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LEADERSHIP

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LEADER e MANAGER

DEFINIZIONE

LEADER COLUI CHE RIESCE A

INFLUENZARE ALTRE PERSONE

PERCHE’ SI IMPEGNINO A

CONSEGUIRE OBIETTIVI

CONDIVISI DAL GRUPPO

MANAGER COLUI CHE LAVORA CON E

MEDIANTE INDIVIDUI O GRUPPI

PER CONSEGUIRE OBIETTIVI

PROPRI DI UNA CERTA

ORGANIZZAZIONE

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LA GUIDA DELLE PERSONE (LEADERSHIP) CONSISTE NEL

LAVORO CHE UN LEADER SVOLGE PER ATTIVARE LE CAPACITA’

ED I COMPORTAMENTI DEI COLLABORATORI, INDIRIZZANDOLI

NEL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI ORGANIZZATIVI

CONDIVISI.

LA LEADERSHIP

SI PUO’ ANALIZZARE NELLE SEGUENTI ATTIVITA’:

COMUNICARE PER INFORMARE

MOTIVARE PER ATTIVARE

DELEGARE PER OTTENERE UNA

PRESTAZIONE

OSSERVARE PER VERIFICARE

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LA LEADERSHIP SITUAZIONALE

DI HERSEY E BLANCHARD

(1970)

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SUPERA GLI SCHEMATISMI ED I DOGMATISMI DI PRECEDENTI

TEORIE SULLA LEADERSHIP.

AFFFERMA CHE

“NON ESISTE UN MODO GIUSTO PER ESSERE CAPO”.

NON E’ POSSIBILE DEFINIRE UN UNICO STILE DI LEADERSHIP

COERENTE ALLE VARIE SITUAZIONI.

AL CONTRARIO, LO STILE DEVE ESSERE SCELTO QUALE

FUNZIONE DELLE DIVERSE SITUAZIONI CHE IL LEADER SI TROVA

A GESTIRE.

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LA LEADERSHIP SITUAZIONALE E’ UNA VERSIONE SISTEMICA

DEL RAPPORTO CAPO/COLLABORATORE NEL QUALE IL

COMPORTAMENTO DELL’UNO INFLUENZA QUELLO DELL’ALTRO,

IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE DEL CONTESTO

CONTESTO CONTESTO

COMP.DEL CAPO COMP.COLLAB.

PER TRARRE DA QUESTA IDEA DI PARTENZA DELLE INDICAZIONI

OPERATIVE IN MERITO ALLO STILE DI LESDERSHIP DA

ADOTTARE, TALE COMUNQUE DA MEGLIO INFLUENZARE

L’ALTRUI COMPORTAMENTO,

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CI PONIAMO DUE FONDAMENTALI ORDINI DI DOMANDE:

1) COME ANALIZZARE E DEFINIRE LE SITUAZIONI

2) QUALI SONO I COMPORTAMENTI E STILI CONSEGUENTI

LA DISCRIMINANTE DI TALE PROCESSO E’ LA MATURITA’ DEL

COLLABORATORE INTESA COME:

MATURITA’ NEL LAVORO

OVVERO

LA COMPETENZA PROFESSIONALE SPECIFICA

(RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI POSTI)

MATURITA’ PSICOLOGICA

OVVERO

LA DISPONIBILITA’ E VOLONTA’ DI ASSUMERE

IN PRIMA PERSONA LE RESPONSABILITA’

DERIVANTI DAGLI OBIETTIVI ASSEGNATI, IN

ALTRE PAROLE IL LIVELLO COMPLESSIVO DI

IMPEGNO NEL LAVORO

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SE L’INDIVIDUO O IL GRUPPO POSSIEDE TALE MATURITA’

EMERGE UNA NUOVA DIMENSIONE DETTA “AUTONOMIA”.

L’AUTONOMIA PUO’ ANCHE ESSERE DEFINITA COME:

CAPACITA’ DI STABILIRE OBIETTIVI PERSONALI ELEVATI,

AMBIZIOSI E SFIDANTI MA SEMPRE REALISTICI E REALIZZABILI.

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UN INDIVIDUO O UN GRUPPO SI DEFINISCONO MATURI QUANDO:

*POSSIEDONO COMPETENZE E CAPACITA’

ADEGUATE A SVOLGERE UN LAVORO

*SONO DISPONIBILI AD ASSUMERE LE

RESPONSABILITA’ CHE NE DERIVANO

*SONO IN GRADO DI FISSARSI OBIETTIVI AMBIZIOSI

E REALIZABILI

UN CAPO CHE GESTISCE INDIVIDUI O GRUPPI DEVE INNANZI

TUTTO CERCARE DI DEFINIRE IL LIVELLO DI MATURITA’

COMPLESSIVA DELL’INDIVIDUO O DEL GRUPPO STESSI.

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LA MATURITA’ NON E’ DETERMINATA DA VALORI ASSOLUTI MA

DAL RAPPORTO RELATIVO TRA CARATTERISTICHE

DELL’INDIVIDUO, DEL GRUPPO, DEL TASK E DELL’AMBIENTE.

LA MATURITA’ NON E’ QUINDI UN ELEMNTO ACQUISITO PER

SEMPRE MA VARIA, ANCHE FORTEMENTE, IN FUNZIONE DELLA

COMPLESSITA’ DEL COMPITO E/O DEL CONTESTO.

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NOTE PER I FORMA TORI

Sintesi delle pag.ne da 99 a 114 della Leadership situazionale sulla maturità dei

collaboratori e comportamento del leader.

Esporre a voce le note seguenti.

Maturità dei collaboratore :

Si considerano due tipi di maturità : lavorativa e psicologica

Lavorativa esperienze di lavoro precedenti utili,conoscenza professionale e

comprensione dei requisiti dei lavoro.

Psicologica disponibilità e capacità di assumere responsabilità personali,

motivazione dal raggiungimento dei risultati, impegno senza troppi

calcoli di convenienza personale.

Maturità bassa non é competente o non e preparato,

non è pronto ad assumere concrete responsabilità,

Maturità medio-bassa non ancora competente,

disponibilità ad assumersi qualche responsabilità.

Maturità medio-alta competente e preparato,

ancora insicuro e non totalmente disponibile ad

assumersi responsabilità personali.

Maturità alta : capace, preciso competente, sicuro di se, disponibile.

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Stile di comportamento dei leader

Comportamento direttivo

consiste nel fornire al collaboratore indicazioni operative e normatìve determinate

dagli obiettivi, organizzazione dei lavoro, scadenze e controlli.

ATTENZIONE AL COMPITO

Comportamento di relazione favorisce un buon rapporto capo-collaboratore e

fornisce supporto psicologico - frequenti interazioni, coinvolgimento, scambio di

opinioni, interesse ai problemi personali, comunicazione franca.

ATTENZIONE ALLA RELAZIONE

In pratica il comportamento dei Leader é una miscela dei due comportamenti con

continui passaggi dall'uno all'altro

maturità collaboratore comportamento del leader

bassa direttivo - attenz. al compito -

nessuna attenzione alle relazioni

medio-bassa direttivo ma attenzione alle

relazioni

stile persuasivo

medio-alta di- relazione - minor attenzione al

compito - stile partecipativo

alta di relazione -non attenzione al

compito - stile delegante

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OGNI MODO DI ESSERE CAPO PUO’

DEGENERARE IN COMPORTAMENTI CHE NON

SONO MAI FUNZIONALI.

UNO STILE ECCESSIVAMENTE DIRETTO RISCHIA DI DIVENIRE

AUTORITARIO (NEGATIVO ANCHE SE SPORADICO)

UNO STILE PERSUASIVO, UN POCO CAPZIOSO DIVIENE

FACILMENTE MANIPOLAZIONE

PARTECIPARE SEMPRE E COMUNQUE DIVIENE

ASSEMBLEARISMO. PRIMO PASSO VERSO LO SCARICO DI

RESPONSABILITA’.

UNO STILE ECCESSIVAMENTE DELEGANTE DIVIENE QUASI

SICURAMENTE LASSISMO

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GLI ERRORI GRAVI DELLA LEADERSHIP

DIRIGERE UN COLLABORATORE ADOTTANDO UNO STILE

COERENTE AD UN GRADO DI MATURITA’ INFERIORE A

QUELLO REALE

CONSEGUENZA: INVOLUZIONE

ADOTTARE UNO STILE DELEGANTE A FRONTE DI MATURITA’

MEDIO/BASSE O BASSE

CONSEGUENZA: IL COLLABORATORE SI SENTE ABBANDONATO

ED INTERPRETA QUESTO ATTEGGIAMENTO

COME LASSISMO.

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IL PERDENTE E’ COLUI CHE:

DELEGA LA SUA RESPONSABILITA’, SIMULA, MANIPOLA GLI

ALTRI, RECITANDO VECCHI RUOLI, SI LAMENTA DELLA

CATTIVA SORTE

VIVE NEL PASSATO “SE SOLTANTO AVESSI...”

VIVE NEL FUTURO “COME SARA’ BELLO QUANDO...”

IL SUO POTENZIALE UMANO E PROFESSIONALE

RIMANE ASSOPITO, NON RICONOSCIUTO, NON

REALIZZATO.

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IL VINCENTE E’ COLUI CHE

E’ AUTENTICO, CREDIBILE, DEGNO DI FIDUCIA, GENUINO, SI

PONE OBIETTIVI REALISTICI E LI RAGGIUNGE.

APPREZZA L’INDIVIDUALITA’ DELL’ALTRO, NON HA

MASCHERE, E’ SE STESSO, NON PROIETTA IMMAGINI DI SE

CHE PIACCIONO, PROVOCANO, SEDUCONO.

NON SI SPAVENTA DELL’AUTONOMIA, SI ASSUME LE

PROPRIE RESPONSABILITA’ VIVE NEL “QUI E ORA”, CONOSCE

IL PASSATO E ASPETTA IL FUTURO.

E’ REALE VIVO E CONSAPEVOLE.

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“UN BUON LEADER HA LA

VISIONE DI CIO’ CHE SI

DEVE FARE”

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QUESTIONARIO.

ATTIVITA’ DEL LEADER.

ISTRUZIONI: i seguenti punti descrivono aspetti comportamentali della

leadership. Per ciascun punto rispondi come ti comporteresti se

tu fossi il leader del gruppo. Fa un circoletto sulla lettera che

piu’ si addice al tuo comportamento.

A= sempre; F= spesso; O= occasionalmente; S= raramente; N= mai

AFOSN 1. Preferisco agire come il portavoce del gruppo.

AFOSN 2. Incoraggio il lavoro straordinario.

AFOSN 3. Lascio completa libertà nel loro lavoro ai componenti del gruppo.

AFOSN 4. Incoraggio l'uso di procedure uniformi.

AFOSN 5. Permetto al componenti del gruppo di risolvere i problemi da soli.

AFOSN 6. Sottolineo la mia posizione di guida del gruppo.

AFOSN 7. Mi presento a parlare a nome del gruppo.

AFOSN 8. Stimolo i componenti del gruppo a un maggiore impegno

AFOSN 9. Sottopongo le mie idee al gruppo.

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AFOSN 10. Consento ai componenti del gruppo di lavorare nel modo che

ritengono migliore.

AFOSN 11. Lavoro duramente per dare il buon esempio.

AFOSN 12. Tollero posticipazioni e incertezze.

AFOSN 13. Parlo per il gruppo se ci sono visitatori presenti.

AFOSN 14. Porto avanti il lavoro con rapidità.

AFOSN 15. Sostituisco chi si adagia sul lavoro,ma gli lascio la possibilità di

recuperare.

AFOSN 16. Risolvo i conflitti all'interno del gruppo.

AFOSN 17. Sono sommerso dai dettagli.

AFOSN 18. Rappresento il gruppo nei meeting fuori sede.

AFOSN 19. Sono riluttante a concedere libertà d'azione.

AFOSN 20. Decido io cosa si deve fare e come si deve fare,

AFOSN 21. Premo per migliorare la produzione.

AFOSN 22. Concedo ad alcuni poteri decisionali che potrei mantenere.

AFOSN 23. Le cose di solito vanno come ho previsto.

AFOSN 24. Concedo al gruppo un ampio margine di iniziativa.

AFOSN 25. Assegno ai componenti del gruppo incarichi speciali.

AFOSN 26. Sono favorevole ai cambiamenti.

AFOSN 27. So chiedere ai componenti del gruppo di lavorare più intensamente.

AFOSN 28. Credo che i componenti del gruppo siano in grado di ben valutare.

AFOSN 29. Solitamente programmo il lavoro da fare.

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AFOSN 30. Rifiuto di dare spiegazioni sulle mie azioni.

AFOSN 31. Cerco di persuadere gli altri che le mie idee sono vantaggiose anche

per loro.

AFOSN 32. Concedo al gruppo di stabilire i suoi ritmi.

AFOSN 33. Sollecito il gruppo a superare i traguardi precedenti.

AFOSN 34. Agisco senza consultare il gruppo.

AFOSN 35. Desidero che il gruppo segua le prassi e i regolamenti standard.

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COMPRENSIONE DEL QUESTIONARIO ATTIVITA'

DEL LEADER.

1. Fai un circoletto sui seguenti numeri : 8,12,17,18,19,30.34,35.

2. Scrivi il numero "1" di fronte ai numeri col circoletto se hai risposto a quel

punto con una "S" o con una "N".

3. Scrivi il numero "1" di fronte ai numeri senza circoletto se hai risposto a quel

punto con una "A" o con una "F".

4. Fai un circoletto sui numeri "1" se li hai scritti di fronte al puliti

3,5,8,10,15,19,22,24,26,28,30,32,34,35.

5. Conta i numeri " 1 " col circoletto. Questo è il tuo punteggio sull'attenzione

che hai per gli altri. Scrivi il punteggio di fianco alla lettera "P" che troverai

sotto il punto "6".

6. Conta i numeri " 1 " senza circoletto. Questo è il tuo punteggio

sull'attenzione che hai per gli obiettivi da raggiungere. Scrivi il punteggio di

fianco alla lettera "T" che troverai nella pagina seguente.

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Istruzioni: Segna sulla diagonale sinistra il valore di T e su quella destra il valore

di P. Congiungi i due valori e potrai leggere sulla linea verticale il

livello della tua leadership nell'equilibrio fra i due estremi,

T_________ P_________

LEADER CHE HA INTERESSE LEADER EQUILIBRATO ATTENZIONE PER

PER GLI OBIETTIVI IMPEGNO MORALE GLI ALTRI

ALTA PRODUTTIVITA’ ALTA PRODUTTIVITA’ IMPEGNO MORALE

20_ ALTO _20

15_ MEDIO _15

10_ BASSO _10

5_ _5

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STILI DI LEADERSHIP

Istruzioni : Qui sotto vengono elencate diverse affermazioni riunite a gruppi di

due. Leggete tutte le coppie di affermazioni e mettete un segno a

fianco di quella che ritenete più importante. Nel prendere la decisione

tenete presente i seguenti punti :

1. Mettete il vostro segno dopo una attenta analisi.

2. Non saltate nessuna coppia di affermazioni.

3. Non segnate mai entrambe le affermazioni.

4. Non riesaminate le decisioni prese.

5. E' richiesta la vostra prima impressione.

1. Dare a tutti una possibilità di esprimere la propria opinione.

Essere a conoscenza di ciò che il gruppo e i suoi componenti stanno

facendo.

2. Dare ai componenti del gruppo incarichi che siano alla loro portata.

Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

3. Essere a conoscenza di ciò che il gruppo e i suoi componenti stanno

facendo.

Aiutare i componenti a rendersi conto che la discussione riguarda gli

obiettivi del gruppo.

4. Assistere il gruppo a procedere in armonia.

Aiutare il gruppo a dare il rendimento che voi ritenete ottimale.

5. Far sì che il lavoro venga eseguito.Lasciare che i componenti del gruppo

raggiungano una decisione da soli.

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6. Essere a conoscenza di ciò che il gruppo e i suoi componenti stanno

facendo.

Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

7. Far si che il lavoro venga eseguito.

Assistere il gruppo a procedere in armonia

8. Aiutare i componenti a rendersi conto che la discussione riguarda gli

obiettivi del gruppo.

Dare ai componenti del gruppo incarichi che siano alla loro portata.

9. Fare domande che portino i componenti del gruppo a ragionare di più.

Far si che il lavoro venga eseguito.

10. Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

Fornire nuove argomentazioni quando ritenete che i componenti del

gruppo siano in grado di recepirle.

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INTERPRETAZIONE DEL TEST:

STILI DI LEADERSHIP

Istruzioni : Contrassegnate le frasi che coincidono con le vostre risposte. Contate

le frasi che avete contrassegnato. Individuate il numero risultante

sull'asse autocratico - democratico e contrassegnatelo. Questo valore

indica il vostro stile di leadership.

1. Dare a tutti una possibilità di esprimere la propria opinione.

2. Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

3. Aiutare i componenti a rendersi conto che la discussione riguarda gli obiettivi

del gruppo.

4. Assistere il gruppo a procedere in armonia.

5. Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

6. Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

7. Assistere il gruppo a procedere in armonia.

8. Aiutare i componenti a rendersi conto che la discussione riguarda gli obiettivi

del gruppo.

9. Fare domande che portino i componenti del gruppo a ragionare di più.

10. Lasciare che i componenti del gruppo raggiungano una decisione da soli.

Linea degli Stili di Leadership 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

__________________________________________________________________

Autocratico Democratico

-------------------------- Direttivo ------------------------------

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LEADERSHIP

I CONFLITTI

INTERPERSONALI

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I CONFLITTI INTERPERSONALI

COSA SONO

QUALI LE CAUSE

GLI ELEMENTI COMUNI

LA GESTIONE DEI CONFLITTI

L’OBIETTIVO DI UNA BUONA GESTIONE

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POSSONO ESSERE ORIGINATI DA DUE GRANDI ORDINI DI

RAGIONI:

STRUTTURALI

NON CORRETTA DEFINIZIONE DEI RUOLI E DELLE

RESPONSABILITA’

NON ATTENERSI USUALMENTE ALLE NORMATIVE, ALLE

REGOLE, ALLE CONSUETUDINI, AGLI STATUTI.

PSICOLOGICHE

SCORRETTA COMUNICAZIONE

(NO CONOSCENZA DELLE REGOLE)

VERBALE

NON VERBALE

AMBIENTE

DISTURBI DELLA

COMUNICAZIONE

STATO DELL’IO INADEGUATO NEGLI ATTORI:

SCARSA FLESSIBILITA’

NELL’UTILIZZO DEGLI STESSI

TIMORI, FRAINTENDIMENTI, GELOSIE

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SITUAZIONE DI CONTRASTO RELATIVA AD UN

ARGOMENTO, PROPOSTA OPERATIVA, PARERE RICHIESTO.

PUO’ ESSERE RIFERITA A DUE PERSONE O A GRUPPI CHE,

DI MASSIMA, ESPRIMONO DUE DIVERSE TENDENZE.

PUO’ ESSERE RIFERITA INDIFFERENTEMENTE AD

AMBIENTI PROFESSIONALI, DI CULTURA, DI TEMPO

LIBERO.

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ELEMENTI RICORRENTI DI UN CONFLITTO SONO IN

GENERE:

IL RIFIUTO DI UNA REALTA’ PALESE DA PARTE DI

UNO O PIU’ CONTENDENTI

LA EVIDENTE PREOCCUPAZIONE DELLE PARTI

NEL VOLERE PROTEGGERE AD OGNI COSTO LA

PROPRIA CREDIBILITA’ NELL’AMBITO DEL

GRUPPO.

SI CONSTATA CHE IL LIVELLO DI CONTRASTO E’

MAGGIORE QUANTO PIU’ ELEVATO RISULTA IL NUMERO

DELLE PERSONE PRESENTI AL CONFLITTO

LA POSSIBILITA’ DI DIRIMERE UN CONFLITTO E’

MAGGIORE SE GLI ATTORI NON RIFERISCONO A GRUPPI O

AD ORGANIZZAZIONI DIVERSE.

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IL PUNTO DI STALLO DELLA COMUNICAZIONE SI

RAGGIUNGE IN TEMPI BREVI.

SI EVINCE L’IMPORTANZA DI POTER AFFRONTARE IL

CONTRASTO NEL MINOR TEMPO POSSIBILE.

UN CONFLITTO NON SANATO IN TEMPI BREVI SI

TRASFORMA IN QUALCHE COSA DI INAMOVIBILE E

PROVOCA DISTONIE E RALLENTAMENTI OPERATIVI.

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“CRISIS MANAGEMENT”

O GESTIONE DEI CONFLITTI E DELLE CRISI

OLTRE IL PUNTO DI STALLO UN CONFLITTO E’

DIFFICILMENTE SANABILE SE NON CON L’INTERVENTO DI

FORZE ESTERNE.

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SI DIMOSTRA PARTICOLARMENTE UTILE L’INTERVENTO

DELLA PERSONA CHE HA IL POTERE RICONOSCIUTO, AL DI

SOPRA O AL DI FUORI DELLE PARTI.

IN UN SODALIZIO, UNA ASSOCIAZIONE, UN’AZIENDA,

ASSUME PARTICOLARE IMPORTANZA LA CAPACITA’ DI

LEADERSHIP DI CHI E’ DEPUTATO ALLA CONDUZIONE, AL

COMANDO, NEL SENSO DI “SAPER DIRIMERE GLI

INEVITABILI CONFLITTI TIPICI DEI GRUPPI A

CULTURA ESPRESSIVA”

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OCCORRE DIFFIDARE DI QUEI GRUPPI NEI QUALI NON

EMERGE MAI CONTRASTO O CONFLITTO:

-IN ESSI FORSE NON C’E’ LIBERA

CIRCOLAZIONE DELLE IDEE

-DA ESSI, DIFFICILMENTE, EMERGERA’

FERVORE DI IDEE NUOVE, VALIDE

PROPOSIZIONI, CRITICA COSTRUTTIVA.

-AL LORO INTERNO RISULTERA’

PERFETTIBILE L’ELEMENTO BASE OSSIA LA

“COESIONE”

ALLORA, AL DI LA’ DELLA NECESSITA’ DI FORMAZIONE

DIRIGENZIALE, OCCORRE:

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*OGGETTIVIZZARE AL MASSIMO LA MATERIA

DEL CONTENDERE

*DALLA ELENCAZIONE DEI FATTI TOGLIERE

TUTTI QUELLI NON RILEVANTI

*TENERE CONTO CHE E’ DI FATTO

IMPOSSIBILE CHE UNA PROPOSIZIONE SIA

TUTTA POSITIVITA’ O TUTTA NEGATIVITA’

*QUINDI, DECIDERE PER QUELLA CHE

EVIDENZIA “MAGIORI” POSITIVITA’, FACENDO

ATTENZIONE AD EVIDENZIARE CIO’ CHE DI

BUONO POSSIEDE LA VERSIONE NON SCELTA

*PROPORSI CONCRETAMENTE DI UTILIZZARE

IN FUTURO GLI ELEMENTI IMPOSSIBILI AD

ESSERE ACCETTATI OGGI

*AL TERMINE IL LEADER ABILE E PREPARATO

NON PRODUCE NE VINCITORI NE VINTI

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LA

COMUNICAZIONE

IL FENOMENO DELLA COMUNICAZIONE

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“IGNORATE

QUESTA

COMUNICAZIONE”

(WASLAVIC)

*SCRITTA SULLA LAVAGNA E’ UN PARADOSSO

*CIO’ SIGNIFICA CHE

NON SI PUO’ NON COMUNICARE

SE E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE

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OCCORRE SEMPRE

COMUNICARE

E CIOE’ PREOCCUPARSI DI

DEFINIRE UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

PROGRAMMARE

ORGANIZZARE PROCESSO DI COMUNICAZIONE

ATTUARE

CONTROLLARE

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IL SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI SI BASA SULLA

TRASMISSIONE DI UN MESSAGGIO DA UN EMITTENTE A

AD UN RICEVENTE R

A R

MESSAGGIO

CANALE

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UNA EMITTENTE, CIOE’ UN ENTE, CHE IN

FUNZIONE DI UNO SCOPO INVIA UN MESSAGGIO

UN MEZZO CHE NELLE COMUNICAZIONI VERBALI E’

LA PAROLA

UN SEGNALE CIOE’ IL SUONO EMESSO

IL CODICE CIOE’ IL SIGNIFICATO CHE IL SUONO

EMESSO HA PER I DUE ATTORI DEL PROCESSO

LA PERCEZONE DEL SEGNALE CHE

CORRISPONDE ALLA PRESA DI COSCIENZA DEL

RICEVENTE DI ESSERE DESIGNATO A RICEVERE LA

COMUNICAZIONE

LA DECODIFICAZIONE DEL SEGNALE CIOE’

L’INTERPRETAZIONE DEL SEGNALE IN FUNZIONE DEL

CODICE

SCOPO MEZZI E SEGNALE R PERCEZIONE EFFETTO

CODICE DECODIFICAZIONE

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ASCOLTARE

“CI SONO STATE DATE DUE ORECCHIE ED UNA

SOLA BOCCA AFFINCHE’ POSSIAMO PIU’

ASCOLTARE CHE PARLARE”.

ZENO DI CIZIO

“ABITUATI ALL’ASCOLTO E POTRAI TRARRE

VANTAGGIO PERSINO DA COLORO CHE PARLANO

MALAMENTE”.

PLUTARCO

“IL PIU’ GRANDE COMPLIMENTO CHE HO

RICEVUTO FU, QUANDO QUALCUNO MI CHIESE A

CHE COSA STESSI PENSANDO, E RIMASE IN ATTESA

DELLA MIA RISPOSTA”.

HENRY DAVID THOREAU

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97

SUGGERIMENTI PER BEN ASCOLTARE

MANTIENI UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO ED EVITA DI

PROVOCARE DISTRAZIONI.

PRESTA ATTENZIONE AI COMMENTI DEGLI ALTRI.

ACCETTA IDEE E PENSIERI E RACCOGLI MAGGIORI

INFORMAZIONI PRIMA DI FARE RACCOMANDAZIONI.

CERCA DI METTERTI NELLE CONDIZIONI DEGLI ALTRI.

ESPLORA IN MODO COSTRUTTIVO, SENZA FARE LA PARTE

DELL’INVESTIGATORE.

CHIEDI SUGGERIMENTI AGLI ALTRI E ALLO STESSO TEMPO

PROPONI LE TUE ALTERNATIVE.

MANTIENI LA MENTE APERTA E DISPONIBILE.

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IL TAPPETINO BLUE.

Era un piccolo tappeto senza un rettangolo tagliato via dall'angolo destro in alto, in

modo che potesse stare ben disteso sul pavimento attorno all'albero dello sterzo.

Era di un'automobile blue e si trovava su un lato dell'asfalto della statale 9,mentre

aspettavo di entrarvi al semaforo di Varignana.

Perche, mi chiesi, si trovava lì ?

Forse, pensai, il guidatore ha lasciato cadere una sigaretta accesa sul pavimento e,

in un disperato tentativo di gettarla fuori dall'auto senza lasciare la guida, ha

lanciato fuori l'intero tappetino. O forse era stato scagliato fuori dal finestrino da

un ragazzino per gioco. Ricordai mio malgrado che una volta ho gettato una

scarpa della , mia migliore amica, strappandogliela da un piede, dalla scala mobile

che saliva sulla scala mobile adiacente che scendeva. Nonostante le ripetute

ricerche in su e in giù la scarpa non fu ritrovata.

Potrebbe anche essere accaduto che una moglie piena di buone intenzioni, avesse

scelto di ricordare un anniversario con un nuovo tappetino piuttosto che con un

gioiello. Il partner festeggiato, a causa delle frustazioni suscitate da una lunga

convivenza, avrebbe potuto gettare il tappetino in un coraggioso gesto di sfida alle

ingiustizie del mondo. O forse il tappeto recava le prove di qualcosa di cui

l'automobilista voleva liberarsi.

Se la mia attesa fosse stata un poco più lunga, probabilmente mi sarebbe venuta in

mente una mezza dozzina di altre spiegazioni per questo piccolo tappeto che si

trovava su un lato della strada statale.

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La vita e le motivazioni che la animano sono complicate.

Sono consapevole di questo, ma, ancora troppo spesso traggo delle conclusioni

sulle motivazioni degli altri e poi baso l'intero rapporto su quelle conclusioni.

Recentemente ho avuto la grande fortuna di conoscere una psicologa

dell'organizzazione di nome Elisa Kaplen. Essa dice che l'ultima cosa che un

manager dovrebbe credere quando un collaboratore non da i risultati previsti, sia

che ciò è dovuto a incapacità dello stesso. La maggioranza della gente ha

l'intenzione di far bene, dice la Kaplen, e i veri managers cercano le spiegazioni

nelle cose che non funzionano, prima di dare la colpa a debolezze di carattere.

Negli affari i fatti contano più delle intenzioni. lo non credo che Elisa suggerisca

che finchè un collaboratore ha buone intenzioni, ciò sia sufficiente, anche se

sbaglia. Quello che conta è individuare il problema nel giusti termini per potere

decidere come raggiungere i risultati che ci si aspetta.

La prossima volta che vi arrabbiate per qualcosa che qualcuno ha fatto, cercate di

fare il giuoco di fantasia del tappetino blue.

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QUANTO VALI COME ASCOLTATORE?

ISTRUZIONI: segna negli spazi sottostanti quanto credi di valere

come ascoltatore e come credi di essere valutato dagli

altri.

PERSONA SUPERIO

RE

1

BUONO

2

SOPRA

LA

MEDIA

3

NELLA

MEDIA

4

SOTTO LA

MEDIA

5

SCARSO

6

PESSIMO

7

TE

STESSO

LA

MOGLIE

L’AMICO

IL SOCIO

LION

LA

SEGRET

ARIA

IL

VICINO

IL TUO

CAPO

TUA

MADRE

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101

PARLARE IN PUBBLICO

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102

FARE UN VALIDO DISCORSO IN PUBBLICO

NEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE MODERNA

E’ SEMPRE PIU’ FREQUENTE CHE UN LEADER

VENGA CHIAMATO A PARLARE IN PUBBLICO.

CI CHIEDIAMO:

CON QUALE SUCCESSO RIUSCIAMO AD

INTERESSARE LA GENTE QUANDO

PARLIAMO?

QUALE LIVELLO DI ANSIA IN QUESTE

CIRCOSTANZE?

CON QUALE INTERESSE VENIAMO ASCOLTATI

E SEGUITI DAGLI ALTRI?

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SI TENGA PRESENTE CHE CHIUNQUE ASCOLTA

CON ATTENZIONE ED INTERIORIZZA CIO’ CHE IN

QUALCHE MODO LO INTERESSA.

IN CASO CONTRARIO SI LIMITA AD UN ATTO DI

PRESENZA PASSIVA RIPROMETTENDOSI DI NON

TROVARSI PIU’ IN FUTURO COINVOLTA IN TALE

INIZIATIVA.

L’OBIETTIVO PRIMARIO ED IMPRESCINDIBILE

RESTA QUINDI L’INTERESSE CREATO

NELL’ASSEMBLEA CHE CI STA’ ASCOLTANDO.

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PORREMO PERTANTO LA MASSIMA ATTENZIONE

ALLA SEQUENZA SEGUENTE:

QUALSIASI INTERVENTO DAL PIU’

IMPEGNATIVO AL PIU’ SEMPLICE DEVE

ESSERE BEN PREPARATO.

DOBBIAMO SAPERE QUALE TIPO DI

INTERESSE ESPRIME IL GRUPPO.

DOBBIAMO SAPERE GESTIRE IL PROBLEMA

DELL’ANSIA.

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LA PREPARAZIONE DELL’INTERVENTO

SOLO POCHI UOMINI, NATURALMNETE DOTATI,

RIESCONO AD IMPORRE LA LORO ATTENZIONE

SEMPRE E COMUNQUE.

GLI ALTRI, TUTTI GLI ALTRI, DEVONO

SOTTOSTARE A REGOLE SPECIFICHE PER

OTTENERE IL SUCCESSO.

UN DISCORSO PUO’ ESSERE FATTO A

BRACCIO, DOVE NULLA E’ PREPARATO.

AVVALENDOSI DI UNA SCALETTA COSTRUITA

IN VARI MODI.

ESPRESSO A MEMORIA, MA IN MODO

NATURALE, ED E’ QUESTO IL MODO PIU’

DIFFICILE MA PIU’ EFFICACE!

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OGNUNO SCEGLIERA’ IL MODO A LUI PIU’ CONGENIALE

MA PER OTTENERE UN RISULTATO OTTIMALE, PER ESSERE

EFFICACI E CONVINCENTI VI SONO ALCUNI ELEMENTI

INDISPENSABILI.

CONOSCERE I BISOGNI DELL’ASSEMBLEA

COSTRUIRE IL DISCORSO CON LA MASSIMA

SINTESI E CON PAROLE E SINTASSI SEMPLICI E

CHIARE.

PROVARE IL DISCORSO PIU’ VOLTE

(CI AIUTA PROVANDO IN PIEDI, DAVANTI AD UNO

SPECCHIO, REGISTRANDO E RIASCOLTANDOSI).

CONTROLLARE I TEMPI

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CHIUNQUE FACCIA DELLA COMUNICAZIONE UNA SUA

PROFESSIONE PIU’ O MENO PRATICATA SA MOLTO BENE

L’IMPORTANZA DI GESTIRE L’ANSIA CHE PRECEDE OGNI

INTERVENTO PUBBLICO.

PERCHE’ L’ANSIA?

OGNI UOMO HA IL TIMORE DI PERDERE LA SUA

CREDIBILITA’ ED IL SUO PRESTIGIO NELL’AMBITO DEL

GRUPPO CHE LO CIRCONDA.

OGNI UOMO SI PONE DIVERSAMENTE LE ASPETTATIVE

VERSO SE STESSO E VERSO GLI ALTRI.

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GESTIONE E NON ELIMINAZIONE DELL’ANSIA

UN DISCORSO COMPLETAMENTE PRIVO DI NERVOSISMO

APPARE INNATURALE E POCO CONVINCENTE.

INOLTRE LA GENTE CHE ASCOLTA RITIENE L’ORATORE

NON COINVOLTO E POCO INTERESSATO!

CONVINCERSI:

CHE L’ANSIA E’ COSA NORMALE E CARATTERISTICA

UMANA.

CHE OGNUNO CONOSCE QUESTO E CHE RISULTA PIU’

COMPRENSIVO DI QUANTO NOI PENSIAMO

CHE LA COSA PIU’ APPREZZATA, IN FONDO, RISULTA

“L’ESSERE SE STESSI”.

CERCATE QUINDI, IN OGNI MODO, DI ESSERE VOI STESSI!!!

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COME?

LA PERFETTA CONOSCENZA E LA CONVINZIONE DI

CIO’ CHE DIREMO.

LA CERTEZZA DI UNA ACCURATA PREPARAZIONE

LA CONOSCENZA DEL LIVELLO DEGLI ASCOLTATORI

LA CONOSCENZA DEGLI ELEMENTI DELLA

COMUNICAZIONE CHE VEDREMO AVANTI.

L’IMPOSIZIONE A SE STESSI DI UN AUTOCONTROLLO.

LA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO NELL’USO DI

ANSIOLITICI.

SONO ELEMENTI PREZIOSI PER IL GIUSTO CONTENIMENTO

DELL’ANSIA.

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IL DISCORSO COME UN VOLO

IL DECOLLO

IL VOLO

L'ATTERRAGGIO

QUESTE TRE FASI DEL DISCORSO HANNO CARATTERISTICHE E

NECESSITA' DIVERSE CHE SINERGICAMENTE CONCORRONO ALLA

RIUSCITA DELL’INTERVENTO.

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IL DECOLLO

- L'ERRORE PIU' FREQUENTEMENTE COMMESSO E' QUELLO DI

ATTACCARE IMMEDIATAMENTE IL DISCORSO NON APPENA

DAVANTI AL MICROFONO. CARENZA PERICOLOSA DI

CONCENTRAZIONE.

- RACCOMANDATA UNA LUNGA PAUSA, ASPETTO SORRIDENTE,

RESPIRO PROFONDO.

- OPPORTUNA LA DISPOSIZIONE ALLE ALI ESTREME, DESTRA E

SINISTRA, DI DUE PERSONE AMICHE CHE CONSENTIRANNO

L'AGGANCIO FACILE E SENZA STRESS.

- RACCOMANDATA LA COMUNICAZIONE DI CIO' CHE VERRA'

DETTO ED IN QUANTO TEMPO

- EVITARE GALLEGGIAMIENTI DI ANGOSCIA DEL TIPO "SCUSATE

SE NON SARO'ALL'ALTEZZA" ECC,

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DURANTE L'ESPOSIZIONE FARE USO DI UN TONO DI VOCE VARIABILE,

RINFORZANDO I PASSI SALIENTI E SMORZANDO I MOMENTI

PREPARATORI.

- RICORDARE CHE IL TONO DELLA VOCE INCIDE NELLA

MEMORIZZAZIONE PER IL 30 %

- IL GIOCO DELLE PAUSE E' IMPORTANTE PER CHI ASCOLTA IN

QUANTO CONSENTE RAPIDE SINTESI DI CIO' CHE E'APPENA STATO

DETTO.

E' ALTRESI' IMPORTANTE PER IL RELATORE PERCHE' E' IN QUESTI

MOMENTI CHE SI HA UNA POSSIBILITA' DI RIFLESSIONE E

COORDINAMENTO DEL DISCORSO.

- FARE IN MODO CHE I PUNTI DEL DISCORSO SEGUANO UN ORDINE

CRONOLOGICO.

- PERIODICAMENTE GUARDARE GLI ASCOLTATORI NEGLI OCCHI.

CAPIRETE IL LIVELLO DI ASCOLTO

- STATE IN POSIZIONE ERETTA, EVITANDO DI APPOGGIARSI CON LE

MANI.

CONTROLLATE I MOVIMENTI INCONSULTI DEGLI ARTI, I PUNTI

DEL CORPO PIU' LONTANI DAL CERVELLO E PERTANTO PIU'

DIFFICILI DA CONTROLLARE.

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L’USO DEGLI AUDIOVISIVI

A COSA SERVONO?

METTONO IN RILIEVO UN FATTO

SEMPLIFICANO LA COMPRENSIONE

CHIARISCONO UN FATTO, UN PROBLEMA O UN COMMENTO A

CONTRADDITTORIO

RIASSUMONO QUANTO DETTO O SPIEGANO CIO’ CHE SI

INTENDE DIRE

PER IL LORO USO:

IL MATERIALE DEVE ESSERE SEMPLICE!

(L’USO PREVEDE ED ESIGE LA BUONA CONOSCENZA

DELL’ARGOMENTO)

IN UNA PAGINA NON CI DOVREBBERO ESSERE PIU’ DI 10

RIGHE SCRITTE ED OGNI RIGA NON DOVREBBE CONTENERE

PIU’ DI 8 PAROLE

NON PARLARE RIVOLTI ALLO SCHERMO MA VERSO IL

PUBBLICO

CURARE LA LOGISTICA. UN GRUPPO DI LAVORO NON DEVE

SUPERARE LE 20 UNITA’

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L’ATTERAGGIO

L’APPROSSIMAZIONE DELLA FINE DEL DISCORSO E’ COSA DA

GESTIRE CON ATTENZIONE PERCHE’ SI RICORDA MAGGIORMENTE

CIO’ CHE SI E’ ASCOLTATO PER ULTIMO.

SI DA’ PER SCONTATO CHE NON SI SIANO SUPERATI I TEMPI

PREVISTI, E SE CIO’ E’ AVVENUTO CHE NON CI SI SCUSI PER ALCUN

MOTIVO.

L’UNA E L’ALTRA COSA SONO IL PRICIPALE MOTIVO DI PERDITA DI

CREDIBILITA’ E DA PARTE DAL PUBBLICO E DA PARTE DEGLI

ORGANIZZATORI DELL’INCONTRO!

CONCLUDETE CON UNA BREVE SINTESI DI TUTTI GLI ELEMENTI

TRATTATI LASCIANDO IN FONDO CIO’ CHE SI DESIDERA VENGA

MAGGIORMENTE RICORDATO.

CONCLUDETE SEMPLICEMENTE CON MODESTIA E SENZA FRASI

STORICHE.

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IL CONTRADDITTORIO

QUESTA FASE DELL’INCONTRO E’ TALVOLTA LA VERIFICA DELLE

EFFETTIVE DOTI DI COMUNICAZIONE DEL RELATORE.

DAL RISULTATO SI POSSONO TRARRE INTERESSANTI

CONSIDERAZIONI SUL SUCCESSO DEL DISCORSO.

QUANDO IL NUMERO DI DOMANDE POSTE AL RELATORE SUPERA IL

10-15% DEL NUMERO DEI PRESENTI SI PUO’ PARLARE DI UN

SUCCESSO NELL’INTERESSE SUSCITATO.

SI RACCOMANDA:

-ASCOLTARE TUTTO IL CONTENUTO E L’INTENTO DELLA

DOMANDA

-DARE CENNO DI AVER COMPRESO

-NON ACCETTATE SERIE DI DOMANDE

-DATE RISPOSTE BREVI E CONCISE

-NON CONSENTITE SOVRAPPOSIZIONI

-A DOMANDE IMPOSSIBILI NON IMPROVVISATE DITE CHE

RISPONDERETE DOPO

-NON RISPONDETE SU PROBLEMI PERSONALI