempio il 2 aprile 2011 è stato pubblicato sul sito Web TG COM, nella sezione viaggi on the road, un articolo

- un itinerario tra i paesaggi lucani ispirato al film

i diversi luoghi

del Film.

A dimostrazione della longevità del film è da sottolineare la richiesta da parte di alcune riviste di viaggi e turismo di conoscere il territorio lucano seguendo il tragitto delineato in

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CAPIT OLO 5

N O MIC O DI BASILICATA C O AST T O C OAST

5.1. Obiettivi e metodologia

La ricerca sul campo svolta nel periodo compreso tra novembre 2010 e aprile 2011 è

indagare sul rapporto tra cinema e turismo in Basilicata, analizzando, nello specifico, gli effetti

prodotto sul turismo locale.

Per approfondire le motivazioni che hanno portato alla realizzazione del film e per comprendere meglio la genesi di questo movie

alcune interviste semi strutturate che hanno coinvolto Enti e Istituzioni che hanno creduto nelle potenzialità del film e, quindi, sostenuto anche economicamente la produzione. Parallelamente, per comprendere le ripercussioni sul territorio riconducibili al film, è stato somministrato un questionario telefonico a tutti gli operatori turistici presenti nelle location utilizzate dal film. Questi due momenti

effettuare una mappatura delle iniziative attivate da istituzioni pubbliche e da privati proprio per

campo è stata completata dalla rilevazione delle opinioni di alcuni turisti che, dopo aver visto il film, hanno deciso di visitare la Basilicata nel

Le interviste semi strutturate rivolte alle Istituzioni locali avevano l'obiettivo di raccogliere in modo non standardizzato una serie di informazioni relative alla genesi del film

turistica della regionesemi strutturata67, lasciando all'intervistato ampia autonomia nella discussione, ha

67 Corbetta (2003) la definisce come «una conversazione avente finalità di tipo conoscitivo, provocata e guidata dall'intervistatore, sulla base di uno schema flessibile di interrogazione»

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permesso di raccogliere anche informazioni aggiuntive a quelle espressamente richieste arricchendo il quadro conoscitivo della ricerca di una serie di dati inizialmente non presi in esame. L'intervista è stata articolata in 4 sezioni: le

come fosse nata la collaborazione tra le istituzioni e la produzione e se le prime avessero giocato un ruolo attivo in tale progetto; la seconda era orientata a comprendere il perché del loro coinvolgimento e, in particolare, quali fossero state le motivazioni alla base del sostegno, anche economico, dato al film; la

valutazione del film in termini di impatto

di capire se e in che termini la produzione o gli sviluppi turistici legati al film avessero avuto impatti sulla comunità locale.

Il questionario telefonico, utilizzato per

scelto sia per ovviare ai problemi relativi al raggiungimento fisico degli intervistati (essendo un periodo di bassa stagione alcune strutture erano chiuse e i responsabili non reperibili in zona), sia per le minori resistenze alla

riscontrano con questo tipo di contatto (Corbetta, 2003). Il questionario è stato strutturato con 12 domande prevalentemente a risposta chiusa divise in tre sezioni. La prima

opinione sul cineturismo quale possibile strumento di promozione della Basilicata e a indicare gli strumenti più efficaci per favorire un utilizzo delle location della Basilicata per fini cinematografici. La seconda parte indagava sugli effetti turistici prodotti dal film di Papaleo, sia in termini di immagine e conoscenza del territorio, sia in termini di flussi e quindi anche di ricavi per

La terza parte faceva emergere le eventuali azioni messe in atto dagli operatori turistici locali per sfruttare la popolarità del film

al fine di promuovere il proprio territorio e la propria attività/prodotto.

arrivati in Basilicata sulla scia del successo di

proposto un questionario a risposta aperta che li invitava ad esprimersi sulle aspettative che avevano prima di intraprendere il viaggio,

trasmesso loro (e sulla rispondenza di questa

viaggio), sul grado di soddisfazione e sui punti di

5.2. Il campione

interviste faccia a faccia, sono stati coinvolti

(APT) della Basilicata,

rappresentati della Regione (che ha finanziato con circa 300.000 euro le attività di promozione e commercializzazione del film utilizzando fondi Fesr68), i responsabili di 2 Gruppi di Azione Locale (GAL Akiris e GAL Basento Camastra) della Basilicata (che hanno co-finanziapartecipato alla definizione del percorso e delle tappe del viaggio intrapreso dai protagonisti del film), alcuni esponenti dei comuni utilizzati come set per il film.

contattati tutti gli operatori turistici presenti nei comuni utilizzati come set per il film. In particolare sono stati intervistati: operatori della ricettività (hotel, bed and breakfast, agriturismi), titolari di attività ristorative, e intermediari del turismo (agenzie di viaggi e tour operator Come si evince dalla Tabella 1 il 65% del nostro campione è costituito da titolari di hotel e ristoranti (strutture turistiche maggiormente

stato somministrato ad operatori di Maratea, Scanzano Jonico e Lauria, comuni già interessati da flussi turistici e, per questo, dotate di un numero maggiore di servizi legati al settore turistico.

I turisti sono stati contattati via mail o incontrati direttamente alla fine del loro viaggio. Si tratta di persone arrivate in Basilicata attraverso alcuni organizzatori di viaggi specializzati nel segmento della vacanza a piedi e del turismo responsabile.

istruzione medio-alta, per lo più liberi professionisti provenienti dal Centro-Nord.

68 Il Fesr è il fondo europeo di sviluppo regionale. Esso finanzia gli investimenti produttivi che rendono possibile la

realizzazione delle infrastrutture, le iniziative di sviluppo locale e le attività delle piccole e medie imprese, la ricerca e

attività nel settore trasporti, ricerca ed innovazione, recupero urbano e riconversione industriale, turismo.

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F ig. 17: I comuni ripresi nel film

Tabella 1: tipologia di strutture coinvolte nell ' indagine, suddivise per comuni

5.3. La genesi del film Le informazioni raccolte dalle interviste faccia a faccia fanno emergere come il film abbia beneficiato, nella fase di ideazione, di un importante supporto da parte di alcuni GAL lucani e di vari organi della Regione. La profonda conoscenza del territorio e delle sue risorse posseduta da questi Enti ha permesso al

film di divenire reale strumento di promozione del territorio, descritto nelle sue caratteristiche paesaggistiche, storico-culturali ed enogastronomiche. I GAL69, in particolare, hanno aderito al progetto sia perché «ritengono il cinema un efficace mezzo di promozione del territorio, uno strumento molto più incisivo di altre micro iniziative attuate in passato, che 69 Tutti i sei GAL della Basilicata hanno contribuito anche finanziariamente alla realizzazione del film.

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rappresenta fedelmente quelle che sono le qualità/tipicità del territorio della Basilicata70», sia p

cioè «una Basilicata caratterizzata da un modo di vita alternativo, autentico e lento,

turistico in grado di apprezzare la ruralità di tali aree interne della regione71».Dalle testimonianze raccolte, emerge, quindi, un film che non solo parla della Basilicata ma che accoglie e fa proprie le voci del territorio, facendo emergere specificità riconosciute come tali anche dagli abi 72.

promozionali del film decidendo di contribuire economicamente al progetto, inserito tra le azioni di marketing territoriale. «La promozione della Basilicata tramite una pellicola cinematografica è un mezzo molto più efficace di un semplice spot sulla Basilicata, che spesso può apparire come autoreferenziale e quindi con

73

obiettivo era da un lato quello di avviare un posizionamento della Basilicata nel mercato del turismo rurale74, presentata come destinazione immersa nel verde e caratterizzata da valori e tradizioni ancora radicate al territorio e,

geografiche e toponomastiche relative a questa

Dio, ci credi o non credi» (Basilicata coast to coast, 2010). Il film quindi «ha rappresentato una ghiotta occasione per il solo fatto di avere il nome Basilicata nel titolo che è girato in tutta Italia, nelle maggiori città della penisola75». 70 Intervista a Domenico Romaniello, Gal Basento Camastra, del 16 dicembre 2010 71 Intervista a Ennio Di Lorenzo, Gal Akiris, del 2 dicembre 2010 72 Emblematico a tal proposito è il cambio di percorso che Papaleo inizialmente aveva pensato per i suoi protagonisti e che invece subisce delle variazioni proprio dopo aver ascoltato suggerimenti e indicazioni provenienti da alcuni GAL. 73

Autorità di Gestione del PO FESR Basilicata .

alla richiesta di finanziamento avanzata dalla casa

21 marzo 2011, ha coinvolto Raffaele Paciello. 74 Il Piano Turistico Regionale del 2009 parla della strategia diretta a trasformare la scarsa notorietà e visibilità internazionale e nazionale della regione Basilicata da punto di debolezza in un punto di forza. 75 Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10 maggio 2011

5.4. Le opportunità del cineturismo

Il grande schermo è considerato dalla quasi totalità degli operatori turistici coinvolti tramite il questionario telefonico come una particolare tipologia di marketing territoriale che permetterebbe di diffondere maggiormente l'immagine e la conoscenza della Basilicata.

cinematografica possa rappresentare una forma

96,4%) degli intervistati dichiara che l'attività cinematografica effettivamente può rappresentare una forma di promozione del territorio della Basilicata. In particolare il cinema è considerato un ottimo strumento per promuovere territori poco conosciuti a cui spesso vengono associati, grazie alla narrazione cinematografica, significati simbolici che ne amplificano le specificità e suscitano una forte curiosità nello spettatore.

Quasi il 70% degli intervistati ritiene che il film

positivamente sul turismo locale mostrando i colori e i paesaggi dell'area e, allo stesso tempo, facendo emergere le specificità identitarie di un territorio dotato di grandi potenzialità turistiche ancora da sfruttare appieno.

Relativamente all'effetto generato sul territorio dalla realizzazione e successiva distribuzione del film, gli intervistati dichiarano che l'impatto principale è legato alla diffusione dell'immagine e alla maggiore conoscenza del territorio (40%), seguito da un effetto sull'economia locale e dall'incremento dei flussi turistici.

Secondo gli intervistati, quindi, uno dei principali meriti del film è quello di aver favorito la conoscenza del territorio della Basilicata e del suo patrimonio naturalistico e storico-culturale.

Opinione diffusa è che la Basilicata sia ancora poco conosciuta per cui iniziative come queste devono essere incentivate in quanto generano curiosità e soprattutto danno visibilità a quelle zone interne, turisticamente ancora in una fase esplorativa ma dotate di un importante patrimonio da mettere a valore.

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F ig. 18: Settori su cui il film Basilicata C

impatti

Anche dalle interviste ai Gal e alle Istituzioni locali emerge la convinzione che il cinema possa rappresentare uno strumento innovativo in grado di diffondere la conoscenza del territorio.

potenzialità legate alla velocità e alla diffusione che i prodotti cinematografici e i differenti modi

territorio. «Il film è uscito in 202 sale di molte città italiane ed è stato visto da circa 700.000 spettatori, per non contare poi della diffusione

DVD della Eagles Pictures, dei DVD noleggiati, della distribuzione nel circuito SKY Cinema e della prossima uscita su Mediaset76». Si ribadisce così una delle potenzialità dei prodotti audiovisivi: la longevity, ovvero la capacità di

un territorio e quindi la promozione anche turistica dello stesso.

Interessante è anche il confronto con altri film rande

schermo. Opinione condivisa da molti è che a differenza di altre produzioni cinematografiche che hanno usato la Basilicata per rappresentare

76 Intervista a Domenico Romaniello, Gal Basento Calastra, del 16 dicembre 2010

Palestina), il film di Papaleo mettendo il territorio lucano al centro della narrazione, indicando le località e i prodotti tipici, garantisce al territorio una maggiore visibilità anche turisticaemerge dal film, tuttavia, non è paragonabile a quella di una cartolina o di un manifesto, statica e fedelmente legata alla realtà. La storia, le vicende dei personaggi, le inquadrature, le musiche arricchiscono il territorio di elementi non tangibili ma percepiti dallo spettatore che contribuiscono a presentare la Basilicata come «una regione trasognata, sospesa tra la conservazione della sua autenticità e l'ansia di modernità»77.

5.5 Le opportunità del cineturismo

Per quanto riguarda gli impatti sul turismo legati alla curiosità e al desiderio suscitati dalla visione

non è possibile riscontrare un dato certo dal momento che, come si è già detto, il cineturismo è una delle

emerge che poco meno del 50% degli operatori

registrato nella propria attività lavorativa un incremento di turisti., Nello specifico, tale incremento di visitatori è stato inferiore al 10% per il 31% degli intervistati, tra il 10% e il 20% per il 57% degli operatori e compreso tra il 30% ed il 50% per il restante 12%.

«Ho visto arrivare nel mio ristorante gente proveniente da Maratea che aveva effettuato il percorso del film in camper, in macchina, addirittura in bicicletta e a piedi. Grazie al film, anche località meno note della Basilicata, come appunto Scanzano jonico, hanno potuto beneficiare di una visibilità mai avuta prima, con ripercussioni positive per gran parte degli operatori locali78».

Due domande del questionario cercavano di verificare se la maggiore visibilità della Basilicata e il maggior numero di visitatori riconducibili alla diffusione del film avessero anche contribuito ad accrescere il fatturato delle aziende presenti nei territori interessati dalle riprese. Il 45% dichiara di aver avuto un

77 Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10 maggio 2011 78 Intervista a Franco Lupoli, ristoratore di Scanzano Jonico, del 23 marzo 2011

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incremento dei ricavi (di cui, il 58% ha registrato un aumento inferiore al 10%, il 32% ha avuto una crescita compresa tra il 10 e il 20%, il restante 10% dichiara di aver registrato un incremento dei ricavi superiore al 20%).

Le strutture che dichiarano di aver avuto un aumento dei propri ricavi sono in prevalenza gli hotel, i ristoranti e gli agriturismi che rappresentano circa il 90% di coloro che affermano di aver avuto vantaggi anche economici dalla realizzazione e diffusione del film79. Maratea, Scanzano Jonico e Trecchina sono i comuni nei quali si concentra il maggior numero di operatori che hanno registrato sia un aumento dei flussi sia un incremento dei ricavi (dato riconducibile anche alla maggiore esposizione che il film dà a queste località).

Anche gli amministratori locali, intervistati nella

un incremento degli arrivi in Basilicata sollecitati dal film: «esiste una domanda che sta interessando la Basilicata proprio sulla scia della curiosità suscitata dalla visione del film. Ne sono esempi i pacchetti turistici venduti dai Tour Operator e la richiesta da parte di testate giornalistiche (nazionali e internazionali) di

80».

79 Conferma della capacità del cinema di generare effetti economici viene anche da un operatore del settore ricettivo di Maratea la cui struttura è stata utilizzata dalla troupe durante la permanenza in Basilicata «ho ospitato per circa 60 giorni la troupe nella mia struttura con un incremento di

relazione al periodo di bassa stagione in cui si sono svolte le riprese e durante il quale la maggior parte delle strutture

che presenze. 80 Intervista a Giampiero Perri, APT Basilicata, del 10 maggio 2011

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F ig. 19: Incremento dei turisti collegabili al film BCTC

F ig. 20: D istribuzione degli incrementi dei ricavi per tipologia di struttura

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5.6. Basilicata coast to coast: le iniziative collegate al film

stato quello di ricercare e mappare le varie iniziative, provenienti sia dal pubblico che dai privati, nate sulla scia del film e che rappresentano azioni dirette a sfruttare la visibilità del territorio e la curiosità negli spettatori create dal film.

Come abbiamo visto il cinema rappresenta una motivazione forte nella prima fase del processo di scelta della destinazione, la nascita del desiderio di vistare la location, per poi diventare meno incisiva verso le fasi di conclusione del

pertanto la destinazione deve essere in grado di spingere il turista a concretizzare tale processo, deve farlo attraverso la predisposizione di un prodotto adeguato alle sue esigenze/aspettative, che abbia un giusto prezzo, che sia facilmente acquistabile e che venga comunicato in modo efficace.

Per la promozione del film e in particolare della Basilicata raccontata dal film di Rocco Papaleo sono state adottate differenti strategia di

sale italiane (9 aprile 2010), ad esempio, è stato

promosso e sp , dalla Shell e dalla Total. Per partecipare al concorso era sufficiente andare sul sito del film, compilare il modulo di adesione e inviare la domanda on line. Si è trattato azione promozionale diretta a trasformare la motivazione nata nello spettatore in una visita concreta della Basilicata.

Altra iniziativa istituzionale sempre con

strumento di marketing turistico è stata la conferenza stampa tenutasi alla Borsa internazionale del turismo del 2011 (BIT) dal

Tra gli ospiti intervenuti alla conferenza stampa di inaugurazione anche due protagonisti del film,

Gerardi a cui è stato affidato, in qualità di testimonial della regione, il compito di promuovere in modo originale e meno formale, la Basilcata e le sue risorse.

F ig. 21: Locandina di presentazione alla BIT 2011

In occasione della BIT 2011 è stato anche

scheda del film e delle location di coast to co

Altro strumento di marketing territoriale legato ai film sono le movie map che propongono tour che seguono le location dei film. Anche per

tale strumento, inserito tuttavia solo nella seconda edizione del DVD, messo in commercio

da Rocco Palaleo sulla Basilicata.

Originale, e soprattutto non legato ad un

coast in 50imprenditore lucano di Scanzano Jonico:

aderito inizialmente in 50 ma lungo il percorso di 135 km (partenza da Maratea, sulla costa tirrenica e arrivo a Scanzano, sul versante jonico)

lunga carovana81». A conclusione della passeggiata motoristica a tutti i partecipanti è

e un cesto di prodotti tipici del territorio 81 Intervista a Franco Lupoli, ristoratore di Scanzano Jonico, del 23 marzo 2011

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contenente anche una bottiglia di vino locale,

toccati dal tour: Maratea, Valsinni, Montalbano Jonico, Scanzano).

F ig. 22: Prodotti etichettati di Basilicata coast to coast i

Sulla scia del film sono nati anche dei veri e propri pacchetti turistici ideati e proposti da operatori di portata nazionale specializzati in viaggi a piedi. Il primo è coast. Dal Tirreno allo Ionio, sulle tracce delle

- Viaggi a 82. Il

viaggio svoltosi dal 2 al 12 giugno 2011 con partenza da Maratea (costa tirrenica) e destinazione di arrivo a Policoro (costa ionica), è stato intrapreso da 12 camminatori desiderosi di scoprire, camminando, la regione e le sue risorse. Alla domanda su come fosse del viaggio,

ghiotta. Sono sempre alla ricerca di nuove proposte, idee, e questa offertami dal film di Papaleo era perfetta. Conoscevo poco la Basilicata e grazie al film ne ho potuto apprezzare le specificità e, soprattutto, strutturare un viaggio a piedi che in parte

82 Walden viaggi a piedi e Viaggi solidali sono operatori specializzati nel turismo responsabile, entrambi sono iscritti a AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

riprendesse quello fatto dal gruppo della storia di Papaleo83».

Un altro pacchetto turistico è stato organizzato e proposto da La Via dei Canti84. Il viaggio che

viaggio laico di paese in paese nel meridione : Cristo si è fermato ad Eboli? Andiamo

.

F ig. 23: Il viaggio Basilicata coast to coast di Walden e Viaggi Solidali

5.7. Le opinioni dei turisti parte della nostra indagine ha preso in

esame anche le opinioni dei turisti che hanno scelto la Basilicata come destinazione turistica, a seguito della visione del film e su sollecitazione

da alcuni operatori nazionali.

Alcuni turisti sono stati incontrati direttamente durante il loro viaggio a piedi in Basilicata altri, invece, contattati tramite mail. Questa fase ha cercato di indagare sulla conoscenza della Basilicata che ciascun partecipante aveva prima della visione del film (e su come eventualmente il film di Papaleo abbia influito nel modificarla),sulle motivazioni che hanno spinto a prendere parte al viaggio itinerante, e infine sulle aspettative che gli intervistati avevano quando hanno deciso di intraprendere il viaggio.

Gran parte degli intervistati aveva, prima della visione del film, una conoscenza della Basilicata molto limitata, e spesso legata esclusivamente alla città di Matera. Alcuni degli intervistati non conoscevano affatto questo territorio. «Per me era, come si dice anche nel film, un buco nero nella geografia dell'Italia. Si legge molto poco 83 Intervista via mail a Alessandro Vergari, Walden viaggi a piedi, del 4 maggio 2011 84 La Via dei canti è un marchio alla scoperta della natura e delle iniziative locali sostenibili operatoreTra terra e cielo specializzato in viaggi a piedi

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della regione, e oltre a Maratea e a Matera, si conoscono pochissimo le sue ricchezze storico e naturalistiche85».

Il film ha dato a tutti la possibilità di apprezzare in particolare le risorse naturalistiche e le caratteristiche di alcuni borghi della regione («Mi è sembrata una terra selvaggia e interessante». «Una terra rigogliosa e verde, una terra dove il tempo si ferma». «Terra dai paesaggi molto suggestivi»). La Basilicata

luogo ancora preservato, dove poter vivere in maniera semplice, una terra poco conosciuta ma che, proprio per questo, riserva al viaggiatore inattese possibilità ancora tutte da esplorare. In questo senso, la dimensione romantica e naturalistica espressa dal film di Papaleo sembra abbia stimolato la curiosità turistica e promosso

veritiera, della regione. La Basilicata colpisce per la sua tranquillità e per la lontananza dalla frenesia moderna, evidenziata anche dal film. «E' una regione che mi ha incuriosito e che valeva la pena di vedere, proprio perché ancora non è stata scoperta, catalogata, omologata, omogeneizzata86». La decisione di esplorare questa regione attraverso il cammino è legata in particolare alla convinzione che la strada a piedi permette quindi di percepire con maggior forza e intensità, i luoghi, gli ambienti, la natura e le persone che si incontrano. Tutti gli intervistati concordano nel considerare le loro aspettative più che soddisfatte («Ho trovato molta accoglienza, disponibilità e pulizia. Anche per la sicurezza non abbiamo avuto problemi». «Forse molto di più di quello che pensavo». «Le mie aspettative sono state soddisfatte») e

buon cibo i punti di forza del territorio lucano. Allo stesso tempo, però, gli intervistati

turistica sia sfruttando maggiormente il patrimonio naturalistico della regione («occorre una maggiore manutenzione e un miglioramento della segnaletica relativa alla rete sentieristica». «Tracciare o segnare percorsi tematici da fare a cavallo, mountain bike, a piedi permetterebbe di apprezzare maggiormente questo territorio») sia promuovendo in modo integrato le risorse locali, sost 85 Intervista a Alessandro Vergari, Walden viaggi a piedi, del 4 maggio 2011 86 Intervista a Alessandro Vergari, Walden --- viaggi a piedi, del 4 maggio 2011

(«Sarebbe utile per gli operatori locali mettersi in rete in modo da unire i vari settori: gastronomia, ristorazione, alloggi, escursionismo e offrire così ai turisti prodotti più strutturati». «Ho trovato poche iniziative imprenditoriali legate a Basilicata coast to coast, occorre promuoverne altre. Ne vale la pena»).

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N O TE C O N CLUSIVE

cinema può avere nella promozione erritorio come quello

lucano, dotato di un ricco e diversificato patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico culturale.

gli elementi necessari per stimolare la scelta turistica e promuovere le risorse culturali e paesaggistiche della regione.

inoltre, emerge come la proposta di un paesaggio simbolico-metaforico, che lega sensibilmente la storia ai luoghi del set, abbia

territorio.

di marketing che ha posto le basi per la costituzione di un brand Basilicata e ha rafforzato la collocazione della regione sulla scena turistica nazionale e internazionale. Grazie al ritmo coinvolgente e scanzonato, alle intense immagini paesaggistiche, agli emozionanti momenti musicali, il film ha dato il via a quello che abbiamo chiamato la formazione di

paesaggistica, così da legare la Basilicata

moderna e dove è possibile compiere un percorso di scoperta interiore.

n percorso facilmente rintracciabile (grazie alle puntuali indicazioni geografiche), effettuando

product placement dei prodotti tipici e facendo emergere nel corso della narrazione alcuni elementi caratterizzanti

, ha stimolato la curiosità verso questa regione concorrendo alla definizione del vicarious consumption della destinazione, una sorta di esperienza preliminare del territorio vissuta dallo spettatore, che rende più facile e immediata la successiva scelta di visitare i luoghi

consumo indiretto della destinazione attraverso locus amoenus

da attraversare lentamente ha prodotto alcune iniziative messe in campo da operatori turistici specializzati nel turismo a piedi. Sulla scia del percorso realizzato dai protagonisti del film, sono nati pacchetti turistici ad hoc con

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di una Basilicata naturalistica, una terra incontaminata in cui riscoprire se stessi, ha fatto breccia nel target del turismo responsabile, stimolando la conoscenza esperienziale del territorio. Come abbiamo visto, il film di Rocco Papaleo risulta una riuscita operazione di promozione delle bellezze della regione, a cui è associato una sorta di elogio della lentezza. La scelta drammaturgica di proporre un road movie a piedi improntato sulla scoperta di sé, di un

questo senso, particolarmente congeniale a stimolare un tipo di turismo responsabile. Si tratta di un turismo di nicchia che, tuttavia, è in forte espansione e che può schiudere interessanti prospettive per una regione come la Basilicata. Dalle interviste ai turisti realizzate sul campo, emerge come le immagini e la filosofia del film siano state determinanti nello stimolare la curiosità di ritrovare i luoghi visti sul grande schermo.

complessivo che può essere imputato al film,

essere considerati solo parzialmente soddisfacenti. Questo dato conferma la complessità del processo che porta un turista in una destinazione dopo averla vista sullo schermo e soprattutto dimostra che non si tratta di un processo che avviene in modo automatico. Secondo quanto evidenziato dalla letteratura sul tema, il cinema rappresenta una motivazione forte nella prima fase del processo di acquisto del turista (nascita del desiderio di visitare la location) ma poi diventa meno incisiva nelle fasi

questo senso, diventa decisiva la messa in campo di azioni di marketing che possano stimolare la curiosità dello spettatore e fornire

re cineturistico, al turista.

cinematografica del territorio, in cui i Gal e la Regione sono intervenuti direttamente sia nella definizione delle location che attraverso il

arco vitale. Attraverso una mappatura realizzata

e ha mostrato come il film ha potuto

contare su una buona visibilità nazionale e su

parlare di un efficace sfruttamento della longevità del prodotto filmico. Tuttavia

territorio nazionale, determinato dal successo del film e anche da alcune iniziative organizzate

87, non ha fatto seguito

locale che avrebbe potuto attivarsi per creare prodotti in linea con la domanda turistica. È

volta a cogliere le opportunità offerte sia dal film, sia dalle azioni promozionali della pellicola garantite da alcune iniziative pubbliche.

rilievo è stata messa in atto dagli imprenditori locali.

Appare strategico, quindi, il ruolo che potrebbe avere una film commission regionale che, oltre al suo compito principale di attirare le produzioni cinematografiche sul territorio, potrebbe, ,

iniziative di promozione dei film e operatori turistici88. Come abbiamo detto, la tendenza delle film commission è quella di intervenire su tutta la filiera del cinema, dalla pre-produzione del film alla promozione. Una film commission lucana, in questo senso, dovrebbe attivarsi già in fase di pre-produzione del film sia per informare

87 resentata dalla mancato utilizzo della velocità interattiva offerta dalle nuove tecnologie. Non è stato, ad esempio, creato un film site che fornisca dati e notizie sulla Basilicata quale set cinematografico, sulle produzioni realizzate e sulle relative lo(www.basilicatacoasttocoast.it) non presenta alcun link o informazioni sulle location utilizzate come set per le riprese, evidenziando uno scollegamento tra il film e la destinazione. Allo stesso modo, la mancata realizzazione di una movie map (accessibile via web), che renda più facile e

del cineturismo. Altri prodotti dedicati al cineturista come ad esempio gli itinerari georeferenziati fruibili tramite

le location dei film, sono assenti. 88

cineturimomento che i due film hanno una struttura narrativa e finalità molto simili. Nel caso di Sideways, la collaborazione fin dal principio tra la produzione e la film commission ha permesso di sfruttare al massimo le potenzialità turistiche offerte dalle immagini cinematografiche.

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volte a cogliere le potenzialità della promozione territoriale offerta dal film, sia per definire con la produzione cinematografica il modo in cui promuovere il territorio. Durante la fase di uscita e distribuzione del film, poi, è necessario intervenire favorendo attività di marketing legato ad esso sia ad opera di enti pubblici che

In questo senso, oltre alla funzione di sportello cinema, la film commission dovrebbe fornire tutti quei servizi aggiuntivi indispensabili per le produzioni cinetelevisive: dalla realizzazione di un book delle location, alle operazione di scouting territoriali con location manager qualificati e alla iniziative di formazione

film fund. Mettere delle risorse economiche a disposizione significa sostenere la filiera del

: le produzioni co-finanziate dovrebbero obbligate a spendere parte del suo budget sul territorio, a girare gran parte delle riprese in loco e a

tener presente che il finanziamento pubblico statale ottenuto da una produzione non è mai sufficiente per coprire le spese e la possibilità di integrarlo con un contributo regionale è spesso di vitale importanza. Ad esempio, nel caso di

Fesr ha integrato il finanziamento pubblico come opera prima che, da solo, non avrebbe garantito la realizzazione del film Sarebbe opportuno, quindi, un avvio rapido

film commission lucana che permetterebbe alla regione Basilicata di acquisidelle location italiane e, allo stesso tempo, alla pellicola di (e alle opportunità ad essa connesse) di non rimanere

dotata di risorse da investire e di una chiara idea sulle produzioni da promuovere potrebbe avviare una pianificazione strategia di questo settore con ricadute positive anche in termini di visibilità e sviluppo turistico della regione.

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Angeli e Demoni (Ron Howard, 2009) film

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Braveheart (Mel Gibson, 1995) film

Capri (Francesca Marra, Dario Acocella, 2006-2010) fiction

Cristo si è fermato a Eboli (Francesco Rosi, 1979) film

Del Perduto Amore (Michele Placido, 1998) film

Don Matteo (Giulio Base, Lodovico Gasparini, 2000-2009) fiction

Gli anni Ruggenti (Luigi Zampa, 1962) film

Il Codice da Vinci (Ron Howard, 2006) film

Il Mandolino del Capitano Corelli (John Madden, 2001) film

Il Rabdomante (Fabrizio Cattani, 2005) film

Il Signore degli Anelli (Peter Jackson, 2002-2004) film

Il Vangelo secondo Matteo (Pier Paolo Pasolini, 1964) film

Io non ho paura (Gabriele Salvatores, 2002) film

(Edward Zwick, 2003) film

La Dolce Vita (Federico Fellini, 1960) film

La Passione di Cristo (Mel Gibson, 2003) film

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La Vedovella (Silvio Siani, 1962) film

Made in Italy (Nanni Loy, 1965) film

Pane e Libertà (Alberto Negrin, 2009) film tv

Salvate il Soldato Ryan (Steven Spielberg, 1998) film

Sideways (Alexander Payne, 2004) film

The Beach (Danny Boyle, 2000) film

The Nativity Story (Catherine Hardwicke, 2006) film

Thelma & Louise (Ridley Scott, 1991) film

Tre Fratelli (Francesco Rosi, 1981) film