L’Integrazione Scolastica tra Scuola, Sanità, Enti Locali Gruppo di lavoro interistituzionale....
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L’Integrazione Scolastica tra Scuola, Sanità, Enti Locali Gruppo di lavoro interistituzionale. Osservatorio provinciale sulla disabilità Convegno del 13 Marzo 2003 Convegno del 29 Maggio 2003 Entra In ricordo di Maria Teresa Vignoli
L’Integrazione Scolastica tra Scuola, Sanità, Enti Locali Gruppo di lavoro interistituzionale. Osservatorio provinciale sulla disabilità Convegno del 13
LIntegrazione Scolastica tra Scuola, Sanit, Enti Locali Gruppo
di lavoro interistituzionale. Osservatorio provinciale sulla
disabilit Convegno del 13 Marzo 2003 Convegno del 29 Maggio 2003
Entra In ricordo di Maria Teresa Vignoli
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Gruppo di lavoro Vittorio BRUTTI, responsabile servizio di
psicologia istituto Villa Immacolata; Rosanna CAMILLI, assistente
sociale del Comune di Viterbo; Lina DI STEFANO, insegnante per le
attivit di sostegno nella scuola primaria; Stefania INSOGNA,
insegnante nella scuola dellinfanzia; Ugo LONGO, insegnante per le
attivit di sostegno nella scuola secondaria; Venanzio MARINELLI,
dirigente tecnico e coordinatore del GLIP provinciale; Maria Rita
SALVI, dirigente scolastico e coordinatrice operativa del gruppo di
lavoro; Adrio SAVINI, psicologo, UOC-NPI ASL di Viterbo; Mauro
Giorgio SCHIRRIPA, neuropsichiatra, UOC-NPI ASL di Viterbo;
Rachelina MAIO, ufficio scolastico provinciale; Francesca
SCIAMANNA, ufficio scolastico provinciale;
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Saluto in ricordo di Maria Teresa A ricordo di Maria Teresa
Vignoli La scuola viterbese ricorda la figura e l'operosit di Maria
Teresa Vignoli, dirigente scolastica, deceduta a Padova, il giorno
11 novembre 2003. L'Ufficio scolastico provinciale resta privo
della vitalit, della generosit e della dedizione alle azioni di
formazione e di educazione che la dottoressa Vignoli aveva
instancabilmente dispensato senza interruzione fino all'avanzare
della malattia. In questi anni, tutti noi siamo stati arricchiti
dalla sua professionalit. Mauro Arena
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Programma dei lavori Obiettivi dei seminari Metodologia
Strumenti di lavoro Risultati
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Seminario del 13 Marzo 2003 Seminario del 29 Maggio 2003
Programma dei lavori
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Segui
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Ore 9.00 Inizio lavori ( presidenza: Maria Teresa VIGNOLI,
dirigente scolastico ) Interventi di apertura e di saluto: Mauro
ARENA (Dirigente CSA) Giancarlo GABBIANELLI(Sindaco Comune di
Viterbo) Giulio MARINI (Presidente Amministrazione Provinciale)
Bruno CISBANI(Direttore Generale ASL) Segui
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Interventi di apertura: Massimo GEMINI (Assessore provinciale
formazione professionale e lavoro, Amministrazione Provinciale) I
progetti della Provincia Giovanni M.ARENA (Assessore alla pubblica
istruzione, Comune di Viterbo) Gli impegni del Comune di Viterbo:
assessorato alla P.I. Mauro ROTELLI (Assessore alle politiche
sociali, Comune di Viterbo) Gli impegni del Comune di Viterbo:
assessorato alle politiche sociali Marco RIVA (Dirigente tecnico,
responsabile area VII, Ufficio Scolastico Regionale) Il ruolo
dellUfficio Scolastico Regionale COFFE BREAK Segui
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Ore 10.30 Paola ANDREUSSI (Neuropsichiatra infantile ASL) Il
ruolo della ASL Ore 10.45 Vincenzo DI GEMMA (Psicologo ASL) Qualit
dellintegrazione scolastica Ore 11.00 Giuseppe COSTANTINI
(Psicologo ASL) Interventi della ASL nelle istituzioni scolastiche:
dati statistici Ore 11.15 Rossella PIERANTONI (Neuropsichiatra
infantile ASL) Progetto autismo Ore 11.30 Adrio SAVINI (Psicologo
ASL) Rapporto ASL con le Istituzioni Scolastiche Ore 12.15 La
situazione provinciale: analisi dei dati provenienti dalle
istituzioni scolastiche. La scuola dellinfanzia: Stefania INSOGNA
La scuola elementare: Lina DI STEFANO La scuola media e superiore:
Ugo Longo INTERVALLO Segui
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Ore 15.00 Salvatore NOCERA (Esperto, consulente ANPI) Nuovi
scenari dellintegrazione dellalunno disabile Ore 15.30 Dibattito:
La parola alle scuole: spazio di riflessione (Moderatrice: Maria
Teresa VIGNOLI) Ore 17.30 Maria Teresa VIGNOLI Sintesi dei lavori e
definizione delle consegne per lincontro successivo Ore 18.00
Conclusione dei lavori
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Obiettivi dei seminari 1.Rilevazione dei dati sulla qualit
dellintegrazione nelle scuole della Provincia di Viterbo.
2.Individuazione di strategie dintervento per la risoluzione dei
punti di criticit del processo dintegrazione.
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Metodologia 1.Indagine conoscitiva strutturata per indicatori
di processo Seminario del 13 marzo 2003 2.Lavori di gruppo
Seminario del 29 maggio 2003
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Strumenti di lavoro Questionari Schede di lavoro del seminario
29 maggio 2003 Gruppo comune Gruppo indirizzo
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Risultati dei questionari Parte Comune Parte di indirizzo:
Infanzia Elementare Media primo grado Media secondo grado
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A Indicatore di Processo Le sottocategorie: A1- Utilizzazione
delle strutture A2- Utilizzazione dei fondi A3- Scuola/Enti Esterni
(AslEnti Loc.Ass.) A4- Scuola/Famiglia A5- Organizzazione didattica
A6- Ruolo e strumenti docente specializzato A7- Scuola e ruolo
docenti curricolari
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UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE Dalla sintesi si evidenzia un
alto risultato di adeguatezza rispetto a: - accessibilit dei locali
della scuola per tutti gli alunni compresi quelli disabili -
utilizzazione dei locali della scuola per tutti gli alunni compresi
quelli disabili - utilizzo di tutti gli spazi della scuola da parte
degli alunni disabili. Segui
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A1 Utilizzazione delle strutture
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Utilizzazione dei fondi Per quanto riguarda lutilizzazione dei
fondi si evidenzia un alto risultato di adeguatezza per: la
richiesta di finanziamenti per progetti speciali integrati
lutilizzo dei fondi per lhandicap. Per la formazione dei docenti di
sostegno il risultato di adeguatezza e criticit pari. Segui
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A2 Utilizzazione dei fondi
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Scuola/Enti esterni Nei progetti integrati risulta alto lindice
di adeguatezza rispetto al coinvolgimento della ASL e degli EELL,
meno significativo il risultato di adeguatezza rispetto alla
partecipazione delle Associazioni. Un risultato con alto indice di
criticit riguarda la capacit propositiva degli Enti Locali in
merito a linee di indirizzo e di intervento per gli alunni
diversamente abili prima della stesura del POF. Il risultato
riferito all assistenza specialistica che gli Enti Locali destinano
alle scuole mette in evidenza un alto indice di criticit per quanto
riguarda il criterio di richiesta e di assegnazione rispetto ai
progetti di integrazione. I risultati delle indicazioni traducibili
in proposte didattiche che forniscono alle scuole gli specialisti
ASL/Esterni e la collaborazione con gli stessi per la stesura del
PDF e del PEP evidenziano un alto indice di adeguatezza. Segui
Lindice di adeguatezza rispetto allaccordo educativo tra la
scuola e le famiglie totale. Scuola/Famiglia Segui
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A4 Scuola/Famiglia
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA In riferimento allorganizzazione, alla
frequenza, alla partecipazione e alle tematiche dei GLH dIstituto e
operativi i risultati sono di adeguatezza eccetto per la
partecipazione del personale dellEnte Locale e personale
assistente. Segui
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A5 Organizzazione Didattica
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Ruolo e strumenti docente specializzato I risultati riferiti al
coinvolgimento del docente specializzato rispetto alla classe e
agli strumenti che lo stesso adotta per le osservazioni e le
verifiche sono di totale adeguatezza, mentre meno significativo il
risultato di adeguatezza rispetto alla partecipazione dei docenti
specializzati allelaborazione del POF. Segui
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A6 Ruolo e strumenti docente specializzato
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Scuola e ruolo docenti curricolari Il risultato adeguato in
merito a partecipazione collegiale della scuola per lintegrazione
degli alunni disabili, continuit educativa e didattica tra i
docenti dei vari ordini e gradi di scuola, collaborazione tra
docenti curricolari e docenti specializzati per la stesura del PDF
e del PEP integrazione del PEP nella programmazione di classe. Il
risultato riferito alla formazione sullintegrazione per tutto il
personale della scuola quasi del tutto inadeguato Segui
PARTE DI INDIRIZZO PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PIANO
EDUCATIVO PERSONALIZZATO ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA VALUTAZIONE
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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO SINTESI: Il progetto di vita per
gli alunni diversamente abili al centro della formulazione del PEP
nell83% dei casi. Significativo il 17% di criticit. Lintegrazione
del PEP con la programmazione di classe mediante attivit di gruppo
risulta adeguata nel 90% dei casi. Lapprendimento delle abilit
sociali quasi totalmente inserito(95%) nella programmazione e nel
PEP di sezione. Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.1.I D.2 La formulazione del P.E.P.
incentrata sul progetto vita 83%17% B5.1.I D.4 Il P.E.P. viene
integrato e attuato nella programmazione di classe mediante attivit
di gruppo o apprendimento tra pari. 90%10% B5.1.I D.4
Lapprendimento delle abilit sociali inserito e praticato nel P.E.P.
e nella programmazione di sezione. 95%5% PIANO EDUCATIVO
PERSONALIZZATO
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA SINTESI: I bambini
diversamente abili sono accompagnati da un progetto di continuit
nel 75% dei casi. La scuola utilizza laboratori e metodologie
facilitanti lintegrazione nell81% dei casi. Carente la presenza di
laboratori multimediali e lutilizzo di programmi specifici per le
disabilit dei bambini: solo nel 25% dei casi. La frequenza dei
laboratori per lintero orario curricolare del 24%. Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.2.I D.7 Gli alunni diversamente abili
sono accompagnati da un progetto di continuit o orientamento della
scuola del grado/ordine precedente allatto delliscrizione. 75%25%
B5.2.I D.3 Lattivit curricolare utilizza laboratori e/o metodologie
facilitanti lintegrazione. 81%19% B5.2.I D.5 Nella scuola attivo un
laboratorio multimediale con software specifici per le varie
disabilit. 95%5% B5.2.I D.6 Lalunno/a frequenta i laboratori per
lintero orario curricolare 24%76% ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
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VALUTAZIONE SINTESI: La valutazione dellalunno diversamente
abile viene formulata nel 100% dei casi dal docente specializzato.
Il team docente valuta collegialmente nel 95% dei casi. Nel 28% dei
casi il responsabile del laboratorio ad effettuare la valutazione.
Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.3.I D.8 La valutazione dellalunno/a
diversamente abile viene attuata da: Docente specializzato 100%
Responsabile del laboratorio Team docente 95%5% VALUTAZIONE
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P.E.P. e progetto vita
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P.E.P. e programmazione
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P.E.P. e abilit sociali
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Integrazione e continuit
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INTEGRAZIONE E LABORATORI
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Integrazione e laboratori multimediali
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Frequenza laboratori
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VALUTAZIONE: docente specializzato
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VALUTAZIONE: responsabile del laboratorio
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Valutazione: team
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PARTE DI INDIRIZZO PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PIANO
EDUCATIVO PERSONALIZZATO ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA VALUTAZIONE
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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO SINTESI: La formulazione del PEP
si raccorda con il progetto di vita degli alunni diversamente abili
nel 65% dei casi contro un significativo 35% di criticit.
Lintegrazione con la programmazione di classe mediante attivit di
gruppo risulta adeguato per l81% dei casi. Il PEP e la
programmazione di modulo prevedono lapprendimento delle abilit
sociali nell89% dei casi. Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.1.E D.2 La formulazione del P.E.P.
incentrata sul progetto vita 65%35% B5.1.E D.4 Il P.E.P. viene
integrato e attuato nella programmazione di classe mediante attivit
di gruppo o apprendimento tra pari. 81%19% B5.1.E D.4
Lapprendimento delle abilit sociali inserito e praticato nel P.E.P.
e nella programmazione di modulo. 89%11% PIANO EDUCATIVO
PERSONALIZZATO
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA SINTESI: Nella scuola
elementare il passaggio degli alunni diversamente abili
accompagnato da un progetto di continuit/orientamento nell81%. Nel
77% dei casi la scuola utilizza laboratori e metodologie
facilitanti lintegrazione. E presente un laboratorio multimediale
con software specifici per le varie disabilit nel 57% dei casi. La
frequenza dei laboratori da parte degli alunni disabili avviene
solo nel 31% dei casi per lintero orario curricolare. Segui
Slide 84
DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.2.E D.7 Gli alunni diversamente abili
sono accompagnati da un progetto di continuit o orientamento della
scuola del grado/ordine precedente allatto delliscrizione. 81%19%
B5.2.E D.3 Lattivit curricolare utilizza laboratori e/o metodologie
facilitanti lintegrazione. 77%23% B5.2.E D.5 Nella scuola attivo un
laboratorio multimediale con software specifici per le varie
disabilit. 57%43% B5.2.E D.6 Lalunno/a frequenta i laboratori per
lintero orario curricolare 31%69% ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA
SCUOLA
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VALUTAZIONE SINTESI: La valutazione dellalunno diversamente
abile viene formulata nel 100% dei casi dai docenti del modulo. Il
docente specializzato nell88% dei casi valuta lalunno diversamente
abile. Nel 55% dei casi il responsabile del laboratorio effettua la
valutazione. Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.3.E D.8 La valutazione dellalunno/a
diversamente abile viene attuata da: Docente specializzato 88%12%
Responsabile del laboratorio 55%45% Team docente 100%0% VALUTAZIONE
Segui
Slide 87
VALUTAZIONE E GIUDIZIO SINTETICO SINTESI: Lalunno diversamente
abile ottiene un giudizio sintetico finale nella maggior parte dei
casi che si esprime con sufficiente e buono. Poco frequente il
giudizio di distinto e ottimo che i docenti esprimono nel giudizio
sintetico finale Segui
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DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.3.E D.9 Il giudizio sintetico finale
si esprime con: sufficiente buono distinto ottimo
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P.E.P. e progetto vita
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P.E.P. e programmazione
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P.E.P. e abilit sociali
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Integrazione e continuit
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Integrazione e laboratori
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Integrazione e laboratori multimediali
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Frequenza laboratori
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VALUTAZIONE: docente specializzato
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VALUTAZIONE: responsabile di laboratorio
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. VALUTAZIONE: docenti modulo
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Giudizio sintetico finale: sufficiente
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Giudizio sintetico finale: buono
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Giudizio sintetico finale: distinto
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Giudizio sintetico finale: ottimo
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PARTE DI INDIRIZZO PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PIANO
EDUCATIVO PERSONALIZZATO ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA VALUTAZIONE
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La formulazione del Piano Educativo Personalizzato si raccorda
con il progetto di vita degli alunni diversamente abili nel 60% dei
casi, anche se sarebbe interessante approfondire, con ulteriore
ricerca, il senso pedagogico del progetto di vita. E fortemente
critica la realizzazione di percorsi scuola-lavoro, che risultano
attuati solo nel 10% dei casi, presumibilmente per mancanza di
specifici accordi di programma a valenza provinciale. Lattenzione
per le situazioni personali di scorrimento valutativo, cio
conferimento di attestazione delle conoscenze, competenze ed abilit
conseguite nel percorso scolastico in assenza del titolo legale, si
traduce nel 70% dei casi nellassegnazione di crediti formativi.
Abbastanza diffusa anche la metodologia di lavoro di gruppo e
apprendimento tra pari, praticata nel 70% dei casi. Da approfondire
ulteriormente il dato sullapprendimento delle abilit sociali che
risulterebbe infatti pienamente praticato nel 90% dei casi. PIANO
EDUCATIVO PERSONALIZZATO Segui
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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO DOMANDA ADEGUAT O CRITIC O
B5.1-S-D.2 La formulazione del P.E.P incentrata sul progetto di
vita 56 % 44% B5.1-S-D.3 Il P.E.P prevede dei percorsi di
integrazione scuola-lavoro 11% 89% B5.1-S-D.4 Il percorso
d'apprendimento centrato sui crediti formativi nelle situazioni di
PEP a "scorrimento" 67% 33% B5.1-S-D.6 Il P.E.P. viene integrato e
attuato nella programmazione di classe mediante attivit di gruppo o
apprendimento tra pari. 67% 33% B5.1-S-D.7 L'apprendimento delle
abilit sociali inserito e praticato nel P.E.P. e nella
programmazione di classe 89% 11%
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Sintesi: Elevata criticit nel passaggio dalla scuola media alla
scuola superiore per lassenza di progetti di orientamento pari al
67%. Molto critica anche la sottoscrizione di protocolli dintesa
con la formazione professionale, al fine della realizzazione di
percorsi formativi scuola-lavoro, presenti solo nel 22% dei casi.
Le dotazioni multimediali specifiche per le varie disabilit sono
scarsamente diffuse, con un punto di criticit pari al 67%.
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA Segui
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA DOMANDA ADEGUATO CRITICO
B5.2-S- D.1 Gli alunni diversamente abili sono accompagnati da un
progetto di continuit/orientamento della scuola del grado/ordine
precedente allatto delliscrizione 33% 67% B5.2-S-D.5 La scuola ha
attivato protocolli dintesa con la Formazione Professionale
(Percorsi misti di formazione) 22% 78% B5.2-S-D.9 Nella scuola
attivo un laboratorio multimediale con software specifici per le
varie disabilit 13% 67%
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Sintesi: La progettazione didattica viene articolata per moduli
o per laboratori nel 70% dei casi. Da interpretare il dato relativo
alla frequenza dei laboratori professionali per lintero orario
curricolare, pari all80%. A livello di valutazione, il consiglio di
classe risulta essere lattore principale con la frequenza del 60%,
per la rimanente percentuale attribuita al docente specializzato o
al responsabile di laboratorio induce a riflessioni circa
lorganizzazione e la gestione condivisa del processo di
valutazione. VALUTAZIONE Segui
Slide 109
VALUTAZIONE DOMANDA ADEGUAT O CRITIC O B5.3-S- D.8 Lattivit
curricolare di tipo modulare o per laboratori 71%29% B5.3-S- D.10
Lalunno/a frequenta i laboratori professionali per lintero orario
curricolare 78%22% B5.3-S- D.11 La valutazione dell'alunno/a
diversamente abile viene attuata da: 60% 40% docente specializzato
27% responsabile di laboratorio 13% consiglio di classe 60%
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B5.1 S Domanda 2
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B5.1 S Domanda 3
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B5.1 S Domanda 4
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B5.1 S Domanda 6
Slide 114
B5.1 S Domanda 7
Slide 115
B5.2 S Domanda 1
Slide 116
B5.2 S Domanda 5
Slide 117
B5.2 S Domanda 9
Slide 118
B5.3 S Domanda 8
Slide 119
B5.3 S Domanda 10
Slide 120
B5.3 S Domanda 11
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PARTE DI INDIRIZZO PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PIANO
EDUCATIVO PERSONALIZZATO ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA VALUTAZIONE
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Sintesi: La formulazione del Piano Educativo Personalizzato
tiene conto del progetto di vita degli alunni diversamente abili
con una frequenza del 58%. Abbastanza diffusa lintegrazione tra
P.E.P e programmazione di classe, anche attraverso metodologie di
gruppo e apprendimento tra pari, presente con una frequenza del
70%. Da approfondire ulteriormente il dato sullapprendimento delle
abilit sociali che risulterebbe praticato nel 79%. PIANO EDUCATIVO
PERSONALIZZATO Segui
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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.1-
M-D.2 La formulazione del P.E.P incentrata sul progetto di vita 58%
42% B5.1- M-D.4 Il P.E.P. viene integrato e attuato nella
programmazione di classe mediante attivit di gruppo o apprendimento
tra pari. 79%21% B5.1- M-D.7 L'apprendimento delle abilit sociali
inserito e praticato nel P.E.P.e nella programmazione di classe
79%21%
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA Sintesi: Buono il livello
di presenza dei progetti di continuit allatto delliscrizione con
una frequenza del 79%. Le dotazioni multimediali specifiche per le
varie disabilit sono diffuse nel 50% dei casi, elevata la rimanente
criticit. Segui
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA DOMANDAADEGUATOCRITICO
B5.2- M-D.1 Gli alunni diversamente abili sono accompagnati da un
progetto di continuit/orientame nto della scuola del grado/ordine
precedente all'atto dell'iscrizione. 79% 21% B5.2- M-D.5 Nella
scuola attivo un laboratorio multimediale con software specifici
per le varie disabilit 50% 50%
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VALUTAZIONE Sintesi: La progettazione didattica viene
articolata per moduli o per laboratori nel 64% dei casi. Il dato
relativo alla frequenza dei laboratori per lintero orario
curricolare fortemente critico con una frequenza pari al 71%. A
livello di valutazione, sia il consiglio di classe che il docente
di sostegno risultano essere gli attori principali con la frequenza
di circa il 90%. Circa il giudizio di valutazione prevale
totalmente il sufficiente con un frequenza del 100%, il buono con
un 56%, il distinto solo nel 43% ed infine lottimo solo nel 33%.
Segui
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VALUTAZIONE DOMANDAADEGUATOCRITICO B5.3- M-D.3 Lattivit
curricolare di tipo modulare o per laboratori 64%36% B5.3- M-D.6
Lalunno/a frequenta i laboratori per lintero orario curricolare
29%71% Segui
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VALUTAZIONE SEM PRE SPE SSO Q.VQ.M.MAI B5.3- M- D.8 La
valutazione dell'alunno/a diversamente abile viene attuata da:
docente specializzato90%10% responsabile di laboratorio 25% 50%
consiglio di classe92%8% B5.3- M- D.9 Il giudizio sintetico finale
conclusivo del ciclo si esprime in: sufficiente46%54% buono56%22%
distinto43%29%14% ottimo33% 17%
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B5.1 M Domanda 2
Slide 130
B5.1 M Domanda 4
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B5.1 M Domanda 7
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B5.2 M Domanda 1
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B5.2 M Domanda 5
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B5.3 M Domanda 3
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B5.3 M Domanda 6
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B5.3 M Domanda 8
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B5.3 M Domanda 9
Slide 140
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Segui
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Slide 148
Slide 149
Slide 150
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO comune
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Scheda di sintesi GRUPPO indirizzo Segui
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Scheda di sintesi GRUPPO indirizzo
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Gruppo trasversale Lavori relativi Al convegno 29 maggio 2003
Scuola infanzia/elementare Scuola media di primo grado Scuola media
secondo grado
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UTILIZZAZIONE DELLE STRUTTURE CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA
STRATEGIE DINTERVENTONOTE Presenza di barriere architettoniche e
assenza di spazi idonei adeguatamente attrezzati dallEnte Locale
responsabile Coinvolgimento attivo degli organi collegiali e della
commissione POF per pianificare ed attivare le procedure volte al
superamento delle barriere architettoniche e delladeguamento degli
spazi. Assenza di progetti Integrati per scarse risorse finanziarie
o per inadeguata gestione delle risorse professionali ed
economiche. Ottiimizzazione delle sinergie professionali e della
comunicazione circolare: messa in rete delle esperienze,
collaborazioni esterne, finanziamenti speciali per progetti mirati,
che siano documentati. Segui
Slide 162
UTILIZZAZIONE DEI FONDI CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA STRATEGIE
DINTERVENTO NOTE Mancato inserimento nel POF di progetti speciali
integrati. Inserire nel POF progetti mirati e speciali Fondi
inadeguati per lacquisto di ausili e sussidi e destinazione degli
stessi per lacquisto di materiale utile al gruppo. Dare la priorit
ai casi pi gravi per lacquisto di materiali e sussidi didattici.
Segui
Slide 163
Scarsa collaborazione tra operatori ASL e docenti per mancanza
di un linguaggio comune. Realizzare aggiornamenti tematici con
contenuti pratici. Scarsa motivazione della scuola ad accogliere
suggerimenti che in qualche modo rischiano di modificare la prassi
metodologica e didattica quotidiana. Sperimentare percorsi
educativi e didattici con scadenza a breve termine e verificare
puntualmente; ci favorirebbe i cambiamenti nelle scelte
metodologiche e didattiche. COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI
RAPPORTO SCUOLA ASL CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA STRATEGIE
DINTERVENTO NOTE Segui
Slide 164
Non applicazione della normativa che assegna agli EELL un ruolo
propositivo in merito allintegrazione scolastica, anche per
mancanza di un operatore di riferimento. Individuazione di un
operatore di riferimento che colleghi lazione dellEnte Locale con
quello della scuola, trovando significativi punti di contatto.
Mancata indicazione alla scuola da parte degli Enti Locali dei
criteri di assegnazione del personale specialistico per gli alunni
diversamente abili. Scarsa conoscenza dei progetti integrati
realizzati della scuola. Realizzazione di progetti di integrazione
scolastica che gli Enti Locali dovrebbero attuare in collaborazione
con gli Istituti scolastici. Scambio tra le scuole degli ausili,
nel passaggio degli alunni H da una scuola a quella del grado
successivo. Progetti sulla continuit educativa e metodologica.
COLLABORAZIONE SCUOLA/ENTI ESTERNI RAPPORTO SCUOLA/ ENTI LOCALI e
ASSOCIAZIONI CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO
NOTE Segui
Slide 165
Resistenza da parte della famiglia a lasciarsi coinvolgere
nella progettazione dellintegrazione scolastica Totale delega alla
scuola. Individuazione delle linee guida che regolino i rapporti
tra i due soggetti. Condividere con la famiglia le scelte educative
e didattiche dei progetti di integrazione. Mancata condivisione Tra
la famiglia e la scuola delle scelte educative e didattiche Essendo
la famiglia coinvolta direttamente nella stesura dei documenti
programmatici, pu liberamente esprimere il proprio parere ed i
propri bisogni. Inadeguata informazione da parte della scuola in
merito al progetto di integrazione. Mancanza di una formazione
specifica dei docenti nella gestione dei rapporti con la famiglia.
Corsi di formazione tematici su : - la comunicazione - la relazione
- la gestione del gruppo. COLLABORAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA CAUSE DEI
PUNTI DI CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO NOTE Segui
Slide 166
Difficolt del Dirigente Scolastico a seguire in modo adeguato
le problematiche dellintegrazione per i troppi impegni, per cui
attiva una delega al personale insegnante di sostegno. Il Dirigente
scolastico dovrebbe saper motivare ed impegnare nel campo tutto il
personale docente e non. Piena delega al docente di sostegno per
mancata assunzione di responsabilit del progetto di integrazione da
parte dei docenti di classe.Questi sono troppo preoccupati a
seguire il programma istituzionale,per poter partecipare in maniera
adeguata alla programmazione e attuazione del PEP. Aggiornamento
specifico e continuo di tutto il personale docente e non Esigui
cambiamenti ottenuti o perseguibili dai soggetti H
gravi,determinano spesso una discontinuit di impegno ed una scarsa
motivazione del personale docente La scuola dovrebbe poter contare
sulla presenza di personale esperto nel campo dellhandicap
(psicopedagogista) che svolga unazione facilitante per
lintegrazione. ORGANIZZAZIONE DIDATTICA CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO NOTE Segui
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RUOLO E STRUMENTI DEL DOCENTE SPECIALIZZATO CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO NOTE Scarsa considerazione per la
figura del docente specializzato Inserire nella commissione POF, un
docente specializzato. Carente formazione del docente specializzato
in materia di strumenti di osservazione e di valutazione. Il
docente specializzato utilizza preferibilmente gli strumenti di
osservazione approntati da lui. Inserire nel POF luso di strumenti
di valutazione oggettivi e scientifici fruibili da tutti i docenti.
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Slide 168
RUOLO DOCENTI CURRICOLARI E SCUOLA CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA
STRATEGIE DINTERVENTO NOTE Scarsa motivazione della scuola verso
una formazione di tutti i docenti per le tematiche di pedagogia
speciale Incidere sul modello culturale con percorsi di formazione
operativi che prendano spunto da un bisogno reale, emergente di una
scuola Difficolt ad istituire una rete di collaborazione tra le
scuole Esperienze positive da esportare come modello operativo.
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Difficolt nel rapporto scuola/ASL per mancanza di condivisione
delle responsabilit del progetto educativo e didattico dellalunno
disabile. Promuovere percorsi di integrazione tra ASL, scuola, Enti
locali e aumentare la frequenza del GLH operativo. Scarsa
conoscenza degli strumenti e delle modalit di raccordo e di
integrazione del PEP con la programmazione di classe da parte del
docente specializzato Attivare unorganizzazione flessibile, che
parta dalle esigenze del bambino e non dalla rigidit delle
organizzazioni, che riguardano ad esempio la valutazione, i
materiali, gli orari. RUOLO DOCENTI CURRICOLARI E SCUOLA CAUSE DEI
PUNTI DI CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO NOTE
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Scuola infanzia/elementare Lavoro dei gruppi Convegno 29 maggio
2003 Segui
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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO CAUSE DEI PUNTI DI CRITICITA
STRATEGIE DINTERVENTO NOTE X Prevalenza della dimensione scolastica
rispetto a quella evolutiva del bambino. Scarsa importanza delle
abilit sociali. ai fini dellapprendimento. Maggiore collaborazione
nel team evitando di farsi condizionare dal programma strettamente
didattico. Attuare progetti specifici che diano priorit alla
dimensione evolutiva/affettiva e relazionale del bambino Attuare un
processo metodologico diverso in fase di progettazione: partire
dalle abilit del bambino per pensare ad un percorso adeguato.
Segui
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X Mancata collaborazione tra famiglia/scuola/ASL/EELL.
Coordinare e integrare gli interventi utilizzando incontri
istituzionali e incontri informali. Attuare progetti dintegrazione
allinterno della scuola coinvolgendo docenti e personale (con
qualifica e ruolo diverso) dipendente da Enti o Associazioni.
(progetti condivisi in tutte le fasi) I.: aiutare e sostenere la
famiglia nel processo di consapevolezza e accettazione delle
difficolt del proprio figlio. In alcune realt della provincia c
difficolt di comunicazione e di condivisione con ASL e/o EELL. X
Scarsa integrazione del docente di sostegno con il team.
E.:Superamento del ruolo professionale legato alle discipline o
agli ambiti mediante la condivisione del PEP e di progetti mirati e
specifici. Utilizzazione di lavori di gruppo in cui siano coinvolti
tutti i docenti del team, compreso linsegnante di sostegno. In
diverse realt scolastiche viene ancora delegato il docente di
sostegno come persona unica che debba sostenere e provvedere al
bambino disabile. PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO CAUSE DEI PUNTI DI
CRITICITA STRATEGIE DINTERVENTO NOTE Segui
Slide 173
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DELLA SCUOLA X Mancanza di progetti
specifici Promuovere confronto e progettazione non solo allinterno
del team ma in tutto il plesso per individuare finalit e obiettivi
comuni rispetto allintegrazione al fine di elaborare progetti
specifici. E stata sottolineata limportanza del ruolo propositivo e
di coordinamento del Dirigente scolastico. X Mancata disponibilit
del docente specializzato e/o di classe ad assumersi maggiori
carichi di lavoro - Formazione specifica e comune riservata non
solo ai docenti di sostegno ma anche a quelli curricolari.
Formazione rivolta a docenti di diversi ordini di scuola e grado X
Mancanza di risorse strutturali e di risorse professionali
(responsabile di laboratorio multimediale) Individuazione, l dove
assente, del responsabile di laboratorio che partecipi a tutti gli
effetti ai progetti finalizzati allintegrazione seguendone tutte le
fasi. Segui
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VALUTAZIONE X Scarsa conoscenza e/o condivisione di modelli
valutativi Formazione specifica per la valutazione dellhandicap
rivolta a tutti i docenti per arrivare ad una chiave di lettura
specifica e condivisa. X Scarsa considerazione degli obiettivi
raggiunti dallalunno rispetto alla sua situazione di partenza
Prevedere il progetto di vita e tenerne conto nella valutazione dei
traguardi raggiunti dallalunno disabile.
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Scuola media di primo grado Lavoro dei gruppi Convegno 29
maggio 2003 Segui
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Scuola media secondo grado Lavoro dei gruppi Convegno 29 maggio
2003 Segui
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Credits I l presente lavoro stato prodotto dagli insegnanti:
Lina Di Stefano (Progetto) Stefania Insogna (Progetto) Ugo Longo
(Progetto e realizzazione ipertesto) Si ringrazia per laffettuosa
disponibilit e contributo operativo linsegnante: Rachelina
Maio