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LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011L’illuminazione degli ambienti interni
In accordo alla norma UNI EN 12464-1 , che
tratta dell’illuminazione negli ambienti interni
(posti di lavoro), negli ambienti interni
l’illuminazione, sia essa naturale o artificiale,
deve concorrere al soddisfacimento di tre
esigenze:
- prestazione visiva;
- benessere visivo;
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONI- benessere visivo;
- sicurezza.
Esempi
- ufficio, in cui le tre esigenze sono rispettate
- illuminazione di una rampa di scale, in cui la
condizione di disuniformità negli illuminamenti
può creare condizioni di pericolo
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Modulo di Impianti
LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011
Parametri da considerare ai fini del benessere visivo e della prestazione visivaFacoltà di Architettura
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LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011Riferimenti normativi
D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Sicurezza Lavoro
EN 12464-1:2004 Illuminazione dei posti di lavoro – parte1: posti di lavoro in interni.
UNI 10840:2007 Locali scolastici criteri generali per l’illuminazione artificiale e naturale.
UNI EN ISO 6385:2004 – Principi di ergonomia nella progettazione dei sistemi di lavoro.
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIUNI 10530: 1997 Principi di ergonomia della visione – sistemi di lavoro ed illuminazione.
Pubblicazione CIE 29/2 – Guida all’illuminazione degli interni.
ISO 8995 (CIE S008/E) - Lighting of indoor work places (2002).
Ambienti interni:
- Edifici civili (residenze, scuole, ospedali, laboratori, uffici, ambienti commerciali, musei, luoghi
di culto, ecc.)
- Edifici industriali (magazzini, capannoni, ecc.)
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25 FEBBRAIO 2011Nomenclatura essenziale (EN 12464)
Compito visivo: Insieme degli elementi visivi
del lavoro effettuato
(dimensioni-luminanza-contrasto-durata).
Zona del compito: Parte del posto di lavoro in
cui viene svolto il compito.
Zona immediatamente circostante: Fascia di
Facoltà di Architettura
Zona del compito e zona circostante
LABORATORIO DI COSTRUZIONIZona immediatamente circostante: Fascia di
almeno 0,5 m di larghezza intorno alla zona
del compito all’interno del compito visivo.
Illuminamento medio mantenuto: Em.
Illuminamento medio nel momento in cui
dovrebbe essere eseguita la manutenzione.
Uniformità dell’illuminamento: Rapporto tra
i valori minimo e medio degli illuminamenti
di una superficie.
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Riferimento: UNI EN 12464-1
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25 FEBBRAIO 2011
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La distribuzione delle luminanze
La distribuzione delle luminanze deve essere
ben bilanciata per incrementare le prestazioni
visive ed in particolare deve essere
incrementate:
- l’acuità visiva;
- la sensibilità al contrasto;
- l’efficienza delle funzioni oculari.
Fattori di riflessione consigliati dall’IESNA
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Per superfici uniformemente diffondenti si ha:
L = E*ρ/π
Fattore di riflessione: parametro determinante
Fattori di riflessione consigliati dalla EN 12464-1
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25 FEBBRAIO 2011
Per limitare l’abbagliamento
- Evitare visione diretta delle lampade mediante opportuna schermatura.
Angolo di schermatura:
Angolo compreso tra il piano orizzontale e la prima linea di osservazione dalla quale le parti
luminose delle lampade nell’apparecchio sono direttamente visibili.
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25 FEBBRAIO 2011Strategie contro l’abbagliamento
Riflessioni velanti e abbagliamento riflesso, importanti nel caso di ambienti con video terminali e
di superfici speculari nei confronti della luce
Obiettivo: eliminare gli effetti di riflessioni velanti ed abbagliamento riflesso.
Indicazioni: sistemare apparecchi illuminanti e postazioni di lavoro in modo adeguato, utilizzare
finiture superficiali opache, ridurre la luminanza degli apparecchi illuminanti, impiegare colori
chiari per soffitti e pareti
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIchiari per soffitti e pareti
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25 FEBBRAIO 2011Illuminazione generale diretta ed indiretta
In generale, negli ambienti interni, all’illuminazione generale è associata una certa uniformità
negli illuminamenti, mentre quella direzionale si pone l’obiettivo di mettere in evidenza
determinati elementi o di creare particolari effetti.
L’illuminazione generale può essere diretta, indiretta oppure diretta-indiretta (mista).
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Illuminazione direzionale e modellato
L’illuminazione direzionale viene utilizzata per mettere in evidenza oggetti, rivelare la trama
dei tessuti e migliorare l’aspetto delle persone nello spazio.
Il modellato è il risultato dell’equilibrio tra illuminazione diffusa e direzionale.
Una illuminazione esclusivamente diffusa rende l’ambiente luminoso monotono e piatto,
mentre una illuminazione prevalentemente direzionale rende i chiaroscuri stroppo marcati e
produce eccessivi contrasti.LABORATORIO DI COSTRUZIONI
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Modulo di Impianti
Combinazione bilanciata di illuminazione generale e
direzionale
Casi di diverse illuminazioni direzionali su uno stesso oggetto
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25 FEBBRAIO 2011Resa del colore ed apparenza del colore
La UNI EN 12464-1 definisce “apparenza del colore” di una sorgente, come il colore
apparente o cromaticità della luce emessa.
L’apparenza o tonalità di colore è definita dalla temperatura di colore correlata.
La resa del colore si esprime mediante l’indice di resa cromatica, Ra, il cui valore
massimo è 100.
In interni in cui le persone lavorano o permangono per lunghi periodi di tempo, Ra non
dovrebbe essere inferiore ad 80
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIdovrebbe essere inferiore ad 80
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25 FEBBRAIO 2011Apparenza del colore
La scelta dell’apparenza o tonalità del colore più opportuna si basa non solo sui livelli di
illuminamento, come già visto in precedenza, ma dipende anche dalla destinazione d’uso e dalla
scelta dei colori che caratterizzano l’ambiente.
L’apparenza della luce si dice “calda” per Tc minore di 3300 K; intermedia per Tc compresa tra
3300 e 5300 K; fredda per Tc maggiore di 5300 K
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25 FEBBRAIO 2011Uso della luce naturale e risparmio
energetico
La luce naturale è da impiegarsi quando
possibile sia perché è particolarmente
gradita agli occupanti che per esigenze di
risparmio energetico.
Ai fini del risparmio energetico occorre
prevedere sistemi di controllo, manuale o
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIprevedere sistemi di controllo, manuale o
automatico per una efficiente integrazione
dei sistemi di luce naturale ed artificiale ed
ottimizzazione di funzionamento.
La UNI 10840 prescrive per l’edilizia
scolastica che il fattore medio di luce
diurna non sia inferiore a valori dipendenti
dalla destinazione d’uso dell’ambiente.
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25 FEBBRAIO 2011
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Illuminazione indiretta per valorizzare la volta
Musei Vaticani
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Illuminazione di esercizio commerciale con differenti effetti
cromatici decorativi (variabili nel tempo)
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25 FEBBRAIO 2011
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Perfetto bilanciamento tra illuminazione naturale ed artificiale nel London Museum
con differenti effetti cromatici decorativiLABORATORIO DI COSTRUZIONI
αi≠βr
con differenti effetti cromatici decorativi
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Le scelte progettuali devono tener conto della tipologia di merce,della clientela e della
dimensione del negozio.
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Auditorium
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Illuminazione di banchine della metropolitana
Funzionale alla sicurezza con uniforme illuminamento senza problemi di abbagliamento
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Musei – Sanpietroburgo
Illuminazione direzionale sulle statue che ne enfatizza i rilievi
Diminuzione di densità dell’aria verso il basso
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25 FEBBRAIO 2011Illuminazione diretta localizzata su dipinti (S. Rufino – Assisi)
Faretti dicroici alogeni. Il filtro appare di colore rosso (riflette la radiazione visibile e fa
passare quella rossa e infrarossa).
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25 FEBBRAIO 2011Illuminazione integrata naturale-artificiale in un impianto sportivo
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Sistema di illuminazione dell’aeroporto di Madrid
Il sistema di illuminazione è perfettamente integrato all’architettura- Rogers, J Spares
Sulle zone più elevate della copertura del terminal lucernai circolari: di giorno entra luce
naturale, di sera e di notte viene riflessa la luce proveniente dal basso.
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n1 > n2
acqua
Mezzo 1
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25 FEBBRAIO 2011Ogni foro circolare è bordato da un telaio
metallico (corona) a cui è sospesa
un’intelaiatura che sorregge dei proiettori
puntati verso l’alto. Proiettori a fascio largo
che illuminano sistemi riflettenti che
contengono specchi, i quali ridirigono la
luce verso il basso illuminando le zone
inferiori, in cui è richiesta illuminazione
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIinferiori, in cui è richiesta illuminazione
diretta.
Il fascio di luce è ampio e illumina il soffitto
in bambù e la corona circolare, creando in
assenza di luce naturale degli effetti che
mettono in risalto la struttura
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25 FEBBRAIO 2011Illuminazione per esterni
A differenza degli ambienti interni, in cui le pareti e soprattutto il soffitto giocano un ruolo
fondamentale per la collocazione degli apparecchi illuminanti e per gli effetti di inter-riflessione
prodotti da tali superfici, negli esterni la presenza della volta celeste che assorbe tutta la
radiazione luminosa rivolta verso essa, fa sì che in linea di principio l’illuminazione diretta sia
preponderante.
In un progetto di illuminazione di ambiente esterno:
- Non si deve mai dirigere i fasci di emissione degli apparecchi verso l’alto, per evitare sprechi di
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONI- Non si deve mai dirigere i fasci di emissione degli apparecchi verso l’alto, per evitare sprechi di
energia (inefficienza energetica) e inquinamento luminoso.
- Non è pensabile ottenere distribuzioni di luminanza simili a quelle diurne. Non è possibile
creare artificialmente gli effetti che di giorno sono dati dalla presenza della radiazione solare
diretta e della volta celeste.
- La collocazione delle sorgenti artificiali negli esterni non è sempre facile, mancando le
coperture. Quindi spesso si ricorre a pali o si collocano le sorgenti su edifici.
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25 FEBBRAIO 2011
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Piazza del mercato a Swidnica, Polonia (Philips)
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Abbazia di S. Galgano (ENEL luce per l’arte) IESNA Award 2000
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Applicazioni principali
Anche per gli esterni vi sono differenti applicazioni, tra cui:
illuminazione stradale;
illuminazione di piazze;
illuminazione di facciate di palazzi e monumenti;
Facoltà di Architettura
LABORATORIO DI COSTRUZIONIilluminazione di facciate di palazzi e monumenti;
illuminazione di grandi aree;
illuminazione di fontane e piscine;
illuminazione di parchi e giardini.
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25 FEBBRAIO 2011Funzioni dell’impianto di pubblica illuminazione
Strade con prevalente traffico motorizzato
Assicurare condizioni di visibilità tali da garantire la sicurezza, la scorrevolezza ed il
comfort di marcia per gli automobilisti, nonché di sicurezza per i pedoni nelle zone di
attraversamento.
Impatto sul territorio per la presenza di pali
Le rotatorie assumono anche funzioni estetiche oltre che di regolazione del traffico
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LABORATORIO DI COSTRUZIONILe rotatorie assumono anche funzioni estetiche oltre che di regolazione del traffico
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Rotatoria Lucatelli di Tolentino, Macerata
(Targetti)
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25 FEBBRAIO 2011Funzioni dell’impianto di pubblica illuminazione
Aree con prevalente o esclusivo traffico pedonale
- dare sicurezza ai cittadini sia per quanto riguarda gli incidenti stradali che per gli atti criminosi;
- consentire ai pedoni il riconoscimento dell’ambiente in cui si trovano;
- creare, nelle aree commerciali, nei centri storici ed in generale nelle zone particolarmente
destinate al traffico pedonale, le condizioni per cui il pedone trovi attraente e confortevole
l’ambiente in cui si trova e possa apprezzare il contesto architettonico che lo circonda
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LABORATORIO DI COSTRUZIONIl’ambiente in cui si trova e possa apprezzare il contesto architettonico che lo circonda
Laboratorio di Costruzioni
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Illuminazione del centro storico di Benevento (Thorn)
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25 FEBBRAIO 2011Strade con prevalente traffico motorizzato
Principali riferimenti normativi
UNI EN 13201 (2-3-4) Illuminazione stradale: Requisiti prestazionali – Calcolo delle
prestazioni- Metodi di misura delle prestazioni.
UNI 10819 Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso
luminoso.
CIE 115 (1995) Recommendations for the lighting of roads for motor and pedestrian
traffic.
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LABORATORIO DI COSTRUZIONItraffic.
L.R. n. 12 del 25 Luglio 2002 “Norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso
e del consumo energetico da illuminazione esterna pubblica e privata...”
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Illuminazione di aree urbane, Palma di Maiorca
(Thorn)LABORATORIO DI COSTRUZIONI
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Illuminazione stradale Benevento (Thorn)
(Thorn)
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25 FEBBRAIO 2011Strade con traffico misto o pedonale
Principali riferimenti normativi
CIE 115 (1995) Recommendations for the lighting of roads for motor and pedestrian traffic
(technical report)
IESNA (1999) RP-3399 Lighting for exterior environments (recommended practice)
CIE 136 (2000) Guide to the lighting of urban areas
AIDI (1993) Raccomandazioni per l’illuminazione pubblica
AIDI (1998) Guida per il piano regolatore comunale dell’illuminazione pubblica
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Manzanares Park, Madrid (Philips)
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Requisiti principali per strade extraurbane
- Illuminamento e luminanza delle pavimentazioni;
- luminanza delle sorgenti;
- distribuzione del flusso luminoso emesso dalle sorgenti;
- luminanza delle zone adiacenti alla strada;
-limitazione dell’abbagliamento debilitante
Gli apparecchi non devono creare abbagliamento e devono consentire una buona visibilità
nelle zone adiacenti per evitare condizioni di pericolo.LABORATORIO DI COSTRUZIONI
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nelle zone adiacenti per evitare condizioni di pericolo.
Distribuzione di luminanza sulla strada e zone
adiacenti
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Requisiti principali per aree urbane (misto)
L’illuminamento orizzontale sulla strada;
L’illuminamento semicilindrico all’altezza dei visi, calcolato su una superficie semicilindrica
verticale che simula il volto umano, e questo per permettere il riconoscimento delle persone.
l’illuminamento delle facciate degli edifici;
la limitazione dell’abbagliamento;
la resa cromatica e la tonalità della luce;
la limitazione dell’ingresso della luce attraverso le finestre;
caratteristiche estetiche dell’installazione ed inserimento nel contesto urbano;LABORATORIO DI COSTRUZIONI
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caratteristiche estetiche dell’installazione ed inserimento nel contesto urbano;
la limitazione dell’inquinamento luminoso;
il contenimento dei consumi energetici.
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Esempi di installazioni non corrette
La luce emessa dagli apparecchi
per esterni e rivolta verso l’alto
viene dispersa, producendo il
cosiddetto “inquinamento
luminoso” e determinando sprechi
energetici. Le leggi contro
l’inquinamento luminoso vietanoLABORATORIO DI COSTRUZIONI
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l’inquinamento luminoso vietano
in generale i flussi luminosi con
componenti che superano i 90°,
tranne rare eccezioni (zone
archeologiche,…).
I corpi illuminanti devono essere
dotati di opportuni sistemi di
schermatura (cut-off) ed essere
correttamente installati
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Esempi di installazioni corrette
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Facoltà di Architettura
Illuminamenti di riferimento nelle aree urbane (CIE 136-2000: Guide to the light of urban
areas)
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Illuminazione dei centri storici
L’illuminazione nei centri storici deve consentire la corretta visione dell’ambiente urbano
senza alterare in modo sostanziale la percezione dei vari elementi architettonici di rilievo, pur
stabilendo delle gerarchie visive.
In linea di principio non si dovrebbe fare uso di effetti cromatici ed i corpi illuminanti
dovrebbero essere di minor impatto possibile nel contesto ambientale.
La temperatura di colore delle sorgenti va scelta in base ai materiali presenti.
Talvolta la collocazione degli apparecchi illuminanti LABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
Talvolta la collocazione degli apparecchi illuminanti
sugli edifici può alterare la composizione delle
facciate, mettendo anche in evidenza aree delle
facciate che non devono essere messe in evidenza
Ortigia- Siracusa
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Facoltà di Architettura
L’illuminazione delle facciate
Negli ambienti urbani, ma anche in alcuni paesaggi extraurbani, risulta necessario mettere in
evidenza alcuni edifici di particolare rilievo, illuminandone la facciata mediante proiettori
posizionati ad opportune distanze rispetto all’ampiezza del fascio, con l’obiettivo di ottenere
adeguati illuminamenti rispetto all’ambiente circostante.
E’ sconsigliabile stravolgere la natura architettonica dell’edificio mediante illuminazione
eccessiva o mal posizionata che altera i rapporti tra i vari elementi, impedendone la lettura.
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S. Maria degli Angeli- Ravenna
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Duomo di Ancona
Differenti immagini relative all’illuminazione della facciata da diversi punti di vista.
Corretta gerarchia di luminanze rispetto all’ambiente circostante
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Valori di illuminamento [lux] per diversi materiali di facciata
Illuminamento in funzione del materiale della facciata (avente determinato coefficiente di
riflessione) e dei livelli di luminanza dell’ambiente. Noi siamo sensibili ai contrasti di
luminanza, piuttosto che ai valori assoluti.
Pertanto in edificio sito in un contesto caratterizzato da deboli livelli di L, sono sufficienti
meno lux per illuminarlo, rispetto allo stesso edificio posto in un contesto più luminoso
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Piano dell’Illuminazione Comunale
Fasi previste dal PIC:
- rilievo dell’impianto esistente;
- classificazione di differenti aree urbane;
- classificazione di episodi urbani di particolare significato (monumenti, chiese, piazze…)
anche in rapporto alle zone adiacenti;
- indicazione degli interventi da effettuare nelle diverse aree;
-indicazioni sulle priorità e sulla tempistica degli interventi.LABORATORIO DI COSTRUZIONI
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LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Il rilievo dello stato esistente
- Censimento delle sorgenti: tipologie delle lampade, degli apparecchi illuminanti, dei sostegni.
- Rilievo dello stato di manutenzione e funzionamento.
- Misure e verifiche dei parametri da controllare (illuminamenti, luminanze, caratteristiche
fotometriche delle sorgenti…).
- Analisi delle caratteristiche ottiche delle pavimentazioni e delle facciate degli edifici
prospicienti le strade.
- Analisi delle caratteristiche geometriche e morfologiche dei percorsi in dipendenza della LABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
- Analisi delle caratteristiche geometriche e morfologiche dei percorsi in dipendenza della
sequenza dei punti di vista.
- Rilievo di sorgenti di luce di natura privata (negozi, insegne pubblicitarie, luoghi di attrazione...)
e loro tempi di accensione.
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Obiettivi
Integrazione del sistema di illuminazione nel contesto urbano.
Riduzione dell’impatto economico, energetico ed ambientale.
Collaborazione tra architetti, urbanisti ed enti locali.
Gestione ed il controllo dell’impianto
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Uso dei LED nell’illuminazione urbana (Philips)Integrazione degli apparecchi nel contesto urbano (iGuzzini)
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Edifici che illuminano
A differenza degli edifici storici, l’architettura contemporanea risulta spesso “attiva”, per quanto
riguarda l’illuminazione, ossia sono gli edifici stessi ad emettere luce, o perché dotati di involucri
trasparenti ed illuminati dall’interno, oppure per la presenza di sistemi, spesso realizzati con LED
o fluorescenti, che costituiscono un ornamento dell’edificio stesso, mutandone sostanzialmente
l’aspetto rispetto alle ore diurne
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Modulo di Impianti
Toyo Ito, La torre dei venti, Yokohama
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Illuminazione e comunicazione
Spesso, per quanto riguarda le città contemporanee, le facciate degli edifici diventano
strumento di informazione e comunicazione, oltre che sorgenti di luce.
L’illuminazione è dinamica e gli scenari urbani sono soggetti a continue mutazioni.
La dinamicità della vita si traduce in una dinamicità di luce.
La luce in questo caso non evidenzia l’architettura, ma diviene essa stessa protagonista
LABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
Time square (New York) Facciata dinamica
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25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
LED per l’illuminazione architettonica
Il LED, per la loro natura monocromatica, ben
si prestano all’illuminazione architetturale e
decorativa, consentendo di illuminare in modo
“mirato” grazie alle loro piccole dimensioni che
consentono di realizzare sistemi ottici di
eccezionale efficacia e alla possibilità di
ottenere effetti cambia colore medianteLABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
ottenere effetti cambia colore mediante
accostamento di LED diversamente colorati in
uno stesso apparecchio.
Per ottenere luce colorata con sorgenti
tradizionali è necessario l’impiego di filtri, con
conseguente spreco energetico delle radiazioni
assorbite dal filtro e conseguente
deterioramento dello stesso
LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
Applicazioni particolari
Vi sono ambienti luminosi in cui le esigenze
funzionali ed estetiche si fondono in modo
perfetto.
Nel caso dell’esterno dell’Institute du Monde
Arabe, a Parigi, alla luce proveniente
dall’edificio stesso si aggiunge un “tappeto” di
LED che non produce abbagliamento e guida i LABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
LED che non produce abbagliamento e guida i
visitatori, creando un suggestivo effetto.
Nel Parc de la Cigalière, invece, lo scultore
Daniel Buren e l’architetto Nicolas C. Guillot
hanno realizzato un ambiente con sculture
luminose i cui colori cambiano dinamicamente,
in cui le esigenze visive sono perfettamente
rispettate senza apporto di altre sorgenti.
LABORATORIO DI COSTRUZIONI
25 FEBBRAIO 2011
Facoltà di Architettura
L’illuminazione dei giardini e dei parchi I
L’illuminazione degli spazi verdi ha come
obiettivo quello di sottolineare la geometria
del giardino o parco evidenziandone gli
elementi caratterizzanti e costitutivi (alberi,
arbusti, piantagioni, rocce, acqua), creando dei
paesaggi notturni da diversi punti di vista e
nello stesso tempo rendendo sicuri i percorsi e Illuminazione del Parco della Rimembranza, Napoli
(iGuzzini)LABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
nello stesso tempo rendendo sicuri i percorsi e
consentendo alle persone di orientarsi
facilmente.
A tal fine è necessaria la conoscenza delle
specie vegetali e gli elementi minerali ed
acquatici presenti sul posto
Giardino pubblico a Capri (iGuzzini)
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25 FEBBRAIO 2011L’illuminazione dei giardini e dei parchi
La luce artificiale, soprattutto negli
ambienti esterni, presenta il limite di
illuminare l’ambiente in modo
selettivo, venendo a mancare, rispetto
alla luce naturale, la componente
diffusa proveniente dalla volta celeste.Giardino di giornoLABORATORIO DI COSTRUZIONI
Laboratorio di Costruzioni
Modulo di Impianti
Tale limite può invece costituire una
forte potenzialità, consentendo al
progettista di definire delle gerarchie e
mettere in evidenza degli elementi che
di giorno sono quasi invisibili
Giardino di notte