Lettere dal

MONASTERO di

S. BENEDETTO

in BERGAMOGIUGNO 2020

Anno XXX N. 1 - Periodico semestrale di Inf. ReligioseSpedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BergamoDirettore responsabile: Gino Carrara

Redazione e Amministrazione c/o Monastero S. Benedetto,Via S. Alessandro, 51 - BERGAMO - Tel. 035247461 - c.c.p. 00223248Autorizzazione del Tribunale di Bergamo N. 39 in data 7.12.1990Stampa: Laboratorio Grafico snc - Pagazzano (BG)

Lo sguardo dell’Agnello

Agennaio si è conclu-

so parte del restaurodel Polittico deL’Agnello Mistico di

Jan van Eyck e Hubert vanEyck, realizzato nel 1432,uno dei grandi capolavoridella storia dell’arte mondia-le. Si trova a Gent, nella Cat-tedrale di San Bavone. Un’o-pera monumentale, il più im-ponente dei polittici realiz-zati nelle Fiandre durante ilquindicesimo secolo: misuratre metri e cinquanta in altez-za, e quattro e settanta in larghezza, quando è aperto. Infatti il polittico (24tavole in quercia) è dipinto su entrambi i lati ed era stato concepito per esserechiuso o aperto (e quindi per mostrare certi scomparti piuttosto che altri) se-condo le occasioni.

Quando il polittico è aperto, presenta dodici tavole, suddivise su due re-gistri. Un concentrato di arte, teologia, bellezza che riassume l’intera storiadella Redenzione. Il centro catalizzatore è l’Agnello, elaborato dal librodell’Apocalisse, posto al centro su di un altare in un giardino lussureggiante,che misura solo 12 per 12 centimetri. Durante le delicate fasi del restauro,durato tre anni, si è scoperto anche il vero “sguardo” dell’Agnello coperto daposteriori ridipinture: uno sguardo umano, penetrante, scrutatore. Gli occhisono posti frontalmente e non lateralmente come nei ritocchi successivi chediedero all’agnello un’apparenza più naturale, secondo il gusto del tempo.

Su tutto quello che è accaduto in questi mesi in cui si è sofferto, pianto,scritto, riflettuto, su tutto e su tutti si è posato lo sguardo di questo Agnello.“Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?” “Io piangevo molto per-ché nessuno ne era degno” scrive il veggente Giovanni. Alle lacrime versatenell’incapacità di risolvere gli enigmi del mondo c’è soltanto una risposta:l’Agnello immolato e Vivente. Il Primo e l’Ultimo. Da quando Cristo ha pro-nunciato dalla croce il “tutto è compiuto” noi siamo sotto questo sguardo.Temporalmente ciò che abbiamo vissuto abbraccia il periodo quaresimale equello pasquale, e ora l’ordinarietà del quotidiano. Nessuna “profezia” da fi-ne del mondo, sono dolori di un parto che dura, di un parto in atto e questavolta ne siamo stati coinvolti anche noi, come territorio, come popolo, nellanostra carne. Come tutta l’umanità. Almeno in questo saremo capaci di rico-noscerci fratelli?

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Sotto lo sguardo dell’Agnel-lo si è dipanata la storia deinostri giorni che qui riassu-miamo.

21 novembre. Giornata di preghie-ra per le Comunità contemplative.All’Ora di Nona viene esposto ilSantissimo e dopo il canto dei Ve-spri viene impartita la BenedizioneEucaristica. Segue la S. Messa con-celebrata dal Prevosto Mons. Gian-ni Carzaniga, da Don GiampietroCarrara e da Don Tullio Frosio Ron-calli con la partecipazione dei fedelidella Parrocchia di S. Alessandro inColonna.

28 novembre. I seminaristi di Quar-ta Teologia del Seminario Arcive-scovile di Milano, recentementeistituiti Accoliti, sono accolti dallaMadre nella nostra Chiesa per unavisita e un breve scambio spiritualesu come vivere in pienezza la pro-pria vocazione.

1 dicembre. Un gruppo di parroc-chiani si ritrova per il ritiro d’inizioAvvento con il Prevosto Mons.Gianni Carzaniga. Condividono poicon la Comunità monastica in chie-sa il canto dei Vespri e la Benedizio-ne Eucaristica.

3 dicembre. S. E. Mons. Paolo Ru-delli, consacrato Arcivescovo il 4ottobre scorso e nominato Nunzioapostolico, presiede la S. Messa con-ventuale concelebrata da Don Giam-

battista Ferrari. Si intrattiene poi conla Comunità monastica ripercorren-do il suo cammino vocazionale e ilsuo servizio alla Santa Sede nelleRappresentanze pontificie in Ecua-dor, in Polonia e presso la sezione pergli Affari generali della Segreteria diStato, quindi a Strasburgo, comeOsservatore presso il Consigliod’Europa. Assicuriamo la nostra pre-ghiera per il suo delicato ufficio nelpaese dove il Santo Padre lo invierà.(È del 25 gennaio la nomina ufficialedi Nunzio in Zimbabwe).

15 dicembre. Giornata di spirituali-tà d’Avvento della Fraternità dei no-stri Oblati. Presente Don DorianoLocatelli che celebra la S. Messa fe-stiva e detta le meditazioni. Si con-clude con il canto dei Vespri insie-me alla Comunità monastica e la Be-nedizione Eucaristica.

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Mons. Paolo Rudelli

16 dicembre. La Parrocchia diS. Alessandro in Colonna inizia laNovena del S. Natale vivendo con laComunità monastica un momento dipreghiera e riflessione sul Vangelodella Quarta Domenica di Avventoe la celebrazione in canto di Com-pieta.

Santo Natale. Per la prima volta laCelebrazione dell’Ufficiatura delleLetture, con inizio alle 22.15, avvie-ne in chiesa, condivisa con la Frater-nità degli Oblati, che di seguito pre-sta il suo prezioso servizio liturgicoper la Santa Messa di Mezzanottecelebrata da Don Giambattista Fer-rari. Riprendendo l’annuncio degliangeli ai pastori “Vi annuncio una

grande gioia”, il celebrante auguradi vivere in pienezza questa notte equesto giorno di grazia della nascitanella carne del Figlio di Dio, chie-dendo soprattutto il dono della paceper tutto il mondo.

La Santa Messa solenne delGiorno è presieduta da S. E. Mons.Carlo Mazza, che nell’omelia sotto-linea come umilmente dobbiamoaccostarci alla maestà, alla condi-scendenza di Dio che ha deciso diprendersi cura di noi inviandoci suoFiglio. Invita i presenti a non passa-re distrattamente davanti al presepio- l’Admirabile signum come lo hadefinito Papa Francesco nella re-cente Lettera apostolica - ma a fer-marsi in contemplazione per vedere

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Admirabile signum

le cose sotto una luce nuova, la lucedi Cristo che è la “verità che illumi-na ogni uomo”.

Per la Comunità è un periododifficile a causa di una forte influen-za (forse già spia di ciò che stava peraccadere?), che ci vede costrette alimitare i nostri impegni liturgici inquesto tempo così solenne e gioio-so, ma dove sperimentiamo ancorauna volta la grazia di vivere insiemee di poterci aiutare e sostenere a vi-cenda.

21 gennaio. A cura dell’UfficioTempi dello Spirito - nell’ambitodel percorso “Lungo le vie delloSpirito” quest’anno dedicato al te-ma dell’annuncio del Vangelo e del-la missione che il Signore Risorto ciaffida, indicataci dal nostro Vesco-vo Francesco nella lettera pastorale“Una voce che invia”, si svolge l’in-

contro “Una voce che invia … nellaspiritualità benedettina”. RelatoreDom Giordano Rota, abate del Mo-nastero S. Giacomo in Pontida e Vi-cario episcopale per la Vita consa-crata.

10 febbraio. S. Scolastica. S. Mes-sa solenne pomeridiana presiedutada Don Doriano Locatelli e concele-brata da Don Carlo Nava e dal Dia-cono Don Andrea Borgonzoni.All’omelia Don Doriano ispirando-si al Vangelo proposto dalla Litur-gia evidenzia i due atteggiamenti diMaria di Betania, uno esteriore el’altro interiore, che devono caratte-rizzare ogni credente, ma in partico-lare il monaco: lo stare seduti ai pie-di del Maestro e l’ascolto della suaParola. L’ascolto plasma la vita in-teriore per poi forgiare gli atteggia-menti esteriori in una coerenza a tut-ta prova.

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Dom Giordano Rota OSB Solennità di Santa Scolastica

28 febbraio. Inizio della S. Quaresi-ma. Abbiamo la grazia di celebrareancora la S. Messa e ricevere sul ca-po il segno delle Ceneri, mettendol’intenzione anche per tutti i nostrifratelli e sorelle che non potrannopiù partecipare alla Liturgia. Dall’8marzo anche noi entriamo nella fasedi “grande ritiro” a causa della pan-demia di Covid 19. Sul registro delleMesse un laconico e desolato N.C.

segnala d’ora in poi la “non celebra-zione” dell’Eucaristia. Nessuna dinoi sviluppa sintomi riconducibili alvirus, questo ci permette con unacerta serenità di continuare la nostravita comune senza distanziamenti emascherine, condizione non rispar-miata ad altre comunità religiose,che conteranno anche diverse con-sorelle e confratelli defunti. Cosìcome i sacerdoti del nostro presbite-rio: di loro vogliamo ricordare DonTarcisio Casali dei Preti del SacroCuore e Don Adriano Locatelli, chenumerose volte hanno presiedutol’Eucaristia al nostro altare. Seguia-mo giorno per giorno l’evoluzionedella situazione nel nostro territorio

così profondamente colpito, e nelresto del mondo. Abbiamo sospeso ilavori del nostro cantiere e anche inostri dipendenti sono rimasti a ca-sa. Raccogliamo numerose inten-zioni di preghiera, racconti da chivive in prima linea questa tremendalotta, da chi vive rinchiuso in un ap-partamento, le ansie di chi vede ilproprio futuro segnato da incertezzae privazioni. Ci commoviamo allalettura di luminose testimonianze didedizione, di solidarietà, di prossi-mità. Un incredibile silenzio avvol-ge la nostra Città, lacerato solo dalsuono delle sirene e dallo sfrecciaredegli elicotteri gialli della Protezio-ne Civile.

La Comunità si ritrova quotidia-namente per la Liturgia della Parolae la condivisione dell’Eucaristia,fonte di rinnovato vigore, recataci inuna pisside dal Prevosto Mons.Gianni Carzaniga dopo la celebra-zione (a porte chiuse) della S. Messa

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festiva in Basilica. Sempre Mons.Gianni si rende disponibile per l’as-soluzione comunitaria in alcune oc-casioni. Lo ringraziamo di cuore perla sua paterna vicinanza. I versettidei salmi in questo frangente acqui-stano un significato più profondo eattuale: “Volgiti, Signore, fino a

quando? Muoviti a pietà dei tuoi

servi!” (Salmo 89).Con la nostra preghiera, deside-

riamo in particolare essere accantoai numerosi fratelle e sorelle che af-frontano il definitivo passaggio,nella fede sappiamo che nessuno diloro ha varcato le porte della morteda solo, seppur isolati nelle terapieintensive: la Comunione dei Santitutto avvolge e illumina.

Attraverso internet partecipia-mo ai momenti di preghiera, in par-ticolare quelli proposti dalla Dioce-si con la presenza del nostro Vesco-vo Francesco, al quale vogliamoesprimere tutta la nostra ricono-

scenza per essersi dimostrato vera-mente un padre che condivide sinoin fondo il dolore dei suoi figli, conparole e gesti significativi. Indimen-ticabile rimarrà la benedizione Urbi

et Orbi di Papa Francesco il 27 mar-zo, in una vuota piazza S. Pietro, se-gno di speranza nel mezzo dellatempesta che si stava attraversando.

La nostra formazione perma-nente continua attraverso il web,grazie alla generosa collaborazionedi alcuni sacerdoti.

Il 23 maggio madre Cristina parte-cipa - su piattaforma online - a un in-contro tra il Vescovo di Bergamo,Mons. Francesco Beschi e i Supe-riori Maggiori/ femminili e maschi-li, i cui Istituti hanno la Casa Madrein Diocesi e dei Monasteri ivi pre-senti. Argomento: la ripresa dellavita pastorale, nei suoi vari livelli, altempo della pandemia. La convoca-zione è stata organizzata dal VicarioEpiscopale per la Vita Consacrata,l’Abate Padre Giordano Rota OSB.

Anche gli incontri con la Frater-nità degli Oblati si realizzano attra-verso Skype.

Con immensa gioia il giorno diPasqua Don Giambattista Ferraritorna a celebrare la S. Messa, per ilmomento solo quella festiva, poi dalfatidico 18 maggio ogni giorno, masolo per la Comunità monastica. Lemonache, infatti, si dispongono neibanchi della chiesa per mantenere ilgiusto distanziamento dal Celebran-

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Il Cristo deposto del Venerdì Santo

te e la Comunione viene sommini-strata dalla Madre, secondo le indi-cazioni della Curia. Per prudenza, eper il fatto che non possiamo assicu-rare una sanificazione efficace, ri-mandiamo l’apertura della chiesa aifedeli.

E la vita così continua tra pre-cauzioni e desiderio di “normalità”.

“La tentazione di dimenticare

ciò che è successo e ciò che sta suc-

cedendo in altri Paesi è molto forte.

Sentimenti di sconforto, sospetto,

sfiducia, fino a quelli più distruttivi

come rabbia e rancore sociale sono

in agguato. I sentimenti di fede e in-

tensa umanità manifestati in quei

giorni nutrano anche oggi le nostre

anime tentate dall’oscurità”. Cosìha detto il nostro Vescovo France-sco nell’omelia a Sotto il Monte il 3giugno scorso. Le immagini dei ca-

mion militari che trasportavano lesalme dei nostri concittadini in fornicrematori di altre regioni hanno col-pito e commosso il mondo. Ma noiabbiamo visto scene atroci di un Pa-ese dell’America Latina dove i mor-ti non solo in sacchi da cadavere, madell’immondizia, venivano ammuc-chiati e abbandonati negli scantinatidell’ospedale. Per tutti loro, per lasofferenza che ancora morde la car-ne di tanti fratelli e sorelle, per la fa-tica di chi quotidianamente combat-te contro un nemico sconosciuto esubdolo, per quanti sentono di nonfarcela più, lasciamoci trapassaredallo sguardo dell’Agnello e armia-moci di perseveranza: la virtù chenon cede alle difficoltà e regge neltempo (S. Natoli). Con la perseve-ranza ci salveremo (cfr. Lc 21,19).Tutti insieme.

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Il nostro altare pronto per le celebrazionianti-Covid

Noi amiamo Bergamo

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ALLE VITTIME DEL COVID 19

“Un mare in bufera è in corso nella mia vita,per una pertinentissima analogia,

ove in mezzo alle molteplici onded’innumerevoli tumulti barcolla la mia anima

in questo mondo, come in una navicella,tra gli intrecci del mio corpo…

Ora potrò mai di nuovo contemplarel’arca del mio corpo ridotto a pezzi, rifatta?

Mi sarà mai dato di vedere nuovamente integrala nave rovinata della mia misera anima?

Mi sarà mai dato di vedere ricompostii brandelli separati da enormi distanze?

Mi sarà mai dato di vedermi allietato il cuore,di me afflitto da tante mestizie?

Sono circondato, secondo la parola di Giobbe,dagli ordigni del male che non posso attraversare

a meno che non si manifestila luce della tua benefica volontà,

che non si apra la porta della tua tenerezza,che non si diffonda il raggio della tua gloria,che non si riveli della tua mano la cura,che non si stenda il giorno tuo, del sole della vita,che non si manifesti lo spettacolo della tua aurora,che non sgorghi come una fonte l’abbondanza della tua dolcezzache non venga ritrovata la speranza perduta,che non si senta, o Signore, la voce del tuo saluto,che non si avvicini la pace allontanata.In queste condizioni beate riceverò fede in una salda speranza.Glorificato nella tua luce inaccessibile

dona a me, peccatore, insieme al perdono, la vita e la beatitudine”.

San Gregorio di Narek, Il libro della lamentazione 25

Gregorio (951-1010 ca), monaco nel monastero di Narek, (nell’attualeTurchia), mistico, considerato santo già in vita. Compose diverse operetra le quali il Libro della lamentazione, capolavoro della letteratura arme-na antica. Papa Francesco lo ha dichiarato Dottore della Chiesa nel 2015.

LA PAGINA DEGLI OBLATI

…partiamo da una splendida domenica assolata di dicembre, con il no-stro ritiro d’Avvento, reso profondo e unico grazie agli interventi di don Do-riano sul capitolo XII della Lettera ai Romani di San Paolo, la quale compareanche come esergo nel nostro Statuto. Questa giornata, 15 dicembre, ci vederaccolti intorno all’altare per fare nostro l’invito dell’Introito “Gaudete”,gioite nel Signore! Questa gioia ci pervade e ci accompagna alle prossimefestività. Di colpo è Natale, con la splendida e sobria Liturgia monastica allaquale abbiamo potuto prendere parte tutti insieme, partecipiamo e viviamo ilmistero dell’Incarnazione che è sempre attuale nelle nostre vite. I due incon-tri di gennaio e febbraio si svolgono regolarmente tenuti dalla Badessa sulcapitolo IV della Regola: Gli strumenti delle buone opere, intrecciati con ivari appuntamenti della festività della Presentazione al Tempio e di SantaScolastica. L’ultimo appuntamento in presenza sono i secondi vespri dellaVII domenica del Tempo Ordinario. Facciamo appena in tempo a finire ilcanto dei salmi che ci giunge la notizia della sospensione di tutte le celebra-zioni con i fedeli, anche noi Oblati non facciamo eccezione e ci affidiamo inobbedienza alle disposizioni che ci chiedono di rimanere a casa. Il desideriodi incontrarsi e parlare di Dio e dei suoi doni non si estingue in noi, e animatidall’ottimismo della comunità monastica il 21 marzo, Transito di san Bene-detto, ci ritroviamo insieme in una modalità inattesa e inconsueta: su Skypepartecipiamo ad una meditazione sul salmo 76, durante la quale la Badessa ciillustra il percorso spirituale dell’uomo di Dio nel tempo della prova, neltempo del “passaggio” alla Pasqua eterna. A questo incontro ne seguono an-cora altri due, uno il 4 aprile, con una meditazione sul senso della Pasqua-Passaggio- Passione, un altro il 2 maggio che ha completato la meditazionesul capitolo IV della Regola su: Gli strumenti delle buone opere.

In fine, la veglia di Pentecoste la celebriamo ancora su Skype, attraversoall’Ufficio delle Letture attingiamo la consolazione del Paraclito in questotempo di dolore e isolamento forzoso, per proiettarci così nella speranza chediviene salvezza di Dio nel nostro presente martoriato e angoscioso.(D.M.C.)

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Il Signore ha chiamato nel suo Regno di pace e di luce

Silvestro Moro, cognato di Madre Cristina, il 19 marzo 2020.

Luciana Teresa Cremaschi ved. Bevilacqua, Oblata del nostroMonastero dal 1969, il 24 maggio 2020.

Chiediamo un ricordo nella preghiera.

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INVITO ALLA LETTURA

Considerazioni

C. Danilo Mauro Castiglione2019 - Algra Editore

Il 27 febbraio era prevista presso la chiesa il nostro Mo-nastero la presentazione di Considerazioni, scritto natoda alcune riflessioni dell’Oblato Danilo Mauro Castiglio-ne attraverso l’esercizio della meditazione. Purtroppo acausa delle restrizioni del Covid 19 tutto è stato sospeso.Riportiamo come “recensione” le parole di introduzione preparate dalla Ma-dre Abbadessa M. Cristina Picinali per la circostanza.«Riprendo le parole della Prefazione della Consorella siciliana Sr. M. Cecilia[La Mela]: Cammino interiore di un uomo il quale alla luce del suo percorso difede, sa leggere dentro e fuori l’esaltante esperienza di umanità che tutti ciaccomuna.Danilo Castiglione è coordinatore della Fraternità di Oblati benedettini seco-lari della nostra Comunità monastica, per questo ci troviamo in Monasteroper la presentazione della sua breve ma densa pubblicazione. In verità hoosato accusarlo di essere stato un poco pessimista, ma è scusabile, vivendoin un tempo come il nostro, dove i concetti di umanità e di fede paiono sem-pre più appannati, e del resto lui stesso ha scritto di voler “offrire un caffè” checon il suo retrogusto amaro rinvigorisce ed aiuta ad affrontare con “gusto” lagiornata.Leggendo queste pagine non ho potuto far a meno di rammentare il famosooracolo su Duma del profeta Isaia: Sentinella, quanto resta della notte? quan-to resta della notte?La sentinella risponde: viene il mattino, poi anche la notte. Se volete doman-dare domandate, convertitevi, venite.Duma è un’oasi del deserto, il cui significato può anche essere silenzio. Tutteimmagini evocate da Danilo nel suo scritto. Un’oasi nella quale sostare e nelsilenzio far affiorare da queste “Considerazioni” nuove domande.Trovo pertinenti come chiosa queste parole di Rilke: “Pazienza è tutto. Noncercate risposte che non possono venirvi date perché non le potreste vivere.E di questo si tratta, di vivere tutto. Vivete ora le domande. Forse v’insinuatecosì a poco a poco senz’avvertirlo, a vivere un giorno lontano le risposte”.Il monaco è cercatore del Volto di Dio. Ma ogni uomo, che lo sappia o no, è incerca di questo Volto. E in questo Volto, ancora celato, avremo risposta alnostro peregrinare, al nostro soffrire, al nostro vivere. Danilo Castiglione, at-traverso questo testo, mentre ce lo ricorda, stimola il nostro quotidianocammino».

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Monastero

S. Benedetto

MONASTERO S. BENEDETTOVia S. Alessandro, 51 - 24122 BERGAMO

Tel. 035 247 461 - Fax 035 0951 298monsanben.bg@tiscali.it - www.monasterosanbenedettobergamo.com

CCP 00223248 - IBAN IT67G03075 02200 CC8500342310

Ogni mese sono celebrate due Ss. Messe per i parenti, benefattori vivi e defunti e quantisono vicini al Monastero.

Attenzione. Chi non fosse interessato a ricevere il nostro giornalino, è pregato gentil-mente di segnalarlo agli indirizzi qui sotto indicati. Continueremo ugualmente a ricorda-re tutti nella preghiera. Grazie.