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LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI - MADDALENA BRUNASTI © 2010 2013 - 2017 ANTROPOLOGIA ANTIQUARIATO - ARTIGIANATO - ARTE LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI RACCOLTA RICERCA - STUDIO - CATALOGAZIONE ESPOSIZIONE TESTIMONIANZE - DOCUMENTAZIONE

LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI · sui valori della Dieta Mediterranea, la convivialità è alla base dello stile di vita che accomuna ... Denominato servizio alla russa,

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LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI - MADDALENA BRUNASTI © 2010 – 2013 - 2017

ANTROPOLOGIA – ANTIQUARIATO - ARTIGIANATO - ARTE

LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI

RACCOLTA – RICERCA - STUDIO - CATALOGAZIONE

ESPOSIZIONE – TESTIMONIANZE - DOCUMENTAZIONE

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LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI - MADDALENA BRUNASTI © 2010 – 2013 - 2017

Per offrirlo a ospiti e commensali in segno di accoglienza e buon auspicio, in

Russia il sale era custodito e posto a tavola in una saliera a forma di trono, la

solonka, emblema delle molte preziosità del minerale: dalle proprietà

terapeutiche e alimentari al sapore che “nobilita” il cibo; dal valore come bene

commerciale, prima merce di scambio e moneta, alla ricchezza di qualità, pregi,

usi e molteplici valenze semantiche. In antichità un accessorio sacro del

corredo domestico, era il dono per gli sposi nel giorno delle nozze, gli amici

all’inaugurazione della nuova dimora e i soci alla conclusione di accordi

reciprocamente proficui, nel XIX secolo un cadeaux simbolo di riconoscenza.

LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI

Gallerista, titolare di LOCANDA DELL’ARTE e,

soprattutto, persona di rara sensibilità, Maria

Palumbo Sormani colleziona opere d’arte,

moderna e contemporanea e di arte della tavola.

Con ricerca, esplora nel mondo dell’antiquariato

selezionando manufatti artigianali per uso

domestico che, nella sfera rituale e simbolica,

sono espressivi dei valori di convivialità:

zuppiere, zuccheriere, teiere,… solonke.

Nella prima esposizione al proprio art-hotel - una DIMORA OSPITALE e un MUSEO APERTO,

Maria Palumbo Sormani ha presentato al pubblico la propria collezione di solonke, antiche

e preziosissime saliere tradizionali russe a forma di trono che raffigurano e

materializzano il posto d’onore per il “re della mensa”.

La raccolta di esemplari selezionati da Maria Sormani assistita dalla perizia e “guida

spirituale” di Mario e Luisa Coccopalmerio ha una particolarità: è composta da 38 pezzi

(pochi rispetto ad altre collezioni) altamente significativi, ciascuno rappresentativo di

specifiche caratteristiche dei molteplici modelli di solonka, molteplici tipologie diverse in

varietà di materiali e forme, differenti utilizzi e funzioni espressive.

Punzoni, iscrizioni e decorazioni che contraddistinguono ogni solonka della collezione di

Maria Sormani sono segni che i catalogatori hanno attentamente studiato, rivelando così

l’identità di chi l’ha forgiata, donata e posseduta e il significato dei simboli plasmati e

incisi, che fanno esplicito riferimento a diverse religioni - paganesimo, ebraismo,

cristianesimo - e alle intricate relazioni tra fenomeni sociali, eventi storici e “affari”

personali nel corso delle epoche in Russia, madre-patria delle solonke, e in Asia,

Mediterraneo ed Europa, anche Monferrato - dove alla propria LOCANDA DELL’ARTE

Maria Sormani accoglie i turisti e ha esposto la collezione in mostra per la prima volta.

Attraverso le lettura di ciascuna solonka di Maria Sormani si dipana quindi l’intreccio di

nessi semantici che collegano i segni l’un l’altro nel contesto culturale e tutti i simboli nel

corpus semiotico in cui si collocano gli oggetti che sono espressioni artigianali e artistiche e

che tramandano proverbi, tradizioni e riti di un universo simbolico, una realtà astratta la

cui essenzialità si comprende nello studio delle forme date ai concetti. Le analisi condotte

in ambiti e percorsi di ricerca che delineano argomenti e temi, qui così suddivisi e

presentati : 1) funzione e configurazione della MISE EN PLACE dei posti a tavola, la

cosiddetta arte della tavola, nella quotidianità e in occasioni speciali o eventi straordinari; 2)

il ruolo del SALE in alimentazione, storia, economia e cultura; 3) il VALORE degli oggetti

preziosi nei rapporti tra valenze simboliche e patrimoniali.

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1 . MISE EN PLACE – ARTE DELLA TAVOLA, O DELLA CONVIVIALITÀ

Le solonke sono saliere: oggetti domestici con una funzione cerimoniale, per la rituale

tradizione russa della offerta di sale e pane nella celebrazione dei matrimoni e

all’inaugurazione di case e attività imprenditoriali, ma anche di uso quotidiano, per la

presentazione del sale a tavola, avevano un preciso “posto” nella dimora e sulla mensa.

Un’usanza che accomuna ogni popolazione del mondo, nelle cui culture è parte integrante

di molte cerimonie religiose e civili, apparecchiare la tavola è una cura rivolta alle persone

di casa e agli ospiti. Nella sfera domestica, spesso l’incombenza è affidata ai bambini che

nel disporre tovaglia, piatti, bicchieri, posate e tovaglioli cominciano a prender parte attiva

alla conduzione della vita familiare e comunitaria: contando le persone, assegnando i

“posti” in modo ordinato e funzionale, anche con cura estetica, si allenano in matematica,

geometria e arte e interiorizzano la ritualità dell’abitudine di “mangiare insieme”, ovvero

dedicare momenti alla convivialità come appuntamento quotidiano della famiglia, una

consuetudine ordinaria e talvolta un evento straordinario, le riunioni di famiglia e con gli

amici nelle festività e occasioni speciali. Come evidenzia Giovanna Ceccherini nella ricerca

sui valori della Dieta Mediterranea, la convivialità è alla base dello stile di vita che accomuna

le tradizioni in cui si è diffusa la civiltà mediterranea e un principio fondamentale del

sistema di valori, un “imperativo etico” che il greco Plutarco nel I sec. d.C. ha sintetizzato

con la massima CI SI SIEDE NON PER MANGIARE, BENSÌ PER MANGIARE INSIEME.

In ogni cultura viene data particolare cura alla disposizione delle pietanze ai banchetti di

cerimonie private e pubbliche, come i ricevimenti che organizzano le famiglie in dimora e

le aziende in sede oppure presso ambienti identificati funzionali allo scopo (locali di

ristorazione, ville e location suggestive), e che nobili e notabili tengono a palazzo e a corte,e

soprattutto le celebrazioni religiose (come la messa cristiana e i molti rituali con offerta e

consumazione di cibo) e istituzionali, in particolare gli incontri diplomatici.

La “sensazionale” scoperta fatta a LOCANDA DELL’ARTE è che

nella tradizione russa coincidono la particolare cura

all’offerta e alla presentazione del pane e del sale, con

appositi cestini e solonke, e l’invenzione della moderna e

attuale mise en place per la tavola. Nei tempi passati, infatti,

non si è sempre mangiato “seduti a tavola”, e tuttora in

molti paesi e civiltà si mangia diversamente, con le mani

oppure con accessori di varie fogge. La mise en place che

oggi si considera “normale”, la tavola apparecchiata con

piatti, posate e bicchieri nel modo semplice, casalingo, o in

stile elegante, come al ristorante, e “in pompa magna”, per

sontuosi ricevimenti, fu allestita per la prima volta a Parigi

nel 1810 dall’ambasciatore russo (dello zar Alessandro I), il

principe Alexander Borissovitch Kourakine.

La storiografia riferisce come il diplomatico russo abbia stupito i propri illustri ospiti

presentando una tavola apparecchiata, ma non imbandita come era d’uso per i banchetti

prestigiosi ed ufficiali. Recentemente celebrate nella loro sontuosità e articolata

raffinatezza artistica dalla riscoperta della figura del fantasioso Vatel (al secolo Fritz Karl

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Watel, a cui si attribuisce la crema chantilly e che fu cuoco di corte alla reggia di Versailles),

le spettacolari scenografie gastronomiche dell’epoca avevano lo scopo di meravigliare il

pubblico e la loro predisposizione imponeva complessi preparativi, perciò le pietanze

rimanevano a lungo esposte su enormi vassoi di portata o direttamente sulle tavole. Ma al

momento di gustarle il cibo era inevitabilmente freddo e, dopo le prolungate esposizioni,

anche poco “salutare”. All’epoca infatti vi era totale assenza di attenzione e completa

ignoranza sugli aspetti d’igiene e nella consumazione degli alimenti ogni commensale si

serviva direttamente dal vassoio di portata, spesso con le mani e scambiando le posate con

i vicini. L’allestimento predisposto dall’illuminista - e illuminato - principe Kourakine

invece era apparecchiata in modo che ogni commensale trovasse piatti, posate, tovaglioli e

bicchieri a propria esclusiva disposizione e che le portate venissero servite nei piatti di

ciascuno dai camerieri. Denominato servizio alla russa, venne adottato come stile della

mise en place per i banchetti ufficiali del Congresso di Vienna.

Nel lungo svolgimento del convegno, una serie di

incontri a varie riprese tra il 1° novembre 1814 fino

all’8 giugno 1815, che si tenne dopo i rivolgimenti

seguiti alla Rivoluzione Francese e i conflitti delle

guerre napoleoniche, i rappresentanti delle potenze

europee si riunirono nella capitale austriaca per

concordare sui confini e sfere d’influenza, e così la

nascita di nuovi stati nazionali - tra cui l’Italia.

La Francia era rappresentata dal ministro degli esteri

Charles Maurice de Talleyrand-Perigord, “regista”

politico cui fu affidato il ruolo di gran maestro di cerimonia

per i banchetti che scandivano le delicate trattative. Come

esplicitò nella propria celebre osservazione QUEL CHE

NON POSSONO FARE I CANNONI, LO FA LA TAVOLA.

Poiché dalla disposizione dei commensali potevano

dipendere le sorti degli accordi, per facilitare le intese

diffondendo un’atmosfera di convivialità Tayllerand

approntò il servizio alla russa, tatticamente assegnando i

posti a tavola con abile strategia diplomatica e facendo

servire le pietanze da camerieri di propria fiducia, sue spie.

Per l’occasione, come la storiografia ha poi contrassegnato e dagli

i stessi contemporanei percepita la prima riunione mondiale della

modernità, gli incontri tra diplomatici furono allietati da un celebre

concerto di Ludwig van Beethoven e ai banchetti le pietanze vennero

servite sul Grand Vermeil, un capolavoro d’oreficeria cesellato a

Parigi e Milano che, forgiato per Napoleone alla sua nomina di re

d’Italia e dotazione di Eugenio de Beauharnais, figliastro di

Napoleone e viceré d'Italia, era stato acquisito da Francesco II, il

quale fece cancellare dai pezzi lo stemma del generale francese e

sostituire le proprie iniziali, FIA - Franciscus Imperator Austriae.

Rapidamente, il servizio alla russa si impose in tutte le corti d’Europa ed in tutto il mondo

Occidentale, nel “vecchio” e “nuovo” emisfero. Sulle tavole italiane accompagnò i nuovi

menu con specialità gastronomiche regionali, emblemi del Risorgimento: il patrimonio di

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“arte della cucina” che fece conoscere al mondo le tante qualità dell’Italia ancor prima

della sua effettiva unificazione politica.

2 . SALE – SOSTANZA NATURALE E PRODUZIONE CULTURALE

Insieme a un pugno di sale delle Hawaii, ai vasetti di sale delle saline Culcasi di Paceco e a

una scatola di sale di Mothia, accanto alle solonke in mostra a LOCANDA DELL’ARTE

c’erano le due confezioni di uno speciale sale prodotto nella russa Kostroma - il sale nero,

così detto perché una salgemma, estratta dai giacimenti della zona, che assume la

caratteristica colorazione scura dopo un trattamento unico al mondo.

Bruciato in forno, mescolato con farina di segale dentro un sacchetto di lino avvolto con

legno di betulla, quindi macinato e passato al setaccio, è detto sale nero chetvergovaya

(“fatto di giovedì”) perché la sua preparazione, avviata nel monastero Troize-Sergiev in

tempi remoti e immemori, tradizionalmente viene svolta al giovedì di Quaresima.

Un’usanza abbandonata, da quando nel Novecento in Russia

è cessata la pratica dei culti religiosi, ora una produzione

tipica del villaggio “presidio Slow Food”, dove è svolta da

dieci persone, cinque donne e cinque uomini, che

rappresentano diverse etnie e credenze religiose. Un’attività

culturale ed economica con cui nella zona rurale si ravvivano

antiche tradizioni, tra cui lo sfruttamento del legname con

rigidi controlli sociali a tutela dell’ecosistema.

Fin dall’antichità, il sale è utilizzato in moltissimi modi, anche non alimentari, e in cucina

per la cottura e il condimento, e per l’igienizzazione e la conservazione del cibo e per la

preparazione di alcune specialità gastronomiche e produzioni tipiche, come i salumi, di

cui è un ingrediente fondamentale, come indica l’etimo italiano della parola e dei prodotti

- salami, prosciutti e impasti di salsiccia - di carne di maiale “trattata” con il sale.

Ingrediente di base in ogni ricetta gastronomica, il sale è una sostanza alimentare

indispensabile per la salute umana e ricercata da molte specie animali che periodicamente

migrano nei luoghi in cui i cristalli sono depositati o, affiorando, “fioriscono”. In ogni

qualità, ha diverse proprietà specifiche. Ciascun tipo di sale di ogni posto del mondo ha

un proprio aroma, e colore: bianco del Mediterraneo, grigio di

Bretagna, blu di Persia, rosa dell’Himalaya, rosso e nero delle

Hawaii, oro bianco dell’Etiopia e delle saline nella laguna che si

affaccia su Mothia, l’isola “culla” delle civiltà mediterranee

proprio perché un’area di produzione del sale da 5 mila anni.

La ricerca del sale infatti ha dato impulso alla nascita della civiltà: dalla preistoria a oggi il

suo approvvigionamento impegna l’umanità da sempre, e ancora faticosamente, alla

raccolta nei giacimenti e “coltivazione” nelle saline. Il suo trasporto ha tracciato le prime

strade, le vie del sale che si dipanano in ogni continente,

nell’antichità percorse da lunghe e lente carovane. In Italia la

storica Salaria che si allunga da Roma all’Adriatico (foce del

Tronto) e le tortuose strade che, dalla Liguria, si inoltravano

nella Gallia Cisalpina (attuale Piemonte) scavalcando gli

Appennini e le colline di Monferrato, Langhe e Roero.

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Oggi ogni varia tipologia di sale è un prodotto di largo consumo diffuso in tutti i mercati

e su banchi, bancarelle e scaffali di negozi e GDO (grande distribuzione organizzata), a cui

le produzioni arrivano dopo il viaggio nelle “rotte” dell’economia globale ed eco-solidale.

Ma in passato per il controllo del commercio si sono combattute molte sanguinose

battaglie, come le guerre del sale in Italia, dove tra il 1482 e il 1484 si scontrarono Ferrara e

Venezia alleata con Genova e il Monferrato e nel 1556 l’esercito del papato contro le truppe

di Spagna e Francia nel Regno di Napoli, e la tassazione all’importazione e rivendita di

sale ha provocato insurrezioni di popolani, borghesi e nobili uniti contro i regnanti, come i

perugini contro lo Stato Pontificio nel 1540 e dal 1680 al 1689, e i valligiani monregalesi

contro i duchi di Savoia.

Il sale infatti è così indispensabile all’uomo da esser stato la

prima merce scambiata tra le tribù che popolavano coste marine

e aree con giacimenti e le popolazioni degli entroterra

continentali. E, come le lastre nella foto - conservate al

MoneyMuseum di Zurigo, è stato anche il primo danaro, la prima

valuta di cambio dei commerci e la prima moneta con cui furono

compensate le prestazioni lavorative - il salario, appunto.

3 . VALORE – PATRIMONIO MATERIALE E SIMBOLICO UNIVERSALE

Il sapore di sale, che è anche quello delle lacrime e del sudore, ha ispirato in ogni tempo

versi poetici, canzoni e pagine di letteratura. Grani, pizzichi e pugni di sale sono utilizzati

in rituali civili, magici e religiosi. Poiché si conserva senza limite nel tempo, il sale

simboleggia il patto fra il Signore e il popolo d'Israele e durante il rituale dello shabbat

(sabato) viene consumato intinto nel pane a ricordo del sale anticamente sparso sui

sacrifici del Tempio di Gerusalemme. Per le sue proprietà nutrizionali e gustative, il dare

sapore al cibo, altrimenti “insipido”, è un simbolo archetipico di saggezza e sapienza.

Dalla locuzione “cum grano salis” nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio (I sec. d.C.) e i

tanti proverbi di saggezza popolare diffusi in tutto il mondo, ai suoi recenti nuovi

riferimenti come acronimo di Society for Applied Learning Technology® e Seminars About

Long-term Thinking della Long Now Foundation e degli accordi per limitazione delle armi

nucleari (Strategic Arms Limitation Talks - SALT I / 1969-1972 e SALT II / 1972-1979), è un

rappresentativo di concezioni, teorie e prospettive filosofiche, ricerche epistemologiche su

conoscenza, razionalità e progresso, teorie, tradizioni, pratiche e intese di “buon senso”.

La saliera, accessorio con cui il sale viene presentato a tavola, è un oggetto cui l’artigianato

ha sempre rivolto particolare attenzione. Definita un “monumento da tavola”,

la saliera in ebano, oro e smalto realizzata dal Cellini

nel 1543 in Francia per il re Francesco I è un capolavoro,

orgogliosamente conservato al Kunsthistorisches Museum

di Vienna e che, in una raffigurazione stilizzata, logo

dell’italiana Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che

dal proprio 20° anniversario ne ha scelto l’immagine

come emblema perché “memorabile e adatta a

declinarsi con efficacia sui molteplici canali della

comunicazione contemporanea”.

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Curiosamente, lo scultore e orafo fiorentino che ne è stato artefice si chiamava Benvenuto,

come nella tradizione russa il significato attribuito al sale e al suo contenitore, le solonke,

con cui si manifestava l’accoglienza per gli ospiti.

Dalle ricerche di Mario e Luisa Coccopalmerio, si apprende che all’Esposizione Mondiale di

Vienna nel 1873 avendo ammirato la cerimonia in cui allo Zar Alessandro III era stato

offerto un eccezionale vassoio di presentazione recante una solonka, il re d’Italia acquistò

un “paniere in argento dorato di Ovčinnikov”, cioè forgiato da un orafo della famiglia di

gioiellieri che lavorano alle manifatture imperiali russe.

Le solonke dei celebri maestri orafi russi, tra cui spicca il famoso Karl Gustavovič Faberže,

in arte Fabergé (i cui genitori erano la madre danese e il padre polacco con antenati

ugonotti francesi), furono mostrate alle grandi mostre internazionali del XIX-XX secolo:

all’Esposizione Mondiale di Vienna nel 1873, all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900 e

alla World's Pure Food Exposition a Chicago nel 1907.

Recentemente alcune solonke sono state esposte a Parigi nel contesto di un’importante

rassegna dedicata all’arte orafa russa e l’attenzione sulle saliere russe si è focalizzata con

l’esposizione della collezione Berger al Museo delle Icone Russe di Pisa nel 2005-2006 e della

raccolta di Maria Sormani che, con patrocinio della Fondazione Centro per lo sviluppo dei

rapporti Italia-Russia è stata presentata al pubblico in un ciclo di mostre inaugurato nel 2011

- Anno di scambi culturali Italia-Russia - a LOCANDA DELL’ARTE, nello stesso anno

proseguito con le esposizioni nell’estate alla OBALNE GALERIJE di Pirano in

collaborazione con il MUSEO DEL MARE della cittadina istriana e a settembre a

LaRINASCENTE di Milano nei programmi di MACEF - prestigiosa manifestazione italiana

dedicata all’artigianato e all’arte della tavola - e conclusosi nel 2013 con la mostra nei

suggestivi spazi dell’antico mulino delle SALINE DELLA LAGUNA di Marsala, anche punto

di attracco del traghetto per l’Isola di Mothia.

Nel catalogo illustrato della collezione Sormani, Mario e Luisa

Coccopalmerio descrivono accuratamente ogni particolare di

ciascun esemplare. Attraverso la lettura dei punzoni attestano

l’origine e la fattura delle opere uniche in argento finemente

cesellato da rinomati maestri delle oreficerie russe. Senza lasciarsi

sfuggire il minimo dettaglio nei complessi motivi decorativi,

spiegano il significato di ogni simbolo che contraddistingue

ciascuna solonka e con analisi comparativa ne rivelano nessi con

documenti storiografici e brani della letteratura russa.

La solonka veniva donata in segno di riconoscenza e in molte occasioni, soprattutto

l’inaugurazione di una dimora o della sede di un’azienda, l’avvio di un’impresa o attività

e la celebrazione di un matrimonio. Gli esemplari più antichi sono reperti rarissimi: poiché

erano oggetti d’uso comune, in antichità venivano fabbricati in legno, quindi ne sono

rimasti pochissimi a documentare la loro remota origine. La loro produzione in materiali

pregiati risale all’epoca moderna, la seconda metà del XIX secolo, ma le forme, i decori e

le iscrizioni delle solonke più preziose, forgiate in metalli pregiati e di fattura artistica, sono

indissolubilmente legate alla cultura popolare russa e testimoniano di antichissime

concezioni e tradizioni pagane, ebraiche e cristiane della civiltà russa.

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Grazie alle osservazioni di Mario e Luisa Coccopalmerio, risalta il valore degli esemplari

della raccolta di Maria Sormani, che è “patrimoniale” in relazione all’essenza più profonda

della loro preziosità: la loro valenza simbolica, nesso indissolubile con il corpus di

tradizioni e riti di cui sono rappresentazione, strumento e oggetto, ovvero i significati che

esprimono con le proprie caratteristiche, i materiali con cui sono plasmate, la forma che le

contraddistingue e le sagome e decorazioni che identifica ciascun esemplare, e i principi, le

usanze e gli eventi a cui le solonke - straordinari oggetti d’uso quotidiano e celebrativo -

fanno esplicito riferimento: la poliedrica sfera storica, etnografica e antropologica, della

civiltà russa e delle tante culture e religioni in essa osmoticamente e simbioticamente

comprese, e la profonda dimensione etica di valori universalmente condivisi.

Come testimoniato dai partecipanti all’inaugurazione dell’esposizione della collezione di

solonke di Maria Sormani a LaRinascente di Milano, le solonke testimoniano tradizioni

diffuse e tramandate in una realtà ormai molto lontana nel tempo, e di cui si sta perdendo

memoria. Inoltre, dei legami culturali e storici tra le popolazioni russe, il più numeroso

etnico europeo e uno dei più grandi del mondo, e i popoli di paesi a Oriente e a Occidente

del continente euro-asiatico, tra cui l’Italia e i suoi molti territori, dove Enzo Bianchi nel

proprio memoriale Il pane di ieri ricorda che in passato all’ingresso delle case c’era sempre

un cestino in cui erano riposti del pane e due ciotole, contenenti olio d’oliva e sale.

Curiosamente, proprio in Monferrato - dove un esplicito riferimento alla Russia venne

fatto al Congresso agrario di Casale Monferrato del 1847, quando il re italiano Carlo Alberto

- per voce del proprio delegato, il conte di Castagneto, fece la celebre dichiarazione “Se la

Provvidenza ci manda la guerra dell'indipendenza d'Italia, io monterò a cavallo con i miei figli, mi

porrò alla testa del mio esercito e farò come fa ora Sciamyl in Russia” - nacquero il cosmopolita

Gianbattista Boetti detto El Mansur (1743-98), che come condottiero delle tribù cecene fu un

temuto e stimato nemico della zarina Caterina, e l’esploratore Carlo Vidua (1785-1830 *) da

von Humboldt ricordato un “viaggiatore dalle molte peregrinazioni e libero ricercatore”,

che su suggerimento dello zar russo si recò in Egitto, dove fu intermediario per la

transazione tra il diplomatico francese e il re d’Italia e così artefice dell’acquisizione della

collezione di reperti archeologici da cui è nata la collezione del Museo Egizio a Torino.

Eventi rievocati nella cantina museale di

Palazzo Mancorda a Solonghello, ora adibita a

galleria di LOCANDA DELL’ARTE, dove con i

patrocini della Fondazione Centro per lo

sviluppo dei rapporti Italia-Russia e del SIPBC -

Società Italiana per la Protezione dei Beni

Culturali / sezione di Alessandria, dal 25

settembre 2010 (Giornata Europea del

Patrimonio) al 12 giugno 2011 sono state

presentate nella prima esposizione al pubblico

le solonke collezionate da Maria Sormani.

* Tre esemplari di uova pasquali russe donati a Vidua dallo zar, conservati nel deposito

del Museo Civico di Casale Monferrato, sono resi noti e mostrati da Maria Sormani

insieme a Luisa e Mario Coccopalmerio con la recensione illustrata degli esemplari nel

catalogo della raccolta UOVA PASQUALI RUSSE che la collezionista ha esposto alla propria

galleria di LOCANDA DELL’ARTE nel 2014 e alla sede della BCC di Busto Garolfo nel 2015.

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PROVERBI E MOTTI INCISI SU ALCUNE SOLONKE DELLA COLLEZIONE SORMANI vari esemplari Senza pane e senza sale un pasto vale la metà solonka del GIROTONDO I nostri avi mangiavano semplicemente e vivevano cento anni

solonka d’ORO Mangia pane e sale, e asserisci la verità

solonka dell’INAUGURAZIONE Per l’inaugurazione della casa

ORAFI E FATTURA DELLE SOLONKE DELLA COLLEZIONE SORMANI

(Maria) ADLER SOLONKA DEL GIROTONDO – argento, smalto champlevé, vermeil - Mosca, 1881

Victor AKIMOV SOLONKA DELLE STELLE - argento brillante traforato e inciso, vermeil - Mosca, 1882

Dimitrij ALEKSANRDOV SOLONKA DEL BOTTON FIORITO - argento traforato ed inciso, vermeil - Mosca, 1865

Petr BASKAKOV SOLONKA DELL’INAUGURAZIONE - argento lavorato a traforo e cesellato,

vermeil - Mosca, 1880

M. Č. SOLONKA D’ORO - oro, vermeil - Mosca, 1871

Aleksandr Iosifovič FUL’D SOLONKA GRANDE - argento traforato e inciso - Mosca, 1892

S. G. SOLONKA ART NUVEAU - argento - Mosca, 1908/1917

Mikhail GOLOŠCIAPOV SOLONKA DEI BOTEH - argento traforato ed inciso, vermeil Mosca, 1899/1908;

SOLONKA PICCOLA ARGENTO - argento traforato ed inciso - Mosca, 1889

A. K. SOLONKA PICCOLA VERMEIL - argento traforato e vermeil - Mosca, 1879

Semen KAZAKOV SOLONKA DEI FIORI – oro, vermeil - Mosca, 1899/1908;

SOLONKA DAL CERCHIO SOLARE – argento traforato ed inciso, vermeil - Mosca, 1896

Mikhail Mikahilovič KARPINSKIJ SOLONKA DELLE MEZZE LUNE - argento traforato, inciso, vermeil - Mosca,

1891

Gustav Gustavovič KLINGERT SOLONKA DI KLINGERT – argento, smalto, vermeil - Mosca, 1890; solonka

turchese – argento e smalto - Mosca, 1894

Orest Fedorovič KURLYUKOV SOLONKA DI KURLYUKOV – argento, smalto cloisonné nuancé, vermeil - Mosca, 1899/1908

R. I. SOLONKA DI S. A. STROGANOV - argento traforato ed inciso - Mosca, 1882

S. M. IKONNIKOV SOLONKA DEI CAVALLI - argento traforato e cesellato, vermeil - Mosca, 1881

Fjodor Kirillovič JARTSEV SOLONKA DALLA STELLA A OTTO PUNTE - argento traforato ed inciso - Mosca, 1873

Petr Pavlovič MILJUKOV SOLONKA DEL GALLO - argento traforato, inciso e cesellato - Mosca, 1873

Ivan Ivanovič OVČINNIKOV SOLONKA DAI BORDI DORATI - argento traforato e inciso, vermeil - Mosca, 1883

Pavel Akimovič OVČINNIKOV SOLONKA DI OVČINNIKOV - argento dorato cesellato - Mosca, 1866;

SOLONKA DOPPIA – argento, smalto, vermeil - Mosca, 1908/1917

S. OVČINNIKOV SOLONKA GRANDE - argento e vermeil - Mosca, 1876

Petr Petrovič PETROV SOLONKA CARELIAN BIRCHWOOD – legno di betulla di Carelia, argento

dorato, filigrana, smalti - Mosca, 1899/1908

Mitrofan Nicolaevič RYNDIN SOLONKA DELL’ISBA - vermeil - Mosca, 1833; solonka della finestra - argento inciso e cesellato, vermeil - Mosca, 1885

Vasilij S. SENEOV SOLONKA PICCOLA - argento traforato e vermeil - Mosca, 1862

K. W. SOLONKA DEL 1° MAGGIO – argento a trompe l’oeil, cesellato e vermeil – San Pietroburgo, 1870

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LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI - MADDALENA BRUNASTI © 2010 – 2013 - 2017

SOLONKE RUSSE mostra itinerante a cura di LOCANDA DELL’ARTE

Dai più antichi pezzi d’artigianato in legno scolpito e

decorato, alle opere di arte orafa in argento e oro

provenienti dalle Manifatture Imperiali, ogni solonka

raffigura un trono, emblema delle molte preziosità del

minerale: dalle proprietà terapeutiche e qualità alimentari al

sapore che “nobilita” il cibo, dal valore come bene

commerciale, prima merce di scambio e moneta, alle

poliedriche e profonde valenze simboliche.

Senza pane e senza sale un pasto vale la metà proverbio russo, riportato inciso su varie solonke

L’eccezionale raccolta di Maria Palumbo Sormani, che ha iniziato a collezionare solonke

una trentina di anni fa, è costituita da 36 esemplari altamente significativi: ognuno

rappresentativo di specifiche caratteristiche di diverse tipologie delle antiche saliere, un

tempo trasversalmente diffuse in case popolari e dimore signorili delle popolazioni russe di

diverse origini etniche e confessioni religiose.

Punzoni, incisioni e motivi decorativi contraddistinguono ciascuna solonka della

collezione, accuratamente studiata e catalogata da Mario e Luisa Coccopalmerio, e

rivelano chi ha forgiato, donato e posseduto ogni esemplare. Attraverso la lettura dei simboli

e delle scritte si dipana l’intreccio di avvicinamenti e scambi tra civiltà e religioni nella

storia.

Un cammino che la mostra SOLONKE RUSSE ripercorre anche con le proprie esposizioni:

nel 2010 è stata presentata a Locanda dell’Arte;

nel 2011, per iniziativa e cura di Anton Biloslav, Obalne Galerje l’ha presentata al

Museo del Mare di Pirano, nell’Istria slovena;

nel 2011 - Anno di scambi culturali Italia-Russia, durante lo svolgimento di MACEF la

Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia l’ha presentata negli spazi di

LaRinascente di Milano dedicati all’arte della tavola;

5 settembre 2011 - Milano, LaRinascente

(da sinistra a destra)

Gianvico Camisasca, Console Generale Onorario

della Repubblica di Slovenia a Milano;

Anna Bulatova, Vice Console del Consolato Generale

della Federazione Russa di Milano;

Rosario Alessandrello, Presidente di

Camera di Commercio Italo-Russa e

Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia-Russia

Nel 2013 viene proposta in un luogo-simbolo della produzione del sale nel Mediterraneo, il

Mulino delle Saline Ettore e Infersa, che la presenta in un allestimento appositamente

studiato a cura dell’architetto Giampiero Musmeci.

Alcune solonke della collezione sono in esposizione anche in una speciale mostra virtuale

allestita dai fotografi Giorgio Mesturini e Massimiliano Dorigo, specialisti nel cogliere

l’essenza di luoghi e oggetti in osservazioni con video a 360° e 3D.

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.Saline Ettore e Infersa presenta in esposizione la collezione

SOLONKE RUSSE

La mostra offre un’esaustiva panoramica di esemplari delle tradizionali saliere a

forma di trono un tempo diffuse trasversalmente nelle dimore, popolari,

signorili e nobiliari delle varie etnie russe per presentare il sale a tavola e

donarlo in occasioni speciali: INAUGURAZIONE di una casa, feste di NOZZE e

battesimi, l’ACCOGLIENZA di ospiti e a conclusione di INTESE o IMPRESE.

La raccolta, che con la propria Locanda dell’Arte di Solonghello (Alessandria) la collezionista Maria

Sormani presenta al pubblico in mostra itinerante dal 2010, viene proposta in Sicilia grazie alla

collaborazione con il Club di Trapani di Amici della Terra e della Sosalt, e qui esposta con un allestimento

appositamente curato dall’architetto Giampiero Musmeci per la loro esposizione in un luogo che

rappresenta la cultura del sale e uno dei luoghi-simbolo del turismo ambientale, le Saline Ettore e Infersa.

L’iniziativa esprime la perfetta sintesi di due tradizioni molto antiche, e straordinarie:

- preziosi esemplari di fine arte artigianale ed orafa eseguiti tra il 1860 e il 1920, le saliere russe della

collezione testimoniano di culti e riti che si sono tramandati dal passato più remoto e di scambi culturali e

religiosi tra popolazioni di diverse origini;

- producendo Sale Marino di Trapani IGP nell’area tremila anni orsono scelta dai Fenici per la provvista di

sale, unico conservante di cui si servivano per le loro grandi navigazioni, le saline Ettore e Infersa di Marsala

oggi preservano e rinnovano l’eredità costituita da un grande patrimonio ambientale e di antichi saperi.

La visita al Mulino delle saline allo Stagnone di Marsala diventa così un “viaggio di scoperta” che,

mentre vi è in mostra la collezione delle antiche saliere russe, rende ancor più suggestiva l’escursione

all’isola di Mothia, strategico insediamento fenicio in Sicilia e sito di eccezionale interesse

archeologico che dalle saline si raggiunge a pochi minuti di navigazione lagunare.

Grazie alla collaborazione della Sosalt SpA, principale azienda produttrice del Sale Marino di Trapani

IGP, al patrocinio del Comune di Marsala città europea del vino 2013 e al sostegno del Progetto

DOC50, l’iniziativa ha avuto compiuta realizzazione e costituisce un evento culturale dedicato alla

valorizzazione delle produzioni tipiche italiane e alla promozione degli interscambi tra territori, paesi

e nazioni, ad anticipazione e in prospettiva degli incontri sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la vita

ad ExpoMilano2015.

La collaborazione ha anche stabilito un contatto tra realtà rappresentative delle tradizioni enologiche:

Marsala, nel 2013 città europea del vino, e il Monferrato, territorio piemontese in cui ha sede

Locanda dell’Arte e “patria” della DOC - in passato leader della produzione vinicola italiana e delle

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ricerche e attività di settore che nel 1963 hanno condotto all’istituzione della DOC e, quest’anno, a

celebrare il 50esimo anniversario della legge fondante principi e normative della Denominazione di

Origine Controllata.

Inoltre, con il suo sviluppo si è instaurato un rapporto di fecondi interscambi che prelude l’avvio di

nuovi progetti e nell’immediato coinvolge i promotori alla promozione delle qualità e produzioni

italiane tipiche nel programma USA 2013 Anno della Cultura Italiana, a cui i partner partecipano in

occasione della mostra-evento che si inaugura all’Istituto Italiano di Cultura di New York il 5 giugno

prossimo: EZIO GRIBAUDO E LUCIO FONTANA. CRONACA DI UN VIAGGIO AMERICANO.

Per l’inaugurazione della mostra è stata scelta la data del 2 maggio, prossima alla ricorrenza del 1° maggio e significativa perché due solonke della collezione furono donate da un gruppo di operai al datore di lavoro a celebrazione della giornata della festa dei lavoratori nel 1870 e dagli impiegati di una miniera di sale al proprietario del giacimento.

SOLONKE RUSSE al Mulino delle Saline Ettore e Infersa

Aperta dal 30 aprile, la mostra è in esposizione fino al 31 ottobre continuativamente, anche nel periodo

estivo, tutti i giorni della settimana, comprese le festività, dalle 9.30 al tramonto.

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto per le visite al Mulino e alle Saline.

Saline Ettore e Infersa srl : contrada Ettore e Infersa - 91025 Marsala, TP

INFORMAZIONI : tel. 0923 733 003 - www.salineettoreinfersa.com - [email protected]

UFFICIO STAMPA : Maddalena Brunasti / 0142 469 245 - 345 067 40 35

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Fin dall’epoca dell’espansione fenicia nel Mediterraneo, con il suo profilo

basso dei suoli argillosi e impermeabili e con il suo clima asciutto e ventoso la

costa che unisce Trapani a Marsala ha costituito il luogo ideale di produzione

del sale, unico conservante alimentare prima della tecnologia del freddo e,

insieme all’acqua dolce, una derrata indispensabile nelle lunghe navigazioni.

Lo Stagnone di Marsala - la laguna che protegge e racchiude l’isola di Mothia, simbolo

della presenza fenicia in Sicilia - è parte di questo splendido territorio, nel cui interno le

Saline Ettore e Infersa sono un luogo attivo e fiorente: un sito dove, ancora con metodi

tradizionali, si produce un sale pregiato, un tempo chiamato oro bianco, oggi riconosciuto

come Sale Marino di Trapani IGP.

l’oro bianco di Sicilia e le solonke russe

Accanto alle SOLONKE RUSSE in galleria di Locanda dell’Arte erano in mostra alcuni “campioni” di sale:

scatole del sale nero della comunità russa di Kostroma, un sacchetto di sale dono di un consorzio di

produttori delle Hawaii, vasetti di oro bianco appositamente inviati dalla Sicilia e una scatola di sale di

Mothia che una visitatrice ha aggiunto alla raccolta con gesto spontaneo. La raccolta di antiche saliere russe

selezionate e catalogate da Maria Palumbo Sormani insieme a Mario e Luisa Coccopalmerio crea infatti

molte occasioni di interessanti dialoghi tra organizzatori e visitatori e la sua esposizione itinerante di tante

curiose scoperte e scambi culturali.

Nato grazie al Club di Trapani di Amici della Terra, l’incontro tra Locanda dell’Arte e le Saline Ettore e

Infersa ha reso possibile organizzare l’esposizione delle saliere russe nel luogo di origine del sale che le

accompagnava nella loro prima esposizione, uno dei siti-simbolo delle saline della costa che unisce Trapani a

Marsala, dove il saper fare dei maestri salinai si tramanda e viene raccontato e descritto ai visitatori in uno

scenario di straordinario fascino. Con lo sviluppo grazie alla collaborazione di Sosalt SpA, principale

azienda produttrice del Sale Marino di Trapani IGP, al patrocinio del Comune di Marsala città europea

del vino 2013 e al sostegno del Progetto DOC50, l’iniziativa ha avuto compiuta realizzazione e costituisce

un evento culturale dedicato alla valorizzazione delle produzioni tipiche italiane e alla promozione degli

interscambi tra territori, paesi e nazioni, ad anticipazione e in prospettiva degli incontri sul tema Nutrire il

Pianeta, Energia per la vita ad ExpoMilano2015.

Amici della Terra ● www.amicidellaterra.it

Comune di Marsala ● città europea del vino 2013 / www.marsala2013.eu

Locanda dell’Arte ● www.locandadellarte.it

Progetto DOC50 ● www.doc50.it

Saline Ettore Infersa ● www.salineettoreinfersa.com - tel. 0923 733 003

Sosalt ● www.sosalt.it

SALE MARINO DI TRAPANI - IGP L’unico in Italia, in Europa insieme solo al sale della Bretagna francese, a vedere protetta la propria

origine geografica. Il riconoscimento alla sua denominazione con Indicazione Geografica Protetta

è stato dato nel 2012 e le sue qualità sono recensite in DOC&DOP 1963/2013, 50 ANNI DI QUALITÀ,

volume edito da Ci.Vin. a cura di SapereSapori e Gustolandia per il 50esimo anniversario di

istituzione delle DOC, che il 7 aprile scorso è stato presentato da Città del Vino e Coldiretti a

Vinitaly nel convegno CINQUANT'ANNI DI QUALITÀ E BELLEZZA NEI TERRITORI.

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solonka del 1° maggio in argento lavorato a trompe-l’oil, cesello e vermeil

dai punzoni si evince che è stata forgiata nel 1870 a San Pietroburgo dall’orafo KW all’interno del coperchio della saliera, la seduta del “trono”, è incisa la dedica:

Da parte degli operai al buon padrone, 1° Maggio 1887

Una solonka realizzata nel 1982 in argento traforato ed inciso dell’orafo che ha

firmato con la propria sigla - R.I. - e contrassegnato la sede della manifattura -

Mosca, riporta una dedica “speciale” molto eloquente :

A Serghei conte Alexandrovič Stroganov, dagli impiegati della miniera USOLK, 1883

Denominato prima Usolk e poi Sol’vycegodsk, l’importante giacimento di salgemma sito nella

regione di Arkhangel’sk dal XVI secolo fu proprietà degli Stroganov - o Stroganoff, famiglia che

proprio da questo possedimento costruì un’immensa ricchezza e divenne una delle più potenti

dell’impero russo. Celebrata nelle grandi opere letterarie della cultura russa, a San Pietroburgo la

casata dimorava nel palazzo omonimo costruito dall’architetto fiorentino Bartolomeo Rastrelli

(progettista anche del Palazzo d'Inverno nella capitale imperiale e del Palazzo di Caterina a Carskoe

Selo). Vari suoi esponenti hanno collezionato opere d’arte, un patrimonio enorme in gran parte

conservato al Museo dell’Hermitage (complesso di edifici che comprende anche il Palazzo d’Inverno

“del” Rastrelli). Anche promotori della cultura e dell’istruzione, fondatori della Scuola di Icone

Stroganov e della prima Scuola russa di Arti e Mestieri, il cui nome è rinomato al mondo soprattutto

per la ricetta attribuita ad un loro chef oppure del “medico curante di cacciatori di balene all’epoca

della zarina Maria (vissuta dal 1853 al 1920)”: le cronache riferiscono che, in seguito a una brutta

intossicazione da aringhe polari, il dottor Stroganov consigliò ai marinai una dieta a base di riso in

bianco e carne di mucca condita con panna acida e cipolle.

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DIMORA OSPITALE MUSEO APERTO

Solonghello ● 15020 AL ● Monferrato ● Italia

E³ ● ESPLORAZIONI = Esposizioni + Eventi + Escursioni

2010 ● 2011 ● 2012 ● 2013

Ogni anno LOCANDA DELL’ARTE fa un viaggio che porta una parte di mondo

nella dimora in Monferrato... e la galleria d’arte in giro per il mondo!

Un viaggio che, oggi, si potrebbe definire virtuale: un tour di eventi, culturali ed artistici,

con cui LOCANDA DELL’ARTE esplora paesi, regioni, città,... tanti luoghi vicini e lontani dalla

propria sede e in cui, con le proprie mostre, poi ci va davvero!

Con la mostra AFRICA SALUTES YOU e la bandiera colorata dai bambini di

Mvezo e autografata da Nelson Mandela, nel 2010 LOCANDA DELL’ARTE ha

partecipato ai campionati Mondiali di Calcio in Sud Africa e alle esposizioni

a Spazio Energolab di Milano e allo Spazio FIFA di Roma.

L’itinerario del carnet di viaggio LA SAINTE RUSSIE di Ezio Gribaudo e della

collezione SOLONKE RUSSE, in mostra a LOCANDA DELL’ARTE dal 2010, è

proseguito nel 2011 Anno degli scambi culturali Italia-Russia con

esposizioni al Museo del Mare e di Pirano (Slovenia) e a LaRinascente di

Milano durante MACEF e nel 2013 in Sicilia, a Marsala - capitale del vino.

Nel 2013 l’Italia celebra il 50° anniversario dell’istituzione della

Denominazione di Origine Controllata, Marsiglia e la sua Provenza

sono Capitale Europea della Cultura e negli USA l’anno è dedicato

alla Cultura Italiana... Con il carnet di viaggio del 1982 dedicato ai

CASTELLI DELLA LOIRA, un favoloso patrimonio UNESCO, il maestro

Ezio Gribaudo guida LOCANDA DELL’ARTE in Francia insieme alla figlia

Paola, Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese

curatrice di LO SPAZIO DELLA MODERNITÀ. CRONACHE DI UN VIAGGIO AMERICANO

all’Istituto Italiano di Cultura di New York dal 6 giugno al 7 luglio,

con in esposizione le opere del carnet viaggio a New York del

1961con Lucio Fontana, il cui itinerario iniziato a LOCANDA DELL’ARTE

nel 2011, è proseguito nel 2012 con gli eventi al Museo del Cinema

di Torino e al Museo del Novecento di Milano e nel 2013 con la

“tappa” a Fondazione FILA Museum nella Settimana della Cultura

promossa da MuseImpresa di Confindustria.

LOCANDA DELL’ARTE ● Solonghello ● 15020 ● AL ● Monferrato ● Italia ●

www.locandadellarte.it ● PR & PRESS OFFICE : Maddalena Brunasti ● locandadellarte.wordpress.com

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GEC / Il Giornale del Cartolaio - ed. Tecniche Nuove - NOVEMBRE 2010

LIFE STYLE - RICEVIMENTO / MISE-EN-PLACE - TENDENZE IN TAVOLA

L’ESTETICA DEL CONVIVIO

di Maddalena Brunasti

Festività, anniversari, cerimonie, inaugurazioni, cocktail-party, happy-hour, convegni ed

incontri di lavoro: tanti momenti conviviali con, al centro dell’attenzione, la tavola. Il cui

approntamento ha un ruolo importante nelle tradizioni di ogni paese e nelle mode d’ogni

epoca. Tovaglie, vassoi, piatti, bicchieri… i principali protagonisti della mise-en-place sono

gli accessori per la presentazione delle vivande, dai classici “servizi” in porcellana, cristallo

ed argento a tanti oggetti nello stile che oggi si esprime in forme, materiali ed idee molto

particolari ed originali. Perché rispetto al passato oggi sono cambiate molte cose,

soprattutto le occasioni, che si sono anche moltiplicate.

SALIERE CHE HANNO FATTO STORIA - Tra i molti oggetti d’arte e d’artigianato d’epoca più

preziosi, spicca la saliera. Quella celebre di Benvenuto Cellini è un capolavoro d’oreficeria che,

su commissione del sovrano francese, il maestro italiano ha creato a Parigi tra il 1540 ed il 1543.

Donata alla casa reale austriaca, è conservata ed esposta al pubblico al Kunsthistorisches

Museum di Vienna. Tra il XVIII ed il XX secolo, in Russia ha avuto diffusione la solonka,

particolarissima saliera a forma di tronetto, forgiata in molti modelli: quelli popolari in legno

realizzati da anonimi artigiani e quelli pregiati, in argento e oro, creati da maestri dell’oreficeria, tra

cui il celebre Fabergé. Fino a giugno 2011, alla Locanda dell’Arte di Solonghello, in provincia di

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Alessandria, è in mostra una straordinaria collezione di 36 esemplari, su molti dei quali sono incisi

il proverbio “senza pane e senza sale un pasto vale la metà” e iscrizioni che documentano il loro

ruolo in celebrazioni e ricevimenti, ed eventi storici come l’Esposizione Mondiale di Vienna del

1873 e quella Universale del 1900 a Parigi.

OGGETTI DI BENVENUTO - Nella collezione, PMA Design propone anche una nuova serie di

accessori utili e ludici per l’accoglienza degli ospiti: «Ogni occasione di incontro tra persone che si

conoscono già o meno è soprattutto un momento di comunicazione ed interazione - spiega

Andrea Pirollo di PMA Design - Ogni dettaglio riveste importanza fondamentale nel creare

l’atmosfera che induce alla socialità, ed all’allegria. In collaborazione con Paolo Garofalo abbiamo

ideato alcuni accessori “classici”, come il segnaposto, in forme e contenuti innovativi». Ad

esempio, i portatovaglioli che identificano i commensali con scherzosi attributi - goloso, vorace,

insaziabile… - offrendo a persone che si incontrano per la prima volta degli spunti di

conversazione per rompere il ghiaccio e a un gruppo di amici un divertente gioco di ruolo. Oppure

un simbolo per contrassegnare e personalizzare calici che può diventare anche un segnapagine,

una decorazione, un messaggio… e un piacevole dono per l’ospite.

MOSCARDINO - Progetto firmato da Matteo Ragni e Giulio Iacchetti ed edito da Pandora

Design, ha vinto il Compasso d’Oro 2001 ed è stato pubblicato sulla copertina del catalogo del

museum-shop MoMA. È una posata in Mater-Bi biodegradabile al 100%, appositamente studiata

per rinfreschi, party ed happy-hour: L’impugnatura permette infatti di tenerla in mano agevolmente,

usandone con praticità entrambi i lati, uno come cucchiaio e l’altro come forchetta e coltello.

TWENTY - Ideato e sviluppato all’interno di un’azienda specializzata, E. Calvi di Milano, che con il

proprio marchio Italparty produce articoli cartotecnici di alta qualità per la tavola, Twenty è un

modello di piatto che esprime la compiuta sintesi di estetica e funzionalità. I contorni della sua

particolarissima bordatura delineano una forma elegantemente sinuosa, in cui si valorizza la

presentazione di stuzzichini e pietanze, e che inoltre rende sicura la presa e stabile il sostegno

della mano. Nella sua realizzazione autentica, la collezione Italparty, è declinato in piatti piani,

fondi e da dessert di varie misure, sottopiatti, vassoi, zuppiere e sottotorta, in 24 colori, classici ed

eccentrici, ed in numerose varianti con decoro a tema.

STILE Le composizioni della nouvelle-cousine e del food-design, che hanno messo in risalto

l’importanza dell’estetica nella presentazione del cibo, si ispirano all’ikebana, l’arte giapponese

dell’armonica disposizione di fiori. Una suggestione evocata dalla sagoma della collezione Stile di

Italparty, declinata in tutta la gamma di piatti e accessori tavola nelle 18 varianti colore, tra cui la

serie in tinte pastello, e nei modelli con decoro a tema.

NOVITÀ AL QUADRATO Nel catalogo del marchio ha fatto recentemente ingresso il quadrato, una

sagoma che esalta la forma del piatto di carta: la sua essenzialità è sottolineata dalle bordature,

leggermente arrotondate agli spigoli e sulle piegature, che conferiscono una nota di morbida

leggerezza al rigore del perfetto equilibrio di proporzioni nelle misure di angoli e lati del quadrato.

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SOLONKE RUSSE

https://www.ibs.it/solonke-russe-libro-vari/e/9788890532702

http://www.libreriauniversitaria.it/solonke-russe-sormani-maria-qla/libro/9788890532702

solonka del GIROTONDO I NOSTRI AVI MANGIAVANO SEMPLICEMENTE

E VIVEVANO CENTO ANNI

MILANO, scaffale libreria Hoepli MARSALA, Mulino delle Saline della Laguna

LE SOLONKE DI MARIA NEL MONDO DEI SEGNI

Mila

MILANO, LaRinascente - settembre 2011 ( foto © Stefania Monsini e Larissa Soffientini )