Le Prove Della Normativa UNI-Beni Culturali Su Edifici Storici

  • Upload
    fist82

  • View
    53

  • Download
    2

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Presentazione su prove beni culturali

Citation preview

  • !"#$! !"#$!

    %%

  • OUTLINEOUTLINE

    PARTE 1: Introduzione sulla normativa italiana ed europea

    PARTE 2: Analisi delle prove pi significative

    PARTE 3: Case study Il cimitero Vantiniano di Brescia

  • PARTE 1PARTE 1INTRODUZIONE

    PARTE 1PARTE 1

    % &'()(&)*)

  • AA partirepartire daglidagli annianni 5050--6060 deldel secolosecolo scorsoscorso sisi manifestatamanifestataunaccelerazioneunaccelerazione neinei processiprocessi didi degradodegrado deidei materialimateriali impiegatiimpiegati inin opereoperedidi interesseinteresse storico/artistico/architettonico,storico/artistico/architettonico, dovutadovuta principalmenteprincipalmente aiaimutamentimutamenti delledelle condizionicondizioni ambientaliambientali ((industrieindustrie inquinamento)inquinamento)mutamentimutamenti delledelle condizionicondizioni ambientaliambientali ((industrieindustrie inquinamento)inquinamento)

    NASCE LA SCIENZA DELLA CONSERVAZIONE!NASCE LA SCIENZA DELLA CONSERVAZIONE!

    Fine degli anni 60 con le grandi alluvioni di Firenze..

    % * *'()(&)*)

  • AA partirepartire daglidagli annianni 5050--6060 deldel secolosecolo scorsoscorso sisi manifestatamanifestataunaccelerazioneunaccelerazione neinei processiprocessi didi degradodegrado deidei materialimateriali impiegatiimpiegati inin opereoperedidi interesseinteresse storico/artistico/architettonico,storico/artistico/architettonico, dovutadovuta principalmenteprincipalmente aiaimutamentimutamenti delledelle condizionicondizioni ambientaliambientali ((industrieindustrie inquinamento)inquinamento)mutamentimutamenti delledelle condizionicondizioni ambientaliambientali ((industrieindustrie inquinamento)inquinamento)

    NASCE LA SCIENZA DELLA CONSERVAZIONE!NASCE LA SCIENZA DELLA CONSERVAZIONE!

    e Venezia..

    % * *'()(&)*)

  • NTRODUZIONENTRODUZIONEII

    Tecniche e Tecnologie della Diagnostica I Tecniche e Tecnologie della Diagnostica I

    CONSERVARE SIGNIFICA CONOSCERECONSERVARE SIGNIFICA CONOSCERE

    Il progetto di intervento deve essere elaborato sulla base di dati Il progetto di intervento deve essere elaborato sulla base di dati scientifici e tecnici che nel complesso costituiscono la cosiddetta scientifici e tecnici che nel complesso costituiscono la cosiddetta

    DIAGNOSTICADIAGNOSTICA

    Lezione 6: Lezione 6: Le prove della normativa UNILe prove della normativa UNI--Beni CulturaliBeni Culturali

    Dario P. Benedetti

    DIAGNOSTICADIAGNOSTICA

  • RegolamentoRegolamento didi attuazioneattuazione delladella leggelegge quadroquadro inin materiamateria didi LLLL..PPPP.. 109109//9494 eesuccessivesuccessive modifichemodifiche (DPR(DPR.. 554554//9999)):: sisi riconoscericonosce LALA DIAGNOSTICADIAGNOSTICA COMECOMEOBIETTIVOOBIETTIVO PRIMARIOPRIMARIO DELDEL PROGETTOPROGETTO PRELIMINAREPRELIMINARE DELLINTERVENTODELLINTERVENTO..

    Art. 214 (Progetto preliminare)Art. 214 (Progetto preliminare)1. Il progetto preliminare consiste in una relazionerelazione programmaticaprogrammatica illustrativaillustrativa deldel quadroquadro delledelle

    conoscenzeconoscenze, sviluppato per settori di indagine, nonchnonch deidei metodimetodi didi interventointervento []2. []3. Il quadro delle conoscenze consiste in una letturalettura dellodello statostato esistenteesistente e nella indicazioneindicazione delledelle

    tipologietipologie didi indagineindagine cheche sisi ritengonoritengono necessarienecessarie perper lala conoscenzaconoscenza deldel manufattomanufatto e del suocontesto storico e ambientale.

    4. Le indagini riguardano:

    a) l'analisi storico - critica;b) ii materialimateriali costitutivicostitutivi ee lele tecnichetecniche didi esecuzioneesecuzione;c) il rilievo dei manufatti;d) lala diagnosticadiagnostica sulsul campocampo ee sulsul territorioterritorio;e) l'individuazionel'individuazione deldel comportamentocomportamento strutturalestrutturale ee l'analisil'analisi deldel degradodegrado ee deidei dissestidissesti;e) l'individuazionel'individuazione deldel comportamentocomportamento strutturalestrutturale ee l'analisil'analisi deldel degradodegrado ee deidei dissestidissesti;f) lindividuazione degli eventuali apporti di altre discipline afferenti.

    Art. 215 (Progetto definitivo)1. Il progetto definitivo studia il bene con riferimento allintero complesso ed al contesto ambientale in cui

    inserito; approfondisceapprofondisce gligli apportiapporti disciplinaridisciplinari necessarinecessari ee definiscedefinisce ii collegamenticollegamentiinterdisciplinariinterdisciplinari; [] configura nel complesso un giudizio generale volto ad individuare le priorit, i tipi ei metodi di intervento con particolare riguardo ai possibili conflitti tra lesigenza di tutela e i fattori didegrado.

    % * *'()(&)*)

  • La DIAGNOSTICA necessariamente MULTIDISCIPLINARELa DIAGNOSTICA necessariamente MULTIDISCIPLINARE

    strettastretta collaborazionecollaborazione frafra lele diversediverse figurefigure professionaliprofessionalicoinvoltecoinvolte nellinterventonellintervento:: storici,storici, architettiarchitetti,, ingegneriingegneri,,restauratori,restauratori, ricercatoriricercatori tecnicitecnici--scientificiscientifici

    Fino alla met degli anni 70 la diagnostica era realizzata da ogni laboratorio sulla base di procedure interne edelle esperienze personali dei propri ricercatori, mancando una normativa specifica in tema di Beni Culturali

    II risultatirisultati (come(come purepure lala terminologia)terminologia) nonnon eranoerano CONFRONTABILI!CONFRONTABILI!

    Nel 70 il CNR istitu tre Centri di Ricerca a Milano, Firenze e Roma (oggi raggruppati nellICVBC); questi, incollaborazione con ICR (sotto la direzione di Giovanni Urbani) e Universit, nel 75 si fecero promotori di unacollaborazione con ICR (sotto la direzione di Giovanni Urbani) e Universit, nel 75 si fecero promotori di unainiziativa mirata alla definizione di metodi normati per lindividuazione dei processi di degrado dei materialilapidei (data la grande diffusione di questa casistica) e per la valutazione dellefficacia dei prodotti da utilizzarein un intervento conservativo.

    NASCE LA NorMaLNASCE LA NorMaL

    % * *'()(&)*)

  • 11La NORMATIVA ITALIANA sui BENI CULTURALI

    11

    NB: LItalia il primo paese, non solo in Europa ma nel mondo, ad essersi dotata di una normativaspecifica per la conservazione di quei beni che costituiscono il patrimonio inalienabile di ogni paese.

    % * *'()(&)*)

  • Presentazione della proposta di istituzione al congresso internazionale The Conservation of Stone di Bologna1975

    NorMaLNorMaL con il compito di normalizzazione dei metodi di studio e di controllo dei manufatti artistici in pietra1978I compiti della Commissione vengono ampliati; nel Decreto Istitutivo si cita:

    normalizzazione dei metodi di studio e di controllo degli interventi conservativi daeffettuare su manufatti di interesse storico-artistico allo scopo, tra laltro, di pervenire allaredazione di un Capitolato Generale dAppalto

    1982

    Rinnovo annuale del Decreto costitutivo della Commissione1983-2000

    La Commissione confluisce nellUNI (Ente Nazionale di Normativa Italiana)1997

    2001Lattivit della Commissione viene bloccata dal Ministero Lattivit della Commissione viene bloccata dal Ministero BB.CC.BB.CC.

    % * *'()(&)*)

  • UNI UNI -- Commissione Beni culturali / NORMALCommissione Beni culturali / NORMAL

    GL 1 GL 1 -- Metodologie biologicheMetodologie biologiche

    GL 2 GL 2 -- Sperimentazione di metodologie per il Sperimentazione di metodologie per il controllo dei biodeteriogenicontrollo dei biodeteriogeni

    GL 3 GL 3 -- Metodologie chimicheMetodologie chimiche

    GL 4 GL 4 -- Inquinamento atmosfericoInquinamento atmosferico

    GL 5 GL 5 -- Metodologia per i trattamenti conservativi Metodologia per i trattamenti conservativi delle superfici: sperimentazionedelle superfici: sperimentazione

    GL 6 GL 6 -- Metodologie per la caratterizzazione di Metodologie per la caratterizzazione di ceramiche e vetriceramiche e vetri

    GL 13 GL 13 -- Metodologie petrograficheMetodologie petrografiche

    GL 14 GL 14 -- Prove non distruttiveProve non distruttive

    GL 15 GL 15 -- StruttureStrutture

    GL 19 GL 19 -- Umidit nelle strutture murarie: metodi di Umidit nelle strutture murarie: metodi di valutazionevalutazione

    GL 20 GL 20 -- Legno e derivatiLegno e derivati

    GL 21 GL 21 -- CartaCarta

    GL 22 GL 22 -- MuseotecnicaMuseotecnicaceramiche e vetriceramiche e vetri

    GL 7 GL 7 -- Metodologie fisiche di laboratorioMetodologie fisiche di laboratorio

    GL 8 GL 8 -- Fisica ambientaleFisica ambientale

    GL 11 GL 11 -- Metodologie per la caratterizzazione di Metodologie per la caratterizzazione di malte storiche e da restauromalte storiche e da restauro

    GL 12 GL 12 -- Materiali metalliciMateriali metallici

    GL 22 GL 22 -- MuseotecnicaMuseotecnica

    GL 23 GL 23 -- (misto UNI/CTI)(misto UNI/CTI)

    GL 24 GL 24 -- Metodologie per il rilevamento e la Metodologie per il rilevamento e la documentazionedocumentazione

    % * *'()(&)*)

  • Allattivit dei Gruppi di Lavoro partecipano studiosi di biologia,chimica, fisica, geologia, ingegneria affiliati ad Universit, CNR,chimica, fisica, geologia, ingegneria affiliati ad Universit, CNR,Ministero per i Beni Culturali, liberi professionisti (restauratori,progettisti), rappresentanti tecnici delle industrie interessate alsettore in totale circa 300 persone.

    La partecipazione a titolo gratuito

    % * *'()(&)*)

  • CAMPO DI ATTIVIT

    Conservazione dei beni culturali (in ambiente non confinato e Conservazione dei beni culturali (in ambiente non confinato e Conservazione dei beni culturali (in ambiente non confinato e Conservazione dei beni culturali (in ambiente non confinato e confinato); si applica ai seguenti materiali:confinato); si applica ai seguenti materiali:

    pietre pietre malte (da murature, per intonaci, per applicazione di malte (da murature, per intonaci, per applicazione di rivestimenti, per decorazioni, per usi particolari) rivestimenti, per decorazioni, per usi particolari) stucchi stucchi prodotti ceramici (laterizi, terrecotte, porcellane) prodotti ceramici (laterizi, terrecotte, porcellane) calcestruzzicalcestruzzivetri vetri mosaici mosaici mosaici mosaici

    policromie su pietra, su tela, su legno, su intonaco policromie su pietra, su tela, su legno, su intonaco metalli metalli carta carta legno legno TessiliTessili

    % * *'()(&)*)

  • ARGOMENTIARGOMENTI::

    Definizioni terminologiche (gi viste la volta scorsa per il degrado)

    Metodologie analitiche per la caratterizzazione del materiale, dello stato

    di conservazione, degli agenti di degrado (chimici, fisici, biologici)

    Metodologie analitiche per la valutazione dell'efficacia dei prodotti

    (biocidi, pulenti, consolidanti, sigillanti e malte da stuccature, protettivi)

    e delle metodologie di applicazione

    Rilievo e documentazioneRilievo e documentazione

    Parametri ambientali (fattori fisici e chimici)

    Metodologie d'intervento per il restauro dei beni architettonici, storico-

    artistici, archeologici

    Normative per contenitori espostivi di opere d'arte

    % * *'()(&)*)

  • 1.1. CONOSCENZACONOSCENZA DELDEL MATERIALEMATERIALE:: caratterizzazione chimica, fisica, mineralogico-

    4 GRANDI TEMI:

    1.1. CONOSCENZACONOSCENZA DELDEL MATERIALEMATERIALE:: caratterizzazione chimica, fisica, mineralogico-petrografica, morfologica del materiale, oltre allo studio degli agenti biologici coinvoltinel processo di degrado

    2.2. STUDIOSTUDIO DEIDEI PARAMETRIPARAMETRI AMBIENTALIAMBIENTALI:: il degrado del materiale conseguenzadellinterazione fra il materiale stesso e lambiente circostante fondamentaleconoscere le serie storiche dei parametri ambientali al contorno parametri chimici(inquinamento) e fisici (stato fisico dellatmosfera) necessari per definire le cause deldegrado

    3.3. SCELTASCELTA DEIDEI METODIMETODI DIDI CONSERVAZIONECONSERVAZIONE:: metodologie per lanalisi delleperformance di differenti trattamenti consolidanti e/o protettivi ma anche linee guida perperformance di differenti trattamenti consolidanti e/o protettivi ma anche linee guida peril controllo del microclima di ambienti interni (musei, chiese, biblioteche)

    4.4. ELEMENTIELEMENTI DIDI CONOSCENZACONOSCENZA DELDEL MANUFATTOMANUFATTO:: tecniche da adottare per il rilievografico del bene e modalit di rilevamento della funzionalit degli impianti tecnici

    % * *'()(&)*)

  • UNI UNI BC SUI MATERIALI LAPIDEI NATURALI E ARTIFICIALI:BC SUI MATERIALI LAPIDEI NATURALI E ARTIFICIALI:

    1. UNI 11182 (2006) BC -- Descrizione della forma di alterazione Descrizione della forma di alterazione -- Termini e definizioni (gi vista vedere lez. degrado)Termini e definizioni (gi vista vedere lez. degrado)

    2. UNI 10859 (2000) BC -- Determinazione dell'assorbimento d'acqua per capillarit.Determinazione dell'assorbimento d'acqua per capillarit.2. UNI 10859 (2000) BC -- Determinazione dell'assorbimento d'acqua per capillarit.Determinazione dell'assorbimento d'acqua per capillarit.

    3. UNI 10921 (2001) BC -- Prodotti idrorepellenti Prodotti idrorepellenti -- Applicazione su provini e determinazione in laboratorio delle loro Applicazione su provini e determinazione in laboratorio delle loro caratteristichecaratteristiche

    4. UNI 10922 (2001) BC -- Allestimento di sezioni sottili e sezioni lucide di materiali lapidei colonizzati da biodeteriogeniAllestimento di sezioni sottili e sezioni lucide di materiali lapidei colonizzati da biodeteriogeni

    5. UNI 10925 (2001) BC -- Metodologia per l'irraggiamento con luce solare artificiale Metodologia per l'irraggiamento con luce solare artificiale

    6. UNI 11060 (2003) BC -- Determinazione della massa volumica e della percentuale di vuoti Determinazione della massa volumica e della percentuale di vuoti

    7. UNI 11085 (2003) BC -- Determinazione del contenuto d'acqua: Metodo ponderale Determinazione del contenuto d'acqua: Metodo ponderale

    8. UNI 11086 (2003) BC -- Determinazione del contenuto d'acqua di equilibrio Determinazione del contenuto d'acqua di equilibrio

    9. UNI 11087 (2003) BC -- Determinazione del contenuto di sali solubili Determinazione del contenuto di sali solubili

    10. UNI 11207 (2007) BC -- Determinazione dell'angolo di contatto statico su provini di laboratorioDeterminazione dell'angolo di contatto statico su provini di laboratorio10. UNI 11207 (2007) BC -- Determinazione dell'angolo di contatto statico su provini di laboratorioDeterminazione dell'angolo di contatto statico su provini di laboratorio

    11. UNI 11121 (2004) BC -- Determinazione in campo del contenuto di acqua con il metodo al carburo di calcio Determinazione in campo del contenuto di acqua con il metodo al carburo di calcio

    12. UNI 11187 (2006) BC -- Pulitura con tecnologia laser Pulitura con tecnologia laser

    13. UNI 10813 (1999) BC -- Verifica della presenza di microrganismi fotosintetici su materiali lapidei mediante Verifica della presenza di microrganismi fotosintetici su materiali lapidei mediante determinazione spettrofotometrica UV/Vis delle clorofille a, b e cdeterminazione spettrofotometrica UV/Vis delle clorofille a, b e c

    % * *'()(&)*)

  • UNI UNI BC SULLE MALTE:BC SULLE MALTE:1. UNI 11139 (2004) BC - Malte storiche Malte storiche -- Determinazione del contenuto di calce libera e di magnesia libera*Determinazione del contenuto di calce libera e di magnesia libera*

    2. UNI 11140 (2004) BC - Malte storiche Malte storiche -- Determinazione del contenuto di anidride carbonica*Determinazione del contenuto di anidride carbonica*

    3. UNI 11189 (2006) BC - Malte storiche e da restauro Malte storiche e da restauro -- Metodi di prova per la caratterizzazione chimica di una Metodi di prova per la caratterizzazione chimica di una 3. UNI 11189 (2006) BC - Malte storiche e da restauro Malte storiche e da restauro -- Metodi di prova per la caratterizzazione chimica di una Metodi di prova per la caratterizzazione chimica di una malta malta -- Analisi chimica Analisi chimica

    4. UNI 11088 (2003) BC - Malte storiche e da restauro Malte storiche e da restauro -- Caratterizzazione chimica di una malta Caratterizzazione chimica di una malta --Determinazione del contenuto di aggregato siliceo e di alcune specie solubili*Determinazione del contenuto di aggregato siliceo e di alcune specie solubili*

    5. UNI 11089 (2003) BC - Malte storiche e da restauro Malte storiche e da restauro -- Stima della composizione di alcune tipologie di malte*Stima della composizione di alcune tipologie di malte*

    6. UNI 10924 (2001) BC - Malte per elementi costruttivi e decorativi Malte per elementi costruttivi e decorativi -- Classificazione e terminologiaClassificazione e terminologia

    7. UNI 11176 (2006) BC -- Descrizione petrografica di una malta Descrizione petrografica di una malta

    1. UNI 10705 (2007) BC - Analisi per fluorescenza a raggi X con strumentazione portatileAnalisi per fluorescenza a raggi X con strumentazione portatile

    UNI UNI BC VARIE che possono interessarci:BC VARIE che possono interessarci:1. UNI 10705 (2007) BC - Analisi per fluorescenza a raggi X con strumentazione portatileAnalisi per fluorescenza a raggi X con strumentazione portatile

    2. UNI 11131 (2005) BC - Misurazione in campo dell'umidit dell'ariaMisurazione in campo dell'umidit dell'aria

    3. UNI 11120 (2004) BC - Misurazione in campo della temperatura dell'aria e della superficie dei manufatti Misurazione in campo della temperatura dell'aria e della superficie dei manufatti

    4. UNI 10923 (2001) BC -- Allestimento di preparati biologici per l'osservazione al microscopio ottico Allestimento di preparati biologici per l'osservazione al microscopio ottico

    5. UNI 11177 (2006) BC -- Istruzioni complementari per l'applicazione della EN ISO 12571 Istruzioni complementari per l'applicazione della EN ISO 12571 -- Prestazione Prestazione igrotermica dei materiali e dei prodotti per edilizia igrotermica dei materiali e dei prodotti per edilizia -- Determinazione delle propriet Determinazione delle propriet di assorbimento igroscopicodi assorbimento igroscopico

    % * *'()(&)*)

  • 1. UNI 11084 (2003) BC - Materiali ceramici Materiali ceramici -- CaratterizzazioneCaratterizzazione

    2. UNI 10739 (1998) BC - Tecnologia ceramica Tecnologia ceramica -- Termini e definizioniTermini e definizioni.

    3. UNI 10945 (2001) BC - Caratterizzazione degli strati pittorici Caratterizzazione degli strati pittorici -- Generalit sulle tecniche analitiche impiegate.Generalit sulle tecniche analitiche impiegate.

    Non ci interessano in questa sedeNon ci interessano in questa sede

    3. UNI 10945 (2001) BC - Caratterizzazione degli strati pittorici Caratterizzazione degli strati pittorici -- Generalit sulle tecniche analitiche impiegate.Generalit sulle tecniche analitiche impiegate.

    4. UNI 10969 (2002) BC - Principi generali per la scelta e il controllo del microclima per la conservazione dei beni culturali in Principi generali per la scelta e il controllo del microclima per la conservazione dei beni culturali in ambienti interniambienti interni

    5. UNI 11202 (2007) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Determinazione e classificazione delle condizioni dell'ambiente Determinazione e classificazione delle condizioni dell'ambiente

    6. UNI 11203 (2007) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Strutture portanti degli edifici Strutture portanti degli edifici -- Terminologia delle configurazioni strutturali e delle Terminologia delle configurazioni strutturali e delle parti costituentiparti costituenti

    7. UNI 11204 (2007) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Determinazione dell'umiditDeterminazione dell'umidit

    8. UNI 11118 (2004) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Criteri per l'identificazione delle specie legnose Criteri per l'identificazione delle specie legnose

    9. UNI 11119 (2004) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Strutture portanti degli edifici Strutture portanti degli edifici -- Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in operaIspezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera

    10. UNI 11141 (2004) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Linee guida per la datazione dendrocronologica del legno Linee guida per la datazione dendrocronologica del legno

    11. UNI 11161 (2005) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione

    12. UNI 11162 (2005) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Supporti dei dipinti su tavola Supporti dei dipinti su tavola -- Terminologia delle parti componentiTerminologia delle parti componenti

    13. UNI 11130 (2004) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Terminologia del degradamento del legnoTerminologia del degradamento del legno

    14. UNI 11138 (2004) BC - Manufatti lignei Manufatti lignei -- Strutture portanti degli edifici Strutture portanti degli edifici -- Criteri per la valutazione preventiva, la progettazione e Criteri per la valutazione preventiva, la progettazione e l'esecuzione di interventil'esecuzione di interventi

    15. UNI 11205 (2007) BC - Legno di interesse archeologico ed archeobotanico Legno di interesse archeologico ed archeobotanico -- Linee guida per la caratterizzazione Linee guida per la caratterizzazione

    16. UNI 11206 (2007) BC - Legno di interesse archeologico ed archeobotanico Legno di interesse archeologico ed archeobotanico -- Linee guida per il recupero e prima conservazioneLinee guida per il recupero e prima conservazione

    % * *'()(&)*)

  • Sono ancora in fase di elaborazione per la pubblicazione in UNISono ancora in fase di elaborazione per la pubblicazione in UNI

    33//8080 MaterialiMateriali LapideiLapidei:: CampionamentoCampionamento.. (Ristampa(Ristampa 19881988))

    44//8080 DistribuzioneDistribuzione deldel VolumeVolume deidei PoriPori inin FunzioneFunzione deldel loroloro DiametroDiametro..

    5/81 Misura dei Parametri Ambientali5/81 Misura dei Parametri Ambientali

    5/82 Misura dei Parametri Ambientali

    5/83 Misura dei Parametri Ambientali

    5/86 Misura dei Parametri Ambientali

    5/87 Misura dei Parametri Ambientali

    6/81 Caratterizzazione di Materiali Litici di Cava: Schema di Scheda.

    77//8181 AssorbimentoAssorbimento d'Acquad'Acqua perper ImmersioneImmersione TotaleTotale -- CapacitCapacit didi ImbibizioneImbibizione

    88//8181 EsameEsame delledelle CaratteristicheCaratteristiche MorfologicheMorfologiche alal MicroscopioMicroscopio ElettronicoElettronico aa ScansoneScansone (SEM)(SEM)..

    9/82 Microflora Autotrofa ed Eterotrofa: Tecniche di Isolamento in Coltura

    9/88 Microflora Autotrofa ed Eterotrofa: Tecniche di Isolamento in Coltura

    1010//8282 DescrizioneDescrizione PetrograficaPetrografica deidei MaterialiMateriali LapideiLapidei NaturaliNaturali..1010//8282 DescrizioneDescrizione PetrograficaPetrografica deidei MaterialiMateriali LapideiLapidei NaturaliNaturali..

    1111//8282 AssorbimentoAssorbimento d'Acquad'Acqua perper CapillaritCapillarit -- CoefficienteCoefficiente didi AssorbimentoAssorbimento CapillareCapillare

    1414//8383 SezioniSezioni SottiliSottili ee LucideLucide didi MaterialiMateriali LapideiLapidei:: TecnicaTecnica didi AllestimentoAllestimento

    1616//8484 CaratterizzazioneCaratterizzazione didi MaterialiMateriali LapideiLapidei inin OperaOpera ee deldel loroloro StatoStato didi ConservazioneConservazione:: SequenzaSequenza AnaliticaAnalitica

    17/84 Elementi Metrologici e Caratteristiche Dimensionali: Determinazione Grafica

    18/84 Rilevamento della Funzionalit degli Impianti Tecnici: Schema di Scheda

    % * *'()(&)*)

  • 20/85 Interventi Conservativi: Progettazione, Esecuzione e Valutazione Preventiva. (Ristampa 1996)

    2121//8585 PermeabilitPermeabilit alal VaporVapor d'Acquad'Acqua

    22/86 Misura della Velocit di Propagazione del Suono2/2

    Sono ancora in fase di elaborazione per la pubblicazione in UNISono ancora in fase di elaborazione per la pubblicazione in UNI

    24/86 Metodologia di Rilevamento e di Analisi della Vegetazione

    25/87 Microflora Autotrofa ed Eterotrofa: Tecniche di Isolamento e di Mantenimento in Coltura Pura

    2626//8787 CaratterizzazioneCaratterizzazione delledelle MalteMalte dada RestauroRestauro

    2727//8888 CaratterizzazioneCaratterizzazione didi unauna MaltaMalta

    2828//8888 ComposizioneComposizione ChimicaChimica deidei MaterialiMateriali LapideiLapidei

    2929//8888 MisuraMisura dell'Indicedell'Indice didi AsciugamentoAsciugamento ((DryingDrying IndexIndex))

    30/89 Metodi di Controllo del Biodeterioramento

    3333//8989 MisuraMisura dell'Angolodell'Angolo didi ContattoContatto

    34/91 Analisi di Materiali "Argillosi" mediante XRD

    35/91 Caratterizzazione di Biocidi: Schema di Scheda

    36/92 Glossario per l'Edilizia Storica nei Trattati dal XV al XIX Secolo

    37/92 Trattamenti Biocidi: Schema di Scheda per Archiviazione Dati

    38/93 Valutazione Sperimentale dell'Efficacia dei Biocidi

    39/93 Rilevamento della Carica Microbica dell'Aria

    42/93 Criteri Generali per l'applicazione delle PnD

    4343//9393 MisureMisure colorimetrichecolorimetriche didi superficisuperfici opacheopache

    4444//9393 AssorbimentoAssorbimento d'Acquad'Acqua aa BassaBassa PressionePressione

    % * *'()(&)*)

  • In questo momento la Commissione UNI-BeniCulturali in fase di riorganizzazione:

    DaiDai 2424 GruppiGruppi didi LavoroLavoro nelnel 20082008 sarannosaranno creaticreati 55 GruppiGruppi--specchiospecchiorispettorispetto alal CENCEN--TCTC 346346 inin modomodo dada fornirefornire supportosupporto aiai commissaricommissariitalianiitaliani ee svilupparesviluppare nuovenuove metodologiemetodologie dada proporreproporre perper lala discussionediscussioneinin sedesede europeaeuropea

    % * *'()(&)*)

  • 22LA NORMATIVA EUROPEA

    22

    % * *'()(&)*)

  • CEN/TC 346CEN/TC 346

    Conservation of Cultural PropertyConservation of Cultural PropertyConservation of Cultural PropertyConservation of Cultural Property

    Proposta dallItalia nel 2001 e approvata nel febbraio 2003; hanno votato a favoredelliniziativa 16 stati (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia,Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Olanda, Norvegia, Portogallo,Spagna, Grecia, Svizzera, Inghilterra).

    LA SEGRETERIA TECNICA E STATA ASSEGNATA ALLITALIA gestita da UNI

    SCOPOSCOPO:: UnificareUnificare lele terminologie,terminologie, lele misuremisure eded ii metodimetodi impiegatiimpiegati perper lalaconoscenzaconoscenza ee lala caratterizzazionecaratterizzazione tecnico/scientificatecnico/scientifica deidei materialimateriali ee deideiprocessiprocessi didi deterioramentodeterioramento perper lala valutazionevalutazione deidei requisitirequisiti ee delledellecaratteristichecaratteristiche deidei prodottiprodotti ee delledelle tecnologietecnologie utilizzateutilizzate neglinegli interventiinterventi

    % * *'()(&)*)

  • CEN/TC 346CEN/TC 346

    Conservation of Cultural PropertyConservation of Cultural Property

    STRUTTURA:STRUTTURA:

    CEN/TC 346/WG 1CEN/TC 346/WG 1 -- General guidelines and terminology General guidelines and terminology

    CEN/TC 346/WG 2CEN/TC 346/WG 2 -- Materials constituting cultural property Materials constituting cultural property

    CEN/TC 346/WG 3CEN/TC 346/WG 3 -- Evaluation of methods and products for conservation works Evaluation of methods and products for conservation works CEN/TC 346/WG 3CEN/TC 346/WG 3 -- Evaluation of methods and products for conservation works Evaluation of methods and products for conservation works

    CEN/TC 346/WG 4CEN/TC 346/WG 4 -- Environment Environment

    CEN/TC 346/WG 5CEN/TC 346/WG 5 -- Transportation and packaging methods Transportation and packaging methods

    % * *'()(&)*)

  • 33IL CAPITOLATO DAPPALTO

    33

    % * *'()(&)*)

  • DalDal 19841984 ilil MinisteroMinistero deidei BBBB..CCCC.. haha affiancatoaffiancato allattivitallattivit normativanormativa delladella CommissioneCommissione ancheanchequellaquella didi redazioneredazione deldel CapitolatoCapitolato SpecialeSpeciale TipoTipo perper ilil RestauroRestauro deidei BeniBeni Architettonici,Architettonici,Archeologici,Archeologici, StoricoStorico--artisticiartistici

    STRUTTURA:

    VOLUMEVOLUME 11:: NORMATIVA DI LEGGE

    VOLUMEVOLUME 22:: DIAGNOSTICA

    VOLUMEVOLUME 33:: RESTAURO BENI ARCHITETTONICI

    Ricerca storico-archivistica

    Rilevamento e ricostruzione grafica del bene accertamento del quadro strutturale e possibile dissesto

    Caratterizzazione dellambiente

    Esame del comportamento termoigrometrico del manufatto

    Conoscenza dei materiali sia originali che di restauro

    Valutazione dello stato di

    VOLUMEVOLUME 44:: RESTAURO BENI ARCHEOLOGICI

    VOLUMEVOLUME 55:: RESTAURO BENI STORICO-ARTISTICI

    Valutazione dello stato di conservazione

    Identificazione di cause e meccanismi del degrado

    Indagini per la scelta di metodologie e materiali per lintervento

    % * *'()(&)*)

  • IlIl volumevolume sullasulla diagnosticadiagnostica sarsar unouno strumentostrumento indispensabileindispensabile perper lala stesurastesura didi unun PianoPianoDiagnosticoDiagnostico completocompleto ee sufficientesufficiente perper definire,definire, ancheanche inin terminitermini economici,economici, linsiemelinsieme delledelleindaginiindagini cheche sarannosaranno affidate,affidate, perper lesecuzione,lesecuzione, alal laboratoriolaboratorio presceltoprescelto..

    referentereferente scientificoscientifico specializzatospecializzato (coadiuvato(coadiuvato dada altrialtri specialisti)specialisti)cheche affiancheraffiancher ilil ProgettistaProgettista ee ilil ResponsabileResponsabile deldel procedimentoprocedimentonellanella redazioneredazione deldel PianoPiano DiagnosticoDiagnostico ee nellinterpretazionenellinterpretazione deideirisultatirisultati delledelle indaginiindagini elementielementi indispensabiliindispensabili perper lala redazioneredazionedeldel ProgettoProgetto PreliminarePreliminare ee DefinitivoDefinitivo

    Vediamo (brevemente e in anteprima) come composto il capitolo Caratterizzazione deiVediamo (brevemente e in anteprima) come composto il capitolo Caratterizzazione deimat. Lapidei naturali ed artificiali e studio dei processi chimico/fisici di alterazione, quello checi interessa maggiormente per le murature.

    % * *'()(&)*)

  • CAP. 7

    [] E necessario che i materiali siano caratterizzati non solo dal punto di vista della composizione chimica []ma che siano evidenziati anche eventuali caratteri (pori, fessure, alterazioni.etc.) che ne determinano ilcomportamento nelle varie condizioni di impiego e di ambiente.

    La caratterizzazione deve essere finalizzata alla:

    a) Identificazione chimico-mineralogica-petrografica dei materiali lapidei costituenti lopera

    b) Determinazione delle propriet petrografiche e fisico-meccaniche che pi direttamenteintervengono nei fenomeni di degrado in studio e che possono condizionare la sceltadellintervento di conservazione

    c) Valutazione dello stato di conservazione dei materiali attraverso lo studio delle forme didegrado e delle eventuali modifiche che le propriet dei materiali hanno subito

    d) Determinazione della composizione chimica e mineralogica dei prodotti di degrado

    e) Individuazione delle propriet dei materiali che possono costituire la causa predisponente oe) Individuazione delle propriet dei materiali che possono costituire la causa predisponente oscatenante i meccanismi del degrado

    LOLO STUDIOSTUDIO DEVEDEVE FORNIREFORNIRE RISULTATIRISULTATI SUFFICIENTI,SUFFICIENTI, AA LIVELLOLIVELLO QUALITATIVOQUALITATIVO EE QUANTITATIVO,QUANTITATIVO,PERPER INDIVIDUAREINDIVIDUARE LINTERVENTOLINTERVENTO DIDI RESTAURORESTAURO PIUPIU EFFICACEEFFICACE

    % * *'()(&)*)

  • Il programma di indagine fa riferimento ad un PROGRAMMAPROGRAMMA MINIMOMINIMO; ove il Committentee/o il Progettista e/o lEsperto Scientifico ritenga necessario approfondire alcuni aspetti oproblemi particolari messi in luce dai risultati analitici conseguiti si ricorre, in una secondafase, ad un PROGRAMMAPROGRAMMA INTEGRATIVOINTEGRATIVOfase, ad un PROGRAMMAPROGRAMMA INTEGRATIVOINTEGRATIVO

    FASE 1FASE 1 RICERCHERICERCHE STORICHESTORICHE EE ARCHIVISTICHEARCHIVISTICHE (documentazione di interventi pregressi)

    FASE 2FASE 2

    INDAGINIINDAGINI ININ SITOSITO::

    servono per PIANIFICARE LE INDAGINI DILABORATORIO e per COSTITUIRE UNADOCUMENTAZIONE prima di effettuarecampionamenti.

    Documentazione fotografica

    Rilievo fotografico e/o fotogrammetrico (cap.2)

    Descrizione macroscopica e rappresentazione grafica delle varie tipologie di alterazione (UNI 11182 scheda 0)

    Osservazione per definire le modalit di posa in opera e le tecniche di lavorazione delle superfici

    Microscopia ottica in luce riflessa in sito (scheda 604)

    NOTA: se necessario queste indagini possono essere integrate, ad esempio, da:

    Misura della velocit di propagazione delle onde elastiche longitudinali (NorMaL 22/86)

    Misura delle caratteristiche cromatiche (NorMaL 43/93)

    Caratterizzazione ambientale al contorno (cap.3)

    LeLe indaginiindagini inin sitosito (NON(NON DISTRUTTIVE)DISTRUTTIVE) permettonopermettono didi formulareformulare lele primeprime ipotesiipotesi susucausecause ee meccanismimeccanismi didi alterazionealterazione

    Riferimento alla scheda di capitolato

    % * *'()(&)*)

  • INDAGINIINDAGINI ININ LABORATORIOLABORATORIO::

    Il PROGRAMMA MINIMO di analisi deve prevedere alcune delle analisi riportate nelleapposite tabelle (con la relativa norma e scheda di capitolato) scelte dallEspertoScientifico per la caratterizzazione ottimale del materiale e dei relativi problemi.

    FASE 3FASE 3

    Scientifico per la caratterizzazione ottimale del materiale e dei relativi problemi.

    LeLe proprietpropriet dada misuraremisurare nelnel programmaprogramma minimominimo didi indagineindagine sonosono indicateindicate concon ununasteriscoasterisco..

    Il PROGRAMMA INTEGRATIVO di analisi potr prevedere:

    Il prelievo di ulteriori campioni (campionatura aggiuntiva mirata)

    Un ampliamento del tipo e del numero di analisi a completamento di quelle gi svolte nelprogramma minimo

    Il prelievo di campioni di dimensioni sufficienti per eseguire prove atte a determinare lecaratteristiche meccaniche (resistenza a compressione, a flessione.) e lecaratteristiche termiche (coeff. di dilatazione lineare, conducibilit termica, etc)

    NBNB:: poichpoich nellanella maggiormaggior parteparte deidei casicasi sonosono disponibilidisponibili campionicampioni didi numeronumero eedimensionidimensioni ridotti,ridotti, devonodevono essereessere adottateadottate opportuneopportune SEQUENZESEQUENZE ANALITICHEANALITICHE perperottenereottenere ilil maggiormaggior numeronumero didi informazioniinformazioni daidai campionicampioni aa disposizionedisposizione..

    % * *'()(&)*)

  • CAMPIONAMENTOCAMPIONAMENTO (Scheda 601)::

    MENO DANNOSO POSSIBILE per il manufatto

    RIDOTTO NEL NUMERO: meglio prelevare in pi fasi sulla base dei risultati gi acquisiti

    FASE 4FASE 4

    RIDOTTO NEL NUMERO: meglio prelevare in pi fasi sulla base dei risultati gi acquisiti

    RIDOTTO NELLE DIMENSIONI

    RAPPRESENTATIVO DEL FENOMENO DA STUDIARE

    SELETTIVO in modo da semplificare linterpretazione dei risultati

    VUOTI CREATI IN FASE DI CAMPIONAMENTO (es. carotaggi) che devono essere riempiticon materiali compatibili a livello estetico ma anche chimico/fisico

    NB: il campionamento deve essere programmato ed eseguito sulla base del PIANODIAGNOSTICO redatto dallEsperto Scientifico in accordo con gli specialisti delle varie disciplinee deve prevedere:

    TIPO (frammenti, carote, polvere.)

    QUANTITA

    MODALITA DI PRELIEVO dei campioni

    II prelieviprelievi riguarderannoriguarderanno siasia MATERIALEMATERIALE SANOSANO cheche MATERIALEMATERIALE ALTERATOALTERATO

    % * *'()(&)*)

  • Capo I - Descrizione tecnico economica dell'appalto []

    COME ORGANIZZATO IL CAPITOLATO?COME ORGANIZZATO IL CAPITOLATO?

    Capo II - Qualit e provenienza dei materiali

    Art. 27 Materiali in genere Art. 28 Norme di riferimento Art. 29 Modalit di prova, controllo e collaudo Art. 30 Materiali naturali e di cava Art. 31 Calci, pozzolane, leganti idraulici, leganti idraulici speciali e leganti sintetici Modalit di fornitura e di conservazione Art. 32 Laterizi Art. 33 Materiali ferrosi e metalli vari Art. 34 Legnami

    Art. 43 Prodotti per impermeabilizzazioni Art. 44 Isolanti termo-acustici Art. 45 Tubazioni Art. 46 Sostanze impregnanti - Generalit Art. 47 Impregnanti ad effetto idrofobizzante Art. 48 Impregnanti contro la formazione di efflorescenze saline Art. 49 Impregnanti per interventi di deumidificazione Art. 50 Impregnanti ad effetto consolidante Art. 51 Prodotti per la pulizia dei manufatti lapidei Art. 34 Legnami

    Art. 35 Legno lamellare Art. 36 Materiali per pavimentazioni e rivestimenti Art. 37 Materiali e componenti di partizioni interne Art. 38 Colori e vernici Art. 39 Materiali diversi Art. 40 Additivi Art. 41 Fibre e tessuti sintetici - Materiali compositiArt. 42 Prodotti per coperture

    Art. 51 Prodotti per la pulizia dei manufatti lapidei Art. 52 Materiali per impianti elettrici Art. 53 Materiali per impianti idrici Art. 54 Materiali per impianti di riscaldamento Art. 55 Materiali per impianti di climatizzazione Art. 56 Materiali per impianti antintrusione, antifurto, antieffrazione Art. 57 Materiali per ascensori

    % * *'()(&)*)

  • Capo III - Indagini e prove di laboratorio

    Art. 58 Indagini preliminari ai lavori di restauro - Generalit Art. 59 Rilievo fotografico e Telerilevamento Art. 60 Accertamento sulle caratteristiche strutturali e costruttive Art. 61 Indagini per la determinazione delle caratteristiche tensionali dei materiali e delle murature Art. 61 Indagini per la determinazione delle caratteristiche tensionali dei materiali e delle murature Art. 62 Indagini atte ad approfondire la conoscenza sulle stratificazioni dell'edificio e sulle caratteristiche costruttive anche di interventi pregressi Art. 63 Indagini rivolte alla caratterizzazione dei materiali e all'accertamento dei loro degradi e delle patologie Art. 64 Caratterizzazione chimico-fisico-mineralogica del materiale costruttivo (lapidei, malte, laterizi, etc.) Art. 65 Indagini sulle patologie dei materiali Art. 66 Rilevamento delle alterazioni dovute a presenza di umidit Art. 67 Indagini preliminari ai trattamenti protettivi e consolidanti ed indagini volte alla verifica dell'efficacia dell'intervento effettuato Art. 68 Indagini sulle caratteristiche dei terreni e delle fondazioni

    Capo IV Modalit di esecuzione dei lavori Capo IV Modalit di esecuzione dei lavori [][][][]

    Capo V Restauro degli apparati decorativi Capo V Restauro degli apparati decorativi [][]

    Capo VI Opere varie Capo VI Opere varie [][]

    Capo VII Impianti Capo VII Impianti [][]

    % * *'()(&)*)

  • TESTI DI RIFERIMENTO:

    Capitolato speciale di appalto Capitolato speciale di appalto Capitolato speciale di appalto Restauro e conservazione

    Capitolato speciale di appalto Restauro architettonico

    Autore: S. Franceschi - L. GermaniEditore: DEIAnno di edizione: 2005Prezzo: EURO 48,00 ISBN: 88-496-2171-X

    Autore: S. TinEditore: Dario FlaccovioAnno di edizione: 2002Prezzo: EURO 29,00 ISBN: 88-775-8455-6

    % * *'()(&)*)

  • PARTE 2PARTE 2ANALISI delle pi significative prove normate (UNI, EN, UNI-BC

    e NorMaL)

    PARTE 2PARTE 2

    % * *'()(&)*)

  • 2.12.1UNI 11140

    2.12.1Determinazione del contenuto di anidride carbonica

    % * *'()(&)*)

  • Riporta alcuni metodi per la determinazione del contenuto di anidride carbonica (CO2)proveniente dai carbonati presenti nei materiali lapidei naturali e artificiali e nei leganti.

    SCOPOSCOPO Il contenuto di CO2 serve per determinare la quantit di

    La soluzione con acido cloridrico attacca i carbonati nel campione esviluppa CO2 dal VOLUME di CO2 (con opportune correzioni) si pucalcolare quanto carbonato era presente nel campione

    SCOPOSCOPO Il contenuto di CO2 serve per determinare la quantit diCarbonato di calcio nel campione tramite un attacco acido con HCl(acido cloridrico) metodo gasvolumetrico di Dietrich-Fruheling,detto anche CALCIMETRIA.

    permette una valutazione del rapporto in peso tra aggregato e legante nel caso di assenza di calcare nel caso di assenza di calcare nell'aggregato stesso e che il legante sia nell'aggregato stesso e che il legante sia totalmente a calcetotalmente a calce.

    % * *'()(&)*)

  • CALCIMETRO

    A) Boccia di livelloB) Buretta graduata per gas.C) RubinettoT) Recipiente termostaticoR) Camera di reazioneP) Provetta per HCl

  • PROCEDIMENTO GENERALEMacinare il campione fino a farlo passare completamente allo staccio 0.063, quindi completamente allo staccio 0.063, quindi essiccarlo in stufa a (602)C fino a massa costante e conservarlo in essiccatore

    REATTIVO PER LO SVILUPPO DELLA CO2:Sciogliere 1,5g di Cu2Cl2 (cloruro rameoso) e 2,50g di CuCl2H2O (cloruro rameico monoidrato) in 350ml di HCl al 12% e omogeneizzareomogeneizzare

    Introdurre nel reattore il campione (meno di un grammo) contenente la quantit incognita di CaCO3 ed una beuta col reattivo acido

    Sigillare il tutto e far partire la reazione, misurando la CO2 sviluppata col barometro.

  • Con il recipiente R aperto e con il rubinetto Caperto, manovrando la boccia A si porta a zero il livello del liquido battente, (solitamente acqua acidulata cui si aggiunto un indicatore). Si mette una quantit esattamente pesata di Si mette una quantit esattamente pesata di campione in R. Si introduce cautamente in R la provettinariempita con HCl stando attenti che lacido non venga ancora a contatto con il campione. Si chiude il tappo di R e il rubinetto C.

    A questo punto l'apparecchio pronto per la misura. Scuotendo R si fa in modo che l'acido contenuto in P venga in contatto con la polvere del campione determinando quindi lo svolgimento di campione determinando quindi lo svolgimento di CO2. La CO2 sposter un equivalente volume di aria che far abbassare il liquido battente in B. Manovrando la boccia di livello, si faranno corrispondere i livelli in A e in B.

    In queste condizioni si pu dire che in B contenuto il gas alla pressione atmosferica letta sul barometro al momento dell'esperienza.

  • Il processo che avviene in R sar:

    CaCO3 + 2 HCl CaCl2 + CO2 + H2O

    Carbonato di Calcio

    Acido Cloridrico

    Cloruro di Calcio

    Anidride Carbonica

    Acqua

  • Determinazione della percentuale di CaCO3presente nella miscela incognita di partenza

    Esempio:Massa del campione (m) = 0.5852 g Peso molecolare del CaCO3 (PM) = 100.0 g/mol.Volume del gas (V) = 45.2 mL = 0.0452 LTemperatura a cui avviene la reazione (T) = 20 C (295 K) Pressione totale (p) = 738.2 TorrCostante dei Gas ideali (R) = 0.0821 atm*L/K*molCostante dei Gas ideali (R) = 0.0821 atm*L/K*mol

  • RTpV

    n =

    ( ) ( ) ( )Latm 0452.02.738

    PMnm =

    ( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )molKKmolatmL

    Latmn 0018.0

    2930821.07600452.02.738

    =

    =

    ( ) ( ) )(18.0/1000018.03

    gmolgmolmCaCO ==

    %76.30100% 33

    =

    =

    Campione

    CaCOCaCO m

    m

    Campione

    xx m

    m 100% =

    Etc etc.

  • 2.22.2Analisi granulometrica dellaggregato di una malta

    2.22.2UNI EN 1015-1:2007:Metodi di prova per malte per opere murarie -

    % * *'()(&)*)

    UNI EN 1015-1:2007:Metodi di prova per malte per opere murarie -Determinazione della distribuzione granulometrica (mediante stacciatura)

  • Operazione di scomposizione di un campione in una serie di classi, in ciascuna delle quali ricadono grani con dimensioni comprese in determinati intervalli. Serve a determinare la distribuzione delle dimensioni delle particelle che compongono un dato campione. Si rappresentata a scala semilogaritmica per Si rappresentata a scala semilogaritmica per consentire una rappresentazione sufficientemente accurata anche per piccoli valori di d

  • PRINCIPIO FISICO: separazione meccanica in base al diametro mediante pila di setacci a maglie decrescenti

    ANALISI GRANULOMETRICA MEDIANTE SETACCIATURAANALISI GRANULOMETRICA MEDIANTE SETACCIATURA

    0

    10

    20

    30

    40

    50

    60

    P

    a

    s

    s

    a

    n

    t

    e

    i

    n

    p

    e

    s

    o

    [

    %

    ]

    2,8

    Strato4

    Strato3

    Strato2

    Strato1

    Diametro [mm]

    Dario P. Benedetti

    Diametro[mm]

    Peso[g]

    % passantein peso

    Peso[g]

    % passantein peso

    Peso[g]

    % passantein peso

    Peso[g]

    % passantein peso

    Mesh 0 0 2,54 44,72 1,6 26,85 2,37 16,16 1,48 31,29Mesh 1 0,1 1,52 26,76 1,75 29,36 2,84 19,36 1,56 32,98Mesh 2 0,3 0,27 4,75 0,64 10,74 1,3 8,86 0,42 8,88Mesh 3 0,5 0,13 2,29 0,24 4,03 0,57 3,89 0,11 2,33Mesh 4 0,7 0,19 3,35 0,32 5,37 0,52 3,54 0,2 4,23Mesh 5 1 0,15 2,64 0,31 5,20 0,43 2,93 0,17 3,59Mesh 6 1,4 0,19 3,35 0,42 7,05 0,8 5,45 0,26 5,50Mesh 7 2 0,21 3,70 0,36 6,04 1,11 7,57 0,31 6,55Mesh 8 2,8 0,48 8,45 0,32 5,37 4,73 32,24 0,22 4,65

  • Nota: CURVE IDEALI per CALCESTRUZZI

    conglomerato con la massima densit possibile, cio con il minor densit possibile, cio con il minor contenuto di vuoti interstiziali tra i singoli granuli

    PROBLEMA: scarsamente lavorabile .

    Per questo motivo, Bolomey ha suggerito di modificare leggermente la curva

    % !+&,()-(&)*)

    leggermente la curva granulometrica ottimale introducendo un parametro A che tiene conto anche della lavorabilit richiesta e del tipo di aggregato disponibile (alluvionale o frantumato).

  • COME SI FA SU UNA MALTA STORICA IN OPERA?COME SI FA SU UNA MALTA STORICA IN OPERA?

    CAMPIONAMENTO (quanto???)

    DISGREGAMENTO (meccanico, ultrasuoni)

    TRATTAMENTO CON HCl(problemi su aggregato

    Dario P. Benedetti

    (problemi su aggregato calcareo)

    SETACCIATURA

  • 2.32.3UNI 11088

    2.32.3Determinazione del contenuto di aggregato siliceo e di

    alcune specie solubili

    % * *'()(&)*)

  • La norma definisce un metodo chimico di analisi per determinare:

    ilil contenutocontenuto didi aggregatoaggregato siliceosiliceo oo silicaticosilicatico didi unauna malta,malta, deldel contenutocontenuto didi alcunealcuneilil contenutocontenuto didi aggregatoaggregato siliceosiliceo oo silicaticosilicatico didi unauna malta,malta, deldel contenutocontenuto didi alcunealcunespeciespecie chimichechimiche caratteristichecaratteristiche

    IlIl contenutocontenuto didi SiOSiO22,, CaO,CaO, MgO,MgO, AlAl22OO33,, FeFe22OO33,, SOSO33,, KK22O,O, NaNa22OO

    LaLa perditaperdita didi massamassa aa varievarie temperaturetemperature

    SCOPOSCOPO Il contenuto di aggregato siliceo un dato importante nelle prove per il calcolo delcontenuto di legante in una malta; infatti, queste si basano sulla dissoluzione del legante conun attacco acido, che non intacca appunto laggregato silicatico (e nemmeno la pozzolana).

    Le informazioni sulle altre specie solubili sono invece utili per lanalisi del degrado (vedere ifenomeni descritti nella lezione relativa al degrado)fenomeni descritti nella lezione relativa al degrado)

    Es: Na2O e K2O possono essere pericolosi per la reazione alcali-silice nelle murature in pietra

    % * *'()(&)*)

  • 2.42.4UNI 11089

    2.42.4Stima della composizione di alcune tipologie di malte

    % * *'()(&)*)

  • La norma stabilisce alcune procedure di calcolo per la stimastima deldel tenoretenore didi legantileganti eeaggregatiaggregati inin maltemalte didi composizionecomposizione semplicesemplice rappresentabili dalle seguenti 8 classi:

    1. AGGREGATO siliceo e/o calcareo & LEGANTE aereo (solfatico)

    2. AGGREGATO siliceo & LEGANTE aereo (calcico)

    3. AGGREGATO siliceo & LEGANTE aereo (calcico+solfatico)

    4. AGGREGATO siliceo & LEGANTE idraulico (calci idrauliche e cementi)

    5. AGGREGATO siliceo e/o calcareo & LEGANTE idraulico (calci idrauliche e cementi)

    6. AGGREGATO siliceo & LEGANTE idraulico + aereo (solfatico)

    7. AGGREGATO siliceo e/o calcareo & LEGANTE idraulico + aereo (solfatico)

    8. AGGREGATO siliceo & LEGANTE idraulico + aereo (calcico)

    Il metodo sfrutta la presenza di traccianti quali SiO2 solubile, SO3, CO2, etc per stimare ilcontenuto di leganti e aggregati nella miscela secca primaprima dellimpastodellimpasto.

    OVVIAMENTEOVVIAMENTE EE UNUN METODOMETODO APPROSSIMATO!APPROSSIMATO!

    SCOPOSCOPO utile per ricostruire una malta da restauro con caratteristiche simili a quellaoriginale (per integrazioni, soprattutto negli intonaci)

    % * *'()(&)*)

  • Si possono quindi stimare (sfruttando altre norme):

    CONTENUTO DI LEGANTE IDRAULICO CONTENUTO DI LEGANTE IDRAULICO

    CONTENUTO DI CALCE AEREA

    CONTENUTO DI LEGANTE AEREO SOLFATICO

    CONTENUTO DI AGGREGATO CALCAREO

    CONTENUTO DI AGGREGATO SILICEO

    Composizione della Composizione della malta attualemalta attuale

    Da questi valori si pu stimare la composizione iniziale della malta allo stato Da questi valori si pu stimare la composizione iniziale della malta allo stato originario, prima dellimpasto!originario, prima dellimpasto!

    NB: con alcune informazioni aggiuntive possibile migliorare la precisione della stima, ad esempio utile sapere se c un 30% di graniglia di marmo nellimpasto + un 1% di gesso (da degrado) in modo da non sovrastimare il legante carbonatico e quello solfatico, e cos via.

    % * *'()(&)*)

  • 2.52.5UNI 11139

    2.52.5Determinazione del contenuto di calce libera e di

    magnesia libera

    % * *'()(&)*)

  • La norma descrive dei metodi per la determinazione della calce libera (intesa comeossido di Calcio e Idrossido di Calcio) e della magnesia libera (intesa come ossidodi Magnesio e Idrossido di Magnesio) nei materiali lapidei artificiali e nelle calcidi Magnesio e Idrossido di Magnesio) nei materiali lapidei artificiali e nelle calciaeree o idrauliche

    I metodi si basano sullestrazione selettiva con estere acetoacetico (per lapideiartificiali e calci idrauliche) o sulla titolazione con HCl del campione disciolto insaccarosio (calci aeree)

    SCOPOSCOPO Importante determinare la presenza di questi leganti ancora liberi diSCOPOSCOPO Importante determinare la presenza di questi leganti ancora liberi direagire, per prevenire eventuali reazioni indesiderate nel materiale e analizzarefenomeni di incompleta carbonatazione della calce durante il processo di presa.

    % * *'()(&)*)

  • 2.62.6UNI 11189

    2.62.6Malte storiche e da restauro - Metodi di prova per la

    caratterizzazione chimica di una malta - Analisi chimica

    % * *'()(&)*)

  • La norma specifica una serie di metodi di analisi per determinare la composizione di unamalta.

    LaLa modestamodesta quantitquantit didi materialemateriale necessarianecessaria perper lanalisilanalisi (pochi(pochi grammi)grammi) lala renderendeidoneaidonea perper lolo studiostudio delledelle maltemalte didi interesseinteresse storico/artisticostorico/artistico (malte di allettamento,stilatura, e per intonaci, decorazioni, affreschi, stucchi.)stilatura, e per intonaci, decorazioni, affreschi, stucchi.)

    Si consiglia di eseguire ogni prova su duedue proviniprovini identici, effettuando la media dei risultati.

    Ovviamente, essendo unanalisi chimica tradizionale, il campione viene distrutto durante laprova.

    INFORMAZIONI CHE SI POSSONO OTTENERE:INFORMAZIONI CHE SI POSSONO OTTENERE:

    DETERMINAZIONE DELLA PERDITA DI MASSA: secondo la UNI 11088 (gi vista)

    QUANTITA DI SILICE (SiO2) pura e impura, OSSIDO DI FERRO (Fe2O3), OSSIDO DI TITANIO(TiO2), OSSIDO DI ALLUMINIO (Al2O3), OSSIDO DI CALCIO (CaO), OSSIDO DI MAGNESIO(MgO), ZOLFO TOTALE (come SO3), SOLFURI E SOLFATI, CLORURI, FOSFATI (come P2O5),ALCALI (Na2O, K2O), MANGANESE (Mn2O3)

    % * *'()(&)*)

  • 2.72.7UNI 11176

    2.72.7Descrizione petrografica di una malta

    % * *'()(&)*)

  • La norma riporta uno schema descrittivo per la caratterizzazione petrografica dei campioni dimalta. Si applica a tutte le malte nellambito dei beni culturali, indipendentemente dallafunzione svolta.

    Si trattano:

    DESCRIZIONE DEL CAMPIONE (tipologia, stratigrafia.)

    DESCRIZIONE MACROSCOPICA DEI SINGOLI STRATI (aspetto dimensionale, colori.)

    DESCRIZIONE MACROSCOPICA SU SEZIONE SOTTILE DEL LEGANTE DI CIASCUNO STRATO(struttura, tessitura, composizione mineralogica.)

    DESCRIZIONE MACROSCOPICA SU SEZIONE SOTTILE DELLAGGREGATO DI CIASCUNOSTRATO (granulometria, dimensioni, classazione, forma.)STRATO (granulometria, dimensioni, classazione, forma.)

    RAPPORTO LEGANTE/AGGREGATO (tramite analisi dellimmagine.)

    DESCRIZIONE MICROSCOPICA SU SEZIONE SOTTILE TRASVERSALE DELLE COLORITURE(numero degli strati, successione stratigrafica.)

    DESCRIZIONE MICROSCOPICA SU SEZIONE SOTTILE DEI PRODOTTI DI ALTERAZIONE (INSUPERFICIE, FRA GLI STRATI, NEI VUOTI)

    % * *'()(&)*)

  • NBNB:: TUTTITUTTI QUESTIQUESTI COMPONENTICOMPONENTI POSSONOPOSSONO ESSEREESSERE DETERMINATIDETERMINATINBNB:: TUTTITUTTI QUESTIQUESTI COMPONENTICOMPONENTI POSSONOPOSSONO ESSEREESSERE DETERMINATIDETERMINATIANCHEANCHE CONCON ALTRIALTRI METODIMETODI QUALIQUALI CROMATOGRAFIACROMATOGRAFIA IONICA,IONICA,ASSORBIMENTOASSORBIMENTO ATOMICO,ATOMICO, UVUV--VISIBILE,VISIBILE, ECCECC

    % * *'()(&)*)

  • 2.82.8UNI 10922

    2.82.8Allestimento di sezioni sottili e sezioni lucide di materiali

    lapidei colonizzati da biodeteriogeni

    % * *'()(&)*)

  • SCOPO: lo studio delle sezioni di materiali lapidei naturali e artificiali colonizzati damicroorganismi consente di conoscere:

    Modalit e profondit di penetrazione degli organismi

    Effetti di eventuali trattamenti con prodotti biocidi

    Caratteri petrografici originari o indotti dei materiali naturali

    Caratteri composizionali e strutturali originari o indotti per i materiali artificiali

    Le sezioni possono essere utilizzate per:

    osservazioni allo stereomicroscopio, al microscopio ottico in luce trasmessa polarizzata,riflessa, a fluorescenza

    osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM)osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM)

    analisi spettrofotometriche in dispersione di energia (EDS)

    analisi in fluorescenza X

    []

    % * *'()(&)*)

  • Le sezioni possono essere SEZIONI SOTTILI (spessore circa 30micron montate fra 2 vetrini)oppure SEZIONI LUCIDE (porzione del materiale lapideo con una faccia lucidatameccanicamente a specchio)

    Nel caso di lapidei colonizzati da organismi biologici, il campione viene dapprima trattato conreagenti quali la formaldeide o la glutaraldeide per mantenere nel tempo le strutture biologiche

    % * *'()(&)*)

  • 2.92.9UNI 10925

    2.92.9Metodologia per l'irraggiamento con luce solare artificiale

    % * *'()(&)*)

  • La norma stabilisce un metodo per lesposizione in laboratorio di provini di materiali lapidei(naturali e artificiali, trattati e non trattati) a sorgentisorgenti luminoseluminose rappresentativerappresentativedellirraggiamentodellirraggiamento solaresolare

    ii proviniprovini vengonovengono espostiesposti adad unauna sorgentesorgente didi luceluce artificialeartificiale didi altaalta intensitintensit ee conconspettrospettro didi radiazioneradiazione rappresentativorappresentativo delladella luceluce solaresolare diurnadiurna

    Si utilizzano serie di provini (almeno 3 per tipo) con una superficie di esposizione piana edimensioni compatibili con le misure a cui verranno sottoposti

    STRUMENTAZIONE: camera con lampade ad arco allo XENO (5003000W) ed un radiometroper misurare lirraggiamento, oltre a filtri che tagliano linfrarosso e lUV sotto i 295nmper misurare lirraggiamento, oltre a filtri che tagliano linfrarosso e lUV sotto i 295nm

    NB: ci deve essere anche un sistema di ventilazione per mantenere la temperatura sotto i 60C

    La durata della prova dipende dal tipo di provini e comunque deve essere tale da garantire aiprovini una esposizione alla luce, nellintervallo fra 300 e 800nm, di almeno 2000 MJ/m2

    % * *'()(&)*)

  • Per confrontare i risultati di diverse apparecchiature (lampade differenti, distanze diverse.) sicalcola lESPOSIZIONE:

    ESPOSIZIONE [J/mESPOSIZIONE [J/m22] = IRAGGIAMENTO [W/m] = IRAGGIAMENTO [W/m22] x TEMPO (s)] x TEMPO (s)

    % * *'()(&)*)

  • 2.102.10UNI 11060

    2.102.10Determinazione della massa volumica e della percentuale

    di vuoti

    % * *'()(&)*)

  • La norma descrive alcuni metodi per la determinazione della massa volumica e dellapercentuale di vuoti dei materiali lapidei naturali ed artificiali macinati in polvere, granulari o inpezzatura.

    PRINCIPIOPRINCIPIO FISICOFISICO:: lala massamassa volumicavolumica didi unun campionecampione didi materialemateriale lapideolapideo vienevienedeterminatadeterminata comecome rapportorapporto frafra lala suasua massamassa alloallo statostato seccosecco eded ilil suosuo volumevolumedeterminatodeterminato perper spostamentospostamento didi unun opportunoopportuno liquidoliquido densimetricodensimetrico..

    Si definiscono (e si possono calcolare):

    Vuoti CHIUSI, APERTI, TOTALI

    volume ASSOLUTO, REALE, APPARENTEvolume ASSOLUTO, REALE, APPARENTE

    massa VOLUMICA, VOLUMICA ASSOLUTA, REALE, APPARENTE, COSTANTE

    Lapparecchiatura costituita da un PICNOMETRO oppure da un VOLUMENOMETRODI LE CHATELIER

    % * *'()(&)*)

  • 2.112.11UNI 11085

    2.112.11Determinazione del contenuto d'acqua: Metodo ponderale

    % * *'()(&)*)

  • Descrive le procedure per la determinazione del contenuto di acqua in un materiale lapideo conil METODO PONDERALE; si applica a campioni di MASSA COMPRESA FRA 2 e 50g COMPRESIGLI STRATI DI FINITURA.

    PRINCIPIO: si determina la perdita di massa del campione dopo lessiccamento perriscaldamento stufa da laboratorio

    PROCEDIMENTOPROCEDIMENTO:: sisi effettuaeffettua unauna pesatapesata moltomolto accurataaccurata ((00,,001001g)g) immediatamenteimmediatamente ininloco,loco, oppureoppure sisi pupu metteremettere inin contenitorecontenitore ermeticamenteermeticamente chiusochiuso ee pesarlopesarlo ininlaboratoriolaboratorio.. PoiPoi lolo sisi mettemette inin stufastufa ((105105C)C) ee sisi essiccaessicca finofino aa massamassa costantecostante..

    CONTENUTOCONTENUTO %% didi acquaacqua == [(Mu[(Mu Ms)/Ms]xMs)/Ms]x100100 CONTENUTOCONTENUTO %% didi acquaacqua == [(Mu[(Mu Ms)/Ms]xMs)/Ms]x100100

    % * *'()(&)*)

  • 2.122.12UNI 11086

    2.122.12Determinazione del contenuto d'acqua di equilibrio

    % * *'()(&)*)

  • Si determina il contenuto dacqua di equilibrio di un campione di materiale lapideo di massa fra2 e 50g posto in equilibrio termoigrometrico con aria a Temperatura e Umidit relativacontrollate

    PROCEDIMENTO: si pone il campione in un ambiente con atmosfera controllata per 48 ore(camera climatica, oppure contenitore con soluzioni sature di vari sali.) e poi si effettuanopesate successive fino a massa costante

    CONTENUTOCONTENUTO %% didi acquaacqua allequilibrio=allequilibrio= [(Mue[(Mue Ms)/Ms]xMs)/Ms]x100100

    NB: ATTENZIONE ALLA PRESENZA DI EVENTUALI TRATTAMENTI, SOPRATTUTTOORGANICI, CHE POTREBBERO SUBIRE TRASFORMAZIONI IN STUFA A 105C EFALSARE LA LETTURA

    % * *'()(&)*)

  • 2.132.13UNI 11087

    2.132.13Determinazione del contenuto di sali solubili

    % * *'()(&)*)

  • I sali solubili possono essere presenti sia come costituenti della pietra o dei materiali dacostruzione sia come prodotti di degrado di natura chimica o biologica.

    Essi possono inoltre derivare da materiali impiegati in interventi di restauro, dal deposito insuperficie di inquinanti particellari, da trasporto capillare o da apporti esterni di varia natura.superficie di inquinanti particellari, da trasporto capillare o da apporti esterni di varia natura.

    NBNB:: ii salisali solubili,solubili, comunquecomunque presentipresenti inin unun materialemateriale lapideo,lapideo, possonopossono innescareinnescareulterioriulteriori processiprocessi didi degradodegrado didi naturanatura chimico/fisicachimico/fisica..

    Le specie ioniche in considerazione sono SO4-, NO2-/NO3-, Cl-, PO4---, C2O4--, Na+/K+, Ca++,Mg++, NH4+

    PRINCIPIO: Estrazione dei Sali solubili dal campione (essiccato e macinato con mortaio) conPRINCIPIO: Estrazione dei Sali solubili dal campione (essiccato e macinato con mortaio) conacqua distillata, misure di conduttivit e poi (dopo filtraggio) misure di cromatografia ionica perdeterminare le diverse specie ioniche.

    % * *'()(&)*)

  • 2.142.14UNI 11187

    2.142.14Pulitura con tecnologia laser

    % * *'()(&)*)

  • La norma fornisce:

    I requisiti fondamentali del sistema laser per la pulituraI requisiti fondamentali del sistema laser per la pulitura

    Le linee guida per la scelta del sistema pi idoneo in ogni specifico intervento

    La metodologia per determinare il valore dei parametri operativi da impostare in ogni singolointervento, in modo da ottimizzare lefficacia e non produrre effetti dannosi alla superficie dapulire

    La norma si applica alla pulitura dei materiali lapidei previa caratterizzazione del loro stato diconservazione.

    NBNB:: lala puliturapulitura laserlaser caratterizzatacaratterizzata dada elevataelevata precisioneprecisione ee selettivit,selettivit,caratteristichecaratteristiche cheche permettonopermettono didi operareoperare susu materialimateriali cheche presentanopresentano sequenzesequenzestratigrafiche,stratigrafiche, avendoavendo lala possibilitpossibilit didi arrestarearrestare lala rimozionerimozione aa livellilivelli predeterminatipredeterminati..

    (lo vedremo nel dettaglio nella lezione sulle tecniche di pulitura)

    % * *'()(&)*)

  • Vengono definiti:

    grandezze fisiche caratterizzanti lemissione laser (energia, fluenza, potenza, etc.)

    Requisiti del sistema laserRequisiti del sistema laser

    Linee guida per la scelta del laser (lunghezza donda, durata dellimpulso)

    METODOLOGIA PER LA DETERMINAZIONE DEI VALORI DEI PARAMETRI OPERATIVI (fluenza dilavoro)

    Ci sono poi delle utili appendici informative che trattano:

    FOTOABLAZIONE LASER

    ASSORBIMENTO OTTICOASSORBIMENTO OTTICO

    DURATA DELLIMPULSO LASER

    RUOLO DELLA BAGNATURA

    FREQUENZA DI RIPETIZIONE

    MISURAZIONE DELLA RIFLETTANZA

    % * *'()(&)*)

  • 2.152.15UNI 10813

    2.152.15Verifica della presenza di microrganismi fotosintetici su

    materiali lapidei mediante determinazione spettrofotometrica UV/Vis delle clorofille a, b e c

    % * *'()(&)*)

  • La determinazione delle clorofille a, b e c mediante spettrofotometria UV/VIS unanalisispecifica di estrema utilit nello studio di microorganismi fotosintetici.

    Questa tecnica consente:

    DiDi rilevarerilevare lala presenzapresenza didi microorganismimicroorganismi fotosinteticifotosintetici inin campionicampioni didi materialimaterialiprovenientiprovenienti dada alterazionialterazioni lala cuicui origineorigine biologicabiologica incertaincerta (per(per esempioesempioincrostazioni,incrostazioni, depositidepositi superficialisuperficiali variamentevariamente colorati,colorati, etcetc))

    DiDi fornirefornire indicazioniindicazioni sullasulla loroloro vitalitvitalit

    DiDi risalire,risalire, entroentro certicerti limiti,limiti, aiai raggruppamentiraggruppamenti sistematicisistematici cuicui talitali microorganismimicroorganismifotosinteticifotosintetici appartengonoappartengono

    Es: cyanophyta, chromophyta, chlorophyta.Es: cyanophyta, chromophyta, chlorophyta.

    NB: unanalisi qualitativa e non quantitativa (il contenuto di clorofilla pu variare in relazioneallo stato fisiologico dei microorganismi)

    % * *'()(&)*)

  • PRINCIPIO: il metodo si basa sullestrazione in acetone delle clorofille presenti nel campione esulla lettura spettrofotometrica dellestratto alle diverse lunghezze donda alle quali le clorofillehanno il massimo di assorbimento (clorofilla a:664nm; clorofilla b: 647nm; clorofilla c: 630nm)

    Il campione si preleva mediante bisturi o spatola sulla superficie, spessore di circa 1mm da unasuperficie di circa 25cm2 colonizzata dal microorganismo.

    Ovviamente serve uno spettrofotometro UV/VIS da laboratorio..

  • 2.162.16MOLTO INTERESSANTEMOLTO INTERESSANTE

    UNI 10921

    2.162.16Materiali lapidei naturali ed artificiali. Prodotti

    idrorepellenti Applicazione su provini e determinazione in laboratorio delle loro caratteristiche.

    % * *'()(&)*)

  • SCOPOSCOPO:: determinaredeterminare lele caratteristichecaratteristiche prestazionaleprestazionale didi prodottiprodotti idrorepellentiidrorepellenti e/oe/oconsolidanticonsolidanti..

    MATERIALIMATERIALI:: inin generalegenerale lapideilapidei naturalinaturali eded artificialiartificiali (con(con qualchequalche problemaproblema))

    PARAMETRIPARAMETRI MISURATIMISURATI:: lala normanorma prevedeprevede lesecuzionelesecuzione didi unun setset didi proveprove atteatte aacaratterizzarecaratterizzare inin modomodo esaustivoesaustivo ilil comportamentocomportamento deldel materialemateriale alloallo statostatooriginaleoriginale ee dopodopo lapplicazionelapplicazione didi prodottiprodotti protettivi/idrorepellentiprotettivi/idrorepellenti neinei confronticonfrontidellacquadellacqua

    % * *'()(&)*)

  • La norma descrive la metodologia per la determinazione in laboratorio delle caratteristicheprestazionali di prodotti idrorepellenti applicati su provini in vista di un loro utilizzo su materialilapidei

    NBNB:: comecome abbiamoabbiamo vistovisto laltralaltra volta,volta, importanteimportante farefare ancheanche proveprove didi durabilitdurabilit deldelNBNB:: comecome abbiamoabbiamo vistovisto laltralaltra volta,volta, importanteimportante farefare ancheanche proveprove didi durabilitdurabilit deldeltrattamentotrattamento

    La norma UNI 10921 illustra la metodologia di preparazione dei provini, la modalit diapplicazione del prodotto sui provini, lindividuazione del tempo di trattamento e le prove daeffettuare prima e dopo il trattamento.Di seguito si elencano i parametri da determinare secondo la norma:

    determinazione della massa costante; quantit dacqua assorbita per capillarit (UNI 10859); quantit dacqua assorbita per capillarit a tempi brevi (UNI 10859); quantit dacqua assorbita per capillarit a tempi brevi (UNI 10859); quantit dacqua assorbita a bassa pressione (NORMAL 44/93); quantit dacqua assorbita per immersione totale (NORMAL 7/81); quantit dacqua rilasciata per evaporazione (NORMAL 29/88); permeabilit al vapore dacqua (NORMAL 21/85);Misura dellangolo di contatto (NORMAL 33/89);misure colorimetriche di superfici opache (NORMAL 43/93).

  • 2.172.17UNI 10859

    2.172.17Determinazione dell'assorbimento d'acqua per capillarit.

    % * *'()(&)*)

  • Descrive il metodo per la determinazione dell'Assorbimento d'Acqua perper CapillaritCapillarit, ossiadella quantit d'acqua assorbita per unit di superficie, in funzione del tempo, a pressione etemperatura ambiente, da un campione avente la superficie di base in contatto con acquadeionizzata.deionizzata.

    Viene altres descritto il metodo per calcolare il Coefficiente di Assorbimento Capillare.

    La norma si applica ai lapidei naturali e artificiali, trattati (sottoposti a pulitura, ad applicazione di prodotti idrorep.-consol.-biocidi, ad invecchiamento artificiale)

    % * *'()(&)*)

  • NorMaL 44/93

    questo lo questo lo posso fare posso fare anchio!anchio! 2.172.17

    NorMaL 44/93

    Misura dellassorbimento dacqua a bassa pressione

    % * *'()(&)*)

  • Detta anche PIPETTA

    Si misura ilil volumevolume dacquadacqua cheche vieneviene assorbitoassorbitoaa bassabassa pressionepressione dada unauna definitadefinita superficiesuperficie didimaterialemateriale dopodopo unun tempotempo prefissatoprefissato, si esprime inmaterialemateriale dopodopo unun tempotempo prefissatoprefissato, si esprime inml/cm2.

    Lapparecchiatura utilizzata per lesecuzione dellaprova costituita da:

    a)una cella cava di plexiglas con una sezione di contattoavente un diametro di 3,5 cm;b)un raccordo superiore in cui viene inserita una pipettagraduata di diversa capacit a seconda del litotipo esaminato.Lo zero della pipetta deve essere a 21 cm dallinterasse dellacamera;camera;c) un raccordo inferiore al quale collegato un serbatoiodacqua per il riempimento della cella;d)una guarnizione di gomma morbida (si utilizza il neoprene)che ha lo scopo di impedire le perdite dacqua tra la superficiedel materiale e la cella una volta che questa viene applicata;e)un cronometro.

    % * *'()(&)*)

  • NorMaL 44/93 : Determinazione della quantit dacqua assorbita a bassa pressione

    Variante nord-europea della prova: Tubo di Karsten

    SiSi trattatratta didi applicareapplicare sulsul supporto,supporto, ilil tubotubo didi Karsten,Karsten,immetterviimmettervi l'acqual'acqua ee farefare lele lettureletture didi assorbimentoassorbimento dopodopo55',',1010'' ee 1515'';; lala differenzadifferenza frafra lele lettureletture dopodopo 55'e'e 1515'' esprimeesprimel'assorbimentol'assorbimento inin grammigrammi sullasulla superficiesuperficie didi 55 cmcm22 inin 1010''..LaLa misuramisura vieneviene effettuataeffettuata concon unauna pressionepressione didi 9292 mmmm didicolonnacolonna d'acqua,d'acqua, cheche paripari allaalla pioggiapioggia spintaspinta dada unun ventovento didi140140 Km/hKm/h

  • TORNIAMO UN ATTIMO AL TITOLO: PERCHE questo lo posso fare anchio?PERCHE questo lo posso fare anchio?

    questo lo questo lo posso fare posso fare anchio!anchio!

    NorMaL 44/93

    2.17.12.17.1

    I prezzi di questo tipo di prove variano anche di un ordine di grandezza a seconda del I prezzi di questo tipo di prove variano anche di un ordine di grandezza a seconda del laboratoriolaboratorio. .

    (Fino a (Fino a 1000 1000 EURO/giornoEURO/giorno) ) in alcuni casi non servono particolari conoscenze e attrezzaturein alcuni casi non servono particolari conoscenze e attrezzature

    Misura dellassorbimento dacqua a bassa pressione

  • ISTRUZIONI:

    Si fissa lapparecchiatura alla superficie in modo da ottenere una perfettatenuta stagna. Si blocca la superficie alla cella con un apposito morsetto. Poi sitenuta stagna. Si blocca la superficie alla cella con un apposito morsetto. Poi sifa affluire lacqua allinterno della cella cava aprendo il serbatoio. Nellistantein cui lacqua ha completamente riempito la cella si fa partire il cronometro. Siprocede allulteriore riempimento del sistema facendo affluire acqua fino alraggiungimento dello zero di riferimento nella pipetta graduata e ci si assicurasia della mancanza di bolle daria nel sistema, sia di eventuali perdite dacqua,quindi, il serbatoio viene chiuso.

    La prima lettura sulla pipetta graduata si effettua quando il cronometrosegna 5 minuti, leggendo il livello del menisco dellacqua. Durante lintervallodi tempo tra 0 e 5 minuti, importante mantenere il livello dellacqua il pipossibile vicino allo zero. Le letture si effettuano poi ogni 5 minuti fino alraggiungimento del tempo finale t , che pu variare da 20, 30 a 60 minuti inraggiungimento del tempo finale t , che pu variare da 20, 30 a 60 minuti infunzione della porosit del materiale investigato.

    Il tempo finale viene stabilito in base a prove preliminari in cui la quantitdacqua assorbita in finzione del tempo raggiunge un valore asintotico. importante verificare che durante la prova non ci siano perdite dacqua, perquesto necessario rilevare i dati ogni 5 minuti.

    % * *'()(&)*)

  • Q QSi calcola lassorbimento dacqua del campione al tempo tcon la seguente formula:

    5it ti

    Q QQS

    =

    Assorbimento d'acqua a bassa pressioneTrattamento A

    0,250,300,35

    Q

    u

    a

    n

    t

    i

    t

    d

    '

    a

    c

    q

    u

    a

    (

    m

    l

    )

    Non trattati

    0,000,050,100,150,20

    0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60Tempo (min)

    Q

    u

    a

    n

    t

    i

    t

    d

    '

    a

    c

    q

    u

    a

    a

    s

    s

    o

    r

    b

    i

    t

    a

    Q

    (

    m

    l

    )

    Non trattatiTrattamento AInvecchiati

    % * *'()(&)*)

  • NOTE:

    un indice della porosit del materiale. un indice della porosit del materiale.

    Molto importante fare la misura PRIMA e DOPO puliture, applicazioni di prodotti sulla superficie, oppure dopo invecchiamenti simulati del materiale lapideo artificiale.

    E un po complicato fissarle se si eseguono misure in situ. Un buon metodo quello di sfruttare un puntello che faccia leva sullebventuale ponteggio, ma attenzione alle deformazioni termiche. Eventualmente si possono sfruttare le fughe tra mattoni o blocchi di pietra per inserire tasselli di fissaggio. Qualcuno fa un foro e usa tasselli tipo Fischere usa tasselli tipo Fischer

    NB!!! Se la prova viene ripetuta PRIMA e DOPO, lasciare i tasselli per il fissaggio e localizzare bene le coordinate in modo da riposizionare le celle nello stesso punto.

    % * *'()(&)*)

  • 2.182.18NORMAL 21/85

    2.182.18Permeabilit al Vapor d'Acqua

    % * *'()(&)*)

  • Viene descritto il metodo per misurare la quantit di vapore acqueo che fluisce, nell'unit ditempo, per unit d superficie e in condizioni stazionarie, attraverso due superfici parallele di uncampione di determinato spessore, sotto l'effetto di una differenza di pressione parziale di

    vapore.vapore.

    FONDAMENTALE PER VALUTARE LA TRASPIRABILITA DEL MATERIALE PRIMA E PRIMA E DOPODOPO LAPPLICAZIONE DI PRODOTTI E/O DOPO TRATTAMENTI DI PULITURA

    % * *'()(&)*)

  • % * *'()(&)*)

  • 2.192.19NORMAL 33/89

    2.192.19

    Misura dell'Angolo di Contatto

    % * *'()(&)*)

  • Viene descritto il metodo per misurare l'angolo di contatto acqua - materiale lapideo incondizioni statiche. Permette la valutazione dell'idrorepellenza di una superficie lapideasottoposta a trattamenti conservativi.Viene descritto il metodo per misurare l'umidit contenuta nelle murature con il metodoponderale. Si applica a sistemi murari costituiti da materiali porosi sia naturali che artificiali.ponderale. Si applica a sistemi murari costituiti da materiali porosi sia naturali che artificiali.

    Langolo di contatto Langolo di contatto , espresso in gradi, langolo formato dalla superficie del , espresso in gradi, langolo formato dalla superficie del campione e dalla tangentecampione e dalla tangente alla goccia dacqua nel punto di contatto alla goccia dacqua nel punto di contatto

    % * *'()(&)*)

  • 2h

    PRIMA DEL TRATTAMENTO

    DOPO IL TRATTAMENTO

    DOPO TRATTAMENTO E INVECCHIAMENTO

    ESEMPIO DI VALUTAZIONE DI UN PROTETTIVO

    22 harctgd

    =

    Anche questa prova fondamentale per valutare le variazioni della bagnabilit della superficie Anche questa prova fondamentale per valutare le variazioni della bagnabilit della superficie dovute ad interventi di pulitura, oppure per valutare lefficacia di prodotti idrorepellenti.dovute ad interventi di pulitura, oppure per valutare lefficacia di prodotti idrorepellenti.

    % * *'()(&)*)

  • PARTE 3PARTE 3ESEMPIO APPLICATIVO

    PARTE 3PARTE 3

    % &'()(&)*)

  • Universit degli Studi di BresciaUniversit degli Studi di BresciaFacolt di IngegneriaFacolt di Ingegneria

    Corso di Laurea in Ingegneria CivileCorso di Laurea in Ingegneria Civile

    Tesi di Laurea:Tesi di Laurea:

    PROGETTO E REALIZZAZIONE DI PROVE DI PROGETTO E REALIZZAZIONE DI PROVE DI INVECCHIAMENTO PER LO STUDIO SPERIMENTALE INVECCHIAMENTO PER LO STUDIO SPERIMENTALE DI CONSOLIDANTI PER MATERIALI LAPIDEI: IL DI CONSOLIDANTI PER MATERIALI LAPIDEI: IL CASO DEL CIMITERO VANTINIANO DI BRESCIACASO DEL CIMITERO VANTINIANO DI BRESCIA

    Relatore:Relatore:Relatore:Relatore:

    ProfProf.. LauraLaura EE.. DeperoDepero

    CorrelatoreCorrelatore::

    ProfProf.. ArchArch.. GianGian PaoloPaolo TreccaniTreccani

    IngIng.. DarioDario PP.. BenedettiBenedetti

    LaureandeLaureande::

    Anno Accademico 2004/2005Anno Accademico 2004/2005

    Privacy

  • INTRODUZIONEINTRODUZIONE

    LaLa tesitesi sisi collocacolloca allinternoallinterno deldel progettoprogetto didi restaurorestauro deldel CimiteroCimitero Vantiniano,Vantiniano,nellambitonellambito delladella collaborazionecollaborazione tratra lUniversitlUniversit ee ilil ComuneComune didi BresciaBrescia..

    IlIl rilievorilievo ee lala mappaturamappatura deldel degradodegrado deldel Vantiniano,Vantiniano, fornitiforniti dada unun precedenteprecedentelavorolavoro didi tesi,tesi, nene rappresentanorappresentano ilil puntopunto didi partenzapartenza

    QuestoQuesto lavorolavoro costituiscecostituisce lindaginelindagine preliminarepreliminare allinterventoallintervento:: tramitetramite proveprove didilaboratoriolaboratorio statostato studiatostudiato ilil comportamentocomportamento didi diversidiversi trattamentitrattamenti consolidanticonsolidanti ee

    INTERVENTO DI INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTOCONSOLIDAMENTO INTERVENTO DI INTERVENTO DI PROTEZIONEPROTEZIONE

    laboratoriolaboratorio statostato studiatostudiato ilil comportamentocomportamento didi diversidiversi trattamentitrattamenti consolidanticonsolidanti eeprotettiviprotettivi sullasulla pietrapietra deldel nucleonucleo anticoantico..

    PerPer valutarevalutare ilil comportamentocomportamento nelnel tempotempo deldel sistemasistema materialemateriale--prodottoprodotto sonosonostatestate progettateprogettate ee realizzaterealizzate proveprove didi invecchiamentoinvecchiamento artificialeartificiale..

  • TERMINE COMMERCIALETERMINE COMMERCIALE

    Pietra di RezzatoPietra di RezzatoTERMINE STRATIGRAFICOTERMINE STRATIGRAFICO

    Encrinite di RezzatoEncrinite di Rezzato

    MATERIALE LAPIDEOMATERIALE LAPIDEO

    Pietra di RezzatoPietra di RezzatoEncrinite di RezzatoEncrinite di Rezzato

    Corso Rosso

    di Botticino

    Encrinite

    di Rezzato

  • PIETRA DI REZZATOPIETRA DI REZZATO

    EE statastata cavatacavata finofino alal 19601960;; SiSi trattatratta didi unun calcarecalcare nonnon omogeneoomogeneo;; LaLa disomogeneitdisomogeneit dovutadovuta allaalla presenzapresenzadidi inclusioniinclusioni didi argillaargilla tratra ii nodulinoduli didi calcarecalcare..didi inclusioniinclusioni didi argillaargilla tratra ii nodulinoduli didi calcarecalcare..

    BotticinoPietra di

    Rezzato

  • IL DEGRADO DEL MATERIALEIL DEGRADO DEL MATERIALE

    Degrado di tipo Degrado di tipo meccanicomeccanico

    Ha inizio con lesposizione agli agenti atmosferici: Ha inizio con lesposizione agli agenti atmosferici: umidit, pioggia, vento e cicli di geloumidit, pioggia, vento e cicli di gelo--disgelo.disgelo.

  • IL PROBLEMA DELLUMIDITA

    Infiltrazione dalle fondazioni

    Condensazione

    Dispersione delle acque pluviali

    SEZIONE CINERARIO 1

    0 5 m

  • CRITERI DI SCELTA DEI TRATTAMENTICRITERI DI SCELTA DEI TRATTAMENTI

    Trattamento di Trattamento di consolidamentoconsolidamento

    Trattamento di Trattamento di protezioneprotezione

    Prestazioni richieste ai Prestazioni richieste ai prodottiprodotti::

    Miglioramento delle propriet meccanicheMiglioramento delle propriet meccaniche IdrorepellenzaIdrorepellenza Permeabilit al vapor dacquaPermeabilit al vapor dacqua TrasparenzaTrasparenza ReversibilitReversibilit

    Sulla base delle classi di prodotti reperibili in commercio e delle informazioni Sulla base delle classi di prodotti reperibili in commercio e delle informazioni Sulla base delle classi di prodotti reperibili in commercio e delle informazioni Sulla base delle classi di prodotti reperibili in commercio e delle informazioni disponibili in letteratura sono stati scelti:disponibili in letteratura sono stati scelti:

    CONSOLIDANTI:CONSOLIDANTI:

    PROTETTIVI:PROTETTIVI:

    Silicato di etileSilicato di etile Resine silossanicheResine silossaniche Resine acrilsiliconicheResine acrilsiliconiche

    A base di silossaniA base di silossani

  • TRATTAMENTITRATTAMENTI

    SILICATO DI ETILE AL 70% SILICATO DI ETILE AL 70% ++

    IDROREPELLENTE SILOSSANICOIDROREPELLENTE SILOSSANICOTrattamento ATrattamento A 2 prodotti 2 prodotti

    applicati in serieapplicati in serie

    SILICATO DI ETILE AL 35% SILICATO DI ETILE AL 35% ++

    IDROREPELLENTE SILOSSANICOIDROREPELLENTE SILOSSANICO

    SILICATO DI ETILE AL 35% e miscela SILICATO DI ETILE AL 35% e miscela di ALCHILdi ALCHIL--ALCOSSIALCOSSI--SILANISILANI

    Trattamento BTrattamento B

    Trattamento CTrattamento C

    2 prodotti 2 prodotti applicati in serieapplicati in serie

    1 prodotto unico1 prodotto unico

    RESINE SILOSSANICHERESINE SILOSSANICHE

    RESINA ACRILSILICONICARESINA ACRILSILICONICA

    Trattamento DTrattamento D

    Trattamento ETrattamento E

    1 prodotto unico1 prodotto unico

    1 prodotto unico1 prodotto unico

  • Protocollo Protocollo UNIUNI--NORMALNORMAL

    UNIUNI 1092110921:: MaterialiMateriali lapideilapidei naturalinaturali ee artificialiartificiali.. ProdottiProdotti idrorepellentiidrorepellenti ApplicazioneApplicazione susu proviniprovini ee determinazionedeterminazione inin laboratoriolaboratorio delledelle lorolorocaratteristichecaratteristiche

    NORMATIVA DI NORMATIVA DI RIFERIMENTORIFERIMENTO

    caratteristichecaratteristiche

    UNIUNI 1085910859:: MaterialiMateriali lapideilapidei naturalinaturali ee artificialiartificiali DeterminazioneDeterminazionedellassorbimentodellassorbimento dacquadacqua perper capillaritcapillaritNORMALNORMAL 77//8181:: AssorbimentoAssorbimento dacquadacqua perper immersioneimmersione totaletotaleNORMALNORMAL 2121//8585:: PermeabilitPermeabilit alal vaporvapor dacquadacquaNORMALNORMAL 2929//8888:: MisuraMisura dellindicedellindice didi asciugamentoasciugamentoNORMALNORMAL 2929//8888:: MisuraMisura dellindicedellindice didi asciugamentoasciugamentoNORMALNORMAL 3333//8989:: MisuraMisura dellangolodellangolo didi contattocontattoNORMALNORMAL 4343//9393:: MisureMisure colorimetrichecolorimetriche didi superficisuperfici opacheopacheNORMALNORMAL 4444//9393:: AssorbimentoAssorbimento dacquadacqua aa bassabassa pressionepressione

  • FASI DI LAVOROFASI DI LAVORO

    Il Protocollo prevede che si effettuino le prove prima e dopo il trattamentoIl Protocollo prevede che si effettuino le prove prima e dopo il trattamento

    PRIMA DEL TRATTAMENTOPRIMA DEL TRATTAMENTO

    DOPO IL TRATTAMENTODOPO IL TRATTAMENTO

    DOPO LINVECCHIAMENTO ARTIFICIALEDOPO LINVECCHIAMENTO ARTIFICIALE

  • REPERIMENTO DEL MATERIALE e SERIE DI PROVINIREPERIMENTO DEL MATERIALE e SERIE DI PROVINI

    (5x5x1)cm(5x5x1)cm (5x5x2)cm(5x5x2)cm (3x3x3)cm(3x3x3)cm1155Serie relativa ad Serie relativa ad 11 TRATTAMENTOTRATTAMENTOSerie relative a Serie relative a 55 TRATTAMENTITRATTAMENTI

    Serie relativa alla durata del Serie relativa alla durata del TEMPO DI TRATTAMENTOTEMPO DI TRATTAMENTO

  • Abrasione con carta al carburo di silicioAbrasione con carta al carburo di silicio

    LavaggioLavaggio

    PREPARAZIONE DEI PROVINIPREPARAZIONE DEI PROVINI

    LavaggioLavaggio

    SpazzolaturaSpazzolatura

    Immersione in acqua deionizzata per 30 minImmersione in acqua deionizzata per 30 min

    Asciugamento a temperatura ambienteAsciugamento a temperatura ambiente

    Identificazione Identificazione

    Essiccazione fino a raggiungimento della massa costanteEssiccazione fino a raggiungimento della massa costante

  • MODALITA DI APPLICAZIONEMODALITA DI APPLICAZIONE

    SECONDO NORMATIVASECONDO NORMATIVA per capillarit:per capillarit:

    Trattamento A (Idrorepellente)Trattamento A (Idrorepellente)Trattamento B (Idrorepellente)Trattamento B (Idrorepellente)

    SECONDO SCHEDA TECNICASECONDO SCHEDA TECNICAa pennello:a pennello:

    Trattamento A (Consolidante)Trattamento A (Consolidante)Trattamento B (Consolidante)Trattamento B (Consolidante)

    per immersione:per immersione:

    a pennello:a pennello: Trattamento B (Consolidante)Trattamento B (Consolidante)Trattamento C Trattamento C Trattamento DTrattamento DTrattamento ETrattamento E

  • TEMPO DI TRATTAMENTO e NUMERO DI APPLICAZIONITEMPO DI TRATTAMENTO e NUMERO DI APPLICAZIONI

    1 2

    2100Q QRp Q

    =

    RAPPORTO DI PROTEZIONERAPPORTO DI PROTEZIONE

    1

    1100 3n n

    n

    Rp RpRp

    CONDIZIONECONDIZIONE

    2Q

    TrattamentiTrattamenti T (h)T (h) nnapplicazioniapplicazioniAA 44 --BB 22 --CC -- 22DD -- 11EE -- 44

    RISULTATI:RISULTATI:

  • INVECCHIAMENTO ARTIFICIALEINVECCHIAMENTO ARTIFICIALE I provini sono posti in I provini sono posti in camera climaticacamera climatica per 32 giorniper 32 giorni

    Cicli Cicli gelogelo--disgelodisgelo ad UR costantead UR costante

    -40-20

    020

    406080

    0 4 8 12 16 20 24

    Tempo [h]

    T

    [

    C

    ]

    .

    T: 80T: 80C (da C (da --2020C a +60C a +60C)C) UR: 70%UR: 70% Durata cicli: 8 oreDurata cicli: 8 ore

    9696 CICLI TOTALICICLI TOTALI

  • ACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITA ACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITA (UNI 10859)(UNI 10859)

    50 50 5 5 55

    SiSi utilizzanoutilizzano contenitoricontenitori inin vetrovetro aachiusurachiusura ermeticaermetica;;

    II proviniprovini sonosono postiposti susu multistratomultistrato II proviniprovini sonosono postiposti susu multistratomultistratoimbevutoimbevuto didi acquaacqua deionizzatadeionizzata;; 33 proviniprovini inin ogniogni contenitorecontenitore;; SiSi effettuanoeffettuano lele pesatepesate agliagli intervalliintervallididi tempotempo::1010,, 2020,, 3030,, 6060,, 44hh,, 66hh,,2424hh ee successivamentesuccessivamente ogniogni 2424 hh;; LaLa provaprova sisi concludeconclude alalraggiungimentoraggiungimento delladella condizionecondizione;; inin

    CondizioneCondizione:: ( ) ( )0 1 00

    100 1i ii

    m m m m

    m m

    raggiungimentoraggiungimento delladella condizionecondizione;; ininogniogni casocaso dopodopo 88 giornigiorni..

  • ACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITAACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITA

    COMPORTAMENTO MIGLIORECOMPORTAMENTO MIGLIORE

    RISULTATIRISULTATI

    COMPORTAMENTO PEGGIORECOMPORTAMENTO PEGGIORE

    2468

    10121416

    Q

    i

    (

    m

    g

    /

    c

    m

    2

    )

    2468

    10121416

    Q

    i

    (

    m

    g

    /

    c

    m

    2

    )

    Trattamento ATrattamento A Trattamento ETrattamento E

    02

    0 100 200 300 400 500 600 700 800T (s1/2)

    02

    0 100 200 300 400 500 600 700 800T (s1/2)

    Non trattatiNon trattati TrattatiTrattati InvecchiatiInvecchiati

    Non trattatiNon trattati TrattatiTrattati InvecchiatiInvecchiati

  • ProcedimentoProcedimento analogoanalogo allaallaprovaprova precedenteprecedente UnUnunicaunica pesatapesata alal tempotempo

    ACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITA ACQUA ASSORBITA PER CAPILLARITA A TEMPI BREVI A TEMPI BREVI (UNI 10859)(UNI 10