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Campagna Nazionale

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Cos'è una Legge di Iniziativa Popolare?

Esistono 2 strumenti di partecipazione dei cittadini alla formazione delle leggi:

1) Referendum abrogativo (art. 75 Cost.)

2) Proposta di Legge di Iniziativa Popolare (art. 71 Cost.): un progetto di legge redatto in articoli, proposto da almeno cinquantamila elettori affinché possa essere discusso e votato in Parlamento.

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• 24 maggio 2012: il Parlamento europeo vota con una articolata risoluzione l’indirizzo politico al 2020 verso la chiusura di discariche ed inceneritori e l’azzeramento del rifiuto residuo;

• Giugno 2012: Zero Waste Lazio lancia a Roma la prima bozza della Legge Iniziativa Popolare a modifica T.U. 152/2006;

• Settembre 2012 si costituisce il Tavolo tecnico nazionale con la Rete Nazionale Rifiuti Zero, per dettagliare la bozza;

• Dicembre 2012 e Gennaio 2013 Assemblee nazionali a Roma per il testo definitivo e lanciare il Coordinamento Nazionale;

• Marzo 2013 Deposito in Cassazione ed avvio campagna!

La L.i.p. Rifiuti Zero

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Depositati in Corte di Cassazione a Roma 28 articoli di legge per modificare il D. Lgs.

152/2006 e s.m.i. il c.d. Codice dell’Ambiente.

La gestione dei rifiuti è normata proprio dalla parte IV di tale Decreto Legislativo,

artt. 177-213.

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Crisi ambientale senza precedenti per rapidità con cui aumentano gli impatti ambientali, in particolare il Global

Climate Change, unitamente alla crisi economica del modello lineare Risorse-Produzione-Consumo…

…una gestione dei rifiuti basata sul recupero di materia, il riciclo e il compostaggio:

•diminuisce l‘Impronta Ecologica;•costituisce una forma di tutela della salute;

•crea occupazione;•contrasta la deriva verso una finanza che

distrugge l'economia reale.5

Perché una l.i.p. sui rifiuti?

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Val d'Aosta – 18/01/2013

Il Consiglio dei Ministri, ha impugnato la legge regionale della Valle d'Aosta che impedisce il trattamento a caldo dei rifiuti, legge approvata a seguito di un referendum propositivo votato con il 94 % di «sì».

Secondo il CDM la legge che boccia il pirogassificatore «contrasta con la normativa statale in materia di rifiuti».

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Perché una l.i.p. sui rifiuti?

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Nel 2012 in Italiail 39% dei rifiuti prodotti va in discarica,

circa il 17% va all'incenerimento.Sono in esercizio

45 inceneritori e 186 discariche.

Perché una l.i.p. sui rifiuti?

Tale normativa ha introdotto il concetto di ciclo integrato dei rifiuti, che ammette

l'incenerimento e la discarica come pratica normale di trattamento dei rifiuti.

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Entro la fine del 2012 si dovevano raggiungere percentuali di RD del 65%.

Invece:

• la media nazionale è 37,7% RD (ISPRA 2011);

• il Comune di Savona è al 23,3% RD; produz. totale RSU 32179 t/anno; produz. pro capite RSU 520 kg/ab*anno (Regione Liguria 2012);

• la Provincia di Savona è al 33,6% RD (Regione Liguria 2012).

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Perché una l.i.p. sui rifiuti?

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La stessa Regione Liguria riconosce le criticità della attuale situazione (e propone di andare in deroga agli obblighi):

•la persistente convenienza del conferimento a discarica;

•la carenza o l’assenza di risorse impiantistiche dedicate al trattamento della frazione organica;

•la limitata presenza di sistemi di intercettazione porta a porta della raccolta differenziata;

•il carente utilizzo di strumenti di incentivo finanziario;

•la frammentazione della gestione e le conseguenti difficoltà, da parte dei singoli Enti locali, a svolgere una efficace azione di governance sul ciclo dei rifiuti;

Perché una l.i.p. sui rifiuti?

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Una legge dello Stato che vieti

l’incenerimento dei rifiuti è necessaria. 10

Oggi in Italia si continua a:

•costruire inceneritori;

•aprire nuove discariche;

•incentivare l'incenerimento di rifiuti come fosse una fonte rinnovabile (D.M. luglio 2012);

•agevolare l'uso di cdr nei cementifici.

Perché una l.i.p. sui rifiuti?

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La l.i.p. dimostra lasostenibilità ambientale ed economica

della strategia Rifiuti Zero.

Perché una l.i.p. sui rifiuti?

Soprattutto è necessaria una legge per un’alternativa all’incenerimento e alle

discariche, perché un’altra strategia è possibile ed è più conveniente: la strategia Rifiuti Zero!

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La l.i.p. qualunque sia il suo cammino in Parlamento ha già fatto compiere un salto di

qualità all’intero movimento Rifiuti Zero.

Da frammentato e limitato a una dimensione locale…

…a unito nella pluralità

a livello nazionale.

Il movimento Rifiuti Zero

In Italia esistono centinaia di comitati e associazioni locali contro l'incenerimento dei

rifiuti e le discariche.

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Ricondurre il ciclo produzione–consumo all'interno dei limiti delle risorse del pianeta.

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Obiettivi e finalità

Art.1

Criteri gerarchici al 2016 al 2020

Riduzione 10% 20%

Riuso 2% 5%

Riciclo 70% 85%

Recupero effettivo materia 80% 95%

Recupero energia + smaltimento 5%

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I Comuni rendono obbligatoriamente operativo il sistema di raccolta differenziata domiciliare.

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Obiettivi e finalità

Art.2

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Moratoria per l’incenerimento,

revoca incentivi e divieti

• rinegoziare i contratti senza penali ai Comuni;

• riconversione in impianti di trattamento a freddo entro 3 anni;

• revoca certificati verdi (CIP6) agli impianti di combustione, centrali a biomassa e DA;

• Stop alla costruzione di nuovi inceneritori e graduale dismissione di quelli inefficienti;

• divieto di smaltire materiali riusabili, riciclabili o non stabilizzati.

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Il gettito è utilizzato per finanziare:

•progetti di riuso, riciclo e compostaggio;

•raccolta domiciliare nei Comuni;

•centri di ricerca sul rifiuto residuo;

•comuni virtuosi che riducono produz. pro capite.16

Tributo speciale e gestione dei rifiuti

Il tributo speciale per lo smaltimento a discarica e incenerimento alimenta un fondo destinato alla riconversione del ciclo dei rifiuti.

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Tributo speciale e gestione dei rifiuti

Separazione tra soggetto pubblico gestore della raccolta e soggetto privato gestore dello smaltimento.

Le due fasi sono

antagoniste!

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Tributo speciale e gestione dei rifiuti

• Procedure di avviamento semplificate per impianti legati a riuso, riciclo, compostaggio, TMB; anche digestori anaerobici di capacità limitata alimentati a FORSU.

• Applicazione entro 3 anni della tariffa puntuale, proporzionale al RUR.

• Incentivi al compostaggio domestico e di comunità.

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Spostamento degli incentivi dall’incenerimento alla filiera del riciclo tramite certificati bianchi: questi sono finanziati dal gettito iva e dalla tassa sul «vuoto a rendere».

Riconversione, salute e prevenzione

Il Contributo Ambientale dei produttori di imballaggi è adeguato alla media europea.

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Riconversione, salute e prevenzione

Sono poi previsti tre strumenti di programmazione in altrettante aree cruciali:

un piano di razionalizzazione della filiera alimentare e dei rifiuti organici (banche alimentari, last minute market).

un piano nazionale di prevenzione (di riprogettazione ai fini della riciclabilità totale dei prodotti, GPP);

un piano di monitoraggio sanitario per individuare le aree a rischio salute (istituz. registri sui tumori, responsabilità per danno ambientale, inertizzazione amianto);

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Accesso all’informazione e partecipazione dei cittadini

Esistono indicatori che ogni cittadino ha diritto di conoscere nel proprio Comune:•produzione pro capite;•% di raccolta differenziata;•qualità delle frazioni merceologiche;•convenzione Anci-Conai;•costi del Servizio.

L’art. 26 introduce il principio della reale informazione, comunicazione e partecipazione dei cittadini alle decisioni in materia di gestione dei rifiuti.

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La partecipazione dei cittadini per la raccolta differenziata e il controllo sull’operato degli amministratori sono condizioni per un buon

funzionamento del sistema del riciclo.

La campagna per la legge Rifiuti Zero pianta il seme della

partecipazione dei cittadini!

Accesso all’informazione e partecipazione dei cittadini

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• Continuare con i banchetti, che sono una grande opportunità per parlare con persone e farsi conoscere;

• continuare gli incontri pubblici locali, che sono occasioni  per riconoscersi tra cittadini sensibili e per dialogare;

• coinvolgere amministratori locali per sollecitare la loro disponibiltà e spingerli ad affrontare anche chiedendo l'adesione alla campagna LIP con la delibera di un odg;

• far parlare della lip alla stampa locale e nazionale;• usare radio e TV con telefonate o messaggi all'interno

delle trasmissioni o per ottenere interviste;• sfruttare il web chiedendo ad es. l'inserimento di link.

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Conclusioni

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www.gcrliguria.wordpress.com

Grazie.