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Comando Carabinieri per la Tutela dell’AmbienteCo a do Ca abi ie i pe la utela dell bie te
Legisla ioneLegislazione in Materia Ambientale
S.Ten. Vincenzo Scarfogliero
Udine , 14 giugno 2011Udine , 14 giugno 2011
Trieste , 15 giugno 2011
LEGGE 8 LUGLIO 1986 N 349LEGGE 8 LUGLIO 1986 N 349LEGGE 8 LUGLIO 1986, N. 349LEGGE 8 LUGLIO 1986, N. 349
ART. 1ART. 1 ART. 8ART. 8comma 4comma 4
MINISTERO MINISTERO DELL’AMBIENTEDELL’AMBIENTE
NUCLEO OPERATIVO NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO ECOLOGICO
DELL’ARMA DEIDELL’ARMA DEIDELL’ARMA DEI DELL’ARMA DEI CARABINIERICARABINIERI
VIGILANZAVIGILANZA PREVENZIONE E REPRESSIONEPREVENZIONE E REPRESSIONE
NUOVA DENOMINAZIONENUOVA DENOMINAZIONE
VIGILANZAVIGILANZA, PREVENZIONE E REPRESSIONE PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLE VIOLAZIONI COMPIUTE A DANNO DELLE VIOLAZIONI COMPIUTE A DANNO DELL’AMBIENTEDELL’AMBIENTE
Comando Carabinieri per laComando Carabinieri per la
NUOVA DENOMINAZIONENUOVA DENOMINAZIONEArt. 17 L. 23 marzo 2001, n. 93Art. 17 L. 23 marzo 2001, n. 93
Comando Carabinieri per la Comando Carabinieri per la Tutela dell’AmbienteTutela dell’Ambiente
COMPETENZECOMPETENZE
“IL PREMINENTE INTERESSE DELL’ARMA DEI CARABINIERI IN MATERIA DI
SALVAGUARDIA AMBIENTALE”GIA’ DAL DECRETO DEL MINISTERO INTERNO DEL FEBBRAIO 1992 (DECRETO SCOTTI)
RIPARTIZIONE OBIETTIVI FORZE DI POLIZIA
DECRETO M.I. 28 aprile 2006 “Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di Polizia”
riconosce il preminente ruolo del Comando Carabinieri per lariconosce il preminente ruolo del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente nel comparto di specialità, essendosi “ … da
tempo affermato come organismo qualificato per l’attuazione di àattività di rilevanza strategica nel settore del controllo della
sicurezza ambientale”
SETTORI D’INTERVENTOTUTELA PAESAGGISTICO TUTELA PAESAGGISTICO --AMBIENTALEAMBIENTALEINQUINAMENTO SUOLOINQUINAMENTO SUOLOINQUINAMENTO IDRICOINQUINAMENTO IDRICOINQUINAMENTO ATMOSFERICOINQUINAMENTO ATMOSFERICOINQUINAMENTO ATMOSFERICOINQUINAMENTO ATMOSFERICOINQUINAMENTO ACUSTICOINQUINAMENTO ACUSTICOIMPIEGO SOSTANZE PERICOLOSE ED IMPIEGO SOSTANZE PERICOLOSE ED ATTIVITA' INDUSTRIALI A RISCHIOATTIVITA' INDUSTRIALI A RISCHIOATTIVITA INDUSTRIALI A RISCHIOATTIVITA INDUSTRIALI A RISCHIOINQUINAMENTO DA CAMPI INQUINAMENTO DA CAMPI ELETTROMAGNETICI E DA MATERIALI ELETTROMAGNETICI E DA MATERIALI RADIOATTIVIRADIOATTIVITUTELA FLORA E FAUNATUTELA FLORA E FAUNAOGM (ORGANISMI GENETICAMENTE OGM (ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI)MODIFICATI)
“POTERE ISPETTIVO DEL PERSONALE DEL CCTA”POTERE ISPETTIVO DEL PERSONALE DEL CCTA”per la vigilanza, la prevenzione e la repressione per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in danno dell'ambientedelle violazioni compiute in danno dell'ambientedelle violazioni compiute in danno dell'ambientedelle violazioni compiute in danno dell'ambiente
Art. 197, comma 4, D.Lgs. n. 152/2006Art. 197, comma 4, D.Lgs. n. 152/2006
STRUTTURA
UdineTrento
3 GRUPPI3 GRUPPITorino
Milano
Venezia
Udine
BresciaTreviso
Alessandria 3 GRUPPI3 GRUPPIBologna
FirenzeGenova Ancona
PescaraPerugia Pescara
CasertaRomaSassari
Grossetog
Lecce
CampobassoBari
NapoliPotenza
Sassari Lecce
SalernoCatanzaro 29 NUCLEI 29 NUCLEI
Palermo
Cagliari
Catania
Reggio Calabria OPERATIVI OPERATIVI
ECOLOGICIECOLOGICICatania
STRUTTURAREPARTO OPERATIVOREPARTO OPERATIVO
SEZ. INQUINAMENTO ATMOSFERICO,SEZ. INQUINAMENTO ATMOSFERICO,INDUSTRIE A RISCHIO ED A.R.S.INDUSTRIE A RISCHIO ED A.R.S.
SEZSEZ. ANALISI. ANALISI
SEZSEZ. INQUINAMENTO DA SOSTANZE. INQUINAMENTO DA SOSTANZERADIOATTIVERADIOATTIVE
SEZIONE OPERATIVA CENTRALESEZIONE OPERATIVA CENTRALE
COORDINAMENTO A LIVELLO NAZIONALECOORDINAMENTO A LIVELLO NAZIONALEDELLE INDAGINI PIU’ COMPLESSE DELLE INDAGINI PIU’ COMPLESSE
Dimensione e Dimensione e articolazionearticolazione
Il decreto legislativo è costituito da:Il decreto legislativo è costituito da:gg•• 318 articoli, suddivisi in:318 articoli, suddivisi in:
–– 6 “6 “partiparti””I:I: disposizioni comuni;disposizioni comuni;II:II: valutazione ambientale strategica (VAS), valutazione ambientale strategica (VAS),
valutazione d’impatto ambientale (VIA)valutazione d’impatto ambientale (VIA)valutazione d’impatto ambientale (VIA), valutazione d’impatto ambientale (VIA), autorizzazione ambientale integrata (IPCC);autorizzazione ambientale integrata (IPCC);
III:III: difesa del suolo, tutela delle acque difesa del suolo, tutela delle acque , q, qdall’inquinamento e gestione delle risorse dall’inquinamento e gestione delle risorse idriche;idriche;
IV:IV: gestione dei rifiuti e bonifiche siti inquinati;gestione dei rifiuti e bonifiche siti inquinati;V:V: tutela dell’aria e riduzione delle emissioni in tutela dell’aria e riduzione delle emissioni in atmosfera;atmosfera;atmosfera;atmosfera;VIVI:: tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente.tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente.
•• 45 allegati45 allegati
NORMATIVENORMATIVE DI SETTOREDI SETTORE
Sostanze Radioattive- Legge 31 dicembre 1962 n 1860- Legge 31 dicembre 1962, n. 1860- D.Lgs. n. 230/1995- D. Lgs. n. 52/2007
Industrie a Rischio Incidente Rilevante- L. 344/99 e s.m.i. (cd Legge Seveso);
D Lgs 52/97 (classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose)- D.Lgs. 52/97 (classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose)
Edilizia D P R 6 i 2001 380D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380
DiscaricheD.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36
AutodemolitoriD.Lgs. 24 giugno 2003, n. 209
I RIFIUTI
L’art. 183 del D. Lgs. 152/2006 definiscerifiuto qualsiasi sostanza od oggetto cherientra nelle categorie riportatenell’allegato A e di cui il detentore:
- si disfi abbia deciso di disfarsi
nell allegato A e di cui il detentore:
- abbia deciso di disfarsi- abbia l’obbligo di disfarsi
interpretazione autentica della definizione di rifiuto
- si disfi qualsiasi comportamento attraverso il quale in modo diretto o indiretto unaqua s as co po ta e to att a e so qua e odo d etto o d etto u asostanza, un materiale o un bene sono avviati ad attività di smaltimento o direcupero;
bbi d i di di f i- abbia deciso di disfarsila volontà di destinare ad operazioni di smaltimento o di recupero sostanze,
materiali o beni;
- abbia l’obbligo di disfarsil’obbligo di avviare un materiale, un sostanza o un bene ad operazionidi recupero o di smaltimento stabilito da una disposizione di legge odi recupero o di smaltimento, stabilito da una disposizione di legge oda un provvedimento delle pubbliche autorità o imposto dalla naturastessa del materiale, della sostanza e del bene o dal fatto che imedesimi siano compresi nell’elenco dei rifiuti pericolosi .
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTICLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTII rifiuti sono classificati in base a quando stabilito I rifiuti sono classificati in base a quando stabilito
dall’art. 184 del D.Lgs. 152/06. La loro classificazione dall’art. 184 del D.Lgs. 152/06. La loro classificazione ggavviene avviene secondo l’origine,secondo l’origine, inin rifiuti urbanirifiuti urbani ee rifiuti rifiuti
specialispeciali e, secondo e, secondo le caratteristiche di pericolositàle caratteristiche di pericolosità ininrifiuti pericolosirifiuti pericolosi ee rifiuti non pericolosirifiuti non pericolosirifiuti pericolosirifiuti pericolosi ee rifiuti non pericolosirifiuti non pericolosi..
Non PericolosiNon Pericolosi
P i l iP i l iUrbani Urbani
PericolosiPericolosi
Origine Origine Non PericolosiNon Pericolosi
Speciali Speciali
Pericolosi Pericolosi
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTICLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTIsecondo l’originesecondo l’origine
I Rifiuti UrbaniI Rifiuti Urbani-- secondo l’origine secondo l’origine --
I rifiuti urbani sono: (art. 184 comma 2° D.Lgs. 152/06)
a) I rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso civile abitazione;
b) I rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a) assimilati ai rifiuti urbani per qualità eda quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell’art. 198, comma 2, lettera g);
c) I rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;d) I rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed areed) I rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree
pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;e) I rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi ed aree
cimiteriali;f) I rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri
ifi ti i ti d tti ità i it i li di d ll di i llrifiuti provenienti da attività cimiteriali diverse da quelle di cui alle lettere b), c), ed e).
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTICLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI-- secondo l’origine secondo l’origine --
I Rifiuti SpecialiI Rifiuti Speciali
I rifiuti speciali sono: (art. 184 comma 3° D.Lgs. 152/06)a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;b) i ifi ti d i ti d ll i i di d li i t i héb) i rifiuti derivanti dalle operazioni di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto
dall’art. 186;c) i rifiuti da lavorazione industriale;c) i rifiuti da lavorazione industriale; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali;e) i rifiuti da attività commerciali;f) i rifiuti da attività di servizio;f) i rifiuti da attività di servizio;g) i rifiuti derivanti dalle attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi
prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi;depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi;
h) i rifiuti provenienti dalle attività sanitarie;i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti;) , p ;m) il combustibile derivato dai rifiuti.
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTICLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI-- secondo le caratteristiche di pericolosità secondo le caratteristiche di pericolosità --
Sono pericolosi i rifiutid ti i i di tinon domestici indicati
espressamente cometali con appositotali, con appositoasterisco, nell’elenco dicui all’allegato “D” allagparte quarta del D.Lgs.152/2006
Esempio Codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti)•08 01 15* fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose
•08 01 16 fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15
ATTI ILLECITIATTI ILLECITI
Art. 192
Divieto di abbandono
1. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolosono vietati.
2 È lt ì i t t l'i i i di ifi ti di l i i ll t t2. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo statosolido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee.
Inoltre fatta salva l'applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 e 256 il….. Inoltre …. fatta salva l applicazione della sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, il responsabile è tenuto a rimuovere, ad avviare a recupero o allo
smaltimento dei rifiuti ed a ripristinare dello stato dei luoghi, in solido con il proprietario dell’areacon il proprietario dell’area.
ATTI ILLECITIATTI ILLECITI
ABBANDONO DI RIFIUTIL' bb d di ifi ti i t t d ll’ t 192 i ti i l lt h iL'abbandono di rifiuti, vietato dall’art. 192, si concretizza ogni qual volta che sirilasciano dei rifiuti, dando origine ad accumuli di rifiuti di modestedimensioni. Detti rifiuti sono costituiti da beni, oggetti che sono in un evidente“stato di abbandono” ovvero lasciati con incuria ed al degrado; sistato di abbandono , ovvero lasciati con incuria ed al degrado; sitratta spesso di beni di uso domestico o di altra provenienza urbana, ma avolte anche di rifiuti speciali provenienti da lavorazioni artigianali o industriali,con un elevato tasso di inquinamentocon un elevato tasso di inquinamento.L’elemento che caratterizza l’abbandono è rappresentato “dell’occasionalità”dell’evento: infatti perché si possa restare nella fattispecie di “abbandono” ènecessario che esso sia occasionale, non ripetuto sistematicamente al fine dinecessario che esso sia occasionale, non ripetuto sistematicamente al fine digenerare un deposito permanente, definitivo e incontrollato.
ATTI ILLECITIATTI ILLECITIIL DEPOSITO INCONTROLLATO
Secondo la dottrina il deposito incontrollato riguarda l’azione di chi si disfa diun modesto cumulo di rifiuti depositandoli in un’area. Tale ipotesi, tuttavia,integra una condotta diversa, sia da quella dell’abbandono, come atto unico og qoccasionale, che dal concetto di discarica.
Il D.Lgs. 152/06, in particolare all’art. 183 comma 1 lett. m) prevede, cheall’interno di aree aziendali, si possa effettuare un “deposito temporaneo” dirifiuti, prima di avviarli a recupero/smaltimento, fornendo indicazioni precisesulle modalità di una corretta tenuta.
“Deposito temporaneo”Ex art 183 co 1 lett bb del D Lgs 03 04 2006 n 152Ex art. 183 co. 1 lett. bb del D.Lgs. 03.04.2006, n. 152
Raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel
luogo in cui gli stessi sono prodotti*, a condizione:
- di stoccare una quantità illimitata garantendo una asportazione
almeno trimestrale;
- quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga
complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi
di rifiuti pericolosi, con durata massima di un anno;
-il DT deve essere effettuato per categorie omogenee di rifiuti
** fatta eccezione per i rifiuti derivanti dalle attività di manutenzione alle infrastrutture per i quali detto
luogo può coincidere con quello di concentramento ove gli stessi vengono trasportati per la successiva
valutazione tecnica, finalizzata all'individuazione del materiale effettivamente, direttamente ed
l b l d loggettivamente riutilizzabile, senza essere sottoposto ad alcun trattamento
ATTI ILLECITIATTI ILLECITI
DISCARICA ABUSIVA
Il deposito incontrollato e l’abbandono indiscriminato dei rifiutiripetuto ed organizzato, sfociano in un’altra fattispecie di reato, quelladi discarica abusiva, ovvero, senza prescritta autorizzazione. Lenormative ambientali non forniscono una definizione sul concetto dio at e a b e ta o o sco o u a de o e su co cetto ddiscarica abusiva, seppure la sua realizzazione sia punita dall’art. 256comma 3 del D.Lgs. 152/2006, sanzione ben più grave rispettoall'abbandono o al deposito incontrollato di rifiutiall abbandono o al deposito incontrollato di rifiuti.
SANZIONISANZIONIABBANDONO O DEPOSITO
INCONTROLLATO DI RIFIUTILe sanzioni per l’abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti sonopreviste rispettivamente dagli artt. 255 e 256 comma 2° del D.Lgs. 152/06.In via generale, l’applicazione dell’una o dell’altra sanzione è determinatasolo ed esclusivamente dal soggetto che compie la condotta illecita:chiunque o il titolare di ente o impresa.L’art. 255 (sanzione amministrativa) riguarda la fattispeciedell’abbandono/deposito incontrollato di rifiuti operato da chiunque,mentre l’art. 256, comma 2° (sanzione penale) operato da parte di titolare diente od impresa.
Stesso comportamento ma diversificazione bilità ttiresponsabilità soggettiva
PRIVATO IL TITOLARE DI ENTE O IMPRESA
SANZIONISANZIONI
Art. 255, co 1°Sanzione Sanzione amministrativaamministrativa da da €€ 300,00 a 300,00 a €€ 3.000,00 3.000,00
Per CHIUNQUEPer CHIUNQUE sia responsabile di illecito abbandono, deposito o sia responsabile di illecito abbandono, deposito o immissione di rifiutiimmissione di rifiutiimmissione di rifiutiimmissione di rifiuti
Sanzione aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosiSanzione aumentata fino al doppio se si tratta di rifiuti pericolosi
Art. 256, co 2°Contravvenzione penale
Titolare Imprese e il Responsabile Ente Titolare Imprese e il Responsabile Ente in caso di illecito abbandono, in caso di illecito abbandono, deposito o immissione di rifiutideposito o immissione di rifiuti
ArrestoArresto dada 33 mesimesi aa 11 annoanno oo concon l’ammendal’ammenda dada €€ 22..600600,,0000 aa €€2626..000000,,0000 perper ii rifiutirifiuti nonnon pericolosipericolosi..
ArrestoArresto dada 66 mesimesi aa 22 annianni ee concon l’ammendal’ammenda dada €€ 22..600600,,0000 aa €€2626..000000,,0000 perper ii rifiutirifiuti pericolosipericolosi..
DISCARICA ABUSIVASANZIONISANZIONI
DISCARICA ABUSIVAArt. 256 3° co. del D.Lgs. n. 152/06
““Chiunque realizza o gestisce una discarica non autorizzata è punito con la pena dell'arresto da sei mesia due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Si applica la pena dell'arrestoda uno a tre anni e dell'ammenda da euro cinquemiladuecento a euro cinquantaduemila se la discarica èd ti t h i t ll lti t di ifi ti i l i All t di d ll tdestinata, anche in parte, allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Alla sentenza di condanna o alla sentenzaemessa ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, consegue la confisca dell'area sullaquale è realizzata la discarica abusiva se di proprietà dell'autore o del compartecipe al reato, fatti salvi gliobblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghiobblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghi.
In tema di gestione dei rifiuti, va qualificata quale discarica, ai sensi dell'art. 2, comma primo lett. g), D.Lgs.13 gennaio 2003 n. 36, anche la zona interna al luogo di produzione dei rifiuti destinata stabilmente allosmaltimento degli stessi. (Sez. III, Sent. n. 10258 del 26-01-2007)
Arresto 6 mesi a 2 anni Arresto 1 a 3 anniArresto 6 mesi a 2 anni
Ammenda € 2.600,00 a
€ 26.000,00
Arresto 1 a 3 anni
Ammenda € 5.200,00 a
€ 52.000,00
SANZIONISANZIONIDifferenze tra i reati:
smaltimento non autorizzato e gestione di discarica abusiva
Il reato di smaltimento non autorizzato di rifiuti non richiede, a
differenza del reato di gestione di discarica, una struttura
organizzativa complessa ed un comportamento sistematicamente
ripetuto nel tempo.
Se III Sent n 43817 del 30 09 2008Sez. III, Sent. n. 43817 del 30-09-2008
SANZIONISANZIONIDifferenze tra
l’abbandono di rifiuti e la discarica abusival abbandono di rifiuti e la discarica abusiva
ABBANDONO DI RIFIUTIcaratterizzato dalla occasionalità circa la condotta di deposito
DISCARICA ABUSIVADISCARICA ABUSIVA integra in se determinati indici rilevatori quali:
l i i i i à ( l à) d l d- la ripetitività (non occasionalità) degli atti di scarico;- le dimensioni del fenomeno in termini spaziali (area interessata) e quantitativi (entità dei rifiuti smaltiti);interessata) e quantitativi (entità dei rifiuti smaltiti);- la permanenza dei rifiuti in loco per un tempo apprezzabile;- la destinazione obiettiva del sito.
SMALTIMENTO IN DISCARICAArtArt.. 182182 commacomma 77 DD..LgsLgs..152152//0606
LeLe attivitàattività didi smaltimentosmaltimento inindiscaricadiscarica deidei rifiutirifiuti sonosonodi i li tdi i li t dd lldisciplinatedisciplinate secondosecondo leledisposizionidisposizioni deldel DD..LsLs.. 1313gennaiogennaio 20032003 nn 3636gennaiogennaio 20032003,, nn.. 3636
SMALTIMENTO IN DISCARICASMALTIMENTO IN DISCARICAEsistono 3 classi di discariche in funzione delle ti l i di ifi ti ltiti ( t 4 D L 36/2003)tipologie di rifiuti smaltiti (art. 4 D. Lgs. 36/2003)
1. Rifiuti inerti2. Rifiuti non
pericolosi3. Rifiuti pericolosi
DISCARICA RIFIUTI INERTIDISCARICA RIFIUTI INERTIDISCARICA RIFIUTI INERTIDISCARICA RIFIUTI INERTI
INTERVENTI SUL TERRITORIOINTERVENTI SUL TERRITORIO
Area sequestrata di circa80 000 mq adibita a80.000 mq adibita adiscarica abusiva di rifiutispeciali
INTERVENTI SUL TERRITORIOINTERVENTI SUL TERRITORIO
Laghetto artificiale ubicatoLaghetto artificiale ubicatoall’interno di una cavainattiva per l’estrazione disabbia adibito a discaricasabbia adibito a discaricaabusiva di rifiuti speciali einerti. Con l’ausilio del NucleoC bi i i S b diCarabinieri Subacqueo diNapoli si è scandagliato ilfondale rinvenendo circa 200mc di materiale inerte epneumatici esausti. Il tutto èstato posto sotto sequestro.p q
INTERVENTI SUL TERRITORIOINTERVENTI SUL TERRITORIO
Area comunale adibita adea co u a e ad b a adabbandono di rifiuti. E’stato interessato il Comuneper il ripristino ambientale.
INTERVENTI SUL TERRITORIOINTERVENTI SUL TERRITORIO
Discarica abusiva diDiscarica abusiva dirifiuti solidi urbani,speciali e pericolosi,p p ,rinvenuta all’interno diuna cava posta sottosequestro.
INTERVENTI SUL TERRITORIOINTERVENTI SUL TERRITORIO
Impianto di autodemolizione
con area adiacente con area adiacente oggetto di scarico
di rifiuti speciali. Posto sotto
sequestro, è stato interessato il interessato il
Comune per il ripristino
iambientale.
Registro di carico e scaricoRegistro di carico e scaricoArt. 190 del D.Lgs. 152/06
I soggetti (di cui all’articolo 188-ter, comma 2, lett. a) e b), che non hanno aderito su base
volontaria al SISTRI), hanno l'obbligo di tenere un registro di carico ei i d t l i f i i ll tt i ti hscarico su cui devono annotare le informazioni sulle aratteristiche
qualitative e quantitative dei rifiuti. Le annotazioni devono essereeffettuate almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione deleffettuate almeno entro dieci giorni lavorativi dalla produzione delrifiuto e dallo scarico del medesimo.
precedenteprecedente…..I soggetti che effettuino a titolo professionale attività di raccolta e di trasportodei rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti, ovvero che, p g ,svolgano le operazioni di recupero e di smaltimento dei rifiuti, nonché leimprese e gli enti che producano rifiuti, hanno l’obbligo di tenere un registro dicarico e scarico con fogli vidimati dall’Ufficio del registro su cui devonocarico e scarico, con fogli vidimati dall Ufficio del registro, su cui devonoannotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti,da utilizzare ai fini della comunicazione annuale al Catasto.
IlIl TrasportoTrasporto dei Rifiutidei RifiutiIl Il TrasportoTrasporto dei Rifiutidei Rifiuti
Durante il trasporto, i rifiuti sonoaccompagnati da un documentodenominato formulario di identificazionedenominato formulario di identificazione(art. 193 D. Lgs. 152/06), fatta eccezioneper il trasporto di rifiuti urbani effettuatoper il trasporto di rifiuti urbani effettuatodal soggetto che gestisce il serviziopubblico.
Le imprese che svolgono l’attività ditrasporto dei rifiuti devonotrasporto dei rifiuti devononecessariamente essere iscritte all’AlboNazionale Gestori Ambientali (art. 212D.Lgs 152/06).
T t d i ifi tiT t d i ifi tiTrasporto dei rifiutiTrasporto dei rifiuti
Cosa contiene il FIR :nome e indirizzo del produttore e del detentore;–nome e indirizzo del produttore e del detentore;
–origine, tipologia e quantità del rifiuto;– impianto di destinazione;–data e percorsopercorso dell’istradamento;–data e percorsopercorso dell istradamento;–nome ed indirizzo del destinatario.
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
Il Formulario di Identificazione dei rifiutiIl Formulario di Identificazione dei rifiuti
pp
Regole fondamentali per la corretta tenuta del documentoRegole fondamentali per la corretta tenuta del documento(art. 193 D.Lgs. N. 152/06) (art. 193 D.Lgs. N. 152/06)
il formulario, vidimato dagli Uffici Competenti (Ufficio del Registro), deve essere redatto in quattro esemplari e deve essere:d t t fi t t tti tt li l i d l• datato e firmato su tutti e quattro gli esemplari dal produttore/detentore dei rifiuti;
• controfirmato su tutti e quattro gli esemplari dal trasportatorela prima copia resta al produttore/detentore, le altre tre copie sono
acquisite daltrasportatore e devono essere controfirmate e datate in arrivo dal p
destinatario; di queste: - una viene trattenuta dal destinatario;una viene trattenuta dal destinatario;- una viene trattenuta dal trasportatore;- una viene restituita al detentore.
Scheda riepilogativa della Scheda riepilogativa della movimentazionemovimentazionemovimentazione movimentazione
Consegna i rifiuti al trasportatore e trattieneuna copia del formulario firmato da entrambi
PRODUTTOREDETENTORE
“A”Il trasportatore, a viaggio terminato, restituisce al detentore la quarta copia del formulario, controfirmata dal destinatario, entro tre mesi - sei
i ifi ti t f t li i
Durante il viaggio il rifiuto è
per i rifiuti transfrontalieri-
TRASPORTATOREaccompagnato da tre copie del formulario.
“B”
DESTINATARIO“C”C
Il destinatario accetta il rifiuto, firma per ricevuta il formulario e ne trattiene una copia. Le altre restano al
N.B. In caso di sosta o guasto tecnico per cui si effettua il trasbordo dei rifiuti, anche parziale, il trasportatore deve redigere nuovo formulario nel quale lo stesso figurerà come detentore e in entrambi i formulari,
ll i t i i i d à i di ilformulario e ne trattiene una copia. Le altre restano al trasportatore. nello spazio annotazioni, si dovrà indicare il numero
dell’altro documento di trasporto.
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
Il formulario di identificazione del rifiuto- SANZIONI SANZIONI --
Art. 258 c. 4° D.Lgs 152/06Rifiuti non pericolosi
L’operatore non iscritto al Sistri (poiché hafacoltà e non obbligo) effettua il trasporto dig ) prifiuti senza il formulario di identificazione dicui all’art. 193 ovvero indica nel documentodati inesatti o incompleti (ad esempiorelativamente al percorso) è punito con sanzioneamministrativa pecuniaria da € 1.600,00 a €9.300,00.Si applica la pena di cui all'art. 483 C.P. (falsitàideologica commessa dal privato in atto pubblico) achi, nella predisposizione di un certificato di analisi dirifiuti fornisce false indicazioni sulla natura sullarifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sullacomposizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche deirifiuti e a chi fa uso di un certificato falso durante iltrasporto.
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei RifiutiIl formulario di identificazione del rifiuto
- SANZIONISANZIONI --
In ordine all’errore materiale con dati non completi o inesatti In ordine all’errore materiale con dati non completi o inesatti è prevista una sanzione attenuata:è prevista una sanzione attenuata:
- SANZIONISANZIONI --
è prevista una sanzione attenuata:è prevista una sanzione attenuata:
• “per le indicazioni incomplete o inesatte ma che riportano tuttip p pgli elementi indispensabili per ricostruire le informazioni dovuteper legge” è prevista una sanzione amministrativa pecuniariada € 260 00 a € 1 550 00 (art 258 comma 5°);da € 260,00 a € 1.550,00 (art. 258, comma 5 );
• tale sanzione attenuata riguarda sia il caso di trasporto di rifiutipericolosi che il trasporto di quelli non pericolosi;
• dette sanzioni si occupano esclusivamente di un errore di tipodette sanzioni si occupano esclusivamente di un errore di tipomateriale privo del carattere fraudolento di una manomissionedei dati.
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei RifiutiArt. 188 Art. 188
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
Il produttore iniziale o altro detentore di rifiuti conserva laresponsabilità per l’intera catena di trattamento.
Situazione attualeSituazione attualeSituazione attuale Situazione attuale LaLa responsabilitàresponsabilità dell’operatoredell’operatore ((deidei soggetti non iscritti al sistema di controllo
della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non
i l i) èè esclusaesclusa neinei casicasi didi conferimento dei rifiuti::pericolosi) èè esclusaesclusa neinei casicasi didi conferimento dei rifiuti::
- al servizio pubblico di raccolta;
tti t i ti ll tti ità di lti t hé il- a soggetti autorizzati alle attività di recupero e smaltimento purché ilsoggetto sia in possesso della quarta copia del formulario debitamentetimbrata o, in mancanza, abbia effettuato comunicazione alla Provincia permancata ricezione del formulario stesso;
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
LA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORELA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORELA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORELA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORE
S l i i ll P i i é id t• Spesso la comunicazione alla Provincia é considerata unatto formale e viene sottovalutata; essa, però,rappresenta il cardine per l’esclusione della responsabilitàpp p pin capo al produttore/detentore del rifiuto.
• L’adempimento non è sanzionato direttamente• L adempimento non è sanzionato direttamentenell’impianto normativo, ma, di fatto, è elemento utileall’individuazione della responsabilità per omessocontrollo da parte del detentore;
• Il conferimento a soggetto autorizzato scrimina in linea di• Il conferimento a soggetto autorizzato scrimina, in linea dimassima, il conferente sul presupposto della buona fede;
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
LA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORELA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORE
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
LA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORELA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE/DETENTORE
• La segnalazione in ordine alla mancata ricezione dellaquarta copia del formulario consente agli organi diquarta copia del formulario consente agli organi dicontrollo di individuare eventuali sacche di illegalità sullequali indagare e pone il detentore al riparo dal concorsoin eventuali reati.
• La mancata segnalazione può essere valutata comeLa mancata segnalazione può essere valutata comeelemento a carico del detentore stesso;
I fi i di ll bilità d l d t t i• Infine, in ordine alla responsabilità del detentore, inmancanza di esplicito riferimento normativo, si ritienesussistere la triplice configurazione della responsabilitàp g ppenale, civile e amministrativa;
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
T t I i i ll’AlbT t I i i ll’Alb
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
Trasporto senza Iscrizione all’AlboTrasporto senza Iscrizione all’AlboSanzioni Sanzioni
• Raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi inmancanza della prescritta autorizzazione senzamancanza della prescritta autorizzazione senzaiscrizione pena dell’arresto da 3 mesi ad 1 annoo con l’ammenda da € 2.600,00 a € 26.000,00 - art.256 1 l tt )256, comma 1 lett. a);
• Raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi in mancanzap pdella prescritta autorizzazione pena arresto da mesi6 a 2 anni e con l’ammenda da € 2.600,00 a €26 000 0 art 256 comma 1 lett b)26.000,0 - art. 256, comma 1 lett. b).
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei Rifiuti
CONFISCA DEL MEZZO IN CASO DI CONDANNACONFISCA DEL MEZZO IN CASO DI CONDANNA
L’art. 259, 2° comma D.Lgs. n. 152/06, prevede che allasentenza di condanna, o a quella emessa ai sensi dell’art.444 C.p.p. (cosiddetto “patteggiamento”), per i reati di cuiagli artt. 256 e 258 4° comma D.Lgs. 152/06, consegueobbligatoriamente la confisca del mezzo di trasportoobbligatoriamente la confisca del mezzo di trasporto.
Poiché in sede penale non può essere confiscato un beneche non sia sottoposto a sequestro, ne deriva che la poliziagiudiziaria, in sede di primo accertamento dei fatti-reatoappena evidenziati deve procedere al sequestro dei veicoliappena evidenziati, deve procedere al sequestro dei veicoliutilizzati per il trasporto/traffico illecito dei rifiuti.
Il Trasporto dei RifiutiIl Trasporto dei RifiutiELEMENTO CRITICO DELLA FILIERA DEL CICLO ELEMENTO CRITICO DELLA FILIERA DEL CICLO
DEI RIFIUTIDEI RIFIUTIInnumerevoli indagini hanno evidenziato il sensibile incremento del
fenomeno della declassificazione dei rifiuti speciali pericolosi in quellinon pericolosi per essere successivamente riutilizzati in altri ciclip pproduttivi e/o interrati, con evidenti danni per l’ambiente e per lasalute pubblica
gran parte dei rifiuti circolano quotidianamente sulle strade delgran parte dei rifiuti circolano quotidianamente sulle strade delnostro Paese e il loro trasporto costituisce uno dei momenti dimaggiore interesse e pericolosità dell’intero ciclo
il controllo su strada rappresenta lo strumento più efficace peracquisire informazioni utili sui vari flussi di rifiuti e sulle tipologiemaggiormente a rischio di occultamento o soggette a traffico illecitomaggiormente a rischio di occultamento o soggette a traffico illecito
controllare in modo efficace il trasporto significa prevenire ei i iù i ill iti l tt d ll ti d i ifi tireprimere i più gravi illeciti nel settore della gestione dei rifiuti
NOZIONE DI SCARICOD fi i i A t 74 1 l tt ff) D L 152/06Definizione Art. 74 comma 1 lett. ff) n. D.Lgs. 152/06
“Qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistemastabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità ilciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali,p p q psul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dallaloro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento didepurazionedepurazione
ACQUE DI SCARICO E RIFIUTI ALLO STATO
LIQUIDO L’interruzioneinterruzione del nesso funzionale diretto dell’acqua reflua con il corpo
Rilevante ai fini della applicazione idrico ricettore, mediante trasporto con autobotti o altri mezzi, implica
l’assoggettamento alla disciplina dei
Rilevante ai fini della applicazione della normativa non è lo stato fisico
(liquidità) della sostanza, ma l’immissione diretta o meno in un l assoggettamento alla disciplina dei
rifiuti (Parte IV^ D.Lgs. 152/06) l immissione diretta o meno in un
corpo ricettore.
A t 124 C it i li
AUTORIZZAZIONE AGLI SCARICHI
Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati.
Art. 124 Criteri generali
Gli scarichi di acque reflue domestiche in reti fognarie sono sempre ammessi.L’autorizzazione è valida 4 anni Il rinnovo va chiesto l’anno prima dellaL autorizzazione è valida 4 anni. Il rinnovo va chiesto l anno prima dellascadenza.
Per le sostanze pericolose il rinnovo dell’autorizzazione deve esserepconcessa in modo espresso entro e non oltre 6 mesi dalla data discadenza altrimenti lo scarico deve cessare immediatamente.
Le autorizzazioni possono contenere prescrizioni particolari.
Art. 125 Domanda di autorizzazione (scarichi industriali)
La domanda deve essere accompagnata dalle indicazioni dellecaratteristiche qualitative e quantitative, dei mezzi tecnici impiegati nel
( )
ca a e s c e qua a e e qua a e, de e ec c p ega eprocesso produttivo e dei sistemi di depurazione.
SANZIONISanzioni amministrative e danno ambientaleSanzioni amministrative e danno ambientale
Art. 133
Per il superamento dei limiti di scarico Da euro 3.000,00 a 30.000,00
Salvo che il fatto costituisca reato
, ,
In aree di salvaguardia Non inferiore a 20.000,00 euro
Assenza autorizzazione alloAssenza autorizzazione allo scarico (domestici o fognarie) Da euro 6.000,00 a 60.000,00
Edifici isolati D 600 00 3 000 00Edifici isolati Da euro 600,00 a 3.000,00
Mancato rispetto delle prescrizioni Da euro 1.500,00 a 15.000,00
Smaltimento dei fanghi non corretto Da euro 6.000,00 a 60.000,00
Violazione prescrizioni istallazioneViolazione prescrizioni istallazione e manutenzione misuratori portata Da euro 1.500,00 a 15.000,00
SANZIONI PENALI
Scarico (industriale) senza
Art. 137 Sanzioni penali
Arresto da 2 mesi a 2 anni oScarico (industriale) senza autorizzazione
Arresto da 2 mesi a 2 anni o ammenda da euro 1.500.00 a 10.000,00
Sostanze pericolose Arresto da 3 mesi a 3 anniSostanze pericolose
Scarico di sostanze pericolose senza osservare le prescrizioni o manomette Arresto fino a 2 anniosservare le prescrizioni, o manomette i sistemi di controllo in automatico
Arresto fino a 2 anni
Superamento limiti sostanze Arresto fino a 2 anni e ammenda da euro pall. 5 tab. 5 parte III
f3.000,00 a 30.000,00
Se superati anche i limiti all. 5 b 3/A III
Arresto da 6 mesi a 3 anni e ammenda da tab. 3/A parte III euro 6.000,00 a 120.000,00
Applicata anche ai gestori di depuratori per acque reflue urbane con scarichi che superino i valori limite
Titolare che non consente accesso per ispezione
Arresto fino a 2 anni
urbane con scarichi che superino i valori limite
Divieto di scarico nel suolo e sottosuolo Arresto fino a 3 anni
Scarico a mare da navi di sostanza con divieto assoluto di scarico a mare
Arresto da 2 mesi a 2 anni
Utilizzazione agronomica di fanghi al di fuori dei casi previsti
Ammenda da 1.500,00 a 10.000,00 o con l’arresto fino ad 1 anno
Art. 139 Obblighi del condannato
Con la sentenza di condanna la sospensione condizionale della pena può essere subordinata al risarcimento del danno e agli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale. p
Art. 140 Circostanze attenuanti
Per chi ha riparato integralmente al danno le sanzioni penali eamministrative sono diminuite dalla metà a 2/3
S.Ten. Vincenzo ScarfoglieroS.Ten. Vincenzo ScarfoglieroS.Ten. Vincenzo ScarfoglieroS.Ten. Vincenzo Scarfogliero
Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente-Reparto Operativo –
-Sezione Inquinamento da Sostanze Radioattive
Largo Lorenzo Mossa 8/A, 00165 ROMA
Telefono: (+39) 06.660351