Lex Aurea 62

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    Lex Aurea 62- 14 Febbraio 2016 Libera Rivista di Formazione EsotericaSito Web di riferimento www.fuocosacro.comContatti [email protected]

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    Articoli:

    EggregoreMartinista

    Il Pentacolo oPentagramma

    Esoterico

    Il Simbolo delCaduceo

    Dante e la

    Fiamma dei Fedeli

    dellAmore

    Fenomenologia

    del Caso

    I Sette RaggiUniversali

    La Catena di

    Unione

    LaNaturphilosophie

    Il Ritorno dellaForza

    La Pratica

    Saul

    .:.14 Febbraio 2016.:.Direttore UnicoFilippo Goti

    Registrazione Tribunale di Prato 2/2006

    www.fuocosacro.com - [email protected]

    mailto:[email protected]?subject=da%20Home%20di%20FuocoSacrohttp://www.fuocosacro.com/http://www.fuocosacro.com/mailto:[email protected]?subject=da%20Home%20di%20FuocoSacro
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    Eggregore Martinistapagina 4

    Il Pentacolo o Pentagramma Esotericopagina 11

    Il Simbolo del Caduceo pagina 18

    Dante e la Fiamma dei Fedeli dellAmorepagina22

    Fenomenologia del Caso pagina 33

    I Sette Raggi Universali pagina35

    La Catena di Unione pagina38

    La Naturphilosophie pagina40

    Il Ritorno della Forza pagina47

    La Pratica pagina49

    Saulpagina51

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    Carissimi e pazienti lettori,

    Sono tempi piuttosto strani i nostri, dove la crisi sociale, politica ed economica, e lamancanza di riferimenti nel mondo profano, sembrano riverberarsi anche sul pianoesoterico, spirituale ed iniziatico. La vuota frammentazione della nostra societ speculare alla frantumazione del panorama iniziatico e spirituale. Da un lato si osserva

    una convulsa nascita di strutture, che vivono sulleffimera presenza virtuale salvo poisgretolarsi a causa di fin troppo profani. Dallaltra le stesse strutture storiche sembrano cadute in una sortadi confusione, dimentiche dei depositi e dei valori che dovrebbero e vorrebbero incarnare. Linee iniziatiche,corpi rituali, gradi e qualificazioni, sono offerte alla curiosit profana: Vuoi per pavoneggiarsi, vuoi perraccogliere nuovi associati. Internet divenuta una sorta di grande bazar a cielo aperto, dove mercanti, daivariopinti piumaggi, propongono le proprie mercanzie e con grida attirano il pubblico. Al contempo molticome falene impazzite si muovono alla ricerca costante di un migliore, di un ottimo, di un perfetto. Di unluogo dove magicamente siano riconosciuti automaticamente attribuiti e qualit a prescindere dalla naturareale o fittizia dei medesimi. Altri ancora hanno la pretesa di trovare nelle logge, nelle strutture iniziatichequanto mancato loro nella vita profana a livello affettivo. Troppi sono incapaci di sottoporsi a qualsiasiregola parlando di presunti grandi iniziati, mistici, sciamani sub boreali, mesoamericani, equatoriali e

    quant'altro la geografia dell'approssimazione sembra offrire. Tutte queste persone sembrano dimenticarsicome la regola, la struttura, il rapporto anche rigido con la gerarchia che forma la persona attraverso leinevitabili tensioni interiori che produce il contrasto fra ci che riteniamo di essere e ci che invece larealt delle cose. Non esiste una via brevei, esiste solamente il lento e paziente lavoro interiore. Il qualepu essere suggerito da altri, nei vari modi che essi riterranno opportuno, ma che deve essere compiutoindividualmente. Esistono invece miriadi di scuse per non lavorare interiormente, per non rispettare lagerarchia e la struttura, ma esse sono sempre e comunque riconducibili a due: mancanza di volont, esuperbia.

    Cosa consigliare ?! Interrogarsi sul come e sul perch i miei passi si sono indirizzati verso una determinatarealt. Chiedermi se essi sono guidati dal desiderio di conoscenza, o dalla profana ambiguit dellio. Trovata

    risposta a queste domande, interrogarsi attorno alle qualificazioni reali, e non cartacee, di colui chepretende di avere le chiavi del tempio. Cos facendo, sono sicuro, si sapranno evitare drammatiche perditedi tempo, delusioni, e recriminazioni.

    Filippo Goti

    Prima di augurarvi buona lettura ricordo anche le altre nostre iniziative divulgative:Gnosticismo storico:www.paxpleroma.itehttp://www.paxpleroma.it/abraxas.htmlMartinismo:www.martinismo.netehttp://www.martinismo.net/4ecce.htm

    Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci:mailto:[email protected]

    http://www.paxpleroma.it/http://www.paxpleroma.it/http://www.paxpleroma.it/http://www.paxpleroma.it/abraxas.htmlhttp://www.paxpleroma.it/abraxas.htmlhttp://www.paxpleroma.it/abraxas.htmlhttp://www.martinismo.net/http://www.martinismo.net/http://www.martinismo.net/http://www.martinismo.net/4ecce.htmhttp://www.martinismo.net/4ecce.htmhttp://www.martinismo.net/4ecce.htmmailto:[email protected]:[email protected]:[email protected]:[email protected]://www.martinismo.net/4ecce.htmhttp://www.martinismo.net/http://www.paxpleroma.it/abraxas.htmlhttp://www.paxpleroma.it/
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    Eggregore MartinistaFilippo Goti

    Tratto dal Libro: Martinismo e ViaMartinista edizioniLULUhttp://www.lulu.com/spotlight/lachimera70

    Jean Louis Bernard sostiene che il termineprovenga dai libri sacri degli Hurriti di Cilicia dacui poi pass all'Aramaico, all'Ebraico e al Greco.Gli eggregori corrisponderebbero agli angeliguardiani dei punti cardinali nel Libro diEnoch (testo etiopico) "coloro che vegliano iltrono della gloria divina", ma anche a quelli che siunirono alle figlie di Seth (Genesi, VI). Il significatodel termine sarebbe appunto "colui che veglia"

    con una probabile origine egizia da "gergu" o"ger-re" = silenzioso, con riferimento "ai reggentiinvisibili e silenziosi dell'umanit, sulla montagnasacra"(Les Archives de l'insolite, Dauphin, Paris1971, pagg. 140-142)

    Leggregore ha funzione di fluido spirituale epsichico che, avvolgendolie pervadendoli, pone incontatto i fratelli e lesorelle. Un contatto che

    travalica la singola catenadi cui essi fanno parte, perestendersi nello spazio enel tempo, come sinapsimetafisiche, raccogliendotutti i fratelli martinistipresenti e passati. Alcontempo lEggregore un mediatore e livellatoredelle energie, riuscendo adistribuire quanto

    necessario e dovuto aisingoli fratelli in cagionedella loro opera ededizione alla comunit di cui fanno parte. Infineleggregore martinista quella entit ideoplasticache mette in collegamento i martinisti, con lasottile influenza dei mondi superiori, grazie allabenevola intercessione dei Maestri Passati.

    Spero con queste poche e semplici parole di averdato evidenza dellimportanza del nostro

    eggregore, e lascio la parola ai Maestri Passati.Dice il Brunelli La catena martinista permetteche si stabilisca un intercambio energetico tra

    fratello e fratello, tra fratello ed eggregore. Persuo mezzo si creano inoltre quelle energie chesaranno utilizzate per gli scopi generalidell'Ordine.Ovviamente gli scopi generali dellOrdine sono da

    ricercarsi nella coesione del medesimo, nelladifesa dei propri perimetri dalle intrusioni di empie mistificatori, al fine di permettere ai fratelli diperseguire la via della reintegrazione: in quantola luce sottile non attira solamente i saggi, maanche i prevaricatori.

    La storia moderna del martinismo ci indica chespesso la funzione di raccoglimento dei fratellioperati dallEggregore non sempre si dimostrata efficace. Tale deduzione deriva

    dallosservazione delle molteplici scissioni che sisono succedutenel corso dei decenni. Ci a mioavviso stato determinato datre elementi chehanno comportato lindebolimentodellEggregore martinista.

    1. La presenza di numerosi anelli morti allinternodelle catene.Laccoglimento allinternodelle nostre ridotte difratelli tali solamente sullacarta, maggiormentepropensi alla presenza ealla dialettica e non allavoro interiore. Ci haportato ad un notevolecalo delle energie, ad unacaduta del livelloqualitativo nei vari gradi,ed infine alla sostituzionedella gratificazione dellIOrispetto alla ricerca del SE.

    2. La mancanza diOperativit che basilare

    nellalimentazionedellEggregore. In assenza di una costanzacollettiva nella pratica delle purificazioni e deirituali, non abbiamo nessuna alimentazioneeggregorica sottile, e conseguentemente nessunconsolidamento in esso.

    3. La mancanza di figure apicali portatrici dicarisma. Incapaci da un lato di guidaresaldamente i fratelli a loro affidati, e dallaltro digovernare le energie eggregoriche.

    http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70
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    Tale miscela ha contribuito a frantumare ilpanorama in mille rivoli. Alcuni, pochi, giustificatida elementi docetici e rituali peculiari, altri fruttosolamente dellinsipienza e della miopia.

    Del resto pensiamo a come spesso sono accoltinelle nostre file, in virt dellerroneo concettoche liniziazione non pu essere rifiutata, personesprovviste di ogni requisitosostanziale.Dimenticandosi come colui che decidedi lavorare con un Eggregore deve essere ad essoconforme, sincorno ed assonante. Conliniziazione abbiamo il riconoscimento iniziale, acui segue l'accettazione dellEggregore.Ad esse siaccompagna il lavoro, dove l'operatoreprogressivamente assimiler attraverso il fisico

    (gesto, verbo, e pratiche di esercizio dellavolont), e l'intelletto (studio delle radici storiche,simboliche e magiche), quanti pi elementicostitutivi della forma eggregorica. In seguitograzie alla pratica temporale, (lavorio passivo), ela riflessione (lavorio attivo), dal fisico edall'intellettuale si filtra verso il sottile, e diconverso il sottile spiritualizza i primi due.Pressione interna verso l'esterno, ed esternaverso l'interno, che trovano compimento nellaperfetta unione fra essenza del singolo, edessenza dell'eggregore. Ecco perch si dovrebbeben valutare colui che bussa, e verificare se essoha i requisiti necessari.Quanto sopra deve essere un serio monito a tutticoloro che coscientemente operano immersi inuna realt eggregorica, a non alterare il rito diunione e alimentazione, attraverso l'innesto diinnovazioni spurie rispetto all'apparato magico-simbolico, da cui esso trae origine. Come il nostrosistema circolatorio suddiviso fra sistemaarterioso e sistema venoso, cos ogni costruttotradizionale magico formulato nel corso deimillenni, per operare con determinate correntiastrali, e non con altre. LEggregore, cos come ilcorpo umano, avvertendo dei corpi estraneisolleciter il proprio sistema immunitario adintervenire con danno e disgrazia dellosprovveduto manipolatore.Il termine Eggregore significa "insieme"o"gruppo". In entrambi i casi abbiamo un noveropoliedrico di relazioni che legano i singoli gli unicon gli altri, e con l'insieme stesso. Maggiore l'estensione dell'eggregore, maggiore il numerodi relazioni; ma non necessariamente tutte hannoidentico grado di intensit; oppure non perch uneggregore numericamente pi rilevante di altri,

    esso maggiormente potente:dal latinoPotentem; che significa autorit e capace dieffetti.Ne discende che quanto maggiore sar lacoesione fra gli elementi dell'eggregore, tanto

    maggiore sar la "potenza", raccolta ed espressanell'Eggregore. Osserviamo che questa coesionepu non essere solo di finalit/risultato, e quindidi orientamento, ma anche inerente le qualitintrinseche dei partecipanti, e quindiessenziale.Un gruppo di terapeuti sar orientatoalla guarigione, e quindi possiamo scorgere laprevalenza della focalizzazione sull'obiettivo,mentre un circolo o un ordine teso alla catarsi neldivino richieder anche una serie di condizionipreliminari, purificazioni/meditazioni/preghiere,

    non solo contingenti ma eternamente costanti. il percorso informativo e formativo comune, adaffinare le qualit elettive comuni alle singoleanime, e permettere alle stesse di ardereall'unisono, nella catalizzazione e amplificazioneeggregorica, in un potente fuoco spirituale.Eccoci giunti ad un'altra considerazione: vi sonoeggregori permanenti che si dispiegano neltempo e nello spazio, ove i singoli giunti alcompimento del proprio mandato terreno sonosostituiti da altri (abbiamo in mente la "rigaspartana" ove il giovane assumeva le insegne delcaduto?); altri invece che per novella occasione, oper brevit di esistenza tale dispiegamento nonpossono vantare e pretendere. Il martinismovorrebbe costituire Eggregore del primo tipo,permanente e costante, ma per fare ci necessario che i suoi membri dispongano diidentica propensione spirituale, eguale e costanterituale, e similari qualit sostanziali.Per meglio suggerire quanto sopra si potrebberaccomandare la lettura di autori come Weber ePareto, e le loro osservazioni sulle strutture e laperpetuazione delle stesse attraverso imeccanismi di ascesa verticale e di selezione."L'agire di comunit, dando luogo ad una

    associazione, viene a configurarla nelle forme di'corporazione' . Una cerchia di personelegittimate monopolizza la disponibilit deirelativi beni, doveri e posizioni dinatura.(Weber)

    Un novello eggregore dimostra la propria azionenel pretendere maggiori risorse dai suoi adepti,dai suoi legati: non raro riscontrare in ciquanto Camus ebbe a dire della folla intesa comeanimale irrazionale. E non altrettanto raro,

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    consultando la storia e la cronaca, scrutare glieffetti di queste temporanee aggregazioni. Sitende spesso a dimenticare che gli uomini fra lorosono profondamente diversi sotto il profilopsichico ed emotivo, ed anche in ambito iniziatico

    non raro che molti siano pronti ad ascoltarecolui che ha maggior dialettica, senza valutareadeguatamente il suo livello dellessere. Caderein tali ragnatele dellego, produrr gruppoenergivoro, in quanto scollegato dagli influssispirituali superiori, che ridurr i componenti dellacatena a mere batterie energetiche:completamente affascinati ed ipnotizzati dalpotere magnetico di colui che tramite e veicolodelle energie eggregoriche, quando non essostesso in balia delle potenze evocate e

    cristallizzate nel gruppo.Questo annichilimento ben diverso dalla catenad'amore del vero Eggregore martinista: ununioneche viene vissuta fra fratelli e sorelle consapevolidi servire un ideale superiore di reintegrazione,purezza, e servizio

    lecito adesso chiedersi quando tutti i fratellisono in linea con gli scopi che lEggregore di unOrdine Iniziatico si prefigge ?

    Leggiamo di Nicolaus: Eggregori iniziatici cheeducano i propri componenti allo sviluppo dellaspiritualit, determinando lo sviluppo e lacrescente consapevolezza dellanima dei rispettivicomponenti e della sua evoluzione verso laReintegrazione nellAmore Universale. QuestiEggregori non operano solo a supporto dei propricostituenti ma, per via dellamore che essisviluppano, operano anche a vantaggio dellaintera specie umana, accelerando lareintegrazione di tutti e non solo, ma ancheaccelerando la evoluzione delle variemanifestazioni della vita verso il suo unicotraguardo, la Vita Una, il ritorno consapevole alPadre.

    Tutto ci non avviene passivamente, ma infunzione della capacit di ogni fratello di esserecosa UNICA con lEggregore: di trovare da essoalimentazione, in fuzione di quanto sapr donare.

    SUGLI EGGREGORI IN GENERALE E SU QUELLOMARTINISTA IN PARTICOLARE

    di Gastone Ventura

    Prima di prendere in esame questo argomento,

    ho riflettuto a lungo: la questione presenta motiviche lasciano perplesso colui che deve decidere,sulla base delle esperienze personali e degliinsegnamenti ricevuti, se si debbano o menoaffrontare, in via operativa anche seelementareforze poco conosciute che possonocreare situazioni abnormi e possono indirizzareverso vie che portano alla controiniziazione.Tuttavia, poich le nostre cerimonie sono rituali eogni Rito comporta azioni che determinano lacreazione di frequenze e poich un lavoro di

    catena o di gruppo o di pi gruppicontemporaneamente sarebbe opportuno fossecompiuto nei vari gradi, mi sono deciso adaffrontare questo argomento.

    Che cosa un Eggregore ?

    La parola viene dal greco ed indica un insieme,un gruppo di persone legate da sentimenti,ideali,usi e costumi comuni. Una famiglia gi unpotente Eggregore; un Ordine basato su regoleben determinate, dottrine precise seguite da tuttii suoi componenti, regole, credenze, fedi ecc. un Eggregore possente.Cos come esistono Eggregori che chiameremofisici (formati cio da uomini o da esseri viventi),esistono Eggregori spirituali che generalmentederivano da Eggregori fisici. E come esistonoEggregori fisici che professano idee, usi, costumiritenuti buoni, morali, altruistici, sociali, dielevazione spirituale, di avvicinamento alCreatore, ed altri che seguono indirizzi opposti,esistono Eggregori spirituali buoni o cattivi,positivi o negativi a seconda del punto divista dal quale si osservano.Ogni Eggregore fisicoproduce quindi, con le sue azioni, forze invisibiliquando di carattere magnetico, quando dicarattere elettrico, quando di carattere vitale, chesono gli Eggregori spirituali prodotti dagliEggregori fisici. Ad esempio, una folla di fedeli inpreghiera un Eggregore fisico: la sua azione naturalmente tanto pi efficace quanto pisentita la preghiera, e tanto pi ancora se lapreghiera per tutti una e se guidata,convogliata da chi ne ha i poteri, verso undeterminato obiettivo, produce lEggregorespirituale.Altro esempio: Un campo di battaglia,

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    dove nella lotta a corpo a corpo o allarma biancaognuno dei partecipanti dimentica ogni suoideale, ogni sua ragion dessere, nel desiderio diuccidere lavversario o, almeno, di salvare lapropria vita spegnendo quella altrui, un

    Eggregore fisico. Lazione produce un campomagnetico, o elettromagnetico, o addiritturavitale che lentamente si distacca dal pianofisico che lo genera (sotto forma di vibrazioni conuna certa frequenza) e forma un Eggregorespirituale con caratteristiche di odio, egoismo e divolont nefasta.Mi limito a questi due esempi rilevando, poi, cheper comporre un Eggregore fisico capace diprodurre un Eggregore spirituale possono bastareanche due persone mentre non c alcun limite al

    loro numero. Tanto pi forte la personalit deipartecipanti allEggregore fisico e tanto maggiorisono i poteri di chi lo dirige, tanto pi forte risultalEggregore spirituale che se ne distacca ad ondecontinue, una dietro laltra, finch lazioneperdura. In proposito consiglio per una piapprofondita disamina dellargomento quantodice Aurifer (Roberto Ambelain) nel suo GliEggregori, riportato da Nebo S.I.I. Nel LibrodellIniziato alle pag. 17, 18, 20, 21 (la 19 mancaper errore di numerazione).Pur non essendodaccordo su tutto quello che lAmbelain dice inproposito, mi pare che il suo saggio sia tra i picompleti ed eloquenti finora scrittisullargomento. Tenter, qui, di illustrare quantosi riferisce alla creazione ed al comportamentodegli Eggregori spirituali secondo quanto risultadalle mie esperienze e dagli insegnamentiricevuti. - Gran parte di quanto si riferisce agliEggregori si richiama alla teoria dello spazioconsiderato come una serie di campi intensivisaturi denergie sconosciute, vive, per cui lideadello spazio pu confondersi con quelladelletere vitale (il Mana), sostanza impalpabile,invisibile e non percettibile che tuttavia onnipresente e si insinua ovunque, (pi psichicache fisica), distribuita con una maggiore ominoredensit, (ovvio che tutti i termini quiusati sono soltanto mezzi presi a prestito dallalingua per esprimersi e non per definire) tantoche un posto o laltro pu esser pi favorevoleper un determinato vizio o una determinata virt.In altre parole, questa sostanza frutto divibrazioni, che si pu anche concepire comeluce, si trova distribuita ovunque ma non nellastessa quantit e non con la stessa densit opotenza. Ne consegue che pu essere, pi o

    meno influenzata, potenziata o diminuita,finanche debellata. (Terre e citt sante; luoghimagici che si potenziano con determinati riti osolo con il visitarli; o che si debellano anche conun solo sacrilegio che provoca la disgregazione

    della sostanza).Tradizionalmente, quindi, lo spazio uno spazioquasi metafisico, vivente, magico, oppuremagnetico o elettromagnetico, dove ogni gestofatto, ogni segno tracciato, ogni parolapronunciata, ogni operazione compiuta, hannoun senso assoluto, incancellabile, decisivo,positivo o negativo.Qui entra in grado un fattore essenziale. quellodella razza o della stirpe, o del grado nella razza enella stirpe. per questo che negli Ordini

    costituiti ( che sostituiscono la razza o 1a stirpe )la scelta di coloro che vi apparterranno deveessere accurata. Le differenze di razza o di stirpesono annullate con lIniziazione o la conquista diun grado. Chi appartiene ad un Ordine Iniziatico se veramente stato e non ha prevaricato appartiene ad una sola ed unica razza, anzi,meglio ad una sola ed unica stirpe. Lammiss ioneallOrdine attraverso il Rito iniziatico una nuovanascita in un unica stirpe: la conquista di ungrado nellOrdine laffinamento della stirpe e ilsuo ricongiungimento ai Mani di quella stirpe.Perci, in ogni grado c un Rito. Nondimenticatelo mai.Come facile intuire da queste brevissime esommarie indicazioni molto facile commettereun errore o provocare reazioni diverse da quelleprefissesi. Ed altrettanto facile disgregarecommettendo un sacrilegio.Per questo nei Riti iniziatori, quando lIniziazionetenta di ottenere la concentrazione delleinfluenze (Eggregori) benefiche e propizie alfine di acquistarle (possedere cio la loroGloria) per poterle in parte trasferire con i suoigesti e le sue parole sul postulante, il N.V.O.Suggerisce (ed ha sempre preferito) lIniziazionediretta, individuale, a quella in gruppo. Un sologesto sbagliato da parte di uno dei partecipanti alRito, una sola parola in pi detta dallIniziatore odal suo assistente (parola che appartenga acerimonia di grado pi elevato o ad altro Rito, oaddirittura estranea al Rito, se non ad essocontraria) pu render tutto vano ed anchepericoloso. Perch il Rito azione.Non possibile in cenni come questi, dareunesatta spiegazione del comportamento degliEggregori.Ma, ricordando il detto: Il modo

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    superiore mosso da quello inferiore, e questoda quello (Cfr. Tavola di smeraldo e Tavola dirubino) si deve tenere presente che qualsiasienergia di qualunque specie o carattere, generata e vincolata da e ad una frequenza e

    questa ad una ampiezza.In proposito va dettoquanto segue:1. a) La frequenza di unenergia rappresentatadal numero di vibrazioni, nellunit di tempo,della materia o della sostanza che la energiacompone. Se la sostanza o la materia, fosseroprive di frequenza, lenergia esisterebbe soltantoin potenza.b) La frequenza di un Eggregore spirituale datadalla composizione (somma algebrica) dellefrequenze dei vari partecipanti allEggregore

    fisico in azione (Atto). Se lEggregore fisico inriposo, le sue vibrazioni producono un campoeggregorico che si dilata intorno allEggregorefisico ma che non si stacca da lui. Tale campo haazione diretta sui corpi viventi che si introduconoin lui ma questi corpi se nutriti di principi contraripossono anche diminuirne la potenza. QuandolEggregore fisico entra in azione (dirige, in altreparole, la sua potenza verso un determinatoscopo, con il Rito, passando dallo stato di potenzaallatto) il campo eggregorico entra in frequenzae si stacca dal corpo che lo genera in treni dondache si propagano e che si sommano gli uni aglialtri fino a costituire lEggregore spirituale, vivofino a quando la frequenza datagli non si spegnelentamente per mancanza dimpulsi.c) La frequenza ha punte massime di ampiezza inun senso e nellaltro.d) La frequenza tanto pi elevata, e diconseguenza lEggregore spirituale tanto picompatto, quanto maggiore la sincronia deicomponenti lEggregore fisico.2. a) Lampiezza data dal raggio dazione delcampo eggregorico ed tanto maggiore quantomaggiore la compattezza dellEggregore fisico.b) Lampiezza tende a diminuire (ovverosia sismorza) mano a mano che lEggregore spiritualesi allontana da quello fisico che lo ha generato.Tenendo presenti queste indicazioni, si pupensare che un Eggregore, una volta nellospazio, abbia una forma pi o meno di uncircolo o di una elisse e che si trovi ad esserecome qualche cosa di pi denso dellaria manello stesso tempo pi impalpabile e invisibile.Il comportamento degli Eggregori, per esperienzepersonali, studio e insegnamenti dei nostri

    Maestri, dovrebbe essere, grosso modo, ilseguente:1) Lincontro fra Eggregori della stessa frequenzanello stesso senso e di ampiezza diversa li pone inrisonanza, provoca cio una reazione che si

    traduce in una energia che rafforza lampiezzadellEggregore pi debole ridonandogli potenza.2) Lincontro fra Eggregori della stessa frequenzanello stesso senso e di ampiezza uguale provocaun Eggregore della stessa frequenza conunampiezza doppia. questo il caso di cui alprecedente n. 1), quando lEggregore pi debole,entrato in risonanza con quella pi forte, neacquista la stessa ampiezza. Pu tuttavia darsi (esi verifica quasi sempre) che lEggregore pidebole entrato in risonanza, non arriva ad

    acquistare la stessa ampiezza del pi forte permancanza di impulsi da parte di questo (impulsiprovenienti dallEggregore fisico che lo hagenerato).3) Lincontro fra Eggregori di frequenza diversaprovoca la creazione di un nuovo Eggregore cheha per frequenza la componente delle duefrequenze originarie. LEggregore che ne risultapu cadere sotto il controllo (con il verificarsi delfenomeno della risonanza) di un Eggregore fisicood anche spirituale della stessa frequenza. Se,poi, la frequenza dellEggregore che dovessecontrollarlo avesse la stessa ampiezza, loincamererebbe raddoppiando la sua ampiezza.Ovviamente i due Eggregori che hanno compostoquello nuovo, sono, in ogni caso, perduti percoloro che li hanno generati.4) Se il senso della frequenza di due Eggregoridella stessa frequenza ma di ampiezza diversa in opposizione, si genera il fenomeno deldisturbo che provoca la produzione di unEggregore della stessa frequenza conunampiezza minore. Ci annulla gli sforzi di chitenta di potenziare il proprio Eggregore spiritualecon continui invii ed impulsi.5) Se i due Eggregori di cui al precedente n.4)hanno la stessa ampiezza, si verifica il fenomenodella interferenza: si annullano.6) Effetti diversi che danno luogo ad Eggregoridiversi nella composizione delle frequenze, delleampiezze e del senso si hanno quando i sensi nonsono del tutto opposti ma intermedi. I casi sonomolteplici e non qui il luogo adatto perprenderli in esame. peraltro relativamentefacile immaginarli in modo approssimativo.Da quanto detto si pu giungere alla conclusioneche molto difficile se non del tutto impossibile

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    mantenere il controllo di un Eggregore spiritualeche si generato, se non si certi di poter, ognivolta si pone in azione (col Rito) il campoeggregorico, produrre una frequenza tale daprodurre la risonanza.Ma anche se ci possibile

    a mezzo di determinate precauzioni, con lavolont dei componenti lEggregore fisico e con lacapacit di chi il Rito dirige, pu sempre darsi chelEggregore spirituale gi formato sia statoassorbito, catturato, modificato e annullato daaltri Eggregori.Sulle conseguenze di tutto ci -senza entrare nel merito delle influenze che giesistono nello spazio per motivi naturali,angelici, demonici o per formazioni derivanti dareazioni fisiche di gruppi animali (e quindi vitali)che possiedono campi magnetici ed

    elettromagnetici e che producono frequenze (masui quali non possiamo qui intrattenere ancheperch assai scarse sono le indicazioni che finorasi sono avute in materia)- sarebbe necessario fareuna lunga dissertazione. Ci potr essereargomento di studio da parte dei martinisti chehanno il grado adatto: ed nostra opinione siabene che lo studio sia fatto. In linea generale,peraltro, riteniamo che, dopo quanto abbiamodetto, non sia difficile farsene una idea.Nellantichit i Mani di una famiglia (lEggregorebase) potevano essere evocati soltanto dal Capo-famiglia che, per la sua nascita (primogenitura)aveva i poteri reali e sacerdotali in seno allafamiglia stessa. Lui solo sapeva come generare lafrequenza (attraverso il Rito) per produrrelEggregore spirituale che creasse la risonanzacon i Mani della famiglia, captandoli edacquistandone la Gloria. Un errore, o il Ritoeseguito da chi non aveva i poteri, provocava ilsacrilegio, cio la perdita dellEggregore spiritualein cui vivevano i Mani. Il sacrilegio consisteva,appunto, nellabbandono dei Mani e nella loroperdita da parte del gruppo familiare. Similitradizioni si trovano tuttora fra i popoli chebasano la loro metafisica sul Totem. certo, peraltro, che un centro eggregorico (adesempio una Chiesa, un Ordine, unaconfraternita, un gruppo militare) pu stabilire uncampo eggregorico molto forte e trattenerelEggregore spirituale. per necessario che lazione (il passaggio dallapotenza allatto) si effettui in continuazione? questo il caso di un Santuario, della sede delCapitolo di un Ordine, della Domus di unafamiglia, del centro direzionale di una grandecomunit industriale o commerciale, di un

    comando militare.Basti pensare che la Chiesa haper secoli continuato a far recitare le stessepreghiere, le stesse formule, ha insegnato lostesso Catechismo, ha eseguito le sue funzioni adeterminate ore, ha fatto suonare le campane in

    determinate maniere alla medesima ora; che inuna caserma si eseguono sempre gli stessiesercizi militari; tutto regolato secondo unritmo che sfugge ai borghesi ma che benconosciuto dagli ufficiali e dai cosiddettisergenti, tanto vilipesi e derisi: i gesti sono glistessi, le divise le stesse, i comandi gli stessi, e viadicendo. Con i tempi moderni e il continuospostamento delle famiglie dalla loro Domus(diaspora delle famiglie), dei centri direzionali, deicomandi militari, e con la smania di modificare

    tutto in funzione di una pretesa civilt sociale,restano ancora pochi santuari e qualche altrocentro.Sarebbe perci opportuno risolvere la situazionecome lha risolta, nella sua diaspora il popoloebreo con la tradizione della Shekinah. Ma pernoi occidentali, imbevuti di idee sociali, succubianche se indirettamente del razionalismo edellateismo, condizionati dalle ideedemocratiche di uguaglianza, la questione quanto mai aleatoria. - peraltro compito delMarinista di studiare e applicarese possibilelatradizione di cui sopra.- Su tutto il resto, si puparlare di correnti o di formazioni eggregorichemomentanee, utili come forze indirizzate per undeterminato scopo di carattere immediato.Questa lunga premessa era necessaria perprendere in esame le possibilit eggregoriche delMartinismo in Italia e stabilire come e quando sipossano eseguire degli esperimenti di catena e digruppo a fini eggregorici.Devo dire, miei cari Fratelli, che il N.V.O. Haattraversato tante e tante traversie in questiultimi anni, ragion per cui ritengo difficile, allostato attuale, che un Rito di catena possaprodurre effetti positivi. La scarsa omogeneit deicomponenti dellOrdine, il difetto di univocitdelle idee e delle tendenze scaturitedallapplicazione di riti diversi; lincertezza finoraprovocata dalla pluralit delle dottrine ritenutemartiniste; le infiltrazioni di carattere umanistico,sociale, politico, religioso ecc. che per quantonobili e contingenti- nulla hanno a che vedere conun Ordine esoterico che si interessa di metafisica,anche se possono essere prese in considerazionenella vita esteriore dellOrdine, ma mai in quellainterna, hanno creato tra noi stessi delle diversit

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    che non possono generare altro che frequenzediverse che molto difficilmente possonoamalgamarsi in una frequenza unica, con quellaampiezza, senso e direzione necessari perprodurre un Eggregore. Che qualche cosa, in ogni

    caso scaturisce da una nostra catena, ed anche ilsolo campo eggregorico che noi produciamo siagi un fatto positivo, certo: ma questo puessere considerato come risultatosperimentale, puramente meccanico.Quale sar la frequenza che nesortir? Essa, per la diversit delleidee dei partecipanti alla catena,potrebbe anche risultare contrariaagli scopi ed alle dottrine delMartinismo. Ed allora non avremmo

    un Eggregore Martinista; potremmoavere un Eggregore prodotto daMartinisti di nome (in quantoappartenenti ad un OrdineMartinista) ma che effettivamentenulla avrebbe di marinista nella realtmetafisica. Potrebbe anche essere unEggregore che facilmente silascerebbe catturare da un altroEggregore pi forte anche senegativo. Ho sentito vagamenteparlare di Maghi dOriente e MaghidiOccidente con accenni a Mao-Ts-Tung, Ho-ci-min e cose del genere; hosentito non vagamente ma concitatamentesostenere, anche su opere pubblicate che hannoavuto larga schiera di lettori, teorie sorte edaffermatesi dopo la cosiddetta comparsa deglispiriti nella met del secolo scorso. Ho puresentito proporre ambiziosi piani di intromissionedellOrdine nelle sfere politiche e sociali.Indubbiamente, tutti coloro che credono,pensano e propongono queste teorie (parlo dicoloro che fanno parte del N.V.O., perch deglialtri non ci interessa parlare ai fini di unEggregore martinista) sono in buona fede emeritano rispetto. Ma fuori dal Martinismo, enon nel Martinismo perch sbagliano. Non mistancher mai di sostenere che il Martinismo (epotete credermi, perch quasi quarantanni diquesta attivit, svolta a fianco degli ultimi treGran Maestri e con i consigli di altri Maestrianche se non si fregiavano di questo titolo, mipermettono di affermarlo) non pu e non deveinteressarsi di questioni nobilissime finch sivuole ma profane se non come materia di studioa fini esoterici. Il Martinismo non una palestra

    di proposte e risoluzioni umanitarie, non deverisolvere problemi di progresso o di benessereeconomico o sociale; il Martinismo un OrdineIniziatico, ripeto e sottolineo UN ORDINEINIZIATICO che con la iniziazione per gradi annulla

    le differenze sociali, economiche, razziali, e creaunaristocrazia di uomini di Desiderio chevogliono e devono raggiungere la tranquillit

    interiore e tramandare la fiaccoladella tradizione. Chi non hacapito questo, chi non si resoconto del significato dei tresimboli fondamentali delMartinismo (Tritume, Maschera,Mantello) faccia uno sforzo,studi, si applichi per capirlo e

    vedr che tutto gli sar chiaro. per questo che noi diciamo alSuperiore Incognito che siprepara a ricevere i poteriiniziatici: Ora che ti accingi adassumere i poteri iniziatici e adiventare guida dei tuoi fratelli,stai per giungere al pienopossesso della maschera e delmantello che hanno fatto di te unMartinista.Se il Grande Segreto ti giunto,la solitudine sar per te lUNITAche ti amalgamer a tutti gli

    Esseri, al TUTTO; ma se non hai capito i nostriArcani, sar una terribile condanna che peser sudi te come una maledizione perch latrasmetterai a coloro che in te avranno creduto.Io penso che una catena capace di produrreEggregore si debba fare: fondamentale che unnostro Eggregore sia lanciato nello spazio. Madeve essere un Eggregore forte, compatto: gliimpulsi che lo rafforzano devono essere continui.Ma deve anche essere un Eggregore privo di scopiprofani: in altre parole lEggregore di chi,conquistata la tranquillit interiore, sa che le cosedi questo mondo, le lotte che ne caratterizzanolevoluzione o linvoluzione e cio i problemieconomici, sociali, politici, religiosi e via dicendosono soltanto questioni contingenti e quindimetafisicamente irreali perch non stabili mavariabili, mentre ci che conta lequilibrio, lalegge dei contrari che si sostengono lun laltro epermettono lo svolgersi delle attivit umane coscome quelle cosmiche e di quelle universali. Se,poi, volessimo sfruttare il nostro campoeggregorico per motivi fisici, per scopi benefici,

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    mutualistici e quindi materiali, legati a problemiprofani, allora la questione pi facile: poniamopure che noi stessi qui riuniti, che con la solanostra presenza per uno scopo comune formiamoun campo eggregorico, ci concentriamo e ci

    incateniamo per inviare un pensiero, un aiuto,unonda di forza salutare a qualcuno che ciinteressa. Produrremo, con il Rito adatto, unEggregore generato da Martinisti (perch tali noisiamo o ci riteniamo) ma non lEggregoremartinista.Inutile chio vi dia suggerimenti e consigli: essiscaturiscono da quanto ho detto: Dottrinamartinista;animo martinista; Riti comuni; volontcomune.Se non ci sono queste premesse non c neppure

    un Ordine Iniziatico Martinista e di conseguenza,non ci pu essere un Eggregore martinista.

    Tratto da Martinismo e Via Martinista edizioniLulu

    Disponibile su Amazon,oppure:http://www.lulu.com/spotlight/lachimera70

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    Il Pentacolo oPentagramma Esoterico

    Traduzione dallo spagnolo diGiuseppe Barbone

    Se analizziamo a fondo il Pentalfa, possiamovedere nell'angolo superiore un quattro. Questo il simbolo di Giove, il Padre degli Dei,dello

    Spirito Divinodi ognicreatura cheviene almondo e

    dell'eternoDio vivente.Sotto al

    quattrovediamo

    alcuni occhi,sempre

    aperti. Sonoprecisamente gli occhi della divinit, di Dio.Davanti a al simbolo di Giove, con gli occhi dellospirito sempre aperti, ci sono le colonne degli

    Angeli e dei Demoni. Questo simbolo fa fuggire,inorriditi gli spiriti tenebrosi.Il Pentalfa spesso raffigurato da un uomo inpiedi con le braccia e le gambe aperte. Ma seosserviamo accuratamente le braccia del Pentalfa(aperte) vediamo in esse il segno di Marte, ilpianeta della guerra e sappiamo gi chel'occultismo marziano terribile. Nelle sfere, nonsuperiori bens inferiori di Marte, troviamoterribili maghi neri che tremano davanti alterribile simbolo del Pentalfa.

    Ovviamente tale segno marziano, posto sullebraccia della stella a cinque punte, che l'uomo,ci d forza. Non la forza fisica che una forza ditipo molto inferiore; no, ci d la forza dellospirito, per vincere i malvagi.I due angoli inferiori aperti che sono le duegambe di ognuno di noi, quando siamo fermi e leteniamo aperte, portano il simbolo di Saturno,sappiamo gi qual l'aspetto negativo della Sferadi Saturno, la terribile magia nera. Ovviamente, itenebrosi la conoscono, se il simbolo collocato

    nelle gambe, verso il basso. Di seguito abbiamosempre Giove con gli occhi dello spirito aperti,

    ovvio che i tenebrosi, vedendo questo segnoinorridiscono, non possono resistere e si ritirano.Guardando limmagine frontalmente, vediamosulla destra la Luna e sulla sinistra il sole. Ma secollochiamo l'immagine, non frontalmente,ma

    lateralmente, chiaro che sulla destra cj sar ilSole, verit? E sulla sinistra la Luna.Il Sole rappresentato da un cerchio con unpunto nel centro. Questo il Sole radiante dellospirito che ci illumina la strada.Il Sole rappresenta le forze solari,positive emaschili. La Luna rappresenta le forze negative,femminili.Nel centro appare il Caduceo di Mercurio, sotto ilsimbolo di Mercurio. Il Caduceo di Mercurio molto importante e sopra di lui vediamo il segno

    del relativo pianeta (Mercurio). ovvio che Mercurio il" messaggero degli Dei", il pianeta che trova pi vicino al Sole, il"Ministro del Sole." Senza Mercurio non sarebbepossibile non si raggiungerebbe lauto-realizzazione intima dell'Essere.Sotto Mercurio,appare il Caduceo, con le ali dellospirito sempre aperte. Tale Caduceo si trova nellaspina dorsale dell'uomo, nel nostro midollospinale, in quei due cordoni simpatici, conosciutiin Oriente come Id e Pingal: sono due cordoniche si attorcigliano come serpenti,cos come lipotete vedere nel Caduceo di Mercurio,attraverso questi due cordoni nervosi,lenergiacreatrice sale al cervello.Vediamo nel dettaglio quanto appena esposto.Anche nel Pentalfa abbiamo il Bastone deiPatriarchi, la Bacchetta di Aronne, la Canna diBamb dai sette nodi, lo Scettro dei Re, laBacchetta di Jos fiorita, che la spina dorsale.Ovviamente,attraverso il canale midollare spinale passa il fuoco sacro per raggiungere il cervello,per poi passare al Tempio Cuore.Nel Pentalfa appare anche la SpadaFiammeggiante, che non pi che il nostro fuocosacro presente in noi. Senza la SpadaFiammeggiante, non saremmo veri discepoli.Quando un Angelo perde la sua spada,vuol direche un Angelo caduto,quindi precipitatoverso gli inferni atomici.Nella parte superiore del Pentalfa vediamo ancheun Calice. Quindi abbiamo il Calice, il Bastone e laSpada. Il Calice, indubbiamente, rappresenta loYoni, cio, l'utero, come il Bastone rappresenta ilfallo, il principio maschile e la Spada il fuocosacro.

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    Indubbiamente, dobbiamo imparare amaneggiare il Bastone e la Spada e dobbiamolavorare anche col vaso di Hermes, se vogliamorealizzare la Grande Opera.La parola" Tetragrammaton" molto

    interessante. "Tetra" l'unit dentro l'unit dellavita. "Tetragrammaton" esattamente il quattro,perch? Perch il Padre il numero uno, il Figlio il due, lo Spirito Santo il tre; ma essi, i tre,derivano dall'Ain Soph, cio, dalla stella internache ci ha sempre sorriso ed i tre, derivandodall'Ain Soph, formano il quattro: ilTetragrammaton.

    Questa parola, Tetragrammaton, mntrica. Hosperimentato col Tetragrammaton lavocalizzazione nei mondi superiori di coscienzacosmica,allora molti ineffabili, dei Nove Cieli(Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove,Saturno, Urano e Nettuno), emersero per vedereche cosa succedeva, come dire": perch avetepronunciato il nome dell'Eterno invano?" Rimasi

    muto, perplesso e confuso.Se collochiamo il Pentagramma in questo modo,cio, con l'angolo superiore verso il basso ed idue angoli inferiori verso l'alto, abbiamo il segnodella magia nera: invece di accorrere alle nostreinvocazioni le colonne di Angeli,accorrerebbero lecolonne dei Demoni.Quando un Iniziato cade, quando rovescia il vasodi Hermes Trismegisto, allora viene fulminatodall'Arcano 16 della Cabala e cade con la testaverso il basso e le gambe verso l'alto,come il

    Pentalfa invertito. E cos che sono caduti i grandiiniziati.Se all'ingresso della nostra abitazione dipingiamocon un carbone il segno del Pentalfa, con l'angolosuperiore rivolto verso linterno ed i due raggiinferiori verso lesterno,i tenebrosi fuggirannodalla nostra casa. Ma se lo dipingessimo conl'angolo superiore rivolto verso lesterno ed i dueraggi inferiori verso linterno,questi spiriti oscuriverrebbero attirati nella casa.Quando si mette il Pentagramma in un

    quadro,esso spaventa terribilmente i malvagi. Seinvece lo si dipinge su un vetro,li fa fuggireimpauriti,se invece lo portiamo sul petto, in oro o

    in argento, saremo ben protetti contro le forzedelle tenebre.Il Pentagramma ha quindi un reale potere magicosorprendente.Vediamo,sulle braccia, varie lettere ebraiche.

    Appaiono: Iod He Vau He. La parola" Iod", comeprincipio maschile, o particella divina,o piuttostocome scintilla verginale, terribile. Iod, principiomaschile-divino; He, principio femminile-divino;Vau, principio maschile-sessuale, cio il Lingam,;He, la Yoni (Coppa,Utero) femminile.C' un modo per pronunciare le lettere ebraicheIod He Vau He, ma terribilmente divino,questomantram non va pronunciato invano, perchqueste quattro lettere fanno vibrare la divinitinterna (pare che sia il nome dell'Eterno)perci

    non va mai pronunciato inutilmente. Questoparticolare ci invita ad una riflessione.Appaiono l altre lettere ebraiche, per ricordarcicerti processi della divinit, ma su essi per orastar in silenzio. Appaiono numeri,che sembranoricordarci la trinit dentro l'unit (ilTetragrammaton), ma non certo che queinumeri vadano l; gi quelli sono soloconvenzionali. Limportante che ilTetragrammaton sia nel posto che glicompete,infatti sappiamo gi che si tratta dellaTrinit dentro l'unit della vita, (il Santo Quattro).Indubbiamente,miei cari fratelli, il Pentagramma l'essere umano, il microcosmo, dentro il quale,ho detto,c l'Infinito.Bisogna lavorare con il Caduceo di Mercurio cheappare nel Pentalfa, bisogna tramutare lo spermain energia, per svegliare il fuoco sacro e farlosalire lungo la spina dorsale fino al cervello. Solocos possibile sviluppare tutte le nostre facolt ei nostri poteri!Bisogna lavorare col Caduceo di Mercurio cheabbiamo nella nostra spina dorsale. Ovviamente,quando sappiamo tramutare lo sperma inenergia, quando non commettiamo l'errore dirovesciare il Vaso di Hermes Trismegisto, allora losperma, non eiaculato, si trasforma in energiaseminale. Quell'energia, a sua volta,si bipolarizzain atomi solari e lunari di alto voltaggio chesalgono per i due cordoni nervosi che siattorcigliano nella spina dorsale (i due cordoniche appaiono nel Caduceo di Mercurio). Allora gliatomi solari e lunari entrano in contatto nelTribeni, vicino al coccige, ed allora per induzionesvegliano una terza forza. Miriferisco,praticamente, al fuoco sacro della spinadorsale, al fuoco pentecostale, al fuoco

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    jehovstico, al fuoco sessuale. Tale fuoco,ascendendo lentamente, di vertebra invertebra,risveglia nelluomo vari poteri.Bisogna lavorare, indubbiamente, col Sole e conla Luna,( i principi mascolino e femminino),

    cio,lo sposo e la sposa, la donna e l'uomo. Solocos possibile svegliare il fuoco sacro che citrasforma radicalmente.Bisogna imparare a maneggiare il Bastone e laSpada, bisogna imparare a maneggiare il Vaso diHermes, il Vaso sacro. Solo cos possibile latrasformazione totale.Nella mia passata conversazione dicevamo chequando un uomo si sposa con una donna che nondesiderava come moglie, ma fu solo un capriccio(violando cos la legge) facile riconoscerla

    perch il giorno del matrimonio per via di unappropriato cappello pare calva. Ella,inconsciamente,si copre in il capo in modo taleche non si vede un capello;quindi sembra calva.Naturalmente questo non tutte le donne losanno. Se lo sapessero,farebbero in modo che icapelli si vedano. In questo caso si dice chel'uomo segnato sulla fronte da una stella fatale,cio, con il Pentalfa invertito,dal fuoco lucifrino.Quando un uomo infedele a sua moglie, allamoglie che gli ha dato la Grande Legge, cadeallora, come il Pentalfa invertito, con la testaverso il basso e le due gambe verso l'alto,egliporter nella fronte il simbolo fatale della stellainvertita.Nel Medioevo esisterono i grandi Misteri EsotericiGnostici. Il neofita che era candidatoall'Iniziazione,veniva condotto con gli occhibendati in una grande sala, l gli veniva tolta labenda. La prima cosa che vedeva era il MaschioCaprino di Mndez, il Diavolo... Quindi gli venivaordinato di baciare il posteriore del Diavolo. Se ilneofita tremava, non ubbidiva, gli si rimetteva labenda e veniva fatto uscire da unaltra porta. Inquesto modo non capiva da dove fosse entrato eda dove fosse uscito. Ma se ubbidiva, dallegambe del Diavolo,dal cubo sul quale egliappariva seduto (dalla pietra cubica)usciva unabella donzella che lo riceveva a braccia aperte.Allora veniva accettato e ricevuto dallafratellanza come cavaliere gnostico.Quei cavalieri erano Gnostici Rosacroce checonoscevano veramente i Misteri della Rosa edella Croce. Non voglio dire che fossero in realtgi dei Rosacroce (" Rosacruz" una grandeparola); Rosacroce esiste solamente lass, neimondi superiori; qui sotto esistono solo aspiranti

    Rosacroce. Per appartenere all'autentico OrdineRosacroce, bisogna essere gnostici.Ma, che cos la Rosacroce? Non , per caso, ilsimbolo dei Logos Divini? Che cosa la Croce?Sappiamo gi che assolutamente sessuale.

    Sapete cosa bisogna fare affinch fiorisca la Rosanella Croce? Sapete cosa significa che i Logosfioriscano in noi mediante il lavoro sessuale? Equalcosa di terribile, indicibile! Solamentequando si giunge a ci, siamo veri Rosacroce,Gnostici Rosacroce. Prima di tale istante,possiamo essere aspiranti Rosacroce.Nessuno potrebbe entrare nella Rosacroce dOro,senza essere gnostico, senza la" G" dellagenerazione. Come allo stesso modo necessarioche la Rosa fiorisca in noi mediante il lavoro

    sessuale? Cos la Rosa? Lo gi detto: i Logos. Macome fiorisce il Logos nel sesso e mediante ilsesso? Non avete mai visto qualcosa di piterribile!Un quadro di Cungat, del Medioevo, meraviglioso: appare, in lui, il Cristo crocifisso,ma,in questo quadro c qulcosa di grande,ilPhalus erecto, fatto luce... Solo cos possibileessere Gnostico Rosacroce.Nel Medioevo,lo ripeto,in quei Templi Gnostici,erano accettati come aspiranti allaRosacroce,solo dopo aver superato lIniziazione.Ma, che cosa significava,il Maschio Caprino diMndez? Ovviamente, il Tiphon Bafometto! "Iocredo nel Mistero del Bafometto"!, dichiara loGnosticismo Universale. Il Bafometto Lcifer, una delle parti isolate dal nostro Essere. Il nostroEssere intimo, ha molte particelle; una di esse Lucifero: riflessione dei Logos, ombra del nostrostesso Logoi Intimo, proiettato in noi stessi edentro noi stessi, qui ed ora, per il nostro stessobene. Qui abbiamo il Mistero del Bafometto edell'Oraab. Il Mistero degli Oraab un misterognostico che vale la pena ricordare, essorappresenta indubbiamente la Resurrezione.Ma, potrebbe essere, per caso, possibile laResurrezione senza Lucifero? Impossibile inverit! Questo lo sapevano i Nahua: il LuciferoNahuati, (tanto amato nel Tempio di Chapultepecdagli Gnostici Rosacroce),lo Xlotl, in ognuno dinoi. Questo il fuoco vivente e filosofale chegiace nella profondit delle nostre acqueseminali, nelle profondit vive del nostro caosmetallico, sessuale.Nella radice di tutto questo,si potrebbe lavoraresenza Lucifero? INRI, dicono gli gnostici! INRI sitrova sulla croce del Salvatore del mondo. Ma,

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    dov questa croce? Torno a ripetere che ilLingam-Yoni (fallo-utero),uniti sessualmente,formano la croce. Allora la croce il carico diognuno di noi e dobbiamo lavorare con la croce,perch l sta l'INRI, ed INRI : Ignis Natura

    Renovatur Integram, il fuoco rinnovaincessantemente la natura.Perci, Lucifero Nahuati (Xlotl), il MaschioCaprino di Mndez, nascosto nel fondo del nostrosistema seminale, il fuoco vivente e filosofale,mediante il quale possiamo trasformarciradicalmente.Nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi, c unastatuetta molto interessante: il corvo.Guardandola da una determinata angolazione,sivede in un angolo una piccola pietra: la" pietra

    del centro" (cos chiamata), la" pietra superiored'angolo", la" pietra maestra", il Diavolo. Ma curioso questo Diavolo della Cattedrale di NotreDam: l tutti i fedeli,dopo le loro preghiere ed iloro riti,spengono le loro candele ... S, quella realmente la Pietra Filosofale.Gli antichi Sibilla dicevano": Il vero filosofo quello che sa preparare il vaso." Ma, quale Vaso?Perch chiamato il vaso di Hermes Trismegisto.Dov questo vaso? Qui appare nelPentagramma: il calice sacro, il calice nelquale bevve Cristo durante l'Ultima Cena. S, ilSacro Graal, sul quale c' tanta e tanta letteraturacavalleresca. Una sua copia la abbiamo nelTempio di Chapultepec, anche legittimo cherisplenda l, nel Tempio di Montserrat (SpagnaCatalogna).Il vaso di Hermes Trismegisto bisogna prepararlo: il vaso,o coppa,dove contenuta la materiaprima della Grande Opera, il vaso di Hermes,dove contenuto lo sperma sacro, l'ens seminis.Guai a colui che rovescia il vaso di Hermes,perch cadr come il Pentalfa invertito: conl'angolo superiore verso il basso ed i due raggiinferiori verso l'alto! Egli cadr sul fondodell'abisso,questo realmente doloroso,miei carifratelli.Continuiamo ora col Sigillo di Salomone cheappare anche qui, in questo disegno magico delPentalfa, con i due triangoli intersicati. ovvioche per poterlo capire, dobbiamo esserealchimisti. Come potremmo capirlo, senzal'Alchimia sacra? In che modo?Rammento ora, avvenimenti trascendentali dellamia presente reincarnazione. Ero ancora moltogiovane,ella si chiamava Urania, l'Infinito. Io erosempre innamorato di Urania, di quel cielo

    popolato da innumerevoli galassie, da mulinelli dimondi che come gocce doro, si precipitanonell'abisso senza fine. Un giorno, in stato diSamadhi, abbandonai tutti miei veicoli persommergermi, totalmente, nella" Paracleto

    Universale", oltre il bene ed il male, molto oltre ilcorpo,lontano dagli affetti e dalla mente. Instato,si dice, di super nirvnica felicit, felice inquella regione immacolata dello SpiritoUniversale della Vita, dovetti entrare dalle portedel tempio. Allora aprii il Gran Libro della Naturae studiai le sue leggi. L'estasi aumentava, diistante in istante,di momento in momento, nonc' pi grande gioiache sentire l'Anima staccarsi,perch ora il passato ed il futuro si uniscono altempo eterno. Quando ritornai dal Samadhi,

    quando rientrai nel corpo fisico,attraverso laghiandola pineale (citata da Cartesio come" laporta dell'Anima") ricevetti una straordinariavisita: alcune Dame Adepti, sorte dal " ParacletoUniversale", si resero visibili e tangibili nel mondodelle forme dense. Una di esse,con straordinariadolcezza, mise al mio dito anulare della mia manodestra, un anello che recava il Sigillo di Salomoneed esclam": hai superato la Prova del Santuario;molto pochi sono gli esseri umani che hannopotuto superare questa terribile prova." Mibenedisse ed and via,lasciandomi lanello al ditoanulare della mano destra. Mi alzai, moltosommessamente e da allora mi sentii felice. Ognivolta che riuscivo a scappare da questo corpodenso, vedevo al dito della mia mano destra ilprodigioso anello, formatosi, con quella sostanzaimmacolata (bianchissima e divina) provenientedalla regione del" Paracleto Universale", dove iltempo non .Vissi una serie di avvenimenti trascendentali etrascendenti. Una qualunque di quelle nottimisteriose, dopo essermi trovato in un sublimegiardino pieno di fiori, viva rappresentazioneallegorica delle virt divine, ebbi la fortuna dipenetrare in un Tempio di Bellezza. Tra l'aromache emanavano incensieri, galleggiavo col mioveicolo siderale, felice. La musica delle sferefaceva vibrare il Cosmo infinito,ad ogni melodiatremavo intimamente. All'improvviso,fermandomi davanti all'Altare Sacro, di fronte alMahatma di quel luogo divino, in quell'angolodell'amore, guardai l'anello,era l,lo toccai con lamano sinistra,con grande curiosit. Allora ilMahatma esclam ": Quell'anello ormai serve pi,perch l'hai toccato con la mano sinistra.Tuttavia,lo consultalo...!" Poi mi diede certe

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    spiegazioni sullo stesso. Mi disse che" tale anellorappresenta i Logos vivi del sistema solare" che" lle forze sessuali, maschili e femminili, lavorano",che" le sei punte sono maschili che le sei onde dientrata, tra punta e punta, sono femminili." Stava

    spiegandomi che" le sei punte e le sei onde, trapunta e punta, formano dodici radiazioni", e che"le dodici radiazioni, mediante l'AlchimiaLogica,si cristallizzano nelle dodici Costellazionidello Zodiaco, il quale , per il nostro sistemasolare, una vera matrice cosmica."Il Mahatma prese lanello e lo conserv,quinditacque e si ritir. Passarono i tempi,ma non rividipi il mio anello nella mano destra. indagavosempre, cercavo sempre, chiedevo sempre diquell'anello... Consultai diversi spiritisti,ascoltai i

    loro commenti, ma nessuno sulla faccia dellaTerra poteva darmi una spiegazionesoddisfacente.Quando avrei riavuto il prodigioso anello?Passarono gli anni e finalmente capii.Amici: il triangolo superiore lo zolfo dellafilosofia segreta, il fuoco vivente degli alchimisti.Il triangolo inferiore che si intreccia col superiore, il mercurio.Avevo realizzato la Grande Opera, l nelModerato M, o Lemuria, che affond tra le ondedel Pacifico,circa diciotto milioni di anni fa. Capiidi aver completato l'integrazione dello zolfo e delmercurio, avevo realizzato in me stesso la PietraFilosofale. Per questo motivo,dovetti restituire ilprodigioso anello. Avevo superato la prodigiosaProva del Santuario. S, avevo realizzato laGrande Opera, quella che realizz Nicols Flamel,la stessa che realizz Raimondo Lullo, Jeshua BenPandira, il Conte di Saint Germin, l'enigmaticoConte Cagliostro, Quetzalcatl e molti altri.In verit vi dico che dopo avere realizzato laGrande Opera, cio, dopo avere superato laProva del Santuario, dopo avere studiato il GranLibro ed aver slegato i suoi sette sigilli, commisil'errore di toccarlo con la mano sinistra,forse unmilione di anni fa,pi o meno, "non dico forse"",sicuramente,un milione di anni fa. Cio, dopoessere riuscita l'unione dei due triangoli,l'integrazione dello zolfo e del mercurio, feciquesto: mi lanciai come il Pentalfa invertito, conla testa verso il basso e le punte verso l'alto. Ilsesso era gi proibito e commisi l'errore delConte Zenn Zanoni (ritornare al sesso). Se ilConte Zenn Zanoni si innamor di Viola, la grandonna napoletana, anche io commisi l'errore diinnamorarmi di una bella donzella della Quinta

    Razza Radice, nella Terra Centrale di Achah (oggiAsia). Fu allora che persi il prodigioso anello, fuallora che sopravvenne in me la" riduzionemetallica", e cos, come Bodhisattvacaduto,passai da esistenza in esistenza, fino a che

    nella attuale vita mi sono rialzato un'altra voltaper servire da strumento al Padre, perch Lui linizio della Nuova Era dell'Acquario," tral'augusto tuonare del pensiero."L,c lo zolfo ed il fuoco sacro che bisognarisvegliare per aprire i sette sigilli del Gran Librodella Saggezza, del Gran Libro della Natura.Questa circostanza citata nell " L'Apocalisse"del veggente di Patmos? verit! Quando si april Primo Sigillo,ci fu un gran fermento, colSecondo, il Terzo, il Quarto Sigillo,il Quinto e cos

    via, ma quando si ruppe il Settimo Sigillo,cifurono lampi, tuoni, grandine e forti terremoti.Ognuno di noi ha lobbligo di aprire i Sette Sigillidel Gran Libro, mediante il fuoco sacro.Per terminare diremo semplicemente che quandoKundalini sale lungo spina dorsale, si aprono manmano i sette sigilli,(ma questa una veritelementare). Diciamo che il primo Sigillo si aprequando si apre la Chiesa di Efeso, il chakracoccgeo, che ci dona poteri sugli Gnomi dellaterra. Quando il fuoco sacro sale all'altezza dellaprostata, diciamo che abbiamo aperto il SecondoSigillo, che ci d potere sulle acque della vita.Quando il fuoco sacro sale all'altezza del plessosolare, diciamo che abbiamo aperto il TerzoSigillo, che ci d potere sul fuoco fiammeggiante.Quando sale all'altezza del cuore, diciamo cheabbiamo aperto il Quarto Sigillo, che ci d poteresulle creature dellaria. Quando sale all'altezzadella laringe creativa, diciamo che abbiamoaperto il Quinto Sigillo, che ci d poteresull'Akasha puro e ci dona la chiaroudenza.Quando arriva all'altezza del cipiglio, si apre allorail loto meraviglioso che ci permette di vedere legrandi realt dei mondi superiori, si dice cheabbiamo aperto il Sesto sigillo. Del Settimo, sidice che si apre quando il fuoco raggiunge laghiandola pineale,in questa fase acquisiamo lapoli-veggenza e molte altre facolt. Ma questo elementare, completamente elementare; questo solo il primo lavoro. Aprire i Sette Sigilli in modomagistrale, qualcosa di pi terribile, molto piterribile.Ma questa fase appartiene all'Alchimia,espongodi seguito alcune nozioni, su ci che terribile.Si dice, i miei cari fratelli, in linguaggio alchimista,che dobbiamo passare per tre calcinazioni,questo

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    rappresentato dal simbolo vivente dellasalamandra.La prima calcinazione fa parte della Montagnadell'Iniziazione. Che cosa bruciamo in questafase? Che cos quello che cuociamo e ricuociamo

    e torniamo a ricuocere? Il sale rosso,ci statodetto, che non pi che fuoco pietrificato, solfopietrificato, perch il fuoco, in Alchimia, rappresentato dallo zolfo. Il sale rosso sono glielementi inumani che portiamo dentro e chedevono essere ridotti al grigio. Questa la primacalcinazione.La seconda pi elevata e fa parte della SecondaMontagna: bisogna tornare a bruciare le ceneridel sale rosso, per estrarne i diversi elementispirituali. Questo abbastanza interessante: l si

    lavora con le Sfere della Luna, Mercurio, Venere,Sole, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.La terza calcinazione va pi lontano: bisognaritornare al sale rosso, alle ceneri che sonorimaste,bisogna raccoglierle e tornare acuocerle, per estrarre finalmente, il salemetallico, incombustibile e fugace, cio, glielementi divini pi profondi che sonoimbottigliati, normalmente,nell'Ego. Gi elementiestratti, si fondono con la Coscienza, affinchrisplenda, ardentemente,nel seno dell'universo.Solo dopo la terza calcinazione, canta il Gallodella Passione che rappresenta la Resurrezione.Per questo Il Cristo disse": prima che il gallo canti,mi negherai tre volte..."La prima negazione corrisponde alla primacalcinazione Alchemica,alla prima cottura del salerosso. Dobbiamo inabissarci negli inferi, perlavorare, ovviamente; perch questo il"palazzo" dell'Alchimia. Allora si dice che"abbiamo negato il Cristo", perch negli inferidobbiamo lavorare come demoni, vivere comedemoni, ma distruggere i nostri elementiinumani.Con la seconda calcinazione, si dice che" abbiamonegato il Cristo per la seconda volta",quindi citocca tornare negli inferi a lavorare,ciocontinuare a disintegrare i difetti psicologici che

    teniamo sommersi.

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    Il Simbolo del CaduceoPino Cangemi

    Uno dei simboli piantichi dell'umanitvenuto alla luce neiluoghi pi remotidella terra in epochediverse e lontane fraloro ancora oggi,fonte diinterpretazioni e

    speculazioni diverse. Su questa raffigurazione si

    scritto e detto di tutto. A partire da tempi piantichi fino ad arrivare ai nostri giorni, si favoleggiato su questa immagine nei modi pidisparati. Esistono tradizioni esoteriche e non adesempio, che affermano che l'immagine picorrispondente a verit, non sono due serpentima vipere; altri dicono che sono bisce; per altri,lunico vero originale quello con un soloserpente, altri ancora dichiarano che i due sono sserpenti, ma si fronteggianoeternamente mimando la lotta

    perpetua fra il bene e il male edaltro ancora. Recentemente, ilpresidente dellOrdine dei Medicidella provincia di Monza e Brianza,su invito della Federazione Ordinidei Medici dItalia, mi contattaronoper sottopormi un quesito che aloro stava molto a cuore. Una parteabbastanza cospicua dei Medici di alcune regionichiedeva a gran voce la soppressione del simbolodel caduceo a rappresentazione della Sanit, inquanto secondo le informazioni in loro possesso,quella figura allegorica veniva messa in relazionea Mercurio, considerato nell'era moderna ilprotettore dei commercianti e dei ladri. Nonvolevano che quel simbolo potesse confonderel'immagine del medico, missionario pro salute

    popoli, con lavidit e il profitto dei commercianti,contraddicendo di fatto il giuramento diIppocrate e il loro compito verso i sofferenti. Fuorganizzata una conferenza attraverso la qualeriuscii chiss, ad evitare la soppressione delsimbolo cercando di districare la matassa e dimettere un po di ordine dal caos.Partiamo dall'inizio. Due cose sono assodate dalpunto di vista storico: la prima che il caduceo,

    come detto prima, uno dei simboli pi antichidellevoluzione umana, la seconda che questaimmagine sia stata rappresentata e ritrovata indiverse zone della terra. Non si conosconostoricamente i collegamenti fra le varie civilt.

    Non si sa quale sia la connessione che mette inrelazione il caduceo pi antico, repertoarcheologico rappresentato sulla coppa di un remesopotamico a Lagash, con quello ritrovato suuna tavoletta Veda nellIndia del sud, o aCartagine presso i Fenici, in Egitto, nei templi enelle case greco-romane.Esistono numerose tradizioni, miti o leggende chesi combattono lappellativo dell'origine delcaduceo;nel mito greco di Tiresia, un mago edindovino punito con la cecit per aver osato

    osservare Artemide senza veli mentre faceva ilbagno, la cui storia venne presa ad esempio pergiustificare appunto lorigine di questo simbolo.Prima della punizione divina, passeggiando nelbosco si imbatt in due serpenti in amore e licolp con la sua bacchetta; i due serpenti siincrociarono attorno ad essa, generando inquesto modo il caduceo, mentre il mago Tiresia sivide trasformato in femmina. Colpisce di questo

    racconto linsieme di doppisensi, ma per gli antichi greciquesto mito racchiudeva ilmistero della funzione dualedellevoluzione che cercheremodi sviscerare pi avanti. Un altromito che ci perviene da unatradizione pi antica, ovveroquella egizio-greca, ci raccontala stessa favola in maniera

    diversa e veste come protagonista della stessa,un mitico personaggio destinato a diventare unodei precursori del moderno occultismo: Hermes.Si narra che egli incontr nel bosco due serpenti,che al contrario della leggenda di Tiresia, erano inlotta fra loro; intu che quei due rettilisimboleggiavano la percezione dualisticadell'essere e dell'esistereche pone il genereumano in balia della contrapposizionearchetipale, e pose fra i due contendenti il suobastone a suggellare un atto magico cosciente. Aquel punto i due serpenti si innamorarono, siarrotolarono attorno alla verga che divenne alatae sulla cui sommit si incaston miracolosamenteun diadema. Da allora la tradizione afferma chequel simbolo divent uno strumento del potereiniziatico che permette lo scambio di informazionifra lo Spirito e la Materia, fra Dio e lUomo. Da

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    questa tradizione nacque la caratteristica dimessaggero, e in seguito i Romani chiamaronoquesta divinitMercurio rappresentandoloappunto con le ali ai calzari e sulla testa.

    Hermes, o Ermete Trismegisto, il tre volte grande,a sua volta accostato al dio egizio Thoth, fuconsiderato il creatore dell'arte magica ediniziatica da cui si presume, tutte le tradizionifuture fecero riferimento nei loro rituali. Fuproprio lui per primo a sostenere, cos comescritto sul Corpum Hermeticum, che la SapienzaIniziatica Universale doveva contemplare la suaapplicazione nelle scienze umane quali lamedicina, la filosofia, la matematica e le scienzenaturali e religiose. La sua allocuzione Come in

    basso cos in alto, come in alto cos in basso per ilmiracolo della Cosa Unica, espressamagistralmente nella sua Tavola Smeraldina,trova qui la sua prima superficiale interpretazionee comprensione. Questa peculiarit diambasciatore fra il bassoe lalto, che va intesa siadal punto di vista microcosmico chemacrocosmico, assume laggettivo di mercuriale,termine usato poi dagli alchimisti e dai filosofi deisecoli successivi.

    Ma il simbolo delcaduceo, nel corsodei secoli, subiscemolteplici variazionicon annesseinterpretazioni, checontribuiranno nelcorso del tempo, agenerare unaconfusione che siprotrarr fino aigiorni nostri. Una

    delle pi importanti la differenza fra i primicaducei con due serpenti attorcigliati ad unbastone, con quelli successivi rappresentati da unserpente solo. Come risaputo, in epoca grecavenne eletto a dio della medicina Asclepio ripresodai Romani con il nome di Esculapio,rappresentato con un solo serpente attorcigliatoad un bastone. un personaggio importante dellamitologia greca, figlio di Apollo e Coronide. Sidice che fu iniziato alla medicina dal centauroChirone, ma in realt ottenne per eredit paterna(Apollo sempre stato messo in relazione al Sole,le cui caratteristiche oltre alla forza dellamoreerano anche quella della salute dellanima e del

    corpo) lappellativo di dio della medicina.Secondo il mito, ottenne dalla dea Atena il poteresullaspetto duale del rapporto fra salute emalattia. Il sangue che da lui sgorgava dal fiancosinistro era considerato velenoso e portatore di

    malattie, quello destro aveva propriettaumaturgiche. Ma una variante di questo mitoafferma che Asclepio cre una non meglioprecisata tecnica di guarigione che gli permettevadi guarire ogni tipo di malattia, ma leggendoattentamente il dialogo fra dei, Zeus e Ade,arrabbiati per il potere sempre crescente diAsclepio, si accorgono che in realt egli nongener una tecnica, bens un farmaco, unamdela, portandoci quindi a compiere il primopasso verso la comprensione della differenza dei

    due simboli.Il singolo serpente avvolto intorno alla vergainfatti, secondo la tradizione ermeticarappresenta il farmaco, un agente esternoattraverso il quale raggiungere la salutepsicofisica. A conferma di ci, lordine deiFarmacisti ha eletto come simbolo (anche se nontutte le farmacie lo espongono), un serpente chesi attorciglia al gambo di una coppa nellatto dibere allinterno di essa il medicinale. Questaimmagine a volte viene usata anche dagliermetisti ed alchimisti moderni di una certabranca esoterica, per spiegare allegoricamente laprima fase alchemica del separando che possibile conseguire anche operando da solo. Nellungo cammino della ricerca della pietrafilosofale, lalchimista inizialmente devecomprendere la natura del quinto elemento cheguarda caso nellarte alchemica vienedenominato proprio Mercurio filosofico. Ilnutrimento proveniente da questo elemento,permette i primi sviluppi su questo sentiero,dopodich in virt del grande e meravigliosocompito del genere umano, ovvero quello diritornare alle proprie origini, diventa necessariolapproccio al caduceo pi antico, quello dei dueserpenti avvinghiati attorno ad una verga alata.Questo simbolo, rappresenta fra le altre cose, laguarigione assoluta e completa, generata non daun agente esterno come un farmaco, ma da unagente magico interno, cosciente, solare:l'Amore. Questo , secondo me,il pi profondoinsegnamento del caduceo agli studiosi diesoterismo e la comprensione del suo significatospalanca di fronte a noi un approfondimentoulteriore. Come ogni tradizione ci insegna, noiviviamo immersi nella dualit. Luce e Ombra,

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    Bene e Male, Maschio e Femmina, sono alcuni deitermini che accompagnano gli studiosi chepassano intere esistenze a cercare dicomprendere come conoscere ed equilibrarequesti due opposti.

    Ma siamo certi che il compito degli occultisti siaproprio questo? Forse il caduceo in uno dei suoiaspetti pi sottili, vuole insegnarci che dal puntodi vista spirituale non siamo solo esseri duali matrini. Esiste un terzo aspetto fondamentale nelquale i due principi si fondono e che produce,quando questo fattore si manifesta, maggioreconsapevolezza e passaggi di coscienza ediniziatici importanti. Nel tentativo diapprofondimento, analizzando le antichetradizioni, possiamo notare come

    tutte prevedevano una triade otrinit creatrice. La loro peculiaritpresumeva un principio creativo(padre), un principio ricettivo(madre) e la loro sintesi (figlio). InEgitto ad esempio, nelle terre diAbido abbiamo Osiride (padre),Iside (madre) e Horus (figlio).Amun (padre), Muz (madre) eKonsu (figlio) a Tebe. Anche nellacosmogonia Caldea venivanoadorate sacre famiglie. I Celtierano ricchi di divinit trine. La piarcana di queste trinit sembra siastata quella di Aesar (padre), Anu-Matnamnar (madre) e Ain (figlio).Si evince per analogia che senzadubbio, in tutte le tradizioni vieneevidenziato ci che il caduceoracchiude in se stesso. La dualit si risolve nellafusione dei due opposti, maschio e femminarappresentati dai due serpenti in amore, chegenerano un terzo aspetto, la verga alata, il figlio,il messaggero fra Dio e l'uomo.Anche le tradizioni orientali ci vengono incontro aconferma di questo studio. Secondo gli induisti lacolonna vertebrale dell'uomo suddivisa in trecaratteristiche chiamate nadi. Le due pi esterneIdae Pingala, rappresentano la coppia di opposti,mentre quella centrale denominata Sushumma,riproduce per analogia la verga alata del caduceoed il canale sul quale si innalza la dea Kundalini,la forza primordiale sopita alla base della colonnavertebrale come offuscata dal veleno dell'illusioneche, risvegliata dalla suprema risonanza dellaconoscenza, produce uno scuotimento nell'anima;i due serpenti si abbracciano nell'estasi e la sua

    forza risale lungo i centri vivificandoli. L'unionefra Shiva e Shakti completa.(Cit.Tantrasadbhava)Il Cristianesimo erroneamente, o come moltisuppongono arbitrariamente, escluse l'elemento

    femminile dalla trinit generatrice. La castaMaria, secondo le autorit ecclesiastiche, puressendo strettamente legata a questa trinit,poich dona la vita alla seconda persona dellastessa, ovvero il figlio, non ne fa parte. La triadecristiana, rappresentata dal segno della croce,prevede un padre che genera (maschio), un figliounigenito (maschio) e uno Spirito Santo, il

    parclito, il consolatore (dal greco, sostantivomaschile). Teorizzando la castit assoluta come

    principio di salvezza, limitando cos

    l'azione delle antiche tradizioni chedavano al principio femminile ilpotere di trasformazione delpiomboin oro, di fatto la chiesa esclude daogni liturgia la donna azzerando ilsuo ruolo di sacerdotessa da ognitradizione spirituale precedente.

    Per meglio comprendere il rapportoduale della spiritualit, possiamofare ricorso ad un altra tradizioneorientale confermando, semmai cene fosse bisogno, quanto la veritUNA non sia di pertinenza di unasola tradizione: il Taoismo. Laspiegazione del simbolo di questatradizione assume una colorazionepoetica e quindi non cozza contro ilfalso moralismo occidentale che

    tende a separare luce e ombra come particompletamente smembrate fra loro. Yin e Yangrappresentano appunto la bipolarit ad indicareche l'universo intero si fonda sulla comprensionedi questa legge assoluta che crea, sostanzia eritma la vita attraverso questi due principi chenon vengono visti come separati, maassolutamente uniti e dipendenti fra loro,generanti un terzo aspetto. Lo spazio all'internodel cerchio, secondo gli orientali, diviso in duecolori opposti e questo ci che permette didefinirli. Lo Yin, aspetto ombra, nero,rappresenta ci che nella dualit consideratoricettivo, femminile e quindi custode della luce.Lo Yang, aspetto luce bianco, a rappresentareci che invece creativo, penetrante, maschile.Non esistono spazi grigi all'interno deldiagramma, in ogni punto l'uno o l'altro colore si

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    manifesta solo per contrasto con il suo inverso.Yin e Yang si fondono a vicenda e non possonosussistere indipendentemente l'uno dall'altro;sono inscindibili e comunicanti. La linea chedivide il cerchio, e che analogicamente da

    riferirsi alla verga alata del caduceo, in questocaso non una linea retta perch rappresenta ilrapporto dinamico fra i due; un modello dimovimento perpetuo auto regolato dall'amore.Questo rapporto ricorda moltissimo anche se conaltre caratteristiche, i due serpenti del caduceo.Inoltre, possiamo notare che il nero inizia dove ilbianco raggiunge il suo apice e viceversa, aconferma di quanto afferma la tradizione cinesenella legge fondamentale dei mutamenti: giuntoall'estremo, necessariamente si inverte.

    Concludendo, possiamo affermare che il caduceo,come ogni tradizione simbolica che si rispetti,rappresenta una Via, un mezzo per conseguire lacomprensione del rapporto drammatico fral'esistere e l'essere, fra la malattia e la salute, frail maschio e la femmina per realizzare il terzoaspetto immanifesto: l'Androgino degli alchimisti,l'Ayn Soph Aur dei cabalisti, l'Uno degli orientali evia dicendo, conquistando, attraverso la magiacome atto cosciente e non fideistico, il diademafra le ali della verga alata rendendo finalmentecarne e non un ideale, il Logos.

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    Dante e la Fiamma dei

    Fedeli dellAmoreS. Axel S.:

    prima parte

    Chi era Dante?

    Dante Alighieri, o meglioDurante di Alighiero degliAlighieri, nasce, moltoprobabilmente, nellaFirenze del 1265 (incertose fosse il mese dimaggio o di giugno, ma

    comunque sotto il segnodei Gemelli1)e muore,molto probabilmente,nel settembre del 1321,in esilio a Ravenna.La sua vita attraversa unarco temporale piuttostobreve ma estremamentesignificativo: si tratta delpassaggio fra due secoli,della fine di un mondo e

    di un epoca tanto lungaquanto complessa estraordinaria, ilcosiddetto medioevo,la grande et di mezzo come lavrebberochiamata i posteriintellettuali fralantropocentrismo classico e lantropocentrismorinascimentale.E difficile stabilire quando abbia realmente preso

    avvio questa fucina di trasformazioni nellEuropaabbandonata dalla potenza romana e devastatadalle pressioni di nuovi gruppi e culture inmovimento, ed altrettanto sfumato il confineche separa questo straordinario mondodallepoca ingiustamente chiamata dellarinascita.Alcuni chiamano in causa la scopertadellAmerica, che sposta le rotte commerciali,cambia la concezione della terra e dei suoiabitanti, sancisce linizio di quella grande crisi da

    cui lintera Europa riemerger con lEt dei Lumi;

    1Paradiso, XXII,vv. 112-117.

    altri parlano della morte del Magnifico (di fattocoeva alla scoperta dellAmerica) e della fine delmecenatismo; altri ritengono sia linvenzionedella stampa a caratteri mobili ad averdeterminato quella sostanziale rivoluzione che

    cambi unepoca; altri infine, e a mio avviso piverosimilmentevedono nel limite fra le due erelAnno Mille e la fine del feudalesimo, verosimbolo ed essenza dell et di mezzo.

    Dante, perci, nasce in quelgrande momento, confusoe incerto, in cui si realizzaun passaggio epocale: ilmedioevo, in un certosenso, non ancora finito,eppure per altri aspetti gi

    lo ed una serie dielementi che si evolverannonellessenza

    dellumanesimo si sono, difatto, pienamentemanifestati.Firenze un comune ricco,attivo, vivoeconomicamente eculturalmente e, forse perquesto, particolarmentedilaniato da lotte intestinefra i sostenitori delluno odellaltro sole del mondo

    il Papa e lImperatore.Nessun intellettuale, che siatale, pu astenersi daldovere civile dalla politicaattiva, perch la lotta fra

    lImpero ed il Papato non solo questione dieconomia, di guerre e di eserciti, di gestione delpotere, anche una questione religiosa e

    filosofica, soprattutto in Toscana, soprattutto aFirenze.Dante, dunque, che era nato in una importantefamiglia di tradizione guelfa, fu egli stesso unattivo guelfo bianco, cio uno di quei sostenitoridel potere papale, ma inteso come un potereillegittimo se eccessivamente inferente negliaffari della politica e, soprattutto, della politicaeconomica dei comuni.Forse per un certo influsso mondo feudale,tramontato ma ancora affascinante e ancorapregno di valori per un uomo di Intelletto, Danteprofessavapi o meno direttamente non soloun certo sangue blu, ma persino una lontanaderivazione del proprio ceppo dalle patrizie

    http://it.wikipedia.org/wiki/Paradiso_-_Canto_ventiduesimohttp://it.wikipedia.org/wiki/Paradiso_-_Canto_ventiduesimohttp://it.wikipedia.org/wiki/Paradiso_-_Canto_ventiduesimo
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    famiglie della Roma imperiale. Simbolo di quel unnobile mondo ormai scomparso, ci noto concertezza solo il trisavolo di Dante: un certoCacciaguida degli Elisei, pure di origine fiorentina,Cavaliere per volont di Corrado III di Svevia,

    crociato e morto in Palestina intorno alla metdel XII secolo.Chi culla nel profondo del proprio cuore laconsapevolezza che se pur gli uomini nasconotutti eguali, non eguale la loro sorte, la loromateriae il loro merito, pu facilmente scivolarein un timido e segreto compiacimento nellidea diportare avanti anche una certa aristocraticitgenetica.Da questo vezzo, pi che vizio, non furono esentitanti grandi filosofi, artisti, letterati, Esoteristi.

    Non lo fu nemmeno Dante, ambizioso figlio di uncambiavalute e nipote di un popolano.Ad una glorificazione realmente nobile ci pens ilBoccaccio uomo e artista diametralmenteopposto al Sommo Padre, ma suo indefessoammiratore e Fedele.Egli intese, infatti, tramandare ad un mondo incui cera ancora bisogno di vedere il miracolo,leccezionalit e la ieraticit in coloro chepotevano essere consacrati come Grandi delloro tempo, che la madre Gabriella ebbe unavisione durante la gravidanza, nella quale ilneonato Durante tendeva una mano verso lebacche di un altissimo alloro per nutrirsene etrasformarsi cos in un Pavone, quellanimaleambiguo per la sua sovraumana bellezza, chenella simbologia medievale oscilla fra lallegoriadi Cristo e dellonnipotenza di Dio e limmaginevivente dellorgoglio per la propria consapevolesuperiorit.E necessario sorvolare su diversi e pocoimportanti eventi della sua vita: a dodici annivenne dato sposo a Gemma Donati, di partitopolitico avverso, da cui ebbe un numeroimprecisato di figli (tre, forse quattro o pi);affront il cursus honorum classico degliambiziosi borghesi fiorentini e raggiunse, graziealla sua presunta affiliazione all albo diremmo oggi dei medici, lambita posizione diPriore. Ma a causa di una serie di ingenuit ederrori nellaffrontare forse con eccessivasicurezza questioni politiche decisamente pigrandi di lui, la sua brillante carriera culmin inuna condanna alla distruzione dei propri beni ealla morte (per rogo) e un forzato e umilianteesilio dallamata, anzi amatissima citt-patria. Daquel momento Dante non potr pi rivedere

    Firenze: parteciper e organizzer altri incontri,diplomatici ed armati, combattendo pare unpo valorosamente e un po no, ritrovandosiinfine anche sospettato di diserzione dallacelebre e rovinosa Battaglia di Lastra.

    Furono i Malaspina prima, poi gli Ordelaffie infineGuido da Polenta coloro che ospitarono permaggior tempo lesule nelle loro terre e nelle lorocitt. E fu in questi odiati vagabondaggi, cheinizi, probabilmente, la stesura della Commedia,la grandiosa tesi universale che al contempolatto estremo ed il testamento spirituale di unuomo che, dopo lesilio e la condanna, sapeva diessere prossimo alla Morte o che, forse, avevaintravisto gi con spietata chiarezza la Morte diuna parte troppo grande di se stesso per restarne

    indifferente.Cosa rappresenti veramente la produzioneartistica e saggistica dantesca non facilestabilirlo, data la variet delle opere, laprofusione dei saggi, la poliedricit dellintellettoe leccellenza dellarte manifesta in settori delsapere e dellagire tanto lontani fra loro, per unamente contemporanea.Dante fu un guerriero, un soldato, un uomodarme, insomma, ma fu pure un raffinatissimoteologo, un poeta, uno studioso di grammatica,linguistica e retorica, letteratura classica. La suaformazione, curiosamente, include per anchebrillanti conoscenze di fisica, astronomia eastrologia, medicina. In sostanza, la suaerudizione appare a noi come la perfetta sintesidellUomo in tutto versato, in tutto profuso, intutto eccellente, dal mestiere delle Armi almestiere dellIntelletto pi acuto e raffinato.Di tale prodigio ancora pi arduo stabilire chifurono i Maestri. Tanto pi che le celebriconoscenze e amicizie dellAlighieri non possono

    da sole giustificare la conoscenza, pureraffinatissima e profonda, di molti elementi dellatradizione orientale, della filosofia ebraica e dellareligione islamica.Un posto particolarmente caro nel cuore di Dante certamente riservato a Brunetto Latini, al quale,nella Cantica dellInferno, il poeta rivolge fra lepi superbe parole che un Discepolo possarivolgere al proprio Maestro:

    "Se fosse tutto pieno il mio dimando",rispuos'io lui, "voi non sareste ancora

    de l'umana natura posto in bando;

    ch 'n la mente m' fitta, e or m'accora,

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    la cara e buona imagine paternadi voi quando nel mondo ad ora ad ora

    m'insegnavate come l'uom s'etterna

    La gratitudine di Dante non perci il semplicericonoscimento verso un insegnante diletteratura o di filosofia, ma la devozione versoun Padre e Maestro di Vita,o meglio verso colui ilquale, per mezzo della costanza nellesempio, erastato in grado di indicare la Via per cui luomsetterna, lUomo si rendecreatura immortale.Se non semplicecomprendere qualipossano essere stati i passi

    della formazione culturaledi Dante, non neppuresemplice delineare leragioni profonde cheportarono alla scelta delvolgare fiorentino per lastesura della Commedia,opera che, mirata allaeducazione edalledificazione, sirivolgevano pur sempre auomini edotti e assai piavvezzi alluso del latinocome lingua universaledella discussione filosofica.La Commedia, poi, unopera dalla strutturacomplessa ed erudita,troppo davvero troppo -carica di vagheallusioni, nozioni accennate a chi gi le conosce,diatribe metafisiche e sottili disquisizioniteologiche per essere stata composta con unintento eccessivamente democratico esostanzialmente edificante. E Dante stesso bensapeva che non tutti erano stati fatti per leggeree comprendere quellopera grandiosa, e mette inguardia sulla possibilit di interpretare le scritturesecondo svariati livelli, da quello letterale aquello dissimulato dai velami delle allegorie edelle fiabe.Eppure, fino allultimo, Dante sceglie la coerenzacon la sua antica ricerca di un linguaggio comune,nobile e regale, adatto a trattare di argomentiquali Dio o il Demonio, le macchie lunari e le Virtdei Santi, e regala al mondo il suo testamentospirituale, in una lingua che fosse comunque la lingua di tutti.

    Circa la vita di Dante e le sue scelte i dubbi e