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LEADERS 2007

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EDVIN editrice

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€ 35,00

Modelli e Performance di uomini e aziende italiane L’audacia nell’azione dà le sue ricompense e un’idea che inizia come criterio di differenziazione diventa presto un criterio di qualifi cazione, uno standard che le aziende devono soddisfare per diventare competitive nei loro mercati. Le buone idee che de-terminano il successo di un’impresa sono quelle che si sono at-tuate con determinazione e pazienza suffi cienti. Un investimen-to di questo genere presuppone una vision e valori considerevoli. Mode e contingenze vanno e vengono, ma le vision devono durare nel tempo. Implementare una vision richiede sacrifi cio e tenacia da parte di un leader soprattutto quando questi valori per essere effi caci e trasmettibili, devono essere in qualche misura “incarnati” con il proprio comportamento, e un’idea per ave-re successo deve essere sostenuta da caratteristiche peculiari molto forti. Abbiamo percepito nei leaders che qui presentiamo, passione e genialità in misura diverse, ma entrambe riversate con impeto in quel progetto di vita che si chiama “Impresa” e messe al servizio di uomini che in essa riversano energie e talenti. Oltre a ciò, i leaders devono coltivare qualità personali che potrebbero non far parte della loro natura: una pelle dura, per fronteggiare attacchi personali senza lasciarsi scoraggiare, ma abbastanza sensibili da intercettare i segnali deboli, e buona agilità men-tale per trovare percorsi alternativi attraverso ostacoli apparen-temente impenetrabili. Vogliamo raccontare la storia di uomini e imprese, fornendo modelli e performance che ci permettono di comprendere meglio come genio e passione attraverso l’intrapren-denza ne determinino il successo, e quali risultati si ottengano ap-plicandoli nella propria leadership quando essa infl uenza, in un più ampio raggio, le organizzazioni che devono tendere verso le eccellenze. Una certa genialità e la passione di cui gli inno-vatori sono dotati, portano sempre un po’ di sano scompiglio, ma ciò che distingue questi imprenditori dotati, è che lo hanno saputo fare all’interno di un team. Valori e convinzioni determi-nano oggi più che mai il successo di una organizzazione e di un marchio, nonché la sua forza. Per una vision futura del valore di un marchio (che può rappresentare un prodotto materiale o im-materiale) fa testo quello che afferma Jasper Kunde quando dice: La forza di un marchio dipende dalla fi ducia nei propri poteri. E dalla convinzione che quello che la vostra azienda sta facendo sia giusto... Per poter lavorare con i valori di qualità dei marchi, l’azienda deve far propri una seria di atteggiamenti e di valori... Solo quando questi atteggiamenti e valori vanno a braccetto con le capacità, e il tutto viene gestito attraverso una cultura azien-dale, l’azienda verrà percepita con una cultura propria con un proprio marchio. Kevin Roberts si spinge oltre quando sostiene che “i marchi sono morti, le persone cercano segni d’amore… i clienti vogliono una relazione. Dobbiamo costruire un cordone di salvataggio tra i cuori dei clienti e i valori del marchio dei produttori.” Per raggiungere questo livello di connessione è necessario sviluppare tutto ciò che può sorreggere. Si tratta di principi che guidano il comportamento, rifl ettono il nucleo della nostra identità e sono le lenti attraverso le quali realizziamo i nostri obiettivi. I valori connettono l’azienda al suo scopo e alla sua vision. Lo affermano anche Dering, Dilts, Russell in “Creare culture che possono agire.” L’audacia, scrisse Goethe, ha in sé genio, potere, magia. Vi pre-sentiamo i protagonisti di questa opera editoriale e la loro sto-ria d’impresa, nella certezza che anche Voi, possiate coglierne i lampi di genio, e la forza costruttrice della loro passione.

Anna Bonaugurio

In copertina: opera scultorea di Adolfo Lugli“Energia Liquida Luminosa”, opera-installazione, Carpi 2007

Ph. Pietro Parmiggiani

HIGHFTECH ENGINEERINGBLUMARINEAMAZZONIA ‘90CPL CONCORDIA OLDING MA.VI.SANEWTONGRES SATINOLTRE TILESB.A.L.RISINGSINCRETECHADOLFO LUGLIVILLANIMALETTIACETAIA BELLEIEVL TORNERIA AUTOMATICACENTRUM - SISTEMI DI SICUREZZACONSORZIO EUROTRANSPORTLAGNAMELAGNACONSORZIO ECO ABBIGLIAMENTOBLACK DIAMONDSGARCNUOVAGRAFICAFONDAZIONE D’ARTE CONTEMPORANEAUMBERTO SEVERI

I protagonisti dell’opera:

RICCARDO CORSINI

ANNA MOLINARI

GIOVANNI PRADELLI

ROBERTO CASARI

ANGELO ARLANDINI

MARCO LORI

FABIO MONTANARI

ADOLFO LUGLI

GIUSEPPE VILLANI

SABINA VILLANI

LUIGI BELLEI

ERMES LOVAT

ENRICO CATELLANI

GIORGIO ARIETTO PICHETTO

NICOLA CAMURRI ELISABETTA GAVIOLI

LUANA GANZERLI

GIANCARLO MARRAS

CLAUDIO SARACENI

LAURO GRILLENZONI

GIANLUCA BARACCHI

UMBERTO SEVERI

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Modelli e Performance di uomini e aziende italiane

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Ma sopra tutte le invenzioni stupende,qual eminenza di mente

fu quella di coluiche s’immaginò di trovar modo di comunicare

i suoi più reconditi pensieria qualsivoglia persona,

benché distanteper lunghissimo intervallo

di luogo e di tempo?

Galileo Galilei, Opere VII, 130

Una sola esperienzaO concludente dimostrazione

... basta a battere in terraquesti e altri

... centomila argomenti probabili.

Galileo Galilei, Opere VII, 148

Quali cose rischiarino... la facoltà discorsiva e speculativa

dell’intelletto nostro,troveremo come

le tenebre,la quiete,il digiuno,il silenzio,

e la solitudinemirabilmente la eccitano...

Galileo Galilei, Opere XI, 111

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Parlare oscuramente Lo sa fare ognuno,

ma chiaro pochissimi

Galileo Galilei, Opere IX, 73

Vorrai tu dird’immaginarti cose maggiori

di quelle che Dio possa operare?Ma se non le comprendi,

perchè vuoi apportar giudiziodelle cose da te non capite?

Galileo Galilei, Opere VII, 394

Nè io credoche si trovi nel mondo

odio maggioreche quello dell’ignoranza

contro il sapere,l’ignoranza

madre della malignitàdell’invidia

della rabbia, e di tutti gli altri vizii

scellerati e brutti

Galileo Galilei, Opere XVI, 59

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Progetto Editoriale Edvin Editrice

EditorAnna Bonaugurio

AutoriAnna BonaugurioGianfranco ImbeniAdolfo Lugli

Redazione e coordinamento del progettoCaterina ImbeniAndrea Mazzotta

Energia Liquida Luminosaa cura di Adolfo Luglitesti di Luca PanaroPh. Pietro Parmiggiani

Fondazione d’Arte Contemporanea Umberto Severia cura di Anna BonaugurioCarpi Museo all’ApertoAdolfo LugliArch. Franco RebecchiProf. Nadia Raimondi

Art DirectorAdolfo LugliEdvin Editrice

Servizi fotografi ciEnrico Mazzoni

Traduzione Omnia, Sassuolo

RicercheBarbara Ducati

Impaginazione grafi caAdolfo LugliErika Giubertoni

StampaNuovagrafi ca, Carpi (MO)

Relazioni EsterneEdvin - RedazioneEdvin - Marketing e P.R.Edvin - AmministrazioneEdvin - Distribuzione

Direzione EditorialeAnna Bonaugurio

I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione totale o parziale di testi e fotografi e, di adattamento con qualsiasi mezzo sono risevate per tutti i paesi.

Prima edizione Settembre 2007Copyright © 2007 by Edvin [email protected]

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Indice

ANNA BONAUGURIO Genio e Passione nell’Impresa Italiana

GIANFRANCO IMBENI L’uomo, le sue idealità e le sue spinte creative

ADOLFO LUGLI Prodotto ad Arte ANNA BONAUGURIO Oltre il businnes cosa c’è? HIGHFTECH ENGINEERING Un’impresa senza competitori A Company without Competitors

BLUMARINE Anna Molinari: fervore di estro e genio A ferment of fl air and genius

AMAZZONIA ‘90 Un crocevia di vite e destini

CPL CONCORDIA SOC. COOP Oltre cent’anni di cooperazione e di lotte

NEWTON SERIGRAFICA - OLDING MA.VI.SA Una realtà oltre il presente

SINCRETECH

Soluzioni in movimento

ENERGIA LIQUIDA LUMINOSA

Una ricerca parallela

VILLANI

Un primato di tradizione dal 1886

MALETTI

Il gruppo e la stella danzante

ACETAIA BELLEI

Un balsamico con il cuore

EVL TORNERIA AUTOMATICA Un’azienda famiglia che si fa squadra

CENTRUM - SISTEMI DI SICUREZZA Al servizio della tranquillità dei cittadini

CONSORZIO EUROTRANSPORT Esperienza e specializzazione per un’idea innovativa LAGNAMELAGNA I Signori del Cachemire CONSORZIO ECO ABBIGLIAMENTO Un Consorzio per lo sviluppo BLACK DIAMONDS La ricerca di armonia attraverso lo stile Italiano GARC Un’impresa aperta agli scenari futuri

NUOVAGRAFICA Crescita e rinnovamento in tecnologia, sede e servizi

FONDAZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA UMBERTO SEVERI I grandi non ci lasciano mai

AUTORI SOMMARIO

11 12 13 14 16 30 52 74 86 110 120 156 164 172 184 198 206 214 222 230 238 250 260 285 287

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Genio e Passione nell’Impresa Italianadi Anna Bonaugurio

... Non sapevano che fosse impossibile allora l’hanno fatto. (M. Twain)

Il signifi cato della parola “Qualità” nel linguaggio speciale che serve per

esprime i valori dell’impresa, necessita qui, di una più approfondita ri-

cerca semantica che esponga l’accezione che questo termine assume

quando si parla di aziende, persone e prodotti (siano essi materiali o

immateriali).

Se la Qualità è l’elemento o l’insieme di elementi concreti che costitui-

scono la natura di qualcuno o di qualcosa, permettendone la valutazione

in base ad una determinata scala di valori, le peculiarità che i Leaders d’im-

presa ci hanno lasciato cogliere ascoltandone le storie, sono davvero fuori

dagli schemi. Possiamo defi nirle straordinarie, nel senso di qualcosa che va

oltre la consuetudine stabilita o seguita.

Nella ricerca che qui presentiamo di Uomini e Imprese, “Genio e Passione” sono

tra gli elementi che compongono le caratteristiche dei Leaders di queste aziende

italiane che abbiamo avuto il piacere di conoscere e apprezzare. È quello che abbia-

mo percepito in primis, e che abbiamo desiderato cogliere più intimamente, per po-

terlo ricomporre come modello delle caratteristiche che hanno portato questi uomini

ad esprime una leaderschip di signifi cativo spessore.

Genio e passione possono essere manifeste (agite) anche inconsapevolmente, perchè la

mente e le facoltà psicologiche attendono d’essere scoperte, conosciute e rivelate prima di

tutto a noi stessi, in un frastagliato percorso di consapevolezze. Quando ciò avviene, succede

che quella forza rigeneratrice che fa operare la mente, ci riqualifi ca su un piano migliore, spri-

giona energie ed elementi a noi sconosciuti; istanze, idee, bisogni, aspirazioni che ci permettono

di avanzare su un piano superiore rispetto a ciò che di noi era espresso sino a quel momento.

È il lungo cammino verso l’armonia! Verso l’espressione di tutte le note che compongono lo spar-

tito unico della nostra essenza personale: un viaggio tanto lungo e laborioso, quanto stupefacente e

gioioso. Meglio un piccolo passo, ma completo e autentico.

Questo viaggio, capiamo bene, non tollera sottoprodotti dell’essere e tante zone grigie. L’essere nè quello

nè questo è nella cultura corrente, una categoria riconosciuta. Ecco, a chi possiede un po’, anche solo un

po’ di genio e passione, il grigio non s’addice, sono altri i cromatismi espressi. Ciò che qualifi ca e contrad-

distingue questo viaggio dell’anima sono “le qualità” delle persone, piuttosto che le sole “capacità”. Le abilità

si apprendono, è solo questione di tempo, obiettivi e insegnamento, per le qualità invece ci sono implicazioni

più ampie e profonde.

Nell’applicazione di genio e passione in questo caso, riversate nell’impresa, i risultati sono davvero interessanti.

Ma, in quale tipo di genialità ci siamo imbattuti?

Per “genio” pensiamo a quella tendenza naturale, quel talento inventivo o creativo nelle sue diverse manifestazioni: prati-

che, speculative o artistiche tutte, in diversi gradi e livelli, quell’inclinazione dell’animo all’ingegno e alla potenza delle idee.

E quella “passione” che i protagonisti dell’opera che qui presentiamo hanno avvertito è stata vissuta come vivo desiderio,

grande interesse, profondo sentimento.

Se la comunicazione è come si dice oggi, il collante dell’impresa, comunicare se stessi e il proprio operato è un’opera diffi cile

e complessa, per questo ringraziamo i protagonisti di questa ricerca per averci comunicato con profondo coinvolgimento le

loro motivazioni, esperienze, sentimenti, e modelli d’impresa: la sana e prospera impresa Italiana su cui oggi poggia l’economia di

un paese e il suo futuro.

Forniamo modelli aziendali, biografi e, idee, profi li di personalità, storie vere di intraprendenza imprenditoriale che qualifi cano il

patrimonio culturale dell’Italia che produce qualità ed eccellenze. In controtendenza alla massifi cazione e alla omologazione globale

proponiamo un’osservazione distinta e soggettiva di uomini e imprese in un narrato verace e spontaneo del fare e dell’essere di uomini

e donne che hanno scelto di intraprendere la diffi cile carriera dell’imprenditore. 11

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L’uomo, le sue idealità e le sue spinte creativedi Gianfranco Imbeni

In più di un’occasione, nei colloqui con le imprenditrici e gli imprenditori protagonisti della presen-

te edizione di “Leaders”, mi è tornata alla mente una interessante e abbastanza recente lettura,

un “Viaggio nell’economia italiana” (Donzelli Editore, Roma, 2004) condotto materialmente,

cioè recandosi di persona suoi luoghi dell’indagine, da Pierluigi Bersani ed Enrico Letta. I

due autori, economisti di diversa provenienza ideologica, sono noti ai più per apparte-

nere a quella “nuova generazione” di politici (defi niti “giovani” rispetto alla geron-

tocrazia imperante) sui quali si confi da per un rinnovamento della vita pubblica

nazionale. E nel libro citato non smentiscono questa fi ducia riportando, senza

sovrapposizioni soggettive, i problemi di fondo, il lucido entusiasmo nel la-

voro nonché i bisogni reali di consolidamento e di crescita che riguardano

gli operatori dei distretti industriali della nostra regione.

Una impressione simile, credo, abbiamo riportato anche noi visitando

imprese tra le più diverse nei più vari settori della produzione e dei

servizi, e intervistandone i responsabili. Chiarezza e semplicità nel

racconto del cammino affrontato, talvolta duro e irto di ostacoli.

Concretezza nell’esposizione dei problemi, spesso intrecciati a

quelli dell’economia generale, al centro di attività che soltanto vi-

ste dall’esterno si sciolgono nella linearità armoniosa dei risultati

raggiunti. Soprattutto freschezza di energie e determinazione di

propositi nel raggiungere i traguardi prefi ssati.

È una imprenditoria “giovane” (anche a prescindere in qualche

caso dai dati anagrafi ci) quella che ci siamo trovati di fronte, e

come tale attenta e preparata al nuovo dello scenario internazio-

nale di competizioni e di sfi de che è sotto gli occhi di tutti.

Non a caso il tema più ricorrente, tra quelli presentatici dagli inter-

locutori, è stato quello dell’innovazione. Nelle tecnologie sempre

più raffi nate e d’avanguardia, nell’attenzione puntuale e tempesti-

va ai movimenti del mercato, nell’organizzazione scrupolosamen-

te razionale dell’azienda, nelle competenze specifi che e nella cresci-

ta culturale dei collaboratori: nel loro porsi quotidianamente come

squadra, come équipe coesa ma fl essibile e fi nalizzata allo scopo.

I confi ni di una visione artigianale del lavoro (“piccolo è bello”) con

quanto ha in sé di sano, di tradizionale, nella nostra storia, non vengo-

no smentiti nella loro essenza umanistica. L’uomo, le sue esigenze, le sue

idealità, le sue spinte creative, sono ancora il motore interno di chi dedica

se stesso all’imprenditoria, e non potrebbe essere diversamente (per fare

un esempio, sono circa mille e cinquecento le ditte del settore tessile e del-

l’abbigliamento che agiscono nel distretto intorno a Carpi). La questione non

tocca solo le dimensioni dell’azienda (semmai il suo consorziarsi con altre) ma

la qualità del prodotto e, soprattutto, la sua capacità di relazionarsi sul mercato, di

imporvisi, di rendersi “visibile”. E riguarda ogni comparto, dal tessile a quello glorioso

della meccanica, o all’informatica, e alle arti grafi che ed editoriali; dal biomedicale alle

piastrelle, dai prodotti per l’edilizia alle invenzioni architettoniche (delle quali ultime risulta

assai spoglio il nostro panorama urbano).

È un problema di coraggio negli investimenti: per essere meglio ciò che potenzialmente già ades-

so si è. Lo testimonia questo stesso numero di “Leaders”. Nel quale si susseguono, l’una accanto

all’altra, ditte e imprese e consociazioni, come le immagini di una grande costa, aguzza e frastagliata, il

profi lo di un tutto che somiglia ad ogni sua singola unità.

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Prodotto ad Artedi Adolfo Lugli

Mai come

oggi, il nostro paesaggio socia-

le si è arricchito costantemente di infi nite sfa-

villanti icone di prodotti commerciali, industriali, giornali,

televisioni, manifesti, cataloghi, tesi ad enfatizzare con i loro mes-

saggi, la suadente certezza di soddisfare i nostri bi-sogni. Ma diffi cilmen-

te abbiamo l’opportunità di guardare dietro la superfi cie di questa società del-

lo spettacolo, oltre le quinte, dove si pensa, progetta, costruisce e vende. Sondare

queste dimensioni e tradurle in forme autentiche, originali e tangibili è l’intento di que-

sto libro, attraverso le sue interviste, documenti fotografi ci, e una creativa e dinamica com-

posizione grafi ca, fi nalizzata a stimolare inediti dialoghi tra questi mondi paralleli. Entrando

in questo percorso che porta alla scoperta dei soggetti protagonisti, ogni immagine

si presenta prospetticamente tagliata per accentuare l’idea di accedere ad

una porta privilegiata alla scoperta di riservate competenze che si svelano

per l’occasione. Accompagnano que- sto viaggio interno, linee composite

direzionali astratte, che caratterizzano e conformano creativamente i testi

scritti con gli spazi vuoti, (pause) delle pagine bianche, modalità formale cara

agli artisti della poesia visiva italiana, che rende ognuna di esse originale, divenendo così,

metafore delle esperienze uniche raccontate dalle parole dei Leaders, e delle immagini, che

svelano con ordine sistematico, ma mai ripetitivo, gli uomini, le architetture, i centri ri-

cerche e produzione, i prodotti. Emergono così evidenti, le forze delle reti di relazioni

e conocenze dei sistemi costituenti queste realtà determinanti. Un quadro razio-

nalmente complesso in continua trasformazione, che questa pubblicazione

passando dalla comunicazione all’arte, fotografa con le dovute atten-

zioni, calandoci nella partita in corso tutta culturale, consapevoli

di doverla giocare in fretta e bene per garantirci un ruolo

da protagonisti all’interno della corsa inarre-

stabile del mercato globale.

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Oltre il businnes cosa c’è?di Anna Bonaugurio

I Leaders effi caci hanno il senso di qualcosa di più grande di loro stessi o della loro azienda: si sentono

parte di una storia più ampia.

Questa potrebbe essere una vision umanistica, come partecipare alla crescita delle persone e lavorare

insieme per soddisfare il potenziale personale e del proprio gruppo, o una vision del contributo che

si può apportare allo sviluppo della tecnologia o della società, o talvolta è il senso spirituale del fatto

che vivere signifi chi anche prendersi cura dell’altro.

Queste diverse identità sono ben rappresentate nelle storie di uomini e imprese che vogliamo presentare.

Abbiamo avuto bisogno di scavare più a fondo per trovare ciò che davvero li governa, la loro vocazione nella vita, e quindi per

comprendere come questa vocazione si traduca in qualche modo nel contesto lavorativo. Ciò che è emerso davvero chiaro è quella

traccia per ognuno più o meno marcata che compone un’ampia consapevolezza di sè, delle circostanze in cui agiscono, su ciò che

credono di saper fare, su ciò che vogliano fare con le loro determinate abilità, e che le ambizioni e le convinzioni derivano da un

senso del “sé” quasi trascendente: la sensazione cioè di essere parte di qualcosa che si estende oltre le vie individuali.

L’impegno profuso nella manifestazione della propria leaderschip fa la differenza, determina il successo e rende brillanti gli an-

damenti delle aziende: “Quando mi sono seduto, per motivi personali, ci ha detto un noto imprenditore, anche l’azienda si è se-

duta”. E si tratta di un’azienda ricca e ben organizzata con una parcellizzazione delle responsabilità suddivisa in tutti i settori.

Si tratta quindi di uno spirito, quello che il leader esprime, che sorregge idee e materia: l’intera materia che governa e compone

un’impresa.

Dicevamo... quella traccia di consapevolezza, racchiude un allineamento di varie dimensioni: l’identità, il contesto, le convin-

zioni e le motivazioni, le capacità, le competenze e le ambizioni, il comportamento e l’ambiente inteso come contesto ester-

no. È questo allineamento chiaro e consapevole la fonte di quella “presenza” che si rifl ette nelle capacità e nella personalità

del buon leader.

Tuttavia i veri leaders sono motivati ad ottenere di più, a migliorare le loro capacità, sono orientati verso il futuro, possono

prendere la delusione e trasformarla in speranza, gli errori e i fallimenti in una fonte di apprendimento.

Allo stesso modo in cui un’organizzazione dovrebbe avere uno scopo chiaro, il singolo leader comprende quale potrebbe

essere il suo contributo speciale e si impegna a massimizzarlo.

Quando qualcuno punta ad essere il massimo a cui può aspirare, altre persone vogliono condividerne lo slancio.

Proprio come una’azienda riceve grande energia da una vision potente, così la vita di un individuo viene migliorata dal

fatto di avere una potente vision di ciò che vuole realizzare.

Inoltre ciò che ispira profonda fi ducia nelle persone che lavorano con noi è ciò che defi nirei “carisma” quella congruenza

tra identità, convinzioni e comportamento.

Sfruttare le energie che le persone offrono volontariamente presuppone per i leaders, fare ciò che predicano meglio che

possono, tendendo ad essere più consapevoli dei propri valori e delle proprie convinzioni rispetto ad altri e rifl ettendo

questi valori nel proprio comportamento, che sanno essere osservato attentamente perchè in grado di infl uenzare

enormemente quello degli altri.

Guidare attraverso la personifi cazione è impresa assai diffi cile, e il business è così complesso che nessun leader può

essere eccezionale in ogni aspetto del suo ruolo. Le abilità fondamentali della leadership variano da situazione a situa-

zione, ma ciò che emergere nel leader sono le abilità a sviluppare strategie e ad implementarle, infl uenzare e gestire le

relazioni, produrre relazioni dirette eccellenti, istruire e delegare in modo appropriato e l’abilità a fi ssare priorità, oltre ad

assumersi la responsabilità di assicurare che l’organizzazione mantenga un ampio repertorio di capacità necessarie.

Il contributo di un leader deve signifi care qualcosa per le persone che lo seguono: deve dimostrare di avere un alto

grado di competenza negli aspetti concreti dell’attività.

In altre parole il trend e quello che condurrà il leader ad essere suffi cientemente esperto per liberarsi con disinvoltura

del ruolo stesso di “esperto” e riscoprire il ruolo del “curioso” di chi fa domande, osserva e impara. Anzi, di chi continua

ad imparare. Va ritrovata quella che Bill Isaacs defi nisce una “seconda innocenza” una tensione all’apprendimento resa

possibile da ciò che sappiamo, ma non intralciata da questo.

L’allineamento personale riguarda l’essere chiari a proposito di chi si è, e dove si vuole andare.

Afferma Robert Dilt nei suoi scritti su: “Il compito attraverso la relazione” da cui abbiamo tratto spunti di confronto, nella nostra

ricerca. 14

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È necessario che il leader abbia ben chiaro dentro di sé dove sta andando, e che cosa vuole.

Forte di una personalità e di uno scopo ben defi niti, il leader deve quindi lasciare andare il proprio punto di vista, per entrare tem-

poraneamente nel mondo delle persone che vuole guidare.

Judit Lowe, direttore della formazione al Pace Personal Development, defi nisce questo approccio “l’antidoto alla lettura del

pensiero”. Noi crediamo sempre di sapere senza sforzo da dove vengono le persone, ed interpretiamo le loro azioni e parole

secondo il nostro patrimonio di convinzioni e valori, in altre parole, proviamo a leggere nel pensiero.

È facile credere che il modo in cui vediamo il mondo sia quello giusto, la verità, (esiste una sola Verità) e che chiunque

la pensi diversamente sia semplicemente in errore; che qualsiasi interpretazione di una conversazione o di un compor-

tamento diverso dal nostro, sia ovviamente sbagliato, perché l’altra persona ha una cattiva memoria, oppure un cattivo

udito, oppure perché è terribilmente stupida o in cattiva fede.

Ma come dice Murray Anderson-Wallace dell’azienda di consulenza Inter-Logics: “Possiamo cogliere soltanto il 50% del

signifi cato di una conversazione o di un comportamento”.

Per vedere le cose dalla posizione di un’altra persona, dobbiamo fare un passo nel suo spazio, lasciando temporanea-

mente da parte il nostro.

Esistono quattro posizioni percettive, che il leader non può non conoscere: la nostra, quindi la posizione personale, il

nostro sistema di vedere, sentire e dirigerci nel mondo attraverso la nostra sensibilità, esperienza, intelligenza e livello

di moralità.

La posizione dell’altro, che dovremmo assumere nello sforzo volontario di vedere il mondo attraverso i suoi occhi e

quindi le motivazioni profonde che lo riguardano: la posizione “tu”.

Le osservazioni e il punto di vista al di fuori della relazione duale, la posizione “loro”.

E l’ultima che è quella dell’intero sistema che ci comprende tutti, la posizione “noi”.

Riuscire a non focalizzarci esclusivamente su noi stessi ed estendere l’osservazione in una prospettiva più ampia come

questa, porta il leader volonteroso (ma anche le persone tutte) a interpretazioni e consapevolezze molto differenti degli

eventi e dell’intero sistema.

È indispensabile prestare molto più che la normale attenzione, tenere conto delle differenze in tutto ciò che dell’altro emer-

ge quando si ritorna mentalmente nella posizione “io”, perché il modo di procedere nelle relazioni sarà inevitabilmente

diverso.

Questa operazione di dinamica mentale potrebbe sembrare cosa facile, ma non è così, perché la nostra abilità a decentra-

re, come sostenne già il famoso psicologo dell’infanzia Jean Piage, cioè vedere il mondo dal punto di vista dell’altro non è

innata.

L’impegno primario di un leader è quello di raffi nare le capacità di decentrare durante la vita per essere veramente effi cace. Ciò

che conta è saper applicare, o meglio, “voler” applicare la conoscenza acquisita.

Ci sono persone in continua formazione consapevoli delle proprie carenze, ma che si illudono circa i propri miglioramenti,

perché la conoscenza, in loro, non diventa mai sapere, non passa alla fase più delicata: quella della messa in atto. E così scorre

un’intera vita, senza vere rinascite in termini di sensibilità, coscienza, comprensione, integrità.

I veri leader, sono persone complesse e dinamiche, usano il metodo del brainstorming con tutte le voci della loro coscienza, an-

notano in sè le risposte come se stessero scrivendo un diario personale della vita, in un fl usso della coscienza che si arricchisce

di elementi e potenza giorno per giorno. Questo signifi ca, a mio modesto parere, essere veramente uomini in cammino.

Essi sono persone che non temono di chiedersi di volta in volta: Cosa evito? Cosa digerisco male? Su cosa sto barando perché lo

sento come una mia debolezza?

Chi siamo nei termini del nostro background autoeducativo?

Ai leaders che abbiamo conosciuto resta un augurio e un esercizio di Dinamica Mentale, uno stupendo esercizio immaginativo.

“Immaginatevi nella vostra prospera vecchiaia, mentre guardate indietro nella vostra vita, chiedetevi chi siete stati, cos’è stato im-

portante per voi in merito alla vita che avete vissuto.

Se all’età di ottant’anni sentiste di aver utilizzato appieno il vostro potenziale, cosa avreste fatto, come sareste e che cosa stareste ora

esplorando? Che cosa lascereste indietro di voi? Quale sarà il vostro contributo unico al mondo?

In che cosa è speciale ciò che potete fare con la vostra vita? Credete in qualcosa di spirituale, o credete che la vita sia il prodotto di

un incidente cosmico? Potreste credere nell’abilità dell’umanità illuminata di rendere il mondo un luogo migliore da vivere? Oppure

potreste credere che ogni uomo lotti per se stesso con le unghie e con i denti?

Qualunque sia il vostro modo di vedere, pensate ad esso e descrivetelo. Ciò che pensate della vita e del suo signifi cato, o della sua man-

canza di signifi cato, guiderà il vostro comportamento e aiuterà a dare forma alle convinzioni degli altri, al vostro senso del sé, ai vostri

valori, e in defi nitiva alle vostre abilità e comportamenti.

Con i miei migliori auguri”.15

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Iddiopoteva far volare gli uccellicon le ossa d’oro massiccio

con le vene piene d’argento vivocon la carne grave più del piombo

e con le ali piccolissime e gravie così avrebbe maggiormente mostrato la sua potenza

poteva far i pesci più gravi del piombocioè dodici o più volte più gravi dell’acqua

ma Egliha voluto far quelli d’ossa

di carne e di piume assai leggeree questi egualmente gravi come l’acqua,

per insegnarciche Egli

gusta della semplicità e facilità...

Galileo Galilei, Opere VII, 566

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Ringraziamenti

... Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare. (Seneca)

Questa pubblicazione è il frutto di tanta energia, impegno, perseve-ranza e ferrea volontà dell’intero gruppo di lavoro a cui rivolgo un riconoscimento particolare.

Un lavoro editoriale di questo genere è possibile solo grazie al-l’esercizio di tanta professionalità oltre all’entusiasmo e al pensiero positivo che ci ha sempre sostenuto.

Un grazie agli autori di collaudata esperienza e ai nuovi e futuri talenti che quest’anno si sono uniti al team: Caterina Imbeni e An-drea Mazzotta, sempre pronti a risolvere con il loro giovane sorriso e tanto ottimismo i mille problemi che in un anno di lavorazione dell’Opera hanno contribuito ad accrescere la nostra costanza.

Un sentito ringraziamento agli Imprenditori protagonisti che hanno affrontato con noi il non semplice impegno di comunicarci la loro esperienza umana e professionale con spirito di partecipazione.

Un grazie ai fotografi e all’intero staff esecutivo, e agli amici che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto.

L’Editore

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Page 20: LEADERS 2007

€ 35,00

Modelli e Performance di uomini e aziende italiane L’audacia nell’azione dà le sue ricompense e un’idea che inizia come criterio di differenziazione diventa presto un criterio di qualifi cazione, uno standard che le aziende devono soddisfare per diventare competitive nei loro mercati. Le buone idee che de-terminano il successo di un’impresa sono quelle che si sono at-tuate con determinazione e pazienza suffi cienti. Un investimen-to di questo genere presuppone una vision e valori considerevoli. Mode e contingenze vanno e vengono, ma le vision devono durare nel tempo. Implementare una vision richiede sacrifi cio e tenacia da parte di un leader soprattutto quando questi valori per essere effi caci e trasmettibili, devono essere in qualche misura “incarnati” con il proprio comportamento, e un’idea per ave-re successo deve essere sostenuta da caratteristiche peculiari molto forti. Abbiamo percepito nei leaders che qui presentiamo, passione e genialità in misura diverse, ma entrambe riversate con impeto in quel progetto di vita che si chiama “Impresa” e messe al servizio di uomini che in essa riversano energie e talenti. Oltre a ciò, i leaders devono coltivare qualità personali che potrebbero non far parte della loro natura: una pelle dura, per fronteggiare attacchi personali senza lasciarsi scoraggiare, ma abbastanza sensibili da intercettare i segnali deboli, e buona agilità men-tale per trovare percorsi alternativi attraverso ostacoli apparen-temente impenetrabili. Vogliamo raccontare la storia di uomini e imprese, fornendo modelli e performance che ci permettono di comprendere meglio come genio e passione attraverso l’intrapren-denza ne determinino il successo, e quali risultati si ottengano ap-plicandoli nella propria leadership quando essa infl uenza, in un più ampio raggio, le organizzazioni che devono tendere verso le eccellenze. Una certa genialità e la passione di cui gli inno-vatori sono dotati, portano sempre un po’ di sano scompiglio, ma ciò che distingue questi imprenditori dotati, è che lo hanno saputo fare all’interno di un team. Valori e convinzioni determi-nano oggi più che mai il successo di una organizzazione e di un marchio, nonché la sua forza. Per una vision futura del valore di un marchio (che può rappresentare un prodotto materiale o im-materiale) fa testo quello che afferma Jasper Kunde quando dice: La forza di un marchio dipende dalla fi ducia nei propri poteri. E dalla convinzione che quello che la vostra azienda sta facendo sia giusto... Per poter lavorare con i valori di qualità dei marchi, l’azienda deve far propri una seria di atteggiamenti e di valori... Solo quando questi atteggiamenti e valori vanno a braccetto con le capacità, e il tutto viene gestito attraverso una cultura azien-dale, l’azienda verrà percepita con una cultura propria con un proprio marchio. Kevin Roberts si spinge oltre quando sostiene che “i marchi sono morti, le persone cercano segni d’amore… i clienti vogliono una relazione. Dobbiamo costruire un cordone di salvataggio tra i cuori dei clienti e i valori del marchio dei produttori.” Per raggiungere questo livello di connessione è necessario sviluppare tutto ciò che può sorreggere. Si tratta di principi che guidano il comportamento, rifl ettono il nucleo della nostra identità e sono le lenti attraverso le quali realizziamo i nostri obiettivi. I valori connettono l’azienda al suo scopo e alla sua vision. Lo affermano anche Dering, Dilts, Russell in “Creare culture che possono agire.” L’audacia, scrisse Goethe, ha in sé genio, potere, magia. Vi pre-sentiamo i protagonisti di questa opera editoriale e la loro sto-ria d’impresa, nella certezza che anche Voi, possiate coglierne i lampi di genio, e la forza costruttrice della loro passione.

Anna Bonaugurio

In copertina: opera scultorea di Adolfo Lugli“Energia Liquida Luminosa”, opera-installazione, Carpi 2007

Ph. Pietro Parmiggiani

HIGHFTECH ENGINEERINGBLUMARINEAMAZZONIA ‘90CPL CONCORDIA OLDING MA.VI.SANEWTONGRES SATINOLTRE TILESB.A.L.RISINGSINCRETECHADOLFO LUGLIVILLANIMALETTIACETAIA BELLEIEVL TORNERIA AUTOMATICACENTRUM - SISTEMI DI SICUREZZACONSORZIO EUROTRANSPORTLAGNAMELAGNACONSORZIO ECO ABBIGLIAMENTOBLACK DIAMONDSGARCNUOVAGRAFICAFONDAZIONE D’ARTE CONTEMPORANEAUMBERTO SEVERI

I protagonisti dell’opera:

RICCARDO CORSINI

ANNA MOLINARI

GIOVANNI PRADELLI

ROBERTO CASARI

ANGELO ARLANDINI

MARCO LORI

FABIO MONTANARI

ADOLFO LUGLI

GIUSEPPE VILLANI

SABINA VILLANI

LUIGI BELLEI

ERMES LOVAT

ENRICO CATELLANI

GIORGIO ARIETTO PICHETTO

NICOLA CAMURRI ELISABETTA GAVIOLI

LUANA GANZERLI

GIANCARLO MARRAS

CLAUDIO SARACENI

LAURO GRILLENZONI

GIANLUCA BARACCHI

UMBERTO SEVERI