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LEGGERE (30 minuti) Prima parte (16 punti) Leggete il racconto di Lidia e confrontatelo con le frasi. Indicate le informazioni presenti nel testo segnando una crocetta sui riquadri ( ). Dovete indicare solo otto frasi. Ogni crocetta in più vale due punti in meno. Era il 30 settembre 1968. Lo so di certo perché è dalla quinta elementare che mi scrivo i fatti su una piccola agenda. Quell’anno la maestra, che stava spiegando lo scoppio della seconda guerra mondiale, a un certo punto disse: noi non possiamo mai sapere quale fatto avrà importanza e quale no. Così, nel dubbio io da allora annoto tutto, per paura che mi scappi la cosa importante. Il 1968 fu un anno cruciale, si sa: il movimento hippy, il maggio francese, i carri armati russi che invadono Praga. Per me fu l’anno del venditore di enciclopedie. Avevo solo tredici anni e non leggevo niente. Il telegiornale, che ogni sera alle otto mio padre ci infliggeva in tinello mentre mangiavamo la minestra, mi entrava e mi usciva dagli occhi. Avevo tredici anni e facevo la terza media. Non ero né brava né cattiva a scuola, studiavo quel che dovevo e chiusa lì. Quella sera stavo facendo i compiti sul tavolo verdino del tinello. Mia madre preparava il semolino dolce e mio padre, che aveva fatto il turno della mattina presto, guardava la televisione. Adorni era diventato campione del mondo. Mio padre andava matto per il ciclismo, però gli piaceva di più Gimondi. Suonarono alla porta. Non aspettavamo nessuno. Mia madre si pulì le mani nel grembiule e andò ad aprire. C’era un signore molto elegante. Cappotto scuro e cappello di feltro, cartella di cuoio, ombrello con il manico di corno. Si tolse il cappello, fece un accenno di inchino: «Buonasera. Giuseppe De Maria, rappresentante deputato alle Grandi Opere della casa editrice UTET». Ricordo tutto, parola per parola. Mia madre sbiancò, riuscì solo a rispondere un flebile: «Sì…» non si capiva se col punto interrogativo o senza. Rimase inerte, le braccia lungo il corpo che sembravano appese a un chiodo. Credo che la colpì la parola deputato. Dovette pensare ai deputati del Parlamento, che uno di loro a sorpresa l’avessero catapultato a casa nostra. Mio padre si alzò dalla sedia, ma non spense la televisione. Ci fu un vuoto pieno di imbarazzo: completo silenzio e, di sottofondo, la voce del telegiornale che diceva qualcosa dell’attrice Olivia de Havilland, e poi che la maturazione dell’uva quell’anno era in ritardo. (tratto da Paola Mastrocola, Più lontana della luna, Milano, Guanda, 2007 pp. 26-7)

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esame certificazione italiano plida livello b2

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LEGGERE (30 minuti)

Prima parte (16 punti) Leggete il racconto di Lidia e confrontatelo con le frasi. Indicate le informazioni presenti nel testo segnando una crocetta sui riquadri ( ). Dovete indicare solo otto frasi. Ogni crocetta in più vale due punti in meno.

Era il 30 settembre 1968. Lo so di certo perché è dalla quinta elementare che mi scrivo i fatti su una piccola agenda. Quell’anno la maestra, che stava spiegando lo scoppio della seconda guerra mondiale, a un certo punto disse: noi non possiamo mai sapere quale fatto avrà importanza e quale no. Così, nel dubbio io da allora annoto tutto, per paura che mi scappi la cosa importante. Il 1968 fu un anno cruciale, si sa: il movimento hippy, il maggio francese, i carri armati russi che invadono Praga. Per me fu l’anno del venditore di enciclopedie. Avevo solo tredici anni e non leggevo niente. Il telegiornale, che ogni sera alle otto mio padre ci infliggeva in tinello mentre mangiavamo la minestra, mi entrava e mi usciva dagli occhi. Avevo tredici anni e facevo la terza media. Non ero né brava né cattiva a scuola, studiavo quel che dovevo e chiusa lì. Quella sera stavo facendo i compiti sul tavolo verdino del tinello. Mia madre preparava il semolino dolce e mio padre, che aveva fatto il turno della mattina presto, guardava la televisione. Adorni era diventato campione del mondo. Mio padre andava matto per il ciclismo, però gli piaceva di più Gimondi. Suonarono alla porta. Non aspettavamo nessuno. Mia madre si pulì le mani nel grembiule e andò ad aprire. C’era un signore molto elegante. Cappotto scuro e cappello di feltro, cartella di cuoio, ombrello con il manico di corno. Si tolse il cappello, fece un accenno di inchino: «Buonasera. Giuseppe De Maria, rappresentante deputato alle Grandi Opere della casa editrice UTET». Ricordo tutto, parola per parola. Mia madre sbiancò, riuscì solo a rispondere un flebile: «Sì…» non si capiva se col punto interrogativo o senza. Rimase inerte, le braccia lungo il corpo che sembravano appese a un chiodo. Credo che la colpì la parola deputato. Dovette pensare ai deputati del Parlamento, che uno di loro a sorpresa l’avessero catapultato a casa nostra. Mio padre si alzò dalla sedia, ma non spense la televisione. Ci fu un vuoto pieno di imbarazzo: completo silenzio e, di sottofondo, la voce del telegiornale che diceva qualcosa dell’attrice Olivia de Havilland, e poi che la maturazione dell’uva quell’anno era in ritardo. (tratto da Paola Mastrocola, Più lontana della luna, Milano, Guanda, 2007 pp. 26-7)

1. Nel 1968 in classe si spiegava l’inizio della seconda guerra mondiale.

2. Per la maestra era possibile riconoscere subito un fatto storico determinante.

3. Lidia da piccola credeva di avere una memoria infallibile.

4. Durante la cena Lidia guardava in maniera distratta il telegiornale.

5. A tredici anni Lidia aveva delle difficoltà a scuola.

6. La sera del 30 settembre 1968 la madre di Lidia stava pulendo la casa.

7. Il 30 settembre 1968 il padre di Lidia aveva lavorato nelle prime ore della giornata.

8. Nel 1968 Adorni ha vinto un mondiale.

9. Il padre di Lidia era un appassionato di ciclismo.

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10 . Quando sentì il campanello la madre di Lidia si lavò le mani.

11. Giuseppe De Maria era il direttore dell’UTET.

12. La madre di Lidia rispose infastidita alla presentazione di Giuseppe de Maria.

13. Le braccia della madre di Lidia erano immobili quando rispose a Giuseppe de Maria.

14. Quando sentì la presentazione di Giuseppe De Maria la madre di Lidia pensò di trovarsi davanti a un politico.

15. Durante l’incontro con Giuseppe De Maria si sentiva ancora il telegiornale.

16. Durante l’incontro con Giuseppe De Maria il telegiornale accennava alla fine della vendemmia.

Seconda parte (14 punti)

Leggete il testo. Completate le frasi scegliendo fra le quattro proposte della tabella (p. 11) l’unica parola appropriata; dovete indicarla segnando una crocetta sui riquadri ( ). Indicate solo una parola per ogni vuoto: ogni crocetta in più vale un punto in meno.

Il Percorso Museale nasce per iniziativa del Comune di Lubriano (VT) con l’obiettivo principale di mantenere, divulgare e valorizzare le tradizioni centenarie legate alla raccolta e all’uso delle erbe e dei frutti. L’intera zona, la Valle dei Calanchi, che da Lubriano è possibile (1) _____ con un’ampia visuale, è molto suggestiva e particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico. Il territorio è stato tradizionalmente interessato (e in parte lo è ancora oggi) da un’intensa attività agricola, che per secoli (2) _____ la principale fonte di sostentamento per le popolazioni locali. La Valle dei Calanchi rappresenta da tempo immemore un luogo ideale per lo sviluppo dell’agricoltura: il microclima particolare dovuto al riparo dai (3) _____ freddi di tramontana, e la disponibilità di (4) _____ proveniente dalle numerose sorgenti, ha portato allo sviluppo di una fitta (5) _____ viaria di collegamento con i limitrofi nuclei abitativi. La proprietà fondiaria è da sempre frazionata in una miriade di piccoli appezzamenti, dove venivano coltivati viti, olivi, piante da frutto e seminativi, ai quali si affiancavano (6) _____ di suini, ovini e animali di bassa corte. Itinerario museale Lungo l’itinerario denominato “Percorso delle acque, dei fiori, dei frutti e delle erbe mangerecce”, un percorso di circa 2 chilometri, sono dislocati dei (7) _____ didattici. I primi elementi informativi si ritrovano già all’interno della (8) _____ del Museo, nel centro storico di Lubriano e (9) _____ degli aspetti geologici dei calanchi, delle nozioni base di botanica relative alle piante superiori e dell’acqua quale risorsa primaria. Il Percorso Museale prosegue verso la fontana-lavatoio, luogo storicamente votato alla socializzazione nei piccoli centri, per (10) _____ poi verso il “cuore” della Valle dei Calanchi. Da qui si possono scegliere diversi itinerari, evidenziati attraverso mappe e cartelli presenti lungo il percorso. È possibile infatti sostare al punto ricreativo e visitare il giardino dei frutti perduti con piante da frutto, viti ed olivi. (11) _____ si giunge al punto informativo sulle piante aromatiche ricavato all’interno di un antico mulino ad acqua. Qualunque tragitto ci si appresti a compiere, uno (12) _____ attorno rivela lo stupendo paesaggio dei calanchi e forse, con un po’ d’attenzione e di fortuna, il battito d’ (13) _____ alto di un rapace, un piccolo roditore che furtivo si nasconde nell’erba o una variopinta (14) _____ in cerca di nettare.

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1. a aggiungere b collocare c coltivare d osservare

2. a ha assegnato b ha impedito c ha rappresentato d ha scavato

3. a punti b torrenti c tronchi d venti

4. a acqua b argilla c cisterna d temperatura

5. a interruzione b rete c trave d valle

6. a allevamenti b campi c coltivazioni d raccolte

7. a conti b pennelli c pannelli d panni

8. a leggenda b sede c traccia d vicenda

9. acontraddicono b raccolgono c respingono d trattano

10. a addentrarsi b diventare c rivoltarsi d trasformarsi

11. a Gli b Restringendo c Proseguendo d Soffermandosi

12. a sguardo b spazio c stacco d spavento

13. a argento b ali c aria d artista

14. a farfalla b favola c scena d ragnatela

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Risposte

Prima prova: 1, 4, 7, 8, 9, 10, 13, 14, 15