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CARMELO BENE MAGIA DI UN SOGNO L’INFANZIA – L’ADOLESCENZA libro di Bruno Putignano Libreria Pensa Editrice RELAZIONE PROF. COSIMO LORÉ 15 ottobre 2013 ore 17,00-19,00 Auditorium Sigismondo Castromediano Lecce SCIENZE MEDICO-LEGALI SOCIALI e FORENSI www.scienzemedicolegali.it

Lecce 15.10.2013

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CARMELO BENEMAGIA DI UN SOGNOL’INFANZIA – L’ADOLESCENZA

libro di Bruno PutignanoLibreria Pensa Editrice

RELAZIONEPROF. COSIMO LORÉ

15 ottobre 2013 ore 17,00-19,00Auditorium Sigismondo Castromediano Lecce

SCIENZEMEDICO-LEGALISOCIALI e FORENSIwww.scienzemedicolegali.it

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1947: a scuola!

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… la culla del genio …

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PALAZZO MARCHESALE A CAMPI SALENTINARESIDENZA ESTIVA DELL’IMPERATORE

FEDERICO II

…render manifestele cose cosìcome sono.

Federico II

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Sogliono essere odiatissimii buoni e i generosi perchèordinariamente sono sinceri echiamano le cose coi loro nomi.Colpa non perdonata dalgenere umano, il quale nonodia mai tanto chi fa male, né ilmale stesso, quanto chi lonomina. In modo che più volte,mentre chi fa male ottienericchezze, onori e potenza, chilo nomina è strascinato in suipatiboli.

Giacomo Leopardi, Pensieri

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SAN GIUSEPPE CALASANZIO

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SAN POMPILIO MARIA PIRROTTI

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SAN GIUSEPPE DESADA COPERTINO

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A BOCCAPERTA di Carmelo Bene

Sua madre lo considerava un demente e lo trattava condisprezzo anche a causa delle sue "mani di burro" con lequali mollava la presa delle suppellettili e tutto ciò che difragile afferrava o teneva in mano si fracassava a terra.…Da giovane frate poi Giuseppe venne a vivere in unconvento e messo a fare il guardiano dei porci e quandoandava chiedendo la questua, benché ricevesse dallagente molto ben di Dio, le sue mani di burro e la suamaldestrezza facevano sì che perdesse tutto lungo lastrada del ritorno ed i frati per dispetto gli facevano faredelle penitenze o gli procuravano qualche scherzettomandandolo a prendere l’acqua con un secchio bucato. …

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Giuseppe da Copertino è personaggio controverso, lachiesa aspetterà duecento anni prima di farlo santo. Semprecircondato da poveri. Chi orbo, chi storpio, chi deforme. Siaggrappano alla sua tonaca e lui se li porta in alto, salvo poilasciarli sfracellare al suolo quando la presa dei malcapitatimanca. Si risvegliava, frate Asino, quasi sempre in cima alcornicione della chiesa o sopra un ramo d’ulivo, in posizionimolto precarie. Analfabeta totale, parlava da ignorante ma,nella sua ignoranza, è degno di San Giovanni della Croce.Morì a Osimo. Disteso su un catafalco, appena coperto da unvelo fu esposto ai fedeli. La ressa nella cattedrale era tanta etale che scoppiò improvviso un grande incendio. Fu unacarneficina, morti, ustionati. Il cadavere di frate Asino rimaseintatto. Gli fu asportato il cuore e tagliato un dito. Fanatismodevozionale d’un conterraneo. Si possono ammirare questereliquie nella bacheca sacra della “grottella” a Copertino.

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MISTICISMO IRRELIGIOSO

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GENIALITÀ SCELLERATA

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INTELLIGENZA DISPERATA

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CESARE PAVESE

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Il genio, quella sola potenza umana, innanzi a cui sipossa, senza vergogna, piegare il ginocchio, fu, da non pochipsichiatri, confinato insieme al delitto, fra le formeteratologiche della mente umana, fra le varietà della pazzia.

Anche del genio, purtroppo si disse, come del pazzo, chenasce e muore solitario, freddo, insensibile agli affetti difamiglia e ai convegni sociali.

Nulla somiglia più ad un matto, sotto l'accesso, quantoun uomo di genio, che mediti e plasmi i suoi concetti.

Tante e tante analogie tra l’alienazione ed il genio, senon dimostrano punto che l’uno e l’altro si debbanoconfondere insieme, ci apprendono tuttavia come e perchél’uno non sempre escluda l’esistenza dell’altro in unmedesimo soggetto.

Cesare Lombroso, Genio e follia

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Lo spirito creativo dell’artista, purcondizionato dall’evolversi di una malattia, èal di là della opposizione tra normale eanormale e può essere metaforicamenterappresentato come la perla che nasce dallamalattia della conchiglia: come non si pensaalla malattia della conchiglia ammirandone laperla, così di fronte alla forza vitale dell’operanon pensiamo alla schizofrenia che forse erala condizione della sua nascita.

Karl Jaspers, Genio e follia

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con Eduardo De Filippo…

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1967: nel film EDIPO RE CarmeloBene è Creonte, il re di Corinto…con la regia di Pier Paolo Pasolini

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NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI: Carmelo Beneè regista, protagonista, sceneggiatore, voce narrante

Nell'ambito della trentesimaedizione del Torino Film Festival(dal 23 novembre al 1 dicembre),a dieci anni dalla scomparsa diCarmelo Bene, Fondazione CentroSperimentale di Cinematografiacon Minerva Pictures, presentaundici ore e mezza del girato diNostra Signora dei Turchi, primolungometraggio premiato a Mostradel Cinema di Venezia nel 1968del geniale artista salentino.

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Carmelo Bene legge la Divina Commedia

Lectura Dantis per voce solistaè la prima di una serie di letturedella Divina Commedia tenutada Carmelo Bene declamatadalla Torre degli Asinelli il 31luglio 1981 per commemorarel’anniversario della strage dellastazione di Bologna.

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MODIGLIANI, SOUTINE EGLI ARTISTI MALEDETTI

Di capolavoro incapolavoro il tormento degliartisti di grande energia vitaleche a Parigi, negli anni acavallo tra la finedell’ottocento e l’inizio delnovecento, frequentavano iquartieri di Montmartre e diMontparnasse, tentando lasorte e vivendo fuori daglischemi e dalle regole.

CARAVAGGIO

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GIULIO CESARE VANINI,originario di Taurisano, fu giustiziato perateismo a Tolosa il 9 febbraio 1619,diciannove anni dopo Giordano Bruno.Gli strapparono la lingua, lo impiccaronoalla forca e infine lo bruciarono sul rogo.In punto di morte esclamò con fierezza:“Andiamo, andiamo allegramente amorire da filosofo”… a soli 34 anni…La sua figura è tornata in auge mezzosecolo fa. Di lui si è detto di tutto, nelbene e nel male … anche che fossel’Anticristo .. in realtà fu solo un filosofo“più facile da bruciare che da confutare!”(Arthur Schopenhauer).

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Voleva un “funerale da vivo” tanta era la suaira nei confronti della “necrofilia dei vivi”; intervistaall’Espresso del 13 gennaio 2000: “Il corpo implora ilritorno all’inorganico. Nel frattempo non si nega nulla.[…] È tutta la vita che tolgo di scena il burattino,l’incubo d’un pezzo di legno che ci si ostina a volerfarcire con carne marcia. Precipitare nell’umano – cheparola schifosa – questa è la disavventura. Glianatomisti gridano al miracolo quando parlano delcorpo umano. Ma quale miracolo?! Un’accozzagliaorrenda, inutilmente complicata, piena di imperfezionie di cose che si guastano. Me ne fotto di quel che miriguarda. Malati gravi si è per definizione”.

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Varianze e invarianze nella creatività poetica diCarmelo Bene ed il mondo artistico di Marc Quinn.Aspetti simbolici e antropologici nell’opera dei dueartisti.

Prof. Luigi Manciocco, artista antropologo

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EGIDIO ZACHEOSINDACO DI CAMPI SALENTINA

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Salentino di nascita e formazione,Giancarlo Picci a 21 anni si diplomaalla Accademia d’arte drammatica inRecitazione artistica e professionale.

Nell’estate 2013 viene selezionatodalla giuria artistica del Todi Festivalcome finalista del Concorso GiovaniAttori con Caligola di Albert Camus.

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Sovrapposizionidi Gilles Deleuze e Carmelo Bene

Deleuze tratta del concetto di "minore e "maggiore" rapportatoal teatro di Bene. Il "maggiore" è ciò che viene normalizzato, ridottoalla "museificazione" direbbe Bene e alla cultura ufficiale. Il "minore"è ciò che sfugge all'omologazione, alla comprensione, è un processoin divenire. Un autore "maggiore" lo si può comunque sottrarre al suotempo e al processo storico di sedimentazione operato dalla culturanormalizzata e normalizzante e farlo diventare così (una voltarivisitato con spirito critico) "minore", come è appunto il teatroshakesperiano di Bene pervertito in Laforgue. Il processo inverso allaminorazione produrrebbe invero una cristallizzazione è unastagnazione del divenire. Deleuze fa l'esempio di autori che scrivonoin una lingua "minore", o fatta diventare tale, adattandosi ad essere"stranieri nella propria" lingua. Quindi il minore sta al maggiore comela santità alla teologia, il genio al talento, il teatro allo spettacolo.

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ENCICLOPEDIA TRECCANIBène, Carmelo. - Attore e regista teatrale e cinematografico italiano

(Lecce 1937 – Roma 2002). Ha esordito nel 1959 come protagonista delCaligola di Camus e ha poi formato una compagnia (primo caso in Italiadi anti-teatro), che ha dato vita a spettacoli in cui alla provocazionecontro il teatro ufficiale si univa il gusto dello scandalo e uno stile caricodi effetti istrioneschi e barocchi. Della sua vasta produzione teatrale - incui è costante tra l'altro la manipolazione integrale dei classici - siricordano: Lo strano caso del dr. Jekill e del sig. Hide, 1961; Amleto daShakespeare e Laforgue, 1964; Nostra Signora dei Turchi, 1964; Faust eMargherita da Marlowe, 1966; Salomè da Wilde, 1967; La cena dellebeffe da Benelli, 1974; S.A.D.E., 1974; Otello, 1978; Pinocchio, 1982;Lorenzaccio da De Musset, 1986; Adelchi da Manzoni, 1992. Tra i film:Nostra signora dei Turchi, 1968; Don Giovanni, 1970; Salomè, 1972.

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