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Livia Drusilla 1
Livia Drusilla
Livia
Ritratto in basalto di Livia, 31 a.C. circaConsorte dell'imperatore romano
In carica 31 a.C.-29 d.C.
Nome completo Livia Drusilla Claudia
Nascita Roma, 30 gennaio 58 a.C.
Morte Roma, 29
Dinastia Giulio-claudia
Padre Marco Livio Druso Claudiano
Madre Alfidia
Consorte di Augusto
Coniugi Tiberio Claudio NeroneAugusto
Figli TiberioDruso Maggiore
Livia Drusilla Claudia (latino: Livia Drusilla Claudia; Roma, 30 gennaio 58 a.C. Roma, 29) Giulia Augustadopo il 14, fu moglie dell'imperatore romano Augusto e Augusta dell'Impero. Fu la madre di Tiberio e di Drusomaggiore, nonna di Germanico e Claudio, nonch bisnonna di Caligola e trisavola di Nerone. Fu divinizzata daClaudio.
Biografia
Famiglia e primo matrimonioLivia era figlia di Marco Livio Druso Claudiano e della moglie Alfidia, a sua volta figlia del magistrato italicoMarco Aufidio Lurcone. Il diminutivo "Drusilla" suggerisce che fosse la seconda figlia della coppia.All'et di sedici anni, nel 42 a.C., spos il cugino patrizio Tiberio Claudio Nerone, il quale combatteva assieme aClaudiano nel partito dei congiurati, comandato da Gaio Cassio Longino e da Marco Giunio Bruto, il quale era inlotta contro Ottaviano e Marco Antonio. Quando l'esercito dei congiurati fu sconfitto nella battaglia di Filippi (42a.C.), Claudiano segu l'esempio di Cassio e di Bruto e si suicid, mentre il marito di Livia continu a combatterecontro Ottaviano, passando dalla parte di Marco e Lucio Antonio. Nel 40 a.C. la famiglia di Livia fu costretta adabbandonare l'Italia peninsulare, per evitare la proscrizione dichiarata da Ottaviano, e raggiunse prima la Sicilia,sotto il controllo di Sesto Pompeo, e poi la Grecia.
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Matrimonio con OttavianoQuando fu decretata una amnistia generale dei proscritti, Livia torn a Roma, dove conobbe Ottaviano nel 39 a.C.All'epoca del loro incontro, Livia aveva gi avuto dal marito il primo figlio, Tiberio, ed era incinta di Druso.Malgrado questo, e nonostante Livia fosse sposata a Nerone e Ottaviano a Scribonia, il futuro primo imperatoredecise di divorziare, nello stesso giorno in cui la moglie dava alla luce la loro figlia Giulia,[1] e convinse (od obblig)Nerone a fare lo stesso con Livia. Druso nacque il 14 gennaio 38 a.C., mentre Livia e Ottaviano si sposarono tregiorni dopo: al matrimonio era presente Nerone, il quale present la sposa come avrebbe fatto un padre.[2]
Sebbene sia stata tramandata la storia che Ottaviano si innamor immediatamente non appena incontr Livia e vollequindi fortemente sposarla, in realt plausibile che il loro rapido matrimonio fosse suggerito da convenienzepolitiche: a Ottaviano faceva infatti comodo il sostegno della gens patrizia dei Claudii; allo stesso tempo, icompromessi Claudii Nerones necessitavano del sostegno del promettente Ottaviano per sopravvivere politicamente.Malgrado il loro matrimonio fosse quindi dovuto a considerazioni politiche, Livia e Ottaviano rimasero sposati per51 anni, a dispetto del fatto che non ebbero figli propri; inoltre Livia venne tenuta in grande considerazione dalmarito, presso il quale presentava petizioni e che consigliava nelle sue politiche.
Imperatrice
Una statua di Livia rappresentatacome Ops, con un fascio di spighe di
grano e cornucopia, I secolo a.C.
Statua di Livia Drusilla, daPaestum, ora al Museo
Archeologico Nazionale diMadrid.
Dopo la morte di Marco Antonio (31 a.C.), Ottaviano non ebbe pi rivali, divenendo il padrone incontrastato diRoma e iniziando la transizione dalla Repubblica all'Impero. Livia fu sempre al fianco del marito, formando insiemeil modello per le famiglie romane. Malgrado la loro ricchezza e il loro potere, Ottaviano (noto come Augusto dal 27a.C.) e Livia continuarono a vivere modestamente nella loro casa sul Palatino. Livia, modello per le matrone romane,non indossava gioielli costosi n vestiti sgargianti, si prendeva cura personalmente della casa e del marito,cucendogli persino i vestiti, e fu sempre leale e premurosa verso di lui, malgrado le voci sulle avventure galanti dilui.Gi nel 35 a.C. Ottaviano le aveva concesso l'inusitato onore di gestire le sue finanze personali, dedicandole ancheuna statua in pubblico. Livia aveva anche il proprio circolo di clientes, e utilizz la propria influenza per mettere ipropri protetti nei posti pubblici, tra cui il futuro imperatore Galba e il nonno del futuro imperatore Otone.
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La coppia non ebbe figli propri, quindi Giulia maggiore, la figlia di Ottaviano e Scribonia, era l'unica erede diAugusto. Livia mise in atto una politica volta a garantire ai propri figli, avuti da Nerone, un futuro politico.Alcune voci, riportate da Cassio Dione Cocceiano,[3] insinuarono che vi fosse Livia dietro la morte di Marco ClaudioMarcello, il nipote favorito di Augusto, morto nel 23 a.C. Vero che uno a uno i figli di Giulia maggiore e di MarcoVipsanio Agrippa morirono tutti: prima Lucio, poi Gaio Cesare, entrambi adottati da Augusto, morirono di mortenaturale; infine Agrippa Postumo, anch'egli adottato da Augusto, venne incarcerato e ucciso.Dei figli di Livia, invece, Druso spos Antonia minore, la nipote preferita di Augusto, e intraprese una brillantecarriera militare. Nell'11 a.C. Tiberio spos Giulia maggiore, la figlia di Augusto che aveva gi sposato ilcollaboratore del padre, Marco Vipsanio Agrippa; Tiberio venne infine adottato dall'imperatore nel 4, divenendonel'erede.Tacito[4] e Cassio Dione[5] affermano che Livia non fosse estranea a questi decessi, mentre Svetonio non riportaalcuna notizia nella sua Vita dei dodici Cesari, sebbene questa fosse stata compilata basandosi su documentiufficiali. In difesa di Livia va ricordato che Tacito e Cassio Dione riferiscono anche l'improbabile accusa nei suoiconfronti di aver assassinato Augusto.[6]
Dopo la morte di Augusto
Livia nelle vesti della dea Pietas.
Il testamento di Augusto, morto nel 14, conteneva il provvedimento diadozione di Livia. Questo atto inusuale, che la rendeva figlia delproprio marito, aveva lo scopo di permettere a Livia di entrare a farparte in pieno diritto della gens patrizia dei Iulii. Il testamento, oltre agarantirle un terzo del patrimonio di Augusto (gli altri due terziandarono a Tiberio), le riconosceva il titolo di "Augusta".
Sfruttando la sua notevole popolarit, contribu all'elezione di Tiberioal rango di imperatore. Per un certo periodo, Livia, ora nota col nomeufficiale di Giulia Augusta, and d'accordo col figlio imperatore: Tiberio fece passare nel 20 una legge cheequiparava al tradimento la diffamazione nei confronti della madre, cui garant nel 24 un posto a teatro tra le Verginivestali. Questa situazione fece s che Livia divenisse molto potente, fino a far scagionare la sua amica Urgulantia[7] ePlancina, sospettata dell'assassinio di Germanico.[8] Nel 22 giunse ad erigere una statua ad Augusto nella cui dedicail suo nome veniva prima di quello di Tiberio.
Di conseguenza i rapporti tra madre e figlio deteriorarono, in quanto Tiberio divenne geloso del potere della madre,ma soprattutto del fatto che Livia gli ricordasse di essere divenuto imperatore per suo merito. Tra gli altri atti, mise ilveto alla decisione del Senato di conferire a Livia il titolo di Mater Patriae, "Madre della Patria".[9] Pare anche cheTiberio si ritir a Capri proprio per allontanarsi dall'influenza della madre.[10]
Nel 22 Livia si ammal: il figlio la raggiunse da Capri per starle vicino; quando per nel 29 si ammal nuovamente,Tiberio rimase a Capri. Il corpo di Livia venne seppellito con parecchi giorni di ritardo, e solo quando lo stato didecomposizione rese l'atto non pi procrastinabile, perch si attendeva l'arrivo di Tiberio.[11] L'orazione funebre fupronunciata dal nipote Caligola, che, dopo la caduta in disgrazia della madre Agrippina maggiore, aveva vissuto conl'Augusta.[12]
Come per lasciare insoddisfatti i desideri della madre, Tiberio non volle divinizzarla, come era invece successo perAugusto. Mise il proprio veto a tutti i titoli che il Senato aveva intenzione di conferirle dopo la morte, e giunsepersino ad annullare il testamento di Livia.Fu poi Claudio, nel 42, a divinizzare la propria nonna. La Diva Augusta ("Divina Augusta") veniva onorata inoccasione dei giochi pubblici da un carro trainato da elefanti che portava la sua immagine; nel tempio di Augusto levenne dedicata una statua; corse di carri vennero indette in suo onore, mentre le donne dovevano nominarla nei lorogiuramenti.
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Livia nella letteratura e nella cultura di massaLo storico Gaio Cornelio Tacito rappresenta Livia nei suoi Annali come una donna di grande influenza; il suocontrollo su Augusto era talmente forte che lo convinse ad esiliare il suo unico nipote naturale nonch erede, AgrippaPostumo (il figlio di Giulia Maggiore), a Planasia, in modo da liberare il campo per Tiberio.La tradizione vuole che Livia ed Augusto abbiano ingrandito la citt di Forl (Forum Livii) a causa della parentela dilei con Marco Livio Salinatore, a cui se ne attribuisce la fondazione. Forl infatti si chiam per secoli anche Livia.Inoltre, fino agli inizi del XV secolo, il Palazzo Comunale di Forl conserv un antico affresco raffigurante Augustoe Livia in quanto benefattori della citt. I legami tra l'ambiente della coppia imperiale e Forl sarebbero confermatidall'origine forlivese del poeta Gaio Cornelio Gallo.Pi recentemente, Robert Graves ha raffigurato Livia nella sua opera Io, Claudio; qui Livia raffigurata come lamente che tira le fila della politica imperiale, presente dietro ogni morte o disgrazia della dinastia giulio-claudia finoalla fine della propria vita.
Villa di Livia
Villa di Livia Drusilla.
Per approfondire, vedi Villa di Livia.
Nella zona di Prima Porta (periferia a nord di Roma) nel 1863 iniziarono gli scavi che portarono alla luce la Villa diLivia. Nell'ambito di questa operazione, venne rinvenuta la statua di Augusto detta "di Prima Porta", ora nei MuseiVaticani. Nel 1951 anche le pitture della sala sotterranea vennero distaccate e trasferite nel Museo nazionale romanodi Palazzo Massimo. Pi tardi, il vuoto stato colmato con pannelli che riproducono fedelmente le immagini degliaffreschi.
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Note[1] Cassio Dione, Storia romana, XLVIII, 34.3.[2][2] Cassio Dione, xlviii.44.1-3.[3][3] Cassio Dione, lv.33.4.[4] Tacito, Annali, i.3,6.[5][5] Cassio Dione, liii.33.4, lv.10A,32, lvii.3.6.[6] Tacito, Annali, i.5; Cassio Dione, lv.22.2, lvi.30.[7] Cassio Dione, lvii.12; Tacito, Annali, ii.34.[8] Tacito, Annali, iii.17.[9] Il titolo era l'omologo femminile di quello di Pater Patriae, "Padre della Patria", che era gi stato conferito in passato a Cicerone, Cesare e
Augusto; va ricordato anche che Tiberio rifiut per tutto il suo principato il conferimento del titolo alla sua persona.[10] Tacito, Annali, iv.57; Cassio Dione Cocceiano, lvii.12.6.[11] Svetonio, Vita di Tiberio, 51.[12] Tacito, Annali, v.1,4; Cassio Dione, lviii.2; Svetonio, Vita di Caligola, 10,1.
Bibliografia Cassio Dione, Storia romana Svetonio, Vite dei dodici Cesari Tacito, Annali
Voci correlate Dinastia giulio-claudia Portico di Livia
Altri progetti
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Fonti e autori delle voci 6
Fonti e autori delle vociLivia Drusilla Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=65630927 Autori: .snoopy., Aced, Alexander VIII, Alfio, Ary29, Carlomorino, Chrieative, Cloj, Cristiano64, Darth Kule, ErCicero, Erinaceus, Francesco vin, Franfra, Glauco92, Lalupa, Luisa, MM, Malemar, MarkPol, Moloch981, Panairjdde, Sailko, Ticket 2010081310004741, Villadilivia.it, Zaqarbal, Zoroastro, 23Modifiche anonime
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