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LE PRIME PRASSI GIURISPRUDENZIALI DEL PROCESSO CIVILE TELEMATICO Movimento Forense Sezione di Venezia

LE PRIME PRASSI GIURISPRUDENZIALI DEL PROCESSO ...ordinario di cognizione senza prevedere alcun riferimento al Processo Civile Telematico. Quei due articoli prevedono che l’atto

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Page 1: LE PRIME PRASSI GIURISPRUDENZIALI DEL PROCESSO ...ordinario di cognizione senza prevedere alcun riferimento al Processo Civile Telematico. Quei due articoli prevedono che l’atto

LE PRIME PRASSIGIURISPRUDENZIALI DEL

PROCESSO CIVILE TELEMATICO

Movimento Forense

Sezione di Venezia

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PROVVEDIMENTIAVENTI AD OGGETTO

ATTI INTRODUTTIVI E COSTITUTIVIORIENTAMENTI ANTE E POST

D.L. 83/2015

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TRIBUNALE DI FOGGIAATTO INTRODUTTIVO INAMMISSIBILE

Evidenziato che il ricorso introduttivo del giudizio è stato depositato in forma telematica; rammentato che il decreto del Ministero della Giustizia che ha autorizzato il deposito di atti telematici con valore legale da parte di soggetti esterni al Tribunale di Foggia a far data dal 15 gennaio 2014 ha espressamente individuato tra di essi i soli atti endoprocessuali - in linea con la precisione dell'art. 16 bis d.l.179/2012 che menziona atti processuali e documenti dei difensori delle parti precedentemente costituite - tra cui, per certo, non rientra l'atto di citazione o il ricorso introduttivo del giudizio; ritenuto, perciò, che l'istanza perché pervenuta in forma diversa da quelle previste deve essere dichiara inammissibile.

DICHIARAil ricorso inammissibile manda alla cancelleria per gli adempimenti di rito. Foggia, addì 10 aprile 2014 M

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TRIBUNALE DI TORINOATTO INTRODUTTIVO INAMMISSIBILE

[…] Rilevato che, ex art. 16 bis L. 17.12.12 n.221, a decorrere dal 30.6.14 nei procedimenti civili innanzi al tribunale il deposito degli atti processuali con modalità telematiche riguarda solo le parti precedentemente costituite, non essendo contemplato il deposito telematico degli atti introduttivi del giudizio; Considerato che il Decreto Dirigenziale del Ministero della Giustizia in data 30.4.2013 riguardante il tribunale di Torino, emesso ai sensi dell'art. 35 D.M. 21.2.2011 n. 44, prevede l'attivazione del processo civile telematico (trasmissione dei documenti informatici) solo relativamente agli atti del giudizio che presuppongono la già avvenuta costituzione delle parti, con esclusione degli atti introduttivi del giudizio civile; Rilevato, quindi, che alcuna norma dell`ordinamento processuale consente il deposito in forma telematica dell’atto introduttivo del giudizio, con la conseguenza che il relativo ricorso dev’essere dichiarato inammissibile, posizione che trova già precedente riscontro nella giurisprudenza di merito (Trib. Foggia 10.4.2014);

P.Q.M. Il giudice, dichiara il ricorso inammissibile. Torino, 15.7.14 Giudice: Dott. Francesco Eugenio Rizzi. M

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TRIBUNALE DI BOLOGNAATTO INTRODUTTIVO AMMISSIBILE

Quanto alle modalità di deposito, non si ritiene condivisibile la tesi dell’inammissibilità, posto che la suddetta categoria giuridica è prevista dal nostro ordinamento processuale nei casi tassativamente previsti e solo in due ipotesi (opposizione di terzo, e revocazione) per gli atti introduttivi. Giova ricordare, al riguardo, che l’inammissibilità del deposito telematico non è espressamente contemplata dalle Regole Tecniche le quali, in ogni modo, essendo fonte subordinata alla legge, non possono prevalere sul codice di rito (cfr. Tribunale di Milano, sez. IX sentenza n. 3115 del 19.2.2014). Non si ritiene, infine, fondata altresì l'eccezione d'inesistenza, essendo il ricorso formatosi validamente nel rispetto della normativa applicabile. Alla luce di quanto premesso, viene ritenuta infondata l'eccezione d'inesistenza / inammissibilità / nullità del ricorso depositato telematicamente da [–-------]. Viene disposta l’audizione di due informatori, uno per parte, e fissata per tale adempimento l’udienza del 4.9.2014 alle ore 11,00. Si comunichi. Bologna, 16 luglio 2014 Il Giudice dott. Maria Luisa PuglieseM

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TRIBUNALE DI PAVIA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO INAMMISSIBILE

ORDINANZAnella causa civile di I Grado iscritta al N. 2052/2014 R.G. A scioglimento della riserva espressa in data 16.7.2014 visti gli atti e documenti di causa

IL GIUDICErilevato che ai sensi dell’art. 16bis l. 17.12.2012 n. 221 la comparsa di costituzione depositata in cancelleria per via telematica deve essere dichiarata inammissibile, in quanto nessuna norma dell’ordinamento processuale consente il deposito in forma telematica dell’atto di costituzione in giudizio. […]Ergo, il deposito con modalità telematica è previsto esclusivamente per gli atti processuali delle parti già costituite (analogamente si veda Tribunale Torino 15 luglio 2014 - Est. Rizzi).

P.T.M. dichiara inammissibile la comparsa di costituzione depositata in cancelleria per via telematica e invita la convenuta a costituirsi nuovamente con deposito cartaceo.Pavia, li 22 luglio 2014 Il Giudice Dott. L. CortellaroM

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TRIBUNALE DI PADOVACOSTITUZIONE IN GIUDIZIO INAMMISSIBILE

Il decreto ex art. 35 di cui è stato destinatario il Tribunale di Padova datato 3 giugno 2014 prevede l’attivazione dei servizi telematici relativamente alle comparse conclusionali e alle memorie di replica, alle memorie autorizzate dal Giudice e le memorie ex art. 183 comma 6 c.p.c. per i procedimenti contenziosi civili e del lavoro.Questo elemento di valutazione porta inevitabilmente a ritenere non legittimo l’invio telematico della comparsa di costituzione poiché avvenuto mediante uno strumento di comunicazione privo di valore legale con conseguente declaratoria di inammissibilità della comparsa di costituzione per non essere questo specifico atto processuale ricompreso nel decreto di cui all’art. 35 pur se tecnicamente possibile. [...]Se così è dobbiamo applicare la disciplina generale sulla costituzione delle parti e rifarci quindi agli artt. 166 e 167 c.p.c. che disciplinano la costituzione dell’attore e del convenuto nel giudizio ordinario di cognizione senza prevedere alcun riferimento al Processo Civile Telematico. Quei due articoli prevedono che l’atto di citazione e la comparsa di costituzione debbano essere “depositati” in cancelleria. Il fatto che le due norme in questione utilizzino il verbo depositare fa ritenere che qualcuno fisicamente si rechi in cancelleria a consegnare al Cancelliere l’atto sul quale apporre il timbro di depositato. In questo procedimento gli unici appigli per valutare la legittimità della costituzione appaiono essere le ordinarie regole disciplinate dagli artt. 166 e 167 c.p.c. [...]Alla luce delle superiori considerazioni va dichiarata non regolarmente costituita la resistente R. S.r.l. di cui va pertanto dichiarata la contumacia e si può ora passare al merito del ricorso possessorio. Padova, 28 agosto 2014 M

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TRIBUNALE DI VERCELLIATTO INTRODUTTIVO AMMISSIBILE

Nel caso concreto, anche ipotizzando che il deposito del reclamo in via telematica sia nullo, lo stesso ha comunque raggiunto la sua funzione tipica. Infatti, a seguito del deposito in via telematica del reclamo, è stata fissata la prima udienza, sono stati notificati il reclamo e il provvedimento di fissazione dell’udienza alle controparti ed è stato instaurato il giudizio, nel rispetto del principio del contradditorio.Dall’analisi del reclamo emerge chiaramente che lo stesso è in formato PDF immagine (cioè stampato e scansionato), attesa la presenza di rigature nere sui bordi del documento e la sottoscrizione a mano del difensore al fondo dell’atto. Sul punto occorre osservare che l’art. 1561 comma cpc stabilisce che la nullità dell’atto per difetto di requisiti di forma deve essere prevista da una legge. L’art. 16 bis D.L. 179/12, che ha certamente natura di fonte primaria, non commina alcuna sanzione di nullità in caso di difetto di forme con riguardo ai documenti inviati in via telematica. Né è possibile far discendere la nullità dalle specifiche tecniche disposte dal DGSIA, non aventi certo natura di fonte primaria. Di conseguenza deve ritenersi che l’invio dell’atto in formato PDF immagine costituisca una mera irregolarità.

[OMISSIS…]Così deciso nella Camera di Consiglio del Tribunale di Vercelli, in data 31.7.2014. Si comunichi alle parti. M

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TRIBUNALE DI BRESCIACOSTITUZIONE IN GIUDIZIO AMMISSIBILE

La questione sopra posta può essere pertanto risolta in modo univoco osservando che ciò che non è previsto non può ritenersi per ciò solo vietato, stante il principio di libertà di forme (art. 121 c.p.c.), ed avendosi riguardo al divieto di pronunciare la nullità di un atto del processo se la nullità non è comminata dalla legge, e comunque mai ove risulti accertato che l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato (art. 156 c.p.c.) […]Non evidenziandosi ostacoli né di natura tecnica né di natura processuale all'ammissibilità del deposito telematico della comparsa di costituzione, occorre infine considerare che, diversamente concludendo, si arriverebbe alla conseguenza illogica di ritenere precluso in seguito all'avvio del processo civile telematico (ed a fronte di disposizioni normative invariate) ciò che presso il Tribunale di Brescia era invece ritenuto precedentemente possibile in forza del decreto del Dirigente DGSIA. Confermata per i motivi di cui sopra la ritualità della costituzione in giudizio dell'INAIL, il Giudice invita le parti … … omissis Brescia Depositato - 7 ottobre 2014Il GiudiceDr.ssa Maria Grazia Cassia M

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TRIBUNALE DI PESARO 1COSTITUZIONE IN GIUDIZIO AMMISSIBILE

Il Tribunale in questione risulta inoltre abilitato, alla luce del provvedimento ministeriale di cui sopra, alla ricezione per via telematica anche delle comparsa di costituzione e risposta;L’atto di costituzione del convenuto depositato per via telematica, pertanto, appare ammissibile e tempestivo, non necessitando di alcuna rimessione in termini non applicandosi la disciplina introdotta con d.l. 90/14 al processo in esame, ma operando quella relativa al periodo cd di sperimentazione in cui è consentito – dal decreto ministeriale più volte citato – il deposito (per quanto concerne il Tribunale di Pesaro) anche delle comparse di costituzione e risposta.

p.q.m.Vista la richiesta concede i termini previsti dall’art. 183 c. 6 c.p.c. e rinvia la causa all’udienza del giorno 09.02.2015.Così deciso il 29.09.2014Depositato in cancelleria il 04.10.2014

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TRIBUNALE DI PESARO 2COSTITUZIONE IN GIUDIZIO INAMMISSIBILE

- ritenuto che, secondo quanto dispone l'art. 16 bis, comma 1, D.L. n. 179/2012, per il quale è recentemente intervenuta la norma interpretativa di cui all'art. 44, comma 1, D.L. n. 90/2014, il deposito in cancelleria in forma telematica è ammissibile unicamente per gli atti processuali ed i documenti delle “parti precedentemente costituite”, il che, evidentemente, significa che la costituzione in giudizio non può che avvenire secondo la forma tradizionale, ossia quella cartacea;- che, pertanto, la costituzione telematica della società [omissis] è inammissibile e, quindi, la copia in atti è tanquam non esset;

P.Q.M.dichiara la contumacia di [omissis]dichiara l'inammissibilità della memoria difensiva depositata in udienza dall'attore e della costituzione telematica della società [omissis]concede i termini 30 + 30 +20 gg ex art. 183, comma 6, c.p.c. con decorrenza 20/10/2014 e fissa l'udienza del 04/03/2015 per i provvedimenti.Si comunichi alle parti. Pesaro, 10/10/2014M

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TRIBUNALE DI FORLI'COSTITUZIONE IN GIUDIZIO AMMISSIBILE

Si ritiene opportuno, da parte di questo giudicante, in attesa di eventuali chiarimenti legislativi e del formarsi di consolidati orientamenti giurisprudenziali sul punto, adottare un'interpretazione estensiva sulla base di questi elementi: - nel nostro ordinamento processual-civilistico vige il principio della libertà di forme (art. 121 c.p.c.) e, nel caso in esame, una vincolatività delle forme da adottarsi è prevista soltanto per i depositi telematici obbligatori introdotti dal sopra citato art. 16 bis laddove stabilisce che il deposito di detti atti "ha luogo esclusivamente con modalità telematiche"; [...]- la forma di deposito adottata dal convenuto [omissis] quindi non solo non è vietata, ma è una forma legalmente prevista e, anzi, promossa dal legislatore tanto da averla resa obbligatoria per alcune tipologie di atti e procedure; [...]- si tratta dunque di valutare se la forma adottata sia idonea al raggiungimento dello scopo, atteso che, giusto il disposto di cui all'art. 156 comma 3 c.p.c., una nullità "non può mai essere pronunciata se l'atto ha raggiunto lo scopo cui è destinato" […]Forlì, 29/10/14M

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TRIBUNALE DI VENEZIACOSTITUZIONE IN GIUDIZIO AMMISSIBILE

L'art. 16 bis, comma 1, D.L. n. 179/2012 sancisce l'obbligo del deposito telematico esclusivamente per gli atti endoprocedimentali delle cause instaurate dopo il 30.6.2014, ma non anche il divieto […];Che non vi è alcuna disposizione del codice di rito che colpisca con la sanzione della inammissibilità o della nullità il deposito telematico della memoria di costituzione: invero, a mente dell'art. 121 c.p.c., vige in materia il principio di libertà delle forme e, ai sensi dell'art. 156 c.p.c. “non può essere pronunciata la nullità per inosservanza di forme di alcun atto del processo se la nullità non è comminata per legge”, la nullità “può tuttavia essere pronunciata quando l'atto manca dei requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo” e, infine “la nullità non può mai essere pronunciata se l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato”.Che argomenti a sostegno dell'inammissibilità del deposito telematico della memoria di costituzione di parte resistente non possono essere desunti dall'art. 35 D.M. n. 44/2011;Venezia, 10 novembre 2014

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TRIBUNALE DI PADOVACOSTITUZIONE IN GIUDIZIO INAMMISSIBILE

Se l'atto inviato telematicamente non trova una specifica copertura normativa speciale esso deve essere considerato alla stregua di un atto cartaceo di costituzione inviato a mezzo posta essendo la mail certificata, così come la raccomandata, due mezzi di comunicazione.Se così è dobbiamo applicare la disciplina generale sulla costituzione delle parti e rifarci quindi agli artt. 165 e 166 cpc che disciplinano la costituzione dell'attore e del convenuto nel giudizio ordinario di cognizione senza prevedere alcun riferimento al processo civile telematico.Questi due articoli prevedono che l'atto di citazione e la comparsa di costituzione debbano essere “depositati” in cancelleria.Il fatto che le due norme in questione utilizzino il verbo depositare fa ritenere che qualcuno fisicamente si rechi in cancelleria a consegnare al Cancelliere l'atto sul quale apporre il timbro di depositato.

Trib. Padova sentenza 10.2.15

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TRIBUNALE DI BERGAMOCOSTITUZIONE IN GIUDIZIO INAMMISSIBILE

● Il Giudice

visto l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto in via telematica

preso atto dell'indirizzo ormai consolidato presso questo Tribunale di applicazione rigorosa della norma di cui all'art. 16 bis d.l. 18.10.2012 n. 179 conv. Il L. 17.12.2012 n. 221;

considerato in particolare che tale norma prevede il deposito telematico di atti dei difensori delle parti già costituite (comma1)

Preso atto che nei confronti del Tribunale di Bergamo, in quanto in possesso dei requisiti tecnici e formativi necessari, il Ministro della Giustizia, con proprio decreto, ha attivato con anticipo l'entrata in vigore del pct espressamente richiamando la comparsa di risposta e gli atti endoprocessuali

ritenuto in conclusione che in questa fase non appare sussistente una disciplina giuridica ammissiva del deposito telematico degli atti introduttivi del procedimento

PQM

dichiara inammissibile l'atto di cui in premessa.

TRIBUNALE DI BERGAMO 25.3.15

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TRIBUNALE DI PALERMOINAMMISSIBILE COMPARSA TELEMATICA

IN PROCEDIMENTO 669 bis cpc Non pare invece ammissibile e quindi in questa sede valutabile, la memoria del resistente depositata in forma cartacea anziché telematica, in data 23 gennaio 2015. [...] Si pone qui una questione che attiene sia alla forma dell’atto (ex art. 121 c.p.c., 156 c.p.c.), che alla modalità di “ingresso” dell’atto nel giudizio. Sotto entrambi i profili va evidenziato che la specifica finalità cui è preordinata la norma (accelerazione dei processi, efficienza ed efficacia del processo), in quanto destinata a tutelare interessi sopraordinati a quelli delle parti, non consente la sanatoria dell’atto ex art. 156 c.p.c, posto che la conoscenza acquisita dell’atto ad opera dell’altra parte, mediante la relativa lettura, non vale ad escludere che comunque la finalità pubblicistica della norma resta vanificata. In ogni caso, deve rilevarsi come il contenuto di detta memoria ripete sostanzialmente le difese già spiegate nella memoria di costituzione in giudizio, e conseguentemente la questione, non spiega alcuna efficienza causale sull’esito della lite.

ORD. 23 FEBBRAIO /4 MARZO 2015

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TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINOOBBLIGO DI DEPOSITO TELEMATICO DEL RECLAMO 669 TERDECIES

Preliminarmente occorre evidenziare che all'udienza del 29 gennaio 2015 parte resistente xxx ha eccepito “l'inammissibilità del ricorso per reclamo per essere depositato con modalità cartacea anziché telematica, in violazione dell'art. 16 bis del D.L. 179/2012 e successive modifiche”. […], in primo luogo deve ritenersi che il reclamo ex art. 669 terdecies cpc rientri tra i provvedimenti da depositare telematicamente ai sensi dell'art. 16 bis del DL 245 del 2012. …] L'avverbio esclusivamente contenuto nell'art. 16 bis sopra citato nonché la espressa previsione di obbligatorietà del deposito telematico per gli atti processuali e documenti delle parti precedentemente costituite depongono nel senso della inammissibilità del deposito in forma cartacea (e non già nel senso della nullità sanabile).

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Tali dati normativi, che tra l'altro derogano per espressa volontà legislativa al tendenziale principio di libertà delle forme previsto dall'art. 121 cpc solo per gli atti del processo per i quali la legge non richiede forme determinate, non appaiono superabili richiamando la diversa categoria della nullità e le norme in materia di sanatoria della nullità senza tradire la volontà legislativa volta ad indicare un'unica esclusiva ed obbligatoria modalità di deposito. […] Fra l'altro a rigore la nullità attiene a vizi dell'atto più che al rispetto o meno di una obbligatoria ed esclusiva modalità di deposito di un atto di per sé non viziato, donde il richiamo alla categoria della inammissibilità appare preferibile, salva la valutazione di evoluzioni giurisprudenziali che si consolidino in senso diverso in relazione alla recente norma.[…]

PQM

Dichiara inammissibile il reclamo e le relative domande e istanze

Ord. 6 MARZO 2015

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TRIBUNALE DI ASTI RECLAMO PROVV CAUTELARE AMMISSIBILE (A CONTRARIO)

Il ricorso per reclamo contro un provvedimento cautelare è un atto introduttivo del giudizio e, come tale, consente alle parti di scegliere tra il deposito telematico o quello cartaceo.In ogni caso, anche qualora di dovesse qualificare l'atto di reclamo come proveniente da parte già costituita, il relativo deposito cartaceo darebbe comunque ammissibile in virtù del principio di libertà delle forme e del raggiungimento dello scopo.Trib. Asti ord. 23.3.15Il reclamo, poiché proveniente da parte già costituita, è atto endoprocedimentale e come tale, per essere ammissibile, deve essere depositato telematicamente.Trib. Torino ord. 6.3.15

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TRIBUNALE DI BERGAMO Inammissibile citazione in opposizione a d.i. depositata

telematicamenteIl Giudice

visto l’atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto in via telematica dalla ALFA; preso atto dell’indirizzo ricostruttivo ormai consolidato presso questo Tribunale di applicazione rigorosa della norma di cui all’art. 16 bis D.L. 18.10.2012 n.179 conv. in L. 17.12.2012 n.221; considerato in particolare che tale norma prevede il deposito telematico di atti dei difensori delle parti già costituite (comma 1); preso atto che nei confronti del Tribunale di Bergamo, in quanto in possesso dei requisiti tecnici e formativi necessari, il Ministro della Giustizia, con proprio decreto, ha attivato con anticipo l’entrata in vigore del p.c.t. espressamente richiamando la comparsa di risposta e gli atti endoprocessuali; ritenuto in conclusione che in questa fase non appare sussistente una disciplina giuridica ammissiva del deposito telematico degli atti introduttivi del procedimento,

P.Q.M. dichiara inammissibile l’atto di cui in premessa.

Ord. 25.3.2015

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TRIBUNALE di MACERATAInammissibilità deposito ctu cartacea

Il Giudice dott. Alessandra Canullo,

- rilevato che il CTU dott. ** il 9.3.2015 ha depositato i chiarimenti richiestigli con modalità cartacea;

- rilevato, tuttavia, che in virtù del disposto dell’art. 16 comma 1 D.L. 179/12 (convertito in L 221/12) sussiste l’obbligo anche per gli ausiliari del giudice di depositare i propri atti in modalità telematica, dal 31.12.2014 anche per i procedimenti – quali quello in oggetto – instaurati prima del 30.6.2014, essendo in caso contrario preclusa persino la possibilità per la cancelleria di accettare il deposito cartaceo (secondo quanto disposto dalla circolare D.A.G. Del 27/6/2014);

- rilevato, inoltre, che nel caso di specie non ricorre alcuna delle ipotesi di cui all’art. 16 bis comma 8 e 9 D.L. 179/12, ai fini dell’ammissibilità – previa autorizzazione – del deposito cartaceo;

- ritenuto, pertanto, che la liquidazione del compenso al CTU per i chiarimenti resi – richiestadall’Ausiliare con istanza allegata all’elaborato – debba necessariamente essere subordinata e condizionata al previo deposito telematico, da parte del CTU, dei chiarimenti resi (previa sua iscrizione al REGINDE, laddove non ancora effettuata);

P.Q.M.

Dispone che il CTU dott. ** depositi i chiarimenti demandatigli all’udienza del gg/mm/aaaa con modalità telematica, subordinando all’avvenuto deposito telematico la liquidazione del compenso spettante al CTU per l’attività svolta.

ORDINANZA 25 MARZO 2015

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TRIBUNALE ORDINARIO di TORINOInammissibilità riassunzione cartacea

Il Giudice,

- Visto il ricorso per riassunzione - Rilevato che la comparsa di riassunzione, per sua natura, non è atto introduttivo e appare concernere parte precedentemente costituita, data la natura del fenomeno successorio inerente al fallimento

- Rilevato che non occorre fissare termine ex art. 102 cpc non avendo il provvedimento di inammissibilità in oggetto natura decisoria,

dichiara

l'inammissibilità della comparsa di riassunzione, in quanto depositata in cartaceo.

DECRETO 26 MARZO 2015

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TRIBUNALE di TORINOrevoca inammissibilita' doppio deposito

Il Giudice,

- Visto il ricorso per riassunzione depositato sia in telematico che in cartaceo,

- Ritenuto che nonostante l'irritualità del doppio deposito, possa tenersi conto del deposito telematico avvenuto precedentemente,

revoca

il provvedimento di inammissibilità e fissa udienza al *** per trattazione (e non per assunzione prove), tenuto conto del tenore delle domande di parte riassumente e invitando le parti a trattare con memoria entro il *** la necessità o meno dell'istruttoria in relazione al tenore delle domande di parte riassumente, invitando parte a provvedere a notifica di ricorso e decreto entro il ***

DECRETO 31 MARZO 2015

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I PRINCIPI DELLE DECISIONIDI AMMISSIBILITA'

Libertà delle forme

Raggiungimento dello scopo

Mancanza di espressa sanzione di nullità

L'obbligo di depositare determinati atti non comporta il divieto di depositarne altri

Presenza del Decreto DGSIA

Mancanza di Decreto DGSIA

Necessità di norma specifica che consenta il deposito (di legge e tecnica)

Riferimento alle norme del Codice di Procedura Civile

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ia I PRINCIPI DELLE DECISIONIDI INAMMISSIBILITA'

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POI C'E' LA CORTESIA...● Tribunale di Milano, sez. II Civile, decreto 20

novembre 2014 – 15 gennaio 2015, n. 534 ●

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E C'E' IL BUON SENSO...● ...meanwhile nello stesso procedimento...

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ORDINE AVV. DI TRIESTE● Notizie 10/03/2015

DELIBERA ASSEMBLEARE dd 10.09.14 IN MERITO ALLE "COPIE DI CORTESIA"

A seguito delle segnalazioni pervenute e relative alla richiesta da parte di alcuni magistrati delle "copie di cortesia", si richiama al rispetto di quanto deliberato all'assemblea del 10 settembre 2014 degli avvocati iscritti presso il nostro Ordine, e precisamente la contrarietà all'adesione di tale prassi.

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TRIBUNALE DI SALERNO

Il Giudice Istruttore, nella persona del giudice monocratico dr. Giorgio Jachia, pronuncia il seguente

DECRETO

In calce al verbale dell’udienza del 22 aprile 2015

1.1 REGOLARIZZAZIONE INFORMATICA

Preliminarmente il Giudice INVITA ciascun difensore a depositare a mezzo P.C.T., nell’ottica della piena realizzazione del fascicolo telematico, copia di cortesia telematica in formato pdf nativo (e non in formato pdf scansionato) del ricorso e della comparsa di costituzione almeno 5 giorni prima dell’udienza fissata (corredata dall’attestazione di conformità all’originale depositato in forma cartacea).

Raccomanda che all’uopo si valuti se utilizzare il canale memoria autorizzata oppure quello atto introduttivo a seconda che si tratti di deposito o rideposito della copia di cortesia;

All’uopo rappresenta che la formazione di un completo e corretto fascicolo informatico, oltre a costituire un preciso obbligo dell’amministrazione della giustizia, è condizione imprescindibile per il rapido svolgimento del processo e per il pieno esercizio dei diritti di difesa delle parti, consentendo al giudice e alle stesse parti l’accesso libero al fascicolo, anche da postazione remota.

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TRIBUNALE DI NAPOLIrinvio di udienza causa PCT

Il Giudice; rilevato che l'ingresso del PCT sta provocando un rallentamento del lavoro di questo Giudice essendo evidente che la preparazione dell'udienza, la lettura delle memorie caricate ogni giorno sulla consolle, di lunghezza spesso eccessiva e contenenti il più delle volte allegati indicati solo numericamente o istanze non portate singolarmente all'attenzione del magistrato, l'aumento considerevole dei decreti ingiuntivi che in materia contrattuale sono ora tutti assegnati all'area IX, per non parlare di tutte le problematiche che di volta in volta occorre risolvere con gli avvocati e la cancelleria stante la frequente criticità del sistema, si traducono in un aggravio di lavoro che rende impossibile il rispetto del programma di smaltimento delle cause precedentemente prefissato; ritenuto, in attesa dell'adozione di più pertinenti modalità di conduzione dell'attività processuale, quali ad esempio la fissazione di un numero massimo di pagine entro cui contenere le memorie, al fine di rispettare i termini di deposito di tutte le sentenze, necessario rimettere sul ruolo le cause in primo grado iscritte a ruolo dopo il 30.6.2012 e gli appelli iscritti a ruolo dopo il 1.1.2013; tenuto conto che la causa è stata iscritta a ruolo il 12.2.2013

P. Q. M.

rimette la causa sul ruolo e fissa nuovamente per la precisazione delle conclusioni l'udienza del 14.3.2016

ORDINANZA DEL 20 MARZO 2015

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Tribunale Monza, sez. I sent. del 17.11.2015, n. 2878

● Non è assolutamente rispettoso nei confronti di chi è chiamato a giudicare una qualsiasi controversia, l'abitudine oramai invalsa da tempo, di allegare agli atti depositati tramite PCT, tutti i documenti immettendoli nel sistema disordinatamente, senza seguire un criterio specifico e senza farli precedere da un indice numerico con la indicazione sintetica del contenuto di ognuno di essi Tale modalità non permettere l'immediata individuazione dei documenti più rilevanti e rende particolarmente difficile la consultazione già di per sè farraginosa stante la difficoltà di dover esaminare le produzioni scorrendole ad una ad una senza potere avere una loro visione complessiva

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TRIBUNALE DI ROMAinammissibile d.i. con collegamenti ipertestuali

Rilevato che l’atto digitale non rispetta la normativa vigente: infatti l’art. 12 del Provvedimento del Ministro della Giustizia del 16 aprile 2014 (contenente le Specifiche tecniche previste dall’art. 34, comma 1, del decreto del Ministro della giustizia in data 21 febbraio 2011 n. 44, a sua volta richiamato dall’art. 16-bis d.l. 179/2012, che prevede che il deposito dei provvedimenti, degli atti di parte e dei documenti ha luogo esclusivamente con modalità telematiche, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici) prevede che “L’atto del processo in forma di documento informatico, da depositare telematicamente all’ufficio giudiziario, rispetta i seguenti requisiti:a) è in formato PDF; b) è privo di elementi attivi; c) è ottenuto da una trasformazione di un documento testuale, senza restrizioni per le operazioni di selezione e copia di parti; non è pertanto ammessa la scansione di immagini […]”;

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Considerato che nella fattispecie la documentazione allegata al ricorso presenta uno o più elementi attivi (compare in evidenza da consolle la presenza di uno o più collegamenti ipertestuali negli allegati) e dunque la forma prevista dalla legge non è stata rispettata;

Ritenuto che la violazione della forma legale non consente di ritenere raggiunto lo scopo poiché l’atto introduttivo manca dei requisiti genetici indispensabili per dar corso a valido processo telematico ( cfr Trib. Ordinario di Roma del 13/7/2014)

PQM

Dichiara inammissibile il ricorso per decreto ingiuntivo

Roma, 20/04/2015

Il Giudice

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IN CASO DI DISSERVIZI...TRIBUNALE DI MILANO

● rileva che la parte ricorrente richiede l’autorizzazione al deposito della memoria ex art. 190 c.p.c. in formato cartaceo, segnalando il difetto di funzionamento del sistema;

● ritiene che il difetto di funzionamento del sistema possa desumersi anche dall’essere prevenute, nel medesimo giorno, più istanze di autorizzazione al deposito analogico, come è accaduto nel caso di specie, ricorda che il presidente può autorizzare il deposito degli atti con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste una indifferibile urgenza” (art. 16-bis, comma IV, d.l. 179/2012 come mod. in l. 221/2012 e succ. mod.);

● PER QUESTI MOTIVI AUTORIZZA il deposito non telematico;

● MANDA alla cancelleria per comunicare l’odierno provvedimento a tutte le parti costituite. Milano, lì 12 gennaio 2015.

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TRIBUNALE DI MILANOdeposito non telematico autorizzato

Il TRIBUNALE, in persona del Pres. f.f. dr.ssa N. Dell’Arciprete,

- rileva che la parte ricorrente richiede l’autorizzazione al deposito della memoria ex art. 190 c.p.c. in formato cartaceo, segnalando il difetto di funzionamento del sistema;

- ritiene che il difetto di funzionamento del sistema possa desumersi anche dall’essere prevenute, nel medesimo giorno, più istanze di autorizzazione al deposito analogico, come è accaduto nel caso di specie;

- ricorda che il presidente può autorizzare il deposito degli atti con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti e sussiste una “indifferibile urgenza” (art. 16-bis, comma IV, d.l. 179/2012 come mod. in l. 221/2012 e succ. mod.);

PER QUESTI MOTIVI AUTORIZZA il deposito non telematico

MANDA alla cancelleria per comunicare l’odierno provvedimento a tutte le parti costituite 12 gennaio 2015

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TRIBUNALE DI TORINOrimessione in termini

Il Giudice, vista l’istanza di rimessione in termini depositata in via telematica in data 20/01/2015 dal difensore della parte opposta;

- considerato che dalla documentazione allegata risulta il tempestivo invio della memoria ex art. 183, co. 6, n. 3 c.p.c., il cui termine per il deposito scadeva il 19/01/2015 (come da ricevuta di invio in data 19/01/2015 h. 17.00); rilevato tuttavia che l’atto risulta essere stato consegnato solo il 20/1/2015 e la ricevuta di avvenuta accettazione è del 20/01/2015 h. 9,14; considerato che tra la giornata di sabato 17 e quella di lunedì 19 si sono verificati problemi di funzionamento del sistema, come ricavabile anche dal provvedimento di carattere generale,adottato ex art. 16 bis, comma 4, D.L.179/2012 dal Presidente Reggente del Tribunale;

- rilevato che, benché dall’esame del fascicolo telematico la memoria in questione risulti depositata in data 19/01/2015 h. 17.00, giorno dell’invio, dalla stessa produzione del difensore risulta che la ricevuta di avvenuta consegna è stata generata dal gestore di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia solo in data 20/1/2015;

- considerato pertanto che l’attestazione del deposito, risultante dalla consultazione del fascicolo telematico, è difforme da quanto prescritto dal comma 7 dell’art. 16 bis D.L. 179/2012, dovendo in base alla disposizione di legge considerarsi il deposito avvenuto “al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di postaelettronica certificata del ministero della giustizia”;

- considerato che la parte è incorsa in una decadenza inconsapevole;

- ritenuto che l’atto per il deposito del quale viene chiesta la remissione in termini, è stato nelle more comunque già depositato

P.Q.M.

rimette in termini la difesa di parte opposta per il deposito telematico della memoria ex art. 183, co. 6, n. 3 c.p.c., dichiarando tempestivo il deposito avvenuto telematicamente in data 20/01/2015.

Ord. 21 gennaio 2015

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TRIBUNALE DI TRENTO

Letta l'istanza della difesa di xxx di rimessione in termini al deposito telematico della memoria ex art. 183 c. 6 n. 2;

- rilevato che è noto che vi sia stato un blocco del sistema telematico in coincidenza con lo spirare del termine;

- rilevato pertanto che sussistono le condizioni per la rimessione in termini ex art. 153 c. 2 c.p.c. per il deposito della memoria ex art. 183 c. 6 n. 2 c.p.c. per la parte xxx; - rilevato peraltro che appare opportuno differire per entrambe le parti, in particolare a tutela dei diritti della controparte rispetto all'istante, il termine per il deposito della memoria di replica ex art. 183 c. 6 n. 3 c.p.c.

P.Q.M.

Autorizza la rimessione in termini per il deposito di memoria come richiesto;

DECRETO 30 GENNAIO 2015

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TRIBUNALE DI TORINOdeposito con RG sbagliato

IIl giudice, sciogliendo la riserva che precede, osserva quanto segue. 1. L'attrice in opposizione ha chiesto di essere rimessa in termini, per aver depositato la memoria n.2 per via telematica con un numero di R.G. (18366/14) diverso da quello corretto (18336/14) e corrispondente a un fascicolo di convalida di sfratto (VIII sezione civile). Il deposito è stato fatto per via telematica in data 30.1.2015 (venerdì), rifiutato dalla cancelleria della VIII sezione in data 2.2.2015 (lunedì) e nuovamente eseguito, questa volta con corretto indirizzamento lo stesso giorno, ma intempestivamente, visto che il termine per il deposito delle memorie n. 2 scadeva in data 30.1.2015. 2. Pare certo che l’errore si sia verificato nella compilazione del file DatiAtto in formato XML che deve corredare l’atto da depositare e contenere “le informazioni strutturate nonché tutte le informazioni della nota di iscrizione a ruolo” (art. 12 delle Specifiche tecniche emanate dal Ministero della Giustizia con decreto 16.4.2014), ivi compresi dunque numero di ruolo generale e parti. 3. Il deposito di un atto processuale in un fascicolo non pertinente è affetto da nullità perché mancante dei requisiti indispensabili al raggiungimento dello scopo (art. 156 cpv. c.p.c.). Il deposito in cancelleria ha infatti la funzione di comunicare la memoria alla controparte (art. 170 co. 4 c.p.c.),oltre che al giudice. Questa funzione viene del tutto a mancare se l’atto non può essere reso accessibile nel pertinente fascicolo telematico perché indirizzato altrove

DECRETO 30 GENNAIO 2015

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TRIBUNALE di PESCARAindicazione RG sbagliato

Il Giudice dott. Carmine Di Fulvio,a scioglimento della riserva che precede, ritenuto di poter accogliere l’istanza di rimessione in termini formulata dal difensore di parte convenuta ai sensi dell’art. 153 comma 2 c.p.c. In quanto dagli atti prodotti a supporto di detta istanza risulta che il termine finale per la tempestiva costituzione in giudizio della parte convenuta è scaduto (il 26.6.2015) per causa non imputabile a tale parte; ed invero:

1) la comparsa di costituzione e risposta della convenuta è stata inviata telematicamente entro detto termine finale, segnatamente il 26.6.2015 alle 16,33, con esito di “controlli automatici deposito terminati con successo”;

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2) solo il 1.7.2015 è pervenuto al difensore di parte convenuta il messaggio di “atto rifiutato per deposito fascicolo errato” e, pertanto, detto difensore ha nuovamente provveduto a trasmettere per via telematica La citata comparsa di risposta, ma quando ormai il termine del 26.6.2015 era spirato;

3) dunque il banale errore materiale di indicazione del numero del fascicolo di destinazione del suddetto atto difensivo è stato segnalato dal sistema telematico solo il1.7.2015, anzichè immediatamente, come dovrebbe avvenire se tale sistema fosse ideato e realizzato in modo da funzionare adeguatamente e cioè con efficienza quantomeno pari a quella umana in operazioni automatizzabili; in proposito si osserva, infatti, che qualsiasi operatore addetto ad uno sportello di Cancelleria, all’atto di ricevere una comparsa di risposta sarebbe perfettamente in grado di rilevare immediatamente,semplicemente incrociando i dati relativi ai nominativi delle parti in causa e al numero della causa, l’indicazione erronea depositante l’atto e di segnalarglielo, sicché identica capacità si può e si deve pretendere da un sistema telematico;

4) pertanto si può ritenere che parte convenuta sia incorsa in una decadenza per causa imputabile essenzialmente ad un difetto del predetto sistema, inidoneo a segnalare all’interessato un semplice errore materiale, come tale non meritevole di essere sanzionato con una decadenza processuale.

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TRIBUNALE DI TREVISOmancata certificazione di conformità

Il Giudice, dato atto che in data 27 giugno 2015 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale della repubblica Italiana il Decreto Legge 27 giugno 2015, n. 83 recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”; dato altresì atto che l’art. 24 del citato decreto prevede che esso entri in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana; rilevato che l’art. 19, comma primo, d.l. 83/2015, riguardante disposizioni in materia di processo civile telematico, modifica il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, prevedendo che, dopo l’articolo 16 octies, vengano aggiunti l’art. 16 decies (rubricato “Potere di certificazione di conformità delle copie degli atti notificati”) e l’art. 16 undecies (rubricato Modalità dell’attestazione di conformità); rilevato altresì che in base alla disposizione dell’art. 16 decies d.l. 83/2015 il difensore, quando deposita “con modalità telematiche la copia informatica, anche per immagine, di un atto formato su supporto analogico e notificato, con modalità non telematiche, dall’ufficiale giudiziario ovvero a norma della legge 21 gennaio 1994, n. 53” debba attestare la conformità della copia al predetto atto rilevato infine che l’artt. 16 undecies d.l. 83/2015 prevede che “quando l’attestazione di conformità si riferisce ad una copia analogica, l’attestazione stessa è apposta in calce o a margine della copia o su foglio separato, che sia però congiunto materialmente alla medesima”,mentre lo stesso art. 19, comma secondo, d.l. 83/2015 prevede che “quando l'attestazione di conformità si riferisce ad una copia informatica, l’attestazione stessa è apposta nel medesimo documento informatico”, potendo in tale secondo caso alternativamente essere apposta su un documento informatico separato e contenente l’indicazione dei dati essenziali per individuare univocamente la copia a cui si riferisce ed allegato al messaggio di posta elettronica certificata mediante il quale la copia stessa è depositata telematicamente, mentre se la copia informatica è destinata alla notifica, l’attestazione di conformità deve essere inserita nella relazione di notificazione; considerato che nella richiesta pervenuta manca tale necessaria certificazione di conformità delle copie degli atti notificati; P.Q.M. Rigetta l’istanza.30 giugno 2015

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PROVVEDIMENTIAVENTI AD OGGETTOLA PROCURA ALLE LITI

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TRIBUNALE DI MILANOE' VALIDA LA PROCURA A MARGINE

Il solo fatto che la procura sia stata rilasciata su un modello utilizzato generalmente per la forma di procura a margine, non basta certo a qualificarla “a margine” di un atto che non c’è; e ciò è tanto più vero se si considera che nell’epigrafe del ricorso il difensore fa riferimento ad una procura “in calce”, e ciò del tutto correttamente stante il disposto dell’art.83 terzultimo capoverso per cui la procura “si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all’atto cui si riferisce”Ordinanza Tribunale di Milano Milano, 23 febbraio 2008 – dott.sa Dal Moro

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TRIBUNALE DI MILANONON SERVE NOTIFICARE LA PROCURA

Quanto alla eccezione relativa alla mancata notifica della procura al debitore ingiunto unitamente al decreto si deve osservare come nessuna norma di legge imponga la notifica, unitamente alla ingiunzione, anche dell’atto che conferisce la rappresentanza.Come noto nel caso di decreto ingiuntivo depositato per via telematica presso l’ufficio giudiziario l’art. 10 del d,p.r. 123/2001 stabilisce che la procura cartacea sia depositata in copia informatica, autenticata dal difensore mediante apposizione della firma digitale, unitamente al ricorso, quale originale informatico. […]

Sentenza Tribunale di Milano 14 gennaio 2010– dott. Consolandi

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TRIBUNALE DI MILANOProcura non specifica

Il Giudice, sciogliendo la riserva che precede, sentite le parti, letti gli atti ed esaminati i documenti, provvedendo sull’eccezione di nullità sollevata da parte convenuta *** s.p.a. con specifico riferimento alla procura alle liti rilasciata ai difensori di parte ricorrente; riservato ogni ulteriore provvedimento; RILEVATO

che *** s.p.a. ha eccepito che la procura sarebbe nulla in quanto carente sotto il profilo dell’inerenza, poiché conferita su atto separato senza menzione della controversia cui il mandato si riferisce; che, al riguardo, la difesa di parte attrice ha richiamato le regole in ordine alla nuova modalità di deposito telematico del fascicolo e dell’atto introduttivo del ricorso;che l’art. 83, co. 3, c.p.c. stabilisce oggi che “…La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all’atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. Se la procura alle liti è stata conferita su supporto cartaceo, il difensore che si costituisce attraverso strumenti telematici ne trasmette la copia informatica autenticata con firma digitale, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici e trasmessi in via telematica”;

RITENUTO

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che le due ipotesi di cui al comma terzo debbano essere tenute distinte e che, in particolare, nell’ipotesi di costituzione telematica, la procura si possa considerare “apposta in calce” solo nel caso in cui sia stata conferita su “documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all’atto cui si riferisce mediante strumenti informatici”; che, conseguentemente, il secondo periodo, ossia quello in cui la “procura alle liti è stata conferita su supporto cartaceo” e “il difensore che si costituisce attraverso strumenti telematici ne trasmette la copia informatica autenticata con firma digitale”, disciplini il caso della procura rilasciata su foglio separato (e diversamente non potrebbe essere nel caso di procura rilasciata su supporto cartaceo in giudizio radicato con ricorso telematico); che tale sia il caso di specie in quanto la procura rilasciata all’Avv. G e all’Avv. T è “allegata” al ricorso telematico introduttivo del giudizio e rilasciata, con tutta evidenza, su supporto cartaceo (doc. 8, fascicolo ricorrente); RILEVATO che nel caso di procura su foglio separato è necessario che vi sia ragionevole certezza in ordine alla riferibilità della procura stessa al giudizio di cui trattasi; che, nel caso di specie, siffatta condizione non ricorre in quanto la procura in esame non reca indicazione alcuna in ordine alla controversia cui il mandato si riferisce; che l’art. 182, co. 2, c.p.c. stabilisce che, “quando rileva un difetto di rappresentanza, di assistenza o di autorizzazione ovvero un vizio che determina la nullità della procura aldifensore, il giudice assegna alle parti un termine perentorio per la costituzione della persona alla quale spetta la rappresentanza o l’assistenza, per il rilascio delle necessarie autorizzazioni, ovvero per il rilascio della procura alle liti o per la rinnovazione della stessa. L’osservanza del termine sana i vizi, e gli effetti sostanziali e processuali della domanda si producono fin dal momento della prima notificazione”; P.Q.M. dispone che parte ricorrente provveda,entro e non oltre l’***, alla rinnovazione della procura e rinvia, per verifiche e per i successivi provvedimentiORDINANZA DEL 17 LUGLIO 2015

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TRIBUNALE DI MILANOmancanza di potere di firma del domiciliatario

Il giudice rileva:

• il domiciliatario non è legittimato a redigere atti difensivi per il cliente, avendo la mera funzione di recapito fisico, oltretutto obsoleta in tempi di processo telematico e di comunicazione telematiche che devono raggiungere il difensore; residua una utilità per quei casi in cui la notifica o comunicazione telematica non riesca a funzionare;

• la eccezione sulla carenza di firma del difensore titolare, avvocato LF di Lecce, è dunque fondata; [...]

Va dunque fissata udienza di precisazione delle conclusioni, essendo la causa matura per la decisione, che viene fissata, onde consentire alle parti un'ultima possibilità di transazione, per il giorno *** ore ***, data nella quale avverrà anche la discussione la decisione ex articolo 281 sexies c.p.c.

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Cassazione Civile 3386/2016Copia informatica estratta dalla notifica di Cancelleria

● Nel caso oggetto di esame la parte ricorrente aveva depositato – quale copia del provvedimento impugnato – quella trasmessagli tramite PEC dalla Cancelleria del Tribunale di Ragusa, provvedendo poi a stamparla e ad attestarne la conformità. La Suprema Corte pone l’attenzione su due importanti elementi:

● 1) In virtù del disposto del primo periodo dell’art 16bis comma 9bis D.L. 179/2012 “<<Le copie informatiche, anche per immagine, di atti processuali di parte e degli ausiliari del giudice nonché dei provvedimenti di quest’ultimo, presenti nei fascicoli informatici o trasmessi in allegato alle comunicazioni telematiche dei procedimenti indicati nel presente articolo, equivalgono all’originale anche se prive della firma digitale del cancelliere di attestazione di conformità all’originale». La produzione della detta copia trasmessa in allegato dalla cancelleria ragusana deve, dunque, di per sé reputarsi equivalente all’originale presente nel fascicolo informatico, tenuto conto che la comunicazione con cui è stata trasmessa reca tutti gli indici di individuazione della sua estrazione”

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● 2) L’attestazione di conformità posta in calce, da parte del difensore di

parte ricorrente, alla copia analogica del documento trasmesso via PEC avrebbe dovuto essere dichiarata irrituale “infatti, il detto difensore non ha provveduto ad estrarre con modalità telematica la copia dal fascicolo informatico, ma ha resto l’attestazione sulla copia comunicatagli a mezzo PEC, che essa sì era estratta dal detto fascicolo, ma da parte del cancelliere.”

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FONTI:

● Per la giurisprudenza sul PCT Breve Compendio Giuresprudenziale sul PCT 2015 – Sezione MF Padova

● Per massima Cass 3386/2016 Luca Sileni – Avv.to iscritto all’ordine di Grosseto referente informatico dell’ODA di Grosseto e Segretario del CSPT

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GRAZIE PER L'ATTENZIONEKEEPCALM

&ASPETTATELE SS.UU.

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