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Le scritture di assestamento Le scritture di assestamento 2 2 Rettifica 1. L’ammortamento 2. Le rimanenze 3. I risconti 4. I rischi 5. Le costruzioni in economia 6. La capitalizzazione di spese

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Le scritture di assestamento

Le scritture di assestamento

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Rettifica

1. L’ammortamento

2. Le rimanenze

3. I risconti

4. I rischi

5. Le costruzioni in economia

6. La capitalizzazione di spese

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1. L’ammortamento1. L’ammortamentoI conti accesi ai costi pluriennali vengonoI conti accesi ai costi pluriennali vengono rettificatirettificati

con le scritture riguardanti lcon le scritture riguardanti l’’ammortamentoammortamento..

L’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile di ripartizione dei costi pluriennali in piùesercizi. Si attua attraverso la partecipazione per quote dei costi pluriennali al reddito d’esercizio,

ottenuta trasferendo quote di costi dai conti accesi ai costi pluriennali ai conti accesi alle variazioni

d’esercizio.

1. L’ammortamento1. L’ammortamentoIl valore degli impianti e delle macchine, degli attrezzi,

dell’arredamento, degli automezzi non è costante nel tempo, ma subisce un processo di deprezzamento dovuto alle

seguenti cause:

logorio fisicologorio fisico (senescenza);

logorio economicologorio economico (obsolescenza);

altre causealtre cause.

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1. L’ammortamento1. L’ammortamentoLogorio fisicoLogorio fisico (senescenza): il consumo fisico del bene èinfluenzato dalle condizioni di utilizzo e dalle politiche di

manutenzione che tendono a prolungare o ridurre la vita utile del fattore

Logorio economicoLogorio economico (obsolescenza): inteso sia in senso tecnico, cioè come superamento tecnologico, che in senso commerciale,

cioè riferita al prodotto che non è più in linea col mercato

Altre causeAltre cause: i rapporti con le altre immobilizzazioni e le interdipendenze dovute ad una struttura di fattori pluriennali in cui si deve procedere a rinnovi parziali per ottenere il ripristino dell’integrale funzionalità della struttura (i piani aziendali per il rinnovo), i fattori ambientali (quali ad es. i vincoli ecologici), gli altri fattori economici e giuridici che impongono dei limiti allo

sfruttamento del fattore.

1. L’ammortamento1. L’ammortamento

L’ammortamento di un costo pluriennale si attua sulla base dei seguenti elementi:

valore da ammortizzarevalore da ammortizzare

vita utile del benevita utile del bene

criteri di ripartizionecriteri di ripartizione

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1. L’ammortamento1. L’ammortamentoIl valore da ammortizzareIl valore da ammortizzare

E’ dato dalla differenza tra il costo originario del bene ed il suo presunto valore residuo al termine del

periodo di vita utile. Tale presunto valore residuo deve tener conto del valore di realizzo sul mercato al netto delle spese di smantellamento o di rimozione.

1. L’ammortamento1. L’ammortamentoLa vita utileLa vita utile

La durata utile del bene si determina tenendo presente il periodo di tempo in cui si presuppone che il cespite sarà di

utilità economica per l’azienda. La durata è stimata tenendo conto sia delle possibilità tecniche di impiego del

bene (logorio fisico, cioè il suo deperimento materiale rispetto all’uso), sia della convenienza economica di

utilizzo (logorio economico legato ai cambiamenti dei modelli ed all’uso di nuovo tecnologie), sia

dell’adeguatezza alle dimensioni aziendali, ai fattori ambientali, alla programmazione dell’azienda.

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1. L’ammortamento1. L’ammortamentoI criteri di ripartizioneI criteri di ripartizione

Il valore da ammortizzare si ripartisce tra gli esercizi corrispondenti alla vita utile del bene secondo vari criteri di determinazione delle quotequote che devono

gravare nei singoli periodi amministrativi.

1. L’ammortamento1. L’ammortamento

Le quote diquote di ammortamentoammortamento possono essere calcolate in base ai seguenti criteri:

criterio rigido o matematicocriterio rigido o matematico

criterio elastico o flessibile o funzionale criterio elastico o flessibile o funzionale o economicoo economico

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1. L’ammortamento1. L’ammortamentoIl criterio matematicoIl criterio matematico

Si utilizzano formule matematiche che legano il calcolo direttamente alla durata.

Quote decrescentiQuote decrescenti: il contributo del bene pluriennale dato alla produzione è più intenso nei primi anni di vita e nei successivi tende a diminuire sempre più;

Quote crescentiQuote crescenti: il logorio subito dai fattori pluriennali èmeno intenso nei primi anni e nei successivi tende ad aumentare sempre più;

Quote costantiQuote costanti: le quote vengono considerate uguali nei vari anni di durata utile del bene poiché l’utilità del bene oggetto di amm.to si ripartisce nella stessa misura su ogni anno di vita utile del bene stesso.

1. L’ammortamento1. L’ammortamentoIl criterio economicoIl criterio economico

Si utilizzano formule economiche o irregolari.Le quote di amm.to sono determinate anno per anno

in modo variabile, tenendo conto di alcuni dati rilevati durante l’esercizio.

Si utilizzano parametri economici quali ad es. i ricavi di vendita, i volumi di produzione, gli impieghi di materie, le ore di funzionamento di un impianto, i

chilometri percorsi da un automezzo, etc.

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1. L’ammortamento1. L’ammortamento

LL’’aspetto contabileaspetto contabile

Contabilmente l’ammortamento si rileva trasferendo quote di costo dai conti accesi ai costi pluriennali a

conti accesi ai costi d’esercizio.

Ammortamento(costo d’esercizio)

Rettifica di un costo pluriennale

1. L’ammortamento1. L’ammortamento

Due procedimenti:Due procedimenti:

diretto o in contodiretto o in conto: si accredita direttamente il conto acceso al valore da ammortizzare (fattore

pluriennale) che risulta così diminuito

indiretto o fuori contoindiretto o fuori conto: si accredita un apposito conto di rettifica dei costi pluriennali detto Fondo Fondo

ammortamentoammortamento

Per l’amm.to delle immobilizzazioni immateriali

Per l’amm.to delle immobilizzazioni materiali

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EsempioEsempio ((ammortamento indiretto o fuori contoammortamento indiretto o fuori conto))

Si ammortizzano gli impianti iscritti in contabilità per €150.000 in misura pari al 10%.

Gli € 150.000 sono il costo di acquisizionecosto di acquisizione degli impianti mentre la quota di ammortamento pari ad € 15.000 è la quota di consumoquota di consumo.

Il costo residuocosto residuo dell’impianto è pari ad € 135.000.

Ammort. impianti F.do ammort. impianti

15.00015.000

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costi pluriennali

C/deriv. economicoVariaz. ec. -

accesa ai costi d’es.

1. L’ammortamento1. L’ammortamento

EsempioEsempio ((ammortamento diretto o in contoammortamento diretto o in conto))

Si ammortizzano i costi di impianto iscritti in contabilitàper € 3.000 in misura pari ad 1/5 del loro valore originario.

I € 3.000 sono il costo originariocosto originario dei costi di impianto. La quota di ammortamento sarà pari ad € 600 e rappresenta la quota di consumoquota di consumo.

Il valore residuovalore residuo è pari ad € 2.400.

Ammort. impianti Costi di impianto

3.000600

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costi pluriennali

C/deriv. economicoVariaz. ec. -

accesa ai costi d’es.

600

1. L’ammortamento1. L’ammortamento

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1. L’ammortamento1. L’ammortamento

Il fondo ammortamento è rappresentato dalla somma delle varie quote di ammortamento relative

agli esercizi trascorsi.

Il fondo ammortamentoIl fondo ammortamento

Rappresenta quella parte del costo pluriennale che l’azienda ha ricuperato con la vendita di tutta la produzione (dal momento dell’utilizzo del bene

fino ad oggi).

Rappresenta l’importo del deprezzamento subito dal fattore pluriennale nel tempo compreso fra

l’inizio della sua utilizzazione ed il termine dell’esercizio corrente.

1. L’ammortamento1. L’ammortamentoLa quota di ammortamentoLa quota di ammortamento

La quota di ammortamento rappresenta l’importo del deprezzamento subito dal fattore pluriennale

nell’esercizio corrente.

Rappresenta quella parte del costo pluriennale che l’azienda ricupera con la vendita della produzione

dell’esercizio.

E’ quella quota di costo che insieme agli altri costi permetterà la realizzazione dei ricavi.

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2. Le rimanenze2. Le rimanenze

Le materie in rimanenzaLe materie in rimanenza

EsempioEsempio

Supponiamo che l’azienda abbia acquistato una partita di materie prime ad € 60.000.

Tale importo è il costo di acquisizionecosto di acquisizione cheapparirà in C.E. (il conto del consumo).

Materie prime c/acquisti

60.000C/deriv. economico

Variaz. ec. -accesa ai costi d’es.

Supponiamo che al 31/12/n le materie prime in rimanenza siano pari ad € 20.000.

Tale importo è il costo sospesocosto sospeso che apparirà in C.E. (ilconto del consumo) ed andrà a rettificare in modo indiretto e specifico le materie prime acquistate.

Materie primeMaterie prime

c/rimanenze finali20.00020.000

C/deriv. economicoVariaz. ec. -

accesa ai costi sospesi

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costo d’es. ovvero ai ricavi

potenziali futuri

Dunque, il costo di utilizzazionecosto di utilizzazione delle materie, cioè la quota di consumo è pari ad € 40.000.

2. Le rimanenze2. Le rimanenze

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Le rimanenze di prodottiLe rimanenze di prodotti

Non si rettifica la vendita. I prodotti in rimanenza incorporano un po’ di materie, di lavoro, di servizi. Quindi, si rettifica in modo indiretto ed aspecifico i costi sostenuti per la produzione.

Prodotti finitiProdotti finali

c/rimanenze finali

5.000 5.000

C/deriv. economicoVariaz. ec. -

accesa ai costi sospesi

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costo d’es. ovvero ai ricavi

potenziali futuri

2. Le rimanenze2. Le rimanenze

Dunque, vi Dunque, vi èè un un triplice aspettotriplice aspetto delle delle rimanenze finali:rimanenze finali:

Rettifica di costi;

Costi sospesi;

Ricavi potenziali.

2. Le rimanenze2. Le rimanenze

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3. I risconti3. I risconti

Costi e ricavi Costi e ricavi ““a cavalloa cavallo”” di due esercizidi due esercizi

Un’operazione di gestione è considerata “a cavallo” di due esercizi quando ha inizio in un esercizio e termina nel successivo.

Il costo (o il ricavo) ad essa relativo Il costo (o il ricavo) ad essa relativo èè in parte in parte di competenza delldi competenza dell’’esercizio in corso ed in esercizio in corso ed in

parte di competenza dellparte di competenza dell’’esercizio successivoesercizio successivo

Costi e ricavi anticipati dCosti e ricavi anticipati d’’esercizioesercizio

Nascono dai fattori anticipati d’esercizio relativi a servizi vari che vengono acquisiti/forniti e pagati/riscossi prima di essere utilizzati/forniti.

Il costo (o il ricavo) Il costo (o il ricavo) èè gigiàà stato registrato in stato registrato in contabilitcontabilitàà nel momento in cui nel momento in cui èè stato stato

sostenuto (incassato)sostenuto (incassato)

A fine es. si deve togliere quella parte di costo A fine es. si deve togliere quella parte di costo (o di ricavo) che non (o di ricavo) che non èè di competenza delldi competenza dell’’es. es.

in corso ma dellin corso ma dell’’es. successivoes. successivo

3. I risconti3. I risconti

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EsempioEsempio

In data 01/12/n si paga un premio assicurativo annuale anticipato di € 2.400.

Risconto attivo

01/12/n31/12/n

01/12/n+1

2.400 : 12 mesi = x : 11 mesix = 2.200 risconto attivo

Risconto attivo Assicurazioni

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costo

C/deriv. economicoVariaz. ec. -

accesa ai costi sospesi

2.200 2.200(01/12/n) 2.400

3. I risconti3. I risconti

E’ la quota di un costo (risconto attivo) o di un ricavo (risconto passivo) per servizi operativi, già

pagati (risconto attivo) o riscossi (risconto passivo) nell’esercizio in corso ma di competenza

dell’esercizio successivo

Sono quote di costi (risconti attivi) o di ricavi (risconti passivi) rilevate in un es. ma non

competenti ad esso. Si rinviano perciò le quote all’es. successivo perché in esso daranno la loro

utilità

Derivano da operazioni anticipateDerivano da operazioni anticipate

3. I risconti3. I risconti

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Supponiamo che al 31/12 gli amministratori si siano dimenticati di rilevare il risconto attivo di € 2.200. Quindi, il premio pesa sul C.E. per €2.400. Dunque, le € 2.400 sono fittizie perchésolo € 200 sono di competenza dell’es. in corso.Poiché R – C = U, se i costi sono maggiori (€2.200 in più) l’utile è minore, però si pagano meno imposte. Si origina, quindi, una riserva occulta la quale spesso da un punto di vista economico-az.le è vista come atto di prudenza amm.va.

Riserve occulteRiserve occulte

Supponiamo che al 31/12 gli amministratori si siano dimenticati di rilevare il risconto passivo di € 2.200. Quindi, il premio pesa sul C.E. per €2.400. Dunque, le € 2.400 sono fittizie perchésolo € 200 sono di competenza dell’es. in corso.Allora in C.E. ci sono ricavi maggiori e l’utile aumenta ma è un utile fittizio ad es. per ottenere finanz.ti dalle banche. Questa politica di bilancio è molto più pericolosa dell’altra.

Annacquamento di capitaleAnnacquamento di capitale

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4. I rischi4. I rischi

Rischi genericiRischi generici Rischi specificiRischi specifici

Rischi genericiRischi generici

Non fanno riferimento a specifiche poste Non fanno riferimento a specifiche poste delldell’’attivo patrimoniale ma sono relativi attivo patrimoniale ma sono relativi

alla gestione patrimoniale nel suo alla gestione patrimoniale nel suo complesso. Sono indeterminati e, talvolta, complesso. Sono indeterminati e, talvolta,

imprevedibili.imprevedibili.

I fondi accantonati possono essere considerati delle riserve, delle sottrazioni di utili agli azionisti.

Nello specifico, sono riserve improprie (in quanto quelle proprie sono quelle di utili, accant. al

momento della ripartizione dell’utile d’es.) ovvero riserve di capitale.

4. I rischi4. I rischi

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EsempiEsempi

Rischio di perdita della clientela (fondi rischi generici).

In quanto riserve, sono dei conti derivati finanziari.

4. I rischi4. I rischi

Rischi specificiRischi specifici

Sono relativi a singoli elementi Sono relativi a singoli elementi patrimoniali.patrimoniali.

Quando un fondo si riferisce ad una specifica posta dell’attivo, ha la stessa natura della posta

a cui si riferisce.

4. I rischi4. I rischi

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EsempiEsempi

Rischio di inesigibilità dei crediti (fondo svalutazione crediti), rischio di oscillazione del corso dei cambi (fondo oscillazione cambi), rischio di oscillazione del corso dei titoli (fondo oscillazione titoli).

Fondo svalutaz. creditiSvalutaz. crediti

10 10

EsempioEsempio

Si proceda alla svalutazione dei crediti per € 10.

C/orig. num. incertoVariaz. num. –

acceso alle rettifiche di crediti di funz.to oppure

c/derivato fin.rio

C/deriv. economicoVariaz. ec. –

accesa ai costi d’es.

4. I rischi4. I rischi

5. Le costruzioni in economia5. Le costruzioni in economia

Si tratta di beni strumentali prodotti Si tratta di beni strumentali prodotti allall’’interno dellinterno dell’’azienda utilizzando i ff.pp. azienda utilizzando i ff.pp.

della combinazione produttiva.della combinazione produttiva.

Il costo da attribuire ai beni così ottenuti è valutato soggettivamente ed extracontabilmente in sede

di contabilità industriale.

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La patrimonializzazione viene effettuata al 31/12 per i beni strumentali ancora in costruzione secondo quanto segue.EsempioEsempio

Nel corso dell’es. n non è ancora stata terminata la costruzione in economia di un impianto. I costi attribuibili a tale realizzazione per l’es. n sono i seguenti:• materie prime € 1.200;• lavoro € 900;• altre spese € 1.100.

Impianti in corso Costruzioni in economia

3.200 3.200

C/deriv. economicoVariaz. ec. –

accesa ai costi pluriennali

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa alle rettifiche di costi d’es.

5. Le costruzioni in economia5. Le costruzioni in economia

Nel caso in cui sia ultimata la costruzione di beni strumentali avviata in esercizi precedenti avremo:EsempioEsempio

Nel corso dell’es. n+1 è stata terminata la costruzione in economia di un impianto. I costi attribuibili a tale realizzazione sono i seguenti:• materie prime € 2.000;• lavoro € 1.100;• altre spese € 500.

Impianti in corso Costruzioni in economiaImpianti

3.6003.200 3.2006.800

C/deriv. economicoVariaz. ec. + accesa ai

costi pluriennali

C/deriv. economicoVariaz. ec. + accesa alle rettifiche di costi d’es.

C/deriv. economicoVariaz. ec. - accesa ai

costi pluriennali

5. Le costruzioni in economia5. Le costruzioni in economia

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6. La capitalizzazione di spese6. La capitalizzazione di spese

In base ai principi contabili, i costi di ricerca pura e per il miglioramento corrente di prodotti o processi produttivi si

fanno gravare sull’es.

In base ai principi contabili, i costi di ricerca pura e per il miglioramento corrente di prodotti o processi produttivi si

fanno gravare sull’es.

Per contro, si sottopongono ad amm.to i costi di ricerca applicata e di sviluppo per nuovi prodotti o processi

produttivi o per sostanziali modifiche degli stessi solo se sussistono ragionevoli prospettive sulla loro utilità o

redditività future.

Per contro, si sottopongono ad amm.to i costi di ricerca applicata e di sviluppo per nuovi prodotti o processi

produttivi o per sostanziali modifiche degli stessi solo se sussistono ragionevoli prospettive sulla loro utilità o

redditività future.

EsempioEsempio

In data 01/05/n si sostengono spese di R&S pari ad € 5.000.

Al 31/12/n gli amm.ri riconoscono utilità pluriennale alle spese di R&S decidendo di capitalizzarle per € 2.000.

Spese di R&S Banca c/c5.000

2.000

C/deriv. economicoVariaz. ec. - accesa ai

costi d’es.

C/orig. num. certoVariaz. num. –

- liquidità

Spese di R&S capitalizzate Capitalizzaz. spese di R&S

2.000

5.000

C/deriv. economicoVariaz. ec. - accesa ai

costi pluriennali

C/deriv. economicoVariaz. ec. + accesa alle rettifiche di costo d’es.

6. La capitalizzazione di spese6. La capitalizzazione di spese