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l'inferno di cemento

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ecco l'imperdibile secondo capitolo della nostra bellissima saga!

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TylerLe presentazioni non erano il suo forte e dopo la morte di Zen non aveva parlato con anima viva, ma a lei gli era così grato, due volte ha sentito la morte in faccia e due volte lei lo ha salvato, e non ha chiesto nulla in cambio, il destino, al destino, sì, al destino piace giocare le sue carte in modo particolare, e solo grazie a lui che Tyler ha incontrato Sophie, non è che sia il modo migliore per conoscersi, un accampamento di supermutanti ormai morti fa un po’ ribrezzo.

< Piacere Sophie, io sono Tyler, e comunque anche io potrei chiederti che cosa ci fai in un posto del genere >; “non pensavo che sarebbe stata una donna a salvarmi, d’altronde bisogna sapersi adattare nella zona contaminata”,< ehm …. grazie per avermi salvato, senza il tuo aiuto avrei fatto la fine di quel povero colono > la giovane donna lo guardava come se da lui volesse ancora una risposta che arrivò quasi subito < stavo seguendo una pista, sto cercando un grosso insediamento di supermutanti, magari dove fanno esperimenti o altra roba e speravo di poter estrapolare qualche informazione da loro> e indicò i corpi dei primi due supermutanti < ma quando ho visto che stavano mangiando un povero colono non c’ho visto più e il resto lo sai già; sai, sei molto brava con quel fucile, hai una bella mira, io invece non sarei riuscito neanche a sfiorare un supermutante da quella distanza >< Allora, non sono l’unico a caccia di supermutanti ….> le parole diventarono pesanti e il fiato corto, la testa gli cominciò a pulsare, il colpo del supermutante si faceva ancora sentire, e poi Tyler cadde a terra, privo di sensi, prima di chiudere gli

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occhi vide l’immagine di Sophie avvicinarsi a lui, e poi nulla.

SophieIl giovane ragazzo che aveva salvato diceva di chiamarsi Tyler e affermava che era in cerca di indizi riguardanti i supermutanti, mai cercare informazioni su quei bestioni senza cervello. Doveva avere qualche rotella fuori posto per girare con un semplice fucile da caccia ma dopotutto non tutti erano stati fortunati come lei, se conosceva il significato giusto di fortuna.All'improvviso Tyler cadde a terra come un peso morto, il colpo che aveva ricevuto doveva averlo stordito e non poco, dopo averlo salvato non poteva di certo lasciarlo lì a morire.Ripose il fucile ben legato dietro la schiena e dopo aver liberato i due poveri disgraziati prigionieri dei supermutanti prese il ragazzo, se lo tirò sulle spalle e si incamminò verso la sua piccola base sbuffando per il peso che doveva sopportare "iniziamo bene" pensò.Impiegò ben 30 minuti a raggiungere l'autostrada diroccata e a salire disattivando le due mine poste accuratamente in luoghi nascosti alla vista.Poggiò delicatamente il corpo di tyler sul sacco a pelo e lo coprì con una coperta preparando una piccola soluzione ghiacciata per far guarire l'ematoma. Dopo averlo curato come meglio poteva gli lasciò vicino un bicchiere d'acqua e un pò di carne di mirelurk cotta al fuoco per poi salire sulla piccola torre d'osservazione.Era partita con l'intento di procurarsi vivande e acqua potabile e invece si era ritrovata a dover fronteggiare dei supermutanti per salvare un ragazzo che nascondeva qualcosa,se lo sentiva.Si accarezzò la divisa stracciata stringendola a sè

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come per proteggersi dal freddo anche se era in pieno giorno. Guardò il cielo e poi Tyler che respirava lentamente: forse avrebbero potuto formare una sorta di squadra, forse poteva finalmente partire per raggiungere D.C: , ma non dirlo con certezza, doveva aspettare e concentrarsi.

JackProprio mentre stavano partendo un esplosione proveniente dal supermercato li prese di sorpresa,si buttarono a terra chiudendo gli occhi;quando li riaprirono c'era ancora traccia di un fungo atomico,il ponte era crollato e del supermercato c'erano solo macerie<qualcuno ha toccato qualcosa di sbagliato>si scrollò un pò di polvere di dosso<beh di certò qua non possiamo più stare qualcuno dopo aver sentito l'esplosione potrebbe segurci,ci muoveremo questa notte e andremo all'accampamento dei supermutanti a cercare rifornimenti>.Mentre camminavano a passo spedito notò che il bambino era affamato ma non voleva darlo troppo a vedere<tieni>gli lanciò un pacchetto di patatine,William le divorò tutte in poco tempo,intantol'accampamento si cominciava a scorgere illuminato dalle prime luci dell'alba.Con stupore Jack si accorse che non vedeva nessuno di guardia ma anzi che gli sembrava di scorgere dei cadaveri,senza riflettere corse a vedere e con orrore vide che tutti i supermutanti erano morti,la rabbia gli salì addosso e cominciò a prendere a calci un cadavere,intanto William analizzava il cadavere di un altro e poi disse <sono almeno in 2 uno e un cecchino dal calibro dei proiettili e l'altro ha un'arma laser>Jack si fermò e lo guardo<quei bastardi hanno preso tutto ora ci fermeremo qua alcune ore a riposarci e poi seguiremo le loro tracce dormi prima

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tu io non ne ho bisogno.Jack era una bestia avrebbe voluto mettere la mani addosso a quei bastardi e non sarebbe passato molto tempo...

SophieAveva trascorso tutto il resto della giornata a vegliare su Tyler che dormiva tranquillo sul sacco a pelo come se nulla fosse successo nelle ore precedenti, anche se ogni tanto si muoveva e mormorava un nome che non riusciva a comprendere, forse un sogno o un incubo.La notte era calata sulla zona contaminata con il manto nero costellato qua e là dalle stelle e dalla luna, signora incontrastata e unica fonte di luce. Aveva dormito durante il pomeriggio perciò ora che era giunta la notte decise di restare a contemplare il cielo per riflettere dopo aver consumato un pasto frugale. Raramente qualcuno si avventurava di notte nella zona contaminata perciò poggiò "whispering wind" al parapetto per dedicarsi un pò di pace e assaporare la brezza del vento.Un'esplosione in lontananza l'aveva scossa leggermente ma non ci aveva fatto caso più di tanto, dopo tutto viveva in un mondo distrutto dall'olocausto nucleare.Trascorse il resto della notte a pensare, guardando D.C. che sotto la pallida luce della luna sembrava una città fantasma o semplicemente lo era: rifletteva su ciò che era stata la sua vita fino all'adolescenza, un'infanzia felice insieme ai suoi genitori, trascorsa serena in mondo dove la serenità era stata anch'essa spazzata via da una testata nucleare.Non avrebbe mai ringraziato abbastanza suo padre per l'averla trasformata in un provetto cecchino, tutto ciò e il suo amato fucile erano le due uniche

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cose che l'avevano fatta sopravvivere tutti quei lunghi anni. Non avrebbe mai ringraziato completamente la madre per gli insegnamenti sulla vita e su ciò che può farti scoprire e sentire.Tutto era trascorso nel verso giusto fino a quel fatidico giorno: sembrava una semplice esplorazione come ogni giorno, li aveva salutati con un bacio e un'abbraccio e si era appostata dalla torre della sua dimora come faceva sempre per dar la caccia ai ratti talpa..poi aveva visto che non tornavano e si era insospettita, aveva raggiunto il luogo della loro esplorazione e in quel momento il contatore geiger era impazzito: i loro corpi senza vita giacevano a terra l'uno accanto all'altro stretti nell'ultimo abbraccio prima della fine, suo padre aveva ancora il rad away nelle mani. li aveva osservati incredula per pochi secondi e poi era dovuta scappare con un avvelenamento minore da radiazioni, una fuoriuscita di radiazioni era stata la loro condanna a morte.Quell'immagine balenò nella sua mente e una lacrima le rigò il viso per poi cadere sulla divisa.Si asciugò le lacrime con la manica e respirò profondamente, erano morti e doveva farsene una ragione, non lo dimostrava ma era costantemente attaccata da quei ricordi e dalla situazione disperata della zona contaminata e resisteva a fatica.Si fece forza e imbracciò whispering wind abbracciandolo lievemente come per sentirne il calore. L'alba stava giungendo.

Tyler< Tyler … Tyler, ascoltami, cercherò di allentare le funi a cui sei legato, così riuscirai a fuggire da questo incubo > <no Zen non ti lascio qui in preda ai supermutanti, voglio restare con te> < Non fare lo stupido, abbiamo poco tempo, ed ho in mente un

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piano>< E’ giunta la vostra oraaaa , tu prendi quel ragazzino > <no, perché prendere lui, quando puoi avere me > prese una pietra e colpì in volto un supermutante < Allora vuoi farla finita subito, preparate la vasca ………> le immagini si fecero soffuse e tutto comincio a roteare, fino a quando si accorse di essere sveglio.

Si sveglio di soprassalto, non ricordava molto di quello che era successo, solo un nome, Sophie, gli ronzava nella testa, ora ricordava, il campo di supermutanti e lei che lo salvava.Era l’alba,si tolse la coperta che lo ricopriva, trangugiò la carne di mirelurk che trovò vicino al suo corpo e bevve tutto d’un fiato il bicchiere d’acqua. Sentitosi rifocillato ora aveva bisogno di chiarimenti, perché salvarlo, nella zona contaminata solo i più forti resistono e in quel momento lui non lo era, poi un aiuto in questo momento serviva, Viper Lu era lontano e di indizi non ne aveva, forse però sapeva cosa fare, il pip boy di Zen, ripararlo era l’unica idea.Si guardò intorno in cerca della sua bisaccia,quando l’aprì tirò fuori il pip boy, e in quel momento lei arrivò < Finalmente ti sei svegliato > disse Sophie sfiorandosi i capelli < che bell’aggeggio, che cosa sarebbe ? >; Tyler con aria un po’ stupita disse < è un pip boy, è uno dispositivo elettronico utilizzato nei Vault ma purtroppo è rotto e mancano molti componenti che non so dove trovare >, Sophie intenzionata ad aiutare quel povero ragazzo a cui gli aveva salvato la vita disse <se non sbaglio a sud si possono trovare diverse fabbriche, ma dovresti riposare ancora, non ti sei ancora ripreso>.Tyler era un po’ giù di morale ma Sophie non aveva tutti i torti, la testa gli faceva male ancora e non era prudente per lui, viaggiare debilitato, poteva essere un problema, quindi rimase lì a pensare mentre Sophie…

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MarkEra quasi Mezzogiorno e faceva un caldo bestiale,sopratutto con quelle maledette armature addosso.Il sergente James aveva affidato a Mark e ad altri 3 soldati la perlustrazione di una strana caverna situata a nord del loro accampamento fu quindi ordinato alla squadra di prendere un Vertibird da trasporto e di raggiungere la caverna.Mentre erano in volo un soldato disse con tono rabbisos:<ma che diamine ci mandano a fare in quella grotta del cavolo... credono che la confraternita abbia una base lì dentro>.<se sapevano che'cera una base lì di sicuro avrebbero mandato una ventina di uomini e non solo quattro persone.Perlustriamo quella dannata grotta e ce ne andiamo>rispose Mark.Il Vertibird atterrò e tutti scesero di corsa,con le armi strette fra le loro mani.Mark estrasse ''Il tristo mietitore'',si fece coraggio ed entrò per primo nella grotta.Era buio e non si vedeva un bel niente,così tutti accesero le loro torce che avevano sui fucili.Si guardarono intorno e videro solo pareti rocciose e basta, e ad un certo punto un soldato disse:<non c'è proprio un c...o qui dentro,forza usciamo.>Erano arrivati ad un punto morto, un grande lago nel profondo della grotta e sembrava non ci fosse nessun altra strada per proseguire la perlustrazione.Ci fu un attimo di silenzio... che però fu interrotto da dei strani versi.<oh mio Dio,avete sentito...> esclamò un soldato.Tutti si guardarono intorno con aria impaurita e dal lago fuoriuscirono 6 figure inquietanti,non umane.Tutti puntarono i loro fucili contro quelle creature inquietanti che alla fine riconobbero... Erano Mirelurk!!Avevano invaso il loro nido ed erano molto arrabbiati.<fuoco!!Sparate!> gridò Mark che sparò

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una raffica di colpi sulla corazza di un Mirelurk.Un soldato venne caricato da uno di crostacei troppo cresciuti,che lo fece andare a sbattere contro la parete umida della grotta,e in seguito perforò con le sue possenti chelel'armatura atomica dell'enclave,facendo a pezzi il povero soldato...<crepa brutto granchio bastardo!> disse Mark infilando il suo coltello in pieno nel viso di un Mirelurk, che cominciò ad emettere strani versi ed in seguito cadde a terra senza vita.Mark riprese il suo coltello e disse<andiamocene via di qui!Usciamo forza> e intanto cercava di ferire i Mirelurk con ''il tristo mietitore''.Uno dei soldati estrasse un fucile laser e sparò 7 colpi contro un Mirelurk che indietreggiò.Mark intanto correva verso l'uscita ma si girò e si rese conto che era da solo...I suoi compagni non c'è l'avevano fatta ed erano stati catturati dai Mirelurk,che di sicuro li avrebbero mangiati.Comunque non avrebbe potuto fare nulla contro quei mostri da solo.Uscito dalla grotta,corse via senza una meta precisa...

SophieUn pip boy... ne aveva sentito parlare una volta da parte dei suoi genitori quando aveva circa 11 anni, se ricordava bene doveva essere un mini computer che si legava al polso diventando parte integrante del suo possessore, controllandone lo stato, la salute, il livello di radiazione e l'inventario, si diceva che potesse captare anche i segnali radio.Un giocattolino molto curioso e sprecato nelle mani degli abitanti del vault.Per lei erano gentaglia, persone che cercavano di credere che tutta quella distruzione non fosse mai

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avvenuta vivendo nei loro bunker protetti dall'acciaio anti radioattività.Non sapeva cos'era la fame, nè il dolore e tantomeno sapevo usare un'arma per sopravvivere.Si riscosse da quel pensiero e si rivolse a Tyler<ti stai chiedendo perchè ti ho salvato? Beh a dirti la verità non lo so nemmeno io, mi è venuto spontaneo sparare a quel supermutante e ai suoi compagni , devi sapere che non tutti pensano solo alla propria sopravvivenza infischiandosene degli altri... ritieniti fortunato se hai trovato me e non un predone> disse sorridendo lievemente<inoltre se conosci me devi ancora conoscere il mio fedele compagno di viaggio> Tyler la guardò perplesso non vendendo anima viva oltre a loro due ma Sophie continuò senza farci caso < lui è Wispering wind, il mio fedele fucile di precisione... con questo ci accendi la sigaretta di un predatore da 2 km di distanza> esclamò mostrandolo con orgoglio in tutta la sua bellezza corrosa un pò dal lungo uso e dal tempo.<ma basta scherzare, ora ascoltami bene poichè non ripeterò ciò che sto per chiederti: che cosa diavolo ci facevi in quell'accampamento? di certo non per cercare una nuka cola... perciò parlami di te o di qui non ci muoviamo>concluse poggiandosi sul parapetto della strada, se davvero voleva aiutare quel ragazzo e quindi aiutare anche se stessa doveva prima conoscerlo e fidarsi.

WilliamIl ragazzo era sveglio, non aveva mai dormito così poco, di solito se poteva si faceva anche 8 o 9 ore di sonno, ma ora era reattivo e pronto per fare la guardia.Era una cosa che aveva sempre avuto, come suo papà, anche dopo poche ore di sonno appena sveglio

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diventava operativo in pochissimi secondi, non è mai stato ore a trascinarsi per casa come sua sorella perchè aveva ancora sonno.In pochi secondi era in piedi e vigile.Stava osservano i dintorni, il soldato osservava la pianura davanti a lui: <cosa fai già sveglio? Posso ancora stare in piedi per ore, torna a dormire.>Non lo aveva neache guardato, gli parlava con lo sguardo perso nella desolazione...<sai, il fatto che sono più piccolo di te e che non sono armato come un intero reggimento dell' esercito degli stati uniti non ti dà mica il diritto di fare così lo stronzo...>" Sta boccacia ti metterà nei guai Will, tieni a freno la lingua"Il soldato si girò, aveva occhi marroni, quasi neri nel buio della notte, una cresta al posto dei capelli, anche se un pò schiacciata per via dell' elmo, la faccia seria e di sicuro non aveva l' aria simpatica...Tuttavia scoppiò a ridere di gusto alle sue parole: <ah ah ah ah... sai ragazzo, mi ricordi me qualche anno fa... ragazzo va meglio? così la puoi piantare di guardarmi in cagnesco ogni volta che ti chiamo bimbo...><si si, va meglio... è che devo farmi rispettare, non posso frami mettere i piedi in testa... ... ... scusa, non volevo darti dello stronzo...>Jack rispose: <sai... devo dire che non è che hai sbagliato... di sicuro non sono un santo...> e poi volse lo sguardo al fumo che si alzava da nord, le macerie del supermercato.<stavi andando la oggi, quando ti ho trovato?> chiese l' uomo.<si, papà me lo aveva fatto vedere mesi fa... era un posto piccolo, ma cera ancora qualche cosa da mangiare e un distributore di nuke-cola... non era nulla di che ma volevo provare... ma senti un pò... la tua storia? Io ti ho raccontato la mio... chi sei?>Il soldato sospirò...: <sai cos'è l' Enclave ragazzo?>

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Lo sguardo perso di Will gli bastò come risposta<e' una storia lunga, e complicata e senza offesa non sei proprio il mio confidente numero uno... facciamo così: se mi salvi la vita un altra volta >disse ridendo< ti racconterò dell' Enclave e delle mie origini va bene?>Will pensò un attimo, poi con aria furbetta gli allungò la mano: <ci stò!>I due sugellarono il patto con la stretta di mano e una risata" che questo tizio possa essere il mio primo amico?" pensò il ragazzo... dopotutto non era nale, era solo un pò... crudo e rude... ma magari era stato da solo per mesi...Poi d' un tratto i suoi pensieri si bloccarono.<ma senti, quest' Enclave, siete dei soldati no? siete una specie di esercito vero?><si, perchè?> chiese JackWill pareva dubbioso: <perchè laggiù c'è un tipo con un armatura nera che corre come un pazzo e corre da questa parte, con un arma in mano. L 'armatura è simile alla tua... ma cerca te?>Jack si girò subito: <cazzo, un soldato, come hai fatto a vederlo? Non importa... no non credo cerchi me, ma non te lo so dire, stai giù, ci penso io!>Il tono preoccupato dell' uomo lo preoccupò un pochetto, ma obbedì e si mise pancia a terra vicino ad un cespuglio, con il coltello in mano.Intanto il soldato correva, correva veloce, verso il fuoco da campo che ormai era ovvio cha vesse notato, con un arma in mano, Jack estrasse la sua.<almeno la notte non rompete il cazzo no?!> sussurrò a denti stretti, mirando l' armatura nera...

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Jack"Che cazzo ci faceva quel soldato la!?Rifletti Jack cosa ci fa un soldato da solo nel deserto che corre come un indemoniato,sicuramente starà scappando"Jack ripose il fucile tirò fuori il coltello si aqquattò dietro delle sbarre di metallo e fece segno al ragazzo di aspettare.Dopo poco il soldato arrivò nel campo,si fermò,il suo respiro era affannoso,si tolse il casco per respirare meglio,una chioma di capelli biondi si sciolse sulle spalle,William fece un movimento di troppo,il soldato si girò,Jack ne approfittò e lo prese alle spalle gli mise il coltello davanti alla gola scoperta dal casco<non muovere un muscolo biondino o ti assicuro che di te non rimarrà nemmeno il ricordo,William esci e vieni a perquisire il principe azzurro>William uscì dal suo riparò e cominciò a cercare sul corpo del soldato mentre Jack non smetteva un secondo di tenergli il coltello premuto sulla gola.William trovò un fucile laser e un coltello rovinato<ma guarda il principino come si tratta bene che bel fucile>anche se non lo vedeva Jack capì che era irritato<william nella mia borsa c'è una corda prendila che leghiamo il salamino>William con rapida efficienza gli portò la corda e legarono assieme il soldato molto stretto,Jack gli diede un calcio negli stinchi per metterlo a sedere<e ora dicci tesorino cosa ci fai qua e spera di trovare una buona scusa>

Non sapevo da dove iniziare...Così pensai''La sua armatura... è come la mia.Anche lui è dell'Enclave.Bene,almeno siamo alleati... ma allora perchè diavolo mi hanno legato e mi sta minacciando con un coltello.Ok,devo stare tranquillo,ora gli racconto tutto''.

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<allora vuoi sapere perchè sono qua eh?Ora te lo dico il perchè!L'Enclave ci ha ordinato di perlustrare una dannata grotta non molto distante da questo posto e a quest'ora sarei alla base con la mia squadra se quei cazzo di granchi bastardi non li avessero fatti a pezzi...Ti basta come scusa?Poi anche tu sei dell'Enclave,perchè mi hai legato come un salame?>Mark si dimenava,ma era legato troppo stretto e non poteva liberarsi.Ormai rimaneva solo una cosa da fare,pregare che quei 2 non lo uccidessero.

William"Qui incominciano ad esserci troppi soldati, e tutti bardati come non so cosa.L' importante è che non siano dei pazzi furiosi dal grilletto facile.Il secondo problema è questo: Qest' Enclave... che diavolo sarà?"Will non si sentiva particolarmente tranquillo in questo momento, il biondo poteva aver detto la verità ma la cosa che più lo preoccupava era Jack.Il fatto che non avesse abbracciato e stretto la mano a quello che sembrava essere un suo commilitone lo innervosiva: " vuol dire che l' Enclave non è un associazione unamitaria, vuol dire che non è il miglior tipo di personaggio armato che un normale colono si possa augurare di trovare in mezzo al nulla..."" Ora bisogna cercare di recuperare i pezzi e fare il punto della questione."<magari hai detto la verità, ma dobbiamo temere qualcosa da te?Dobbiamo preoccuparci per la nostra vita?>Il soldato lo guardava con aria interrogativa: <ma

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fammi capire, chi siete voi due? E sei tu il capo? Un bambino?>" Partiamo già male" pensò il ragazzo...Will parlò con arroganza: <ulei che non sei nella posizione di fare domande, soldato, rispondi alla mia e poi forse noi risponderemo alla tua...><senti ragazzino...>La pressione della lama di Jack sul suo collo gli fece troncare la frase.<biondino... rispondi al mio amico, o mi arrabbio...><ma no cazzo, non so neanche chi siete, non me ne frega nulla di voi, per quale motivo vi dovrei fare del male?Non facevo nulla di speciale qui, scappavo, e non posso tornare alla mia base perchè i mie superiori non vedono di buon occhio chi fallisce le proprie missioni, sono solo e non so che fare, non so dove andare e mi state minacciando con un coltello, volete che vi preghi in ginocchi di non sgozzarmi?Ma fottetevi, chi se ne frega, uccidetemi e fatela finita, non ho nulla da perdere...>Il coltello di jack si allentò, e Will rinfoderò il suo: <allora sei un reietto come me e come il mio amico, penso.Io sono William, e lui e Lo Squartatore, sembra che siamo i tuoi unici amici per ora... sempre che tu faccia al bravo.>

Tom: "Pensato"; - Parlato -

Don: "Pensato" - Parlato -

"E anche questa è andata".

Tom era rinfrancato: adesso, grazie ai mercanti davanti Megaton, aveva una vasta gamma delle più rinomate provviste e poteva permettersi 3 pasti giornalieri.

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"Sono davvero fortunato. E' stata un'ottima deduzione portarmi dietro i soldi di papà. Adesso, posso dedicarmi a raggiungere Rivet City senza dover più sostare per dei rifornimenti. Devo agire con circospezione, devo raggiungere di soppiatto il ponte, non ho idea di quali terribili sorprese possano attendermi in acqua".- Credimi, compare, le sorprese più terribili sono più vicine a te di quanto tu possa pensare. - Se n'era dimenticato. Un'altra volta. Lui e Don condividevano la stessa mente, e potevano percepire tutti i pensieri che circolano nelle loro membra.- Sta zitto, per favore, sta zitto. -

Ultimamente la crisi era peggiorata. Don era fuori controllo, e per poco non aveva ucciso un carovaniere, in preda a uno dei suoi attacchi di sadicità.I suoi pensieri vennero accantonati a seguito di un esplosione abbastanza vicina alla sua .. alla loro persona.- Merda! - Esclamò, e trattenne una risatina. Fino a poco tempo fa, fino a quando .. ecco che la depressione si faceva risentire .. fino a quando i suoi erano ancora in vita, non si sarebbe mai sognato di urlare un'imprecazione. Ma in questo caso era più che appropriata.Infatti, vide il ponte crollare qualche centinaio di metri più in avanti.Era arrabbiato, era sconcertato, era .. felice. Molto felice. Tanto felice che scoppiò a ridere. Una sana, deliziosa, sadica risata.

Eccolo che arriva.- Bye Bye Rivet City! -- Don -- No, questo è più di un'ostacolo al tuo viaggio. E' la mia ascesa. -

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- Don, ti prego .. -- E' il momento .. anche tu in fondo sapevi che sarebbe arrivato, questo momento. E' il momento, per me, di prendere il comando. E non puoi immaginare quali cambiamenti questo comporterà in merito a .. tutto. Ho dei piani. Grandi piani. -- Don, per favore .. -- L'america ne gioverà. Il mondo ne gioverà. Ma c'è ancora un particolare di cui occuparmi .. -In quel momento, Thomas, percepì ciò che Don aveva in programma. E scoppiò a piangere.- Brutto figlio di .. le lacrime. Le lacrime sul mio volto. Che onere. Che delusione, che sconforto. Sei stato molto stupido, Tom. Molto stupido. Ma non preoccuparti. Presto sarà tutto finito. -Queste furono le ultime parole che Tom udì. Poi più niente. Il vuoto totale. Il nulla assoluto, perché Don, con un sadico sorriso sul volto rigato dalle lacrime, agguantò il coltello e se lo conficcò nel petto.

TylerNon pensava che prima poi avrebbe raccontato la sua storia a qualcuno, ma Sophie gli ha salvato la vita e piano piano le parole uscirono, anche se non avrebbe mai voluto ricordare quel momento: < Non è da molto che viaggio da solo, ma non provengo da un Vault anche se il pip boy poteva fartelo immaginare, in realtà era di Zen, il mio migliore amico, lui viveva in un Vault ma quando capì che non era più sicuro riuscì a fuggire, io invece vivevo con la mia famiglia in un piccolo insediamento di umani, fino a quando fu attaccato dai predatori, tutti furono uccisi, io fui risparmiato perché al momento ero uscito per raccogliere dell’acqua da un ruscello fuori dall’insediamento, non riuscii a lasciare quel posto e abbandonare i corpi della mia famiglia, solo quando le scorte scarseggiarono decisi che la scelta migliore

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era andarsene e così dopo ore di viaggio incontrai Zen che mi raccolse sotto la sua ala e mi insegnò la vita nella zona contaminata. Viaggiavamo insieme, fino a quando …….. >

Era difficile raccontarlo, ma doveva, era come sciogliere le catene che attanagliavano la sua mente, e liberarsi, finalmente < in una grotta fummo attaccati e catturati da dei supermutanti, io fuggii ma Zen no, si sacrificò per salvare me, e ora sono alla ricerca di colui che ha causato tutto questo, uno è morto ma era solo un fantoccio, chi cerco è Viper Lu, io vivo per ucciderlo e vendicare finalmente Zen; forse dirai che sono uno stupido, andare alla ricerca di uno che non so neanche dove si trova ma il mio obbiettivo è un altro ….. > sembrava volesse proseguire ma poi si fermò, Sophie pareva soddisfatta, forse finalmente aveva ottenuto la sua fiducia e magari l’avrebbe aiutato e seguito nel suo folle viaggio ma non era ancora finita,Tyler sapeva poco di Sophie e dopo tutto quello che gli aveva raccontato, voleva sapere anche qualcosa su di lei, dopo tutte le parole sofferte queste furono le più semplici:< e tu, invece ? Non è semplice la vita nella zona contaminata ed è ancora più difficile se la si vive da soli, o sbaglio ? >

Jack<un soldato reietto eh?Beh benvenuto nel gruppo,visto che è quasi l'alba ci incammineremo

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verso il nostro obbiettivo>Jack spiegò al nuovo arrivato della loro spedizione punitiva verso chi aveva osato precederli nella razzia<prendi il tuo fucile e il coltello>Jack gli ridiede l'equipaggiamento e cominciarono tutti a incamminarsi seguendo le tracce.Dopo 2 orette abbondanti arrivarono nei pressi di un grossa torre di lamiere in cima a una collina,una grossa pianura si estendeva ai piedi della collina"C'è qualcosa che non mi quadra"pensò Jack"osservò tutto l'ambiente circostante quando notò un terrazzo sulla torre"Porca troia"si mise dietro un masso e disse ai compagni di fare lo stesso<la c'è sicuramente un cecchino non possiamo assolutamente farci vedere,percorreremo una strada alternativa aggirandolo e nascondendoci in mezzo alla rocce>i suoi compagni erano stupiti soprattutto William,chi avrebbe mai immaginato che un pazzo del genere potesse mettere in atto una simile strategia.Jack si stava trattenendo,l'impulso omicida stava venendo fuori sempre di più,finalmente arrivarono vicini alla torre,Jack avrebbe voluto correre dentro quella casa e fare una strage ma doveva aspettare ed essere cauto,a un certo punto il soldato gli disse <fermo lì!!>Jack si fermò e si accorse di aver quasi pestato una mina,tirò un sospiro di sollievo,il soldato venne avanti e disinnescò un paio di mine tutte piazzate con cura"Non abbiamo a che fare con uno sprovveduto>ma ormai la torre era lì a due passi,le tracce erano quelle aveva la vendetta a portata di mano,Jack esplose tirò fuori il coltello,in viso gli venne uno sguardo da indemoniato,corse avanti,William e il soldato lo seguirono a ruota,sfondò la porta con un calcio ed esclamò<e' arrivato papà!!>

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SophieAveva ascoltato attentamente la storia di Tyler e capì che avrebbe fatto di tutto per raggiungere il suo obiettivo<la vendetta è un piatto che va servito freddo...e col sorriso> disse sorridendo<la mia storia non è un gran che ma se proprio ci tieni potrei raccontar...> non riuscì a finire la frase. In quello stesso istante la piccola porta del suo rifugio fu sfondata da un poderoso calcio a cadde a terra alzando una nuvola di polvere."Intrusi!" pensò furiosa.L'istinto prevalse insieme all'addestramento e in pochi secondi si ritrovò a puntare wispering wind contro la porta con una sguardo privo di umanità e carico di rabbia, nessuno doveva violare il suo piccolo rifugio. Tyler invece era riuscito a malapena a voltarsi per capire che cosa era successo.La polvere iniziò a diradarsi e un'uomo in armatura seguito da un altro soldato e da un ragazzo attraversò la porta gridando < è arrivato papà!>Sophie riconobbe la forma dell'armatura <enclave> sussurrò stringendo i dentiAlzò la canna del fucile rivolto verso l'uomo che aveva parlato mirando dritto al cuore<chi ti da il permesso di entrare dentro casa mia ,bastardo!> urlò<o mi dici chi diavolo sei tu ,quelli che ti porti dietro e che cosa sei venuto a fare qui o giuro sulla mia stessa anima che ti ritrovi in un buco in mezzo agli occhi> esclamòSi volse verso Tyler < ragazzo,alzati e prenditi il tuo

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fucile, non mi fido di questi estranei>poi ritornò a fissare senza alcuna emozione il predoneL'aria era carica di tensione e si poteva tagliare quasi come se fosse un filo, nessuno parlava e tutti lanciavano sguardi a destra e a manca per capire chi sarebbe stato il primo ad agire, tenendo strette le armi.<hai scelto la casa e la persona sbagliata, sottospecie di soldato. Fa un minimo movimento e sei un uomo morto!>

JackJack scoppiò in una fragorosa risata<aahahaha signorina scusi se l'abbiamo disturbata>ad un tratto però divenne serio<tu chi ti credi di essere minacciandomi sgualdrinella,tu puoi anche spararmi ma loro ti faranno la festa>in quell'attimo il soldato puntò con grande velocità il fucile sulla donna<ora tu ci darai tutto quello che hai visto che hai razziato completamente l'accampamento sennò ti assicuro che ci farò una bellissima giacchetta con la tua pelle>La donna lo fisso senza dire niente,Jack non aveva paura ormai la sua furia omicida non lo faceva più pensare.Si mosse di scatto la donna sparò ma il colpo sfiorò il braccio di Jack che le saltò addosso facendole cadere il fucile e iniziando una lotta corpo a corpo...

TylerTyler, su ordine di Sophie, impugnò il suo fucile da caccia e lo puntò verso l’altro soldato dell’enclave, il bambino non sembrava così pericoloso e decise che la scelta migliore era tener d’occhio il soldato, dall’altra parte, colui che era entrato urlando, schivò

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il colpo di Sophie ed entrambi si trovarono a terra.Tyler cercò di aiutare Sophie, tirò un calcio al pazzo, che rotolò via in preda al dolore, lasciando libera la giovane donna poi tentò di finirlo con il suo fucile, ma prima che partisse il colpo, il bambino lo colpì alle spalle con il suo coltello; che rimase conficcato nella gamba, il dolore lo fece piegare in due e cadere a terra.

Il dolore era lancinante, strappò via dalla gamba il coltello, e lo gettò via, poi, guardando negli occhi il bambino e puntandogli il fucile disse: < non mi interessa se sei solo un bambino, io ti ammazzo > e il colpo partì ...

WilliamAveva reagito d' impulso, non era facile stare dietro a quell' idiota di Jack, si attaccava a qualunque cosa respirasse, aveva qualche serio problema di rabbia.Ma non era certo il momento di psicanalizzare qualcuno, era tempo di agire e c'era in fucile puntato verso di lui, il colpo partì, dopo di che fu tutto a rallentatore, stava già per aspettarsi il dolore della pallottola e di conseguenza la morte, l' uomo aveva mirato al cuore.Stava per morire.O meglio, sarebbe morto, non fosse stato per Jack, tra un cazzoto ed un altro con la donna sferrò un calcio contro il fucile che minacciava Will, il colpo penetrò il muro di lamiera poco al di sopra della sua testa.Era vivo, grazie al suo amico, era vivo e ora doveva fare qualcosa, aveva solo una manciata di secondi, pensò in fretta e vide la soluzione, saltò addosso all' uomo, che con la gamba ferita non resse il suo peso e intanto Will gli sfilava una spada del fodero della cintura.

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Appena fuori la spada brillò di una luce azzurra intensa, senza chiedersi che cosa fosse diede una spallata a Jack che non essendo concentrato su di lui cadde poco più in là.Con il piede pestò i capelli della donna sdraiata per terra che stava già per rivolgere la sua furia verso di lui, Jack si stava per rialzare e il biondino stava mirando all' uomo dell' Enclave, non poteva aspettare.<basta! > Urlò < Mi sembri una ragazza sveglia e quindi dovresti sapere che se ti pianto questa spada nella spalla ti posso tagliare 2 arterie di netto e se capita in 40 secondi sei morta! Jack abbassa sto cazzo di coltello e tu abbassa quell' arma!>Silenzio, " bene, ora che ho catturato la vostra attenzione parlamentiamo"< Bene, ora voi due state bravi> disse riferito a i compagni < Non siamo qui per cecare rogne, stiamo cercando chi ha ucciso quei supermutanti, ma NON vogliamo creare problemi.Il mio amico è un pò aggressivo ma ora si contiene, giusto?>Jack lo guardava, pensò che voleva capire dove cercava di arrivare.< Non volgiamo niente da voi, ci dispiace per la porta, ora ce ne andiamo, mi riprendo il mio coltello, curo la ferita del tuo amico e ci leviamo dalle palle ok?>Lasciò cadere la spada azzurra e si allontanò < non siamo noi il nemico>E in quel momento, come se li avesse evocati Will 3 supermutanti spuntarono davanti alla porta abbattuta: <umani!>In quel momento, i 5 nella catapecchia non si preoccuparono più di chi avesse sfondato cosa e di chi avesse minacciato chi.Il nemico del mio nemico è mio amico, e ora c'erano 3 bestioni gialli alla porta.Silenzio.

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Don procedeva spedito, una piaga nel petto. Non provava dolore. Non avrebbe dovuto provarne. Forse semplicemente non lo percepiva. Del, resto, non era lui ad aver subito una coltellata, giusto?Era immerso nei suoi pensieri, era assuefatto dalla frizzante ebrezza delle sue idee rivoluzionarie."Sarei un dittatore perfetto. Riesco a ragionare lucidamente .. insomma, ho le idee chiare .. non ho scrupoli .. e per il Sacrosanto Signore Iddio, se ho intenzione di .."Ebbe un conato di vomito, un accenno di svenimento .. si riprese subito."Merda .. guarda che mi ha fatto fare quello stronzo. Ma adesso basta. Questa è l'ultima volta che maltratto questa indegna e fottutamente fragile carcassa. Nonostante ciò, devo tamponare la ferita. Potrei pagarne le conseguenze. E non posso permettermelo. Sotto il mio regime, tutto deve essere perfetto. Il mondo deve essere perfetto."

Nei 2 minuti successivi si fasciò la ferita e assunse uno stimpack, ragionando sul da farsi.Contemplava il devastato paesaggio che gli si poneva davanti, quando un branco di supermutanti attirò la sua attenzione. Accennò un sorriso, che trasformò immediatamente in un'inquietante espressione della sua sadicità. Raccolse i suoi valori (si era accampato per qualche minuto) e si lanciò con aggressività eppure con estrema cautela, una miscela che solo a lui riusciva così bene, in direzione dei supermutanti.Ben presto realizzò ciò che loro avevano in mente. I tre avevano infatti individuato un accampamento, presumibilmente umano.Per un secondo, solo per un misero secondo. A Don parve di aver raggiunto l'orgasmo. Una sensazione che egli non seppe definire, non avendo mai esercitato le sue funzionalità in quanto sesso maschile, ma che piacque in maniera sproporzionata alla sua mente malata."Don aveva ragione. Dio benedica questo lurido paese, perché solo la gente con le palle sopravvive qua fuori. E porca la puttana più abbordabile, se io sono uno di quelli.I supermutanti fecero irruzione nell'abitazione quando Don era a 10 metri di distanza da loro. Posò

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dietro un masso i suoi affetti, e diventò così leggero, così .. agile. Ad accompagnarlo in quel massacro, solo il suo fedele coltello. Il coltello con cui si era conquistato quel corpo. A quel punto aumentò il passo gradatamente, fino a correre. Correre selvaggiamente, correre come solo uno schizofrenico che aspira a compiere la sua mansione più schifosamente adorata potrebbe.Sempre in movimento, sguainò il coltello. E si preparò all'attacco.Era così disgustosamente felice che si lasciò andare in un urlo, che assomigliava più a un ruggito. Un sadico, crudele ruggito.- YIPPIE YA - YE, MOTHERFUCKERS!Quando la lama del coltello raggiunse il possente collo del supermutante, lo trancio da orecchio a orecchio. Avrebbe fatto a fette un masso, tanta era la forza che aveva utilizzato per sferrare il fendente.In un primo momento non badò alle altre persone all'interno dell'accampamento. Prima doveva soddisfare il suo cervello, in cerca della sua medicina. In un certo senso era dipendente da tutto ciò. Era dipendente dai massacri, dalle mutilazioni.Dopo aver assunto la droga di cui aveva bisogno, si concesse un momento per ragionare. E per contemplare. Cinque persone. Tre uomini. Una donna. Un bambino.Non ebbe il tempo di assimilare altri pensieri. La sua tregua venne brutalmente interrotta da un pugno, in pieno stomaco, che lo scagliò tre metri più addietro."Oh oh. Male. Molto. Ecco che le mie membra richiedono nuovamente la loro medicina. Niente rimorsi, non preouccupatevi .. sareste stati uccisi lo stesso. Ma sareste stati uccisi. Adesso, verrete uccisi, mutilati e sventrati."

Sophie

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Dopo aver lanciato pugni e calci in ogni direzione per difendersi da quello psicopatico predone si era fermato quando il ragazzino che lo seguiva aveva gridato come un dannato dell'inferno.Si era rialzata pulendosi come poteva la tuta e un rivolo di sangue che scendeva dalla bocca con il palmo della mano. Aveva ascoltato il discorso eloquente del ragazzo e doveva ammettere che sapeva convincere le persone e infatti era stato lo schizzato ad attaccare per primo con la bava alla bocca come un cane randagio.Lo continuava a tenere d'occhio anche se il combattimento si era interrotto, ma almeno si era tolto lo sfizio di lasciargli un bell'ematoma sul braccio sinistro per un calcio sferrato con tutta forza.Stava per rispondere al "giovane oratore" quando vide 3 figure gigantesche stagliarsi sull'uscio della piccola abitazione. Erano 3 supermutanti, forse una piccola squadra che si era allontanata dall'accampamento e che al ritorno aveva trovato tutto distrutto, dovevano aver seguito delle tracce e ora volevano vendicarsi.Entrarono velocemente brandendo martelli e tavole chiodate, in quello spazio angusto le armi da fuoco era quasi inutili perciò con la loro mole erano in netto vantaggio, ma uno di loro fu sgozzato da un giovane che entrò furtivamente dietro di loro.Tutto stava succedendo troppo in fretta, e nessuno si era ancora reso conto della precarietà della situazione.Scattò in avanti lanciandosi a terra per recuperare whispering wind e in pochi secondi riuscì a puntare il fucile contro uno dei supermutanti sparandolo nella gamba.Il rinculo la fece stramazzare contro la parete e una fitta di dolore le attraversò tutta la spalla come una lama infuocata.Il supermutante ferito ululò di dolore e cadde in

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ginocchio ringhiando contro di lei.Nel tumulto generale con l altro supermutante che lanciava fendenti con il martello per colpire gli altri umani non aveva notato un gesto piccolo ma estremamente pericoloso.Cercò di scrutare al meglio e finalmente riuscì a vederlo: mentre si dimenava per la sofferenza della ferita il supermutante stava staccando qualcosa dalla cintura, aveva una forma vagamente rotonda, sembrava un frutto,e aveva un anello attaccato alla parte superiore, era...una granata!Si rialzò freneticamente imbracciando il fucile e urlò con tutto il fiato che aveva in gola<fuori di qui! Ha una granata!> per poi scappare verso la porta.

Tyler<fuori di qui! Ha una granata!> appena sentì le urla di Sophie Tyler fu aiutato ad uscire dall’accampamento dal biondo soldato dell’enclave, con la gamba ferita faceva fatica a camminare, mentre l’altro soldato apriva un varco tra i due supermutanti, che bloccavano l’uscita, poi, ci fu un’esplosione, Tyler cadde a terra, una nube grigiastra aveva ricoperto il campo e non riusciva a vedere nulla, né dove si trovassero i supermutanti, né dove si trovasse Sophie.Quando la nube si diradò vide una figura proprio davanti a lui, era imponente e brandiva un grosso martello da fabbro e fissava Tyler con i suoi occhi iniettati di sangue pronto all’attacco, tentò di colpirlo ma Tyler rotolò verso destra, il martello rimase conficcato nel secco terreno circostante , e con le poche forze che gli rimanevano si alzò e sfoderando la sua spada colpì in pieno petto il supermutante che come per magia si trasformò in

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una cenere bluastra che volò via al primo soffio di vento.Estenuato cadde a terra mentre il bambino gli medicava e fasciava la ferita che gli aveva procurato, ma lo scontro non era finito, sentiva ancora degli spari seguiti da delle urla disumane e quando si girò vide un uomo dai capelli marrone che, prima aveva ucciso un supermutante con grande maestria brandendo un semplice coltello da combattimento, ed ora saltellava divertito attorno al corpo privo di vita del supermutante.Dall’altra parte vide Sophie che giustiziò un supermutante steso a terra, continuava a toccarsi la gamba urlando, quando la giovane donna sparò, il proiettile si conficcò nella testa del supermutante che smise di muoversi. Era morto.

Erano tutti sopravvissuti all’attacco, e il fatto di essersi incontrati in quel momento così difficile li avrebbe legati indissolubilmente, anche se si erano conosciuti solo poco tempo prima.

Don era raggiante. La strage aveva deliziato la sua mente malata fino al punto di esplodere. Ma qui erano sorti i problemi. Dal momento in cui era riuscito ad assaporare il dolce e fresco gusto della distruzione, per Don era iniziato a sua insaputa una sorta di "ciclo" per la sua mente, che richiede man mano una dose sempre più massiccia della sua singolare droga.

Diede un'occhiata attorno a se. Dopo l'esplosione, vi erano stati un susseguirsi di azioni che avevano portato all'annientamento dei supermutanti, di conseguenza vi era del tempo per esaminare la situazione.

In realtà, non vi era molto da esaminare. I personaggi li aveva già accuratamente analizzati in

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precedenza, e non vedeva cosa ci fosse ..<squarta la ragazza>Don sussultò.<squartala. Falla soffrire.>Assurdo ma vero, quella voce dava assuefazione. Le sue parole erano legge. E Don non intendeva disubbidire alle parole di un'uomo di legge.Sguainò nuovamente il coltello, ancora sporco del sangue dell'ignobile essere decapitato poco prima, e si diresse verso la donna. Si fermò di colpo."Guardami. E sarei io il prossimo dittatore mondiale degno di tale nome? Dove andrebbe a finire il mondo se dovessi governare con questa pericolosa e inesistente scaltrezza?"Ripose il coltello nello spazio apposito sulla sua cintura, e si diresse con passo leggero ma impostato e con un accogliente sorriso dai cinque.

Ma si fermò di nuovo. Questa volta, però, non per rivedere le sue strategie riguardo lo sventramento della sua vittima."Oh, diavolo, no, no .. no, no, no ..La sua mente entrò in subbuglio e ben presto si rese conto di ciò che stava accadendo."No, no, no .. NO!Il suo volto si trasformò in un'orrida smorfia di dolore e disappunto."Merda .. merda!Dai baratri più remoti della sua mente arrivò la terribile certezza che stava cercando."Sono ancora qui, lurido figlio di puttana."SONO ANCORA QUI!Tom, ancora annebbiato dal dolore dell'avvenimento di poco tempo prima, si rese conto della situazione, e si ritrovò spiazzato."Fantastico", pensò, "Ci mancava solo questa. Una tripla personalità.""Adesso, però, DEVO risultare una persona attendibile a quel gruppo di forestieri. Ne va del mio

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obiettivo, e forse .. della mia vita."Quindi Tom iniziò a camminare verso la ragazza e il resto del gruppo.

SophieTossì ripetutamente per la polvere che si era alzata a causa dell'esplosione. Dopo aver avvertito tutti dell'imminente esplosione aveva raggiunto a perdi fiato la porta e si era lanciata fuori senza pensare alle conseguenze.Sentiva fitte di dolore lungo tutto il corpo,sicuramente l'atterraggio non era certo stato uno dei migliori. Si rialzò faticando non poco reggendosi a whispering wind: il suo candido viso era sporco di polvere e rigato da alcune lacrime.Aveva perso tutto, di nuovo. Quella granata aveva distrutto la piccola abitazione portandosi dietro tutte le provviste, l'acqua potabile e le munizioni che aveva cercato e conservato con grande cura. Tutto. Le uniche cose che le erano rimaste era il suo fidato fucile, una decina di caricatori, una bottiglia d'acqua e un frutto conservati nelle varie tasche della tuta.cadde sulle ginocchia imprecando e tirando pugni contro l'asfalto ruvido fino a far sanguinare le nocche con lo sguardo basso a fissare i detriti del suo vecchio rifugio.D'un tratto alzo lo sguardo e tra tutto il trambusto che era scaturito dall'attacco dei supermutanti cercò il predone con l'armatura dell'enclave.Appena lo vide, si asciugò le lacrime e corse verso di lui fino a tirargli un pugno sul viso facendole arretrare di qualche passo confuso e stupito dal suo gesto.Sophie avanzò ancora prendendolo per le spalle e gridando:<è tutta colpa tua!Solo tua!> urlò furiosaRiusciva a sopportare tutte le difficoltà di una vita

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solitaria nella zona contaminata della capitale ma aver perso nuovamente la sua "casa" era stato un duro colpo che le aveva annebbiato la mente e la ragione.Avrebbe voluto ucciderlo ma lo lasciò spingendolo per poi allontanarsi verso la piccola torre di osservazione lanciandogli uno sguardo freddo.Sentiva gli sguardi degli altri che la seguivano mentre camminava ma non ci fece caso, ora l'unica cosa che voleva era restare solo con whispering winde non pensare a nula.

JackJack dopo aver ricevuto il pugno non sentiva particolare dolore,quella che sentiva era soddisfazione,si soddisfazione grazie a quelle teste verdi era riuscito a compiere la sua vendetta<ahahaha> cominciò a ridere di gusto,la voglia di uccidere era svanita rimaneva solo un gran divertimento.Gli altri lo guardavano stupiti dal suo atteggiamento ma Jack non curante si avvicino al cadavere di uno dei supermutanti e cominciò a staccargli la testa e a scuoiarla per bene,gli altri lo guardavano disgustati tranne la donna che si era ritirata in solitudine"Con questo ci farò un bel boccale" tolse bene tutta la pelle lo pulì con uno straccio e pò d'acqua.<perfetto!>guardò bene il teschio rilucere e lo infilò nello zaino,si accorse che il sole stava tramontando,andò verso il soldato e William e disse<non credete sia ora di cena??>Radunò alcuni legnetti e accese un fuocherello e cominciò a cuocere la carne dei predatori prima che andasse a male,si sedette,vicino a lui c'era solo il soldato,William si diresse verso la donna mentre dopo poco si sedette anche il tizio comparso dal nulla<e tu chi saresti?>domandò...

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WilliamSi stava avvicinando alla donna, immaginava che avesse intenzione di stare da sola, ma voleva ache parlarle.< Ti volevo chiedere scusa per tutto il pandemonio> disse, riferito alla schiena della donna, non lo stava guardando ma la postura dritta e rigida suggeriva che gli stava prestando attenzione.< E ti volevo ringraziare per... beh... per non averci ucciso, siamo un piccolo gruppetto appena formato, e stiamo ancora prendendo confidenza, non vi creeremo problemi, se volete, ce ne possiamo anche andare.>Non attese risposta, voleva solo informarla che le era grato e che non volevano essere di peso.Andò da Jack:< scusa per la spallata, dovevo spostarti con una certa velocità> disse sorridendo, ma poi divenne serio < solo, cerca la prossima volta di non sembrare un supermutante impazzito ok?> Jack lo osservò poi senza parlare gli scompigliò i capelli e sorrise.< E un altra cosa... sono in debito con te, mi hai salvato la vita la dentro... fammi sapere come posso sdebitarmi.>Passò oltre, diretto verso l' uomo che aveva ferito, si sedette vicino a lui: < scusa per la gamba, ora se vuoi ti medico...>La risposta fu uno sguardo con una punta di rancore, ma poi l'uomo fece cenno di si con la testa.Will sorrise, si alzò, fece un giro per l' accampamento, prese qualcosa dalle tasche dei cadaveri dei supermutanti.Tornò dall' uomo e si mise al lavoro.< Questò brucerà, e non poco...> versò sulla carne viva un pò di whisky, e dalle contrazioni dell' uomo capì che faceva male " bene, almeno disinfetta la

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ferita."Iniettò il contenuto di una siringa nella gamba del suo "paziente" < Tranquillo è med-x, non ti avveleno> versò il resto della bevanda alcolica sulla ferita e poi fasciò stretto il tutto con alcue bende di fortuna, anche quelle sterilizzate.< Non appogiarci sopra nulla, non ti grattare e non tolgiere la benda, tra poco il dolore passa e potrai camminare, tra 2 giorni togli la benda ok?>Pui si voltò verso i suoi compagni < Io ho finito, che si fà ora?>

TylerOra che era stato medicato dal bambino pensò “ per essere piccolo se la cava bene con le ferite anche se me lo doveva, visto che è stato lui a infilzarmi con il suo coltello “, ora bisognava pensare al da farsi, Sophie sembrava che non volesse parlare, era lì, in silenzio, sulla sua torre di osservazione, bisognava lasciare questo posto, l’esplosione avrebbe attirato mostri e quant’altro, ormai non era più sicuro.Si alzò con fatica e si diresse verso Sophie < quindi, cosa facciamo ? Non puoi stare lì a piangerti addosso per una casa, lo so, è dura ma bisogna andare avanti, inoltre non vorrei che arrivassero altri supermutanti oppure dei predatori quindi sarebbe meglio andarsene, naturalmente, sei vuoi morire puoi restare qui mentre io me ne vado con loro > aveva indicato l’altro gruppo, non ci aveva fatto caso, e non ci aveva neanche pensato ma le parole uscirono così < me ne vado con loro >, naturalmente

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l’intenzione di Tyler non era quello di lasciare Sophie, ma l’unione in unico gruppo non era una cattiva idea; forse prima di incontrare Sophie non avrebbe mai pensato a questa cosa ma aveva cominciato a legare con qualcuno dopo la morte di Zen, e alzando la voce disse:< Allora, voi cosa volete fare > diretto al gruppo che si girò d’un tratto < io e Sophie abbiamo perso la maggior parte delle nostre scorte di cibo a causa dell’esplosione, io devo anche riparare il mio pip boy quindi la mia idea è quella di trovare un luogo dove possiamo rifornirci> disse Tyler pensando ad un luogo utile, poi proseguì < in questa zona dovrebbe trovarsi uno di quei vecchi supermercati pre – bellici, come si chiama …. sì il Super Duper Mart, potremmo trovare cibo, bevande e se siamo fortunati anche delle medicine >, il bambino pareva interessato a questa cosa, probabilmente doveva rifornirsi di esse visto che alcune erano state usate per curare Tyler, quindi, si girò con il resto del gruppo, per un consulto appena si girò disse: < Ok, allora andiamo ? >.

Tyler si girò verso Sophie, non aveva ancora aperto bocca e pensava che non sarebbe venuta < Sophie, verrai con noi ?? Sei tu quella brava e intelligente, ci hai guardati, senza di te chissà dove finiremmo > quando Tyler smise vide finalmente il sorriso tra le labbra di Sophie, eravamo pronti per partire.

SophieIn quei pochi minuti che si era allontanata per non pensare a nulla, il ragazzino e tyler si erano avvicinati e le avevano parlato senza ricevere però un risposta, era troppo chiusa in se stessa in quel momento.Alcune volte desiderava avere una vita normale.

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L'ultima frase di tyler però la colpì e sorrise senza accorgersene. Si voltò di scatto con un sorriso a 32 denti " papà voglio che tu sia fiera di me, i tuoi insegnamenti saranno utilizzati al meglio e guiderò queste persone alla salvezza in questo mondo corrotto..proprio come facevate tu e la mamma" pensò per poi rivolsi al ragazzo:<segui giovane tyler, ho qualcosa da dire a quelle pecore senza pastore> disse con tono ironico conservando whispering wind dietro la schiena e pulendo le lacrime e le macchie di sangue.Appena li raggiunse si posizionò al centro salendo su quella che doveva essere un tempo, quando la civiltà esisteva, un parapetto. Il sole che tramontava la faceva sembrare una creatura fantastica contornata dalla luce arancione.< Ascoltatemi bene voi tutti!> urlò per attirare l'attenzione e notando che ci era riuscita continuò soddisfatta<io sono Sophie Roy, tiratore scelto , veterano della zona contaminata e a disappunto di qualcuno sono una donna. Gli ultimi avvenimenti hanno confuso tutti,soprattutto me poichè ho perso la mia unica abitazione e tutto ciò che c'era dentro ma non dobbiamo abbandonarci al dubbio e alla pazzia. la zona contaminata della capitale è il luogo più squallido e pericoloso che ci sia nelle westland e questo lo sappia tutti.Voi credete di poter sopravvivere da soli alle difficoltà che questa terra morta ci scaglia contro ogni ora del giorno ma vi sbagliate.. la solitudine non fa altro che indebolire l'anima e con il passare del tempo anche il corpo e la volontà, portando infine alla distruzione.... e io posso confermarlo: ho vissuto per 6 anni da sola, incontrando raramente qualche essere umano civilizzato che non volesse mangiarmi o nel caso peggiore stuprarmi... ma da quando ho incontrato tyler mi sono sentita più viva e più decisa nel combattere il male che permane in

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queste terre.Ognuno di noi ha le proprie abitudini, i propri ideali, i propri obiettivi ma tutti abbiamo la stessa necessità che ci accomuna: sopravvivere.Perciò io propongo di unirci in un gruppo, un'alleanza, una coalizione, una confraternita ..chiamatela come volete, dimenticando i disguidi che ci sono stati tra di noi per collaborare e sopravvivere. Una piccola puntura di ape può far male, delle punture da parte di un gruppo di api può uccidere, una piccola metafora che si addice al nostro caso.Ognuno di noi ha una propria abilità e qualità che lo contraddistingue: io sono un'abile cecchino, tyler sa usare il fucile, il ragazzino ha conoscenza mediche mentre l'altro giovane e i due soldati sembrano capaci di uccidere perfino un deathclaw impazzito...tutte queste caratteristiche messe insieme ci renderà capaci di superare qualsiasi ostacolo, osando anche di esplorare D.C. Perciò vi chiedo di pensarci ora alcuni minuti e di darmi una risposta. Non dirò nulla se rifiuterete, potrete tornare sui vostri passi come se tutto ciò non fosse mai successo o unirvi a me e tyler in una nuova squadra. partiremo domattina all'alba.... un pedone non vince da solo, servono gli altri pezzi> concluse lanciando uno sguardo a tutti e 5 per poi raggiungere tyler non credendo ancora alle parole che aveva detto pochi secondi prima.

William" Quindi si parte" pensò il ragazzo, pochi giorni fa era un bambino con una vita normale e una casa e una famiglia normale, o così credeva, e ora era in viaggio con in gruppo di soppravvissuti che si preparava a vagare nella zona contaminata in cerca di cibo, acqua, un riparo e un pò di pace.

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< Se dobbiamo davvero andare ad esplorare un centro commerciale dobbiamo elaborare un piano, quelli sono posti pericolosi, i miei genitori si appostavano spesso vicino a edifici del genere per falciare comitive di predatori e feccia di qualunque tipo, tutti vanno in questi posti, per cercare le stesse cose che cerchiamo noi, non possiamo di sicuro andare la con i carrelli della spesa e farci un giro per vedere cosa troviamo.>< Quello che propongo io è questo: andiamo in questo posto, ma prima di entrare teniamolo d' occhio da lontano per qualche ora, e entriamo di notte, meglio essere prudenti. Che ne dite?>Osservò i suoi nuovi compagni e attese una qualche tipo di risposta...

JackJack si alzò in piedi,non lasciò rispondere lo sconosciuto,ma rispose alla donna<tu parli di un alleanza donna,ma io ti chiedo chi guiderà questa alleanza?Chi dovrà guidare gli altri verso la morte o verso la vittoria?Chi ci terrà uniti?Come organizzeremo il nostro gruppo?Un anarchia?Una democrazia?Una dittatura?>Prese una pausa,c'era un silenzio tombale intorno a lui,sapeva di aver colto nel segno,riprese a parlare<ah vedo che non ci avevate pensato ma soprattutto tu donna,questi proclami senza avere un chiaro piano della situazione,forse dovresti riflettere prima di illudere questa gente,quindi esponi chiaramente cosa succederà oppure mi vedrò costretto a non partecipare questa iniziativa...>Il silenzio continuò,tutti aspettavano che le labbra di Sophie si muovessero e rispondessero a Jack che però aveva colpito nel segno.Jack non era d'accordo che quella strega soggiogasse tutti con le sue belle parole,non

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avrebbe lasciato che il bambino venisse portato via,già era infastidito dal fatto che l'avesse consolata,ma non avrebbe più permesso che modificasse qualcos'altro,non avrebbe comandato lei!

SophieIl ragazzino sembrava essere d'accordo e pronto a viaggiare insieme a lei e a tyler ma il predatore psicopatico, quello che aveva tentato di ucciderla e che era stata la causa della distruzione del suo piccolo rifugio , aveva iniziato a lamentarsi riguardo al discorso che aveva appena fatto.Tutto ciò la irritava e non poco,si voltò verso di lui e iniziò a parlare:<rispetto la tua opnione> disse con tono sarcastico < ma devo ugualmente rispondere alle tue accuse senza fondamenta ... io non sto illudendo nessuno, tutti qui sappiamo che cosa ci aspetta nella zona contaminata e sappiamo anche da soli riusciremmo si a sopravvivere ma per quanto? una settimana? massimo un mese?> si fermò per riprendere fiato osservando l'espressione dei suoi futuri compagni< nessuna comanda, non è una dittatura o una monarchia..gli stati esistevano 200 anni fa, ora non più. Siamo solo un gruppo che deve collaborare per sopravvivere con le abilità che ognuno di noi possiede. Come già avevo detto la nostra prima tappa sarà un vecchio centro commerciale fuori D.C. dove se avremo fortuna troveremo del cibo non radioattivo e magari anche dell'acqua potabile, non andremo da nessuna parte senza questi due preziosi elementi.Fatto ciò metteremo ai voti la prossima destinazione come persone civili. Sei libero di andartene per la tua strada predatore, nessuno ti obbliga a restare e se proprio dobbiamo essere sinceri mi faresti un

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gran piacere a levarti dalle palle!> concluseDue avevano esposto la loro opinione ma mancavano ancora tyler e quel nuovo arrivato. In cuor suo sperava che avrebbero ragionato più di quello sciocco predatore.

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