28
Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato. Modelli che descrivono la comunicazione: Shannon e Weaver; Jakobson;

Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Linguistica Generale2005-2006 – CLIMirko Grimaldi

La comunicazioneSegnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato. Modelli che descrivono la comunicazione:Shannon e Weaver; Jakobson; Sperber e Wilson; Eco.

Page 2: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Argomenti della lezione

Saranno oggetto di riflessione: il concetto di segnale, mezzo, veicolo, canale; le differenze tra scrittura ed oralità;alcuni modelli che descrivono la

comunicazione, ed in particolare: quello di Shannon e Weaver; quello di Jakobson; quello di Sperber e Wilson; quello di Eco e gli altri modelli post-strutturalisti.

Page 3: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Il senso della questione

I mezzi (media) influenzano profondamente, anche in quanto sollecitatori di attese, la percezione, la decodifica e l’interpretazione di un messaggio (sia orale che scritto).

La conoscenza delle caratteristiche fondamentali di ciascun medium aiuta ad un suo impiego ragionato chi comunica e chi ascolta.

La conoscenza generale del processo della comunicazione è funzionale alla produzione di messaggi più efficienti/efficaci.

Page 4: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato
Page 5: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Segni…

La comunicazione si concretizza attraverso l’uso di segni.

E’ segno ogni cosa che possa essere assunto come sostituto significante di qualcosa d’altro (il segno “albero” viene assunto come sostituto significante del concetto “albero”, ma è segno un gesto della mano, il fischio del treno alla stazione, ecc., ecc.).

L’uso dei segni prevede la presenza di un canale, l’uso di un mezzo/medium, lo sfruttamento di un veicolo e la disponibilità di un supporto.

Page 6: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Canali, mezzi, veicoli, supporti

Il canale è la porta percettiva attivata dal segno; abbiamo quindi cinque canali, quanto sono i sensi: il canale visivo, uditivo, olfattivo, tattile e gustativo.

Il mezzo/medium è lo strumento tecnico che rende possibile la diffusione del segnale (carta, radiodiffusione, diffusione telematica via cavo, ecc.).

Il veicolo è il supporto fisico impiegato dal medium per la dispersione del segnale (aria, antenna…)

Il supporto è il mezzo fisico che rende possibile la conservazione del segnale (carta, ostrakon, memorie di massa…).

Page 7: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Canali, mezzi, veicoli, supporti

Canali, mezzi, veicoli, supporti, in maniera diversa, influenzano l’andamento dell’interazione comunicativa e possono rendere facili o complesse determinate funzioni comunicative.

La produzione di un messaggio funzionale richiede la scelta oculata dei canali, mezzi, veicoli, supporti a disposizione.

Page 8: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Canali

La maggior parte delle interazioni comunicative che percepiamo come più comuni sfruttano uno o al più due canali (per lo più quello visivo e quello uditivo).

Vi sono però casi in cui, interazioni particolarmente ricche, utilizzano tutti i canali. È evidente che interazioni di questo tipo possono essere messe in opera solo raramente.

Page 9: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Modalità comunicative

Il complesso di scelte relative a canali, mezzi, veicoli e supporti costituisce quella che si chiama modalità comunicativa.

Riconosciamo tre modalità comunicative fondamentali:Quella scritta. Quella parlata.Quella trasmessa.

Page 10: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Scrittura/oralità

I messaggi prodotti in modalità scritta sono molto diversi da quelli prodotti in modalità orale, e consentono di raggiungere risultati comunicativi differenti.

Differenziano i testi scritti da quelli orali: quella della persistenza e della “spazialità”; quella della contestualità (condivisione del contesto); quella della risoluzione; quella della portata; quella della ricchezza (o plurimedialità); quella della relazionalità tra emittente e destinatario.

Page 11: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato
Page 12: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Modelli che descrivono la comunicazione Tecnici, studiosi e semiologi hanno proposto

diversi modelli che descrivono la comunicazione. I primi sono molto semplici, ed inadeguati a

rendere conto di ciò che accade nel corso di un’interazione comunicativa tra umani.

Altri, che da questi derivano, ne recuperano la complessità inerente introducendovi suggestioni di tipo psicologico, cognitivo e filosofico.

Page 13: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Shannon e Weaver

Il modello di Shannon e Weaver risale a due tecnici americani, che lo concepirono negli anni ‘40 del secolo scorso.

Il modello è lineare e considera la comunicazione come passaggio di dati da una sorgente ad una destinazione attraverso un elemento codificatore, un canale ed un elemento decodificatore. In una sua versione include anche un’istanza di feedback o retroazione.

Page 14: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Shannon e Weaver: lo schema

La comunicazione secondo Shannon e Weaver è un processo lineare, che può includere una semplice istanza di feedback.

Page 15: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Shannon e Weaver: dettagli

Il modello di S. e W. è più un modello avanzato di teoria dell’informazione che di teoria della comunicazione, perché:

si occupa soprattutto di transito di dati e della sua ottimizzazione.

Non attribuisce alcuna importanza a fattori pragmatici e cognitivi (ignora il problema dell’interpretazione e si sofferma alla decodifica).

Ignora l’importanza del contesto e si sofferma solo su problemi di ordine situazionale (l’ambiente è considerato solo in quanto fonte di rumore).

Page 16: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Jakobson

Il modello di Jakobson è dovuto alla speculazione di un celebre linguista e studioso, fra le altre cose, di questioni di teoria letteraria, Roman Jakobson (1896-1982), ed ha impostazione strutturalista (vedi lezioni su Saussure).

Recupera il modello di Shannon e Weaver ma ne supera i limiti più vistosi.

Il modello contempla sei elementi: mittente, contesto, messaggio, canale, codice e destinatario.

Page 17: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Principi tutto può comunicare qualcosa, ogni fatto

culturale – e quindi anche i fatti di natura in quanto filtrati dall’esperienza umana – è suscettibile di essere interpretato da qualcuno e quindi di dare (veicolare) qualche informazione. In senso lato, dunque, informazione equivale a ‘passaggio di informazione

si ha comunicazione quando c’è l’intenzionalità, quando cioè vi è un comportamento prodotto da un mittente al fine di far passare dell’informazione e che viene percepito da un destinatario come tale; altrimenti si ha semplice passaggio di informazione.

Page 18: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Jakobson: lo schema

La comunicazione secondo Jakobson è un processo lineare; in esso, però, viene riconosciuta l’importanza del contesto.

Page 19: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Jakobson: i dettagli

Il modello di J. incorpora quello di Shannon e Weaver, ma a differenza di quello: rappresenta, entro certi limiti, gli aspetti cognitivi e

pragmatici della comunicazione, e non si limita a considerarla mero transito di informazione;

tiene conto dell’importanza del contesto in quanto elemento determinante al successo comunicativo, e non in quanto semplice ambiente fisico che può ostacolare il passaggio dei dati;

muta la prospettiva tradizionale introducendo una teoria delle funzioni linguistiche.

Page 20: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Schema della comunicazione di Jakobson e delle funzioni connesse ai 6 elementi.

Page 21: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Jakobson: le funzioni

Emotiva: messaggio linguistico volto specificamente ad esprimere sensazioni del parlante (es.: che bella sorpresa);

Referenziale: messaggio volto a fornire informazioni sulla specifica realtà esterna (l’intercity per Milano Centrale delle quindici e venti è in partenza dal binario due);

Poetica: quando un messaggio volto a mettere in rilievo e sfruttare le potenzialità insite nel messaggio stesso e i caratteri interni del significante e del significato (Un murmure, un rombo... // son solo: ho la testa / confusa di tetri / pensieri. Mi desta / quel murmure ai vetri. / Che brontoli, o bombo? [...]. Pascoli).

Fàtica: messaggio volto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione e/o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti (pronto, chi parla?; ciao, Gianni);

Metalinguistica: messaggio volto a specificare aspetti del codice o a calibrare il messaggio sul codice (ho detto “pollo” con due elle ed “o” chiusa, e non “polo”);

Conativa: messaggio volto a far agire in qualche modo il destinatario, ottenendo da lui un certo comportamento (chiudi la porta!).

Page 22: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Jakobson: altro schema delle funzioni

Funzione fàtica

Page 23: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Eco

Il modello di Eco prende il nome dal semiologo alessandrino, che coniuga suggestioni strutturalistiche con altre, proprie della riflessione filosofica di Peirce, Morris e Lotman.

Il modello epistemologico che sostiene la riflessione di Eco abbandona il rigido internalismo dello strutturalismo “classico” e sostiene l’importanza di concetti quali quelli di enciclopedia ed inferenza, nella descrizione della comunicazione.

Attraverso la mediazione della cultura, il modello di Eco recupera anche il reale.

Page 24: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Eco: i dettagli

Nel modello di Eco la comunicazione ha carattere processuale, interattivo, proiettivo e strategico; vi sono implicati fattori cognitivi. processuale: la comunicazione prevede istituzionalmente

aggiustamenti e negoziazioni; interattivo: in essa l’attività del destinatario non è meno importante di

quella del mittente; proiettivo e strategico: la felicità dell’atto comunicativo è legata

all’abilità progettuale del mittente nel suo prefigurarsi le caratteristiche del destinatario;

vi sono implicati fattori cognitivi: la felicità dell’atto comunicativo è legata alla capacità inferenziale del destinatario.

Page 25: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Eco: lo schema

La comunicazione secondo Eco è un processo in qualche modo circolare; in esso ha grande importanza l’attività interpretativa del destinatario.

Page 26: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Sperber e Wilson

Il modello di Sperber e Wilson prende il nome dal sociologo e dalla linguista che l’hanno proposto.

Prende il nome di ostensivo-inferenziale perché ha una duplice forte connotazione: pragmatica e cognitiva. È detto ostensivo perché il circuito comunicativo viene

avviato dal mittente mediante la presentazione intenzionale di uno stimolo.

È detto inferenziale perché la costruzione del senso, nell’ambito dello scambio comunicativo avviene tramite inferenze.

Page 27: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Sperber e Wilson: i dettagli

La teoria che origina il modello si basa su due principi fondamentali: quello della rilevanza e quello dell’economia.

Principio della rilevanza: entrano in un circuito comunicativo solo gli elementi che sono rilevanti per il destinatario, in un determinato contesto ed in una precisa circostanza.

È rilevante ciò che, in un determinato contesto, provoca effetti cognitivamente significativi.

Page 28: Linguistica Generale 2005-2006 – CLI Mirko Grimaldi La comunicazione Segnali, mezzi, veicoli, canali, supporti e modalità comunicative. Scritto e parlato

Sperber e Wilson: i dettagli

Principio dell’economia: nella comunicazione, vige una tendenza a minimizzare gli sforzi cognitivi.

A parità di vantaggio, appaiono, di conseguenza, più rilevanti (e quindi più ammissibili nel circuito cognitivo) i messaggi la cui comprensione richiede minore attivazione di risorse.

Anche il modello di S. e W. appare dunque orientato a riconoscere gli aspetti extralinguistici, relazionali ed ambientali della comunicazione.