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Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Genova Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 LEZIONE 2 MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE Parte I. I carichi agenti

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Facoltà di Architettura – Università degli Studi di GenovaCorso di TECNICA DELLE COSTRUZIONIChiara CALDERINIA.A. 2007-2008

LEZIONE 2

MATERIALI E CARICHI DELLA COSTRUZIONE

Parte I. I carichi agenti

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

LE AZIONI SULLE COSTRUZIONI SONO GENERALMENTE CLASSIFICATE IN BASE A:

• MODALITA’ DI APPLICAZIONE

• VARIABILITA’ NEL TEMPO

• VARIABILITA’ NELLO SPAZIO

• NATURA ED INTERAZIONE CON LA RISPOSTA INDOTTA

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

AZIONI DIRETTE ED AZIONI INDIRETTE(DIPENDENZA DALLA MODALITA’ DI APPLICAZIONE)

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

AZIONI DIRETTE:AGISCONO SULLA STRUTTURA SENZA INTERMEDIAZIONI E SONO SOSTANZIALMENTE INDIPENDENTI DALLA RISPOSTA DELLA STRUTTURA.

ES: forze gravitazionali.

AZIONI INDIRETTE:SONO PRINCIPALMENTE DOVUTE A DEFORMAZIONI IMPOSTE O IMPEDITE, CAUSATE DA CEDIMENTI VINCOLARI, VARIAZIONI TERMICHE O DA VIBRAZIONI O ACCELERAZIONI IMPOSTE (CAUSATE PER ESEMPIO DA TERREMOTI). ESSE SONO DIPENDENTI DALLA RISPOSTA DALLA RISPOSTA DELLA STRUTTURA E INDUCONO EFFETTI DIFFERENTI A SECONDA CHE QUESTA SIA ISOSTATICA O IPERSTATICA.

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

AZIONI PERMANENTI, VARIABILI ED ECCEZIONALI(DIPENDENZA DAL TEMPO)

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

LA DISTINZIONE, OPERATA SU BASE PROBABILISTICA, TIENE CONTO DELLA DIPENDENZA DAL TEMPO E DALLA PROBABILITA’ CHE L’AZIONE SI VERIFICHI SU UNA STRUTTURA ALMENO UNA VOLTA IN UN PREDEFINITO PERIODO DI RIFERIMENTO.

AZIONI PERMANENTI:SI VERIFICANO CON CERTEZZA ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO. LA LORO VARIAZIONE NEL TEMPO E’ MODESTA RISPETTO AL VALOR MEDIO.

AZIONI VARIABILI: SI VERIFICANO CON PROBABILITA’ NON TRASCURABILE ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO. PRESENTANO GRANDE VARIABILITA’ NEL TEMPO RISPETTO AL VALOR MEDIO.

AZIONI ECCEZIONALI:SI VERIFICANO CON AMPIEZZA SIGNIFICATIVA E CON PROBABILITA’ MOLTO BASSA. HANNO GENERALMENTE BREVE DURATA E GRANDE VARIABILITA’ TEMPORALE.

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

AZIONI PERMANENTI, VARIABILI ED ECCEZIONALI(DIPENDENZA DAL TEMPO)

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

AZIONI PERMANENTI:PESO PROPRIO DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI FISSI, LA PRECOMPRESSIONE, LA PRESSIONE IDROSTATICA, LA SPINTA DELLE TERRE.

AZIONI VARIABILI: CARICHI IMPOSTI SULLA COSTRUZIONE, CARICO DELLA NEVE, CARICO DEL VENTO, VARIAZIONI TERMICHE.

AZIONI ECCEZIONALI:ESPLOSIONI, URTI DI VEICOLI, AZIONI DOVUTE AL FUOCO.

AZIONI SISMICHE POSSONO ESSERE CONSIDERATE VARIABILI O ECCEZIONALI IN FUNZIONE DEL SITO.

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

AZIONI FISSE E LIBERE(DIPENDENZA DALLA DISTRIBUZIONE NELLO SPAZIO)

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

AZIONI FISSE:HANNO UNA DISTRIBUZIONE FISSA SULLA STRUTTURA.

ES: il peso proprio, la spinta delle terre.

AZIONI LIBERE: POSSONO AVERE, ENTRO CERTI LIMITI, UNA DISTRIBUZIONE SPAZIALE ARBITRARIA SULLA STRUTTURA.

ES: carichi mobili, carichi del vento, carichi della neve.

IN SEDE DI PROGETTO, LA POSIZIONE DELLE AZIONI FISSE E’ DA CONSIDERARE ASSEGNATA, MENTRE LE AZIONI LIBERE DEVONO ESSERE DISPOSTE IN MODO DA MASSIMIZZARE L’EFFETTO CONSIDERATO.

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TIPI DI CARICHITIPI DI CARICHI

AZIONI STATICHE E DINAMICHE(DIPENDENZA DALLA RISPOSTA STRUTTURALE INDOTTA)

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

AZIONI STATICHE:NON DETERMINANO ACCELERAZIONI SIGNIFICATIVE DELLA STRUTTURA O DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI. DI REGOLA, SI CONSIDERANO STATICHE LE AZIONI LA CUI FREQUENZA PRINCIPALE E’ MINORE DI 0.1 Hz.

ES.: pesi propri, spinta delle terre, carico della neve.

AZIONI DINAMICHE: DETERMINANO ACCELERAZIONI SIGNIFICATIVE DELLA STRUTTURA O DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI.

ES.: vibrazioni indotte da macchine, urti, esplosioni, passaggio veicoli, azioni del vento e del sisma.

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PRINCIPI PER LA PROGETTAZIONEPRINCIPI PER LA PROGETTAZIONE

TIPI DI AZIONI CONSIDERATE NEL CORSO:

NEL CORSO SI CONSIDERERANNO SOLAMENTE AZIONI STATICHE DI TIPO DIRETTO, A CARATTERE SIA PERMANENTE CHE VARIABILE, SECONDO LE DISPOSIZIONI DI NORMATIVA.

RIFERIMENTO NORMATIVO:

NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI - Aggiornate al 27 luglio 2007

PROVVISORIETA’ DELLE NORME!

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CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

CALCOLO DELLE AZIONI PERMANENTI

Le azioni da inserire nelle combinazioni permanenti e quasi-permanenti legate all’azione gravitazionale sono determinate a partire dalle dimensioni geometriche e dai pesi dell’unitàdi volume dei materiali di cui è composta la costruzione sia nelle parti strutturali che in quelle non strutturali: i pesi dell’unità di volume e i carichi pertinenti devono essere definiti a partire da fonti riconosciute o dalle indicazioni dei §§ 3.1.2 e 3.1.3.

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CALCOLO DELLE AZIONI PERMANENTI

PESI PROPRI DEI MATERIALI STRUTTURALI

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI PERMANENTI

Sono considerati carichi permanenti non strutturali i carichi non rimovibili durante il normale esercizio della costruzione, quali quelli relativi a tamponature esterne, divisorie interne, massetti, isolamenti, pavimenti e rivestimenti del piano di calpestio, intonaci, controsoffitti, impianti ed altro, ancorché in qualche caso sia necessario considerare situazioni transitorie in cui essi non siano presenti.

Essi devono essere valutati sulla base delle dimensioni effettive delle opere e dei pesi dell’unità di volume dei materiali costituenti.

In linea di massima, in presenza di orizzontamenti anche con orditura unidirezionale ma concapacità di ripartizione trasversale, i carichi permanenti potranno assumersi per la verifica d’insieme come uniformemente ripartiti. In caso contrario, occorre valutarne le effettive distribuzioni.

I tramezzi e gli impianti leggeri di edifici per abitazioni e uffici possono assumersi, in genere, come carichi equivalenti distribuiti, quando i solai hanno adeguata capacità di ripartizione trasversale.

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI

SI CONSIDERANO I SEGUENTI CARICHI VARIABILI:

• CARICHI PORTATI (SOVRACCARICHI)

•AZIONI DELLA NEVE

• AZIONI DEL VENTO (CONSIDERATO COME AZIONE STATICA)

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - SOVRACCARICHI

TIPO DI AMBIENTE

CARICO DISTRIBUITO VERTICALE

CARICO CONCENTRATO VERTICALE

CARICO DISTRIBUITO ORIZZONTALE

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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200 kg/m2

(storico!)

CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - SOVRACCARICHI

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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I carichi verticali concentrati Qk formano oggetto di verifiche locali distinte e non vanno sovrapposti ai corrispondenti carichi verticali ripartiti; essi devono essere applicati su impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla forma dell’orizzontamento; in assenza di precise indicazioni può essere considerata una forma dell’impronta di carico quadrata pari a 50 x 50 mm.

CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - SOVRACCARICHI

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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I carichi variabili orizzontali (lineari) indicati nella Tab. 3.1.II, devono essere utilizzati per verifiche locali e non si sommano ai carichi utilizzati nelle verifiche dell’edificio nel suo insieme. I carichi orizzontali lineari Hk devono essere applicati a pareti - alla quota di 1,20 m dal rispettivo piano di calpestio - ed a parapetti o mancorrenti - alla quota del bordo superiore.

CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - SOVRACCARICHI

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - NEVE

Si ipotizza che il carico agisca in direzione verticale e lo si riferisce alla proiezione orizzontale della superficie della copertura.

qs = µi qsk CE Ct

CARICO DELLA NEVE SULLA COPERTURA

COEFFICIENTE DI FORMA DELLA COPERTURA

VALORE CARATTERISTICO DI RIFERIMENTO DELLA CARICO DELLA NEVE AL SUOLO [kN/m2], PER UN PERIODO DI RITORNO DI 50 ANNI.

COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE

COEFFICIENTE TERMICO

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - NEVE

IL VALORE CARATTERISTICO DI RIFERIMENTO DELLA CARICO DELLA NEVE AL SUOLO

Il carico neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilità delle precipitazioni nevose da zona a zona.

In mancanza di adeguate indagini statistiche e specifici studi locali, che tengano conto sia dell’altezza del manto nevoso che della sua densità, il carico di riferimento neve al suolo, per località poste a quota inferiore a 1500 m sul livello del mare, non dovrà essere assunto minore di quello calcolato in base alle espressioni riportate nel seguito…Va richiamato il fatto che tale zonazione non può tenere conto di aspetti specifici e locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente.

Per altitudini superiori a 1500 m sul livello del mare si dovrà fare riferimento alle condizioni locali di clima e di esposizione utilizzando comunque valori di carico neve non inferiori a quelli previsti per 1500 m.

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - NEVE

IL VALORE CARATTERISTICO DI RIFERIMENTO DELLA CARICO DELLA NEVE AL SUOLO

Zona I - AlpinaAosta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, Como, Cuneo, Lecco, Pordenone, Sondrio, Torino, Trento, Udine, Verbania, Vercelli, Vicenza.

qsk = 1,50 kN/m2 as ≤ 200 mqsk = 1,39 [1 + (as/728)2] kN/m2 as > 200 m

Zona I – MediterraneaAlessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forlì, Lodi, Milano, Modena, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Treviso, Varese.

qsk = 1,50 kN/m2 as≤ 200 mqsk = 1,35 [1 + (as/602)2] kN/m2 as > 200 m

Zona IIArezzo, Ascoli Piceno, Bari, Campobasso, Chieti, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, La Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Padova, Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Rovigo, Savona, Teramo, Trieste, Venezia, Verona.

qsk = 1,00 kN/m2 as ≤ 200 mqsk = 0,85 [1 + (as/481)2] kN/m2 as > 200 m

ALTITUDINE

DIPENDENZA DEL CARICO DALL’AREA GEOGRAFICA E DALL’ALTITUDINE

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - NEVE

IL COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE

Il coefficiente di esposizione CE può essere utilizzato per modificare il valore del carico neve in copertura in funzione delle caratteristiche specifiche dell’area in cui sorge l’opera.

IL COEFFICIENTE TERMICOIl coefficiente termico Ct può essere utilizzato per tener conto della riduzione del carico neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore della costruzione. Tale coefficiente tiene conto delle proprietà di isolamento termico del materiale utilizzato in copertura. In assenza di uno specifico e documentato studio, deve essere utilizzato Ct = 1.

DIPENDENZA DEL CARICO DALLA TOPOGRAFIA DELL’AREA DI PROGETTO

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - NEVE

IL COEFFICIENTE DI FORMA DELLA COPERTURASi assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se l’estremità più bassa della falda termina con un parapetto, una barriera od altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potrà essere assunto inferiore a 0,8 indipendentemente dall’angolo a.

DIPENDENZA DEL CARICO DALLA FORMA DELLA COPERTURA

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

Il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che variano nel tempo e nello spazio provocando, in generale, effetti dinamici. Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni staticheequivalenti. Peraltro, per le costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, o di rilevante snellezza e leggerezza, o di notevole flessibilità e ridotte capacità dissipative, il vento può dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede l’uso di metodologie di calcolo e sperimentali adeguate allo stato dell’arte e che tengano conto della dinamica del sistema.

Le azioni statiche del vento sono costituite da pressioni e depressioni agenti normalmentealle superfici, sia esterne che interne, degli elementi che compongono la costruzione.

AZIONI STATICHE EQUIVALENTI

ORTOGONALI ALLE SUPERFICI

PRESSIONE E DEPRESSIONE

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

p = qb ce cpcd

PRESSIONE DEL VENTO

PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO

COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE

COEFFICIENTE DI FORMA

COEFFICIENTE DINAMICO

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO

2b b

1q v2

ρ=

N/m2

DENSITA’ DELL’ARIA(assunta convenzionalmente costante e pari a 1,25 kg/m3)

VELOCITA’ DI RIFERIMENTO DEL VENTO(m/s)

La velocità di riferimento vb è il valore caratteristico della velocità del vento a 10 m dal suolo su un terreno di categoria di esposizione II, mediata su 10 minuti e riferita ad un periodo di ritorno di 50 anni.

In mancanza di specifiche ed adeguate indagini statistiche vb è data dall’espressione:vb = vb,0 as ≤ a0vb = vb,0 + ka (as – a0) a0 < as ≤ 1500 m

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

PRESSIONE CINETICA DI RIFERIMENTO

DIPENDENZA DEL CARICO DALL’AREA GEOGRAFICA E DALL’ALTITUDINE

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE

DIPENDENZA DEL CARICO DALL’ALTEZZA DAL SUOLO, DALLA TOPOGRAFIA DEL TERRENO E DALLA

ESPOSIZIONE

Il coefficiente di esposizione ce dipende dall’altezza z sul suolo del punto considerato, dallatopografia del terreno, e dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione.

In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza del vento e l’effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione, per altezze sul suolo non maggiori di z = 200 m, esso è dato dalla formula:

( ) 2e r t t

0 0

z zc z k c ln 7 c lnz z

= +

( ) ( )e e minc z c z=

z > zmin

z < zminCOEFFICIENTE DI TOPOGRAFIA (=1)

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE

RUGOSITA’ DEL TERRENO

AREA GEOGRAFICA

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

COEFFICIENTE DI FORMA

- 0,8

- 0,6

- 0,4

- 0,2

0

+ 0,2

+ 0,4

+ 0,6

+ 0,8

+ 1

-90° -80° -60° -40° -20° 0° +20° +40° +60° +80°+90°

Superficie sottovento Superficie sopravento

Inclinazione sull'orizzontaleα

Cpe

Cpe

α

Direzionedel vento

αα PRESSIONE ESTERNA

COSTRUZIONI STAGNE: cpi = 0COSTRUZIONI NON STAGNE: cpi = ± 0,2

PRESSIONE INTERNA

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

COEFFICIENTE DI FORMAC = + 0,03pe C = - 0,4pe

C = + 0,8pe C = - 0,4peC =0

C = - 0,4pe

C =pe C = - 0,4peC =+0,2

Direzionedel vento

Costruzioni stagne

Costruzioni non stagne

- 1α

C = - 0,4p

pi pi

pi

pi

pi

pi

pi

e

C = + 0,8 + 0,8pe C = - 0,4peC =+0,2

C = - 0,4pe

C = + 0 A

A

B

B

,8pe C = - 0,4peC =+0,8

Costruzioni aventi una parete con aperture

C = - 0,4pe

C = - 0,4peC =+0,8

di superficie ≥ 33% di quella totale

pe* Per l'elemento AB C = +0,2

C = - 0,4pe

C = - 0,4pe

pe

C =-0,5

C = - 0,4pe

C = + 0,8pe C =-0,5

C

* Per l'elemento AB C = +0,2

α α

αα

C = + 0,03pe - 1αC = + 0,03pe - 1α

C = + 0,03pe - 1α= + 0,03pe - 1α

C = + 0,03pe - 1αC = + 0,03pe - 1α

αα

α

DIPENDENZA DEL CARICO DALLA FORMA DELLA COSTRUZIONE

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

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CALCOLO DELLE AZIONI VARIABILI - VENTO

COEFFICIENTE DINAMICO

CALCOLO DELLE AZIONICALCOLO DELLE AZIONI

Il coefficiente dinamico tiene in conto degli effetti riduttivi associati alla non contemporaneità delle massime pressioni locali e degli effetti amplificativi dovuti alla risposta dinamica della struttura. Esso può essere assunto cautelativamente pari ad 1nelle costruzioni di tipologia ricorrente, quali gli edifici di forma regolare non eccedenti 80 m di altezza ed i capannoni industriali, oppure può essere determinato mediante analisi specifiche o facendo riferimento a dati di comprovata affidabilità.

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PRINCIPI DI PROGETTAZIONEPRINCIPI DI PROGETTAZIONE

Le opere e gli elementi strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione, in formaeconomicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalle presenti norme.

La sicurezza e le prestazioni di un’opera o di una parte di essa devono essere valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durante la vita nominale. Stato limite èla condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata. In particolare,le opere e le varie tipologie strutturali devono soddisfare i seguenti requisiti:- sicurezza nei confronti di stati limite ultimi (SLU): capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali, ovvero mettere fuori servizio l’opera;- sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE): tutti i requisiti atti a garantire leprestazioni previste per le condizioni di esercizio;- robustezza nei confronti di azioni eccezionali: capacità di evitare danni sproporzionati rispetto all’entità delle cause innescanti quali incendio, esplosioni, urti.

Il superamento di uno stato limite ultimo ha carattere irreversibile e si definisce collasso. Il superamento di uno stato limite di esercizio può avere carattere reversibile o irreversibile.

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PRINCIPI DI PROGETTAZIONEPRINCIPI DI PROGETTAZIONE

La verifica della sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi di resistenza si ottiene con il “metodo dei coefficienti parziali” di sicurezza espresso dalla equazione formale:

Rd ≥ Ed

I coefficienti parziali di sicurezza, γMi e γFj , associati rispettivamente al materiale i-esimo e all’azione j-esima, coprono la variabilità delle rispettive grandezze e le incertezze relative alle tolleranze geometriche e alla affidabilità del modello di calcolo.

RESISTENZA DI PROGETTO

Rdi=Rki/γMi

VALORE DI PROGETTO DELL’EFFETTO DELLE AZIONI

Fdj=FkjγFj

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PRINCIPI DI PROGETTAZIONEPRINCIPI DI PROGETTAZIONE

COMBINAZIONE DEI CARICHI – STATO LIMITE ULTIMO

( )n

d g k p k q 1k q 0i iki=2

F =γ G +γ P +γ Q + γ ψ Q∑

DISTRIBUZIONE DI CARICO

VALORE CARATTERISTICO AZIONI

PERMANENTI

VALORE CARATTERISTICO

DELL’AZIONE DI BASE VARIABILE

VALORE CARATTERISTICO DELLE

AZIONI VARIABILI INDIPENDENTI

COEFFICIENTI DI SICUREZZA

γg = 1,4 (1,0 se il suo contributo aumenta la sicurezza);γp = 0,9 (1,2 se il suo contributo diminuisce la sicurezza);γq = 1,5 (0 se il suo contributo aumenta la sicurezza);

ψ0i è il coefficiente di combinazione allo stato limite ultimo, da determinarsi sulla base di considerazioni statistiche.ψ0i ≥ 0,7 per i carichi variabili di esercizio nei fabbricati per abitazione, neve e vento.