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La programmazione comunitaria, nazionale e regionale per il periodo 2007-2013Politiche urbane e territoriali STRUMENTI
2009-2010 • Ignazio Vinci
Le ragioni della politica regionale 2007-2013:
le nuove disparità regionali determinate dall’allargamento dell’UE a 25
La programmazione comunitaria, nazionale e regionale per il periodo 2007-2013Politiche urbane e territoriali STRUMENTI
2009-2010 • Ignazio Vinci
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2009-2010 • Ignazio Vinci
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2009-2010 • Ignazio Vinci
Le ragioni della politica regionale 2007-2013: il rilancio della Strategia di
Lisbona e l’attuazione della Strategia di Goteborg
Gli obiettivi della Strategia di Lisbona (2000)
• Uno spazio attraente per investire e lavorare
• Conoscenza e innovazione quali motori di una crescita durevole
• Crescita e occupazione a favore della coesione sociale
Come arrivarci
• La Commissione ha deciso che nei programmi sostenuti dai Fondi
strutturali e dal Fondo di coesione vi sia maggiore spazio per gli
investimenti nella conoscenza, nell’innovazione, nelle capacità in
materia di ricerca, nell’istruzione e nella formazione professionale.
• Sono stati stabiliti 117 indicatori (long list) raggruppati per grandi
aree tematiche: contesto economico generale, occupazione,
innovazione e ricerca, riforme economiche, ambiente e coesione
sociale.
La programmazione comunitaria, nazionale e regionale per il periodo 2007-2013Politiche urbane e territoriali STRUMENTI
2009-2010 • Ignazio Vinci
Le ragioni della politica regionale 2007-2013: il rilancio della Strategia di
Lisbona e l’attuazione della Strategia di Goteborg
Gli obiettivi della Strategia di Goteborg (2001)
Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale fissato dai trattati
europei. Tale obiettivo comporta che le politiche economiche, sociali e
ambientali debbano essere affrontate in modo sinergico.
La strategia per lo sviluppo sostenibile è basata sul principio secondo
cui gli effetti economici, sociali e ambientali di tutte le politiche
dovrebbero essere esaminati in modo coordinato e presi in
considerazione nel processo decisionale.
Gli obiettivi della Strategia di Goteborg
La strategia di Goteborg prevede che tutte le principali politiche
siano sottoposte ad una “valutazione d’impatto sotto il profilo
della sostenibilità” e tende altresì a migliorare il coordinamento
delle strategie nazionali esistenti.
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Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo 2007-2013
Gli obiettivi di sviluppo regionale rimangono tre:
Convergenza (ex Obiettivo 1)
Promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una
convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppati
Competitività regionale e occupazione (ex Obiettivo 2)
Rafforzare la competitività, l’attrattività e l’occupazione delle regioni mediante
l’innovazione, la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la
protezione dell’ambiente e l’adattamento della forza lavoro e l’investimento nellerisorse umane
Cooperazione territoriale europeaRafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livellolocale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territorialeintegrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale
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Obiettivi di sviluppo
regionale 2007-2013
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Come cambia la geografia della politica regionale dal 2000-2006 al 2007-2013
2000-2006 2007-2013
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2009-2010 • Ignazio Vinci
Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo 2007-2013
Convergenza (ex Obiettivo 1)
Promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una
convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppati
Aree interessate
• 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui
PIL pro capite è inferiore a 75% della media comunitaria
• 16 regioni in regime di “phasing-out” con 16,4 milioni di abitanti
il cui PIL supera di poco la soglia a causa dell’effetto statistico
dell’UE allargata (sarebbero dentro con UE 15)
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Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo 2007-2013
Competitività regionale e occupazione (ex Obiettivo 2)
Rafforzare la competitività, l’attrattività e l’occupazione delle regioni mediante
l’innovazione, la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la
protezione dell’ambiente e l’adattamento della forza lavoro e l’investimento nelle
risorse umane
Aree interessate
• le 168 regioni (pari a 314 milioni di abitanti) non incluse
nell’Obiettivo Convergenza
• 13 regioni. per 19 milioni di abitanti, in regime di “phasing-in”,
oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status
di regioni “Obiettivo 1”
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Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo 2007-2013
Cooperazione territoriale europeaRafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livellolocale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territorialeintegrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale
La popolazione che vive nelle zone transfrontaliere corrisponde a
181,7 milioni (37,5% della popolazione complessiva dell’UE).
Cooperazione transfrontaliera: interessa le regioni di livello NUTS 3 situate
lungo tutte le frontiere terrestri interne e talune frontiere terrestri esterne, nonché
tutte le regioni di livello NUTS 3 lungo le frontiere marittime separate da una
distanza massima di 150 km.
Cooperazione transnazionale: elenco delle regioni ammissibili è stato
approvato dalla Commissione nella decisione del 31 ottobre 2006
Cooperazione interregionale: sono ammissibili tutte le regioni d’Europa.
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L’obiettivo Cooperazione territoriale europea
Cooperazione transfrontaliera Cooperazione transnazionale
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Gli obiettivi di sviluppo regionale in Italia nel periodo 2007-2013
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2009-2010 • Ignazio Vinci
Gli obiettivi di sviluppo regionale in Italia nel periodo 2007-2013
I regimi di Phasing Out o Phasing In sono determinati dal valore
percentuale del PIL rispetto alla media della UE a 25 stati membri o a 15
stati membri
Obiettivo Convergenza a pieno titolo
= PIL inferiore al 75% alla media UE a 25
Calabria (68,1 su EUR 25), Campania (71,5), Puglia (71,3) e Sicilia (71,6)
In Phasing Out dall’Obiettivo Convergenza
= PIL inferiore al 75% della media UE a 15 ma superiore alla media UE a 25
Basilicata (77,3 su EUR 25 e 72,5 su EUR 15).
In Phasing In nell’Obiettivo Competitività
= PIL da Obiettivo Competività ma precedente status di regione Ob.1
Sardegna (83,4 su EUR 25 e 76,1 su EUR 15).
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La programmazione 2007-2013 a livello nazionale: il Quadro Strategico
Nazionale (QSN)
Il Quadro Strategico Nazionale ha l’obiettivo di definire la
programmazione ed indirizzare le risorse che la politica di coesione
prevede per l’Italia, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del
Centro-Nord.
a) Traccia un bilancio quantitativo e qualitativo degli effetti della precedente
programmazione;
b) Indica i macro-obiettivi e le priorità cui la programmazione operativa delle
regioni dovrà attenersi;
c) Definisce l’elenco e la dotazione finanziaria per:
– POR delle regioni Convergenza;
– POR delle regioni Competitività e occupazione;
– Programmi Operativi Nazionali (Sicurezza, Istruzione, Ricerca e Competitività, Reti
e Mobilità, Governance e Assistenza tecnica, Azioni di Sistema;
– Programmi Operativi Interregionali
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Gli strumenti della politica regionale in Italia nel periodo 2007-2013
1. Il QSN si attua ancora tramite Programmi Operativi, documenti che
declinano le priorità strategiche per temi rilevanti a livello nazionale
o per ambiti regionali, sub-regionali o interregionali.
2. Nel ciclo di programmazione 2007-2013 i 66 PO sono “monofondo”,
ciascun PO sarà cofinanziato da un solo Fondo strutturale.
3. Ci sono dunque 42 PO finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale (FESR) e 24 PO finanziati dal Fondo Sociale Europeo
(FSE).
Complessivamente per il periodo 2007-2013, la politica regionale unitaria
ha una dotazione di 122 miliardi di euro:
– l’85% (100 miliardi di euro) sono destinati alla Macroarea Mezzogiorno
– il 30 % del FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate) è riservato al Mezzogiorno
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Gli strumenti della politica regionale in Italia nel periodo 2007-2013
I Programmi Operativi sono delle seguenti tipologie.
• Nazionali (PON): in settori con particolari esigenze di integrazione a
livello nazionale, la cui Autorità di Gestione è una Amministrazione
Centrale (5 FESR, 3 FSE)
• Regionali (POR): multisettoriali, riferiti alle singole regioni gestiti dalle
Amministrazioni Regionali. Per ciascuna Regione vi è un POR FESR e
un POR FSE (21 FESR, 21 FSE)
• Interregionali (POIN): su tematiche in cui risulta particolarmente
efficace un’azione fortemente coordinata fra Regioni che consenta di
cogliere economie di scala e di scopo nell’attuazione degli interventi
(Energia, Attrattori culturali naturali e turismo);
• Programmi per la Cooperazione territoriale europea
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2009-2010 • Ignazio Vinci
X
X
XPON Governance e AT
XPON Competenze per lo
Sviluppo
XPON Azioni di Sistema
PON FSECompetitività Territoriale e
occupazione
X
PNM Governance e AT
XPON Governance e Azioni di
Sistema
XPNM Reti e MobilitàXPON Reti e Mobilità
XPNM Ricerca e
CompetitivitàXPON Ricerca e Competitività
X
PNM Istruzione
XPON Ambienti per
l’apprendimento
XPON Sicurezza per lo
Sviluppo
FASProgrammi Nazionali
MezzogiornoPON FSE
PON
FESRConvergenza
I Programmi Operativi Nazionali del QSN 2007-2013
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XXPO MediterraneoPO Mediterraneo
XXPO Europa PO Europa Sud-orientaleSud-orientale
PO CooperazionePO Cooperazione
TransnazionaleTransnazionale
PO IPAPO IPA
PO ENPI-CBCPO ENPI-CBC
PO CooperazionePO Cooperazione
TransfrontalieraTransfrontaliera
XXPO Europa CentralePO Europa Centrale
XXPO Spazio AlpinoPO Spazio Alpino
FESR+IPAFESR+IPAPO IPA-CBC AdriaticoPO IPA-CBC Adriatico
FESR+ENPIFESR+ENPIPO ENPI-CBC Bacino MediterraneoPO ENPI-CBC Bacino Mediterraneo
FESR+ENPIFESR+ENPIPO ENPI-CBC PO ENPI-CBC Italia-TunisiaItalia-Tunisia
FESR+ENPIFESR+ENPIPO Italia-SloveniaPO Italia-Slovenia
XXPO Italia-MaltaPO Italia-Malta
XXPO PO Italia-SvizzeraItalia-Svizzera
XXPO PO Italia-Francia Italia-Francia frontiera marittimafrontiera marittima
XXPO Italia-GreciaPO Italia-Grecia
XXPO PO Italia-AustriaItalia-Austria
XXPO Italia-Francia Alpi (ALCOTRA)PO Italia-Francia Alpi (ALCOTRA)
PO FESRPO FESRCooperazione TerritorialeCooperazione Territoriale
I Programmi di Cooperazione Terrritoriale del QSN 2007-2013
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2009-2010 • Ignazio Vinci
La politica regionale in Italia nel periodo 2007-2013:
lezioni e discontinuità rispetto alla programmazione 2000-2006
1. Centralità sul benessere dei cittadini, la qualità della vita e
l’accessibilità ai servizi
2. Accrescere la selettività degli interventi, anche attraverso
“obiettivi di servizio”
3. Dare dimensione interregionale e extranazionale alla
programmazione
4. Accrescere la mobilitazione del capitale privato
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Macro-Obiettivi
(a) Sviluppare i circuiti della conoscenza;
(b) Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione
sociale nei territori;
(c) Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza;
(d) Internazionalizzare e modernizzare l ’economia, la società e le
amministrazioni.
I contenuti strategici della politica regionale in Italia nel
periodo 2007-2013
All’interno dei macro-obiettivi sono state definite le 10 Priorità
tematiche del Quadro.
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9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti,
consumi e risorse
10. Governance, capacità istituzionali e mercati
concorrenziali e efficaci
4. Internazionalizzare e
modernizzare l’economia, la
società e le amministrazioni
5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per
l’attrattività e lo sviluppo
6. Reti e collegamenti per la mobilità
7. Competitività dei sistemi produttivi locali e occupazione
8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani
3. Potenziare le filiere
produttive, i servizi e la
concorrenza
3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per
lo sviluppo
4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e
l’attrattività territoriale
2. Accrescere la qualità
della vita, la sicurezza e
l'inclusione nei territori
1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane
2. Ricerca e innovazione per la competitività
1. Sviluppare i circuiti della
conoscenza
Priorità del QSNObiettivi
I contenuti strategici della politica regionale in Italia nel periodo 2007-2013
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia
• Un PO FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale), che interviene
prevalentemente sulle infrastrutture e gli investimenti produttivi(AdG: Presidenza, Dipartimento Programmazione)
• Un PO FSE (Fondo Sociale Europeo), che interviene
prevalentemente sulle politiche sociali per la formazione,
l’inserimento professionale, il supporto alle categorie svantaggiate(AdG: Assessorato Regionale del Lavoro)
• Un Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per lo sviluppo del
sistema agro-alimentare con l’impiego del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), e per lo(AdG: Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste)
La programmazione regionale dunque non prevede più un unico
programma operativo (POR) per tutti i fondi ma un Programma
operativo per ognuno dei Fondi strutturali:
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Il PO FSE 2007-2013 Sicilia
Asse Prioritario 1: Adattabilità
Asse Prioritario 2: Occupabilità
Asse Prioritario 3: Inclusione Sociale
Asse Prioritario 4: Capitale Umano
Asse Prioritario 5: Transnazionalità e Interregionalità
Asse Prioritario 6: Assistenza Tecnica
Asse Prioritario 7: Capacità Istituzionale
Le priorità di intervento:
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Il PSR 2007-2013 Sicilia
Asse 1
Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
Asse 2
Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale
Asse 3
Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia
rurale
Le priorità di intervento:
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Come funziona un Programma Operativo
I programmi operativi cofinanziati da risorse comunitarie hanno in
genere la seguente struttura:
• Analisi di contesto(Valutazione ex-ante, lezioni dall’esperienza)
• Strategia(Finalità e Obiettivi generali)
• Priorità di Intervento (generalmente articolati in assi)(Obiettivi operativi, Contenuti/Attività, Misure e Azioni ammissibili, Beneficiari)
• Procedure e modalità di attuazione
(AdG, valutazione e selezione delle operazioni, flussi finanziari, eventuali forme di
coordinamento)
• Quadro finanziario
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Il PO FESR 2007-2013 Sicilia
Il PO FESR è strutturato come segue:
a) La descrizione della situazione di contesto
b) La strategia e gli obiettivi di sviluppo regionale
c) Le priorità di intervento articolate in 7 assi prioritari
d) Elenco dei grandi progetti
e) Le modalità di attuazione
Il PO FESR è lo snodo della politica comunitaria regionale.
Sarà accompagnato da un Documento Unico di Programmazione
(DUP) che dovrà coordinare la programmazione dei diversi fondi e
stabilire anche le forme di integrazione tematica e territoriale.
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Sicilia: criticità e “lezioni dall’esperienza” della programmazione
2000-2006
a) Forti difficoltà di attuazione, soprattutto delle misure a più alto
valore aggiunto come ricerca, innovazione, sviluppo sostenibile
b) Ritardi nella raccolta differenziata, nella gestione delle aree
protette e dei beni culturali
c) Lentezza nella attuazione delle infrastrutture per la mobilità
urbana, intermodalità, logistica
d) Internazionalizzazione delle imprese e messa in sistema in
termini distrettuali e di filiera
e) Nei PIT, scarsi risultati negli interventi immateriali ed eccessiva
complessità delle relazioni con il livello regionale
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 1.1: Completare, qualificare funzionalmente e potenziare
la rete di trasporto ferroviaria e stradale, sia primaria che secondaria, al fine di
migliorare l’accessibilità ed accrescere la competitività del territorio.
OBIETTIVO SPECIFICO 1.2: Accrescere la dotazione e la funzionalità dei nodi
infrastrutturali in grado di favorire l’intermodalità e l’ottimale trasporto delle
merci e delle persone, con particolare attenzione alla specificità insulare del
territorio.
OBIETTIVO SPECIFICO 1.3: Migliorare le condizioni di circolazione di merci e
persone, riducendo la mobilità con mezzo proprio nelle aree urbane,
potenziando i sistemi di trasporto pubblico di massa e ottimizzando l'offerta di
trasporto attraverso le reti immateriali.
Asse 1: Reti e collegamenti per la mobilità
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 2.1: Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e
favorire la razionalizzazione della domanda di energia, adeguare e monitorare gli
impianti di produzione e le reti di distribuzione
OBIETTIVO SPECIFICO 2.2: Completare gli investimenti infrastrutturali già previsti
dalla programmazione vigente, e attuare la pianificazione settoriale e territoriale
specie per conformarsi alla normativa ambientale nel settore idrico ed alla Direttiva
CE 2000/60
OBIETTIVO SPECIFICO 2.3: Attuare la pianificazione nel settore forestale e del
rischio idrogeologico, sismico, vulcanico, industriale e ambientale e attuare i piani
di prevenzione del rischio sia antropogenico che naturale
OBIETTIVO SPECIFICO 2.4: Migliorare l’efficienza nella gestione dei rifiuti,
sostenendo la nascita di un tessuto produttivo nel comparto del riciclaggio e
promuovendo interventi di riqualificazione e risanamento ambientale di grande
impatto
Asse 2: Uso efficiente delle risorse naturali
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 3.1: Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare
l’attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità
della vita dei residenti
OBIETTIVO SPECIFICO 3.2: Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la
messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la
bio-diversità in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo
OBIETTIVO SPECIFICO 3.3: Rafforzare la competitività del sistema turistico
siciliano attraverso l’ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione
dell’offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere
turistiche
Asse 3: Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse
paesaggistico-ambientali per l’attrattività turistica e lo sviluppo
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 4.1: Promuovere e favorire la collaborazione tra sistema
pubblico della ricerca e imprese private favorendo la cooperazione e il
trasferimento tecnologico prevalentemente nell’ambito di distretti tecnologici e
clusters produttivi e introdurre innovazioni presso le PMI, i consorzi di imprese
e i distretti produttivi
OBIETTIVO SPECIFICO 4.2: Potenziare attraverso l’utilizzo delle TIC la capacità
competitiva del sistema delle PMI e allargare i benefici per i cittadini derivanti
dalla diffusione delle TIC.
Asse 4: Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società
dell’informazione
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 5.1: Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale
siciliano, incentivando la crescita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di distretti
e la formazione di gruppi di imprese, facilitando l’accesso al credito e
rafforzando le agglomerazioni esistenti con la riqualificazione delle aree
industriali e produttive, in un’ottica di miglioramento della qualità e della
competitività complessiva del sistema delle imprese
OBIETTIVO SPECIFICO 5.2: Potenziare la capacità di espansione delle imprese
siciliane in mercati extra-regionali ed internazionali
Asse 5: Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi
produttivi locali
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e
nei medi centri
OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le
trasformazioni in atto nelle città, realizzando nuovi poli di sviluppo e identità
locali a rilevanza sovra-locale
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 7.1: Rafforzare le capacità tecniche di gestione del
territorio dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali
OBIETTIVO SPECIFICO 7.2: Creare condizioni di contesto favorevoli alla
diffusione della legalità
Asse 7: Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica
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I grandi progetti del PO FESR Sicilia 2007-2013
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 1.1: Completare, qualificare funzionalmente e potenziare le rete di trasporto ferroviaria
e stradale, sia primaria che secondaria, al fine di migliorare l’accessibilità ed accrescere la competitività del
territorio.
Obiettivo operativo 1.1.1: Completare e adeguare i principali assi ferroviari azioni volte a migliorare la
capacità e la funzionalità degli assi ferroviari principali. In particolare, sono previsti interventi volti al
completamento del raddoppio della linea ferroviaria del Corridoio 1 Reti TEN (Berlino – Messina - Palermo
Aeroporto Falcone Borsellino), con priorità al tratto funzionale all’area metropolitana di Palermo, nonché alle
altre linee di collegamento tra i principali nodi urbani. (catg. nn. 16, 17).
Obiettivo operativo 1.1.2: Completare e adeguare la rete stradale primaria azioni volte a garantire il
completamento degli interventi già avviati nel precedente periodo di programmazione sull'Autostrada
Siracusa-Gela (catg. nn. 20, 22).
Obiettivo operativo 1.1.3: Favorire la interconnessione tra reti e nodi principali azioni volte al collegamento
tra reti stradali e ferroviarie e porti, aeroporti ed interporti, allo scopo di realizzare e adeguare i collegamenti
dei nodi alle reti principali (collegamento delle aree metropolitane e delle città con gli aeroporti, porti e
stazioni principali) (catg. nn. 16, 17, 20, 22, 23), interventi per realizzare l’interconnessione tra le infrastrutture
logistiche primarie e intermodali (catg. nn. 16, 22, 23).
Asse 1: Reti e collegamenti per la mobilità
Esempi di Operazioni ammissibili
La programmazione comunitaria, nazionale e regionale per il periodo 2007-2013Politiche urbane e territoriali STRUMENTI
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 2.1: Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e favorire la razionalizzazione
della domanda di energia, adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione.
Obiettivo operativo 2.1.1: Favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, attivando filiere produttive
di tecnologie energetiche, agroenergetiche e biocarburanti
‒ interventi per la costituzione di filiere produttive di ambito regionale nel campo delle fonti rinnovabili anche
attraverso progetti pilota a carattere innovativo (specie nei settori del solare termico a bassa e alta
temperatura, solare fotovoltaico, biomassa, mobilità sostenibile, ecoefficienza), biocarburanti e idroelettrico,
da attuare in sinergia con l’azione di incentivazione alla trasformazione e commercializzazione sulle colture
energetiche no food (catg. nn. 6, 40, 41, 42);
‒ azioni di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili, da parte di enti locali ed altri soggetti
pubblici nonché in favore di aree produttive da attuare, laddove necessario, in sinergia con le azioni del
PRSR Sicilia (catg. nn. 39, 40, 41, 42);
Asse 2: Uso efficiente delle risorse naturali
Esempi di Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 3.1: Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l’attrattività dei territori, per
rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti
Obiettivo operativo 3.1.1: Promuovere la qualificazione, la tutela e la conservazione del patrimonio
storico-culturale, favorendone la messa a sistema e l’integrazione con i servizi turistici, anche al fine di
aumentare l’attrattività dei territori
‒ azioni di restauro, recupero e promozione dei siti di maggiore valore storico, archeologico, monumentale
presenti sul territorio regionale in continuità con la precedente programmazione, attraverso la gestione
integrata degli interventi realizzati e in stretta sinergia con gli interventi del POI (catg. nn. 58, 59, 60);
‒ interventi di sostegno al recupero e all’adeguamento strutturale e funzionale dell’eredità Storico-culturale,
quali biblioteche, musei, archivi, teatri e altre tipologie di beni di interesse culturale e architettonico, anche
attraverso l’attivazione di partenariati pubblicoprivati (catg. nn. 58, 59, 60);
Asse 3: Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse
paesaggistico-ambientali per l’attrattività turistica e lo
sviluppo
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 4.2: Potenziare attraverso l’utilizzo delle TIC la capacità competitiva
del sistema delle PMI e allargare i benefici per i cittadini derivanti dalla diffusione delle TIC
Obiettivo Operativo 4.2.1: Diffusione delle TIC per potenziare la capacità competitiva del sistema delle
PMI
‒ azioni di incentivazione per la promozione dell’e-commerce nelle PMI e per l’applicazione delle TIC alla
gestione dei processi produttivi nei settori manifatturieri a più elevato potenziale. Nello specifico,
l’intervento sarà diretto a migliorare l’efficienza produttiva e gestionale e la logistica nelle imprese
manifatturiere con più di 10 addetti e nei cluster produttivi (anche con soluzioni di tipo B2B) e ad
incrementare, nel sistema delle PMI, la capacità di penetrazione all’estero attraverso il canale telematico
(B2C) nell’ambito di settori con specificità regionale (catg. n. 14);
‒ azioni di incentivazione alla nascita di nuove PMI di servizi nell’ambito delle applicazioni TIC (catg. n. 7);
‒ sviluppo di sistemi di competitive intelligence a livello di settore, finalizzati a consentire alle imprese un
più facile accesso alle innovazioni di prodotto e di processo rilevanti nel settore di riferimento (catg. n. 15).
Asse 4: Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della
società dell’informazioneEsempi di Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 5.1: Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale siciliano, incentivando la
crescita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di distretti e la formazione di gruppi di imprese, facilitando
l’accesso al credito e rafforzando le agglomerazioni esistenti con la riqualificazione delle aree industriali e
produttive, in un’ottica di miglioramento della qualità e della competitività complessiva del sistema delle
imprese
Obiettivo operativo 5.1.1: Sostenere lo sviluppo e il rafforzamento di distretti produttivi e gruppi di
imprese e realizzare i servizi comuni volti a superare deficit conoscitivi e relazionali delle imprese
‒ azioni di realizzazione di servizi comuni (promozione, marketing, logistica, servizi informativi, certificazione
ambientale e di origine prodotti, rapporti con la PA, ecc.) in favore di imprese distrettuali o gruppi di imprese,
interventi volti a promuovere servizi di assistenza tecnica alle imprese (catg. nn. 5, 6, 8, 9);
‒ azioni innovative a sostegno delle imprese appartenenti a filiere produttive o a gruppi di imprese (catg. nn.
3, 5, 8, 9, 15);
‒ interventi integrati di eco-innovazione dei processi produttivi (risparmio energetico e idrico, riduzione delle
emissioni atmosferiche, riduzione della produzione di rifiuti) ma anche organizzativi e logistici in un’ottica di
distretto produttivo (catg. nn. 5, 6);
‒ azioni finalizzate al superamento del deficit di conoscenze e di relazioni produttive tipico della micro e
piccola impresa (catg. nn. 3, 5).
Asse 5: Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi
produttivi localiEsempi di Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri.
Obiettivo operativo 6.1.1: Realizzare strutture ed interventi a scala urbana per l’insediamento e lo
sviluppo di attività e servizi , anche a supporto del sistema imprenditoriale
‒ interventi di riqualificazione integrata, con criteri di qualità architettonica ed edilizia sostenibile, per
l’insediamento, l’incubazione ed il rafforzamento di funzioni e servizi urbani e metropolitani, anche tramite
riuso di strutture esistenti o forme di comodato del patrimonio immobiliare pubblico in disuso (catg. n. 61);
‒ azioni volte alla realizzazione, riallocazione, ammodernamento, riqualificazione di infrastrutture e servizi
per l’innovazione degli enti fieristici di Palermo e Messina, anche attraverso il riuso o l’acquisizione di aree
e/o strutture esistenti in disuso, in conformità con quanto disposto dall'art. 55 del Regolamento 1083/2006
(catg. nn. 9, 78);
‒ interventi di riqualificazione e/o completamento di strutture per l’educazione pre-scolare, la formazione
scolastica o universitaria finalizzati alla offerta di servizi territoriali (sociali, sociosanitari, culturali, sportivi
ecc.) e per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare (catg. nn. 61, 75, 77, 79);
‒ interventi di infrastrutturazione informatica ed implementazione dei sistemi informativi per la gestione
delle politiche strategiche ed ambientali in ambito urbano e territoriale (catg. n. 11).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri.
Obiettivo operativo 6.1.2: Potenziare i poli sanitari regionali ed adottare tecnologie avanzate per la
qualificazione dei servizi
– azioni per l’incremento della dotazione di apparecchiature ad alta tecnologia nei poli sanitari regionali
(catg. nn. 11, 61, 76);
‒ interventi di collegamento a poli sanitari di eccellenza, anche extraregionali, anche attraverso
l’integrazione delle prestazioni mediante TIC ed una gestione coordinata degli
– interventi in materia di SI (catg. nn. 11, 61, 76);
‒ investimenti strutturali per l’innalzamento della salubrità delle strutture ospedaliere (catg. nn. 61, 76).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri.
Obiettivo operativo 6.1.3: Adeguare a criteri di qualità ambientale e sociale le strutture dei servizi e della
mobilità urbana
– adozione di sistemi di certificazione ambientale e di tecnologie per risparmio energetico e idrico e per
produzione di energia da fonti rinnovabili nei centri di servizio pubblico e negli enti fieristici (catg. nn. 6, 54);
‒ interventi a favore delle amministrazioni concedenti servizi di trasporto pubblico per il potenziamento ed il
rinnovo delle flotte con veicoli a basso impatto ambientale51 (catg. nn. 26, 52);
‒ incentivi alla redazione di piani della mobilità e per lo sviluppo del car sharing (catg. n. 52);
‒ incremento della dotazione di piste ciclabili (catg. n. 24);
‒ potenziamento di sistemi di mobilità pedonale per persone con disabilità sensoriali (catg. n. 11);
‒ azioni di recupero e tutela della qualità dell’aria nelle aree urbane (catg. n. 47);
‒ azioni di prevenzione e protezione in aree particolarmente a rischio di eventi naturali52 (catg.n.54).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri.
Obiettivo operativo 6.1.4: Rafforzare la rete dei servizi di prevenzione e delle attività orientate alle
situazioni di maggiore disagio nelle aree urbane
– istituzione di centri unificati di informazione e accesso ai servizi, con particolare riferimento alle esigenze
delle persone diversamente abili e dei cittadini extra-comunitari (catg. nn. 61, 79);
‒ adozione di TIC per il collegamento e il dialogo tra amministrazioni e cittadini in particolare dedicate
all'integrazione della popolazione emarginata (catg. n. 11);
‒ interventi per l’accoglienza volti a contrastare situazioni di grave disagio (persone in condizioni di povertà
estrema, donne vittime di violenza) (catg nn. 61,79);
‒ interventi di promozione e sviluppo di reti integrate tra soggetti pubblici e privati per la prevenzione del
rischio di marginalità sociale e per il miglioramento della qualità della vita, in coerenza con la normativa
nazionale L. 328/2000 (catg. nn. 61, 79, 80).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando
nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale
Obiettivo operativo 6.2.1: Realizzare interventi di rinnovamento urbano per l’insediamento di poli di
sviluppo e servizi
– interventi di riqualificazione urbana integrata per l’insediamento e/o la valorizzazione di centri di servizi (per
le imprese, sociali, culturali, sportivi, sociosanitari, la prima infanzia, ecc.) quali attrattori di rango sovra-
locale (catg. nn. 77, 78, 79);
‒ interventi di riqualificazione infrastrutturale e/o completamento delle strutture della formazione e
dell’educazione pre-scolare, per rafforzare l’offerta di servizi territoriali (sociali, sociosanitari, culturali,
sportivi ecc.) (catg. nn. 75, 77, 79).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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La programmazione 2007-2013 in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR
OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando
nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale
Obiettivo operativo 6.2.2: Riqualificare e rigenerare aree in condizioni di criticità o sottoutilizzazione
– interventi sul patrimonio fisico ed ambientale anche finalizzati alla prevenzione e protezione in aree
urbane particolarmente a rischio per eventi naturali53 (catg. n. 54);
‒ interventi di valorizzazione del ruolo della comunità locale, anche attraverso la riqualificazione e il
riorientamento nella destinazione e nell’uso degli spazi immobili pubblici (catg. nn. 78, 80);
‒ interventi di promozione e sviluppo di reti integrate dei servizi in coerenza con la normativa nazionale L.
328/2000 (catg. nn. 79, 80).
Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile
Operazioni ammissibili
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Nel Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007 –2013, i luoghi
privilegiati di intervento della politica regionale sono:
1. Città metropolitane e/o altre città (identificate a livello regionale)
dotate di strutture economico-produttive trainanti, caratterizzate
da concentrazione di funzioni diversificate, fornitrici di servizi e
infrastrutture per i territori circostanti e di rilievo significativo per
la realtà regionale.
2. Sistemi territoriali composti da agglomerazioni intercomunali
caratterizzate da sistemi produttivi inter-connessi o da aree
bacino per servizi a scala territoriale (ad es. ricerca, servizi
sociali, turismo e cultura, tempo libero)
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Gli Strumenti territoriali di attuazione dell’Asse VI nel PO Fesr Sicilia
sono:
1. Per l’Obiettivo specifico 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree
metropolitane e nei medi centri
Piani Integrati di sviluppo urbano (PISU) aperti a città dotate di
una popolazione non inferiore a 30.000 abitanti o capoluoghi di
provincia.
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Gli Strumenti territoriali di attuazione dell’Asse VI nel PO Fesr Sicilia
sono:
2. Per l’Obiettivo specifico 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le
trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di
rilevanza sovra-locale
Piani integrati rivolti a centri di minore dimensione (popolazione
inferiore a 30.000 abitanti) e in particolare:
Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST)con il requisito della continuità territoriale
Piani Integrati dei Servizi e di Rete (PISR) (in sospeso)
non vincolati al requisito della continuità territoriale
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Priorità dei Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU)
1. Rafforzamento dei servizi alle imprese, con particolare
riferimento alla ricerca, alla formazione e alla promozione della
cultura tenendo adeguatamente conto del bacino d’utenza
ottimale in termini di minimizzazione dei costi di gestione;
2. Consolidamento delle relazioni con altri centri, ad esempio in
termini di bacini di gravitazione o pendolarismo, ovvero per
quanto concerne la multipolarità che connota alcune aree urbane;
3. Superamento delle principali problematiche ed emergenze in
tema di inclusione, marginalità e coesione sociale.
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Linee strategiche per i Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU)
1. la promozione delle città e il ruolo delle aree urbane nell’ambito dello sviluppo
regionale, attraverso azioni che dovranno mirare alla promozione
dell’imprenditorialità, all’innovazione e allo sviluppo di servizi, in particolare di
quelli rivolti alle imprese. Tale linea dovrà inoltre provvedere a sostenere
l’attrattività del capitale umano ad alta qualificazione anche attraverso misure
volte a migliorare la qualità della vita;
2. la promozione della coesione interna alle aree urbane, attraverso il
miglioramento delle condizioni dei quartieri a rischio, il recupero dell’ambiente
fisico, la riconversione delle aree dismesse, il risanamento di spazi pubblici
esistenti e la conservazione del patrimonio storico e culturale. Inoltre, attraverso
il miglioramento della pianificazione, progettazione e gestione degli spazi
pubblici, le città dovranno ridurre la criminalità, contribuendo a migliorare la
sicurezza effettiva e percepita di strade, parchi e spazi aperti.
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I Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU)
Sono attuabili in riferimento ai seguenti obiettivi operativi dell’asse 6:
• obiettivo operativo 6.1.1: Realizzare strutture ed interventi a scala urbana
per l’insediamento e lo sviluppo di attività e servizi, anche a supporto del
sistema imprenditoriale;
• obiettivo operativo 6.1.3: Adeguare a criteri di qualità ambientale e sociale
le strutture dei servizi e della mobilità urbana;
• obiettivo operativo 6.1.4: Rafforzare la rete dei servizi di prevenzione e
delle attività orientate alle situazioni di maggiore disagio nelle aree urbane
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST):
I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST) sono strumento di
intervento per i sistemi territoriali contigui caratterizzati da un forte
connotazione identitaria che nella loro dimensione di area vasta
appaiono in grado di creare nuove centralità di rilevanza sovra-
locale
I PIST mirano all’integrazione di un insieme di linee di intervento
focalizzate su specifici tematismi/filiere o servizi volti a creare e/o
potenziare nuove centralità in chiave produttiva o sociale, finalizzate
al comune obiettivo di rafforzamento congiunto dei fattori di
attrattività e coesione sociale.
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST):
L’area di intervento per la promozione di un PIST dovrebbe essere
costituita da un minimo di quattro comuni contigui territorialmente
con una popolazione complessiva di almeno 30.000 abitanti ed
avere un comune centroide al suo interno di almeno 10.000 abitanti
Le modalità di aggregazione dei comuni nel processo di definizione
del PIST potrebbero avere come riferimento le coalizioni dei PIT
proposte nella programmazione 2000-2006 ovvero prevedere
possibili allargamenti di tali coalizioni
Rispetto alle coalizioni della progettazione integrata territoriale si
ritiene più rilevante preservare la continuità strategica e progettuale
che la continuità in termini territoriale
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Priorità per i Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST):
1. valorizzazione di specifici attrattori territoriali in settori che
rappresentano le effettive vocazioni produttive del sistema locale;
2. potenziamento di servizi urbani a scala territoriale (servizi sociali,
culturali e turistici) costituiti da centri contigui territorialmente
con scarsa diversificazione settoriale e anche differenziati per
popolazione ed estensione;
3. elevato grado di integrazione inter-asse (all’interno del PO FESR),
inter-fondo (con il FSE ed il FEASR) e con le linee di intervento del
Fondo Aree Sottoutilizzate
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Integrazione interasse nei Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST):
Medio4.2 Potenziare attraverso l’uti l izzo delle TIC la capacità competitiva del sistema delle PMI e allargare i benefic i
per i c ittadini derivanti dalla diffusione delle TIC
Medio5.1 Consolidare e potenziare i l tessuto imprenditoriale sic il iano, incentivando la crescita dimensionale delle PMI,
lo sviluppo di distretti e la formazione di gruppi di imprese, facil itando l’accesso al credito e rafforzando le
agglomerazioni esistenti con la riqualificazione delle aree industriali e produttive, in un’ottica di miglioramento
della qualità e della competitività complessiva del sistema delle imprese
Alto3.3 Rafforzare la competitività del sistema turistico sic il iano attraverso l ’ampliamento, la riqualificazione e la
diversificazione dell ’offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle fi l iere turistiche
Alto6.2 Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto , realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di
ri levanza sovra-locale.
Alto3.2 Rafforzare la rete ecologica sic il iana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta
naturalità e conservando la biodiversità in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo
Alto3.1 Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l ’attrattività dei territori, per rafforzare la coesione
sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti
Medio2.4 Migliorare l’effic ienza nella gestione dei rifiuti, sostenendo la nascita di un tessuto produttivo nel comparto
del ric ic laggio e promuovendo interventi di riqualificazione e risanamento ambientale di grande impatto
Basso2.3 Attuare la pianificazione nel settore del rischio idrogeologico, sismico, vulcanico, industriale e ambientale e
attuare i piani di prevenzione del rischio sia antropogenico che naturale
Basso2.2 Completare gli investimenti infrastrutturali già previsti dalla programmazione vigente e attuare la
pianificazione settoriale e territoriale specie per conformarsi alla normativa ambientale nel settore idrico ed in
particolare per favorire i l raggiungimento della Direttiva CE 2000/60
Basso2.1 Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e favorire la razionalizzazione della domanda di energia,
adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione.
Basso1.2 Accrescere la dotazione e la funzionalità dei nodi infrastrutturali in grado di favorire l ’intermodalità e
l’ottimale trasporto delle merci e delle persone, con particolare attenzione alla specific ità insulare del territorio.
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST):
1. requisiti gestionali/amministrativi
(dimostrata capacità gestionale, modelli di gestione innovativi)
2. requisiti finanziari
(grado di partecipazione finanziaria degli enti locali)
3. requisiti economici e sociali
(capacità di conseguimento dei target della programmazione)
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST):
4. requisiti tecnico-progettuali
(grado di esecutività progettuale per gli interventi di tipo infrastrutturale,
grado di completezza dei piani di gestione per i servizi che si intendono
attivare, coerenza degli interventi con gli strumenti di pianificazione
urbanistica e territoriale vigente)
5. requisiti ambientali
(presenza di azioni di riduzione del degrado e/o riqualificazione
dell’ambiente naturale e antropizzato, analisi dell’impatto ambientale degli
interventi previsti)
6. requisiti dell’integrazione rispetto all’idea di sviluppo
(grado di integrazione progettuale e di sinergia tra gli interventi)
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Le modalità di territorializzazione nel ciclo 2007-2013
Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST):
7. requisiti relativi al quadro programmatico
(integrazione tra PI e precedenti esperienze di PI, coerenza con il quadro
programmatico regionale)
8. requisiti concernenti il coinvolgimento dei partner socio-economici
(ruolo e responsabilità di partner socio-economici, presenza di meccanismi
sanzionatori o sostitutivi in casi di inerzia)
9. requisiti di inclusione territoriale
(capacità di identificare servizi urbani territoriali in grado di produrre
benefici per tutto il sistema territoriale proponente)