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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Fondatore Giuseppe Bianca nel 1987 Sanità Il sindaco Bonfanti “L’ospedale Trigona non chiuderà” A pagina sette Il DG della Roma ieri in città Madeddu confermato presidente dei medici Anselmo Madeddu è stato riconfermato Presidente dell’Or- dine dei Medici di Siracusa. Lo ha de- ciso il Consiglio dell’Ordine. A pagina cinque CRONACA SOCIETA’ CULTO COMMENTI Politica L’area Bersani tenta un nuovo dialogo con i renziani A pagina quattro Politica. Quasi diciotto ore è durata la seduta del Consiglio comunale Sorpresi a spacciare co- caina nella zona della Tonnara e per tale motivo erano finiti in carcere. A pagina sette Spacciatori di cocaina patteggiano Ha rimesso piede a Siracusa 33 anni dopo averci vissuto per una stagione da calciatore. Walter Sabatini, direttore generale dell’As Roma, è stato accolto oggi al centro Erg di via Piazza Armerina, per presentare l’accordo. Il sindaco: “Più attenzione per le spese sociali” Il bilancio di previsione arriva solo all’alba di Concetto Alota Capire la mafia e i suoi aspetti legati alla società moderna, alla sua storia criminale, con i risvolti verso la teologia parteci- pata della filosofia, e in particolare l’antropologia filosofica, gettano una luce astratta sulle radici profon- de di ciò che noi tutti chia- miamo “crimine” tra gli umani, compreso l’agire e l’essere dell’organizzazio- ne che va sotto il nome di Cosa Nostra. Arcaismo e gelo emotivo, costituisco- no dei caratteri psicologici Quella vittima innocente Il bilancio di previsio- ne 2014 e il pluriennale 2014-2016 sono stati ap- provati ieri mattina dal consiglio comunale, a ter- mine di una maratona che si è conclusa alle 3,30. Il voto è stato ad ampissima maggioranza; alla stessa maniera sono passati an- che l'immediata esecuti- vità del provvedimento e gli equilibri di bilancio, visto che manca poco più di un mese alla chiusura. A pagina tre A pagina sei giovedì 20 novembre 2014 • Anno XXvii • n. 268 Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 € 0,50 E’ stata scelta tra centi- naia di ragazze che ave- vano avanzato la propria candidatura. A pagina quattro Francesca al ballo di debuttanti Il Ministero degli Interni ha finanziato i lavori per la messa in sicurezza della Chiesa di San Francesco all'Immacolata in Ortigia. Lo comunica l’onorevole Vincenzo Vinciullo. A pagina due Finanziata la chiesa del collegio Sabatini «A Siracusa per i giovani» A pagina due Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia

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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Giuseppe Bianca nel 1987

SanitàIl sindaco Bonfanti“L’ospedale Trigona

non chiuderà”A pagina sette

Il DG della Roma ieri in città

Madeddu confermatopresidente dei mediciAnselmo Madeddu è stato riconfermato Presidente dell’Or-dine dei Medici di Siracusa. Lo ha de-ciso il Consiglio dell’Ordine.

A pagina cinque

cronaca SocIETa’

cULTocoMMEnTI

PoliticaL’area Bersani tenta

un nuovo dialogocon i renziani

A pagina quattro

Politica. Quasi diciotto ore è durata la seduta del Consiglio comunale

Sorpresi a spacciare co-caina nella zona della Tonnara e per tale motivo erano finiti in carcere.

A pagina sette

Spacciatoridi cocainapatteggiano

Ha rimesso piede a Siracusa 33 anni dopo averci vissuto per una stagione da calciatore. Walter Sabatini, direttore generale dell’As Roma, è stato accolto oggi al centro Erg di via Piazza Armerina, per presentare l’accordo.

Il sindaco: “Più attenzione per le spese sociali”

Il bilancio di previsionearriva solo all’alba

di Concetto Alota

Capire la mafia e i suoi aspetti legati alla società moderna, alla sua storia criminale, con i risvolti verso la teologia parteci-pata della filosofia, e in particolare l’antropologia filosofica, gettano una luce astratta sulle radici profon-de di ciò che noi tutti chia-miamo “crimine” tra gli umani, compreso l’agire e l’essere dell’organizzazio-ne che va sotto il nome di Cosa Nostra. Arcaismo e gelo emotivo, costituisco-no dei caratteri psicologici

Quellavittimainnocente

Il bilancio di previsio-ne 2014 e il pluriennale 2014-2016 sono stati ap-provati ieri mattina dal consiglio comunale, a ter-mine di una maratona che si è conclusa alle 3,30. Il voto è stato ad ampissima maggioranza; alla stessa maniera sono passati an-che l'immediata esecuti-vità del provvedimento e gli equilibri di bilancio, visto che manca poco più di un mese alla chiusura.

A pagina tre

A pagina sei

giovedì 20 novembre 2014 • Anno XXvii • n. 268 • Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 • Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 • € 0,50

E’ stata scelta tra centi-naia di ragazze che ave-vano avanzato la propria candidatura.

A pagina quattro

Francescaal ballodi debuttanti

Il Ministero degli Interni ha finanziato i lavori per la messa in sicurezza della Chiesa di San Francesco all'Immacolata in Ortigia. Lo comunica l’onorevole Vincenzo Vinciullo.

A pagina due

Finanziatala chiesadel collegio

Sabatini«A Siracusaper i giovani»

A pagina due

Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia

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cronaca dI SIracUSa • 2 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì

Ha rimesso piede a Siracusa 33 anni dopo averci vissuto per una stagione da calciatore. Walter Sabatini, diret-tore generale dell’As Roma, è stato accolto oggi al centro Erg di via Piazza Armerina, per presentare l’accor-do stipulato la scorsa settimana tra la socie-tà capitolina e l’Asd Erg Siracusa. Il setto-

re giovanile al centro dell’interesse dei due sodalizi. “La Roma presta moltissima cura ai vivai - spiega Saba-tini - Il mio ritorno a Siracusa consente di mettere a frutto una collaborazione impor-tante con una società alla quale mi lega un sentimento d’affetto. Conobbi il cavaliere Eduardo Garrone, che

mi volle come diretto-re generale della Sam-pdoria. Ma la Roma mi richiamo quasi subito e dovetti rispettare un precedente accordo contrattuale. Ma sono convinto che avrei la-vorato bene con la fa-miglia Garrone, Oggi a Siracusa avviene il riscatto perché posso essere utile a chi i ave-va accordato fiducia”.

Sabatini è rimasto sbalordito del centro sportivo, che può con-tare su diversi campi di calcio e calcio a cinque e altri impian-ti sportivi. “E’ con le strutture sportive che si va avanti perché sono l’oasi per i ragaz-zini che vogliono pra-ticare lo sport e il cal-cio in particolare - ha detto il dg della Roma

- La nostra collabora-zione vuole mettere in evidenza gli aspetti di crescita dei ragazzi in un ambiente sano qua-le quello Erg”. Sodd-disfazione ha mostrato il dirigente della Erg, Maurizio Pepoli: “La presenza a Siracusa di Walter Sabatini - ha commentato - è il riconoscimento asso-luto del lavoro che ab-

biamo fatto fino a oggi a Siracusa. La Erg si avvale della collabora-zione di fior di tecnici per fare crescere il vi-vaio. L’accordo con la Roma ci consente di dare una prospettiva concreta a coloro che più degli altri dimo-streranno di avere qua-lità atletiche e tecniche superiori alla media”.Alla presentazione dell’accordo ha parte-cipato anche il sindaco Giancarlo Garozzo: “Questo tipo di colla-borazioni sono il ben-venuto - ha commen-tato - La Roma è una società di primissimo piano nel mondo del calcio non soltanto italiano e da questi di-rigenti e da questi tec-nici non c’è che da at-tingere a piene mani”. Sabatini ha incontra-to diversi calciatori e vecchie glorie del Siracusa. Ha vestito la maglia azzurra nella stagione 1980-81, pro-veniente dal Perugia. “Fu un’annata sciagu-rata oltre che sfortuna-ta - ricorda Sabatini, che ha riabbracciato ilo capitano di sempre del Siracusa, Amedeo Crippa - Iniziammo con il tecnico Carlo Facchin, poi sostituito dal Petisso”.

Il dG della roma«Torno a Siracusaper attingereal vivaio Erg»

Riparatoil guastoin piazzaDuomo

walter Sabatini ieri al centro SPortivo

cronaca Operai in piazza Duomo a Siracusa per risolvere il problema della fuoriu-scita di acqua. Con una piccola ruspa hanno rimosso parte delle basole sul lato adiacente alla Sovrintendenza. Il problema individuato alla rottura della condotta idrica, che ha fatto fuoriuscire l’acqua, che si è riversata in parte della piazza, inondando il

declivio della via Pompeo Picherali. Quello che in molti avevano ribat-tezzato come il fenomeno dell’acqua alta a Siracusa, in realtà era un banale guasto alla tubazione. Con buona pace per chi aveva associato il fenomeno a quello dell’alta marea in piazza san Marco a Venezia e la certezza che i lavori vengano eseguiti a regola d’arte

Il Ministero degli Interni ha fi-nanziato i lavori per la messa in si-curezza della Chiesa di San Fran-cesco all'Immacolata in Ortigia. Lo comunica l’onorevole Vincen-zo Vinciullo, Vice Presidente Vica-rio della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’Assemblea regionale siciliana.Come si ricorderà, la Chiesa è sta-ta chiusa in seguito a delle crepe che si sono manifestate nella cu-pola, e, di conseguenza, l'unica de-cisione da prendere era quella di chiudere la Chiesa.La Prefettura di Siracusa, ha pro-seguito l’onorevole Enzo Vinciullo,

aveva chiesto al Ministero degli Interni di finanziare con urgenza, stanziando una somma pari a quasi 49 mila euro, i lavori di ristruttura-zione e consolidamento della Chiesa, appartenente, com’è noto, al FEC.Circa un mese fa, incontrando il Mi-nistro degli Interni, onorevole An-gelino Alfano, avevo sottoposto allo stesso il caso e l’urgenza di trovare le somme necessarie per poter eseguire i lavori che sono stati progettati dal-la Soprintendenza di Siracusa.Oggi arriva la positiva notizia che le somme sono state accreditate e di conseguenza potranno essere spese con la dovuta celerità, riaprendo al

chiesa del collegio49 mila europer ristrutturarla

culto la Chiesa. Un riconoscimen-to sentito, ha concluso l’onorevole Vinciullo, va al Ministro Alfano per l'impegno assunto e mantenuto ed agli Uffici della Prefettura e della Soprintendenza per la celerità con la quale hanno seguito la progettazione e l’iter burocratico e amministrati-vo.La chiesa del Collegio in Ortigia è la più grande di quelle esistenti sul territorio ed è stata riaperta soltan-to per pochi giorni per ospitare un convegno internazionale. Poi è sta-ta nuovamente chiusa in attesa del finanziamento pubblico legato al completamento del restauro.

Qui sopra, Alberghina, Sabatini, Pepoli e Garozzo.

20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 3 • cronaca dI SIracUSa

“Essere chiamata dai cittadini ad esercitare il nobile ruolo di chi è parte dell’opposizione all’Amministrazione comunale di Siracusa è una sfida difen-dendo le fasce più deboli della nostra comunità, i concittadini che in questa fase di crisi e di disagio vivono le maggiori difficoltà, nello spirito peraltro che ha caratterizzato fin dal suo inizio la nascita della lista Mangiafico. Per questa ragione, quando in occasioni come il bilancio di previsione, riesco a strappare

Vinci: “Sono riuscita a strapparefondi per la lotta al cancro”

Bilancio comunaleapprovato nella notteIl Consiglio comunale esita lo strumento finanziario per l’anno in corso

politiCA. alle 4 del Mattino la concluSione della Maratona

Il bilancio di previsione 2014 e il pluriennale 2014-2016 sono stati approvati ieri mattina dal consiglio comunale, a termine di una maratona che si è conclusa alle 3,30. Il voto è stato ad ampissima maggioranza; alla stessa maniera sono passati anche l'immedia-ta esecutività del provve-dimento e gli equilibri di bilancio, visto che manca poco più di un mese alla chiusura dell'anno. Salvo piccolissimi scostamen-ti, frutto delle 4 modifiche proposte dall'opposizione che hanno trovato il con-senso dell'aula, ha retto l'impianto dell'Ammini-strazione corretto con il maxi emendamento votato ieri mattina e che portava la firma del presidente del consiglio comunale, Leone

Sullo. Nel corso dei lavori notturni, è stata approvata una sola proposta, illustra-ta da Salvatore Castagnino, con la quale si spostano 1.000 euro dalle spese ge-nerali all'acquisto di mate-riale didattico. Su iniziativa di Fabio Rodante, è passata sotto forma di raccomanda-zione la proposta di trovare i fondi per il restauro dei locali di via Ramacca dove trasferire la circoscrizione Tiche. Sono stati tutti re-spinti gli emendamenti di

Simona Princiotta, molti dei quali sostenuti da Ga-etano Firenze, sui quali si sono concentrati i lavori notturni, così come le pro-poste di Castagnino sono state oggetto di quasi tutte le votazione del pomerig-gio e della serata. In questa fase dei lavori, Castagnino e Cetty Vinci erano riusciti a fare passare due modifi-che: 5 mila euro per la re-alizzazione di una pensili-na all'Istituto comprensivo “Archimede” e una somma

uguale destinata alle asso-ciazioni che si occupano della lotta al cancro.Quest'anno il bilancio di previsione è arrivato in aula corredato da un documen-to predisposto dal segreta-rio generale, Danila Costa, con il quale, dopo un esa-me preliminare dei singoli emendamenti presentati, ha supportato l'attività del consiglio comunale, in qua-lità di garante della legalità, suggerendo la non ammis-sibilità degli emendamen-

Il sindaco, Giancarlo Garozzo, si dice soddisfatto della conclusione dei lavori del consiglio comunale sul bilancio di previsione 2014.“Questo strumento finanziario – af-ferma il sindaco Garozzo – è il pri-mo che porta per intero l'impronta della nostra Amministrazione e gli elementi novità, data la situazione finanziaria complessiva del Paese, sono evidenti. A partire dalla spesa sociale, che pesa nel nostro bilancio

Garozzo: “Più soldi per il sociale”increMentato di 600 Mila euro il caPitolo della SPeSa Sociale

In foto, la seduta del Consiglio comunale di Siracusa.

finanziaMento del MiniStero interni

per 24,8 milioni, con un incremen-to di 600 mila euro rispetto al 2013 e di 1,1 milioni sul 2012. Evidenzio questo dato perché proprio sui temi sociali, non senza demagogia, si sono concentrati la quasi totalità degli emendamenti respinti. Nessuna Am-ministrazione, da molti anni a questa parte, ha fatto tanto e per noi è un punto di orgoglio. Quello della Politi-che sociali è il settore che ha avuto il maggior incremento di risorse. Qual-

che esempio? Centomila euro per la refezione scolastica, 180 mila per i buoni libro, assenti da anni, altrettanti per confermare gli aiuti alle start-up dello scorso anno.“Molti emendamenti presentati – pro-segue il sindaco Garozzo – hanno ra-sentato il ridicolo, sia perché erano privi di copertura finanziaria sia per-ché erano di importi talmente bassi da essere di insignificante impatto politi-co. È chiaro che avevano un obiettivo

ti valutati illegittimi. Tale circostanza ha consentito al consiglio comunale di anda-re più speditamente nell'esa-me delle proposte di modifi-ca. “È stato una argomento in più messo a disposizione dei consiglieri – spiega la dottoressa Costa –. Non era e non è stata una metodolo-gia di lavoro volta ad elimi-nare a priori dal dibattito una parte degli emendamenti. La mia valutazione di legittimi-tà, infatti, è stata sottoposta al consiglio comunale che poi, autonomamente, con una votazione ha deciso di non trattare gli argomenti che non avevano superato il giudizio del segretario gene-rale. È chiaro che avrebbero potuto decidere diversamen-te e discutere tutti le propo-ste di modifica”.“I consiglieri che con spi-rito di responsabilità hanno permesso il regolare svolgi-mento e la rapida chiusura della sessione di bilancio”. Lo dichiara il presidente del Consiglio comunale, Anto-nio Sullo: “Anche nei mo-menti di maggiore dialettica politica, infatti, è prevalso l’amore per la città, come dimostra la maratona d’au-la. D’altronde pochissimi erano i margini di manovra, sintetizzati nel maxi emen-damento a mia firma che è andato nella direzione au-spicata: interventi mirati ed improcrastinabili, raziona-lizzazione delle poche risor-se e loro utilizzo in scelte strategiche per il bene di Siracusa”.

per la particolarità delle basole.

risorse concrete ancorché esigue per chi ha bisogno”. Queste parole della consigliere comunale Cetty Vinci accompagnano la giornata suc-cessiva alla maratona di ieri in Consiglio Comunale, dove l’impegno e l’amore per la città hanno visto ancora una volta la Vinci traguardare l’obiettivo di vedere approvati alcuni suoi emendamenti al bilancio di previsione. Si tratta della destinazione di ulteriori 5 mila euro alle associazioni che si occupano di lotta al cancro e alle leucemie, e di una raccomandazione in favore delle famiglie di minori malati di cancro con l'indirizzo di stilare un regolamento che definisca le procedure per l'assegnazione di una somma complessiva di 70 mila euro.

diverso: rallentare i lavori d'aula. Puntavano a inner-vosire la maggioranza, che invece è rimasta compatta sulla proposta dell'Ammi-nistrazione”.

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cronaca dI SIracUSa • 4 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì 20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 5 • cronaca dI SIracUSa

Nel nostro territorio l’orientamento politico-culturale progressista si è sempre frammentato in aree, gruppi, circoli tra di loro isolati quando non contrapposti. Una tale frammentazione si è ra-ramente fondata su basi ideali essendo spesso co-struita intorno ad interessi particolari. Tutto questo, oltre ad ostacolare un’a-zione unitaria ispirata dai principi del riformismo democratico, ha impedito il libero coinvolgimento e l’impegno di quei talenti e di quelle energie che rap-presentano un grande po-tenziale di sviluppo della provincia siracusana.Per porre rimedio a questo stato di cose, su iniziativa di vari esponenti dell’ex Area Bersani del Partito Democratico, sta matu-rando un progetto politico volto a riunire diverse sen-sibilità interne al PD in-sieme a settori importanti del mondo produttivo, del lavoro, delle professioni e dell’associazionismo. Un’iniziativa, dunque, geneticamente inclusiva. Fondata sulla necessità di riformare gli assetti ammi-nistrativi, economici e cul-

In foto, Giancarlo Garozzo e Alessio Lo Giudice.

I principi del riformismoper riallacciare i rapportiIntervento da parte dell’ex assessore comunale Alessio lo giudice per rilanciare l’azione politica del pd

COMMENTI. l’area berSani lancia la ProPoSta

turali del nostro territorio con l’obiettivo primario di migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.Il riformismo che questo progetto intende incarnare non è un esercizio retori-co affidato a parolai del cambiamento. Si tratta, al contrario, di dare vita a un processo di rinnovamento politico condotto attraver-so lo studio competente dei problemi e l’elaborazione di soluzioni non condizio-nate da interessi e obiettivi

personali e particolari. Ma la peculiarità di tale inizia-tiva, su cui dovrà del re-sto essere misurata la sua stessa credibilità, è data soprattutto dalla capaci-tà di mobilitare i cittadini che, attraverso lo studio e il lavoro, hanno acquisito conoscenze e competenze di alto livello. Persone in possesso di un patrimonio ideale da condividere con la comunità attraverso un progetto politico volto a superare antichi steccati,

a partire dall’anacronisti-ca dicotomia tra partiti e società civile. Il percorso riformista che intendiamo seguire nella provincia di Siracusa non vuole, dun-que, ulteriormente divide-re ma, al contrario, unire su basi progettuali chiare. Vuole fare in modo che, condividendo la necessi-tà di lottare per una reale giustizia sociale, si trovi-no insieme non solo tan-ti “ex” delle aree del PD (bersaniani, cuperliani,

Il sogno avverato di Francescaal gran ballo delle debuttantiE’ stata scelta tra centinaia di ragazze che avevano avanzato la propria candidatura. La siracusana Francesca Cataldo ha avuto la fortuna e l’onore di partecipare al gran ballo delle debuttanti, tenutosi sabato scorso alla Reggia di Venaria Reale a Torino. Un sogno fiabesco, che si è avverato per la diciottenne siracusana, che, insieme con al-tre diciassette reginette, ha fatto ingresso alla galleria di Diana della reggia per cimentarsi nel repertorio classico per questo tipo di ap-puntamenti.Francesca ha inviato una lettera ed è sta-ta selezionata dal comitato organizzatore di “Vienna sul lago” per partecipare alla vente-sima edizione del gran ballo, secondo solo a

Scelta tra centinaia di ragazze candidate da tutta italia

combatterel’illegalitàcon greeneconomyCombattere ma soprattutto pre-venire l’illegalità nei settori ad alta innovazione della Green Economy, nell’ambito del Siemen Integrity Inizitive, in ragio-ne del suo alto profilo di vulnera-bilità e per il suo elevato potenziale di utilità sociale. Da una parte, è fortemente vulne-rabile in ragione dell’elevato tasso di interazione fra settore pubblico e settore privato (finanziamenti agevolati, legi-slazioni specifi-che, concessioni, fiscalità agevolata, incentivi, gare e appalti, società mi-ste), con un debole ruolo di watch-dog da parte della pubblica opinione e della società civile in genere, in ragione dei know-how specialistici necessari. Dall’altra, è l’am-bito economico a più alto poten-ziale di beneficio/ricadute sociale sul breve, medio e lungo termine, e dunque ogni al-terazione e distor-sione della nor-male dinamica dei mercati generano un elevato danno sociale, spesso non reversibile.Questo il proget-to Green Clean Market (www.greencleanmarket.org), nato da una iniziativa pub-blico-privato per garantire appro-priate e specifiche strumentazioni e politiche di contra-sto e prevenzione, considerato i set-tori ad alta innova-zione rappresenta-no in questo senso forse il segmento più critico.

anselmo Madeddupresidente dei medici

Il direttore sanitario dell’azien-da sanitaria provinciale di Siracusa confermato nella carica con un voto plebiscitario

Anselmo Madeddu è stato riconfermato Presidente dell’Or-dine dei Medici di Siracusa. Lo ha de-ciso il Consiglio dell’Ordine riunitosi all’indomani delle elezioni. Si è trattato di un consenso talmente plebiscitario che non c’è stato bisogno di ricorrere alle urne, perchè per tutti e 15 i nuovi consiglieri e per i 2 rappresentan-ti degli Odontoiatri è stato sufficiente nominarlo per accla-mazione. In realtà Anselmo Madeddu era stato già il can-didato più votato nell’intera provincia nel corso delle ele-zioni generali che si sono svolte nei gior-ni scorsi per eleggere i nuovi 15 consiglie-ri. Elezioni dove il presidente uscente, sancendo il suo suc-cesso personale, è stato votato dai tre quarti di tutti gli elet-tori medici votanti e dove la lista dei con-siglieri uscenti, in-tegrata dalle quattro new entry proposte è stata votata compatta dagli elettori. Nel-la stessa occasione il nuovo Consiglio dell’Ordine, con vo-tazione a scrutinio segreto, ha nominato

anche il dr. Vincenzo Bosco vicepresiden-te, la dr.ssa Alba Spa-dafora segretario e il dr. Giovanni Barone tesoriere. Il dr. Dario Di Paola era stato già confermato Presiden-te degli Odontoiatri.“Sento il dovere di ringraziare il Con-siglio dell’Ordine – dichiara Anselmo Madeddu – per l’una-nime consenso mo-stratomi nell’affidar-mi un compito così prestigioso ma anche gravoso, ma deside-ro ringraziare anche tutti i colleghi medi-ci della provincia di Siracusa che col loro voto ci hanno voluto qui a rappresentar-

li. Non avendo mai fatto politica come è noto, ed avendo sem-pre svolto ruoli tecni-ci, interpreto questo consenso come una vera manifestazio-ne di stima profes-sionale da parte dei miei colleghi. Siamo pronti, dunque a per-fezionare quel pro-cesso di moderniz-zazione che avevamo già avviato col prece-dente mandato, fon-dato sulle tre parole chiave di “partecipa-zione”, “trasparenza” e “servizio”. E’ bene ricordare infatti che nel corso delle ele-zioni di tre anni fa la presenza di tre liste diede vita ad un Con-

siglio di veri “eletti” più che di “nomina-ti”, ma – proprio per questo – un Consiglio eterogeneo ed in con-flitto. Tuttavia quella che inizialmente ap-parve una criticità si rivelò una straordi-naria opportunità di cambiamento, perché diversità e pluralità in fondo sono state da sempre premessa di ricchezza cultura-le. Quello che inizial-mente apparve come un Consiglio spacca-to, da un anno a que-sta parte è riuscito a compattarsi, dando vita ad un laborato-rio di idee fondato sulla reale rappresen-tatività dell’intero e

molteplice elettorato che lo ha espresso, ponendo le basi di un vero cambiamento. Così, diversi punti del programma sono stati portati a termi-ne, come ad esem-pio l’abolizione del gettone di presenza, la riduzione delle consulenze esterne, il potenziamento delle attività formative, la forte attenzione ri-volta ai grandi temi della sanità locale. Ma tutto ciò non ba-sta. Per cambiare e modernizzare pro-fondamente l’orga-nizzazione dell’Or-dine è necessario guardare al futuro e garantirne il necessa-rio ricambio, aprire ai giovani, favorire una reale alternanza. Ma soprattutto è neces-sario rimettere il cit-tadino al centro della mission dell’Ordine professionale, Or-dine che non può certamente ridursi all’erroneo e anacro-nistico significato di una autoreferenziale difesa corporativisti-ca di casta, ma deve promuovere il decoro e la qualità umana e tecnico-scientifica di una professione che, se sa porsi al servizio dei cittadini, non ha davvero pari al mon-do”.

In foto, Anselmo Madeddu.

vIce presidente vincenzo bosco, segretaria alba Spadafora, tesoriere giovanni barone

quello che viene celebrato ogni anno a Vien-na. Per prepararsi al grande evento ha dovuto essere a Torino una settimana prima, per sottoporsi alla preparazione dei balli. Come le altre ragazze, provenienti da tutt’Italia, Francesca ha indossato un abito bianco prin-cipesco, confezionato per l’occasione.“Quel giorno mi batteva forte il cuore – ha commentato Francesca Cataldo - anzi, a pensarci bene, tutta la mia vita è un battito di cuore”. Al loro fianco, gli ufficiali dell’E-sercito per una serata, aperta sulle note di un valzer. E il sogno di ognuna di loro si è avve-rato per rimanere nei cuori di ognuna delle partecipanti come una gemma preziosa.

dem, lettiani, civatiani, giovani turchi, etc.) ma anche tanti altri, come co-loro che hanno creduto nel progetto del Megafono e che adesso potrebbero ri-trovarsi in uno spazio di sincero cambiamento, o come coloro che, pur con-dividendo alcuni elementi di innovazione prefigura-ti dall’azione di Matteo Renzi, non intravedono autentici rappresentanti di tale discontinuità nel no-stro territorio. Ma, prima di ogni altra cosa, lo spa-zio riformista che stiamo disegnando è un luogo in cui possano e debbano ri-trovarsi tutti coloro che, proprio perché volontaria-mente non riconducibili a nessuna area o corrente, sono da tempo alla ricer-ca di un “territorio” entro cui condividere, con asso-luta libertà, idee, talenti, energie, conoscenze. Uno spazio in cui si realizzi un partito-palestra a servizio della comunità, in cui non ci siano rendite di posizio-ne, né tentazioni egemoni-che da parte di qualcuno, in cui ci siano le condi-zioni per la crescita di una nuova (non solo anagrafi-camente) classe dirigente, in cui lo spirito del PD, l’unione del riformismo socialista cattolico-demo-cratico e liberale, si incar-ni veramente. Invito quin-di tutti coloro che sono animati da questa tensione verso una reale disconti-nuità a farsi avanti, a farsi coinvolgere, a scommet-tere su una evidente aper-tura che rimescoli le carte anche nel gioco politico della sinistra democratica siracusana.

Alessio Lo Giudice

si presentA questA mAttinAil progetto letturA terApeutiCANel corso di una conferenza stampa in programma questa mattina a partire dalle 10.30 nei locali della Biblioteca co-munale, sarà presentato il corso di scrittura terapeutica per pazienti oncologici. L’iniziativa ha il patrocinio del Comu-ne e dell’Azienda Sanitaria provinciale 8. Il corso, che avrà una durata di quattro incontri pomeridiani in programma il 25 novembre ed il 2, 9 e 16 dicembre, si terrà nei loca-li della Biblioteca comunale di Siracusa e sarà coordinato dalla psicologa Alba Chiarlone.Saranno presenti il vice sindaco, Francesco Italia, il diret-tore generale dell’Asp 8, Salvatore Brugaletta, il direttore sanitario dell’Asp 8, Anselmo Madeddu, ed il direttore del reparto di Oncologia medica, Paolo Tralongo.

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di Concetto Alota

Capire la mafia e i suoi aspetti legati alla società moderna, alla sua storia criminale, con i risvolti verso la teologia partecipata della filosofia, e in particolare l’antropo-logia filosofica, get-tano una luce astratta sulle radici profonde di ciò che noi tutti chiamiamo “crimi-ne” tra gli umani, compreso l’agire e l’essere dell’organiz-zazione che va sotto il nome di Cosa No-stra. Arcaismo e gelo emotivo, costituisco-no solo alcuni dei caratteri psicologici e antropologici che spiegano la durata del fenomeno ma-fioso nella moderna situazione sociolo-gica di vita e la sua capacità di adattarsi a contesti storici e politici molto diversi tra loro. Non si trat-ta soltanto di denaro; il solo possesso dei soldi non svelano che tutto è fonda-mentale se si vuole davvero tentare di capire la mafia nella sua essenza sociale. L’immensa ricchezza materiale e finanzia-ria accumulata dai singoli uomini, boss, affiliati, gregari, e dall’organizzazione è tale da non poter essere utilizzata e spesa, consumata, nelle singole vite dei mafiosi, i cui capi per ragioni di sicurezza conducono una vita fatta di sofferenza e di doppie paure. La delinquenza organiz-zata tende a ottenere legittimazione prima di tutto agli occhi dei potenti che governa-no il Palazzo, e poi degli stessi criminali e di quanti entrano in contatto con l’or-ganizzazione, per favori, privilegi e prevaricazioni che costituiscono il vero humus sul quale la mafia prospera e dal quale riceve consen-so, anche dopo stragi e omicidi multipli, per la mentalità dif-fusa e pregiudizi innati, specie nelle regioni meridiona-li dell’Italia, e solo

La strage del bar “Moka”e quella vittima innocentequando i risvolti violenti colpiscono degli innocenti, al-lora scatta la molla dell’ipocrita periodi-ca, a tempo; la storia riflessa del giovane Carmelo Zaccarello, rimasto ucciso nella strage denominata del “Bar Moka”, av-venuta la sera del 1° novembre del 1988, nella centralissima via Roma a Siracusa, dove un bravo, sem-plice e felice ragaz-zo, è ucciso per erro-re e con la violenza assassina di chi di-venta un essere mal-vagio, spietato, in un branco animali-uma-ni che perdono ogni ragione; un figlio amato di una fami-glia per bene, onesta, dove il padre della vittima innocente ge-stiva quel maledetto bar dove il destino ha fatto incontrare la morte prematura-mente al suo ragaz-zo, poco prima del compimento del ven-ticinquesimo anno di età, per mano di quei killer spietati, sen-za cuore e con tanta rabbia in corpo. Il Desiderio di ricor-dare e di tenere ac-cesa la fiamma della memoria per quel giovane vittima in-nocente della mafia, Carmelo Zaccarello, arriva dal professor Domenico Di Ste-

fano, un amico della famiglia Zaccarello, che con piacere ospi-tiamo. Il professore Di Stefano, così rac-conta quel dramma: “Zeppole ... zep-pole e crespelle. A Siracusa San Martino si festeggia così. An-che col buon vino no-vello. Una sera lonta-na di molti anni fa, il clima di festa fu fran-tumato da quella che giornalisticamente fu chiamata "la strage del Bar Moka"; un piccolo bar all'inizio di Via Roma nel cuo-re di Ortigia ... locale che da tanto tempo non c'è più. Questa nota è dedicata a un bravo giovane, Car-melo Zaccarello di ventiquattro anni. E' dedicata anche al suo caro papà, Giuseppe, affettuosamente chia-mato “Zio Pippo”. La sera del 10 novembre 1988, all’interno del piccolo Bar Moka, in Via Roma, il gio-vane Carmelo dava una mano al padre. La tradizione del-le “zeppole”, allora come adesso, attirava più clienti del solito. E’ una di quelle occa-sioni in cui c’è molto “movimento” in città. Improvvisamente ci fu una violentissima sparatoria tra pregiu-dicati appartenenti a clan mafiosi siracu-sani di opposte fazio-

valori positivi sono soppiantati da “miti” vuoti, da “fiamma-te” di breve durata, dal nulla, che domi-na tanti giovani … vittime innocenti del consumismo e delle mode del momento”.Gli aspetti sociali di quanto sopra rac-contato, affidano alla pubblica opinione una verità diversa dall’attimo fuggente subito dopo la cruen-ta sparatoria e la con-seguente strage, dove la vittima innocente che si trovava in quel posto, perché lì lavo-rava, è messa veloce-mente sul banco de-gli imputati, e come nella premessa, la vittima diventa il col-pevole indagato; è il frutto della definizio-ne trasformata della mafia nella nostra “forma mentis” cul-turale e dialettale, ma anche l’assurda realtà dell’epoca moder-na che nega la verità incontrovertibile, an-che davanti all’espe-rienza chi per lavoro deve velocemente scoprire quella ve-rità, e non la più co-moda e la più idonea da dare in pasto alla “curiosa e pettegola” Pubblica Opinione, ma l’unica. E di fron-te a tanta rarefazione, nessuno si scomo-da o si sforza più di tanto nel segnare il tracciato tra le due verità; è il segno del-la rassegnazione di una condizione sub-culturale che trova il facile percorso in una società malata, cap-ziosa, falsa e ipocrita, e dove i rapporti tra gli esseri umani sono necessariamente re-golati dalla paura o dalla necessità, e non più dagli alti valori della vita nel “Sogno Classico”, come l’o-nore e tutto il resto. Ricordare le vittime innocenti della mafia è un dovere profondo di tutta la collettivi-tà e non un semplice ripetere per il solo apparire. Lo sguar-do del destino deve essere proteso verso la negazione assolu-ta, dove il male è a pagamento e il bene gratuito.

ni, con tanto sangue schizzato tra le pareti e il pavimento, grida, lacrime, due morti e quattro feriti. Ci fu-rono morti e feriti. Anche l’incolpevole Carmelo purtroppo rimase ucciso. Suc-cessivamente, a cau-sa proprio del con-testo in cui avvenne l’incredibile tragedia, si è indagato sulla situazione personale del giovane Carmelo e della sua eventuale appartenenza a orga-nizzazioni malavi-tose. Indagini come atto dovuto … ma quanti dispiaceri per la famiglia dello sfor-tunato giovane. Poi, Una rettifica da parte delle istituzioni, sia dalla Prefettura, sia dalla magistratura competente, che il 20 giugno 1997 scelgo-no la strada della Ve-rità e della Giustizia, nel ribadire quan-to affermato in una precedente Nota del 19 giugno 1989, si chiarisce per sempre

il profilo del giovane Carmelo Zaccarello. È scritto: “ Dalle ri-sultanze investigative nulla è stato accertato circa collegamenti o frequentazioni ma-lavitose tra Carmelo Zaccarello, ritenu-to persona di ottima condotta morale e civile, e i malfattori. L’Autorità Giudizia-ria è stata raggua-gliata con rapporto redatto dalla Squadra Mobile della Questu-ra di Siracusa. In rela-zione a quanto sopra, Carmelo Zaccarello è da ritenersi vittima innocente della cri-minalità organizzata ”. Nel quartiere di Cassibile da pochi mesi una strada por-ta il nome di Car-melo: “Via Carmelo Zaccarello” (vittima della mafia). Non è molto. L'ottima con-dotta morale e civi-le di questo giovane andrebbe evidenziata meglio e di più, par-ticolarmente in que-sti anni in cui molti

Iniziamo con la pun-tata odierna un viaggio attraverso le vittime siracusane per mano della mafia. il ricordo di Car-melo Zacca-rello, per anni sospettato di contiguità

cronaca dI SIracUSa • 6 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì

In foto, Carmelo Zaccarello. Sotto, l’in-titolazione della via.

20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 7 • cronaca dI SIracUSa

Processo “ciclope”Saranno riunitetutte le posizioni

udienza PreliMinare il 21 gennaio ProSSiMo

E’ slittata al 21 gen-naio prossimo l’udienza preliminare per la defi-nizione delle posizioni giudiziarie degli indagati, coinvolti nell’operazione antimafia “Ciclope” por-tata a termine nel settem-bre dello scorso anno dal-la direzione distrettuale antimafia di Catania e che ha riguardato i territori di Francofonte e Vizzini.Nell’udienza di ieri di-nanzi al Gup del tribuna-le di Catania, Clea Mo-naco, la maggior parte degli imputati ha chiesto di risolvere la posizione giudiziaria con il rito ab-breviato. In particolare, Michele Ponte, assistito dall’avvocato Junio Ce-lesti, aveva richiesto di essere ammesso al rito condizionato all’escus-sione di un altro indagato, Alfio Centocinque. Il giu-

12 raggiungono l'indaga-to all'occhio. Il tentato omicidio è l'ulteriore pro-va secondo gli inquirenti di una spaccatura all'in-terno del clan Navanteri, culminata anche con di-versi omicidi e un caso di 'lupara bianca'. Il 3 marzo 2013 a Mineo viene ritro-vato il cadavere carboniz-zato di Michele Ragusa,

scomparso da novembre 2012. Vizzini è il teatro di due omicidi: Signorino Foto è ucciso il 9 marzo, mentre il 13 marzo Gre-gorio Busacca. Il sei lu-glio scorso è denunciata la scomparsa di Michele Coppoletta. Ed è proprio quest'ultimo il caso di lu-para bianca a cui fanno ri-ferimento i pm della Dda di Catania,Vinciguerra e Ursino. L'aspirante capo cosca e i suoi collabora-tori decidono di vendicar-si. Dalle intercettazioni, i Carabinieri in pochi mesi riescono a raccogliere elementi probatori di un certo rilievo che cristal-lizzano il momento di for-te fibrillazione nel Clan, con una parte della cosca che aveva accettato il po-tere di Navanteri, mentre un'altra frangia era rima-sta fedele a D'Avola.

dice ha accolto in parte la richiesta ammettendo l’imputato all'abbreviato senza condizioni. La sua posizione sarà riunita a quella degli altri indaga-ti, che hanno optato per il rito ordinario.La vicenda giudiziaria ruota attorno alla posizio-ne di Salvatore Navanteri aveva approfittato dell'ar-

resto nel 2012 di Michele D'Avola per fare la scala-ta e diventare il reggente del clan. Ma il suo dise-gno è stato intercettato in carcere dal presunto boss che ne aveva ordinato la soppressione. L'otto ago-sto 2013, però, l'agguato, a Francofonte, contro Sal-vatore Navanteri fallisce. I tre colpi di fucile calibro

In foto, il tribunale di Catania.

“Il piano di riordino del Sistema Sanitario Nazionale e di conseguenza quello regionale, non possono che portare benefici al nostro Ospedale Trigona". É quanto afferma il Sin-daco di Noto che definisce parziali le notizie

Il sindaco“L’ospedalenon chiuderà”

bonfanti interviene Slla Paventata SoPPreSSione del noSocoMio di noto

dalla Commissione Sanità riunitasi a Noto alla presenza dell'Assessore Borsellino, impegno che, sono certo, verrà rispettato. - continua il Sindaco Bonfanti-. Non ci sono altre strade e, in caso contrario, non siamo disposti a subire nessuna decisione che vada in danno del diritto alla salute di tutti i cittadini della zona sud. Strumentali e inopportune le dichiarazioni di chi da una parte predica a favore del territorio e dall'altra, razzola male per stupide e banali beghe politiche". Questa la posizione del primo cittadino su una questione tutt'altro che chiusa e chiarita.

Erano stati sorpresi a spacciare cocaina nella zona della Tonnara e per tale motivo erano finiti in carcere. Furono arrestati dai poliziotti della squadra mobile nel luglio scorso e ieri, a distanza di quattro mesi dai fatti, hanno de-ciso di ricorrere al rito del patteggiamento per chiudere la partita con la Giustizia.Il Gip del tribunale, Stefania Scarlata ha ap-plicato la condanna a 2 anni di reclusione

Spaccio di cocaina alla TonnaraPatteggia una coppia siracusana

a carico di Alessandro D’Agata di 34 anni, mentre ha inflitto 1 anno e 10 mesi nei con-fronti della trentatreenne Giuseppina Riani. I due sono stati monitorati dagli investigatori dal 7 al 13 marzo scorso. Osservati e filmati in più occasioni da quelle parti, mentre cedevano stupefacente a giova-ni “clienti” assuntori di sostanze stupefacen-ti. I due, assistiti dall’avvocato Junio Celesti,

l’oPeRAZIone Fu PoRTATA A TeRMIne DAI PolIZIoTTI

Controlli AntidrogA dei CArAbinieriContinua senza sosta l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nel territo-rio di Siracusa per prevenire possibili episodi di spaccio e consumo di sostan-ze stupefacenti all’interno degli istituti scolastici. Propria ieri mattina infatti i Carabinieri dell’aliquota radiomobile unitamente a personale del Comando Carabinieri Cinofili di Nicolosi hanno effettuato una serie di perquisizioni all’interno di una scuola del capoluogo siracusano. L’attenzione dei militari si è concentrata principalmente nelle

hanno ottenuto il beneficio degli arresti do-miciliari.

apparse sulla stampa e strumentali e inopportu-ne le dichiarazioni di alcuni esponenti politici locali. "Parziali perché l'ipotesi della chiusura come ospedale per acuzie, ancora tutta da de-finire e peraltro bocciata dalla Commissione Sanità all'ARS, lascia intatto il piano della tra-sformazione del nosocomio in "Cittadella della salute". Proposta contemplata nel progetto dirifunzionalizzazione presentato dall'ASP8 di Siracusa per i presidi ospedalieri di Avola e Noto, con l'inserimento a Noto dell'ospedalità privata di eccellenza in convenzione. Come rimane perfettamente vivo l'impegno assunto

aree comuni della scuola come i bagni e i cortili interni per poi effettuare un controllo più attento all’interno delle singole classi. Proprio ispezionando uno zaino è stato trovato nella dispo-nibilità di un giovane studente un trita erba comunemente utilizzato per smi-nuzzare la marijuana essiccata. Il ser-vizio inserito in un contesto di preven-zione ha permesso inoltre ai militari operanti di instaurare un dialogo con numerosi studenti interessati all’ope-rato dell’unità cinofila intervenuta.

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SocIETà • 8 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì

La famiglia nella Bibbia, incontro sul tema il 22 e 23 novembre

Il Nuovo Testa-mento è parola ispirata dal Signore. Egli conosce bene l’animo umano e sa consiglia-re per curare e migliorare i rapporti nelle famiglie

Sabato 22 e dome-nica 23 novembre (ore 19) si tengo-no due incontri aperti a tutti co-loro ai quali sta a cuore la relazione sana, buona, dolce tra uomo e donna, tra marito e mo-glie, tra genitori e figli. Si tratta di guardare alla fa-miglia dal punto di vista biblico, cioè per come è presentata nell’E-vangelo di Cristo o Nuovo Testa-mento. Non è vero che l’Evangelo sia un messaggio cul-turalmente data-to, superato dalla società moderna. Anzi, forse la no-stra società non ha neppur comin-ciato a conosce-re l’Evangelo e a metterlo in pra-tica. E le ragio-ni per assumere proprio il punto di vista del Nuovo Testamento sono buone, valide e diverse. Eccone qualcuna.Anzitutto il Nuo-vo Testamento è parola ispirata dal Signore. Egli conosce bene l’a-nimo umano e sa consigliare per curare e migliora-re i rapporti nelle famiglie. Si pensi, ad esempio, alla delicatezza con cui Giuseppe in-tendeva trattare Maria. Pensando che lei fosse in stato interessante per aver conosciu-to un altro uomo, Giuseppe l’amava al punto che in-tendeva lasciarla di nascosto, per non esporla alla vergogna pubbli-ca. Quale sensi-bilità! Forse oggi l’abbiamo perdu-ta? Si pensi an-che, al consiglio che l’apostolo dà al credente che decide di mettere

credulo. Forse questo consiglio potrebbe torna-re utile quando si decide sui figli da avere? Presso i primi cristiani la famiglia dice-va tutto di una persona: se aveva una moglie se-ria, se aveva un marito saggio, se c’erano figli se-reni e tirati su in modo armonio-so, e così via. La

La famiglia infatti non costituiva un mondo chiuso in sé, ma era aperta alle relazioni di buon vicinato con gli altri, con po-veri e ricchi, con colti e ignoranti. Si pensi, ad esem-pio, alla coppia di credenti forma-ta da Priscilla e Aquila. Mentre si trovano ad Efe-so, incontrano un predicatore, Apol-

tante famiglie di cristiani. Impa-riamo questa for-za! Apprezziamo questo rispetto! Forse il nostro cristianesimo si è appannato? Forse la fede fiduciosa in Cristo Gesù ha bisogno di forma-zione e approfon-dimento? Occorre forse ritrovare il senso del rispet-to per i famigliari propri ma anche per quelli degli al-tri? Forse la fedel-tà al marito o alla moglie potrebbe e dovrebbe rispec-chiare la fedeltà a Dio? E come si fa per essere fedeli a Dio? Forse l’ono-re che i mariti do-vrebbero portare alle mogli dovreb-be rispecchiare l’onore da rende-re a Dio? E come si fa per onorare Dio nel vero sen-so della Parola? Forse siamo an-cora in tempo per imparare che i figli andrebbero trattati con quella sensibilità, amo-re, serietà con cui Dio stesso tratta noi? Dio ci ama a tal punto da dona-re il Suo unigeni-to figlio affinché chiunque crede in lui non muoia ma abbia vita eterna.Di questi argo-menti si tratterà sabato 22 e dome-nica 23 novembre ore 19 presso la sede della Chie-sa di Cristo Gesù siracusana (via Modica, 3 - da-vanti all'Istituto Insolera - con-versazioni bibli-che, mercoledì ore 19.30 - culto al Signore, dome-nica ore 10.30 - info: 0931.24639 - 340.4809173 - email: [email protected] ). Un cordiale invito agli interessati.

appieno l’Evan-gelo della morte-e-risurrezione del Cristo, e Apollo, da persona colta qual era, ne ac-coglie l’insegna-mento e a sua vol-ta lo trasmette con una predicazione fedele e zelante.Anche l’incontro di Maria con Eli-sabetta mette in rilievo l’apertu-ra che dovrebbe esserci tra donne

tata, tutta la cono-scenza buona che Maria ha della pa-rola di Dio e tutta la fiducia che Eli-sabetta ripone nel Signore!Nel “villaggio globale” in cui oggi si vive, ci si trova spesso go-mito a gomito per esempio con fa-miglie islamiche, le quali mostrano una forza che non sembra esserci in

su famiglia: deve essere in grado di provvedere alla famiglia, perché se uno non prov-vede ai suoi è peggiore dell’in-

famiglia diceva il rispetto gli uni per gli altri, non solo in famiglia, ma anche verso il prossimo, cioè le altre famiglie.

lo di Alessandria. Egli predica solo parte dell’inse-gnamento di Dio. Ma ecco che Aquila e Priscil-la gli espongono

che passano una stessa esperienza, uno stesso “sta-to interessante”. Ed ecco che in que l l ’ i ncon t ro emerge, insospet-

Presso la sede della Chiesa di Cristo Gesù siracusana in via Modica 3 davanti all'Istituto Insolera, Conversazioni Bibliche

20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 9 • SocIETà

conto alla rovescia per festeggiare il ritorno della Patrona

l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pap-palardo, dopo la conferma da parte del patriar-ca di venezia, mons. France-sco Moragliaha annunciato l’arrivo della vergine Martire, giorno 14 dicembre

l'azienda incaricata per l'illuminazione completa le luminarie in città

Martedì scorso le reli-quie di Santa Lucia han-no incontrato l'Istituto Comprensivo “N. Mar-toglio” di Siracusa. Per rinsaldare la tradizione e lo spirito di apparte-nenza del popolo sira-cusano alla Nostra Santa Patrona, convinti che nei quartieri più popolari si trovano forme di devo-zione semplici ma più profondamente sentite e partecipate, attraverso

quello slancio e quell’im-peto religioso che fanno della nostra Santa una del-le figure più care alla de-vozione cristiana, la De-putazione di S. Lucia ha accompagnato le reliquie della Martire Siracusana nei vari plesso scolastici dell'Istituto Martoglio. Alle otto sono state pre-senti al plesso di via Asbe-sta (contrada Pizzuta); alle ore 9.30 al plesso di via Augusta; alle ore 11.00 le

Le relique si Santa Lucia incontra la scuola Martoglio

reliquie sono state esposte al plesso di via Furnò; alle ore 12.00 le relique di S. Lucia hanno concluso la loro visita al plesso cen-trale di via Mons. Carac-ciolo.E’ stata una preziosa op-portunità poter ospitare le reliquie della Santa per-chè gli alunni della scuola e le famiglie del territorio Vi hanno reso omaggio, con profondo silenzio e commossa devozione.

unA Delle FIGuRe PIù CARe AllA DevoZIone

Come ogni anno la nostra città si prepara ad acco-gliere la sua Pa-trona, la cui festa cade il 13 dicem-bre. Si è piani-ficato il lavoro delle squadre di operai dell’a-zienda che si è aggiudicato la gara e che com-pleteranno nei prossimi giorni nelle vie interes-sate la sistema-zione delle luci le quali illumine-ranno a festa ila

città in occasio-ne delle festività di dicembre che si apriranno con l'Immacolata. Il periodo pre na-talizio dovrebbe favorire il com-mercio. La novi-tà di quest’anno per i siracusani sarà il ritorno delle sacre spo-glie di Santa Lu-cia, in occasione

del decennale della prima vi-sita a Siracusa avvenuta nel di-cembre 2004. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pap-palardo, dopo la conferma da parte del patriar-ca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, ha an-nunciato l’arri-

vo della Vergine Martire, giorno 14 dicembre. Le sacre spoglie ri-partiranno per la città lagunare il 22. Le altre no-vità riguarderan-no il programma della festa che, a differenza delle edizioni prece-denti, sarà sud-diviso in tre se-zioni: “In attesa

della festa”, “La Festa” e “At-torno a Santa Lucia”. Da se-gnalare inoltre l’importante ini-ziativa che vedrà in molte chiese della città, la ce-lebrazione del-la “tredicina” in onore di Santa Lucia con l’e-sposizione della S. Reliquia. Le somme raccolte durante le messe saranno devolute ad un’iniziativa di solidarietà in favore del cen-tro Oftalmologi-co don Orione di Bonua, in Costa d’Avorio. “Mi preme sottoli-neare – afferma l’avv. Giuseppe Piccione, presi-dente della De-putazione della cappella di S. Lu-cia – che la festa di Santa Lucia è di tutti i siracusa-ni ed è stata orga-nizzata quest’an-no a costo zero, cioè senza aiuti da parte di enti pubblici, ma con l’aiuto di tanti siracusani che si sono messi a disposizione in maniera volonta-ria e gratuita”.

Legacoop avviaprocesso di costituzione dell’alleanza cooperative

Le cooperative resistono nono-stante la crisi che ormai da sei anni scarica i suoi pesanti effetti sui settori economici e sulla società della provincia di Siracusa.La forma coope-rativa, tuttavia, in virtù dei propri caratteri distintivi e peculiari ( il fondo di riserva indivisibile degli utili di bilancio, la proprietà so-ciale dell’azien-da, la solidarietà tra i soci, il forte radicamento ter-ritoriale), anche nei momenti di crisi perdurante, riesce a resistere meglio di altre forme societarie, e conferma la capacità di dare risposte ai biso-gni dei giovani, delle donne, dei lavoratori, delle fasce deboli e delle comunità.Il movimento cooperativo uni-tario ( Legacoop, Confcooperative, AGCI), proprio in risposta alla crisi, anche nella nostra provincia, ha avviato il pro-cesso di costitu-zione dell’A.C.I. (Alleanza Coope-rative Italiane) – la nuova Centrale unica delle coo-perative italiane.Sono questi i temi principali al centro del dibat-tito del Congres-so provinciale di Legacoop Siracusa che ha riconfermato Guido Arcidia-cono alla carica di Presidente e Sebastiano Ren-na alla carica di Direttore.

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SocIETà • 10 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì 20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 11 • SocIETà

Il presidente Eyring, della prima presidenza, parla in Vaticano

Nella giornata di apertura ha visto la partecipazione di Papa Francesco, il quale ha ac-colto personal-mente e caloro-samente il capo religioso.

Nella seconda giornata del Col-loquio interreli-gioso sulla com-p l e m e n t a r i e t à dell’uomo e della donna nel matri-monio, i capi reli-giosi, gli studiosi e i rappresentanti di 14 fedi venuti da varie parti del mondo hanno po-tuto ascoltare la testimonianza del presidente Henry B. Eyring della Prima Presiden-za della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ulti-mi Giorni.L’occasione è sta-ta storica in quan-to il presidente Eyring è stato il primo dirigen-te della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni a essere invitato come oratore a una conferenza in Vaticano che ieri, nella sua giornata di aper-tura, ha visto la partecipazione di Papa Francesco, il quale ha accol-to personalmente e calorosamente i capi religiosi intervenuti, tra cui il presidente Eyring. Le ses-sioni di oggi si sono aperte con un momento di raccoglimento ri-chiesto dal cardi-nale Jean-Louis Tauran e poi con l’invocazione del rabbino Lord Jo-nathan Sacks il quale ha pregato perché Gerusa-lemme, colpita questa mattina da un attacco alla sinagoga che ha causato vari mor-ti e feriti, e il cui nome significa città della pace, possa “tornare a essere la città della pace”.Il presidente Ey-ring ha aperto la

re felicità l’uno per l’altra e per la loro famiglia”. Nel raccontare della volta in cui vide per la prima volta la ragaz-za che sarebbe poi diventata sua moglie un anno più tardi ha par-lato delle pro-messe incluse nella cerimonia del matrimonio celebrato nel tempio, ovvero

che i loro discen-denti sarebbero stati legati a loro per sempre se avessero vissuto in modo tale da essere degni di quella felicità”. Parlando del-le peculiarità di ciascun coniuge nel matrimonio, il presidente Ey-ring ha afferma-to: “Le nostre differenze si sono combinate come

matrimonio tra l’uomo e la donna è essenziale per la realizzazione del Suo piano eter-no. I figli hanno il diritto di nascere entro il vincolo del matrimonio e di essere allevati da un padre e da una madre che rispettano i voti nuziali con asso-luta fedeltà”.Citando il 15 presidente della Chiesa, Gordon B. Hinckley, il presidente Ey-ring ha dichiarato che “Non possia-mo cambiare le cose in un gior-no, in un mese o in un anno; ma se ci impegnia-mo abbastanza, possiamo inizia-re a cambiare le cose nel giro di una generazione e realizzare cose meravigliose nel giro di due ge-nerazioni” (Gor-don B. Hinckley, Standing for So-mething, 2000, 170). In conclu-sione ha detto: “Se siamo impe-gnati insieme in quest’opera, pro-metto che faremo progressi nel rag-giungimento di questo obiettivo gioioso”.Le parole del pre-sidente Eyring sono state ac-colte con grande apprezzamento da parte di tutti i presenti che gli hanno dedicato un applauso sen-tito. Presenti in sala, ad accom-pagnare il pre-sidente Eyring insieme alle ri-spettive consorti, c’erano l’anziano L. Tom Perry del Quorum dei Do-dici Apostoli e il vescovo Gérald Caussé del Ve-scovato presie-dente.

ancora di più [...] Dove c’è egoi-smo, le differen-ze naturali degli uomini e delle donne spesso dividono. Dove c’è altruismo, le differenze diven-tano complemen-tari e forniscono opportunità di aiutare e di raf-forzarsi a vicen-da”.Sulla base di questi principi,

l’importanza di seguire i prin-cipi contenuti nel Proclama al mondo sulla fa-miglia, nel quale leggiamo: “Ma-rito e moglie hanno la solenne responsabilità di amarsi e soste-nersi reciproca-mente e di amare e sostenere i loro figli. [...]La famiglia è or-dinata da Dio. Il

sua testimonian-za dichiarandosi “testimone ocu-lare del potere dell’unione di un uomo e di una donna di produr-

della promes-sa di poter stare insieme come “marito e moglie in questa vita e per l’eternità” e della promessa

se fossero state destinate a cre-are un insieme migliore. Invece di dividerci, le nostre difference ci hanno unito

il presidente Ey-ring ha invocato “un rinascimento di matrimoni e famiglie di suc-cesso”. Per fare ciò ha dichiarato

Il primo dirigente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni a essere invitato come oratore a una conferenza in Vaticano

In alto, Papa Francesco saluta il presidente Henry B. Eyring nella Sala del Sinodo in Vaticano all'inizio del colloquio sul matrimonio; A fianco, il presidente Eyring parla a una conferenza in Vaticano;Sopra, il presidente Eyring si prepara per il suo intervento in Vaticano.

Il 25 aprile del 1974 ve-niva istituita a Siracusa, presso l’ufficio catechi-stico Diocesano, la Fe-derazione Provinciale delle Scuole Materne. Per ricordare ciò, la Presidenza Provinciale ha organizzato il 37° Seminario di studio intitolato: “fiSM, Qua-rant’anni di presenza e servizio delle scuole di ispirazione cristia-na della provincia di Siracusa”. il program-ma del convegno è sta-to articolato in cinque incontri.la prima giornata ha avuto come tema “ori-ginalità e specificità del-le scuole fiSM nel ter-ritorio della provincia”. Sono intervenuti rispet-tivamente M. benedet-ta Marino, Presidente provinciale della Fism di Siracusa e consi-gliere nazionale, che ha tracciato brevemente la storia della Federazio-ne, caratterizzata dalla presenza di Presidenti attenti alle problemati-che delle nostre scuole, tra cui l’indimenticabi-le dr. Salvatore gallo, che ha diretto la Fism siracusana per 31 anni. In un tempo così lungo la Fism ha seguito le scuole federate delle due diocesi (Siracusa e noto), è cresciuta, si è modificata caratteriz-zandosi per la puntua-lità e la capacità orga-nizzativa soprattutto a seguito dell’emanazio-ne della legge sulla pa-rità, n.62/2000. A causa dei profondi cambiamenti propri del nostro tempo, caratte-rizzato da una grave cri-si, grandi sforzi vengo-no compiuti in direzione della stabilità e del su-peramento dei continui ostacoli che si frappon-gono alla sopravviven-za delle nostre scuole (v. la caduta di valori, la difficile gestione, la disaffezione, il disin-teresse politico, la ca-renza di fondi…). Ten-dere sempre più verso la qualità del servizio, fondata soprattutto sul-la costante formazione del personale docente, è l’imperativo categori-co che deve sostenere quanti si spendono per le scuole di ispirazione cristiana. l’Assessore alla Poli-tiche scolastiche, Dott.ssa valeria Troia, dopo aver portato i saluti del Sindaco, ha proposto la attuazione di un pro-gramma di interventi educativi per pensare e realizzare delle sinergie tra tutti gli attori istitu-zionali che si occupano

La Fism a Siracusa: 40 anni di presenza attiva e di proficuo serviziodi educazione (Ambito territoriale, università, aSP, consulta pro-vinciale, Federazioni, Famiglia). occorre per-venire ad una “città edu-cativa” e, per far questo, va posta in essere una vera e propria consulta-zione cittadina, tramite “giornate aperte”, af-finchè ciascuno faccia sentire la propria voce. obiettivo da raggiunge-re è la realizzazione di luoghi e spazi adeguati ove far vivere ai bambi-ni della città esperienze laboratoriali finalizzate alla cultura della citta-dinanza, del rispetto del bene comune, dell’ac-coglienza e della soli-darietà in un costante dialogo tra generazioni.l’on. prof. vincen-zo vinciullo, membro dell’Assemblea Re-gionale Siciliana, nel complimentarsi per l’i-niziativa, ha presentato le problematiche che afferiscono alle difficili scelte politiche del no-stro Governo regionale. l’aver ereditato una dif-ficile situazione ha com-portato e comporta una diffusa disinformazione nonché la applicazione di farraginosi sistemi di controllo che ritardano la possibilità di impie-gare le somme stanzia-te dalla Commissione bilancio. A questo va aggiunto il fatto che la legge n.

62/2000, nella real-tà, penalizza le scuo-le non statali siciliane rafforzando la palese differenza tra le nostre scuole cattoliche e quelle della penisola. nonostante ciò, il prof. vinciullo ha definito in-sostituibile il ruolo delle scuole paritarie all’inter-no del sistema pubblico di istruzione; sono scuo-le che, per molti docen-ti, oggi in servizio nello Stato, sono state fucina e palestra di crescita, consentendo l’acqui-sizione di competenze certificabili e spendibili.la seconda giornata ha avuto come tema “la scuola cattolica: ri-sorsa educativa della chiesa locale e l’i.r.c.” Si sono succeduti gli in-terventi dell’Arcivesco-vo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo, che ha puntualizzato la forte significativi-tà dell’intervento delle scuole cattoliche sul ter-ritorio, scuole portatrici del messaggio evange-lico ed ispiratrici di una educazione fondata sul-la “vita buona”. un grazie sincero ha, quindi, rivolto a tutto il personale, insegnan-ti ed operatori, per il servizio che rendono a numerosi bambini, i quali non troverebbe-ro di certo disponibilità nelle scuole statali, se le paritarie dovessero

in campo una saggezza pedagogica, maturata in quarant’anni di servi-zio, che professa il pri-mato del bambino, rico-nosciuto come persona chiamata ad esprimere la sua originalità, fa-cendo parte di una co-munità, che vuole farlo sentire a casa”. la presenza delle scuo-le non statali sul ter-ritorio rimanda ad un preciso dettato costi-tuzionale, che rispetta il fondamentale diritto dei genitori di scegliere per i propri figli le scuo-le ritenute più idonee al proprio progetto di vita. l’intervento del Dr. Morgano ha stimolato un ampio ed interes-sante dibattito su temi di grande attualità quali il contratto di lavoro del personale in servizio, i criteri utilizzati per l’assunzione degli inse-gnanti, il recupero e l’in-cremento dei contributi ministeriali stanziati, la difficile gestione delle scuole, i rapporti con i Comuni e le Regioni. nella quarta giorna-ta le docenti di scuola dell’infanzia statale, Maria Grazia Iacono e Margherita Maltese, coordinate dalla dott.ssa Paola Argentino, psicoterapeuta dell’I-stituto di neuroscienze della Gestalt, hanno proposto un laboratorio sul fluire delle emozioni nel bambino, il quale, solo ricevendo dalle insegnanti chiarezza relazionale, spazio di espressione e risposte congruenti potrà meglio affrontare il mondo, tro-vando confini adeguati nel volgere verso il nuo-vo.l’ultimo incontro sul tema “Documentare le pratiche educative”, tenuto dalla Dott.ssa Marinella Muscarà, Pro-fessore Associato di Di-dattica Generale pres-so l’università Kore di enna, sarà preliminare all’avvio di una ricerca-azione sulla inclusione quale competenza tra-sversale tra le più attua-li e rilevanti.nel corso delle giorna-te seminariali, la Pre-sidenza Provinciale ha organizzato una mani-festazione dal titolo “ Il mio amico Archimede: la scienza a misura di bambino”, cui hanno partecipato le scuole della provincia coin-volgendo i bambini in laboratori dimostrativi di semplici esperimenti scientifici o di acquisi-zione di competenze logico-matematiche.Maria Benedetta Marino

chiudere per la crisi in-combente. Gli sono succeduti i Di-rettori dell’ufficio dioce-sano per l’I.R.C. delle due Diocesi, rispettiva-mente Mons. Salvatore Marino per Siracusa e Don Ignazio Petriglie-ri per noto. entrambi hanno presentato indi-cazioni e suggerimenti per una più puntua-le attenzione alla di-mensione religiosa ed all’insegnamento della religione cattolica nelle nostre scuole, a segui-to della Intesa stipulata tra CeI e MIuR (DPR n. 175/2012). occorre prendere atto che, a decorrere dall’anno scolastico 2017/2018, con riferi-mento a questo spe-cifico insegnamento, devono essere rispet-tate alcune scadenze inderogabili, che riguar-deranno anche le scuo-le paritarie (in quanto erogatrici di un servizio pubblico). una delle condizioni costitutive delle scuole cattoliche o di ispirazio-ne cristiana è proprio quella di offrire a tutti i bambini un’educazione cristiana e ciò non può prescindere dalla possi-bilità di avvalersi dell’in-segnamento dell’IRC. occorre, quindi, accer-tarsi delle condizioni in cui si svolge tale in-segnamento in tutte le

scuole non statali, so-prattutto relativamente ai titoli posseduti dalle insegnanti, che hanno scelto di impartire tale disciplina. la terza giornata di for-mazione ha visto la pre-senza del Segretario nazionale della fiSM, on. dott. luigi Morga-no, il quale, nel trattare “Prospettive presenti e future delle scuole cattoliche”, ha sottoli-neato l’impegno che la Federazione ha sempre posto nei riguardi della formazione in servizio, soprattutto la realtà siracusana, che sin dai primi anni di istituzione si è attivata puntual-mente in tal senso. oggi la Fism è chiama-ta ad affrontare nume-rose sfide, tra le quali la preoccupazione per le difficoltà che si incon-trano nel cercare di ot-tenere il riconoscimento di diritti sanciti da una precisa legge e tuttora disattesi. le nostre sono scuole no profit, rivolte a tutte le famiglie anche senza reddito e, quindi, non sono da considerarsi scuole di selezione, bensì aperte all’altro, accoglienti ed inclusive. “Quando accogliamo i bambini, non ci limi-tiamo ad offrire loro un luogo e un tempo adatti a corrispondere alle loro esigenze, ma mettiamo

“Quando acco-gliamo i bambini, non ci limitiamo ad offrire loro un luogo e un tempo adatti a corrispondere alle loro esigen-ze, ma mettiamo in campo una saggezza pedago-gica, maturata in quarant’anni”In foto, un momentocelebrativo dell’evento

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SPEcIaLE • 12 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì 20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 13 • SPEcIaLE

Viaggio allucinante tra stupri e violenze nelle carceri italianetanti racconti tragici e a volte carichi di odio ingiustificato e senza un movente che si giustifica solamente con la violenza carnale dell’istinto animalesco dell’uomo

eMerge dal SeMinario forMativo: “carcere e Media, le regole doPo la carta di Milano”

di Concetto Alota

Sabato 15 novembre presso il Salone San Tommaso, situato nella Via Mirabella a Siracusa, si è tenuto l’evento se-minario formativo dal titolo: “Carcere e media, le regole dopo la Carta di Milano”, destinato all’aggiornamento per la formazione dei giorna-listi. Hanno relazionato don Giuseppe Lombar-do, docente giuridico di Teologia e pastorale della Chiesa e Antonio Gelardi, direttore del-la Casa di reclusione di Brucoli. Presenti, il presidente provinciale dell’Ucsi, Salvatore Di salvo, il consigliere na-zionale dell’Ordine dei giornalisti, Santo gallo, e il giornalista tutor dei corsi e consigliere regio-nale dell’ordine dei gior-nalisti di Sicilia, Aldo Mantineo, il vero regista dell’intero programma della formazione dei giornalisti. Il tema è stato molto interessante e i due relatori a più riprese si sono soffermati a fondo sul grave fenomeno delle violenze e del sovraf-follamento nelle carceri italiane.Abbiamo voluto appro-fondire la materia, fuori campo, con un breve viaggio su alcuni fatti di violenza occorsi in alcune case di reclusione italiane, escludendo dal racconto il Caso Cucchi, uno dei più tremendi episodi di violenza in carcere sfociato con la morte del giovane detenuto, poiché negli ultimi giorni è stato ampiamente raccontato dalla cronaca, oltre ai tanti altri casi di violenza in carcere accaduti negli ultimi anni. La media ponderale dei decessi ufficiali nelle carceri in Italia per vio-lenza o altro motivo è di circa sessantotto l’anno, ma in realtà sono molti di più, perché l'Ammi-nistrazione Penitenziaria

non considera come avvenute in carcere le morti verificatesi negli ospedali dove sono tra-sferiti i detenuti in gravi condizioni, come per il caso Cucchi. Nelle 208 strutture di detenzione italiane sono attualmente accolti circa 68000 dete-nuti, contro una capienza massima di circa 45.500 posti. Una condizione di sovraffollamento in cui si verificano migliaia di casi di stupro con violen-za, specie nei confronti di detenuti giovani, che per paura e vergogna non li denunciano quasi mai, altrettanti casi di aggressione violenta, di cui circa 2000 denuncia-ti. È solo la punta di un iceberg, perché dietro ci sono innumerevoli prevaricazioni, minacce, intimidazioni, episodi di persecuzione fisica e psi-cologica. L'enorme pre-ponderanza di suicidi di detenuti di sesso maschi-le, rispetto alle donne, è dovuto prevalentemente proprio alla pratica degli stupri, che colpisce i pri-gionieri maschi, specie se giovani e o longilinei, secondo gli studi. Nella media annuale troviamo circa 340 tentati suicidi, sempre secondo i dati ufficiali, e circa duemila

atti di autolesionismo. Negli ultimi vent'anni, più di mille detenuti si sono suicidati e almeno venti mila hanno tentato di togliersi la vita. Vale a dire il 2% dei detenuti, una percentuale che non ha uguali non solo nel mondo democratico, ma anche nei regimi integra-listi. Da molte parti si denuncia questa tragica realtà, in cui i crimini più efferati restano impuniti per un tacito patto che vige solo all'interno del sistema penitenziario,

mentre la vita di chi è costretto a scontare una pena detentiva non ha più la benché minima tutela contro abusi e persecuzioni. Tuttavia, sembra che questa sacca di orrore e ingiustizia non desti un vero interesse da parte delle istituzioni, che non muovono alcun passo per cambiare lo stato delle cose, limi-tandosi a stigmatizzare sia il sovraffollamento, sia il degrado. Ma la cosa più importante è che la società civile,

come il legislatore, non accetti questa situazione di stallo e metta a punto nuovi metodi di prote-sta civile, spostando il dibattito nelle sedi in-ternazionali, per evitare che nell'inferno peniten-ziario italiano si continui ad accogliere "anime dannate" privandole dei diritti fondamentali della persona sanciti dalla Co-stituzione e dalle Carte internazionali. Tante le associazioni sparse in tutto il mondo che s’im-pegnano da anni contro l'esistenza di questo spietato atto di tortura in cui si consumano infinite atrocità, e che hanno presentato una serie di dossier-carceri in Italia all'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, allo Special Rapporteur Onu sulla Tortura ad altri trattamenti e punizioni crudeli, inumane o de-gradanti, al Comitato europeo per la preven-zione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti, nonché agli altri.organismi internazionali deputati alla tutela dei di-ritti umani affinché siano prese le misure adeguate e sia posta fine alla con-dizione disumana in cui sono costretti a vivere e

a morire i detenuti nel nostro paese. AGE - Gli stupri e la schiavitù ses-suale di cui sono vittime i detenuti più giovani sono concausa almeno nel 40% dei casi di suicidio in carcere. È la denuncia di Roberto Malini, co-presidente per l’Italia di EveryOne, associazione che si occupa di diritti umani. “Lo abbiamo riscontrato attraverso le nostre consulenze psi-cologiche - ha spiegato Malini nel corso di Klau-sCondicio, il programma condotto da Klaus Davi su YouTube - che tra l’al-tro attesta che lo stupro colpisce la popolazio-ne giovanile carceraria. Oltre allo stupro anale, il giovane è costretto a praticare la fellatio e altre forme di sesso coatto. Queste ricerche attestano anche la forte tendenza all’autolesionismo, vi-sto che molti ragazzi si tagliano braccia, gambe e petto pur di sottrarsi a tali pratiche”. EveryO-ne, consulente dell’Alta Corte dei Diritti Umani dell’Onu, ha denunciato lo Stato italiano per le condizioni inumane in cui versano i detenuti nelle carceri e per la condizione di schiavitù sessuale dei più giovani. La denuncia ha sortito un primo effetto visto che - ha rivelato Malini nel corso dell’intervista a Klaus Davi - il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha rivolto il 9 febbraio scorso all’I-talia ben novantadue rac-comandazioni: si va dalla denuncia della tratta di esseri umani ai ritardi di Roma nel recepire il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura, passando per il “Pacchetto sicurezza” e la situazione delle carce-ri. Purtroppo il 4 giugno l’Italia ha detto no alle raccomandazioni riguar-danti la tortura, mentre ha accettato quelle rivolte al sovraffollamento e alle condizioni di detenzione; tuttavia si tratta di racco-mandazioni generiche che difficilmente condur-ranno a provvedimenti concreti”.“I casi di stupri e di schia-vitù sessuale stimati nelle carceri italiane - spiega Malini - sono oltre tre-mila ogni anno, una cifra che corrisponde a ben il 40% di tutti gli stupri che sono perpetrate in Italia anche grazie alla conni-venza delle guardie car-cerarie. I casi non sono

denunciati - continua - esiste un’omertà che coinvolge tutti: guardie carcerarie e carcerati stessi, oltre che strutture mediche che non sono adibite al controllo dei sintomi come abrasioni anali o rettali. Non sono fatte visite specifiche.I direttori, le guardie e gli educatori tollerano questo stato di cose, ritenendolo parte della pena da scontare, per-ché per molti di loro la prigione deve essere un inferno. Vi sono anche guardiani e educatori - continua Malini - che provano eccitazione di fronte allo spietato sa-domasochismo. Oltre a questo, esiste un’omertà culturale tipicamente italiana per la quale lo stupro di una donna è considerato gravissimo e quello di un uomo passa sotto silenzio”.“A San Vittore - denuncia Malini - un giovane rom di diciannove anni, dete-nuto per un piccolo furto, è stato fin dall’inizio del soggiorno in carcere vittima di una serie di stupri, culminati con una violenza di gruppo. Per sottrarsi a questa situazione ha lottato con tutte le sue forze, fino a farsi una ventina di tagli sul corpo. Solo allora, completamente ricoperto di sangue, le guardie l’hanno spostato in un altro settore. Siamo in grado di documentare oltre 100 casi di stupro avvenuti nelle carceri italiane, che colpiscono soprattutto i giovani detenuti stranieri, molti dei quali sentiti nel corso della nostra indagine. I nostri riscontri sono stati evidenti, con nomi e cognomi. Grazie alla nostra denuncia, l’Alto Commissariato dell’Onu ha fatto alcune racco-mandazioni all’Italia sullo stato di degrado delle carceri”. “Gli stupri in carcere avvengono e i I rischi di rapporti sessuali non volontari tra detenuti sono reali, com’è alto il rischio di diffusione di gravi malattie infet-tive come l’Aids”. L’ha detto il giudice France-sco Cascini, direttore dell’ufficio ispettivo presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, commen-tando a KlausCondicio, i dati diffusi dal Gruppo EveryOne sugli stupri in carcere Per Cascini distribuire preservativi

nelle carceri “sarebbe sicuramente una cosa molto utile, prioritario però sarebbe assicurare i legami dei detenuti con i propri nuclei famigliari, consentendo loro di ave-re rapporti sessuali con i propri partner”, come avviene in altri Paesi”.“La violenza nelle carce-ri ha tante facce. Quella più oscura è quella sui detenuti, difficile da trattare, da dimostrare e persino da ipotizza-re. Quello che avviene all'interno del carcere resta chiuso tra quattro mura. Nessuno denuncia niente. O si trova il modo di fargli cambiare idea. A Sollicciano, il carcere fiorentino, i detenuti si stavano rivoltando per i pestaggi. Le rivolte sono state sedate con la semplice promessa che li avrebbero fatti lavorare e guadagnare qualche soldo in carcere”, rac-conta Alessio Scandurra dell'associazione Anti-gone. È Poggioreale da dove giungono la maggior parte di segnalazioni di violenze, pestaggi, vessazioni. “Non credete a quello che vi fanno vedere. Sicuramente vi porteranno nei reparti migliori come l'Avellino. Ma negli altri reparti i detenuti malmenati non si contano». Lo scrive la moglie di un ragazzo detenuto a Poggiore-ale da quattro anni a un’emittente televisi-va napoletana. Quasi una veggenza. Infatti, il giorno dopo si recano a visitare il padiglione denominato “Avellino” e quello “Venezia”. Tutto pulito e tutto nuovo. I detenuti all'interno non

ci sono. Trovano solo televisori accesi. “Non ci permettono di parlare con nessuno. La nostra domanda è sempre la stessa: "Vi risultano violenze in carcere?". E “ quando un anziano si avvicina alle sbarre e inizia a raccontarci qual-cosa, il capitano delle guardie penitenziarie di Poggioreale ci spintona via e cerca di strapparci la telecamera di mano”. La visita finisce lì.Asti. Le intercettazioni di un processo presso il Tribunale penale descri-vono cinque guardie de-dite quotidianamente al pestaggio. Ma la scoperta avviene per caso. Gli inquirenti se ne accor-gono seguendo il filone della droga che gira in quel carcere a iosa. Tanti detenuti, anche non tos-sicodipendenti, risultano positivi ai test durante le visite mediche. Sono gli agenti che la portano gli stupefacenti, insieme ai

superalcolici e altro. Si scopre uno strano scam-bio di favori tra guardie e detenuti che consigliano dove comprare la co-caina. Da qui vengono fuori pestaggi gratuiti, ingiustificati, coperti dall'omertà degli altri agenti, il digiuno forzato più volte la settimana, e poi finivano nelle celle, quelle d’isolamento. "Le chiamavamo una “estiva” e l'altra “inver-nale”, racconta Andrea Fruncillo, un’ex guardia penitenziaria cacciata dal corpo per favoreg-giamento ai detenuti e altri reati. Lui era tra quelli che assistevano ai pestaggi, per non dis-sociarsi girava la faccia dall'altra parte: “Nella invernale portavamo i detenuti quando faceva freddo perché alle fine-stre non c'erano i vetri. In quella estiva quando era troppo caldo. La finestra c'era ma era sigillata con una lamiera e solo due

buchi per far passare l'aria”. I particolari che racconta sono agghiac-cianti. Tutti riscontrati nel processo di primo grado terminatosi a fine gennaio scorso. “Tutti assolti”, scriverà nel-la sentenza il giudice. Secondo il magistrato i comportamenti delle guardie configurereb-bero il reato di tortura, ma in Italia sono anni che si tenta di introdurlo nel nostro ordinamento. “Prima che un'altra sen-tenza di Stato racconti una verità di carta - dice Fruncillo - voglio che la gente sappia cosa avvie-ne in quel carcere e penso in tanti altri posti. Sono stanco di vedere davanti agli occhi gente pestata. Vivo con il rimorso di non aver denunciato prima. E' ora che se ne parli e s’inizi a parlare di questo strazio”.Modica. Due assistenti capo di polizia peni-tenziaria in servizio nel carcere di Modica, sono arrestati all’alba dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa, su ordine della Procura della Repubblica, perché accusati di aver abusato sessualmente di alcuni giovani detenuti di na-zionalità straniera. E pre-cisamente tra il maggio 2012 e il marzo 2014 le vittime, secondo quanto emerso dalle indagini, sono state costrette a subire pratiche erotiche umilianti di varia natura, dietro le minacce che in caso di rifiuto al malcapi-tato sarebbe stata nasco-sta droga nei vestiti o in cella, per poi accusarlo di esserne il possessore. In altri casi erano offerti ai reclusi piccoli compensi di vario genere, come

dosi di hashish e siga-rette. I reati contestati ai due sottufficiali della polizia penitenziaria, che sono stati posti agli arresti domiciliari, sono di concussione e violen-za sessuale continuata e aggravata e di detenzione ai fini di spaccio di so-stanze stupefacenti. Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo una denuncia della stessa amministrazione peni-tenziaria di Ragusa. “Un gravissimo episodio che non può e non deve mina-re l’immagine del Corpo Polizia Penitenziaria che quotidianamente è impegnato per assicurare la sicurezza penitenziaria negli Istituti e Servizi della Repubblica”, com-menta cosi l’accaduto il segretario generale aggiunto del sindacato Osapp, Domenico Nico-tra, considerando i due agenti “mele marce” e non rappresentanti de-gni del corpo di polizia penitenziaria che quoti-dianamente è espressione di legalità nelle patrie galere”. Vicenza. Quindici agenti penitenziari del carcere di Vicenza risultano destinatari di un avviso di garanzia per abuso di autorità nell'ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura della Re-pubblica dopo alcune denunce presentate da di-versi detenuti. Al centro dell'inchiesta alcuni pre-sunti episodi di violenza. Cinque detenuti raccon-tano alla stampa locale che le loro denunce sono scattate dopo aver subito atti di violenza, come pugni o calci, e abusi, lo spegnimento del sistema di riscaldamento della cella. In un caso, anche insulti di stampo razzista. Nel dicembre del 2012, il carcere era stato visitato dall'on. Rita Bernardini, radicale, e un detenuto africano le avrebbe detto di essere stato picchiato più volte. Dai pochi fatti descritti non possiamo di certo considerarci un paese dove i diritti civile sono rispettati; dobbiamo necessariamente trovare nei nostri comportamenti e nella contorta cultura della moderna società una giustificazione del perché di tanta violenza e spietata crudeltà e non fare finta che a noi non interessano questi fatti. Tutti possiamo finire in carcere anche senza volerlo, sia i ricchi, sia i poveri.

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cULTUra • 14 Sicilia • 20 noveMbRe 2014, GIoveDì

Mostra fotografia delle tre torri di avvistamento

Promotore della stessa mostra e col-laboratore del prof. Romano è stato il giovane Luigi Cavar-ra, attivo consigliere dello stesso quartiere dove in via Scilla il poetico scultore Antonio Randazzo ha trasformato il suo locale nel “Cenacolo della sicilianità”

di Arturo Messina

Venerdì scorso, nella sede del Consiglio del Quartiere Akradina, in via Italia n.109, si è inaugurata la mostra fotografica delle tre torri di avvistamen-to, di cui alcuni giorni prima il prof. Michele Romano aveva parlato nella sua magna lectio tenuta sula Toponoma-stica di Akradina.Promotore della stessa mostra e collaboratore del prof. Romano è sta-to il giovane Luigi Ca-varra, attivo consiglie-re dello stesso quartiere dove in via Scilla il po-etico scultore Antonio Randazzo ha trasfor-mato il suo locale nel “Cenacolo della sici-lianità”, che con la sua intensa e ammirevole attività settimanale si è già attirata l’attenzione e l’ammirazione non solo di tutto il quar-tiere, che fu il primo a sorgere dopo Ortigia, essendo di essa l’akrai, la roccaforte.Il cognome del gio-vane componente del Consiglio di quartie-re Akradina ha fatto ricordare monsignor Cavarra, quel colosso di uomo di religioso di cui è bene che ai Siracusani sia rinfre-scata la memoria per-ché tra i suoi numerosi meriti ci fu quello di essere “il pretoriano ecclesiastico dell’arci-diocesi aretusea, autore e guida dell’ACLI e della FUCI. La sua erculea mole fi-sica e religiosa è ricor-data anche nell’ultima delle tre commedie pubblicate col tito-lo “Mafia ieri e mafia oggi”, in cui si raccon-ta un episodio avvenu-to alla fine dell’ultima guerra mondiale, quan-do i capicellula comu-nisti chiamavano i preti “saccu ’i crauni” e uno di essi, che viaggiava con altri della sua stes-sa risma nello stesso suo scompartimento di terza classe Siracusa-Roma, si permise il lusso non solo di insul-tarlo ma di dargli uno schiaffo e alla stupida e giustissima osserva-zione del gigantesco reverendo stava rispon-dendo spavaldamente

il Vangelo non dice altro” e si stava accin-gendo a pestarlo a do-vere, si inginocchiò e chiese scuse…Né conosce il nipote del “ dell’erculeo pre-toriano ecclesiastico”, l’ingegnere Cavarra , al cui matrimonio, nel-la grotta dell’eremita di Grottasanta, una doz-zina d’anni addietro, la soprano giappone-se Tomie Kano cantò “Il pane degli angeli”, accompagnata alla ta-stiera da me, che per

presenza che percepi-sce come componente del Consiglio di Quar-tiere.“Sinceramente sì!- in-fatti ci ha dichiarato nella lunga intervista che ci ha concesso ve-nendoci a trova- Noi giovani ci rinuncerem-mo, perché fino adesso si è pensato ad incassa-re, a guadagnare, senza pensare in che modo si sarebbero trovati fra venti- trent’anni i no-stri figli. In questo mo-mento, in cui si parla di

ospiti, che hanno svolto in trasferta la loro nona conversazione dirottan-to il loro settimanale incontro dalla sede alla circoscrizione….Ovviamente la conver-sazione ha avuto per argomento la funzione dei Consigli di Quar-tiere e la loro eventuale totale o parziale sop-pressione, che è anche l’argomento del giorno per tanti altri siracusa-ni. L’opinione dei parteci-panti alla conversazio-ne è stata differente da un intervento all’altro, così come è differente nell’opinione pubblica e nella stampa. Quella che è prevalsa è stata, comunque quella che essi debbano rimanere, almeno in parte, come quella di Belvedere e quella di Fontane Bianche: “I consiglieri comunali non hanno conoscenza dei tanti, tantissimi problemi che, sia dal punto di vi-sta generale, sia e ancor più dal punto di vista di quelli in particolare, di quelli che sorgono quotidianamente, nei quartieri- ci è stato chi ha detto- per cui è bene, anzi necessario, che tutti i consigli di quar-tiere rimangano!”C’è stato però chi a quell’affermazione ha fatto notare che i con-siglieri comunali ven-gono eletti da cittadini che non vengono dalla luna ma che conoscono le persone a cui danno il voto: “Non sono, o meglio non dovrebbero essere candidati dello stesso quartiere? ”. “ La trasferta del Convivio della Sicilianità, co-munque, è stata indub-biamente utile- ha poi commentato lo stesso Antonio Randazzo- perché, se non altro, è servita a far conoscere meglio il nostro sodali-zio, che oltretutto non ha tesseramento, per cui chiunque può veni-re a partecipare alla sua attività, che esclusiva-mente per la maggiore conoscenza della storia, della lingua, dell’arte, dei personaggi, dei pro-blemi della nostra isola e in particolare della nostra amata Siracusa: chi l’ama davvero ven-ga noi!”

d’accordo per la dimi-nuzione dei Consigli di Quartiere, purché pochi rimangano, del Comune, della Regio-ne, del Parlamento, del Senato”.Bravo Luigi! “Tanti Galli a cantare non si fa mai giorno: “ Me-glio pochi ma buoni! E perché emolumenti così esosi se si tratta di Parlamento e non di Realizzazione concre-ta? ”E’ stato egli stesso a promuovere l’invi-

a fare una delle con-versazioni davanti ai Consiglio del Quar-tiere i cui componenti sono: Paolo Argenti-no, Gaetano Caccamo, Antonino Casella, Sal-vatore Dugo, Angelo Lombardo, Francesco Oliva, Vincenzo Sa-pia, Francesco Vacca-ro e Silvio Vintaloro. A dire il vero, eccetto il presidente e il consi-gliere Sapia, da Luigi Cavarra non sembra siano stati presentati altri consiglieri agli

indirizzandogliene un altro nell’altra guan-cia, quando vide che il pretone si stava sbrac-ciando mentre dice-va: “Dopodiché , mio carissimo capocellula rosso, tu sai bene che

la circostanza l’avevo composto.Si è dimostrato, co-munque, un giovane di grande impegno e di encomiabili iniziative, come quella di volere rinunciare al gettone di

crisi, un risparmio da parte dei pubblici am-ministratori, da quello del Consiglio di Quar-tiere a quello del Co-mune, della Regione, della Nazione, sarebbe encomiabile. I sono

to del Consiglio del Quartiere Akradina (a cui esso appartiene, es-sendo sito in via Scilla n. 29 ) al fondatore e presidente del “Cena-colo della sicilianità”, Antonio Randazzo,

Il “Cenacolo della Sicilianità” ha tenuto il suo settimanale incontro in trasferta invitato dal Consiglio del Quartiere Akradina di via Italia n. 109 parlando della sua funzione

In alto, Il gruppo del Cenacolo della Sicilianità; A fianco, il Consigliere Sapia Sopra, il Consigliere Luigi Cavarra

20 noveMbRe 2014, GIoveDì • Sicilia 15 • SPorT SIracUSa

Il ritorno al tran-tran quotidiano fatto di verifiche dello stato di salute del grup-po, di sedute atleti-che e di ricomparsa del pallone, è avve-nuto all’insegna di un’atmosfera più distesa rispetto alla vigilia dell’incontro con la Castelbuone-se e in vista di una trasferta non meno importante per il futuro del Siracusa. E’ stata questa la conseguenza più immediata di una vittoria tutto som-mato meritata, no-nostante un primo tempo da dimenti-care. A rasserenare ancor di più l’en-tourage azzurro ha poi contribuito la decisione del Com-

missione Territoria-le di Appello che ha definitivamente respinto il controri-corso dell’Acireale omologando il ri-sultato acquisito sul campo. La certez-za, infine, di aver recuperato un gio-catore importante come Mascara che in campo e fuori è il punto di rife-rimento di tutta la squadra,ha fatto il resto. Buone notizie anche dal ritorno nel gruppo di Scarano e dalla possibilità per Anastasi di dispor-re di Pettinato che ha scontato il turno di squalifica. Ma il pensiero è già al mi-tico terreno di gioco del “Giovanni Cele-ste” di Messina, un

terreno di gioco che un Siracusa d’altri tempi ha calcato negli anni ’60, se-guito come sempre da uno stuolo di tifosi che prima di dirigersi allo stadio non perdeva l’oc-casione per passa-re dal ristorante di Armando Fallanca, per rivedere e sa-lutare l’indimenti-cabile protagonista di tante battaglie in maglia azzurra. E anche se Mascara e compagni tutto questo non lo san-no, sono comun-que consapevoli che Messina può rappresentare una svolta nel cammino del Siracusa soprat-tutto per riprendere confidenza con le

vittorie in trasferta, necessarie come il pane per poter con-tinuare a sperare in un campionato di vertice. Trove-ranno una squadra giallorossa ringal-luzzita dal pareggio di Barcellona, ma sicuramente inde-bolita dalle assen-ze per squalifica di Romeo, Costa, Munafò e Salvatore Trovato che stanno costringendo il tec-nico Lucio D’An-drea a lambiccarsi il cervello per met-tere insieme undici uomini da schierare contro il Siracusa.

E anche se i giallo-rossi recupereranno il centrocampista D’Angelo, dovran-no sicuramente far ricorso al serbatoio di giovani che non aspetta altro che queste occasioni per fare la loro ap-parizione in prima squadra. I problemi del Città di Mes-sina non devono tuttavia illudere il Siracusa che dovrà fare appello a tutte le sue forze per aver ragione della batta-gliera compagine di casa che da quando si schiera con un inedito 3-5-2 pare

abbia trovato un si-curo asse di equili-brio. E fa bene Ana-stasi a riservare le maggiori cure alla difesa che in que-sto periodo sembra il reparto più biso-gnoso di cure, ma che con il rientro di Pettinato dovrebbe poter dare sicura-mente più garanzie. Mandato dunque in archivio anche il faticoso successo di domenica scorsa si guarda solo con rin-novata fiducia alla trasferta di dome-nica. E se son rose fioriranno. Armando Galea

Per il mal di trasfertadal celeste la svolta?Gli azzurri ci speranoCol rientro di Pettinato maggior copertura per la difesa che più preoccupa in questo momento – Giallorossi con quattro squalificati: gli azzurri sapranno approfittarne?

Basket, coach Bordieri:" contro l'acireale non siamo stati mai in partita"

La Corte Sportiva di Appello Terri-toriale riunitasi oggi, ha respinto il ricorso dell'Acireale che chiedeva la vittoria a tavolino contro il Città di Siracusa dello scorso 5 ottobre per la presunta posizione irregolare del calciatore azzurro Carbonaro. La società acese sosteneva che Carbo-naro, tesserato con il Siracusa, non si era sospeso dall'albo degli allena-tori.La Corte sportiva ha ritenuto regolare la posizione di Giuseppe Carbonaro, respingendo il ricorso dell'Acireale addebitandogli la som-ma di 130 euro per l'istanza del re-clamo.

calcio, la corte sportiva respinge il ricorso dell'acireale

All'indomani del match con-tro l'Acireale , in cui i ragazzi della Kama Italia hanno mes-so in campo una prova opaca, senza mordente contro un av-versario non irresistibile , che è riuscito ad interpretare al meglio la partita sfruttando a dovere tutti i passaggi a vuoto di un Aretusa poco incisiva.Coach Bordieri ammette la superiorità dei ragazzi di Foti e recita il mea culpa per la prova della squadra.“La gara presentava molte insidie alla vigilia – commen-ta il tecnico siracusano- ma non mi aspettavo da parte dei miei, una prova così sot-totono. Non siamo mai stati in partita, e loro hanno avuto sempre il pallino delle ope-razioni. I problemi derivano

sicuramente dalle precarie condizioni fisiche di alcuni atleti, e da un approccio soft alla gara. Rispetto al primo aspetto, chiederemo un mag-giore sforzo a quegli atleti che, per impegni personali, non possono essere presen-ti a tutti gli allenamenti. In ordine al secondo, la colpa è

del sottoscritto, perché, evi-dentemente, non sono bravo a catechizzare i miei ragazzi sulle difficoltà che la partita presentava. Rimboccarsi le maniche e tornare subito al lavoro è l’unico modo pos-sibile per ritrovare la giusta via”.

In foto, azione di gioco al PalaKradina tra Aretusa e Acireale

In foto, azione di gioco del Siracusa

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SPorT • PAGInA 16 • 20 noveMbRe 2014, GIoveDìSicilia

calcio serie d, Il noto pareggia a Marcianise e fa un favore al Gigante

I netini con il pareggio sul campo del Marcianisi ottiene il se-condo risultato consecutivo

la formazione granata è stata a lungo in vantaggio sul campo della terza forza del campionato

calcio a 5 a/F, il punto dell'ottava giornata di se-rie a1

Si è conclusa l’ottava giornata del campionato di Serie A fem-minile.Nel girone C, il Real Statte vince a mani basse an-che a Rionero in Vulture, con Pa-tri Jornet che se-gna cinque delle dieci reti taranti-ne. Ma la Salinis non resta a guar-dare e travolge il Real Stigliano: è Borraccino (tre gol) a trascina-re le salinare al netto 9-1 sulle lucane, salvate dall'ITA Salan-dra, che batte per 7-3 l'Iron team Palermo gra-zie alle triplette di Gutierrez e Quarta, restando in terza posizio-ne a braccetto con lo Sporting Locri, che con le reti di Ierardi, Marino e Borrel-lo si impone per 3-1 sul Real Five Fasano. Il Futsal P5 resta in corsa per i preliminari di Coppa Italia rendendo amara la trasferta paler-mitana del Cus Potenza, sempre più ultimo dopo il 2-8 del PalaO-reto. Anche per le corregionali Vittoria (di Imma Sabatino il gol decisivo a Bisce-glie) e Le For-miche, restano vive le speranze di qualificazio-ne: a Siracusa, un autogol di Mi-rafiore, Malato, Zagarella e Cer-ruto stendono il Futsal Melito, ko per 4-1.

La vittoria ottenu-ta contro la Frat-tese rilancia le ambizioni di promo-zione dell'Akragas, che scala la classifica e si piazza al secondo posto dopo le prime 11 giornate di cam-pionato. Un favore arriva al Gigante dal Noto, che sembra es-sersi ristabilito dopo il terremoto societa-rio e con il pareggio sul campo del Mar-cianise ottiene il se-condo risultato utile consecutivo. La formazione gra-nata è stata a lungo in vantaggio sul campo dell'attuale terza for-za del campionato, capace di riequilibra-re il risultato prima del triplice fischio.Non riesce l'impre-sa al Due Torri, che prova a giocare a viso aperto sul cam-po della capolista Torrecuso ma esce sconfitta, a causa di un gol realizzato da Galizia dopo mezz'o-ra di gioco. La for-mazione di Gliaca di Piraino ce la mette tutta per riequilibrare un risultato che però resta negativo, e con-danna il Due Torri al quintultimo posto in classifica. Derby equilibrato tra Leon-fortese e Orlandina, con gli ospiti che passano in vantaggio

e sembrano aver go-duto in positivo del cambio di allenatore, ma i padroni di casa non ci stanno e otten-gono il gol dell'1-1, che mantiene vivi i sogni da playoff della squadra di Leonforte.

Pareggio pirotecnico tra il Comprensorio Montalto e la Tiger Brolo, con gli ospiti passati in vantaggio in apertura di incon-tro e intenzionati a portare via punti pe-santi dal campo di

una delle squadre più in crisi del Girone I. Ne viene fuori un 2-2 che non fa fare il sal-to di qualità alla Ti-ger, ma che consente ai padroni di casa di lasciare l'ultima po-sizione alla Nuova

Gioiese. CLASSIFI-CA: Torrecuso 28, Akragas 22, Mar-cianise 21, Agropoli 19, HinterReggio 18, Frattese 17, Rende 17, Leonfortese 16, Battipagliese 16, Roccella 14, Neapo-lis 13, Tiger Brolo 13, Sorrento 13, Due Torri 12, Orlandina 8, Noto 7, Montalto 7, Nuova Gioiese 6.

Basket, pronto riscatto per le ragazze della nuova TrogylosLe ragazze priolesi, riscat-tano prontamente la scon-fitta casalinga.vincendo con il risultato finale di 32 – 61 la prima partita in trasferta della Nuova Trogylos Priolo. Il più che soddisfacente risultato conseguito ad Alcamo, è stato determinato da una buona gara nel complesso e dal gioco di Terranel-la e Mbombo che si sono particolarmente notate in campo.“Antonella Terranella si è distinta per aver mostra-to sicurezza da leader ed Elysè Mbombo ha trova-to quel controllo di gioco che stavamo perseguendo – riferisce il coach Andrea Bianca - Grande solidità in campo da parte di tut-

te le ragazze . Il primo quarto di gara è stato lento, ma pian piano c’è stato un crescendo nel mantenere il dominio da parte delle nostre ragaz-ze. Il ritmo incalzante nella difesa, dimostrato dal numero di palle re-cuperate, è stato l’altro

elemento importante ai fini dell’ottimo risultato raggiunto – aggiunge il tecnico delle biancover-di - ed è proprio la difesa che deve diventare il tas-sello dall’incastro perfet-to e la cifra stilistica della squadra per raggiungere gli obiettivi sperati.”

In foto, Azione di gioco delle ragazze della Trogylos