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Prof. Stefano Bastianon Corso di laurea in: - Giurisprudenza - Diritto per l’impresa nazionale ed internazionale DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA LE PROCEDURE DECISIONALI. LE PROCEDURE NON LEGISLATIVE

LE PROCEDURE DECISIONALI. -  · LE PROCEDURE NON LEGISLATIVE Non esiste una definizione di procedure non legislative né esiste una procedura non legislativa ordinaria (o standard)

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Prof. Stefano Bastianon

Corso di laurea in:

- Giurisprudenza

- Diritto per l’impresa nazionale edinternazionale

DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA

LE PROCEDURE DECISIONALI.LE PROCEDURE NON

LEGISLATIVE

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LE PROCEDURE NON LEGISLATIVE

Non esiste una definizione di procedure non legislative néesiste una procedura non legislativa ordinaria (o standard).Si tratta, infatti, di procedure anche molto diverse tra loro eil cui unico dato in comune è rappresentato dal fatto che gliatti adottati sulla base di tali procedure sono atti nonlegislativi.

In particolare, appartengono alle procedure non legislative:

• la procedura per la conclusione di accordi internazionali;

• la procedura per l’adozione degli atti di attuazione e diesecuzione;

• la procedura per istituire una cooperazione rafforzata;

• la procedura per l’adozione degli atti in materia di PESC.

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LA STIPULA DI ACCORDI INTENAZIONALI

Art. 216 TFUE: l’Unione può concludere accordiinternazionali con Stati terzi o organizzazioni internazionaliqualora i Trattati lo prevedano o qualora la conclusione ditali accordi sia necessaria per realizzare uno degli obiettividei Trattati. Gli accordi internazionali conclusi dall’Unionevincolano le istituzioni dell’Unione e gli Stati membri.

Art. 47 TUE: L’Unione ha personalità giuridica.

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LA STIPULA DI ACCORDI INTENAZIONALI

LA PROCEDURA (Art. 218 TFUE)

Il Consiglio

1. autorizza l’avvio dei negoziati;

2. designa il negoziatore;

3. definisce le direttive di negoziato;

4. autorizza la firma;

5. conclude gli accordi.

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La Commissione (o l’Alto rappresentante quando l’accordoriguarda esclusivamente o principalmente la PESC):

1. presenta raccomandazioni al Consiglio

Il Consiglio, su proposta del negoziatore, adotta una decisione cheautorizza la firma dell’accordo

Fatti salvi i casi nei quali l’accordo riguarda la PESC, il Consiglioadotta la decisione di conclusione dell’accordo:

a) previa approvazione del Parlamento europeo: nei casiespressamente previsti dai Trattati, ossia

i) accordi di associazione;

ii) accordo sull'adesione dell'Unione alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

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iii) accordi che creano un quadro istituzionalespecifico organizzando procedure di cooperazione;

iv) accordi che hanno ripercussioni finanziarieconsiderevoli per l'Unione;

v) accordi che riguardano settori ai quali siapplica la procedura legislativa ordinaria oppure laprocedura legislativa speciale qualora sia necessarial'approvazione del Parlamento europeo.

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b) previa consultazione del Parlamento europeo negli altricasi.

Il Parlamento europeo formula il parere nel termine che ilConsiglio può fissare in funzione dell'urgenza. In mancanzadi parere entro detto termine, il Consiglio può deliberare.

Nel corso dell’intera procedura il Consiglio delibera amaggioranza qualificata.

Esistono però delle eccezioni nelle quali il Consigliodelibera all’unanimità.

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Voto all’unanimità del Consiglio:

• quando l’accordo riguarda un settore per il quale èrichiesta l’unanimità per l'adozione di un atto internodell'Unione;

• quando si tratta di un accordo di associazione con Statiterzi o di un accordo con Stati candidati all’adesione;

• quando si tratta dell’accordo sull’adesione dell’Unionealla Convenzione europea per la salvaguardia dei dirittidell'uomo e delle libertà fondamentali.

La decisione sulla conclusione di tale accordo entra invigore previa approvazione degli Stati membri,conformemente alle rispettive norme costituzionali.

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Il PE è immediatamente e pienamente informato in tuttele fasi della procedura.

Uno SM, il PE, il Consiglio o la Commissione possonochiedere il parere della Corte di giustizia circa lacompatibilità di un accordo con i Trattati. In caso diparere negativo della Corte, l’accordo non può entrare invigore, salvo modifiche dello stesso o revisione deiTrattati.

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L’ADOZIONE DEGLI ATTI IN MATERIA DI PESC

Art. 24, 1 TUE: la PESC è soggetta a norme e procedurespecifiche.

Art. 36 TUE: L’Alto rappresentante dell’Unione per gliaffari esteri e la politica di sicurezza consultaregolarmente il PE sui principali aspetti e sulle sceltefondamentali della politica estera e di sicurezza comune elo informa dell’evoluzione di tale politica Egli provvedeaffinché le opinioni del PE siano debitamente prese inconsiderazione.

Il Parlamento europeo può rivolgere interrogazioni oformulare raccomandazioni al Consiglio e all'altorappresentante.

Funzione meramente consultiva del Parlamento europeo.

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Art. 30 TUE: Ogni SM, l’Alto rappresentante o l’Altorappresentante con l’appoggio della Commissione possonosottoporre al Consiglio questioni relative alla PESC epossono presentare iniziative e proposte al Consiglio.

Perdita del potere quasi-monopolistico della Commissionein materia di iniziativa legislativa.

Art. 31 TUE: Le decisioni a norma del presente capo (CAPO2 – PESC) sono adottate dal Consiglio europeo e dalConsiglio che deliberano all’unanimità, salvo nei casi in cuiil presente trattato dispone diversamente.

Il voto all’unanimità costituisce la regola, salvo diversadisposizione contenuta nei Trattati.

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LA PROCEDURA PER L’ADOZIONE DEGLI ATTI DELEGATI E DI ESECUZIONE

Nel diritto dell’Unione europea non sono rari i casi nei qualiun atto adottato dal Consiglio oppure congiuntamente dalConsiglio e dal Parlamento europeo deleghi alla Commissioneil potere di adottare atti la cui funzione è quella diintegrare/modificare/dare attuazione all’atto principale.

Il Trattato di Lisbona ha previsto due distinte procedure:

• una relativa agli atti c.d. delegati;

• l’altra relativa agli atti c.d. di esecuzione.

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ATTI NORMATIVI DELEGATI

Art. 290 TFUE: Un atto legislativo può delegare alla Commissione ilpotere di adottare atti non legislativi di portata generale che integranoo modificano determinati elementi non essenziali dell'atto legislativo.

Gli atti legislativi delimitano esplicitamente gli obiettivi, il contenuto,la portata e la durata della delega di potere.

Gli atti legislativi fissano esplicitamente le condizioni cui è soggetta ladelega, che possono essere le seguenti:

a) il Parlamento europeo o il Consiglio possono decidere di revocare ladelega;

b) l'atto delegato può entrare in vigore soltanto se, entro il terminefissato dall'atto legislativo, il Parlamento europeo o il Consiglio nonsollevano obiezioni.

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ATTI DI ESECUZIONE

Art. 291 TFUE: Gli Stati membri adottano tutte le misure didiritto interno necessarie per l'attuazione degli attigiuridicamente vincolanti dell'Unione.

Allorché sono necessarie condizioni uniformi di esecuzione degliatti giuridicamente vincolanti dell'Unione, questi conferisconocompetenze di esecuzione alla Commissione o, in casi specificidebitamente motivati e nelle circostanze previste agli articoli 24e 26 TUE (PESC), al Consiglio.

Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando medianteregolamenti secondo la procedura legislativa ordinaria,stabiliscono preventivamente le regole e i principi generalirelativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membridell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite allaCommissione.

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LA PROCEDURA PER ISTITUIRE UNA COOPERAZIONE RAFFORZATA

Art. 20 TUE: gli Stati membri che intendono instaurare traloro una cooperazione rafforzata nel quadro dellecompetenze non esclusive dell’Unione, possono farericorso alle istituzioni di quest’ultima ed esercitare talicompetenze applicando le pertinenti disposizioni contenutenei Trattati.

La norma mira, in sostanza, a consentire ad un gruppo diStati membri, di avvalersi del quadro istituzionale egiuridico dell’Unione, per promuovere tra di loro una formadi cooperazione nonostante il dissenso di altri Stati membri.

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L’attuazione di una cooperazione rafforzata, proprio perchélimitata a taluni Stati, deve rispettare taluni limiti fondamentali.

• Le cooperazioni rafforzate rispettano i trattati e il dirittodell'Unione. Esse non possono recare pregiudizio né al mercatointerno né alla coesione economica, sociale e territoriale.

• Non possono costituire un ostacolo né una discriminazione pergli scambi tra gli Stati membri, né possono provocare distorsionidi concorrenza tra questi ultimi.

• Le cooperazioni rafforzate devono rispettare le competenze, idiritti e gli obblighi degli Stati membri che non vi partecipano iquali, a loro volta, sono tenuti a non ostacolarne l'attuazione daparte degli Stati membri che vi partecipano.

• Alle cooperazioni rafforzate devono poter aderire, in qualsiasimomento, tutti gli Stati membri che lo desiderano.

• Gli atti adottati nel quadro di una cooperazione rafforzatavincolano soltanto gli Stati membri che vi partecipano.

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Art. 329 TFUE: gli Stati membri che desiderano instauraretra loro una cooperazione rafforzata in uno dei settori di cuiai trattati, eccetto i settori di competenza esclusiva e lapolitica estera e di sicurezza comune, trasmettono unarichiesta alla Commissione precisando il campod'applicazione e gli obiettivi perseguiti dalla cooperazionerafforzata prevista.

La Commissione può presentare al Consiglio una proposta alriguardo. Qualora non presenti una proposta, la Commissioneinforma gli Stati membri interessati delle ragioni di taledecisione.

L'autorizzazione a procedere a una cooperazione rafforzata èconcessa dal Consiglio, su proposta della Commissione eprevia approvazione del Parlamento europeo.

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La richiesta degli Stati membri che desiderano instauraretra loro una cooperazione rafforzata nel quadro dellapolitica estera e di sicurezza comune è presentata alConsiglio.

Essa è trasmessa:

all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri ela politica di sicurezza, che esprime un parere sullacoerenza della cooperazione rafforzata prevista con lapolitica estera e di sicurezza comune dell'Unione;

alla Commissione, che esprime un parere, in particolare,sulla coerenza della cooperazione rafforzata prevista conle altre politiche dell'Unione.

Essa è inoltre trasmessa per conoscenza al Parlamentoeuropeo.

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L'autorizzazione a procedere ad una cooperazionerafforzata è concessa con una decisione del Consiglio, chedelibera all'unanimità.

Art. 330 TFUE: tutti i membri del Consiglio possonopartecipare alle sue deliberazioni, ma solo i membri delConsiglio che rappresentano gli Stati membri partecipantiad una cooperazione rafforzata prendono parte al voto.

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