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Componenti fisiche del sistema di contabilizzazione e definizioni
utili dopo il Decreto legislativo 18/07/2016 n. 141
Le valvole, i ripartitori, le pompe di circolazione, i sistemi di
rilevamento dei consumi, le comunicazioni agli interessati.
La durata nel tempo delle diverse componenti. Come indirizzare
le scelte dei condomini.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazione del calore
DLGS 102 del 4 luglio 2014 - definizioni
l) contatore divisionale o individualeApparecchiatura di misura del consumo di energia del singolo cliente finale;
nn) sistema di contabilizzazioneSistema tecnico che consente la misurazione dell'energia termica fornita alle singole unità immobiliari (utenze) servite da un impianto termico centralizzato ai fini della proporzionale suddivisione delle relative spese;
qq) sistema di termoregolazioneSistema tecnico che consente all'utente di regolare la temperatura desiderata, entro i limiti previsti dalla normativa vigente, per ogni unità immobiliare, zona o ambiente;
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazione del calore
DLGS 141 del 18 luglio 2016 - definizioni
qq -bis ) sotto-contatoreContatore dell’energia, con l’esclusione di quella elettrica, che è posto a valle del contatore di fornitura di una pluralità di unità immobiliari per la misura dei consumi individuali o di edifici, a loro volta formati da una pluralità di unità immobiliari, ed è atto a misurare l’energia consumata dalla singola unità immobiliare o dal singolo edificio.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazione del calore
DLGS 102 del 4 luglio 2014 – Art. 9 comma 5 b (come modificato dal DLGS 141)
Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento centralizzata, è obbligatoria l'installazione entro il 31 dicembre 2016 a cura del proprietario (nel DLGS 102 si diceva «a cura delle imprese di fo rnitura del
servizio») , di sotto-contatori per misurare l'effettivo consumo di calore per ciascuna unità immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali.
L'efficienza in termini di costi può essere valutata con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459 (intervento successivo ing. DEMARCO) .
Eventuali casi di impossibilità tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione o di inefficienza in termini di costi e sproporzion e rispetto ai risparmi energetici potenziali devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato;
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazione del calore
DLGS 141 del 18 luglio 2016 – Art. 9 comma 5 c (come modificato dal DLGS 141)
Nei casi in cui l’uso di sotto-contatori non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali, per la misura del riscaldamento si ricorre, a cura dei medesimisoggetti di cui alla lettera b) , all’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per quantificare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun corpo scaldante posto all’interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo quanto previsto norme tecniche vigenti, salvo che l’installazione di tali sistemi risulti essere nonefficiente in termini di costi con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459 (intervento successivo ing. DEMARCO) .
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazione del calore
In sostanza solo nel caso di impossibilità di procedere all'installazione dei sistemi di cui alla lettera b (CONTABILIZZATORI DIRETTI) occorre effettuare gli interventi previsti nella lettera c (RIPARTITORI).
Il normatore antepone il sistema di contabilizzazione diretta, ricorrendo a quella indiretta solo in caso di impossibilità di utilizzare la prima.
E’ possibile contabilizzazione
DIRETTA?
Installazione sistema DIRETTO
Installazione sistema INDIRETTO
SINO
SPIEGHIAMO PERCHE’ QUESTA PREFERENZA.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONTABILIZZATORE DIRETTO
Contabilizzazione diretta P = k Q (Tm -Tr)
P = potenza rilevata istantaneamente
k = costante (calore specifico dell’acqua)
Q = portata (litri/secondo)
Tm = temperatura mandata (°C)
Tr = temperatura ritorno (°C)
NON CI SONO APPROSSIMAZIONI.Questa è la formula di calcolo della potenza.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONTABILIZZATORE DIRETTO
«INTEGRANDO» LA POTENZA PER IL TEMPO OTTENIAMO L’ENERGIA.
Sembra difficile, ma non è altro che la SOMMATORIA della Potenza rilevata in ogni istante per tutto l’arco della stagione termica.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONTABILIZZAZIONE DIRETTA – DIRETTIVA MID
COSA È LA DIRETTIVA MID?
La direttiva europea 2004/22/CE, meglio nota come direttiva MID (Measuring Instruments Directive), è una direttiva comunitaria che si applica agli strumenti di misura e ne regolamenta la produzione, commercializzazione e la messa in servizio.
La MID introduce una “MARCATURA METROLOGICA SUPPLEMENTARE (M)” da affiancare alla ormai ben nota marcatura CE.
La direttiva si applica a:
Contatori dell’acqua
Contatori Gas
Contatori energia elettrica
CONTATORI DI CALORE (Nota bene – non ripartitori)
Tassametri
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
RIPARTITORE
Anche il solo rilievo delle due temperature al numeratore costituisce approssimazione di lettura
Tmed = temperatura media radiatore
Dipende fortemente da dove viene posizionato il ripartitore.Se posizionato in modo sbagliato, la lettura potrebbe essere molto diversa dall’effettivo consumo.
hi deve essere pari al 75% di h
Tamb = temperatura ambiente
Un asciugamano posizionato sul radiatore porterebbe ad una lettura molto falsata.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONTABILIZZAZIONE DIRETTA – DIRETTIVA MID
La direttiva europea MID (Measuring Instruments Directive) non riguarda i ripartitori di calore !!!
La norma UNI EN 834:1997 stabilisce i requisiti minimi per la costruzione, il funzionamento, l’installazione e la valutazione delle letture dei dispositivi di contabilizzazione indiretta come il ripartitore di calore.
La norma prevede un errore massimo ammissibile in funzione del salto termico tra la temperatura media del radiatore e la temperatura ambiente:
5-10°C Errore ±12%
10-15°C Errore ±8%
15-40°C Errore ±5%
> 40°C Errore ±3%
Ricordiamo che abbiamo DUE LETTURE (quindi l’errore può aumentare) !!!
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
LA QUOTA INVOLONTARIA !!!La determinazione della quota involontaria nel caso di contabilizzazione diretta o indiretta è molto diversa.
Nel caso della contabilizzazione INDIRETTA è una scelta progettuale (quindi oggetto di contestazioni)
Nel caso della contabilizzazione DIRETTA è un dato numerico rilevato (privo di possibili contestazioni)
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Norma UNI10200 punto 11.8.3.1 – in caso di ripartitori di calore
Qinv = Pcli in caso di calcolo analiticoPcli = perdite dell'impanto di climatizzazione.
L'allegato E.9 alla norma UNI definisce Pcli come perdite di:* distribuzione primaria* distribuzione secondaria* accumulo
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione indiretta
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Norma UNI10200 punto 11.8.3.1 – in caso di ripartitori di calore
Qinv = Qh,id,cli x Kinv in caso di calcolo semplificatoQh,id,cli = fabbisogno di energia utile IDEALE dell'impanto di climatizzazione.Kinv = frazione da attribuire al consumo involontario – tabella 10
Quindi Qinv non è una frazione del CONSUMO REALE ma una frazione del consumo IDEALE.
E' costante come valore assoluto di ENERGIA in KWh, non in %.E' un aspetto che diventa importante al diminuire dei consumi.
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione indiretta
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione indirettaEstratto da UNI 10200
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione DIRETTA
Norma UNI10200 punto 11.8.3
Qinv = Qcli – Qui cliQcli = consumo TOTALE di energia termica dell'edificioQui cli = consumo di energia termica utile delle unità immobiliari
NEL CASO DI CONTABILIZZAZIONE DIRETTA LA QUOTA INVOLONTARIA NON VIENE FISSATA, MA E'LA DIFFERENZA FRA IL TOTALE E LA SOMMA DEI PARZIALI.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
È importante, in caso di presenza contemporanea di riscaldamento e acqua calda sanitaria, stabilire quale sia la parte di energia termica a servizio delle due utenze.
CONSUMOTOTALE
Acqua calda sanitaria
Riscaldam.
% ? % ?
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione DIRETTA
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
È importante installare, in centrale termica, due contatori diretti, uno sul riscaldamento e uno sull’acqua calda sanitaria.
In questo modo sarà possibile suddividere correttamente le spese.
In mancanza dei due contatori diretti, la proporzione fra energia per riscaldamento e per acqua calda sanitaria sarà quella IDEALE, data dalla diagnosi energetica.È attendibile ma, in quanto ideale, basata su un calcolo e non su un effettivo rilievo.
QUOTA INVOLONTARIA – contabilizzazione DIRETTA
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
DLGS 141 del 18 luglio 2016 – Art. 9 comma 5 d (come modificato dal DLGS 141)
Quando i condomini o gli edifici polifunzionali sono alimentati da teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento, il raffreddamento delle unità immobiliari e delle aree comuni, nonché per l’uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo è suddiviso tra gli utenti finali, in base alla norma tecnica UNI 10200 e successive modifiche e aggiornamenti.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
DLGS 141 del 18 luglio 2016 – Art. 9 comma 5 d (come modificato dal DLGS 141)
Ove tale norma non sia applicabile o laddove siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituen ti il condominio o l’edificio polifunzionale superiori al 50 per cento , è possibile suddividere l’importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70 per cento agli effettivi prelievi volontari di ener gia termica .
In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
DLGS 141 del 18 luglio 2016 – Art. 9 comma 5 d (come modificato dal DLGS 141)
È fatta salva la possibilità, per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà.
Le disposizioni di cui alla presente lettera sono fa coltative nei condomini o gli edifici polifunzionali ove alla data di entrat a in vigore del presente decreto si sia già provveduto all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma e si sia già provveduto alla relativ a suddivisione delle spese.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
UNI10200
NORMA UNI 10200-2015
Impianti termici CENTRALIZZATI di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria.
CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI CLIMATIZZAZI ONE INVERNALE ED ACQUA CALDA SANITARIA
La norma stabilisce i principi per l'equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell'energia termica.
E finita la fase di inchiesta pubblica per la UNI 10200-2016Ora vige la UNI 10200-2015 che ha sostituito la UNI 10200-2013.In precedenza c’era la Uni 10200-2005
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
NORMA UNI 10200-2015
NON PREVEDE GLI INDICI CORRETTIVI !!!
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
La legislazione non ha introdotto gli indici, ma una possibilità di DEROGARE alla UNI10200.
E’ molto più pericoloso !
E’ possibile la deroga nei casi in cui:
a) la norma UNI 10200:2015 non sia applicabile
b) benché applicabile, siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio o l’edificio polifunzionale superiori al 50 per cento.In tali casi è possibile suddividere l’importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica. Gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
Contabilizzazone del calore
Il caso eccezionale di cui alla lettera b) lascia all’assemblea (con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà dei millesimi di coloro che sin dall’origine erano allacciati all’impianto di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria, comprendendo anche i distaccati), la scelta se ricorrere alla norma UNI 10200:2015 oppure se ripartire la spesa del riscaldamento secondo i diversi criteri indicati nella lettera d) del comma 5 articolo 9.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO TERMICO
COS'E' IL FABBISOGNO DI ENERGIA TERMICA UTILE PER LA CLIMATIZZAZIONE?
E'la quantità di energia termica necessaria per la climatizzazione invernale della singola unità immobiliare.
NON E'UN DATO FACILE DA RAGGIUNGERE, E’ NECESSARIA UNA DIAGNOSI ENERGETICA COMPLETA DELL’EDIFICIO.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO TERMICO
FABBISOGNO di energia termica utile per climatizzazioneIl fabbisogno è legato a una molteplicità di fattori:
Per ciascun appartamento sono calcolati:* dispersioni verso l'esterno (pareti esterne – finestre – solaio su porticato –solaio verso sottotetto – copertura)* dispersioni verso ambienti non riscaldati (vano scala – cantina – ancora solaio verso sottotetto)* temperatura interna standard 20°C di tutti gli appartamenti (anche quelli adiacenti)* apporti gratuiti solari su pareti e finestre (da qui si capisce che due appartamenti di stessa superficie con differenti orientamenti hanno fabbisogni diversi e quindi millesimi diversi)* apporti interni (STANDARD) di luci e persone.
NON SONO LEGATI ALL'IMPIANTO TERMICO
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO TERMICO
NOTA BENE !!!!
APPARTAMENTI APPARENTEMENTE UGUALI possono avere fabbisogni differenti.
• due appartamenti IDENTICI al piano terra e primo piano hanno dispersioni da strutture orizzontali diverse.
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO TERMICO
NOTA BENE !!!!
• due appartamenti IDENTICI ma simmetrici hanno apporti solari diversi
• due appartamenti IDENTICI in due palazzine affiancate potrebbero avere ombreggiamenti diversi
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN ALBIZZARE
Superficie Fabb. Spec.
m2 kWh/m2
1 A1 0 17699 143,483 50,00 59,880 79,000 34,73 509,62
2 A2 0 16970 137,573 50,00 59,880 79,000 33,03 513,78
3 A3 0 25863 209,667 92,00 110,180 110,000 51,52 502,00
4 A7 1 9467 76,747 109,00 130,539 133,000 68,04 139,14
5 A5 1 9758 79,106 105,00 125,749 121,000 64,19 152,02
6 A6 1 4452 36,092 60,00 71,856 77,000 38,80 114,74
7 A10 2 12040 97,606 109,00 130,539 133,000 68,04 176,95
8 A501 2 18772 152,181 148,00 177,246 198,000 104,52 179,60
9 A11 3 8332 67,546 112,00 134,132 70,000 70,64 117,95
123353 1000,00 835,00 1000,00 1000,00 533,51 231,21
MILLESIMI OLDACS - fabbisogno l/g MILLESIMI ACS
CONDOMINIO
EDIFICIO
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
ZONA
AMM.RE
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
114,74 kWh/m2 fabbisogno minimo
513,78 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN PARABIAGO
1 1 1 102,98 18807 147 31,94 48,88 32,020 182,63
2 1 1 89,37 16930 132 28,68 44,00 29,660 189,44
3 1 1 88,59 15848 131 28,47 41,19 29,660 178,89
4 1 1 102,62 18648 146 31,73 48,47 32,020 181,72
5 1 2 102,98 8990 147 31,94 23,37 32,020 87,30
6 1 2 89,37 10639 132 28,68 27,65 29,660 119,04
7 1 2 88,59 9545 131 28,47 24,81 29,660 107,74
8 1 2 102,62 8855 146 31,73 23,02 32,020 86,29
9 1 3 102,93 19199 146 31,73 49,90 32,020 186,52
10 1 3 64,11 9755 105 22,82 25,36 21,753 152,16
11 1 3 64,49 7874 105 22,82 20,47 44,063 122,10
12 1 3 102,65 9108 146 31,73 23,67 32,020 88,73
13 1 4 111,8 9015 156 33,90 23,43 32,690 80,64
14 1 4 76,83 7461 119 25,86 19,39 12,640 97,11
15 1 4 74,28 8488 116 25,21 22,06 24,061 114,27
16 1 Sott 4140 131 28,47 10,76 12,924 #DIV/0!
17 1 Sott 4054 102 22,16 10,54 9,304 #DIV/0!
1 Sott 0 0 0 0,00 0,00 9,304
18 1 Sott 4256 0 0,00 11,06 0,955 #DIV/0!
19 2 1 102,98 18130 147 31,94 47,12 29,660 176,05
20 2 1 89,37 15010 132 28,68 39,01 32,020 167,95
21 2 1 88,59 17217 131 28,47 44,75 32,020 194,34
22 2 1 102,62 18959 146 31,73 49,28 29,660 184,75
23 2 2 102,98 8347 147 31,94 21,70 29,660 81,05
24 2 2 89,37 6602 132 28,68 17,16 32,020 73,87
25 2 2 88,59 8652 131 28,47 22,49 32,020 97,66
26 2 2 102,62 9145 146 31,73 23,77 29,660 89,12
27 2 3 102,98 8347 147 31,94 21,70 29,660 81,05
28 2 3 89,37 6602 132 28,68 17,16 32,020 73,87
29 2 3 88,59 8652 131 28,47 22,49 32,020 97,66
30 2 3 102,62 9145 146 31,73 23,77 29,660 89,12
31 2 4 102,98 9460 147 31,94 24,59 29,660 91,86
32 2 4 89,37 7820 132 28,68 20,33 32,020 87,50
33 2 4 88,59 8720 131 28,47 22,67 32,020 98,43
34 2 4 102,62 9302 146 31,73 24,18 29,660 90,65
35 2 Sott 101,67 6417 14 3,04 16,68 12,185 63,12
36 2 Sott 94,44 5392 0 0,00 14,01 12,287 57,09
37 2 Sott 105,11 6651 0 0,00 17,29 1,150 63,28
38 2 Sott 83,47 4552 126 27,38 11,83 11,788 54,53
Fabb/m2PIANO FABBISOGNO ACS MILLESIMI vecchiZONA EDIFICIO NOMEFABBISOGNO kWh
RISCALDAMENTO
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO -
FABBISOGNO
MILLESIMI ACQUA
CALDA SANITARIA
Superficie
appartamento
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
63,12 kWh/m2 fabbisogno minimo
194,34 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN GALLARATE
SuperficieFabbisogno
specifico
m2 kWh/m2
1 1 1 29160 130,81 222,92 118,398
2 2 1 5724 26,31 217,56 23,241
3 3 1 19036 81,69 233,03 77,292
4 4 2 14348 134,82 106,42 58,257
5 5 2 13276 109,89 120,81 53,905
6 6 3 4529 51,64 87,70 18,389
7 7 3+4 23441 199,09 117,74 95,178
8 8 3 12427 102,56 121,17 50,457
9 501 4 8749 88,03 99,39 35,524
10 10 5 14348 134,82 106,42 58,257
11 11 5 11947 109,83 108,78 48,508
12 12 6 17443 134,82 129,38 70,824
13 13 6 18312 109,44 167,32 74,352
14 14 7 21907 95,20 230,12 88,949
15 15 7 27099 113,61 238,53 110,030
16 502 4 4541 45,81 99,13 18,438
246287 1668 148 1000,00
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
SUB
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
87,70 kWh/m2 fabbisogno minimo
238,53 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN GALLARATE
Incidenza 14,5 % delle dispersioni pareti opache
PIANO PRIMO DIRETTAMENTE SU PORTICATO
Trasmittanza termica solaio: 1,464 W/m2KDispersione aggiuntiva: 36,6 W/m2
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIO
1 24 0 47,91 8766 183 43,601
2 4 0 55,48 7272 131 36,170
3 2 0 50,43 8940 177 44,466
4 25 0 55,11 8556 155 42,556
5 28 1 60,62 6055 100 30,117
6 26 1 47,95 7158 149 35,603
7 27 1 60,64 6468 107 32,171
8 6 1 50,47 6705 133 33,350
9 29 2 74,69 9624 129 47,868
10 31 2 69,19 4998 72 24,859
11 30 2 76,90 11208 146 55,747
12 32 3 74,46 10607 142 52,758
13 34 3 68,97 4998 72 24,859
14 33 3 77,30 10989 142 54,658
15 35 4 74,46 9632 129 47,908
16 36 4 68,97 4998 72 24,859
17 16 4 76,93 10232 133 50,893
18 37 5 74,47 10607 142 52,758
19 38 5 68,94 4998 72 24,859
20 19 5 76,92 11207 146 55,742
21 39 6 110,34 15555 141 77,368
22 40 6 112,93 21478 190 106,829
1534,08 201051 131 1000,00
FABBISOGNO
SPECIFICO kWh /
m2
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
COD Superficie
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
72 kWh/m2 fabbisogno minimo
190 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIO
Appartamento con tre
pareti esterne
Appartamento con tre
pareti esterne
Appartamento con una parete esterna
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIO
Superficie FABBISOGNO SPEC.
m2 kWh/m2
0 42,28 8788 207,85
1 A 0 108,52 16121 148,55
1 A 0 109,15 12963 118,76
1 A 1 102,66 11346 110,52
1 A 1 99,35 8914 89,72
1 A 2 113,7 12183 107,15
1 A 2 88,61 8187 92,39
1 A 3 101,82 11306 111,04
1 A 3 100,48 8993 89,50
1 A 4 101,82 11279 110,77
1 A 4 100,48 8993 89,50
1 A 5 113,7 18558 163,22
1 A 5 88,61 9110 102,81
1 A-B 6 190,95 30054 157,39
1 B 0 86,72 10456 120,57
1 B 0 86,02 14170 164,73
1 B 1 113,4 9674 85,31
1 B 1 54,09 8146 150,60
1 B 2 85,7 7197 83,98
1 B 2 82,07 10168 123,89
1 B 3 85,7 7197 83,98
1 B 3 82,07 10168 123,89
1 B 4 85,7 7197 83,98
1 B 4 82,07 10168 123,89
1 B 5 85,7 8092 94,42
1 B 5 82,07 14833 180,74
2 0 90,56 13479 148,84
2 0 90,45 12835 141,90
2 1 84,46 8641 102,31
2 1 84,38 8017 95,01
2 2 84,46 8641 102,31
2 2 84,38 8017 95,01
2 3 75,87 8193 107,99
2 3 92,97 8560 92,07
2 4 134,09 23798 177,48
2 5 204,79 13005 63,50
2 6 112,55 23470 208,53
TOTALE kWh 3612,4 430917 119,29
PIANO NOMEFABBISOGNO
RISCALDAMENTOPAL SCALA
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
63,50 kWh/m2 fabbisogno minimo
208,53 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO GAROLFO
Superficie FABB. SPECIFICO
m2 kWh/m2
1 1 85,82 9963 116,09 30,734
2 1 85,53 8205 95,93 25,311
3 1 82,41 9970 120,98 30,755
4 2 85,82 9963 116,09 30,734
5 2 85,53 8062 94,26 24,870
6 2 82,41 9261 112,38 28,568
7 3 85,82 9963 116,09 30,734
8 3 85,53 8062 94,26 24,870
9 3 82,41 9261 112,38 28,568
10 4 85,82 9963 116,09 30,734
11 4 85,53 8062 94,26 24,870
12 4 82,41 9261 112,38 28,568
13 5 85,82 14755 171,93 45,516
14 5 85,53 12647 147,87 39,013
15 5 82,41 13859 168,17 42,752
18 0 441,22 53354 120,92 164,585
19 0 119,4 25335 212,19 78,153
17 0 32,45 8953 275,90 27,618
16 0 71,76 20611 287,22 63,580
20 0 41,59 10823 260,23 33,387
21 0 51,34 11082 215,86 34,186
22 0 160,24 42757 266,83 131,896
2186,8 324172 148,24 1000,00
PIANO NOMEFABBISOGNO
RISCALDAMENTO
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
amministratore
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
94,26 kWh/m2 fabbisogno minimo
287,22 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN VARESE
Superficie FABB.SPEC
m2 kWh/m2
1 0 120,42 15201 126,23 143,44
2 0 61,47 9563 155,57 90,24
3 1 107,63 9290 86,31 87,66
4 1 74,67 8972 120,16 84,66
5 2 107,63 9290 86,31 87,66
6 2 74,67 8972 120,16 84,66
7 3 107,63 9291 86,32 87,67
8 3 74,67 8972 120,16 84,66
9 4 107,63 13963 129,73 131,76
10 4 74,67 12460 166,87 117,58
TOTALE kWh 911,09 105974 116,32 1000,00
NS.RIF NOMEFABBISOGNO kWh
RISCALDAMENTO
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTOPIANO
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
86,32 kWh/m2 fabbisogno minimo
166,87 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN LEGNANO
Superficie FABB.SPEC.
m2 kWh/m2
1 A 0 77,83 12879 165,48 24,832
2 A 0 65,09 8285 127,29 15,974
3 A 1 75,81 5430 71,63 10,469
4 A 1 77,85 7849 100,82 15,133
5 A 2 75,81 5430 71,63 10,469
6 A 2 77,85 7849 100,82 15,133
7 A 3 75,81 5430 71,63 10,469
8 A 3 77,85 7849 100,82 15,133
9 A 4 75,81 13859 182,81 26,721
10 A 4 77,85 16733 214,94 32,262
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
EDIFICIO
Superficie FABB.SPEC.
m2 kWh/m2
21 C 1 89,88 13608 151,40 26,237
22 C 1 86,45 15257 176,48 29,417
23 C 2 89,88 5141 57,20 9,912
24 C 2 86,45 6803 78,69 13,117
25 C 3 89,88 5141 57,20 9,912
26 C 3 86,45 6802 78,68 13,115
27 C 4 118,03 19801 167,76 38,178
28 C 4 86,45 16505 190,92 31,823
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
EDIFICIO
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
57,20 kWh/m2 fabbisogno minimo
214,94 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN CASTELLANZA
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
28,24 kWh/m2 fabbisogno minimo
104,67 kWh/m2 fabbisogno massimo
1 0 61,51 6438 104,67 75,804
2 0 123,41 9695 78,56 114,154
3 1 79,00 5850 74,05 68,881
4 1 60,65 3637 59,97 42,824
5 1 57,50 1624 28,24 19,122
6 2 79,03 6641 84,03 78,195
7 2 60,69 2986 49,20 35,159
8 2 56,98 5557 97,53 65,431
9 3 79,63 7112 89,31 83,741
10 3 120,29 4552 37,84 53,598
11 4 79,61 4287 53,85 50,477
12 4 119,64 6631 55,42 78,077
13 5 78,96 8192 103,75 96,457
14 5 119,58 11727 98,07 138,080
1176,48 84929 72,19 1000,00
FABBISOGNO
SPECIFICO kWh /
m2
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
Superficie
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO SPECIFICO E DEROGA UNI10200
NEGLI EDIFICI VECCHI LA DIFFERENZA DI FABBISOGNO TERMICO PER METRO QUADRO TRA LE UNITÀ IMMOBILIARI COSTITUENTI IL CONDOMINIO E’ QUASI SEMPRE SUPERIORE AL 50 PER CENTO.
SEMBRA QUASI SEMPRE DEROGABILE LA UNI 10200 .
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIOAnno di costruzione 2008 – classe energetica A
Superficie FABB. SPEC
m2 kWh/m2
1 0 85,99 7621 2117 24,62 86,738
2 1 26,59 3474 965 36,29 39,539
3 1 64,78 8297 2305 35,58 94,432
4 1 97,59 8816 2449 25,09 100,339
5 2 71,17 6068 1686 23,68 69,063
6 2 87,08 8603 2390 27,44 97,915
7 3 72,89 6686 1857 25,48 76,097
8 3 71,61 8581 2384 33,29 97,665
9 4 68,61 5983 1662 24,22 68,095
10 4 94,21 15440 4289 45,52 175,730
11 5 51,14 8293 2304 45,05 94,387
87862 1000,00
PIANO NOMEMILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONAFABBISOGNO
RISCALDAMENTO
MJ
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
23,68 kWh/m2 fabbisogno minimo
45,52 kWh/m2 fabbisogno massimo
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIOAnno di costruzione 2009 – classe energetica A
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
13,03 kWh/m2 fabbisogno minimo
43,32 kWh/m2 fabbisogno massimo
1 1 74,13 2022 27,28 56,857
2 1 60,06 1369 22,79 38,495
3 1 49,43 831 16,81 23,367
4 1 60,77 1771 29,14 49,799
5 1 74,90 1541 20,57 43,332
6 2 73,46 2323 31,62 65,321
7 2 60,19 1318 21,90 37,061
8 2 49,72 648 13,03 18,221
9 2 60,34 1273 21,10 35,796
10 2 73,49 2351 31,99 66,108
11 3 87,12 3266 37,49 91,837
12 3 55,85 909 16,28 25,560
13 3 87,19 3093 35,47 86,972
14 4 154,09 6675 43,32 187,695
15 4 153,90 6173 40,11 173,579
1174,64 35563 30,28 1000,00
FABBISOGNO
SPECIFICO kWh /
m2
PIANO NOME
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
ZONA
EDILCLIMA
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
Superficie
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
CONDOMINIO IN BUSTO ARSIZIOAnno di costruzione 2011 – classe energetica A
DEROGA POSSIBILE ALLA UNI10200
32,02 kWh/m2 fabbisogno minimo
76,05 kWh/m2 fabbisogno massimo
1 50,94 2763 54,24 94,906
2 87,36 2798 32,03 96,108
3 43,65 2112 48,38 72,545
4 97,31 3189 32,77 109,539
5 76,62 2453 32,02 84,258
6 43,39 1682 38,76 57,775
7 85,05 3158 37,13 108,474
8 50,56 2475 48,95 85,014
9 116,01 5291 45,61 181,740
10 41,97 3192 76,05 109,642
692,86 29113 42,02 1000,00
ZONA
EDILCLIMAPIANO NOME Superficie
FABBISOGNO
RISCALDAMENTO
kWh
FABBISOGNO
SPECIFICO kWh /
m2
MILLESIMI DI
RISCALDAMENTO
UNI10200
15 settembre 2016 Ing. Marco VIEL
FABBISOGNO SPECIFICO E DEROGA UNI10200
ANCHE PER GLI EDIFICI NUOVI LA DIFFERENZA DI FABBISOGNO TERMICO PER METRO QUADRO TRA LE UNITÀ IMMOBILIARI COSTITUENTI IL CONDOMINIO E’ SPESSO SUPERIORE AL 50 PER CENTO.
IL FABBISOGNO E’DECISAMENTE INFERIORE MA LE DIFFERENZE FRA GLI APPARTAMENTI SONO NOTEVOLI.
SEMBRA QUASI SEMPRE DEROGABILE LA UNI 10200 .